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Origini storiche del toponimo Bocale

Bocale, secondo lo scrittore Giuseppe Pensabene “si rifà alla parola dialettale bbuccari, buccarsi, cioè piegarsi, non si tratta di bocale inteso nel senso corrente di boccale, il piccolo recipiente per bere”. Primitivamente il nome originario era Boccale e non Bocale, Secondo lo storico V. F. Russo. Boccale fa riferimento alla radice del verbo buccare, cioè piegare, perché appunto “la costa comincia a segnare un gomito, per dirigersi subito dopo verso settentrione”. La spiegazione appare abbastanza plausibile e convincente, se non addirittura suggestiva.

Rappresenta il punto estremo, il limite sud-orientale della piegatura, il mitico promontorio di “Capo D’Armi”, dal greco Leukopetra Akroterion cioè promontorio di pietra bianca, come scrisse il geografo greco Strabone. Sulla cima è stata costruita nel 1861, ovvero con l’Unità d’Italia, la Torre Bianca di forma ottagonale sulla cui sommità la lanterna del faro ha orientato e tutt’ora orienta col suo lungo fascio luminoso la navigazione notturna dei marinai.

Appena doppiato il Capo d’Armi, là dove inizia il mare Jonio, il sole, che a Bocale spunta sulle dolci colline delle ultime propaggini Appenniniche, lì sorge sul mare, quasi a confondere il viaggiatore che ha l’impressione di trovarsi di fronte ad un nuovo sole, diverso da quello appena lasciato. È quella un’impressione che ho avuto e che ho sentito più volte raccontare da chi si è trovato a doppiare per la prima volta il Capo dell’Armi.

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