Pubblicazione realizzata con il contributo della Regione Siciliana, Assessorato Beni Culturali, Ambientali e Pubblica Istruzione
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ADOLFO LONGHITANO
LE RELAZIONI «AD LIMINA» DELLA DIOCESI DI CATANIA (1595-1890) — I
Nel linguaggio canonico erano chiamati limina apostolorum le tombe degli Apostoli Pietro e Paolo. Conseguentemente le visite ad limina apostolorum erano i pellegrinaggi che i cristiani — in particolare i vescovi — facevano a Roma per testimoniare la propria fede e mantenere viva la comunione con il romano pontefice. Il papa Sisto V nel 1585, dopo la celebrazione del Concilio di Trento, per istituzionalizzare il primato di onore e di giurisdizione che il romano pontefice, in quanto successore di Pietro e vescovo di Roma, era chiamato a svolgere nei confronti dei vescovi diocesani, ripristinò la prassi delle visite ad limina e istituì l’obbligo per i vescovi di presentare in occasione della visita una relazione sullo stato della loro diocesi. La considerevole massa di documenti, inviata dai vescovi di tutto il mondo e raccolta nell’archivio della Congregazione del Concilio, non poteva sfuggire all’attenzione degli studiosi, che si sono posti il problema dell’utilizzazione di una fonte storica così ricca e significativa. Nonostante i limiti strutturali di questo genere di documenti, relazioni ufficiali di un suddito al proprio superiore gerarchico, gli storici li hanno utilizzati con il ricorso alle necessarie cautele metodologiche richieste normalmente per l’uso di qualsiasi fonte documentaria. I due volumi comprendono le relazioni che i vescovi di Catania inviarono a Roma dal 1595 al 1890, tre secoli di storia con la loro ricca galleria di vicende, di personaggi, di progetti che non riguardano solamente la vita ecclesiastica, ma abbracciano tutta la società del vasto territorio della diocesi di Catania, che fino alla metà dell’Ottocento comprendeva ancora città e comuni oggi appartenenti alle diocesi di Acireale, Caltagirone, Caltanissetta, Nicosia e Piazza Armerina. Le relazioni sono state pubblicate nel testo originale latino e in una libera traduzione italiana, per consentire la loro utilizzazione anche a coloro che non hanno familiarità con le lingue classiche. Un breve profilo dei vescovi, che hanno scritto e inviato le relazioni, aiuterà i lettori ad una lettura critica dei documenti e a alla loro contestualizzazione nel periodo storico in cui sono stati redatti. Un ampio corredo di indici (nomi di persona, autori, luoghi e cose notevoli) consentirà una facile consultazione dell’opera.
ADOLFO LONGHITANO
LE RELAZIONI
«AD LIMINA»
DELLA DIOCESI DI CATANIA
(1595-1890) I
STUDIO TEOLOGICO S. PAOLO CATANIA