Francesco Brancato insegna Teologia della creazione ed escatologia presso lo Studio Teologico S. Paolo di Catania e presso alcuni Istituti Superiori di Scienze Religiose della Sicilia, collabora con diverse riviste teologiche ed ha pubblicato articoli e studi di approfondimento soprattutto su questioni particolari di escatologia. Tra i suoi scritti, sono da segnalare le seguenti opere: Verso il rinnovamento del trattato di escatologia. Studio di escatologia cattolica dal preconcilio ad oggi (numero monografico di Sacra Doctrina), Edizioni Studio Domenicano, Bologna 2002; La questione della morte nella teologia contemporanea. Teologia e teologi, Giunti, Firenze 2005; “L’ultima chiamata”. Giovanni Paolo II e la morte, Giunti, Firenze 2006. Ha curato un “dialogo sui novissimi” con il filosofo Salvatore Natoli, in corso di pubblicazione presso l’editrice Morcelliana di Brescia, nel libro Apocalittica ed escatologia.
FRANCESCO BRANCATO
FRANCESCO BRANCATO
IL DE NOVISSIMIS DEI LAICI LE “REALTÀ ULTIME” E LA RIFLESSIONE DEI FILOSOFI ITALIANI CONTEMPORANEI IL DE NOVISSIMIS DEI LAICI
Seppure siano stati affrontati diversi temi nel confronto tra teologi e filosofi italiani, non è stato dato spazio adeguato all’approfondimento di un punto essenziale della fede cristiana: il destino dell’uomo, del mondo e della storia, la questione escatologica. Leggendo le principali opere dei filosofi italiani che maggiormente si sono impegnati nella riflessione intorno a queste questioni, si comprende sempre più che le domande ultime dell’uomo sul proprio destino come sul destino del mondo intero, nonché sul senso della propria esistenza finita e sul significato della vita e della morte, sono la spina dorsale che regge il loro intero pensiero filosofico; in alcuni casi il punto di partenza e di arrivo della loro riflessione e del loro domandare. I quesiti intorno alla vita e alla morte, circa il significato dell’esistenza ed eventualmente riguardo al suo oltre sono, infatti, ciò che accomuna il sentiero teologico e quello filosofico, perché sono ciò che costituisce l’essere stesso dell’uomo. Questo studio, pertanto, prende in esame gli scritti di alcuni dei maggiori filosofi italiani contemporanei, molto diversi tra di loro, per tentare di cogliere la sostanza della loro ricerca sulle questioni fondamentali che concernono l’uomo, la sua vita e la sua morte, il suo destino ultimo e il destino di tutte le cose, al fine di mettere in luce il prezioso contributo che ne deriva per l’escatologia cristiana, ma anche per denunciarne limiti e lacune. Si sono individuate almeno cinque possibili prospettive e visioni entro cui poter cogliere lo specifico dei diversi autori che, seppure spesso eterogenei tra di loro per indole, formazione e indirizzo filosofico, tuttavia presentano in alcuni casi dei punti comuni che ci è parso doveroso evidenziare senza forzature di sorta. In questa luce diventano chiare le sezioni in cui è suddiviso l’intero lavoro: I. L’eschaton tra il silenzio e le parole (M. Ruggenini e F. Rella); II. L’eschaton impossibile (E. Severino, M. Sgalambro); III. L’eschaton tra ultimo e penultimo (U. Galimberti, S. Natoli); IV. L’eschaton, il tragico, la lotta. Filosofia delle “cose ultime” (S. Givone, L. Pareyson, M. Cacciari); V. L’eschaton possibile (G. Vattimo, S. Quinzio). Un “guadagno” certo dell’intero percorso è la conoscenza più rigorosa di alcune tra le figure più rappresentative del panorama culturale italiano contemporaneo, ma è soprattutto l’approfondimento della convinzione secondo cui “il dilemma di essere uomini” è ciò che accomuna credenti e non credenti, i quali, proprio perché uomini, si interrogano e si interrogheranno sino alla fine sul senso della vita e sul senso della morte.
ISBN 978-88-09-06090-6
Pubblicazione realizzata con il contributo della Regione Siciliana, Assessorato Beni Culturali, Ambientali e Pubblica Istruzione
9 788809 060906
89526Q
€ 12,50
STUDIO TEOLOGICO S. PAOLO CATANIA