italo scelza_segni

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ITALO SCELZA

opere su carta 1960-2001

Edizioni NUOVA STAMPA



Italo Scelza

i segni colorati opere su carta 1960-2001

Edizioni NUOVA STAMPA




ENTE PROVINCIALE PER IL TURISMO DI

APT FROSINONE FROSINONE

ARX FUMONIS

Italo Scelza i segni colorati / 4


Italo Scelza i segni colorati / 5




case a salento inchiostro e tempera su carta cm. 70x100 - 1959/60

Italo Scelza i segni colorati / 8


PAESAGGIO CIOCIARO inchiostro e tempera su carta cm. 70x100 - 1960

Italo Scelza i segni colorati / 9


la deposizione inchiostro di china su carta 1959/60

Italo Scelza i segni colorati / 10


Dall'alto in senso orario IL CAMINO inchiostro di china su carta cm. 50x30 - 1962 La spiaggia inchiostro di china su carta cm. 45x30 - 1962 crocifissione inchiostro di china su carta cm. 50x30 - 1963

Italo Scelza i segni colorati / 11


L'intervento inchiostro e tempera su carta cm. 50x35 - 1961

Italo Scelza i segni colorati / 12


PRESAGI inchiostro di china su carta cm. 50x35 - 1963

Italo Scelza i segni colorati / 13


LE IMMAGINI DEL TEMPO Milano 28 febbraio 1976 Ancora due anni fa Italo Scelza dipingeva una sorta di favola costruttiva, un sogno moderno, una vera e propria prefigurazione, in cui la nostra inquieta esistenza riusciva a conciliarsi coi nitidi prodigi del mondo tecnologico. Non era un sogno di natura positivistica tuttavia, poiché toccava all’uomo stesso liberare le potenze della tecnica dai motivi che ce la rendono ostile. La trama metallica degli stadi, le taglienti architetture dei padiglioni, le sagome rigide degli edifici razionalisti, le macchine-torri della seconda rivoluzione industriale, le ciminiere d’acciaio, s’accampavano allora sulle sue tele con intatto e netto splendore, si alzavano nel cielo con strutture perfette, con totale evidenza. La sua era insomma una visione di trasparenza, tersa come un cristallo di rocca Utopia dunque? Questo io mi chiedevo, presentando come oggi una sua «personale» fiorentina. Era possibile, dentro ai violenti contrasti della storia di cui siamo protagonisti, mantenere una simile visione? Fino a che punto Scelza avrebbe potuto sostenere la tensione ideale che animava così lucidamente le sue immagini ottimistiche? Erano indubbiamente interrogativi legittimi di fronte ai suoi quadri che rifiutavano di corrispondere, nella loro ordinata coerenza, all’incoerenza del disordine in atto nella realtà. Ora Scelza ritorna con un gruppo cospicuo di opere: e ci accorgiamo che la sua visione è mutata. La preoccupazione nei confronti del mondo moderno, la preoccupazione legeriana di essere nel ritmo del proprio tempo, rimane. È caduta però la «profezia», la prospettiva o l’anticipazione metaforica della liberazione dell’uomo. Non più quindi, nelle sue tele, armoniche e compiute strutture, definite costruzioni, esatti profili di macchine o strumenti, bensì il groviglio meccanico, il relitto tecnologico, il coacervo, lo scarto. È chiaro dunque che, oggi, Scelza propone un traslato diverso dalla metafora di ieri. Questi «scribilli» metallici che egli dipinge sospesi

nello spazio, sullo sfondo vuoto di un telo, questi «oggetti» rotti, inutilizzabili, vogliono appunto indicare la fine traumatica dell’utopia. Eppure Scelza non ha interrotto il suo discorso, anche se il senso ne appare adesso rovesciato. Osserviamo questi quadri recenti. Il metodo e il carattere della sua pittura non sono cambiati: egli cioè pone lo stesso puntiglio a dipingere oggi i suoi «scribilli» metallici come lo impiegava ieri a dipingere le sue più elaborate e perfette architetture. È per questo che la sua pittura, come prima, è una pittura senza ombre, di squillante timbro cromatico, netta, ferma, scandita. Ecco il punto: oggi come ieri, per Scelza, la pittura è un’operazione in cui il dominio razionale dello stile è fondamentale, ma è fondamentale perché il processo creativo è per lui, essenzialmente, un processo di conoscenza.Come non era neoromantica la radice della sua utopia, così non è irrazionale l’immagine del «negativo» che egli intende rappresentare nelle sue ultime prove. In fondo il suo giudizio sul «negativo» prende significato proprio dalla natura o qualità della sua utopia precedente. Scelza intellettualizza le sue emozioni, dà loro pungente precisione, calzante sigillo formale. Anche la rappresentazione del «negativo» si dichiara con una fisionomia plastica limpida e tesa. Solo la bellezza, in arte, possiede il potere della persuasione. E Scelza ci persuade del «negativo». I suoi «grovigli» sono quindi il motivo emblematico, enunciato con rara perspicuità, di ciò che non funziona nella funzionalità della società tecnologica, sono l’indice catotico celato sotto l’apparente perfezione del sistema. Ma si badi: al tempo stesso tali «grovigli», nella bellezza della loro enunciazione formale, fanno ricrescere in noi il desiderio di veder restituire il valore della strumentazione tecnologica al servizio dell’umano. È così, nuovamente, il «negativo» si rovescia nel suo contrario. L’utopia rifiorisce. Mario De Micheli

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LE IMMAGINI DEL TEMPO matita colorata su carta intelata cm. 100x70 - 1970

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THE IMAGES Milan february 28, 1976 Two years ago Italo Scelza was still painting a kind of constructivist fairy-tale, a modern dream, a kind of prefiguration, in which our disquieting existence succeeded in conciling with clear prodigies of the technological world. It was not only positivist, however, because it was a man who had to free technology forces from what makes it hostile to us. The metallic stadiums, the cutting architectures of pavillions, the rigid shapes of rationalistic buildings, the machine-towers of the Second Industrial Revolution, steel chimneys, were still subject of his paintings bearing the same splendour, they went up in the sky with their perfect structures, with a complete evidence. His was a transparence vision, terse like crystal rock, was it Utopia? This was what I asked myself, introducing like today, his one-man-show in Florence. Was this vision possible among the deep historical contrasts we are witnessing? To what extent could Scelza support the ideal tension that so clearly animated his optimistic visions? These questions were legitimate when facing his paintings, refusing to correspond, in their coherence, to the disorderly uncoherence of reality. Scelza, however, is coming back with a generous number of works: and we realize his vision changed. What remains is his Legerian attention to be inside the rhythm of his time. What is not there anymore is “prophecy”, the metaphorical perspective or anticipation of man’s liberation. In his paintings there are no harmonious and accomplished structures, defined buildings, exact profiles of machines and instruments, but there is mechanical entanglement, the crucible, the waste-material. It is therefore clear that Scelza offers today something different from yesterday's metaphor. These metallic “scribilli” he paints hanging in space, on the empty background of a cloth, the broken “objects”, no more usable, mean the very traumatic end of Utopia. And yet Scelza has not interrupted

his discourse, even though its meaning seems inverted. Let us observe these recent pictures. His painting method and character have not changed: that is, he is so precise in painting his metallic “scribilli” today as he used to be yesterday when he painted his most elaborate and perfect architectures. This is why his painting , like before, has no shadows, has bright colours, is clear, firm, defined. This is the main point: today like yesterday painting for Scelza is something in which the rational supremacy of style is crucial, because the creative process is for him basically a knowledge process. His utopia was not of neoromantic origin, in the same way as his image of the “negative”, that he is trying to portray in his latest pieces, is not irrational. His judgement on the “negative” derives its meaning from the nature or quality of his preceding utopia. Scelza’s emotions are intellectual, he makes them precise as a sting, an appropriate formal seal. Even the representation of the “negative” bears a clear and tense plastic character. Only beauty in art has the power of persuasion. And Scelza persuades us of the “negative”. His “entanglements” are an emblem, expressed with a rare clearness, of what does not work in the functionality of technological society, they are hidden under the apparent perfection of the system. Be careful though: at the same time, such “entanglements”, in the beauty of their formal structure, make us hope again that technological instruments will be at the service of humanity. So, once again, the “negative” turns into its contrary. Utopia reflourishes.

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Mario De Micheli


LE IMMAGINI DEL TEMPO matita su carta cm. 50x60- 1970 LE IMMAGINI DEL TEMPO matita su carta cm. 50x60- 1970

Italo Scelza i segni colorati / 17


Inabitacoli 1 matite su carta cm. 16x12 - 1978

Italo Scelza i segni colorati / 18


Italo Scelza i segni colorati / 19

Inabitacoli 2 matite su carta cm. 16x12 - 1978


Viva L'Italia fotogrammi dal film "Officina Italiana" fotomontaggi acquarellati su carta - 1975

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Inabitacolo - abitato matita su carta intelata cm. 120x120 - 1978

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laboratorio scenico Opere su carta - 1979

Italo Scelza i segni colorati / 22


lindsay e lo specchio matita su carta cm. 45x30 - 1981

Italo Scelza i segni colorati / 23


LINDSAY e i serpenti matite colorate su carta cm. 100x70 - 1981

Italo Scelza i segni colorati / 24


lindsay e l'avvoltoio matite colorate su carta cm. 100x70 - 1982

Italo Scelza i segni colorati / 25


L'angelo matita su carta cm. 50x50 - 1982

Italo Scelza i segni colorati / 26


capriola matite acquarellate su cartone cm. 50x30 - 1982

Italo Scelza i segni colorati / 27


il laboratorio matite acquarellate su carta intelata cm. 50x70 - 1982

Italo Scelza i segni colorati / 28


omaggio a bèjart matite colorate su carta intelata cm. 100x70 - 1982

Italo Scelza i segni colorati / 29


L'uccello danzante matite colorate su carta cm. 70x100 - 1981

Italo Scelza i segni colorati / 30


Contorsionista tecnica mista cm. 70x100 - 1981

Italo Scelza i segni colorati / 31


progetto trittico biscari matite colorate su carta intelata cm. 150x140 - 1983

Italo Scelza i segni colorati / 32


Italo Scelza i segni colorati / 33

IL DELFINO (studio) matita acquarellata cm. 50x35 - 1983


LA ZATTERA DEI NAUFRAGHI, TEMA CARO AGLI ARTISTI

THE CASTAWAY RAFT, A TOPIC BELOVED BY ARTISTS

La zattera dei naufraghi è un tema caro alla

The castaway raft has always been a topic

poesia e alla pittura, da sempre, da Omero a

beloved by poets and painters, from Homer

Shakespeare,

a

to Shakespeare, from Paolo Uccello to

Géricault. Italo Scelza cerca di rivivere in

Géricault. Italo Scelza is trying to put

termini attuali l’esperienza di Géricault,

Géricault's experience into modern terms,

immaginata come paradigmatica della condi-

imagining it as a paradigm of human

zione moderna, in una serie di piccoli pan-

condition at present times: a number of

nelli che costituiscono una specie di partico-

small panels build a kind of special

lare “vademecum”, oppure di un piccolo, se

"vademecum", or a small, as it were,

così si può definire, dizionarietto del disa-

dictionary giving definitions of disaster.

stro. Colori vivaci pur sotto cieli procellosi,

Bright colours under yet stormy skies,

corpi affastellati, pose manieristiche, cita-

disorderly put together bodies, mannerist

zioni da altri dipinti costituiscono gli ingre-

poses, quotations from other paintings: all

dienti di una pittura movimentata, nella

these elements are the main ingredients of a

quale il senso del trascorrere, della storia

lively painting style, for which all that

rapinosa degli elementi è tutto, e solo può

matters is in the flowing of events, in the

temperarla la gradevolezza del colore, la ric-

violence of natural elements.

chezza di una strutturazione cromatica che

Only pleasant colours and a rich colour

permane sempre rassicurante e confortevole

structuring can in some way mitigate it,

in un orizzonte che ondeggia e si frantuma.

giving it a sense of reassurance and comfort

Ed effettivamente le opere meglio riuscite

in a waving and disintegrating horizon.

mi paiono quelle nelle quali si vede il fascia-

The best works seem to be those in which

me delle navi che si disintegra creando

you see the planking of ships disintegrating

emblemi araldici d’invenzione, simbolo d’una

to create imaginative heraldic emblems,

signoria sulla natura irrecuperabilmente per-

which stand for a definitely lost power on

duta.

nature.

Corriere della Sera, 30 ottobre 1991

da

Pa o l o

Uccello

Corriere della Sera, october 30, 1991

Enzo Bilardello

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Enzo Bilardello


i segni colorati per la zattera

Italo Scelza i segni colorati / 35


la zattera matite colorate su carta cm.50x70 - 1990

Italo Scelza i segni colorati / 36


Italo Scelza i segni colorati / 37

STUDIO SULLA ZATTERA matite acquarellate su carta cm. 70x50 - 1991


la zattera (studio) matite su carta cm. 28x38 - 1989

Italo Scelza i segni colorati / 38


la zattera (studio) matite su carta cm. 28x38 - 1989

Italo Scelza i segni colorati / 39


IL COSTRUTTIVISMO MENTALE

DREAMS IN SUNLIGHT

Definirei la pittura di Italo Scelza una forma di costruttivismo mentale, manipolazione di oggetti che possono esistere solo come concetti, testimonianze di eventi accaduti, un modo quindi di replicare il tessuto misterioso dei sogni alla luce del Sole. E pittura solare lo è, quella di Scelza, nell’avvicendarsi di immagini cui non sempre è conferita presenza umana, ma che dell’umanità condividono il pulsare come nel flusso del sangue rapportato a quello dei fiumi, accenti d’acqua spumosa a ravvivare l’immobilità del cielo come esordio di spettacolo pirotecnico paradossalmente mediano, visione sottesa, quindi, di uno spazio non mai astratto e tanto meno astruso, ma perfino con connotazioni territoriali, dove si può individuare il percorso, sia pure tortuoso, verso la solarità. C’è qualcosa di rituale, in questo, come se l’esito fosse predisposto dalle esperienze emotive, dall’ansia di estrinsecazione, che è poi di superamento, dall’inappagabile desiderio di conseguire la precisa consapevolezza di poter fare della propria creatività conoscitiva lo strumento di recezione dei punti fermi di riferimento, temporali e spaziali, sui quali costruire il mitico edificio destinato ad accogliere quella specie di centrale nucleare che è la mente umana, troppo spesso considerata alla stregua di un chip di computer. La pittura di Scelza, per dirla con una espressione che rischia di suonare cliché, è un universo che si espande in ogni direzione, popolato di punti focali che fanno della prospettiva della memoria un continuo sconvolgimento pur sempre dominato dalla ragione, e che può, quindi assumere connotazioni musicali come a evocare il leggendario suono delle sfere dell’universo pitagorico. Ed è così che Scelza può trasmettere sulla stessa lunghezza d’onda di Leonardo. Egli stesso è solare, ottimista, costruttivo. Nell’etere dei nostri sentimenti, delle nostre ansie e incertezze, delle nostre sofferenze e angosce, il suo messaggio ci giunge, chiaro e distinto, come se viaggiasse da sempre nel tempo.

I would describe Italo Scelza’s painting as a form of mental constructivism, the manipulation of objects that can only exist as concepts, as evidence of things that have either happened, or not yet happened, or are even imagined, a way of reproducing the mysterious texture of waking dreams, of dreams in sunlight. And Scelza’s work is indeed solar painting in its alternation of images that sometimes lack human presence, but which share the pulsation of humanity, like the flow of blood in relation to the stream of the rivers, hints of foamy water, in order to enliven the stillness of the sky, like the beginning of a firework display albeit in daylight, thus a hidden vision of a space which is never abstract and certainly not abstruse, but which even has territorial connotations, where one can identify the route, however tortuous, towards solarity. There is something ritualistic about this, as if the outcome were conditioned by the emotional experience, by the craving to externalize, which is also the desire to exceed oneself, by the insatiable desire to achieve the precise awareness of being able to transform one's cognitive creativity into an instrument capable of receiving those fixed points of reference, temporal and spatial, on which to construct the legendary building designed to receive that sort of nuclear power station which is the human mind, too often considered as a sort of computer chip. Scelza' s painting, to adopt an expression which risks sounding like a cliché, is a universe which expands in every direction, dotted with focal points which continually transform the patterns of memory (the transformation is always under the control of reason), and which can therefore assume musicals, connotations such as the evocation of the legendary music of the spheres, associated with the Pythagorean universe. And it is this which enables Scelza to communicate on the same wavelength as Leonardo. He is himself solar, optimistic, constructive. His message reaches us loud and clear over the ether of our feelings, anxieties, uncertainties, our suffering and anguish, as if it had always traveled in time.

Carlo Pedretti

Italo Scelza i segni colorati / 40

Carlo Pedretti


i segni colorati per LEONARDO

Italo Scelza i segni colorati / 41


OFFICINA DUE matite acquarellate su carta cm 37x21 - 1999

Italo Scelza i segni colorati / 42


RIFLESSIONE matite acquarellate su carta cm. 39x29 - 1999

Italo Scelza i segni colorati / 43


L'ANGELO DI CARAVAGGIO

CARAVAGGIO'S ANGEL

L’angelo di Caravaggio ricorda all’evangelista Matteo di non dimenticare la trinità, la gerarchia della fede, l’angelo di Scelza tira le somme dopo vent’anni dal terremoto contando sulle dita le pietre che erano state case, chiese, palazzi. I ruderi sparsi sotto di lui hanno ormai riassorbito la polvere, non sono più detriti, macerie ma monumento. È Avellino e non è più Avellino. La ricostruzione ci risarcisce solo in parte, quello che è perso è perso per sempre. Erano mura solide per riparare ed ora sono puri ammassi geometrici, pani esausti illividiti dal tempo. Andiamo oltre sembra dire Scelza facendo il bilancio di quello che è stato unterremoto. Non bisogna temere dei bilanci e a volte sono necessari per capire quello che è successo troppo velocemente. I ruderi sono la testimonianza visibile del sisma, l’angeloScelza la testimonianza di ciò che non è visibile, delle ferite inferte nello spirito . Non ci sono in questa immagine i colori consolatori, Italo non si concede a sentimentalismi, trattiene la tavolozza dei suoi azzurri mediterranei, lascia nei tubi gialli ocra , i rossi orgogliosi. E come recitava Neruda “la morte non è allegria / la morte non è rumore / la morte è una festa nazionale” così Italo coniuga i suoi versi senza chiasso e senza rammarico. È, come l’angelo, spettatore e messaggero, come l’angelo il pittore deve rimangiarsi il dolore ed elaborarlo in altro, in impasto magari da sputare dietro le spalle. In questa ricostruzione non c’è nessun compiacimento, è il lavoro fatto bene. Mani pietose hanno già raccolto i morti, gli amministratori hanno deliberato, le maestranze ricostruito, ora dopo venti anni è arrivato il momento di raccontare tutto questo e Italo ne è maestro. Poniamo, come l’angelo, i polpastrelli delle dita ad incrocio, facciamo anche noi i conti e andiamo avanti senza voltarci indietro, ma senza dimenticare. È questo quello che Italo ci vuole dire, forse. Sergio Zuccaro

Caravaggio’s Angel remembers to Matthew, the Evangelist, not to forget the Trinity, the hierarchy of faith. That is how Scelza’s Angel sums up, after twenty years from the earthquake, counting on his fingers all the stones which once had been houses, churches and buildings. The ruins scattered around him have already reabsorbed the dust, they are no more rubbles and debris but a monument. It is Avellino but it isn’t Avellino any more. The rebuilding partially compensate us, what is lost is lost for ever. They were solid walls to give shelter, now they are pure geometrical piles, exhausted loaves turned lived by the time. “Let’s go farther” seems to say Scelza, striking the balance of what au earthquake has been. We shoulden’t fear the balances, sometimes they are extremely important to undestand what has happened too quickly. Ruins are the visible witness of a sismic event, Scelza’s Angel witnesses what is not visible, all the wounds inflicted to the spirit. in this image we can’t find any comforting colours, Italo doesn’t indulge in sentimentalism, he holds back his palette with the Mediterranean azure and leaves the yellow ochre and the pruod ruby inside their wrappings. As Neruda used to play “death is not cheerfulness/ death is not noise/ death is a National Festival” that is how Italo conjugate his verses, without noise, without regret. He is like the Angel, both audience and messanger, just like the Angel the painter has to take back his sorrow and work it out in something else, perhaps a mixture to spit behind his shoulder. In this rebuilding there is no satisfaction, it is just a- well done job. Mercifully they have already gathered all the dead, the local Administration has already consulted about the matter, skilled hands have already rebuilt, now after twenty years, time has come to tell everything, and Italo is a master of it. And has the Angel did, let’s cross our finger-tips and doing some sums let’s go ahead without turning back, but do not forget. This is what Italo wants to tell us, maybe. Sergio Zuccaro

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i segni colorati per i disastri di una terra

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I disastri di una terra 1 matite acquarellate su carta realizzati nel 1980 pubblicati nel 2000 cm.50x35

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I disastri di una terra 2 matite acquarellate su carta realizzati nel 1980 pubblicati nel 2000 cm.50x35

Italo Scelza i segni colorati / 47


I disastri di una terra 3 matite acquarellate su carta realizzati nel 1980 pubblicati nel 2000 cm.50x35

Italo Scelza i segni colorati / 48


I disastri di una terra 4 matite acquarellate su carta realizzati nel 1980 pubblicati nel 2000 cm.50x35

Italo Scelza i segni colorati / 49


I disastri di una terra 5 matite acquarellate su carta realizzati nel 1980 pubblicati nel 2000 cm.50x35

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I disastri di una terra 6 matite acquarellate su carta realizzati nel 1980 pubblicati nel 2000 cm.50x35

Italo Scelza i segni colorati / 51


NATURA MORTA matite acquarellate su carta cm. 28x38 - 1999

Italo Scelza i segni colorati / 52


Italo Scelza i segni colorati / 53

LETTO DI MORTE matite acquarellate su carta cm. 28x38 - 1999


Alcune principali edizioni grafiche pubblicate: 1973 "Mediterraneo" a cura di Dario Micacchi,

edizione Graphis 69 - Firenze

1975 "Ottana" a cura di Dario Micacchi,

edizione ENI - Roma

1977 "Egemonia" edizione autogestita da un gruppo di artisti 1980 "Gli stucchi colorati dal sole" a cura di Paolo

Portoghesi, edizione Arte club - Catania

1984 "SchĂŠmata" a cura di Carlo Petretti,

edizioni la Bezuca - Firenze

1990 "Itinerario 90" a cura di Costanzo Costantini,

edizioni Edma - Modena

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Alcune mostre personali: 1962 Galleria Passeggiata di Ripetta, Roma. 1964 Galleria La Mansarda, Napoli / Palazzo del Governo, Avellino. 1965 Galleria Linea, Salerno / Galleria Le Muse, Colleferro. 1967 Galleria La Navicella, Cagliari. 1971 Galleria Ciak, Roma. 1972 Galleria Tassoni, Modena. 1973 Galleria La Nuova Pesa, Roma / Galleria

S.Croce, Firenze / Galleria Arte Cortina, Cortina d’Ampezzo.

1974 Galleria Fante di Fiori, Bari. 1975 Galleria Centro Arte, Nola / Galleria Il

Portico, Cava dei Tirreni.

1976 Galleria S. Benedetto, Brescia. 1977 Antologica di pittura, Badia di Bettona

(Perugia) - Comune di Anagni.

1980 Galleria Carte Segrete, Roma. 1981 Galleria Le Ore, Milano. 1983 Galleria Comunale d’Arte Contemporanea, Arezzo. 1984 Mostra itinerante Galleria Arte Club, Catania. 1985 Galleria Art Message, Roma. 1986 Galleria Ariete, Roma / Galleria S. Vitale, Bologna. 1987 Galleria Fierarte, Frosinone. 1989 Galleria Carrier, Toronto (Canada). 1992 Galleria Ca’ d’Oro, Roma. 1993 Galleria Arte Club, Catania. 1995 Castello Longhi de’ Paolis, Fumone. 1997 Galleria L’Indicatore, Roma. 1999 Chiesa del Carmine, Avellino 2000 Antologica, Sala della Ragione, Anagni / Galleria The Court House, Toronto /

Sala Alitalia per l’Arte, Aeroporto “J.F. Kennedy”,

New York.

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BIOGRAFIA ESSENZIALE Italo Scelza, pittore e docente di pittura all’Accademia di Belle Arti di Roma, nasce ad Avellino nel 1939. Negli anni ‘50 è a Napoli per ragioni di studio. Nel 1960 soggiorna in Ciociaria, per poi trasferirsi a Roma. Nel 1970 prende studio a Milano. Dal 1962 è presente senza interruzioni nelle più importanti gallerie italiane. Sempre attento nell’annotazione del momento sociale dell’arte, è un nome ricorrente nelle mostre di forte tensione storica. I suoi primi interventi sul territorio iniziano nel 1973 a Gualdo Tadino (Immaginazione e Potere - Editori Riuniti), nel 1974 a Saronno (L’Uomo e la città), (Festival Mondiale della Gioventù di Berlino), nel 1979 (Le Piazze di Messina: Ipotesi per un gioco), nel 1980 (De Umbris Idearum - La Macchina della Memoria di Giordano Bruno). E’ specialista della venerazione per la memoria storica come tale ma rivissuta, e riedificata con lo spirito inquieto e dialettico della cultura contemporanea. A questo proposito si possono citare due interventi importanti: Gli Stucchi Colorati dal Sole (lettura del fiammeggiante Barocco di Catania) con testimonianza di Paolo Portoghesi e La Piazza diventò Teatro rigenerazione della possente manifestazione dei Gigli di Nola. Nel 1986 partecipa alla XI Quadriennale con un grande trittico Gli Uomini della Ricostruzione e nello stesso momento dipinge un altro trittico Il Gioco degli Scuri. Nel 1989 inizia l’esperienza americana soggiornando prima in Canada tenendo una mostra personale a Toronto e poi in California tenendo una mostra in S. Francisco. Le sue opere sono in molte collezioni pubbliche e private sia in Italia che in Europa. Negli ultimi due anni Italo Scelza rilegge pittoricamente La Zattera della Medusa di Théodore Géricault, l’opera ottocentesca nella quale il grande pittore francese avverte il dramma dell’uomo di oggi. Scelza vive attualmente tra Roma e il suo studio di campagna in Ciociaria nel territorio di Supino. Tra i suoi ultimi studi interessante la sua ricerca su Leonardo in collaborazione con il Prof. Carlo Pedretti, con il patrocinio dell’Hammer Museum di Los Angeles.

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ESSENTIAL BIOGRAPHY Italo Scelza, Artist and lecturer of painting at the Accademia di Belle Arti of Rome, was born in Avellino in 1939. He lived in Naples during the 1950S enabling him to study there. In 1960 he moved to Ciociaria, and after that to Rome. In 1970 he opered a studio in Milan. From 1962 onwards he has been in the most important Italian art galleries. Always aware of the social meaning of art, he is a current name in exhibitions of strong historic tension. His first attempts in this sphere started in 1973 at Gualdo Tadino (Imagination and Power-Editori Riuniti), in 1974 at Saronno (Man and the City), (The World Youth Festival in Berlin), in 1979 (The piazzas of Messina: Hypothesis for a Game) in 1980 (De Umbris Idearum - The Memory Machine of Giordano Bruno). He is a specialist in the veneration for the historic memory, like so but relived and recostructed with a restless spirit, and in touch with contemporary culture. We can refer to two important events regarding this: The Coloured plaster figures of the Sun (reading of the blazing Barocco of Catania) with the testimony of Paolo Portoghesi and The Piazza becomes Theatre, a regeneration of the powerful manifestion of the lilies of Nola. In 1986 he participated in the XI Quadriennale with a large tryptich The Men of Reconstruction and at the same time he painted another tryptich Il gioco degli Scuri. In 1989 he started his American experience living first in Canada and holding a personal exhibition in Toronto and then in California holding an exhibition in San Francisco. His works are in many collections both public and private, in Italy and the rest of Europe. In the last two years Italo Scelza has re-read pictorially La Zattera della Medusa of Theodore GÊricault, the 18th century work with which the great French artist feels man’s drama of today. Scelza now lives partially in Rome and partially in his studio in the Ciociaria countryside in the territory of Supino. Amongst his latest interesting studies, is his research on Leonardo in collaboration with Professor Carlo Pedretti, under the auspices of the Hammer Museum of Los Angeles.

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Alcune mostre collettive: 1962 IV Premio Nazionale di Anagni (premiato). 1965 III Premio di Pittura Città di Ariano

(2° premio).

1967 Rassegna regionale di pittura sull’affrancazione

delle terre, Frosinone (1° premio).

1968 Testimonianza sul Vietnam con Calabria, Caroli,

Florida, Mattia, Gismondi, Rea, Loreti e Turchiaro.

1969 Ricerche e ipotesi in Irpinia / Rassegna di

grafica internazionale, Roma.

1971 Indagini sull’aspetto surrealista di pittori

contemporanei, Roma / Rassegna di grafica

internazionale Galleria Ciak, Roma.

1972 VII Rassegna del Mezzogiorno, Napoli / Rassegna della Giovane Pittura Italiana, Genazzano / Gli artisti al

Festival del P.C.I., Roma / 100 artisti italiani per il

popolo del Vietnam, Galleria Bevilacqua La Masa,

Venezia / II Premio di Pittura Lunigiana Menhir d’Oro

1972, Villafranca Lunigiana / Rassegna d’arte

Montesilvano.

1973 XXI Premio del Fiorino Biennale Internazionale d’Arte,

Firenze / XXVI Premio Suzzara, Mantova / XVII Premio

Campigna, Forlì / V Edizione Incontri Silani, Cosenza / Rassegna Nazionale di pittura, Anagni / Immaginazio-

ne e potere Esperienza di gruppo, Gualdo Tadino /

Festival Mondiale della Gioventù, Berlino / Esperienze

di immagini sociali, Milano.

1974 Gli artisti italiani con il Cile, Galleria Alzaia, Roma, Genova, Milano / Il Cile come la Comune, Milano,

Parigi / L’arte presente, Amalfi / VI Edizione di Grafica

Incontri Silani, Cosenza / XXVII Premio Suzzara,

Mantova / V Edizione del Premio Mazzacurati,

Giulianova (fuori concorso) / V Premio Biennale di

pittura, Castelnuovo Magra, La Spezia (1° premio) /

L’uomo e la città, Biblioteca Civica, Saronno.

Italo Scelza i segni colorati / 58


1975 Egemonia-Esperienza grafica, Galleria La Nuova Pesa, Roma, Ascoli Piceno, Palermo. 1976 XXVIII Premio Suzzara Evidenza dell’imma gine, Paliano

XIII Premio del Disegno Galleria Le Ore, Milano.

1978 I Biennale di Reggio Calabria. 1979 Il Figurativo alle soglie degli anni ‘80 Palazzo Cariati, Napoli / Galleria d’Arte Moderna, Palermo. 1980 50 artisti per la Galleria Le Ore, Milano / Artificina-Parola e immagine Museo archeologico, Reggio Calabria / Ecologia interni esterni mostra di

gruppo Galleria Tavazzi, Roma / Leonardo Chàteau

sarriod de la tour, Vallée d’Aoste.

1982 Mostra Nazionale Arte e Ferrovia, Roma, Torino, Prato

/ Mostra Nazionale La cooperazione e la società in

crisi, Perugia, Livorno, Genova, Napoli / La Ruota del

Presente una situazione romana, Comune di Jesi.

1983 De Umbris idearum - intervento sulla macchina di Giordano Bruno - Napoli, Roma, Venezia. 1985 XI Quadriennale di Roma. 1988 Progetta la rappresentazione del “Giglio” a Nola. 1992 Esegue una grande scenografia presso l’Università

“La Sapienza” di Roma ispirata alla “Gerusalemme

Liberata”. 1994 Esegue a Sesto Fiorentino un grande mosaico. 1995 A cura di Carlo Pedretti e Giuliano Allegri esegue una

serie di dipinti e una pubblicazione grafica ispirate a

Leonardo, Amalfi, Anagni, Roma, Los Angeles,

Stoccolma, Miami.

1997 Arte a Roma, Galleria Comunale di Roma / Città

museo, Boville Ernica.

1998 Mostra Gruppo 5, Veroli. 1999 Mostra internazionale di disegno, Ino-cho

Paper Museum, Kochi, Giappone.

2000 Immagine d’impegno-impegno d’immagine, Roma.

Italo Scelza i segni colorati / 59


Bibliografia: Bruno Anatra Presentazione Mostra personale -Roma, 1962 Giuseppe Sciortino Fantasia espressionistica - «La Fiera letteraria» - 21-6-1962 Arturo Bovi Giugno Frusinate - «Il Messaggero» - 3-7-1963 Giuseppe Pensabene Capo Palinuro -«Il secondo d’Italia» - 14-7-1963 Franco Miele Un mondo ricco di suggestioni - «Il Popolo» - 29-6-1963 Mario Giuse Romagna La dimensione lirica - «Unione Sarda» 19-5-1964 Domenico Purificato Presentazione al Catalogo - Mostra personale - Napoli, 1964 Duilio Morosini Alle soglie dell’espressionismo astratto - «Paese Sera» 20-7-1964 Tonino Casatelli Madrid 64 - «Gazzetta Ciociara» - 10 aprile 1964 Carlo Giacomozzi Tensione metafisica - «Vita» - 25-6-1965 Alfonso Cardamone Memoria e storia di un artista - «L’Avanti» - 15-2-1966 Antonello Trombador Presentazione al Catalogo «testimonianze sul Viet-Nam» - 1963 David Gaeta Presentaismo - Italo Scelza - Cinema Sud - 1968 Guido Giuffré Presentazione al Catalogo - Mostra personale Galleria «Ciak» - Roma, 1971 Italo Avellino Un meridionale nella megalopoli - Vie Nuove - 2-2-1972 Dario Micacchi Natura e città delle opere di Scelza - «L’Unità» - 12-11-1971 Sandra Orienti L’Aggressività tecnologica di Italo Scelza - «Il Popolo» - 16-11-1971 Luigi Scrivo Il poetare di Scelza - Arti e lettere contemporanee - 8-11-1971 Luciano Marziano Progettazione di una società estetica - «Il Margutta» 12-11-1971 Duilio Morosini I giardini del futuro - «Paese Sera» - 18-11-1971 Paolo Ricci Saggio critico - Rassegna di Mezzogiorno - Napoli marzo 1972 Dario Micacchi Presentazione al Catalogo - Mostra personale di Modena - Maggio 1972

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Dario Micacchi Il linguaggio dei giovani - «L’Unità» - 21-4-1972 Dario Micacchi Italo Scelza - «Mediterraneo» - Edizioni Graphis 69 - Firenze Dario Micacchi Saggio critico - Catalogo Rassegna Genazzano - 8-10-1972 Ferruccio Veronesi «Il Resto del Carlino» - 17-4-1972 Mario De Micheli Presentazione al Catalogo - Personale Galleria «S. Croce» - Firenze Franco Simoncini «Vita» - 7-7-1973 Renzo Vespignani «Estasi tecnologica» - Testimonianza Guido Giuffré Presentazione mostra personale «Arte Cortina» - Cortina d’Ampezzo, agosto 1973 Dario Micacchi Saggio critico «Immaginazione e potere» - Gualdo Tadino, settembre 1973 Italo Scelza Esperienze e immagini sociali - «Arte Contro» - Milano, 10-11-1973 Mario De Micheli «L’arte presente» - Una pittura lucida - Amalfi, luglio 1974 Dario Micacchi «Una esperienza in Sardegna» - Saggio critico - Edizioni E.N.I. - Agosto 1974 Italo Scelza Testimonianza XXVIII Premio Suzzara Mario De Micheli Saggio critico - «L’uomo e La città» - Saronno, settembre 1974 Mario Lunetta Presentazione Catalogo - Mostra personale «Fante di Fiori» - Bari, novembre 1974 Gerardo Pedicini Presentazione catalogo - Mostra personale - Nola Sabato Calvanese «Il lavoro Tirreno» - febbraio 1975 Elvira Cassa Salvi «Scelza e tecnologia» - Corriera di Brescia, maggio 1976 Dario Micacchi «Unità» - 5-10-1976 Dario Micacchi Segnalazione Bolaffi per la pittura 1978 Daniele Maione «Il fantastico di Scelza» - Presentazione Catalogo personale Anagni Costanzo Costantini «Intervista con l’autore» - «Alla ricerca di spazi alternativi» - «Il Messaggero» 13-12-1977 Francesco Vincitorio «L’alienazione Urbana» - «L’Espresso» 3-7-1977

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Carlo Giacomozzi «Metafisica della Fabbrica» - «Vita» 7-10-1977 Dario Micacchi «Quando la città diventa allarmante» - «L’Unità» 7-10-1977 Mario De Candia «Inabitacoli» - «La Repubblica» 10-4-1980 Dario Micacchi «Frammenti di una tempesta da tenere a debita distanza» - «L’Unità» 3-4-1980 Giancarlo Ossola «Ecologia e Utopia» - «L’Unita» 6-2-1981 Alberico Sala «L’Uomo e il suo habitat» - «Corriere della Sera» - 18-11-1981 Sergio Seveso «L’officina di Scelza per una nuova pittura» - «L’Unità» 27-1-1981 Mario De Candia «La Macchina della memoria» - «La Repubblica 20-2-1983» Francesco Vincitorio «Un visionario figerativo» - «L’espresso» 6-3-1983 Dino Pasquali «La personale di Scelza fa riconciliare con la pittuta» - «La Nazione» 24-2-1983 Paolo Portoghesi Catalogo - «Gli stucchi colorati dal sole» - 1983 Gianfranco Proietti Catalogo - «Gli stucchi colorati dal sole» - 1983 Costanzo Costantino «I ricordi si colorano col sole» - Messaggero - 1984 - mercoledì 12 Carmine Benincasa «Gli anni 80 ovvero il decennio della memoria» - Leader arte Dario Micacchi «Scelza e il sangue del barocco catanese» - L’Unità - 28 ottobre 1985 Dario Micacchi «Italo Scelza: un barocco che chiude ombre e sangue» - L’Unità - 20 novembre 1985 Jolena Baldini (Berenice) «Di mostra in mostra» - Paese sera - 1986 Mario De Candia «Il giardino di Scelza» - Repubblica - 14 febbraio 1986 Renato Civello «L’inedito d’Italo Scelza» - Secolo d’Italia - venerdì 28 febbraio 1986 Gianfranco Proietti «La seduzione affascina l’uomo» - Italo Scelza - Penthouse Tonino De Luca «Provocazioni ecologiche nell’arte di Italo Scelza» - Il Tempo Marcello Fiorimanti «Italo Scelza e la ciociaria» - Il Messaggero Ferrucci veronesi

Italo Scelza i segni colorati / 62


Italo Scelza - «Città del Mundial» - Il Resto del Carlino Michele Fuoco «Gli itinerari di Italo Scelza» - La Gazzetta di Modena - 2 giugno 1990 Giuseppina Radice «I Naufraghi» - Espresso Sera - 12 aprile 1992 Franco SimonGini «La Zattera di Italo Scelza» - Il Tempo - 9 novembre 1991 Alfredo Noto «Credo nell’uomo e nella pittura» - Quigiovani - novembre 1991 Floriano De Santi Presentazione mostra personale alla Galleria «Cà d’oro» Roma e «Arte Club» Catania - 1991 Floriano De Santi «Felicità e Orrore» - Brescia 24 Ore - dicembre 1991 Enzo Bilardello «La Zattera dei naufraghi» - Corriere della Sera - mercoledì 30 ottobre 1991 Vito Apuleo «Speranza redentiva» - Il Messaggero - 21 ottobre 1991 Alfredo Noto «Verso l’Europa» - L’Umanità - 6 novembre 1991 Renato Civello «Italo Scelza l’epopea della crisi» - Il Secolo - dicembre 1991 Angelo Libranti «Italo Scelza» - Rugantino - 30 ottobre 1991 Alfredo Noto «Scelza all’Europarlamento» - Momento Sera Mario Lunetta Rispuntano capolavori nascosti - «Roma» il piacere dell’immagine - febbraio 1992 Costanzo Costantini «Presentazione Editrice Grafica» - Schémata 1994 Carlo Pedretti «Presentazione catalogo» - Schémata 1995 Loredana Rea «L’opera come lo specchio della memoria» - Flash Magazine 1995 Renato civello Italo Scelza, La “Forma” del mistero. “Secolo 1999” Giuseppe Neri L’altrove di Italo Scelza. RICCARDO SICA  « Nuovo Meridionalismo» 1999 SERGIO ZUCCARO  « La Zattera» DOMENICO GUZZI  « I disastri di una terra » 1999

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Edizione a Cura Francesco Ruggero Testi di Mario De Micheli Carlo Pedretti Sergio Zuccaro Biografia Graziella Farguoli Traduzioni Simona Bernabei Elvira Cacciotti Paggi Realizzazione grafica Aras Stampa Nuova Stampa Š Italo Scelza

un ringraziamento particolare a: Adalberto Pennesi Alessandra Zeppieri Carlo Di Cosimo Fabiana Pagani Filippo Catalano Loreto Pantano Maurizio Caramitti Patrizia Longhi De Paolis Stefano Giorgilli Vincenzo Liccardi




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