Settembre 2012 - Anno I - n.5- Bimestrale - Poste Italiane s.p.a. - Spedizione in Abbonamento Postale - D.L. 353/2003 (convertito in Legge 27/02/2004 n째 46) art. 1, comma 1, NE/PD
GUEST
Marjory & Neguin
WORLD JAM
Advance - New York
Report
The Week 2012
Experience
Caleaf - The House Journey
FOCUS
Flying Bach
Street Dance Magazine gratis a casa tua? Richiedilo su www.streetdancemagazine.it
Photo cover by: Photo by: Little Shao - facebook.com/littleshaophotographer
from octobER
switzerland edition
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GUEST
Marjory - What I am
GUEST
Neguin - The Brazilian Guy
REPORT The Week
WORLD JAM
Advance - New York
SPECIAL CREW Fundanza Family
StepUp_Pagina 165x240
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29-08-2012
16:39
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Experience
The House journey - The original feeling
FILM
Step Up 4 Revolution 3D
FOCUS
Flying Bach
Theatre
Käfig
School
Sweet Devils
KIDS
10-12 anni
DRESS UP Wood’s Time
MUSIC
Show Music
Street Dance Magazine e streetdancemagazine.it si sono posti l’obiettivo di colmare un gap cronico nella scena street dance italiana. In un momento in cui l’informazione è frammentaria e confusionale, abbiam voluto aprire un’ampia finestra sulla streetdance italiana e mondiale, valorizzando il punto di vista e le esperienze dei più grandi artisti internazionali, dei professionisti e degli eventi più meritevoli di considerazione. Attraverso le loro parole, siamo sicuri si possa fare una buona comunicazione, ricevendo stimoli e ampliando la nostra conoscenza e consapevolezza. Senza informazione non c’è cultura. Street Dance Magazine and streetdancemagazine.it set themselves the target to plug a chronic gap in the Italian Street Dance scene. In a period where information is fragmentary and confuse we wanted to open a wide window about street dance, in Italy and around the world, increasing the point of view and the experience of the biggest interational artists, of pro and of the events which deserve more consideration. Through their words, we’re sure it will be a good comunication, reciving incentives and wideing our knowledge and consciousness. Without information there is no culture! SDM Team - info@streetdancemagazine.it
Photo by: Little Shao - facebook.com/littleshaophotographer
marjory smarth What I am
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Possiamo affermare che sei stata la prima ballerina di House a New York, com’è iniziato tutto? Sono originaria di Haiti e stare in un contesto africano significa nascere ballando. Non conosco vita senza il ballo o senza la musica. Il mio primo partner di ballo è stato mio padre, il mio primo esempio di ballerina è stata mia madre e la mia prima crew eravamo io e le mie sorelle. La danza dunque è una gran parte del mio stile di vita. Attorno al 1986 ho iniziato ad entrare realmente nella musica House, e l’ho amata talmente tanto che ho iniziato a cercare dei posti dove sentirla. Avevo un amico che mi ha fatto scoprire il Tunnel - era circa il 1987 - dove sono diventata una vera ‘club-head’. Prima di allora ero una street-kid (figlia della strada ndr), andavo sempre alle jam hiphop. Ma mi sono innamorata a tal punto di quella musica che mi ha trascinata nella scena dei club. Da lì ho semplicemente iniziato ad incontrare molti altri ballerini, che mi hanno ispirato ed è questo che ha fatto si che ballassi per tutti questi anni, ancor prima di ballare in un modo professionale, poiché amo ballare. E quando è diventata una professione? è divertente… circa nello stesso periodo in cui ho iniziato a frequentare i club. Un anno più tardi due miei amici, Super Lover Cee e Casanova Rud mi hanno chiesto di ballare nel loro video. Era attorno al 1988 ed una volta fatto quel video divenni professionista. Dopo quello molte persone iniziarono a venire nei club cercando ballerini. Non ho nemmeno scelto di essere una ballerina professionista, la gente ci voleva, dicevano: “Sei forte, dovresti ballare nel nostro video”. Ed il nostro pensiero era: “Ci volete pagare per fare questo? Balleremmo comunque, ma se ci volete pagare è grandioso”. Ho sentito che quando hai iniziato a muoverti per cercare di insegnare ti è stato detto: “Non siamo interessati all’House…” Ho insegnato in una mia classe soltanto a partire dal 1994. Prima sostituivo un amico, Voodoo Ray, che mi ha spiegato come insegnare. Mentre cercavo degli spazi dove insegnare, sono stata in diverse scuole - e
We can say that you’ve been the first female house dancer in New York City. How did everything start? I’m originally from Haiti and being in an African background means that you’re born dancing. I don’t know life without dancing or music. My first dance partner was my father, my first example of a dancing woman was my mother, and my first crew was me and my sisters. So dance is a big part of my lifestyle. But it was just around 1986 when I really started to get into house music. And I loved the music so much that I started to find places where i was able to hear it. I had a friend of mine that took me to The Tunnel. That was around 1987 and that’s when I became a serious ‘clubhead’. Before that I was like a street-kid, I was going to hip-hop jams more than everything else. But I loved house music so much that it pulled me into the club scene. From there I just started to meeting so many other dancers, so I was inspired by them, and that’s what kept me dancing for all those years, before I even danced professionally. I just love to dance. And when did it turn into professional for you? Funny enough. I think it was around the same time as I started clubbing or about a year later. I had friends of mine, Super Lover Cee and Casanova Rud, who asked me to dance into their video. That was around 1988, I did that and I just made it professional at that point. And back then a lot of people seemed to come to clubs and pick some dancers. I didn’t even chose to be a professional dancers, people found us. People said: “You’re cool, you should dance in our video” and we “You wanna pay us to do this? We’re gonna do it anyway, but if you wanna pay us, that’s great”. I heard that when you were lookin’ to start teaching, people told you: “No, we are not interested in House dance”. I started teaching my own dance class in 1994, before that I use to sub a friend of mine named Voodoo Ray, and he tought me how to teach. When I was looking for spaces to teach in, I went to different schools and I’m not gonna mention their names, but they were like: “What’s house music? What is that?”. They wouldn’t let me teach in their spaces. But ten years later I subbes
non le nominerò - ma il loro atteggiamento era: “Cos’è l’House? Cos’è questa cosa?”. Non volevano farmi insegnare nelle loro sale. Poi 10 anni dopo ho sostituito E-Joe e Brian Green a lezione in quelle scuole e vedendo quanti studenti avevo portato mi hanno chiesto di insegnare. Io ho risposto di no. No, grazie. Preferisco insegnare dove la gente rispetta ciò che faccio, per me non è solo questione di soldi. Per me si tratta della spiritualità della danza. Parlando della spiritualità della danza, cosa pensi manchi nei giovani ballerini di oggi? Penso che i giovani ballerini di oggi abbiano tutto ciò che serve per avere successo nel ballo, a parte il fatto che guardano troppo youtube. In questo modo funzionano come delle macchine, invece la danza è organica, non meccanica, risulta quindi migliore se trasmessa da un altro essere organico. L’energia arriva da un’altra persona e non da una macchina. Una domanda molto importante: mi hai detto che la danza ti ha salvato la vita… Il ballo ha salvato la mia vita molte volte. La ragione per cui dico questo è legata a quando ero giovane, perché sono cresciuta a New York. New York era molto cruda e violenta, e quando si è giovani è facile venire influenzati dal proprio ambiente. Però ho trovato degli amici con cui ballare, che come me volevano ballare sul serio e siamo stati lontani dai guai. Avevo amici che sono finiti in prigione, amici che son morti, amici che sono diventati dei criminali perché sono stati contagiati dal loro ambiente in modo negativo. Così ho scelto la danza al posto della violenza ed è così che essa mi ha salvato la vita. Ecco perché quando ho dei veri problemi invece di fare qualcosa di stupido - ballo, e ciò mi fa pensare in modo più lucido. Ma la cosa più importante è… Ciò che è avvenuto in seguito in questa intervista è qualcosa di talmente emozionante che non vogliamo metterlo per iscritto. è però giusto che tutti voi abbiate l’opportunità di condividerlo, perciò collegatevi su www.streetdancemagazine.it e guardate il resto dell’intervista online.
for E-Joe and for Brian Green classes and they saw how many students I brang so they asked me to teach. I said no. No, thank you, because I rather teach where people respect what I do. It’s not just about money for me, but about the spirit of dance. About the spirit of dance, what do you think is lacking in young dancers today? I think that young dancers of today have everything they need to have to be successful in dancing, except that they watch too much youtube. So they work like a machine, but dancing is organic so is better when it’s passed on by another organic being. You get energy from another person, not really from a machine. A very important question: you told me that dance saved your life… Dance saved my life many many times. The reason why I say that it’s because when I was younger I grew up in New York. NY used to be very rough and a little violent. And when you’re young it’s easy to be influenced by your environment. So I found a dancing friend who really wanted to dance with me and we stayed out of troubles. I had friends that went to jail, friends that died, friends that became criminals because they became people affected by their environment in a negative way. So I chose dance instead of violence and it saved my life back then. That’s why when I would have real problems instead of doing something stupid I danced, and it made me think clearer. But the most important think is… What happened in the following two minutes is so emotional that we don’t want to report it here. It’s fair to share this amazing moment with all of you, so go on www.streetdancemagazine. it and watch the end of this interview online.
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Photo by: Denis Klero/Red Bull Content Pool
NEGUIN The Brazilian Guy
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Quando e come hai iniziato? Ho iniziato con la capoeira, poi verso i 1314 anni - mentre cercavo alcuni footage in internet - ho iniziato ad interessarmi alla cultura Americana, in particolare all’hiphop. Volevo capire cosa fosse. Sapevo che l’hip-hop era ‘L’Elemento’, così iniziai ad interessarmi maggiormente alla parte riguardante il ballo. Pensavo: “Oh, questa breakdance è veramente forte… il breaking è molto simile a ciò che ho fatto fino ad ora con la capoeira”. Sapevo che mi sarei dovuto allenare da solo poiché non c’erano insegnanti nella mia città e non c’era un posto dove potessi migliorare, così iniziai a visionare un sacco di video ‘old skool’. Il mio stile è migliorato velocemente, il livello delle mie abilità faceva pensare “Oh, questo ragazzo è veramente bravo”. Così ho iniziato a competere, mi sono spostato in altre città e sono diventato famoso anche lì. Questo mi ha cambiato, vedendo che me la cavavo bene ho voluto proseguire, investendo del tempo per incrementare il mio percorso professionale. L’unica cosa che ricordo riguardo il come ho cominciato è principalmente la stessa per tutti: provando a fare le cose e ad imparare tutto. Negli ultimi anni in Brasile è cambiato qualcosa nel breaking e per i ballerini in generale? La situazione è un po’ complicata, poiché il Brasile è molto grande e molto lontano da qualsiasi altro posto. Quindi anche se la gente ha passione ed ama ballare, deve comunque lavorare e fare qualcos’altro oltre alla danza, ma il livello è alto perché la passione nei miei connazionali è forte. C’è molto talento in giro.
When and how did you start dancing? I firstly approached capoeira, then around 13-14 years old while I was looking for some footage on the internet I got interested in the american culture, especially hip hop. I wanted to know what was that. I knew hip hop was ‘The element’, so I wanted to get more interested in dancing it. I was like: “Whoa, breakdance is really cool… it is so similar to what I already did with capoeira”. I also knew I was gonna practice a lot by myself, ‘cause there were no teachers or schools in town, there wasn’t a place where I could learn how to improve myself as well, so I kept on watching a lot of ‘old skool’ video tapes. I quickly improved my style, shortly after my skills level have been like “this guy is really good”. Then I started to compete, I went over other towns and cities and I became famous there as well. All this changed me, I saw I had been doing great with this art so I wanted to go forward, I wanted to spend more time improving myself in a professional way. The most important thing I remember about when I started is basically how everyone did it: trying to do things and learn everything. In the last few years, do you think breakin’ and street dance changed in Brazil? It’s a bit complicated, because Brazil is a very big and ‘so far away from everywhere else’ country. So, even if people have passion, and they love to dance, they still have to work and to do something else for a living beside dancing.
La scena sta crescendo perché molte cose stanno succedendo e cambiando laggiù, anche se per noi è ancora tutto difficile, specialmente come artisti. Personalmente viaggio per tutto il mondo, rappresentando ovunque il Brasile ed è un po’ come crescere. è così che si fa: rappresenti la tua cultura e la tua cultura si diffonde.
But the level is really high, because brazilians have a strong passion for dancing. You can see a lot of talents over there. The scene is growing up because a lot of things are changing and happening. But it’s still difficult for us as artists. I travel around the world representing Brazil everywhere, it’s like growing up for me. That’s how you do it: you represent a culture and the culture spreads it out.
Dopo la vittoria del BC One hai iniziato a viaggiare ancora di più, giusto? Ciò che mi è successo è stato ottimo per me, ora la gente dice: “Voglio portare Neguin in questo paese, così può condividere la sua conoscenza”. Non mi è mai interessata la competizione in sé, non mi sono mai preparato con lo spirito “adesso mi allenerò per quella gara”. Non lo faccio per la competizione ma per la cultura. Amo ballare. E se vinci un evento come il Red Bull BC One devi sapere che non lo stai facendo per la competizione, ma perché renderà possibile per te diffondere la tua cultura. Se non fosse stato per il BC One o per il mio sponsor Red Bull, non viaggerei così tanto come ora. E viaggiare è la cosa più bella, perché la gente prende ispirazione da te e ti rispetta in più sensi.
After winning the Red Bull BC One you started traveling more, right? I can say it has been a really good thing for me. People say: “I want to bring Neguin to this country, so he can share his knowledge”. I’ve never been caring about competition, I’ve never been preparing for a competition like “I’m gonna practice hard for this contest”. I don’t do it for the competition, I’m doing it for the culture. I love to dance. So when you win a big competition like Red Bull BC One you have to know that you’re not doing it just for that competition, but because it will also make possible for you to spread your culture more and more. If it wasn’t for BC One, if Red Bull wasn’t my sponsor, I’d never have been able to travel so much as I’m doing now. And traveling is the most beautiful thing, so people gets inspired by you, and they respect you in different ways.
Hai qualche consiglio per i giovani b.boys? Il mio consiglio è semplice: non dimenticate mai di divertirvi. Non importa ciò che fate, dovete divertirvi. Al giorno d’oggi la gente ha molti obiettivi differenti: “Voglio allenarmi per vincere quella competizione, voglio essere il migliore…”. Divertitevi, ballate con i vostri amici. Quando dico questo, non sto nemmeno parlando del ballo, ma sto parlando della vita. Per capirci: io, oltre ad essere Neguin, sono Fabiano. Fate tutto quello che potete, siate felici e fate qualcosa che renda orgogliosa la vostra famiglia. Fate qualcosa di positivo poiché oggi ci sono troppe strade sbagliate da poter prendere: si può finire nella droga, nell’alcool e su altre cattive strade. Fate il vostro e divertitevi. Se state imparando a ballare siate sicuri di divertirvi. Qualsiasi cosa facciate: divertitevi, perché la vita è una cosa che va apprezzata.
Do you have some advices for young b-boys? My advice is basic: never forget how to have fun. No matter what you do, you have to have fun. Nowadays people have a lot of different focuses: “I wanna train to win that competition”, “I wanna be the best”, and so on. Just have fun, dance with your friends. When I say this I’m not even talking about dancing, I’m talking about living, because you know, beside dance we have a life. Beside Neguin I’m Fabiano. Do whatever you can do, be happy, do something that will make your family proud of you. Do something positive, ‘cause nowadays we have so many wrong ways to live a life: you can get involved in drugs, you can get involved in alcohol, and other bad stuff. Do your things and have fun. If you’re learning dance, make sure you’re gonna have fun. Whatever you do, just have fun, because you have to enjoy your life.
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“It’s the week, baby… it’s the week...” riecheggia ancora nella nostra mente tra la gioia di chi l’ha vissuta, la tristezza di chi non c’era e la malinconia che si farà sentire per tanti mesi ancora, prima dell’edizione 2013. C’è chi fa il countdown, chi anche d’inverno torna al Merendero per ingannare l’attesa, chi propone The Month, chi propone The Year ed ancora chi - come gli organizzatori - dice che una settimana basta e avanza, chi riguardando le foto di Little Shao ed il recap video di Yak Films non vede l’ora che arrivi di nuovo luglio, alla faccia delle profezie Maya e della crisi. The Week resta di sicuro un’experience a 360 gradi, che lascia il segno per bocca degli stessi artisti presenti: P Lock: “Il più bell’evento in assoluto”. Super Dave: “The Week è unico”. Bruce: “Il migliore summer camp senza ombra di dubbio”. Gucchon: “Se non mi dovessero invitare il prossimo anno, verrò comunque in vacanza a The Week come hanno fatto Caleaf e Joseph Go quest’anno. Spero mi invìtino ancora però! Ahahahah!”. Firelock: “Wordddddd!!!!!!”. A marchiare a fuoco questo The Week l’energia, la positività ed il fascino di Marjory Smarth, una divinità d’ebano che ha ammaliato tutti gli street dancers giunti a Cesenatico. Tra i protagonisti di The Week 2012 ovviamente anche gli Mnai’s, vincitori sia del Best Show che
Photo by: Little Shao - facebook.com/littleshaophotographer
The singalong “Is the week baby… is the week…” still re-sounds in our heads, between the happiness of those who were there, the sadness of those who weren’t and the gloom that follows the wait before the 2013 edition. Someone is countdowning, someone else is going back to Merendero in winter to kill the time. Someone suggests The Month, someone else The Year and others -as the organizers- says that a Week is enough. There are those who can’t wait for next july, watching the Little Shao’s pictures and the Yak Films recap video, in spite of Maya’s prophecy and the crisis. The Week remains a 360 degrees experience that leaves its mark, as the representing artists state: P Lock: “The best event ever” Superdave: “The Week it’s unique” Bruce : “No doubt, the best summer camp” Gucchon: “If I won’t be here as an artist next year, I’ll come to the The Week to spend a holiday as Caleaf and Joseph Go did this year. I still hope they will call me again though. Ahahah!” Firelock: “Worddddd!!!” This edition of The Week has also been branded by the energy, the charm and the positivity of Marjory Smarth, an ebony divinity that enchanted all the street dancers in Cesenatico. Among the main characters of The Week, The
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Photo by: Little Shao - facebook.com/littleshaophotographer
The Week 2013: Cesenatico 14-21 luglio
Photo by: Denis Guerrini
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della Finalissima di Street Fighters European Tour, in una cavalcata che li ha visti imporsi in semifinale sui Marseille Connection ed in finale sui Klandeskillz, detentori del titolo 2011. La finale di Street Fighters è stata probabilmente il picco massimo che un contest di Street Dance in Italia abbia mai toccato per intensità, livello ed energia. The Week è famoso anche all’estero per i suoi party, in cui oltre all’immancabile Yacht Party va annotato l’House Party decisamente sopra le righe del lunedì - curato da Dj Ricky - ed un entusiasmante Pool Party nella nuova location del 4 Venti (date un’occhiata alle foto di Matteino su facebook per capirne lo spirito, ndr). Il Give It Up si è chiuso con la conferma di Richard Pop nel poppin’ e Manu&Loic nel lockin’, la vittoria di Carlos e Rex nell’hip hop e di Karim nell’house, in una tiratissima finale con Bembika. Per il 2013 in cantiere ci sono un po’ di cambiamenti, che renderanno questa storica competizione sempre più affascinante. Una menzione va fatta anche ai piccoli under 14, che giovedi 12 luglio hanno bloccato viale Carducci per la prima edizione del Give It Up Jr., dando spettacolo ed offrendo spunti di rilievo per il futuro della scena hip hop italiana. Basti pensare che Antonio X Five, dopo aver vinto la sua categoria nel poppin’ è stato capace di raggiungere la finale nel Give It Up dedicato ai più grandi, cedendo solo a Richard Pop. Se il buongiorno si vede dal mattino possiamo essere fiduciosi per gli anni a venire, ricordando che il percorso di un ballerino non finisce comunque mai e che una rondine non fa primavera. Tralasciando la netta vittoria dell’Italia sul Resto del Mondo nel classico match calcistico del venerdì mattina (non spariamo sulla Croce Rossa, di cui avrebbero avuto bisogno un po’ tutti i giocatori a fine gara), si può tranquillamente dire che questo è stato il miglior The Week di sempre, con una scena italiana che - seppur in un inglese ancora poco competitivo - riesce a divertirsi, farsi rispettare e divertire le decine e decine di ragazzi giunti da 30 nazioni diverse, per vivere “the most exciting Hip Hop Festival in Europe”: The Week!!!
Mnai’s surely stand out, winning the Best Show and the Street Fighters European Tour Final against Marseille Connection and Klandeskillz, the last being the defending champions. Street Fighters Final reached the most high level ever seen in an italian street dance contest for its intensity, technique and energy. The Week is well known abroad for its parties as well. The unmissable Yatch party, the over-the-top Monday House Party (developed by Dj Ricky) and an enthusiastic Pool Party in the new 4 Venti location (take a look to Matteino’s ‘Natural Force’ pictures to understand the mood). The Give It Up contest ended The Week confirming Richard Pop for the poppin’ category, Manu & Loic for lockin’, Carlos & Rex for hip hop and Karim for the house category, in a very tough final against Bembika. For the next year there some works in progress are planned to make even more interesting the 2013 edition of Give it Up. Worth of mention are the under 14 dancers. On thursday the 12th of july they literally blocked Viale Carducci with the Give It Up Junior first edition, showing and delivering many starting points for the future of italian hip hop scene. Just think about Antonio X Five: after the victory in his own category (poppin’), he managed to get through the adult Give it Up Final, only to lose against Richard Pop. So we can surely be confident for the years to come, remembering that a dancer path never ends and that a lonely spark of hope doesn’t mean all is well. Not to talk about the crushing italian victory against the Rest of the World in the classic soccer match of friday morning (we don’t want to take a candy from a baby), we can say that this has been the best The Week edition up till now. The italian scene - despite its poor english managed to have fun, gain respect and make dozens of young people from 30 different Countries to live “The most exciting Hip Hop festival in Europe”: The Week!!! The Week 2013: Cesenatico 14-21 july
www.theweek.it
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WORLD JAM New York Street Style Lab - Truth from the Originators! si svolgerà a New York dal 7 al 14 ottobre con le maggiori autorità ad insegnare storia e stili.
ADVANCE NYC-STREET STYLE LAB TAKES PLACE IN NEW YORK CITY -OCT 7 - 14 WITH TOP AUTHORITIES TEACHING HISTORY AND STYLES
Ciò che conosciamo come Street Culture o Street Style è nato e si è evoluto per le strade dei ghetti d’America. La musica, l’arte e la danza di questa cultura ha raggiunto persone in ogni angolo del globo. Dalla musica al movimento, dall’arte alla moda, Advance NYC-Street Style Lab incorpora le culture che sono nate e si sono coltivate a New York City fornendo ai partecipanti riferimenti storici su come si sono sviluppate le cose.
What we know as Street Culture or Street Styles has grown and developed from the urban streets of the inner cities of America. The music, art and dance of this culture have touched people in every corner of the globe. From Music and Movement, to Art and Fashion, Advance NYC - Street Style Lab embodies the cultures that have been developed and cultivated in New York City, while providing participants with historical references to how things developed.
La settimana di eventi include un bus tour dei luoghi storicamente e culturalmente rilevanti di NYC, workshop e lezioni sugli stili della street dance e sui graffiti, gruppi di dibattito notturni e presentazioni storiche, party ed eventi. Advance NYC culmina con un evento finale che include un contest di ballo per gruppi di tutte le età, arte dal vivo, musica, esibizioni, un contest di MC, stampe dal vivo fornite dagli sponsor, step and repeat (banner pubblicitari es. dietro i red carpet, ndr) e molto altro.
The week of events will include a bus tour of NYC historically and culturally relevant sites, workshops and classes on street dance styles and graffiti, nightly panel discussions and history presentations, and parties and events. Advance NYC will culminate in a finale event which will include dance competitions for all age groups, live art and music, performance, an MC competition, sponsor provided live print screening, and a costumed step and repeat and more.
Advance NYC è felice di annoverare membri della Rock Steady Crew, TCFive, Electric Boogaloos, Dynamic Rockers, Heavy Hitters, Elite Force Crew, Dance Fusion e molte altre note crew di street style che hanno un’enorme influenza sul panorama internazionale, che sono
Advance NYC is pleased to have members of Rock Steady Crew, TCFive, Electric Boogaloos, Dynamic Rockers, Heavy Hitters, Elite Force Crew, Dance Fusion and many other well known Street Style Crews that have a huge international influence,
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entrati a far parte della nostra famiglia in questo primo anno. La nostra famiglia di professionisti è stata scelta accuratamente per far parte del nostro Street Style Lab ed include alcune tra le più conosciute autorità che hanno fatto la storia nelle diverse street culture e che verranno rappresentate attraverso gli eventi della settimana. A loro si può attribuire di aver diffuso e coltivato lo Street Style in tutto il mondo.
join our family in its first year. Our family of professionals has been carefully chosen to take part in our Street Style Lab; and includes some of the most well known authorities and historians on the various street cultures that will be represented through the week’s events. They can be accredited for expanding the reach, and cultivating Street Styles throughout the globe.
Advance NYC-The Ultimate Street Style Lab è programmato per svolgersi dal 7 al 14 Ottobre 2012. Visitate il sito www. streetstylelab.com per ulteriori informazioni sul nostro evento.
Advance NYC -The Ultimate Street Style Lab is slated to take place from October 7th through 14th, 2012. Please visit www. streetstylelab.com for more information on our events.
Cynthia Rose, partner di Advance Street Style Lab ha detto: “Siamo felici ed emozionati di vedere riunita questa famiglia d’insegnanti e pionieri per Street Style Lab. La lineup è fantastica! Sarà qualcosa che non dimenticherete mai!”
Cynthia Rose, Partner at Advance Street Style Lab, states: “We are pleased and excited about bringing all of this family of teachers and historians together for our Street Style Lab. The lineup is crazy! This is something you will never forget!”
Advance NYC Street Style Lab Family:
Advance NYC Street Style Lab Family:
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ARCHIE BURNETT BOBBY MILEAGE BUDDHA STRETCH CALEAF SELLERS DALILA GONZALEZ EJOE WILSON EVELYN SANTOS JAVIER NINJA JEFF SELBY KEN SWIFT KIM HOLMES LINK LOUIS “LOOSE” KEE MARJORY SMARTH MR. WIGGLES POPMASTER FABEL POPPIN PETE ROKAFELLA SEKOU HERU TC5 TEKNYC TONY MCGREGOR WILLIE ESTRADA
VOGUE/WAACKING HIP HOP HIP HOP / SOCIAL DANCE HOUSE / HIP HOP / SOCIAL DANCE VOGUE HOUSE / LOFT / SOCIAL DANCE LEGENDARY HOSTESS VOGUE NEW STYLE HUSTLE BREAKING HOUSE / SOCIAL DANCE HIP HOP / SOCIAL DANCE LOFT / GARAGE-SOCIAL DANCE HOUSE / SOCIAL DANCE TOP ROCK / POPPING / SOCIAL DANCE POPPING / HISTORY POPPING BREAKING HOUSE GRAFFITTI BREAKING / GRAFITTI HOUSE LATIN HUSTLE / ROCKING
CHI SIAMO Fondata e prodotta da Nicole Binggeli e Cynthia Rose Vargas, Advance NYCThe Ultimate Street Style Lab è stata sviluppata come un’opportunità per gli studenti internazionali di assaporare un vero pezzo di New York City. Questo camp è stato pensato per gli studenti che sono interessati ai vari street style, allo studio del movimento, dell’arte e della storia e sviluppo della cultura, camminando per le strade ed imparando da chi ha vissuto la storia.
ABOUT US Founded and produced by Nicole Binggeli and Cynthia Rose Vargas, Advance NYC - The Ultimate Street Style Lab was developed as an opportunity for international students to experience a real taste of New York City. This camp was designed for students who have an interest in Street Styles to study movement, art, and the history and development of the culture while walking the streets and learning from people who lived the history.
Sia Nicole che Cynthia producono eventi di danza e street culture in varie parti del mondo da più di 10 anni. I meriti di Nicole includono la creazione di No Easy Props Europe, Nothing But Flavor e la collaborazione con la struttura del Red Bull BC One, per menzionarne soltanto alcuni. A Cynthia può essere riconosciuto il merito di aver facilitato i componenti essenziali alla creazione di Sybarite Productions Artists Development Center, i cui numerosi porgetti includono The Love is Love Showcase, Urban Renaissance e Brazil Artists Project. Cynthia ha inoltre prodotto e gestito il marketing per eventi come Tribeca Film Festival, RUSH Philantropic Arts Foundation e molti altri.
Both Nicole and Cynthia have been producing dance and street culture events on opposite sides of the globe for more than 10 years. Nicole’s credits include the development of No Easy Props Europe, Nothing But Flavor, and collaborating on the structure of Red Bull BC One to name a few. Cynthia can be credited with facilitating the components essential to the development of Sybarite Productions Artist Development Center and its many projects including the Love is Love Showcase, Urban Renaissance, and Brazil Artists Project. Cynthia has also produced and provided marketing for events with the likes of the Tribeca Film Festival, RUSH Philanthropic Arts Foundation, and many more.
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Fundanza Family 10 anni di Family
Mimma, già di 10 anni di Fundanza!? Localock: Eh si, l’Associazione Culturale Fundanza compie proprio nel 2012 i suoi primi 10 anni. Durante questo periodo io e Smile (direttori artistici del progetto, ndr) abbiamo lavorato con passione e tenacia affinché la cultura hip hop fosse apprezzata e vissuta in tutte le sue forme nella nostra realtà. Fundanza è stata fondata nel 2002, con lo scopo di ospitare e diffondere un’espressione culturale che sembrava non potesse trapassare le mura medievali di una città come Siena, così lontana dall’usuale contesto urbano che caratterizza l’hip hop. Al contrario, con gli anni la città ha risposto calorosamente all’irruento ed animato mondo della strada, ospitando numerose iniziative come eventi e spettacoli (Funk it up! nel 2006, Urbanarte Festival nel 2008). La famiglia di Fundanza è costituita da bambini, ragazzi ed adulti, uniti da un’unica passione per la danza, la musica ed il divertimento. Lo spazio della Corte dei Miracoli è un rifugio speciale per tutti quelli che vogliono condividere e scambiare ciò che sentono dentro, impegnando le proprie energie in modo positivo ed evitando di farle invece implodere davanti alla tv. I nostri allievi girano in gruppo per la città, ascoltando musica ed allenandosi ovunque. Non è forse questo l’hip hop? L’integrazione razziale e l’aggregazione giovanile sono alla base dei principi solidali dell’Associazione. La sede fiorentina è invece più giovane, ma già attiva e proficua. Sono numerosissimi i piccoli bboys che hanno partecipato alle quattro edizioni del B.kidz Battle di Firenze, a cura di B.boy Smile. La Compagnia Fundanza Family unisce poi ballerini professionisti e semi-pro. Alcuni di loro sono stati tra i primi allievi della scuola, perciò vantano un curriculum decennale ed una carriera ormai individuale. Il gruppo è caratterizzato da ballerini provenienti da diversi paesi e la componente latina ha da sempre caratterizzato i FF. Negli anni la Compagnia Fundanza Family si è fregiata di diversi allori in Italia ed
Mimma, already 10 years of Fundanza!? Localock: The Fundanza Cultural Association celebrated its 10th birthday in 2012. Over the years, Smile and I (artistic directors of the project) have been working with passion and perseverance in order to make the hip hop culture appreciated and lived in all its shapes in our town. Fundanza was born in 2002 to host and spread a cultural expression that was believed not to be able to run through the medieval walls of a city like Siena, that is so far from the normal urban context of hip hop dance. Over the years, the city had a warm and positive response to the impetuous and active dance world and hosted many events and shows (Funk it up! in 2006, Urban Festival in 2008). In the Fundanza family there are children, teenagers and adults all sharing their passion for dancing, music and fun. Corte dei Miracoli is a special shelter for those willing to share and exchange what they feel, using their energy in a positive way, not getting it implode in front of a tv. Our students move all together around the city, listening to music and training everywhere. This is hip hop, isn’t it? Racial integration and youth aggregation are the basis of our Association. The Florentine base is younger, but already active and profitable. There are many young boys who took part to the four editions of the B.Kidz Battle in Florence, thanks to b.boy Smile. The Fundanza Family Company gathers professional and semiprofessional dancers. Some have been among the first students of the school, so they have a ten-year CV and a renowned personal career. The team is made up of dancers coming from different countries and the Latin part always had a main role in the FF. Over the years the Fundanza Family got several awards both in Italy and abroad, like the Street Fighters European Edition
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Photo by: Denis Guerrini
all’estero, come lo Street Fighters (vincitori della zona 5 per tre anni consecutivi, come per l’edizione in Danza in Fiera) e la selezione al prestigioso Paris Dance Delight. I componenti sono: B.boy Smile, Localock, Viola, Cate Z, La Pazz, Crazy Kid, Beppe, Rubio, Dc Funk. In 10 anni sono passate tante persone nella sala di Fundanza, trovando sempre armonia ed una famiglia. Per chi volesse passare da noi in futuro, ci troverete sempre là, magari intenti a ballare in un cerchio… Contact: E-mail: fundanza@hotmail.it Cell.: 349 7301420 - 347 7143238 Indirizzi: Corte dei Miracoli, Via Roma n.°56, Siena (SI) - Stazione di Confine, Via Attavante, Firenze (FI)
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(the FF won zone 5 for 3 consecutive years, as for the Danza in Fiera edition as well) and the selection at the famous Paris Dance Delight. Members are: B.boy Smile, BLocalock, Viola, Cate Z, La Pazz, Crazy Kid, Beppe, Rubio, Dc Funk. In 10 years a lot of people have been part of Fundanza, finding harmony and a familiar feeling in out environment. Those willing to visit us will always find us jumping in a circle.
Caleaf - the house journey
the original feeling
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Quello che conosciamo dell’House come cultura si sta espandendo in tutto il mondo. Ciò che è cominciato essendo estraneo a moltissimi giovani nel mondo, negli ultimi dieci anni è diventato popolare anche grazie ai sempre più numerosi contest di ballo che includono l’House come categoria. Per quelli che hanno reso possibile tutto questo da dietro le quinte è grandioso, ma diventa un problema quando questi non diffondono le loro conoscenze sul significato della cultura. Fa male agli studenti ed alla cultura. Come insegnanti, dobbiamo continuare a condividere le nostre esperienze attraverso l’House. Parlare, insegnare e trasmettere ai giovani la verità su questa cultura. L’House è divertimento, godere di ogni momento e viaggiare con la musica. L’House è esprimere sè stessi e perdersi nella musica. La mia crew - i Dance Fusion - è nata nel 1997, ma tutti noi andavamo già nei club da tempo. Ho incontrato Marjory allo Studio 54 ed alla fine degli anni ottanta ho conosciuto il resto della crew al Tunnel, un club molto popolare all’epoca, dove tutti i bravi ballerini andavano per ‘scatenarsi’. Siamo ragazzi da club che arrivano dal Paradise Garage, veniamo dai party hiphop, i College Party e prima andavamo in club come il Tunnel, Sound Factory, The World, MKS, Nells e Mars. All’epoca in questi club c’erano i migliori party della città e ciò che mi manca di allora è che ballando tra di noi ci divertivamo davvero. L’atmosfera era fantastica grazie a dj’s del calibro di Dj Basil, Dj Clark Kent, Dj Dobby Conders, David Depino, Lil Louie Vega, Larry Levan, Funk Master Flex, Gold Fringer, Duke of Denmark... Ora sento che i giovani ballerini non hanno lo stesso feeling quando si tratta di ballare. L’unica cosa che importa sono loro stessi, il contest e chi lo vince, e se non lo si vince ci si arrabbia con il giudice perché non ha premiato te. La ragione per cui dopo tutti questi anni sono ancora parte del movimento è per la sensazione che provo quando sento una buona canzone, per come questa tocca qualcosa dentro di me e mi fa venir voglia di ballare. Porta la mia mente in uno stato dove nulla importa più della musica e di come innalza la mia anima. Il movimento da New York è arrivato al Giappone, poi all’Europa. Per capirci: sto parlando della danza, o dello stile chiamato House Dance, che proviene da New York City... Spero di vedervi al prossimo evento o jam, oppure nel prossimo Street Dance Magazine.
What we know as House Culture is growing all over the world. What started out being foreign to so many young people around the world, over the last 10 or more years has become more popular with the expanding growth of dance competitions, that include House as a category. This is great for all the people who make it happen behind the scenes, but it is a problem when the people who are behind the scenes don’t give the proper information about the meaning of the culture. It hurts the students, and it hurts the culture. As teachers, we have to continue to share our experiences through House. Speak, reach and teach young people the truth about this culture. House is about having fun, enjoying every moment, and letting the music take you on a journey. House is about expressing yourself, getting lost in the music. My crew - Dance Fusion - started in 1997, but we all went to clubs back in the days. I met Marjory in Studio 54, in the late 80s I met the rest of the crew at The Tunnel, a very popular club back then where all the good dancers went to get down. We are the club kids who came after the Paradise Garage, we came from the hip-hop parties, College Parties before we went to clubs like The Tunnel, Sound Factory, The World, MKS, Nells and Mars. These clubs held some of the best parties in the City at that time. The thing I miss most about that time is that we would really have fun dancing being around one another. The vibe was amazing thanks to dj’s such as Dj Basil, Dj Clark Kent, Dj Dobby Conders, David Depino, Lil Louie Vega, Larry Levan, Funk Master Flex, Gold Fringer, Duke of Denmark... Now I feel that the younger dancers don’t have that same feeling when it comes to dancing. The only one thing that matters now is them, the battle and who won it, and if you don’t win then you’re mad at the judge because he didn’t pick you. The reason why after all these years I’m still a part of the movement is because of the feeling I get when I hear a good song and how that touches something inside of me and makes me want to go off. It puts me in a mindframe where nothing else matters but the music and how it uplifts my soul. The movement went for New York to Japan and then on to Europe. Let’s be clear, I’m talking about the dance, or the style called House Dancing that comes from NYC... I hope to see you guys at the next jam or party or event and in the next Street Dance Magazine.
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Step Up 4 Revolution 3D
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Step Up 4 Revolution 3D, è il quarto appuntamento con la serie di film di danza di maggior successo al mondo (quasi 500 milioni di dollari di box office complessivo). Girato in uno spettacolare 3D ed ambientato questa volta nella assolata e sensuale Miami, il film vede protagonista un gruppo di giovani ballerini che invade le strade della città per fare quello che sa fare meglio: ballare! Due amici d’infanzia, Sean ed Eddy, lavorano come camerieri all’elegantissimo Dimont Hotel di Miami Beach, di proprietà del costruttore senza scrupoli Bill Anderson. Quando non sono in servizio i due sono a capo di una trasgressiva crew conosciuta semplicemente come The Mob, un gruppo di ballerini, musicisti ed artisti d’avanguardia che cattura l’immaginazione collettiva della città con i suoi spettacolari flash mob. Le esibizioni, illegali, dei The Mob attraggono l’attenzione della figlia di Anderson, Emily, anche lei talentuosa ballerina. Il padre di Emily, che vorrebbe che la figlia accantonasse il sogno di una vita per dedicarsi ad un lavoro “vero”, le ha dato un “out-out”: se non verrà presa dalla prestigiosa Wynwood Dance Company entro la fine dell’estate, inizierà a lavorare per lui. Emily ha accettato malvolentieri, ma dopo aver assistito ad un flash mob decide che anche lei vuole entrare a tutti i costi nei The Mob. La sua bravura le fa ottenere un ruolo nella crew, ma la sua presenza divide Sean ed Eddy. Quando Anderson annuncia un piano che prevede di radere al suolo il quartiere dove vivono i ragazzi della crew e costruirci un gigantesco centro residenziale, per salvare il proprio lungomare, il gruppo comincia a preparare il flash mob più coraggioso della loro carriera, costringendo Emily e Sean a scegliere tra i legami di sangue ed il loro amore. I protagonisti di Step Up 4 Revolution 3D sono Kathryn McCormick, finalista del seguitissimo talent show americano dedicato al ballo “So You Think You Can Dance,” ed il modello e attore Ryan Guzman, entrambi per la prima volta sul grande schermo. Misha Gabriel (Footloose), Stephen ‘‘tWitch” Boss (Step Up 3), Tommy Dewey (Sons of Tucson), Peter Gallagher (The O.C.) e la coreografa Mia Michaels (Rock of Ages) si aggiungono ad un cast d’eccezione, che comprende camei di alcuni dei personaggi della serie Step Up più amati dai fan.
Step Up 4 Revolution 3D, the fourth installment of the sizzling dance and romance franchise, ups the ante with unparalleled 3D action in sultry, sexy Miami where a group of hot young performers takes to the streets what they do best: DANCE! Childhood friends Sean and Eddy work as waiters at Miami Beach’s ultra-posh Dimont Hotel, owned the ruthless developer Bill Anderson. In their off-duty hours, they lead a renegade crew known only as “The Mob”, a group of cutting-edge dancers, musicians and artists that captures the collective imagination of the city with dazzling flash mobs. The Mob’s outlaw performances attract the attention of Anderson’s daughter Emily, a gifted dancer in her own right. Under pressure from her dad to leave her lifelong dream behind and get a “real” job, Emily has reluctantly agreed to go to work for him unless she earns a coveted spot in the prestigious Wynwood Dance Company. But after witnessing a flash mob, she is determined to join in. Emily’s impressive dance skills win her a place in The Mob, but her presence drives a wedge between Sean and Eddy. When Anderson announces plans to raze The Mob’s neighborhood to build a huge commercial development, the group begins planning their most daring flash mob ever to try to save the waterfront, forcing Emily and Sean to choose between family ties and their love for each other. Step Up 4 Revolution 3D stars Kathryn McCormick, finalist on the hit television dance series “So You Think You Can Dance,” and model and actor Ryan Guzman in their feature film debuts. Misha Gabriel (Footloose), Stephen ‘‘tWitch’ Boss (Step Up 3), Tommy Dewey (“Sons of Tucson”), Peter Gallagher (“Covert Affairs”) and real life choreographer Mia Michaels (Rock of Ages) lead a rich supporting cast, with cameo appearances by fan favorites from the Step Up franchise.
Photo by: Dean Treml/Red Bull Content Pool
theatre
La musica classica di J.S. BACH incontra i campioni del mondo di breakdance FLYING STEPS PER LA PRIMA VOLTA IN ITALIA IL 3 OTTOBRE A FIRENZE ED IL 6 E 7 OTTOBRE A TORINO DOPO IL SOLD OUT DEL TOUR EUROPEO DEL 2011 Dopo aver incantato pubblico e critica del Vecchio Continente durante il tour del 2011 (sold out ovunque) e dopo aver già registrato il tutto esaurito con le prime tappe del 2012 (in Croazia e Georgia), il RED BULL FLYING BACH World Tour farà tappa in Italia per la prima volta il 3 ottobre a FIRENZE (Teatro della Pergola) ed il 6 e 7 ottobre a TORINO (Teatro Carignano).
RED BULL FLYNG BACH World Tour will touch Italy for the first time on the 3rd of October in Florence (Teatro della Pergola) and the 6th and the 7th of October in Turin (Teatro Carignano) after having charmed the audience and the critica of the Old Country during the 2011 Tour (sold out everywhere). And after had already a full-house with the first 2012 stages (in Croatia and Georgia).
INFO BIGLIETTI: www.redbull.it/flyingbach PREZZI: Platea € 30,00 - Palchi € 22,00 Galleria € 15,00 - Posti a visibilità limitata € 10,00 (oltre prevendita). Sconto del 10% per universitari e under 18.
TICKET INFO: www.redbull.it/flyingbach PRICES: Stalls € 30,00 - Boxes € 22,00 Gallery € 15,00 - limited visibility places: 10,00 (plus presale) 10% off for college students and under 18
Il RED BULL FLYING BACH ha cominciato il giro del mondo: i berlinesi Flying Steps, ballerini quattro volte campioni del mondo di breakdance, insieme al direttore d’Orchestra Christoph Hagel hanno dimostrato che la breakdance e la musica del celebre compositore tedesco Johann Sebastian Bach possono fondersi perfettamente.
The RED BULL FLYNG BACH world tour has started: the Berliners Flying Steps, four time breakdance world champions, show us that breakdance and the music of the famous composer Johann Sebastian Bach can perfectly fit together with the Orchestra Director Christoph Hagel.
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La performance, unica nel suo genere, dà nuova vita al repertorio di Clavicembalo Ben Temperato di Bach, miscelando la musica ‘colta’ alla cultura giovanile. Nota dopo nota. Passo dopo passo. Protagonisti dello show, in una trama di 70 minuti, sono un pianoforte ed un clavicembalo, beat elettronici e passi acrobatici della breakdance come head spins, power moves e freeze, mentre sullo sfondo scorrono immagini audiovisive. La creazione di una propria grande produzione era un vecchio sogno dei Flying Steps. Con questo spettacolo RED BULL ‘ha messo le ali’ al sogno della crew coronando un’amicizia decennale. Vartan Bassil, fondatore dei Flying Steps e premiato coreografo, racconta: «Nei tentativi precedenti di unire musica classica e breakdance, i b-boys avevano contribuito alla musica semplicemente con i propri passi. Per il Red Bull Flying Bach invece non ci limitiamo solo a ballare, ma a focalizzare e ridare vita al Clavicembalo Ben Temperato di Bach. Per noi, il Red Bull Flying Bach World Tour è un sogno divenuto realtà. Vogliamo incantare con la nostra arte il pubblico di ogni continente». Ed il direttore Christoph Hagel aggiunge: «Le movenze di una crew di breakdance sono tanto cool quanto le fughe di Bach. Dalla Croazia al Giappone, se ne accorgeranno tutti». Il RED BULL FLYING BACH farà tappa in 12 Paesi tra Medio Oriente, Asia ed Europa. Dopo Croazia e Georgia, queste le prossime tappe del tour: in Norvegia il 15 e 16 settembre, in Libano il 22 e 23 settembre, in Qatar il 25 e 26 settembre, negli Emirati Arabi Uniti il 28 e 29 settembre, in Italia il 3, 6 e 7 ottobre, in Svezia il 12 e 14 ottobre, in Ucraina il 26 e 27 ottobre, nella Repubblica Ceca il 30 ottobre e 1° novembre, in Giappone il 15 e 17 novembre, in Svizzera il 29 novembre e il 2 dicembre, in Russia a dicembre.
The unique performance gives new life to the Well-Tempered Clavier by Bach, mixing the ‘well-read’ music with the youth culture. Note by note. Step by step. A piano and a clavier, electrobeats and acrobatic steps such as head spins, power moves and freeze are the main characters of the show, while audiovisual images are screened on the background in a 70 minutes opera. The creation of an own big production is Flying Steps old dream. Through this show Red Bull ‘gave wings’ to the crew’s dream, fulfilling a ten-year friendship. Vartan Basil, the founder of Flying Step and an award winning choreographer, said: “During the other attempts to mix classicl music with breakdance, b-boys added up to music only with their own steps. In Red Bull Flying Bach we don’t limit ourselves to dancing, but also focalizing and giving again life to Bach’s Well-Tempered Clavier. For us, Red Bull Flying Bach World Tour is a dream come true. We want to enchant the audience from all around the world with our art”. The director Christoph Hagel added: “The steps of a breakdance crew are as cool as Bach fugues. Everybody will notice that, from Croatia to Japan”. The RED BULL FLYING BACH will touch 12 countries among Middle East, Asia and Europe. After Croatia and Georgia, these are the next Tour stages: Norway september the 15th and the 16th, Lebanon the 22nd and the 23rd, Qatar the 25th and the 26th, Emirates the 28th and the 29th, Italy october the 3rd, 6th and the 7th, Sweden the 12th and the 14th, Ukraine the 26th and the 27th; Czech Republic october the 30th and november the 1st, Japan the 15th and the 17th, Swiss november the 29th and december the 2nd, Russia in december. Press office: Parole & Dintorni Ilaria Boccardi +393467829223 Red Bull press office: Laura Mele +393488000033
www.redbullflyingbach.com
theatre
KäFIG
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Un giorno una coreografa francese mi chiese: “Cos’è per te il ritmo?”. Io risposi con lo sguardo rivolto alla finestra aperta della sala: “è il mio respiro, è camminare, è il rumore delle foglie, il cane che abbaia, la tosse del mio compagno, l’acqua che bevo. è infinitamente tutto ritmo!”. E mentre lo dicevo, rimanevo sorpresa dalla mia stessa risposta. Mentre osservo le Olimpiadi, spengo l’audio ed osservo i movimenti degli atleti. è ritmo, a volte anche danza. Penso sia su quest’ultima idea che Mourad Merzouki ha ideato lo spettacolo Boxe Boxe, da parte della compagnia chiamata Kafig. La creazione gioca sulle affinità ed i contrasti di queste due discipline, in un’atmosfera resa calda e vivida dalla presenza di quattro musicisti (il quartetto Debussy), che interagiscono con i ballerini tramite coreografie mobili, quasi a creare una pellicola alla Tim Burton. Lo spettacolo inizia al colpo del gong, con il levarsi del sipario su di un piccolo ring. Da questo escono soltanto dei simpatici guantoni rossi, ‘animati’ dagli stessi ballerini che giocano danze all’unisono, quasi a rappresentare la vita ideale della boxe e della danza. La fatica, il sudore, i sacrifici, la sfida e la competizione. Il mettersi a nudo di fronte all’avversario, cercando di celare i propri punti deboli, di schivare i colpi e di soddisfare le aspettative del pubblico. Per ultima - ma non per questo meno importante - vi è la presenza di un minuto e simpatico dancer/pupazzetto (veste una pancia di gomma piuma), che pilota gli incontri e l’intera compagnia in atmosfere a volte comiche ed a volte nostalgiche. La compagnia, che ha sede nel Centre Coreographique National de Creteil et du Valde-Marne, vede l’alternarsi di diversi ballerini a seconda del tipo di creazione che intende presentare. Il 4 Luglio 2012, al Pala De André di Ravenna, Merzouki ha proposto infatti Kafig Brazil, uno spettacolo completamente diverso. è questo un progetto ideato a Rio de Janeiro, con 11 ballerini ed altri coreografi chiamati a comporre quadri coreografici di 15 minuti ciascuno. A mio parere personale, per come è nato il
One day a french choreographer asked me: “What’s rhythm for you?” Looking at the open window of the class I answered: “It’s my breath, it’s walking, it’s the sound of leaves, it’s a dog’s bite, it’s my mate’s cough, it’s the water I drink. Everything is an endless rhythm!” I was surprised by my own answer while saying it. I’m watching the Olympic Games on TV, then I turn off the volume and I stare at the athletes. It’s rhythm, sometimes even dancing. I think that’s on this last idea that Mourad Merzouki created the show Boxe Boxe. The creation is based on similarities and contrasts of these two disciplines. Four musicians (The Debussy Quartet) make the atmosphere so warm and vivid, interacting with dancers by moving choreographies, almost creating a Tim Burton’s film. The show begins with a gong and the curtain drops down, revealing a small ring. Some nice red boxing gloves come out of it, animated by the dancers themselves, moving in synchro to it and representing the ideal life of boxe and dancing. Fatigue, sweat, sacrifice, challenge and competition. Laying bare and facing the opponent, trying to hide weak points, to dodge blows, trying to satisfy the audience expectations. Last but not the least, the presence of a small but cute puppet/dancer, who’s wearing a foam stomach and drives the fights, getting the whole company in sometime comic, some other nostalgic atmospheres. The Company - based in the Centre Coreographique National de Creteil e du Val-de-Marne - alternates different dancers depending on the played opera. For example, on the 4th of July 2012 Merzouki proposed Kafig Brazil at Pala De Andrè in Ravenna. It’s a completely different show, developed in Rio de Janeiro with 11 dancers and other choreographers engaged to create a 15 minutes choreography pictures each. Considering how this project was born, this show has been less captivating and
explosive than Boxe Boxe, because of the irregularity of the pictures and the lack of a strong story/idea as a main theme. The pieces were well choreographed and structured but the movement didn’t get to strongly express something. As a street dancer, choreographer and performer who’s beginning an experience in theater, I really appreciated the company’s intention to enhance hip hop as a broad art expression (thanks to a choreographic language of multidisciplinary overtones, the musical research and the work on the scenic strength of some dancers). Moreover it was positive to notice the response of an heterogeneous audience who started off a 15 minutes standing ovation. This impressed me and upset me at the same time, because of the impossibility to create something like this in Italy, due to the lack of funds or interested production to promote the theatre culture in general. Most of all if street dancers are into it. Serena Ballarin 3 5
Photo by: Michel Cavalca
progetto, quest’ultimo spettacolo ha avuto un respiro meno accattivante e dirompente di Boxe Boxe, data la discontinuità tra i quadri e la mancanza di una storia/idea, che potesse fungere da filo conduttore. Pezzi ben coreografati e ben strutturati, in cui però il movimento non funge da mezzo per esprimere qualcosa di ben preciso. In quanto street dancer, coreografa e performer che sperimenta - anche se da poco - nel mondo del teatro, ho apprezzato molto l’intento della compagnia di valorizzare l’hip hop come espressione artistica dal più ampio respiro (grazie ad un linguaggio coreografico di ispirazione multidisciplinare, la ricerca musicale, la preparazione dell’essere scenico di alcuni ballerini). Così come positivo è stato notare la risposta di un pubblico di età eterogenea, che ha dato vita ad una standing ovation di 15 minuti. Una risposta che mi colpisce ed al contempo mi turba, data la reale e concreta impossibilità di fare altrettanto in Italia, per la mancanza di produzioni o di fondi interessati a promuovere la cultura teatrale in generale, oltretutto se caratterizzata dalla presenza di street dancers.
Contatti:
Sweet Devils School Via Ferrarin n.° 71, Cassola (VI) Sito internet: http://www.sweetdevils.it facebook: Sds Sweet Devils School
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Sono passati 12 anni da quando cinque ragazze di Bassano del Grappa (Laura e Federica Baggio, Giulia e Francesca Trento, Vanessa Travaglini), unite da una passione comune per l’hip hop hanno dato vita alle Sweet Devils. Sin dai primi anni partecipano a contest in cui ottengono numerosi successi, tra cui la vittoria per tre anni consecutivi all’MC Hip Hop Contest. In poco tempo, grazie alla propria determinazione, riescono ad affermarsi in maniera decisa nel panorama italiano della danza, esibendosi in manifestazioni e partecipando a numerose trasmissioni televisive in RAI e Mediaset. A loro la parola, per presentarci l’omonima scuola. “La Sweet Devils School nasce nel 2001 dal desiderio di trasmettere la nostra passione per la danza hip hop non solo come ballerine, ma anche attraverso l’insegnamento. è stata il primo punto di riferimento per coloro che volevano avvicinarsi all’hip hop, nella città di Bassano del Grappa e dintorni. L’ideale che ci accumuna si basa sul rispetto come condivisione, divertimento, crescita personale e delle proprie abilità individuali. Quando si accoglie nella propria scuola un bimbo di 5/6 anni, la questione non è se e quando diventerà un ‘fenomeno’, ma piuttosto quali basi dovrà acquisire per avere un giorno la possibilità di rappresentare il vero hip hop. Tali basi vengono fornite sia attraverso lo studio della tecnica, sia per quanto riguarda
It’s about 12 years since five girls from Bassano del Grappa (Laura and Federica Baggio, Giulia and Francesca Trento, Vanessa Travaglini) gave birth to the Sweet Devils, all of them jointed by the hip hop passion. In the first years they took part in contests gaining many achievements, including the first place at the MC Hip Hop Contest for three consecutive editions. Thanks to their determination, they managed to establish themselves into the Italian dance scene, performing at events and taking part to many shows by the national broadcast. Here they are, introducing their homonymous school. “The Sweet DevilS School was born in 2001 from our desire to convey the hip hop passion not only as dancers, but also through teaching. Up til now it has been the main reference point for people who want to get closer to HH in Bassano del Grappa and its surroundings. Our attitude is based on one word: respect, translated to sharing, having fun, personal growth and one’s own abilities. When you welcome a 5/6 years old kid in your school, the issue does not lie on when and if he’s gonna become a “wonder”, but which basics he should learn in order to possibly represent the real hip hop someday. These basics are given both through technical study and the proper attitude, in order to grow as a dancer and a person.
Photo by: Stefano Dalle Luche
l’atteggiamento da adottare, per crescere al meglio come ballerino e come persona. Non tutti però possono o vogliono diventare grandi ballerini; riteniamo infatti importante tornare alle vere origini di questa danza, quando essa veniva ballava per esprimere uno stato d’animo o per piacere personale. La sala è, come dire, l’evoluzione della strada: come ‘luogo fisico’ è adatto ad ospitare ciò che una volta si era costretti a fare all’aperto. La fusione italiana dell’identità HH con l’idea di ‘scuola’ è, secondo noi, una soluzione positiva. Ognuno è libero di ballare dove vuole purché rispetti se stesso, gli altri e l’ambiente circostante. Proprio per questo vogliamo dare ai nostri ragazzi un posto dove potersi esprimere e condividere la passione che ci accumuna. Diamo loro tutto ciò che avremmo voluto trovare fuori dalla porta di casa: vari stili e contaminazioni, stage con insegnanti di alto livello italiani ed esteri, possibilità di esibirsi negli ambiti più disparati e di partecipare a contest. Ultimo, ma fondamentale: organizziamo hip hop parties, dove Freestyle è la parola d’ordine. Siamo orgogliose di dire che nella nostra scuola ospitiamo diversi gruppi di dancers, suddivisi per fasce di età, che portiamo ad esibire in tutta Italia e che partecipano a contest nazionali, classificandosi nelle prime posizioni. Come crew abbiamo studiato e continuiamo a farlo. Ci abbiamo creduto e la più grande soddisfazione è vedere che altri, anche dopo anni, ancora credono e si affidano a noi”.
Not everyone wants to or can become a great dancer; we think that it is important to go back to the first days of this dance, when it was just expressing a personal mood and pleasure. So the hall is the evolution of the street: as a “physical place” it is suitable to host what you once had to perform outside. We think that the italian fusion between HH identity and the idea of “school” is a positive solution. Everyone is free to dance wherever he wants, if he’s going to respect other people and the surrounding environment. For this very reason we want to give our kids a place where they can express themselves and share the passion that binds us together. We give them everything we always wanted to find outside home: different styles and contaminations, stages with italian and foreign high level teachers, the chance to perform in various places/venues and to take part in contests. Last, but fundamental: we plan hip hop parties where Freestyle is the key word. We are proud to say we host different crews; we sort them by age, we bring them all around Italy to perform in national contests, often finishing in the top places. As a crew we have studied and practiced and we keep on doing it; we still believe in this. To see that other people trust us after so many years is our biggest satisfaction”.
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KIDS 10-12 ANNI
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Sono convinto che nella nostra società la fase adolescenziale critica - che fino a poco tempo fa si collocava tra i 13 ed i 16 anni - ora cominci molto prima, con tutte le problematiche legate agli aspetti di questo periodo della crescita. Come per gli altri tipi di classi prese finora in esame, anche per la fascia dai 10 ai 12 anni è ottimale poter riunire una classe di ragazzi con lo stesso background di esperienza. Quindi dividere per lo meno i principianti da chi ha già studiato 1 o 2 anni. In ogni caso, da questa età in poi vi saranno differenze (ed in questa precisa fascia a volte anche rivalità) tra maschi e femmine. Un buon insegnante dovrebbe cercare non solo di smussare eventuali conflitti tra le due parti, ma di favorire la percezione di quanto sia possibile e bello interpretare in modo femminile o maschile uno stesso movimento di hip hop. Se la classe è dotata di un background di nozioni e passione, l’impostazione può essere già molto tecnica; personalmente sono dell’opinione che la suddivisione tra discipline hip hop debba avvenire già prima. Piuttosto che al così detto new style, dai 7-8 anni si dovrebbero allenare in modo alternato gli stessi kids al poppin’/ lockin’/house, spiegando impostazioni e differenze. D’altro canto l’abitudine a momenti di freestyle va trasmessa prima dei 10 anni. Così gli allievi si avvicineranno al cerchio in modo naturale e spontaneo, cosa molto più complessa dopo questa età. Le (poche) fasi ludiche devono ora essere finalizzate al miglioramento delle proprie capacità, siano esse coreografiche o di freestyle. Siamo ancora in un’età in cui difficilmente gli allievi riescono ad affrontare una classe senza momenti di gioco, perciò io sono solito organizzare le classi di 60’
Fabrizio Lolli (CEO Dance Nation)
Up til some years ago, the crucial teenage stage was between 13 and 16 years old. I am now convinced that it begins long before, with all the problems linked to this growth. As for the other kind of classes examined so far, even for the 10 to 12 years old people to gather a class of kids with the same background is an ideal thing. At least, let’s split beginners and kids who’re already practicing since 1 or 2 years. In any case, from this age onwards there will be differences (and in this specific age also rivalry) between boys and girls. A good teacher should try not only to smoothen any possible conflict between the two, but also to favour the perception of how nice it is to play the same hip hop step in a masculine or girly way. If the class already has a background of notions and passion, the setting can be very technical; I think that a hip hop disciplines split should’ve been done before. Rather than the so-called new style, from 7-8 years old the kids should be trained in an alternate way to poppin’/ lockin’/house, explaining settings and differences. On the other hand the habit to freestyle moves must be transmitted before 10 years old. The students will then approach to the cypher in a natural and spontaneous way, a more difficult thing after this age. The (few) playful phases must be finalized to the improvement of one’s skills, both choreographic and freestyle. At this age students hardly manage to face up to a class without a playful attitude, so I usually plan a 60 minutes class with this schedule: a 10-12 minutes warm-up (possibly technical, with breakdowns, boogaloo, etc.). Then
seguendo a grandi linee questa scansione: 10-12 minuti di warm-up anche tecnico (breakdowns, boogaloo, etc.). Quindi 20 minuti di coreografia, una breve pausa per bere ed un rapido rehearsal post-pausa. A questo punto si hanno ancora 15-20 minuti a disposizione: la classe viene divisa in 2 crew (decido o sorteggio i 2 ‘capitani’, che sceglieranno i propri compagni) per la sfida sia in coreografico (magari assegnando 2 o 3 punti alla crew che interpreta meglio la coreografia) che in un battle freestyle (1 punto ad ogni entrata e relativa risposta). Nel battle è fondamentale una varia ed appropriata scelta musicale (di solito cambio brano ogni entrata/risposta), per abituare i kids a ballare su ogni genere musicale, adattandovi uno stile adeguato. Al termine espongo pubblicamente alle due crew le motivazioni riguardanti i miei voti. Cerco ovviamente di smorzare eventuali polemiche o provocazioni eccessive durante il battle e - se possibile - chiudo la lezione con una rapida analisi delle cose che sono piaciute e di quelle che si possono migliorare, sia nel coreografico che nel freestyle.
20 minutes of choreography, a short drink break and a quick rehearsal. So you’ll have 15-20 minutes at your disposal: the class gets divided into 2 crews (I decide or draw the “captains”, which will choose their mates) for the choreography battle (maybe giving 2 or 3 points to the better crew) and a freestyle battle (1 point each for 1 entry and its reply). During the battle a various and suitable musical choice is required (I usually change track for each entry/reply), in order to get the kids used to dance on every genre, adapting the appropriate style to it. At the end of the lesson, I explain the crews the motivations of my votes. I obviously try to fade any possible controversy or excessive provocation during the battle and - if likely - I salute the students with a brief analysis of what I liked and what can be improved, both in the choreography and freestyle.
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DRESS UP WOOD’S TIME!
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Il titolo che ho scelto stavolta parla da sé, riassumendo bene quanto voglio dirvi: è il momento del legno! Sicuri di non esservene accorti? Il mondo dell’accessoristica, come avevo accennato già in un articolo scorso, è stato totalmente sconvolto dall’arrivo di ‘qualcosa’ di mai visto prima, quantomeno a livello di materiale settoriale: il legno, faggio per la precisione. Merito del marchio Wood Fellas, che sta mietendo un successo mostruoso. Collane, totalmente in legno di faggio lavorato per resistere ottimamente all’usura del tempo, con pendenti irriverenti o con icone che colpiscono immediatamente (rapidi esempi: dal pendente a foglia di marijuana a quello simboleggiante le mani giunte in preghiera, da quello a forma di tira-pugni al simbolo della pace nel mondo). Insomma: ce n’è per tutti i gusti e per tutti i colori. Oltre al legno color wheat ci sono infatti modelli in brown - legno più scuro - ma anche in colorazione gialla, magenta o rossa. Lo stesso dicasi per i braccialetti: di diverse grandezze/ larghezze e colori. Incredibile come si sia anche pensato a bracciali e collane con pendenti e simboli/loghi/colori delle squadre MLB dei NY Yankees e degli LA Dodgers. Geniale. Con l’aggiunta, altrettanto intelligente, di modelli di collane a rosario. Tutto richiestissimo, centro colpito. Non contento, lo stesso brand ha poi dato vita ad una sorta di ‘brutality’ (in senso positivo, negativo solo per la concorrenza): gli occhiali da sole. Avete capito bene: modelli unici ed esclusivi. Alcuni con montatura totalmente dello stesso legno di faggio lavorato, in 4 colorazioni differenti, con lenti fumè; altri con montatura interamente in bamboo lavorato, in
KINO
Street Fighters Store
www.streetfighters-store.it
fashion@streetdancemagazine.it
The title I choose this time doesn’t need explanations for what I want to tell ya: It’s wood time!Are you sure you didn’t notice that? The accessorize world, as I wrote in my last article, has been totally shocked by the arrival of something unseen, at least for what this material concern: wood, beechwood to be fair. Wood Fellas did it! With a terrific success! Necklaces, entirely wooden, made to last long, with flippant or iconic charms that immediately capture your attention (some quick examples: from the weed leaf charm to the praying hands charm, from the knuckle-duster one to the world peace symbol). So, there’s something to everyone’s taste, and in all colors: in addition to the wood color wheat you can find models in brown, darker wood, but also in yellow, magenta or red. The same goes for bracelets: different sizes and colors. It’s amazing how they thought about bracelets and necklaces with symbols/ logos/colors charms of NY Yankees and L.A Dodgers MLB teams as well. Dope! And what about the smart addition of rosary necklaces models? Everything is sought-after, bull’s eye hit! The same brand hadn’t enough of it, so it made a kind of ‘brutality’ (in a positive way, negative for competitors only): sunglasses.Yes, you got it: unique and exclusive models. Some have an entirely carved bechwood frame in 4 different colors, with smoked lenses. Others have a carved bamboo frame, in the same colors but with black lenses. The result is a worldwide crushing victory. The wood choice is really impressing all categories: the younger ones, always looking for something in fashion, whereas adults need something special.
altrettanti colori, con lenti però nere. Risultato: vittoria schiacciante, a livello mondiale. La mossa-legno e le sue derivazioni hanno colpito davvero tutte le categorie: i ragazzi più giovani, alla ricerca di qualcosa di sempre alla moda tanto quanto gli adulti più maturi, che necessitano qualcosa di diverso. Se guardate video di artisti, trasmissioni tv, foto di vip, riviste, notando il particolare capirete la veridicità del titolo: It’s Wood’s Time! Sicuri di non esservene accorti?
If you take a look at artists videos, tv shows, vip pictures, magazines and notice the details, you’ll understand the trustworthiness of the title: It’s Wood’s Time! Are you sure you didn’t notice that?
MUSIC SHOW Music
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Ragazzi, sarò molto onesto con voi. Ho parlato e riparlato di chi è un dj e chi non lo è, ma ora voglio fare chiarezza per l’ultima volta. La definizione di dj è nota, la si trova in ogni tipo di enciclopedia su internet ed in altri dizionari. Voglio solo dirvi che se comprate un laptop ed un turntable/lettore cd/console, non siete automaticamente dei dj (e non voglio nemmeno iniziare a parlare dell’avere un mixtape quando non si è un vero living dj). Se avete un milione di canzoni non è ancora abbastanza per definirvi dj. Se suonate quasi ad ogni evento comunque non significa ancora nulla. Non potete ancora essere un dj. Un dj è una persona che possiede un dono datogli dall’alto/natura/Dio (chiamatelo come volete) per poter suonare della musica e che sa quando suonare quella particolare musica o quella particolare traccia. Un dj è anche qualcuno che porta qualcosa di nuovo, che cerca e ricerca nuove canzoni e che continua a mantenere l’hip-hop sulla giusta via. Sono stato a molti eventi, ho visto molti video su youtube, su altri siti e - per essere onesti - se è questa la musica che vi fa muovere e ballare hip-hop, posso dirvi in questo istante che non voglio essere parte di tutto ciò. Il primo pensiero che mi sale alla mente è: dov’è il rap? Solo perché ci sono milioni di canzoni strumentali nel vostro flight case non significa che dovete suonarle tutte. Sono cresciuto nell’era dell’hiphop dove rap/mc/voice andavano di pari passo con musica/strumentale. Quindi mi trovo ad un evento e non riesco a sentire alcuna voce in alcuna canzone hip-hop. E lo chiamate hip-hop? Tutte queste nuove, strumentali, intergalattiche canzoni sono state fatte per sfidare
BJ PIGGO
Bratislava SVK Streetdance Kemp Street Dance Academy www.bjpiggo.com
www.facebook.com/BjPiggoOfficial
I’m gonna be really honest with you guys right now. I’ve been talking and talking a lot about who is a dj and who’s not, but now I want to make it clear for the last time. The definition of dj is known, it’s in every wikipedia or any other dictionary. I just want to tell you that if you buy a laptop and a turntable/cd player/console, you’re not a dj right away (and I don’t even want to start talking about having a mixtape, when you’re not actually a real living dj). If you keep a million songs it’s still not enough for you to be a dj. If you’re playing at almost every event it still doesn’t mean anything. You can still not be a dj. A dj is a person who’s having a gifted sense from above/god/nature (call it however you want) to play music and knows when to play that music or that track. A dj is also somebody who brings something new to the game, who is diggin’ and diggin’ for new songs and yet he still keeps the hip hop in the right way. I’ve been to lot of events, I’ve seen a lot of videos on youtube and other sites and - to be honest - if this is the music that makes you move and dance hip hop I can tell you right now I don’t want to be part of that. First thing that comes to my mind is: where is the rap? Just because there’s a million instrumental songs in your bag it doesn’t mean you’re gonna play all of them. I grew up during the hip hop era, where rap/mc/voice went along with music/instrumentals. So I usually stand at an event and I’m not able to hear any voice inside a hip hop song whatsoever. Are you gonna call this hip hop? All those new, instrumental, intergalactic songs are just made to challenge the dancers when you see they are capable of doing that. Or to change the mood for a while, but not every single damn song has to do this. Is it just me thinking that all of these songs
i ballerini e vedere se sono capaci di ballarle. O per cambiare il mood per un po’, ma non ogni singola dannata canzone deve essere così. Sono il solo a pensare che tutte queste canzoni siano costruite a schema e che ogni 8 battute c’è un silenzio ed alla fine di un bar c’è una tripletta di basso? Vi sto dicendo che amo la musica, che amo alcune di queste canzoni strumentali e che le suono, ma è proprio qui che torniamo al punto che un vero dj non è colui che viene considerato come dj al giorno d’oggi. Non voglio offendere nessuno. Voglio solo capire dove stiamo andando e se sono l’unico a pensarla così. Non mi vergogno di suonare musica hiphop che contiene parole cantate. Anche se è una canzone del 2004. Solo perché è il 2012 e molti produttori hiphop si sono evoluti su un altro livello musicale, non significa che stiano ancora facendo musica hip-hop. è solo la loro personale evoluzione. Per favore, di nuovo: prendetela come una materia di discussione e ditemi la vostra opinione a riguardo. Voglio solo capire cosa sta succedendo.
are made out of pattern? Like every 8th there’s a silence break, or at the end of a bar there’s bass triplet? I’m telling you that I love music, I love some of these instrumental intergalactic songs, I play those songs too but here I come back to the point that a real dj is not the same as djs are considered nowadays. I’m not offending anybody, really. I just want to understand where it all goes and if I’m the only one feeling this way. I’m not ashamed to play hip hop music with words in it. Even if it’s a song from 2004. Just because it’s 2012 and a lot of hip hop producers evolved to another level of music, it doesn’t mean they’re still doing hip hop music. It’s just their personal evolution. Please, once again: take it as a matter of discussion and tell me your opinion about it. I’m just a kid who wants to really understand what’s going on.
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academy dance center of
HIP HOP direzione artistica
A U D I Z I O N E
PER AMMISSIONE AL CORSO DI FORMAZIONE PROFESSIONALE
A.A. 2012/2013
8/9 SETTEMBRE 2012 PRESSO
EMOZIONE DANZA ASD
VIA DIACCIO, 83 55016 PORCARI (LU) fa ce bo ok .co m/em oz ion e.d an. za it w w w . e m o z i o n e d a n z a 33 info line 349 2219895 / 338 2792 2 partner
20 10
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Sedi VERTIGO SPORT CENTER - Via Ristori, 39 - Padova Tel. 049 775207 - Fax 049 7929551 - Cel. 348 9533327 showtime@vertigosportcenter.com - www.showtimehiphop.it BODY EVOLUTION - Via Aldo Moro - Vigonovo (Ve) Tel. 340 8457922 KAPPADUE - Via dell’artigianato, 286 - Lusia (Ro) Tel. 0425 67428
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world
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Japan preselection
tokyo
30 th December 2012