Dicembre 2011 - Anno I - n.1- Bimestrale - Poste Italiane s.p.a. - Spedizione in Abbonamento Postale - D.L. 353/2003 (convertito in Legge 27/02/2004 n째 46) art. 1, comma 1, NE/PD
GUEST
Super Dave
WORLD JAM
The Notorious IBE
Experience
ll Giappone visto con gli occhi di Kris & Swan
SPECIAL CREW Yessai Squad
HIP HOP TOURISM New York
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GUEST
Super Dave - What I am
FOCUS
Street Fighters European Tour 2012
Italian JAM
Female Jam - Back to the roots
WORLD JAM
The Notorious IBE
Experience
ll Giappone visto con gli occhi di Kris & Swan
SPECIAL CREW Yessai Squad
School
Mo.Ma’s Roma
KIDS
Approccio all’insegnamento
DRESS UP
Fall winter 2011/2012
MUSIC
Brand New by BJ Piggo
CLUBBIN’
Palladium: in the Temple
HIP HOP TOURISM New York
Street Dance Magazine e streetdancemagazine.it si sono posti l’obiettivo di colmare un gap cronico nella scena street dance italiana. In un momento in cui l’informazione è frammentaria e confusionale, abbiam voluto aprire un’ampia finestra sulla streetdance italiana e mondiale, valorizzando il punto di vista e le esperienze dei più grandi artisti internazionali, dei professionisti e degli eventi più meritevoli di considerazione. Attraverso le loro parole, siamo sicuri si possa fare una buona comunicazione, ricevendo stimoli e ampliando la nostra conoscenza e consapevolezza. Senza informazione non c’è cultura. SDM Team info@streetdancemagazine.it
SUPER DAVE What I am
Photo by: Jean-Christophe Gutierres
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Come mai il nome Superdave? Il nome Superdave mi è stato dato da un ballerino di nome Roro. Quando mi vedeva, lo cantava. Mi è sempre sembrato divertente. è rimasto perché mi piaceva il modo in cui suonava.
Why the name Superdave? The name Superdave was given to me by a dancer by the name of Roro. When he would see me, he would sing it. It was always funny to me. It stuck plus i liked the way it sounded.
Dove e quando hai cominciato? Chi era il tuo punto di riferimento, se ne avevi uno? Beh, ho iniziato nella mia città natale, Richmond - CA, vicino San Francisco. Era l’unica cosa da fare nel mio quartiere. In un modo o nell’altro tutti ballavano. Non l’ho ritenuta una cosa seria fino ai 14 anni. Da lì in poi è diventato tutto quello che avrei voluto fare nella vita. Soltanto entrare in un cerchio e “staccare”. Non ho “assaggiato” il business hollywoodiano fino ai 18 anni. Mi è piaciuto molto e non mi è sembrato di abbandonare il mio status ‘underground’ - allora si era soltanto all’inizio dell’era commerciale - né il mondo dell’underground in generale. Crescendo ho avuto alcuni punti di riferimento e ne ho avuti anche una volta adulto; alcuni di essi non ballano più. La mia stessa crew Housin’Authority ha una parte enorme in questo processo. Gli Elite Force e gli Electric Boogaloos sono altri punti di riferimento. Da adulto il punto di riferimento più grande e che più mi ha aiutato è stato il pensiero di cercare di non imitare nessuno. Sono orgoglioso di me stesso, di me come individuo, soprattutto perché provengo dall’era in cui “imitare è illegale”; quindi mi prendo a cuore il fatto di provare a creare le mie cose.
How and Where did you started? Who was your point of reference, if you had one? Well, I started in my city. Richmond, CA, near San Francisco. It was just the thing to do in my neighborhood. We all danced in some way. I didn’t get serious about it until I was about 14. And from there it was everything I wanted to do. Just get into a circle and just “get off!”. Not until I was 18 did I get my first taste of the Hollywood business. I enjoyed it a lot and didn’t feel like i was giving up my “underground” status” - and that was the beginning of being in the commercial as well as the underground world. I have had a few references growing up as a kid, and in my adult life as well - some don’t dance anymore. My own crew Housin’ Authority is an enormous part. Elite Force, Electric Boogaloos are some others references. In my adult age, the biggest “reference” I can say that helps me the most, is the thought of not trying to look like anybody else. I pride myself on being an individual plus i come from the era of “bitting is illegal”, so I take it to heart to try to create my own things.
Cosa significava essere un ballerino di hip hop quando hai iniziato? E adesso? Quando ho cominciato era solo per amore della danza e della cultura e - come ho detto prima - era semplicemente così nel mio quartiere. Adesso è ancora per amore e per la cultura, ma anche per preservarne l’identità, perché mi sembra che la gente stia annacquando la cultura dell’hip hop dance, provando a fare ‘jazz funk’ o ‘street jazz’ o qualcos’altro.
Photo by: Jean-Christophe Gutierres
What did it means to be an HipHop dancer when you began? And now? At the time I began it was just the love of the dance and the culture and as i said before it was just the way it was in my neighborhood. And now it’s still for the love and the culture but also for the preservation of what it is, because
Non sto dicendo che non puoi incorporare altre cose, ma che la maggior parte di esse devono possedere parte dell’essenza hip hop originale. Molti insegnanti di danza che creano questi “nuovi stili” non incorporano nulla di quest’essenza. Perciò per definizione quello NON è hip hop. Cosa pensi del livello dell’hip hop in Italia e del modo di pensare dei ballerini? Il livello si è alzato negli ultimi anni rispetto alla mia prima volta in Italia. è molto importante non cadere nelle “danze-mania”: gli stili che vanno al momento. Va bene approfondirli e prendere lezioni, però attenzione a non far si che questa diventi la propria base, o il proprio stile principale, perché tutte le mode hanno una fine. Quando una ‘mania’ finisce non ti resta più nulla e devi cercarne una nuova. L’hip hop, il vero hip hop, non è una moda. Puoi aggiungere delle cose o toglierne delle altre, ma l’hip hop è hip hop. Comunque sia non è “old school”. è solo hip hop. Se ti dicessi: sei libero di dire ciò che avresti sempre voluto, ma che non hai mai detto o condiviso soltanto con pochi, cosa mi sentirei dire? Hmm… non ho molto altro da dire, anche perché ho sempre detto più o meno quello che pensavo, senza mordermi la lingua. Penso che questo sia il modo migliore di procedere. Comunque, sento che mi esprimo meglio con le parole quando esse non sono troppo dure. è una buona cosa provare a spiegare agli altri da dove vengo ed aiutarli a vedere le cose dal mio punto di vista - anche se e quando non sono d’accordo con me - senza essere “eccessivo”. Se devo dire qualcos’altro, penso che la gente in generale dovrebbe esprimere le proprie opinioni più spesso, invece di seguire quello che “la maggioranza” dice e prova. Un’ultima domanda, ho sentito che avremo il piacere e l’onore di riaverti in Italia per The Week 2012. Ne sei felice? Perché noi lo siamo! Cosa ne pensi di questo evento? Wow! Bene, sono contento voi siate felici. Posso dire onestamente che questo è l’evento meglio organizzato a cui io abbia mai partecipato. Non che non rispetti gli altri, ma lo staff, la produzione, il vibe, la location e la sensazione generale sono letteralmente il meglio. Hands down. Aspetto di tornare di nuovo ed altre volte ancora dopo questa. Big Shout out per Kris, Tromba e Denis.
I feel that people are watering down the hip hop dance culture trying to make it “jazz funk” or “street jazz” or something else... not saying that you can’t incorporate other things... but the majority of it has to have some of the original hip hop essence in it. A lot of dance instructors who create these “new styles” don’t incorporate any of the original hip hop essence - and therefore by definition it is NOT hip hop. What do you think about HipHop level and way of thinking in Italy? The level has increased since I’ve been coming over the past few years. It’s just very important they don’t get caught up in the fad dances. Styles that are hot at the time. It’s fine to get into it and take classes, however don’t let that be your base or main style, because all fads come to an end and when the fad is over you have nothing and you have to go searching for a new fad. Hip hop, true hip hop, is no fad. You can add to it, take stuff out, but hip hop is hip hop. It’s not old school but. It’s just hip hop! If I’ll tell to you: “Now you’re free to say everything you always wanted to say, but you never did or you shared it with few people” What you’ll say? Hmm... I don’t really have anything else actually because I’ve pretty much always said what I was thinking and never held my tongue. I think it’s better that way. However, I feel that I’m better with words - that way it doesn’t come off too hard. Its good to try to explain to people where I’m coming from and help them see things from my point of view even if they don’t agree with me - without being “too much”. If anything, I think that everyone else too, should speak their minds more often, instead of just going along with what “the majority” says and feels. One last question, I heard, we will have the pleasure and the honor to have you in Italy again for TheWeek 2012, are you happy? Because we are!What do you think about this event? Wow! Well I’m happy you guys are happy. I can honestly say that this is the most organized event I’ve ever done. No disrespect to the others, but the staff, the production, the vibe, the location and the overall feel is literally the best. Hands down. I look forward to coming again, and any other time after that. Big Shout out to Kris, Tromba and Denis.
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Street Fighters European Tour 2012 “Lights, Camera… Action!”
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Riparte il 14 gennaio, dal Palladium di Vicenza, Street Fighters European Tour. Molte le novità per l’edizione 2012: nuovi paesi stranieri coinvolti, nuovo piano di comunicazione e nuovo montepremi che - oltre al prestigio della vittoria di un contest in grado di testare l’indiscutibile livello delle crew - offrirà anche nuovi sbocchi di lavoro. Il primo ed unico evento nella storia dell’hip hop italiano ed essere esportato all’estero e che raduna 2200 street dancers in tutta Europa è pronto ad un nuovo journey, alla scoperta della più forte crew del continente. Show + freestyle e giuria tecnica + giuria popolare restano i pilastri di un format che accenderà l’entusiasmo ed infuocherà i club nel periodo gennaio/luglio 2012. Alla luce dei 3000 spettatori presenti alla Finale 2011 e della credibilità ottenuta nel corso degli anni anche Francia, Germania ed il Nord Europa - oltre ad alcuni paesi extraeuropei - si uniranno a UK, Svizzera, Grecia, Slovacchia ed Austria. L’intento è chiaro: sfidare i migliori team italiani ed essere protagonisti alla European Final, il 14 luglio a Cesenatico @ The Week. Secondo gli esperti sarà l’anno dal livello qualitativo più alto, ma sarà anche l’anno in cui tutti - ed intendiamo proprio tutti - avranno l’opportunità di mettere in mostra le proprie skillz coreografiche e di freestyle. Grazie ad un accordo con un prestigioso brand internazionale, il “Best Show” - premio speciale riservato al miglior show del tour - potrà godere di un riconoscimento tutto suo, che rende il giusto merito ad un lavoro assiduo e costante.
On 14th January 2012, Street Fighters European Tour will start again at Pallladium in Vicenza. For this edition we have lots of news: new countries involved, a new communication plan and a new price money that, in addition to the prestige of winning a contest which can test the undisputed level of a crew, will offer an occasion for new jobs. This is the first and unique event in the history of italian hip hop to be imported abroad, rounding up 2200 street dancers from all of Europe. It starts a new journey to the discovery of the strongest crew in the continent. Shows + freestyle and technical judges + jury remain the pillars of a format that will turn enthusiasm on and kindle club’s temperature from January to July 2012. In the light of the 3000 spectators at 2011’s Final, and the credibility obtained in the past years, in this edition France, Germany and North Europe,as well as some not-european countries, will join UK, Swiss, Greece, Slovakia and Austria. The purpose is clear: to battle with the best Italian crews and become the main characters in European Final on 14th July 2012 in Cesenatico @ The Week. According to the experts this will be the year with the higher level but also the one where everybody, and we mean everyone, will have the chance to show their coreo’s skills and their freestyle. Thanks to an agreement with a prestigious international brand The Best show - a special price reserved to the best tour’s show - will have a recognition of its own, that makes the right on a hard and constant work.
Photos
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is Guerr
by: Den
Ritmo, adrenalina, energia e battles saranno la linfa vitale di Street Fighters 2012, che vedrà nei primi mesi le eliminatorie delle 6 zone italiane, le cui vincitrici approderanno a Cesenatico, sul palco di Piazza Spose dei Marinai, per difendere l’onore della scena italiana in Europa e nel mondo. Ad inaugurare i qualifiers esteri avremo il 6 aprile la tappa Tedesco-Austriaca ed il giorno successivo quella Svizzera, all’interno di The Swiss Week. Street Fighters, costituendo un evento di riferimento per i professionisti ed un punto di arrivo per gli emergenti, nel 2012 darà spazio sul palco della European Final anche al vincitore di Street Fighters Junior, show contest dedicato agli Under 16, che avrà luogo domenica 11 dicembre al Teatro Millepini di Asiago (VI). Il linoleum sta per essere steso, le luci sono pronte, il check e le prove spazio sono state fatte...
Rihytm, adrenaline, energy and battles will be Street Fighters 2012’ s lifeblood. In the first months it will see the 6 italian zones’s preliminaries, whose winners will get to Cesenatico, on Piazza Spose dei Marinai’s stage, to defend the honor of the Italian scene in the world. To inaugurate foreign qualifiers, there will be on April the 6th the German-Austria lap, and the next day Switzerland during The Swiss Week. Street Fighters constitutes a point of reference for the professionals and an arrival point for the emerging, the winners of Street Fighters Junior 2012,will perform on European Final’s stage, a contest show dedicates to under 16 which will take place at Millepini’s Theatre in Asiago (VI) Sunday, December 11. Linoleum is going to be laid out, lights are ready, sound checks and tests have been done…
Let The Battle Begin!!!
streetfightersonline.it 8
Female Jam**11 Back To The Roots
Female Jam è nata nel 2008 come una scommessa sulle donne dell’hip hop e sulle loro skills nelle quattro arti: dalla danza al djing, passando per il writing e l’mcing. Female Jam è la prima manifestazione italiana con un cast 100% femminile, che cura la propria immagine come solo le donne sanno fare e che dà importanza ad ogni dettaglio: allestimenti, atmosfere, foto, video, merchandising. Ogni cosa è fondamentale ed ogni particolare è curato in nome di un’estetica “pink”, che contraddistingue l’evento sin dalla prima edizione. Non a caso Female Jam nasce dall’idea di un’atipica ed ironica fashion designer - dallo spiccato animo “black” alla quale si affianca successivamente una ballerina e coreografa di fama nazionale ed internazionale.
Photo by: Elena Strada
Female Jam was born in 2008 as a bet on hip hop women and their skills in the four arts: from dancing to djing, passing through writing and mcing. Female Jam is the first Italian event with a 100% female casting, which take care of its own image just like women do and give importance to each single detail: preparations, atmospheres, pictures, videos, merchandising. Each aspect is fundamental and each particular is trim in the name of a “pink” aesthetics, which distinguishes the event since its first edition. It is not a case that Female Jam has born from an idea of an atypical and ironic fashion designer - with a marked “black” soul - joined by a worldwide known dancer and choreographer. After two editions in Florence and one in
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Dopo due edizioni a Firenze ed una a Torino (più un intermezzo milanese) il 22 e 23 ottobre 2011 è stata Genova a colorarsi di rosa per la due giorni di danza, musica, arte e moda, con le donne a fare da protagoniste indiscusse. Il motto dell’edizione 2011 è stato ‘Back to the Roots’, ovvero un ritorno alle origini della cultura black attraverso suoni, movimenti, ritmi e colori, resi perfettamente dall’immagine/illustrazione realizzata da Enrica Mannari. Un cast composito, tra nomi di fama italiana ed estera, ha animato l’evento sin dalle prime ore. Le classi di danza sono state aperte dalla biondissima danese Eva Schou, con una coinvolgente lezione di Wacking. A seguire, l’energica classe di dancehall condotta da Giulia “Baggy” Berretta. In chiusura tutti scalzi, sui ritmi afro di Evelyne Mambo (from France). Il Seven Days ha aperto molto presto le porte alla One Night di Female Jam, ospitando una numerosa miscela di pubblico: ballerini, amici, curiosi e sostenitori dell’evento provenienti da tutta Italia. A scaldare l’atmosfera iniziale ci ha pensato la selecta di Whitey B, dj perugina residente a Londra e già vista in azione allo Space di Firenze, durante la prima edizione. Il vero inizio lo hanno però dato al microfono La Meli & La Mile (Melissa Valtulini e Milena Garofano), accoppiate non solo per assonanza di nomi, ma anche per la grande energia ed intrattenimento a cui hanno dato vita. Le selezioni dell’ormai consolidato contest Bonnie&Clyde hanno visto più di 40 coppie contendersi gli 8 posti disponibili, sotto gli occhi tecnici e ben truccati di Serena Ballarin, Niky Tsappos ed Eva Schou. Più divertenti e con “effetto-sorpresa” quelle del Me Against the Female Music, un format conosciuto e riadattato per l’occasione, in cui la nostra dj è passata dalle slow jams alle sigle dei cartoni animate (ovviamente cantate da donne), mettendo di proposito in difficoltà il ballerino/a di turno. Alternate alle selezioni, sono andati in scena gli show delle 23 con Faya Dancehall Crew (direttamente da Roma) e le genovesi Wanasgana. A spezzare quest’ondata di contest ed a far ballare veramente tutti ci hanno pensato Adriana Hamilton & The 4 for Africa Big Band, con un live supercoinvolgente che
Turin (with a Milan stop), on the 22nd and 23rd of October 2011 Genoa decked out with pink for two days of dance, music, art and fashion, with the women to be the undoubted protagonists. 2011 edition motto has been “Back to the Roots”, that is a return to the origins of black culture through sounds, movements, rhythms and colors, made perfect from the illustration done by Enrica Mannari. A composite cast, with names of Italian and foreign fame, animated the event from the first hours. Dance classes started with the blonde Danish Eva Schou and her involving waacking lesson. To follow, the powerful dancehalll class with Giulia “Baggy” Berretta. At the end everyone was barefooted with Evelyne Mambo afro rhythms (from France). The Seven Days opened its doors very early to Female Jam One Night, hosting a large mixture of public: dancers, friends, curious and supporters of the event coming from all Italy. Whitney B, an Italian dj from Perugia but living in London already seen at the Space in Florence during the first edition, warmed the atmosphere at the beginning of the night. The real opening has been made by La Meli & La Mile (Melissa Valtulini and Milena Garofano), joined not only for the assonance of their names, but also for the great energy and entertaining they gave birth to. The selections of the consolidated Bonnie & Clyde contest saw more than 40 couples contending the 8 available places, under the technical - and well made up - eyes of Serena Ballarin, Nicky Tsappos and Eva Schou. Funnier and with a “surprise effect” the Me Against the Female Music ones, a well known format readjusted for the occasion, in which our dj moved from the slow jams to cartoon themes (obviously sung by women), purposely creating hardship to the dancers on duty. Alternated to the selections, 11 PM shows with Faya Dancehall Crew (directly from Rome) and Wanasgana from Genoa, took place. Adriana Hamilton & The 4 For Africa Big Band broke this wave of contests and really made everybody dance with a super involving live which moved from funk to afro, through the songs of her album “The Secret”. In the final phases of the contest, the best
ha spaziato dal funk all’afro, passando dai brani del suo album: “The Secret”. Le fasi finali dei contest hanno visto ballerini di livello sfidarsi in un mixed style supercool, dal quale sono usciti vincitori Karim & Giorgia Ladyzone. A stupire il pubblico ed a vincere il M.A.F.M. è stato però Aziz, con un esuberante freestyle sulle note delle Destiny’s Child. La performance del duetto Sesè+Fede Loredan ha chiuso le esibizioni ed è servito da apripista per le danze a chi ha resistito fino alla fine. Il giorno dopo puntuali nonostante le fatiche della sera precedente - sono ricominciate le lezioni con Tina, Sesè, Natalia Vallebona e Niky. Gli obiettivi delle due fotografe Elena Strada e Francesca Riccioni - oltre a quello della videomaker Nilde Mastrosimone - hanno seguito professionalmente ed immortalato tutte le 48 ore di emozioni, energia, good vibes, fatica alternata a momenti di relax, sorrisi e complicità. Un’altra edizione si è dunque conclusa, lasciando a tutti la voglia di rivivere le emozioni da poco provate. Ma Female Jam, come tutte le donne che si rispettino, si fa desiderare. Quindi l’appuntamento è per il 2012.
Photo by: Elena Strada
dancers challenged in a supercool mixed style, won by Karim & Giorgia Ladyzone. The public have been amazed from Aziz, with an exuberant freestyle on Destiny’s Child’s notes, winning the M.A.F.M. The performance of the duet Sesè+Federica Loredan closed the exhibition and served as forerunner for the last people who resisted until the end. The day after - in time despite the labors of the previous evening - the classes started again with Tina, Sesè, Natalia Vallebona and Nicky. The lenses of the photographers Elena Strada and Francesca Riccioni - plus the one of the videomaker Nilde Mastrosimone - professionally followed and immortalized all the 48 hours of emotions, energy, good vibes, labor alternated with relax moments, smiles and complicity. Another edition concluded, leaving the wish of living these emotions again to each single participant. But Female Jam, like every respectable woman, wants to be desired. So, the appointment is up to 2012.
www.thefemalejam.wordpress.com
Photo by: Little Shao
Photo by: Pascal Moors
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Photo by: Pascal Moors
Dal 9 all’11 settembre scorsi in terra olandese si è svolto l’annuale The Notorious IBE, uno dei più importanti eventi di breakin’ al mondo. Più di 8000 persone da ogni parte del pianeta (tra cui Cina, Messico, Australia, Canada, Brasile…), hanno raggiunto la ridente cittadina di Heerlen, per vivere un weekend di spettacolo, aggregazione e condivisione, in cui vanno in scena i più virtuosi bboys del pianeta. Breakin’… ma non solo, poiché all’interno del programma hanno avuto spazio una miriade di battles di ogni forma e tipo.
From the the 9th to the 11th of September 2011 in Dutch Land, the annual Notorious IBE took place. It’s one of the most important breaking events in the World. More than 8000 people from all around the world (Cine, Mexico, Australia, Canada, Brasil…) reached the nice small town of Heerlen, to spend a weekend of show, aggregation and sharing, where the most virtuous bboys on the Planet performed. Breakin… but not only it, as within the schedule a myriad of battles of any kind and type took place.
Per citarne solo alcuni: 7-2-smoke, Octogon, 3-on-3 Generations Battle, Footwork, Rock Ya Soul Cypher Session, Beat Battle, Lockin’ Battle, Hip Hop Battle, House Battle, We B*Girlz 2-on-2’s, Top Rock and Power Move Battles, dove va segnalata la vittoria dell’italiano Paco nel 90’s. Per rendere l’idea della grandezza di The Notorious IBE, è sufficiente ricordare il numero delle crew che si sono sfidate per il qualifier europeo dello UK BBoy Championships: ben 60. D’altro canto, per il footwork battle, si sono confrontati ‘solo’ 120 street dancers! The Notorius IBE associa ai numeri un’atmosfera profondamente “street”, che pullula e si esprime in ogni angolo della città, grazie alle 10 locations disseminate nel centro di Heerlen, chiamate per semplicità Cypher 1, 2, 3...etc. Dunque una moltitudine di strutture adibite a jams, shows, incontri, afterparties, passando per le classi, tenute quest’anno da artisti del calibro di Venum (Skill Methods), Storm, Lamine (Vagabonds), ProFo (FloorGangz), Focus (Flow Mo) e P Lock. The Notorious IBE rappresenta una vera e propria “Hip Hop experience”: oltre alle battles, in cartellone si possono infatti trovare numerosi altri contenuti di spessore, come Ill-Abilities Theatre Show, dance sessions ed ancora film e talk show di approfondimento su temi che possono variare da come organizzare una jam hip hop, alla lifestory dei bboys più importanti, al momento storico del breakin’ e dell’insegnamento. Come si può notare da questo piccolo excursus, The Notorious IBE si presenta come una delle manifestazioni più complete nel panorama mondiale, con un’organizzazione impeccabile ed una struttura artistica e di comunicazione esemplare. Ci sentiamo di suggerire la visita del sito www.thenotoriousibe.com, per approfondire la conoscenza del progetto attraverso video, reports ed una serie di informazioni che incuriosiranno senza dubbio maggiormente rispetto a questo articolo. L’appuntamento per l’IBE 2012 è fissato per i giorni dal 7 al 9 settembre.
To name a few: 7-2 smoke, Octogon, 3-on-3 Generations Battle, Footwork, Rock Ya Soul Cypher Session, Beat Battle, Lockin’ Battle, Hip Hop Battle, House Battle, We B*Girlz 2-on-2, Top Rock and Power Move Battles where the winning of the Italian guy Paco, in 90’s, must be reported. To convey the greatness of The Notorious IBE it suffice to remember that the number of crew challenging for the european qualifier of UK Bboy Championship was 60. On the other hand, in footwork battle, “only” 120 street dancers confronted each other! The Notorious IBE associates the Numbers to an atmosphere deeply “street”, which fills and express herself in each city corner, thanks to the 10 locations, around the center of Heerlen, easily called Cyper 1,2,3..etc So this multitude of facilities are being used as jams, shows, meeting, after parties, and masterclass where this year artist as the calibre of Venum (Skill Methods), Storm, Lamine (Vagabonds), ProFo (FloorGangz), Focus (Flow Mo) and P Lock teached. This event represents a real “HipHop Experience”: in addition to battles, in the program you can find many others contents of some depth, as the Ill-Abilities Theather Show, dance sessions, movies, and probing talk shows about themes like how to organize a hip hop jam or the most important bboys’s lifestory and the historical moment of breaking and of teaching. As it can be notice from this little excursus, The Notorious IBE presents itself as one of the most complete events in the world scenary, with a faultless organization and with an exemplary artistic and communication structuring. We feel up to suggest you visit the website www.thenotoriousibe.com, to get a deep knowledge of this project, with video, reports and some information which surely will you intrigue more than this article. The appointment for IBE 2012 will be on September, from the 7th to the 9th. Don’t miss it!
www.thenotoriousibe.com
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JAPAN ll Giappone visto con gli occhi di Kris & Swan
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Qual è la prima cosa che vi ha colpito di quest’esperienza? è stato qualcosa di interessante e stimolante sotto tanti punti di vista, sia per quanto riguarda la conoscenza ed il confronto con una nuova cultura, sia per quanto riguarda l’aspetto più prettamente inerente la danza. Appena arrivati ad Osaka, siamo subito rimasti colpiti dalla sua grande influenza americana e stupiti che non ci fossero segni evidenti di un’architettura tradizionale Giapponese. Da quanto abbiamo appreso successivamente, per trovare realtà più legate alla cultura ed alle radici del paese bisogna spostarsi verso città come Kyoto o Narita. La società ha una concezione molto elevata del rispetto e delle infrastrutture della propria città. La pulizia in cui sono mantenuti gli arredi urbani è impressionante. Per strada non c’è traccia di piccoli rifiuti, vi sono aree fumatori all’aperto, la metropolitana molto efficiente è fornita di carrozze riservate esclusivamente alle donne. I sedili sono in velluto, ben tenuti e curati, le scale ed i bagni estremamente puliti
What was the first thing that strikes you about this experience? It was something interesting and stimulating from many points of view,both for the knowledge and the comparison with a new culture, and in regard to the ones more connected with dance. Just arrived in Osaka, we were impressed by the strong American influence and we were surprised that there weren’t obvious signs of traditional Japanese architecture. As we learned later, to find reality more linked to the culture and to the roots of the country you have to move to towns like Kyoto or Narita. Society has a high regard for being respectful and the infrastructure of its cities. The cleanness of street furnitures is impressive. On the street there is no trace of garbage, there are outdoor smoking areas, the underground very efficient has wagons only for women. The seats are made of velvet, very well kept and cared, the stairs and the toilets are extremely clean and in service, not exactly as in Italy.
e funzionanti, mentre sappiamo tutti in che condizioni si trovano le stazioni delle metropolitane italiane. è stato difficile ambientarsi? In generale no, anche se la maggior parte delle persone incontrate non parlano assolutamente l’inglese. Perciò comunicare, anche in locali ed attività commerciali, è risultato abbastanza problematico. La vita in Giappone è comunque molto cara. Pur essendo il cambio Euro-Yen a noi favorevole, ci aspettavamo sicuramente una maggiore convenienza negli acquisti. Per quanto riguarda gli alimenti, i costi sono molto simili ai nostri, anche se dopo dieci giorni abbiamo avverito la mancanza della cucina made in Italy. Passiamo ora alla Danza. Come vi siete trovati? Positivamente. I ballerini sono molto educati e socievoli, all’interno della sala sono favoriti il dialogo e lo scambio di idee. Le scuole di danza sono piuttosto piccole. Noi ci allenavamo all’Alley Opp Studio di Tetsu G, pioniere giapponese di Poppin’ e Boogaloo, nonchè fondatore dei Fab 5 Boogs. Dunque uno dei punti di riferimento per le nuove generazioni giapponesi. Le scuole di danza hanno lezioni giornaliere, dalle 10 del mattino alle 11 di sera. Da mezzanotte, pagando una cifra pari a 500 Yen, si può accedere alla sala per allenarsi ininterrottamente fino alle 5 del mattino. I ballerini che prendono parte a questi allenamenti sono numerosi e tutti di altissimo livello: oltre ai conosciutissimi Gucchon, Kei, Tetsu G, Acky Sou e C-Geo, vi sono altri emergenti di grande talento. La cosa che più ci ha colpito è che i giovani nutrono e manifestano un grandissimo rispetto per le vecchie generazioni, in quanto continuano a supportarle e tenerle come punto di riferimento, a differenza del nostro paese, dove dopo pochi anni tutti si ritengono “professori” (Swan). Cosa possono apprendere i ballerini italiani da quelli giapponesi? Riteniamo vi sia molto da imparare, in primis per quanto riguarda umiltà ed educazione. Poi - per quanto riguarda l’applicazione in sala - non si può non pensare a costanza, determinazione, voglia di crescere, collaborazione e condivisione.
Has it been hard to settle there? Not so much, even if the better part of the people we’ve met didn’t’ speak a word of english. So it has been difficult to communicate in public places and in business. The life in Japan, by the way, is very expensive. Even if the euro-yen change was convenient for us, we were expecting our purchase to be more convenient. As far as food is concerned, the costs are very similar to ours, but after ten days we missed our cuisine made in Italy. Let’s talk about dance. How was it? Very well.Dancers are really polite and easygoing, in classes exchange of ideas and dialogue are supported. Dance schools are pretty small. We trained at Alley’s Opp Studio of Tetsu G, a japanese pioneer of Poppin and Bogaloo, he is the father of Fab 5 Boogs. So he is one of the points of reference for new japanese generations. Dance schools have daily classes, from 10 am until 11 pm. From midnight you can get the studio to train yourself until 5am, paying about 500 yen. There are a lot of dancers who take part ind these trainings, and their level is very high: in addition to the famous Gouchon, Tetsu G, Key, Acky Sou and C-Geo, there are a lot of emerging talents. The thing that more struck us is that young people feel and show huge respect for old generations, they continue to support them and they keep them as point of reference. It’s not as in our Country, where after a few years everyone consider himself a “teacher” (Swan). What can Italian dancers learn from Japanese ones? We think there is a lot to learn, first of all as far as education and humility goes. What’s more-as for what concern diligence in class - you can’t avoid considering constancy, determination, will to grow, collaboration and sharing. Let’s talk about the event you entered: We entered the contest called PLW1. It took place in Osaka, October, the 2nd 2011. The entering cost was 3500 yen, around 35 euro.
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Parliamo ora dell’evento a cui avete partecipato. Il contest a cui abbiamo preso parte si chiama PLW1. Si è tenuto ad Osaka il 2 ottobre 2011. Il costo era di 3500 Yen, pari a quasi 35 euro. Una cifra abbastanza elevata rispetto ai costi che noi italiani siamo abituati a sostenere. è una gara (poppin’, lockin’, animation e robot) che vede un altissimo numero di partecipanti. Circa 500 in totale, di cui 186 solo per il poppin’. Se dovessimo evidenziare un nome tra quelli poco conosciuti menzioneremmo Katoci, decisamente molto talentuoso. Ci ha molto colpito l’educazione, sia tra ballerini che tra chi seguiva la gara. Anche sul piano del rispetto per la tempistica c’è molta attenzione. La scaletta è stata rispettata nei tempi previsti. Alle selezioni ogni ballerino aveva a disposizione un’entrata di 30 secondi. Ballavano due persone per volta, con tanto di cronometro che segnava il tempo. A nostro avviso questa è stata una delle poche cose negative in quanto - se da un lato il rispetto per la scaletta è importante - riteniamo che 30 secondi siano davvero troppo pochi per valutare la qualità della danza proposta, soprattutto se il ballerino si esibisce contemporaneamente ad un altro. Vogliamo ringraziare tutti i Fabolous 5, i ballerini giapponesi ed in particolare Gucchon, che è stato disponibilissimo con noi e ci ha accompagnato in questi giorni di vacanza.
A quite expensive sum compared to the costs which we are used to in Italy. It’s a contest (poppin, locking, animation and robot) with a huge membership. Around 500 people, whom 186 for poppin. If we have to mention someone not famous yet, we’ll mention Katoci, who is really very talented. We’ve been struck by the good manners going on among dancers and among those who followed the contest. They paid a lot of attention to respectingw the timetable. The schedule has been respected in the expected times. On the selections each dancer had a performance of 30 seconds. They were dancing two at a time, and there was a timer trial. In our opinion this one was one of the few negative things because even if on one hand to respect the timetable is important - we think 30 seconds is too little time to judge the dance quality, especially if one dancer is performing at the same time as another one. We want to thank-you all the Fabolous 5, Japanese dancers and especially Gucchon, who has been very helpful and went with us in this vacation.
YESSAI
Intervista a due membri storici della crew
Mattia “Cresh” Crescentini & Serena “Sesè” Ballarin
Natural Born Freestyler
M: Io sono originario di Pesaro, perciò ho gravitato da subito nell’orbita Hip Hop Connection, che mi ha influenzato nell’attitudine e nella visione. L’incontro con Byron nel 2002 ha significato un’evoluzione senza soluzione di continuità: in quegli anni volevamo creare un gruppo di lavoro che non avesse come fine il business o la notorietà, ma che condividesse lo stesso approccio profondo e professionale alla danza, vivendo l’hip hop a 360°. Dunque non solo durante gli show, ma anche nella vita di tutti i giorni. Dopo qualche tempo è arrivato Enrythm, con il quale al Give It Up 2005 coniammo il nome Yessai Squad. Nel tempo entrarono Sesè, Lale, Ciro, Elia, Elisa, Eddy, Federigo, Michael Branca, Attilio, Noccio e Valentina. S: Il progetto mi ha catturato sin da subito; si sentiva un feeling diverso, nuovo, entusiasmante. Questa forza mi ha spinto a trasferirmi da Verona alla Romagna, così come fece Enrico da Firenze. Uscire di casa a vent’anni con affitti da pagare, spese, responsabilità, stabilendo una distanza con la propria famiglia è stato un grande sacrificio. Però l’idea di poter costruire e poi vivere un progetto di questo respiro era troppo affascinante per rinunciarvi. Anche adesso, vivendo in città diverse come Pesaro, Rimini, Udine e Bologna è veramente un casino riuscire a trovarsi. Perciò creare qualcosa implica realmente il prendere in mano un’agenda e programmare con pianificazioni almeno trimestrali, occupando festività, domeniche, etc. M: Per noi il concetto di crew si fonde con l’appartenza e l’identità: se hai una tua crew non dovresti rappresentarne altre in battle o show. Se giochi con il Brasile non è ammissibile che tu possa giocare anche con l’Italia. La credibilità di una crew e di un artista è anche questa, in fondo un Vagabond non balla con i Pokemon! Potrà sembrare un’ottica purista, ma il significato di una crew sta nell’unire persone con la stessa mentalità e filosofia di vita. Per questo soffriamo molto quando uno dei membri si stacca o fa scelte diametralmente diverse, come è successo con Enrythm, qualche tempo fa. è un dispiacere umano, più che professionale.
M: I’m from Pesaro, I immediately gravitated in the Hip Hop Connection orbit, which influenced me in the attitude and the vision. The meeting with Byron in 2002 has meant a seamless evolution: in that years we wanted to create a work group not having business and notoriety as final purpose, but a group that intended to share the same profound and professional approach to dance, living hip hop at 360°. So not only during the show, but also in everyday’s life. After a few time Enrythm arrived and with him, at 2005 Give It Up, we coined the name Yessai Squad. In the meantime Sesè, Lale, Ciro, Elia, Elisa, Eddy, Federigo, Michael Branca, Attilio, Noccio and Valentina joined the group. S: The project caught me from the beginning; I noticed a different feeling, something new, thrilling. This power made me move from Verona to Romagna, like Enrico that moved from Florence. Leave your home at twenty years old, with rents to pay, outgoings, responsibilities, establishing a distance from my family was a big sacrifice. But the idea of building up and then live such a project was too fascinating to give up with it. Even now, living in different cities like Pesaro, Rimini, Udine and Bologna it is a mess to meet each other. For this reason, creating something really implies that you have to bring your agenda and plan quarterly schedules, occupying festivities, Sundays, etc. M: To us the concept of “crew” blends with the membership and identity: if you have your own crew you shouldn’t represent others in battles or shows. If you play with Brazil it is not permissible that you also play with Italy. An artist’s - or a crew - credibility is also this: a Vagabond doesn’t dance with the Pokemon! It could seem a purist view, but the meaning of a crew is to join people with the same mentality and the same life philosophy. For this reason we really do suffer when one of the members comes off, or make diametrically different choices, as it happened with Enrythm, some time ago. It is a human regret, more than professional.
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Byron quindi è stato fondamentale per voi? M: Decisamente. Ha sempre predicato umiltà. Da subito Byron ci ha inculcato il valore dello studio della tecnica di ogni stile, della versatilità. Un bravo ballerino è quello in grado di esprimersi in maniera completa in un cerchio di 3 ore, più che nella perfezione dei 30 secondi di un’entrata al contest. Allenarci insieme era un’interazione continua, ogni cerchio nei party era uno scambio ed un motivo di crescita. Per noi era ed è condivisione. Adesso un cypher (cerchio, ndr) sembra più una vetrina, ahimè! S: L’umiltà e la severità nel giudizio da parte di Byron sono state cose preziose per la nostra crescita, ma non ti nascondo che talvolta ci hanno anche condizionato.
So Byron has been fundamental for you? M: For sure! He always preached humility. Since the beginning Byron inculcated to us the value of the study of every style’s technique, of the versatility. A good dancer expresses himself in a complete way in a 3 hour chyper, not in the perfection of a 30 seconds entrance in a contest. Training all together was a continuous interaction, each chyper in the party was an exchange and a way of growing up. For us it was all about sharing. Now a chyper seems more like a shop window…what a pity! S: Byron’s humility and strictness in the judgment has been basic things for our growth, but sometimes they also influenced us.
In che senso? S: Una delle critiche che ci hanno mosso consisteva nel fatto che, ballando, trasmettevamo poche emozioni. Credo fosse anche per il timore dei suoi giudizi. M: Io non sono d’accordo: se a volte non siamo riusciti ad esprimere la nostra gioia ballando è solo perché sul palco escono anche i problemi interni ad un gruppo. E per un gruppo come il nostro era normale che, saltuariamente, questi problemi ci fossero. S: Il basso profilo può penalizzare, soprattutto nell’immagine. Per noi ballare e viaggiare il mondo per confrontarci è ed era una cosa normale, per cui non c’era nulla da ostentare, mentre attualmente la comunicazione sembra prioritaria al curriculum. Questa cosa fa sorridere, perché negli ultimi anni la gente che va al Funky Stylez torna convinta di aver scoperto l’America, quando gli Yessai già nel 2007 e 2008 erano una crew invitata (invitata vuol dire almeno spesata, ndr). Allo stesso modo, fino al 2009 siamo stati gli unici italiani invitati all’SDK in Repubblica Ceca, per non parlare dei battle a cui abbiamo partecipato in Francia, Germania, est Europa, Russia. Senza contare le vittorie nei 2vs2 di House e Hip Hop all’Hip Hop Jam in Repubblica Ceca nel 2006 e 2007. Per quanto riguarda le esperienze al di fuori dell’Europa, posso citare l’Hip Hop International a Las Vegas nel 2009 ed il
What do you mean? S: One of the critics that have been made to us was that, dancing, we transmitted little emotions. I think it was because we were afraid of his judgment. M: I disagree: if sometimes we didn’t manage to express our joy while dancing, it was just because on the stage all the problems of the group come out. And, for a group like ours, it was normal that, sometimes, there were some problems. S: The low profile can penalize, above all in the image. For us dancing - and travelling all over the world to do that – was a normal thing, we didn’t think we were doing something special. We didn’t have to show off anything, while nowadays communication seems to be a priority in then curriculum. This thing makes me smile, because in the last years people that go to the Funky Stylez come back thinking of having discovered America, when the Yessai in 2007 and 2008 was an invited crew (invited means at least expenses paid, ndr). At the same time, until 2009 we’ve been the only Italians invited to the SDK in the Czech Republic, not to mention of the battle we took part to in France, Germany, eastern Europe and Russia. Not counting the 2006 and 2007 winnings in the 2vs2 of House and Hip Hop at the Hip Hop Jam in the Czech Republic. As regard our experiences outside Europe, I can mention the 2009
Summer Dance Battle 2011 in Guyana, nel quale ci siamo classificati terzi. Non è una questione di paragoni, ma è un fatto che nessuna crew italiana abbia la nostra esperienza internazionale. Pochi lo sanno, a causa di questa falla comunicativa, dovuta forse ad un’eccessiva umiltà. M: Potrebbe anche essere, ma una cosa è certa: tra 5/6 anni vedrete ancora gli Yessai in giro a rappresentare mentre altre realtà - magari figlie del tam tam o del business - finiranno. è una selezione naturale, nonostante attualmente il business sia un collante più forte dell’attitudine. La comunicazione eccessiva e la mancanza di cultura portano ad una idealizzazione senza senso: l’augurio per il futuro è quello di vedere sempre meno insegnanti idolatrati come star e - al contrario - un confronto/scambio costruttivo nei cerchi, com’era all’estero fino a qualche tempo fa, o come continua tuttora ad essere nel breakin’.
Hip Hop International in Las Vegas and 2011 Summer Dance Battle in Guyana where we gained a third place. It is not about comparisons, but the fact is that no other Italian crew has our international experience. A few people know this, because of this communicative leak, maybe due to an excessive humility. M: Ok, it could be, but one thing is for sure: in 5 or 6 years you will still see Yessai around to represent, while other realities - maybe born from the tam tam or business - will end up. It is a natural selection, despite nowadays the business is a stronger glue than attitude. An excessive communication and the lack of culture lead to a non-sense idealization: the wish for the future is that of seeing less idolized teachers and - on the contrary - a comparison/constructive exchange in the chypers, as it was in the foreign countries until a few time ago, or as it still is for breakin’.
- Roma presso 159/A. ta la a tr ie 140 via di P 734103 28 7695 1 3 4 9 6 3 0 + 9 +3 4• 190715 .it n.it +39 388 ificio@hotmail roductio n p la s io r a a m m o m epe mas@p on.it mail.mo marioproducti e p e www.p
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SDM pone la propria lente sul Mo.Ma’s di Roma, tra le Hip Hop School di spicco in Italia. Per capirne di piu’ abbiamo incontrato la CEO Veronica Pepe.
SDM pays his attention on Mo.Ma’s, in Rome, one of the leading HipHop school in Italy. To catch something more about it, we’ve met the CEO Veronica Pepe.
Ciao Veronica, parlaci un po’ del Mo.Ma’s: Mo.ma’s è il centro formativo hip hop nelle sue varietà, nato nel settembre 2011 al Lanificio Factory di Roma, sede del D.A.F. (Dance Arts Faculty). Col Mo.Ma’s proponiamo una concezione tutta nuova ed originale della danza hip hop, ad oggi in Italia ancora sottovalutata per la mancanza di un apparato normativo, volto a regolarizzare movimenti, passi e stili in categorie. A trent’anni dalla comparsa della cultura hip hop in Italia, si percepisce la necessità di una spinta evolutiva che, purché non sradichi la sua vera origine “da strada”, ne renda accessibile l’apprendimento attraverso scuole specializzate. La “scolarizzazione” dell’hip hop, sulla base di questa intuizione, va avanti già da dieci anni in Italia, sebbene non abbia sortito ampia risposta da parte dei giovani apprendisti danzatori. Questo perché manca la qualità. Ed è proprio della qualità che si fa garante la scuola Mo.Ma’s, offrendo la disponibilità degli insegnanti più ricercati e qualificati del settore hip hop europeo, in un unico centro danza.
Hi Veronica, let’s talk about Mo.Ma’s: Mo.ma’s is the hip hop formative center born in September 2011 at Lanificio Factory in Rome. It’s the base of D.A.F Dance Arts Faculty. Through Mo.Ma’s we offer a new and original conception of hip hop dance, which nowadays is still underestimated because of the lack of a normative body turned to straighten out movements, steps and styles in categories. 30 years after the arrival of hip hop culture in Italy, we are aware of an evolutionary push forward, which makes possible its learning in specialized schools, without uprooting its ‘street’ origin. The hip hop ‘education’ in Italy goes on since 10 years ago, even without a big answer from young dancers. This is related to a lack of quality. Quality makes big Mo.Ma’s, which offers the best in demand and qualified teachers for european hip hop, in one unique dance centre. The school goal is the formation of complete dancers, boasting about professionalism and skills.
Il Mo.Ma’s...un’altra grande idea della Pepe Mario Productions. Si, effettivamente la PMP, che da anni si occupa di organizzare grandi eventi hip hop sul territorio nazionale, crede molto in questa scuola, che sarà anche location ufficiale di importanti incontri di danza. Da noi l’insegnamento hip hop trova una ‘Casa’, luogo di studio, creatività e più che mai luogo di possibilità.
The Mo.Ma’s...another great idea by Pepe Mario Production. Yes, indeed. As PMP, who in years deals of organization of big hip hop events in the country, we strongly believe in this school, which will be an official location for important dance meetings, intensive cultural moments or true competitions where dancers could test themselves and compete.
I giovani che intendono dedicarsi alla danza - ed in maniera più specifica all’hip hop - avranno la possibilità di imparare e di godere di un insegnamento ottimale e vario. Nel dettaglio,quali sono gli insegnanti del Mo.Ma’s? I ballerini che parteciperanno al progetto - e dunque faranno parte della scuola - potranno godere dell’insegnamento di docenti sempre diversi di calibro internazionale. Questi si alterneranno nel corso dell’anno, offrendo professionalità e puntando alla formazione di veri e propri professionisti del settore: Sponky Love, Kacyo, Santu Mamona, Bruce Ikanjii e Lamine sono solo alcuni dei nomi che vi prenderanno parte. Ma vorrei specificare che il Mo.Ma’s non è solo danza. Per garantire una formazione completa agli allievi, la scuola offre lezioni di capoeira (con James Roger Lime) e parkour (con il noto gruppo Parkouroma, che da anni ha come sede il Lanificio Factory). So che c’è una interessantissima iniziativa chiamata Passpartout. è una sorta di chiave per aprire tutte le porte del mondo danza. Quest’anno si apre l’opportunità per i ballerini di abbattere le barriere che vincolano la danza in categorie e stili. La danza deve essere libera di esprimersi in tutte le sue innumerevoli forme. Passepartout è un progetto che ha come finalità la formazione di una crew fatta di professionisti, pronti a cogliere sfide di ogni genere. Un corpo fisso di docenti si dedicherà all’avvio di questo gruppo, coinvolgendolo in situazioni esterne alla scuola (workshop, spettacoli, audizioni, concorsi, etc.). I ragazzi verranno scelti e selezionati dagli stessi insegnanti, durante le lezioni-studio che si terranno quotidianamente. Mo.ma’s a Roma, un grande progetto per una grande città!? Si, siamo convinti di poter recitare un ruolo da protagonista nella frammentata scena romana e di rappresentare un punto di riferimento a carattere nazionale, in virtù delle innumerevoli iniziative targate Mo.ma’s, che scoprirete nei prossimi mesi. Siamo curiosi... (Veronica ride...) Vorrei solo aggiungere che abbiamo messo in opera una vera e propria segreteria operativa, in grado di rispondere a tutte le vostre domande, contattateci!!!
In Mo.Ma’s, hip hop teaching finds a ‘Home’, a place of study and creativity, and more than that: a place for opportunities. Young people willing to dance, in a specific way to dance hip hop, will have the chance to learn and enjoy of a very good and various teaching. Who are Mo.Ma’s teachers specifically? Mo.Ma’s is dance, study and passion. Sponky Love, Kacyo, Santu Mamona, Bruce Ikanjii and Lamine are just few teachers involved in the project. I would be specific and say that Mo.Ma is not just dance. To guarantee a complete formation to students, the school offers capoeria lessons with James Roger Lime and parkour lessons with the famous group Parkourmoa, who in years has his base at Lanificio Factory. I heard about a very interesting initiative, called Passepartout. It’s a sort of a key to open all the doors of dance. This year at the same time of the new hip hop school starting, there is a chance for dancers to pull down the barriers which constrain dance in categories and styles. Our keyword is dance, free to express itself in all its shapes. Passepartout is a project that shoots for create a crew made up by professionals, who are ready to catch every challenge of every kind. A fixed teaching staff will be dedicated to start up this group, involving it even in situations far out of the school (workshop, shows, auditions, contests, etc.). The crew members will be chosen by the teachers, during the daily classes. Mo.ma’s in Rome, a big project for a big city? Yes, we are convinced we could be the main characters in the Roman scene, and a national point of reference by virtue of the innumerable Mo.Ma’s initiatives, that you will discover in the next months. We are very curious about this... (Veronica laughs) I just can say that you will know pretty much everything about it very soon, also thanks to SDM. I only would like to say that we have a real operational secretariat which can answer to all your questions!!!
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KIDS
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Rapportarsi al mondo dei bambini - a prescindere che ci si riferisca all’ambiente della danza, come in questo caso presuppone per chi scrive un mondo di cose che, se tralasciate, possono arrecare un danno non tanto al docente, quanto soprattutto agli allievi. Le opinioni che esprimerò in questa rubrica sono del tutto personali e riflettono una passione per l’hip hop nata oltre 20 anni fa, che mi assorbe a 360°, 7 giorni su 7. Partendo dal presupposto che un ottimo ballerino non è automaticamente un altrettanto plausibile insegnante, penso non vada da sé che un bravo docente per ragazzi ed adulti sia altrettanto preparato a tenere classi di giovanissimi, specie se carente in didattica specifica, predisposizione, maturità, equilibrio e tanta fantasia. Nel corso di questi anni ho imparato prima di tutto che, qualsiasi classe si abbia davanti, se non vengono lasciati fuori dalla porta i propri problemi quotidiani, non si riuscirà ad essere un buon docente, specie con i bambini. Istintivamente quest’ultimi sentiranno e subiranno qualsiasi sbalzo umorale dell’insegnante. Con loro è d’obbligo la massima attenzione, perché ogni possibile fail dell’insegnante crea un problema (e solitamente viene immediatamente percepito). è fondamentale che ogni docente avverta il senso di responsabilità circa l’essere un punto di riferimento - in qualche modo un modello - per i propri allievi e specialmente con i kids. Per loro l’insegnante è davvero una persona speciale! “Da grandi poteri derivano grandi responsabilità” diceva lo zio di Spiderman. Ciò è ancor più vero nel rapportarsi con il mondo dei bambini. In questa rubrica analizzeremo quali sono le didattiche possibili per coinvolgere classi anche molto giovani, a partire dai 5 anni. Passeremo in rassegna diverse metodologie di insegnamento, approcci ludici attraverso
Fabrizio Lolli (CEO Dance Nation)
Relating to the children’s world, regardless of referring to a dance milieu, as in this case,it means for the writer as far as the writer goes, a world of things which, if left aside, can damage not so much the teacher as the students. The opinions I’m going to express in this space are fully personal and they came from a full time passion for hip hop which was born 20 years ago, 7 days a week. If you are a good dancer, it doesn’t mean you’re also a good teacher if you are a good teacher for young and adults, it doesn’t mean you are good one for kids, especially if you lack in specific teaching,maturity, balance of mind, and a lot of fantasy. During these years I’ve learned first of all that it doesn’t matter which kind of class you have to teach, if you don’t leave your problems outside the door, you’ll never be a good teacher. Especially with kids. They’ll feel and suffer each mood of the teacher with them the most attention is required, because each teacher’s failure creates a problem (and it’s usually perceived). It’s essential for every teacher to feel responsible about being a reference point, sometimes almost a model for his students, most of all with kids. The teacher for them is really a special person! Spiderman’s uncle said: ”Remember, with great power comes great responsibility”. And when you relate yourself with a kids world this sentence becomes even truer. In this section we’ll analyze what are the educational options for involving classes, even very young ones, at age 5. We’ll review different methods of teaching, playful approaches to learn the coreography and some propaedutical games to use in single classes, when the attention of the kids needs a break, and
i quali far apprendere coreografie, alcuni giochi propedeutici da inserire all’interno della singola lezione, quando la concentrazione del bambino sente il bisogno di una pausa ed altre cose ancora, che spero vi possano servire a migliorare le vostre classi di kids. Tuttavia, a priori deve esserci un esame di coscienza da parte dell’aspirante docente sulle proprie effettive capacità, sulla propensione e preparazione a lavorare con i bimbi. In una buona scuola, il primo ragionamento organizzativo da fare riguarda la suddivisione degli allievi per età. L’ideale (classi miste) sarebbe poter dividere le classi dei principianti in: 5/7 anni, 8/9, 10/12. Senza una reale possibilità di lavorare per età e livello, ogni valenza pedagogica è ridotta e questo elemento fondamentale deve essere tenuto presente da ogni centro di danza, anche a discapito del ritorno economico. Dai 5 ai 7 anni sarebbe meglio lavorare a piccoli gruppi o, meglio ancora, con un assistente, perché (soprattutto nelle prime lezioni) possono presentarsi diversi piccoli inconvenienti. è ovvio che l’insegnante non possa trascurare la classe, per seguire unicamente il bimbo con l’eventuale problema. Secondo aspetto fondamentale: il rapporto docente/allievo. Va tenuto presente che in queste classi, a tutti gli effetti, si è educatori oltre che insegnanti: l’autorità (che va ben gestita) non deve mai venir meno nei confronti dei piccoli. Uno dei valori fondamentali da trasmettere ai piccoli è il rispetto, sia nei confronti del docente che verso i compagni. L’insegnante sarà tanto più bravo quanto meno dovrà ricorrere a misure forti (far sedere il “disturbatore”, alzare la voce, etc.), calate dall’alto per mantenere la disciplina. Direi di più: uno degli elementi che meglio caratterizza un buon docente per bambini è proprio la sua capacità di collocarsi nella equilibrata posizione tra il compagno di giochi (attenzione: guai se si rappresentasse solo questo!) ed il “maestro”. Usate tutto il vostro carisma, divenendo buoni psicologi e non rapportandosi sempre alla classe come ad un “tutt’uno”, ma cercando da subito di individuare i soggetti
a lot more…I hope all these advices will be useful to improve your kids’s class.For a good school, the first argument is the organizational breakdown of students by age. The best breakdown for a beginner’s class should be: 5/7 y., 8/9 and 10/12. Without a real possibility to work focusing on age and level,any pedagogical value is made lesser. This element must be remembered by every dance school, even at the expense of the economic upside. From 5 to 7 years old it would be better to work in small groups or with an assistant, cause (mainly during the first classes) sometimes little drawbacks can happen. And it’s obvious that the teacher can’t neglect the class to follow only the kid with the “eventual” problem. Second fundamental aspect: student/ teacher relashionship. The authority (that must be well managed) should never be lacking in relation to kids. The teacher will be as good as he’ll not have to resort to strong measures to keep the discipline (like to make the disturber sit down,or yelling…). I would say more: one of the elements that characterizes a good teacher for children is his very ability to put himself into a balanced position between the playmate (be careful! you can’t play only this role) and the teacher. You’ll need all of your charisma, to become good psychologist, not relating to the class as a single unit, but trying to identify the most calm ones and above all the most unruly: at the outset to these ones (normally endowed with a strong ascendant over the other ones and so able of taking on the role of negative leaders) you must give a special attention, so that you make them understand that - were they to make a real effort - they could obtain the best results as, were they to try to get to the end of their exercise or their play, they would become particularly worthy of attention. Now-a-days in my opinion the lacking of attention - and the act of looking for it - is causing most problems for kids this age.
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più calmi e soprattutto i più indisciplinati: quest’ultimi (normalmente dotati di buon ascendente sugli altri, dunque capaci di assumere il ruolo di “leader negativi”) vanno seguiti inizialmente con un occhio di riguardo, facendo loro capire che - qualora si impegnassero - otterrebbero ottimi risultati e che cercare di portare a termine l’esercizio o il gioco, li renderebbe particolarmente degni di attenzione. La carenza di attenzione e quindi la ricerca di essa è secondo me la causa della maggior parte dei problemi in queste fasce di età al giorno d’oggi. Queste mie riflessioni non devono mettervi ansia: c’è chi dice che fare il genitore è il mestiere più difficile (ma aggiungerei anche il più bello) del mondo. Allo stesso modo, essere tecnicamente buoni docenti e nel contempo validi pedagoghi, educatori e punti di riferimento per i kids vi porterà a ricevere affetto, passione e soddisfazioni disinteressate da parte dei vostri piccoli, come pochissime classi di adulti sono in grado di dare.
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These thoughts of mine must not make you anxious: there are people who say that being a parent is the most difficult job (but I would add also the most beautiful) in the world. At the same time, to be competent pedagogues while being technically good teachers, educators and points of reference for kids, will bring you affection, passion and disinterested satisfactions from your klittle ones.Something very few adult classes are able to do.
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CEO Fabrizio Lolli
Sede: Via Giovanni XX||| 40B Ferrara info@dancenation.it - cell.3483613866
DRESS UP
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Personalmente credo sarebbe una mossa intelligente e lungimirante prepararsi ad affrontare, anche mentalmente, una stagione fall/winter 2011 - diversa dalla storicità che la contraddistingue: colori spenti, scuri, cupi, che non aiutano spesso l’uscita di un sorriso né il buonumore, quando già all’esterno il tempo è grigio. Ecco allora che vi invito a veder oltre, così come abbiamo scelto di fare per il nostro punto vendita - Street Fighters Store di Ferrara: dare un cambiamento radicale alle colorazioni dei capi ed anche al tipo di calzature. Gli USA continuano ad essere ottimi maestri del settore, insegnandoci spregiudicatezza ed abbandono del timore di eccedere. Urge essere buoni alunni, a mio avviso, senza essere solo emulatori. Vestiamoci con stile insomma, mettendoci del nostro, se possibile. Spero di essere di aiuto in questo. Sarà un autunno/inverno legato a colori che definirei “nuovi”: tonalità spinte, come lime, fucsia e lava red la faranno da padroni. Magari non come colorazioni principali, ma con insert importanti su tutte le parti top sia uomo che donna. Brands importanti e da sempre padroni del mercato come Ecko Unltd ed EckoRed, Karl Kani, LRG, PellePelle e Sir Benni Miles sono rimasti più sul tipico stagionale, certo; ma vi invito, per valorizzare il discorso precedente, a dare maggior rilievo ed attenzione a nuovi marchi, che stanno sempre più prendendo piede: SupremeBeing, Panuu, Dojo Clothing e Neff hanno puntato su collezioni “estreme”, sia per colori che per grafiche. In continuo miglioramento invece Crooks’n’Castles, marchio che sta spopolando, grazie al “medusa style” ed a grafiche originali ed esclusive nel suo genere: richiestissimo. Unico brand che si affianca sempre perfettamente agli altri rimane certamente New Era Cap, che con una scelta sempre più vasta di colori e modelli, varia di continuo per certi versi, proponendo colorazioni fresche come il neon yellow o il lava red di cui sopra, mantenendo comunque la costante linea basica
KINO
Street Fighters Store fashion@streetdancemagazine.it
Personally I think it should be a farsighted and intelligent move, to prepare ourselves to face, even mentally a season fall/winter 2011 different from the tradition characterizing it: dark and dull colors, that are not for coming a good humor or a smile, when we already have to put up with grey weather. So then I invite you to look beyond, as we chose to do to our StreetFighters Store in Ferrara: to make a radical change to the color of the clothing and the type of footwear. The U.S continues to be excellent teachers in the field, inviting us to open-mindedness and to abandon the fear of exceed. In my opinion it urges to be good students and not to be simple emulators. Let’s dress in style, putting our own, if possible. I hope to be useful in this. It will be a fall/winter linked to “new” colors: strong tone like lime,fuchsia, lava red will be the masters. Maybe not as the main colors, but with important inserts on the top parts, for both man and woman. Of course,important brands that are always been masters of the market like EckoRed, Karl Kani, LRG, PellePelle and Sir Benni Miles remained on the typical seasonal. But to enhance the above discussion I invite you to give greater emphasis and attention to the new brands taking off: SupremeBeing, Panuu, Dojo Clothing and Neff pointed on extreme collections with colors and graphics. Crooks’n’Castles is in a continuous improvement with original and exclusive graphics of its kind: very required. The only brand that always fits with the others is absolutely New Era Cap which with a bigger choice of colors and models, in a certain way is always changing, proposing us fresh colors like neon yellow or lava red (as we said before). New Era Cap maintains its basic line, always best-selling, very required and easy to match that satisfies the public from the most “old school” palate.
da anni vendutissima e richiestissima, easyto-match, che garantisce di accontentare il pubblico dei più “old school” come gusti. Anche qui però tante uscite particolari per mantenere la testa calda nel freddo inverno prossimo: modelli 59/50 Dog Ear, con orecchie abbassabili in lana o basic skull knit in tutte le colorazioni. Da non dimenticare come anche il settore accessories sia tanto cambiato e segua il trend: la maggior parte dei modelli di cuffie audio-stereo SkullCandy è proposta in colorazioni e grafiche spinte; così come tutte le linee delle stereo-bag firmate Fydelity si mantiene in linea col resto. Chiudo rapidamente con la parte relativa alle calzature, dove sottolineo certamente Supra, marchio che ha un po’ surclassato gli altri, confermandosi di stagione in stagione: colorazioni sempre abbastanza regolari, col white che la fa da re, ma modelli veramente esclusivi come mai prima, anche e spesso per l’altezza della scarpa: le Supra Society Shoes sono davvero un pezzo interessante, tanto alte quanto estremamente ricercate. Occhio di riguardo sempre ed anche per Osiris, che se era partita legata al modo dello skateboard, ora è molto più “slim” e raffinata. Qui trovate anche abbinamenti di colori più particolari, cosa che da sempre contraddistingue il marchio stesso. Finisco con Radii, che continua la campagna spietata per quanto riguarda le colorazioni ed altresì i modelli. In definitiva, ragazzi, è autunno/inverno, le giornate si accorciano, si abbassano le temperature… Restiamo caldi e vivi sia dentro che fuori: New Era Cap NY Neon Orange in testa e Supra Society High Black/ Neon Orange ai piedi, in match perfetto, ed avrete sempre il sole puntato!
But even here we have many special outputs to keep our head warm in the cold winter: 59/50 Dog Ear models, or basic skull knit in all colors. We don’t have to forget about the accessories which are totally changed and follow the trend: Skull Candy’s headphones come in colors and graphics driven, as well as all the lines of stereo-bags signed Fidelity that are in line with the rest. I close rapidly with the part relating to footwear, where of course I mention Supra brand that has stood the competition, confirming each season: regular colors where the with is the king, and very exclusive models, never seen before, also for the high of the shoe. The Supra Society are a very interesting piece, so high as highly sought after. Always eye on for Osiris, initially linked to skateboard’s world, now is more slim and refined. Here you can find colors match more unusual, thing that distinguishes the brand itself. I finish with Radii, a brand that continues its own ruthless campaign in terms of colors and models. So guys, it’s fall/ winter: days gets shorter, temperature gets lower, so let’s stay warm and alive inside and outside: let’s wear New Era Cap on our head and Supra Society High Black/Neon Orange on our feet, in a perfect match, and we’ll always have the sun make us shine. Stay tuned and keep you dress up!
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MUSIC Brand New
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Nuovo di zecca. Un modo nuovo di fare hip hop per quanto riguarda parties e battles. La musica, come ogni forma artistica - poiché io la considero arte - si evolve e si sviluppa molto velocemente in varie direzioni. Questo fa si che alcuni ballerini non siano contenti di quello che oggi viene suonato alle jam o di quello che viene ballato su questa musica, anche se è esattamente come dovrebbe essere. Non si può ballare nello stesso modo su tracce di new electro instrumental. Esse contengono un tipo completamente diverso di energia. Non è un feeling migliore o peggiore, solo diverso. è quello che è. Alcuni sostengono che non sia hip hop. è necessario capire che l’hip hop è probabilmente una delle culture più vaste e che non può pertanto venire limitato. Ovviamente ha dei fondamenti, una terminologia ed un’ideologia ma, come per tutto, teniamo presente che la limitazione uccide la libertà. Voglio ricordare che bisogna conoscere la storia di qualcosa, prima di apportarvi innovazione o di elevarlo ad un livello successivo. è fondamentale conoscere le radici delle proprie cultura e modo di vivere. Quando leggo alcuni commenti sotto i video, o discussioni su cos’è o cosa non è l’hip hop, mi viene da ridere. Non si può rimanere sempre allo stesso punto e non crescere. L’essere umano ha bisogno di evolversi. Dall’inizio dell’hip hop, dal campionare i pezzi funk, attraverso gli anni ‘90 fino all’era dell’hip hop elettro-strumentale, siamo arrivati alla diffusione sempre più capillare dell’utilizzo della tecnologia della nuova era. Una volta ci volevano mesi per creare una canzone. Al giorno d’oggi, grazie alla tecnologia midi, ai computer ed agli effetti nei vari softwares è possibile creare una traccia in un’ora. La danza va di pari passo con la musica. Quanto è veloce l’evoluzione dei nuovi strumenti - che riescono a creare suoni propri e nuovi - tanto lo è la creazione della traccia; ed il suo suono cambia. Alla fine il modo in cui balli si evolve in base a come senti questa nuova musica.
BJ PIGGO
Bratislava SVK Streetdance Kemp Soul Sweat Crew (SWE) www.bjpiggo.com
www.facebook.com/BjPiggoOfficial
Brand New, a way hip hop (a hip hop culture) is heading as far as battles and parties are concerned. As every art, and I consider music as art, music develops and evolves very fast in various directions. That is why some dancers may not be happy with what have been played at the jams nowadays, and what style have been dancing on this music, but that is exactly how it is supposed to be. It is not possible to dance the same on new electro-instrumental tracks. They have totally different energy in them. It is a different feeling and it is not better or worse. It is what it is. Some people say, it is not hip hop. It is necessary to understand that hip hop is probably one of the biggest cultures and it cannot be limited. Of course, it does have its foundation, terminology, ideology, but as for everything else, limitation kills the freedom. I remind that you have to know the history before innovating or taking something to the next level. It is fundamental to know the roots of your culture and life style, which we want to upgrade and take to the next level. So, when I read some comments below the videos and I see the discussion about what hip hop is and what not, it makes me laugh. It is not possible to remain on the one spot and not evolve. Humans have a need to evolve. Producers of all the new tracks have a need to evolve as well. From the beginning of hip hop, from sampling the funk records, thru the 90s till electro-instrumental hip hop era. Technology of the new age is being used. Back in the days, it took months to make one song. In today age of midi instruments, computers, effects in various programs, it is possible to make a track in one hour. Dance comes hand in hand with the music. As fast as the evolution of new instruments, which are able to make own and new sounds, so do the track making and its sound change. Finally, the way you dance evolves as you feel this new music.
Per quanto mi riguarda, i suoni classici come il pianoforte, il contrabbasso, la batteria, la tromba - insomma tutti i semplici suoni analogici - mi danno la stessa sensazione e mi ispirano tanto quanto i nuovi suoni digitali. Tutto dipende dal ‘soul’ del produttore e dalle sensazioni che lui mette nella traccia durante la creazione. Molto tempo fa, durante la nascita dell’hip hop, la danza andava di pari passo con la musica. I producers/djs assemblavano le tracce per i parties, i rappers/mcs mettevano in questa musica le loro rime e questo fomentava la folla e dava la direzione e le istruzioni per la creazione di nuovi passi. Dopo quella che è stata chiamata la “Beat Street Era”, questi due elementi si sono divisi. Da qui, rap e danza hanno intrapreso ognuno la propria direzione. Al giorno d’oggi, penso agli ultimi 4-5 anni, ci sono produttori, ballerini, che creano tracce musicali apposite per ballare. Così, quando andiamo incontro a tutto questo, ci rendiamo conto che quando il rap viene separato dalla musica, non resta che una traccia strumentale. Questo spiega perché la musica dominante nella dance community è quella strumentale. Non tutti hanno un mc che può fare belle rime che stiano bene con gli strumenti, quando ci sono suoni specifici che le rimpiazzano.
I can say for myself that classic sounds like piano, bass guitar, drums, trumpet, simply all analog sounds give me the same feeling and inspire me as much as new digital sounds. Everything depends on the producer’s soul and feeling he puts into a track during its production. Long time ago, during the birth of hip hop, dance went hand in hand with the music. Producers/DJs made the tracks for parties, rappers/MCs put into this music their rhymes that hyped the crowd and gave the direction and instructions for newly created steps. After the so called “Beat Street Era” these two elements split and rap and dance headed out their own direction. Nowadays, I think last 4-5 years, there have been producers, dancers, who created tracks directly for the dance. So, when we go over all this, you realize that when the production splits from the rap, the result can be only instrumental music. This is the explanation, why instrumental music is dominant in the dance community. Not everyone has an MC that can make dope rhymes and fit with the instruments, when specific sounds can replace the rhymes.
Questa però è solo una faccia della medaglia. Ci sono ancora alcune tracce con gli mcs che possono essere suonate ai battles o ai parties. In questi brani c’è una connessione specifica tra buoni produttori e buoni mc. Penso a Vicelow, le cui tracce stanno perfettamente con il ballo. Faccio solo pochi altri nomi: Oh No, Nottz, Rhettmatic, Madlib JDilla, Krs-One, oltre a new entries come Legend Da beatslaya, Shash’u, Flako, Damon Frost e 14KT.
That is only one side of the coin. There are still some tracks with MCs that can be played at the battles or parties. In these tracks, there is exactly the connection between dope producers and dope MCs. For example, Vicelow, whose tracks perfectly fit with the dance. Just to name some others, Oh No, Nottz, Rhettmatic, Madlib, J Dilla,KRS-1 but also new ones Legend da beatslaya, Shash’u, Flako, Damon Frost or 14KT.
Se leggete attentamente e comprendete i miei pensieri (in modo positivo), giungerete alla conclusione che questo modo nuovo di ballare o suonare significa solamente mostrare tutte le connessioni tra il produrre ed il sentire la musica. Ad alcune persone piace, ad altre no. è così che va. Non si può sempre soddisfare tutti. E non si dovrebbe tentare di farlo. L’unica cosa da fare è trovare il proprio equilibrio, una serenità, la soddisfazione ed il puro amore per ciò che si fa. Perché, quando si è in pace con sé stessi, tutti gli altri sentiranno quell’energia da voi emanata e si espande intorno a voi.
If you carefully read and understood my thoughts (in a positive way), you come to a conclusion that brand new way of dancing or playing music is really just displaying all the connections between producing music and feeling the music. And some people like it and some don’t. It is just the way it is. You can never satisfy everybody. And you should not try to. Only thing you should do is to find the balance in you, find a happiness, satisfaction and pure love in what you do. Because, when you have inner peace, everybody else will feel that energy you’re spreading around you.
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CLUBBIN’
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Il 26 maggio 2011 ha visto la chiusura del Palladium, nella leggendaria location a Torri di Quartesolo, poco dopo aver festeggiato i 25 anni di storia. Si è così chiuso un capitolo di storia iniziato nel 1985, quando mio padre Ciso realizzò il proprio sogno di aprire un locale interamente dedicato al mondo della black music. Negli anni al Palladium sono passati molti artisti che hanno fatto la storia del funk - tra cui Sugarhill Gang, Delegation, Immagination - e dell’hip hop, tra cui Run Dmc, Warren G, KrsOne, Gangstarr e molti altri. Tutto questo ha fatto sì che il Palladium divenisse in poco tempo il luogo numero uno in Italia per la black music, un punto di riferimento per molte persone che arrivavano da tutta la penisola. Non era un semplice locale; per molti era addirittura una casa. Quell’uomo con i baffi neri perennemente in consolle trasformava letteralmente la serata, la faceva diventare magica con le sue selezioni mai banali, ma sempre ricercate e mixate nella giusta maniera. Nel 2002, quando venne a mancare Ciso, qualcosa cambiò. L’hip hop in Italia stava espandendo i propri confini. Cominciava ad essere proposto in molte radio, trasmissioni televisive e molti locali cominciarono a proporre quella musica che fino a qualche anno prima non era mai stata calcolata, perché di nicchia. Il Palladium, ancora scosso dalla mancanza prematura di Ciso, si appoggiò ai suoi dj che umilmente erano stati accuditi negli anni dal ‘capo della consolle’.
On may th 26th 2011 just after the celebration of 25 years of his history Palladium, the legendary location in Torri di Quartesolo,closed. That was how an historical chapter started in 1985 ended, when my father Ciso made his own dream (opening a Club entirely given to Black Music’s world)happen. Over the years a lot of artists who have made the history of funk and hip hop performed at Palladium. Among others sugarhill gang, delegation, imagination as far as funky’s concerned and for hip hop Run Dmc, Warren G, Krs-One, Gangstarr and many others. In just a short time all this made Palladium into the Place number one in Italy for black music, and a point of reference for the many people coming from all over the peninsula. It wasn’t just a Club, for a lot of people Palladium was like home. That man with a black mustache that was perpetually on the console, he literally used to transform the night into something magical, with his never ordinary selections,but always refined and mixed in the correct way. When Ciso died in 2002, something changed.The Hip Hop in Italy was expanding outside its own borders. It started to be proposed in a lot of radio and tv programs. A lot of clubs began to share this kind of music, which until a few years before had been never taken into account ‘cause it was considered something of a Niche. Palladium which was still shaken by the untimely death of Ciso, started leaning on his Dj’s who had been humbly schooled by “the console’s Chief” himself.After many years of hard work Alberto Martin, Dave Sun and after Lele have
Ciso: “tra i 90 e i 12 “batte anche il cuore umano sono la musica g
Alberto Martin, Dave Sun e successivamente Lele - dopo molti anni di gavetta - hanno fatto ciò che gli era stato insegnato, nonché continuare a spingere la stessa musica che aveva caratterizzato il Tempio fino ad allora. Così e stato, appunto, fino al maggio 2011. Chiudere il Tempio è stata una decisione difficile e dura da prendere, ma da un certo punto di vista forse la più giusta. Se dopo molti anni non ti viene più permesso di lavorare, forse qualcosa deve cambiare. Ecco perché chiudere un capitolo di storia di 25 anni e lasciarlo nel cuore, per ripartire e rendere un po’ più mio quello che fu Ciso a creare. L’idea è quella di dare vita ad un locale diverso dal solito, ma allo stesso tempo uguale al Tempio. Dentro quelle mura sono sempre più convinto ci fosse qualcosa di incantato, un’atmosfera che non si può descrivere, ma semplicemente cercare di far rivivere. Ora come ora stiamo lavorando in un’altra location - il People (exJammin) di Vicenza - ogni weekend e con la stessa musica di sempre. Nel frattempo ci muoviamo per preparare il nuovo locale, i cui tempi di realizzazione comporteranno ancora alcuni mesi. La domanda più frequente che mi viene posta in questo periodo - ovvero da quando è stato chiuso il Palladium - è questa: “Matteo! Ma riaprirai, vero? Non vorrai chiudere qui una storia!”. La mia risposta è sempre la stessa: sono nato in mezzo alla musica. Ho imparato a suonare al fianco di mio padre, che mi portava con sé alle proprie serate. E quando è venuto a mancare ho imparato a camminare da solo. Tutto questo poteva finire nel 2002, ma se siamo arrivati fino al 2011 vuol dire che qualcosa di buono abbiamo fatto. Ora è arrivato il momento di creare qualcosa di mio, mantenendo però come base lo spirito Palladium.
done what they had been taught to do, and so they continued to “push” the same music that had characterized The Temple (Palladium) until then. So it went on up to May 2011. Closing The Temple has been a very hard decision to take, but from one point of view maybe it was the right thing to do. If after many years you are not allowed to work anymore, maybe something has to change. This is why I choose to close down a 25 years chapter of history and in order to leave it in our hearts.It was my way to start again and make somewhat more mine what Ciso created. The idea is to give life to a Club other than the usual but at the same time equal to The Temple. I’m ever more convinced that there was something magical inside those walls, an atmosphere one can’t describe but simply all you can do is try to bring it back to life. Right now we are working on another location- the People (former Jammin) in Vicenza - every weekend with music of all time. At the same time we are working to prepare the new Club whose implementation times will required a few more months. The most frequently asked question I am asked at this time, since Palladium has been closed, is:” Matteo, you’ll reopen right? You wouldn’t want to bring this story to its end..” My answer is always the same: I was born in the midst of music. I learned to play music on my father’s side, he used to bring me with him to the nights. When he died I learned to walk with my own legs.All of that could have ended in 2002, but if we got here in 2011, it means that we did something good. Now for me it’s the time to create something of mine,while maintaing Palladium’s spirit. Ciso jr
20 battiti al minuto” p o h ip h l’ e k n u f il i d in u q e o giusta x l’anima”.
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NEW YORK Hip Hop Tourism
Hip Hop School 1) Broadway Dance Center (322 west 40th st) La piu commerciale e nota tra i ballerini. Insegnanti più importanti: Luam, Brian Green, Tweet, Eric Negron etc etc. Atmosfera un po’ “fashion”, troppi ballerini impegnati a farsi notare in classe nella speranza di ricevere qualche proposta di lavoro. 2) Peridance Capezio Center (126 east 13th st) Bella e meno commerciale della Broadway. Insegnanti importanti: Archie Burnett, Bennie Ninja, Sekou, Kim Holmes etc etc. Molti ragazzi stranieri, spesso giapponesi, inseriti negli International Students Programs. 3 4
Hip Hop Schools 1) Broadway Dance Center (322 west 40th st) The most commercial and well-known one among dancers. Most important teachers: Luam, Brian Green, Tweet, Eric Negron, etc. The atmosphere is a bit “fashion”: in the classes you can come across ready-to-benoticed dancers - hoping to receive some job offer. 2) Peridance Capezio Center (126 east 13th st) Nice build, less commercial than Broadway. Most important teachers: Burnett, Bennie Ninja, Sekou, Kim Holmes, etc. Attended mostly by foreign guys - Japanese above all - involved in to the International Students Programs.
3) Pmt (69 west 14th st) Struttura decisamente underground Insegnanti importanti: Ken Swift, Spex, Future Ogni venerdi intro al freestyle di poppin’ con la Inhumanoid Crew, team di spicco a NY.
3) Pmt (69 west 14th st) Definitely underground build. Teachers: Ken Swift, Spex, Future. Every Friday: poppin’ freestyle intro with the Inhumanoid Crew, leading team in N.Y.
4) Steps On Broadway (2121 broadway) Noti insegnanti organizzano li workshop o lezioni ad hoc, da tenere sott’occhio.
4) Steps On Broadway (2121 broadway) As a lot quite-known teachers organize workshops and lessons, very interesting.
5) Pearl Studios (500 west 8th avenue) Venerdi dalle 20 alle 22 c’è la Crucial Sessions di Byron Cox del THDP; 5 dollari e ci si puo andare ad allenare condividendo sala e atmosfera con gli altri house dancers, il tutto con dj in sala.
5) Pearl Studios (500 west 8th avenue) Every Friday, from 8 PM to 10 PM, there is a Crucial Session organized by Byron Cox - THDP. With just 5 $ you can share the room and the atmosphere with other house dancers. With a dj in the room.
Clubbin’ 1) Sullivan Room (218 sullivan st). Domenica: storica serata Funkbox dove tutti gli street dancers si riuniscono. Resident dj: Tony Touch (musica house). Ogni 2° e 4° giovedi del mese serata Libation organizzata da Manchildblack e Afromosaic Soul probabilmente il più bel party in assoluto sia per musica che per feeling. Resident Dj: Ian Friday (migliore house dj nella scena newyorkese). Atmosfera magica di condivisione data dal connubio tra “vecchi” e nuovi giovani ballerini. 2) Sutra Lounge(16 1st avenue) Martedi serata Toca Tuesday. Resident dj: Tony Touch affiancato spesso da guests importanti. Musica: Hip Hop. Atmosfera piu “fashion” e ambiente misto. 3) Le Poisson Rouge (158 bleeker st) Mercoledi serata danceparty - Ambiente misto Resident dj: Rich Medina (Hip hop, funk, soul). 2° giovedi del mese serata Behind The Groove. Musica: hip hop, funk, breaks, afrobeat, salsa, house. Frequentato da bboys e ballerini di lockin’ e poppin’ ma come sempre puoi trovare street dancers di tutti gli stili. Loft party (e più in generale i party in casa) è una delle tipicità di NY (da cui il “lofting” tecnica dell’house dance). Organizzati a Brooklyn nel weekend. Per venirne a conoscenza, muoversi nei locali frequentati dagli street dancers dove spesso girano flyers di questo genere di feste. è caldamente consigliato bazzicare a Union Square, luogo di aggregazione di giovani, personaggi bizzarri, artisti di strada e dancers.
Clubbin’ 1) Sullivan Room (218 sullivan st) On Sunday: historical Funkbox night, where all the street dancers gather. Resident dj: Tony Touch (house music) Every 2nd and 4th Thursday of the month, Libation night organized by Manchildblack and Afromosaic Soul, probably the best party at all, both for music and feeling. 2) Sutra Lounge (161 st avenue) On Tuesday: Toca Tuesday night Resident dj: Tony Touch, often flanked by important guests. Music: Hip Hop. More “fashion” atmosphere and mixed ambience. 3) Le Poisson Rouge (158 bleeker st) On Wednesday: danceparty night Resident dj: Rich Medina (Hip hop, funk, soul). Every 2nd Thursday of the month, Behind the Groove night. Music: hip hop, funk, breakin’, afrobeat, salsa, house. A lot of bboys and locking, popping dancers, but you can find street dancers of all styles. The “loft party” (and, in general, parties at home) is one of the most common habits in N.Y. (the Lofting, house dance technique, comes from here). They are organized in the weekends. To be updated move in places attended by street dancers, were there are often flyers about this kind of parties. It is heartily recommended to go round Union Square, where young people, strange guys, street performers and street dancers meet.
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Accomodations Essendo NY probabilmente tra le città in cui gli hotels sono piu’ salati, riteniamo valga sempre la pena soggiornare in appartamenti. I principali siti in cui cercare sono: craiglist. com e roomorama.com (molto utile anche per affitti di poche settimane o giorni). Le zone migliori per trovare con un buon rapporto qualita, sicurezza e prezzo sono attualmente West Harlem e alcune aree di Brooklyn. N.B.: mai dimenticare che a volte tutto cambia nel giro di pochi blocchi, perciò come regola suggeriamo di cercar sempre alloggi vicini alle fermate della metro. Hotel a basso costo St Marks Hotel (2st marks place)
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Street Dance Magazine consiglia Se passate per New York, è da considerarsi peccato mortale non compiere l’Hush Hip Hop Tour, hushhiphoptours.com. L’Hush Hip Hop Tours è un incredibile viaggio tra Bronx e Harlem alla scoperta dei luoghi in cui l’hip hop è nato 40 anni fa; vera chicca del progetto sono le guide: infatti ad accompagnare i turisti in queste locations, molto spesso off limits ai più, sono icone dell’hip hop come Grand Master Caz, J.D.L, Kurtis Blow, Rahiem. Altro luogo da vedere è il 5Pointz Aerosol Art Center, the world’s premiere graffiti Mecca luogo cult del writing. Sottoscrivete su Facebook la petizione che vuole evitarne la demolizione, Thx.
Accomodations Being N.Y. probably one of the cities with the most expensive hotels in the world, we think it would be better to stay in apartments. The main web sites where you can search flats are: craiglist.com and roomorama.com (really useful even for a few weeks or a few days rent). The best areas to stay with a good quality/ safety/ price ratio nowadays are West Harlem and some Brooklyn areas. N.B.: don’t forget that sometimes everything changes in a few blocks, so we suggest to always search apartments next to metro stops. Low price hotels St Marks Hotel (2 st marks place) Street Dance Magazine suggests If you go to New York, it is a mortal sin not to do the Hip Hop Tour, hushhiphoptours. com. The Hush Hip Hop Tour is an incredible trip among the Bronx and Harlem, discovering the places where hip hop was born 40 years ago. The real surprise of the tour are the guides: to guide tourists in these locations - often off-limits to the most - are hip hop icons like Grand Master Caz, J.D.L, Kurtis Blow and Rahiem. Another place to visit is the 5 Pointz Aerosol Art Center, writing’s worship place, defined “World’s Premiere Graffiti Mecca”. We take advantage to ask you to sign the petition on Facebook that wants to avoid its demolition, Thx.
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