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n u mero
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autunno inverno
2011/12 C O S A C I R ISERVA l A N U O VA S TA GIONE: C O LO R I E LOOK P E R E s S E R E A LLA MODA
LASETTIMANA DELLAMODA Intervistando g l i addetti ai l avori a b biamo scoperto ch e . . . .
CUCINA
A SCUO LA DI C U C I N A : P rovaci anc h e tu!
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alla pagina TRILAB PARRUCCHIERI
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MODA autunno inverno 2011/2012 principali trend moda capelli
Gerusalemme “Una città nel deserto”
compro casa, e il mutuo? Intervista a Banca Santo Stefano
moda, moda e ancora moda A tu per tu con Vittorio Masciarelli
SPAZIO SOLIDARIETà Il Messaggio di Asia
COLLEZIONE TRILAB 2011/2012 Donna Chi credi che io sia?
avrò dei capelli fantastici Il mondo della ricostruzione
news, news, news Di tutto un pò!
MONDO LAVORO/DOMANDA E OFFERTA Un incontro in evoluzione
la settimana della moda vista da andrea benedeti settimana della moda 2011/2012 Le foto
make up
I consigli della make up stylist per l’autunno inverno 2011•2012
a scuola di cucina Specchio dei cambiamenti della società
EDITORIALE
ED H ITO RIA LE
airStyle, Fashion, Welness and More. è il pay off di Trilab. La moda, le tendenze, la bellezza sono
da sempre i nostri principi ispiratori, ma non solo! Perché la donna Trilab non è solo moda, fascino, apparire ma è anche viaggi, esperienze, cultura, informazione, confronto. L’obiettivo di Premier è proprio quello di offrire ciò che contraddistingue Trilab e molto di più, affinché diventi un mezzo che va oltre, che ci conduca in un nuovo mondo insieme alla donna vera, che la sera torna a casa e si confronta con le necessità quotidiane, che si ritrova a misurarsi con i pagamenti a fine mese, che desidera realizzare qualcosa per sè e per gli altri, ma non smette di sognare, desiderare e soprattutto sentirsi donna. Da oggi Trilab è
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HairStyle Fashion Welness and
Premier
GIACCA OVERSIZE
CAPPELLI PER TUTTI
Un must per l’autunno inverno? La giacca oversize vistosa ed eccentrica da abbinare a fuseaux o pantaloni attillati. Un particolare di seduzione impareggiabile? Indossala al posto del vestito abbinata ad altissime decollete.
Questa volta non ne potrai fare a meno! I primi freddi annunceranno il ritorno irresistibile del cappello. Dalle versioni più sobrie a modelli originali ed eccentrici. Ce n’è davvero per tutti i gusti. Uno spunto? Dsquared insegna.
SCARPE PER TUTTI I GUSTI Le calzature più trendy per l’autunno inverno hanno ancora il plateau mentre ankle boots e stivaletti tornano più forti che mai. Gli stivali sopra il ginocchio resistono e vengono ancora proposti da importanti brand. Intramontabili? Le decolleté.
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CLUTCH BAG MANIA
PIUME PIUME E ANCORA PIUME
Preziose, desideratissime, fashion sono le Alexander McQueen Clutch bag, borse gioiello decorate da borchie o teschi e grandi pietre. Le possiamo trovare in velluto, in pelle nera, tempestate di strass. L’unico neo? Il prezzo. Le fashion addicted comunque non si tireranno certo indietro…oppure si?
Lievi, colorate, divertenti. Le piume sopraggiungono a dipingere il mondo serioso della moda. Molto impegnative se abbinate all’orlo di un abito ma proponibili come divertente accessorio da accostare al proprio look.
TUTTO PIZZO
Desideri essere davvero originale? Punta sulla collezione di Mary Katrantzou, giovane stilista riconosciuta per i suoi abiti dalle stampe davvero fuori dal comune. Un tripudio di forme e di colori ispirate agli interni delle nostre case. Osser-
E’ il tessuto della seduzione per eccellenza. Proposto in piccoli inserti, su abiti eleganti o capi casual…non potrà mancare il pizzo. Segui l’ispirazione di Pucci, Dior, Ferragamo e Gucci.
vando tra i tessuti e le trame delle linee proposte si ha l’impressione di sbirciare attraverso il buco della serratura. Sarà per questo che la collezione ha così tanto successo? Dei capi di Katrantzou non potremo fare a meno, anche solo per trovare qualche spunto interessante magari per arredare il nostro salotto!
FOCUS SULLE UNGHIE Gioiosa, divertente e d’impatto. La manicure per l’autunno inverno propone dualismi di colore, texture e nuance inedite, arabeschi stravaganti e originali per un effetto stravolgente.
Roberto Cavalli
TESSUTI O ARREDAMENTO?
ACCESSORIO DI GRAN TENDENZA: I COLLETTI Indossali come se fossero delle collane: squadrati, arrotondati, in pizzo, pelliccia, pelle, in versione gioiello con catene, perle o diamanti. Dopo mesi di focus sulle spalle l’attenzione si sposta intorno al collo. Per quest’inverno anche il capo più anonimo acquisirà tutto un altro appeal.
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Ermanno Scervino
COSA possiamo CHIEDERE DI + ALLA
moda?
Trend e Proposte per l’Autunno Inverno 2011-2012
L
a parola chiave più gettonata per quest’autunno inverno? E’ presto detto: Vintage. Nelle nuove collezioni i creatori di moda hanno attinto direttamente al patrimonio stilistico degli anni passati interpretando suggestioni, richiami, must di rilievo che hanno contraddistinto tutti i decenni del 900, e non solo, per arrivare fino ad oggi. Il trend ha investito davvero tutto il mondo della moda, dai marchi più prestigiosi a quelli low cost. Ma le ispirazioni Retrò non si fermano alle scelte degli stilisti. Già da qualche anno ne stiamo respirando un’aria sempre più densa grazie alla proposta televisiva di serie di successo come Mad Men, indiscutibile omag-
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gio agli anni 60. La serie ha riscontrato tanto consenso di pubblico da aver determinato un accordo importantissimo tra i produttori e la Mattel che ha dato vita perfino a 4 dolls ispirate proprio ad alcuni tra i protagonisti. E cosa dire dell’irresistibile ritorno di oggetti che credevamo ormai dimenticati come il Juke Box, riproposto in chiave tecnologica come potente lettore cd o di certi prestigiosi pezzi d’arredo d’epoca presenti nei salotti più illustri?
anni20 E’ proprio il caso di dirlo. Nella vita tutto torna, così come nella moda.
Iceberg
Ermanno Scervino
D Squared2
Proprio nulla è stato risparmiato. L’autunno inverno ha attinto perfino al lontano 700 contraddistinto dal Barocco, movimento culturale legato ad uno stile di vita sfarzoso e tendente all’esagerazione e all’eleganza. Intarsi colorati, maniche vaporose, tessuti dai ricami appariscenti, esagerazione delle forme,
busti e corsetti stretti con forti lacci in vita, questi sono alcuni dei must più importanti riproposti per questa stagione e capitanati da una stilista che ne ha tratto forte ispirazione: Versace.
Il fascino retrò della moda
del passato
diventa una tendenza... Il fascino retrò della moda del passato diventa una tendenza che non
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anni30 Non mancheranno per l’autunno inverno anche gli influssi delle dive sofisticate, atletiche, fatali degli anni
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Uno spunto?
Diamo un’occhiata alle passerelle di Paul Smith, Chanel, Jean-Paul Gaultier, Dévastée
30. Oggi Versace sceglie come dettaglio dell’epoca la scollatura sulla schiena resa grintosa da elaborati nodi e intrecci. Just Cavalli richiama il look sporty fatto di tutine con
Dolce & Gabbana
Frankie Morello
Marco Di Vincenzo
muore mai e spesso neanche ci si accorge di indossarla! Avremmo mai pensato, ad esempio, per quest’autunno inverno di indossare alcuni dei capi must degli anni 20? Proprio così. Scegliendo le linee geometriche di abiti con scollature quadrate o a V, vestiti da sera leggeri di seta, tulle decorati con frange e perline stile charleston saremo davvero impeccabili. La nostra musa ispiratrice? Niente di meno che la grandissima Coco Chanel oggi reinterpretata da Gucci con la sua proposta rosso fuoco per la sera in versione superchic impreziosita con piume e strascico, da Ralph Lauren che propone i reclamatissimi cappelli a cloche, da Dior che allieta le passerelle con graziosi abitini sopra il ginocchio all’insegna di una femminilità d’altri tempi.
COSA possiamo CHIEDERE DI PIù alla MODA
Per questa stagione potremo davvero rivivere la magia di epoche passate, la firma di grandi stilisti e la memoria di icone intramontabili. shorts, zeppe e occhiali da sole. Tra le tendenze più prepotenti, però, in ricordo di quel decennio, farà capolino la pelliccia, in versione ecologica o autentica, vero e proprio capo o presente come accessorio per valorizzare il collo o impreziosire borse, scarpe, capi spalla.
anni40 Non possiamo fare a meno di pensare alle difficoltà affrontate dalle donne negli anni 40 quando la seconda guerra mondiale sopraggiunse destabilizzando qualsiasi riferimento. Anche l’abito subì importanti modifiche. Divenne ruvido, pratico, spesso declinato in gonne al ginocchio o pantaloni. Il look femminile si assoggettò ad una forte trasformazione assorbendo moltissimi tra i must tratti dal guardaroba maschile. Da ciò nasce il look TOM BOY così in voga per questa stagione, valorizzato da una vasta scelta di cappottoni da uomo, pantaloni con cravattini e sot-
tili bretelle, gilet, orologio, occhiali da uomo e mocassini. Uno spunto? Diamo un’occhiata alle passerelle di Paul Smith, Chanel, Jean-Paul Gaultier, Dévastée.
anni5060 Quest’autunno non mancheranno, comunque, la femminilità, il brio, il colore degli anni 50 e 60. Frankie Morello propone l’abito a ruota ispirato alla ragazza anni 50. Così come Dolce e Gabbana ripresenta la gonna con calzino. Yves Saint Laurent torna al sixties con uno sbracciato effetto pvc. Prada, Dkny , Max Mara, Anna Sui propongono il revival della mini. Naturalmente non ci sarà bisogno di ripro-
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Roccobarocco
la regola rimane sempre una:
non superare mai
tre colori
Il solito consiglio, però, rimane quello di giocare, di abbinare, di miscelare ma senza eccedere 12
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durre per filo e per segno gli outfit del passato. Basterà un capo per dare un tocco in più al nostro look. Fuori da ogni dubbio sarà il fortissimo richiamo al colore. Finalmente il nostro autunno inverno sarà allietato da toni accesi, vivaci, decisi ma ben mixati: arancione, ocra, blu elettrico, fucsia, verde, viola. Per restare chic ed evitare l’effetto too much, la regola rimane sempre una: non superare mai i 3 colori. A partire da questo, tutto il resto è possibile: il colore si esprime negli accessori nei vestiti, collant, scarpe e soprattutto nei cappelli.
anni70 Intramontabile anche quest’anno lo stile anni 70, riproposto già da alcune stagioni. Per il prossimo autunno inverno i creatori lo suggeriscono in versione romantica e hippie, moderna e ultra chic. Degne d’attenzione sono le proposte di Marc Jacobs, Paul & Joe, Gucci. Must di quegli anni? Decori stravaganti su giacche, gonne e accessori, camicie folk, pantaloni larghi, a
giacca oversize, elemento di riconoscimento inequivocabile di quegli anni, diviene uno dei MUST dell’autunno-inverno 2011. Si fanno strada proporzioni originali e linee eccentriche per un capo che richiederà coraggio nell'indossarlo. Si consiglia di abbinarla a vestiti dritti, affusolati o pantaloni aderenti. Consigliamo le proposte in passerella di Stella McCartney, Dolce & Gabbana, Isabel Marant, Miu Miu.
anni80
zampa, in velluto, cappelli e fiocchi come dettaglio sugli accessori o come chiusura di una cintura. Il solito consiglio, però, rimane quello di giocare, abbinare, miscelare ma senza eccedere.
Gucci
Iceberg
Continuando a cercare l’ispirazione tra gli archivi storici non si è potuto rinunciare agli anni 80. La
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Ecco i principali trend capelli autunno inverno 2011/2012 vintage-
style
Lo stile vintage dei vestiti e degli accessori travolge anche la moda capelli: anni 20, anni 60, anni 70, ce n’è per tutti i gusti. Interessanti le proposte di RODARTE e Marc Jacobs che propongono, cavalcando l’onda degli anni 70, lo stile hippy con capelli lunghissimi, sciolti sulle spalle, raccolti in trecce molto casual o in code laterali eventualmente arricchite da pietre, fiori, piume, fermagli o cerchietti.
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TENDENZE moda
CAPELLI Sempre piÚ le passerelle moda ci propongono tendenze ben definite anche per i nostri capelli. NASCE un legame stretto e inscindibile tra l’abito e il proprio taglio o colore. Via libera, quindi, allo studio delle sfilate, dei tessuti, delle tendenze proposte per scoprire interessanti orientamenti per la stagione
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stile ic h boho-c
caschetto anni 20
anni20
Gli indimenticabili anni 20 ci ripropongono il caschetto stile charleston, spesso e volentieri più corto che lungo e con una forma rotonda e liscia che potrebbe ricordare addirittura le linee del berretto francese. In una stagione dominata da spalle imbottite e colli importanti i capelli si accorciano non rinunciando ad un look femminile e rivisitato in chiave moderna grazie a proposte colore innovative o particolari sconnessioni per personalizzare la linea.
ri a o l o c rr e t a dell
boho-chic-
style
Hai i capelli ricci? Una delle tendenze più cool di stagione è senz’altro lo stile boho-chic, ovvero il capello spettinato ed arruffato ad arte, eventualmente abbinato a semi raccolti arricchiti da extension per farle arrivare ben oltre il punto vita che donano un allure molto bohemienne e femminile (ByBlos, Emilio Pucci)
anni60
I tessuti propongono colori vivaci, forti, saturi. L’autunno inverno vuole rallegrare la fredda e grigia stagione con note di colore a tinta unita o con fantasie anni 60. Ecco perchè il colore dei capelli si attenua. La stagione propone i colori della terra. Tornano le tonalità più naturali, mai monocolore ma illuminate da tocchi di colore più o meno accesi.
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frangia
frangia Se per questa stagione desideri provare la frangia (sì, rimane di moda), non basta accorciare due ciocche davanti.
La frangia di quest’inverno è larga e grossa. E per un tocco ancora più
trendy opta per una forma leggermente rotonda. In alternativa potresti portare i capelli sempre extra long con la riga spostata in maniera quasi esagerata su un lato.
1/ 2 A confermare un trend che già da
il lungo 18
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un po’ sembra aver preso piede, puoi optare per tagli metà corti metà lunghi: quasi rasato da un lato, ma con una frangia/ciuffo abbastanza lunga sulla fronte. Per quel che riguarda i capelli cortissimi emerge una nuova e divertente variante che prevede una leggera cresta (ma quasi impercettibile) nella parte centrale del capo.
long-
style Scegli i capelli lunghi? Addolciscili con onde morbide per un effetto capelli mossi dal vento. La parola d’ordine è movimento naturale. Come ottenerlo? Con il diffusore e il giusto styling, se i capelli sono già predisposti al movimento, oppure grazie all’immancabile ferro ondulante dal diame-
tro grosso per un effetto estremamente morbido.
brigh-
light
Il tuo colore non deve passare inosservato? Scegli la tecnica brigh light di estrema tendenza sia per le giovanissime che per le donne un po più mature. Puoi colorare orizzontalmente le punte dei capelli per riprodurre l’effetto capelli al mare leggermente schiariti sulle punte.
raccolto Stanca dei soliti tagli? Per le prossime stagioni preparati ad una fresca ondata di novità. L’acconciatura sta tornando! Andranno sempre più di moda capelli raccolti molto naturali ma dall'aspetto sano, forte e lucido.
il raccolto
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Gerusalemme una città nel deserto
“una città nel deserto”
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erusalemme è adagiata tra i monti dell’altopiano della Giudea ed è incastonata, come una perla, tra la valle del Cedron e la Valle del Sion. Perdendo lo sguardo tra gli ulivi e la vegetazione che la incorniciano, ci è difficile credere che la città sorga nel cuore del deserto roccioso di Giuda; il nostro stupore, non appena la scorgiamo abbracciata dalle sue alte mura, non dista molto dai viandanti che, nei secoli passati ci hanno preceduto. Giungendo da est, percorsa cioè la strada aperta da crociati e pellegrini un migliaio di anni fa, lo sguardo indugia sulla terra polverosa in cui le piante di ulivo affondano le loro radici e le cui fronde sono mosse da una continua brezza che, alla sera,
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Perchè Santa?
Per i Cristiani è il cuore del Cristianesimo, per gli Ebrei simbolo del loro passato e speranza del loro futuro, per i Mussulmani, luogo in cui Maometto fu elevato al cielo.
ci costringe a coprirci. Spingendo lo sguardo oltre il Monte degli Ulivi su cui siamo, scorgiamo, nella vallata sottostante, i nudi massi del cimitero ebraico che fronteggiano, dalla parte opposta del declivio, la Porta d’Oro, incastonata e murata sul muro orientale della città. Oltre alla Porta d’Oro, vediamo svettare la Cupola della Roccia, dalle tipiche fattezze arabeggianti e, poco più in là, la sagoma del Santo Sepolcro. In un istante, possiamo abbracciare più di mille anni di storia e racchiudere in una fotografia, proprio come fanno le mura, i luoghi di culto delle tre più grandi religioni monoteiste del mondo. Mano a mano che ci avviciniamo, la cinta difensiva, che identifica la parte vecchia, si rivela sempre più imponente. I mattoni squadrati di roccia color sabbia, risalenti a più epoche,
ci guidano nel percorrere il perimetro la cui regolarità è interrotta solamente dalle porte che, da duemila anni, costituiscono i passaggi obbligati per quanti vi abitano, si recano al mercato o visitano i luoghi storici e sacri. (Le mura, così come noi le possiamo vedere oggi, furono fatte costruire da Solimano il Magnifico, sultano vissuto nel sedicesimo secolo). Fin dall’esterno, l’idea di separazione sembra essere uno dei mattoni su cui poggia, paradossalmente, la maestosità di questa città più volte assediata, conquistata, distrutta e ricostruita. Gerusalemme non è una città come le altre; il suo cuore è spaccato in quattro parti, ciascuna parte corrispondente ad un quartiere il cui tratto dominante è l’identità religiosa. Per questo, entrare in un quartiere, significa realmente entrare, ogni volta, in un mondo chiuso in sè stesso
ed autosufficiente in cui l’incontro con l’altro – sia esso straniero, turista o di religione diversa – è, talvolta, a mala pena tollerato per necessità. Il dedalo di strade del suk (mercato) multicolore e vociante che si snoda lungo il disordinato labirinto di viuzze del quartiere musulmano contrasta con l’austerità ordinata del quartiere ebraico. Le botteghe e l’odore delle spezie lasciano il posto alle vetrine e al cibo kosher e segnano dei confini invisibili ma invalicabili. Sotto lo sguardo attento dei militari, nei luoghi di culto e di maggior passaggio, la folla si assembla e si dissolve continuamente ma, soprattutto, si mescola. Infatti, la Storia ha voluto che gli stessi luoghi fossero fondamentali per cattolici, ebrei e musulmani. Ad esempio, varcata la Porta dei Magrebini o del
Vera Citton
Autore emergente, ama definirsi “un’anima sognatrice”. Dopo una solida formazione umanistica, che le ha dato le basi per muoversi in un contesto lavorativo sempre più precario e paradossale, ha deciso di non arrendersi e, nonostante le difficoltà, di impegnarsi nel dar voce alla propria passione: scrivere. Scrive alla sera, dopo le incombenze lavorative”
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Molte città in una:
Gerusalemme è l’unica città santa per ebrei e cristiani e considerata sacra dagli islamici La comunità internazionale non l’ha riconosciuta come Capitale dello Stato di Israele tanto che la maggior parte delle ambasciate sono a Tel Aviv
Letame ed attraversato il check-point per entrare nel quartiere musulmano, alla nostra destra si apre la vista sul Muro del Pianto. La parete, nelle cui fessure gli ebrei infilano dei foglietti con scritte le loro intenzioni, è l’unica rimasta del Tempio di Gerusalemme, il luogo più sacro all'Ebraismo. Dall’altra parte, i musulmani credono che Maometto abbia compiuto un viaggio spirituale a Gerusalemme e che, una volta arrivato, avrebbe legato il suo cavallo alato nei pressi del muro. Al di là del muro, nei luoghi in cui sorgeva il Tempio, ora c’è la Spianata delle Moschee. Ma Gerusalemme pullula di paradossi come questo; lo stesso Santo Sepolcro è diviso tra sette congregazioni. Eppure, nonostante le profonde spaccature culturali e le conseguenti tensioni che si concretizzano nell’abitare case-fortino o nel muoversi a sguardo basso per strada, v’è qualcosa che la tiene unita. Forse il suo (precario) equilibrio poggia su delle mura, siano esse reali o immaginarie, che la mantengono tale quale è sempre stata. Gerusalemme, dunque, ci appare così: divisa ed indivisibile al contempo forse perchè... il suo nome significa “Pace”.
APPUNTI DI VIAGGIO
Molte città in una
Gerusalemme è l’unica città santa per ebrei e cristiani e considerata sacra dagli islamici. La comunità internazionale non l’ha riconosciuta come Capitale dello Stato di Israele tanto che la maggior parte delle ambasciate sono a Tel Aviv.
Perchè Santa?
Per i Cristiani è il cuore del Cristianesimo, per gli Ebrei simbolo del loro passato e speranza del loro futuro, per i Musulmani, luogo in cui Maometto fu elevato al cielo.
Lo tsatar
Tipico della cucina araba, dal sapore intenso e deciso, lo tsatar (o za’atar) è un preparato a base di timo secco, semi di sesamo e sale a cui, talvolta, è aggiunta della maggiorana, sempre essiccata. Lo si consuma unito all’olio e alla ricotta salata per condire la pita, il tipico pane piatto.
Cibo kosher
Il cibo kosher, in ebraico “adatto”, indica un cibo preparato in accordo con le regole della religione ebraica.
La Porta d’Oro
Conosciuta anche come Porta della Misericordia, è la più antica delle 8 Porte di Gerusalemme e l’unica ad essere murata. Secondo la tradizione ebraica, si aprirà quando il Messia ritornerà.
I Quartieri di Gerusalemme
A differenza delle città europee, i cui quartieri traggono generalmente nome dalle attività artigiane che v’erano un tempo, quelli di Gerusalemme sono distinti per religione. Vi sono dunque quattro Quartieri; il cristiano, il musulmano, l’ebraico e l’armeno.
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NON CHIEDERE IL SOLITO COCKTAIL SCEGLI LA RICOSTRUZIONE ALLE PROTEINE PERSONALIZZATA STEP 1:
Diagnosi professionale
STEP 2:
Trattamento professionale personalizzato
STEP 3:
Lunga durata del trattamento grazie al sistema di bilanciamento del pH
COMPRO CASA... e il
mutuo?
Intervista a:
L’
acquisto di una casa per le famiglie è il sogno di una vita, poiché rappresenta un simbolo di sicurezza e tranquillità ed è la raffigurazione stessa del nucleo familiare.
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Sono molti gli italiani che possiedono l’abitazione di proprietà, altrettanto numerosi sono quelli che ricorrono ai mutui per acquistare una casa. Muoversi nel complesso mondo dei finanziamenti non è certo facile per chi non è del mestiere ma diventa condizione imprescindibile per poter
prendere delle decisioni che condizioneranno buona parte della propria vita. Per non trovarsi impreparati e poter attuare delle scelte in piena consapevolezza abbiamo chiesto a Banca Santo Stefano di suggerirci qualche informazione in più.
Cos’è il mutuo e perché si chiede? Si tratta di un finanziamento a mediolungo termine che il cliente chiede alla banca solitamente per l’acquisto della prima casa e che in genere ha una durata che va dai 5 ai 30 anni. La somma prestata deve essere rimborsata con rate di importo costante o variabile che sono di solito mensili o semestrali. È chiamato “mutuo ipotecario” perché il pagamento delle rate è garantito da un’ipoteca su un immobile. Soprattutto per un giovane quindi, accendere un mutuo in questo difficile momento congiunturale, può essere un impegno da valutare con molta attenzione. Esistono diversi tipi di mutuo: a tasso fisso, a tasso variabile, a tasso misto, ecc.
Quali sono le differenze e quale tasso scegliere se si decide di accendere un mutuo? Se si sceglie un mutuo a tasso fisso, per esempio, il tasso di interesse resta quello stabilito dal contratto per tutta la durata del mutuo. E’ consigliabile a chi vuole essere certo degli importi delle singole rate e dell’ammontare complessivo del debito da restituire sin dal momento della firma del contratto.
La scelta può ricadere anche su un mutuo a tasso misto, ovvero il tasso di interesse può passare da fisso a variabile (o viceversa) a scadenze fisse e/o a determinate condizioni indicate nel contratto. Vantaggi e svantaggi sono alternativamente quelli del tasso fisso o del tasso variabile.
Per chi è consigliabile il mutuo a tasso misto? Come abbiamo visto, spesso si arriva alla stipula del mutuo con le idee ancora poco chiare e con tanti dubbi, oppure il momento di mercato è particolare e si preferisce prendere tempo per capire meglio quali potranno essere gli andamenti futuri. In questo caso è consigliabile optare per il tasso misto.
Il mutuo può avere una durata anche di 20 anni. In un arco così lungo di tempo possono succedere tante cose. Esistono delle tutele che l’utente può avere in caso di difficoltà nel pagamento delle rate? Ad oggi, in effetti, molte banche hanno creato dei prodotti mirati a offrire garanzie ulteriori ai propri clienti. Banca Santo Stefano, ad esempio, pro-
pone Mutuosicuro, un finanziamento garantito da ipoteca che prevede la stipula di una polizza assicurativa per coprire i rischi per perdita non volontaria del lavoro, ricovero ospedaliero, invalidità temporanea o permanente o decesso. Mutuosicuro finanzia fino all’80% del valore dell’immobile con durata massima fino a 30 anni. Il rimborso avviene con rate mensili, trimestrali o semestrali, a seconda delle esigenze del cliente. Il tasso di interesse è variabile indicizzato all’Euribor o tasso Bce oppure misto fisso/variabile rinegoziabile ogni 5 anni. Mutuosicuro offre, con un piccolo incremento della rata mensile, uno strumento finanziario che aiuta a contenere le eccessive fluttuazioni dei tassi di mercato, fissando un tasso massimo che protegge in caso di forte crescita dei tassi. Consente, inoltre, di trasferire il vecchio mutuo acceso presso un altro istituto per beneficiare di condizioni migliorative.
Per approfondire le informazioni su Mutuosicuro rivolgiti a qualsiasi filiale di Banca Santo Stefano.
Se la decisione ricade invece su un mutuo a tasso variabile, il tasso di interesse può variare a scadenze prestabilite rispetto al tasso di partenza secondo le oscillazioni del parametro di riferimento, di solito un tasso di mercato o di politica monetaria. Il tasso variabile è consigliabile a chi vuole un tasso sempre in linea con l’andamento del mercato e può sostenere eventuali aumenti dell’importo delle rate, o ritiene che nell’arco della durata i tassi scendano con conseguente minore esborso.
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A TU PER TU CON
VITTORIO MASCIARELLI DIRETTORE CREATIVO AGENZIA BOOKIN
e ancora
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e ancora
Non ne avremo mai abbastanza!
Sfogliando riviste, navigando in internet, ascoltando trasmissioni intere dedicate all’argomento è facile confondersi rischiando di non capire più quale corrente seguire.
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er chiarirsi un po’ le idee ci siamo affidati ad un vero e proprio guru nel campo: Vittorio Masciarelli, consulente d’immagine a livello internazionale e direttore creativo a Milano dell’Agenzia di Moda Bookin, approfittandone anche per “rubargli” qualche dritta per pensare alla moda come un obiettivo professionale magari intraprendendo la carriera di modella. Conoscere Vittorio rende senza dubbio questo mondo ancora più affascinante ed elettrizzante. L’energia, il dinamismo, la professionalità che si respirano all’interno della sua agenzia, il modo quasi riverente di maneggiare un tessuto, suggerire una posa, cercare l’attimo perfetto in uno scatto, chiariscono fin da subito un primo inequivocabile concetto. Nella moda nulla è affidato al caso. “La moda è ricerca, precisione, espressione di una personalità; la moda è comunicazione”, così esordisce Vittorio. Cosa ci ha consigliato per questa stagione? Prima di tutto capire cosa desideriamo comunicare attraverso la nostra immagine. E poi dare libera interpretazione ai principali trend. “La moda della stagione fredda ci re-
gala la possibilità di valorizzare tutte le donne con femminilità e classe” così debutta tra uno sguardo al set fotografico ed un momento di raccoglimento in cui l’espressione si fa assorta, concentrata, quasi assente, nello sforzo evidente di voler richiamare alla mente gli spunti più importanti. Ma poi subito gli occhi azzurro ghiaccio si rasserenano e riprende come un fiume in piena. “Il buon gusto fa da padrone, declinato in una vasta scelta di colori dai pastello passando per le tonalità neutre a quelli più intensi e vibranti, proposti anche su pellicce, cappotti o mantelle. Oro e metalli preziosi ci vestono e ci esaltano, accostando tessuti dorati, lucidi e scintillanti. Cosa non può proprio mancare nel nostro armadio? Cardigan, cappelli, cinture gioiello, borse pochette e un tocco di arancione e rosso che ritroviamo su strade e riviste”. Ma Vittorio è una fonte inesauribile di spunti e suggerimenti e non manca certo di stupirci regalandoci preziosi dettagli di stile per i nostri capelli e il trucco. “Le tendenze per i capelli vengono come sempre ispirate dalla moda e dalle passerelle” continua. “ Il risultato è
una bellezza originale ma soprattutto impeccabile. Dal corto al lungo ciò che determina la contemporaneità è il peso delle masse che si spostano e cambiano forma grazie a bilanciamenti importanti e ben strutturati. Per il make up assistiamo ad un grande ritorno delle ciglia finte per valorizzare lo sguardo acceso da effetti smoky eyes non più neri ma colorati, osando l’utilizzo di molte tinte anche dal carne ai marroni più caldi”
I minuti trascorrono e la sensazione è quella di poter rimanere ad ascoltarlo per ore ma il tempo incalza e c’è un altro importante obiettivo da portarsi a casa. Come entrare a pieno titolo nel mondo della moda? Vittorio sorride. Quante volte si è trovato a decidere del futuro di tanti giovani che hanno riposto in lui tutte le loro speranze. Sorride perché sa che nulla è regalato e chi arriva alla vetta è colui che ha dimostrato ambizione, perseveranza, lungimiranza e tantissima professionalità. “Essere delle belle ragazze non significa poter fare la modella”. Così dichiara probabilmente insinuando un velo di delusione in molti di noi. “Chi decide di muovere questo passo prende un importante impegno verso se stesso, prima di tutto, ma anche verso l’agenzia che lo gestisce. Per le ragazze
“La moda è ricerca, precisione, espressione di una personalità; la moda è comunicazione”
italiane consiglio di iniziare presentandosi in una struttura seria e che soprattutto possa vantare anni di esperienza e clienti solidi. L’incontro con l’agenzia e con il booker che visiona la ragazza permette di comprendere se è il caso di continuare o meno. Naturalmente questo è solo il primo passo. E’ fondamentale non perdersi in illusioni. La strada è lunga e difficile. Se ne vale la pena si inizia a costruire un primo book di presentazione che sarà utilizzato dall’agenzia stessa per proporre le modelle ai clienti”. Vittorio continua a raccontare e per quanto ripeta di tenere i piedi per terra è facile essere travolti da una voglia irrefrenabile di far parte di quel mondo. “L’agenzia gestisce immagine e materiale fotografico della modella” continua “inviandolo ai clienti e valutando se è il caso di prevedere cambiamenti di look per ottenere un miglior risultato. Da quel momento ha inizio la competizione per le ragazze che si presentano ai vari casting di lavoro nella speranza di essere scelte rispetto alle tante altre. Non serve essere alte 1.80!” afferma, rincuorando molte di noi, “serve carattere, grinta, un bel corpo longilineo e soprattutto un viso interessante. L’altezza minima per sperare in risultati seri è 1.74 e la taglia è la 40!” Lettori? Ci siete tutti o ho perso qualcuno per strada? Poi, però, rincuora: “Si può lavorare anche con misure diverse ma sicuramente la strada sarà più tortuosa. Generalmente ragazze di altezza inferiore a 1.74 sono utilizzate soprattutto nel reparto Beauty e Cosmesi Viso e Capelli. Ma le regole del gioco non cambiano” Vittorio finisce di pronunciare queste parole che subito l’attenzione si concentra sul set nel suo studio. Lo scatto non riesce come dovrebbe. Manca il clima giusto. Vittorio mi saluta e con il suo solito sorriso mi porge tre baci sulle guance. Ci alziamo. Sto per arrivare alla porta quando da lontano mi giungono le sue ultime allegre parole: “Non mancare di augurare il mio Buona Fortuna a tutte”. Detto! Fatto!
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Asia
I L
M E S S A G G I O
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Q uando aspe t t i un bambino . . . la prima cosa che ti chiedi è se sarà un maschietto o una femminuccia; cerchi di immaginare il colore dei suoi occhi, l’emozione del suo sguardo, lo stupore di abbracciarlo. Indaffarata tra la ricerca del nome perfetto, i disagi della gravidanza, la disposizione della cameretta, la scelta del corredo, i mesi scivolano veloci e felici, tra mille trepidazioni, ansie, incertezze ma comunque convinti che tutto andrà bene. L’ho vissuta così anch’io fino a quando sono stata travolta dal messaggio di Asia. Asia è una bellissima bimba dagli occhi blu scuro. Quando è nata ha riempito il cuore di mamma e papà di gioia, aspettative, amore, così come succede con tutti i bimbi trepidamente attesi quando vengono al mondo. Asia, però, ha vissuto solamente 4 giorni. Perché? Non ci sono spiegazioni…solo quelle asettiche, ingiuste, incomprensibili pronunciate dai medici: “Una rara malattia, una malattia metabolica”. Questo è stato detto ad una mamma e ad un papà increduli. “Probabilmente non supera la notte”…e d’improvviso la lista di valori, priorità, certezze si stravolge. I vestitini, la stanzetta preparata, la stanchezza per il parto non contano più; premono le parole, pesano i minuti, conta la speranza, il desiderio di sentire… “ci siamo sbagliati”. Così non è stato. Asia, tenace come una guerriera, ha guidato mamma e papà lungo un percorso terribile e doloroso, lasciando loro, però, un prezioso regalo. Per questo ora scrivo. Per portare a tutti voi il Messaggio di Asia: quello prodigioso per coloro che l’hanno vista passare come una stella cadente rara, luminosa e fugace e hanno potuto “dare un senso” a ciò che in realtà non lo aveva, stringendosi ancora di più nell’amore, nella consapevolezza di ciò che conta davvero, nella riscoperta di una nuova scala di valori. E poi, il messaggio per tutti noi: contribuire allo studio delle malattie metaboliche ereditarie, regalando un futuro più sereno a tanti piccoli malati. Se anche tu desideri lasciarti travolgere dal Messaggio di Asia e dare un senso a ciò che è accaduto a lei e alla sua famiglia, questo spazio è per te. Imparando a conoscere questo mondo senza averne paura ma con consapevolezza e desiderio di combattere per raggiungere nuovi obiettivi, potrai aggiungere alla lista nascita di molti bambini un prezioso regalo.
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Malattie metaboliche ereditarie: la differenza sta in un enzima Le MME sono malattie genetiche responsabili del malfunzionamento del metabolismo, ossia quel processo chimico necessario perché il cibo ingerito si trasformi in energia per l’organismo. La trasformazione, che avviene prima nello stomaco e poi nell’intestino, è possibile grazie agli enzimi. Quando uno di questi enzimi manca o presenta delle anomalie, da una parte si accumulano sostanze tossiche e dall’altra si assiste ad una mancanza di energia per l’organismo. Le malattie metaboliche possono avere diversi stadi di gravità. Possono presentarsi in forma acuta neonatale, possono insorgere più tardi nel lattante oppure manifestarsi in varianti che si rivelano solo in condizioni particolari. Se non riconosciute in tempo la persona che ne è colpita va incontro a gravi danni fisici e mentali, al coma e anche alla morte prematura, così come è successo ad Asia. Ad oggi nasce un bambino metabo-
lico ogni 2000 nati e si presume che in Italia ci siano più di 20.000 malati metabolici.
La cura terapeutica
Le Malattie Metaboliche Ereditarie possono essere diagnosticate ricercando metaboliti anomali o abnormi concentrazioni di metaboliti normali nei fluidi biologici. Spesso sono necessari iter diagnostici lunghi e complessi per una prima definizione del difetto metabolico. Molte di queste patologie sono curabili attraverso l’eliminazione dalla dieta delle fonti alimentari che causano i metaboliti interessati dal blocco enzimatico e con l’utilizzo di farmaci e cofattori enzimatici in grado di facilitare la depurazione dell’organismo dai prodotti tossici. Molto spesso richiedono l’uso di farmaci orfani, prodotti farmaceutici non presenti sul mercato per il loro scarso rendimento economico perché poco remunerativi.
Quanto sono rare? Le Malattie Metaboliche Ereditarie hanno avuto per molto tempo e soprattutto nel nostro Paese fama di patologie rare od eccezionali. Solo recentemente, grazie all’enorme progresso nel campo diagnostico e terapeutico, tali patologie hanno raggiunto anche da noi una connotazione ben precisa. Con il controllo sempre più efficace delle patologie infettive e nutrizionali la percentuale dei ricoveri per malattie su base genetica è circa pari al 1015% nei principali Centri Pediatrici.
L’importanza della diagnosi per salvare una vita Una diagnosi precoce può in molti casi consentire una terapia in grado di far regredire il danno metabolico in atto permettendo un pieno recupero funzionale o limitando il danno e gli esiti a distanza (handicap psichici e neuro-motori). Laddove questa possibilità non esista, la diagnosi consente di fornire ai genitori specifiche informazioni genetiche concernenti futuri figli.
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Attualmente, ad esempio in Veneto, le analisi neonatali indagano solo 3 malattie genetiche di cui 1 metabolica: la fenilchetonuria.
zione Studio Malattie Metaboliche Ereditarie) dall’unione di un gruppo di famiglie con figli colpiti da M.M.E. con l’obiettivo di affrontare insieme
La fenilchetonuria
La malattia metabolica più frequente e per la quale esiste nel Veneto uno screening neonatale è la fenilchetonuria. Un bambino affetto da fenilchetonuria non può cibarsi di proteine animali come un bambino sano. Il suo metabolismo non è in grado di trasformare un aminoacido, la fenilalanina, per cui deve sottostare ad una rigida dieta in quanto la fenilalanina è contenuta nella maggior parte degli alimenti di cui ci nutriamo. È fondamentale una diagnosi precoce per queste malattie altrimenti i malati vanno incontro ad un accumulo di queste sostanze pericolose che possono danneggiare in modo irreparabile gli organi e soprattutto il cervello.
In Veneto … Cometa a.s.m.m.e Nel 1992 in Veneto nasce l’Associazione Cometa A.S.M.M.E. (Associa-
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le difficoltà legate alla malattia. L’Associazione Cometa A.S.M.M.E conta oggi oltre 3500 soci e rappresenta più di 500 pazienti provenienti da tutta Italia curati pres-
so l’Unità Operativa Complessa M.M.E. diretta dal dott. Alberto Burlina all’interno del Dipartimento di Pediatria dell’Azienda Ospedaliera di Padova. Oltre a sostenere le persone colpite da MME e promuovere e finanziare attività di ricerca e di studio, è quotidianamente impegnata a sensibilizzare sia l’opinione pubblica che le Istituzioni Sanitarie al fine di elevare la conoscenza sulle MME e qualificare l’assistenza medica sui malati. Cometa A.S.M.M.E si è battuta per avviare in Veneto lo Screening Neonatale Metabolico Allargato con tecnologia TANDEM MASS SPETTROMETRIA che consente l’indagine su oltre 40 malattie metaboliche eredi-
tarie. Questo strumento permette di avere una diagnosi precoce ed intervenire quindi tempestivamente per salvare la vita del bambino e limitare i danni psico-fisici, se non addirittura evitarli. Grazie all’intensa attività di volontariato, alla generosità di tantissime persone e alle innumerevoli iniziative di solidarietà che l’Associazione ha intrapreso in questi anni, attraverso una costante raccolta fondi, Cometa A.S.M.M.E. ha acquistato particolari apparecchiature scientifiche per la diagnosi e lo studio di nuove patologie donate all’Azienda Ospedaliera di Padova ed operanti all’interno dell’Unità Operativa Complessa MME ed ha inoltre finanziato borse di studio e contratti a progetto per personale medico e non, per un importo di quasi e 900.000,00.
Le malattie metaboliche non coinvolgono solo i bambini. Cometa A.S.M.M.E sta sensibilizzando le istituzioni sanitarie per ottenere un centro di diagnosi e cura per i malati metabolici per tutto l'arco della vita
Vuoi cogliere il messaggio di Asia?
Come si manifesta una Malattia Metabolica Ereditaria?
A volte anche subito dopo la nascita o nei primissimi mesi di vita il bambino presenta delle caratteristiche cliniche anomale: torpore, sonnolenza, ipoglicemia, vomito, stato di coma, ecc, oppure la malattia, se presente, si acutizza in seguito a febbri o influenze. Esistono inoltre malattie metaboliche molto gravi e progressive che colpiscono in maniera visibile, causando difficoltà anche nel camminare e nel parlare.
Attualmente Cometa A.S.M.M.E. ha realizzato 2 importanti obiettivi: • Attivazione in Veneto dello screening Neonatale Metabolico Allargato presso l'azienda ospedaliera di Padova - Unità operativa complessa malattie metaboliche ereditarie, diretta dal Dr Alberto Burlina, progetto per il quale l’associazione ha acquistato e donato l’apparecchiatura Tandem Mass Spettrometria per un valore di circa € 300.000,00.
• Convenzione con l’Azienda Ospedaliera di Padova
per una collaborazione nella realizzazione di progetti di ricerca ed assistenziali nell’ambito dell'unità operativa complessa MME.
Nonostante la solidarietà, l’impegno e i vari progetti realizzati, la situazione in Veneto e anche in molte altre regioni d’Italia è ancora molto critica. Pochi sono a conoscenza di queste gravi malattie e la ricerca ha ancora molti passi da fare con l’aiuto di tutte le associazioni presenti in Italia, di persone che hanno cercato di trasformare il loro dolore in qualcosa di buono e di bambini che, come Asia, non ce l’hanno fatta ma che hanno lasciato a tutti noi un dolce, doloroso ma al contempo prodigioso, MESSAGGIO.
Ecco alcune delle iniziative alle quali puoi aderire
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chi credi che io sia? 2 0 1 1
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Donna, chi credi che io sia? Accompagno ogni tuo gesto, ogni sorriso, ogni tua illusione. Ti seguo, ti osservo, attraverso la tua anima e tu mi cerchi, mi desideri, mi colpevolizzi.
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Kairòs B
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Poichè sono il pensiero che stringi al petto sui binari abbandonati d’inverno.... Poichè sono il tuo attimo indelebile chiamami Kairòs se vuoi.
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Kairòs è una linea che, proprio come il tempo vissuto in modo intimo, esclusivo, offre alla donna che la sceglie grande personalità, vivacità, sensualità. Graduazioni miscelate armonicamente a sconnessioni sono addolcite da un colore dalle tonalità angeliche.
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Questa linea propone looks versatili e semplici da realizzare. BasterĂ servirsi del giusto prodotto Styling. Se desideri avere il massimo in fase di costruzione della linea e non vuoi rinunciare alla consistenza e al volume non potrai fare a meno di Amplifier Fiber Mousse di Style Masters, Revlon Professional.
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Un final touch dal fissaggio leggero e dall’effetto luminoso e naturale? Laser Gum di Style Masters, Revlon Professional è la cera brillante ed elastica che fa per te.
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Sono l’Adesso,
irraggiungibile per te come il destino
scivolato via sui binari della tua attesa.
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Chrònos B
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Donna, chi credi che io sia? Poichè sono l’inevitabile scoccare dei minuti e delle ore, chiamami Chrònos, se riesci ad afferrare gli istanti perduti di una catena caduta a terra.
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Chrònos Come il tempo Chrònos: incalzante, scandito, inesorabile, la linea propone un look deciso ed energico. Ispirato ai paggetti degli anni 60 con il carattere e l’attualità delle asimmetrie e graduazioni dei giorni nostri.
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Ecco una linea polivalente in base alle proprie esigenze. Adopera Modular di Style Masters, Revlon Professional se desideri una definizione variabile. Finalmente tra le tue mani la libertĂ di scegliere quanto fissare il tuo look. Per valorizzare al massimo il colore ti innamorerai di Glamourama di Style Masters, Revlon Professional, spray di definizione ultra brillante per un effetto luminoso ed estremamente leggero.
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Un final touch dal fissaggio leggero e dall’effetto luminoso e naturale? Laser Gum di Style Masters, Revlon Professional è la cera brillante ed elastica che fa per te.
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Donna, chi credi che io sia? Poichè sono la speranza nel ventre dell’eternità chiamami Aiòn.
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Aiòn, il tempo eterno, senza limiti proprio come le meravigliose lunghezze in movimento di questa linea. Da sempre il riccio è simbolo di trasgressione e libertà . La scelta del castano rosso caratterizza il look inequivocabilmente. Tra i capelli fa capolino uno sguardo provocante e misterioso.
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Un riccio crazy,modulato, soft? La scelta è tua. In ogni caso non potrai fare a meno di Fanatic Curl di Style Masters, Revlon Professional. Elasticità, tenuta e definizione in un semplice, unico gesto. Vuoi mantenere i tuoi capelli fissati e in forma per tutta la giornata? Modular di Style Masters, Revlon Professional è l’hairspray che fa per te. Applicalo su capelli asciutti a 30 cm dalla testa per una distribuzione uniforme. Il look sarà estremamente naturale e sexy.
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Il tempo è come la MODA. Inevitabile, sospirata, pretesa. Ognuno di noi la definisce in modo personale e intimo. La moda si cerca, si rincorre, si vive e quando finalmente la si raggiunge è gettata via. La moda come il tempo è infinita ma si presenta in forme sempre distinte, inconsuete, anche straordinarie perché straordinari siamo noi… gli esseri umani che la interpretano.
Un ringraziamento speciale a Revlon Professional.
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Intervista al Gruppo Trilab 60
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La collezione autunno inverno
sperimenta nuove modalità di
autunno inverno: il Vintage,
si propone in un modo piuttosto
la possibilità di verificare se una
identificabile nella stessa
presentata per questa stagione
alternativo. A cosa si è ispirato il vostro gruppo?
comunicazione non ha nemmeno idea innovativa funziona”.
Trilab: “Desideravamo
Le linee della nuova collezione
clienti, comunicare un pensiero,
suggestivi!
raccontare una storia ai nostri
presentare un prodotto (il catalogo moda) non solo da guardare ma
hanno dei nomi piuttosto A cosa vi siete ispirati?
anche da leggere, assaporare.
Trilab: “Ci siamo ispirati al
travagliato e capace di suscitare
Ognuno di noi ha un modo di
E' stato scelto un tema piuttosto grandi e importanti riflessioni: il TEMPO. Tanto si è dibattuto nei secoli in merito ma Trilab,
grazie anche al prezioso aiuto di Vera Citton, giovane scrittrice
emergente, ha desiderato proporre una NUOVA PROSPETTIVA in
base alla quale discutere: il punto di vista del tempo!
E' proprio lui che parla alla donna, ponendosi come un
soggetto a tratti sofferente e
incompreso per poi trasformarsi in un essere sadico e dominatore del mondo”.
Un tema davvero difficile e anche una scelta azzardata da proporre in un settore leggero come
nostro filo conduttore: il tempo! vivere il tempo assolutamente personale e intimo.
Chronos è il tempo scandito dai
minuti, dalle ore, quello incalzante che guida le nostre azioni, i nostri pensieri.
Kairos è il tempo vissuto in modo soggettivo, in un proprio spazio interiore, spesso di gran lunga
distante dal ticchettio del classico orologio. Aion è il tempo che
tende all'infinito, al futuro, tipico di coloro che guardano avanti e
credono in una prospettiva ultra terrena”.
Esiste un collegamento tra il tempo e la moda?
tipicamente è il vostro.
Trilab: “Assolutamente! Due
Trilab: “Crediamo che chi
Il primo è legato al tema
Cosa ne pensate in merito? non azzarda nel mercato e non
collegamenti fondamentali.
ispiratore della moda di questo
rivisitato in chiave moderna, proposta grafica del catalogo
dall’aspetto vissuto e prezioso,
nella scelta dell’abbigliamento e nella costruzione delle linee. Focalizzando l’attenzione su
quest’ultime, infatti, la proposta, in perfetta sinergia con il mood Vintage, ripropone favolosi
richiami al passato reinterpretati. Kairòs propone una versione del classico caschetto anni
20 rivisitata con graduazioni miscelate armonicamente a
sconnessioni ancora di gran tendenza.
Krònos si ispira ai paggetti
degli anni 60 con il carattere
e l’attualità delle asimmetrie e graduazioni tipiche del primo decennio del 2000.
Aion, direttamente dagli anni ’70, suggerisce lo stile Boho Chic per un riccio spettinato ed arruffato
ad arte, reso attuale dalla scelta di tonalità naturali e non uniformi.
L'altro collegamento molto forte
tra il Tempo e la Moda è la stretta analogia che esiste tra loro.
Il tempo come la moda si rincorre, si desidera, ma una volta raggiunto è gettato via.
Il tempo come la moda si vive in modo personale e intimo,
interpretato in base alla propria personalità”.
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avrò dei capelli
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“Ciao! Ho i capelli sfibratissimi… ma non vorrei tagliarli... cosa posso fare?”... “Avete mai sentito parlare della ricostruzione alla Cheratina, ma fa male?”... “Vorrei i capelli morbidi e setosi come un tempo ma in testa ho solo un ruvido cespuglio, cosa mi consigliate?”
astici
...queste sono solo alcune delle domande che ogni giorno ritroviamo in chat o forum in internet e che segnalano un S.O.S di incredibile portata da parte di donne più o meno giovani accomunate da un unico obiettivo: fare pace con i propri capelli!
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avere dei capelli fantastici:
obiettivo di donne più o meno giovani
I
n un intricatissimo mondo fatto di consigli, pareri, credenze è davvero difficile riuscire a districarsi ed a capirci veramente qualcosa. Noi di Premier ci abbiamo provato aiutati dalla valida esperienza di super esperti in materia: il gruppo Formatori Trilab. Prima di tutto cerchiamo di capire come è fatto naturalmente un capello sano. Sono 4 gli elementi principali che lo costituiscono: le proteine che lo compongono circa per l’85%, i lipidi che ne fanno parte per quasi il 3%, la melanina presente in minime percentuali e l’acqua che ne costituisce circa il 12%. Sfatiamo un primo mito: la cheratina è una proteina. Parlare, quindi, di proteina o cheratina è uguale. Cer-
tamente la cheratina è la proteina dei capelli per eccellenza. Quando manca il capello ci appare stanco, senza corpo, con le doppie punte o addirittura con tendenza a spezzarsi. I lipidi si possono trovare all’interno del capello come componenti che assicurano l’elasticità, l’impermeabilità e la coesione delle fibre capillari, ma anche nella loro parte più esterna per garantirne la protezione naturale, la morbidezza e la lucentezza. Quando mancano, il capello ci appare secco, stopposo, difficile da districare; non riesce a mantenere la giusta idratazione al suo interno e quindi si presenta anche crespo e opaco. La melanina determina il colore naturale dei capelli. E’ una sostanza prodotta dai melanociti che funziona come una batteria. Ad un certo punto della sua vita si esaurisce, dando origine ai cosiddetti capelli bianchi. Molte donne, e ultimamente anche uomini, non sono più soddisfatte del loro naturale colore di capelli e si lasciano affascinare, non a torto, dalle favolose proposte della moda. Il colore, in questo caso, è molto più difficile da mantenere ma offre palette di proposte davvero irrinunciabili.
Per conservare il colore al meglio
i capelli vanno trattati e protetti con specifiche cure 66
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1 Cosa intendiamo per ricostruzione? In tutti i casi sopra menzionati parliamo di ricostruzione. Ricostruire, infatti, vuol dire ripristinare il corretto equilibrio nutrizionale dei capelli. Per far ciò sarà fondamentale analizzare i capelli per capire ciò di cui necessitano e intervenire con un’azione mirata e specifica. Diventerebbe, infatti, assurdo apportare proteine ad un capello che invece richiede idratazione o viceversa.
2 Parlare di Ricostruzione o di Trattamenti alla Cheratina è la stessa cosa? Non necessariamente. Esistono diversi tipi di ricostruzione. Al di là dei principi attivi utilizzati può cambiare anche la tecnologia di supporto. I principi attivi possono agire, quindi, più o meno in profondità offrendo risultati più o meno duraturi nel tempo. Quando si parla di trattamenti alla cheratina, infatti, si può alludere a trattamenti a base appunto di cheratina (proteina principale del capello) che agiscono con l’obiettivo di ripristinare la corretta resistenza e corposità, oppure ad un trattamento particolare uscito da poco in commercio che agisce sui capelli per modellarli e domarli: il trattamento lisciante alla cheratina. La sua prima funzione è quella di sostituirsi alla tradizionale stiratura
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chimica, non promettendo, però, gli stessi risultati. Aiuta a mantenere la forma liscia, eliminando il crespo e conferendo maggiore elasticità, sofficità e brillantezza ai capelli. Il trattamento è a base di cheratina ma per avere un’azione conservante e memorizzante della forma liscia conferita, si serve di minime percentuali di formaldeide. I capelli vengono avvolti e protetti dalle aggressioni. Il trattamento funziona grazie all’applicazione della cheratina ed all’utilizzo della piastra scaldata a 230 gradi e passata più volte sui capelli. I due trattamenti offrono, però, risultati totalmente diversi e sono eseguiti con prezzi e tempi differenti.
3 Ma cosa è necessario fare per avere una chioma bella e sana? Innanzitutto è fondamentale iniziare con una corretta detersione, scegliendo lo shampoo più adatto alla propria cute, alle proprie abitudini ed ai risultati che si desiderano ottenere. Lo stato ottimale della cute è la prima condizione per avere capelli sani e forti fin dalla loro nascita. E’ consigliabile applicare sempre due passaggi di shampoo anche nel caso di lavaggi frequenti. Nel primo passaggio vengono eliminati i residui di sporco dalla cute e nel secondo passaggio i principi attivi contenuti nello shampoo sono liberi di poter agire. E’ importante ricordarsi sempre che è soprattutto la cute che necessita di essere lavata e non i capelli. Per questo motivo lo shampoo specifico va applicato direttamente in cute e ben distribuito in tutte le sue parti. Anche nel momento del massaggio lavante è
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fondamentale concentrarsi sulla cute e non sui capelli che devono essere sfregati e manipolati il meno possibile. A casa è prioritario l’utilizzo di corretti trattamenti post shampoo mirati a riparare, nutrire, proteggere la fibra dei capelli. E’ consigliabile, infine, sottoporsi a trattamenti di ricostruzione con una certa frequenza decisa a seconda dello stato nutrizionale del capello e della assiduità con la quale sono sottoposti a colorazioni, asciugature a phon o a piastra senza le dovute protezioni.
4 Per andare a colpo sicuro ci sono delle marche particolarmente consigliate per garantire bellezza e cura dei capelli? E’ fondamentale affidarsi ad un professionista. Così come in tanti altri settori è ideale lasciarsi guidare da chi nel tempo ha costruito un proprio bagaglio di esperienze. Nei saloni Trilab sono proposte più tipologie di ricostruzioni: il trattamento di ricostruzione Chemistry System di Redken, che offre la possibilità di miscelare più principi attivi a seconda dello stato dei capelli garantendo effetti sorprendenti; il nuovissimo Rituel di trasformazione istantanea della fibra Fusio Dose di Kerastase che propone trattamenti altamente concentrati miscelabili anch’essi per una azione mirata e personalizzata oppure il Trattamento Lisciante alla Cheratina Bionaza che si pone il principale obiettivo di garantire una chioma folta e gestibile memorizzando nel tempo la forma liscia desiderata e creando una sorta di pellicola protettiva intorno al capello. Ce n’è davvero
per tutti i gusti, ma solo in seguito ad una buona consulenza è possibile identificare il trattamento su misura.
5 E per chi desidera ricostruire i capelli mantenendo il proprio mosso/riccio? Può tranquillamente affidarsi ai trattamenti di ricostruzione. Al momento non è ancora uscito nel mercato un trattamento di ricostruzione alla cheratina con azione arricciante. Sicuramente i laboratori di ricerca, però, sono già all’opera per poter soddisfare anche questa parte di consumatori ormai costretti ad abbandonare le permanenti tradizionali, difficili da abbinare a capelli con colpi di sole o colore non uniforme a causa di un’eccessiva azione chimica sui capelli. Come muoversi nel frattempo? Non può mancare nel vostro beauty un prezioso diffusore e il ferro arriccia capelli. Con il giusto protettore termico l’effetto curly è garantito.
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damage remedyTM daily hair repair ripara istantaneamente il 26%* dei danni e protegge i capelli dalle fonti di calore, grazie alle proprietà della Quinoa organica certificata**. Questo il segreto professionale per avere capelli sani. PROVALO GRATUITAMENTE! In omaggio per te l’intero kit damage remedyTM***. Richiedilo, citando questa pubblicità, in uno dei saloni Trilab di Mestre e Trieste.
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lo specchio che
scalda e arreda 2012: la nuova era del collant
push up!
Apparire semplicemente perfette grazie all’aiuto nascosto dei collant? La famosa azienda italiana Calzedonia rende tutto questo possibile con l’innovativa linea Shaping. Calzedonia propone 8 diversi prodotti capaci di modellare e valorizzare le diverse parti del corpo femminile. Il collant si rivoluziona proponendo soluzioni per snellire la zona ventre o sollevare i glutei. Qual è il tuo tallone di Achille? Niente paura. Quest’anno troverai la soluzione giusta per te!
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Per dare profondità ai piccoli ambienti non c’è niente di meglio di uno specchio. E se lo specchio fa anche da radiatore si guadagna ancora più spazio. E se lo specchioscaldante permette anche di “arredare” il gioco è fatto! Scegli Round: è uno specchio da parete rivestito da una sinuosa cornice rifinita in foglia d’oro che emette calore. Lo produce Ridea.
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Stanca della solita custodia? Sei diversi mix di stampe, materiali e colori a corredo di una solida ma morbida imbottitura, per proteggere in modo femminile e speciale il tuo portatile. Il packaging della collezione, in limited edition, è realizzato senza plastiche ma utilizzando solo carte e cartone riciclati nel rispetto dell’ambiente.
Un tocco di colore per la tua cucina? Prova la nuova Serie di sottopentola e salva padella realizzati in PVC, presentati nelle versioni: Quadrifoglio nel colore verde, Splash nel colore lilla e Fantasy nel colore Fucsia (Brandani)
cucina
alternative
novità
fitness Adori tenerti in forma? In palestra ti attende la Zumba: salsa, merengue e rumba tutte insieme in una lezione di aerobica. Il fitness a ritmo di musica latina proviene dagli Stati Uniti. Si tratta di una serie di movimenti finalizzati a tonificare il corpo a passi di danza latino-americana miscelati insieme in una lezione di fitness che promette di essere travolgente.
adori la tecnologia? usi il computer per riscaldare con i
“lego” Hai sempre adorato il lego? Da oggi puoi comporre la tua parete in verticale e orizzontale, a seconda del tuo spazio, con Scirocco, una linea di “mattoncini” scaldanti stile Lego.
lavoro? Non puoi farti mancare Folio 13: il primo “business ultrabook” di hp. Folio 13 è dedicato a un’utenza business; può contare su uno spessore di 18 mm, un look curato e un’autonomia dichiarata di 9 ore. Corri a scoprirne le caratteristiche tecniche.
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domanda eofferta un incontro inevoluzione
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na volta terminati gli studi, il passaggio d’obbligo per qualsiasi giovane consiste nel confrontarsi con il mondo del lavoro, così desiderato, temuto, ma da tutti riconosciuto come una delle più importanti occasioni per potersi misurare finalmente con se stessi identificando in modo inequivocabile le proprie capacità. I problemi di disoccupazione, però, così spesso evidenziati nella società odierna, soprattutto tra i giovani neolaureati, rischiano di vanificare tutto lo sforzo di anni di studio. Farsi assumere diventa quasi impossibile tra la
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quantità e varietà di contratti che esistono. Il paradosso, però, sta nel fatto che spesso capita di confrontarsi con aziende di media o grande entità che si lamentano per la carenza di personale motivato al lavoro e di profili “interessanti”, della mancanza di disponibilità o di capacità di sapersi adattare alla situazione lavorativa. L’impressione è che non si riesca a creare un vero punto d’incontro tra questi due soggetti, tanto necessitanti l’uno dell’altro quanto a volte incapaci di riuscire ad incontrarsi. Abbiamo chiesto a Domenico laterza, Presidente e socio amministratore della società “Eduforma”, volta alla consulenza direzionale in ambito di
Gestione e Sviluppo delle Risorse Umane, cosa ne pensa in merito e quali soluzioni vede a questo preoccupante “paradosso”
Dottor Laterza, che idea si è fatto del rapporto tra aziende e candidati? Giornalmente la mia società riceve decine di autocandidature; spesso semplici curricula giunti senza neanche una lettera di presentazione. Noi ci occupiamo di ricerca e selezione di alti profili, nonché di formazione manageriale volta anche a neolaureati. Spesso, quindi, il primo rapporto tra alcuni candidati e aziende di riferi-
mento è filtrato da noi, sia attraverso un percorso formativo di Alta formazione e sia tramite la segnalazione di personale iperspecializzato ad alcune aziende. Nel primo caso agevoliamo direttamente l’incontro tra domanda e offerta attraverso la formazione da noi erogata, che permette ai discenti di avvicinarsi ad una professione, incentivando percorsi di stage presso alcune aziende clienti. Parlando invece di ricerche di personale specializzato, soprattutto in ambito gestione RU e Marketing, le nostre aziende clienti sono spesso indecise sul reale profilo professionale di cui necessitano. Conoscono poco le caratteristiche che un candidato ideale, di medio/alto livello dovrebbe avere per gestire alcuni ruoli chiave nella loro azienda. A volte, però, neanche i candidati ci aiutano, mandando profili della propria professionalità eccessivamente generici ma dimostrandosi poco flessibili.
Ritiene che in questo senso sia compreso il vantaggio della Formazione aziendale? Il vantaggio della formazione aziendale si colloca proprio in questo dubbio professionale, valido, ovviamente, sia per chi cerca candidati ad hoc che per chi vuole proporsi in ruoli definiti su posizioni aziendali. La formazione di riqualificazione svolta in azienda crea sempre più filosofia aziendale, aiutando i managers a capire cosa manca e cosa si deve cercare, sia a livello di know-how che di risorse umane. Lo stesso neodiplomato o laureato, attraverso un percorso di formazione professionalizzante, impara a capire cosa realmente gli piace e vorrebbe fare a livello lavorativo.
Puntare sulla valorizzazione dei dipendenti non significa aumentare il costo del lavoro? Permettere ad un dipendente di formarsi per tutto l’arco della vita lo aiuta sia a livello di autostima che di appartenenza all’azienda. Agevolare
un percorso di carriera, sfruttando le potenzialità dei dipendenti, è positivo sia per il bene dell’azienda che per la crescita di chi ci lavora. Questo processo, qualora ci sia una giusta ponderazione su tempi e spazi di crescita professionale, non aumenta assolutamente il costo del lavoro perché permette di lavorare con logiche di processo, aumentando la produttività.
Rispetto un tempo si sente dire che non c’è più - o quanto meno è più blando - il rapporto tra titolo di studio e professione. Come si muovono i giovani che frequentano i vostri corsi? In un’ottica di mondializzazione, le richieste di personale specializzato hanno avuto la giusta impennata, tanto quanto di personale aperto ad un mercato che evolve. Il tutto può sembrare ovviamente in contrapposizione, anche se rappresenta la logica delle richieste che maggiormente le aziende ci fanno. Il personale neoassunto, con poca esperienza è bene che sia formato specificamente per la professione ricercata, spesso prescindendo dal titolo di studio ma supportato da corsi di specializzazione. Per il personale di livello manageriale viene richiesta non necessariamente una conoscenza approfondita del settore core business aziendale, quanto una pregressa esperienza nella gestione aziendale con doti volte soprattutto alla leadership, al problem solving e alla gestione dei collaboratori.
Come è cambiato il rapporto tra selezione e gestione dei collaboratori rispetto a quando lei ha iniziato questo lavoro? Come precedentemente detto, in base alla figura professionale ricercata, man mano che il grado di responsabilità richiesta aumenta, si ricerca sempre più una persona con competenze manageriali come leadership,
competenze relazionali, propensione al risultato, capacità di pianificazione e organizzazione, autonomia, rispetto a quelle tecniche di settore.
Quale ritiene sia una carenza che permane ancora oggi e che frena l’incontro tra domanda e offerta di lavoro? La mancanza di logiche di organizzazione aziendale spesso impoverisce la conduzione della stessa struttura aziendale da parte dei managers di riferimento. Sapere bene quali posizioni sono presenti nel proprio organigramma, quali ruoli già esistono e quali invece cercare, permette di avere le idee chiare su quali competenze un determinato settore richiede avere per svolgere al meglio il processo produttivo previsto. Il tutto permette di ricercare la migliore risorsa, nel giusto periodo e nella posizione richiesta, agevolando sviluppi aziendali e costi, nonché evitando figure con medesimi ruoli quando non necessario. Aziende e candidati quasi sempre necessitano di un incontro agevolato da altri.
Domenico Laterza
Presidente e socio amministratore della società “Eduforma”, volta alla consulenza direzionale in ambito di Gestione e Sviluppo delle Risorse Umane.
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la settimana della moda vista da…
andrea enedetti Fotografo free lance di moda e pubblicità
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“La settimana della moda è un evento dell’industria della moda, della durata di circa una settimana, che permette agli stilisti ed alle case di moda di presentare le proprie ultime collezioni ed al pubblico di realizzare quali siano le ultime tendenze”. Così troviamo scritto in wikipedia andandone a cercare una definizione completa ed esaustiva. Alla fine si tratta di un “semplice” evento creato con lo scopo di muovere l’economia ma, calandoci in quel mondo incantato, sontuoso, ricco di colori e suggestioni, a noi donne pare davvero riduttivo etichettare questa meravigliosa settimana come un banale mezzo commerciale. Molte di noi pagherebbero oro per poter parteciparvi almeno una volta. Purtroppo non tutti ne hanno libero accesso. Ecco perché abbiamo approfittato di un “addetto ai lavori d’eccezione” Andrea Benedetti, affermato fotografo free lance di moda e pubblicità, che si è prestato a far luce su questo mondo tanto sconosciuto quanto desiderato.
Andrea chiudi per un attimo gli occhi e prova a rivivere ciò che hai visto. Quale immagine ti è rimasta più impressa? Quali colori? La settimana della Moda è un evento molto atteso anche da noi “addetti ai lavori” perché capace di offrirci un concentrato di ispirazioni incredibile. Ciò che però ogni volta colpisce la mia attenzione e rimane impressa in modo indelebile nella mente è l’aria che si respira, densa di estrema professionalità da parte di tutti coloro (stilisti, modelle, truccatori, parrucchieri, fotografi) che nei backstage lavorano ininterrottamente con amore e passione palpabili. I tempi sono davvero frenetici ma tutti con indescrivibile orientamento al risultato finale mantengono altissima la concentrazione per garantire un’attenzione al dettaglio quasi maniacale. Se richiudo gli occhi il colore che rivivo è indiscutibilmente il nero.
poter, quindi, apportare un valore aggiunto importante al mio lavoro.
Alcuni must carpiti per questo autunno inverno? La stagione si prospetta ricca e articolata. La donna per l’autunno inverno per essere davvero alla moda
Un consiglio per i nostri lettori. Se qualcuno volesse partecipare da spettatore a questo ambitissimo evento, come può muoversi? La manifestazione, purtroppo, è chiusa al pubblico. La prassi consigliata, quindi, consiste nel fare richiesta di accredito alla camera della moda e, successivamente, inoltrare richiesta agli uffici stampa delle maison per ricevere l’invito. Alternativa possibile: essere ospitati da un addetto ai lavori (fotografi giornalisti buyer )
Come fotografo, in questo importante evento, qual è lo scatto che non ti saresti mai potuto perdere?
Approfittiamo della tua grande esperienza di fotografo. Un consiglio per chi volesse intraprendere la tua professione?
In una parola? Tutti!!! In una settimana come quella delle sfilate Milanesi, occasione in cui in media sono presentate 30-40 sfilate, ogni singolo scatto diventa importante per poter offrire un servizio di livello.
Quanto e come incidono questi frenetici giorni nel tuo lavoro di fotografo di moda? Sicuramente sono giorni intensi. Si inizia all’alba e si termina a notte fonda per concludere la scelta e la post produzione delle immagini. Poi ci si riposa qualche ora e si riparte. A livello professionale fotografare in anticipo le collezioni e di conseguenza le tendenze trucco e capelli che verranno arricchisce e valorizza la mia figura anche per potersi confrontare sui mood con i fashion editor e
figure a trapezio vistose e decise. Anche per l’uomo la stagione si presenta variegata e incisiva. L’uomo dell’autunno inverno si prospetta all’insegna delle geometrie, delle fantasie a quadrettoni reinventate e rese attuali. Per chi predilige uno stile minimal non mancano gli spunti e le ispirazioni sobrie nei toni del blu e del grigio.
dovrà puntare sul nero, indossando capi spalla importanti, giacche corte o lunghe ma sbracciate, meno rigorose rispetto alle precedenti stagioni. Per chi vuole osare e uscire dalla massa, l’ispirazione è anni 60 con lo stile optical. Le forme degli abiti sono creative, innovative, richiamano
Partiamo dalla base. E’ d’obbligo seguire un corso di post produzione (consiglio sempre photoshop). Nel frattempo studiare e mantenersi aggiornati con l’inglese. Da quando il digitale ha preso il sopravvento noto che tanti giovani fotografi si affidano alla tecnologia, sottovalutando le tecniche di illuminazione e il feel con tutta la attrezzatura. Questo è assolutamente un errore. Consiglio di passare qualche anno frequentando vari studi e fotografi in veste anche di secondo assistente ( porta borse...) e imparare a conoscere a fondo la luce per poter lavorare con tutti i tipi di flash. Sarebbe ideale uno stage in camera oscura. Insomma la tecnologia è fantastica ma prima è fondamentale fare tanta pratica in pellicola.
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secondospecialità tradizione. La ricetta di Cucinagusti Nostrana semplice: a tutti bontà quella delle del tipicamente artigianali, e saporiè della cucinaoffrire più amata da lasempre, specialitàcuore. tipicamente artigianali, sapori della cucina più eamata da sempre, quella del I nostri chef, fin dalle gusti prime eore del mattino, preparano confezionano un’incredibile varietà cuore. I dinostri chef, fin dalle prime ore del mattino, preparano e confezionano un’incredibile varietà che piatti, dai primi agli snack, un menu completo, che conta oltre duecento diverse referenze di piatti,quotidianamente dai primi agli snack, un menu completo, che conta oltre Cucina duecentoNostrana, diverse referenze che arrivano sui migliori mercati italiani. bontà diffusa. quotidianamente arrivano sui migliori mercati italiani. Cucina Nostrana, bontà diffusa. www.cucinanostrana.it www.cucinanostrana.it
www.boscolodesign.it
www.boscolodesign.
ueoG r eo u Gromuer tm.eDa t .trent’anni Da trent’anni portiamo in tavola sicurezza e genuinità, C u oC r portiamo in tavola sicurezza secondo tradizione. La ricetta di Cucina Nostrana è semplice: offrire a tuttie lagenuinità, bontà delle
lezioni di
makEUP i consigli della make up stylist per l’autunno inverno 2011//2012 la tendenza in fatto di stile per questa stagione è ancora una volta
la femminilità Riflettori puntati sullo sguardo. Spiccano gli occhi definiti da un sensualissimo smoky eyes nero carbone che rende il volto felino e magnetico.
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Per chi non ama i toni forti e decisi ma vuole un effetto naturale ma ricercato ed elegante consiglio un trucco con un incarnato luminosissimo, appena sottolineati gli zigomi, naturali le labbra. Gli occhi illuminati da una base chiarissima e appena sottolineati da toni tenui dall’albicocca al brunito. In questo caso potete impreziosire il vostro look con dei gioielli importanti.
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Sara De Luca
Diplomata in estetica nel 1992. Sara ha seguito molti corsi di specializzazione che l’hanno portata ad accrescere la sua professionalità nel campo del make up. Socia fondatrice dell’ATEC (associazione tatuaggio estetico correttivo), truccatrice
e za ezza n at ga ele cerc ri
per servizi fotografici, teatrali, televisivi (RAI), dal 2000 gestisce il suo centro estetico Karisma
a scuola di
Specchio dei cambiamenti dellasocietà rove del Cuoco, Gamberi Rossi e chi più ne ha più ne metta! I canali tematici delle tv a pagamento ci mostrano fuochi e padelle a tutte le ore del giorno, mentre la TV generalista non può non avere nel suo palinsesto almeno una trasmissione dedicata al mangiar bene, una striscia quotidiana, un appro-
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fondimento settimanale ecc. Per non parlare poi delle edicole dove ormai ci sono interi settori dedicati al cibo, al vino e alla tavola. E naturalmente fioriscono le scuole di cucina più o meno strutturate, più o meno amatoriali con corsi di base e corsi avanzati, lezioni specifiche, master di approfondimento ecc. Siamo andati allora a dare un’occhiata da vicino ad una scuola “storica”
considerando che esiste dal 1989, cioè ben prima di questa moda travolgente. Si tratta di Peccati di Gola, fondata a Mestre da Roberta Molani e attualmente presente in diverse città d’Italia con prevalenza nel nord est. I 20 anni di storia di Peccati di Gola ci offrono alcune interessanti riflessioni su come sia cambiata la società italiana in questo periodo. Consideriamo, ad esempio, l’orario delle lezioni: una volta le lezioni di cucina si svolgevano al mattino perché la grande quantità di casalinghe interessate alla buona cucina e libere la mattina lo permetteva. Oggi è assolutamente impensabile fare lezioni durante il giorno! La casalinga non esiste (quasi) più e anche chi ha fortunatamente il pomeriggio a casa è impegnata a scarrozzare il figlio tra palestra, catechismo e inglese e, quindi, trova un pò di spazio per se stessa solo in serata. è interessante scoprire la motivazione per cui oggigiorno le persone si iscrivono ad un corso di cucina. Una volta la ragione principale era imparare a cucinare perché non si era in grado e magari ci si era sposate e allora il povero maritino cosa si sarebbe trovato nel piatto la sera? Oppure si faceva il corso di cucina per passare il tempo con le amiche. Oggi invece i motivi sono diversi: cucinare è diventata una questione culturale, non più solo una necessità: “cucinare mi rilassa dopo una giornata intensa di lavoro”; “mi piace avere gli amici a cena”, “voglio conoscere nuovi piatti, sperimentare nuovi abbinamenti”; “voglio conoscere gente nuova e divertirmi”. Ecco le motivazioni principali che vengono raccontate dagli allievi che ormai non sono più solo donne ma anche uomini che in alcuni corsi (soprattutto i corsi di pesce) e in alcune sedi, rappresentano anche più della metà dei corsisti. Un altro cambiamento interessante è l’offerta di corsi: oggi le lezioni
Insomma:
la scuola di cucina si rivela come uno specchio dei cambiamenti della società!
che attirano di più sono temi come Cucina Veloce, Happy Hour, Cucina Giapponese. Si opta sempre più per preparazioni veloci, d’obbligo per chi ha poco tempo ma desidera mangiare bene ugualmente, golosità sfiziose per l’ora dell’aperitivo considerate sempre più come le portate preferite per la cena (insieme al momento…dolce!), e poi la cucina esotica, la cucina degli altri paesi perché è vero che in Italia si mangia bene ma al contrario delle nostre nonne oltre alla pastasciutta a noi piace sperimentare anche qualcos’altro! Insomma: la scuola di cucina si rivela come uno specchio dei cambiamenti della società! Anche questo è cultura! Addentrandoci nel mondo dell’educazione culinaria scopriamo la differenza tra i cosiddetti corsi base e i corsi avanzati. Contrariamente a quanto si può pensare non è vero che nel corso base si affrontano ricette facili e nel corso avanzato ri-
Ti piacerebbe approfondire ed entrare nel mondo della cucina? Per te tutti
i riferimenti: “Peccati di Gola” Corsi di cucina di Roberta Basso Molani “Peccati di Gola Catering” snc di Molani S. & C. Venezia - Via Felisati 68b tel e fax: 041 977866 339-3498022 - 339 5251493 www.peccatidigola.info roberta.molani@peccatidigola.info
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“voglio conoscere nuovi piatti, sperimentare nuovi abbinamenti”
Oggi invece “cucinare mi rilassa dopo una giornata intensa di lavoro”
i motivi sono diversi, cucinare è diventata una questione culturale, non più solo una necessità
“mi piace avere gli amici a cena”
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“voglio conoscere gente nuova e divertirmi”
specifiche ricette relative al tema della lezione e, quindi, in questo tipo di corsi l’insegnante dimostra mentre i partecipanti assistono prendendo appunti nel dossier o facendo foto ecc. Naturalmente come in tutte le attività pratiche l’importante poi è provare a casa, magari bruciando un fondo di cottura e rischiando così di perdere gli amici, ma il vero amico è proprio quello che non scappa di fronte al vostro piatto di portata!
cette difficili. La differenza consiste piuttosto nel focus della lezione: nei corsi base come il corso di cucina generale in 7 lezioni, il corso di pasticceria o di pesce, l’obiettivo è insegnare tecniche e metodi attraverso la realizzazione di alcune preparazioni. In questo caso gli insegnanti tendono a far partecipare gli allievi nei vari passaggi, a far loro eseguire le tecniche, insomma a far mettere “le mani in pasta”. La ricetta diventa quasi una scusa per mostrare la tecnica sottostante (arrostire, lessare,
saltare…), il passaggio (incorporare il bianco d’uovo montato, utilizzare la sac a poche…), lo strumento di cottura più adatto per quella preparazione (meglio la pentola di rame, di acciaio o antiaderente?) per far si che l’allievo, uscito dal corso, sia in grado non solo di ripetere la ricetta fatta a lezione ma sia anche capace di applicare quanto ha imparato alle altre ricette che prevedano la stessa tecnica o lo stesso passaggio. Nei corsi tematici/avanzati l’obiettivo, invece, è quello di insegnare
In questo nostro viaggio appassionante nel mondo della cucina siamo anche riusciti a “rubare” qualche interessante
Crema di cachi e castagne in bicchiere 1 vaso di castagne prelessate, 2 dl di latte, 3 cachi maturi, 250 g di panna fresca, 1 cucchiaio di zucchero a velo, 1 vasetto di yogurt greco Scolare le castagne dall’acqua di conserva e metterle a cuocere con 2 dl di latte. Cuocere fino a che assorbono il latte e si sfaldano. Frullarle e mettere il composto in bicchieri. Pelare i cachi e ricavarne la polpa. Metterla nei bicchieri sulla crema di castagne. Montare al 70% la panna con zucchero ed incorporare poi lo yogurt. Rifinire il dolce posizionando su ogni bicchiere uno sbuffo di panna.
ricetta di stagione Zuppa di ceci e belga al balsamico 250 g di ceci lessati, 1 cipolla, ½ porro, 1 costa di sedano, 1 rametto di rosmarino, 1 foglia di alloro, prezzemolo tritato, brodo vegetale, 200 g di indivia belga, olio, sale, pepe, aceto balsamico Soffriggere in due cucchiai di olio: 1 cipolla, ½ porro e 1 costa di sedano tritati. Unire poi 1 rametto di rosmarino e una foglia di alloro e lasciare insaporire. Aggiungere i ceci, coprire con brodo vegetale e cuocere 5 minuti. A parte tritare 200 g di belga, soffriggerla in padella con olio, salare e pepare. Aggiungere 4 cucchiai di balsamico e cuocere 2 minuti. Frullare la crema di ceci, regolare di sale e di pepe, rimetterli in tegame ed aggiungere uno spruzzo di aceto balsamico, cuocere 3 minuti. Presentare con al centro indivia e prezzemolo tritato.
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