NEPROGETTAZIO-ATELIERURBANA CITY(2)INCOMPLETE PolitecnicoTORINOPOLITECNICOURBANISTICADIdiTorino|LaureaTriennaleinArchitettura|AtelierProgettazioneUrbana|ContributodiUrbanistica|A.A.
AbateStudenti:Simona Caterina Anebarou Ayoub Ballone DiDiDiDeDeDeCosmaCibonfaChiapussoChessaCastrignanoCastoleroCaranzanoBurgioBraggionBongiBocaccioBelliBausoBastaBarsantiAngelicaCarlaFeliceRebeccaCamillaGregorioEdoardoPaoloGiorgioMariaCristinaBeatriceAriannaIlariaPaolaMattiaMarcoMichelaCarloChiaraFrancoIlariaMatteoSimoneBartolomeoVladimirLucenteGiustinaTeresaSantoGiuseppe Dino Francesco El Khadali Mohamed Reda Eramo HamedGrassoGiudiceGarrutiGandagliaFiloniFatigaFacherisLucaAnnaGiuseppeFrancescoLisaMartinaSaraAntoninoMohamed Radwa Gamal El Said Macrì MorettiMoranaMazzaliGiuliaDavideYvonneMaurizio Gianfranco Murolo Alice Paolillo Giulia Piga Cecilia Pili VenturaVenanziTerraccianoTassoneSerinoRolandoRagonesiQuartaronePugnoMartinaAlessiaGiordanoAndreaSilviaGiuliaGianpaoloVittoriaLiviaStefano
Incomplete City Incomplete City è un esercizio didattico che esplora un territo rio domestico, molto presente nell’immaginario comune. Una città costituita da sequenze parallele fatte di acqua, spiagge urbane, litorali, infrastrutture, residenze e attrezzature, campi agricoli, piastre industriali, spazi aperti. Segnata da fragilità ambientali, insediative, oltre che sociali. Una città entro una grande struttura territoriale “a pettine”, in cui le penetranti vallive sono generatementare. Pier Vittorio Tondelli negli anni ‘80 parlava di un bordo di strass. Negli anni ‘90 era la città felice di Olivo Barbieri e Pip poUnaCiorra.città incompleta: i due termini vanno bene intesi. Il primo ha una valenza estensiva: città indica uno stile di vita urbano, segnato da densità di pratiche e alta mobilità. Riguarda dunque conurbazione, territorio, litorale abitati entro modalità assimilabili a quelle urbane: non è la densità dei manufatti o degli individui, Il secondo termine è più complicato. Perché incompleta? In completa in relazione a qualche idea normativa di cosa debba essere città? Ovvero in riferimento ad un modello? Non è questo che intendiamo. Al contrario, la città incompleta è la condizione della città reale nelle sue dinamiche che solo un’idea riduttiva di piano o di progetto o di mercato tende a ricondurre ad una La città è sempre incompleta nei suoi equilibri ricercati, nelle interruzioni, nelle aggiunte, nelle popolazioni e nelle loro diverse economie, nelle pratiche plurali che la abitano in modo stanziale o temporaneo. E ancora: negli spazi liminali, interstiziali, temporanei che non sono frammenti lasciati indietro dallo sviluppo, ma spazi che hanno analoga valenza rispetto ad altri. Fino a far rite
Pescara Pescara è una città media nel medio arco adriatico. 123 mila abitanti, 34 kmq di territorio e un progetto di ricongiungimento con altri comuni in una nuova entità amministrativa. Pescara ha, in forma un po’ occultata una lunga storia che intreccia tempi diversi e si rappresenta diversamente nello spazio. Troppo veloce e troppo lento, il tempo della città sembra sempre legato ad uno scarto. Pescara è stata immobile sulle carte e nello spazio tra il XVI e il XIX secolo; tra Otto e Novecento cresce con un ritmo vorticoso; durante la seconda guerra mondiale è quasi totalmente distrutta, di nuovo ricostruita in tempi rapidissimi e poi continua una Real Piazza, un agglomerato di case racchiuse in una for e Castellamare Adriatico che crescono rincorrendosi. Nel 1927 diviene una sola città con il volto ridisegnato dai provvedimenti amministrativi. Diventa capoluogo di Provincia, contende all’Aquila il primato della Regione (di cui ospita importanti sedi amministrative) e ora è interessata da un ridisegno territoriale-am-
Da sempre la mobilità è il tratto caratteristico nel rapporto tra questa terra e chi vi abita. Le relazioni che si stabiliscono tra gli del suolo sono segnati da una lunga instabilità. Mobili sono gli da una certa distanza quello di Pescara non appare un percorso lineare, né tantomeno la progressione di un destino che si perfeziona o muta coerentemente al passato: le posizioni raggiunte e conquistate non lo sono una volta per tutte. Un racconto che Segno di questa irrequietezza è anche la capacità di attrarre molte attenzioni nel campo dell’arte, dell’architettura e dell’urbanistica. Passaggi importanti, in un succedersi vorticoso di presenze e abbandoni cui i piani e i progetti territoriali non hanno mai saputo costruire una cornice. Questo esercizio progettuale avviene in un contesto di questo
Incomplete project
1. Il processo di progetto inteso come pluralità di azioni chequestioni-strategie-materiali-dispositivi spaziali e soluzioni morfologiche. Incompleteness/Sequence costituiscono la coppia di termini in opposizione entro la quale ripensare il processo di progetto. Il primo termine fa discendere il progetto da una messa alla prova di idee e intuizioni (sul territorio). Il secondo fa discendere nata, meglio è. Nel primo percorso molte delle azioni di progetto avvengono assieme e ricorsivamente.
Analogamente che per la città, anche il processo di progettazione è incompleto nel senso di sospeso, aperto, disordinato, sperimentale: messa in pratica di idee attraverso esercizi progettuali. Due punti segnano questo carattere sperimentale:
2. Il percorso “incomplete” si applica ad un territorio (Pescara) e ad alcuni temi di progetto (i 6 indicati di seguito). Indicati che si applica a questo territorio. Ciò che è rilevante è il modo in termini, al centro sono i modi con i quali sono interpretati i temi, non una loro presunta originalità. Per fare un esempio: il tema del suolo è un tema classico negli studi urbani. La decisione di lavorare entro questo tema impone di rivedere il suolo entro del suolo come disegno dello spazio tra le cose”, tanto meno al moralismo della “limitazione del consumo di suolo”, ma punti a preparare i suoli per usi futuri, cosa per la quale, come sanno bene i migliori paesaggisti serve una certa semplicità. Il suolo sfugge a retoriche facili o indicazioni di politiche di marketing e il suo trattamento diventa indicatore di un tema sociale.
Ciò che si propone agli studenti è una esplorazione progettuale che permetta loro di avanzare ipotesi interpretative attorno a 6 temi territoriali:
1. La rigenerazione del suolo. Il tema è oggi assolutamente centrale come si è già detto. Questa strategia può svilupparsi sia con riferimento alla scala territoriale sull’alto corso del Pescara dove da sempre insistono grandi impianti produttivi inquinanti, sia con riferimento alla città. Questo è un lavoro che si concentra lazione del suolo. Un primo esito è una sorta di Critical Places te, rilievi, alveo, spazi abbandonati con attenzione a quali tipi di inquinamento nell’acqua e nel suolo. Con riferimento alla città si può iniziare ad osservare come questa sia stata associata solitamente alla distruzione del suolo. Il che non è così evidente. Anche in questo caso l’esercizio procederà attraverso la costruzione di archivi topologici; critical observatories, mosaici di suoli
Un’esplorazione progettuale. Sei temi: progetto. La principale ipotesi su cui si regge è che la città incompleta del litorale adriatico (esplorata lo scorso anno con indagini territoriali e progettuali sul territorio di Senigallia) e il territorio di Pescara (oggetto dell’esercizio di questo anno) presentino condizioni rilevanti per testare idee, ipotesi di lavoro e la capacità delle nostre discipline di mettere in atto nuovi progetti. didattici, poiché è utile anche per studenti “poco esperti” e necessariamente poco informati di storie disciplinari pregresse, in serirsi entro percorsi che, con gergo manageriale, si direbbero
3. New Babylon: un lungomare dentro il mare. Una strategia che recupera lo studio sulla “pianura liquida” (a.a. 2020-2021). I suoi “bordi” così diversi nei diversi tratti. Ma anche tutto il discorso sul turismo domestico. Il gesto progettuale è già implici to nell’immagine della città nomade di New Babylon a pochi km dalla costa. Spazio smontabile e rimontabile. La strategia gioca su permanente/provvisorio (nei materiali, nelle pratiche, ecc.): pensa a manufatti che si spingono nel mare e ai loro usi. L’eser cizio partirà da un esame critico dei tanti progetti di estensione dici nel XIX secolo entro una declinazione dello spazio pubblico urbano borghese). Anche in questo caso un Osservatorio critico permetterà di selezionare mosse di progetto.
5. Aggiunte e transizioni: come cambia la città? Il tema dei “grandi interventi” che si sono aggiunti alla città negli ultimi 20 anni. Come cambia “la città di palazzine”? Non è solo questione di scala ovviamente, ma di consistenza, di diversi immaginacaso una prospettiva temporale può essere utile. I nuovi “pezzi” ostacolano la transizione ecologica di cui oggi si parla insistentemente? Il tema sarà esplorato attraverso diagrammi e tavole che riportino nel territorio pescarese elementi di un dibattito oggi
6. Gli spazi della protezione. In una fase come quella che stiamo vivendo, qualsiasi idea di futuro (qualsiasi piano, politica, azione, progetto, speranza, immagine o proiezione del futuro) non può che avere al centro la protezione della vita. E poiché la che la protezione si occupa. Non un corpo astratto, liscio, levi gato, un corpo incorporeo. Ma un corpo individuato, sessuato, segnato da età, sgrammaticature, capacità, incapacità, frainten dimenti, cicatrici, innesti, manipolazioni tecniche, complicità con regimi tecnologici. Come in passato, la protezione si realizza nelcisamente plurale. Il lavoro ruota attorno alla domanda: Caduta
4. Spazi vegetali/spazi mineralizzati qui il lavoro è teso a rendere visibile la struttura vegetale della città attraverso una priattraverso la realizzazione di una tavola della struttura vegetale dello spazio coltivato, coerente ad una città da sempre connotata da un senso di spiccato individualismo. Quindi la distinzione tra vegetazione per sé e vegetazione comune (fuori dalla retorica degli orti). Altri approfondimenti riguarderanno le provenienze delle specie (una storia del passato?), o il mutuo sostegno di infrastrutture (energetiche, di mobilità, ecc.) e infrastrutture degli spazi vegetali... anche in questo caso, come per il suolo, il triplice carattere che connota un ragionamento sulla struttura vegetale è riconducibile a: l’evolvere nel tempo; le funzioni vitali (che ovviamente includono la morte), la necessità di legami con altre entità viventi.
progettoche: dove si allagano le strade in caso di eventi importanti)? L’esercizio procederà attraverso la realizzazione di plastici e tavole, indagini sulle condizioni dell’acqua (inquinamenti, avanzamenti, arretramenti). Da questi saranno tratte alcune indicazioni di pro-
“ e Atlantic and the Paci c are seas of distance, the Mediterranean a sea of propinquity, the Adriatic a sea of intimacy”. Predrag Matvejevic, Mediterranean: A Cultural Landscape 01 La rigenerazione del suolo 0302 New Babylon. Un lungomare dentro il mare 04 Spazi vegetali/Spazi mineralizzati 05 Aggiunte e transizioni: come cambia la città? 06 Gli spazi della protezione
Studenti: Bauso Rebecca, Belli Camilla, Bocaccio Gregorio, Bongi Edoardo, Castolero Arianna, Di Lucente Giustina, Dino Francesco, El Khadali Reda, Pugno Alessia. Babylon.
03 New
Un dentrolungomareilmare
L’analisi svolta sulla città di Pescara è ruotata intorno al concetto di New diversi.060504030201 Adriatico: una pianura liquida 1.1_Un territorio liquido Gli usi del lungomare 3.1_Margini e Connessioni 3.4_Flussi turistici I materiali del lungomare 4.1_Materiali Gli spazi pubblici sul lungomare 5.2_Porosità La forma del lungomare 2.2_Materiali2.1_Fondali urbani Strategia progettuale: rigidità/fluidità
01 Adriatico: una pianura liquida
1.1_Un territorio liquido 6 7
8 9
02 La forma del lungomare
2.1_Fondali 12 13
COSTRUITO ASFALTO SPAZI PUBBLICI STABILIMENTI BALNEARI E STRUT TURE ALBERGHIERE Stabilimenti balneari e strutture alberghiere Costruito Spazi pubblici 2.2_Materiali urbani 14 15
03 Gli usi del lungomare
MARGINI CONNESSIONI Ferrovia Viabilità Costa Ciclabile Fiume Attraversamenti Porto Porto 3.1_Margini e Connessioni 18 19
3.2 D e s tin a zi o ni d u s o s ta b l im e n ti b a lne a r i st r uttu r e a l be r gh e r e a tt ivi tà r s t o r a ti v e s pa z i a b it a iv i lu ng h e z z a lun go ma a r e 8 k mstabilimenti balneari strutture alberghiere attività ristorative spazi abitativi del litorale e delle sue forme. Nella quasi totalitàe diradata, con un maggior numero di corridoi comunali. 20 21
M q spiag g i a libe r a M q spiag g i a a t t r ez z a t a L I TO R AL E Sp i ag g i a a tt r ezz a t a Sp i ag g i a libe r a Ho t e l R s t o r a n t i Ba r NUME R O S TA BILIMENT AR EE S P I A G G E AT T R EZ Z AT E NUME R O L E T TIN NUME R O S P A G G E LIBER E AR E A S P I A G G E LIBE R E NUME R O H OTE L NUME R O P OS TI L E T TO 8 66,72 H a 34.87 8 1 7,22 H a 3 1.509 4 20 400 600 800 1000 m Mq spiaggia libera Mq spiaggia attrezzata LITORALESpiaggia attrezzata Spiaggia libera BarRistorantiHotel Numero stabilimenti Aree spiagge attrezzate Numero lettini Numero spiagge libere Area spiagge libere Numero hotel Numero posti letto 66,782 1.504397,21234.878HaHa 22 23 spiaggia privata spiaggia libera spiaggia protetta porto turistico
24.122 41.613 79.556 39.629 2015 24.12223.605 50.825 108.339 38.196 2016 21.551 53.372 114.309 44.688 2017 25.917 57.665 120.733 51.849 2018 27.217 58.392 133.036 52.308 2019 25.851 7.833 85.154 9.144 2020 8.529 19.997 111.177 37.472 2021 PINETA MUSEO DEL MARE MUSEO D’ARTE MODERN VITTORIA COLONNA MUSEO CIVICO BASILIO CASCELLA MUSEO DELL’800 FONDAZIONE DI PERSIO-PALLOTTA MUSEO DELLE GENTI DI ABRUZZO IMAGO MUSEUMPESCARA CENTRALE AURUM VILLAPAMUSEOARELLAURANIA DESMAISONARTS PINETA MUSEO CASA ATALE DI D’ANNUNZIO MUSEO DEL MARE MUSEO D’ARTE MODERNA VITTORIA CO ONNA MUSEO CIVICO BASILIO CASCELLA MUSEO DELL’800 FONDAZIONE DI PERSIO-PALLOTTA MUSEO DELLE GENTI DI ABRUZZO IMAGO MUSEUMPESCARA CENTRALE AURUM VILLAPAMUSEOARELLAURANIA DESMAISONARTS 3.4_Flussi turistici Gen-Feb Mar-Mag Giu-Sett Ott-Dic elevato basso 24 25
1988 1990 1994 2000 2003 2006 2012 2015 2021 3.5_ Approfondimento sul porto 00 0mm m500500 50010001000 1000 0 m500 1000 0 m500 1000 0 m500 1000 seconda metà degli anni 90. Nel 1954 infatti, fu no sud, oggi un quartiere degradato. Nel 1997tuale è quello visibile nell’ultima foto a destra in diga foranea. 26 27
04 I materiali del lungomare
Dettaglio_03Dettaglio_01Dettaglio_0201 02 03 sabbia pedonalepavimentazione asfalto ciclabile erba parcheggipavimentazione 3.1 Materiali urbani sabbia spiaggiacamminamento pedonalepavimentazione asfalto erba sentieri Passerella in legno sabbia asfalto erba pedonalepavimentazionedoppia ciclabile ciclabile EdificatoImpermeabile Permeabile EdificatoImpermeabile Permeabile EdificatoImpermeabile Permeabile 4.1_Materiali permeabile impermeabile 30 31 permeabile
05 Gli spazi pubblici sul lungomare
0 20 400 600 800 1000 m 5.2_Porosità spazi ad uso pubblico spazio accessibile spazio semi accessibile spazio non attraversabile 34 35
0 liquida”, un elemento quasi di collegamento tra no diventare connessione tra la città e un nuodel lungomare. 36 37
06 StrategiaRigidità/fluiditàprogettuale:
di connessione tra i due mondi, un insieme di infrastrutture di rac sono invece stati riscontrati durante l’indagine. L’unione tra il con mo desunto dal concetto di “New Babylon”.
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scala 1:2000 46 47
scala 1:100 48 49 lettivi e distinti determinati dal concetto di muoversi in totale li
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Fonti 52
Johan Gjøde 2015, Århus White Arkitekter 2014, Kastrup Bertil Harström e Johan Kauppi 2020, BaroneHaradsP.,Marino L., Pignatelli O., L’ingegnere sopra e sotto il mare, Firenze Dida, 2015 Constant N., New Baylon, la città nomade, Torino Nautilus, 2017 Dipartimento di architettura Pescara, 2015-2016
https://1010au.nethttps://formiche.nethttps://ilmanifesto.ithttps://www.repubblica.ithttps://www.futurimagazine.ithttps://urbanistica.comune.pescara.ithttps://www.istat.ithttps://geoportale.regione.abruzzo.ithttp://sgi.isprambiente.ithttps://www.regione.abruzzo.ithttps://www.tuttitalia.ithttps://telearchitettura.polito.ithttp://www.rcmcostruzioni.ithttps://www.isprambiente.gov.ithttp://portodipescara.blogspot.comhttp://www.regione.abruzzo.ithttps://www.articiviche.blogspot.com