Senzaetà SALUTE & FAMIGLIA

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n. 43

Gennaio Febbraio 2011 Euro 2,00

Editore: Pixel - Reg. Trib. Ancona n. 12 del 27/06/2003 • POSTE ITALIANE SPA Sped.in abb. postale D.L. 353/2003 Conv. in L: 27/02/2004 n. 46 Art. 1, Comma 1, DCB Ancona

LAVORI USURANTI E vado prima in pensione? DOSSIER BIOLOGICO FOCUS ...e il carrello della spesa è sempre più BIO

2011, L’ANNO DEL VOLONTARIATO SANITA’

FAMIGLIA CREPET Essere più severi a volte aiuta a crescere meglio

Nel Lazio la prevenzione si fa anche al mercato



EDITORIALE

I giovani che non studiano e non lavorano... che futuro potranno mai avere?

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di Paolo Crepet

e statistiche a volte sono implacabili. In questi giorni l’Istat ci avverte che il 20% dei giovani non studia e non lavora. Se fossimo in un’altra comunità (più civile della nostra) qualche politico avrebbe reagito. Invece no, silenzio come se stessimo parlando di chissà quale sperduta popolazione. Si tratta, con tutta evidenza, di uno dei dati più allarmanti del declino del nostro paese. Ci si dovrebbe chiedere: cosa fanno migliaia di giovani che non lavorano e non studiano? Che futuro potranno mai avere? Alla prima domanda è ovvio rispondere che si tratta di una popolazione di persone sponsorizzati da ignavi genitori, del tutto incapaci ad imporre delle regole di minima convivenza familiare. Mi chiedo da genitore: come si fa a sopportare di vedere un figlio che a 25 anni ciondola tutto il giorno in casa o davanti alla televisione o passa ore al computer su facebook per poi uscire la sera e rientrare all’alba? Come non essere preoccupati? Evidentemente però, così la penso io mentre migliaia di genitori invertebrati sembrano del tutto incapaci di reagire. Alla seconda domanda rispondo con un’altra domanda, questa volta rivolta a noi adulti: a noi interessa il futuro? Siamo davvero convinti di non essere centrifugati noi per primi in questa melassa in cui non si riesce più nemmeno a distinguere un minimo di buon senso?

Il mercato del lavoro si è globalizzato e questa non è affatto una cattiva notizia, credo che avere più prospettive e concorrenza possa aiutare i nostri figli, non certo castrarli. Soltanto che se vogliamo dar loro delle vere prospettive, dobbiamo dire una cosa molto semplice: occorre che i genitori investano nella formazione dei loro figli: unica garanzia per non essere triturati dalla nuova sfida mondiale.

Ma non solo, devono anche crescere autonomi, devono girare il mondo, conoscere realtà diverse dalla nostra (ormai priva di attrattiva per ragazzi e ragazze di altri paesi). Quindi altro che tenerseli in casa fino a 40 anni senza che abbiano né arte né parte, altro che paghette e giubbottini di piuma d’oca, altro che idromassaggio! Noi genitori dobbiamo ritrovare l’orgoglio e la dignità di opporci a questa imminente sconfitta storica.



sommario 6

RUBRICA DI PAOLO CREPET Essere più severi a volte aiuta a crescere meglio

MINISTERO DELLA SALUTE L’Unesco scopre la dieta mediterranea, il Ministero della Salute la protegge

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UNIVERSITA’ DI CAMERINO

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Unicam inaugura il master per infermiere di ricerca

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INRCA Ricerca e longevità attiva in linea con la UE

SINDACATI

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F.S.I costituisce il fondo per la previdenza integrativa per la Sanità e le autonomie locali

TURISMO SOCIALE Il turismo come arricchimento territoriale e opportunità di conoscenza

12-13 14 15

SANITA’ LAZIO La prevenzione si fa anche al mercato” Il nuovo dott. Cup esami e visite in 72ore

SANITA’ MARCHE Razionalizzare sì... ma come volano per la crescita

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PROGETTI Psicoradio: la radio della mente... contro i pregiudizi

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SPECIALE LAVORI USURANTI Se lavoro di notte... vado in pensione prima? Sacconi: “Elementi scientifici devono definire le mansioni usuranti Una legge che parte da lontano Effettività e prevalenza: due criteri per le mansioni usuranti Misurare lo stress da lavoro: attenti al sintomo! I cittadini vogliono chiarezza sui lavori usuranti

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24-25 26-27 28

MARCHE - Zone Territoriali Z.T. 5 Jesi - Radiologia all’avanguardia Z.T. 1 Pesaro - Il bambino obeso inizia a soffrire a scuola

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MEDICINE ALTERNATIVE Come guarire con i cibi.... la medicina cinese e Ayurveda

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ALIMENTAZIONE BIO ...e il carrello della spesa è sempre più bio Bio: perchè fa bene alla salute Impariamo a leggere l’etichetta del prodotto Bio Il gruppo Fileni ci presenta il mondo del biologico Almaverde Bio la marca e un gioco di squadra Convegno: “Il biologico nella ristorazione collettiva”

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FOCUS VOLONTARIATO “Volontari! Facciamo la differenza” Angelipress una realtà nel territorio La cooperazione sarà la leva per uscire dalla crisi Auser: quando il volontariato è al servizio degli anziani Oikos: da oltre ventanni vicina ai ragazzi tossicodipendenti

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Rivalutazioni Istat: aumenti di 1,4% del trattamento al minimo 45

RUBRICA DALLA PARTE DEL CITTADINO OPINIONI Osservatorio sociale La generazione dei nonni tra affetto e stress Dal punto di vista legale Responsabilità medica e mediazione

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EDITORE PIXEL REDAZIONE via Valenti, 1 - 60131 Ancona - Tel. 071.2901110 www.senzaeta.it - info@senzaeta.it Direttore: Gabriele Costantini. Capo Redattore: Riccardo Milani. Hanno collaborato: Mauro Ragaini, Luigi Sfredda, Daniele Gattucci, Lino Rignanese, Julian Burnett, Claudio Acacia, Giulia Zenni, Marco Traini, Gabriele Ferretti, Laura Berrettini, Valentina Pierucci, Nicoletta Di Benedetto, Francesco Cherubini, Elisa Mazzarini. Comitato scientifico SENZAETA’: Direttore prof. Paolo Crepet, prof. Paolo Busilacchi, direttore Scuola Ecografia, radiologo, prof.ssa Marieli Ruini, antropologa, Università La Sapienza, avv. Giovanni Conti, legale, dott.ssa Maria Lucchetti, Inrca, dott.ssa cav. Paola Michelacci, Turismo sociale. Stampa ROTOPRESS Loreto Reg.Trib.Ancona n. 12 del 27/06/2003 - POSTE ITALIANE SPA Sped.in abb. postale D.L. 353/2003 Conv. in L. 27/02/2004 n. 46 Art. 1, Comma 1, DCB Ancona Abbonamenti Versamento con bollettino postale intestato a Pixel, Via Valenti, 1 - 60131 ANCONA c/c 75639823 - 10 euro per 6 numeri

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RUBRICA | SCUOLA PER GENITORI

Essere più severi a volte aiuta a crescere meglio La rubrica del prof. Paolo Crepet per la rivista Senzaetà affronterà il tema delicato del cambiamento della società, della famiglia e dei complicati rapporti genitori-figli, con le devianze che ne seguono.

Per scrivere al prof. Crepet e alla sua Scuola per Genitori: scuolagenitori@vi.artigianinet.com crepet.paolo@gmail.com www.scuolagenitori.it www.impresafamiglia.it

S

ono il fratello di un "ragazzo di quarant'anni” che di mestiere fa il muratore e vive ancora con nostri genitori, io sono sposato con figli. La vita sentimentale di mio fratello non la conosco bene, non so se qualche volta ha avuto delle storie passeggere. Ma il problema non è questo, purtroppo cinque anni fa ci ha confessato di essere un alcolista e che beve da quando era adolescente, senza che io e i nostri genitori ci accorgessimo di nulla. Allora proprio cinque anni fa ho cercato forzatamente di ricoverarlo per circa venti giorni in una clinica per alcolisti della nostra città, ho frequentato con lui incontri con alcolisti, ma niente appena è uscito è ritornato a bere come prima. L'anno scorso dopo vari

"Un uomo a quarant’anni non può essere considerato un ragazzo. Il problema è proprio questo: non è mai cresciuto, è soltanto invecchiato" 6 | senzaetà

incidenti che gli sono accaduti sia in auto che sul lavoro, ho cercato di fargli capire che così non poteva continuare e ho portato mio fratello al Sert (servizio pubblico per tossicodipendenti) della nostra città. Dopo vari colloqui, la psicologa ha deciso che sarebbe stato opportuno per lui andare per qualche mese in una comunità per alcolisti, ma niente lui proprio non ne ha voluto sapere e continua a fare così anche adesso. Dottore io e i miei genitori siamo disperati non sappiamo più cosa fare, ci dia un consiglio. Grazie e buon lavoro.

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aro signore, proprio perché suo fratello ha quarant’anni non lo potete considerare ancora un ragazzo. Forse la radice del vostro problema è proprio questa: suo fratello non è mai cresciuto, ma è soltanto invecchiato. E’ infatti tipico dei tossicodipendenti essere degli immaturi che non si vogliono assumere nessuna

responsabilità. Ma voi non potete permetterglielo. Non conoscendo la vostra famiglia non posso entrare nel particolare, eppure so che tra voi c’è un’aria buonista nei suoi con-

fronti che non lo aiuta di certo a crescere. Siate il più severi che potete se volete salvarlo: ad esempio, non dategli soldi, non aiutatelo se gli tolgono la patente (speriamo che l’abbiano già fatto, perché suo fratello è una mina vagante e potrebbe combinare qualcosa di grave da un momento all’altro). Anche una comunità potrebbe essere utile alla sua riabilitazione, però è un uomo fatto e non lo si può in alcun modo costringere, l’unica vostra possibilità è metterlo di fronte alle sue responsabilità senza alcuna paura o timore che la cosa possa peggiorare.

Emblematica la vicenda di Lorenzo (Ricky Memphis) nel film “Immaturi”, un agente immobiliare che per nulla al mondo lascerebbe il letto a castello e la colazione a letto che gli assicura la permanenza in casa dei genitori.


PILLOLE |

Sclerosi Multipla, le cellule staminali contro il processo degenerativo

Belli e addormentati: quando il sonno è una cura l sonno è una cura di bellezza: chi dorme bene appare agli occhi degli altri più sano e attraente. Lo dimostra uno studio condotto a Stoccolma, che ha chiesto a un gruppo di 65 volontari di giudicare il volto di 23 persone dai 18 ai 31 anni in due occasioni, dopo una notte in cui avevano dormito bene e in un momento in cui erano in deficit di sonno. La carenza di sonno ha effetti ormai ampiamente dimostrati sul cervello e quindi sulle performance mentali, memoria e apprendimento

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compresi. Ma finora mancava uno studio che correlasse il dormir poco all'aspetto fisico. I ricercatori svedesi hanno fotografato i volontari in due occasioni, da stanchi e da riposati. Le immagini sono state scattate in due giorni diversi, ma sempre tra le 2 e le 3 del pomeriggio. In un caso sono stati ritratti dopo una normale notte di sonno, nell'altro dopo aver dormito poco. Chiaramente hanno avuto la meglio i visi riposati.

danni causati dalla sclerosi multipla potrebbero essere invertiti, attivando le cellule staminali in grado di riparare le lesioni del sistema nervoso centrale. A dimostrarlo è uno studio effettuato dai ricercatori delle Università di Cambridge ed Edimburgo, i quali hanno identificato un meccanismo essenziale per la rigenerazione degli strati isolanti, noti come guaine di mielina, che proteggono le fibre nervose nel cervello. Nella sclerosi multipla, la perdita di mielina porta al danneggiamento delle fibre nervose del cervello, importanti perchè invia-

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Con il Jet-Lag la memoria perde colpi per un mese

l Jet-lag causa dei danni alla memoria anche fino a un mese dopo il viaggio. E' l'alterazione dei ritmi circadiani a provocarci la sensazione di spossatezza che ci resta dopo un viaggio intercontinentale o quando attraversiamo una grande distanza in un tempo ridotto. Quel disturbo chiamato jet-lag riduce la produzione di neuroni nell'ippocampo, la porzione di cervello dedicata alla memoria. La tesi è lo sbocco di una ricerca firmata da Lance Kriegsfiled dell'Università di Berkeley (California). Lo studio è stato condotto su dei criceti, che hanno un ritmo circadiano di 24 ore estremamente preciso e simile a quello degli esseri umani. Il team di Kriegsfiled ha alterato

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l'alternanza sonno-veglia delle cavie per un tempo di sei ore - pari a un volo New York-Parigi - e lo ha fatto per due volte alla settimana per 4 settimane. I criceti che hanno subito questo trattamento hanno dimostrato problemi di apprendimento assenti negli esemplari che hanno rispettato la routine. Non solo. Queste difficoltà sono durate fino a un mese dopo il termine del test. Alla base del fenomeno, secondo il team di studiosi, c'è il calo di produzione di neuroni nell'ippocampo. Tra l'altro, Kriegsfiled sostiene che gli stessi disturbi sono stati riscontrati nei lavoratori turnisti, soprattutto quelli che fanno il turno di notte.

Ecco la molecola che fa ringiovanire possibile rimandare indietro le lancette dell'orologio e ringiovanire il corpo? Uno studio su topolini che invecchiano precocemente, a causa di un difetto genetico, dimostra che riattivando un enzima importante per mantenere intatto il Dna, gli animali ringiovaniscono a tutti gli effetti; testicoli, milza e intestino che erano in via di degenerazione riprendono vita, così pure il cervello. L'enzima del processo di "ringiovanimento pilotato" è la telomerasi, riparatore delle estremità dei cromosomi (telomeri). Lo stesso metodo potrebbe essere usato per riparare organi malati e con degenerazione, riattivando in modo mirato l'enzima telomerasi. Tuttavia, man mano che invecchiamo i telomeri si "sfrangiano".

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no messaggi ad altre parti del corpo. Gli scienziati ritengono che questa ricerca aiuterà ad individuare i farmaci per favorire la riparazione della mielina nei pazienti con sclerosi multipla.

Ansia e depressione, basta il movimento

ono migliaia gli italiani che soffrono di ansia e depressione più o meno grave, decine di milioni in tutto il mondo, condizioni da non sottovalutare a lungo termine. Per questo negli ultimi tempi molte ricerche si stanno concentrando sul metodo per combatterle, e quasi tutte portano alla stessa conclusione: la migliore terapia è il movimento. Non soltanto una disciplina ginnica agonistica, ma basta correre al parco, praticare lo yoga, il nuoto o qualsiasi attività che faccia muovere il corpo. In questo modo il fisico produce endorfine, le quali a loro volta gli regalano una sensazione di benessere che allevia lo stress e fa passare la depressione.

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MINISTERO DELLA SALUTE | DIETA MEDITERRANEA

L’Unesco scopre la dieta mediterranea, il Ministero della Salute la protegge C

hi non ha mai sentito parlare di dieta mediterranea?! Anzi, quando andiamo all’estero ne andiamo fieri ammettendo, molte volte, che a casa nostra si mangia meglio. La dieta mediterranea è un modello nutrizionale basato sul consumo di prodotti alimentari tradizionali dei paesi del bacino mediterraneo in particolare l’Italia, la Francia meridionale, la Spagna, la Grecia e il Marocco. Eppure ha origini storiche molto lontane, e risale ad oltre diecimila anni or sono, nell’area

geografica dell’attuale Medio Oriente considerata la culla della civiltà e dove si svilupparono le prime forme di agricoltura che determinarono la comparsa dei cereali e derivati, dei legumi, dell’olio d’oliva, degli ortaggi, della frutta e del vino oltre ai prodotti della pastorizia e della pesca. Fu, però, solo negli Anni ’50 che gli studi effettuati dal ricercatore statunitense Ancel Keys, misero le basi scientifiche sulla dieta mediterranea, dimostrando che le abitudini alimentari

tipiche di questa dieta, chiaramente associata ad uno stile di vita salutare e non sedentario, permettevano di ridurre il rischio delle malattie tipiche della società del benessere. A Nairobi, in Kenia, si è riunito il comitato intergovernativo dell’Unesco, l’organo delle Nazioni Unite, il quale ha approvato all’unanimità la dieta mediterranea includendola tra i Patrimoni orali e immateriali dell’umanità. Un’alimentazione così sana ed equilibrata da essere definita,

Perché la dieta mediterranea è così preziosa? erché contiene il segreto per vivere bene, per essere in forma e per vivere più a lungo, senza considerare il minor costo sociale. Additata in passato come “piatto povero”, si basa su verdure, legumi, pesce, olio d’oliva, uova, latte, pasta, pane, patate, spezie ed è legata alla terra, alle stagioni ed alle tradizioni. E’ una dieta a base di molta frutta e verdura, possibilmente di stagione, perchè contiene fattori protettivi oltre agli altri alimenti ricchi di fibre (legumi, cereali, la stessa frutta e verdura), di minerali e antiossidanti, fornendo così un giusto contributo energetico giornaliero, costituendo perciò una sana, nutriente ed efficace alimenta-

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zione. Con il riconoscimento dell’Unesco, la dieta mediterranea ha ottenuto l’imprimatur ufficiale come una delle migliori al mondo con alimenti molto semplici che contribuiscono al nostro benessere e che per noi italiani già facevano parte della nostra alimentazione giornaliera. Poiché gran parte della popolazione del bacino del mediterraneo vive in un’epoca dove dispone di una grande quantità di cibo e di una aumentata sedentarietà con un parallelo rischio di patologie quali l’obesità, l’ipertensione, il diabete, i disturbi cardiovascolari e metabolici si è cercato di creare un modello di dieta portando alle elaborazioni di “piramidi alimentari”.

dal comitato intergovernativo dell’Unesco, la più completa e corretta: “La dieta mediterranea è un insieme di competenze, conoscenze, pratiche e tradizioni che vanno dal paesaggio alla tavola, tra cui la coltivazione, la raccolta, la pesca, la conservazione, la trasformazione, la preparazione e, in particolare, il consumo del cibo”.

Cosa sono le piramidi alimentari?

Niente altro che rappresentazioni grafiche utilizzate per descrivere come comporre ogni pasto della settimana. E’ un educare a comporre i pasti nel modo giusto per mangiare meglio ma nel rispetto delle tradizioni, del luogo e della regione, senza trascurare le tradizioni culturali, religiose e le diverse identità nazionali. In sintesi, la piramide alimentare indica gli alimenti che vanno privilegiati sempre nel contesto di una dieta equilibrata e sana, dove alla base si trovano elementi di maggior consumo e, man mano che si sale, quelli da consumare con moderazione.


UNIVERSITA’ CAMERINO | MASTER

Unicam inaugura il master per ‘infermiere di ricerca’ I

l mondo del lavoro cambia continuamente e quello dell’Università e dell’Istruzione deve adeguarsi. Fra i lavori più richiesti in questi ultimi anni c’è sicuramente quello dell’infermiere e di tutte le professioni sanitarie. Un settore che la crisi non può permettersela, visto che si tratta della nostra salute. Per questo l’Università di Camerino è al passo coi tempi ed ha predisposto dei master specifici. E’ iniziato il 27 gennaio presso la sede dell’INRCA di Ancona, la terza edizione del master Unicam di primo livello in “Clinical and epidemiological research coordinator” e “Infermiere di ricerca”, attivato dalla Scuola di Scienze del farmaco e dei prodotti della salute dell’Università di Camerino in collaborazione con l’Istituto Nazionale Riposo e Cura per Anziani – Istituto a Carattere Scientifico (INRCA-IRCCS). “Il Master – afferma il prof. Fiorenzo Mignini, direttore del master – si pone come obiettivo la preparazione di professionisti in grado di seguire la peculiarità scientifica, la correttezza etica e l’esattezza procedurale della sperimentazione clinica sui farmaci”. Il corso di master in “Clinical and epidemiological research

Università degli Studi di Camerino Piazza Cavour 19/f 62032 Camerino (MC) www.unicam.it

Numero verde 800-054000

Continua la sinergia fra l’Università di Camerino e l’Inrca per i master in ‘Clinical and epidemiological research’ e ‘Infermiere di ricerca’

coordinator” si propone in particolare di fornire le basi teoriche e pratiche per acquisire concetti basilari e conoscenze sullo sviluppo clinico dei farmaci al fine di consentire un’attività professionale qualificata nei campi dell’assistenza e monitoraggio di studi clinici ed epidemiologici; nella lettura critica dei protocolli degli studi clinici e lettura critica dell’evidenza; ruolo attivo nella farmacovigilanza; cooperazione con i Comitati etici, le Contract Research Organization (C.R.O.), il perso-

nale amministrativo. Il corso di Master in “Infermiere di Ricerca”, si propone, inoltre, di fornire una formazione più approfondita nella gestione della ricerca clinica e del farmaco sperimentale in reparto, nonché della continuità assistenziale ospedale-territorio. In occasione della lezione inaugurale del master, è stato anche presentato il libro a carattere scientifico e divulgativo dal titolo “Alla ricerca del farmaco perduto”, scritto da diversi studiosi coordinati dal dott. Carlo

Tomino, Direttore dell’Osservatorio Nazionale sulle Sperimentazioni Cliniche dei Medicinali dell’Agenzia Italiana del Farmaco (AIFA, Roma). Il nuovo volume si pone come obiettivo quello di descrivere le modalità di sviluppo di un farmaco dalla sua ideazione fino alla sperimentazione clinica e alla sua effettiva commercializzazione, nonché di descrivere i diversi approcci nello sviluppo di nuovi prodotti farmaceutici discriminando tra le diverse tipologie di prodotto di partenza (farmaco chimico, farmaco biologico, categorie particolari). Un’ottima offerta formativa quella che ha messo in piedi l’Università di Camerino, con il valore aggiunto che il corso si sta svolgendo nella sede dell’Inrca, uno dei più importanti Istituti a carattere scientifico del centro Italia. Le sinergie fra Università, Ospedali e Ricerca scientifica deve essere alla base del buon andamento di un paese come il nostro. Essere a contatto con le strutture e il territorio è una delle mission fondamentali delle Università e dell’Istruzione in generale.

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RICERCA | INRCA

Ricerca e longevità attiva Inrca in linea con la UE L’

Inrca come Istituto di I progetti ricerca (IRCCS) nazionaprincipali che le, ha molti progetti riguardanti la geriatria, sia in caratterizzano linea con gli obiettivi europei che con quanto andrà a fare l’Agenzia l’impegno per per l’Invecchiamento, il Network la conoscenza che il ministero ha disposto a fare L’ALTA FORMAZIONE base proprio nella sede di Ancona. e lo sviluppo for Learning Abbiamo rivoltoL’International due domande Center al o on Aging (ICLA) nasce con l’obiettivo della cura Direttore scientifico dell’Inrca, di creare un centro di eccellenza per dott.ssa Fabrizia Lattanzio. della l’interscambio, il confronto e Che pensa degli Obiettivi dell’aggiornamento costante che l’Anno europeo 2011 e 2012, popolazione costituiscono i presupposti irrinunciabili per la ossia “Solidarietà” e “Longecrescita e la qualificazione professionale dei anziana vità attiva”? ricercatori nazionali ed internazionali. La scelta dell’Unione Europea di Il Centro intende altresi sviluppare comunita di dichiarare il 2001 come “Anno professionisti in grado di condividere le migliori o Europeo del Volontariato” Il Direttore scientifico dell’Inrca, esperienzecontrinell’ottica di costruire soluzioni innova-dott.ssa Fabrizia Lattanzio buisce a creare per tive.la società civile condizioni favorevoli al volon- culturali. L’auspicio è che tali ini- medici e ricercatori in tutti i Pre- Nuovi criteri per individuare fartariato, nonchéLAaumentare la ziative possano favorire la sensi- sidi Ospedalieri di Ricerca. Ecco- maci inappropriati per gli anziaTECNOLOGIA ni Attrezzature ad contenuto visibilità ed il riconoscimento del-elevato bilizzazione, la promozione della ne alcuni esempi: tecnologicoL’ottiper affrontare il fenomeno 5. REPORT-AGE le attività di volontariato. 1. MEDICINA MOLECOLARE cooperazione e delle sinergie fra le f.f. ‘invecchiamento’ integrata ca è quella di accrescere le oppor- in maniera gli Stati membri nonché la crea- Identificazione di marcatori di Osservatorio epidemiologico sulfico • Affymetrix tunità per la società civile di “par- zione di condizioni-quadro favo- diagnosi e prognosi del cancro le condizioni di salute degli ultraio f.f. • Immunizzazione le iniziati- Genica revoli per misure e impegni con- alla prostata; valutazione di sessantacinquenni nistrativotecipare” e per questo Servizio Allevamento e Sperimentazione Animale ve per l’Anno •europeo offrono creti parametri genetici e molecolari 6. INVECCHIARE CON CURA sulle tematiche identificate. SPF sostegno alle autorità locali, Ci illustri i progetti e l’Attivi- per la diagnosi differenziale di Iniziative per un’attività fisica (Modelli per Invecchiamento regionali e nazionali per loAnimali scam- Transgenici tà scientifica dell’INRCA. Alzheimer attraverso l’utilizzo precoce per ridurre il rischio di e Patologie eta-correlate) disabilità nell’invecchiamento; bio di esperienze e buone prati- L’INRCA già opera cercando di della piattaforma Affimetrix • Telemedicina realizzazione di un modello di che. Le opportunità 2011 potran- integrare al meglio lo studio e lo 2. RUG-III • Fitness Metabolico no trovare continuità nell’invito a sviluppo di progetti e programmi Implementazione del sistema “palestra del benessere” con dichiarare il 2012 «Anno Euro- per aumentare la conoscenza del- RUG-III HC per la classificazione supervisione sanitaria e volta al he geriatriche I PARTNER Wellness attivo e le problematiche legate all’invec- Istituto Ricercheassistenziale Farmacologiche Negrianzichè Fitness. cientificopeo dell'invecchiamento del fabbisogno e la Mario Miur 7. SPIDER@Lecco Fondazione Don Carlo Gnocchi della solidarietàUniversita intergeneraziochiamento. degli Studi di BolognaL’attività scientifica definizione del case-mix delle 169 partito dall'Age S. Maugeri nale», Platform Universita degli Studi della Calabria dell’INRCA è infatti organizzata Fondazione cure domiciliari rivolte all’anzia- Sviluppare un Ecosistema soste45 Scuola Superiore Sant’Anna di Pisa nibile per la riabilitazione basato Europe, network europeo di Universita degli Studi no fragile. indi 4 Camerino direttrici: Societa Italiana Gerontologia e Geriatria su una rete di centri di eccellenza organizzazioni Universita per la tutela deiStudi degli di Roma La Sapienza 3. CASAMICA 145 degli anziani. L'obiettivo 1 Biogerontologia Università Cattolica Sacro Cuore di Roma sul territorio che, interagendo fra diritti Universita degli Studi di Urbino Carlo Bo e trattamento Prevenzione 2 Realizzazione di una smart house 287 Az. Osp. Universitaria Careggi di Firenze loro e interfacciandosi con le realnon è solo garantire servizi saniUniversita Politecnica delle Marche della fragilità come residenza 42 National Institute pre-dimissione on Aging di Baltimora tà del territorio, sia in grado di tari e assistenziali più adeguati, Istituto Superiore di Sanità 79 3 Invecchiamento e Farmaci all’interno dell’Unita Operativa Istituto di Riabilitazione S. Stefano difornire Porto P.servizi Picenae competenze di Istituto ma a Auxologico tutti i cit- Italiano 24 anche assicurare 4 Valutazione multidimensio- Istituto di Riabilitazione e Recupero per Ortopedico Rizzoli di Bologna tadini dell'Unione il manteni35 nale e continuità assisten- facilitare il ritorno a casa dei alto livello in ambito clinico e per mento, anche in età avanzata, ziale. pazienti come “allenamento la fruibilità di tecnologie avanzate in riabilitazione. della capacità di partecipazione Sono otre 100 i progetti per que- all’autonomia” . 8. EURHOMAP ad attività sociali, economiche, st’ultimo punto, condotti da 4. CRIME Raccogliere le informazioni sull'assistenza professionale a domicilio in 30 paesi europei: organizzazione e offerta di servizi assistenziali domiciliari, costo e finanziamenti, categorie di utenti e relativi bisogni, politiche e trends, "inventario" delle fonti di informazione nazionali sull'assistenza domiciliare.

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DERAZION FE

DACAT II SIN D IPEN ENTI ND

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SINDACATI | F.S.I.

* F.S.I. *

FSI costituisce il fondo per la previdenza integrativa per Sanità e Autonomie locali

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a questione delle pensioni e delle pensioni integrative tiene banco da qualche anno. Con l'istituzione del Fondo Perseo prende il via la previdenza complementare anche per i lavoratori pubblici di Sanità ed Enti locali. A fine dicembre la FSI, Federazione Sindacati Indipendenti ha partecipato alla costituzione del Fondo Perseo, apponendo la firma in calce al rogito notarile (completando così il percorso iniziato con la sottoscrizione di apposite norme nei CCNL di categoria) ed alla nascita di un sistema pensionistico articolato, in grado di garantire ai lavoratori pubblici un reddito adeguato anche dopo l’uscita dal mercato del lavoro. “Un percorso lungo e molto atteso dai lavoratori sin dalla riforma Dini - ha commentato Claudio Acacia, segretario nazionale FSI all’Inrca di Ancona - iniziato con i CCNL e continuato con la sottoscrizione di un apposito protocollo nel 2007 e con una lunga serie di incontri tecnici”. Si tratta di una grande opportunità che riguarda 1.300.000 potenziali iscritti a livello nazio-

contributi versati, della possibilità di richiedere per specifiche esigenze l'anticipo su quanto maturato.

Gli OSS aggiungono una terza S

nale. “Un risultato - sottolinea Acacia - che viene incontro alle richieste dei lavoratori giustamente preoccupati del loro futuro previdenziale. Tanto più alle soglie dell'andata a regime del sistema contributivo che determinerà una netta riduzione dell'importo della pensione "obbligatoria" erogata anche per i lavoratori pubblici”. Il rapporto tra pensione ed ultima retribuzione, infatti, è destinato a diminuire drasticamente, rispetto al sistema retributivo, scendendo dall'80% fino al 60% o 50%. Un rischio previdenziale che tocca soprattutto i lavoratori più giovani (in particolare nella fascia di età tra i 45

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DACAT II SIN

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DERAZION FE

U.S.A.E. * F.S.I. *

Federazione Sindacati Indipendenti

ed i 50 anni) ma che potrebbe non risparmiare coloro che rientrano nel cosiddetto sistema misto (parte retributivo e parte contributivo). “La previdenza complementare è fondamentale - conclude Claudio Acacia - sia per garantire un reddito pensionistico aggiuntivo, sia per annullare gli effetti della riduzione dell'importo della pensione. Oltre a un rendimento presumibilmente superiore a quello previsto per legge per il Tfr”. Chi deciderà di aderire al fondo potrà infatti beneficiare di un versamento contributivo mensile da parte del datore di lavoro, della deduzione Irpef dei

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a Regione Marche ha emanato le direttive alle Aziande Sanitarie, Inrca compresa, per i corsi di formazione complementare per gli OSS. Questa importante figura aggiungerà la terza S. Un’ottima soluzione per formare dei professionisti della Sanità ancora più specializzati. Perché il mondo del lavoro e soprattutto della Sanità deve aggiornarsi e stare al passo coi tempi. Questi corsi permetteranno una specializzazione e un ulteriore livello di specializzazione. Un cambiamento che non può che non essere preso con entusiasmo.

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Il turismo come arricchimento territoriale e opportunità di conoscenza

FOCUS | TURISMO SOCIALE

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DI JULIAN BURNETT

na nuova sala congressi nel pieno rispetto dello stile Michelacci. Vale a dire oltre a ospitalità, comfort e piena sicurezza, un tocco d’eleganza unita all’avanguardia tecnologica. Il rilancio appartiene da sempre alla ferma volontà di combattere ogni crisi e alla strategia del gruppo, proprietario fra gli altri del Grand Hotel Michelacci di Gabicce Mare. E’ qui che la dott.ssa Paola Michelacci ci accoglie, presentandoci quest’ultima “fatica”, l’inaugurazione della sala denominata Tritone, anch’essa polifunzionale, 400 mq divisibili in 5 sale

Paola Michelacci presenta la nuova sala congressi... ospitalità, confort, eleganza e tecnologia all’avanguardia da 60mq denominate ‘Acquamarina’, ‘Corallo’, ‘Madreperla’, ‘Delfino’ e ‘Stella Marina’. Quindi estremamente duttile e tra-

sformabile per ogni esigenza. Con una qualità in più, nascosta: la tecnologia. Interamente cablata, integrata per qualsiasi tipo di collegamento, potenziata con sistemi wireless e satellitari in rete, video a led, insonorizzata, adattissima per congressi, meeting pubblici e aziendali, manifestazioni e spettacoli di livello internazionale, qui l’ultimo dell’anno si sono esibiti dei ballerini di tango profes-

sionali e pochi giorni dopo ha avuto luogo il congresso aziendale della Mapei. Ma questo investimento, come tanti altri, la dott.ssa Paola l’ha voluto in un’ottica lungimirante. “Stiamo organizzandoci per un 2011 davvero intenso – ha detto la Michelacci – vogliamo dare risposte concrete alla crescente domanda di un turismo mirato, sempre più esigente”. A tale

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P.zza Giardini Unità d’Italia, 1 61011 Gabicce Mare (PU)

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Tel. 0541-954361 • Fax 0541-954544 www.michelacci.com mgmholiday@michelacci.com


proposito, le richieste turistiche e un’approfondita analisi del territorio, sono il tema dell’incontro del 4 febbraio con il prof. Martufi, che risponde alla domanda “perché scegliere la provincia di Pesaro Urbino per un soggiorno turistico?”. Una relazione storica e scientifica insieme (ne parleremo nel prossimo numero) che preannuncia una serie di iniziative di valorizzazione e conoscenza delle strutture ricettive a marchio GHM di Gabicce mare. Molti gli enti e le associazioni che hanno

“Ci stiamo organizzando per un 2011 davvero intenso. Vogliamo dare risposte concrete alla crescente domanda di un turismo mirato, ed esigente”

Il Grand Hotel Michelacci di Gabicce Mare e la nuova sala polifunzionale denominata Tritone, una sala congressi con tecnologia all’avanguardia per ospitare convegni e manifestazioni di livello internazionale come uno spettacolo di Tango

FOCUS | TURISMO SOCIALE

aderito e che daranno il benvenuto a oltre 250 ospiti che hanno già sottoscritto la presenza con prenotazione. Dall’incontro con il tartufo di Acqualagna alle migliori produzioni enogastronomiche locali, alle escursioni su un territorio che ha davvero tanto da offrire. Ma anche quest’anno il clou di un certo tipo di turismo sociale, quello che potremmo ben definire culturale-religioso, cadrà nel periodo della Pasqua ebraica. Allorchè il Grand Hotel Michelacci, com’è

tradizione ospiterà la delegazione di alte cariche di Israele per dieci giorni. Un soggiorno di relax e riflessione per alte autorità come il rabbino capo di Milano, che desiderano stare in serenità in un posto bello e che ha tutto… rispettando le diverse abitudini ebree. “Oltre ai nostri cuochi chiamiamo sempre uno chef israeliano – afferma Paola Michelacci – perché per Pasqua la cucina Kosher si arricchisce di ricette molto particolari. Non dobbiamo e non vogliamo sbagliare nulla, come sempre”. L’occasione poi della benedizione dell’osso di Agnello il giorno della Pasqua vedrà la presenza nelle Marche, da Milano, delle Tavole della Legge, con la speciale cerimonia relativa che si terrà probabilmente proprio nella nuova splendida sala Tritone. Ancora una volta tali iniziative e manifestazioni, questa tipologia turistica curata e ricercata in ogni particolare, arricchiscono le Marche e ne fanno apprezzare, oltre che i valori naturali e paesaggistici al di là delle risorse balneari, anche l’alta qualità turistica dell’accoglienza internazionale di livello. Non occorre sottolineare che tali aperture culturali, l’ospitalità di usi e costumi religiosi costituiscono una vera ricchezza e un’opportunità per tutti: crescere nella conoscenza significa allargare i propri orizzonti.

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Nel Lazio la prevenzione si fa anche al mercato SANITA’ | REGIONE LAZIO

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Camper attrezzati e personale medico per effettuare visite gratuite agli anziani a Regione Lazio punta tutto Record di visite per sulla prevenzione. Durante le Progetto Donna, festività natalizie 6.500 donne hanno potuto effettuare visite campagna gratuite aderendo a “Progetto Donfinanziata con na - Mi state a cuore”, campagna i fondi di per la prevenzione del tumore all’utero e al seno fortemente volurappresentanza della ta dal presidente Renata Polverini presidente e finanziata con i fondi di rappresentanza della presidenza. Polverini Davanti ai centri commerciali delle cinque province del Lazio su camper attrezzati della Regione Lazio, dove grazie al supporto del personale medico dell’Istituto San Gallicano di Trastevere, guidato dal professor Aldo Morrone, si sono sottoposte a controlli gratuiti: dal pap test alla mammografia, ma

Il camper di "Prevenzione Donna" al Centro Commerciale Parco Leonardo di Roma anche visite dermatologiche, oculistiche e odontoiatriche. Solo a Roma i controlli medici effettuati sono stati 4.498; nelle province, invece, il numero totale delle prestazioni mediche si attesta intorno 1.948, di cui: 419 a Frosinone, 417 a Latina, 384 a Rieti e 726 a Viterbo. Una iniziativa che ha riscontrato apprezzamento da oltre l’80 per cento delle donne. E che si ripeterà nella giornata dell’8 marzo per la Festa delle donne. “Un successo oltre le nostre aspettative - ha spiegato la Polverini - questo progetto è nato in forma sperimentale ma vista la risposta entusiasta abbiamo deciso di tra-

sformarla in un percorso stabile di prevenzione attraverso nuove campagne”. E già da febbraio, i camper della Regione Lazio tornano a fare prevenzione. Questa volta senza distinzione di sesso e girando tra i mercati rionali del Lazio dal 28 febbraio al 2 aprile. ‘Salute per i 50 e… oltre’ è lo slogan scelto per la nuova iniziativa che consentirà a uomini e donne di effettuare controlli gratuiti per prevenire le principali patologie a rischio come: visita dermocosmetologica, controllo diabete, controllo pressione arteriosa, consulenza oculistica,

consulenza odontoiatrica e igiene orale, counseling psicologico, visita cardiologica, visita urologica, visita internistica, controllo colesterolo, consulenza epatologica, ecografia pelvica, pap test. “Abbiamo pensato che i mercati rionali fossero il luogo più idoneo per posizionare i camper, perché specialmente di mattina sono molto frequentati da questa categoria di persone” ha spiegato Polverini. La Regione Lazio sta già lavorando ad una terza campagna di prevenzione “strutturata sullo stesso modello che sarà rivolta agli adolescenti”, ha concluso Polverini.

Turismo: i Castelli romani accessibili ai disabili Viaggiare informati nei Castelli romani” è il nuovo progetto della Regione Lazio per fornire ai disabili uno strumento ad hoc per visitare la campagna romana.La presidente,Renata Polverini, e l’assessore alle Politiche sociali, Aldo Forte, hanno presentato la guida “Viaggiare informati nei Castelli romani”, realizzata dal Co.In. Onlus con il patrocinio del Parco dei Castelli. La pubblicazione illustra,accanto alla descrizione delle strutture e dei servizi generali, percorsi studiati e mirati alle diverse disabilità, informazioni attendibili e verificate in loco relativamente alle caratteristiche di

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fruibilità e degli spazi e all'eventuale presenza di barriere architettoniche. E’ realizzata anche in formato mp3 per i non vedenti, secondo la tecnica degli audio-libri. “Questo volume - ha aggiunto Polverini - renderà più accessibile il turismo nel Lazio anche a chi è affetto da disabilità, guardando con attenzione ad una delle parti più belle nostra regione, i Castelli Romani. Proseguiremo con tutte le altre zone che meritano dal punto di vista turistico. Con questa guida mettiamo insieme tante delle grandi questioni che stanno a cuore alla mia Giunta”.

La guida può essere scaricata gratuitamante al www.presidiolazio.it


Con il nuovo ‘dottor Cup’ esami e visite in 72 ore

SANITA’ | REGIONE LAZIO

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restazioni sanitarie urgenti garantite entro tre giorni e abbattimento delle liste di attesa dei pronto soccorso. Sono questi i punti qualificanti dell'intesa siglata tra la presidente Renata Polverini e i rappresentanti delle organizzazioni sindacali dei medici di medicina generale e i pediatri di libera scelta. L'accordo agisce innanzitutto sul fronte delle prestazioni urgenti, con un nuovo progetto denominato 'Nuovo Dottor Cup' grazie al quale a partire dal 15 gennaio la Regione Lazio garantisce l'appuntamento entro 72 ore dalla prenotazione per le prestazioni "qualificate urgenti" relative alle branche di radiologia, radiodiagnostica (tac, rmn, ecografie, mammografie), cardiologia (visita, ecg, ecocardio), angiologia (ecodoppler). I

La Regione Lazio in campo per abbattere le liste di attesa nei Pronto Soccorso e per le visite specialistiche

medici di famiglia possono attivarsi direttamente nella prenotazione di prestazioni sanitarie ambulatoriali attraverso l'utilizzo del numero verde regionale unico dedicato al servizio del Nuovo DrCUP per prestazioni in regime di urgenza. Ma l’abbattimento delle liste d’attesa passa anche attraverso una maggiore responsabilità dei cittadini e per questo grazie ad un sistema di ReCall automatico si chiederà a chi ha effettuato una prenotazione di confermarla, altrimenti l’appuntamento sarà disdetto e messo a disposizione per un altro paziente. "Questo nuovo progetto di salute per il Lazio - ha commentato la presidente Polverini presentando il piano - dimostrerà ai cittadini che il piano di rientro non è solo quello descritto falsamente nei mesi passati, ma punta a mettere il paziente al centro delle nostre politiche sanitarie". Il protocollo prevede, inoltre, la collaborazione dei medici di famiglia (con l'accesso agli studi di medicina generale nell'arco delle 12 ore diurne) al fine di risolvere il problema del sovraffollamento dei pronto soccorso. Sempre nell’ottica di evitare le

Siglata l’intesa con le organizzazioni sindacali dei medici di medicina generale e i pediatri di libera scelta

file al pronto soccorso, la Regione Lazio ha messo a punto anche un progetto pilota con l'obiettivo di incrementare la quota di prestazioni disponibili aprendo gli ambulatori nei giorni di sabato e domenica inizialmente in tre strutture ospedaliere romane (San Giovanni, Sant'Andrea e San Camillo) per particolari prestazioni specialistiche. Grazie ai risparmi ottenuti con la lotta agli sprechi portata avanti dalla Giunta Polverini, saranno messe da subito

a disposizione mensilmente oltre 620 Tac, circa 630 Rmn, 480 Ecografie, circa 400 Ecocolordoppler più altre prestazioni di visita cardiologia, oncologica e chirurgia vascolare per un totale di oltre 2.500 prestazioni al mese dedicate esclusivamente alla riduzione delle liste di attesa. "In questo modo – ha aggiunto la presidente Renata Polverini - tanta gente non dovrà più prendere giorni di ferie dal lavoro per svolgere le visite mediche".

800.86.28.61

Istituito il numero verde regionale anti usura n numero verde contro l’usura a sostegno di famiglie e imprese.A presentarlo il presidente Renata Polverini e l’assessore alla Sicurezza, Giuseppe Cangemi. Con il numero verde regionale 800.86.28.61, e una e-mail dedicata, antiusura@regione.lazio.it, si vuole fornire supporto informativo e aiuto ai cittadini del Lazio che vivono situazione di disagio economico o che sono potenziali vittime del reato d’usura. Operatori specializzati risponderanno a partire dal 17 gennaio dal lunedì al venerdì, dalle 9 alle 18. L’iniziativa sarà sostenuta a una forte campagna di comunicazione e sensibilizzazione che nella prima parte dell’anno sarà rivolta alle imprese con lo slogan ‘Chiuso per usura’ e nella seconda alle famiglie con il messaggio ‘L’usura divora’.“La Regione investirà 11 milioni di euro nel prossimo biennio nella lotta all’usura e presentiamo due azioni concrete - ha spiegato la presidente Polverini - Nel Lazio le province di Latina e Frosinone sono le più colpite dal fenomeno, ma anche a Roma bisogna tenere alta l'attenzione”. L'assessore Cangemi ha sottolineato che:“I dati raccolti verranno inoltrati alle questure e le prefetture. Da qui a qualche mese avremo un prospetto più chiaro di quella che è la situazione del fenomeno dell'usura nella Regione e quelle che sono le richieste dei cittadini che rimangono vittime del fenomeno”.

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| SANITA’

Razionalizzare sì... Ma come volano per la crescita

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e Marche sono l’unica Regione con i conti in equilibrio. Non solo ha rispettato la programmazione delle risorse per la Sanità, ma addirittura avrebbe potuto spendere di più di quanto stanziato a programma per il 2009, dimostrando così il più elevato livello di efficienza in Italia. E’ quanto emerso da uno studio del Cerm (Competitività Regolazione Mercati) correlato all’introduzione del federalismo fiscale e dei costi standard. Questi argomenti sono stati approfonditi nel corso di un Workshop su federalismo e sanità organizzato dalla Regione Marche e dall’Università Politecnica delle Marche al quale ha aderito in qualità di relatore il presidente del Cerm Fabio Pammolli. “I preziosi risultati raggiunti ha sottolineato Almerino Mezzolani, assessore alla Salute della Regione Marche a conclusione del workshop - saranno tute-

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lati e incrementati dal nuovo Piano Sanitario regionale. Un piano che mira a garantire una efficace risposta alla forte richiesta di razionalizzazione delle risorse e consente il miglioramento delle condizioni di accessibilità, fruibilità e tempestività dei servizi e delle prestazioni erogate. I vantaggi già ottenuti non si limiteranno agli aspetti più squisitamente clinici, sanitari, sociali e di processo

del sistema sanitario regionale, ma avranno un significativo impatto, sia in termini di miglior uso delle risorse disponibili, sia come volano per una crescita produttiva delle diverse realtà regionali”. Ad aprire i lavori è stato il Rettore Marco Pacetti che ha evidenziato le potenzialità della sanità marchigiana come motore economico e la qualificazione della spesa sanitaria come fattore di investimento. Su questo argomento si è concentrata la relazione di Gianluca Gregori, preside della Facoltà di Economia di Ancona. “Lo studio del Cerm - ha detto il presidente della Regione Gian Mario Spacca - che rappresenta una prima vera ‘simulazione’ dell’applicazione del federalismo e dei costi standard, evidenzia come le Marche siano la Regione più virtuosa in Italia per spesa e qualità dei servizi. Un risultato di cui andiamo fieri visto che la sanità marchigiana partiva a inizio decennio da un dato drammatico, con un disavanzo che sfiorava i 150 milioni di euro anno su anno. Il lavoro di ristrutturazione e di riqualificazione che abbiamo

L’assessore regionale alla Sanità Almerino Mezzolani

Mezzolani: “I preziosi risultati raggiunti saranno tutelati e incrementati dal nuovo Piano Sanitario Regionale. Un piano che mira a garantire una efficace risposta alla forte richiesta di razionalizzazione delle risorse”


SANITA’ | REGIONE MARCHE attuato, ha portato oggi la sanità ai dati che Cerm registra. Ma questo non ci basta. Dobbiamo lavorare per conservare la qualità del nostro sistema sanitario sia in termini economici che di servizio, attraverso un continuo miglioramento delle performance. Uno dei problemi più grandi del Paese è la produttività e da questo punto di vista la pubblica amministrazione rappresenta un elemento di particolare debolezza. Ecco perché è necessario sviluppare sempre di più le conoscenze al servizio della decisione e formare un management competente, grazie anche al contributo dell’Università. Di fronte ad uno scenario di risorse in forte calo, occorre migliorare sempre più gli aspetti organizzativi, per innalzare il livello della risposta ai cittadini. Istituzioni e operatori del settore insieme, sono chiamate a riflettere e ad agire, in tempi rapidi”. Lo studio del Cerm ipotizza quale possa essere la spesa sanitaria complessiva di ogni singola Regione se, nel rispetto dei Livelli Essenziali di Assistenza (LEA), fossero adottati i livelli di efficienza di un pool di cin-

que Regioni (tutte a statuto ordinario) caratterizzate dall’equilibrio di bilancio e da un ottimo livello di erogazione delle prestazioni sanitarie. L’obiettivo è contribuire a costruire un’agile strumento di benchmarking interregionale ai fini dell’applicazione del federalismo fiscale e dei costi standard il cui scopo finale è quello di migliorare i livelli di efficienza delle Regioni, consentendo un miglior utilizzo delle risorse, sempre più limitate rispetto all’andamento della spesa, correlata direttamente anche ai mutamenti demografici ed al progresso tecnologico. “Per determinare gli standard di spesa sanitaria - ha spiegato il presidente del Cerm, Fabio Pammolli - si selezionano le Regioni che, nel corso degli ultimi anni, hanno rispettato la programmazione realizzando condizioni di sostanziale equilibrio di bilancio e, inoltre, hanno erogato prestazioni di qualità, testimoniate da rilevazioni e riflesse da un saldo attivo dei flussi di mobilità. Le Regioni assunte come benchmark sono state: Emilia Romagna, Lombardia, Toscana, Umbria, Veneto. A queste abbiamo accomunato anche le Marche che, a fronte di una qualità già elevata, potrebbero addirittura permettersi di ottenerla con una maggiore spesa (ca. 95 milioni di Euro/anno in più)”. “La Regione Marche - sottolineato il dirigente del Servizio Salute Carmine Ruta - ha conseguito negli ultimi anni importanti risultati in termini di qualità assistenziale avendo garantito nel contempo il pareggio di bilancio. Oggi quindi la Sanità marchigiana rappresenta una fondamentale risorsa per lo sviluppo economico anche attraverso la sua capacità progettuale orientata all’innovazione e alla creazione di valore”.

Cooperazione fra Marche e Somalia: un progetto per aiutare il Puntland

L’assessore alla Salute della Regione Marche all’incontro con il Ministro della Sanità somalo Warsame e Gianluca Frinchilluci, direttore della Perigeo

li standard di salute in Somalia, secondo i dati della World Bank sono tra i peggiori in Africa. Una delle principali problematiche alle capacità già carenti del sistema sanitario statale di far fronte alle emergenze, è rappresentata dai numerosi campi profughi sparsi in tutto il territorio nazionale. Questi accampamenti, in situazioni di totale assenza di infrastrutture sia idriche che igieniche,quotidianamente si accrescono del sempre maggior numero di sfollati provenienti dal Sud della Somalia martoriato dalla guerra.“La pace, la crescita e lo sviluppo hanno come fondamenta la Sanità e la Cultura”. Un dottore ogni 50mila abitanti, quattro ospedali funzionanti per un milione di persone, una mortalità sotto i 5 anni pari al 10%, la diarrea come principale causa di morte. Questo il drammatico quadro della situazione in Somalia. C’è però un’area, il Puntland, dove la guerra non arriva e che si candida ad essere il cuore della rinascita dell’intero Paese. Lo ha spiegato il Ministro della Sanità somalo Ali Abdullahi Warsame in visita nelle Marche nel’ambito della campagna di sensibilizzazione Somalia Action Perigeo dell’omonima Onlus che prevede una serie di incontri istituzionali e informativi in Italia per far conoscere il Puntland e trovare nuove collaborazioni. Warsame, accompagnato da Gianluca Frinchillucci, direttore della Perigeo (www.perigeo.org), ha avuto un incontro con l’assessore alla Salute Almerino Mezzolani.Il Ministro Warsame ha ringraziato per l’impegno dei volontari marchigiani tra i primi a stabilire relazioni nell’area somala, ha poi spiegato le finalità dell’iniziativa ricevendo il pieno appoggio della Regione. “La Regione Marche – ha assicurato Mezzolani – grazie al risanamento compiuto in questi anni, può vantare una Sanità di eccellenza e farà quanto nelle sue possibilità per aiutare la Somalia sia in termini di formazione del personale ospedaliero sul posto o qui che inviando macchinari medici in disuso da noi, ma ancora utilissimi. Per quanto riguarda l’opera del volontariato sappiamo bene quanto i marchigiani siano generosi in questo settore. Non a caso siamo ai primi posti in Italia per la concentrazione di associazioni”. Un gemellaggio tra le Marche e il Puntland, che verrà presto formalizzato, contribuirà a rendere più salda l’amicizia. Intanto proprio dalle Marche a fine gennaio partirà il primo gruppo di volontari e il primo contanier con materiale medico e tecnico.

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Lavoro, fiducia, rilancio dell’economia Bilancio Regionale 2011

Risorse regionali: con il Bilancio 2011 la Regione mette a disposizione della comunità

2004

2005

2006

2009

2010

660

714

767

893

830 2008

51 2011

Dopo (2011)

281,4

173,7

7,6

6,6

Piemonte

Lazio

Liguria

Lombardia

Molise

ITALIA

Campania

Emilia Romagna

Veneto

Abruzzo

Umbria

Calabria

Toscana

5,6

Fonte: Rielaborazione dati della Corte dei Conti (Relazione sulla gestione finanziaria delle Regioni esercizi 2008-2009) e Adnkronos

marchigiana un ammontare di risorse proprie di circa 650 milioni di euro, in incremento rispetto all’anno precedente. Bilancio a base zero: realizzati riqualificazioni di interventi, ristrutturazione di capitoli di spesa, risparmi amministrativi (taglio di enti, cda, auto blu,

III trimestre 2009

III trimestre 2010

ITALIA MARCHE

Marche 2020: il futuro della comunità marchigiana

imprese; 8.000 PMI coinvolte e 350 milioni di finanziamenti garantiti attraverso il fondo regionale per l’accesso al credito; completo utilizzo del fondo per l’azzeramento dell’Irap regionale legato al sostegno dell’occupazione; accordi di programma territoriali e settoriali; semplificazione e rapidità di pagamento della P.A.. Pressione fiscale: nelle Marche è inferiore alla media italiana; dal 2004 le addizionali regionali Irpef e Irap sono state ridotte di -46%, da 169 a 92 milioni di euro; oltre i 2/3 dei cittadini marchigiani sono esentati dall’addizionale Irpef; tra il 2005 e il 2009 in Italia il valore medio dei tributi procapite delle Regioni a Statuto Ordinario è aumentato di +115 euro per cittadino, mentre le Marche registrano la migliore performance fiscale con una diminuzione di -42 euro per cittadino (dati elaborati da Relazioni Corte dei Conti e Adnkronos). Debito contratto: è sceso dai 1070 milioni di euro del 2004 ai 660 previsti nel 2011 (-38%), con un trend in continua discesa, in controtendenza rispetto alle altre Regioni.

Confronto trimestrale del tasso di disoccupazione Valori %

7,3

127,3

103,4

115,4

95,9

94,2

88,0

42,6

57,7

14,3

11,4

8,5

Prima

LA DISOCCUPAZIONE 247,4

Regioni a Statuto Ordinario Variazione tributi pro-capite Valori assoluti Confronto 2005-2009

-9,6

Trasferimenti Statali annuali alla Regione Marche prima e dopo la manovra nazionale Legge 122/2010: -170 milioni (Valori in milioni di euro)

PRIMATO MARCHE PER RIDUZIONE FISCALE PRO-CAPITE

Basilicata

221

(Valori in milioni di euro)

2007

Manovre anti-crisi: programmati consistenti investimenti per la protezione del lavoro e lo sviluppo delle piccole imprese con la conferma, nonostante i tagli nazionali, del pacchetto di interventi anticrisi. Alcuni

LA RIDUZIONE DEI TRASFERIMENTI STATALI: -80%

Regione Marche: debito regionale contratto

943

1.007

1.071

RIDOTTO IL DEBITO: -38%

-42,9

“Di fronte alla concertazione sociale ed alla collaborazione istituzionale - dichiara l’Assessore al Bilancio Pietro Marcolini che anche quest’anno si realizza nella regione, si osserva, nella manovra finanziaria del Governo, una chiara volontà di annullare di fatto la capacità gestionale delle risorse, la possibilità di realizzare interventi e assicurare alla comunità i servizi da sempre garantiti. È lecito chiedersi, allora, se la scelta che il Governo ha fatto non sia la negazione del federalismo, tuttora obiettivo principale del suo programma tanto da dedicarvi due Ministeri delineando, nella stretta inevitabile, uno scopo preciso: scaricare le proprie responsabilità, esautorare le scelte decisionali delle Re-

Nonostante questo contesto difficilissimo, il profilo generale della manovra finanziaria regionale 2011 testimonia la qualità e l’efficacia della strategia regionale.

Puglia

“Le Marche - dichiara il Presidente della Regione Gian Mario Spacca - resistono, soprattutto sul fronte del lavoro, nonostante la pesantissima crisi internazionale. L’anno prossimo sarà ancora più diffi cile. La Regione ha operato notevoli risparmi di spesa per compensare gli effetti della riduzione di circa -80% dei trasferimenti dello Stato,che comunque restano pesanti. Investiamo su quattro aree prioritarie: coesione sociale, lavoro e occupazione, rilancio dell’economia, nuova imprenditorialità nel turismo e nella cultura. L’impegno del 2011 è di rafforzare la cattura progettuale delle risorse libere nel bilancio dello Stato, dell’UE e degli altri enti internazionali. Su questa finalità saranno valutati i dirigenti regionali e sarà potenziata l’integrazione tra istituzioni, per evitare sovrapposizioni. Importante sarà anche la collaborazione tra pubblico e privato.”

strutture, retribuzioni, numero dirigenti, ecc.) con recupero pluriennale di 26 milioni di euro impegnati per attenuare gli effetti della riduzione dei trasferimenti dello Stato.

25.000 lavoratori interessati e 500 milioni di finanziamenti per resistenza e sviluppo

gioni, disunire i territori e minare la coesione tra Regione, Enti locali e cittadini.”

MARCHE

Il 2011 sarà l’anno “orribile” della finanza pubblica anche nelle Marche: alla Regione mancheranno circa -170 milioni di euro di trasferimenti statali per i tagli che il Governo nazionale ha deciso con la legge n.122/2010.

Fonte: Istat, rapporto del 21 dicembre 2010

dati esemplificativi a rendiconto delle misure regionali dell’anno scorso: 15.000 lavoratori coinvolti nei contributi e contratti di solidarietà e negli altri interventi a difesa del lavoro e della coesione sociale; 35.000 lavoratori protetti attraverso il fondo ammortizzatori sociali in deroga per le piccole

Conti sanitari: sono in equilibrio, con la spesa sanitaria che da tre anni non registra disavanzi secondo i report del tavolo nazionale di monitoraggio; le Marche sono per questo nel gruppo ristretto di Regioni virtuose e modello in Italia per l’applicazione del federalismo e dei costi standard. Marche al 1° posto per “buona sanità”, secondo gli ultimi dati di confronto tra le Regioni elaborati dalla Commissione parlamentare. Anche il CERM certifica con molteplici indicatori di prestazione la qualità elevata del sistema sanitario marchigiano. Evasione fiscale: recupero programmato di 22 milioni di euro, che si aggiungono ai 110 milioni già recuperati nell’ultimo quadriennio.

Cattura di risorse, Casa intelligente, Marche 2020 La Regione è impegnata nella progettualità diretta per la CATTURA DI RISORSE libere nel bilanci statali, europei e internazionali. Tale azione è sempre più strategica considerando il costante venire meno dei trasferimenti automatici di Stato e Unione Europea. Esempi recenti di progettualità virtuose realizzate della Regione Marche: l’accordo di programma per gli interventi a difesa del territorio e a favore di montagna, coste e strade; il meccanismo di finanziamento BEI per le PMI; il progetto Jade nel VII programma quadro di ricerca e innovazione dell’UE. Il Bilancio 2011 definisce il progetto di CASA INTELLIGENTE PER LA LONGEVITÀ ATTIVA: risponde alle esigenze di “security, safety&usability” degli anziani e si lega al progetto di rete nazionale per la longevità attiva vede la Regione Marche quale capofila. La finalità è di arrivare entro il 2015 alla casa intelligente per gli anziani, con ricadute di lavoro, ricerca e investimenti per le PMI in tutti i settori economici con una modalità innovativa (progetto apollo) Nel Bilancio 2011 viene anche definita la priorità MARCHE 2020:

il progetto mira alla collaborazione tra istituzioni, fondazioni, centri di ricerca e formazione, università, per realizzare una visione al 2020 della società e dell’economia regionale; l’obiettivo è offrire alla programmazione a breve medie termine dei policy-makers un orizzonte strategico delle prospettive delle Marche. Nel 2011 la manovra di resistenza anti-crisi interesserà oltre 25.000 lavoratori e attiverà 500 milioni di finanziamenti per la protezione del lavoro, il rilancio dell’economia, la difesa delle fasce deboli della comunità. Il Bilancio Regionale 2011 ha ricevuto il parere favorevole sia del Consiglio Regionale dell’Economia e del Lavoro (CREL) che dal Consiglio delle Autonomie Locali (CAL). Alcuni interventi operativi delle quattro priorità regionali 2011: COESIONE SOCIALE Conferma degli stanziamenti regionali 2010 e fondo aggiuntivo a favore degli Enti locali per compensare i tagli nazionali sui servizi essenziali ai cittadini delle politiche sociali. Incremento del fondo per la non autosufficienza.

LAVORO Contratti e contributi di solidarietà; incentivi per assunzioni di giovani laureati e stabilizzazione contratti precari; agevolazioni sanitarie (esenzioni ticket e farmaci) e sostegno agli studi dei figli di famiglie in difficoltà lavorative; progetti per i precari della scuola; reti territoriali per l’occupazione; blocco canoni Erap; Fondo Sociale Europeo per ammortizzatori sociali in deroga per lavoratori di piccole imprese; progetto Appennino; prestito d’onore per nuove imprese; welfare to work. SVILUPPO Fondo regionale di garanzia per agevolare l’accesso al credito delle PMI; progetto domotica orientato alla longevità attiva; investimenti per ricerca e innovazione; fondo di sviluppo della green economy per lavori delle PMI di efficientamento energetico di scuole e ospedali; finanziamenti BEI agevolati per le PMI. CULTURA E TURISMO Iniziative culturali per nuova occupazione; recupero beni immobili per finalità culturali e turistiche; ammodernamento strutture ricettive; promozione territoriale.


PROGETTI | PSICORADIO

Psicoradio, la radio della mente... contro i pregiudizi U

DI VALENTINA PIERUCCI

na radio che tratta argomenti di psicologia e psichiatria, una voce della mente contro i pregiudizi di chi le voci le sente davvero. Un organo di informazione per far conoscere e risvegliare delle componenti della personalità. Psicoradio, la radio della mente, è una testata giornalistica che produce programmi radiofonici, e anche un corso di formazione per operatore radio. Nasce a Bologna nel marzo del 2006 con la direzione dalla dott.ssa Cristina Lasagni della Facoltà di Scienze della Comunicazione dell'Università di Lugano, Psicoradio, la radio che dà voce a pazienti psichiatrici, che costituiscono gran parte della redazione. Grazie anche all'impegno di alcuni professionisti del settore radiofonico e alla collaborazione di Arte e Salute Onlus e dell'Azienda USL di Bologna – Dipartimento di salute mentale, è stato organizzato per i pazienti un corso di formazione professionale per imparare a fare radio. Questo progetto offre loro la possibilità di esprimersi e disporre di un mezzo che permette, attraverso la parola, di

modificare l'idea che la gente ha molto spesso della malattia mentale, in generale il loro è un “impegno contro il pregiudizio”. La mission è di dar voce a chi una voce non ce l'ha. La redazione, in tutto diciotto persone tra tutor, redattori e direttrice, trasmette ogni giovedì alle 15 una puntata di dieci minuti che va in onda sulle radio italiane che compongono il network di Radio Popolare e la domenica replicano la trasmissione sulle frequenze di Radio Città del Capo di Bologna con l'aggiunta di altri otto minuti dedicati ad argomenti

Psicoradio

su Radio Popolare ogni giovedì alle 15.00 su Radio Città del Capo ogni domenica alle 13.15 WebRadio su www.psicoradio.it PsicoDiario su www.ideeradio.it email: psicoradio@gmail.com cell redazione: 333-7620044

legati a Bologna e al territorio. Il punto di partenza è l’ipotesi che in molti pazienti psichiatrici l’intelligenza, la sensibilità ed i talenti vengono nascosti, ma non annullati dal disturbo mentale. Dunque, è possibile risvegliare queste componenti fondamentali della personalità attivando alcune capacità specifiche. Come ci viene riferito dalla redazione stessa, ogni puntata radiofonica tratta un argomento con un taglio che il gruppo di Psicoradio definisce “psi” (tutto ciò che ha a che fare con la psiche). Si prende spunto dalla realtà, dall'attualità, si parla del testo di legge che vuole modificare la legge 180, si intervistano personaggi che hanno a che fare con il mondo “psi”; spesso si parte dalle esperienze personali, la casa, il lavoro, le relazioni o dalle proprie passioni. L'intento principale che ha portato alla nascita di Psicoradio è quello di combattere i pregiudizi e lo stigma legato alla malattia mentale. La sensibilità di chi ha vissuto la sofferenza psichica può dar luogo a una comunicazione meno ‘ingabbiata’, meno

“Noi ‘folli' possiamo convivere con i ‘normali', non bisogna per forza rinchiuderci". Ecco il progetto Psicoradio, la radio che dà voce a pazienti psichiatrici, che costituiscono gran parte della redazione

prevedibile. Inoltre il progetto ha anche una finalità terapeutica e di inclusione, poiché il lavoro in radio permetterà ai pazienti di risvegliare ed esprimere pienamente i talenti, l'intelligenza e la sensibilità che vengono sì nascosti ma non annullati dal disturbo mentale. I programmi di Psicoradio esplorano temi come lo star bene e lo star male, la differenza, la fantasia, la malinconia, il sogno, il disagio sociale e l’arte, nella convinzione che, rispetto a certi territori, la sensibilità di chi ha vissuto la sofferenza psichica può produrre, se opportunamente formata, una comunicazione meno prevedibile. Non pura testimonianza, ma la ricerca una comunicazione non ovvia. Una comunicazione insieme destabilizzante e, paradossalmente, rassicurante, perché ribalta lo stereotipo della pericolosità del paziente psichiatrico, che diventa invece produttore di messaggi interessanti.

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se lavoro di notte... vado in pensione prima? D

speciale lavori usuranti opo il referendum di Mirafiori e gli accordi a Pomigliano e Torino “si chiude la stagione ideologica del conflitto immanente fra capitale e lavoro e si apre una nuova stagione in cui è possibile un rilancio del patto sociale. Si apre la sfida della condivisione, della cooperazione e, anche, della partecipazione ai risultati e agli stessi utili d'impresa”. La questione del lavoro è al centro della vita politica e sociale dell’Italia. Si parla di contratti, collaborazioni, accordi con i sindacati, di stress lavoro correlato e grandi riforme strutturali. Una di queste riforme riguarda l’annoso problema dei lavori usuranti. Un iter lungo quasi dieci anni, ma finalmente si sta per raggiungere un risultato, un ottimo risultato per i lavoratori. Il problema da risolvere è modulare i requisiti di età e contributi, circoscrivere i lavori usuranti e definire le modalità per documentare il diritto allo sconto. Tutto già scritto nella legge 247/2007. Quindi ci siamo: la finanziaria ha stanziato i soldi, i lavoratori stanno portando le domande all’Inps.


SPECIALE | LAVORI USURANTI

Sacconi: “Elementi scientifici devono definire le mansioni usuranti” L

avoro dipendente, lavoro pubblico, precariato, disoccupazione. Molti sono gli aspetti che riguardano il lavoro. Moltissimi sono stati i traguardi raggiunti a favore dei lavoratori, molte le polemiche sui contratti, collettivi, di categoria e individuali. Ma certo un campo che da anni è sulla bocca di tutti è quello dei lavori usuranti. Cos’è un lavoro usurante, quali sono le mansioni ritenute usuranti e quali i benefici per questi lavoratori, soprattutto a livello pensionistico? Cosa pensa il Ministro del Lavoro e Politiche Sociali Maurizio Sacconi in merito? Perché è importante definire bene cos’è il lavoro usurante? “La questione della definizione di “Lavoro Usurante” è importantissima perché dà diritto al lavoratore di beneficiare di alcuni vantaggi anzitutto pensionistici. Il punto principale è quello di una definizione di queste mansioni, basata su criteri "oggettivi" su cui si sta costruendo anche in Italia una letteratura. Una corretta definizione è dunque un punto cruciale per la sostenibilità della riforma ancora in atto. Una recente ricerca effettuata su un campione casuale di individui ultra-cinquantenni (dati Share 2004) con informazioni sullo stato di salute attuale e sulla vita lavorativa non ha garantito un’elevata significatività statistica dei risultati. Tuttavia, il campione permette di individuare le mansioni usuranti in considerazione anche di indicatori della qualità della vita, come le limitazioni psicofisiche e un indice del livello di salute mentale, oltre che di prevalenza di malattie croniche o

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Secondo le stime del Ministero del Lavoro la lista delle mansioni usuranti dovrebbe coinvolgere 1,4 milioni di lavoratori con un costo pari a 2,9 miliardi

potenzialmente letali. Dallo studio risulta che, basandosi sui codici Isco 88 per la classificazione delle mansioni, le prime tre posizioni per prevalenza di malattie croniche sono gli artigiani e operai specializzati della meccanica di precisione su metalli e materiali similari (2,75 malattie in media), le professioni non qualificate delle miniere e delle costruzioni (2,53) e gli addetti non qualificati a servizi di pulizia in imprese ed enti pubblici e assimilati (2,51). Per rendere i dati omogenei si sono considerati solo casi in cui la mansione è stata svolta per almeno dieci anni”. Il luogo di lavoro quanto incide sul riconoscimento del Lavoro usurante? “A differenza dell’elenco del decreto Salvi, riferito principalmente al luogo di lavoro, in questo caso si può tenere conto in maniera esplicita degli effetti sulla salute della mansione effettivamente svolta, senza dover ricorrere a un criterio stringente come quello della effettiva invalidità. Una individuazione fondata su elementi scientifici delle mansioni usuranti potrebbe evitare la proliferazione di proposte di

Ma cosa si intende per lavoro usurante?

S Il Ministro del Lavoro e Politiche Sociali Maurizio Sacconi tipo soggettivo da parte dei vari attori della concertazione e potrebbe aiutare a definire una soluzione basata non solo sulla riduzione della fase attiva”. In Italia, quanti sono i lavoratori che fanno lavori usuranti? “Nel documento d’intesa firmato da governo e sindacati ha avuto grande spazio il tema dei benefici previdenziali da assegnare ai lavoratori che svolgono mansioni usuranti: secondo le stime del Ministero del Lavoro la lista di queste mansioni dovrebbe coinvolgere quasi 1,4 milioni di lavoratori con un costo massimo pari a 2,9 miliardi dei 10 preventivati per l’abolizione dello scalone”. Il lavoro notturno è sempre considerato usurante? “Se il lavoratore svolge la sua attività in un luogo rischioso e non a norma, può fare domanda lo stesso di averne benefici a fini pensionistici o rischia anche lui perché doveva avvertire le autorità”.

econdo il decreto legislativo 11 agosto 1993, n. 374 i lavori usuranti sono quelli per cui è richiesto un impegno psicofisico particolarmente intenso e continuativo, condizionato da fattori che non possono essere prevenuti da misure idonee. Per queste mansioni è previsto un anticipo del limite di età pensionabile di due mesi per ogni anno di occupazione, fino a un massimo di cinque anni, e una riduzione del limite di anzianità contributiva di un anno ogni dieci di occupazione in queste attività, fino a un massimo di quattro anni. Il riferimento legislativo attuale sul tema è il decreto ministeriale 19 maggio 1999, n. 208 (il cosiddetto decreto Salvi) che riprende di fatto il decreto legislativo precedente.


SPECIALE | LAVORI USURANTI

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arte da lontano la legge sui lavori usuranti ma l’arrivo, più volte a portata di mano, non sembra molto vicino. E’ esattamente l’11 agosto 1993 quando per la prima volta la legislazione descrive i lavori cosiddetti usuranti e prevede dei benefici previdenziali per i lavoratori addetti a mansioni particolarmente faticose e pesanti. Secondo il D.L. 11 agosto 1993, n. 374 (in attuazione della L. 421/1992) i lavori usuranti sono quelli per cui è richiesto un impegno psico-fisico particolarmente intenso e continuativo, condizionato da fattori che non possono essere prevenuti da misure idonee. Per queste mansioni fu allora previsto un anticipo del limite di età pensionabile di due mesi per ogni anno di occupazione, fino a un massimo di cinque anni, e una riduzione del limite di anzianità contributiva di un anno ogni dieci di occupazione in queste attività, fino a un massimo di quattro anni. L’applicazione di tale normativa ha però subito notevoli ritardi. In particolare, a causa della mancata definizione (prevista all’art. 1, comma 2 e all’art. 2, comma 3 del D.M. 19 maggio 1999) tra le parti sociali dei criteri di attuazione della normativa di cui al menzionato D.Lgs. 374/1993, non sono mai stati emanati i provvedimenti attuativi necessari per individuare le mansioni particolarmente usu-

Con l’attuale governo Berlusconi, il 3 marzo 2010 è stato approvato dal Senato il Disegno di legge n. 1167-B in materia di “Deleghe al Governo in materia di lavori usuranti”

Lavori usuranti... una legge che parte da lontano ranti e determinare le aliquote contributive per la copertura dei conseguenti oneri, in modo da rendere concretamente operativi, al di là della disciplina transitoria, i relativi benefici. Interveniva nel frattempo a definire il lavoro notturno, entrato successivamente tra i lavori usuranti, il Decreto Legislativo 8 aprile 2003, n. 66 “Attuazione delle direttive 93/104/CE e

2000/34/CE concernenti taluni aspetti dell'organizzazione dell'orario di lavoro”. Al fine di superare la situazione di stallo venutasi a creare la Legge 247/2007 include tra i lavori usuranti i conducenti di veicoli pesanti adibiti a servizi pubblici di trasporto di persone ha previsto una delega legislativa con lo scopo di concedere ai soli lavoratori dipendenti impegnati in

Il lavoro notturno avvicina la pensione usurante il lavoro notturno prestato per almeno sei ore, comprensive dell'arco di tempo tra la mezzanotte e le cinque del mattino, per almeno 78 notti l'anno e scatta un bonus di 36 mesi. Così come è usurante l'attività di quanti, tutte le notti lavorative, sono impegnati per almeno tre ore tra la mezzanotte e le cinque. La bozza di decreto legislativo che il ministero del Lavoro ha messo a punto sui lavori usuranti collega il bonus pieno per i requisiti di età e contributi alla quota di 78 notti, ma per quanti maturano i requisti "scontati" dal 1° luglio 2009 sono previsti benefici. Chi svolge lavoro riconosciuto usurante potrà avere, per andare in pensione, un abbuono fino a tre anni per quanto riguarda il requisito ana-

È

lavori o attività connotati da un particolare indice di stress psico-fisico, che maturano i requisiti pensionistici a decorrere dal 1° gennaio 2008, la possibilità di accedere anticipatamente al trattamento pensionistico. Tuttavia, per la caduta del governo Prodi il termine finale (30 maggio 2008) per l’esercizio della delega è scaduto senza che nessun decreto legislativo venisse definitivamente emanato. Con l’attuale governo Berlusconi, il 3 marzo 2010 è stato approvato dal Senato il Disegno di legge n. 1167-B (“collegato lavoro”) in materia di “Deleghe al Gover-

grafico per la pensione; il minimo dei contributi, in generale, è fissato in almeno 35 anni. Quella del lavoro notturno è certamente la principale novità per quanto riguarda la platea degli interessati. La delega infatti fa riferimento al decreto legislativo 66/2003,che qualifica come notturno: 1) qualsiasi lavoratore che durante il periodo notturno svolga almeno tre ore del suo tempo di lavoro giornaliero impiegato in modo normale; 2) qualsiasi lavoratore che svolga durante il periodo notturno almeno una parte del suo orario di lavoro secondo le norme definite dai contratti collettivi di lavoro. Se manca la disciplina collettiva è notturno “qualsiasi lavoratore che svolga per almeno tre ore lavoro notturno per un minimo di 80 giorni lavorativi all'anno”.

no in materia di lavori usuranti, di riorganizzazione degli enti, di congedi, aspettative e permessi, di ammortizzatori sociali, di servizi per l’impiego, di incentivi all’occupazione, di apprendistato, di occupazione femminile, nonché misure contro il lavoro sommerso e disposizioni in tema di lavoro pubblico e di controversie di lavoro”. Il testo delega il Governo per il riordino della disciplina dei lavori usuranti. Nello specifico all’art. 1 del disegno di legge in questione recita testualmente: “Il Governo è delegato ad adottare, entro tre mesi dall’entrata in vigore della legge, uno o più decreti legislativi per la ridefinizione della normativa dei lavoratori dipendenti, privati e pubblici, impegnati in lavori e attività particolarmente usuranti che maturino i requisiti inferiori rispetto a quelli richiesti per la generalità dei lavoratori dipendenti, secondo i principi e i criteri direttivi dettati dall’art. 1 comma 3 lettere da a) ad f) della legge 24 dicembre 2007, n. 247”. Marco Luchetti

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Effettività e prevalenza: due criteri per le mansioni usuranti N

el definire le “mansioni” usuranti, c’è la necessità di riferirsi a criteri oggettivi, per accertare l’attribuibilità del beneficio pensionistico. E’ opportuno soffermarsi sul valore del termine “mansione” che descrive il contenuto effettivo della prestazione lavorativa di un soggetto, che si concretizza nello svolgimento di una serie di attività. Sulla base di ciò si determina l’inquadramento della prestazione del lavoratore. Quando il datore di lavoro procede all’attribuzione della qualifica è coadiuvato da una prassi logica che, a partire dall’accertamento della mansione concretamente svolta dal lavoratore, riconduce alle declaratorie dei contratti colletti-

DI STEFANO CAROTTI

vi (descrizioni delle attività di ogni mansione) per individuare il livello di inquadramento corrispondente. Il principio di “effettività” della mansione svolta è

ben più determinante, dunque, di quanto possa risultare da registrazioni documentali quali i libri che il datore di lavoro è obbligato a tenere.

Tale importanza emerge peraltro dall’art. 2103 c.c.: “il prestatore di lavoro deve essere adibito alle mansioni per le quali è stato assunto o a quelle corrisponden-

Ecco l’elenco dei mestieri

materiale di pietra e ornamentataristi, degli addetti ad operazioLe mansioni particolarmente usule; ni di colata manuale; ranti, stabilite con criteri tra i quali la ridotta attesa di vita, elevata fre- - lavori in cassoni ad aria com- - lavorazione del vetro cavo: pressa; mansioni dei soffiatori nell'induquenza degli infortuni, l’esposiziostria del vetro cavo eseguito a ne ad agenti dannosi, e il cui svol- - lavori svolti dai palombari; mano e a soffio; gimento garantisce la possibilità di - lavori ad alte temperature: mansioni che espongono ad alte - lavori espletati in spazi ristretpensionamento anticipato, sono: temperature, quando non sia i t, con carattere di prevalenza e - lavori in galleria, cava o miniera: mansioni svolte in sotterrapossibile adottare misure di precontinuità e in particolare la neo con carattere di prevalenza e venzione, quali, a titolo esemplicostruzione, riparazione e manucontinuità; ficativo, quelle degli addetti alle tenzione navale, le mansioni - lavori nelle cave: mansioni fonderie di 2ª fusione, non svolte continuativamente all'insvolte dagli addetti alle cave di comandata a distanza, dei refratterno di spazi ristretti, quali intercapedini, pozzetti, doppi fondi, di bordo o di grandi blocchi strutture; - lavori di asportazione delin Europa? La posizione dell’Unione Europea la tematica, il legislatore comunitario sembra più l'amianto: mansioni svolte con non è esattamente in linea con l’Italia: alcune orientato verso forme di progressive retirement anche carattere di prevalenza e contiindicazioni interessanti sono contenute nella per i lavoratori "usurati", nel tentativo di limitare al nuità. comunicazione n. 622/2000 della Commissione Euro- minimo pratiche di pensionamento anticipato difficilpea, dove viene sottolineata l’impossibilità per i siste- mente sostenibili da un punto di vista finanziario. Ma A questo elenco, secondo l’accordo mi pensionistici, data la struttura dell’età della popo- anche in considerazione di alcuni recenti studi epideraggiunto il 20 luglio, andrebbero lazione, di sostenere nel futuro i costi derivanti da pre- miologici che hanno mostrato una relazione tra antiaggiunti anche i lavoratori notturni, pensionamento per lavoratori che svolgono lavori cipo del pensionamento e riduzione dell’attesa di vita. i lavoratori addetti alle linee a cateusuranti. L’Ocse è andata oltre, sostenendo che l’istitu- Se i paesi dell’Europa mediterranea dedicano maggiona e i conducenti di mezzi pubblici zionalizzazione del lavoro usurante tende a disincen- re attenzione al tema, in altri, come la Germania, il penpesanti.

Cosa fanno gli altri paesi

E

tivare gli sforzi per rendere più umano e sicuro l’ambiente di lavoro.Nonostante l’attenzione dell’Italia per

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sionamento anticipato è concesso solo a lavoratori in condizioni di inabilità oggettiva.


SPECIALE | LAVORI USURANTI Non è facile inquadrare la prestazione di un lavoratore... effettività e prevalenza sono i criteri che vengono in aiuto ti alla categoria superiore che abbia successivamente acquisito ovvero a mansioni equivalenti alle ultime effettivamente svolte […]”. L’effettività della mansione è fondamentale anche per definire le mansioni “equivalenti” cui il lavoratore può essere adibito: egli svolge legittimamente una mansione equivalente a quella per cui è stato assunto quando, oltre a mantenerne il trattamento retributivo, il contenuto della nuova mansione consenta di estrinsecare la professionalità acquisita. Lo stesso criterio vale per il riconoscimento dello svolgimento di mansioni “superiori”: il lavoratore svolge mansioni “superiori” quando effettivamente adibito a mansioni di livello superiore.

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Ulteriore principio del processo di inquadramento è quello della prevalenza della mansione. Nel caso in cui il lavoratore svolga più di una mansione, è inquadrato in base all’attività prevalente. I principi qui richiamati (effettività e prevalenza) sembrano avere il loro peso anche nella normativa in materia di lavori usuranti. Già l’art. 3 del D.M. 19 maggio 1999 (Criteri per l’individuazione delle mansioni usuranti), richiedeva che per la declaratoria delle mansioni espletate si facesse riferimento, oltre agli elementi emergenti dalla busta paga e a quelli in possesso degli istituti previdenziali assicuratori, a quelli accertati da attività ispettiva del Ministero del Lavoro e della previdenza sociale, rimarcando l’importanza del concreto realizzarsi dell’attività lavorativa. L’art. 1 dello stesso decreto richiama il principio della prevalenza, per l’individuazione delle mansioni particolarmente usuranti e la determinazione delle relative aliquote contributive. All’art. 2 si esplicitano ulteriormente le caratteristiche di prevalenza e continuità, per la descrizione di talune mansioni afferenti a determinati ambiti di attività.

Il presidente dell’INPS Mastrapasqua: “Serve più cultura previdenziale” Riforme si, riforme no. Il tormentone che investe ogni ambito del sistema economico italiano riguarda anche il capitolo pensioni. Antonio Mastrapasqua, una delle voci più autorevoli del settore previdenziale, in virtù del suo ruolo di Presidente dell’Inps, afferma che i conti sono in equilibrio, proprio in conseguenza delle sei riforme che, dal 1992 ad oggi, hanno interessato il sistema previdenziale: “L’esigenza – ci spiega il Presidente Inps Mastrapasqua - è che i cittadini ora acquisiscano maggiore consapevolezza della propria situazione, e per far ciò diventa indispensabile l’attività di informazione e comunicazione”. Secondo Mastrapasqua il mondo delle pensioni non è affatto immobile, poiché ci sono state e continuano ad esserci numerose riforme, basti pensare alle modifiche sul capitolo età pensionabile: “riflessione e consapevolezza devono, infatti, creare le premesse per il sorgere di un’autentica cultura previdenziale, favorendo in tal modo il patto tra le generazioni. Spetta quindi ai vari enti collaborare affinché il contribuente abbia sempre chiara la propria posizione e possa fare le proprie valutazioni: l’Inps, dal canto suo, sta per rendere disponibile online l’estratto conto individuale di coloro che hanno una posizione aperta presso l’Istituto, proprio per favorire la conoscenza della situazione personale attraverso la consultazione del conto previdenziale. Direi che sulle pensioni si è fatta la riforma strutturale più coraggiosa della manovra. Si tratta del miglior biglietto da visita per i mercati che devono valutare il nostro bilancio”.

La UIL chiede buon senso e leggi chiare sindacati sono in prima linea per seguire gli sviluppi della nuova normativa sui lavori usuranti. Abbiamo rivolto alcune domande al Segretario Confederale UIL Domenico Proietti del Servizio Politiche Fiscali e Previdenziali di Roma. La Uil si occupa di questo delicato tema e a che livello? “La UIL ha dedicato sempre attenzione alle problematiche riguardanti i lavoratori che svolgono mansioni particolarmente faticose e usuranti soprattutto con l'obiettivo di garantire ai lavoratori il riconoscimento di particolari e doverose tutele. Come UIL abbiamo infatti sempre sostenuto che i lavori non sono tutti uguali, fissare regole eccessivamente rigide rischia di produrre ingiustizie ed iniquità. E' evidente che chiedere ad un addetto alla catena di montaggio di lavorare due o tre anni in più è cosa ben diversa dal chiederlo ad un professore universitario. Per questo nel corso delle riforme previdenziali degli ultimi anni abbiamo sempre chiesto una tutela particolare del lavoro usurante, tutela riconosciuta dalla Legge n. 247/07”. Avete affrontato di recente il problema dell'aggiornamento della legge? “Proprio in quest'ultimo periodo abbiamo affrontato il tema di come concretizzare il decreto in materia di anticipo dell'età pen-

sionabile per i lavoratori che svolgono mansioni particolarmente usuranti. La UIL ha chiesto che nel concetto di lavoro notturno venga riconosciuta anche la disponibilità notturna che, secondo recenti sentenze della Corte di Giustizia Europea è lavoro a tutti gli effetti. Così come riteniamo doveroso ampliare le categorie di lavoratori notturni includendo tra i potenziali beneficiari anche gli infermieri che lavorano di notte e i lavoratori dell’edilizia che svolgono mansioni particolarmente esposte e faticose. Per la UIL è comunque positivo che il Governo abbia ripreso l’emanazione della delega in coerenza con quanto pattuito nel 2007 con il Protocollo sul welfare e dando una risposta a tanti lavoratori che attendono di poter usufruire di un diritto loro riconosciuto dalla legge”. Avete colto nelle persone che si rivolgono a voi, delle particolari richieste o situazioni? “Le richieste più importanti che riceviamo sono proprio quelle che riguardano l'età pensionabile. Per questi lavoratori rimanere anche un anno in più al lavoro è pesante e difficile ed è per questo che chiedono un atteggiamento di buon senso da parte del legislatore in un settore nel quale le rigidità non funzionano”.

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SPECIALE | LAVORI USURANTI

Misurare lo stress da lavoro... Attenti al sintomo! I

l lavoro nobilita l’uomo, ma lo stress lo distrugge. Il Ministero del Lavoro ha lavorato per la redazione della valutazione dei rischi da stress da lavoro correlato. Le imprese dovranno confrontarsi con un adempimento, con tante raccomandazioni e, per ora, pochissimi obblighi. Lo stress lavoro correlato viene disciplinato in Italia da un’ampia normativa. Prima il Dlgs 626/94 che attesta la condizione di assenza di rischio o di rischio accettabile. Nel 2002 l’articolo 4 del Dlgs viene modificato e si determina che la valutazione deve riguardare tutti i rischi. Con il Decreto legislativo n. 81/2008 si stabilisce definitivamente che anche lo stress lavoro correlato deve essere sottoposto a “valutazione” come rischio. Dal primo gennaio le imprese devono avviare le attività di valutazione secondo le meto-

dologiche della commissione consultiva. In concreto, ciascun datore di lavoro dovrà dire come e con quali tempi intende misurare lo stress dei suoi dipendenti (indici infortunistici, assenze, turnover, sanzioni disciplinari, orari, carichi di lavoro, conflitti interpersonali). Quello che manca è soprattutto l'elaborazione delle procedure standardizzate che dovrebbero essere seguite dai datori di lavoro che occupano fino a dieci lavoratori e che possono effettuare la valutazione dei rischi da stress lavoro-correlato secondo standard che tengono conto dei profili di rischio e degli indici infortunistici

Stress lavoro correlato o stress lavoro-correlato è uno squilibrio che si verifica quando il lavoratore non si sente in grado di corrispondere alle richieste lavorative. Tale condizione è spesso accompagnata da disturbi o disfunzioni di natura fisica, psicologica o sociale. Successivamente all’approvazione del Testo Unico 81 del 2008 (articolo 28) e al decreto correttivo 106 del 2009 l’argomento “stress lavoro correlato” è diventato una tematica protagonista nella Sicurezza sul Lavoro. Ma cosa è lo stress lavoro correlato? Come si manifesta negli ambienti di lavoro? Tra le cause più frequenti che determinano l’insorgenza dello stress correlato al lavoro: incapacità di comunicazione da parte del management - ricoprire un ruolo inadatto alle proprie capacità e inclinazioni - lavorare in un ambiente dove le attrezzature risultano non idonee - il mobbing - eccessiva focalizzazione dell’Azienda solo sugli obiettivi da raggiungere.

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Il Ministero del Lavoro ha lavorato per la redazione della valutazione dei rischi da stress da lavoro correlato. Dal primo gennaio le imprese devono avviare le attività di valutazione di settore. I datori di lavoro che non superano questi limiti dimensionali possono, comunque, fino alla scadenza del diciottesimo mese successivo alla data di entrata in vigore del decreto interministeriale che fissa i parametri (e, comunque, non oltre il 30 giugno 2012) autocertificare l'effettuazione della valutazione dei rischi. Fra le misure di prevenzione, particolare rilievo assumono la consultazione e l'informazione, che meglio di altri strumenti possono favorire la consapevolezza di questo rischio, non certo nuovo ma oggi particolarmente presente.

Individuare i sintomi da stress

Individuare i sintomi di stress da lavoro è una delle forme di prevenzione in materia di sicurezza e salute sui luoghi di lavoro. I sintomi dello stress correlato al lavoro non sono esattamente circoscrivibili perché potrebbero essere confusi con altri sintomi non strettamente inerenti l’attività lavorativa, per questo motivo è sempre necessario avvalersi di figure professionali come il medico competente per l’individuazione dei sintomi e indicatori di stress.


SPECIALE | LAVORI USURANTI

Che cosa succede in Europa

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Quali sono i principali sintomi di stress da lavoro? Tra i più generici sintomi dovuti a condizioni di stress da lavoro troviamo, oltre a un diffuso malessere psicofisico, stanchezza, dolori muscolari, calo delle difese immunitarie quindi maggiore propensione ad ammalarsi, iperattività, depressione e ansia, irritabilità, problemi all’apparato digerente, incapacità di esprimersi correttamente. Quali sono le fonti di stress sui luoghi di lavoro? Sono riconducibili a due categorie: quella inerenti il contesto lavorativo e quella inerente, invece, le attività di lavoro. Un lavoratore che a causa dello stress perde la concentrazione e l’attenzione rischia seriamente di mettere a repentaglio la propria incolumità fisica o addirittura la propria vita.

Effetti dello stress sui lavoratori

Gli effetti dello stress lavoro correlato sui lavoratori possono essere di diversa entità, dipende dal livello di stress al quale sono sottoposti e dalla durata di questa condizione. La definizione di stress se applicata all’ambito lavorativo non è di per sé negativa, la differenza

è data da quanto tempo il lavoratore è sottoposto a una condizione di stress. In generale possiamo dire che tra gli effetti prodotti sui lavoratori, i più frequenti sono: errori di disattenzione, infortuni, assenteismo, problemi disciplinari. Tutti questi effetti hanno delle ricadute in ambito lavorativo che si ripercuotono negativamente sulla produttività dell’azienda.

Affrontare il capo, i colleghi e la pesante giornata di lavoro... non è mai stato così difficile

Sei un usurato del settore edilizia? a Commissione Nazionale paritetica per le Casse Edili (CNCE), con la nota del 29 settembre 2010, ha comunicato che, a decorrere dal 1° ottobre 2010 (secondo quanto previsto dall'allegato n°14 dell'accordo di rinnovo del CCNL per l'industria edile), è obbligatorio un contributo per i lavori pesanti e usuranti.La CNCE invita le Casse Edili ad informare le imprese in merito all'incremento contributivo da applicare,nonché ad istituire un apposito Fondo presso cui accantonare la contribuzione da versare in più. Risulta essere importante specificare che il contributo per lavori usuranti concorre alla determinazione dell'imponibile su cui calcolare il 15%, da assoggettare a contribuzione previdenziale.

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Accordo europeo per lo stress lavoro correlato del 08/10/2004 e recepito dall’Italia nel 2008, è stato fortemente voluto e sottoscritto dal sindacato europeo e dalle organizzazioni dei datori di lavoro al fine di realizzare delle linee guida comuni, europee, per la prevenzione e la valutazione del rischio stress da lavoro correlato. Si legge nell’Accordo che “lo scopo dell’accordo è migliorare la consapevolezza e la comprensione dello stress da lavoro da parte dei datori di lavoro, dei lavoratori e dei loro rappresentanti, attirando la loro attenzione sui sintomi che possono indicare l’insorgenza dei problemi di stress da lavoro”. L’Agenzia europea per la sicurezza e la salute sul lavoro (EU-OSHA) ha reso pubblici gli ultimi dati inerenti lo stress lavoro correlato inseguito all’indagine ESENER il cui titolo del comunicato rende già molto bene l’idea: “Il 79% dei dirigenti europei è preoccupato dallo stress legato al lavoro, ma meno di un terzo delle aziende ha stabilito procedure per affrontarlo”. Questa attenzione a livello europeo verso lo stress lavoro correlato dimostra quanto e come tale problematica sia avvertita come importante ai fini della tutela del lavoratore, della sua sicurezza e salute psico-fisica.

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SPECIALE | LAVORI USURANTI

I cittadini vogliono chiarezza sui lavori usuranti S

DI LINO RIGNANESE

ono moltissimi i cittadini che ci pongono domande e richiedono chiarimenti sui lavori usuranti e sui benefici di questa norma. Ogni giorno la redazione di Senzaetà riceve decine di contatti con domande delle persone che vogliono far chiarezza. I cambiamenti sono tanti e non è facile stare dietro e seguire tutte le modifiche di leggi, leggine e decreti del Governo. Non posso riportare tutti gli esempi, ma alcuni, fra i più significativi, possono essere esemplificativi. Le testimonianze dei cittadini mettono in luce la confusione che questa norma si porta dietro, ma i commenti dei lavoratori che si considerano ‘usurati’ dalla propria mansione, sono tanti.

Luciana Coordinatrice caposala

“Il mio è un lavoro usurante, io lo considero molto usurante. Chi non è infermiere non si può rendere conto della tensione psicologica che si vive in un reparto di medicina e dell’equilibrio emotivo che si deve avere nel vivere con i pazienti tutto il giorno. Molto spesso si lavora in un ambiente climatizzato appositamente per i pazienti (giustamente), ma non adatto al lavoro degli operatori del sistema sanitario. Il tema dei lavori usuranti è un argomento sentito fra questa categoria. Anche perchè si lavora in turnazione, si lavora la not-

t e e vi assicuro che per chi ha famiglia non è proprio il massimo. Bisogna essere sempre disponibili e con il sorriso sulle labbra, e assicuro che dopo tanti anni lo stress e il peso del lavoro fisico si fa sentire”.

Claudio Medico di Medicina Interna e Pronto Soccorso

“La specificità della mia attività che alterna periodi di regolare lavoro diurno (in corsia ospedaliera e pronto soccorso) a periodi di lavoro festivo e notturno ha

E quando la scuola logora gli insegnanti? aestri e professori sempre più stressati.Su un campione di 5.264 docenti mette in evidenza che tre su quattro ammettono di sentirsi stressati a causa del lavoro logorante. A causare lo stress maggiore agli educatori delle scuole italiane sono nell'ordine:gli studenti (26%),i loro genitori (20%), i colleghi (20%) e solo all'ultimo il dirigente scolastico (2%). Il dato preoccupante è che metà degli intervistati dichiara di essere "decisamente" stressato e soltanto il 27% si dichiara "sereno". Le cause? Le tantissime riforme sulla scuola degli ultimi anni, i ragazzi e i genitori sempre più difficili da gestire. Ma anche la globalizzazione, le nuove tecnologie e tutte le novità degli ultimi anni mettono in crisi i docenti. L'aspetto che comunque pesa maggiormente su maestri e professori è lo scarso riconoscimento sociale del lavoro svolto. Dal 2007, in Francia ogni 300 insegnanti è previsto uno psichiatra e anche in Germania e in Giappone si è affrontato il problema.

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un’alternanza che non segue ritmi regolari e prevedibili. Questo comporta stress fisico e psicologico, in relazione al turbamento dei normali cicli biologici giorno e notte e riposo settimanale. Secondo me, in prossimità dei sessant’anni di età e considerata la normale e fisiologica riduzione delle performance fisiche e dei riflessi, è oltremodo penoso e pericoloso sostenere tensioni continue. A volte per più urgenze ed emergenze contemporanee, nell’attività di pronto soccorso che spesso si svolge anche oltre le 10 ore notturne continuative. L’estrema difficoltà a gestire urgenze che si verificano in contemporaneità, causano uno stato confusione mentale, di tensione estrema, di rabbia e di desiderio di sbattere violentemente la porta e di non tornare mai più. Spesso c’è una forte depressione psichica nel giorno antecedente ai turni notturni e turbe del sonno nei giorni successivi. Questi sintomi condizionano sia il mio lavoro che la mia vita personale perché la mancata serenità, l’estrema tensione e l’inadeguatezza ad affrontare le urgenze di pronto soccorso, quasi sempre da solo (di notte “medico unico”) possono portare ad errori professionali potenzialmente gravi. La mia vita personale è caratterizzata da una difficile integrazione sociale, poiché i ritmi hanno portato ad un progressivo isolamento da un contesto di vita come dire ‘normale’”.


OSPEDALI | ZONE TERRITORIALI

Zona Territoriale 5 di Jesi Radiologia all’avanguardia

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ovità significative al reparto di Radiologia della Zona Territoriale 5 di Jesi come il progetto di informatizzazione completa del Servizio di Radiologia in grado di digitalizzare completamente le informazioni prodotte, incluse le immagini. Il Direttore dell’Unità Operativa di Diagnostica per Immagini dott. Osvaldo Pirani spiega i motivi di questi cambiamenti e gli aspetti positivi per gli utenti. Il servizio di Diagnostica per Immagini della nostra Zona Territoriale è composto da 10 medici, 25 tecnici e cinque infermieri che gestiscono in modo unitario tutti i presidi radiologici inclusi Cingoli, Cupramontana, Montecarotto e Filottrano. Nei primi sei mesi dell’anno la radiologia ha prodotto 52.889 prestazioni tra esami radiografici convenzionali, ecografie, TAC, risonanze magnetiche e mammografie. “Il processo - spiega il dott. Pirani - prevede la ristrutturazione totale organizzativa e

tecnologica della radiologia che, finora, ha consentito di gestire in modo digitale tutti i dati che ven-

gono prodotti, siano essi referti che immagini. È stato possibile mettere in comunicazione l’Ospedale di Jesi con quello di Cingoli consentendo di creare un unico ambiente operativo e di refertare gli esami indipendentemente dal luogo in cui vengono prodotti”. In questo modo sarà possibi-

Ecco il logo degli Ospedali Marche Nord n albero, simbolo del continuo rinnovarsi della vita, è il nuovo logo della nuova azienda ospedaliera nata dal matrimonio tra il presidio ospedaliero di Pesaro e quello di Fano. Un albero con la chioma folta e i rami colorati da cui spunta il nome stilizzato, quello degli Ospedali Riuniti Marche Nord. E’stato scelto tra le 32 proposte dei partecipanti al concorso aperto agli studenti dell’Università di Scienze delle Comunicazioni dell’Università Carlo Bo di Urbino e dell’Istituto Isia di Urbino. Alla cerimonia erano presenti l’Assessore regionale alla Sanità Almerino Mezzolani,il sindaco Luca Ceriscioli,gli assessori comunali alla sanità delle due città Giancarlo Parasecoli e Davide Del Vecchio, il Presidente della Provincia Matteo Ricci, la Professoressa Lella Mazzoli, Direttore del Dipartimento di Scienze della Comunicazione, Licia Caprara esperto in Comunicazione e gior-

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nalista de “Il Sole 24 Ore Salute”e il Direttore dell’Azienda Aldo Ricci che con immenso orgoglio ha premiato il vincitore del concorso. Il logo rappresenta l’immagine con cui identificarsi, è il marchio che deve comunicare la nuova realtà sanitaria; si è scelto quindi di affidare la creazione ai giovani studenti affinchè potessero esprimere, con il nuovo logo, il concetto di “tradizione nel cambiamento”; ne sono nate 32 proposte ma la commissione all’unanimità ha scelto quella realizzata da Andrea Aversa a cui va il merito di aver ideato e creato il nuovo logo che andrà ad identificare la nuova azienda. Nell’occasione sono stati dati un “po’ di numeri” per dare il senso della nuova azienda che si è costituita: 2.350 dipendenti, un bilancio di 330 milioni, 76.000 accessi annui al Pronto soccorso, 40.000 ricoveri, 17.000 interventi chirurgici. Elisa Massarini

le ottenere un consistente abbattimento dei costi di produzione (non saranno più prodotte pellicole radiografiche), una ottimizzazione dei processi di lavoro, un miglioramento della qualità degli esami e una riduzione dei tempi di attesa per il ritiro dei referti e per l’esecuzione delle indagini, tempi che già ora sono inferiori ai parametri definiti dalla Regione Marche. “La vera novità di questi sistemi informatici - conclude il dott. Pirani - sta nella possibilità di gestire la comunicazione dei dati quindi i Medici di Base e le strutture sanitarie del territorio, che sono tra i principali utilizzatori della radiologia, potranno essere integrati nel sistema e avere le informazioni relative ai loro pazienti direttamente nel proprio ambulatorio. Un sistema innovativo in cui la tecnologia abbatte il rischio di commettere errori e facilità di molto il lavoro”.

Z.T. 6 Alimentazione e attività fisica: la strategia vincente per la salute i è svolta al Liceo Classico “F. Stelluti ” di Fabriano, “A piccoli passi verso una maggiore consapevolezza”, un’interessante proposta di promozione della salute degli studenti, per iniziativa del SIAN (Servizio Igiene Alimenti e Nutrizione) della ZT6 dell’ASUR. L’iniziativa si inserisce tra le attività del progetto “Stili di vita ed educazione alla salute” del Liceo e si prefigge di monitorare, attraverso la somministrazione di un questionario e l’utilizzo per tre giorni di un contapassi elettronico, l’attività motoria giornaliera e comprendere la percezione dei giovani in termini di abitudine al movimento.

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OSPEDALI | ZONE TERRITORIALI

Il bambino obeso inizia a soffrire a scuola: l’impegno della ZT1 di Pesaro L

DI ELISA MASSARINI

a prevalenza dell’obesità sta aumentando molto rapidamente, anche nel nostro territorio, sia nell’adulto che in età pediatrica. Questo fenomeno è stato definito dall’Organizzazione Mondiale della Sanità come un’epidemia globale. Nei paesi europei la prevalenza dell’obesità si è triplicata negli ultimi venti anni e riguarda soprattutto i bambini.Si è svolta a Pesaro la giornata nazionale di sensibilizzazione su sovrappeso e obesità promossa dall’Associazione Italiana di Dietetica e Nutrizione clinica con la collaborazione del Dipartimento di Prevenzione di Pesaro - Unità Igiene Alimenti e della Nutrizione e l’Assessorato alle Politiche Educative del Comune di Pesaro dal titolo “INFO POINT SULLA NUTRI-

Da sinistra Claudia Monaldi, il Prof. Bertoli, la Dott.ssa Ravaglia, la Prof.ssa Ferretti e il Dott. Fresina ZIONE”.“L’alimentazione è uno dei fattori che più fortemente incidono sull’accrescimento, sullo sviluppo fisico e mentale e sulla capacità dell’individuo di controllare, mantenere e migliorare la salute”, commenta la dott.ssa Elsa Ravaglia

Responsabile dell'U.O. Igiene della Nutrizione. Questa giornata rappresenta la prima edizione ed ha come obiettivo la sensibilizzazione della popolazione sui temi dell’alimentazione, declinata sotto vari aspetti, con particolare riguardo ai

Prelievo multiplo di organi al San Salvatore: il sesto dell’anno 2010 uovo prelievo multiplo di organi al San Salvatore. Il sesto dell’anno in corso. Martedì 16 novembre i familiari di una paziente ricoverata nell’Unità Operativa di Rianimazione hanno acconsentito all’espianto di reni, fegato e vasi iliaci destinati dal “Nord Italia Trasplant” (NITp), Centro nazionale di riferimento per la regione Marche dell’attività trapiantologica, all’Ospedale Circolo Macchi di Varese e all’Azienda Ospedaliera “Ospedali Riuniti” di Ancona. Le procedure chirurgiche di prelievo multiplo, effettuate nel Blocco Operatorio del San Salvatore, si sono svolte nell’arco temporale di 17 ore, esattamente tra le 9 del mattino di martedì 16 novembre e le due di mercoledì 17. Le procedure medico legali inerenti l’accertamento della morte cerebrale, quelle organizzative relative al prelievo e trasporto degli organi e le verifiche cliniche dell’idoneità degli organi al trapianto, sono state condotte dal Collegio Medico composto dai professionisti della Riani-

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mazione, della Neurologia e della Direzione Sanitaria di Presidio in collaborazione con il personale infermieristico della Rianimazione, del Blocco Operatorio e con il personale della Centrale Operativa 118; inoltre hanno contribuito all’effettuazione delle procedure gli specialisti di Anatomia Patologica, Laboratorio Analisi, Oculistica, Urologia, Chirurgia, Cardiologia, Radiologia e Dermatologia. Il Collegio Medico e le equipe esterne intervenute per il prelievo di organi hanno lavorato, anche in questa occasione, in coordinamento con il “Nord Italia Trasplant”(NITp),Centro nazionale di riferimento per la regione Marche dell’attività trapiantologica. Con 3 donazioni nel 2008, 4 nel 2009 e le attuali 6 nel corso dell’anno 2010, si conferma la volontà di sensibilizzare la popolazione verso la donazione di organi e tessuti,un gesto di solidarietà dei familiari dei pazienti deceduti che riaccende la speranza per altre vite.

rischi di una scorretta alimentazione in eccesso o in difetto e sui benefici di apporti nutrienti equilibrati, in associazione ad uno stile di vita attivo. Vista la risposta positiva della cittadinanza seguiranno sicuramente altre edizioni sulle tematiche annesse e connesse”. Nelle Marche si stima che una quota rilevante (43%) degli adulti (18-69 anni) presenta un eccesso ponderale, in particolare il 34% è in sovrappeso ed il 9% è obeso. Non solo di obesità si è trattato, ma anche dell'importanza della ristorazione scolastica e dei complessi e importanti rapporti che legano abitudini e scelte alimentari alla psiche.

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La formazione viaggia in rete

n progetto a cinque stelle che consente l’accesso al testo completo di circa 3000 periodici online. Si tratta della biblioteca virtuale di Area Vasta a disposizione delle zone territoriali ASUR di Ancona, Fabriano, Jesi e Senigallia. È possibile consultare pubblicazioni delle maggiori case editrici in ambito internazionale, scelte per autorevolezza e ricchezza del loro catalogo e per la capacità di dare risposta ai bisogni informativi di operatori attivi in diversi ambiti della salute. Ogni Zona Territoriale dispone di propri PC collegati alle banche dati in possesso della biblioteca virtuale, indispensabile per la formazione professionale.


MEDICINA | MEDICINE ALTERNATIVE

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alimentazione ed il suo modo di concepirla ha avuto un ruolo importante se non essenziale per l’evoluzione dell’uomo in ogni civiltà ed epoca legando il valore del cibo alla cultura, alle usanze, alla simbologia a seconda del luogo. Con il progresso economico e lo sviluppo delle tecnologie sono indubbiamente migliorate le caratteristiche di molti alimenti assicurando migliori qualità nutrizionali generando però problematiche legate all’uso di conservanti, coloranti, grassi idrogenati, estrema raffinazione dei cereali e degli zuccheri. Una corretta alimentazione serve a garantire il fabbisogno energetico di cui l’organismo umano ha bisogno, a procurare soddisfazione ed appagamento, a prevenire disturbi e malattie, ma anche a trattare e curare alcune di esse.

Scegliere gli alimenti in base alle necessità

Tanto nella medicina convenzionale occidentale che in quella tradizionale cinese e ayurvedica, l’alimentazione riveste un’importanza notevole: scegliendo gli alimenti secondo le necessità dell’organismo si possono trattare e curare certe malattie seppure per principi, ragioni e conseguenze parzialmente differenti. La dietetica tradizionale cinese guarda con attenzione all’interazione cibo-organismo. I cibi vengono studiati nelle loro caratteristiche di natura, sapore e odore, colore, forma, vitalità e in tutti gli effetti che producono singolarmente o combinati fra loro nel nostro corpo. Proprio perché attenta alla sintonia e all’armonia fra tutti gli elementi del cosmo, la medicina tradizionale cinese ritiene importanti anche le scelte spontanee di

L’alimentazione, insieme alla respirazione, sono le due fonti dell’energia che permette al nostro corpo di svilupparsi e vivere

Come guarire con i cibi... la medicina cinese e Ayurveda DI MAURO RAGAINI

alcuni cibi, che possono riflettere almeno in un organismo non inquinato da sapori adulterati da messaggi pubblicitari, il particolare equilibrio energetico interno. Probabilmente anche agli albori della fitoterapia, le piante medicinali venivano scelte con gli stessi criteri. Un detto molto celebre fra i medici cinesi recita “cura con le medicine, guarisci con i cibi”. Ciò che mangiamo e l’aria che respiriamo entrano dunque intimamente a far parte di noi stessi. Ciò è confermato con altri termini dalla moderna biologia che ci informano che i nostri tessuti e tutte le sostanze contenute nel nostro corpo sono costruite usando le materie prime contenute negli alimenti che introduciamo e nell’aria che respiriamo.

L’alimentazione Ayurveda

Poiché l’ayurveda è una disciplina olistica, per una maggiore utilità dell’alimentazione suggerisce

di mangiare sempre con attenzione e consapevolezza, meditando anche su tutti i processi di produzione, di preparazione del cibo che stiamo mangiando allo scopo di dare ai cibi l’impronta energetica a noi più favorevole. Per una dieta appropriata la Ayurveda prevede di tenere conto di sette fattori: le qualità naturali dei cibi, il modo in cui queste qualità possono essere modificate, gli effetti delle combinazioni degli alimenti, la quantità e proporzione di cibo più adatte a ciascuno, il luogo e il clima dove ogni cibo è stato coltivato e preparato, nonché il luogo dove viene mangiato, gli effetti delle stagioni e delle ore del giorno, le abitudini alimentari di ciascuno. Le qualità dei cibi possono essere modificate dalla preparazione, per esempio dalla cottura, o da aggiunte di spezie e condimenti. Ci sono inoltre fattori modificanti più sottili legati alle energie che i cibi possono aver assorbito

durante il ciclo di produzione e preparazione e alle perdite di energia dovute ai moderni sistemi di impacchettamento e conservazione. Per questo prima di introdurre un cibo nel nostro corpo bisogna fare una piccola meditazione e concentrazione sulle qualità che vorremmo avesse per noi. Il cibo preparato con amore ha qualità energetiche migliori dei cibi preparati industrialmente o peggio ancora con rabbia o altri sentimenti negativi. Quando qualcosa non funziona nel nostro organismo l’Ayurveda ha due mezzi principali per intervenire: rimuovere gli ostacoli pulendo e purificando, sostenere i tessuti con una dieta appropriata e medicamenti naturali. L’Ayurveda coinvolge la persona in questi procedimenti, la porta ad assumere un ruolo attivo nella sua guarigione, il che è molto più efficace che non affidarsi passivamente ad un trattamento.

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ALIMENTAZIONE | BIO

...e il carrello della spesa è sempre più BIO I

DI FRANCESCO CHERUBINI

l carrello della spesa si riempie sempre più di prodotti biologici, sinonimo di qualità e benessere per un crescente numero di famiglie. E le rilevazioni confermano non solo l'evoluzione dei numeri (+12% nel 2010 rispetto all'anno precedente), ma anche il mutato approccio del consumatore. Per il “bio”, tramontata da tempo l'era che lo associava ad una semplice moda, sta sempre consolidandosi il concetto di scelta consapevole, frutto di una informazione attenta e matura. Ed il mercato è sempre più organizzato con quasi 50 mila aziende italiane ormai proiettate a pieno titolo sul biologico. Pro-

dotti da consumare in casa, per garantire a tutta la famiglia un'alimentazione sana, senza sostanze chimiche, additivi,

COS’È L’AGRICOLTURA BIOLOGICA? agricoltura biologica è un sistema di produzione agricola che ha come obiettivo il rispetto dell’ambiente, degli equilibri naturali e della biodiversità, proteggendo al contempo la salute dell’operatore e del consumatore. L’azienda agricola biologica è un unico “agro-eco-sistema” nel quale l’attività dell’uomo si inserisce utilizzando tecniche rispettose della fertilità del suolo, delle singole colture, degli animali e dell’equilibrio ambientale: tali tecniche escludono l’impiego di concimi, fitofarmaci e medicinali veterinari chimici di sintesi e organismi geneticamente modificati (Ogm).

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pesticidi e quant'altro. Ideale tanto per i bambini, quanto per i grandi. Capace non solo di restituirci un sapore naturale, ma un senso di benessere diffuso. In casa si diceva. Ma da oggi non più solo in casa. Già, perché la ristorazione italiana è pronta

Cresce in Italia l'acquisto di derrate alimentari senza additivi o prodotti chimici... E dalla Fiera di Rimini arrivano originali idee per lanciare il “bio” anche fuori casa a fornire la sua innovativa proposta, offrendo a quanti consumano pasti fuori dalla propria abitazione un menù bio. È la scommessa che parte dalla fiera

I valori del biologico: l’agricoltura amica dell’ambiente erreni vivi e fertili, acque senza residui di pesticidi ed un livello più basso di nitrati, biodiversità, conservazione del paesaggio, un legame più forte con il territorio ed un contributo concreto alla riduzione dei gas serra: l’agricoltura biologica si può veramente definire un’attività amica dell’ambiente e dell’uomo. La produzione e la trasformazione delle derrate alimentari avviene senza l’utilizzo dei prodotti chimici di sintesi, utilizzando la lotta biologica, le consociazioni, la rotazione delle colture, il riutilizzo delle materie organiche; mentre le malattie delle piante si prevengono anche utilizzando specie rustiche, locali e più resistenti. È vietato l’utilizzo di OGM, e l’allevamento degli animali è sempre estensivo, mai intensivo, in spazi aperti, rispettoso del loro benessere anche attraverso l’uso, ove necessario, delle “medicine dolci”, omeopatia e fitoterapia. Lungo tutta la filiera, su cui opera il controllo degli Organismi di Certificazione, gli operatori rispettano specifici regolamenti comunitari, che privilegiano processi il più possibile rispettosi degli ecosistemi e delle specie animali che li popolano.

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BIO | ALIMENTAZIONE di Rimini dove, in occasione di “Sapore”, la tradizionale rassegna espositiva dedicata all'alimentazione extradomestica, il settore biologico si presenta con una nutrita schiera di espositori e soprattutto con un preciso obiettivo, racchiuso nel titolo di un interessante appuntamento “Il biologico fuori casa: una nuova opportunità per il settore” in programma lunedì 21 febbraio. “Oggi in Italia - spiega Rosa Maria Bertino curatrice dell'Annuario nazionale del biologico e del portale Bio Bank - contiamo circa 200 ristoranti biologici che fanno fatica a crescere e altrettanti agriturismi con almeno 25 posti ristorante che utilizzano nei loro menù pro-

dotti biologici in una misura non inferiore al 70%. Ma per l'immediato futuro prende sempre più campo una nuova tendenza per il biologico, stavolta non 00più prodotto esclusivo, viceversa abbinato ad altre tipologie alimentari e addirittura ad altre categorie merceologiche: dunque non solo ristoranti che presentano un doppio menù, quello tradizionale e quello bio, ma anche centri benessere o negozi specializzati con punti di ristoro biologici. La stessa Ikea ha inserito il bio dapprima sul menù per bambini e poi lo ha esteso anche ai più grandi. Le librerie Feltrinelli, da parte loro, offrono caffè bio ai loro clienti. Il biologico sta insomma diventando un punto distintivo

Alla fiera ‘Sapore’ di Rimini l’alimentazione Bio ha un palcoscenico di riguardo. Sempre più aziende e espositori trattano questo tipo di prodotti, sintomo che qualcosa sta cambiando... in meglio per la nostra salute

di qualità per una attività produttiva anche non strettamente alimentare. E questa visione apre nuovi interessanti scena-

I primi venti prodotti BIO confezionati e la loro quota sul paniere biologico Uova Latte fresco Yogurt Bevande alla frutta Bevande alla soia Miele Omogeneizzati Pasta di semola Olio di oliva Confetture Cereali preparati Latte Uht Biscotti frollini Brioches Cereali infanzia Pomodori polpa Crackers Infusi Olio di semi

fonte: ISMEA

8,3% 6,6% 5,7% 4,9% 4,5% 3,6% 3,4% 3,3% 2,8% 2,7% 2,2% 2,0% 1,5% 1,2% 1,1% 1,1% 1,1% 1,1% 1,0%

I dieci prodotti orticoli più venduti in Italia Asparagi Carciofi Carote Cetrioli Insalata trevisana Lattughe Pomodori Radicchio Spinaci Verza I dieci prodotti frutticoli più venduti in Italia Albicocche Arance Banane Ciliegie Clementine Fragole Kiwi Limoni Mele Pere

ri”. “I dati delle vendite sono molto positivi, che dimostrano come il comparto sia in continua fase crescente - commenta Paolo Carnemolla, presidente di FederBio - I consumatori si avvicinano sempre di più a questo genere di prodotti certificati e quindi garantiti, sia in supermercati e ipermercati sia nel canale specializzato. La necessità di sicurezza alimentare e l’attenzione per la tutela ambientale sono infatti due fattori importanti che trovano la naturale risposta nel biologico. Ecco che con questa chiave di lettura è molto interessante notare la controtendenza del comparto bio rispetto agli alimenti convenzionali, che nel 2010 hanno registrato una flessione del 2%. Va registrato anche che la continua crescita del volume delle vendite si traduce in una riduzione di prezzo dei prodotti biologici, sempre più alla portata di tutti i consumatori consapevoli”.

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ALIMENTAZIONE | BIO

La scelta di alimenti biologici inseriti nel regime alimentare è una strada percorribile per tutelare la salute del singolo e della collettività

Bio: perché fa bene alla salute I

l regime alimentare è in grado di influire, anche in modo sensibile, sul benessere degli individui e delle comunità. L’alimentazione sana include diversi significati: si parla di alimentazione equilibrata, variata, sicura per l’organismo e per l’ambiente. Alimentazione sana significa anche ricca di nutrienti e priva di sostanze nocive. Per "qualità nutrizionale" si intende l’insieme delle proprietà e delle caratteristiche di un prodotto che conferiscono ad esso le capacità di soddisfare varie esigenze. In questo contesto è importante introdurre il concetto di mangiare cibo biologico: la scelta di alimenti biologici inseriti in un regime alimentare secondo la Dieta Mediterranea è una strada percorribile per tutelare la salute del singolo e della collettività. Studi recenti, effettuati presso l’Università di Roma “Tor Vergata”, dimostrano che il consumo di prodotti biologici in un regime dietetico mediterraneo può garantire un’efficace azione antiossidante, in grado di contrastare gli effetti dei radicali liberi e diminuire i processi infiammatori, azioni importanti per la prevenzione di patologie cronico-degenerative. I risultati indicano un diverso effetto sull’organismo dei pro-

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dotti di origine biologica rispetto ai “convenzionali”, quando inseriti in un regime dietetico equilibrato secondo i dettami della Dieta Mediterranea: l’effetto è decisamente più salutare. Per Dieta Mediterranea biologica si intende una dieta moderata che rispetta gli indicatori di qualità nutrizionale, in cui prevalgono alcuni gruppi di alimenti tipici mediterranei provenienti da agricoltura biologica: cereali, legumi, ortaggi, frutta fresca e secca, olio extra vergine di oliva, prodotti della pesca, e come bevande alcoliche vino rosso. L’idonea combinazione, qualitativa e quantitativa, di questi alimenti permette di prevenire la inadeguatezze nutrizionali, per eccesso e per difetto, e fornisce nutrienti e componenti alimentari dotati di elevati effetti protettivi nei riguardi delle malattie cronico-degenerative. L’informazione e l’educazione alimentare, a partire dai più piccoli, rappresentano uno strumento fondamentale nella strategia preventiva. Il patrimonio informativo diventa allora un’eredità culturale che può portare ad un cambiamento nel modo di pensare e di agire, per dare alla corretta alimentazione un posto in prima linea per le generazioni future.

I numeri del biologico

all’analisi completa dei dati forniti al Ministero delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali dagli Organismi di Controllo operanti in Italia, risulta che gli operatori del settore sono 48.509 di cui: 40.462 produttori esclusivi; 5.223 preparatori (comprese le aziende che effettuano attività di vendita al dettaglio); 2.564 che effettuano sia attività di produzione che di trasformazione; 56 importatori esclusivi; 204 importatori che effettuano anche attività di produzione o trasformazione. La distribuzione degli operatori sul territorio nazionale vede la Sicilia seguita dalla Calabria tra le regioni con maggiore presenza di aziende agricole biologiche; mentre per il numero di aziende di trasformazione impegnate nel settore la leadership

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spetta all’Emilia Romagna seguita dalla Lombardia. La superficie interessata, in conversione o interamente convertita ad agricoltura biologica, risulta pari a 1.106.684 ettari, con un aumento rispetto all’anno precedente di circa +10,4%. Il principale orientamento produttivo è la cerealicoltura. Un’ampia percentuale è rappresentata poi da foraggi, prati e pascoli. Seguono, in ordine di importanza, la superfici investite ad olivicoltura e a viticoltura. Per le produzioni animali, distinte sulla base delle principali specie allevate, i dati evidenziano un decremento del numero di capi in particolare per quanto riguarda il pollame, le pecore ed i maiali, ossia gli allevamenti che avevano registrato una forte crescita lo scorso anno.


BIO | ALIMENTAZIONE

Impariamo a leggere l’etichetta del prodotto BIO

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l termine “biologico” nonché i rispettivi derivati e abbreviazioni “bio” e “eco”, possono essere utilizzati, singolarmente o in abbinamento, nell’etichettatura e nella pubblicità dei prodotti biologici che soddisfano le prescrizioni previste dalla legislazione europea. Per prodotti trasformati il riferimento “biologico” può essere riportato: a) direttamente nella denominazione di vendita (nome del prodotto), purché gli alimenti trasformati siano stati prodotti conformemente alla normativa e almeno il 95% in peso degli ingredienti di origine agricola sia biologico; b) per prodotti con meno del 95% di componenti “bio”, l’indicazione dell’origine biologica è consentita soltanto nell’elenco degli ingredienti.

Deve essere comunque indicata la percentuale totale di ingredienti biologici. Se in etichetta è utilizzato il termine “biologico” o le relative abbreviazioni e derivazioni sopra citate, deve comparire il numero di codice dell’organismo di controllo, il logo comu-

nitario (per gli alimenti preconfezionati, obbligatorio dal 1° luglio 2010) e deve essere riportata l’indicazione del luogo in cui sono state coltivate le materie prime agricole di cui il prodotto è composto: - Agricoltura UE quando la materia prima agricola è stata

La crisi non ferma il consumo “naturale” orrono i consumi bio in Italia nonostante la crisi e l'andamento negativo della domanda di generi alimentari. I primi dieci mesi del 2010 hanno evidenziato un incremento della spesa domestica in prodotti biologici del 12,1% sul pari periodo del 2009, rafforzando il trend positivo degli ultimi due anni (+6,9% nel 2009 , +5,2% nel 2008). La rilevazione conferma per il segmento bio una netta controtendenza rispetto al resto dei prodotti alimentari, che nello stesso periodo hanno subito una flessione del 2%. A trainare le vendite del biologico,con aumenti compresi tra il 16% e il 20% ed un peso sul totale degli acquisti pari al 16%, è il comparto dei cereali e derivati (pasta, pane e sostituti, biscotti, dolciumi e snack), ad eccezione del riso che cede l'8,5%. Per l'ortofrutta fresca e trasformata, che rappresenta il 22% degli acquisti totali, la crescita, rispetto allo stesso periodo dell'anno scorso, è stata del 5,5%,con punte del 76,5% per le melanzane, del 15,2% per le mele e del 11,8% per le zucchine. Le rilevazioni mostrano, al contrario, riduzioni del 6,4% per i pomodori e del 4,4% per le pere.

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Prosegue l'andamento positivo del comparto lattiero caseario che segna un incremento complessivo della spesa bio del'11,1% (18,4% il peso sul totale della spesa) grazie in particolare ai maggiori acquisti di latte fresco (+24,3%), burro (+11,7%) e yogurt (+1,6%). A contribuire alla crescita sono stati, in questi primi dieci mesi, anche l'olio extravergine (+10,3%) e le uova (+8,1%). Riguardo all'andamento dei prezzi al dettaglio, valori in discesa per i principali prodotti confezionati rispetto al 2009, mentre emergono rincari per l'ortofrutta fresca e sfusa.

La Comunità Europea ci tutela con una legge e ci indica quali sono i prodotti biologici... ma bisogna saper leggere queste etichette per non cadere in errore

coltivata nell’Unione europea; - Agricoltura non UE quando la materia prima agricola è stata coltivata in Paesi terzi; - Agricoltura UE/non UE quando parte della materia prima agricola è stata coltivata nella Comunità e/o in un Paese terzo). Per quanto riguarda il “codice” identificativo dell’organismo che controlla il produttore ed il prodotto, questo compare in etichetta sotto al logo comunitario, e deve essere costituito da una sigla identificativa dello Stato membro, da un termine che rinvia al metodo di produzione biologico e da un numero di riferimento stabilito dall’autorità competente. Inoltre, in etichetta deve comparire il numero di codice dell’operatore, che ha prodotto o effettuato la preparazione più recente del prodotto biologico, numero che viene attribuito allo stesso dall’Organismo di Controllo.

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Il gruppo Fileni ci presenta il mondo del biologico ALIMENTAZIONE | BIO

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nche nel settore alimentare la crisi si fa sentire. Meno che nel mondo del biologico. Essendo un problema molto sentito dalle famiglie italiane e avvicinandosi la data della Fiera dell’Alimentazione, il Sapore di Rimini, questo giornale ha deciso di affrontare l’argomento, con una guida d’eccezione: Roberta Fileni. Oltre che essere praticamente nata nell’azienda fondata da suo padre, Giovanni Fileni, famosa per il “Pollo di Madre Terra” e per una serie di prodotti genuini che tengono alta la qualità marchigiana, Roberta è vicepresidente del Consorzio Almaverde Bio, la più importante società italiana che abbraccia 10 marchi illustri, licenziatari in esclusiva del proprio settore merceologico. A lei chiediamo: come mai

Il consumatore vuol conoscere tutto di ciò che porta in tavola: solo il marchio Bio mette insieme sicurezza qualità e tracciabilità il mondo Bio, dove anche Fileni è molto presente, non conosce crisi? “Il consumatore oggi chiede anzitutto sicurezza, garanzie e

prodotto fileni

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qualità. Vuole conoscere tutto di ciò che porta sulla sua tavola. Il Biologico soddisfa tali esigenze con prodotti certificati, ottenuti senza l’uso di sostanze chimiche, additivi o altro, facendo ricorso a processi di produzione che salvaguardano l’ambiente e l’uomo. Per questo il fatturato del biologico è in forte crescita in tutta Europa (oltre 18 miliardi di euro) e una famiglia su quattro, secondo le rilevazioni, dichiara di acquistare prodotti bio mentre un italiano su due è convinto che un’alimentazione fortemente indirizzata al biologico abbia riscontri positivi e diretti sulla propria salute”. Come ha scelto Fileni di aderire a questo indirizzo BIO? “E’ stata una scelta del tutto naturale e spontanea. Abbiamo


BIO | ALIMENTAZIONE già genuinità e qualità, abbiamo sempre fatto molta attenzione agli ambienti di produzione, al lavoro delle persone, alla certificazione di ogni passaggio produttivo, dal mangime, (no ogm) al prodotto finito. I nostri polli allevati in questo modo hanno cure omeopatiche e crescono con luci adatte e cure particolari per più di due mesi. Il Bio per noi è conseguenza e obiettivo allo stesso tempo. La produzione convenzionale così viene affiancata da quella biologica che però, nelle nostre strategie d’impresa, non deve richiedere al consumatore prezzi troppo alti, ma essere a portata delle tasche di tutte le famiglie”. Quindi per produrre Bio non si deve per forza essere una piccola fattoria... “Esatto, è il messaggio che vogliamo far passare. La produzione biologica ha bisogno di importanti investimenti in innovazione e ricerca. Per un’azienda strutturata può essere più semplice affrontare questi cambiamenti. Se poi c’è

l’affidabilità di un marchio già conosciuto e apprezzato, il consumatore conferma la sua fiducia...”. E’ in tale contesto che si muove Almaverde Bio Italia. Una realtà nata nel 2000 con l’obiettivo di realizzare una politica di marca nel settore del biologico. Impariamo a conoscerla.

La scelta di Fileni

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ell’attuale difficile scenario economico che ha fatto rallentare o sospendere la produzione di molte aziende Fileni è riuscita ad investire in un nuovo stabilimento e assumere centinaia di persone! Un forte spirito imprenditoriale e scelte mirate, un percorso aziendale che interpreta passo passo le abitudini e le esigenze delle famiglie italiane, sono alla base del successo di questa azienda marchigiana: allo stesso modo con il biologico Fileni ha colto una tendenza forte, che chiede prodotti diversi, sani e sicuri, sostenibili per l’ambiente. Accrescendo la fiducia di tutti gli stakeholders, è stato così possibile affrontare questa nuova sfida con un agire responsabile, un ruolo attivo sul territorio, capace di valorizzare il capitale umano e la coesione sociale.

Nelle immagini la campagna televisiva di Almaverde Bio

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ALIMENTAZIONE | BIO

Almaverde Bio, una marca e un gioco di squadra A

lmaverde Bio è un gioco di squadra – recita uno degli slogan più centrati delle ultime campagne di immagine e promozione televisiva – Dalla rete di imprese che coopera alla produzione di una gamma completa e articolata di prodotti agroalimentari biologici, saltano fuori i punti di forza dei singoli marchi: legame con il territorio e l’ambiente; rapporto diretto con la produzione; un’esperienza storica del proprio settore e una comprovata esperienza specifica nel comparto del Bio. Così, Almaverde Bio ha dentro di sé, oltre che le carni bianche e rosse di Fileni, la frutta e verdura fresca di Cà Nova, i nettari di frutta e ortaggi surgelati di Fruttagel, la frutta secca ed essiccata di Besana, le spremute di agrumi Oranfrizer, uova e

derivati di Novissime (Gruppo Eurovo), la pasta di semola e all’uovo di

Astrabio; l’olio e le olive, i sottoli, sottaceti, sughi e condimenti di Isalpa (Gruppo Saclà), il pesce fresco di Circeo Pesca e le polpe e gli omogeneizzati di Natura Nuova. Autonome sul piano commerciale, queste

aziende fanno squadra nel senso che investono in comune sulla marca e fanno sinergia sullo sviluppo del mercato: con un trend che nel 2010 ha visto una crescita del 12%, Almaverde Bio ha fatturato nel 2009 26,2 milioni di euro confermandosi leader nel mercato italiano e attestandosi ad uno “share” di notorietà di oltre il 69%. Merito anche delle incisive e indovina-

Dentro il mondo Bio, tanti controlli e certificazioni

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organismo che certifica i prodotti biologici è il Consorzio CCPB (Consorzio per il Controllo dei Prodotti Bio) esiste dal 1988 e dal 2008 ha dato luogo alla srl CCPB, società operativa scientifica le cui attestazioni sono riconosciute sia in Europa che nel resto del mondo. Al presidente del CCPB Lino Nori chiediamo di spiegarci il boom attuale sia del settore che delle aziende. “La scelta di molte aziende è stata rafforzata dalla tempestiva introduzione della certificazione dei prodotti biologici, anche quando questa non era

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ancora obbligatoria per legge. Ciò ha stimolato il consumo e la diffusione di una consapevolezza da parte delle famiglie italiane verso il mondo Bio facendo accrescere fiducia e consensi”. Come si posizionano i consumi? “Fino a qualche anno fa vivevamo la contraddizione di essere leader nella produzione ma molto indietro nei consumi del biologico, in Europa. Oggi la situazione si è bilanciata e la percentuale dei consumi si attesta sopra la media degli altri Paesi per un fatturato di 2,5 miliardi di euro annui. Ciò che non consumiamo esportia-

mo, in particolare frutta e verdura, pasta, olio e derivati del pomodoro, verso Nord Europa, Usa e Giappone. All’estero apprezzano la nostra elevata qualità e riconoscono la nostra lunga esperienza produttiva in questo settore”.

te campagne di comunicazione. L’ultima, televisiva, dal tono istituzionale, spiega le “ragioni del biologico” con dei testimonial scientifici. Il prof. Giorgio Celli, ad esempio, celebre entomologo, racconta i vantaggi delle colture biologiche per l’ambiente in cui viviamo. La dott.ssa Alessandra Bordoni, nutrizionista dell’Università di Bologna, illustra i pregi di un’alimentazione equilibrata e varia come il biologico garantisce. Infine, il prof. Dino Amadori, oncologo di fama internazionale, ricorda come nutrirsi sano e biologico è uno dei fattori chiave per prevenire l’insorgenza di tumori proteggendo l’organismo più a lungo. Insomma, come ci ha detto in conclusione Roberta Fileni: “Sempre più persone oggi sono consapevoli dell’importanza di metodi produttivi che preservano l’ambiente. Ecco perché aderendo a Almaverde Bio, anche Fileni scommette su un marchio consolidato e sicuro, che guarda al futuro dell’alimentazione. Un marchio che, nell’immaginario collettivo, è già sinonimo di garanzia e qualità. Almaverde Bio promuove una nuova cultura Bio, dove alla stereotipa immagine della fattoria si affianca una moderna produzione per tutti di prodotti certificati, con autorizzazioni ministeriali e una tracciabilità che ne avvalora garanzia e sicurezza”.


“Il Biologico nella ristorazione collettiva”

BIO | ALIMENTAZIONE

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Introduzione di prodotti bio nei menù delle mense scolastiche ella società contemporanea, saper educare le giovani generazioni, a partire dalle scuole, a mangiare cibi sani e genuini, frutta e verdure di stagione certificate biologiche è molto importante per vivere una vita in equilibrio psico-fisico e prevenire alcune patologie cosiddette del benessere, in particolare obesità e malattie cardio-circolatori. In linea con questi presupposti si pone l’azione amministrativa della Regione Marche, in materia di prevenzione sanitaria ed educazione alimentare, attraverso un progetto presentato recentemente dall’Assessore Paolo Petrini, vice Presidente e Assessore all’agricoltura della Regione Marche, dal titolo “Frutta nelle scuole”, finalizzato ad orientare le merende dei bambini sul consumo di frutta fresca.

Progetto Bioregione Marche e mense biologiche, oltre a soddisfare un legittimo bisogno dei cittadini di dare almeno ai bambini cibi senza pesticidi e senza OGM e di alto valore nutrizionale,possono fornire importanti opportunità per uno sviluppo sostenibile che favorisca le economie locali. Per il settore del biologico, nella continua ricerca di nuove forme di commercializzazione, quello della ristorazione collettiva potrebbe dimostrarsi un mercato interessante, in grado di coniugare concetti come la territorialità e la stagionalità delle produzioni, qualità e salubrità degli alimenti. Un importante contributo in questo senso, nelle Marche si è avuto con la legge regionale sulle mense biologiche, tra le prime in Italia (L.R. n. 4/2002). Dal 1999 al 2002 nelle mense scolastiche marchigiane gestite dai Comuni sono stati finanziati progetti di informazione e divulgazione dei prodotti biologici rivolti al personale di cucina, agli insegnanti e ai genitori. Dal 2003 il contributo è stato allargato all’acquisto dei prodotti biologici utilizzati nelle mense scolastiche e ospedaliere.

L Il biologico nella ristorazione collettiva, oltre a soddisfare un legittimo bisogno dei cittadini di dare, almeno ai bambini, cibi coltivati in assenza di pesticidi, privi di OGM, di alto valore nutrizionale e basso contenuto in residui, può fornire importanti opportunità per lo sviluppo di una economia sostenibile sul territorio. L’utilizzo dei prodotti biologici, in un’ottica di sistema e nel rispetto della stagionalità, della freschezza, dei bassi impatti energetici impieg a t i , della distri-

buzione prevalente in filiera corta dal produttore al consumatore, ci permettono di convertire gradualmente il nostro stile di vita verso nuove forme di risparmio energetico dettate dalla green economy. Su queste nuove sfide la Regione Marche è da tempo impegnata a sensibilizzare l’opinione pubblica, a partire dalle scuole, con campagne mirate di promozione e informazione, cercando di rendere accessibile il biologico su tutte le tavole dei consumatori attraverso gli incentivi per il concreto sviluppo di tutto l’indotto produttivo marchigiano. Le nostre aziende agricole biologiche oggi producono cereali, carne, vino, formaggi, mieli frutta e verdura e prodotti derivati, con certificazione bio ed alti standard qualitativi, tanto da essere sempre più richiesti anche dai mercati esteri. Dieta mediterranea e biologico dunque, sono il giusto mix di ingredienti per una sana e corretta alimentazione. Valori nutrizionali, qualità dei prodotti, certificazioni, territorialità sono i pilastri portanti delle diete proposte nelle mense.

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FOCUS | VOLONTARIATO

Jean-Marc Delizée, segretario di Stato per gli affari sociali del Governo federale belga, Viviane Reding, commissaria UE responsabile per la giustizia e i diritti fondamentali e Marian Harkin, parlamentare europea

“Volontari! Facciamo la differenza!” La Commissione Europea inaugura l’anno dedicato al Volontariato

DI RICCARDO MILANI

Se non vogliamo che le nostre speranze di costruire un mondo migliore e più sicuro restino vane, ci servirà sempre più l'impegno dei volontari” ha dichiarato Kofi Annan. È con questo spirito che 100 milioni di europei mettono a disposizione il loro tempo e la loro esperienza per aiutare chi ha bisogno e contribuire allo sviluppo delle proprie comunità. Ci sono mille modi di fare la differenza. Per dare risalto a queste iniziative e incoraggiare un maggior numero di cittadini a impegnarsi a loro volta, la Commissione europea ha inaugurato a gennaio l’Anno europeo del volontariato 2011. La vicepresidente Viviane Reding, commissaria UE responsabile per la giustizia, i diritti fondamentali e la cittadinanza, insieme a Jean-Marc Delizée, segretario di Stato per gli affari sociali del Governo

federale belga, e a Marian Harkin, parlamentare europea, ha presentato lo slogan dell’Anno del volontariato: Volontari! Facciamo la differenza!. “Voglio rendere omaggio ai milioni di europei che si adoperano per migliorare il nostro mondo - ha dichiarato Viviane Reding, commissaria UE responsabile per la giustizia, i diritti fondamentali e la cittadinanza - Ciascuno di noi ha dentro di sé la capacità di farsi avanti e assistere chi si trova in difficoltà. Il volontariato rafforza i nostri valori europei fondamentali: la solidarietà e la coesione sociale. Inaugurando l’Anno europeo del volontariato, voglio invitare a sostenere quanti contribuiscono a fare la differenza. È tempo di condividere e di restituire, di impegnarci ad aiutare chi aiuta!”. Da un’indagine Eurobarometro del maggio 2010 risulta che 3 europei su 10 dichiarano

di essere impegnati in attività di volontariato. Il volontariato può assumere molte forme: si può lavorare per un circolo sportivo, una scuola, un ospedale o un’associazione caritativa. Esistono molte definizioni e tradizioni diverse in materia, ma c’è un aspetto che accomuna tutte queste attività: ogniqualvolta le persone si incontrano per aiutarsi a vicenda e sostenere chi ha bisogno, l’intera società e i singoli volontari ne escono avvantaggiati. Il volontariato permette alle persone di acquisire conoscenze, sfruttare le proprie capacità e ampliare le proprie reti sociali e spesso questo comporta

Quali sono gli obiettivi dell’anno del volontariato er mettere in luce il lavoro dei volontari, incoraggiare altri a unirsi a loro e sormontare le difficoltà che essi devono affrontare, l'Anno europeo del volontariato 2011 persegue quattro obiettivi principali: - ridurre gli ostacoli al volontariato nell’UE; - conferire autonomia e responsabilità alle organizzazioni di volontariato e migliorare la qualità del volontariato; - premiare e riconoscere le attività di volontariato; - sensibilizzare al valore e all’importanza del volontariato.

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Per conseguire tali obiettivi, la Commissione incoraggerà lo scambio di buone pratiche tra le autorità degli Stati membri e le organizzazioni di volontariato. Verrà rivolta particolare attenzione alla formazione dei volontari, all’accreditamento e alla certificazione della qualità e a un collegamento efficiente ed efficace tra i potenziali volontari e le opportunità di volontariato. La Commissione incentiverà nuove iniziative europee per la costituzione di reti onde favorire gli scambi transfrontalieri e le sinergie tra le organizzazioni di volontariato e altri settori, segnatamente le imprese.

nuove o migliori opportunità di lavoro, oltre a contribuire allo sviluppo personale e sociale.

Cosa dice la Comunità Europea

Il volontariato è una delle dimensioni fondamentali della cittadinanza attiva e della democrazia, nella quale assumono forma concreta valori europei quali la solidarietà e la non discriminazione e in tal senso contribuirà allo sviluppo armonioso delle società europee”. Così recita la Decisione del Consiglio, pubblicata a Bruxelles sulla Gazzetta ufficiale dell’Unione Europea il 22 gennaio 2010 (2010/37/CE), che formalizza la proclamazione del 2011 Anno europeo delle attività di volontariato che promuovono una cittadinanza attiva.


FOCUS | VOLONTARIATO Un anno per rendere omaggio all’opera dei volontari, facilitare il loro lavoro e incoraggiare altri ad impegnarsi al loro fianco

L’inaugurazione del presidente UE Pal Schmitt

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“Angelipress”, una realtà nel territorio I

DI NICOLETTA DI BENEDETTO

l 2011 è dedicato all’”Anno Europeo del Volontariato”, un appuntamento molto importante per il mondo del terzo settore. Per questo la squadra di “Angelipress”, l’agenzia che si occupa del sociale e fornisce le newsletter ai parlamentari italiani, ha voluto festeggiare i suoi dieci anni di attività con un convegno dal titolo “Il tuo Prossimo”, riunendo il 26 gennaio scorso presso la Camera dei Deputati, Sala della Regina, i leader e i dirigenti di numerose realtà che operano nel volontariato italiano. L’intervento introduttivo è stato affidato a Francesco Colucci, Questore della Camera dei deputati e al

Il Cardinale Elio Sgreccia Cardinale Elio Sgreccia, Presidente emerito della Pontificia Accademia per la vita. Coordinati da Lorenzo Del Boca, Consigliere Ordine nazionale giornalisti, sono intervenuti Paola Severini, Direttore dell’Agenzia Angelipress, Mario Marazziti,

portavoce della Comunità di Sant’Egidio, Salvatore Pagliuca, Vicepresidente nazionale Unitalsi, Saveria Dandini de Sylva, Presidente dell’Istituto Vaccari, Stefano Zamagni, Presidente dell’Agenzia per le Onlus, Giorgio Righetti, Direttore generale delle Acri, padre Mariano Steffan, Segretario Conferenza dei Superiori Cappuccini, padre Giulio Albanese, Missionario Comboniano e Santino Spinelli, Ambasciatore per la Cultura Rom nel mondo. Il terzo settore, o non-profit, è una realtà, per fortuna, molto ramificata sul territorio che collocandosi tra le istituzioni e la società riesce a dare voce, a portare sostegno, a fronteggiare le grida di aiuto che arrivano pur-

Paola Severini e una missione: la comunicazione nel sociale aola Severini, direttore del gruppo Angelipress, è nata a Roma nel 1956, ma ha origini marchigiane. Da 15 anni è al servizio del volontariato, ha iniziato con la rivista “Angeli”sulla cultura sociale, realizzata da ragazzi handicappati. Dal 1974 al 1979 ha partecipato direttamen-

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anno del volontar i a t o 2011 è stato ufficialmente inaugurato dal presidente della Repubblica Ungherese e presidente di turno della Commissione Europea, Pal Schmitt. “Sono circa 100 milioni i cittadini europei che fanno volontariato – ha commentato il presidente Pal Schmitt – Questi volontari svolgono ogni giorno un lavoro importantissimo per aiutare gli altri e per la coesione sociale. Io stesso sono stato un volontario per 20 anni come membro della commissione olimpica ungherese.Anche mia moglie si occupa di attività in organizzazioni no-profit in Ungheria. I volontari riflettono la diversità delle società europea, persone di tutte le età, uomini e donne, studenti e impiegati, persone di diverse etnie. Tutti sono coinvolti. Democrazia, solidarietà e partecipazione, sono questi i valori fondamentali in azione giorno per giorno”.

te ad un progetto sulla Psichiatria Democratica tenuto a Parma e in alcune città delle Marche.In seguito ha condotto la rubrica radiofonica su Rai Radio1 “Punto d’incontro”, comunicazione ed handicap. La vocazione per la comunicazione legata al terzo settore è continuata con

l‘organizzazione, nel 1984 a Pesaro,per il Primo Festival Internazionale della Cinematografia “Oltre la Norma”, dedicato alla cinematografia sulla disabilità fisica, psichica, sensoriale e ambientale. Il resto è storia recente, da dieci anni con il portale www.angelipress.com da voce a iniziative, battaglie, progetti a tutto ciò che è no profit.

troppo da sempre più comparti. Come ha affermato Marazziti, della Comunità di Sant’Egidio, “il non-profit è l’antidoto all’egoismo di una società depressa, stordita e che ha paura del futuro”. Invece per il Cardinale Sgreccia “quando parliamo di volontariato il cuore si allarga anche ad un fatto, ad un bisogno educativo che ne indichi una necessità in tutti e in tutte le case e anche in qualche modo in tutti i lavoratori”. Nel corso del convegno è stato illustrato il nuovo portale di Angelipress che mette a disposizione degli utenti l’archivio di notizie raccolte nei dieci anni di attività. Il gruppo "Ladri di carrozzelle" ha eseguito alcuni brani musicali del suo repertorio.

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“La cooperazione sarà la leva per uscire dalla crisi”

FOCUS | VOLONTARIATO

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Intervista ad Andrea Scocchera, vicepresidente Cooss Marche

e cooperative sociali sono il fiore all’occhiello di una società che del territorio e del rapporto con i cittadini fa il suo principio fondante. Molti dei servizi a favore della comunità sono proprio offerti dalle cooperative sociali che spesso ‘aiutano’ gli enti locali a migliorare lo stato di salute e vivibilità di un comune e una regione. Abbiamo preso spunto da questa analisi per fare alcune domande ad Andrea Scocchera, vice presidente della Cooss Marche. Dott. Scocchera, il 2011 sarà l’anno della solidarietà e del volontariato. Quanto è importante trattare questo tema in Europa e nelle Marche? “In una fase in cui la crisi economica perdurante condiziona anche le priorità nella scala dei valori etici e morali, l’anno della solidarietà e del volontariato contribuisce a tenere viva la coscienza e l’attenzione sui temi che riguardano l’impegno sociale e le politiche nei confronti delle fasce più deboli della popolazione. Sia in Europa che nella nostra Regione assistiamo ad un progressivo aumento dei soggetti interessati e coinvolti dalle conseguenze della crisi: alle categorie tradizionalmente classificate come “protette” si aggiungono le nuove povertà, i disoccupati, i precari, i cassaintegrati. Anche per questo motivo sarebbe auspica-

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bile una maggiore sensibilità su questi temi soprattutto da parte delle istituzioni. Com’è la situazione per la cooperazione sociale in questo periodo di crisi? “Si percepisce chiaramente il disorientamento rispetto alla mancanza di certezze nel futuro e alla difficoltà diffusa nel reperire le risorse necessarie non solo per avviare nuovi servizi ma anche per dare continuità ai servizi già esistenti. Gli Enti locali, con cui la maggior parte della Cooperazione Sociale collabora, vedono progressivamente assottigliarsi le risorse economiche necessarie a garantire i servizi fino ad oggi erogati e riflettono automaticamente tale disagio sulle cooperative sociali che gestiscono i servizi. Sul piano della applicazione dei protocolli di intesa e dei regolamenti regionali emerge una certa preoccupazione per il manca-

to rispetto delle tariffe e dei criteri di valutazione proprio per la scarsità di risorse che induce qualche amministrazione locale ad individuare scorciatoie per rendere compatibile la spesa sociale. Allo stesso tempo però si assiste ad un aumento generalizzato della domanda di servizi socio assistenziali proveniente dai cittadini e che non sempre passa attraverso il filtro dell’Ente Locale (aggregazione giovanile, doposcuola, spazi per l’infanzia, centri diurni per anziani). Su questo terreno la Cooperazione Sociale può offrire soluzioni innovative e sperimentare formule e modalità di gestione più flessibili”. Può essere la cooperazione sociale un settore trainante per uscire dal periodo di crisi? “In una visione che punti alla valorizzazione della coesione sociale, al miglioramento della qualità della vita delle fasce deboli, alla razionalizzazione ed ottimizzazione dei servizi di welfare la cooperazione sociale può certamente svolgere un ruolo significativo e contribuire in stretta collaborazione con altri settori economici al superamento graduale della crisi soprattutto partendo dalla riqualificazione professionale delle figure espulse dal mondo

del lavoro e dalla loro riconversione in servizi socio assistenziali. Sotto questo profilo la Regione Marche, interessata in alcune aree territoriali in particolare dalla crisi di alcune aziende, potrebbe puntare sullo sviluppo dell’offerta di welfare favorendo una riconversione graduale dei lavoratori espulsi dal mercato del lavoro”. Quali sono i progetti futuri della Cooss sul territorio? “Cooss Marche cerca di intercettare le esigenze provenienti dai territori e dalle comunità locali della Regione in funzione di progettare nuovi servizi o soluzioni appropriate per cercare di risolvere le singole criticità nel settore socio assistenziale. In questa direzione collabora con altre cooperative e soggetti privati in grado di offrire agli interlocutori istituzionali proposte concrete per affrontare le problematiche sociali maggiormente percepite e per razionalizzare gli interventi su scala regionale. Inoltre esistono settori di intervento considerati di nicchia sui quali si riscontra una significativa richiesta da parte dell’utenza e su cui intervenire naturalmente in accordo e sinergia con le politiche della Regione Marche”.


FOCUS | VOLONTARIATO

Auser: quando il volontariato è al servizio degli anziani

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Italia è un Paese con un indice di invecchiamento molto alto e attualmente sono ancora presenti a livello culturale e sociale molti stereotipi e semplificazioni riguardo all’anziano. In particolare viviamo in una società in cui il valore di una persona si misura in base al lavoro e alla sua capacità produttiva per cui accade che l’individuo, uscendo dal sistema produttivo, perda il riconoscimento del suo ruolo sociale. Numerosi sono gli anziani che ad un certo punto della loro vita si avviano verso percorsi di solitudine e di progressiva non autosufficienza. L’Auser si inserisce in questo contesto e per fronteggiare o prevenire eventuali situazione di disagio tenta di attuare una strategia culturale e politica capace di incidere sui pregiudizi della società. Molti anziani scelgono di fare

volontariato, di mettersi in gioco, di essere attivi e protagonisti. In mille modi, con fantasia e volontà di fare, si pongono al servizio dei propri concittadini per una migliore qualità della vita. Inventano un giardino vivibile, aprono la biblioteca ed il museo, sorvegliano l’ingresso delle scuole, raccontano ai bambini e ai ragazzi il “come eravamo”, offrono sostegno alle persona che vive in una condizione di disagio e difficoltà. Un fenomeno positivo, diffuso e in crescita e non solo nel nostro Paese. L'Auser nasce come una associazione di uomini e donne che si uniscono per perseguire un obiettivo strategico e condiviso: arricchire la vita delle comunità tramite la valorizzazione delle relazioni tra le persone e andando in tal modo incontro ai bisogni espressi dai singoli e dalla collettività. Principio fonda-

La Fiat Panda attrezzata per il periodo invernale da adibire al trasporto sociale e migliorare i servizi che si trovano in difficoltà, acquiatata dall’ l’Auser Alta Vallesina e i Comuni di Serra San Quirico e Mergo mentale è considerare che ogni età abbia un valore e ogni persona un suo progetto di vita. L’Auser ha preso molto sul serio la sua sfida e questa è diventata la sua mission. Come Associazione di volontariato e di promozione sociale,

800-995988 Filo d'Argento Auser il telefono amico al servizio dei nostri nonni l Filo d’Argento Auser è il servizio di telefonia sociale dell’Auser impegnato a contrastare solitudine ed emarginazione degli anziani. Dal 2002 è dotato del Numero Verde Nazionale totalmente gratuito 800995988 attivo dalle 8 alle 20 per tutti i giorni dell’anno (festivi compresi). Con una semplice telefonata si ha la possibilità di avere compagnia telefonica; il trasporto protetto per visite e controlli medici; ricevere aiuto per piccoli interventi domiciliari, richiedere la consegna della spesa o dei farmaci; l’accompagno alla posta o dal medico, informazioni sui servizi attivi nella propria città e sulle opportunità di svago e intrattenimento offerte dall’associazione. Attraverso il Numero Verde del Filo d’Argento gli anziani possono inoltre segnalare abusi e disservizi. Alcuni numeri, 6000 i volontari coinvolti nel Filo d’Argento; 120 punti d’ascolto collegati al Numero Verde. Il 70% delle telefonate proviene da donne molto anziane che vivono da sole con un’età com-

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presa fra i 75 e gli 85 anni. Anziani che esprimono bisogni di compagnia, socialità, necessità di spostarsi nel territorio, aiuti a domicilio. I volontari del Filo d’Argento Auser hanno realizzato in un anno 1 milione 300mila interventi di aiuto a favore di 374.000 anziani in difficoltà.

Le sedi del Filo d’Argento nelle Marche: Filo d’Argento Dorico: Tel 071.2801070 Filo d’Argento Ascoli: Tel 0736.240169 Filo d’Argento Centobuchi: Tel 0735.704723 Filo d’Argento Fano: Tel 0721.825805 Filo d’Argento Macerata: Tel 0733.234886 Filo d’Argento Moie: Tel 0731.776035 Filo d’Argento S.Elpidio: Tel 0734.877095 Filo d’Argento Urbino: Tel. 0722.329659

l’Auser si impegna a promuovere l’invecchiamento attivo degli anziani e a far crescere il loro ruolo nella società. Si propone di contrastare ogni forma di esclusione sociale; migliorare la qualità della vita; diffondere la cultura e la pratica della solidarietà e della partecipazione; valorizzare l’esperienza, le capacità, la creatività e le idee degli anziani; sviluppare i rapporti di solidarietà e scambio con le generazioni più giovani affinché ogni età abbia un valore e ogni persona un suo progetto di vita attraverso cui diventare una risorsa per sé e per gli altri. La proposta associativa di Auser è rivolta prioritariamente agli anziani, operando con essi e attraverso le loro competenze, ma offre altresì spazio alle relazioni tra generazioni, nazionalità e culture diverse attraverso il dialogo, gli incontri, le attività formative o di svago affinché ognuno possa dare e trovare aiuto, incontrare gli altri, arricchire le proprie competenze e contribuire alla crescita della comunità in cui vive.

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FOCUS | VOLONTARIATO

Oikos: da oltre 20 anni vicina ai ragazzi tossicodipendenti N

ell’ambito delle associazioni che operano con il proprio personale specializzato nel sostegno e nella solidarietà ai giovani con problemi di droga, abbiamo parlato con Claudio Cardinali, del Centro Studi, Documentazione e Prevenzione dell'OIKOS Onlus di Jesi. Qual è la situazione del volontariato nella Regione Marche, anche in base a come si muove l’UE? “Nella nostra regione vi sono molte realtà di volontariato operanti nei più diversi settori, e tutte hanno un denominatore comune: tendono a far aumentare quanto più possibile la socializzazione, lo spirito solidaristico e incentivano la partecipazione attiva alla vita della società e alle scelte nel campo delle politiche sociali. Il fatto che l’Europa si sia accorta del volontariato è dovuto anche al fatto che il settore del volontariato rappresenta circa il 5% del PIL delle nostre economie nazionali. Il volontariato, dunque, come serbatoio anche di lavoro sotto forma di collabora-

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La festa in piazza a Jesi per i 20 anni dell’Oikos con il taglio della torta con don Giuliano Fiorentini fondatore dell’associazione e S. E. Mons. don Gerardo Rocconi, Vescovo di Jesi zione, ma anche come risparmio rispetto a un intervento di stampo pubblico. Il volontariato riesce a modificare le sue strategie d’azione in poco tempo, adattandosi alle mutazioni dei bisogni in minor tempo rispetto all’intervento pubblico”. Ma entriamo nello specifico della sua Associazione. Cos’è l’Oikos, cosa fa? “Nel 2010 l’Oikos onlus ha cele-

brato con soddisfazione i suoi venti anni di attività. L’Oikos ha iniziato il suo cammino nel 1990 su iniziativa di don Giuliano Fiorentini. Il primo passo è stato l’apertura delle comunità terapeutiche per ragazzi tossicodipendenti, poi, nel 1998, si è iniziato ad intervenire anche sui minori in stato di abbandono e minori con mamme che facevano uso di sostanze stupefacenti. Ad oggi l’Oikos conta tre comu-

EDU.CARE, a protezione delle famiglie

Oikos Onlus è stata di nuovo selezionata per portare avanti il progetto di prevenzione EDU.CARE, un progetto del Dipartimento Politiche Antidroga della Presidenza del Consiglio dei Ministri. Il Progetto tiene conto del fatto che essere genitore di fronte ai grandi mutamenti sociali del nostro tempo è compito particolarmente difficile, ancor più complesso quando il bambino presenta un temperamento o tratti di personalità problematici. Il progetto mira ad abilitare nei giovani genitori le capacità di comunicazione e di gestione della vita familiare, suggerendo comportamenti appropriati e rinforzando la percezione della autorevolezza. Il Centro Internazionale di Formazione dell’ILO (agenzia specializzata delle Nazioni Unite) in stretta collaborazione con United Nations Office on Drug and Crime (UNODC), ne esegue il coordinamento. "EDU.CARE” è un progetto che ha innanzitutto l’obiettivo di rafforzare le competenze dei genitori

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di ragazze e ragazzi di età dagli 8 ai 12 anni nel gestire il rapporto con i propri figli, al fine di prevenire o gestire disturbi comportamentali. In sintesi intende offrire una formazione semplice e mirata al tempo stesso, all’intero nucleo familiare e all’ambiente della Scuola e dell’Educazione. EDU.CARE offre una vera e propria formazione breve, opportunamente certificata, volta a creare le competenze per identificare ed interpretare i segnali che si rivelano nei comportamenti dei ragazzi. Genitori ed insegnanti sono coinvolti insieme nel progetto educativo, che intende facilitare il dialogo tra la scuola ed il nucleo familiare.

nità terapeutiche e due comunità educative per minori”. Quindi avete da poco festeggiato il ventennale... “E proprio con le iniziative dei Venti Anni si è voluto sottolineare questo lungo percorso di crescita e di risultati che hanno portato fino ad oggi a far uscire dalla dipendenza tanti ragazzi e a ridare una famiglia a tanti bambini che rischiavano di perderla. Sono state allestite due mostre con contributi fotografici e video che hanno ripercorso le tappe fondamentali dell’Associazione. Hanno fatto, poi, seguito alcuni convegni con esperti nei quali sono stati affrontati temi che sono alla base del lavoro dell’Oikos: l’importanza del volontariato nelle relazioni d’aiuto, la tutela dei minori, la droga come causa di problemi psichiatrici e l’emergenza educativa nelle famiglie”. Quali sono i progetti per il futuro? “Le nuove sfide per il futuro, che poi significa nuovi servizi, provengono dal campo della dipendenza che è molto mutato nel tempo, non solo nelle sostanze ma anche nelle patologie correlate, spesso di tipo psichiatrico. Le sostanze e le modalità di assunzione variano e si modificano anche in base alle nuove richieste culturali dei consumatori”.

OIKOS Onlus Unità Operativa Progetto EDU.CARE Coordinatore: dott. Claudio Cardinali

Viale dell’Industria, 5 60035 Jesi (AN) Tel. 0731213125 Fax 0731213126 oikosjes@tin.it


Rivalutazioni Istat: aumenti di 1,4% del trattamento al minimo

RUBRICA | DALLA PARTE DEL CITTADINO

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Potete fare domande riguardanti le pensioni all’esperto Lino Rignanese inviando una email a info@senzaeta.it

DI LINO RIGNANESE

gennaio ci sono stati piccoli aumenti dell’assegno per 18 milioni di pensionati grazie allo sconto della ‘scala mobile’. Con la perequazione automatica, i trattamenti saliranno dell’1,4% in linea con l’andamento dell’infrazione registrata dall’Istat. La perequazione automatica è un aumento delle pensioni che si applica ogni anno dal primo gennaio su tutte le pensioni (art. 14 della legge 23 dicembre 1994, n. 724). Con Decreto del Ministero dell’Economia e delle Finanze, in base alla variazione del costo della vita accertata dall’Istituto Nazionale di Statistica (ISTAT), alla fine di ogni anno viene stabilita la variazione percentuale, stimata in via provvisoria, da applicarsi per l’anno in corso sull’importo della pensione mensile.

Modalità di calcolo anno 2011

Con la rata di pensione del mese

di gennaio 2011 l’Inpdap provvede: - ad applicare l’aumento dell’1,4% per l’anno 2011, calcolato in base alla variazione percentuale previsionale sulle pensioni in pagamento a dicembre del 2010, salvo conguaglio da effettuarsi in sede di perequazione per l’anno successivo; - ad attribuire, a decorrere dal primo gennaio 2010, il valore definitivo della perequazione

automatica nella misura del 0,7% . Il valore di variazione percentuale definitivo per l’anno 2010 non si discosta da quello stimato in via previsionale per il medesimo anno; pertanto l’applicazione della percentuale definitiva di perequazione automatica per l’anno 2010 non comporta nessun conguaglio sui relativi trattamenti pensionistici. L’ammontare mensile della pensione minima Inps da prendere a riferimento per la determinazione delle fasce d’importo è fissato, per l’anno 2011, a euro 467,43 (annuo euro 6.076,59). Contro i 461,00 dell’anno precedente.

Chi può beneficiare dell’aumento?

Ne possono beneficiare i pensionati che hanno determinati requisiti di età e di reddito. Sono richiesti almeno 70 anni di età, ridotti a 60 anni per chi ha un’invalidità totale. Per quanto riguarda il reddito, quello personale non deve essere superiore a 9.524,03 auro mentre se coniugati, quello della coppia, non deve essere supe-

riore ai 15.000,00 euro. Ai fini della maggiorazione si considerano i redditi di qualsiasi natura.

Assegni e pensioni sociali

Con la stessa percentuale del 1,4% verrà aggiornato anche l’importo dell’assegno sociale che salirà da 412 a 417,30 euro al mese. Mentre le vecchie pensioni sociali, di cui beneficiano gli ultrasessantacinquenni che hanno raggiunto l’età della pensione prima del dicembre 95, aumenteranno da 340 a 344 euro al mese.

E per le pensioni superiori al minimo?!

Per le pensioni di importo superiore al minimo, l’aliquota di incremento si applica a scalare per fasce di importo. La legge 127/2007 aveva stabilito che per il triennio 1008/1010 venisse garantita una copertura dell’inflazione. Di conseguenza l’aumento per il 2011 sarà così: 1,4% sulla fascia di pensione mensile sino a 1382,91; 1,26% sulla fascia di pensione tra 1.382,91 e 2.304,85 euro; 1,05% sulle pensioni superiori a 2.304,85 euro.

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Osservatorio Sociale

La generazione dei nonni... tra affetto e stress

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proposito di longevità attiva figure emergenti sono i nonni i quali, occupando gli spazi tradizionalmente riservati a madri casalinghe e a balie, assumono oggi una nuova, sempre più impegnativa veste ricoprendo funzioni che andrebbero altrimenti remunerate e che non sarebbero altrettanto garantite. are una proposizione interessante e gratificante il riconoscimento di sostituti genitori e al tempo stesso di “maestri di vita” per bambini che ormai sono più nipoti che figli. Questo pensiero riporta ad una memoria personale dalla quale nessuno si distacca, perché non vuole e perché è insita nella nostra mente. La memoria di figure importanti che hanno seguito e seguono una parte della nostra vita non è infatti solo un ricordo ma diventa cultura ed è insita in un vissuto che non ci abbandona mai. Oggi i nonni sono sempre più giovani-anziani e la loro presenza riveste un valore socioeconomico oltre che affettivo e personalistico. Basta osservare queste nuove figure sociali, attive, di bella presenza, di tanta volontà, per meglio conoscere uno spaccato della nostra società. Nonni che nutrono con il biberon bebè non ancora svezzati, mentre le madri corrono a mantenere un posto di lavoro, nonni che accompagnano e riprendono i bambini a scuola, portano zainetti pesanti di libri e una volta a

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casa, seguono compiti di “nuova generazione”, per cui le tabelline sono un retaggio e le poesie a memoria una tradizione passata. Questi nonni insegnano le buone maniere a tavola, le canzoni, i nomi dei giocatori di calcio, la passione per una squadra ma anche le preghiere e un po’ di storia vissuta. I nonni saltano il riposo pome-

ridiano per andare nei parchi, in piscina, nei maneggi e poi riaccompagnano i bimbi a casa e, in attesa del ritorno dei genitori fingono di divertirsi con la play station, persino con il Pc. Sono nonni eroi, nonni che la storia l’hanno vissuta e le favole non le hanno dimenticate. Perché la loro generazione è il frutto di una guerra finita che ha insegnato che la speranza esiste. Che, con buona volontà si può ricostruire un paese, che i sogni si avverano, perché anche la nascita di un nipote è un sogno avverato. Sono questi i nonni dei quali voglio proporre l’immagine,

neo pensionati, sereni, spiritosi, attivi, che godono ancora dei piccoli piaceri della vita e sanno come coinvolgersi nelle necessità obiettive del quotidiano. Sono loro, ancora, nell’incertezza di un sociale minacciato da crisi, disastri ecologici, incertezze, una delle opportunità che la vita riserva, non solo per la loro presenza sul

campo ma per la componente umana e l’identità culturale che diventa una garanzia di appartenenza quasi tribale. Ma, sempre più me ne convinco, la vita riserva sorprese. E una fra queste è la delusione di aver scoperto che anche le immagini rosee hanno i loro lati oscuri. Leggo che in Spagna da qualche tempo un nuovo termine si accompagna ai nonni: quemados che significa bruciati. Il loro impegno è considerato da professori dell’Università Complutense di Madrid una “professione altamente usurante” (Corriere della Sera, 8

Prof. Marieli Ruini Università La Sapienza, Roma gennaio 2011). E allora la riflessione va oltre. E la domanda si pone su quanto possa essere equo ed onesto utilizzare termini forti riferiti a quella che è una partecipazione, per quanto spesso necessaria che non è professione se non per il valore socio-economico che riveste nel bilancio domestico, e che è la componente umana di un affetto familiare e non una rivendicazione sindacale. Sono altre le realtà che bruciano e fanno bruciare. A Johannesburg Chirac disse “la casa brucia e noi guardiamo altrove”. Bruciano società investite da troppo rapidi processi di modernizzazione e globalizzazione, rilfetteva Lévi-Strauss. A livello psicologico burn out è una sindrome tipica che “brucia” chi svolge lavori ad alto rischio per sé e per gli altri e che si impegna nei confronti di chi è in stato di grave necessità. E lo scambio generazionale conferma: i nonni di oggi rappresenterebbero secondo queste ricerche la “gioventù bruciata” degli anni ’50! Se non possiamo non riconoscere che la responsabilità e l’impegno richiesto ai nonni sono pesanti, personalmente, non riesco ad immedesimarmi nella schiera dei disfattisti che non trovano la poesia nemmeno nelle tenere immagini di nonni che rivivono felicità già vissute e che, collaborando con i figli, aiutano in primo luogo loro stessi, protagonisti di una “longevità attiva”.


Dal punto di vista legale

Responsabilità medica e mediazione

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opo la nostra passeggiata nel campo della responsabilità medica è d’obbligo segnalare che dal 20 marzo 2011, salvo ripensamenti del Governo, per avviare una causa del genere si dovrà esperire previamente un procedimento di mediazione. Il Decreto legislativo n.28 del 4 marzo 2010 ha inteso favorire la soluzione amichevole delle controversie (cosiddetta mediazione facilitativa) e la formulazione di proposte di soluzione (cosiddetta mediazione valutativa). a mediazione sarà obbligatoria in molte materie: diritti reali, condominio, divisione, successioni ereditarie, patti di famiglia, locazione, comoda-

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to, risarcimento del danno derivante dalla circolazione dei veicoli e dei natanti e da responsabilità medica, diffamazione a mezzo stampa o pubblicità, contratti assicurativi, finanziari e bancari. Il Giudice, oltre a verificare che la mediazione sia stata tentata, potrà anche invitare le parti a praticarla anche se non obbligatoria (cosiddetta mediazione delegata) e ciò fino alle conclusioni del grado di appello. Le parti stesse possono decidere di avvalersi della mediazione (cosiddetta volontaria). L’accordo omologato dal tribunale avrà l’efficacia dei titoli esecutivi, come sentenze, decreti ingiuntivi, cambiali, assegni. Come si farà la mediazione? Senza formalità: basterà

discutere liberamente (e pacatamente) avanti al mediatore, il quale cercherà di “ingrandire la torta” anziché ridurla. Nella mediazione possono risultare vincitrici entrambe le parti (cosiddetto principio del win to win). Dove si farà la mediazione? Avanti a mediatori professionisti formati sotto il controllo del Ministero della Giustizia, particolarmente presso gli Ordini degli Avvocati, che hanno esperienza in materia di liti. La mediazione avrà notevoli agevolazioni fiscali rispetto alle cause ordinarie nei tribunali, perché è stabilito un credito di imposta quando il valore della lite supera 50.000 euro. Fino a questo importo le mediazioni sono esenti da imposta di

Avv. Giovanni Conti, Roma registro, diversamente dai provvedimenti del Giudice. Il costo della mediazione (sicuramente inferiore ad una causa) è determinato con Decreto ministeriale (ad es. una lite del valore di 25.000 euro costerà a ciascuna parte 360 euro). Non male se si pensa alle lungaggini della giustizia ed ai costi e balzelli connessi. In quattro mesi, tempo massimo, il procedimento sarà concluso e non vi saranno rischi di prescrizione dei diritti. Dunque avviciniamoci a questa nuova esperienza con l’animo di cedere qualcosa per avere qualcosa, sapendo che l’esito di una lite giudiziaria è sempre dubbio e lo strazio di una causa non fa bene al morale, al fisico né al portafoglio.

Un padre bianco nella sua Filottrano

L’abbraccio del Vescovo di Ancona - Osimo, Mons. Menichelli e dei suoi superiori missionari al padre bianco Fausto Guazzati

Cinquant’anni di sacerdozio e una grande festa nella sua Filottrano: padre Fausto Guazzati è tornato a casa, fra la sua gente, la sua famiglia. E stavolta è stata festa grande, nonostante la sua umiltà. Un’intera comunità si è stretta intorno al suo missionario, il padre bianco che ha trascorso oltre trent’anni in Congo e ha visto le guerre, la povertà, le malattie dell’Africa, vivendo sempre per l’amore e le sofferenze degli altri. Un benvenuto e tanti complimenti per quello che egli stesso considera non un traguardo ma solo una tappa, nel cammino della vita. Come hanno ricordato nella S. Messa in suo onore il Vescovo di Ancona-Osimo mons. Menichelli, i superiori missionari bianchi, poi i suoi amici parroci, i colleghi e compagni del seminario di Osimo e di Fano e il sindaco di Filottrano Coppari,

padre Fausto ha sempre condotto una vita pericolosa, al limite del rischio, per stare in mezzo a chi più ha bisogno. E il messaggio che parte da qui ha qualcosa di straordinario, di irresistibile. Il fascino di un amore molto grande per la vita e per gli altri che costituisce un altissimo messaggio e un valoroso esempio. Pur se non lo vogliono mai nemmeno dire, sono i missionari i veri eroi dei nostri tempi. Anche il nostro giornale si affianca a tutti coloro che hanno accolto e abbracciato Padre Fausto complimentandosi con lui e facendogli un grande augurio di continuare il suo percorso così come egli ha detto, alla fine del suo discorso: “Finche i miei piedi mi reggeranno, finchè il mio cervello mi spingerà, finchè il mio cuore funzionerà”. La sua missione, siamo certi, riparte da Filottrano per fare tanta strada ancora.

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