#ticinomoments 2025 IT

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Dalle vette più alte, alle sensazioni più profonde. Dove i legami si intrecciano creando storie autentiche e i piccoli momenti si trasformano in grandi emozioni.

NEL REGNO SOMMERSO

Un tuffo nelle acque dei laghi ticinesi per scoprire ciò che vi si nasconde.

MATTONI VERDI DELLE CITTÀ

Alla scoperta degli spazi urbani, in cui la natura si respira passo dopo passo.

Storie dal sud della Svizzera

Launching

rst website

Date: 15.09.1996

Digital since 1990

SPOT WERBUNG

DATE: 15.09.1996

VERSION: 1.3.5

Floppy al Cloud,

Le nostre agenzie supportano attivamente la comunicazione, il branding, e la digitalizzazione di hotel e enti turistici, migliorando gestione e presenza online.

"Nella nostra strategia 2030 la sostenibilità è una colonna portante e il Ticino Ticket è uno dei progetti faro su questo fronte", evidenzia Angelo Trotta.

Cara lettrice, caro lettore,

sogniamo un mondo in cui la sostenibilità non faccia più notizia e sia talmente insita in tutte le azioni quotidiane da diventare scontata. Per raggiungere tale scopo il settore turistico ha un ruolo fondamentale, sia nel sensibilizzare i visitatori sui modi di spostarsi e di vivere il territorio, sia nel valorizzare le tradizioni, i volti e la passione di chi contribuisce a custodire e creare la storia del Ticino. Uno strumento che ci viene sicuramente in aiuto è questo magazine. Attraverso quattro storie e quattro esperienze, la rivista esplora ambienti e destinazioni mozzafiato come la Capanna Gambarögn e la Via Alta Crio, trasmette l’adrenalina che si prova in sella alla bici da corsa o con una slitta, dà l’ispirazione per attività in cui mettersi in gioco e divertirsi, come il golf e gli aperitivi in musica alle Cave di Arzo; infine racconta di luoghi intrisi di storia e di arte, come il Convento del Bigorio e la Fonderia Perseo.

Per vivere queste proposte, la invitiamo ad approfittare della vasta rete di mezzi pubblici. Uno dei nostri elementi distintivi è il Ticino Ticket: lo possono ricevere tutti coloro che pernottano in una struttura alberghiera, in un ostello o in campeggio e permette di usufruire gratuitamente di tutti i mezzi di trasporto pubblico, ma anche di ottenere sconti su oltre 130 attrazioni. Ticino Turismo collabora con le aziende SPOT Werbung e SPOT Heroz per migliorare e sviluppare costantemente l’utilizzo del Ticino Ticket. Con sedi a Locarno e St. Moritz, SPOT unisce competenze nel settore turistico a una solida esperienza: l’obiettivo è quello di creare soluzioni innovative che valorizzino il turismo in Ticino. Dopo aver introdotto la versione digitale del Ticino Ticket, l’ultima novità consiste nell’assistente di viaggio che è possibile consultare sul proprio smartphone attraverso il link my.ticino.ch. Grazie a questo strumento gli ospiti possono disporre comodamente del Ticino Ticket di cui hanno diritto, scegliere e attivare gli sconti ma anche trovare informazioni utili sulle attrazioni da visitare durante il soggiorno.

Si lasci ispirare dalle storie nelle prossime pagine e continui l’esplorazione sul posto. Ogni passo nel nostro territorio può diventare un’occasione per scoprire anche nuovi modi di vivere e viaggiare, sempre più consapevoli e sostenibili.

Buona lettura e a presto in Ticino!

TICINO TICKET DATI 2023

TICINO TICKET EMESSI

>500

DATORI DI ALLOGGIO

> 1 30

ATTRATTORI

>150mila

SCONTI UTILIZZATI

Avventure in famiglia.

MERAVIGLIARSI

All’alba di una nuova capanna Un luogo d’incontro sul Monte Gambarogno.

In sella alle due ruote Un itinerario sul Lago Maggiore.

RILASSARSI

Ritrovare sé stessi in Capriasca Tra le mura di un antico convento cappuccino.

Sfida e passione sul campo da golf In Ticino, i green sono aperti tutto l’anno.

Che c’è di nuovo?

Le novità 2025 dal Ticino.

Sharing is caring La condivisione arricchisce l’esperienza.

VIVERE

Via Alta Crio

Un percorso da Lumino al Passo Lucomagno per le vette più alte del Ticino.

Consigli di viaggio: i suggerimenti dei local.

L’inverno in Valle di Blenio

Tra discese in slitta e notti sotto le stelle.

SCOPRIRE

L’arte della fusione

A Mendrisio fuoco e metallo si uniscono per creare opere uniche.

Sotto il sole di Arzo

Un pop-up bar immerso nella natura.

#ticinomoments: il Ticino più social.

Colonna: “Elsa Barberis” a cura di Claudia Quadri.

Il giardino botanico delle Isole di Brissago ospita più di 2’000 specie botaniche diverse provenienti da tutto il mondo.

A CACCIA DI AVVENTURE

Attività per tutta la famiglia

Sono tante le attività che si possono svolgere in famiglia e che soddisfano i diversi gusti. Che si tratti di godersi il lago, di vivere avventure o di cimentarsi in cacce al tesoro, ogni regione offre tutto il necessario per trascorrere vacanze uniche.

Il tesoro nascosto

In Ticino si può visitare una miniera d’oro a Sessa, nell’Alto Malcantone. Seguendo i vecchi binari ed entrando nella galleria più preziosa del Ticino, si può scoprire lo spettacolare mondo dei cercatori d’oro. go.ticino.ch/goldmine

Viaggio nel tempo

Mai sognato di tornare indietro nel tempo?

Camminare sulle antiche mura merlate di un castello, attraversare un imponente ponte levatoio, scoprire passaggi segreti.

La Fortezza di Bellinzona permette di fare un viaggio nel Medioevo con i suoi tre castelli e i numerosi eventi tematici. bellinzonaevalli.ch/fortezzabellinzona

Risvegliarsi dal letargo

Sul Monte Generoso, oltre 20’000 anni fa, vivevano i grandi orsi delle caverne. Prendendo il treno a cremagliera fino al Fiore di pietra e camminando fino alla Grotta dell’Orso, se ne possono scoprire alcuni resti. Con gli occhiali 3D si ha la possibilità di incontrare virtualmente questi animali e persino l’uomo di Neanderthal. Gli scavi non sono ancora terminati, chissà quanti segreti nasconde ancora questa grotta! go.ticino.ch/bearscave

Piccoli esploratori

Il Ticino è pieno di tesori nascosti. Se si cerca bene, se ne possono trovare in ogni angolo!

Sulle Isole di Brissago, gli avventurieri possono andare alla ricerca di meravigliose perle botaniche. Poco lontano, Pardy, la simpatica mascotte di Ascona-Locarno, ha bisogno di aiuto per risolvere intricate cacce al tesoro. go.ticino.ch/treasurehunt

Pura vida… con vista

A 1’734 metri di quota, in cima al Monte Gambarogno, rinasce da un’ex caserma dell’Esercito svizzero, la splendida Capanna Gambarögn. Unendo le forze, un gruppo di amici si è lanciato nell’accurata ristru urazione per rendere nuovamente fruibile questo luogo d’incontro sopra il Lago Maggiore.

“ Vorrei che questa fosse la capanna delle genti, per le genti.”
Raggiunto il punto panoramico sul Monte Gambarogno, mancano solo 500 metri alla capanna.

Sulla scena delle capanne alpine del Ticino fa capolino una nuova realtà che promette di lasciare il segno. Ci sono voluti quasi dieci anni per realizzare il sogno nel cassetto di un gruppo di amici - Pepe, Paolo, Gina, Vittoria, Donatella e Manolo Piazza, presidente dell’associazione “Amis dala Capanna Gambarögn”. Gli sforzi profusi a favore di questo ambizioso progetto di recupero sono stati ampiamente ripagati, sia dal punto di vista umano che da quello turistico. Il rifugio sorge in un luogo spettacolare da dove domina tutta la regione e vanta un’imperdibile vista a 360 gradi che si schiude da Bellinzona e le sue valli fino in fondo al Lago Maggiore. Impossibile non innamorarsi a prima vista del magico panorama che, come spiega Manolo, “ammalia in ogni stagione dell’anno e in particolar modo al sorgere e al calare del sole.” Di facile accesso, la Capanna Gambarögn si raggiunge in appena 45 minuti di camminata dall’Alpe di Neggia. Il sentiero non presenta particolari difficoltà, questo permette a un vasto pubblico – dai bimbi alle persone in età più avanzata - di accedervi anche con un’escursione in giornata.

L’UNIONE FA LA FORZA

A Manolo brillano un pochino gli occhi quando scorre sul telefonino le foto del cantiere che dal 2016 ha riempito il suo tempo libero e che ora è finalmente ultimato. È stata sua l’idea di fondare il sodalizio “Amis dala Capanna Gambarögn” con l’obiettivo di ripristinare e rendere fruibile questo rifugio costruito nel 1934. “Rischiava di essere demolito”, racconta Manolo, “ma la gente del posto vi è molto affezionata e così ci siamo attivati per ridargli una nuova vita e restituirlo alla gente.” L’associazione ha lanciato una campagna di crowdfunding che ha permesso di raccogliere oltre la metà della cifra necessaria alla realizzazione. Tanti i partner privati e pubblici coinvolti, ma la vera differenza l’hanno fatta le persone, in particolar modo i volontari. Chi lo desiderava poteva rimboccarsi le maniche e venire ad aiutare con lavori di vario genere sia all’interno che all’esterno della capanna.

FILOSOFIA DELLA CONDIVISIONE

Negli anni ’90 il rifugio è stato la casa della scuola di snowboard del Gambarogno e di molte giornate e serate all’insegna della convivialità tra amici. Manolo per un paio di stagioni vi ha anche fatto il guardiano e ha intuito il grande potenziale del luogo. “L’intento della nostra associazione è di dare continuità alla capanna e di renderla un luogo di incontro dove favorire le relazioni tra persone.” Anche per questo motivo la capanna è accessibile praticamente tutto l’anno e durante i mesi estivi un custode ne assicurerà il funzionamento proponendo una carta semplice e legata al territorio.

GIOIELLINO ARCHITETTONICO

Il progetto ha visto il recupero delle parti in legno che definiscono gli spazi interni per ricavarne il dormitorio, con 16 posti letto. Lo spazio restante è convertito in un grande locale – il salone – con una capiente stufa.

Due grandi finestre a vetro fisso, una rivolta verso il Lago Maggiore e l’altra verso il lato montagna, permettono di ammirare il panorama. Ogni centimetro della capanna è stato curato minuziosamente dagli artigiani: dall’armadio, alle mensole del salone, fino al bancone esterno ubicato sulla terrazza realizzata interamente in legno di larice. “Particolare attenzione è stata dedicata al riutilizzo dei materiali esistenti, prediligendo il legno, la pietra, il metallo e il vetro”, spiega Manolo.

SINERGIE SUL TERRITORIO

Il rifugio rimane al centro di un’ampia costellazione di offerte turistiche, oltre alla rete escursionistica, quali per esempio il villaggio di Indemini, il nucleo di Cento Campi con le sue case dal tetto in paglia, o ancora il luogo energetico “Sass da Grüm” e punta a diventare un tassello importante per la promozione turistica della regione. L’intenzione di Manolo e dei suoi amici è infatti di collaborare con le altre realtà per fare scoprire agli ospiti le chicche che cela il Gambarogno.

Alla Capanna Gambarögn si respira un’energia calorosa che trasmette benessere e che invita il visitatore ad accomodarsi e ad apprezzare la vita.

01. Il primo scorcio sul Locarnese: da qui si ammira anche la diga della Valle Verzasca. 02. Un brindisi all’impegno condiviso e alla forza del lavoro di squadra. 03. La meraviglia di tramonti infuocati dalla terrazza della capanna.

Capanna Gambarögn

Il rifugio alpino è custodito durante i mesi estivi. Accessibilità: da Vira Gambarogno si raggiunge l’Alpe di Neggia in 13 chilometri con i mezzi di trasporto pubblico. Si prosegue a piedi su un ampio sentiero. go.ticino.ch/capanna-gambarogn

MAGICO GAMBAROGNO

Sono tante le attività che si possono apprezzare nella regione del Gambarogno - “sull’altro” versante del Lago Maggiore. ascona-locarno. com/gambarogno

Rilassarsi a bordo lago Dirinella, Gerra, Magadino, Ranzo, San Nazzaro e Vira: ogni villaggio rivierasco del Gambarogno ha il proprio bagno pubblico, dove si possono praticare sport acquatici e non solo. I lidi sono ideali per rilassarsi al lago o per un aperitivo estivo.

Sulle tracce dei nuclei montani Il villaggio di Indemini, collegato al resto del Gambarogno solo nel 1917, ha conservato il suo aspetto di caratteristico villaggio montano: strette viuzze, tetti in pioda e case disposte una accanto all’altra. Una testimonianza del modo di abitare del passato.

Ammirare i tett i in paglia

Sui Monti di Caviano, nel nucleo dei Cento Campi, si trova l’ultimo esempio di case con tetti di paglia (di segale) in Ticino. In passato queste costruzioni erano usate come stalle al piano terra e per il deposito del fieno al piano superiore.

So o la superficie

Il Lago Maggiore e il Lago di Lugano sono tra i più grandi laghi della Svizzera e sono spesso meta di turisti provenienti da tu o il mondo. Relax nei vari lidi, stand up paddle, tour in ba ello: sono tantissime le a ività legate a questi due specchi d’acqua. Ma cosa si nasconde al di so o della loro superfice?

FONDALI SEMPRE PIÙ PULITI

L’Associazione Fondali Puliti del Ceresio organizza annualmente interventi con subacquei e apneisti per pulire il fondale del Lago di Lugano. Anche nel Lago Maggiore diversi sub svolgono questa importante a ività ambientale.

UN RELITTO NEL LAGO MAGGIORE

Il ba ello passeggeri Mercedes, affondato quasi 100 anni fa, è stato ritrovato nel 2024 a 270 metri di profondità al largo di Brissago. Nonostante le sue buone condizioni, resterà sui fondali del Lago Maggiore.

193 m s.l.m.

IL PUNTO PIÙ BASSO DELLA SVIZZERA SI TROVA NEL LAGO MAGGIORE

UN RIFUGIO SICURO

UN’IMMERSIONE TRIASSICA

Oltre 200 milioni di anni fa, il Ticino era il fondale di un mare triassico. Al Museo dei Fossili di Meride, la realtà aumentata perme e di esplorare questo “Mondo Sommerso” e scoprire sauri e pesci che lo popolavano.

Finite le festività natalizie, le ci à di Locarno e Lugano raccolgono gli abeti e li posizionano sul fondo del lago, dove restano per circa tre anni. Questi alberi offrono ai pesci del Lago Maggiore e del Lago di Lugano una protezione dai predatori.

GLI ABITANTI DEI LAGHI

Nei laghi ticinesi vivono diverse specie di pesci, tra cui la trota, il luccio e il coregone, protagonista di pia i tradizionali come il coregone in carpione, molto apprezzato nei gro i locali.

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LA PROFONDITÀ CHE LO SVIZZERO

HANNES KELLER RAGGIUNSE

IL 28 GIUGNO 1961 NEL LAGO

MAGGIORE STABILENDO L’ALLORA

RECORD MONDIALE DI IMMERSIONE

UN GIOIELLO DA ASSAPORARE

A 25 metri di profondità nel Lago di Lugano riposa per 14 mesi il Marà del Lago, uno spumante rosé biologico dell’Azienda Agricola Bianchi di Arogno. La temperatura costante, l’assenza di luce e il moto dell’acqua lo rendono un prodo o unico e limitato.

IL PRESEPE SOMMERSO

Ogni dicembre un gruppo di sub esperti colloca un presepe nel Lago di Lugano. Illuminato di no e, ca ura l’a enzione dei passanti che passeggiano tra Piazza Manzoni e Rive a Tell.

LE ORIGINI DI CERESIO E VERBANO

Il Lago di Lugano è anche noto come Lago Ceresio, che si pensa possa derivare dall’antico toponimo romano “ceresium”, cioè “più blu del cielo”. Il Lago Maggiore è invece chiamato anche Lago Verbano, dal romano “Verbanus lacus”.

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Davanti a te l’elemento centrale di questa uscita in bicicle a: il Lago Maggiore. In sella alla tua bicicle a hai percorso strade che ti hanno fa o sentire libero, a raversato villaggi in cui si respira la dolce vita e pedalato a raverso boschi con scorci meravigliosi. Ti sei goduto questa uscita in compagnia e ora hai trovato un angolo tranquillo dove riposarti e ammirare il riflesso delle montagne nel lago.

11.30 – 30 maggio

Chilometri nelle gambe

RONCO SOPRA ASCONA
Sosta con vista sulle Isole di Brissago.

Che si tra i di bici da strada, mountain bike o gravel, il Ticino offre un’ampia varietà di percorsi. Dai sentieri più impegnativi per gli esperti alle strade panoramiche per chi ama pedalare con calma, ogni itinerario è unico.

NEL BLU DIPINTO DI BLU

Questa uscita l’abbiamo programmata da diverso tempo e fi nalmente ci siamo. Davanti a noi il Lago Maggiore si svela con la prima luce del mattino. I raggi del sole si rifl ettono sulle sue acque, creando un gioco di luci. Il brilluccichio cattura il nostro sguardo e ci regala un’immagine quasi ipnotizzante. Il percorso scelto per questa giornata segue il lago, ma dall’alto, dandoci un’ampia visuale su tutta la regione. Agganciati i pedali, partiamo lungo questa strada che ci farà percorrere nuove vie.

TRA ANTICHE MURA E PITTORESCHI SCORCI

Passare dall’antico nucleo di Ronco sopra Ascona, chiamato anche il balcone sul Lago Maggiore, ci porta indietro nel tempo. Le strade lastricate e le vecchie mura, seppur silenziose, raccontano la vita passata di questo luogo. Passiamo accanto alla Chiesa di San Martino e dalla terrazza adiacente si apre il panorama in tutto il suo splendore. Ci sediamo su una panchina all’ombra di un ippocastano, fiero e maestoso, quasi come fosse stato piantato proprio lì per vegliare sul lago. Da qui vediamo le Bolle di Magadino, la foce del fiume Maggia, lo splendido lungolago di Ascona, meta fi nale di questa giornata, e Cardada con, poco più in su, Cimetta. Ma non c’è tempo da perdere! Riprendiamo la strada che collega Ronco sopra Ascona a Brissago, che si addentra in un bosco di castagni. Tronchi scuri si alternano a verdi arbusti con, qua e là, qualche bel fiore colorato. Dopo qualche chilometro davanti a noi appaiono inconfondibili le Isole di Brissago. Con la loro villa d’epoca sull’Isola Grande, circondata dalla rigogliosa vegetazione del parco botanico, emergono dal Lago Maggiore. Sullo sfondo la Riviera del Gambarogno e i suoi villaggi affacciati sull’acqua. Accanto a noi, sulle rocce, un colorato ramarro ci osserva incuriosito mentre si gode il sole mattutino, pronto a scappare al nostro prossimo movimento.

BRUCIARE L’ASFALTO

Ci rimettiamo in sella e fi nalmente inizia la discesa. La velocità aumenta rapidamente, così come la concentrazione e l’adrenalina che mi scorre nelle vene. L’aria frizzante sul viso è piacevolmente fresca e rigenerante. È proprio

questo il bello del ciclismo: la concentrazione, lo sforzo, ma soprattutto la sensazione di libertà. Troviamo una fontana perfetta per dissetarci e riempire le nostre borracce. Ripartiamo subito, scendendo sempre di più verso il lago, curva dopo curva.

DOLCE FAR NIENTE

Terminata la veloce discesa ci ritroviamo sul lungolago di Brissago, dove tutto è d’un tratto molto più lento. Lasciamo per un attimo le nostre biciclette; sul lago ondeggiano alcune barche a vela, accanto a noi passeggia una famiglia con il loro cagnolino che scodinzola allegro. Poco più in là, una coppia è immersa in una partita a scacchi sulla grande scacchiera disegnata sulla piazza. Lei per il momento è in vantaggio. L’atmosfera è serena e il suono delle risate si mescola al cinguettio degli uccelli e al rumore delle onde che si infrangono sul lungolago.

BRINDISI VISTA LAGO

Un’ultima pedalata e siamo di ritorno ad Ascona. Il caldo sole primaverile ci accompagna in questa tratta fi nale della giornata. Questo borgo è sempre meraviglioso; con il suo iconico lungolago costeggiato dalle case colorate, il campanile che troneggia sopra gli altri tetti, i gabbiani che volano alti e il suono del battello che saluta i passanti e parte verso Locarno. Ci meritiamo un aperitivo a bordo del lago, per preparare la nostra prossima uscita in sella alle due ruote. Scendo dalla mia bicicletta e respiro profondamente quest’aria di vacanza.

Protip

Questo itinerario bike è adatt o sia per le biciclett e da corsa che per mountainbike. Il percorso è caratt erizzato da una vista meravigliosa e da tipici nuclei affacciati sul Lago Maggiore: Ronco sopra Ascona, Brissago e Ascona. go.ticino.ch/ascona-brissago-bike

Un itinerario che collega

5 MOTIVI PER CUI VALE LA

Pedalare a raverso pi oreschi nuclei ticinesi.

Potersi fermare in uno dei gro i della regione per un gustoso pranzo.

Pedalare su strade panoramiche poco trafficate.

Meritarsi un buon aperitivo ad Ascona a fine giornata.

In autunno, immergersi nei caldi colori del bosco di castagno.

Ascona a Brissago, attraversando Ronco sopra Ascona lungo strade poco traffi cate.
PENA

Condividere per ritrovarsi

Nel cuore della splendida Capriasca, situato su un promontorio isolato, circondato da un fi o bosco di tiglio e castagno, sorge l’antico Convento del Bigorio, custodito da una piccola comunità di frati cappuccini.

Al suo interno un originale Bed and Breakfast accoglie chi desidera rigenerare anima e corpo e apprezza la condivisione degli spazi.

“Qui arrivano persone di tutte le estrazioni sociali che hanno bisogno di ritrovare sé stessi.”

01. Con il sorriso di chi sa accogliere, i frati del Bigorio aprono le porte dell’antica biblioteca, custode di scritti rari e preziosi.

02. Un momento di condivisione e racconti con Fra’ Michele Ravetta.

03. Nei corridoi ricchi di storia si vive l’atmosfera autentica del convento.

Non appena varcato l’imponente portone d’ingresso, l’atmosfera che si respira è di calore e quiete. Le spesse mura in sasso dell’eremo racchiudono secoli di storia. Fondato nel 1535, il Convento Santa Maria del Bigorio appartiene all’Ordine dei Cappuccini. Dal 1967 è un luogo di formazione spirituale e culturale che vanta una lunga tradizione di ospitalità. Michele Ravetta, studi in chimica farmaceutica e teologia, assistente sociale di professione, qui a Bigorio è il frate sacerdote di riferimento. Oltre a celebrare la messa, Michele si occupa delle visite, talvolta dell’accoglienza degli ospiti del Bed and Breakfast Ar Convént, e di tutte quelle piccole mansioni che rendono unica la permanenza all’interno di questa grande casa, dove sono tutti benvenuti.

TRA CONDIVISIONE E AUTONOMIA

Michele non ha dubbi, il tratto distintivo del convento, nel quale risiede dal 2010, è la condivisione degli spazi: a differenza di altri monasteri e abbazie, qui le persone che arrivano abitano insieme ai frati. I refettori, i luoghi di preghiera e i corridoi sono tutti condivisi con la comunità. Naturalmente i frati dispongono anche di spazi privati, e lo stesso vale per gli ospiti, i quali possono scegliere tra diverse opzioni. “In totale ci sono 34 posti letto suddivisi in 29 camere, di cui 9 ristrutturate nel 2022 e adibite a Bed and Breakfast. Le stanze sono tutte diverse, dallo stile spartano e nominate ispirandosi a nove elementi del Cantico delle Creature di San Francesco d’Assisi. Inoltre, per chi desidera maggiore autonomia e tempo per sé stesso, c’è un ampio appartamento che chiamiamo la Foresteria”, spiega Michele.

UN CROCEVIA DI GENTI

Negli anni sono tante le persone che sono salite a Bigorio: dal Consiglio federale elvetico, all’ex Presidente italiano Francesco Cossiga, passando per il Cardinale di Genova. “È bello perché ti rendi conto che arriva la persona comune, fino al superiore del tuo ordine”, sorride Michele, “arriva gente di fede e senza fede. Ma a noi interessa la persona e se poi può portare a casa anche un po’ di spiritualità, tanto meglio.” L’eremo è una casa religiosa di impronta cattolica, da sempre aperta alle altre confessioni. Non per forza vi è un legame con la fede. Chi raggiunge il convento vuole staccare dalla frenesia del quotidiano, rallentare, ritrovare la pace.

SILENZIO, MEDITAZIONE E MOMENTI ESCLUSIVI

Oltre alla possibilità di alloggio, un ricco calendario di eventi e attività rivolto al pubblico esterno completa l’offerta del convento. Uno fra tutti il ritiro del silenzio, organizzato quattro volte all’anno e aperto a chiunque sia desideroso di ritrovare sé stesso. “Il silenzio è il miglior veicolo per riposare lo spirito”, racconta Michele, “il ritiro inizia al giovedì sera con un momento conviviale a cena, dove si parla e ci si presenta. Poi, con la campana delle ore venti, il grande silenzio fino alle dodici di domenica.”

Durante i quattro giorni vengono proposte due meditazioni, gestite dai frati, e dei lavori di introspezione. I partecipanti provengono da tutte le estrazioni sociali.

Gli ampi spazi dell’eremo sono sfruttati anche per corsi di formazione, giornate di studio e ritiri di yoga. In estate, i rigogliosi giardini terrazzati accolgono invece le eleganti serate “Garden Dining”. Si tratta di esclusive cene in giardino che abbinano una cucina fresca e creativa a chilometro zero con prodotti provenienti direttamente dall’orto del convento, a bevande ticinesi, perlopiù birre artigianali e vini locali. Gli ospiti siedono, chiacchierano e mangiano comodamente in stile lounge. Prima di cena è inoltre possibile praticare una sessione di yoga nella cappella del convento oppure partecipare ad una degustazione di vini della regione. Un’esperienza ideale per chi desidera godersi una serata diversa, in tranquillità, con una vista favolosa sul Luganese.

L’IMPRONTA DI UN GIOVANE BOTTA

Risale al 1967 l’inaugurazione della cappella del convento, ricavata da una legnaia e progettata dall’architetto Tita Carloni, assistito da un giovanissimo Mario Botta. “Si è trattato di un grande stravolgimento in un convento così antico, soprattutto perché sono stati impiegati materiali poverissimi: il catrame per il pavimento e il legno per l’arredamento”, precisa Michele, “affidare questo progetto a Botta e rendere la cappella accessibile al pubblico, è stata una decisione profetica che ha consegnato alla storia questa casa.” Sono molti, in effetti, i matrimoni e i battesimi celebrati ogni anno in questa cappella, un luogo che continua a rivestire grande importanza per la comunità. Anche se, a farla da padrona, sono soprattutto i corsi di yoga, che attirano numerosi partecipanti. Bigorio è infatti un importante punto energetico, riconosciuto per la sua atmosfera che favorisce la meditazione e il raccoglimento spirituale. Inoltre, la possibilità di poter spostare i sedili e i banchi per disporre i tappetini sull’asfalto trattato permette di vivere al meglio la contemplazione. “Questo è il luogo più remoto del convento, non si sente nulla, è una sorta di grembo dove la persona è veramente in pace”, aggiunge Michele con un sorriso.

Bigorio è un luogo di passaggio. Chi arriva, chi parte, chi ritorna. C’è sempre qualcuno che suona la campana del portone d’ingresso. “Finché suonerà, vuol dire che la gente ci considera. È bello sapere che esisti per qualcuno”, conclude serenamente Michele. 01

Convento Santa Maria dei Frati Cappuccini Dentro all’eremo un museo raccoglie una collezione di ogge i che testimoniano l’a ività religiosa e quotidiana del frate cappuccino. Inoltre, durante le visite guidate, è possibile ammirare la spe acolare biblioteca che conserva importanti testi antichi. Imperdibile la tappa alla bo ega: miele, distillati e altre leccornie tu e prodo e in casa. go.ticino.ch/bbconvent

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01. Il giardino del convento è uno spazio versatile, perfetto per attività diverse in un ambiente suggestivo.

02. inticino.com, piattaforma dedicata a esperienze locali e autentiche, organizza eventi come Antiqua, serate di Garden Dining che uniscono cucina creativa con prodotti del territorio e momenti di convivialità.

03. Il convento del Bigorio, luogo spirituale e carico di energia, è stato il primo dei cappuccini in Svizzera e risale al Cinquecento.

I cultori dei luoghi storici e gli amanti delle passeggiate in Ticino hanno l’imbarazzo della scelta. go.ticino.ch/ cultural-hikes

Sacro Monte

La Madonna del Sasso di Orselina rappresenta un patrimonio di arte, storia e spiritualità. Raggiungibile a piedi da Locarno, la Via Crucis, immersa in uno scenario naturale, conduce al Santuario. Dal porticato si ha una spe acolare vista sul Lago Maggiore e sulle montagne circostanti.

Sulla roccia sporgente

Quello di Santa Maria Assunta è il più antico Monastero benede ino del Ticino, fondato nel 1490. Il complesso sorge su uno sperone roccioso, coperto da castagni, sopra il paese di Claro. L’edificio è di notevole interesse per gli altari neoclassici e le pi ure murali.

La chiese a so o la montagna È così che lo scri ore Hermann Hesse, in un testo del 1924, definiva il Santuario della Madonna d’Ongero a Carona. La Chiesa, un piccolo capolavoro di arte barocca restaurato con cura negli ultimi 6 anni, sorge in mezzo ad un bosco di faggi e castagni: un luogo dall’energia particolare.

L’aria fresca del ma ino, l’erba perfe amente tagliata, le fronde degli alberi che ondeggiano e le anatre che nuotano serene negli stagni.

La cornice perfe a per una ma inata di golf tra amici.

Concentrazione e precisione sono le parole d’ordine di questo sport ada o a tu i. Avete tu o quello che vi occorre: mazze, palline, tee e tanto entusiasmo da condividere.

10.30 – 17 giugno

Nel golf, la concentrazione fa la differenza.
Colpo perfe o!
GOLF CLUB LUGANO
Golf Club Lugano.
Golf Gerre Losone. Golf Ascona.

Sono tre i campi da golf in Ticino: il Golf Ascona sul Lago

Maggiore, il Golf Gerre Losone immerso nel verde e il Golf Club

Lugano, ideale anche per gli esordienti. Oggi abbiamo scelto quest’ultimo e siamo pronti a partire!

IL PRIMO SWING DEL MATTINO

Questa mattina ci spostiamo con i mezzi pubblici: nemmeno 30 minuti da Lugano e siamo a Magliaso. È una sensazione bellissima arrivare per primi sul campo da golf. Gli uccellini cinguettano, l’aria è fresca e il sole è tenue. Tutto è perfetto per questa mattinata in compagnia. Le mazze sono al loro posto nella sacca, il tee è in tasca, indossiamo il cappellino, il guanto e siamo pronti per cominciare. Dopo qualche minuto di riscaldamento, partiamo a piedi verso la prima buca. Il campo è ancora più verde con i primi raggi di sole che illuminano il manto erboso. Appoggio la pallina sul tee, mi posiziono alla sinistra rispetto alla direzione di lancio, prendo le misure ed ecco che spicca il volo, sempre più in alto, in contrasto con il cielo blu, prima di atterrare come un minuscolo puntino bianco vicino alla buca.

PASSO DOPO PASSO

Buca dopo buca, proseguiamo a piedi questo percorso di circa cinque chilometri, incrociando spesso il fiume Magliasina. Con le sue anse, si snoda lungo tutto il campo, riempiendo l’aria con il suo mormorio. I paesaggi cambiano ad ogni buca; ne troviamo una caratterizzata da due grandi stagni ricoperti di colorate ninfee, un’altra dove si intravedono delle rovine che ci fanno interrogare su cosa potessero essere tanto tempo fa. Poco più avanti rimaniamo colpiti da una cascata di fiori e colori composta da rose e gelsomini. Il golf è anche questo: un connubio tra gioco e natura, curata minuziosamente dai giardinieri che incontriamo dediti sul campo.

QUANDO IL GIOCO SI FA DURO

Siamo arrivati alla buca numero 6, contraddistinta da diversi bunker; spero di non farci finire una pallina. E invece, eccola lì, finire proprio nel bel mezzo di questa isola di sabbia circondata dal lussureggiante tappeto verde. Sarà difficile uscirne, ma ci siamo allenati tanto per superare questi ostacoli del percorso. Mi posiziono, concentrato come non mai. La pallina è lì, bianca in contrasto con il colore della sabbia, incorniciata dai solchi tracciati dall’apposito rastrello. Sembra un giardino zen, un’immagine perfetta per favorire la concentrazione del momento. Guardo la pallina e poi la bandiera, devo calibrare bene la forza e l’inclinazione della mazza. Uno scoiattolo ci osserva dal tronco di uno degli imponenti alberi che costeggiano il campo, quasi come se stesse anche lui con il fiato sospeso aspettando il tiro.

Mi posiziono bene, prendo lo slancio e... insieme a una nube di sabbia si alza anche la pallina, che esce dal bunker e si avvicina alla buca. Ancora un tiro e ci siamo.

UN TUFFO RINFRESCANTE

Un po’ di relax dopo una mattinata fatta di swing e buche, 18 per la precisione. Rientriamo stanchi, ma felici verso il ristorante del Golf Club. È sempre bello poter finire un allenamento con una bibita fresca e un ottimo pranzo in terrazza, dove il profumo del gelsomino che avvolge tutta la facciata ci pervade. Ci guardiamo intorno, felici dell’esperienza appena vissuta e ripercorrendo i vari momenti di questa mattinata. Questo pomeriggio ci divertiremo al lago, ma torneremo presto sui campi verdi del Golf Club Lugano, per sfidarci di nuovo e migliorare insieme.

PICCOLO GLOSSARIO DEL GOLFISTA IN ERBA

Il golf è uno sport affascinante, caratterizzato da un ricco vocabolario specifi co che ogni appassionato dovrebbe conoscere.

Ecco una raccolta di quelli più comuni: Tee: piccolo supporto usato per sollevare la pallina dal terreno.

Green: area con erba molto corta che circonda la buca.

Fairway: zona centrale del percorso, tra il tee e il green.

Bunker: ostacolo di sabbia situato sul percorso.

Handicap: livello di abilità di un giocatore. Driver: bastone utilizzato per i colpi lunghi dal tee. Putter: tipo di bastone usato per arrivare alla buca.

Protip

Grazie al clima mite del Ticino, i tre campi da golf presenti sul territorio restano accessibili anche durante l’inverno, permettendo ai golfisti di giocare tutto l’anno. Il Golf Club Lugano si trova tra il fiume Magliasina e i boschi di betulle, il Golf Ascona è affacciato sul soleggiato Lago Maggiore, mentre il Golf Gerre Losone offre un percorso situato in una valle dal clima protetto, ideale in qualsiasi stagione. golflugano.ch, golfascona.ch, golflosone.ch

5 MOTIVI PER CUI

VALE LA PENA

Immergersi nella tranquillità della natura curata nei minimi de agli.

GUARDA IL VIDEO

Passare una ma inata in compagnia degli amici sfidandosi sul green.

Migliorare le proprie abilità sportive.

Aumentare la concentrazione e la precisione.

Fare amicizie internazionali con altri appassionati sui campi da golf.

Che c’è di nuovo?

Il Monte Tamaro inaugura le nuove cabine panoramiche che da Rivera portano all’Alpe Foppa. Particolare attenzione è stata data alla riduzione dell’impatto ambientale, all’autosufficienza energetica e all’accessibilità, con l’eliminazione delle barriere architettoniche.

ANCORA PIÙ DIFFUSO

MONDIALI DI BASKETBALL

Dal 27 giugno al 6 luglio 2025 le ci à di Bellinzona, Lugano e Locarno ospitano la 17esima edizione dei Mondiali di Maxibasketball FIMBA.

PERNOTTAMENTO TRA LE MONTAGNE

Un nuovo campeggio alpino vede la luce a Olivone, in Valle di Blenio. Gestito dal Touring Club Svizzero, offre un totale di 32 piazzole per camper e 9 bungalow in legno, oltre a tutti i servizi fondamentali, una piscina, un parco giochi e una parete di arrampicata.

Il Cà Nani Small Boutique Hotel è il nuovo tassello dell’Albergo Diffuso Monte Generoso. Il proge o alberghiero unisce ora un’osteria con alloggio, un ostello, un moderno rifugio e due stru ure di charme ricavate da antichi edifici restaurati.

Ammirare Locarno dalle Tiny Houses

Maggiore, sognare tra i vigneti di San Ma eo nella Bubble Suite, dormire vicino al Ponte Tibetano nel Birdbox Curzú o so o le stelle al Momò Bellavista: camere uniche per no i da sogno.

ANNIVERSARI 2025

Il Museo Villa dei Cedri di Bellinzona celebra i suoi 40 anni, le Se imane Musicali di Ascona giungono invece alla loro 80esima edizione, l’ultima con il locarnese di origine Francesco Piemontesi come dire ore artistico. La Fortezza di Bellinzona compie il primo quarto di secolo come Patrimonio mondiale dell’UNESCO, mentre un ricco calendario di eventi è previsto per festeggiare i 90 anni dell’Orchestra della Svizzera Italiana.

Sharing is caring

Condividere è un gesto d’amore e le gioie della vita diventano ancora più belle quando vissute insieme. E perché non fare lo stesso durante una vacanza?

Vivere momenti ed emozioni in compagnia rende un viaggio unico e arricchisce l’esperienza. Anche una volta tornati a casa, ripercorrere gli attimi vissuti rafforza i legami, mantenendo vivi i ricordi.

Il Ticino è una regione ricca di bellezze naturali e culturali, sempre pronta a regalare emozioni uniche a chi la visita. Che si viaggi con la dolce metà, con amici, in famiglia o per lavoro, la parte più a sud della Svizzera offre una vasta gamma di a ività per ogni occasione. Dalla romantica uscita in barca al tramonto, alla passeggiata nei boschi per scoprirne i segreti, fino a una cena conviviale in un tipico gro o per gustare i pia i della tradizione, le opportunità sono molteplici. Ogni angolo di questa regione sorprende e crea ricordi preziosi che rimarranno nel cuore di chi la esplora. go.ticino.ch/top-travel-inspirations

TICINO

La destinazione ideale per una vacanza romantica in coppia. Rilassarsi ai Termali Salini & SPA di Locarno, ammirando lo splendido paesaggio dall’infinity pool a raverso il vapore che sale dalla calda acqua. Scoprire le realtà vitivinicole del Mendrisio o grazie alle numerose visite enogastronomiche. Seguire un percorso gourmet itinerante nel Luganese con l’offerta Dine Around (luganoregion. com/dinearound-it) oppure trascorrere una no e nella quiete, perno ando nel Birdbox Curzú , un alloggio unico proge ato per un’esperienza immersiva nella natura.

Con gli amici, la parola d’ordine è divertimento! Cosa c’è di meglio che trascorrere il tempo tra laghi e fiumi nelle calde estati ticinesi? Tuffarsi dalle cascate nei pozzi cristallini della Valle Riviera durante un’adrenalinica discesa di canyoning. Pedalare a orno al Monte San Giorgio in un tour in bicicle a, seguendo le curve del lago e a raversando storici villaggi. Divertirsi sugli scivoli dello Splash e SPA Tamaro a Rivera, oppure godersi il caldo sole estivo con un’uscita in stand up paddle sul Lago Maggiore.

Le scuole sono finite, le tanto a ese vacanze sono arrivate ed è tempo di divertirsi tu i insieme!

Passeggiare tra i boschi delle Centovalli con il lama trekking in compagnia di questi simpatici animali. Scoprire i resti di un insediamento medievale nel Parco Archeologico di Tremona grazie alle ricostruzioni 3D. Percorrere lo storico sentiero accanto al fiume Ticino nella Gola del Pio ino, oppure salire sulle montagne che circondano il Lago di Lugano e affrontare enigmi e viaggi nel tempo a raverso l’applicazione “Tesori delle ve e del Ceresio”.

Sono molteplici le a ività che perme ono di rafforzare i rapporti tra colleghi. Aiutarsi a vicenda cucinando un’o ima polenta al Mulino di Bruzella e gustarla durante un pranzo conviviale. Rafforzare la collaborazione dandosi supporto nell’affrontare il percorso del Parco Avventura Monte Tamaro. Favorire il dialogo scambiandosi impressioni durante una degustazione di birra alla Malteria Ticinese. Apprezzare il territorio scoprendo realtà agricole locali prendendo parte a una tra le diverse Agriesperienze nelle valli del Locarnese.

“Nella realizzazione della
Via Alta Crio abbiamo cercato di essere il meno possibile invasivi. Per non perdere la natura selvaggia.”

Il Ticino sopra i 3’000 m

Destinata ad escursionisti esperti, la neonata Via Alta Crio – situata tra il Bellinzonese e la Valle di Blenio – va ad arricchire la variegata offerta escursionistica ticinese. Un cammino tra cime elevate che sfiorano il cielo, cara erizzato da una grande varietà di ambienti suggestivi e selvaggi.

Gli appassionati di trekking impegnativi hanno un motivo in più per gioire: la Via Alta Crio. Le cifre parlano da sé: 100 chilometri di tracciato spesso sopra i 3’000 metri, 13 vette – transitando sotto l’Adula, la più alta del Ticino – oltre 15’000 metri di dislivello in salita, 10 notti in rifugi alpini e originali bivacchi. Un percorso voluto mono-direzionale per motivi soprattutto di sicurezza che si snoda da sud verso nord e che alterna paesaggi contrastanti e mozzafi ato: laghetti alpini, creste esposte, pietraie, scorci di ghiacciai, ma anche prati fioriti, alpeggi e dolci vallate. Un viaggio a tappe che si può percorrere per intero oppure realizzare in più momenti. Abbiamo incontrato Giorgio Valenti, ex geologo cantonale e membro del comitato Via Alta Crio. Dietro alle quinte del progetto tanto entusiasmo e un grande lavoro di squadra. Il tutto con un occhio di riguardo nei confronti dell’etica montana, cercando di limitare al minimo l’impatto del passaggio umano in mezzo a tanta natura incontaminata.

PIANO DELLA PARETE

Giorgio, come è nata l’idea di una via alta in Valle di Blenio?

Esisteva già la Via Alta della Vallemaggia, situata ad ovest, mentre la Via Alta Idra e Verzasca si sviluppano nel centro: ci siamo resi conto che mancava un tracciato che si snodasse a est del Canton Ticino. Così si è pensato di creare qualcosa di nuovo.

Cosa distingue la Via Alta Crio dalle altre?

La quota, senza dubbio. È interessante perché la Crio percorre parecchie cime sopra i 3’000 metri, mentre le altre non toccano mai queste quote. Naturalmente ogni via alta possiede le proprie caratteristiche.

È una via impegnativa?

Lo è, come d’altronde lo sono tutte le vie alte. Diciamo che non è per chi soffre di vertigini. La Crio è per gente che non ha paura del vuoto, che sa muoversi in montagna, e che è in grado di reagire a certe situazioni. Faccio un esempio: può capitare che una corda fissa non si possa usare perché è stata danneggiata da un sasso o dalla neve invernale. L’escursionista deve saper superare il passaggio senza l’impiego della corda. Occorre saper camminare con scioltezza su terreni spesso infidi e anche una certa riserva fisica, perché alcune tappe sono piuttosto lunghe.

È necessaria attrezzatura particolare?

Solitamente no. Solo a inizio stagione è bene avere ramponi e piccozza. Naturalmente occorre sempre valutare bene le condizioni metereologiche. Nel 2024 fino a metà luglio bisognava percorrere la via con l’attrezzatura perché c’era ancora tanta neve.

Come mai avete scelto di chiamarla Via Alta Crio?

Sono due i motivi. Il primo è che la via passa tra le vestigia di diversi ghiacciai. Seppur stiano scomparendo, ci sono ancora, anche se non vengono toccati lungo il cammino.

01

Crio tradotto dal greco significa appunto ghiaccio. Il secondo motivo si allaccia alla mitologia greca: Krios era uno dei titani che sostenevano la Terra e rappresentava il pilastro del sud. Allo stesso modo la Via Alta Crio risalendo da sud sostiene, come un grande pilastro, il gruppo dell’Adula.

Lungo il percorso si alloggia in diversi rifugi e poi c’è la spettacolare tappa al bivacco del Piano della Parete: un vero gioiellino architettonico… Sì, è un bivacco unico ed è anche il più alto del Ticino ubicato a 2’700 metri. Il progetto è stato sviluppato e realizzato interamente in Valle di Blenio. Con la sua forma particolare fa pensare ad un cristallo mentre il colore rosso richiama il tipo di roccia lì presente. Può ospitare un massimo di 10 persone, perciò è fondamentale prenotare il posto. La presenza di questo bivacco era una condizione sine qua non per la Via Alta

Crio: la tappa che dal rifugio Giümela avrebbe condotto direttamente alla capanna Quarnei sarebbe infatti stata troppo lunga e impegnativa (quasi 30 chilometri e più di 3’000 m di dislivello). Una sosta nel mezzo era necessaria.

È vero che il bivacco è a impatto zero?

Proprio zero non direi, anche perché costruire a queste quote, senza l’impiego di un elicottero sarebbe stato impossibile. In ogni caso il concetto è stato realizzato il più possibile in armonia con la natura circostante e secondo precisi criteri ecologici. Inoltre, se un domani dovesse esserci l’esigenza, la costruzione si può facilmente smontare e il paesaggio tornerebbe come prima.

A fianco del bivacco siete persino riusciti a posare una fontana?!

Sì, ne vado fiero: l’hanno costruita alcuni miei amici della Val Malvaglia e credo sia la più alta del Ticino. L’acqua

proviene da una sorgente da permafrost (la temperatura non raggiunge i 2°C). Siamo stati fortunati a trovarla proprio in prossimità della cresta. Speriamo che duri a lungo. L’acqua è fondamentale e torna sempre utile.

A livello di passaggi, chi è l’escursionista “tipo” che affronta questa via alta? Ci sono tanti svizzero-tedeschi. In generale è gente che ricerca un’esperienza autentica e che non domanda le comodità a tutti i costi. Anzi, apprezza la possibilità di doversi arrangiare; il cucinare da sé nei 3 rifugi non custoditi piace molto. Finora abbiamo registrato circa 4-5 passaggi giornalieri. È quello che desideravamo, non ci interessa la massa. Anche per la natura è perfetto: su un trekking così lungo 5-10 persone al giorno si perdono letteralmente, senza disturbare l’ambiente.

In cammino tra i ghiacciai

La Via Alta Crio è praticabile da inizio luglio fino a metà o obre (meteo perme endo).

È consigliata la prenotazione nei rifugi e bivacchi: il numero di posti le o è limitato. Un tracciato impegnativo per escursionisti esperti che prome e emozioni indimenticabili. viacrio.ch

01. Una via tra cielo e terra che si snoda lungo la Valle Riviera e la Valle di Blenio.

02. L’acqua: uno degli elementi centrali della Via Alta Crio.

03. Come un cristallo incastonato nella montagna, il bivacco rivela le sue sfaccettature in prospettive uniche sul panorama alpino.

PAESAGGI MOZZAFIATO

La varietà dei paesaggi ticinesi vi lascerà a bocca aperta. Ve e aguzze e selvagge che sfiorano i 3’000 metri a nord, creste erbose e morbide colline boschive a sud. Panorami da apprezzare anche durante diversi eventi sportivi. go.ticino.ch/ sport-events

Sentieri panoramici

Appuntamento con il trail running in Capriasca con la Scenic Trail: 3’000 partecipanti, 6 diversi tracciati ada i a ogni tipo di corridore, oltre 70 nazionalità. Tra salite e discese, lungo i crinali del sud del Ticino, ciascuno potrà vivere momenti indimenticabili.

Vie verso il cielo

A fianco della funicolare Ritom, in Valle Leventina, una scalinata storica da percorrere nel minor tempo possibile. La Stairways to Heaven è considerata una delle Vertical più dure d’Europa: 4’261 gradini, 790 metri di dislivello per un percorso totale di 1.3 chilometri.

RunThrough Trails

Locarno, Ascona e Losone in autunno si trasformano in un’arena per il trail running. Parte di un circuito europeo, questa tappa unisce percorsi sfidanti a paesaggi mozzafiato, a irando corridori da tu o il continente.

Consigli di viaggio

Chi conosce il Ticino meglio di chi lo vive ogni giorno? Leggere i consigli di chi abita, conosce e ama profondamente questa regione è un ottimo punto di partenza per pianificare al meglio le proprie vacanze. Scoprire i migliori bar per gustare un aperitivo estivo, i sentieri più panoramici per raggiungere le vette più alte e i parchi giochi più belli dove divertirsi in famiglia diventa facile grazie ai suggerimenti degli esperti locali.

VACANZE IN FAMIGLIA

Jennifer, Chiara, Augusta e Nazarena minimeexplorer.ch @mini.me.explorer

Pianificare le vacanze in famiglia richiede un’attenta selezione delle attività che possano coinvolgere

e divertire tutti. Il blog di questo gruppo di mamme è una risorsa preziosa, ricca di idee e consigli per trascorrere giornate indimenticabili in Ticino. go.ticino.ch/family

SULLE VETTE PIÙ ALTE

Mauro e Ale ariafina.ch @ariafina.ch

Il Ticino è terra di laghi e montagne, e proprio di queste ultime Mauro e Ale parlano all’interno del loro blog. Una raccolta di escursioni su tutto il territorio ticinese e non solo per andare alla scoperta delle vette più belle, raccontate da chi la montagna ce l’ha nel cuore. go.ticino.ch/hike

TICINO EXPERTS

Dawid e Zoe togetherinswitzerland.com @togetherinswitzerland

Voglia di fare un brunch a Lugano senza sapere dove andare? Dawid e Zoe hanno la soluzione! Che si cerchino suggerimenti su ristoranti o spunti per delle attività, una visita al loro blog sarà sicuramente utile per schiarirsi le idee. go.ticino.ch/cities

VACANZE DOG FRIENDLY

Stephanie e Arianna 8zampeontheroad.ch @8zampeontheroad

Il Ticino è la meta ideale per chi desidera trascorrere le vacanze con i propri amici a quattro zampe. Stephanie e Arianna hanno creato un blog in cui raccolgono una selezione di attività da fare con il proprio cane. Escursioni, alloggi, ristoranti e attrazioni: la loro è una guida utile per organizzare le vacanze. go.ticino.ch/dog-friendly

RICETTE E REGIONALITÀ

Carlotta e Giotto carlottaeilbassotto.com @carlottaeilbassotto

Voglia di cimentarsi in cucina con ricette deliziose? Carlotta offre ispirazioni per ritrovare il Ticino nel piatto. Stagionalità e prodotti locali sono le parole chiave del suo blog e del suo libro di cucina che, oltre alle ricette, raccoglie le testimonianze di vari produttori locali. go.ticino.ch/recipes

01. Argo e Naìra, instancabili amici a quattro zampe, esplorano uno degli oltre 300 itinerari in Ticino. 02. In sella alla sua bicicletta, Carlotta pedala alla scoperta di sapori autentici e regionali.

L’aria vi accarezza il viso e la velocità aumenta sempre di più. Il paesaggio è meraviglioso: i raggi del sole filtrano a raverso le fronde degli abeti e le montagne innevate che si stagliano sullo sfondo contrastano con l’azzurro vivo del cielo invernale. Sli ate verso valle, con il sorriso che vi illumina il volto, curva dopo curva.

Già non vedete l’ora di ritornare in capanna e ricominciare da capo.

11.05 – 14 febbraio Emozioni che sciolgono il ghiaccio

VALLE DI BLENIO
Nella Valle del Sole.

Un fine se imana divertente con un tocco di romanticismo?

Fate il pieno di emozioni con una discesa in sli a dall’Alpe Gorda e godetevi il magico cielo stellato in dolce compagnia.

UN SERENO RISVEGLIO

Il tenue sole invernale sorge dalle montagne imbiancate del versante opposto della valle. Il cielo si illumina, promettendo una giornata piena di emozioni. I raggi che filtrano dalla finestra creano un affascinante gioco di ombre con il fumo che si alza dalla tazza di caffè bollente. Dormire in una capanna è rigenerante, ci permette di staccare dal caos cittadino e ritrovare la calma e la serenità della montagna. L’Alpe Gorda si trova in Valle di Blenio, nella parte più a nord del Ticino. L’abbiamo raggiunta attraverso un sentiero che parte dal paesino di Camperio, poco sopra Olivone. Circondata da pendii innevati, la capanna accoglie calorosamente gli amanti della natura come noi.

ORMA DOPO ORMA

Indossiamo i guanti, la sciarpa e tutto il necessario per trascorrere una giornata invernale in montagna. Briciola, la dolce cagnolina padrona di casa, è già pronta per accompagnarci in una passeggiata nei dintorni della capanna, tra i rustici dai tetti imbiancati e gli abeti. I nostri passi rimangono impressi nella soffice coltre nevosa, seguiti da quattro lunghi solchi fatti dalle slitte che abbiamo noleggiato in capanna. Non vediamo l’ora di cavalcarle in una divertente discesa verso valle. L’aria è fresca, ma il sole sempre più alto ci scalda piacevolmente. Siamo pronti per partire! Salutiamo Briciola che trotterella felice verso la capanna; la rincontreremo più tardi, quando saremo di ritorno.

TRE, DUE, UNO… SI PARTE!

Un paio di spinte e prendiamo subito velocità. Chi arriverà per primo in questa emozionante discesa? Salutiamo la capanna, i rustici e l’oratorio di San Lorenzo prima di addentrarci nel verde bosco di conifere. Veniamo subito pervasi dal profumo degli aghi di abete. I rami lasciano passare qualche raggio di sole e disegnano ombre sul sentiero. Chissà se incontreremo anche qualche animale in questo luogo incantato! Magari uno scoiattolo o una volpe. Sicuramente torneremo anche in estate, quando i vasti prati saranno verdi e ricchi di fiori selvatici e le mucche pascoleranno serene, come fossero le custodi dell’alpe. Dev’essere stupendo! Giriamo a destra, poi a sinistra, e ogni volta che poggiamo i piedi per curvare veniamo ricoperti da una pioggia di neve.

AI PIEDI DELLE MONTAGNE

Il panorama davanti a noi si apre e sullo sfondo vediamo l’Adula. Poco più in là si erge il Sosto, unico e inconfondibile. Con la sua cima acuminata e i suoi ripidi pendii, troneggia su tutta la valle. Ancora qualche curva e, dopo quasi 7 chilometri, stiamo per arrivare alla fine di questa corsa. Quante risate, quante emozioni! È stato proprio divertente. Ad attenderci a Camperio c’è Alan, già posizionato a cavallo della sua “Gorda Express”, la motoslitta che ci riporterà comodamente in capanna. Ritornati alla nostra base, avremmo voglia di ripartire subito per un’altra discesa. Nadia, la custode della capanna assieme ad Alan, ci sta però aspettando con un piatto fumante di polenta e spezzatino e un’ottima bottiglia di Merlot locale. Una vera delizia della tradizione culinaria ticinese, da gustare ascoltando aneddoti legati alla Valle di Blenio e alla capanna.

SOTTO LA LUCE DI ANDROMEDA

Il sole splende all’orizzonte, regalandoci un momento magico mentre ci godiamo un aperitivo con i prodotti della regione. Facciamo un brindisi, a questa giornata! I toni dell’arancione e del rosa si intensificano, riflettendosi sulla neve e rendendo il tramonto ancora più affascinante. Ci incamminiamo verso la nostra camera, posizionata a qualche metro dalla capanna. GAIA, questo è il suo nome, ha le pareti e il soffitto interamente in vetro. Cala la notte e sopra di noi la Via Lattea si estende in tutto il suo splendore, offrendo uno spettacolo unico. Migliaia di stelle brillano nel cielo invernale, limpido e privo di luci artificiali, regalandoci una notte indimenticabile.

Protip

La capanna Gorda è aperta in inverno da dicembre a marzo. È raggiungibile tramite il sentiero invernale n. 457 di SvizzeraMobile o comodamente con il Gorda Express da Camperio. Nei fi ne sett imana e nei giorni festivi, è possibile arrivare a Camperio con un bus di linea da Olivone. go.ticino.ch/camperio-gorda-trail

5 MOTIVI PER CUI

VALE LA PENA

Sentire l’aria frizzante accarezzarvi il viso durante la discesa in sli a.

Gustare squisite pietanze in una capanna alpina.

Poter vedere la Via La ea in una limpida no e invernale.

Scoprire i tanti prodo i della regione. Viaggiare comodamente a bordo del Gorda Express, per poter fare più discese possibili.

Alla Capanna Gorda si può noleggiare una slitta e godersi il piacere di scivolare sulla neve.
Un immenso cielo ricamato di stelle avvolge la notte con la sua vastità.

Natura urbana

Cultura, architettura, gastronomia: sono queste le prime cose a cui si pensa quando si soggiorna in una città, ma perché non esplorarne il lato più naturale?

Dai parchi urbani ai giardini botanici fino ai vigneti cittadini, le opzioni sono molte per chi vuole immergersi nella natura delle città ticinesi.

PARCO DI VILLA ARGENTINA

Questo parco ospita la sede dell’Accademia di archite ura di Mendrisio ed è uno dei più belli della regione. Con magnolie, cedri, tassi secolari e un olmo di 200 anni, ospita eventi culturali, cinema all’aperto, concerti e lezioni di yoga.

ANNO IN CUI LUGANO
HA ADERITO ALLA CHARTA
DEI GIARDINI: LA PRIMA CITTÀ IN TICINO

CAMELIE DI LOCARNO 1’100

LE VARIETÀ DI CAMELIA

PRESENTI AL PARCO DELLE

ALBERO DEL VENTO

Un grande albero con microturbine a forma di foglie arricchisce il parco urbano di Bellinzona, producendo energia sostenibile.

sulle pendici di Castelgrande e del Castello di Montebello viene prodo o il Merlot “Castelli di Bellinzona” dall’Azienda agraria cantonale di Mezzana.

FRUTTI PER TUTTI

A CORNAREDO

Accanto alla nuova

Locanda della Masseria di Lugano si trova il fru eto di Cornaredo con sessanta varietà di alberi. Un proge o della ci à di Lugano e due organizzazioni ambientali locali, i cui fru i sono a disposizione dei passanti.

1’208

IL CUORE VERDE DELLA CAPITALE

Il Parco di Villa dei Cedri, cornice dell’omonimo museo d’arte, è un’oasi urbana a Bellinzona. Suddiviso in qua ro aree è composto da un giardino paesaggistico all’inglese, un giardino all’italiana, un orto giardino e un’area con parco giochi.

I FIORI ROSA DI MARZO

Durante il mese di marzo

Via Beltramina a Lugano e Viale Monte Verità di Ascona si tingono di rosa grazie ai ciliegi giapponesi in fiore. Una finestra breve che ogni anno diventa virale.

“La tecnica che impieghiamo, a cera persa, è invariata da 5’000 anni.”

La magia della fusione in bronzo

A Mendrisio, da oltre 70 anni la fonderia d’arte Perseo è un esempio di attività tradizionale, sospesa tra passato e futuro, sapienza artigianale e visione manageriale. Specializzata nella fusione di opere d’arte in bronzo e argento, impiega sistemi di lavorazione all’avanguardia che rivisitano tecniche antichissime. Un fiore all’occhiello della regione.

La statua del celebre David di Michelangelo, realizzata in bronzo, si erge all’ingresso della fonderia Perseo e sembra dare il benvenuto a coloro che ne varcano la soglia. Dietro al cancello un mondo magico. Un’officina che, a tratti, pare un museo a cielo aperto: un universo di sculture di varia dimensione e fattura sparse qua e là, attrezzi curiosi e operai concentrati in gesti precisi, la fronte imperlata di sudore. Mani sapienti che si cimentano nella realizzazione di nuove opere d’arte. Tra queste mura sono infatti state fuse le creazioni dei più importanti scultori svizzeri e internazionali. E, forse, non molti sanno che la fonderia Perseo vanta un’esclusiva assoluta: la produzione e il trasporto in tutto il mondo di alcune opere del maestro del surrealismo, Salvador Dalí. A coordinare la complessa macchina operativa il direttore, Andrea Ziino, ex consulente fi nanziario, che con grande dedizione s’impegna a tramandare l’antica arte della fusione del bronzo.

MENDRISIO

OGNI GIORNO È DIVERSO

La sveglia suona alle 5.30. Dal suo appartamento all’ultimo piano della fonderia, Andrea scende le scale e alle 6.15 è già in officina. Passa dall’ufficio per controllare le e-mail, due carezze al gatto Persi – la mascotte della fonderia – e poi via veloce ad aprire le finestre per arieggiare gli spazi, prima che arrivino i dipendenti. Un giro di controllo ai forni, alla cera, al materiale. Da 31 anni lavora dentro la fonderia, inizialmente come garzone, oggi in veste di direttore operativo. Non ha problemi a rimboccarsi le maniche, per dare una mano quando serve. La creazione di un’opera in bronzo è un lavoro lungo e complesso, dove l’esperienza fa la differenza. Tanta fatica ma anche molte soddisfazioni. “Il bello di questo mestiere è che ogni giorno è diverso. Una nuova opera da realizzare, un nuovo incontro, una nuova lavorazione che non potrà mai essere identica a quella eseguita la volta prima. Essendo un lavoro artigianale, ogni pezzo è unico” confida.

UNA GRANDE FAMIGLIA

Sono in 16 a condividere gli spazi del luminoso laboratorio. Ciascuno ha una determinata mansione, ma è altresì in grado di svolgere le diverse fasi del processo di fusione. La professione del fonditore ingloba molteplici competenze: la formatura, la realizzazione dei negativi e quella delle cere. Solamente i cesellatori svolgono un solo compito, “poiché è un lavoro molto tecnico, che richiede tanto tempo”, spiega Andrea. Ogni singola operazione è importante ed è un grande lavoro di squadra. “Ho la fortuna di lavorare con persone eccezionali, dalle mani d’oro”, prosegue ancora, “spesso chi viene per realizzare un’opera percepisce questa energia famigliare e al posto di restare un’ora, trascorre con noi la giornata.” Momenti preziosi durante i quali si instaura un rapporto di fiducia con l’artista. C’è uno scambio di idee, un confronto dal quale poi scaturisce l’opera finale.

DA ARNOLDI… A DALÍ

I più importanti artisti svizzeri e internazionali hanno affidato la realizzazione delle proprie sculture alla fonderia Perseo. Opere di Nag Arnoldi e Ivo Soldini, così come quelle di Botero o ancora Salvador Dalí. “Siamo

l’unica fonderia al mondo che è autorizzata a fondere determinate opere di Dalí. Abbiamo l’esclusiva assoluta”, chiarisce Andrea con un certo orgoglio. Un bel valore aggiunto per il territorio ticinese. L’esperienza di Andrea e dei suoi collaboratori è molto richiesta anche all’estero. Bahamas, New York, Sydney, sono solo alcune delle mete dove sono state spedite o restaurate opere in bronzo. La domanda non manca e non è sempre semplice incastrare tutti gli impegni e le commesse.

TECNICA, ESPERIENZA E PATINATURE SPECIALI Il segreto di tanto successo è sostanzialmente uno, secondo Andrea: “negli anni abbiamo investito in capitale umano e oggi ci ritroviamo con un team di persone preparate.” La Perseo è infatti l’unica fonderia d’arte rimasta sul territorio che esegue tre diversi metodi di fusione: quello tradizionale detto a cera persa – una tecnica antica che risale al 5’000 a.C. -, quello ceramico e infine quello di microfusione sottovuoto. Inoltre, la scelta d’impiegare un bronzo composto al 90% da rame e al 10% da stagno, consente di eseguire patinature uniche – ossia le colorazioni dei bronzi – che con altri metalli difficilmente si ottengono. Un vero e proprio marchio di fabbrica e una certezza per gli artisti che si rivolgono alla fonderia di Mendrisio.

Dalla piccola scultura di 30 centimetri che può essere realizzata e consegnata in tempi relativamente brevi, a quella monumentale di 5 metri che necessita svariati mesi di lavoro. Alla Perseo si fonde ogni genere di opera d’arte e ogni volta la visione della fusione “è emozionante e ipnotizzante esattamente come la prima”, conclude Andrea.

Fonderia d’arte Perseo SA, Mendrisio Fondata nel 1952, la Fonderia d’arte Perseo è un punto di riferimento per artisti ticinesi e internazionali. Sul sito della fonderia è possibile reperire l’elenco di tutti gli artisti di cui sono state realizzate le opere in bronzo. Su richiesta si organizzano visite guidate. go.ticino.ch/visit-foundry

01. Durante le visite guidate si può osservare da vicino come il fuoco prenda vita trasformandosi in arte.

02. La cura e la dedizione dietro al lavoro delle sapienti mani degli artigiani.

03. Ciò che viene realizzato alla fonderia Perseo si ritrova in tutto il Ticino, come questa scultura di Gabriela Spector a Riva San Vitale.

TRACCE D’ARTE

Il Ticino è terra di grandi artisti le cui tracce si possono ammirare e scoprire in vari angoli del territorio. go.ticino.ch/ art-culture

La figura umana al centro La chiave del Museo La Congiunta si ritira all’Osteria Giornico. L’edificio ospita i rilievi e le sculture dell’artista zurighese Hans Josephsohn, considerato uno dei principali scultori del XX secolo: la figura umana è stata al centro della ricerca artistica.

Due passi tra le sculture Una splendida passeggiata sul lungolago di Locarno conduce ai Giardini Jean Arp. Il noto pittore, poeta e scultore surrealista nel 1959 regalò alla città alcune sue opere ricevendo in cambio la cittadinanza onoraria.

Arte orientale al Monte Verità Nel 1956 il Barone Eduard von der Heydt donò il Monte Verità al Canton Ticino auspicando che restasse un centro culturale mondiale. Assieme alla moderna struttura alberghiera, von der Heydt cedeva anche molte opere d’arte di grande valore, soprattutto orientali.

Le persone a orno a te cantano e ballano al ritmo della musica, mentre le luci colorate illuminano i blocchi di marmo in questo luogo unico. La storia delle antiche cave di marmo prende vita davanti ai tuoi occhi, mescolandosi all’allegria della festa. È come fare un viaggio nel tempo, dove il passato minerario si intreccia con la vivacità del presente, creando un’atmosfera suggestiva.

18.30 – 27 giugno Sorrisi scolpiti

CAVE DI ARZO, MONTE SAN GIORGIO
Sculture create con il marmo di Arzo.
Come i colori che scorrono nelle vene del marmo, così la musica pervade il corpo.

Scoprite le Cave di Arzo, tra luci colorate ed echi del passato.

Gli eventi de “La Soleggiata” propongono pop-up bar unici, concerti di vario genere e specialità locali.

PICCOLI MOMENTI ESTIVI

Ci inoltriamo nelle colline che contraddistinguono il Mendrisiotto. Un saliscendi tra boschi, vigneti e pittoreschi paesini. Ed eccoci arrivati ad Arzo, sulle pendici del Monte San Giorgio, famoso per i suoi ritrovamenti fossili unici, che l’hanno reso Patrimonio mondiale dell’UNESCO. Parcheggiamo l’auto vicino alle cave e ci incamminiamo in un bosco di faggi e noccioli. La Soleggiata è un nome che calza a pennello per questa serie di eventi: il sole incornicia il paesaggio, trasformandolo in un quadro luminoso. L’aria delle sere di giugno è piacevolmente calda, mentre gli alberi offrono una rinfrescante ombra. Raggiungiamo il grande anfiteatro in pietra e non possiamo che restarne ammaliati. Ci sediamo su grandi scalini ad ammirare questa parete di roccia scura contornata da una ricca vegetazione con il suono della musica in lontananza.

RIVIVERE IL PASSATO

In questo luogo, dove il tempo sembra essersi fermato, è inevitabile pensare a quante persone siano passate di qui, alle gru che sollevavano enormi blocchi di marmo e alle esplosioni che liberavano questa pietra dai colori di un caldo tramonto estivo.

Le tavole illustrate lungo il percorso ci fanno scoprire la storia del posto. Queste cave non solo hanno permesso di portare prosperità nella regione, ma il marmo di Arzo è stato esportato in tutto il mondo, impiegandolo spesso in costruzioni di grande prestigio, come ad esempio il Duomo di Milano e il Duomo di Como. Poco distante, possiamo ancora vedere il laboratorio in cui veniva lavorato il materiale e, qualche metro più in là, troviamo anche alcune statue realizzate con questa pietra dalle tante striature. È sorprendente trovarsi in un luogo con un passato così imponente, mentre ci si appresta a trascorrere una leggera serata estiva. Percorriamo un sentiero che ci porta poco sopra il luogo della festa; dall’alto vediamo le persone che si divertono, chiacchierano tra di loro e godono di questa atmosfera. Raggiungiamo anche noi il bar per recuperare delle bibite rinfrescanti e fare un brindisi, il primo di una lunga serie. A noi e a questa splendida serata in compagnia!

CENA A CHILOMETRO ZERO

Un invitante profumo riempie l’aria; proviene dal food truck che si trova alle nostre spalle e non siamo gli unici ad esserne stati attirati. Diverse persone aspettano di assaporare le prelibatezze cucinate su questo pick-up adibito a cucina.

L’attenzione all’utilizzo di prodotti regionali è qualcosa che apprezziamo molto e questa sera siamo stati accontentati. Dalle bevande alle specialità culinarie locali, ce n’è davvero per tutti i gusti. In attesa del nostro turno facciamo due chiacchiere con le persone accanto a noi. Alcuni arrivano da lontano, altri vivono poco distante; questi eventi riescono a riunire persone da ogni luogo. Il tempo vola ed è già arrivato il nostro momento: è difficile scegliere tra tanti piatti sfiziosi. Con le mani piene di delizie, torniamo al nostro tavolo e… buon appetito!

LA MUSICA NELL’ARIA

È calata la notte, le luci si mescolano con le stelle e creano un universo di forme e colori. I grandi blocchi di marmo attorno a noi si illuminano, dando vita a un gioco di luci unico. Il clima è fantastico, l’energia contagiosa e tutti si stanno divertendo al ritmo della musica. In programma questa sera c’è un concerto reggae e le persone cantano e ballano insieme. Una sensazione di libertà e leggerezza ci pervade. I musicisti interagiscono con la folla e noi ci lasciamo travolgere da questa energia e complicità. Le ore sono volate ed è ormai giunto il momento di tornare a casa, con il cuore pieno di gioia per i bei momenti vissuti e le nuove amicizie appena nate. L’estate è ancora lunga e torneremo presto per altre serate a ritmo di musica hip hop, elettronica e tanto altro.

Protip

La Soleggiata è un pop-up bar itinerante. Inizialmente nato alle Cave di Arzo, oggi lo si può trovare, durante la bella stagione, in altre location uniche del Ticino, tutte rigorosamente all’aperto. Locarno Film Festival, Paradiso, Monte Generoso: sono solo alcuni dei tanti luoghi diversi per vivere serate uniche, proprio come gli abitanti del posto. lasoleggiata.ch

5 MOTIVI PER CUI VALE LA PENA

Divertirsi in un luogo unico in Ticino in cui musica, arte e cultura si incontrano.

Ascoltare musica di vario genere suonata da artisti locali.

Riscoprire le vecchie cave di marmo di Arzo.

Immergersi nell’atmosfera festosa dei “Momò”, soprannome degli abitanti del Mendrisio o.

Trascorrere una serata allegra sulle pendici di un sito Patrimonio mondiale dell’UNESCO.

GUARDA IL VIDEO

Coltivare legami professionali

Spesso Ticino è sinonimo di vacanze, ma in realtà molte persone raggiungono il sud della Svizzera per motivi professionali. Aziende e associazioni scelgono il Ticino per il clima mediterraneo e l’atmosfera unica che permettono di organizzare eventi aziendali tutto l’anno. Inoltre, la regione offre anche un’ampia scelta di attività di gruppo, che spaziano dall’enogastronomia all’outdoor e ad attività di team building. ticb.ch

ENOGASTRONOMIA

L’enogastronomia è uno dei punti di forza del Ticino e molte attività di gruppo aziendali ruotano attorno alla scoperta di cibo e vino locali. È possibile esplorare sapori autentici e ricette tradizionali partecipando a degustazioni di vini in storiche cantine o a lezioni

di cucina con chef locali.

Molto richieste sono anche le attività che permettono di pedalare attraverso vigneti e villaggi rurali, fermandosi ad assaporare formaggi e salumi lungo il percorso, o attività che portano alla preparazione dei piatti tipici dopo aver acquistato le materie prime al mercato.

NATURA E OUTDOOR

Boschi, fiori, laghi e fiumi del Ticino creano uno scenario perfetto per le attività di gruppo, trasformandole in ricordi indelebili. Potreste esplorare luoghi energetici immersi nella natura delle valli ticinesi oppure vivere esperienze uniche in contesti rurali montani. Inoltre, per chi desidera un’attività fisica più impegnativa, sono a disposizione oltre 4’000 chilometri di sentieri, suddivisi in itinerari naturalistici, culturali e artistici.

SPORT E DIVERTIMENTO

Essendo una destinazione molto conosciuta per la sua offerta outdoor, il Ticino è anche il luogo dove sport e divertimento si fondono per creare esperienze straordinarie. Dalle sfide adrenaliniche di bungee jumping, GoKart e arrampicata, alla passionalità dei tornei a squadre, praticando nuovi sport divertenti come il footgolf. Troverete però anche attività a contatto con l’acqua come rafting, kayaking e yoga sullo stand up paddle. Non mancano nemmeno attività indoor nelle escape room e nei centri di intrattenimento digitale.

TEAM BUILDING

Unite il vostro team con attività coinvolgenti, trasformandolo in una squadra vincente! Svolgere le attività di team building in un contesto di splendidi paesaggi come il Ticino è

poi certamente un valore aggiunto che rafforza ulteriormente la coesione. Le proposte, originali e personalizzate, spaziano da attività semplici con degli strumenti musicali a sessioni di formazione complesse che comportano lo sviluppo di prototipi di automobili o imbarcazioni oppure la risoluzione di enigmi per sventare una minaccia che potrebbe far scoppiare la vostra azienda!

SCOPRI TUTTE LE ATTIVITÀ

01. Viaggi sonori immersi nella natura con Innerwalk Project.
02. Scoprire i vigneti del Mendrisiotto pedalando con Bike&Wine.

Semplicemente Generoso

Scopri il treno panoramico a cremagliera, l’iconico Fiore di pietra di Mario Botta, il Buffet Bellavista immerso nel bosco e il campeggio sulla riva del lago di Lugano.

montegeneroso.ch montegeneroso.ch

Ticino iconico e i luoghi più fotografati

Questa regione è ricca di luoghi instagrammabili da visitare. Tra i più affascinanti, il borgo di Morcote, con le sue case colorate affacciate sul Lago di Lugano, è una meta imperdibile. A Locarno, il Santuario della Madonna del Sasso domina la città, offrendo opportunità per foto uniche. Il Parco delle Gole della Breggia nel Mendrisiotto svela tracce del passato attraverso la sua geologia, mentre la regione del Ritom, con i suoi laghi, è perfetta per gli amanti della natura.

Ogni angolo offre scatti indimenticabili.

1 - Santuario della Madonna del Sasso

Switzerland Tourism/Ivo Scholz

2 - Lungolago di Ascona

Ascona-Locarno Tourism/Alessio Pizzicannella

3 - Chiesa di S. Maria del Sasso di Morcote

@nick.caruso

4 - Val Piora

Switzerland Tourism/Olivier Walther

5 - Gole della Breggia

Heinz Staffelbach

6 - Lago di Lugano

Ticino Turismo/parisiva.ch

Elsa Barberis

Grande dame dell’alta moda ticinese

Potete immaginarla sotto i portici di Via Nassa con la sua camminata decisa e l’aria disinvolta: Elsa Barberis, in pantaloni, i primi indossati da donne, diretta verso Piazza Riforma. Qui, nel “salotto di Lugano”, al numero civico 3, la creatrice di moda ha aperto il suo atelier. Erano anni in cui le sarte andavano a domicilio e vestivano dalla nonna alla nipotina. Non lei! Dopo la crisi del 1929 la sua famiglia era rimasta senza un soldo, ma Elsa, piena di talento, da autodidatta ha creato il suo marchio vestendo prima le luganesi anticonformiste. All’inizio non aveva neanche i soldi per pagarsi una modella e allora vestiva le cugine che lavoravano nella pasticceria di famiglia – Vanini - sull’altro lato di piazza Riforma e che le facevano pubblicità. La pasticceria è ancora lì ma è passata di mano. Il grande successo per Elsa arriva alla Modewoche di Zurigo nel 1943. Da quel momento il nome Barberis compare su giornali e riviste di moda in tante lingue.

I suoi modelli disinvolti, per la nascente donna moderna, piacevano per gli accostamenti insoliti dei colori, per lo stile deciso ma anche giocoso: grandi tasche, borchie e catene amovibili, grandi borse da buttarsi sulle spalle. Il suo pezzo forte era la gonna portafoglio, con un tocco di seduzione mai volgare. Con questo capo Elsa Barberis mirava ad aprire non solo il vestito ma anche la mentalità. La sua moda si rivolgeva a una donna che ora lavorava anche fuori casa, faceva sport, guidava l’automobile... Proprio come Elsa, donna libera, che con il suo temperamento solare è stata una grande ambasciatrice del suo stile nato in Ticino ma dal tocco internazionale. Dai suoi viaggi Elsa tornava con nuove idee: certi suoi modelli ad esempio sono stati ispirati dai kimono e dalle tuniche.

Ripercorrendo via Nassa, di fronte alla chiesa di San Carlo c’è un altro edificio appartenuto alla famiglia materna di Elsa: a terra si legge ancora il nome Vanini. Questi commercianti hanno dato molto a Lugano e al Ticino: appassionati di sport hanno promosso il Gran Premio Vanini, evento ciclistico che ha richiamato campioni come Ferdi Kübler. Appassionati d’arte hanno creato l’appuntamento annuale Pittori in piazza, dando spazio agli artisti più interessanti del momento. Tra questi, Felice Filippini, grande amico di Elsa Barberis. Proseguendo la passeggiata sul lungolago verso Paradiso, si raggiunge l’albergo Splendide Royal: qui Elsa presentava le sue collezioni al pubblico locale. Ma per anni ha organizzato sfilate anche nei grandi alberghi di Zurigo, come il Baur au Lac o a Vulpera, al Waldhaus, dove ha conquistato il jet-set internazionale. Tra le sue clienti più famose l’ex diva di Hollywood Gloria Swanson, l’attrice Elsa Martinelli e Fini Getty, moglie del magnate del petrolio.

Dopo il ritiro negli anni Sessanta, Barberis è stata dimenticata. Ma per almeno due decenni è stata “la grande dame” dell’alta moda ticinese. È il momento di riscoprirla!

Claudia Quadri, di Lugano, ha lavorato come giornalista culturale per RSI (SSR). È anche autrice di diversi romanzi editi da Casagrande di Bellinzona, alcuni tradotti in tedesco, francese e romancio. Tra questi, “Suona, Nora Blume” e “Infanzia e bestiario” hanno vinto il Premio Svizzero di Letteratura nel 2015 e nel 2024. Oggi giornalista indipendente, Quadri ha realizzato il documentario “Elsa Barberis, una pioniera dimenticata” (prodotto da Fiumi Film e coprodotto tra gli altri da RSI) presentato alle Giornate di Soletta nel 2024 e dedicato alla “grande dame” dell’alta moda ticinese. Quadri ha anche curato un ritratto di Barberis nel volume “Projekt Schweiz: Vierundvierzig Porträts aus Leidenschaft” (Unionsverlag).

#ticinomoments 2025 © Ticino Turismo 2025 Editore: Ticino Turismo, Via Canonico Ghiringhelli 7, 6501 Bellinzona, ticino.ch Contatto: info@ticino.ch Redazione testi: Catherina Sitar; Anna Ruffa (Ticino Turismo) Illustrazioni: Variante Agenzia Creativa Direzione artistica e grafi ca: Sabina Franzoni (Ticino Turismo) Fotografi e: Fabio Balassi, parisiva.ch, Jacques Perler, Milo Zanecchia; Elsa Barberis (archivio privato), Julien Chavaillaz Studio, Digitalflow/Mendrisiotto Turismo, Sabina Franzoni, Federico Geiser, Wim Kempenaers/Ascona-Locarno Turismo, Luca e Anna Nizzola, Alessio Pizzicannella Fotolitografi a: Prestampa Taiana SA Stampa: Salvioni arti grafiche Tiratura: 3’000 copie Il magazine di Ticino Turismo è pubblicato annualmente in italiano, tedesco, francese e inglese Printed in Switzerland.

Claudia Quadri
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