PierPalù è un uccellino-cuoricino che vive felice con i genitori a Boscofiorato. Un brutto giorno la tempesta spazza via la loro casa: mamma e papà devono partire per un lungo viaggio e PierPalù viene affidato alla grande famiglia di Casa Briciola. Prima di riabbracciare i genitori, esplorerà luoghi lontani, incontrerà nuovi amici e imparerà a volare. Seguendo le sue avventure, disegnando scrivendo colorando, capiremo cosa è l’affido familiare e scopriremo l’importanza dell’accoglienza e della condivisione.
piace a
Comitato di Imperia
quaderno rossocuore di PierPalù viaggiatore una storia tutta da scrivere, disegnare, colorare e raccontare
Questo quaderno è di...
Mi chiamo PierPalù. Sono nato dalla matita di una bimba di 6 anni, su una piccola scrivania zeppa di colori e curiosità. Appartengo alla specie degli Uccellini-cuoricini: cuori sorridenti e leggeri che vivono a Boscofiorato. Sono pieno di amore, non a caso sono un cuore. Mi piace l’avventura e voglio fare l’esploratore. Sulle spalle ho un paio di ali che mi servono per viaggiare. Ma c’è stato un tempo in cui non sapevo come usarle; questa è la storia del mio primo viaggio
e di come ho preso il volo.
NELLE PROSSIME PAGINE POTRAI AIUTARE PIERPALÙ A RACCONTARE LA SUA STORIA, DISEGNANDO, COLORANDO E SCRIVENDO.
quaderno rossocuore di PierPalĂš viaggiatore
una storia tutta da scrivere, disegnare, colorare e raccontare
Quando ero piccolino, la nostra casa era una quercia antica. Le mie ali erano appena spuntate ed erano deboli, ma papà mi aveva costruito un’altalena e a me sembrava di volare. Da lassù il mondo era piccolo e io giocavo a fare il re. La quercia era il mio castello: così grande e solida, pensavo che nulla avrebbe mai potuto cancellarla,
e invece…
re blu p m e s o l e e il cie ll’autunno, n i f a z n e ate s vo de Quell’est zzati via dall’arri pa furono s scello. u f n u e m o ò l’albero c z z e p s a t s e e temp
il
e una terrib
Improvvisamente eravamo senza casa! Come
fare?
M TANDE ANTE L BICIVO
Andammo alla grotta del vecchio saggio, in cerca di consiglio. “L’inverno è alle porte e presto nevicherà: non è tempo di costruire case, non qui”, disse il saggio dopo un lungo silenzio. Cuor-di-Gufone (questo era il suo nome) diede a papà e mamma una mappa per raggiungere un posto lontano lontano, tanto lontano che là cominciava la bella stagione e ci si poteva costruire una casa nuova; e donò loro un tandem bicivolante con rimorchio per trasportarla appena ultimata…
“E io?” “Tu sei troppo piccolo per un viaggio così lungo: sarai ospite di un’altra famiglia.”
L’idea non mi piaceva affatto.
LA FACCIA DI PIERPALÙ NON LASCIAVA DUBBI
dentro i nostri cuori un groviglio di emozioni SAPRESTI DARGLI FORMA E COLORE?
Il saggio aveva ragione, il giorno della partenza iniziò a nevicare: intorno a me tutto era bianco,
“cancellato�.
tutti a bordo!!! Ma proprio quando stavo per salire, vidi qualcosa... Un coniglietto di pezza. Chissà di chi era. Forse l’aveva portato il vento, forse l’aveva perso un bambino. Una cosa era certa: era solo come me. Mi sarei preso cura di lui, e avremmo affrontato quest’avventura insieme.
Diventammo subito inseparabili.
COSA AVEVANO IN COMUNE?
COLORA LA CASA E COMPLETA IL PAESAGGIO
Quando aprii gli occhi, dopo una notte di viaggio, eravamo quasi arrivati. La casa era laggiù e... com’era diversa dalla mia! Casa Briciola era così grande che io l’avrei chiamata Casa Pagnotta.
cosa mi aspettava dietro quella porta? ASPETTA A VOLTARE PAGINA, PROVA A IMMAGINARE
COMPLETA E COLORA LA FESTA
Era una festa, e tutta per me!
BRUNO
ORIETTA
PILLI
Quella di Casa Briciola era una strana e grande famiglia: c’era un papà, l’orso Bruno; c’era la mamma, la cicogna Orietta; c’era il loro piccolo, Pilli; e poi tanti, tanti, tanti cuccioli di varie specie, ospiti come me. Arrivavamo tutti da posti diversi, e sapessi che nomi strani!
Era una festa coi fiocchi: giocai tanto che per tutta la giornata dimenticai le disavventure che mi avevano portato lì.
PIERPALÙ O E CONIGLIETT INVENTA I NOMI DEI CUCCIOLI E DISEGNA LA NUOVA FOTO DELL’ALBUM DI FAMIGLIA
Ma quando scese la sera, che malinconia! Nemmeno Coniglietto riusciva a dormire: mi venne in aiuto Pilli, insieme lo cullammo, e alla fine mi addormentai anche io.
Ăˆ cosĂŹ che io e Pilli diventammo amici.
n a l el u Q
e ott
s
i a n og
Ssh
hh!
!!
DISEGNA IL SOGNO DI PIERPALÙ
“Tutti a
” ! ! ! a a a a taaavola
Le sorprese non erano finite. Il giorno seguente trovai nel piatto del cibo strano, mai visto, che mi lasciò a becco aperto. Era una regola di Casa Briciola: “Ogni piccolo ospite mi dice quale è il suo piatto preferito – mi spiegò Orietta -, così preparo un menù della settimana che è la somma di tutti i gusti: tutti assaggiano tutto, e impariamo a conoscerci.” Bell’idea! Ma non convinse Coniglietto. Diedi il buon esempio e… che bontà! Da quel momento, ogni giorno scoprii un gusto nuovo: i miei nuovi amici erano proprio dei... buoni amici.
DISEGNA I TUOI CIBI PREFERITI
Un giorno, facendo una partita a palla-che-ti-passa (lo conoscete questo gioco?), il pallone finì sul tetto. Tutti a naso all’insù e, un attimo dopo, tutti gli occhi erano puntati su di me: ero o non ero l’unico con un paio di ali? Così ci provai: saltai una volta, saltai due tre quattro volte, ma niente. Altro che volare, mi sentivo sotto terra!
Meno male che quando arrossisco nessuno se ne accorge. Bruno e Orietta vennero in mio aiuto, ma… Avete mai visto un orso volante e una cicogna che soffre di vertigini? Nemmeno io. Bruno saltò nel vuoto, ed ecco un’altra cosa mai vista prima: un orso con un braccio ingessato!
Povero Bruno.
“Non imparerò mai a volare... ci vorrebbero i miei genitori...” “I tuoi genitori torneranno presto, e ti assicuro che andrai loro incontro con le tue ali. Devi sapere che questa casa è come un albero dove i piccoli uccellini, dalle ali ancora deboli, si fermano per il tempo necessario a riprendere le forze durante i lunghi viaggi, o per attendere il momento giusto per spiccare il volo.
Vedrai! Parola di Orso Bruno.”
Casa Briciola è su una collina a metà strada tra mare e monti, l’inverno lì non è poi così freddo, ma quando arrivò la primavera festeggiammo ugualmente. Bruno e Orietta organizzarono una bella gita in montagna: lassù mi sembrava di essere sulla mia vecchia altalena, le cose che ci eravamo lasciati alle spalle da qui erano piccole piccole.
Ma si sa, marzo è pazzerello, e dunque sul più bello…
“Il temporale, torniamo a
oo!!!
“Aiuto
“No
casaaaa!!!”
to!!!”
igliet n o C o s r e p Ho
n ti
preo
lo c
ccu
erch
pare
erem, non sei o tu solo, tti in s
ieme
!!!!”
Poco dopo, non solo era scomparso Coniglietto, ma anche il mio amico Pilli!!!
c u e f io il m
Pilli aveva trovato Coniglietto in fondo a un burrone, ora non sapeva come risalire e piangeva spaventato. Bruno aveva ancora il braccio ingessato, Orietta aveva le vertigini: chi poteva salvare i miei due migliori amici se non qualcuno con le ali? La notte si avvicinava, era questione di vita o di morte: non ci pensai troppo su, tirai un lungo respiro, chiusi gli occhi e‌
os
pr
ĂŹc
im
he s piccai
ov
o lo !
sia
mo
qu
iiii
PERCHÉ PIERPALÙ RIESCE A VINCERE LA PAURA?
Mi sentivo un RE, e questa volta non per gioco: come per magia il vento mi restituì la mia vecchia corona.
o n a er o t t ie Pilli e Conigl
“È tutto merito delle vostre lezioni di volo.” “No, piccolo, è solo merito tuo.” “Posso chiamarvi mamma e papà?” “Noi siamo come una grande famiglia, vi vogliamo bene come a dei figli, ma una mamma e un papà li avete già, anche quando sono lontani.”
BRAVO! un vero amico!
CHE CORAGGIO!
wow
MIO EROE! ! e che volo!
I! V L SA
C’È PO
Ehi, gu
ard a
STA P
ER TE
te
ù!!! s s la
!
ando z z i n orga sta o m a i st e fe d n a r una g ornati! nt di be ettiamo e. p Ti as spalancat i ad al nde ciiip . ra Un g cofiorato s da Bo
alù, P r e i P Caro o grandi ci son notizie. itori n e g i I tuo rnando o to stann uova casa tu an con l to anche i t s e pre ai metter dovr sulla via rno: o t i r del
to NE firma -DI-GUFO R CUO
Gli ultimi giorni a Casa Briciola furono bellissimi: allenavo le mie ali per il viaggio di ritorno e con gli amici fantasticavo sulla mia nuova casa.
PROGETTA ANCHE TU LA NUOVA CASA DI PIERPALÙ
Infine venne il momento di partire: misi nella valigia tutti i bei momenti vissuti a Casa Briciola, i ricordi, le scoperte… Ero felice di tornare a casa, ma un po’ volevo restare; ero eccitato all’idea di affrontare il mio primo lungo viaggio, ma avevo anche un po’ paura.
E poi c’erano loro, Pilli Orietta Bruno e tutti gli altri: ormai per me quella casa era una famiglia. Ma non fu un addio, a sorpresa fu un arrivederci… anzi, un
“a prestissimo”.
PREPARA LA VALIGIA DI PIERPALÙ
“Eh i, la ssù anc, ci sia he mo noi !”
rci e d r pe o?!” o m a ll’ann v e t “Po sta de la fe
Arrivato a destinazione, tornato al punto di partenza, trovai tutti gli ingredienti di un gran finale: i baci della mia mamma, l’abbraccio del mio papà, Casa Briciola al gran completo, Cuor-di-Gufone con la banda musicale di Boscofiorato, e tutti gli uccellini-cuoricini in festa… Ero senza parole. A ripensare alla felicità di quel momento, resto senza parole ancora adesso…
E quando non si hanno parole non si può più raccontare. Ecco perché questa storia finisce esattamente...
...Qui.
Uh, dimenticavo …: proprio quel gio rno ricominciava l’e state. La mia nuova avventura sareb be stata imparare a nuotare.
Saluti da Pier Palù
i diritti del minore a cura di Nazzareno Coppola
La Convenzione sui Diritti del Fanciullo, adottata dall’Assemblea Generale delle Nazioni Unite a New York il 20 novembre 1989, é entrata nella nostra legislazione nel 1991, con la Legge 176. Questo importante documento affronta il tema dei diritti dei minori e degli strumenti per la loro attuazione da parte di tutti gli Stati sot toscrittori. Già nel preambolo, la Convenzione enuncia l’importanza e la significatività della famiglia come nucleo entro il quale il minore deve vi vere, luogo di sperimentazione dei propri diritti sociali e civili. Nella Convenzione infatti si premette che: > “nella Dichiarazione Universale dei Diritti dell’Uomo le Nazioni Unite hanno proclamato che l’infanzia ha diritto a un aiuto e a una assistenza particolari”; > “la famiglia, unità fondamentale della società e ambiente naturale per la crescita e il benessere di tutti i suoi membri e in particolare dei fan ciulli, deve ricevere la protezione e l’assistenza di cui necessita per poter svolgere integralmente il suo ruolo nella collettività”; > “il fanciullo, ai fini dello sviluppo armonioso e completo della sua personalità, deve crescere in un ambiente familiare in un clima di felicità, di amore e di comprensione”;
> “occorre preparare pienamente il fanciullo ad avere una sua vita individuale nella Società, ed educarlo nello spirito degli ideali proclamati nello Statuto delle Nazioni Unite, in particolare in uno spirito di pace, di dignità, di tolleranza, di libertà, di uguaglianza e di solidarietà”. Il documento è dunque fondamentale perché riconosce il minore come soggetto titolare di diritti e dichiara la necessità che i Paesi sot toscrittori dispongano strumenti in loro tutela; e perchè definisce la famiglia come luogo na turale più idoneo ad accompagnare la crescita del minore, assegnando alle istituzioni la re sponsabilità di garantirne la tutela e preservare l’esigibilità del diritto di ciascuno.
LA LEGISLAZIONE ITALIANA In base all’articolo 4 della Convenzione, gli Stati aderenti hanno dovuto adottare tutti i provve dimenti (legislativi, amministrativi ecc.) neces sari a dare attuazione ai diritti riconosciuti dalla Convenzione. L’Italia ha emanato una serie di leggi che tute lano i diritti dei minori; ne citiamo solo alcune: > Legge 285 (28/8/1997): Disposizioni per la promozione di diritti e opportunità per l’infanzia e l’adolescenza > Legge 451 (23/12/1997): Istituzione della
Commissione parlamentare per l’infanzia e dell’Osservatorio Nazionale per l’Infanzia > Legge 269 (03/8/1998): Norme contro lo sfruttamento della prostituzione, della pornografia, del turismo sessuale in danno di minori quali nuove forme di schiavitù > Legge 148 (25/5/2000): Ratifica ed esecuzione della Convenzione n.182 relativa alla proibizione del lavoro minorile e alle azioni per la sua eliminazione, nonché della Raccomandazione n.190 sullo stesso argomento adottata alla Conferenza dell’Organizzazione Generale del Lavoro del 17 giugno 1999-Ginevra > Legge 154 (04/4/2001): Misure contro la violenza nelle relazioni familiari > Legge 46 (11/3/2002): Ratifica ed esecuzione dei protocolli opzionali alla Convenzione dei Diritti del Fanciullo, concernenti la vendita e la prostituzione dei minori e la pornografia rappresentante bambini, il coinvolgimento dei bambini nei conflitti armati, stipulati a New York il 6 settembre 2000 > Legge 77 (20/3/2003): Ratifica ed esecuzione della Convenzione europea sull’esercizio dei diritti dei fanciulli, stipulata a Strasburgo il 25 gennaio 1996 > Legge 149 (28/3/2001): Modifiche alla legge 4 maggio 1983, n. 184, recante ‘Disciplina dell’adozione e dell’affidamento dei minori’, nonché
al titolo VIII del libro primo del Codice Civile > Legge 476 (31/12/1998): Ratifica ed esecuzione della Convenzione per la tutela di minori e la cooperazione in materia di adozione internazionale, stipulata a l’Aja il 29 maggio 1993. Modifiche alla legge 4 maggio 1983, n. 184 in tema di adozione di minori stranieri > Legge 173 (19/10/2015): Modifiche alla legge 4 maggio 1983, n. 184, sul diritto alla continuità affettiva dei bambini e delle bambine in affido familiare.
L’AFFIDO FAMILIARE: uno strumento a tutela del minore Per mettere a fuoco il quadro in cui si colloca lo strumento della Casa Famiglia, concentria moci sulla disciplina che ne regola istituzione e funzionamento, dandone una precisa de finizione. Stiamo parlando della Legge 149/2001 che al Titolo 1 (Diritto del minore alla propria famiglia), articolo 1, recita: “Le condizioni di in digenza dei genitori, o del genitore esercente la potestà genitoriale, non possono essere di ostacolo all’esercizio del diritto del minore alla propria famiglia. A tal fine, a favore della famiglia, sono disposti interventi di sostegno e di aiuto”. L’articolo prosegue affermando (comma 3) che
“lo Stato, le Regioni e gli Enti locali, nell’ambito delle proprie competenze, sostengono, con ido nei interventi, nel rispetto della loro autonomia e nei limiti delle risorse finanziarie disponibili, i nuclei familiari a rischio, al fine di prevenire l’abbandono e di consentire al minore di es sere educato nell’ambito della propria famiglia. Essi promuovono altresì iniziative di formazione dell’opinione pubblica sull’affidamento e sull’a dozione, e di sostegno all’attività delle comunità di tipo familiare, organizzano corsi di prepa razione ed aggiornamento professionale degli operatori sociali, nonché incontri di formazione e preparazione per le famiglie e le persone che intendono avere in affidamento o in adozione minori. I medesimi enti possono stipulare con venzioni con enti o associazioni senza fini di lucro che operano nel campo della tutela dei minori e delle famiglie per la realizzazione delle attività di cui al presente comma”. La legge procede peraltro in modo molto preciso e, al Titolo 2 (articolo 2, lettera l), stabilisce che “il minore temporaneamente privo di un ambiente familiare idoneo nonostante gli in terventi di sostegno e aiuto disposti ai sensi dell’articolo 1, [venga] affidato ad una famiglia, preferibilmente con figli minori, o a una persona singola, in grado di assicurargli il mantenimento, l’educazione, l’istruzione e le relazioni affettive
di cui egli ha bisogno”. La legge specifica che per i minori di età infe riore ai 6 anni è possibile solo l’inserimento in comunità di tipo familiare.
COME SI REALIZZA L’AFFIDO
L’articolo 4 della Legge 149/2001 indica, al comma 1, la procedura per la disposizione di un affido che può portare al conseguente inseri mento in Casa Famiglia: “L’affidamento familiare è disposto dal servi zio sociale locale, previo consenso manifestato dai genitori o dal genitore esercente la potestà, ovvero dal tutore, sentito il minore che ha com piuto gli anni dodici e anche il minore di età inferiore, in considerazione della sua capacità di discernimento. Il giudice tutelare del luogo ove si trova il minore rende esecutivo il provve dimento con decreto”. Si specifica poi che nei casi in cui la famiglia, o colui che esercita la podestà, non dia il con senso, si procede sulla base dell’articolo 330 del Codice Civile. Il comma 3 stabilisce che “nel provvedimento di affidamento familiare devono essere indi cate specificatamente le motivazioni di esso, nonché i tempi e i modi dell’esercizio dei poteri riconosciuti all’affidatario, e le modalità attra verso le quali i genitori e gli altri componenti il
nucleo familiare possono mantenere i rapporti con il minore. Deve altresì essere indicato il servizio sociale locale cui è attribuita la responsabilità del programma di assistenza, nonché la vigilanza durante l’affidamento con l’obbligo di tenere costantemente informati il giudice tutelare o il tribunale per i minorenni, a seconda che si tratti di provvedimento emesso ai sensi dei commi 1 o 2. Il servizio sociale locale, cui è attribuita la re sponsabilità del programma di assistenza, non ché la vigilanza durante l’affidamento, deve riferire senza indugio al giudice tutelare o al tribunale per i minorenni del luogo in cui il mi nore si trova, a seconda che si tratti di provve dimento emesso ai sensi dei commi 1 o 2, ogni evento di particolare rilevanza, ed è tenuto a presentare una relazione semestrale sull’anda mento del programma di assistenza, sulla sua presumibile ulteriore durata e sull’evoluzione delle condizioni di difficoltà del nucleo familiare di provenienza”. E si aggiunge che nel provvedimento di affida mento deve essere indicato il periodo di presu mibile durata dell’affidamento (che deve essere rapportabile al complesso di interventi volti al recupero della famiglia d’origine). Questo periodo non può superare la durata di venti
quattro mesi ed è prorogabile, dal Tribunale per i Minorenni, qualora la sospensione dell’affida mento rechi pregiudizio al minore. L’articolo 5 della Legge 149, infine, con i commi 1 e 2, definisce le responsabilità della famiglia affidataria e dei servizi invianti allo scopo di garantire l’idonea realizzazione del percorso di crescita e sviluppo del minore in serito, in un contesto di precisi compiti per cia scun ente che concorra alla sua realizzazione. Il testo sancisce che “l’affidatario deve acco gliere presso di sé il minore e provvedere al suo mantenimento e alla sua educazione e istruzione, tenendo conto delle indicazioni dei genitori per i quali non vi sia stata pronuncia ai sensi degli articoli 330 e 333 del Codice Civile, o del tutore, e osservando le prescri zioni stabilite dall’autorità affidante. Si ap plicano, in quanto compatibili, le disposizioni dell’articolo 316 del Codice Civile. In ogni caso l’affidatario esercita i poteri connessi con la potestà parentale in relazione agli ordinari rapporti con la istituzione scolastica e con le autorità sanitarie. L’affidatario deve essere sentito nei procedimenti civili in materia di potestà, di affidamento e di adottabilità rela tivi al minore affidato”. “Il servizio sociale, nell’ambito delle proprie competenze, su disposizione del giudice ovvero
secondo le necessità del caso, svolge opera di sostegno educativo e psicologico, agevola i rapporti con la famiglia di provenienza e il rientro nella stessa del minore secondo le modalità più idonee, avvalendosi anche delle competenze professionali delle altre strutture del territorio e dell’opera delle associazioni fa miliari eventualmente indicate dagli affidatari”.
IL REGOLAMENTO REGIONALE
L’articolo 2, comma 5, della Legge 149 stabi lisce anche che “le Regioni, nell’ambito delle proprie competenze e sulla base di criteri stabi liti dalla Conferenza permanente per i rapporti tra lo Stato, le Regioni e le Province autonome di Trento e di Bolzano, definiscono gli standard minimi dei servizi e dell’assistenza che devono essere forniti dalle comunità di tipo familiare e dagli istituti, e verificano periodicamente il rispetto dei medesimi”. Per completezza, ricordiamo che la stessa legge dispose che il ricovero in istituto fosse superato entro il 31 dicembre 2006 mediante affidamento ad una famiglia e, ove ciò non fosse stato possibile, mediante inserimento in comunità di tipo familiare caratterizzate da organizzazione e da rapporti interpersonali analoghi a quelli di una famiglia.
Deliberazione della Giunta Regionale Ligure n.535 del 27.03.2015 Delibera Quadro - Sistema socioeducativo di promozione, prevenzione e tutela per bambini e adolescenti. · Definizione Casa Famiglia per minorenni: Le Case Famiglia per minorenni sono luoghi di accoglienza organizzati intorno ad una fami glia, che svolge tale servizio con professionalità e che è stata valutata idonea all’affido da parte dell’equipe affido competente. La professionalità è rappresentata dallo stile di lavoro in equipe e con i Servizi, dalla supervi sione e formazione dal punto di vista psicolo gico ed educativo, dall’utilizzo di strumenti di osservazione e di aggiornamento scritto, dalla collaborazione con l’educatore che opera sta bilmente nella stessa (in possesso dei requisiti di cui al Titolo I). La casa famiglia, che può accogliere mino renni da 0 a 18 anni, garantisce al minorenne la possibilità di continuare a vivere in una fa miglia nel momento in cui deve essere allon tanato dalla propria, offrendogli protezione, accudimento e intervento educativo (cura di sé e della relazione con l’altro, socializzazione, educazione all’affettività e alla sessualità, cura della salute, degli aspetti legali), utili alla
corretta crescita, in temporanea sostituzione delle cure genitoriali. · Requisiti organizzativi specifici: All’avvio della Casa Famiglia, la coppia deve avere almeno due anni di esperienza come fa miglia affidataria, valutata positivamente dall’e quipe affido competente, e deve aver svolto un periodo di affiancamento con una Casa Famiglia già funzionante per almeno 30 ore complessive. La Casa Famiglia per minorenni deve aderire ad un ente legalmente riconosciuto con caratte ristiche di ONLUS (art. 10, Dlgs 460/97 set tore 1- assistenza sociale e socio-sanitaria) che percepisce una quota giornaliera per ciascun minorenne accolto. Capacità: Il numero dei minorenni accolti è non superiore a cinque, compresi eventuali bambini e ragazzi in affido presso la coppia genitoriale della casa famiglia che sono da riconsiderare come inserimenti in Casa Famiglia. Per con servare una dimensione familiare, il numero di minorenni in Casa Famiglia non deve essere su periore a 8, compresi i figli minorenni della cop pia. Le case famiglia pertanto, per consentire la verifica di tutti i requisiti, devono indicare, oltre al numero di posti per l’accoglienza, la compo sizione del proprio nucleo familiare, indicando il numero di figli e le loro età.
Oltre ai requisiti di cui sopra, è necessario che: - almeno uno dei due genitori si dedichi pre valentemente alla Casa Famiglia; - qualora siano accolti in Casa Famiglia più di due minorenni (esclusi i figli della coppia), la Casa Famiglia si avvalga del supporto di un educatore, a carico della ONLUS, per almeno dieci ore settimanali. Nel caso in cui, sia ac colto in Casa Famiglia un solo minorenne (per avvio di nuova casa famiglia o per la tempo ranea sospensione o riduzione dell’attività), la presenza dell’educatore è facoltativa e valu tata sulla base delle esigenze del minorenne stesso. Qualora il Servizio Sociale, sentita la Casa Famiglia, lo ritenga necessario sulla base delle esigenze del minorenne stesso, potrà richiedere la presenza dell’educatore anche per l’accoglienza del secondo minorenne e, eccezionalmente, del primo minorenne; - la ONLUS garantisca alla coppia e all’educa tore la formazione e la supervisione previste dalla presenti Linee Guida.
Il Quaderno di PierPalù
è un libro sulla famiglia per la famiglia, realizzato da… una famiglia. È nato infatti dai personaggi e dai disegni di Luna, una bimba di 6 anni; i suoi genitori, Luca e Laura, hanno creato una storia ispirata alla vita della Casa Famiglia Pollicino e hanno dato forma al progetto nel loro “laboratorio di idee parole immagini e grafica” specializzato in editoria per l’infanzia. Questo accadeva nel 2009, quando PierPalù e le sue avventure sono andati in stampa per la prima volta. Da allora il Quaderno è diventato uno strumento centrale nelle campagne di sensibilizzazione all’affido familiare di A.p.F. Onlus (Associazione Progetto Famiglia) e Co.Fa. Mi.Li., è stato distribuito nelle scuole e nelle famiglie, è stato adottato come supporto nella formazione degli insegnanti e come testo per i più piccoli nell’educazione alla diversità, è stato il cuore di eventi e di laboratori didattici espressivi, ha ispirato uno spettacolo teatrale, ha varcato i confini della provincia di Imperia e poi della Liguria, ha avuto una distribuzione parallela in formato digitale, e si appresta a
diventare una pubblicazione multimediale e interattiva. È così che PierPalù, uccellino-cuoricino che viaggiava nella fantasia di una bambina, è diventato il protagonista di un viaggio attraverso la realtà lungo oltre dieci anni e, grazie a questa ristampa, potrà continuare a volare da un cuore all’altro per molto tempo ancora.
Co.Fa.Mi.Li
Il Coordinamento della case famiglia per minori della Liguria ha sede a Imperia. Dal 2005 contribuisce a sensibilizzare, a livello regionale e nazionale, l’opinione pubblica sui temi dell’accoglienza e della condivisione, e in generale sul problema dei minori temporaneamente impossibilitati a vivere con la propria famiglia. Co.Fa.Mi.Li coordina, sul territorio ligure, undici case famiglia per minori e associazioni onlus che raccolgono un totale di circa quaranta famiglie affidatarie: grazie a queste persone, un centinaio di bambini e ragazzi che vivono una condizione di disagio trovano accoglienza e il calore di una famiglia. www.cofamili.it
PROGETTO E DIREZIONE ARTISTICA: Studio Lulalabò, Torino PERSONAGGI E ILLUSTRAZIONI: Luna Aimeri STORIA E SCENEGGIATURA: Luca Aimeri PROGETTO GRAFICO E IMPAGINAZIONE: Laura Calvini CONSULENZA SCIENTIFICA: Monica Rebuffo COORDINAMENTO: Nazzareno Coppola STAMPA: Fratelli Carli, Imperia finito di stampare nel gennaio 2020
Questo quaderno è di...
Mi chiamo PierPalù. Sono nato dalla matita di una bimba di 6 anni, su una piccola scrivania zeppa di colori e curiosità. Appartengo alla specie degli Uccellini-cuoricini: cuori sorridenti e leggeri che vivono a Boscofiorato. Sono pieno di amore, non a caso sono un cuore. Mi piace l’avventura e voglio fare l’esploratore. Sulle spalle ho un paio di ali che mi servono per viaggiare. Ma c’è stato un tempo in cui non sapevo come usarle; questa è la storia del mio primo viaggio
e di come ho preso il volo.
NELLE PROSSIME PAGINE POTRAI AIUTARE PIERPALÙ A RACCONTARE LA SUA STORIA, DISEGNANDO, COLORANDO E SCRIVENDO.
PierPalù è un uccellino-cuoricino che vive felice con i genitori a Boscofiorato. Un brutto giorno la tempesta spazza via la loro casa: mamma e papà devono partire per un lungo viaggio e PierPalù viene affidato alla grande famiglia di Casa Briciola. Prima di riabbracciare i genitori, esplorerà luoghi lontani, incontrerà nuovi amici e imparerà a volare. Seguendo le sue avventure, disegnando scrivendo colorando, capiremo cosa è l’affido familiare e scopriremo l’importanza dell’accoglienza e della condivisione.
piace a
Comitato di Imperia
quaderno rossocuore di PierPalù viaggiatore una storia tutta da scrivere, disegnare, colorare e raccontare