ArtFilm Festival Asolo
teatro, poesia, performance, proiezioni fuori concorso
34^ edizione
dal 30 ottobre al 07 novembre ALA
ArtFilmFes 34 edizione ^
30 ottobre - 07 novembre 2015
stivalAsolo Le origini dell’ArtFilmFestival Asolo risalgono al 1973 quando, dalla felice intuizione di Flavia Paulon e dalla lungimiranza di un’amministrazione locale, nasceva ad Asolo il Festival Internazionale del Film sull’Arte e di Biografie d’Artista, destinato a diventare, sin dalla prima edizione, una delle rassegne più importanti al mondo del film sull’Arte. L’ArtFilmFestival Asolo è organizzato da ALA – Armonioso Labirinto Asolano, organizzazione no profit che si prefigge lo scopo d’intraprendere azioni tendenti alla cultura in generale, ed in particolare alla cultura cinematografica, sviluppando rapporti con organizzazioni locali e no. Il Festival riparte non senza difficoltà, ma con la certezza che Asolo meriti questo sforzo. 9 giorni di proiezioni, premi, mostre, incontri e rapporti internazionali fanno della meravigliosa cittadina asolana e del territorio che la circonda un unico grande palcoscenico. La 33^ edizione è dedicata alle scuole internazionali di cinema e al confrontoscambio tra giovani registi e maestri. Incontri, visite guidate da famosi registi ai più significativi luoghi culturali e storici del nostro territorio, dialoghi-confronti tra famosi Maestri e giovani registi: saranno il filo conduttore della 34^ edizione.
ArtFilmFes 34^ edizione
Do il benvenuto ai rappresentanti, ai partecipanti e agli ospiti della 34^ edizione dell’ArtFilmFestival di Asolo. Per l’onore e la fiducia accordatami, desidero innanzitutto ringraziare tutti coloro che hanno collaborato all’evento di quest’anno. Una cooperazione internazionale è fondamentale per la realizzazione di questa Festa del Cinema che è capace di far dialogare i protagonisti con il pubblico e di rapportarsi con le tante realtà culturali presenti sul territorio. L’Amministrazione comunale di Asolo ha sostenuto fin dall’inizio la manifestazione, credendo in un progetto che da sempre vuole allargare i propri confini per potenziare i rapporti con altri paesi nell’ambito artistico. Auguro a tutti i registi ed interpreti delle opere presentate il riconoscimento che meritano e rivolgo al al pubblico un caloroso benvenuto ad Asolo. Welcome to representatives, participants and guests of the 34th ArtFilmFestival Asolo. Feeling honored by and entrusted with this, I would like to thank in the first place all those who collaborated to this year’s event. International cooperation is essential to the realization of this Film Festival, which manages to make the protagonists dialogue with the audience and to relate to the many cultural realities in this area. The town administration has supported the event from the beginning, believing in a project that always wanted to expand its boundaries to strengthen the relations with other countries in the artistic field. I bid the deserved recognition to all the directors and performers of the works presented and I extend a warm welcome to Asolo at the public..
Mauro Migliorini Sindaco della città di Asolo
stivalAsolo Saluto tutti i partecipanti e gli ospiti della 34^ edizione dell’Art Film Festival Asolo e ringrazio tutto il nostro staff ed i nostri fantastici sostenitori, che, con il loro impegno, ci hanno aiutato e rafforzato nel nostro desiderio di rinnovarci e crescere! La presenza internazionale del Festival è stata incrementata anche quest’anno, grazie alla straordinaria partecipazione di una delegazione dal Brasile, all’interessante rassegna dei film provenienti dalla Russia e all’amichevole presenza delle numerose opere cinematografiche di Taiwan. Abbiamo inoltre lanciato un nuovo progetto: BRICS-Art, che, in questa edizione, sarà dedicato all’Arte della Poesia. Durante il Festival le letture delle opere di famosi poeti brasiliani, russi, indiani, cinesi e italiani riempiranno le vie e i luoghi più significativi di Asolo, suscitando emozioni profonde nella nobile cornice di uno dei borghi più belli d’Italia. Il nostro scopo è l’internazionalizzazione e l’arricchimento dell’offerta culturale e artistica del territorio asolano. Se tutta la città ci aiuterà a rispondere a questa sfida, il Festival sarà un esempio da presentare a tutto il mondo: tutti noi, insieme, stiamo lavorando per raggiungere questo obiettivo. I greet all the participants and the guests of the 34th edition of the Art Film Festival Asolo. I also thank our staff and our fantastic supporters, who, through their efforts, have helped and strengthened us in our desire of renewal and growth! The international presence of the Festival increased again this year, thanks to the extraordinary participation of a delegation from Brazil, to the interesting exhibition of films from Russia and to the friendly presence of numerous films from Taiwan. We also launched a new project: BRICS-Art, which, in this edition, will be dedicated to the Art of Poetry. During the Festival, the readings of the works of famous Brazilian, Russian, Indian, Chinese and Italian poets will fill the streets and the most significant places of Asolo, arousing deep emotions in the noble setting of one of the most beautiful towns in Italy. Our aim is the internationalization and enrichment of the cultural and artistic excellence in the area surrounding Asolo. If the whole city will help us meet this challenge, the event will be an example to be presented to the entire world: all of us, together, are working to achieve this goal. Tatyana Alexenko Presidente / President
ArtFilmFes Nove giorni in autunno - se Festival deve essere, Festival sia.
Sui dolci colli asolani si spargono i sentori dell’autunno, assieme alle sue tenui svenevolezze romantiche. Le fronde degli alberi si accendono nelle varie tonalità del rosso e le umide brume attutiscono il suono delle campane e l’abbaiare lontano dei cani. E’ un territorio armonioso che già in sé rappresenta l’arte della Natura e nel quale l’uomo ha saputo inserirsi in maniera adeguata, beneficiando lo sguardo e il vivere di un prezioso valore aggiunto. Sono solo energie positive quelle che il luogo trasmette e, si sa, gli artisti sono persone sensibili, qualcuno probabilmente sensitivo. Forse è per questo che in molti hanno scelto di dimorarvi. “…un giorno dopo l’altro la vita se ne va…” cantava Luigi Tenco. Un anno dopo l’altro, tra piccole e grandi difficoltà, il Festival internazionale del film sull’arte e di biografie d’artista di Asolo è giunto alla XXXIV edizione. Si potrebbe dire che le difficoltà sono state e sono inevitabili, trattandosi di un festival sull’arte. Non esistono red carpet ma solamente un manto di muschio e di foglie, assieme alla buona intenzione di mantenere viva una tradizione che è iniziata nel 1973. In pianura sono cominciate le nebbie ma, fortunatamente, Asolo sorge sopra un colle. In the gentle hills of Asolo, the scent of Autumn spreads, along with its soft romantic schmaltz. The trees light up in various shades of red and the damp mist absorbs the sound of bells and the distant barking of dogs. It is an harmonious territory, representation in itself of Nature’s art, in which man has been able to properly fit, where eye and lifestyle benefit from a precious added value. The town conveys positive energy and, as we know, artists are sensitive people and, probably, a few of them are even clairvoyant. Maybe that’s why so many of them decided to live there. “… day by day life goes away…” sang Luigi Tenco. Year by year, through small and big difficulties, the Asolo International Film Festival of Art and Artist’s Biographies came to the 34th edition. We could say that there were inevitably rough times, this being a Festival about art. There are no red carpets, but a simple mantle of moss and leaves, together with the good intention of keeping alive a tradition that goes back to 1973. Fog began to spread in the plains, but, fortunately, Asolo rises on a hill.
Luciano Zaccaria Direttore Artistico / Artistic Directorate
stivalAsolo
Cari amici, saluto cordialmente i partecipanti e gli ospiti del Festival dei film russi ad Asolo. Proprio da qui negli anni 80 è iniziato il mio amore verso l’Italia. Nel 1988 venni per la prima volta in Italia e rimasi affascinata dalle bellissime città Asolo, Treviso, Сastelfranco, Montebelluna, Bassano del Grappa, Cortina D’Ampezzo e dalla cordialità dei loro abitanti. Qui si svolsero i concerti degli eminenti musicisti russi: Sviatoslav Richter, Natalia Gutman, Ghidon Кremer e le masterclass dei noti professori del Conservatorio di Mosca Nina Dorlеак, Lev Vlasenко, Мikhail Voskresenskij e altri. Sono felice di poter trovarmi di nuovo in questi bellissimi luoghi con progetti creativi. Per la rassegna del cinema russo abbiamo selezionato alcuni film differenti tra loro per contenuto, spirito, tematica, modalità espressiva. Questi lavori offrono un quadro dei molteplici orientamenti della contemporanea cinematografia russa. Inoltre, quest’anno la Direzione dei programmi internazionali presenta la mostra “RussiaItalia. Pagine di cinema tra due culture” dalla collezione del Mosfilm e del Museo statale di Storia contemporanea russa che racconta delle relazioni tra Italia e Russia nel campo del cinema. Auguro ai partecipanti e agli ospiti del festival nuove scoperte, interessanti proiezioni, belle e vivide emozioni! Dear friends, I heartily salute the participants and the guests of the Russian Film Festival in Asolo. It is right here that, in the 80s, my love for Italy blossomed. I came for the first time to Italy in 1988 and i was enthralled by the beautiful cities of Asolo, Treviso, Castelfranco, Montebelluna, Bassano del Grappa, Cortina d’Ampezzo and by the warmth of their people. Here, the concerts of the great Russian musicians Sviatoslav Richter, Natalia Gutman, Ghidon Кremer took place, along with the masterclasses of the notorious professors of the Moscow Conservatory Nina Dorlеак, Lev Vlasenко, Мikhail Voskresenskij and others. I am glad to be in these beautiful places again, with new creative projects. For the Russian Film Festival, we present a selection of films that differ in content, spirit, theme and means of expression. These works constitute an overview of the Russian contemporary cinematography’s many orientations. In addition, the Directorate of International Programs presents this year the exhibition “Russia – Italy. Pages of cinema between two cultures”, from the Mosfilm collection and the State Museum of Contemporary Russian History, which deals with the Russian-Italian relationships in film. I wish to the participants and guests new discoveries, interesting screenings and beautiful, vivid emotions! Tatiana Shumova Direttore della Direzione dei programmi internazionali, esponente emerita delle arti della Federazione Russa, vicepresidente onorario del Centro Studi sulle Arti della Russia presso l’Università Ca’Foscari Venezia, Ufficiale dell’Ordine al merito della Repubblica Italiana
ArtFilmFes venerdì 30 ottobre • ORE 17 - Caffè Centrale - Asolo – centro storico
BRICSArtFestival
Reading di poesia brasiliana, cinese, indiana, russa e italiana
• ORE 18 - Teatro Eleonora Duse, Asolo
Inaugurazione mostra fotografica
“Russia – Italia. Pagine di cinema tra due culture”
Festival del cinema russo
Poddubny - Dramma storico -Russia, 2013, 124’ - Regia: Gleb Orlov
• ORE 21 - Teatro Eleonora Duse, Asolo
Inaugurazione 34° edizione ArtFilmFestivalAsolo Conferimento del premio - Asolo Cultura
BRICSArtFestival
Performance poetica: Omaggio alla poetessa brasiliana Cora Coralina Regia: Ivan Lima - Interpretato da: Priscilla Arruda, Priscila Oliveira, Ione Faleiro, Denise Cambota e Rafa Blat Produzione: Marcia Marina da Silva, presidente di AFA (Amici del Festival sull’Arte e di Biografie d’Artista di Asolo, sezione di Goiania, Goias, BR)
stivalAsolo Programma
“Quel che vien dopo” con poesie di Claudia Machado Regia: Ivan Lima - Interpretato da: Priscilla Arruda, Priscila Oliveira, Ione Faleiro, Denise Cambota Produzione: Marcia Marina da Silva, presidente di AFA (Amici del Festival sull’Arte e di Biografie d’Artista di Asolo, sezione di Goiania, Goias, BR) Presentazione del libro di poesie di Claudia Machado
Proiezione film in concorso
A Chegada de Aninha, Brasile, 2014, 11’- Animazione Regia: Rosa Berardo
sabato 31 ottobre • ORE 15’30 - TappoBar, via Canova, chiesa di S. Caterina e Oasi S.Anna
BRICSArtFestival
Omaggio a Eleonora Duse, Ada Negri e Cora Coralina Incontro tra poesia, colori e paesaggio Reading di poesia brasiliana, cinese, indiana, russa e italiana.
• ORE 18 - Teatro Eleonora Duse, Asolo
Festival del cinema russo Un affare da pioniere - Russia, 2013, 80’ Regia: Aleksandr Karpilovskij
• ORE 21 - Teatro Eleonora Duse
Proiezione Film in concorso
Recycling Graziano – di Sébastien Spicher – Francia 2015, 17’ Biografie d’artista Prossimi al mare - di Daniele Frison - Italia 2014, 60’ film sull’architettura, design e territorio Zeile für Zeile – di Viola Rusche e Hauke Harder - Germania 2014, 33’ Film sull’arte Perché un film su Michele de Lucchi – di Alessio Bozzer – Italia 2013 65’- Film sull’architettura, design e territorio
domenica 1 novembre • ORE 15’30 - Giardino del castello di Caterina Cornaro
BRICSArtFestival
Reading di poesia brasiliana, cinese, indiana, russa e italiana
• ORE 18 - Teatro Eleonora Duse, Asolo
Festival del cinema russo 9 giorni e un mattino - Russia 2014, 85’ Regia: Vera Storozheva
• ORE 21 - Teatro Eleonora Duse, Asolo
Proiezione film in concorso
Parole liquide – di Francesca Guiotto – Italia, 3’.42’’ – Animazione Jan Fabre, beyond the artist – di Giulio Boato - Francia /Belgio 2014 - 52’ - Biografie d’artista L’isola che c’era – di Alberto Gambato – Italia 2014, 10’. 12’’ Film sull’arte Twelftman – di Duane Hopkins - United Kingdom 2014, 5’.41’ Film sull’architettura, design e territorio Animata resistenza – di Francesco Montagner/ Alberto Girotto Italia 2014, 62’ - Film sull’arte Lo spazio scenico della scultura – di Michele Piovesan Italia.12’48’’ – Videoarte
lunedì 2 novembre • ORE 18 - Teatro Eleonora Duse, Asolo
Festival del cinema russo 1812: Ballata degli Ulani - Russia, 2013, 120’ Regia: Oleg Fesenko
• ORE 21 - Teatro Eleonora Duse, Asolo
Teatro Fabrizio Paladin La commedia dell’arte
Proiezione film in concorso
Giorgio de Chirico tra rivelazione e pittura - di Cristina Clausen e Francesca Picozza – Italia, 52’46’’ - Biografie d’artista A porta – di Claudia Nunes – Brasile 2014, 21’.39’’ Film sull’architettura, design e territorio Conhecer para preservar – di Mara Medeiros Brasile 2015, 14’. 51’’ Film sull’architettura, design e territorio
martedì 3 novembre • ORE 18 - Teatro Eleonora Duse, Asolo
Festival del cinema russo I nostri - Russia, 2004, 105’ Regia: Dmitrij Meskhie
• ORE 21 - Teatro Eleonora Duse, Asolo
Teatro brasiliano
Don Fernando - con Ivan Lima e la partecipazione di João Bosco Amaral Regia di Rafael Blat Illuminazione: João Mello Suono: Sol Silveira
Proiezione film in concorso
E’ isso - di Denise Cambotta/ Mara Medeiros Brasile 2015, 20’- Biografie d’artista
Fuori concorso
Omaggio a Ivan Lima - Advena - di Cristiano de Oliveira Sousa Brasile 2015, 9’ 40’’
mercoledì 4 novembre • ORE 17 - Teatro Eleonora Duse, Asolo
Proiezione film in concorso
Fort von allen - di Isa Willinger – Germania/Russia 2013, 55’ Film sull’architettura, design e territorio Il gesto delle mani – di Francesco Clerici – Italia 2015, 77’ Film sull’arte
• ORE 21 - Teatro Eleonora Duse, Asolo
Fuori concorso
Il sublime nella ricerca visuale di Joseph Nechvatal, Titus Hora e Johannes Deutsch. Viral venture - J.Nechvatal - 2009 - 51’ – Videoarte Ephémeros - Titus Hora – 2014 – 30’ – Videoarte Manfred - Robert Schumann – Johannes Deutsch – 2012 - 89’ Film sull’arte A cura di Giancarlo Pagliasso
giovedì 5 novembre • ORE 18 - Teatro Eleonora Duse, Asolo
Proiezione film in concorso
Filmer obstinement – rencontre avec Patricio Guzman di Boris Nicot - Francia, 2014 - 97’’ - Film sull’arte
• ORE 21’30 - Teatro Eleonora Duse, Asolo
Taiwan videa
The Taiwanese Avant-garde Video Exhbition A cura di Yunnia Yang The shortcut to the systematic life : superficial life / Tsui Kuang-Yu Secret plane-Immense Floating / Pu Shuai-Cheng Beef- Wonderful promises / Wang Ding-Yeh Disease of Manifestation / Wu Tzu-An Ritual of Cathode Ray Tube / Xu Zhan Character Creator/ Wang Deng-Yu Pick a future / Rau Kao Fragments series / Huei-Ming Goodbye Little Factory / Chen I-Chun Landscape in the Mist / Wu Chi-Tsung Paysage / Chiang Iuan-Hau & Christian Rizzo (France) Double / Huang Zan-Lun Over my dead country / Ho Wei-Ming
venerdì 6 novembre • ORE 18 - Sala consiliare Municipio di Asolo
BRICSArtFestival
Reading di poesia dedicato a Mansueto Bernardi
• ORE 21’30 - Teatro Eleonora Duse, Asolo
‘Imagining Crisis’
The International Creative Video Exhibition A cura di Yunnia Yang The Contemporary Art Festival / Albert Merino (Spain) The Curator / Shahar Marcus (Israel) The Holy Beauty Project Volume III / Rossina Bossio (Colombia) Efímero Festín / Ernesto Pombo&Chimene Costa (Argentina) Ant / Kimmo Alakunnas (Finland) The Death of an Insect / Hannes Vartiainen &Pekka Veikkolainen (Finland) Glucose / Mihai Grecu(Romania)&Thibault Gleize (France) Between the regularity and irregularity / Masahiro Tsutani (Japan) Blood / Oliver Pietsch (Germany) Confusion/Provmyza (Galina Myznikova / Sergey Provorov) (Russia) From Here to Eternity / Oliver Pietsch (Germany)
sabato 7 novembre • ORE 16 - Teatro Eleonora Duse, Asolo
Proiezione film in concorso
Ho fatto una barca di soldi – di Dario Acocella – Italia 2013, 65’ Biografie d’artista A invençáo de Juao - di Denise Cambotta. Brasile 2015, 2’17’’ Animazione Il cinema secondo Mario Brenta – di Tanja Jojic, Susanna Norbiato, Irma Prestigiacomo - Italia 2013, 35’ - Biografie d’artista
• ORE 18 - Teatro Eleonora Duse, Asolo
Premiazione dei film vincitori • ORE 21’30 - Teatro Eleonora Duse, Asolo
Proiezione dei film vincitori
giu
La giuria di ArtFilmFestival Asolo viene costituita attraverso la selezione di vari
protagonisti nel mondo del cinema, dell’arte e della cultura in generale. I giurati si incontrano nelle giornate iniziali del Festival per decidere i film vincitori.
VITTORIO DALLE ORE
Vittorio Dalle Ore ha conseguito il diploma di Bachelor of Arts and Sciences negli USA alla Northwestern University per poi studiare cinematografia alla New York University e a Roma prima di entrare nell’equipe di Akira Kurosawa che ha seguito per un arco di 15 anni. La collaborazione con il grande maestro giapponese iniziò nel 1983 come assistente volontario sulla lavorazione di “Ran” della quale ha seguito la preparazione, il montaggio e l’edizione, fino a partecipare al giro di promozione internazionale in occasione del lancio del film. E’ stato quindi assunto come aiuto regista ed assistente al montaggio per “Sogni”, “Rapsodia d’Agosto” e “Madadayo” (“Non ancora”). Il suo lungo rapporto con il regista giapponese lo ha portato a stretto contatto con la cultura giapponese e il mondo del cinema internazionale. Attualmente scrive, si occupa di produzione cinematografica e della Villa di Maser, monumento di Andrea Palladio, Patrimonio dell’Umanità UNESCO nella quale ha la fortuna di vivere. Vittorio Dalle Ore earned the Bachelor of Arts and Sciences degree in the USA at the Northwestern University. Then he studied cinematography at the New York University and in Rome, until he joined Akira Kurosawa’s equipe, which he followed for fifteen years. The collaboration with the great japanese maestro began in 1983 as voluntary assistant in the production of “Ran”, of which he followed the preparation, the editing and publishing, until he participated in the international promotional tour for the movie première. He was then hired as assistant director and editing assistant to “Dreams”, “Rhapsody in August” and “Madadayo” (“Not Yet”). His long lasting relationship with the japanese director brought him very close to the japanese culture and to the world of international cinema. He currently is a writer, a cinematographic producer and he takes care of Villa Maser, a monument by Andrea Palladio, UNESCO World Heritage, where he is lucky enough to live.
uria/jury RAIMUNDO MARTINS
Raimundo Martins ha conseguito il dottorato in Educazione/Arte alla Southern Illinois University (USA) e il post-dottorato dall’Università di Londra nel 1992 e all’Università di Barcellona nel 2005-2006. Come professore ordinario, insegna nel corso di laurea in Arte e Cultura Visuale ed è Rettore della Scuola di Arti Visive dell’Università Federale di Goiás (FAV/ UFG). Coordina con Irene Tourinho la collezione Cultura Visual e Educação, pubblicata dall’editore “Universidade Federal de Santa Maria”. Ha pubblicato in Brasile e all’estero numerosi articoli e capitoli di libri. E’ un ricercatore del Gruppo de Ricerca en Arte, Educazione e Cultura (PPGE - UFSM), Cultura Visiva ed Educazione (FAV/UFG) e il Laboratory of Education and Image (PPGE - UERJ). E ‘anche membro della Società Internazionale per l’Educazione attraverso l’Arte (INSEA) Nel semestre 2013/2014 è stato professore visitante alla Facoltà di Belle Arti dell’ Università di Barcellona. Raimundo Martins has a Ph.D. in Education/Arts by the Southern Illinois University (USA), a post-doctorate by the University of London (1992) and by the University of Barcelona, Spain (2005-2006). As a full Professor, he teaches in the Graduate Program of Art and Visual Cultural and is the Dean of the School of Visual Arts of the Federal University of Goiás, Brazil. He coordinates with Irene Tourinho the Visual Culture and Education collection, published by the Federal University of Santa Maria. He published countless articles and book chapters in Brazil and in other countries. He’s a member of the Research Group Art, Education and Culture (PPGE-UFSM), Visual Culture and Education (FAV/UFG), and of the Laboratory of Education and Image (PPGE-UERJ).He is also a member of the International Society for Education through Art (INSEA). In the semester, he 2013/2014 was Visiting Professor at the Facultad de Bellas Artes at the University of Barcelona.
YUNNIA YANG
Yunnia Yang è una curatrice, storica dell’arte e critica d’arte che vive e lavora a Taipei, Taiwan. Ha conseguito un Master in Storia dell’Arte all’Università Statale di San Pietroburgo in Russia nel 1997 e un Dottorato in Arte all’Università Nazionale Normale di Taiwan con la tesi “Studio sul ‘Criticismo paranoico’ di Salvador Dalí” nel 2009, per la quale è stata premiata con il S-An Aesthetics Award nel 2010. In questo periodo, ha organizzato ogni genere di mostre, spettacoli, ed eventi d’arte a Taiwan. Dal 2011, ha iniziato una ricerca curatoiale a lungo termine su “La Condizione Postmoderna nell’Arte Contemporanea di Russia ed Europa Orientale”. L’Hong Kong World Cultures Festival 2013 è stato dedicato al tema centrale ‘L’eredità duratura dell’Europa Orientale’, ed ha invitato Yunnia Yang in qualità di guest-speaker per condividire I suoi due anni di ricerca e osservazione sulla Russia e l’Europa Orientale. I progetti più rappresentatvi che ha curato sono “La Sensibilità Apocalittica: la New Media Art di Taiwan” (WRO Media Art Biennale 2013, Taipei Fine Art Museum nel 2015), “Immaginando la Crisi” (MOCA Taipei nel 2014, centri dell’arte contemporanea in Polonia, Serbia, Bulgaria, Colombia e 34e ArtFilmFestivalAsolo nel 2014-2015) e “Taiwan VIDEA: mostra dei Video dell’Avant-garde Taiwanese” (2015 ArtFilmFestivalAsolo). Yunnia Yang is a curator, art historian and art critic based in Taipei, Taiwan. She earned a MA in Art History at St. Petersburg State University (Russia) in 1997, and a PhD in Arts at National Taiwan Normal University with the thesis ‘Study on “the Paranoiac-Criticism” of Salvador Dalí’ in 2009, for which she was given the S-An Aesthetics Award in 2010. In this period, she organized all kinds of exhibitions, performances, and art events in Taiwan. Since 2011, she has launched the long-term curatorial research on ‘ The Postmodern Condition in the contemporary art of Russia and Eastern Europe’. Hong Kong World Cultures Festival 2013 was dedivated to the focal theme ‘Lasting Legacies of Eastern Europe’ and invited Yunnia Yang as a guest speaker to share her two-year research and observation on Russia and Eastern Europe. Her representative curatorial projects are “The Apocalyptic Sensibility: The New Media Art from Taiwan” (WRO Media Art Biennale 2013, Taipei Fine Art Museum in 2015), “Imagining Crisis” (MOCA Taipei in 2014, contemporary art centers in Poland, Serbia, Bulgaria, Colombia and the 34th Asolo Art Film Festival in 2014-2015) and “Taiwan VIDEA: the Taiwanese Avant-garde Video Exhibition” (2015 Asolo Art Film Festival).
giuria/jury ANSELMO PESSOA NETO
Anselmo Pessoa Neto è professore all’Università Federale di Goiás (UFG), Brasile. E’ stato Prorettore alla Cultura dal 2006 al 2013 ed è fondatore di Cine UFG. Anselmo Pessoa Neto is professor at the Federal University of Goiás (UFG), Brazil. He was Vice-President of Extension and Culture from 2006 to 2013 and he’s also founder of Cine UFG.
WOLNEY UNES
Wolney Unes insegna teoria e critica dell’arte da vent’anni. Le sue attività di insegnamento lo hanno portato, tra le altre, all’ Université Stendhal in Francia, all’University of the Pacific (USA) e al Traunstein Seminary, in Germania. Come giornalista, scrive da quasi due decadi di linguaggio e di cultura ne O Popular e ne A Redação. E’ stato redattore per riviste come Revista UFG, International Magazine of the Environmental Film Festival of Goiás e Revista Goiás Cultura. Ha inoltre pubblicato diversi libri sulla teoria dell’arte e della letteratura, sul linguaggio, sulla musica e sull’architettura. Al momento risiede a Goiânia (BR), dove è professione alla Universidade Federal de Goiás. Wolney Unes has been teaching art theory and criticism for the last 20 years. His teaching activities brought him, among others, to Université Stendhal (France), University of the Pacific (USA) and Traunstein Seminary (Germany). As a journalist, he has been writing about language and culture for almost two decades at O Popular and at A Redação. He was editor for magazines such as Revista UFG, International Magazine of the Environmental Film Festival of Goiás, and Revista Goiás Cultura. He also published various books on literary and art theory, language, music and architecture. He currently lives in Goiânia, Brazil, where he is professor at Universidade Federal de Goiás.
premi
i/prizes PREMIO ASOLO CULTURA
GRAN PREMIO ASOLO PER LA MIGLIORE OPERA IN CONCORSO PREMIO ASOLO PER IL MIGLIORE FILM SULL’ARTE PREMIO ASOLO PER LA MIGLIORE BIOGRAFIA D’ARTISTA PREMIO ASOLO PER LA MIGLIORE OPERA SULL’ARCHITETTURA e PAESAGGIO PREMIO ASOLO PER LA MIGLIORE OPERA SUL DESIGN E IMPRESA PREMIO ASOLO PER LA MIGLIORE OPERA DI VIDEOARTE E COMPUTER ART PREMIO GIAN FRANCESCO MALIPIERO PER LA MIGLIORE COLONNA SONORA
premio
Asolo Cultura PIERGIORGIO REBESCO A Piergiorgio Rebesco per meriti artistici e per l’alto contributo culturale dato allo sviluppo del territorio. Piergiorgio Rebesco, figlio di scultore di buona fama, è attratto fin da giovanissimo dall’opera del padre, mostrando subito una predisposizione naturale al disegno ed alle materie plastiche. La sua produzione spazia da opere monumentali ad altre di dimensioni ridotte, a ritratti in terracotta , in bronzo ed in marmo, conservate sia in collezioni private che pubbliche. Ha partecipato a diverse mostre personali e collettive in Italia e nel mondo, ottenendo sempre grande successo sia di critica che di pubblico.
Piergiorgio Rebesco, son of a sculptor of good reputation, is drawn from a very young age to his father’s work, showing soon a natural gift for drawing and plastics. His production ranges from monumental works to others of smaller proportions, to portraits in terracotta, bronze and marble, held both in public and private collections. He took part to several personal and collective exhibitions in Italy and all around the world, always obtaining a big success from the public and from the critics.
premio
Asolo Cultura GIOVANNA MILETTI A Giovanna Miletti per l’alto contributo culturale e imprenditoriale allo sviluppo del territorio. “Il Gufo nasce nel 1980 quando i miei bimbi hanno 3-4 anni, vanno all’asilo tutti e tre ed io, aspettando il loro ritorno mi diverto a cucire a macchina bavaglini e “pettorine” con colletti bordati di tutti i colori. (…)” Così Giovanna Miletti, fondatrice e presidente de “Il Gufo” racconta la nascita della sua azienda, che, da più di un trentennio, costituisce un’eccellenza nell’abbigliamento per bambini fino ai 14 anni. Trasferitasi da Napoli insieme al marito nell’area asolana, dimostra straordinaria lungimiranza e grande coerenza nel portare avanti un’idea di industria di e per le donne, insieme a una mirabile politica di autenticità. “Il Gufo” was born in 1980 when my children were 3-4 years old and, while they were at kindergarten, I was having fun sewing bibs and children’s “vests” with brightly colored collars (…)” This is how Giovanna Miletti, founder and president of “Il Gufo”, tells the story of how her factory, which, for more than 30 years has been an excellence in children’s clothing, came to being. After moving from Naples to Asolo with her husband, she showed great foresight and coherence in carrying forward an idea of industry of and for women, together with an admirable policy of authenticity.
premio
Asolo Cultura MARINA MARCIA DA SILVA A Marina Marcia da Silva, presidente AFA (Amici del Festival sull’Arte e di Biografie d’Artista di Asolo, sezione di Goiania, Goiás, BR) per il suo straordinario apporto alla realizzazione della 34^ edizione dell’ArtFilmFestival di Asolo e il suo impegno culturale come produttrice e presidente di AFA. Marcia Marina da Silva affianca alle proprie attività di base, come lo studio delle opere di Sigmund Freud, l’escursionismo, l’organizzazione di workshop, di simposi e serate di NucleoCine, un’attività quasi ventennale nel campo dell’arte e della cultura (vedi il suo ruolo nell’ispirare, guidare e sostenere la nascita del Centro Culturale Coral Gradiva), da appassionata e da produttrice di importanti lavori. E’ grazie a lei che presentiamo le due performance poetiche dedicate a Cora Coralina in apertura di Festival. Marcia Marina da Silva, in addition to her study of the works of Sigmund Freud, her passion for hiking, to the organization of workshops, symposiums and evenings at NucleoCine, can claim almost twenty years in the field of art and culture (see her role in inspiring, guiding and supporting the creation of the Cultural Center Coral Gradiva), also as producer of important works. It’s thanks to her that we can present the two poetic performances dedicated to Cora Coralina at the Festival’s opening.
A Ivan Lima per i cinquant’anni di carriera nel mondo dell’arte e del teatro. Attore di punta del panorama artistico brasiliano e internazionale, debutta nel 1985 come attore a Rio de Janeiro con la grande compagnia francese Comedie Française. Nel 1966 vince il premio “Premio Rivelazione d’attore” con lo spettacolo inglese “Un gusto di miele” ( “Um gosto de mel” in portoghese) di Shelagh Delaney. Il suo primo lavoro cinematografico risale al 1967 con una produzione italiana girata a Rio de Janeiro chiamata “Una Rosa per Tutti”, sotto la regia di Franco Rossi e con Claudia Cardinale. Nel 1968 trasferisce a San Paolo dove fa parte del cast del musical “HAIR”, diventando uno degli attori di maggior pregio, con lavori in TV, nel Cinema, a Teatro, nei Film pubblicitari e nei concerti. Tornato in Brasile dopo un paio di anni di ricerca spirituale in India, ha deciso di stabilirsi a Goiânia (Centro del Brasile), dove tuttora vive, svolgendo le sue produzioni teatrali, cinematografiche e commerciali e partecipando attivamente con progetti culturali di riferimento per i governi della città e dello Stato.
premio
Asolo Cultura IVAN LIMA Leading actor of the Brazilian and the international artistic scene, Ivan Lima made his debut as an actor in 1985 in Rio de Janeiro with the big French company Comedie Francaise. He won in 1966 the “Revelation Award actor” with the English show “A Taste of Honey” (“Um gosto de mel” in Portuguese) by Shelagh Delaney. He starred in his first feature film in 1967 in an Italian production filmed in Rio de Janeiro called “A Rose for Everyone”, directed by Franco Rossi and featuring Claudia Cardinale. In 1968 he moved to São Paulo, where he joined the cast of the musical “HAIR”, becoming one of the most valuable actors and working in TV, cinema, theater, advertising and concerts. Back to Brazil after a couple of years of spiritual quest in India, he decided to live in Goiânia (Center of Brazil), where he still lives, doing his theater productions, film and commercial projects and participating actively in the artistic scenario promoting cultural projects for the city and the state government.
filminco
oncorso film contest
Animata resistenza
Animated resistance Film sull’arte Italia 2015, durata: 60’ Francesco Montagner / Alberto Girotto Produzione Francesco Montagner Fucina del Corāgo Un uomo e una donna camminano in silenzio, tra i prati, i boschi e i campi delle colline marchigiane. Lui porta una sciarpa rossa al collo. Simone Massi è un “animatore resistente” e questo è il suo mondo. La natura, la libertà, i valori della terra e del lavoro, la memoria della civiltà contadina e della Resistenza. Attraversiamo i luoghi che hanno ispirato la sua opera e insieme le immagini dei film che lo hanno reso noto in tutto il mondo, lui che ha scelto di vivere isolato nelle campagne intorno a Pergola, dove è nato. Umanista e animalista, Simone Massi è un poeta e un militante, che continua a resistere. A man and a woman walk silently through meadows, woods and fields of the hills in the Marche region. He wears a red scarf around his neck. Simone Massi is a “resisting animator” and this is his world: nature, freedom, the values of soil and work, the memory of the rural world and of the “Resistance”. We pass through the places which inspired his work and through the images of the movie that made him, the one who decided to live an isolated life in the countryside surrounding Pergola, where he was born, famous all around the world. Humanist and animalist, Simone Massi is a poet and a militant, who keeps resisting.
Giorgio De Chirico
Un uomo tra rivelazione ed enigma Biografie d’artista
Italia 2014, durata: 52’.46’’ Christina Clausen e Francesca Picozza Produzione RAI Spa Il documentario ripercorre la vita artistica e privata del maestro dando maggiore rilievo ad alcuni aspetti poco conosciuti della sua personalità e del suo pensiero. Più moderna dei suoi tempi, la figura del pictor optimo è ancora attuale soprattutto riguardo le sue considerazioni sul “mestiere” del pittore e del mondo dell’arte. The documentary deepens the artistic and personal life of the master of metaphisical art by emphasizing some of the less known aspect of his personality and of his mind. The figure of “pictor optimus” preceded its own time and it still is topical today, especially regarding his ideas about the world of art and the métier of the painter.
Ho fatto una barca di soldi M Biografie d’artista
Italia 2013, durata: 65’ Dario Acocella (Zerozerocento/Rai) Co-Produzione RAI Cinema Il film racconta, in punta di piedi, una giornata con Fausto delle Chiaie, artista che da quarant’anni espone le proprie opere in mezzo alla strada di Piazza Augusto Imperatore a Roma. Una scelta voluta per allontanarsi dai sistemi espositivi tradizionali e avvicinarsi alla gente. The film shows with delicate discretion a day spent with Fausto delle Chiaie, an artist who has been displaying his works in the middle of Piazza Augusto Imperatore (Rome) for forty years: a deliberate choice to distance himself from the traditional exhibition systems and get closer to the public.
Il cinema secondo Mario Brenta Biografie d’artista
Italia 2012, durata: 35’ Tanja Jojic, Susanna Norbiato, Irma Prestigiacomo Laboratorio di videoscrittura DAMS Università degli studi di Padova Questo documentario biografico tratta dell’opera del regista Mario Brenta. Egli nasce a Venezia nel 1942 e studia tra Milano e Torino, specializzandosi come grafico pubblicitario. Approda al cinema solo in un secondo momento, dando inizio ad una carriera fatta di scelte anticonvenzionali. Dall’esperienza vissuta con Ermanno Olmi a Ipotesi Cinema, alla partecipazione a numerosi festival come la Mostra del Cinema di Venezia nel 1975 e il Festival di Cannes nel 1998. Il suo cinema è caratterizzato da una costante indagine del paesaggio e dei suoi abitanti, mescolando l’attenzione per i dettagli ad uno sguardo quasi antropologico. The subject of this bio-documentary is director Mario Brenta’s work. Born in Venice in 1942, he studied both in Milan and Turin, specializing as a commercial artist. Years later he started his long carrier as a film-maker, characterized by unconventional choices. From his experience with Ermanno Olmi and Ipotesi Cinema, to his participation in several film festivals, such as Venice Film Festival (1975) and Festival de Cannes (1998). Distinctive feature of his production is a continuous focus on settings and people, combining the attention for details with a near-anthropological point of view.
Il gesto delle mani Film sull’arte
Italia 2015, durata: 77’ Francesco Clerici Velasco Vitali/Fonderia Artistica Battaglia S.R.L. Il documentario segue il processo di creazione di una delle sculture dell’artista Velasco Vitali, dalla cera al bronzo, presso la Fonderia Artistica Battaglia di Milano. Si tratta di un’osservazione di una squadra di esperti artigiani all’opera in una fonderia centenaria. Il loro lavoro disvela un’immutata cultura tecnica: quella della fusione a cera persa, la cui tradizione risale al VI secolo a.C. This documentary film follows the process of creating one of Velasco Vitali’s famous dog sculptures, from wax to glazed bronze, at Fonderia Artistica Battaglia (Battaglia Artistic Foundry) in Milan. The film observes the work of a group of skilled artisans in a 100-years old foundry, which reveals the ancient traditions of bronze sculpture making, unchanged since sixth century b.C.
L’isola che c’era Film sull’arte
Italia 2014 Alberto Gambato Nel 1954, il regista rodigino Renato Dall’Ara, con l’aiuto di un gruppo di amici e compagni comunisti cinefili polesani, realizza da autodidatta e quasi per gioco il suo primo cortometraggio, ispirato ad un fatto di cronaca avvenuto poche settimane prima a Scano Boa, ultima lingua di sabbia e macchia mediterranea, che, in forma di isola lunga circa cinque chilometri, separa il delta del Po dall’Adriatico. Sessant’anni dopo, Lamberto Morelli è l’unico sopravvissuto di quella troupe. In 1954, legendary Italian neorealist director Renato Dall’Ara shot his first short film, helped by a group of Polesian friends, communists and cinephiles. Self-taught, he started the project almost just for fun, dealing with a true story that took place a few weeks before in Scano Boa, a thin, 5 kilometers long, sandy island full of mediterranean flora, which separates the Po river delta from the Adriatic sea. 60 years later, Lamberto Morelli is the only survivor of that crew.
Lo spazio scenico della scultura Video Arte
Italia, durata: 12’ 48” Michele Piovesan Il silenzio, una voce, ogni singola riga condizione l’immagine e la modifica. Un’opera in due atti che, attraverso la scissione degli elementi audiovisivi, dà vita ad una nuova forma di attenzione e di apprendimento. Le linee scendono a ritmo incalzante, scandendo il tempo e il pensiero poetico di Gianni Brusamolino. Trama e ordito del piano visivo rievocano così il lavoro, mentre occupano lo spazio visivo-uditivo formando un tessuto digitale che nel secondo atto apre ad un nuovo palcoscenico; protagonista è la materia, che muovendosi nello spazio, assume significato e ne rafforza il pensiero. A supporto dell’azione performativa, una registrazione audio del 1985 in presa diretta ricostruisce un ambiente apparentemente cosmico che , attraverso una sintesi additiva tra suoni elettronici e acustici (suoni d’ambiente), ci riporta ad una percezione spazio-temporale comprendente fenomeni fisici ancestrali. A chiudere il secondo atto, la tessitura di un ultimo sipario: il foglio bianco, la chance che l’arte offre al futuro. Silence, a voice, every single line affects the image and modifies it. A work in two acts which, through the breakup of the audiovisival elements, gives life to a new form of attention and learning. The lines descend with urging rhythm, modulating the time and the poetic thought of Gianni Brusamolino. The weft and the worp of the visual plane recall inb this way the work, while occupying the visual-auditive space and creating a digital fabric which opens onto a new stage in the Second Act; the protagonist is the matter itself, which, moving through space, acquires meaning and reinforces the thought. To support the performative action, a 1985 live studio recording recreates a seemingly cosmic environment which, thanks to the mingling of electronic and acoustic sounds taken from the outside, brings us back to a perception of time and space reminiscing ancestral physical phenomena. Giving closure to the Second Act, the weaving of a final curtain: a white page, the chance that art is offering to the future.
Parole liquide Animazione/Video Arte
Italia 2013/2014, durata: 3’ 43” Francesca Guiotto La mia intenzione era quella di creare una storia di sogno, una di quelle avventure che solo i sogni riescono a dare. Un universo di carta fatto di inesorabili crepe e cricche dalle quali però è data la possibilità alla luce di entrare. La carta è il materiale di cui sono fatti i miei sogni: la mia immaginazione. Questa materia Vi permette di sbirciare dentro la mia testa e lì le cose sono davvero una confusione! Fatto interamente di materiale di scarto riciclato, questo video è 100% ecologico. My intention was to create a story of dreams, one of those adventures that only dreams can give. A paper universe made of inexorable cracks, cliques, mistakes, from which, however, there’s the chance for light to pass through. The paper is the material of which my dreams are made: my imagination. This matter allows you to see better and to peek inside my head, and things there are really messed up! Made entirely of recycled and waste materials, this video is 100% environmentally friendly.
Perche’ un film su Michele De Lucchi Film sull’architettura, design e territorio Italia 2013, durata: 65’ Alessio Bozzer Associazione Terredarte / Videoest srl La risposta si presenta naturalmente, via via che si ascolta questo architetto. Che racconta del’architettura radicale, del lavoro in Olivetti e dell’intenso rapporto con Ettore Sottsass. Dell’avventura di Memphis. Degli edifici e degli oggetti. Della lampada Toomeo, che ha progettato per Artemide nel 1985. Del lavoro con gli artigiani, del perché ad un certo punto ha preso in mano una motosega ed ha iniziato a realizzare piccole casette in legno. E il film si costruisce quasi da sé. Con i filmati in super 8 degli anni ’70, sperimentali, con le performance del gruppo CAVART. Con le foto in bianco e nero di De Lucchi vestito da Napoleone davanti alla Triennale di Milano. Con la catena di montaggio della Olivetti Syntesis, dove nel 1979 De lucchi ha iniziato a lavorare. Con LP originale Blonde on blonde di Bob Dylan, che girava incessantemente sul giradischi la notte di dicembre 1980 quando è nata la Memphis. Con i lavori di architettura a Milano, Venezia, in Georgia. Con le fasi di lavorazione e l’assemblaggio della lampada Tolomeo. Con Michele De Lucchi che riempie di benzina la sua motosega ed inizia a tagliare e modellare grossi ceppi di legno nel suo spazio provato. Il Chioso, ad Angera. The answer occurs naturally, while listening to this architect. He tells you of the Radical architecture, the conceptual experiments, the work in Olivetti and the intense relationship with Ettore Sottsass. Of the adventure of Memphis. Of buildings and objects. Of one of the most famous objects in the world, the Tolomeo lamp, which he designed for Artemide in 1985. The work with artisans, the reason why, at one point, he picked up a chainsaw and started making small wooden houses. And so the film almost builds itself. With super-8 films of the ‘70s, with the performances of Cavart group. Whit black and white photos of De Lucchi dressed as Napoleon in front of the Milan Triennale. With the assembly of the Olivetti Syntesis, where in 1979 he began working. With original LP Blonde on blonde by Bob Dylan, who was spinning unceasing on the turntable the night in December 1980, when he founded “Memphis”. With the work of the artisans. With the architecture projects in Milan, Venice, Georgia. With the steps of processing and assembly of the Tolomeo lamp. With Michele De Lucchi, who fills with petrol his chainsaw and begins to cut and shape large logs of wood in his private space, “Chioso”, in Angera.
Prossimi al mare
Film sull’architettura, design e territorio Italia 2014, durata: 61’ Daniele Frison
Prossimi al mare, perché tutto si svolge in prossimità di esso. Gli avvenimenti di questo documentario ruotano attorno ad un luogo ben delimitato, l’ex Ospedale al Mare del Lido di Venezia, un microcosmo dove storia e attualità si avvicinano fino a toccarsi. Storie di donazioni, abbandoni, devastazioni, di riappropriazioni. Storie di utopie e di sconfitte che il mare riceve e rigetta sulla spiaggia in moto continuo. Una trama aggrovigliata da dipanare per vedere attraverso una qualche luce. Next to the Sea, because everything takes place in its proximity. The events of this documentary revolve around the ex-Hospital of the Lido in Venice, a micro cosmos, where past and present almost touch. Stories about donations, loneliness, damage, and reappropriations. Stories about utopias and defeats that the sea receives and rejects on its shores in continuous motion. A tangled plot that must be unraveled to see the world through some light.
A chegada de Aninha L’arrivo di Annina
Animazione/ Biografie D’artista Brasile 2014, durata: 11’ Rosa Berardo Maison du Cinéma Il film racconta la storia della poetessa brasiliana Cora Coralina, quanto problematica sia stata la sua infanzia e come sia stata in grado di superare tutte le difficoltà. This film tells the story of the Brazilian poet Cora Coralina, how difficult was her childhood and how she surpassed all those bad things.
A porta
Film sull’architettura, design e territorio Brasile 2014, durata: 21’ 39” Claudia Nunes Rio Bravo Filmes Stiamo cementificando tutto il pianeta, perdendo un sacco di terreno agricolo. E se la formidabile storia dell’estinzione del pianeta Lingo Tre stesse accadendo anche alla Terra? E se non fosse una storia inventata, come Orlando racconta all’amico Jacyr, in una stanza mortuaria, mentre preparano una salma per il funerale? We are paving all over the planet and losing a lot of cropland. What if the formidable story of Planet Lingo Three was happening to the Earth as well? What if it wasn’t a literary fiction, as Orlando tells his friend Jacyr, inside a funeral room, while preparing a corpse for a funeral?
Conoscere per mantenere viva la memoria Film sull’architettura, design e territorio
Brasile, durata: 12’ Mara Medeiros Hasta Siempre Curtas Abbandono e preservazione di una danza degli schiavi in due città di Togantins (Brasile settentrionale) Abandon and preservation of a slave dance in two cities of Togantins (northern Brazil).
É questo Biografie d’artista Brasile, durata: 20’ Denise Cambotta / Mara Medeiros Denise Alves Rosa Cambotta Documentario in onore dei 50 anni di carriera dell’attore Ivan Lima. Documentary in honor of Ivan Lima’s 50 years of acting career.
A invençáo De Juao Animazione
Brasile 2015, durata: 2’ 17” Denise Cambotta Denise Alves Rosa Cambotta
Questo corto d’animazione racconta la nascita del giovane Giovannino e il suo desiderio di godere della vita. This short animated film deals with the birth of the young John and his desire to enjoy life.
Filmer obstinement
Rencontre avec Patricio Guzman Francia 2014, durata: 97’ Boris Nicot INA – Gérald Collas
Film sull’arte
Un ritratto del regista Patricio Guzman. Il film propone un viaggio attraverso il suo cinema, segnato dalla recente storia del Cile. Da “La Battaglia del Cile”, un capolavoro di cinema diretto, che racconta gli ultimi mesi di Salvador Allende e “Il potere popolare” a “Il bottone di perla”, ancora un progetto, ma che viene filmato nel processo di realizzazione, Patricio Guzman esterna chi è lui e qual è la sua visione di cinema: “Posso raccontare “Nostalgia di luci” in quattro frasi. Ma il film dura novanta minuti. Ci sono lunghi momenti nei quali devo fare descrizioni e descrivere è tirar fuori qualcosa dal nulla. Dalla realtà. Talvolta qualcosa di interessante, qualcosa di vivo, da una realtà priva di bellezza. Quella è la cosa più difficile. Ho sempre cercato di trovare la formula, o di capire cosa voglia dire “descrivere”. Se non avessi vissuto un colpo di stato e una tragedia nazionale che durerà un secolo, forse avrei fatto film spensierati”. A portrait of the filmmaker Patricio Guzman. The film proposes a trip through his cinema marked by the recent history of Chile. From “The Battle of Chile”, a masterpiece of direct cinema, which recounts the last months of Salvador Allende, and “Chilean Popular Unity” to “Nacre Button”, still a project but filmed as it is coming into being, Patricio Guzman discloses what he is and what his vision of the cinema is: “I can tell « Nostalgia for the Light » in four sentences. But the film lasts 90 minutes. There are long moments during which I have to describe and to describe is to pull something out of thin air. From reality. Sometimes from a reality that has no beauty, something interesting, something alive. That’s the hardest thing. I’ve always tried to find the formula, or to understand what is “describing”. If I hadn’t experienced a coup d’etat and a national tragedy that would last a century, perhaps I would have made films that were lighthearted”.
Recycling Graziano Film sull’arte biografie d’artista/video arte
Francia 2015, durata: 17’ Sébastien Spicher
SPEECHER (Sebastien Spicher) ha scelto di fare un lavoro di riciclo del lavoro del fotografo Veneziano Graziano Arici in un film intitolato “RECYCLING GRAZIANO”. SPEECHER propone una lettura possibile del suo lavoro personale, in un film documentario, sensibile ed artistico che tocca i temi della solitudine, della celebrità, della follia e delle influenze neorealiste. SPEECHER mescola le fotografie di Graziano con dei brani sonori, con delle immagini video in una estetica plastica e cinematografica. SPEECHER (Sébastien SPICHER) chose to repurpose the work of the Venetian photographer Graziano Arici in his film “RECYCLING GRAZIANO”. He suggests a possible interpretation of his personal work in this artistic and sensitive documentary film, which addresses the topics of solitude, celebrity, insanity and neorealist influence. He mixes Arici’s photos with sound, visual and filmic archives reaching a singular and cinematographic aesthetics.
Jan Fabre, beyond the artist Biografie d’artista
Francia/Belgio 2014, durata: 52’ Giulio Boato - La Compagnie des Indes Jan Fabre, classe 1958, vive e lavora ad Anversa. Molte opere sono state pubblicate sul suo lavoro di artista visivo, regista, coreografo, scenografo, performer, ma non era ancora stato prodotto un documentario sulla sua figura di artista polivalente. Il film è costruito attorno alle interviste a Jan Fabre, Georges Banu (critico teatrale), Vincent Baudriller (ex co-direttore del Festival d’Avignon), Jan Dekeyser (architetto del laboratorio/teatro di Fabre) e Rudolf Rach (editore di Fabre in Francia). Le immagini di 12 spettacoli, 5 esposizioni e decine di disegni, modelli e sculture si incastonano tra le parole dei diversi intervistati, tracciando le linee di un ritratto composito di uno degli artisti più discussi degli ultimi decenni. Jan Fabre, born in 1958, lives and works in Antwerp. Many things have been published on his work as visual artist, stage director, choreographer, set designer, performer. But never was a documentary produced on this multi-talented figure. The documentary is based on the interviews with Jan Fabre, Georges Banu (a theatre critic), Vincent Baudriller (ex co-director of Festival d’Avignon), Jan Dekeyser (architect of Fabre’s theatre/atelier) and Rudolf Rach (Fabre’s editor in France). The images of 12 shows, 5 exhibitions and many drawings, models and sculptures move behind the words of the interviewees, drawing up the lines of the portrait of one of the most controversial artist of the last 3 decades.
Fort von allen
Away from all suns Film sull’architettura
Germania/Russia 2013, durata: 55’ Isa Willinger Kloos & CO Medien Gumbt? L’architettura un tempo era considerata fondamentale per la riflessione sulla società e le sue forme. Questa è la premessa di “Away from all suns!”, il nuovo documentario-lungometraggio di Isabella Willinger, regista di documentari con base a Monaco e a Berlino, le cui opere si concentrano su questioni di genere, sconvolgimenti sociali e diritti umani. Il suo film esamina le reliquie dell’architettura Costruttivista, sparpagliate per Mosca e tenta di sbrogliare quanto è rimasto del loro passato rivoluzionario. Architecture was once considered fundamental to the rethinking of society and the shape it took. This is the premise of “Away from All Suns!”, a new feature-length documentary by filmmaker Isabella Willinger, a documentary filmmaker based in Munich and Berlin, whose work focuses on gender, social upheavals and human rights. Her film examines the relics of Constructivist architecture, scattered throughout Moscow, and attempts to tease out what’s left of their revolutionary past.
Zeile für zeile
Riga Per Riga Film sull’arte
Germania 2014, durata: 33’ Viola Rusche / Hauke Harder Un pezzo per violoncello.Una gita in barca. Riflessioni sulla musica e composizione. Le otto righe del brano per violoncello‚ Sequenz II’ si alternano alle riflessioni di Ernstalbrecht Stiebler sulla lentezza, sullo spazio, sulla riduzione, ripetizione, risonanza, vitalitá e emozione Un continuum cinematografico. Ernstalbrecht Stiebler (*1934) è uno dei primi compositori europei a usare tecniche minimaliste e di riduzione. Oltre ad essere stato per molti anni il redattore per la musica contemporanea al Hessischer Rundfunk Frankfurt, ha creato lavori che oggi vengono riscoperti anche da un pubblico sempre più giovane. A cello piece. A punt ride. Thoughts about music and composition. The eight lines of his cello piece Sequenz 2 alternate with Ernstalbrecht Stiebler’s thoughts about slowness, space, reduction, repetition, resonance, liveliness and emotion. A cinematic continuum. Ernstalbrecht Stiebler (*1934) was one of the first composers in Europe who used minimalistic and repetitive techniques. Next to his position as director of contemporary music for the Hessischer Rundfunk, Frankfurt, he created a large oeuvre that is being discovered by an increasingly young audience.
Twelfth man
Film sull’architettura, design e territorio
United Kingdom 2014, durata: 5’ 41” Duane Hopkins Third Films Nel febbraio 2014, migliaia di tifosi del Newcastle e del Sunderland si affrontarono durante l’ora di pranzo, ore prima che iniziasse il secondo derby della stagione. Il film è incentrato sui minuti precedenti la partita e mostra l’angoscia, l’antagonismo e la rivalità tra tifoserie avversarie, ma anche la voglia di stare assieme, essendo il tifoso parte di un gruppo. In February 2014 thousands of Newcastle and Sunderland supporters faced off during lunch time hours prior to the second derby match of the season. The film focuses on the minutes before the game and shows the angst, antagonism and rivalry between opposing fans, but also togetherness – the football supporter being a part of a group.
fuori co
oncorso film contest
Omaggio per i 50 anni
a Ivan Lima i di carriera: ADVENA – Brasile, 9’ 40’’ di Cristiano de Oliveira
Antonio vive in una fattoria con i figli e la figlia. Abbandonato dalla moglie, è un uomo triste e arcigno, finché una visita inaspettata non giunge a cambiare la sua realtà. Antonio lives with his sons and daughter in a farm. Abandoned by his wife, Antonio is a sad and bitter man, until an unexpected visit changes his reality.
Il sublime nella ricerca visuale di Joseph Nechvatal, Titus Hora e Johannes Deutsch A cura di GianCarlo Pagliasso
Secondo Lyotard, compito dell’artista postmoderno era «inventare allusioni al concepibile che non può essere rappresentato», riprendendo in fondo ciò che Kant aveva articolato come dissidio/accordo delle facoltà (ragione e immaginazione) all’opera nel sublime matematico e dinamico.Lo sviluppo dell’arte digitale ha ribaltato, in appena vent’anni, la primazia che assegnava al concepibile il ruolo di primo corno del dilemma circa la sua impossibilità rappresentativa, affidandolo invece al rappresentabile. In una sorta di inversione di sublimità, oggi che l’immaginario sintetico del computer può creare mondi virtuali, senza bisogno di appuntarsi su referenti ‘naturali’, tutto è rappresentabile senza per questo essere necessariamente concepito. Questo è lo sfondo sul quale operano Nechvatal, Hora e Deutsch, nei cui video si delineano le nuove possibilità visuali offerte oggi agli artisti dai media digitali. Infatti, il registro computazionale permette di esplorare all’infinito il simulacro figurativo del reale, fondendolo con la s-figurazione del suo opposto oggettivo numerico/ideale (gli algoritmi alla base dei programmi di sequenze di immagini) in una sorta di esaltazione visiva inquietante del senza fondo della grandezza e potenza di calcolo. Senza più la natura a fargli da sfondo, questo ‘post-moderno’ sublime matematico ibrida sensibilmente tutti i possibili parametri astratto/figurativi dello spazio, presentandosi topologicamente come un Über-Raum, un oltrespazio dell’immaginario. Per esemplificare questo tragitto, che rimette in gioco talvolta anche il rapporto tra arte e scienza, si è fatto riferimento ai lavori degli artisti summenzionati, in quanto esprimono bene il diapason di possibilità offerto dalle nuove tecnologie: 1) utilizzo di virus informatici per contaminare ‘biologicamenti’ le textures immaginali nei video dell’americano, ora residente a Parigi, Joseph Nechvatal, ideatore negli anni ’80 della poetica della Viractuality (fusione del virtuale con il corporeo-reale); 2) la ricerca random per gli universi ‘impossibili’ del canadese Titus Hora, ora residente a Vienna, che ha calettato la sua competenza di programmatore cinematografico degli effetti speciali per creare ultimamente paesaggi morfologicamente costruiti intorno al suono e alla parola; 3) l’intreccio sinestetico di reale e virtuale nelle Gesamtkunstwerke del viennese Johannes Deutsch, creatore di scenografie per grandi opere liriche capaci di integrare spazialmente la profondità del suono e la superficialità dell’immagine.
According to Lyotard, the task of the postmodern artist was “to invent allusions to the conceivable which can not be represented,” recalling, after all, what Kant articulated as disagreement / agreement of the faculties (reason and imagination) operating in the mathematical and dynamic sublime. The development of digital art overturned, in just two decades, the primacy that gave to the conceivable the role of principal horn of the dilemma about his inability to be represented, entrusting it instead to the representable. In some kind of reversion of sublimity, now that the synthetic imaginary of the computer can create virtual worlds without the need of pinning onto ‘natural’ referents, everything is representable, without necessarily being previously conceived. This is the background against which Nechvatal, Hora and Deutsch operate, whose video will outline the new visual possibilities offered today by digital medias to the artists. In fact, the computational register allows us to endlessly explore the figurative simulacrum of reality, merging with the dis-figuration of its opposite numerical/ideal objective (the algorithms behind the programs of image sequences), in some sort of visual and disturbing exaltation of the bottomless magnitude and power of computing. Without nature to act as its background, this ‘post-modern’ mathematical sublime substantially hybridizes all the possible abstract / figurative parameters of space, presenting itself as a topologically Über-Raum, an imaginary beyond-space. To exemplify this journey, which sometimes throws in the relationship between art and science, we refer to the work of the artists aforementioned, as they properly express the gamut of possibilities offered by new technologies: 1) use of computer viruses to ‘biologically’ contaminate imaginal textures in the videos of the American, now living in Paris, Joseph Nechvatal, creator in the 80s of the Viractuality poetic (fusion of the virtual with the real-corporeal) 2) the random research for ‘impossible’ universes of the Canadian Titus Hora, who currently lives in Vienna, who spliced his expertise as a programmer of cinematic special effects to ultimately create landscapes morphologically built around sound and speech; 3) the synesthetic intertwining of real and virtual in the Gesamtkunstwerke of the Viennese Johannes Deutsch, who creates sets for major opera events that integrate depth of sound and the superficiality of the image.
Opere: 1) Johannes Deutsch - MANFRED – Germania, 2012, 89’ 2) J.Nechvatal, Viral Venture, 2009 3) Titus Hora, Ephémeros, 2014
“TAIW The Taiwan garde Video A cura di Yunnia Yang
L’arte cinematografica è un importante espressione artistica nella cultura visiva contemporanea. Il fascino delle immagini domina lo stile di vita e il modo di pensare della nostra nuova generazione. Tra le tipologie di arte contemporanea di Taiwan, video arte e film sperimentali arricchiscono l’estetica visiva e i significati simbolici con il proprio carattere critico, e la propria originalità e diversità. I video creativi premiati a livello internazionale di Taiwan potrebbero diventare uno sguardo fugace di bellezza. Il progetto curatoriale “Taiwan VIDEA” è quello di far convergere le energie creative e le caratteristiche estetiche dell’arte cinematografica, compresa la video arte, l’arte performativa, i film sperimentali e le animazioni, digitali e in video musicali, etc La profondità di questi video richiama le molte sfaccettature della vita degli esseri umani: i ruoli sociali e le relazioni di sopravvivenza dei contemporanei (Tsui KuangYu, “The Shortcut to the Systematic Life: Superficial Life”), l’immaginazione spaziale di una ricerca individuale della libertà del corpo e della mente (Pu Shuai-Cheng, “Secret Plane-Immense Floating”), il pericolo e la paranoia di sovra-espandere la propria autocoscienza (Wu Tsu-An, “Disease of Manifestation”) un tipo di nutrizione preso come una metonimia per criticare i politici che divorano i futuri sogni delle persone con promesse vuote ( Wang Ding-Yeh di “Beef-Wonderful Promises”), la gravità della coscienza collettiva manipolata dai media contemporanei (Zhang Xu Zhan di “Ritual of Cathode Ray Tube”), la rappresentazione delle relazioni poetiche tra l’esistenza umana e l’incanto urbano tramite un poema immaginario (Wang DengYu, “Character Creator” ), la mostra ironica delle preoccupazioni di una nuova gene-
WAN VIDEA” nese Avanto Exhibition razione di genitori circa l’educazione dei figli secondo un costume popolare orientale (Rau Kao, “Pick a Future”), l’esplorazione delle trasformazioni sottili del paesaggio delle nostre vite (Chang Huei Ming, “Fragment Series”), l’elegia della progressiva scomparsa delle fabbriche taiwanesi OEM causata dalla trasformazione dell’economia di Taiwan (“Goodbye Little Factory” di Chen I-Chun), una nuova visione per esplorare le possibilità estetiche di rappresentare la pittura paesaggistica orientale (Wu Chi-Tsung, “Landscape in the Mist”); immagini in movimento di paysage per attivare il corpo dello spettatore e la sua percezione spaziale (“Paysage”, creato da Chiang Iuan-Hau & Christian Rizzo), la critica della legge del desiderio di rincorrere il “Progresso”, deteriorando umanità (“Double” di Huang Zan-Lun), l’analogia tra le immagini dei fuochi d’artificio di Capodanno e quelle di una candela come metafora della contraddizione tra la celebrazione del futuro di un paese e il sacrificio dei martiri (Ho Wei-Ming, “Over My Dead Country”). I 13 video creativi provenienti da Taiwan sovvertiranno le impressioni del pubblico internazionale sulla cultura e le arti di Taiwan, attraversando i confini delle belle arti e della cultura pop. I questioni sollevate da “Taiwan VIDEA” non sono solo relative a Taiwan in sé, ma anche ai problemi del mondo contemporaneo. Il pensiero creativo con valore universale è la necessità primaria delle immagini d’avanguardia con potere sovversivo.
Film art is an important artistic expression in the contemporary visual culture. The charms of images dominate the lifestyle and way of thinking of our new generation. Among the Taiwanese contemporary arts, video art and experimental films enrich the visual aesthetics and symbolic meanings with their own critical character, originality and diversity. The internationally-awarded creative videos from Taiwan might become a fleeting glimpse of beauty. The curatorial project “Taiwan VIDEA” is to converge the creative energies and aesthetic features of film art, including video art, performance art, experimental films and animations, digital animations , animated MV, etc. The depth of these videos refer to many facets of human beings’ living conditions: the social roles and survival relations of the contemporaries (Tsui KuangYu’s “The Shortcut to the Systematic Life: Superficial Life”), the spatial imagination of an individual searching for the freedom of his body and mind (Pu Shuai-Cheng’s “Secret Plane-Immense Floating”), the danger and paranoia of overexpanding selfconsciousness (Wu Tsu-An’s “Disease of Manifestation”), a nutrition taken as a metonymy to criticize politicians devouring people’s future dreams with empty promises (Wang Ding-Yeh’s “Beef-Wonderful Promises”), the seriousness of the collective consciousness manipulated by the contemporary media (Zhang Xu Zhan’s “Ritual of Cathode Ray Tube”), the representation of the poetic relations between human existence and urban enchantment by means of a imagery poem (Wang Deng-Yu’s “Character Creator”); and showing humorously the worries of a new generation of parents about raising children with an oriental folk custom (Rau Kao’s “Pick a Future”), exploring subtle transformations of the landscape of our lives (Chang Huei Ming’s “Fragment Series”); singing the elegy of the gradual disappearance of the Taiwanese OEM factories caused by the transformation of Taiwanese economy (Chen I-Chun’s “Goodbye Little Factory”); with a new way of seeing to explore aesthetic possibilities of representing the oriental landscape painting (Wu Chi-Tsung’s “Landscape in the Mist”), with moving images of paysage to activate a viewer’s body and its spatial perception (“Paysage” created by Chiang Iuan-Hau & Christian Rizzo); criticizing the desire law of chasing after the “Progress” deteriorating humanity(Huang Zan-Lun’s “Double”), and analogizing the images of the New Year’s Eve fireworks and a candle as a metaphor of the contradiction between the celebration of a country’s future and the sacrifice of martyrs (Ho Wei-Ming’s “Over My Dead Country”). The 13 creative videos from Taiwan will subvert the international audience’s impressions on the Taiwanese culture and arts, crossing over the boundaries of fine arts and pop culture. The issues of “Taiwan VIDEA” are not only related to Taiwan itself, but also to the contemporary problems in the world. Creative thinking with universal value is the fundamental necessity of avant-garde images with subversive power. avant-garde images with subversive power.
Opere/Artisti partecipanti:
1
The shortcut to the systematic life : superficial life / Tsui Kuang-Yu
2
Secret plane-Immense Floating / Pu Shuai-Cheng
3
Beef- Wonderful promises / Wang Ding-Yeh
4
Disease of Manifestation/ Wu Tsu-An
5
Ritual of Cathode Ray Tube/ Zhang Xu-Zhan
6
Character Creator/ Wang Deng-Yu
7
Pick a future / Rau Kao
8
Fragments series / Chang Huei Ming
9
Goodbye Little Factory/ Chen I-Chen
10
Landscape in the Mist/ Wu Chi-Tsung
11
Paysage/ Chiang Juan-Hau & Christian Rizzo (France)
12
Double/ Huang Zan-Lun
13
Over my dead country/ Ho Wei-Ming
1
The Shortcut to the Systematic Life: Superficial Life
Tsui Kuang-Yu - 2002 - 10’ 2003 The 1st Taishin Arts Award “Jury’s Special Award Tsui Kuang-Yu trasforma, in questo lavoro, l’idea del termine biologico sul mimetismo in un adattamento sistematico e in una misurazione di svariate circostanze di vita. Cambiare il proprio outfit a seconda dell’ambiente esterno è come un camuffamento camaleontico ed è anche la scorciatoia per inserirsi in diversi circoli vitali. L’opera sottolinea l’assurdità della riflessione sul reale e deride la schizofrenia causata dai cambiamenti dell’ambiente in cui si vive. Tsui Kuang-Yu transforms the idea of the biological term on mimicry into systematic adaptation and measurement toward various life circumstances in this work. To change one’s outfit according to the outside environment is like a chameleon-like camouflage, and it is also the shortcut to penetrate different living circles. The work connotes the absurdity of reflection on reality, and mocks on the schizophrenia caused by the changes of living environment.
2
Secret Plane-
Immense Floating
Pu Shuai -Cheng - 2011 - 5’ 31’’ 2011 The 6th Digital Art Festival Taipei Digital video, First Prize Il compito di Pu Shuai-Cheg in questo video è quello di creare una molteplicità di piani trasparenti. Esso rappresenta uno spazio nel quale il personaggio principale si muove e fa la spola. Scampoli di immagini di questo movimento provengono da routine quotidiane, che si accumulano per formare un nuovo ego. E’ un intero non-sé, che gode di controllo parziale sul corpo. Pu Shuai-Cheg is meant to create multiple transparent planes for his video. It depicts a space where the main character moves and shuttles around. Remnant images of these motions come from daily routines, which accumulate to form another ego. It is a complete non-self who enjoys partial control over the body
3
Beef-Wonderful Promises
Wang Ding-Yeh - 2011 - 4’ 42’’ 2015 Asolo Art Film Festival, World Premiere
La carne di manzo è una metafora delle promesse che i politici enunciano in campagna elettorale. Esse sono spesso fatte per beneficiare il popolo, tuttavia, quante ne verranno messe in pratica dopo le elezioni? Quanta carne otterremo alla fine?
Beef is a metaphor for the political promises that politicians give during the election. Those promises are often made to bring benefits to people, however, how many of them will really accomplish after the election? How much beef can we actually get in the end?
4
Disease of Manifestation
Wu Tsu-An - 2011 - 9’ 2013 The 35th Golden Harvest Awards for Outstanding Short Films, The Best Experimental Film Le appassionate manifestazioni politiche o la piccola gamma di fenomeni della nostra vita quotidiana possono essere considerate un desiderio compulsivo di mantenere, ripetere e riprodurre tali manifestazioni, puntando a una sostanza irraggiungibile. L’atto della manifestazione è una rottura con il mondo presente e lo stimolo a cambiarlo. Ecco il paradosso che intercorre tra la prospettiva esterna e quella interna della nozione di rivoluzione, punto di partenza di questo progetto, e manifestazioni quali la psicosi contagiosa. The passionate political manifestos or the small scale manifestations in our everyday lives, can be considered as the compulsory desire to maintain, to repeat, and to reproduce the manifestos, aiming to achieve an unachievable substance. The act of manifestation is to rupture with the present world and the compulsion to change it. Here comes the paradox between outward-looking and inward-looking perspectives of the notion of revolution, which is the initiation of this project, manifestations as the infectious psychosis.
5
Ritual of Cathode Ray Tube
Zhang Xu Zhan - 2011-2013 - 5’ 2012 The 7th Digital Art Festival, First Prize
Zang Xu Zhan utilizza animazioni disegnate a mano per esprimere la sua vision dei media contemporanei taiwanesi. I simboli implicati nella sua opera sono incorporati in uno schermo a tubo catodico aperto. Esso è disposto così in modo da fungere da partitura musicale, permettendo al direttore di guidare le persone nella performance di un canto privo di senso. Uniti da una coscienza collettiva senza significato, sembrano rappresentare un’orchestra appassionata e accaldata, quando sono in realtà solo un collettivo assurdo e bizzarro. L’artista deride l’influenza incredibile che i media esercitano sulla società contemporanea e il modo in cui confondono le emozioni del pubblico. Zhang Xu Zhan uses hand-drawn animation to express his views on contemporary Taiwanese media. The implied symbols in work are embedded in a torn open CRT (Cathode Ray Tube) screen. The screen is laid out to serve as a musical score allowing the conductor to lead the people in the performance of a nonsense chant. United by a meaningless collective consciousness, they seem to suggest a passionate and ebullient orchestra, but they are actually an absurd and bizarre gathering. The artist mocks the incredible influence the media has over contemporary society and the way it stirs the emotions of the public.
6
Character Creator
Wang Deng-Yu - 2006 - 4’ 41’’ 2006 Single from Summer Lei’s album “The Light of Darkness” Il video musicale animato, realizzato per la cantautrice taiwanese Summer Lei, è una creazione sperimentale di poesia sonoro-visuale. Le immagini di Wang Deng-Yu suggeriscono che ci siano ancora infinite storie nelle rovine urbane, visto che le storie degli esseri umani danno vita alla città. Gli esseri umani sono l’elemento più importante di una città. Più essi sono creativi e visionari, più una città ha speranza. The animated MV created for the Taiwanese singer and songwriter Summer Lei is an experimental creation of sound-image poetry. Wang Deng-Yu’s images imply that there are still endless stories in urban ruins for stories of human beings give a city life. Human beings are the most important element of a city. The more creative, imaginative human beings are, the more hopeful a city is.
7
Pick a Future
Rau Kao - 2010 - 7’ 2010 The 5th KT Creativity Award Animation, Golden Prize Una giovane coppia ha celebrato l’antica cerimonia “ZHUA-ZHOU” per conoscere il futuro del loro figlio. Con l’influenza soggettiva dei genitori, quale sarebbe la scelta del bambino? A young couple practiced the ancient “ZHUA-ZHOU” ceremony in order to find out the future of their child. With the subjective influence of the parents, what would the child pick?
8
Fragment Series
Chang Huei-Ming - 2012 - 2min 2013 The 8th Digital Art Festival, First Prize
“Fragment Series” è un video “a cinque canali”. Le cinque porzioni dello schermo mostrano una candela che brucia tra gigli sparsi sul pavimento, capelli neri e un piede coperti da una montagnola di foglie secche, un orologio che cammina su pezzi di vetro, la pelliccia arruffata di un animale nascosto in un cespuglio e un pesce morente su una pila di rocce sulla riva di un fiume. Le cinque scene sono sigillate all’infinito in un circolo di nascita e morte attraverso il continuo scorrere di luci e ombre sulla scena. Per l’artista, il tempo nella sua interezza rappresenta l’inizio e la fine senza cesura. Egli trasforma con il suo lavoro nascita, vita, memorie e tempo in scenari poetici. “Fragment Series” consists of 5 single-channel video. The 5 segments of the screen include the burning candlelight among the scattered lilies on the ground, black hair and one foot covered by a pile of dry leaves, a walking clock on pieces of glass, curved-up animal fur hidden in the bush, and a dying fish lying down on the pile of rock by the riverside. The five scenes are endlessly sealed into a circulation of birth and death through the repeated flow of lighting and shadow on the scene. For the artist, all time represents the beginning and the end without ceasing. The artist transforms the birth, life, memories, and time into poetic sceneries through the images of the work.
9
Goodbye Little Factory
Cheng I-Chun - 2010 - 10’ 2011 National Taiwan Museum of Fine Art “Digital Ark”, Digital Art Creation Project “Goodbye Little Factory” è un trittico di immagini, che scorrono in continuazione, di strutture OEM che Chen ha filmato per registrare gli ultimi giorni di questa tipologia di fabbrica. Il loro ronzio meccanico e i loro tonfi sono combinati con note semplici e infantili, per creare qualcosa a metà tra una ninnananna rassicurante, con le memorie d’infanzia di Chen, e un requiem. “Goodbye Little Factory” is a triptych of endlessly scrolling images of OEM facilities that Chen filmed to record the dying days of this kind of industry. Their mechanical whirring and thuds are combined with simple childish notes to create something between a soothing lullaby tinged with Chen’s childhood memories, and a requiem.
10
Landscape in the Mist
Wu Chi-Tsung - 2012 - 10’ 17’’
2012 The 6th Shanghai Art Fair Int’l Contemporary Art Exhibition 2014 Solo Exhibition “Recalibrate”, Centre for Chinese Contemporary Art in Manchester, UK Questa opera è altamente indicativa dell’opinione di Wu Chi-Tsung sull’arte orientale, interponendo dell’immaginario individualista tra le linee fluide e le cime nebbiose delle montagne di un tradizionale paesaggio ad acquerello. This artwork is highly indicative of Wu Chi-Tsung’s thoughts on Eastern art, interjecting a little individualist imagination amidst the fluid lines and misty mountaintops of a traditional ink wash landscape.
11
Paysage
Chiang Iuan-Hau & Christian Rizzo (France) 2010 - 3’ 12’’ 2011 “Christian Rizzo + Chiang Iuan-Hau Joint Exhibition” , Museum of Contemporary Art Taipei, MOCA Studio Nella nostra vita, ci muoviamo nel nostro spazio vitale. Anche se il nostro corpo si sposta in uno spazio a tre dimensioni, i nostri sensi non sono liberi senza limitazioni. Nel corso del processo di spostamento, possiamo concentrarci solo sul “passaggio” come “linea”. Scena dopo scena, come i fondali sul palcoscenico, o la tavola di scena negli studi fotografici, forse è ragionevole dubitare che oltre a questi passaggi lineari, altre parti potrebbe essere “niente.” Tuttavia, questo potrebbe essere solo un ripensamento. La maggior parte delle volte, siamo abituati a guardare le scene una dopo l’altra davanti ai nostri occhi. Possiamo venire distratti e fermarci un momento quando una visione abituale appare quelle rare volte tra le scene che cambiano, per poi tornare al passaggio lineare. In our life, we move around in our living space. Although our body move around in a three-dimension space, but our senses are not free without limitation. During the process of moving, we can only focus on the passage in the way of a “line.” Scene after scene like the backdrops on the stage, or scene board in the photo studios, maybe it is reasonable to doubt that besides this linear passage, other parts might be “nihility.” However, this could be just a second thought. Most of the times, we are used to watch the scenes one after another in front of our eyes. We can be distracted and stop for a moment when an usual sight rarely appears between the changing scenes, only to go back to the linear passage in a second moment.
12
Double
Huang Zan-Lun - 2015 - 12’ 55’’ 2015 “The Apocalyptic Sensibility: the New Media Art from Taiwan” , Taipei Fine Art Museum Double nasce a partire dalla vecchia cultura alimentare cinese, che utilizza comunemente organi animali in ricette per integrare i corrispondenti organi nei corpi umani. L’idea di questo video è quello di mettere in discussione la convinzione che questi organi possano migliorare parti indebolite di corpi e persino gli spiriti umani solo perché svolgono funzioni simili in animali. Dovremmo noi, esseri umani, aumentare questi poteri il più possibile? Di quanto avremmo bisogno e cosa diventeremmo una volta iniziata una tale forma di infinita complementarietà? Double came into existence from the old Chinese food culture commonly uses animals’ organs into recipes to complement the corresponding organs in human’s bodies. The idea of this video is to question the belief of these organs could enhance weakened parts of human bodies and even spirits because they carry out similar functions in animals? Should we human beings multiply these powers as much as possible? How much do we need and what would we become once we started such an infinite complementary form?
13
Over My Dead Country
Ho Wei-Ming - 2013 - 11’ 11’’
2011 “Christian Rizzo + Chiang Iuan-Hau Joint Exhibition” , Museum of Contemporary Art Taipei, MOCA Studio 2013 “MADATAC 06” Award, Spain Questo lavoro trasforma una fusione tra la tragedia e la festa; riflette anche le preoccupazioni che concernono il monopolio dei media e la situazione sociale e politica. Attraverso la rivelazione della fiamma, vedrete il processo storico: ripetizione o fine? Alla fine, la politica domina l’arte o l’arte può trascendere la politica? This work transforms a fusion of the tragedy and the celebration; it also reflects the concerns of media monopoly, social and political predicament. Through the revelation of flame, will you see the historical process, repetition or ending? In the end, politics dominates art or art can transcend politics?
“Imagi The Internat tive Video A cura di Yunnia Yang
Un incidente aereo, un’esplosione di gas, i conflitti internazionali sono ancora vivi nella nostra mente; il riscaldamento globale espone gradualmente la potenziale crisi della condizione della vita umana. Queste immagini catastrofiche non sono scene di film, ma la nostra realtà, che celava le crisi onnipresenti. Pensavamo di poter controllare e prevenire ogni crisi per mezzo della tecnologia; infatti, tale pericolosa realtà quotidiana è il risultato del fatto che gli esseri umani perseguono sempre la tecnologia avanzata, trascurando gli effetti negativi. Più è civile il mondo, più complicata diventa l’anima umana . Ciò che il progresso della tecnologia e la ricchezza della vita materiale creano, non è necessariamente una vita piena di felicità. Spinto dall’ ‘istinto di morte’, l’essere umano si confronta con tutti i tipi di crisi e di minacce, rappresentandosi inconsciamente la morte. Questa immaginazione è espressione di creatività, per un artista, così come un memento mori contemporaneo. Viene decostruita l’estetica data. Questa mostra cinematografica parte dalle angosce degli artisti sulla creazione artistica e il mondo dell’arte, con la nostra società che distorce l’essenza di un individuo principalmente attraverso tutti i tipi di mass media (inclusa la religione), e con la natura che si avventa sugli esseri umani per la loro distruzione a lungo termine. Dalla crisi concreta e percepibile a quella invisibile, metafisica e fantasiosa, questi artisti creativi incarnano l’estetica eccentrica dell’immaginario della morte.
ining Crisis� tional Creao Exhibition Air crash, gas explosion, international conflicts are still vivid in our mind; global warming exposes the potential crisis of human living condition gradually. These catastrophic images are not movie scenes, but our reality lurked with ubiquitous crises. We thought we could control and prevent crises by means of technology; in fact, such dangerous daily reality is the outcome of which human beings always pursue the advanced technology and neglect the negative effects. The more civilized the world is, the more complicated the human soul becomes. What the progress of technology and the richness of material life create is not necessary a life full of happiness. Driven by the ‘Death Instinct’, human beings confront all kind of crisis and threats, imaging the death subconsciously. This imagination is an expression of creativity for an artist, as well as a contemporary memento mori. It deconstructs the given aesthetics. This video exhibition departs from the anxieties of the artists about the artistic creation and the art world, our society twisting the essence of an individual very much through all kinds of mass media (including religion), and the nature pouncing on human beings for their long-term destruction. From the concrete perceptible crisis to the invisible, metaphysical, imaginative crisis, these creative artists embody the eccentric aesthetics of imagining the death.
Opere/Artisti partecipanti: 1
Albert Merino(Spain) /The Contemporary Art Festival
2
Shahar Marcus (Israel)/The Curator
3
Rossina Bossio (Columbia)/The Holy Beauty Project
Volume III
4
Ernesto Pombo&Chimene Costa (Argentina)/ EfĂmero FestĂn
5
Kimmo Alakunnas (Finland)/Ant
6
Hannes Vartiainen &Pekka Veikkolainen(Finland)
7
The Death of an Insect Mihai Grecu (Romania)&Thibault Gleize(France)/Glucose
8
Masahiro Tsutani (Japan)/Between the regularity
and irregularity
9
Oliver Pietsch (Germany)/Blood/From Here to Eternity
10
Provmyza (Galina Myznikova/ Sergey Provorov)(Russia)
Confusion
1
The Contemporary Art Festival/ Albert Merino (Spain)
Questo video mostra lo sviluppo di un ipotetico Festival sull’Arte, concepito secondo il concetto di “Crisi della ricezione” nel contesto artistico. Attraverso l’uso di tecniche che appartengono ai mass media, il festival è organizzato con le proporzioni di un grande e popolare evento. Alcuni agenti, che lavorano all’esterno del processo creativo, Galleristi, Curatori, Collezionisti e Datori di Lavoro analizzeranno i diversi contributi dei partecipanti, che costituiscono allo stesso tempo una proposta di sogni ad occhi aperti e utopie. This video is a fiction about the development of a hypothetical Art Festival which is conceived through the concept ‘The crisis of reception’ in the artistically context. Using techniques belonging to the mass media, the festival is organized with the scale of a large popular event. Some Agents who work outside of the creative process, Gallerists, Curators, Collectors, and Employers will analyze the different contributions of the participants which constitute at once a proposal of daydreams and utopias.
Albert Merino
Albert Merino nasce nel 1979 a Barcellona. Inizia lì gli studi di arte all’Università di Belle Arti , dove si diploma nel 2002, specializzandosi in pittura. Nello stesso anno inizia gli studi per il Diploma nelle arti libere alla Kunsthochschule Berlin Weißensee, ottenendolo nel 2004 e Meisterschule nel 2005, avendo come mentore lo scultore Inge Mahn e il drammaturgo Roland Schimmelpfennig. Realizza le sue opere tra Berlino, Barcellona e Parigi; i suoi lavori sono stati esposti in diverse esibizioni in Europa, in America e nel Medio Oriente. Le sue opere, che spaziano tra generi diversi, mostrano una decostruzione della realtà, che ci coinvolge in un universo intimo e surreale, talvolta sull’orlo dell’assurdo o dell’ironico. Albert Merino was born in 1979 in Barcelona. He began his Art studies at the Barcelona University of Fine Arts, where he graduated in 2002 in the speciality of painting. The same year he began his studies for the Diplom in Freie kunst at the Kunsthochschule Berlin Weißensee, where he obtained the Diplom in 2004 and Meisterschule in 2005, mentored by the sculptor Inge Mahn and Dramaturg Roland Schimmelpfennig. He developed his work between the cites of Berlin, Barcelona or Paris; his work has been shown in several exhibitions around Europe, America and the Middle East. His work, which covers several genres, show a deconstruction of the reality that involves us in an intimate and surreal universe that sometimes verge on the absurd or ironic.
2
The Curator/ Shahar Marcus (Israel)
Strutturato come un trailer hollywoodiano con un montaggio ritmico ed effetti multipli, il video di Shahar Marcus rappresenta, con una certa dose di grottesco, l’ “ascesa al potere” di un curatore, tracciando una mappa del mondo dell’arte, con il curatore regnante supremo. Mappando segni esterni e codici culturali, Marcus traccia l’attività del curatore e le sue varie funzioni, si interroga sulle qualità che questa ambita posizione richiede e analizza il meccanismo di autoglorificazione, che fa funzionare l’orchestra del direttore delle arti. En passant, critica anche la superficialità e la pretenziosità del mondo dell’arte, la “cultura della celebrità” che incorona oggetti di ammirazione e imitazione e la bramosia di mecenati – potenti magnati – che definiscano il loro status attraverso opere d’arte e artisti. Il film offre una sbirciata “dietro le quinte” di questo mondo governato dagli impulsi, spesso percepito come una distaccata ed elitaria bolla e, così facendo, gettando luce su uno dei molti aspetti della cultura contemporanea. Structured like a Hollywood trailer with rhythmical editing and multiple effects, Shahar Marcus’s video piece depicts a curator’s “rise to power” with a measure of grotesqueness, sketching a map of the art world, with the curator reigning supreme. Mapping external signs and cultural codes, Marcus traces the activity of the curator and his multiple functions, ponders over the skills required for this coveted position, and analyzes the mechanism of self-glorification which makes the conductor of art’s orchestra tick. In passing, he also criticizes the superficiality and pretense in the art world, the “celeb” culture which crowns objects of admiration and imitation, and the yearning of patrons—powerful tycoons—to establish their high status by means of art works and artists. The film offers a “behind-thescenes” peek into this impulse-ridden world, often perceived as a detached, elitist bubble, thereby shedding light on one of the aspects of contemporary culture.
Shahar Marcus
Shahar Marcus è un artista interdisciplinare che lavora principalmente con video, performance e sculture. Marcus si è esibito in diverse mostre in tutto il mondo, compreso il Tate Modern a Londra, il museo di Israele e Tel Aviv in Israele, la Charlottenburg kunsthalle a Copenhagen, la Biennale di Mosca e Poznan e altre location in Germania, Francia, Italia e Stati Uniti. Shahar Marcus is an interdisciplinary artist who works primarily in video, performance and sculpture. Marcus had exhibited in many exhibitions around the world including Tate Modern in London, The Israel and the Tel Aviv museum in Israel, The Charlottenburg kunsthhalle in Copenhagen, The Moscow and Poznan Biennale and other venues in Germany, France, Italy and USA.
3
Efímero Festín/ Ernesto Pombo & Chimene Costa (Argentina)
Questo “dance video” è stato concepito per essere realizzato in Antartide. E’ parte del programma per la Cultura della Direzione Nazionale dell’Antartide in Argentina. Intendiamo creare consapevolezza nei confronti del pericolo di distruzione della natura. Perché questo accada, sfruttiamo l’egoismo umano. EFIMERO FESTIN è la storia dell’autodistruzione di un essere umano – una donna surreale – che cerca di possedere l’ambiente al quale esso-lei appartiene. This dance video was conceived to be done in Antarctica. It is part of the Culture program of the National Directorate of Antarctica in Argentine. We intend to raise awareness concerning the danger of the destruction of nature. In order for this to happen we exploit human selfishness. EFIMERO FESTIN is the story of the self destruction of a being - a surrealistic women -trying to possess the environment where it-she belongs.
Ernesto Pombo
Ernesto Pombo ha lanciato la sua carriera artistica interdisciplinare dal momento della sua laurea dal dipartimento di Graphic Design alla Nacional University of Buenos Aires (UBA). I suoi lavori più rappresentativi: Rictus (Multimedia music play nel 2002), El Ojo del Panóptico (Theatre and multimedia play negli anni 2007/2009), Irresistible (cortometraggio, nel 2009), Quiebre (Theatre and multimedia play negli anni 2009/2010) ed Efímero Festín (Antarctic video dance in 2013). Ernesto Pombo launched his interdisciplinary art career since his graduation from the department of Graphic Design at the Nacional University of Buenos Aires (UBA). His representative works: “Rictus”(Multimedia music play in 2002), El Ojo del Panóptico (Theatre and multimedia play in 2007/2009), Irresistible (Short film in 2009), Quiebre (Theatre and multimedia play in 2009/2010) and ”Efímero Festín” (Antarctic video dance in 2013).
Chimene Costa
Ballerina, attrice e produttrice Chimène Costa ha compiuto gli studi e la maggior parte della sua carriera professionale tra Argentina, Francia e Mozambico. Chimène ha completato Studi Teatrali al “Nuevo Espacio”, Scuola di Recitazione a Buenos Aires. Ha studiato balletto dai 9 ai 14 anni. E’ stata selezionata per la Scuola Internazionale di Teatro per America Latina e Caraibi (EITALC) per partecipare a svariati seminari di specializzazione, con figure importanti, come Enrique Buenaventura (improvvisazione, in Colombia), Karuna Karan (Katakali, in Cile), workshop in Messico e Brasile. Vivendo al momento in Argentina, Chimène è coinvolta in parecchi progetti artistici ed educazionali, mentre studia management culturale all’Università Nazionale “ Tres de Febrero”. La sua ultima opera come ballerina e coreografa è Efimero Festin, un video dance realizzato in Antartide. Dancer, actress and producer Chimène Costa carried out her studies and most of her professional career between Argentine, France and Mozambique. Chimène completed Theatre Studies at the Nuevo Espacio School of Drama in Buenos Aires. She studied Ballet from the age of 9 to 14. She was selected by the International School of Theatre for Latin America and Caribe (EITALC) to attend several specialisation seminars with important figures as Enrique Buenaventura (improvisation in Colombia), Karuna Karan (Katakali, in Chile), workshops in México and Brasil. Living now in Argentina, Chimène is involved in several artistic an educational projects, and studies cultural management at the National University “Tres de Febrero”. Her last realization as a dancer and choreographer is Efimero Festin, a video dance ma de in Antarctica.
4
The Holy Beauty Project Volume III/ Rossina Bossio (Columbia)
The Holy Beauty Project Volume 3” è la puntata finale di una serie di video che esami-
nano la forza seduttiva delle immagini e la rappresentazione delle donne come mezzi per comunicare e consolidare norme sociali, così come ideali di bellezza e di moralità. The Holy Beauty Project Volume 3 is the final installment in a series of videos that examine the seductive power of images and the representation of women as a means to communicate and consolidate social norms as well as ideals of beauty and morality.
Rossina Bossio
Rossina Bossio è un’artista multidisciplinare nata a Bogotà, in Colombia. Ha studiato Arti Visive alla Pontificia Universidad Javeriana nella sua città natale e Belle Arti all’ École des Beaux-Arts a Rennes, in Francia. I suoi lavori, che spaziano da dipinti e disegni a fotografie e video, sono stati esibiti all’Imperial City Art Museum (BAMOIC) a Pechino; al Grand Palais a Parigi; al Tribeca Cinemas a New York e al Saint Claire’s Church Museum a Bogotà. Nel 2010, l’artista ha intrapreso la realizzazione della sua serie finora più ambiziosa: The Holy Beauty Project (THBP). Attraverso dipinti, video e performance, THBP esplora la forza seduttiva delle immagini, così come l’influenza delle iconografie pop e religiosa sulla nostra identità. Rossina Bossio is a multidisciplinary artist born in Bogotá, Colombia. She studied Visual Arts at Pontificia Universidad Javeriana in her hometown and Fine Arts at L’École des Beaux-Arts in Rennes, France. Her work, which ranges from painting and drawing to photography and video, has been exhibited at The Imperial City Art Museum (BAMOIC), in Beijing; the Grand Palais in Paris; the Tribeca Cinemas in New York; and the Saint Claire’s Church Museum in Bogotá. In 2010, the artist embarked on her most ambitious series to date: The Holy Beauty Project (THBP). Featuring painting, video and performance, THBP explores the seductive power of images as well as the influence of religious and pop iconography on our identity.
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Ant /Kimmo Alakunnas (Finland)
“An Ant” è un corto “di danza” contemporaneo, che tratta la storia di un Uomo stakanovista, il cui senso della realtà inizia a venire meno. A causa delle sue azioni, i suoi Colleghi finiscono in mondi immaginari dai quali è quasi impossibile uscire. Cosa è reale e cosa è fantasia? E cos’è, esattamente, questa enigmatica Formica che continua a disturbare i personaggi principali? Il film racconta l’inabilità nel dare e nel ricevere amore e il modo per cui quando lo diamo non sembra quello corretto. Se non distinguiamo giusto e sbagliato, prendiamo quello che vogliamo con la violenza. Una Formica usa la danza e il movimento come gli elementi che guidano il pubblico. Non ci sono dialoghi, quindi lo spettatore ha più libertà nell’interpretare gli eventi del film. E’ una collaborazione tra arte del film e della danza. An Ant is a short contemporary dance film which tells the story of a workaholic Man whose sense of reality begins to fail. Because of his actions, his Co-worker falls into imaginary worlds from which it is almost impossible to escape. What is real and what is fantasy? And what, exactly, is the enigmatic Ant which keeps disturbing the main characters?The film deals with the disability to give and receive love, and the way we give it doesn’t feel right. If we don’t understand right from wrong, we take what we want by force. An Ant uses dance and movement as an element that leads the audience along. There are no spoken lines, so the viewer has more freedom to interpret the events of the film. It is a collaboration of film- and dance art.
Kimmo Alakunnas
Kimmo Alakunnas ha studiato danza e coreografia al Theatre Academy Helsinki e si è laureato nel 2010 come Maestro delle Arti. Studia danza dal 2002, prima al Turku Conservatory, poi, dal 2005, prosegue al Theatre Academy Helsinki. Kimmo ha lavorato come attore, come ballerino, come coreografo e direttore di cortometraggi. I suoi lavori precedenti sono stati per la maggior parte performance di danza per un pubblico live, cortometraggi contemporanei di danza e videoarte per pezzi teatrali. Kimmo Alakunnas has studied dance and choreography at Theatre Academy Helsinki and graduated in spring 2010 as Masters of Art. Kimmo has been studying dance since 2002, first at Turku Conservatory, and from 2005 onwards at Theatre Academy Helsinki. Kimmo has worked as an actor, dancer, choreographer and short film director. His previous works have mostly been dance performances for live audiences and contemporary dance short films and videoart for a theater pieces.
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The Death of an Insect/Hannes Vartiainen & PekkaVeikkolainen (Finland)
In un panorama urbano senza vita, dove il tempo stesso ha fermato il suo lento avanzare, un balletto folle sta iniziando e una farfalla appena schiusa sta per morire. Questa tragica storia è stata composta utilizzando insetti morti, raccolti da attici dimenticati e depositi di attrezzi, tra pannelli di finestre e ragnatele. Combina un numero di tecniche di animazione, dalla classica animazione stop-motion a modelli animati 3D di insetti con scansione CT a raggi X. In a lifeless urban landscape where time itself has stopped its crawl, a mad ballet is commencing and a newly hatched butterfly is about to die. This tragic story was constructed using dead insects gathered from forgotten attics and tool sheds, between window panels and cobwebs. It combines a number of animation techniques from classic stopmotion animation to animated 3D models of x-ray CT-scanned insects.
Hannes Vartiainen& Pekka Veikkolainen
Hannes Vartiainen (nato nel 1980) ha un background cinematografico. Pekka Veikkolai-
nen (nato nel 1982) ha lavorato nel campo dell’animazione e dell’illustrazione dal 2000. I due hanno iniziato la loro propria compagnia di produzione nel 2008 e, finora, hanno realizzato quattro cortometraggi. Premi per The Death of an Insect: miglior corto sperimentale, CFC World Wide Shorts, Toronto, Canada (2011) e una varietà di menzioni speciali per miglior animazione, miglior musiche, etc. Hannes Vartiainen (b.1980) has a background in film. Pekka Veikkolainen (b.1982) has worked in the fields of \animation and illustration since 2000.e two started their own production company in 2008 and they have so far completed four short films. Awards for the Death of an Insect: Best Experimental Short, CFC World Wide Shorts, Toronto, Canada, 2011 and a variety of honorary mentions for best animation, best music, etc.
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Glucose/ Mihai Grecu (Romania) & Thibault Gleize (France)
Un luogo dove pesce e cibo sono bloccati in uno stato quantico indeterminato. Questo film è una riflessione sul nostro spazio familiare che ci circonda. Basato sul “principio dell’indeterminazione quantistica” della meccanica quantistica, rappresenta un posto dove hanno luogo “bug” fisici. Alcune superfici sono inaspettatamente penetrabili, mentre la gamma di esseri e oggetti si è invertita o è smarrita... A place where fish and food are stuck in an indeterminate quantum state. This film is a reflection on our familiar surrounding space. Based on the “quantum indeterminacy” principle of the quantum mechanics, it depicts a place where physical “bugs” happen: some surfaces are unexpectedly penetrable, while the scale of beings and objects is inverted or misplaced...
Mihai Grecu&Thibault Gleize
Mihai Grecu e Thibault Gleize formano un duo multimediale attivo a Parigi. Le loro attività si articolano in diversi media, come video digitali, installazioni, graphic design, fotografia e disegno. Sensazioni caotiche, città alienate, esseri inquinati e atmosfere rumorose segnano i confini di questi spazi allucinatori. Mihai Grecu and Thibault Gleize form a multimedia duo activating in Paris. Their practices articulate themselves around various media such as digital video, installation, graphic design, photography and drawing. Chaotic sensations, alienated cities, polluted beings and noisy atmospheres mark the boundaries of these hallucinatory spaces.
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Between the regularity and irregularity/ Masahiro Tsutani (Japan)
Ho sperimentato intense e piacevoli sensazioni quando il tempo dei suoni realizzati da altri, che stanno improvvisando, cambia leggermente rispetto al tempo che ho in mente. Ho anche provato qualcosa di altrettanto gradevole dal tempo dei suoni di quando un grande volume di dati viene mandato a un modulo sonoro equipaggiato con un buffer e la macchina non è in grado di processarlo. Questo è un tipo di sensazioni piacevoli che è stato dato “visceralmente” agli uomini e credo sia un sentimento molto importante. Sebbene un fenomeno tale da occorrere nello spazio tra regolarità e irregolarità possa essere visto in natura, sistemi non lineari in molti casi rimangono inspiegati. Inoltre, perfino tra le varietà di piacere, non è qualcosa che possa essere tradotto di per sè nel linguaggio, come ad esempio è possibile fare con la memoria, la storia e l’atteggiamento, e io voglio creare un nuovo senso di godimento che si combini con altri piaceri estraendo e amplificando sentimenti di piacere che lavorino direttamente sulla porzione del cervello che assorbe sensazioni amene. I have experienced intense pleasant sensations when the timing of the sounds made by others who are improvising slightly deviates from the timing I have had in mind. I have also felt a similar pleasant sensation from the timing of sounds when a large volume of data is sent to a sound module equipped with a buffer and the machine is not able to process it. These are one type of pleasant sensation that has been given to humans viscerally, and I have thought that it is a very important feeling. Although such a phenomenon that occurs in the space between regularity and irregularity may be seen in Nature, non-linear systems in many cases remain unexplained. Moreover, even among the varieties of pleasure, it is not something that can be translated into language per se, such as memory, story, and attitude can, and I want to create a new sense of pleasure that combines with other pleasures, extracting and amplifying pleasurable feelings that work directly on the portion of the brain that takes in pleasant sensations.
Masahiro Tsutani
Masahiro Tsutani è un musicista che sperimenta con “convulsivi” suoni ed immagini sincronizzati – Tra la Regolarità e l’Irregolarità, c’è un lavoro tale che presenta un mondo caotico attraverso un rapido montaggio e un’intensa colonna sonora, suggerendo come il cervello processa il mondo che lo circonda. All’artista piace incorporare i colori della natura nel suo fare immagini, cosa che si può apprezzare fissando abbastanza lungo le immagini tremolanti. Masahiro Tsutani is a musician who experiments with ‘convulsive’ synchronized sound and image – Between Regularity and Irregularity is one such work which presents a chaotic world view through rapid edits and an intense soundtrack, suggesting how the brain processes the world around it. Tsutani likes to incorporate the colors of nature in his image making, which you can appreciate if you stare at the flickering images long enough.
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Blood/ Oliver Pietsch (Germany)
In un montaggio di scene di film accompagnato da una partitura, il sangue diventa il principale protagonista del suo stesso dramma estetico. scorre schizza e gocciola. il colore rosso è mescolato con l’acqua e viene assorbito dai tessuti fino a conquistare tutta la stanza. In a montage of film scenes accompanied by a score, blood becomes the main protagonist of its own aesthetic drama. It flows, squirts and drips. The red color is mixed with water, is absorbed by textiles and finally conquers the whole room.
Oliver Pietsch
Nato a Monaco nel 1972, Pietch si laurea all’Accademia d’Arte a Monaco nel 2003. Ogni video di Oliver Pietsch è un montaggio di film nuovi e film storici. Egli combina materiale ampiamente riconosciuto e materiale più oscuro in incisive e complicate esplorazioni delle emozioni umane. Estraendo meticolosamente brevi sequenze di film da fonti storiche, da blockbuster hollywoodiani, così come da documentari di cinema indipendente e combinando le modifiche riciclate con una colonna sonora di accompagnamento, la reinterpretazione di Pietch crea intrinsecamente una nuova narrativa. Pur evolvendosi a partire da un certo tema, i suoi video collage contrastano un messaggio specifico e decostruiscono strategie filmiche archetipiche. Born in Munich in 1972, Pietsch graduated from the Academy of Arts in Munich in 2003. Each of Oliver Pietsch’s video works is a montage of both new and historic film. Pietsch combines widely recognized and obscure material into trenchant and complicated explorations of human emotion. Meticulously extracting short sequences of film footage from historic sources, Hollywood blockbusters, documentaries as well as independent cinema and combining the recycled edits with an accompanying soundtrack, Pietsch’s reinterpretation intrinsically creates a new narrative. Although evolving from a certain theme, his video collages defy a particular message and deconstruct archetypal filmic strategies.
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Confusion/ PROVMYZA (Russia)
Confusion segue la trama di una strana situazione che si viene a creare a una festa di giovani. Ciò che succede lì suscita qualche vago sentimento di curiosità e paura insieme nei presenti, cioè quei sentimenti che costituiscono la confusione. Tale mistero e segretezza diventano pian piano così intensi che le ragazze non riescono a sopportare la suspense e svengono. Il loro atto di svenimento rassomiglia a una prolungata performance. Le ragazze si aggrappano alle braccia dei ragazzi per un lungo tempo in maniera espressiva. La scena non riceve un ulteriore sviluppo, si gela virtualmente e trasforma le persone in sculture. La causa iniziale è il cespuglio “vivo-morto” dietro la tenda teatrale. Per tutto il corso delle loro vite gli uomini sono in disaccordo con la natura che lo circonda. Sono in costante conflitto tra di loro ed è lì che si trova la drammaturgia . Confusion si focalizza su un oggetto naturale individualizzato - il cespuglio - originariamente ritenuto una potenziale minaccia per le persone ma che è diventato vittima del sentimento di confusione dopo aver sofferto l’inaspettata forza aggressiva della folla. Confusion exploits the plot of a strange situation that arises at a party of young people. What happens there stirs some vague feeling, curiosity and fear in those present, i.e. those feelings that constitute confusion. This mysteriousness and secrecy gradually become so intense that the girls cannot bear the suspense and faint. Their fainting fit resembles a prolonged performance. The girls hang on the boys’ arms for a long time and in an expressive manner. The scene does not receive further development, it virtually freezes and turns the people into sculptures. The initial cause is the ‘living-dead’ bush hidden behind the hanging theatrical curtain. Throughout their lives humans are at odds with the surrounding nature. They are in constant conflict with each other, and this is where life dramaturgy lies. The Confusion focuses on an individualized natural object – the bush – which was originally believed to pose potential threat to the people but fell victim to the feeling of confusion after suffering the unexpected aggressive will of the crowd.
PROVMYZA (Galina Myznikova & Sergey Provorov) Galina Myznikova & Sergey Provorov si sono entrambi laureati all’Architectural and Construction Institute di Nizhny Novgorod, Russia, specializzandosi in architettura. Il gruppo artistico PROVMYZA è stato creato nel 1998. I due artisti vivono a Nizhny Novgorod e lavorano in diversi generi di arte contemporanea: video arte, film sperimentali, fotografia installazioni, messa in scena di spettacoli di opera. I loro lavori sono poi stati presentati alla cinquantunesima Biennale di Venezia, al Kunstfilm Biennale (Museum Ludvig, Cologne) e ad altri eventi degni di nota. “Three string quartets for one video” (opera video “confusione”), come progetto congiunto del gruppo artistico PEOVMYZA e di compositori (A. Nadzharov, G.Dorohov and A.Shmurak) è stato il vincitore del Grand Prix of the Kuryokhin Contemporary Art Awards.
Galina Myznikova & Sergey Provorov both graduated from Architectural and Construction institute, specialty “architect”, Nizhny Novgorod, Russia. Art group PROVMYZA was organized in 1998. They live in Nizhny Novgorod, Russia, and they work in various genres of contemporary art: video art, experimental films, photography, installation, opera staging. Their works were presented at the 51st Venice Biennale, Kunstfilm Biennale (Museum Ludwig, Cologne),Hors Pistes (Centre Pompidou, Paris), Biennial of Moving Images(Saint-Gervais, Geneva) and other notable events. “Three String Quartets For One Video” (video work “Confusion”) as the joint project PEOVMYZA art group with composers (A. Nadzharov, G.Dorohov and A.Shmurak) was a Grand Prix winner of the Kuryokhin Contemporary Art Awards.
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From Here to Eternity/ Oliver Pietsch (Germany)
Sviluppate attraverso un montaggio di film, le opere di Oliver Pietsch sono caratterizzate da una solida testimonianza archivistica della cultura cinematica e audiovisiva. Da vecchi film ad altri più recenti, dai documentari hai film indipendenti passando per i blockbuster hollywoodiani l’artista gioca con reinterpretazioni di finzione creando intrinsecamente una nuova narrativa. I temi di questi montaggi spesso impiegano un’oscura esplorazione delle emozioni umane e tormenti psicologici. Non c’è nessun discorrere od opposizione critica: l’artista offre uno spazio che somiglia al sogno, dove ognuno è libero di navigare a suo modo, lasciando che i propri sentimenti e narrazioni emergano . “From Here to Eternity” esplora il tema della morte nella storia del cinema; l’artista accenna con una punta ironia all’idea dell’immortalità interpretata dagli attori nel corso del tempo. Pietsch decostruisce e de-mistifica. La sua enciclopedia delle morti nel cinema mostra il kitsch, l’evasione dalla realtà e l’inevitabilità della morte. Developed through filmic montage, Oliver Pietsch’s films are marked by a solid archival testimony to cinematic and audiovisual culture. From old films to more recent ones, from documentary to independent cinema through to Hollywood block-busters, the artist plays around with fictional re-interpretations, intrinsically creating a new narrative. The themes of these montages often take on an obscure exploration of human emotions and psychological torments. There is no discourse or critical posture: the artist offers a dreamlike space where each one is free to navigate in his own way, and leaving his own feelings and narrations emerge. From Here to Eternity explores the theme of death in the history of cinema; the artist addresses with a hint of humor the idea of immortality interpreted by actors through the course of time. Pietsch deconstructs and demystifies. His “encyclopedia” of dying in the cinema shows kitsch and escapism, and the inevitability of death.
Festival del cinem
Russo
ma
Poddubny Regia: Gleb Orlov
Sceneggiatura: Yuri Korotkov Fotografia: Vladislav Opelyants Direzione artistica: Grigory Pushkin
Dramma storico Russia, 2013, 124’
Musiche: Yuri Poteenko Sonoro: Sergey Karpenko Montaggio: Maria Likhacheva Produttori: Leonid Vereshagin, Vadim Goryainov, Leonid Lebedev, Nikita Mikhalkov, Valery Todorovsky Prodotto da: studio cinematografico ТRITE di Nikita Mikhalkov, casa cinematografica “Krasnaya Strela” Con la partecipazione di: Vladimir Ilyin, Mikhail Porechenkov, Roman Madyanov, Alexander Mikhaylov, Yuri Kolokolnikov, Katerina Shpitsa. Veniva chiamato Campione dei campioni. Una dopo l’altra comparivano leggende dedicate alla potenza e alla forza della volontà di Poddubny: perfino a 50 anni il grande lottatore metteva sotto i giovani avversari giocando. Dei compromessi dove andavano di mezzo l’onore e la giustizia non voleva proprio sentirne. Solo l’amore seppe mettere il Grande lottatore russo KO... GLEB ORLOV Nato a Yalta nel 1969, laureato presso la scuola superiore d’ingegneria marina di Kaliningrado. A lungo ha lavorato alla televisione, in particolare per 6 anni al canale MTV. A partire dal 2000 ha girato pubblicità e clip musicali. Il suo debutto come regista cinematografico nei lungometraggi è il film “La nostra Russia: le uova del destino” (2010). They used to call him Champion of the champions. One by one, legends about Poddubny’s power and strength popped up: even at 50 years old the great fighter would playfully beat the young ones. He refused everything that would compromise honor and justice. Only love could knock down the amazing Russian fighter… Born in Yalta in 1969, he graduated from the superior school of marine engeneering of Kaliningrado. He worked for a long time in TV, in particular, he spent 6 years at MTV. He’s been shooting advertisements and music clips since 2000. His debut as feature film director is the movie “Our Russia. The Balls of Fate”.
Un affare da pioniere» Russia, 2013, 80’
Regia: Aleksandr Karpilovskij Sceneggiatura: Aleksej Borodačev, Aleksandr Karpilovskij, Tat’jana Mirošnik Fotografia: Michail Milašin Musica: Maksim Koševarov, Sergej Zykov (II) Scenografia: Aleksandr Giljarevskij Produttori: Vladimir Esinov, Marija Žuromskaja , El’mira Ajnulova Produzione: “TO Kinoprogramma XXI sec.” Cast: Semen Treskunov, Egor Klinaev, Anfisa Vistingauzen, Julija Rutberg, Svetlana Ivanova, Vladmir Zajtsev, Irina Lindt, Raisa Rjazanova, Evgenij Mundum, Valentin Sadiki Miška e il suo fedele amico Dimka sono due scolari. Si preparano per la celebrazione dell’anniversario dell’organizzazione dei pionieri. Mentre stanno pescando, Miška cade nel fiume, ma un cane randagio, con cui il ragazzino aveva fatto amicizia, lo salva. Improvvisamente il cane finisce nelle mani dеl pellicciaio e solo con l’aiuto dei suoi amici potrà scampare a una fine che sembra inesorabile. A Miška e Dimka spetta una scelta difficile: partecipare alla festa dei pionieri o salvare il cane? … Il dovere, l’amicizia, l’amore… Cos’è più importante? Miška and his faithful friend Dimka are two students. They’re preparing to celebrate the anniversary of the pioneers’ association. While they’re fishing, Miška falls into the river, but he is saved by a wild dog, which the young boy previously befriended. Suddenly, the dog ends up in the furrier’s hands and he can escape a fate that seems inexorable only with the help of his friends. Miška and Dimka face a difficult choice: take part in the pioneers’ party or save the dog? …Duty, friendship, love… What’s more important?
ALEKSANDR KARPILOVSKIJ Nasce l’8 maggio 1964. Nel 1987 completa gli studi presso l’Università statale Russa di medicina N.I.Pirogov, quindi lavora come medico traumatologo in un ospedale cittadino di Mosca. Nel 1998 termina il GITIS (Accademia Russa di Arti Teatrali) e nel 1999 i corsi superiori di regia e sceneggiatura (studio di A.N.Mitta). Ha lavorato nel teatro-studio presso la scuola professionale di V.V.Knipper (1983-87) e nel teatro-studio “Krasnye Vorota” (1988-93). Nel 2007 vince il premio TEFI 2008 come “Miglior film televisivo” per “Angelo di neve” e nel 2012 il premio del Presidente della Bielorussia “Per l’umanesimo e la spiritualità nel cinema” del 19° festival cinematografico “Listopad” (Minsk) per “Un affare da pioniere”. Born on May 8, 1964, in 1987 he completed his studies at the Russian State University of Medicine N.I.Pirogov and then worked as a traumatologist doctor in a city hospital of Moscow. In 1998 he finishes the GITIS (Russian Academy of Theatre Arts) and in 1999 the advanced courses in directing and screenwriting (studio A.N.Mitta). He worked in the studio-theater at V.V.Knipper’s School (1983-87) and in the studio-theatre “Krasnye Vorota” (1988-93). In 2007, he wins the TEFI 2008 award for “Best TV Movie” for “Snow Angel”. In 2012, he is awarded by the President of Belarus “For Humanism and Spirituality in Cinema” of the 19th “Listopad” (Minsk) Film Festival for “A pioneering deal”.
9 giorni e un mattino Russia 2014, 85’
Regia: Vera Storozheva Sceneggiatura: Anna Kozlova Fotografia: Mikhail Iskandarov Musica: Garry Miller Scenografia: Serghey Filenko Produttore: Anna Popova Produzione: Compagnia Cinematografica SV-Aurum Interpreti: Anna Sherbinina, Olga Popova, Xavier Gallais, Sergey Puskepalis, Gleb Puskepalis, Svetlana Toma, Nika Anaskina, Sergey Popov
Anna è una top model che è stata adottata da bambina da una coppia francese. Ritorna al suo paese natale in Russia con una missione ben precisa. Al suo arrivo viene trattata come una regina e tutti si aspettano il miracolo da parte sua. Durante i nove giorni della sua permanenza in Russia, Anna dovrà conoscere il mistero della sua famiglia e ritrovare se stessa. Anna is a top model who was adopted by a French couple when she was a child. She goes back to her hometown in Russia with a specific mission. When she gets there she’s treated like a queen and everyone expects a miracle from her. In the nine days of her staying in Russia, Anna will have to learn the mystery of her family and find herself.
VERA STOROZHEVA Regista, attrice e sceneggiatrice. Nata a Troizk (regione di Celiabinsk), si laurea nel 1983 all’Istituto universitario di cultura di Mosca.e nel 1993 consegue il diploma ai Corsi superiori di sceneggiatori e registi (gruppo di Alexander Mitta). Ha interpretato «Lavoro da poco» di S.Popov (1987), «Sindrome astenica» di K. Muratova (1989). Da regista ha girato venticinque documentari. Il telefilm «Pushkin vivo» è stato insignito del premio nazionale TEFI-2000. Sceneggiatore e regista del cortometraggio «Divorzio» (1993), scelto da diversi festival internazionali. Coautrice dell’episodio «La bambina e la morte» del film «Le tre storie» di K. Muratova (1997). Nel 2003 ha debuttato come regista del lungometraggio «Cielo. Aereo. Ragazza» tratto dalla pièce di E. Radzinsky «104 pagine sull’amore». Director, actress and screenwriter. Born in Troitsk (Chelyabinsk region), in 1983 she graduates at the Graduate Institute of culture in Moscow and, in 1993, from the advanced courses for screenwriters and directors (group of Alexander Mitta). She starred in “Easy Job” by S. Popov (1987) and “Asthenic Syndrome” by K. Muratova (1989). As a director, she made twenty-five documentaries. The TV show “Pushkin alive” was given the national award TEFI-2000. She’s writer and director of the short film “Divorce” (1993), which was selected by several international festivals and she’s also co-author of the episode “The child and the death” of the film “Three Stories” by K. Muratova (1997). In 2003 she debuted as a feature film director with “Heaven. Plane. Girl”, taken from the play by E. Radzinsky “104 pages about love”.
1812: Ballata degli Ulani Russia, 2013, 120’
Regista: Oleg Fesenko Sceneggiatura: Gleb Šprigov Produttori: Gleb Šprigov, Oleg Kovalenok, Iurij Bazik Direttore della fotografia: Arunas Baraznauskas Compositore: Maksim Dunaevsky Direttore del montaggio: Karolina Močievska («Generazione P”, “Il regista”) Produttore: Gleb Šprigov Cast: Anton Sokolov, Sergej Bezrukov, Anatoly Belyj, Stanislav Dužnikov, Valerij Nikolaev, Anna Čipovskaja, Ol’ga Kabo, Paul Delong, Svetlana Metkina Vladimir Gostjuchin Eric Fraticelli, Egor Pazenko e altri. Alla vigilia della decisiva battaglia di Borodino, un agente segreto di Napoleone ruba il piano della battaglia (o meglio il piano con la disposizione delle truppe russe). Kutusov ne viene a conoscenza, e invia i suoi tre migliori lancieri in Polonia ad intercettarlo (in realtà vengono inviati per recuperare la corona rubata da Mosca, che si trova sotto occupazione). In Polonia si sta svolgendo una burrascosa relazione amorosa tra Napoleone e la contessa Balevskoj… On the eve of the decisive battle of Borodino, a Napoleonic secret agent steals the battle plan (or rather the plan with the disposal of the Russian troops). Kutusov finds out and sends his three best spearmen in Poland to intercept it (but they are actually sent to retrieve the stolen crown from Moscow, which is under occupation). In Poland a stormy love affair is happening between Napoleon and Countess Balevskoj…
OLEG FESENKO Filmografia parziale:
Partial Filmography:
“La bomba”, 2013
“The Bomb”, 2013
“1812: La ballata di Ulansk” 2012
“1812: The Ulansk Ballad”, 2012
“Il bacio di Socrate”, 2011
“Socrate’s Kiss”, 20111
“Streetracers” 2008
“Streetracers”, 2008
“L’ora di punta”, 2006
“Rush Hour”, 2006
“La Strega”, 2006
“The Witch”, 2006
“La malinconia moltiplicata” 2005
“Multiplied Melancholy”, 2005
I nostri
Russia, 2004, 105’
Regia: Dmitrij Meskhiev Sceneggiatura: Valentin Cernykh Fotografia: Sergej Macilskij Scenografia: Grigorij Pushkin Produttore esecutivo: Viktor Glukhov, Elena Jatsura, Sergej Mel’kumov Produzione: “Slovo”, con il sostegno del Ministero della Cultura e delle comunicazioni di massa e del 1° Canale Televisivo Cast: Bogdan Stupka, Konstantin Khabenskij, Sergej Garmash, Anna Mikhalkova, Fedor Bondarciuk Agosto 1941. La linea del fronte si è spostata verso Est… Tre soldati riescono a fuggire dalla prigionia. Non sanno dove andare. Sono circondati dal nemico. La foresta è piena di incognite, la palude è incombente. In un villaggio vive un vecchio. Chi è? Amico o nemico? I fuggiaschi, sono amici o nemici? Fatto sta che i tre sono in sua balia, possono essere eliminati, possono essere consegnati al comando militare. Uno di loro è però suo figlio. L’ultimogenito, il più amato. E’ un cecchino. August 1941. The front line has moved to the east... Three soldiers managed to escape from captivity. They don’t know where to go. They are surrounded by the enemy. The forest is full of unknowns, the swamp is looming. An old man lives in a village. Who is he? Friend or foe? Are the fugitives friends or enemies? Anyway, the three are at his mercy: they could be killed, they could be handed over to the military command. One of them, however, is his son. The youngest, the most loved. He’s a sniper.
DMITRIJ MESKHIEV Regista e direttore della fotografia. E’ nato nel 1963 a San Pietroburgo. E’ figlio d’arte: il padre, Dmitrij Meskhiev senior, è operatore. Dal 1980 ha lavorato come assistente di regia agli studio “Lenfilm”. Nel 1988 ha ultimato i corsi di regia presso il VGIK (classe di M. Khutsiev). Il suo debutto cinematografico avviene nel 1990 con il film “Gambrinus” ispirato all’omonimo racconto di Kuprin (sceneggiatura di V. Todorovskij). I suoi lavori successivi sono: “L’arrivo del treno” (1955), “L’americana” (1997), “La bomba” (1997). Il film “I nostri” ha ottenuto il “San Giorgio d’oro” quale migliore film in concorso al XXVI Festival Internazionale del Cinema di Mosca e il premio per la migliore sceneggiatura e la migliore interpretazione maschile (Bogdan Stupka). Nel 2005 vince il premio cinematografico «Nika». Film director and director of photography. He was born in St. Petersburg in 1963. His father, Dmitry Meskhiev senior, is a cinematographer. He worked as assistant director to the studio “Lenfilm” since 1980. In 1988 he finished the directing classes at the VGIK (M. Khutsiev class). His film debut was in 1990 with the film “Gambrinus”, based on the eponymous story by Kuprin (screenplay by V. Todorovskij). His following works are: “The arrival of the train” (1955), “The American” (1997), “The Bomb” (1997). The film “Ours” earned the “San Giorgio d’Oro” as the best film in competition at the XXVI Moscow International Film Festival and the award for Best Screenplay and Best Actor (Bogdan Stupka). In 2005 he won the film award “Nika”.
i
il teatro
Don fernando Ivan Lima
“Don Fernando” è un omaggio al più grande autore teatrale del momento, lo spagnolo Fernando Arrabal che ha compiuto 83 anni l’11 agosto. Lo spettacolo è basato sulle sue opere “Jovanes Barbaros Hoy” e “Letter D’Amour” e inscena il momento in cui un uomo, lasciato alla propria solitudine in un luogo abbandonato, manifesta il suo passato, le sue angosce, i suoi sogni, la sua vita, il rapporto con sé stesso e il forte legame con sua madre. Tutti questi confronti sfociano in un mare di sentimenti divisi tra la MADRE, CHESTER (l’uomo del giorno d’oggi) e TENNIEL (L’uomo giovane). Scoppia così una valanga di bipolarità umane che si scontrano in un unico essere: lui stesso. Questa ricerca teatrale brasiliana, realizzata dal gruppo Arsênicos – carpenteria scenica, ha la forza del grande attore brasiliano IVAN LIMA che in quest’anno festeggia i suoi 50 anni di brillante carriera, condividendo la scena con l’attore João Bosco Amaral, giovane attore di gran pregio. Lo spettacolo ha la regia di Rafael Blat. Quando si parla di Arrabal si va oltre la sua biografia. Ci troviamo davanti a segreti mai messi in scena nel mondo artistico. Quest’uomo polemico, attraverso le sue opere, questiona le nostre violenze interne e ci mette a conflitto con noi stessi. La messa in scena del testo Don Fernando cerca di ravvicinare la drammaturgia tramite il corpo dell’attore che pensa, vibra e parla. È con grande soddisfazione che portiamo Don Fernando sui palcoscenici italiani e con la luce di Dioniso festeggiamo la grande arte in questo 34° Festival del Cinema di Asolo. Evviva l’arte! Sponsorizzato dal Fondo d’Arte e Cultura dello Stato di Goiás IVAN LIMA Ha debuttato come attore a Rio de Janeiro nel 1965 con la grande Compagnia Francese Comedie Française al Teatro Municipale di Rio. Poco dopo, nello stesso teatro ha inscenato “Santa Joana” di Bernard Shaw. Nel 1966 ha vinto il premio “Premio Rivelazione d’attore” con lo spettacolo inglese “Un gusto di miele” ( “Um gosto de mel” in portoghese) di Shelagh Delaney. È stato invitato per il suo primo lavoro cinematografico nel 1967, una produzione italiana girata a Rio de Janeiro chiamata “Una Rosa per Tutti” sotto la regia di Franco Rossi e con Claudia Cardinale. Nel 1968 si è trasferito a San Paolo dove si è inserito nel cast del musical “HAIR” e da allora è diventato uno degli attori di maggior pregio, con lavori fatti alla TV, nel Cinema, a Teatro, nei Film pubblicitari e nei concerti. Tutto questo va sommato ai vari premi che lo hanno messo in cima al panorama artistico brasiliano e internazionale. Egli, inoltre, ha fatto concerti a New York, ha girato in Spagna e ha fatto la regia di un’opera in Germania. Nel 1990 è andato in India in vacanza, ma si è poi recato lì per due anni per motivi spirituali. Tornato in Brasile, ha deciso di vivere a Goiânia (Centro del Brasile), dove tuttora vive, svolgendo le sue produzioni teatrali, cinematografiche e commerciali e partecipando attivamente con progetti culturali di riferimento per i governi della città e dello Stato.
The theatrical performance DON Fernando is a tribute to the greatest living Spanish playwright FERNANDO ARRABAL, who turned 83 years old on August 11. The play is based on his works “Jovanes Barbaros Hoy” and “ Letter D’Amour”. The play shows a man, who, left in his solitude in a deserted place, manifests his past, his anxieties, dreams, life experiences, his relationship with himself and the strong one with his mother. This meeting point will result in a sea of sensations between MOTHER, CHESTER (older man) and TENNIEL (younger man). An explosion of human bipolarity confronting a unique encounter: Himself. This Brazilian theatrical research is done by Arsênicos- scenic carpentry group and has the participation of the big Brazilian director IVAN LIMA, who celebrates this year 50 years of prestigious and successful career, and shares the scene with the actor Joao Bosco Amaral, a talented young man and a great artist. Don Fernando is directed by Rafael Blat. Talking about Arrabal’s work goes beyond his own biography. The public will face secrets never staged before in the art world. A visit into the mind of this controversial man who brings up questions through his work about our internal violence, and puts the man in conflict with himself. The stage acting shows the meeting between the dramaturgy and the actor’s body that thinks, speaks and vibrates. With great pleasure, Don Fernando goes to the Italian stage and with the Dionysus´s light we celebrate this great art in the 34th Asolo Film Festival Viva l’Arte!!! Sponsored by Fundo de Arte e Cultura do Estado de Goiás. IVAN LIMA Has his debut in acting career in 1965 at Rio de Janeiro with the great French Company Comedie-Française at the Municipal Theater of Rio and in the same place he later stars in “Saint Joan” by Bernard Shaw in 1966. He then won the “Revelation Award Actor “ with the English play “ A Taste of Honey “ by Shelagh Delaney. In 1967, he was invited for his first work in an Italian production, filmed in Rio de Janeiro: “Una Rosa per Tutti” directed by Franco Rossi and starring Claudia Cardinale. In 1968 he moved to São Paulo, where he joined the cast of the musical “HAIR”, becoming one of the most prestigious actors in TV, cinema, theater, advertising, movies and shows, since he was also winning awards and thus gaining a position of relevance in the Brazilian and international art scene. He did some shows in New York, filmed in Spain and directed opera companies in Germany. In 1990, he traveled to India for vacation, but a spiritual calling makes him stay two years in that country. After coming back to Brazil, he decides to live in Goiânia (Central Brazil), where he still lives today, doing theatrical productions, films, advertsing and working actively as a man of culture in the City Government.
TEATR
RO PALADIN Lezione – Spettacolo: La Commedia dell’Arte
Artaud dice che “l’attore è l’atleta del cuore”. La maschera, celando il viso dell’attore e rivelando quella del personaggio, obbliga a una ricostruzione delle azioni e del comportamento per la realizzazione di un corpo nuovo su un nuovo viso. Cosa succede ad un corpo quando è spaventato, quando ama, quando odia, quando è insofferente o annoiato? Queste le domande alle quali si cerca di dare risposta e nodo fondamentale della ricerca teatrale sul personaggio. Quanto sono cosciente del mio comportamento e della mia gestualità? Quali “tic” fisici o gesti illogici attuo senza accorgermene nella smania di risultare interessante perché esposto allo sguardo degli spettatori? In breve, quanto confondo le mie esigenze da persona privata con il punto di vista del personaggio? Il fenomeno dell’Improvvisa, o Commedia zannesca, o Italiana, nasce durante la prima metà del 1500 in Italia ed inaugura così il teatro dei professionisti. Gli spettacoli seguono dei canovacci (concatenazione di azioni sceniche, ossatura base delle scene: argomento, entrate e uscite...) e i comici, in base alle caratteristiche fisse del loro personaggio e alla struttura del canovaccio, appunto, improvvisano lo spettacolo. La tecnica dell’improvvisazione, com’è noto, non si fonda sull’esprimere quidquid in buccam venit, bensì nello scegliere e ricomporre attraverso un montaggio quasi estemporaneo una pluralità di elementi che sono il repertorio tecnico dell’attore: la parte, il personaggio, il repertorio gestuale, i monologhi, i lazzi... si tratta quindi di una “tecnica di montaggio immediata” in base al contesto e alle regole fisse del personaggio. E’ evidente che un tipo di teatro che non usa il Testo Letterario come fulcro della sua struttura, debba avvalersi della competenza, abilità e professionalità degli attori. Per l’improvvisazione su un tema dato l’attore, come un musicista jazz, deve possedere perfettamente il suo strumento (che in questo caso è il corpo e la maschera), conoscere e rispettare e mettere in pratica le regole del gioco al quale partecipa. Si sviluppa così una “recitazione strategica”, rigorosa nelle forme ma pronta a dare il personale colore d’ogni artista alla tela appena abbozzata offerta dal canovaccio. Il linguaggio della Commedia dell’Arte è fisico, corporale, non letterario. Il viso dell’attore è celato e non può più servire per definire i vari stati d’animo del personaggio. Risulta chiaro a questo punto, vista l’impossibilità di affidare un ruolo fondante all’espressività del volto e alla parola nel trasferimento dell’informazione drammatica e sarà il corpo, nella sua interezza, a farsi il principale portavoce dell’ ”evento scenico”.
Artaud says that “the actor is the athlete of the heart.” The mask, concealing the actor’s face and revealing the one of the character, obliges to a reconstruction of actions and behavior in order to make a new body on a new face. What happens to a body when it is frightened, when it loves, hates or is impatient or bored? These are the questions that will try to be answered and which constitute a fundamental part of the theatrical research on character. How much am I aware of my behavior and my gestures? Which physical “tic” or illogical gestures do I put into effect without realizing it, craving to appear interesting because I’m exposed to the gaze of the audience? In short, how much do I mix my needs as a private individual with the point of view of the character? The phenomenon of the “Improvvisa” (“Sudden”), or zannesca Comedy, or Italian, was born in Italy during the first half of 16th century, thus initiating professional theatre. The shows follow a “canovaccio” (concatenation of stage action, basic backbone of the scenes: subject, entries and exits from the scene...) and the comedians, according to the fixed characteristics of their character and to the structure of the canvas improvise, de facto, the show. The technique of improvisation, of course, is not based on expressing “quidquid in buccam venit” (“whatever comes in the mouth”), but it’s about choosing and recomposing through an almost impromptu montage a plurality of elements which form the technical repertoire of the actor: the role, the character, the gestural repertoire, the monologues, the jokes... it is, therefore, a “means of immediate editing” according to the context and to the character’s fixed rules. It is clear that a type of theater that does not use the Literary Text as the centerpiece of its structure, must use the actors’ expertise, skills and professionalism. To improvise on a given theme, the actor, like a jazz musician, must control perfectly his instrument (in this case, body and mask) and also know, respect and put into practice the rules of the game he plays. In this way a “strategical acting” develops, formally rigorous, but ready to give each artist’s personal shade to the barely sketched canvas provided by the canovaccio. The language of the Commedia dell’Arte is physical, corporal, not a literary one. The face of the actor is concealed and it can’t define anymore the various moods of the character. It is clear at this point that it’s impossible to give a fundamental role to the expressiveness of the face and to the word in conveying the dramatic information and the body is, in its entirety, to be the main spokesman of the ‘”scenic event”.
FABRIZIO PALADIN Fabrizio Paladin (Treviso,1975) attore, drammaturgo, regista, insegnante, cantautore, autore del libro “Il teatro e la maschera” edito da MeF, L’Autore Libri. Laureato al DAMS di Bologna prosegue la sua formazione con Aldo Sassi, Claudio Morganti e Antonio Fava. Con quest’ultimo ha collaborato per anni come attore (inclusa una tournée in Giappone e Hawaii) e come insegnante (Stage Internazionale di Commedia dell’Arte e Scuola Internazionale dell’Attore Comico di Reggio Emilia). Contemporaneamente lavora per diverse compagnie teatrali. E’ regista e interprete di numerosi spettacoli teatrali, in Italia e all’estero, messi in scena in Italia, Austria, Germania, Slovenia, Lettonia, Ucraina, Spagna, Portogallo e Stati Uniti. E’ consulente e traduttore per gli spettacoli “Carlo VS Carlo” di Aaron Cromie e “The Blue Monster” di Carlo Gozzi, entrambi con la regia di Aaron Cromie, in scena all’Arts Bank Theatre di Philadelphia (USA) in collaborazione con la University of the Arts. Il suo spettacolo “Dr Jekyll e Mr Hyde, the strange show” ha vinto la seconda edizione del Premio Internazionale Calanchi, è stato selezionato al Roma Fringe Festival 2015 ed è stato oggetto di tesi di laurea all’Università Ca’ Foscari di Venezia. Riceve la nomination come miglior attore al Fringe Festival di Roma 2015. Dal 2000 insegna tecniche di movimento, improvvisazione, Commedia dell’Arte e TeatroComico in prestigiose scuole e università in Europa (Italia, Spagna, Portogallo, Germania,Ukraina, Lettonia) e dal 2006 dirige, recita e insegna negli Stati Uniti (Celebration Barn Theatre, South Paris Maine); Fabrizio Paladin (Treviso, 1975) actor, playwright, director, teacher, songwriter, author of “The theater and the Mask” published by MeF, L’Autore Libri. He graduated from DAMS in Bologna and he continued his training with Aldo Sassi, Claudio Morganti and Antonio Fava. With the latter, Paladin worked as an actor for years (including for a tour in Japan and Hawaii) and as a teacher (International Stage of Commedia dell’Arte and International School of Comic of Reggio Emilia). At the same time he works for several theater companies. He’s director and performer of numerous theater performances, in Italy and all around the world, in Italy, Austria, Germany, Slovenia, Latvia, Ukraine, Spain, Portugal and the United States. He is consultant and translator for the shows “Carlo VS Carlo” by Aaron Cromie and “The Blue Monster” by Carlo Gozzi, both directed by Aaron Cromie, staged at the Arts Bank Theatre in Philadelphia (USA), in collaboration with the University of the Arts. His show “Dr. Jekyll and Mr. Hyde, the strange show” won the second edition of the International Calanchi Award and was selected at the Rome Fringe Festival in 2015 and was the subject of dissertation at the University Ca ‘Foscari in Venice. He was nominated for Best Actor at the Fringe Festival in Rome in 2015. Since 2000, he teaches movement techniques, improvisation, Commedia dell’Arte and TeatroComico in prestigious schools and universities in Europe (Italy, Spain, Portugal, Germany, Ukraine, Latvia) and since 2006 he’s been directing, acting and teaching in the United States (Celebration Barn Theater, South Paris Maine);
Mostra
“Russia – Italia. Pagine d Il Museo centrale statale di Storia contemporanea russa, in collaborazione con la Direzione dei programmi internazionali, inaugura la mostra “Russia-Italia. Pagine di cinema tra due culture”. Lo scopo principale della rassegna è quello di fornire l’immagine delle relazioni tra Italia e Russia nel campo del cinema. La tradizione dei rapporti tra i due Paesi in quest’ambito ha una lunga storia: già dal 1961 si tenevano dei simposi italo-russi a cui partecipavano registi che, dopo aver guardato insieme i film, discutevano dei più importanti problemi dell’arte. Nel frattempo a Mosca e in altre città sovietiche si assisteva spesso alla settimana del cinema italiano e in Italia a quella del cinema sovietico. Una delle sezioni più importanti, all’interno della mostra, è occupata dai materiali dedicati a noti film sovietici che hanno influenzato la storia della cinematografia nazionale e internazionale e sono stati premiati in diverse città. La mostra presenta locandine, filmati e fotografie delle sceneggiature di film come “Aleksandr Nevskij” e “Ivan il terribile” di Eizenstein, fra i più importanti classici del cinema mondiale. Il tema della Grande Guerra, di forte attualità nel contesto cinematografico sovietico, si apre con i materiali di “Ballata di un soldato” di Chukhrai, che ha vinto nel 1960 il David di Donatello e de “L’infanzia di Ivan” di Tarkovskij, insignito del Leone d’oro al miglior film al Festival di Venezia nel 1962. Un’attenzione particolare nella mostra è riservata ai lavori cinematografici tratti dai classici, come le locandine e i filmati de “I fratelli Karamazov” di Pir’ev, “Anna Karenina” di Zarkhi, “Amleto” di Kozinzev e altri film. Un rilievo altrettanto importante è assegnato ai materiali del capolavoro “Guerra e Pace” di Bondarchuk, per metà è costituiti dagli schizzi della sceneggiatura della Battaglia di Barodino. Nella mostra una sezione a parte è dedicata alla produzione cinematografica italo-sovietica, avviata già nel 1964 con Giuseppe De Santis e Dmitry Vasilev registi di “Italiani brava gente”, dedicato agli italiani combattenti in Russia. Nel 1967 tra Italia e Russia fu siglato un accordo specifico di co-produzione cinematografica, concepito come una novità per il lavoro dei film. Nella mostra sono presenti le locandine e lo staff di film come “Waterloo” di Bondarchuk che ha ricevuto il David di Donatello nel 1971; “Una matta, matta, matta corsa in Russia” di Rjazanov, che ebbe molto successo in Russia; “La tenda rossa” di Kalatozov, ispirato alle vicende della spedizione polare del dirigibile Italia, comandata dal generale Umberto Nobile. I materiali della storia della distribuzione cinematografica del cinema italiano in Russia e i rari filmati della collezione Mosfilm completano la mostra.
fotografica
di cinema tra due culture”
The State Central Museum of Contemporary Russian History, in collaboration with the Directorate of International Programs, inaugurates the exhibition “Russia-Italy. Pages of film between two cultures.”. The main purpose of the exhibition is to provide the picture of the relations between Italy and Russia in film. The tradition of the relations between the two countries in this field has a long history: since 1961, symposiums were held in Italy and Russia, attended by directors who, after watching the movies together, would discuss about the most important issues of art. Meanwhile, in Moscow and other Soviet cities, the week of Italian cinema often took place, while in Italy the Soviet one was held. One of the most important sections of the exhibition is occupied by materials dedicated to well-known Soviet films that influenced the history of the national and international film industry and were rewarded in several cities. The exhibition shows posters, films and photos of the screenplays of films such as “Alexander Nevsky” and “Ivan the Terrible” by Eisenstein, among the most important classics of world cinema. The theme of the Great War, strongly relevant in the context of Soviet film, opens with “Ballad of a Soldier” by Chukhrai, who won the David of Donatello in 1960 and with “Ivan’s Childhood” by Tarkovsky, awarded with the Golden Lion for Best Film at the Venice Film Festival in 1962. Special attention is paid to the work from classic feature films, such as posters and videos from “The Karamazov Brothers” by Pir’ev, “Anna Karenina” by Zarkhi, “ Hamlet “ by Kozinzev and other films. An equal importance is given to the materials of “War and Peace”, masterpiece by Bondarchuk. Half of them are sketches of the screenplay for the Battle of Barodino. In the exhibition, a separate section is devoted to Italian-Soviet film production, which had already started in 1964 with Giuseppe De Santis and Dmitry Vasilev, directors of “Italians good people”, dedicated to the Italian soldiers in Russia. In 1967 a specific agreement of film co-production was signed between Italy and Russia, a novelty for the work of the film. Posters and staff such films such as “Waterloo” by Bondarchuk, who received the David di Donatello Awards in 1971, “Unbelievable Adventures of Italians in Russia” by Ryazanov, which was very successful in Russia, “The Red Tent” by Kalatozov, inspired by the events of the polar expedition of the airship Italy, commanded by General Umberto Nobile, are shown in the exhibition. The materials of film distribution history in the Italian cinema in Russia and rare footage of Mosfilm collection complete the exhibition.
BRASILERUSSIAINDIACINASUDAFRICAART
BRICSArt Festival Omaggio a Cora Coralina e a Mansueto Bernar-
di, passeggiando per Asolo, con soste in Brasile, Russia, India, Cina, Sudafrica e Italia
“In quella parte della terra prava italica, che siete tra Rialto e le fonti di Brenta e di Piava” (Dante, Paradiso IX 25-27) si eleva la città di Asolo: collocata su dolci colline, vanta un secolare ricchissimo patrimonio di storia, arte e suggestive dimore scelte da famosi personaggi nazionali ed internazionali. Fiorenti attività artigianali si sono da sempre sviluppate, tramandando stili e tecniche; molte anche le imprese operanti nell’asolano che sono conosciute in tutto il mondo. Ecco perché la città di Asolo possiede quelle potenzialità attrattive e funzionali per accogliere promuovere il progetto BRICS Art Asolo, che, con le sue varie discipline dal cinema alla musica, dalla poesia alla pittura, dalla danza alla fotografia, sia il luogo dove vivere, assaporare e trarre ispirazione. Ed Asolo è il luogo ideale per diventare il catalizzatore di idee, dove il tempo scorre con i ritmi propri, dove passato, presente e futuro si fondono in un’unica dimensione. In questa edizione del Festival, la sezione BRICSArt sarà dedicata all’Arte della Poesia: le letture delle opere di famosi poeti brasiliani, russi, indiani, cinesi e italiani riempiranno le vie e i luoghi più significativi di Asolo.
Tribute to Cora Coralina and to Mansueto Ber-
nardi, walking through Asolo, with stops in Brazil, Russia, India, China, South Africa and Italy
“In that part of the vicious Italian land which lays between Rialto and the founts of Brenta and Piave” (Dante, Paradiso IX 25-27) stands the town of Asolo: located on gentle hills, it vaunts an extraordinarily rich heritage of history, art and suggestive residences chosen by famous national and international personalities. Thriving handicraft activities have always been developed, handing down styles and techniques; many companies operating in the Asolo area are also known worldwide. That’s why the city has the attractive and functional potential to host and promote the BRICSArt project. Asolo, that, with its various disciplines, from cinema to music, from poetry to painting, dance and photography, becomes the place to live, to taste and be inspired. Asolo it’s also the ideal place to become a catalyst for ideas, where time flows with rhythms of its own, where past, present and future merge in a single dimension. In this edition of the Festival, the BRICSArt section will be dedicated to the Art of Poetry: readings of the works of famous Brazilian, Russian, Indian, Chinese and Italian poets will fill the streets and the most significant places of Asolo.
Cora Coralina Donne e poesia
Con la straordinaria partecipazione della delegazione ufficiale di Goiás (BR), la 34^ edizione dell’ArtFilmFestival Asolo è onorata di dedicare la serata di apertura, e i vari incontri poetici che si svolgeranno durante la settimana, a Cora Coralina (1889-1985): poetessa, ma anche moglie e madre, non tenne mai separati tra loro questi tre aspetti di sè, ma vi si riconobbe e si ispirò a essi per tutta la sua longeva esistenza. Originaria proprio di Goiás, Cora Coralina, al secolo Ana Lins dos Guimarães Peixoto , spicca nel panorama poetico brasiliano, e in quello internazionale, con la sua poetica del quotidiano, sviluppata attraverso parole semplici, ma con un approccio analitico costante al suo ruolo sociale e all’interpretazione del proprio lavoro letterario. “Mia cara amica Cora Coralina: Il tuo Vintem de Cobre è, per me, moneta d’oro e di un oro che non soffre le oscillazioni di mercato. E’ una poesia delle più comunicative e dirette che abbia mai letto ed amato. Che ricchezza di esperienza umana, che sensibilità speciale e che lirismo identificato con fonti di vita! Aninha oggi non è solo nostra. E’ patrimonio di tutti noi che siamo nati in Brasile e amiamo la poesia […]” (Da una lettera del poeta Carlos Drummond de Andrade, che, pur non conoscendola personalmente, era un grande estimatore della sua produzione poetica e che contribuì a renderla una delle autrici più conosciute ed amate del Brasile). Oltre che nelle performance poetiche nel corso della serata di apertura del Festival, Cora Coralina sarà la protagonista principale anche degli incontri e delle passeggiate per Asolo del BRICSArt Festival. In quel caso, la lettura delle sue poesie sarà accompagnata da quella di testi selezionati del panorama letterario russo (a cura di Tatyana Alexenko), indiano (a cura di Pratishtha Singh), cinese (a cura di Yunnia Yang) e italiano (a cura di Antonio Facchin) e a una piccola, ma significativa selezione di autrici sudafricane (a cura di Maria Scarogni). Muovendosi per la città, oltre alle figure poetiche in sé, verrà dunque omaggiata anche la splendida cornice architettonica e paesaggistica dell’asolano. Personalità come Ada Negri ed Eleonora Duse, Umberto Saba ed Eugenio Montale, Dingo Valeri e Andrea Zanzotto accompagneranno il pubblico lungo sanpietrini e strade ormai coperte di foglie.
With the extraordinary participation of the Goiás ‘ delegation (BR), the 34th edition of ArtFilmFestival Asolo is honored to dedicate the opening night, and the various poetic meetings that are going to be presented during the week, to Cora Coralina (1889 - 1985): poet, but also wife and mother, who never separated these three aspects of herself, but acknowledged them and from which she took inspiration throughout her long-lived existence. Born in Goiás, Cora Coralina stands out in the Brazilian poetic scene, and in the international one, with her poetry of everyday life, developed through simple words, but with a consistent analytical approach to her social role and to the interpretation given to her literary works. “My dear friend Cora Coralina: Your Vintem de Cobre is, for me, gold coin, a gold that does not suffer from the fluctuations of the market. It is one of the most direct and conveying poems I’ve read and loved. Such richness of human experience, such special sensitivity and lyricism that identifies with sources of life! Aninha today is not just ours. She’s heritage of all of us born in Brazil and of all those who love poetry [...] “ (From a letter by the poet Carlos Drummond de Andrade, who, despite not knowing her personally, was a great admirer of her poetry and who helped to make her one of the best known and loved authors of Brazil). As well as in the poetic performances during the opening night of the festival, Cora Coralina will be the main protagonist in the meetings and walks of the Asolo BRICSArt Festival. In that case, the reading of her poems will be accompanied with selected ones from the Russian literary scene (curator: Tatyana Alexenko), Indian (curator: Pratishtha Singh), Chinese (curator: Yunnia Yang) and Italian one (curator: Antonio Facchin) and, also, a small but significant selection of South African female poets (curator: Maria Scarogni). Therefore, while moving around the city, in addition to the poetic figures themselves, Asolo’s splendid architectural setting and landscape will also lauded. Personalities such as Ada Negri and Eleonora Duse, Umberto Saba and Eugenio Montale, Dingo Valeri and Andrea Zanzotto will guide the audience along cobblestones and streets now covered with leaves.
Mansu
ueto Bernardi Pagnano d’Asolo 1888 - Veranópolis 1966
Il grande poeta Mansueto Bernardi, nato a Pagnano d’Asolo nel 1888 e spentosi a Veranópolis nel 1966, non può essere inserito in una tendenza letteraria precisa. Influenzato anche dal simbolismo ideale, ha posto alla base della percezione estetica il proprio gusto personale, anche se mai svincolato da un profondo senso religioso, quasi predicatorio, derivato dal vicinissimo rapporto e dalla profonda condivisione degli ideali francescani. La sua poetica evolve da un’iniziale tendenza “crepuscolare” verso una visione più luminosa e propositiva, di esaltazione della terra e della natura, delle montagne e di tendenza al divino. Non solo letterato, Mansueto Bernardi è anche fondatore, con altri, del Globe Magazine, di cui è stato direttore tra il 1918 e il 1930, e CEO di Globe Bookstore. Come politico, tra le altre cose, è stato esponente di gabinetto del presidente della provincia nel 1917 e Segretario della Presidenza di Stato nell’anno successivo. Ha inoltre ricoperto la carica di sindaco di São Leopoldo dal 1919 al 1923, dapprima per nomina, successivamente per elezione, grazie a un’amministrazione oculata e intelligente. Mansueto Bernardi fu, dunque, poeta di particolarissima ispirazione, pilastro dello storico legame che unisce le terre venete e quelle sudamericane, oltre che amato e brillante uomo politico. A lui siamo orgogliosi di dedicare un incontro in Sala Consiliare del municipio di Asolo, la sera del 6 Novembre. The great poet Mansueto Bernardi, who was born in Pagnano d’Asolo in 1888 and died in Veranópolis (BR) in 1966, can not be placed in a precise literary trend. He was influenced by idealistic symbolism, but he put his own taste at the base of the aesthetic perception, though his work is never free from a deep religious sense, almost preachy, derived from the very close relationship and deep sharing of Franciscan ideals. His poetry evolved from an initial “decadent” tendency, towards a brighter and more active vision, of exaltation of the earth and nature, the mountains and a strive towards the divine. Not just a literate man, Mansueto Bernardi is also founder, with others, of Globe Magazine, of which he was director between 1918 and 1930, and CEO of Globe Bookstore. As a politician, among other things, he was member of the cabinet of the president of the province in 1917 and Secretary of State of the Presidency in the following year. He also served as mayor of São Leopoldo from 1919 to 1923, appointed at first, but then elected thanks to an attentive and intelligent administration. Mansueto Bernardi was, therefore, a poet of unique inspiration, a pillar of the historic link between Veneto and South America, as well as a beloved and brilliant politician. To him, we are proud to dedicate a meeting in the Council Chamber of the Town Hall of Asolo, on November 6th.
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SEDI ESPOSITIVEB / EXHIBITIONS SITES: FOYER DEL TEATRO DUSE, ASOLO APERTO DAL 30 OTTOBRE AL 7 NOVEMBRE OPEN FROM OCT 30TH TO NOV 7TH SEMPRE DURANTE EVENTI E PROIEZIONI ALWAYS DURING EVENTS AND SCREENINGS
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L’INGRESSO AGLI EVENTI È GRATUITO FINO AD ESAURIMENTO POSTI. FREE ADMISSION UNTIL ALL THE SEATS ARE SEATED.
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I FILM VENGONO PROIETTATI IN VERSIONE ORIGINALE, CON SOTTOTITOLI IN ITALIANO E/O IN INGLESE. MOVIES WILL BE SCREENED IN THEIR ORIGINAL VERSION, WITH ITALIAN AND/OR ENGLISH SUBTITLES IL PROGRAMMA PUÒ SUBIRE VARIAZIONI. PER AGGIORNAMENTI CONSULTARE IL SITO WWW.ARMONIOSOLABIRINTOASOLANO.IT O LA PAGINA FACEBOOK DI ALA ARMONIOSO LABIRINTO ASOLANO THE PROGRAM CAN BE SUBJECTED TO VARIATIONS. UPDATES AVAILABLE ON WWW.ARMONIOSOLABIRINTOASOLANO.COM AND ON FACEBOOK AT ALA ARMONIOSO LABIRINTO ASOLANO
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CAFFÈ CENTRALE
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TAPPO BAR
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INAUGURAZIONE, PROIEZIONI, EVENTI TEATRALI E MOSTRA FOTOGRAFICA
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