Street Dance Magazine num 9

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Maggio 2013 - Anno 2 - n.3- Bimestrale - Poste Italiane s.p.a. - Spedizione in Abbonamento Postale - D.L. 353/2003 (convertito in Legge 27/02/2004 n째 46) art. 1, comma 1, NE/PD

GUEST

Popin Pete, P Lock, Junior

FESTIVAL

The Week

MEDIA

Ritmo Urbano

Special Crew

Bandits

Street Dance Magazine gratis a casa tua? Richiedilo su www.streetdancemagazine.it

Photo cover by: Little Shao - facebook.com/littleshaophotographer



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GUEST

Popin Pete - The Master

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GUEST

P Lock - To Be Exigent

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GUEST

Junior - The Extraterrestrial

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REPORT

Red Bull Bc One Cypher Italy

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ITALY CYPHER

SPECIAL CREW Bandits

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WORLD JAM

Street Fighters World Tour 2013

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FESTIVAL

The Week - 4 Hip Hop Lovers

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MEDIA

Ritmo Urbano

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ITALIAN EVENT

Back to th style

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Experience Dignità

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DRESS UP

We’re Coming Back

Street Dance Magazine e streetdancemagazine.it si sono posti l’obiettivo di colmare un gap cronico nella scena street dance italiana. In un momento in cui l’informazione è frammentaria e confusionale, abbiam voluto aprire un’ampia finestra sulla streetdance italiana e mondiale, valorizzando il punto di vista e le esperienze dei più grandi artisti internazionali, dei professionisti e degli eventi più meritevoli di considerazione. Attraverso le loro parole, siamo sicuri si possa fare una buona comunicazione, ricevendo stimoli e ampliando la nostra conoscenza e consapevolezza. Senza informazione non c’è cultura. Street Dance Magazine and streetdancemagazine.it set themselves the target to plug a chronic gap in the Italian Street Dance scene. In a period where information is fragmentary and confuse we wanted to open a wide window about street dance, in Italy and around the world, increasing the point of view and the experience of the biggest interational artists, of pro and of the events which deserve more consideration. Through their words, we’re sure it will be a good comunication, reciving incentives and wideing our knowledge and consciousness. Without information there is no culture! SDM Team - info@streetdancemagazine.it



Photo by: Little Shao

POPIN PETE The Master


Cos’ ha fatto il ballo per te come persona e quando è diventata la tua professione? Ho iniziato a ballare professionalmente a 16 anni. Ero un ragazzo timido a scuola, il ballo mi ha dato un’identità, qualcosa cui appartenere. Praticamente mi ha dato una voce e lo sta ancora facendo. Qual è la cosa più importante che tuo fratello Sam Solomon ti ha trasmesso con la sua danza? Wow, sono tante. L’amore, l’amore per i movimenti ed il raggiungimento della professionalità. Non sono perfetto, mi sono allenato molto per diventare il più bravo possibile, come lui. L’ho visto per la prima volta ed ero incredulo, volevo fare quello che faceva lui ed essere così nel ballo. Non essere come lui, lui aveva le sue cose. Mi ha fatto da guida per migliorare sempre di più.

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Per diventare un artista come quello che sei ora c’è un prezzo da pagare? Popin’ Pete e Timothy Solomon sono la stessa persona? La danza non ha cambiato la mia personalità o altro, non è come camminare in un centro commerciale e venire indicato dalla gente. Mi ha semplicemente dato maggiori opportunità di vedere il mondo, incontrare belle persone e condividere il ballo. Parlando di Popin’ Pete e Timothy, è la stessa cosa. il mio nickname è Peter ed è sempre stato parte di me in ogni caso. Ballo alla stessa maniera, sia come Timothy che come Popin’ Pete. Come hanno avuto inizio gli Electric Boogaloos? Il gruppo che ha creato Sam nei dintorni di Fresno, California, in realtà si chiamava Electronic Boogaloo Lockers. Io sono di Fresno, ma non ero parte di quel gruppo, sono diventato una sorta di membro di una “seconda generazione di transizione”. Ci siamo trasferiti da Fresno a Long Beach e Sam ha iniziato ad insegnare a parecchi dei ragazzi del vicinato. Io avevo 16 anni, un paio di loro 17, qualcun’altro 15 e così via. Così a Long Beach abbiamo messo in piedi questo gruppo con cui nel 1978 abbiamo fatto l’audizione per un live show tour e l’organizzatore ci ha detto che il

What did dance do for you as a person and when did it turn into professional? I started dancing professionally at 16. I was a shy kid at school. Dance gave me an identity, something to belong. Basically it gave me a voice. And it still does. What’s the most important thing that your brother Sam Solomon conveyed you with his dance? Oh, wow, it’s a lot. Love, love for movements, the achievement of professionality. I’m not perfect, I practice a lot to be as good as I can, like him. I watched him for the first time and I was like: “incredible, I want to do that and to be like that in the dance”. Not being like him, he has got his own thing. He gave me the drive to become better and better. To be an artist such as you are, is there a price to pay? Are Popin Pete and Timothy Solomon the same person? Dance didn’t change my character or something, it’s not like walking in a mall and being marked by people. It just gave me more opportunities to see the world, to meet good people and to share the dance. In terms of Popin Pete and Timothy it’s the same. My nickname is Peter, so it has always been part of me anyway. I dance in the same way, as Timothy or Popin Pete. How did Electric Boogaloos started? Actually the group that Sam created was called Electronic Boogaloo Lockers out of Fresno, California. I’m from Fresno but I wasn’t in that group. I became like a “second generation transitional member”, because we moved from Fresno to Long Beach and Sam started teaching a lot to neighborhood kids. I was 16 at that time, a couple of kids were 17, some were 15 and so on. So we started this group together in Long Beach and after that we auditioned for a live touring show in ‘78 and the man said “your name is too long, and you’re not lockers so I’m gonna short your guys names: Electric Boogaloo”. Not Boogaloos, we were known originally as Electric Boogaloo, that’s how everything started.


nostro nome era troppo lungo. Inoltre noi non eravamo dei locker, così ha deciso di accorciarlo: Electric Boogaloo. Non Boogaloos, originariamente eravamo conosciuti come Electric Boogaloo, e così il tutto ha avuto inizio. Non io né Sam, ma qualcun’altro ci ha dato il nome. Quindi gli Electric Boogaloo sono originari di Long Beach - California, mentre il primo gruppo di Sam, Electronic Boogaloo Lockers, sono di Fresno - California. Parlando di crew, al giorno d’oggi molte persone ne hanno perso il concetto, saltando da un team all’altro e definendolo una crew, ma non dovrebbe essere così… Sono in un gruppo, sono in una famiglia. Ecco da dove vengo. Io provengo da una famiglia di ballerini ed amici che hanno vissuto assieme. Ad un certo punto, come Electric Boogaloos, ci siamo ritrovati con 10 di noi che vivevano a casa dei miei genitori, trasformando il nostro garage in un appartamento improvvisato. Mia madre cucinava e nutriva tutti noi, siamo diventati una famiglia. Ci supportiamo ed amiamo l’un l’altro tuttora, siamo ancora ottimi amici. Tu e Michael Jackson… Tutto è iniziato con una telefonata di qualcuno dal suo ufficio di produzione, mentre preparavano il video di “Beat It”. Una signora al telefono diceva: “Si, chiamo dalla… produzione di Michael Jackson. Vi stiamo cercando, ragazzi, vi vogliamo nel video”, ed io ho risposto: “Ceeeerto…” e ho riattaccato. Poi hanno richiamato, dicendo: “Veramente, è la produzione di Michael Jackson…”, ed ecco com’è iniziata. Lui era magnifico. La gente dice che quello è stato il picco della mia carriera ma io dico che è il secondo. Il primo è stato imparare questo ballo, perché senza di esso non avrei mai incontrato Michael Jackson (per la risposta completa guardate il video sull’applicazione Ipad o sul nostro sito web, lo merita, ndr) Sei una delle figure più influenti della cultura hip hop… In realtà non sono hip hop, vengo dalla West Coast, non sapevo cosa fosse l’hip hop fino a che molti anni più tardi la gente ha iniziato

Not me, not Sam, someone else gave us a name. So Electric Boogaloo are originally from Long Beach California, instead Sam’s original group, Electronic Boogaloo Lockers were from Fresno. Talking about the crew, nowadays people are missing this concept, jumping from a team to another, calling it a crew. But it shouldn’t be like that… I’m in a group, I’m in a family. That’s where I came from. I’m from a family of dancers and friends who lived together. At one point time, as Electric Boogaloos there were ten of us living at my parents house, we transformed our garage into a makeshift apartment. My mom was cooking and feeding all of us, we became a family. We effort each other, we love each other and to these days we are still good friends. You and Michael Jackson… Everything started with a phone call from someone of his production office. They were doing the video for “Beat It”. The lady at the phone said: “yes, this is... from Michael Jackson production, we’ve been looking for you guys, he wanted you in his video”. And I said “riiiiiight…” and I hung up. Then they called back: “Really, this is the production of Michael Jackson…”. And that’s how it started. He was great. People said that this is the highlight of my career and I say this is the second one. The first has been learning this dance I’m doing, because without this dance I would never met Michael Jackson (for the full answer check the video on the Ipad app or on our website, because it is amazing, ndr). You’re one of the most influential figures in the hip hop culture… I’m not really hip hop, I’m from the West Coast, I didn’t know what hip hop really was until many years later people started talking about this fantastic phenomenon coming out of New York. In the West Coast we didn’t know anything about hip hop, we were streetdancers and so we were called. I understand when people say that to me, but I always have to say that hip hop wasn’t a part of what I was doing.

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a parlarmi di questo fantastico fenomeno proveniente da New York. Sulla West Coast non sapevamo nulla dell’hip hop, eravamo streetdancers e così chiamavamo quello stile. Capisco perché la gente mi dica così, ma devo sempre dire che l’hip hop non era parte di ciò che facevo. Non siamo cresciuti in quel modo, non sapevamo nulla a riguardo. Ma per quel che riguarda la mia influenza nella danza, mi sento onorato e fortunato. Quando ho iniziato a ballare non ero in cerca di fama. Ero un Nerd Borderline, troppo magro per fare sport. Così, quando ho avuto l’occasione di salire su un palco ed esibirmi di fronte alla gente, le persone hanno iniziato ad apprezzare ciò che stavo facendo. Ma sono sempre stato quel ragazzo che si sente onorato e fortunato di far parte del mondo della danza e la cosa non mi ha mai dato alla testa.

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Al giorno d’oggi molte canzoni suonate nei battle della categorie hip hop sono le stesse (Popin’ Pete inizia a sorridere, ndr) della categoria di poppin’… Provengo da un posto in cui le cose create nel loro contesto originale, qualsiasi fosse l’area, devono appartenervi. La musica hip hop è le parole, quel groove, non si tratta di beat strumentali privi di essenza. Anche la musica poppin’ originariamente era fatta di disco e funk fusion, ma c’erano le band e tutto il contorno. Poi abbiamo iniziato a ballare su gente come Anita Ward - Ring My Bell, Bohannon, Cameo, queste erano le canzoni poppin’. Se mi piacciono alcune canzoni che molti produttori fanno oggi? Si, le ballo di gusto. Ma tornando all’essenza di ciò che la gente sta facendo nei contest, non riesci a dire qual è la differenza tra un battle di poppin’ ed uno di hip hop e questo è il problema. Questa è la ragione per cui molti ballerini non capiscono il groove, capiscono solo una manciata di beat. Il ritmo è diverso dal seguire una manciata di beat. Che cosa crea un popper? Non lo so. Io sono un ballerino che fa uno stile di danza chiamato poppin’. Ho smesso di usare il termine popper molto tempo fa. Popper è troppo ampio, viene usato per tutto.

We didn’t grow up that way, we didn’t know anything about it. About my influence in the dance, I feel honored, I’m lucky. When I started dancing I wasn’t seeking for the fame. I was this borderline nerd and too skinny to play sports. So when I had the chance to get on stage and perform in front of people, people started appreciating what I was doing. But I’ve just always been this guy, so honored and so lucky to be in the dance world, but I’ve never taken it to the head. Nowadays many songs played during battles in the hip hop category are the same (he starts smiling, ndr) for the poppin’ category… I’m from a place where things from their original content where the dance was, or wherever the area was, should stick with that. Hip hop music is lyrics, it’s that groove, it’s not about these instrumental beats with no essence at all. Even the original poppin’ music was done with disco and funk fusion, but there were bands and stuff. Then we started dancing to people like Anita Ward - Ring my Bell, Bohannon and Cameo, these were the poppin’ songs. I mean, do I love some of the stuff a lot of producers are doing? Yes, I love them, I get down to them. But on the essence of what people is doing in a contest, you can’t tell the difference between a poppin’ battle or a hip hop battle and this is the problem. This is why a lot of the dancers don’t understand groove, they understand a bunch of beats. Rhythm is different than just holding a bunch of beats going on. What makes a popper? I don’t know. I’m a dancer that does the dance style call poppin’. I stopped using the term popper long time ago. A popper is too “umbrellish”, they use the term poppin’ for everything. In the place where I come from, poppin’ is one style among many different other styles. Using that word is taking the props from the creators of wavin’, tuttin’, philmore style and all the other styles. If you’re a waver you can’t call yourself a popper. A popper is a person that is tensing his


Da dove provengo io il poppin’ è uno stile in mezzo a tanti altri stili differenti. Usando quella parola si tolgono i props dai creatori del wavin’, del tuttin’, del philmore style e di tutti gli altri. Se sei un waver non puoi definirti un popper. Un popper è una persona che contrae i suoi muscoli ritmicamente sulla musica ed utilizza movimenti random attraverso la danza. La definizione di popper è totalmente sbagliata e diversa. Ecco perché dico di essere un ballerino che fa uno stile di ballo chiamato poppin’, boogaloo. So fare lockin’, so ballare party dance. Al giorno d’oggi un popper è troppo limitato mentalmente, non impara null’altro e non conosce le differenze. Da dove provengo io, se ti definisci un popper ma inizi a ballare facendo wave non sei un popper, sei un waver. è come dire che sei un giocatore di tennis ma hai una divisa da basket.

muscles rhythmically to the music and coming out with random movements through dance. The definition of popper is a totally wrong and different one. That’s why I say I’m a dancer that does a dance style call poppin’, boogaloo. I can lock, I can just party dance. A popper nowadays is too narrow-minded, they are not learning anything else without knowing the difference. You can’t talk about wavin’ or tuttin’ and then: “there are too different names for the same style?” In the place where I come from, if you call yourself a popper but you start dance doing waves, you’re not a popper, you’re a waver. It’s like saying you’re a tennis player owning a basketball uniform. Special content on

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Photo by: Little Shao

P. LOCK To Be Exigent


Sei uno dei ballerini che ha vinto di più. Sai, niente viene dal cielo, non c’è un segreto, niente è impossibile, tutto ha un prezzo e se vuoi qualcosa puoi averlo. Dipende quanto sei esigente verso te stesso.

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Anche se hai vinto tanto e sei considerato un locker rivoluzionario, dentro il cerchio sei il più umile. Sono un perfezionista, non sono mai soddisfatto, non è mai abbastanza. Dipende anche dalla tua educazione, dai tuoi amici. Io sono cresciuto in una famiglia dove la danza è un hobby, ho finito la scuola secondaria e ho lavorato come carroziere per tanto tempo. è importante avere un Piano B, perché la danza non ti garantisce un futuro certo. Se un domani ti rompi una gamba, se succede qualcosa, devi avere una seconda opzione. Lo stile di vita di un ballerino comporta molti sacrifici: famiglia, tempo libero, hobbies, ma se vuoi raggiungere dei risultati questo è l’unico modo che conosco. Dopo 11 anni di battle penso che mi fermerò, non ho più lo stesso entusiasmo. Non mi sento di fare qualcosa che non voglio. Tornerò, perché sono una persona competitiva, mi conosco. Ma non ora. Il futuro prossimo di P Lock sarà diviso tra il mio evento di lockin’ e l’insegnare alle nuove generazioni, prendendomi cura dei ragazzi. Chi ti ha ispirato? Gli Original Locker, Jimmy Soul (il mio partner), Nicholas Brothers, tutti. All’inizio ero più ispirato dal lockin’, poi dal boogaloo, salsa e tap. Niente di forzato, tutto naturale, a patto che tu sia una persona mentalmente aperta e curiosa. Ho avuto due Maestri (non due insegnanti!): Momo dei Vagabonds e Junior Almeida (tecnica e movimenti). I Vagabonds mi hanno dato l’attitudine alle battle. Le foundations dei Vagabonds (la mia prima crew) hanno aiutato ballerini come me, Lamine, Pepito e Salah ad essere qualcuno nella scena.

You are one of the dancers that won more… You know, nothing comes from above. There is no secret, nothing is impossible, everything has a price and if you want something you can have it. It’s all about the ‘exigence’. Even if you won a lot and you are considered the revolutionary locker, you are the humblest inside the circus. I am a perfectionist, I’m never satisfied, it’s never enough to me. It also depends on your education, your friends. I grew up inside a family where dance is an hobby, I finished the secondary school and I worked a lot as a coachbuilder. It’s better to have a Plan B, it’s basical stuff, ‘cause dance is not forever. If tomorrow you’ll broke your leg, if something happens to you, you must have a second option. Dance lifestyle needs a lot of sacrifice: family, spare time, hobbies, but if you want to reach results this the only way I know. After 11 years of battling, I’m gonna stop for a while, I don’t have the same excitement. I don’t want to do something that I don’t feel comfortable with, I’ll come back because I’m a competitor, I know myself, but not now. The next future of P Lock will be my lockin’ event and teaching lockin’ to new generation, taking care of the kids. Who inspired you? Original Locker, Jimmy Soul (my partner), Nicholas Brothers, everybody. In the beginning I was more inspired by lockin’ in general, then by boogaloo, salsa and tap. Nothing has been forced, everything came naturally, if you are open minded and curious. I had two Masters (I mean not tow teachers!): Momo from Vagabonds and Junior Almeida (technique and movements). Vagabonds gave me the attitude of battling. Vagabonds foundations helped dancers like me, Lamine, Pepito, Salah to be someone in the scene. The Vagabonds (my first crew) approach is unique, it teaches you how to battle. Now is more a demonstration than a battle, it is a demo vs demo.


L’approccio dei Vagabonds è unico, ti insegna come si fanno i battle. Ora invece è più una dimostrazione che un battle, è una demo vs demo. Come hai rilanciato il lockin’? è stato un percorso naturale, ho seguito il mio gusto. Prima di tutto lo devi fare per te stesso, non per gli altri. La cosa fondamentale è avere delle foundation solide, senza di quelle non puoi apportare evoluzioni. Dal momento in cui hai basi consolidate puoi sbizzarrirti come e quando vuoi. Gli effetti senza foundation sono tempo perso. Non puoi correre senza camminare. Se un giorno quello che faccio non piacerà più non sarà un problema. Il problema è che molta gente pigra si approccia al lockin’ pensando sia semplice, poi quando si accorge che non lo è invece di lavorare sodo si adagia, abbassando il livello dei battle e degli show. è per questo che il lockin’ ha uno scarso appeal rispetto ad altri stili. Non è una questione di musica, è una questione di ballerini. I giovani vengono attratti dallo stile/performance del ballerino, non dalla musica, per cui battle noiosi sono un ostacolo alla crescita del movimento. è una questione di qualità. è la danza che mi fa apprezzare la musica non viceversa. Prima di cominciare, ascoltavo la musica commerciale, da discoteca, normale. Devi lavorare duro e basta. Tieni conto che nei miei primi 4 anni di lockin’ mi sono allenato per 5 giorni a settimana, 6 ore al giorno. Sono troppi quei ballerini con un buon potenziale che si devono allenare in modo intelligente. Fanno milioni di lezioni ma non ascoltano i consigli degli insegnanti e dei giudici. Ripetono gli stessi errori per anni. Se non migliori, perché continui a ballare? Dov’è la tua esigenza? Copiare da youtube non è il modo giusto. Prima impara le foundations, poi mettici il tuo stile. Youtube ti deve ispirare come qualsiasi altra cosa, ma il consiglio è quello di spendere meno tempo su youtube ed allenarsi di più in studio ed ascoltare i consigli. Se decidi di fare qualcosa, falla bene, o non farla affatto!

How did you relaunch lockin’? It has been a natural path, I followed my personal taste. First of all you have to do it for yourself, not for others. The most important thing is to have solid foundations: without them you can’t bring evolutions. Since you have a strengthened base, you can have fun however and whenever you want. Special effects without foundation are just a waste of time. You cannot run before you can walk. If one day what I do won’t be appreciated anymore, it won’t be a problem. The problem is that many people are lazy and they approach lockin’ thinking it’s easy, but when they realize it is not… instead of working hard they ease down, lowing the battle and the show level. That’s why lockin’ has a poor appeal if compared to other styles. It’s not about music, it’s about dancers. Young people are attracted by a dancer’s style/performance, not by the music, so boring battles are an obstacle to the movement’s growth. It’s about quality. Dance makes me appreciate music, not vice versa. Before starting I listened to commercial music, disco music, normal music. You have to work hard, nothing more. In the last 4 years I trained for 5 days a week, 6 hours a day. Too many dancers with good potential have to practice in a smart way. They take billions of classes but they don’t listen to the advices of the teacher and the judges. They repeat the same mistakes for years. If you don’t get better why do you keep on dancing? Where is your exigence? Bitting youtube is not the way. Learn foundations first and then put your own style on. Youtube has to inspire you like anything else, but the advice is to spend less time on youtube and to practice in studio and to listen the advices more. If you decide to do something, do it good or don’t do it at all.

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JUNIOR The Extraterrestrial


Photo by: Nika Kramer


Abbiamo condiviso un trasnfer aeroporto a location con Junior Wanted Posse, forse il personaggio dell’anno vincitore morale del Red Bull Bc one 2012, ma soprattutto un esempio per tutti. Partecipare al Bc One è stato un bel modo di far capire che i giovani devono comunque avere a che fare ancora con voi per lungo tempo. Si, tutti hanno parlato molto dei giovani b.boys all’interno dei 16, anche se credo che siano più da evidenziare la mia presenza o quella di Roxrite. Noi siamo durati e cresciuti negli anni e restiamo nel gioco, non so quanti di questi adolescenti - seppur fortissimi - saranno ancora nella scena con qualità alla nostra età.

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Tutti ritengono tu dovessi vincere il Bc One. Beh, non proprio tutti (ride, ndr). Anch’io lo speravo e credevo di meritarlo. Dopo l’evento mi sono ritirato nella mia stanza a riflettere e a sbollire la delusione. Mi sarebbe piaciuto vedere il mio nome nell’albo d’oro, ma forse ci saranno altre occasioni. Complimenti a Mounir, che è un gran professionista. Di certo mi fanno piacere gli attestati di stima da tutto il mondo. Performer, coreografo, insegnante. Cosa preferisce Junior? Metto la danza in primo piano, per cui fare battle, show teatrali ed insegnare sono sfumature diverse della stessa arte. Il battle è adrenalina, coreografare ed insegnare da soddisfazioni incredibili, senti di aver dato un qualcosa e dare è molto meglio che ricevere. Sono cose complementari le une alle altre. Adesso mi diverto anche a fare i battle di mixed style, non solo bboyin’, Io cresco in una crew in cui questa poliedricità c’è sempre stata, pensate a gente come Yugson, Babson, Mamson o Kapela. A proposito dei Wanted: da dove arriva il suffisso “son” e cos’ha di così diverso dalle altre crew francesi. Il suffisso “son” deriva dal desiderio di sentirsi come una famiglia, oggi ed in futuro. “Figlio”, poiché noi siamo figli della stessa famiglia, i Wanted Posse. Non importa ciò che può accadere, noi nasciamo come Wanted e questo è indelebile.

We shared the transfer Airport-location with Junior Wanted Posse, probably the main character in the worldwide street dance panorama, the moral winner of Red Bull Bc One 2012, a model to follow. Partecipating at Bc One has been a good way to make young people understand that they will have to face you still for a long time. Yes, everybody talked a lot about the young b.boys among the 16, anyway I think that my presence and the one of Roxrite should be played up more. We lasted and grew up in years, and we stay in the game to this day, so I don’t know how many of these teenagers will be on the scene at our age, even if they are very strong now. Everybody believe you should be the winner of Bc One. Oh, not everybody (he laughs). I thought and I hoped to deserve it too. After the event I retired myself in my room to reflect and to blow the bomb off steam. I would have liked to see my name on the gold book, maybe there will be other chances. My compliments go to Mounir, a great professional, and of course I delight the declaration of esteem to me, from all around the World. Performer, coreographer, teacher: what does Junior like more? To me, dance comes before anything else, so battling, do shows in theatres and teaching are different hint of the same art. They are complementary one with the other. Battle is adrenaline, choreographing and teaching give incredible satisfactions. You feel you’ve given something, and to give is better than to receive. Now I enjoy mixed style battles too, not only b.boyin’. I come from a crew where this versatility has always been there, let’s think about people such as Yugson, Babson, Mamson or Kapela. Talking about Wanted, from where does the suffix “son” comes from and where is the big difference from the other French crews? The suffix “son” comes from the wish to feel like we are and always be a family. We say “son” because we are children of the same family: the Wanted Posse.


Se un membro se ne va, resta Wanted per la vita ed oltre. Avere un legame così forte tra noi fa si che la nostra fratellanza non sia quella di un team come possono essere i dream team di oggi. La differenza tra noi e le altre crew è che ciascuno di noi ha il proprio stile, ciascuno di noi deve averlo o trovarlo, dopodiché svilupparlo. Ultima domanda. Tu sei un esempio di volere e potere, ti senti un ambasciatore? Cosa vorresti dire ai giovani, spesso definiti come poco originali e/o pigri? Essere esempio vivente di Volere è Potere sta nello spirito hip hop, per questo mi sento particolarmente hip hop, ho lo stesso spirito. L’hip hop mostra alle persone come mantenere la propria volontà. Io posso farlo, per cui posso dire che mi sento una sorta di Ambasciatore. Se dovessi dire qualcosa ai giovani che oggigiorno vengono definiti pigri e/o poco originali, direi loro che devono trovare la loro personalità, che necessitano delle foundations e di trovare il modo di utilizzarle, cambiarle e svilupparle. Ci vuole molto tempo per costruire la personalità e per costruire la persona, per cui siate pazienti ma fatelo. Special content on

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No matter what is gonna happen, when we get born in Wanted our name never dies, even if a member leaves. He is a Wanted for life and even more Having a so strong link between us gives us a fraternity, not like a team built the same way as a dream team . The difference between us and other crews is also our different styles as individual; each Wanted must have or find his own style and develop it! Last question: you are a living example of “Willing is Power”. Do you consider yourself an ambassador? What you’d like to say to the younger kids, who are often called lazy and with no originality? Living example of willing is Power is in the hip hop spirit, I feel myself completely hip hopish because I have this same spirit. Hip hop shows to people how to keep their will. If I can do so, I can consider myself an ambassador! If I had something to say to the young kids who are often called lazy and with no originality, I would tell them that they have to find their identity. They need to get foundations and to find their way to use them, to change them and to improve them. It takes a long time to build a personality like it takes to build a person, so be patient but do it!

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La selezione italiana del Red Bull BC ONE la vince ancora lui, FROZ, che accede automaticamente alla Western European Final, in scena per la prima volta in Italia a Napoli, il prossimo 14 settembre. For the second time the winner of the Italian Selection of Red Bull BC ONE is FROZ! He gets directly to the Western European Final that will be hosted for the first time in Italy on the 14th of September, in Naples.

Photo by: Nika Kramer

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FROZ, russo d’origine e milanese d’adozione, ha vinto per la seconda volta consecutiva il Red Bull BC ONE Cypher Italy, che si è svolto sabato 23 marzo al Vox Club di Nonantola (Modena). Queste le parole del vincitore, che in lacrime ha commentato: «è stata una gara bellissima e molto combattuta, da parte di b.boys di altissimo livello. Vincere per la seconda volta consecutiva è stata per me un’impresa titanica. Senza lotta non c’è vittoria. La determinazione è al di sopra di tutto». I giudici della finale italiana, CICO, WING e JUNIOR, motivano cosi la scelta del vincitore: «FROZ ha vinto perché ha saputo giocare meglio e con particolare astuzia le sue carte. Ma nel complesso FROZ ha vinto due volte: la prima perché non se lo aspettava nessuno e la seconda perché il pubblico non era dalla sua parte». In generale si può sicuramente affermare che il livello del breakin’ italiano è notevolmente in crescita. I 16 b.boys hanno dimostrato di avere ottime skillz, una buona tecnica e soprattutto quella “fame” che bisogna avere per stare dentro questo tipo di Cypher! La finale mondiale del Red Bull BC ONE si svolgerà in autunno a Seul, la capitale sud coreana. Prima della finale, la competizione farà tappa in ogni angolo del pianeta, per selezionare i migliori b.boys. Queste le Regional Finals in giro per il mondo: il 3 agosto la Latin American Final in Colombia, il 17 agosto la North American Final negli Stati Uniti, il 31 agosto la Middle East African Final in Egitto, il 28 settembre la Eastern European Final in Ucraina, il 14 settembre la Western European Final in Italia. Infine, il 12 ottobre, la Asia Pacific Final in Giappone. Dalla prima competizione in Svizzera sono passati 10 anni ed il Red Bull BC ONE ha fatto il giro del mondo, passando per Germania, Brasile, Sudafrica, Francia, Stati Uniti, Giappone e Russia. Nel corso di questo decennio la reputazione della competizione è cresciuta, tanto da diventare il punto di riferimento planetario per tutta la scena. www.redbullbcone.com è il più grande network online, che raccoglie b.boys e fans da tutto il mondo, mentre la community facebook della scena vanta oltre mezzo milione di fan.

Originally from Russia but bred in Milan, Italy, Froz won the Red Bull BC ONE Cypher for the second year. It happened on Saturday the 23rd of March at Vox Club in Nonantola (Modena). These are the words of the excited winner: “It has been an amazing competition, battled by very high level b.boys. Winning for the second consecutive time has been a huge feat. Without fight there is no victory. Determination is above anything else”. That’s how the judges for the Italian Final CICO, WING and JUNIOR - explained their choice: “FROZ won because he played his cards in the best way and with trickery. But on the whole, FROZ won twice: first because nobody was expecting it, second because the audience was against him”. From a wider perspective, the Italian breakin’ level is notably increasing. The 16 b.boys showed great skills, good tecnique and above all that hunger, which is necessary to get into this kind of Cypher! The Red Bull BC ONE World Final will take place in Seul, South Korea. Before the final, the competition will touch each corner of the planet, to select the best b.boys worldwide. These are the Regional Finals around the World: the 3rd of August the Latin American Final, Colombia; the 17th of August the North American Final, USA; the 31st of August the Middle East African Final, Egypt; the 14th of September the Western European Final, Italy; the 28th of September the Eastern European Final, Ukraine; the 12th of October the Asia Pacific Final, Japan. Since the first Cypher in Swiss 10 years ago, Red Bull BC ONE went around the World: Germany, Brazil, South Africa, France, United States, Japan and Russia. During this decade, the competition’s reputation grew so much, becoming the worldwide benchmark for the scene. www.redbullbcone.com is the biggest online network that gathers b.boys and fans from all around the World, while the Facebook community boasts more than a half million of fans. Special content on

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Photo by: Nika Kramer



BANDITS Siamo andati a conoscere meglio una delle crew storiche del breakin’ italiano: i Bandits. Lo abbiamo fatto con Mosè, Froz e Base.

We had a meeting with one of the most important and hystorical italian breakin’ crews: The Bandits. We met Mosè, Froz and Base.

Milano ed il Muretto, un legame fortissimo, sebbene adesso non esista più. Non esiste più fisicamente, ma l’eredità che il Muretto ha lasciato a chi l’ha vissuto rimane viva e pesantissima. E non parlo solo per la scena milanese. Il Muretto ci ha dato la giusta misura di cosa fosse il b.boyin’ e per questo dobbiamo ringraziare B.boy/Dj Twice (Natural Force), che ci ha fatto conoscere l’essenza e la storia di quel luogo. Dagli anni ottanta al 2002, quando è stato borchiato per evitare ai b.boys di ballare ed agli skater di grindare, è stato un luogo di incontro e di scambio senza precedenti. L’atmosfera era così speciale che attualmente cerchiamo di riviverla in Moscova, luogo in cui alcuni di noi - grazie a Mad Lucas e Matteino cominciarono ad allenarsi a Milano. Moscova è un altro spazio storico per la scena milanese, anche se il Muretto resta unico.

Milan and il Muretto: a very strong bond, even if it doesn’t exist anymore. Physically it’s doesn’t exist anymore, but the legacy that il Muretto left to the ones who lived it remains alive and strong. I’m not only speaking for the Milan scene. Il Muretto gave us the right dimension of what b.boyin’ is, so we are thankful to B.boy/Dj Twice (Natural Force) who conveyed us to the real essence and history of that place. From the 80s till 2002 it has been an unprecedented meeting and exchanging place (in 2002 they put studs on it to avoid b.boys from dancing and skaters from grinding). The atmosphere was so special that we are now trying to reproduce it in Moscova, a place in Milan where some of us started training. Big props for this to Mad Lucas and Matteino. Moscova is another hystorical place for the Milan scene, even if il Muretto will be always unique.

Cos’hanno i Bandits di diverso dagli altri? In 12 anni di crew (fondata da Mad Lucas nel 2001, ndr), concetti come professionalità, compattezza, potenza e dedizione primeggiano indiscutibilmente. Siamo dei professionisti, questo è il nostro lavoro. Senza certe caratteristiche non puoi perseguire gli obiettivi. Non per scadere nel banale, ma è (o almeno dovrebbe essere) ovvio che senza il rispetto e la stima reciproca tutto diventa insostenibile. Aspetto positivi e negativi della scena attuale. Cosa cambiereste e come vedete il futuro del breakin’. Beh, i numeri ed il livello sono confortanti, in crescita e sempre più persone si avvicinano al breakin’.

What does stand The Bandits alone from others? Our crew has been founded by Mad Lucas in 2001, in these 12 years concepts like professionalism, solidity, power and dedication have always unquestionably stand out. We are professionals, this is our job. Without certain characteristics you can’t pursue your aims. Then it’s obvious, or it should be, that without mutual respect everything becomes unbearable. Negatives and positives of the nowadays scene. What’d you change and how do you see the future for breakin’? Well, nowadays numbers and level are comforting factors, they’re increasing so more and more people arrive on the breakin’ planet. Another positive thing is that everyone begins to collaborate, but only the 10% of what is needed is recognizable. Negative sides? M.: The lacking of knowledge about b.boyin’

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Photo by: Dagan Mind

Photo by: Alessandro Altavilla


Altra cosa positiva è che pian piano inizia ad esserci un po’ di collaborazione tra tutti, ma siamo solo al 10% di ciò che necessiterebbe.

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Aspetti negativi? M.: La mancanza di conoscenza del b.boyin’ e della storia italiana di quest’arte. Siamo italiani e bisognerebbe essere più coscienti del nostro passato, meno americanizzati, meno youtube oriented e più italiani. B.: Serve un filo diretto tra le organizzazioni, per evitare che molte manifestazioni si accavallino a livello di date. Servirebbero anche più cerchi nei battle. F.: Un aspetto negativo risiede nella scarsità di basi filosofiche all’interno della cultura e della disciplina. In questo modo molte persone creano correnti di pensiero, gruppi, capitoli nazionali, alterando così la spontaneità e la naturalezza dello spirito italiano. Emulano ed importano idee/regole ed una filosofia che non ci appartengono e non ci rispecchiano. C’è troppa americanizzazione. Una delle cose che mi piacerebbe fare è riuscire ad affermare nel breakin’ i valori di libertà di espressione (indipendentemente dal proprio livello di ballo e conoscenza) e quello di uguaglianza tra b.boys (indipendentemente dal proprio status nella scena). Abbatterei l’idolatria (gerarchia dell’old school), per mettere invece al servizio di tutti l’esperienza dei pionieri per lo sviluppo della scena, senza piedistalli e senza opportunismo. Con molto realismo ed a scopo collettivo. Quali sono le crew che stimate di più e quali i battle a cui tenete maggiormente? Principalmente Ormus Force per la presenza, nonostante le difficoltà logistiche. Poi De Klan, Triesteam e Fameja per il calore e l’entusiasmo, ma anche Feet For Funk e Natural Force. Le sfide? Su tutte HHC 2008: Bandits vs Mind 180 (USA), Finale Freestyle Session 2006 e la vittoria nel Battle de Rochefort (FRA) nel 2010. Qualcosa da aggiungere? M.: Preferisco evitare… Grazie mille a tutti e buon divertimento! B.: Si raccoglie ciò che si semina, cerchiamo di seminare tutti quanti al meglio, con amore per il nostro presente e futuro. F.: Vorrei ringraziare pubblicamente le persone che hanno contribuito a fare di me la persona che sono oggi. Io ballo anche per onorare il loro contributo.

and the italian history of this art. We are Italians and we should be more conscious of our past, less “americanized”, less youtube-oriented and more italian-based. B.: A direct communication channel among the organizations is needed, to avoid the overlap in the events dates. More cyphers during battles are so much needed as well. F.: A negative factor resides in the lack of philosophical bases inside the culture and the discipline. In this way, people create too many different schools of thought, groups and national chapters, altering the spontaneity and the simplicity of the Italian spirit. People emulate and import ideas/rules and a philosophy that doesn’t belong and doesn’t reflect us. There is too much americanization. One of the things that I’d like to do is to state the values of freedom of expression in breakin’ (not looking at the personal level of dance and knowledge) and of equality among b.boys (not looking at the personal status on the scene). I’d overthrow the idolatry (old school’s hierarchy) to give the experience from the pioneers of the scene to everybody for free, with no hierarchy or opportunism. All this to be done with realism and a collective aim. Tell us the crew you respect more and the battle you care more about. For first Ormus Force, for the presence in spite of their planning difficulties. Then De Klan, Triesteam and Fameja for the warmth and the enthusiasm. Let’s not forget Feet For Funk and Natural Force. Battles? HHC 2008 stands alone: Bandits vs Mind 180 (USA), then the Freestyle Session 2006 finals and the winning at Battle of Rochefort (FRA) in 2010. Something to add? M.: I prefer to abstain… Thank you so much to everybody and have fun! B.: “You reap what you sow”, so everybody just try to “sow” at our best, with love for our present and future. F.: I’d like to publicly thank the people who helped me to become the person I am today. I dance to honor their contribute as well. We’re glad to see that the Italian level rose up. Anyway, there is still a lot to do for the culture. Special content on

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Photo by: Denis

Guerrini


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Qualche tempo fa, Byron disse che gli allievi degli attuali “pro” sarebbero stati la prima generazione ad avere la possibilità di elevare il livello italiano in maniera definitiva. Non sbagliava. I presupposti ci sono, anche se tutto è ancora virtuale ed ipotetico, sulla carta. Quanto visto a Street Fighters Junior ha però entusiasmato le 800 persone che domenica 7 aprile hanno affollato il palazzetto di Cervia, per seguire il battle inserito nel contest coreografico Forever Young 2013. In giuria Lil’ Phil (BEL), Camron (FRA) e Sesé Ballarin (ITA), mentre in consolle il preciso preciso Dj Ricky (aka Etta Mark) ha fatto il suo. Questa edizione lascia la sensazione di come, oltre agli show, sin da piccoli si possa piacevolmente aprirsi anche al mondo del freestyle in modo edificante. Rimane la deliziosa immagine di ragazzini di 11 anni che comunicano, scambiano, imparano reciprocamente nei cerchi, anche al di fuori dell’ufficialità del contest. Resta la tenerezza e la grinta delle Baby Gang che, affrontando inaspettatamente il loro primo battle a soli 10 anni, hanno sfidato ragazzi che sembravano i loro genitori e, minuto dopo minuto, trovavano grinta e coraggio per far impazzire il palazzetto. Rimane l’assoluto livello dei Monster Kids (vincitori, rappresenteranno gli under16 alla World Final del “The Week”), dei Lil’ Under e della scuola francese rappresentata da Lil’ Step & 13eme Cercle Jr., oltre ad altri gruppi di sicuro avvenire. è doppiamente chiaro quanto, senza un insegnante preparato, sia difficile raggiungere la conoscenza necessaria per esprimersi al meglio. Street Fighters Junior/ Forever Young lascia in eredità la speranza di vedere questi teenagers crescere con energia e positività, con il concetto di crew e condivisione, augurandoci di ritrovarli tra 20 anni ancora pieni di gioia ed amore per la musica, la danza e la vita. Il resto? Sono solo risultati, che a 14 anni possono essere stimolanti, ma allo stesso tempo fuorvianti e privi di senso. Signori miei, anche noi forse dovremmo farci contagiare dalla freschezza di questi ragazzi, senza assillarli o appesantirli dalle nostre aspettative di genitori o insegnanti. E se, come dicono i saggi, nella vita è più importante il viaggio della meta, buon viaggio sia per tutti voi!

Sometimes ago Byron said that the pupils of nowadays “pro” would have been the first generation to increase the italian level in a definitive way. He was right. Even if everything is still hypothetical and virtual, the presumes are clear. What happened at Street Fighters Junior excited the 800 people that crowded the Rink of Cervia on Sunday the 7th of April, to follow the battle inside the Coreographic contest Forever Young 2013. The jury was composed by Lil’ Phil (BEL), Camron (FRA) and Sesè Ballarin (ITA). On the turntables the precise Dj Ricky (aka Etta Mark) did an awesome job. In addition to the show, this edition leaves us with the consciousness of how it can be possible to open minds to the freestyle world from a very young age. What remains in our minds is the adorable picture of eleven y.o. kids communicating, exchanging and learning from each other in the cyphers aside the official contest. There’s also the tenderness of the Baby Gang crew, facing their first battle at an only 10 years old age, battling older kids and finding the bravery and the moxie to make the Rink of Cervia going crazy, minute after minute. Moreover, the absolute superior level of Monster Kids (the winners who will represent the under 16 at The Week World Final), of Lil’ Under and of the French School represented by Lil’ Step & 13eme Cercle Jr really stick inside our heads, in addition to other teams with a promising future. It’s evidently clear the nearly impossible task to reach the necessary knowledge to express yourself in the best way, without an experienced teacher. Street Fighters Junior/Forever Young bequeaths the hope that these teenagers will grow with energy and a positive mood, with the right concept of crew and sharing, wishing to find them still full of joy and love for music, dance and life in a 20 years time. What about the rest? It’s just results, something you can be bracing at the age of 14, but at the same time it can be misleading and pointless. Ladies and Gentlemen, maybe we should get infected by the freshness of these kids, without bugging them with our expectations as parents or teachers. Like wise men put it, if the path in life is more important than the destination itself, just have a nice and safe trip! Special content on

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world

tour

NEXT DATE

May

2 e n o Z l a in F a v o d a P 11 18 - Lubiana - Balkans 26 - Salonicco - Greece

Juneno - Final Zone 1

01 - Mila o ic x e M a rt a ll a V o rt e u P 01 7 e n o Z l a in F ia n ta a C 09 3 21 - Pavullo - Final Zone 22 - Bari - Final Zone 6

Street FigUhRters l World TO 13 Fina 20 july 20 nline.it streetfighterso

natico - IT 14-21 july 2013 - Cese


Domenica/Sunday 14

h. 21.30 - Street Fighters Best Show

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Lunedì/Monday 15 h. 21.30 - House Party

Martedì/Tuesday 16 h. 21.30 - Yacht Party

Mercoledì/Wednesday 17 h. 21.30 - Give It Up Jr + Street Party


14-21 july 2013 Cesenatico - ITALY

The most exciting Hip Hop Festival in Europe: Workshops, Beach, Sun, Jams, Battles and Parties!!!

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Hip Hop CONFERENCE Hip Hop Yesterday, Today and Tomorrow

Giovedì/Thursday 18 h. 14.00 - Hip Hop Conference h. 21.30 - Beach Party

Venerdì/ Friday 19

h. 11.00 - Partita di calcio Soccer Match Italia vs Resto del Mondo Italy vs World Artists

h. 21.30 - Pool Party

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Sabato/Saturday 20

h. 21.00 - Street Fighters World Final h. 23.30 - Street Fighters Afterparty

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Domenica/Sunday 21

h. 17.00 - Give It Up Preselections h. 21.00 - Give It Up Finals

“Soul Train” The Official The Week Transfer, from Accademia to Party & Events


13 0 2 y l u j 1 2 4 1 Hip Hop:

(CAN) ie g o o B r io Jun Fabrice (Fra) Byron (Fra/Ita) House:

MARJORY (Usa) Yugson (Fra) Hiro (JAP)

Lockin’:

Yoshie (JAP) Storm (Ger) P Lock (Fra) Poppin’:

Popin Pete (USA) Bruce (Fra) Kite (Jap)

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Street Teller 3 4

alcune domande a David Vento

a few questions to David Vento

Quando è partito il progetto Ritmo Urbano? è iniziato 13 anni fa, quando ho avuto l’idea di creare un programma hip hop per la TV ed iniziare a muoverlo in diversi canali.

When did the Ritmo Urbano project start? It kicked off 13 years ago, when I had the idea to create an hip hop TV show and to promote it to different channels.

Qual è il suo background e chi lo cura? Lo scopo è quello di promuovere tutti gli aspetti della nostra cultura, che sono familiari a pochi, e di provare a rimettere insieme alcuni elementi che sono andati perduti. Ecco perché in ogni puntata abbiamo una sezione per i graffiti, per la break, il rap, i dj, il beatbox e l’agenda della settimana. Quindi, per chi volesse guardare il programma solo per il rap, prima deve “papparsi” un writer, un b.boy, un dj ed in generale un po’ di cultura.

How’s its background and who looks after it? The aim is to promote every aspect of our culture, which is familiar to a few people, and to put together some elements which got lost. This is why in each installment we have a section for graffiti, break, rap, dj, beatbox and the weekly agenda. So, whoever wants to watch a program strictly rap oriented… has to put up with a writer, a b.boy, a dj and a bit of culture first.

Qual è la situazione in Spagna? Come va la relazione tra le discipline dell’Hip Hop, la realzione tra i b.boy e gli stand up dancers e - all’interno della scena stand up - tra freestyle e coreografia? C’èdispersione,comehodettoprecedentemente. Si stanno sparpagliando in modo pericoloso. Comunque sia, il livello di ciascuno è cresciuto in modo esponenziale. Eccetto che per i font utilizzati per le tag ed i graffiti, per il resto siamo ad un buon livello.

How’s the spanish situation? The setup amongst the disciplines of hip hop, the relations between b.boys and stand up dancers and between freestyle and choreography inside the stand up scene? There’s some dispersion, as I said before. They are scattering in a very dangerous way. Anyway, the level is exponentially increasing. Except for the font used for tags and graffitis… there is a good level.


La TV spagnola produce questo format per l’audience o per la cultura? Intendo, Rte - è pubblica giusto? - si focalizza più sullo share o sul contenuto che viene trasmesso? La TV spagnola non produce il programma. Lo facciamo noi, registrando ogni settimana. L’unico ricavato viene speso in Grill. D’altro canto, nella TVE vi sono gli spot pubblicitari, che sono tutto quello che conta per gli ascolti, ovvero lo fanno anche per questa ragione. Possiamo dire che in Spagna c’è differenza tra lo stile di Barcellona e quello di Madrid o Siviglia? Che ci dite dei gusti e degli stili della scena spagnola e delle sue crew? In Spagna abbiamo diversi stili ed influenze. Le differenze dipendono da quali crew rappresentano le diverse zone. Parliamo dello stile del south, con forti powermove e trick, di Madrid con top rock e footwork ed ora Barcellona, che presenta una scena eterogenea poiché ci vive gente proveniente da tutta la Spagna.

Does the spanish TV produce this format for the audience or for the culture? I mean… Rte (it is public, right?) focuses more on the share or on the content that is broadcasted? The spanish TV does not produce the program. We do it by ourselves recording each installment every week. The only proceeds are spent in Grill. On the other hand, on TVE there are commercials, that is everything for the audience… I mean… they do it for this reason too. Can we say that in Spain there is some difference between the Barcelona style and Madrid or the Siviglia style? What can you say about tastes and styles inside the Spanish scene and its crews? In Spain we have different styles and influences. The differences depend on which crew represents the different areas. We talk about the South Style with strong powermoves and tricks, Madrid Style with top rock and footwork, and now Barcelona representing a miscellaneous scene, because people from every part of Spain live there.

La scena b.boy e quella della stand up dance sono più vicine di prima? Negli ultimi anni la scena stand up (hip hop old and new school, house, poppin’, lockin’) si sta avvicinando alla scena b.boyin’, grazie agli eventi, le jam ed i campionati che combinano entrambe le scene. è utile per tutti, poiché se si conoscono tutti gli stili si può diventare un ballerino migliore e si possono capire tutti i passi.

Are the b.boy scene and the stand up dance closer now? During the last few year the stand up scene (hip hop old/new school, poppin’, lockin’) is getting closer to the b.boyin’ scene thanks to the events, jams or championships combining both scenes. It is useful for everybody, because you can know and show all the styles, you can be a better dancer and you can understand all the moves and your way of dancing improves for sure.

Qual è l’aspetto più curioso che hai ritrovato in questi anni e cos’hai imparato grazie alla trasmissione? Ritmo Urbano mi ha dato motivazione e speranza per la scena hip hop spagnola, perché sfortunatamente negli ultimi anni le cose che si sono viste nella TV hip hop sono spazzatura, TV spazzatura ed i reality show hanno creato situazioni che hanno umiliato il movimento.

What’s the most curious aspect you’ve found out in the last couple of years and what did you learn from the TV show? Ritmo Urbano gave me the motivation and hope for the spanish hip hop scene because unfortunately in the last few years things that have been seen on the hip hop TV was garbage, junk TV and reality shows have created certain situations that humiliated the movement.

Dateci la programmazione di Ritmo Urbano, con orari e giorni National Times Emission (Spagna): Lunedì alle 1:00 AM International Channel TVE Times. Emission Europa/África: Domenica alle 02:00. América 1: lunedì alle 06:30 (notte della domenica). América 2: lunedì 08:30 (notte della domenica). Asia: il sabato alle 20:30.

Give us the Ritmo Urbano timetable. National Times Emission (Spain): Monday at 1:00 AM. International Channel TVE Times. Emission: Europa/África: every Sunday at 02:00 AM. América 1: every Monday at 06:30 AM (Sunday night). América 2: every Monday at 08:30 AM (Sunday night). Asia: every Saturday on 08:30 PM.

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Photo by: Stefano Dalle Luche


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Ancora una volta BACK TO THE STYLE si conferma uno tra i maggiori eventi hip hop della scena italiana e non solo! Le aspettative sono state confermate da ben 3000 partecipanti all’evento, tra pubblico e ballerini. Nello specifico, sono arrivati da tutta Europa ben 250 dancers per il Contest 1vs1 di Poppin’, Lockin’, House, Hip hop e 350 ballerini iscritti al workshop con ZAMOUNDA CREW. 40 poi i gruppi iscritti al concorso coreografico baby, junior e senior. C’è da dire che, giunto alla terza edizione, BACK TO THE STYLE - The Ultimate Italian Dance Battle ha dimostrato una crescita sia dal punto di vista organizzativo che del livello dei ballerini che vi hanno partecipato. Basti pensare alla presenza di FRANQEY (FRA) - Juste Debout Paris Finalist 2013, U-SUKE KYOTO (JAP), CHIKA-J YAMANAKA (JAP) - Juste Debout Paris Finalist 2013. Gli organizzatori dell’evento, Mattia, Fabio e Sponky Love, tengono a sottolineare che tutto questo è stato possibile soltanto grazie all’aiuto di 60 persone dello staff, che hanno lavorato ininterrottamente per giorni. Si sente spesso dire che la GIURIA o LE GUEST “fanno” l’evento. è proprio il caso di dirlo per quanto riguarda l’ACADEMY DANCE CENTER OF HIP HOP, che dopo un lungo anno di lavoro è riuscita a portare in Italia il gruppo del momento: the number one female crew in Europe, ZAMOUNDA CREW (FRA). Queste ragazze, insieme a SALLY SLY (SUI), hanno dato vita ad un evento speciale, in cui tutti i partecipanti si sono sentiti come a casa propria: questo è lo spirito del BACK TO THE STYLE. Potete trovare tutte le classifiche del BTS REVOLUTION part III sul sito ufficiale www.backtothestyle.it e su www. adchiphop.it. Lo staff di BTS ringrazia tutti i partecipanti e tutti i genitori, che ogni weekend si sacrificano per far vivere questa passione ai propri figli. Per tutti, l’appuntamento è per il prossimo BTS, marzo 2014. BACK TO THE STYLE… Back to Reality!!!! (ZAMOUNDA JINGLE copyright!!!!!!!!!!!!!) ACADEMY DANCE CENTER OF HIP HOP info@adchiphop.it www.adchiphop.it

BACK TO THE STYLE re-established itself among the greatest hip hop events in the Italian scene and abroad! Expectations have been confirmed by 3000 participants among audience and dancers. Specifically, 250 dancers came from all around Europe for the 1vs1 poppin’, lockin’, house and hip hop contests and 350 for the ZAMOUNDA CREW workshop. 40 were the groups for the coreographic contest - baby, junior and senior. In its third edition, BACK TO THE STYLE - The ultimate Italian Dance Battle showed an improvement in the organization and the dancing level as well. Just think about the presence of dancers such as FRANQEY (FRA) - Juste Debout Paris Finalist 2013, U-SUKE KYOTO (JAP) and CHIKA-J YAMANAKA (JAP) Juste Debout Paris Finalist 2013. The organizers of the event - Mattia, Fabio and Sponky Love - underline that everything has been possible only thanks to the help of a dedicated 60 people staff, who worked continuously for days. It’s common opinion that an event is made up by the JURY or the GUESTS. In this case, we can say it loud! After a one year work, ACADEMY DANCE CENTER OF HIP HOP managed to bring in Italy the crew of the day: ZAMOUNDA CREW(FRA), the number one female crew in Europe. These girls and SALLY SLY (SUI) gave birth to this special event, where all the participants felt like home: this is the BACK TO THE STYLE SPIRIT. You can find all the final standings for BTS REVOLUTION part III on the official website www.backtothestyle.it and on www. adchiphop.it. BTS staff wants to thank all the dancers and the parents, who sacrifice themselves every weekend to let their kids follow this passion. For everybody, the date is set for the next BTS on march 2014. BACK TO THE STYLE… Back to Reality!!! (ZAMOUNDA JINGLE copyright!!!) ACADEMY DANCE CENTER OF HIP HOP info@adchiphop.it www.adchiphop.it Special content on

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DIGNITà 4 0

Che lavoro è il “ballerino di hip hop”? Sono tante le domande che ultimamente mi faccio e qualcosa rischierò scrivendo queste righe, ma sono stato sempre libero nel dire quello che penso. L’Italia della scena freestyle stand up è nata nel 2005 e sfido chiunque a smentirmi. Lo dico a gran voce, per gentile concessione di Street Dance Magazine: nessun ballerino italiano di spicco ha dieci anni d’esperienza, a meno che non arrivi dal floor. Mi riferisco naturalmente ai b.boys e lo testimonia il fatto che “Give It Up” ed “I’m the One” sono stati i primi eventi ad investire in questo settore. è giusto sottolineare, però, che in Italia da tempo girano nomi di freestylers (vedi staff Freddy alla Fiera del Fitness di Rimini nel 1998), ma di sicuro prima di quell’anno non hanno avuto l’occasione o - per capirci meglio - un contest che li potesse far conoscere ad un gran numero di persone. Un esempio: prima del 2005, e per alcuni prima di “Amici”, Kris Buzzi era un nessuno. Se sapessero! Oggi le cose sono cambiate, pulluliamo di talenti che cercano di farsi conoscere attraverso battle, casting e TV.

“Hip hop dancer”. What kind of job is that? Currently I’m wondering many things and I know I’m gonna risk something if I choose to write these lines, but I always consider myself free to say what I think. The Italian stand up freestyle scene was born in 2005 and I challenge anybody to try denying it. Courtesy of Street Dance Magazine I can say it loud : any Italian leading dancer has a 10 years experience, unless he/ she comes from the floor. I’m talking about b.boys and the proof is the fact that “Give It Up” and “I’m the One” have been the first events to invest in this field. I need to point out that many freestylers are under the Italian limelight since a long time, (just think about Freddy Staff in Fiera del Fitness - Rimini, 1998), but before 2005 they didn’t get the chance or the environment to become known by a big number of people for sure. Here’s an example: before 2005 - for somebody even before the “Amici” TV show - Kris Buzzi was a perfect stranger. If they’d have known! Today things are changed, we are overwhelmed by talented youngsters who constantly try to rise up through battles, castings and TV.


Qual è il giusto palcoscenico per un talento freestyler made in Italy? Qual é il prezzo da pagare per fare strada ed avere successo? Negli ultimi mesi è stato proposto un casting online che ha attirato la mia attenzione: “Promuoviti facendo pubblicità al nostro brand e noi, forse, ti daremo un’occasione”. Ma quanti hanno colto l’essenza di questo messaggio? In verità anche un altro casting mi è balzato all’occhio ultimamente, ma il succo è sempre lo stesso: “Fatti votare dai nonni, facci pubblicità e vincerai gli awards”. è ovvio che queste possano essere delle opportunità ed a mio parere vanno sfruttate, viste le ore di lavoro ed il sudore spesi in sala, ma le aziende che hanno un budget economico da far paura non potrebbero semplicemente pagare un cast di freestyler, se in principio è di casting che si parla? Assicuro loro che basterebbe solo il 20% del cachet di nomi come Pezzali o Garrison per poter disporre di una compagnia di grandi professionisti. Le crew non hanno colpa nello stare al gioco, ma va detto che negli anni ‘90 ai casting della “Fiat Uno Rap” veniva concessa molta più dignità ai ballerini! Oggi sulla scena troviamo tanti freestyler con grandi capacità e che hanno fame di venir fuori. Ritengo siano le forti organizzazioni, supportate da grandi sponsor, a dover dare loro la possibilità di vetrina. Invitandoli a esibirsi, proponendo un proprio showcase in un contesto stimolante, annesso al proprio settore; sono sicuro che potrebbe essere un primo passo per far sì che il ballerino non cerchi la propria occasione solo attraverso i grandi trade. Queste poche righe rappresentano semplicemente una sintesi del mio pensiero da quasi quarantenne. Se i casting dovessero essere la mia speranza di vita lavorativa, sarei fottuto di brutto! D’altra parte, sicuramente i casting devono rappresentare questo per un giovane di venticinque anni, ma oggi con esperienza - consiglio di mettere la propria DIGNITA’ davanti a tutto. Fritz

Which is the right stage for a talented made in Italy freestyler? Which is the price to pay to rise from the ranks and being successful? In the last few months a web casting caught my attention: “Promote yourself by advertising our brand, and maybe we’ll give you an occasion”. But how many did understand the essence of this message? Honestly, there is another casting leaping out to me lately, with the same nittygritty: “Make your grandparents vote you, promote us and you’ll win the awards”. Of course these can be opportunities and in my opinion, considering the hours spent working and sweating in the studio, you should take advantage of them. But these companies have a huge budget, so why they couldn’t just pay a cast of freestylers, if in the beginning they are talking about casting? I guarantee that the 20% cachet of names such as Pezzali or Garrison can be enough in order to hire a company of great professionals. There’s no shame for the crews accepting to play this game, but it must be told that in the 90’s the “Fiat Uno Rap”’s casting gave more dignity and respect to dancers! Nowadays we find a lot of freestylers with great abilities and a lot of hunger to stand out. I think that it should be up to the big companies, with the support of big sponsors, to give them the chance of a showcase, inviting them to perform with their own showcase in a stimulating context, pertaining to their sector. I’m sure it would be a first step for dancers searching for their great occasion in this way, and not only through the big trades. These few lines represent a simply resume of what I think at the age of almost 40. If castings would be the resource of my working life, I’ll be definitely screwed up! On the other hand, a casting must represent a job opportunity for a 25 years old youngster, but considered my experience I just advise you to put your DIGNITY FIRST. Special content on

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DRESS UP We’re Coming Back!

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Versace, Armani, Dolce & Gabbana… e potrei continuare: l’Italia è conosciuta in tutto il mondo per alcuni marchi, tra cui questi. è però meno noto ai più che, per scelte legate ai costi produttivi (però poi quanto li pagate?), in questi anni un po’ tutti sono diventati Made in China. Qualcuno lo è addirittura da sempre. Non lo nascondo: la cosa mi rattristava. Imperfetto. Vengo al dunque. Per una questione di età, ho vissuto diverse “epoche” a livello di abbigliamento. Come qualcuno di voi, provengo dai primi anni ‘90, quando se si faceva parte del “movimento” hip hop in Italia era un must avere felpa Int-Row, baggy Broke e giubbino Thom Gotti. Tutto rigorosamente Made in Italy. Ovvio, certi capi costavano, ma Dio solo sa che valore avessero per chi li indossava. A maggior ragione facevano sentire parte di qualcosa. Poi vennero anni bui, in cui imperversarono brand americani - tutt’ora in voga, tutti però Made in China o Vietnam - di ogni tipo. Noi stessi abbiamo virato verso quest’ultimi, spinti da tante nuove motivazioni spesso emulative nei confronti di artisti americani. Inoltre tutti i marchi italiani streetwear erano falliti o comunque si erano arresi al cambiamento. Questo fino ad un paio d’anni fa. Quindi è con orgoglio nazionalpatriottico che ora posso annunciare il ritorno dell’Italia. L’ultimo triennio ha visto infatti la rinascita grandiosa di Broke Clothing, la continuità del progetto Malas, la novità dei marchi Iuter e Monoty Clothes. Tutto veramente bello, tutto prodotto in Italia. A Broke Clothing credo appartenga la migliore jeanseria mai vista prima con lavaggi bellissimi - come da DDistressed del modello Ranger - e vestibilità particolari come la Twist nel modello omonimo o la Hammer-Fit nel pantalone Hipster. Capi da adulto, imperdibili per gli amanti. A Iuter vanno invece accreditate le novità più eclatanti degli ultimi tempi: t-shirt con stampe e grafiche quasi sfacciate, felpe

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Italy is worldwide known for its brands: Versace, Armani, Dolce & Gabbana, etc. What is not so known is that in those years, because of the production costs, the biggest part of these brand became Made in China. Some of them have always been. I’m not gonna deny it: this fact saddened me. Imperfect. My age permitted me to pass through different “clothing” ages. Like some of you, I come from the early ‘90s, when if you were part of the hip hop movement your must were Int-Row hoodie, Broke baggy and Thom Gotti bomber. Everything strictly Made in Italy. Some clothes very were expensive, of course, but only God knows their value for those who were wearing them. They make you feel part of something. Then the dark years came and any type of american brand, still in vogue but Made in China or Vietnam, literally ran riot. We turned toward them too, we were pushed by many new motivations often due to emulate american artists. In addition, all the Italian streetwear brands failed or gave up to the change. This was until a couple of years ago, because with National and Patriotic Pride now I can announce the fightback from Italy. The last three years saw the rebirth of the great Broke Clothing, the continuity of Malas project, the new brands Iuter and Monoty Clothes. All really beautiful and all Made in Italy. Broke Clothing has the best jeans with beautiful washes - like Ranger model DDistressed - and a good wearability like Twist or the Hipster Hammer-Fit. These are clothes for adults, unmissable for the lovers. Iuter has the most striking news of the last years: t-shirts with quite impudent prints and graphics, hoodies with excessive colors and patterns. They deliver what new customers ask and old customers approve, in the orbit of this sector’s evolution. The Beach Tee and Octopus Hoodie models are a glaring example. Monoty Clothes is worth


con fantasie e tonalità di colori smodate. Quello che il nuovo consumatore chiede e che il vecchio ha accettato di buon grado, nell’orbita dell’evoluzione di settore. I modelli Beach Tee e Octopus Hoodie ne sono un esempio lampante. Altro marchio da segnalare è Monoty Clothes, in uscita con collezioni interessantissime ed al passo con le richieste di mercato. Broke Clothing, Iuter, Monoty Clothes… e potrei continuare! L’Italia sarà riconosciuta in tutto il mondo per certi marchi. Statene certi.

of mention as well, it has a very interesting collection coming out, following the market demands. Broke Clothing, Iuter, Monoty Clothes… Italy will be recognized all over the World for these brands. For sure! Special content on

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- Direttore responsabile: Marco Terrestri - Redazione: info@streetdancemagazine.it Alessia Grinfan, Alberto Gambato, Susan Ancillotti, Giovanni Tambarelli - Grafica: graphic@streetdancemagazine.it Denis Guerrini - Foto: Denis Guerrini, Little Shao, Nika Kramer - Stampa: Universal Grafiche - Mestrino (Padova) - PubblicitĂ : commercial@streetdancemagazine.it Hanno collaborato: Kino, Fritz Editore: Street Fighters a.s.d. via Camisano n.94 - Cesena 47521 info@streetdancemagazine.it Roc n. 21721



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