CENTRO MASTERMIND

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ASSOCIAZIONE

CENTRO - MASTERMIND Formazione per genitori

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ASSOCIAZIONE CENTRO - MASTERMIND “Nel cuore della mente” Castelfranco Veneto (TV) C.F. 90078100264 email. info@centromastermind.it Tel. 346 7333088 CENTROMASTERMIND.IT


ASSOCIAZIONE CENTRO - MASTERMIND Formazione per genitori


MASTERMIND ARMONIA IN FAMIGLIA • Intesa della coppia • Benessere sessuale • Sostegno alla genitorialità • Gestione dei conflitti • Accompagnamento per le separazioni

CHI SIAMO? Il Centro-MasterMind è un team di Psicologi, Psicoterapeuti e collaboratori con competenze trasversali e integrate. Propone percorsi personalizzati rivolti al singolo, alla famiglia e al gruppo, offrendo la possibilità di essere seguiti in parallelo da più professionisti, per una qualità di vita migliore.

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PSICOTERAPIA INFANZIA E ADOLESCENZA • Ludoterapia • Accompagnamento nelle fasi evolutive • “Mal di pancia” e somatizzazioni • Sentimenti ed emozioni • Affetti e relazioni

PSICOTERAPIA BREVE • Gestione dell’ansia e delle emozioni • Benessere psicosomatico • Rilassamento con tecniche immaginative • Supporto all’identità sessuale • Superamento del trauma con EMDR

VIVERE BENE LA SCUOLA • Prevenzione del disagio scolastico • Certificazioni DSA e BES • Riabilitazione e supporto didattico • Metodo di studio • Orientamento scolastico

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SERATE PER GENITORI

Proposte di serate divulgative e formative per genitori

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IL CENTRO MASTERMIND Il Centro-MasterMind è un team di professionisti qualificati in diverse discipline, che offre la possibilità di intervenire sul piano emozionale, fisico e mentale, per arrivare ad acquisire tutti gli strumenti che favoriscono le condizioni ottimali per stare bene con se stessi e con gli altri. Propone percorsi personalizzati rivolti al singolo, alla famiglia e al gruppo, offrendo la possibilità di essere sostenuti in parallelo da più professionisti, per una qualità di vita migliore. Il benessere psicologico migliora la qualità di vita e aiuta a prevenire possibili disagi nel rapporto con il proprio corpo, con le proprie emozioni, con se stessi e con gli altri. La ricerca del proprio benessere promuove la crescita personale e migliora le relazioni tra le persone: esistono possibilità diverse di risolvere difficoltà nelle relazioni e di affrontare gli eventi stressanti. Con l’aiuto dell’esperto si possono osservare le situazioni da più punti di vista imparando l’utilizzo di strategie di intervento efficaci e diversificate. L’aiuto dello specialista favorisce le condizioni psicologiche e mentali ottimali che permettano di stare bene con se stessi e con gli altri, di prendere decisioni migliori attraverso le tecniche del problem solving, di realizzare se stessi e raggiungere i propri obiettivi, anche imparando a gestire le proprie emozioni.


LE NOSTRE PROPOSTE Le proposte illustrate rappresentano una parte delle numerose serate a tema che negli anni sono state richieste direttamente dai genitori e dalle scuole ai professionisti del Centro-MasterMind. La collaborazione con i genitori e la scuola è sempre fonte di nuove tematiche e gli argomenti ed i titoli possono essere concordati di volta in volta in base ad esigenze specifiche. Alcuni argomenti vengono sviluppati in più moduli. Le serate aperte ai genitori e insegnanti possono essere svolte presso l’aula magna della scuola di riferimento o in strutture annesse e autorizzate a questo scopo. L’orario viene concordato con il relatore in base alla disponibilità dello stesso, alla disponibilità della stanza e all’affluenza. I costi sono da definirsi di volta in volta.

Si sottolinea che le serate non sono mai solo frontali e teoriche, ma accolgono dei momenti pratici, dei video, questionari didattici per il pubblico ed altro, allo scopo di rendere la serata piacevole e i contenuti più chiari e fruibili fin da subito.

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INTRODUZIONE E’ molto importante per il bambino poter contare su una o più persone adulte che riescano a riconoscere i suoi bisogni, le sue emozioni, i suoi talenti e le sue richieste d’aiuto e si può essere genitori in grado di decifrare, tradurre e comprendere tutto ciò perché in ogni adulto è insito il desiderio di vivere un buon rapporto con i propri figli.

Ogni bambino impara a capire e valutare se stesso attraverso lo sguardo dei genitori, l’immagine che pian piano si costruisce di sé è riflessa nello specchio della relazione con le figure di riferimento.

L’Associazione Centro-MasterMind nasce proprio dall’esigenza di sviluppare e approfondire tutti i temi che portano ad aumentare il benessere del singolo, della coppia, della famiglia o del gruppo; dedicando molta attenzione alla genitorialità con formazione e aggiornamento continui. Dallo scambio fra professionisti emerge da sempre la consapevolezza che ogni adulto può ricoprire un ruolo di accudimento e diventare un buon educatore, soprattutto quando affronta la genitorialità come progetto di crescita e di apprendimento per imparare l’arte di essere genitori. I percorsi e le serate di aggiornamento che l’Associazione Centro-MasterMind propone e supporta riguardano in modo particolare alcune funzioni insite nell’essere genitori come la funzione affettiva, la funzione protettiva, la funzione normativa.

Per L’Associazione Centro-MasterMind gli incontri con i genitori e gli insegnanti diventano momenti di condivisione costruttiva di contenuti e di confronto.

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AREE TEMATICHE TAPPE DI SVILUPPO E AUTONOMIE

COME COMUNICANO I BAMBINI

• Come aiutare un figlio ad essere più autonomo • Le regole e i ‘NO’ che fanno bene • A piccoli passi: lo sviluppo psicomotorio

• Come si sviluppa il linguaggio nella prima infanzia • L’importanza del gioco nel bambini • Facciamo un disegno • Le favole che parlano ai bambini

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RELAZIONI IN FAMIGLIA

APPRENDIMENTO A SCUOLA

• Ruolo della mamma nella relazione tra fratelli • SOS capricci • Adolescenza...aiuto! • Perchè mio figlio non mi ascolta • Interventi efficaci: la comunicazione assertiva

• E se fosse dislessia • Mamma, che compiti! • Uffa, come mai non ci riesco: Difficoltà nell’apprendimento • Studiare: come? Strategie per uno studio attivo ed efficace


AFFETTIVITÀ E SESSUALITÀ

ANSIA A SCUOLA

• Come spiego l’amore a mio figlio • Parlare di sessualità con i figli • Pubertà e cambiamenti

• Ansia a scuola, come affrontarla • Non voglio andare a scuola! Riconoscere i segni del disagio scolastico • Bullismo e cyberbullismo

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DIPENDENZE

IL BAMBINO IN DIFFICOLTÀ

• Cibo: amico verso nemico • Massì... è solo uno spritz! • Siamo social :) Nuove tecnologie e relazioni 2.0 • Differenza tra amore e dipendenza affettiva

• Lupo o agnello • Il bambino difficile • L’iperattività nell’infanzia

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COME AIUTARE UN FIGLIO AD ESSERE PIÙ AUTONOMO Relatore: DOTTORESSA FABIOLA SCARPETTA

OBIETTIVI: • Individuare il giusto equilibrio tra protezione e conquista • Capire come gestire i momenti critici • Arrivare assieme a definire “il meglio” per il proprio figlio

A chi non è mai successo di pensare che il proprio figlio stava crescendo troppo in fretta? Che avremmo voluto godercelo piccolo e che purtroppo alcuni momenti non tornano più? Nella speranza di vivere appieno l’infanzia dei nostri figli, ci troviamo spesso combattuti tra il desiderio di preservarli dalle delusioni e dalle fatiche che la crescita prevede e quello di volerli vedere invece autonomi e in grado di gestirsi la loro quotidianità. L’equilibrio tra questi due opposti non è facile da trovare e i possibili errori nei quali incappare sono molti. Durante questa serata verranno affrontate oggettivamente le tappe di sviluppo dell’autonomia del bambino e verranno illustrate alcune strategie per accompagnarlo coi suoi tempi durante la crescita.

TEMI: • Conoscere le tappe evolutive che affronterà il proprio figlio • Iperprotettività versus iper-richiestività • Saper osservare il proprio bambino e le sue competenze • Incoraggiare alla crescita senza fretta • Spazio alle richieste del pubblico

TARGET Nido - Infanzia 13


OBIETTIVI:

LE REGOLE E I “NO” CHE FANNO BENE Relatore: DOTTORESSA SARA BASSO I figli hanno bisogno di una direzione da seguire, troveranno sempre durante la loro crescita regole e norme da rispettare. Ma dove e da chi imparano i figli?

• Individuare quali sono le regole adatte per l’età del proprio figlio • Imparare a gestire meglio le reazioni del proprio figlio • Definire perché sono importanti le regole e quali sono le modalità più efficaci per trasmetterle • Capire come si può trovare un punto d’incontro tra genitori che non condividono le stesse regole

La prima “scuola di regole” è la famiglia e avere buone regole condivise è un fattore che aiuta lo sviluppo sano e armonioso dell’individuo. Può capitare, però, che i genitori fatichino a capire quali siano le regole da dare

TEMI:

ai figli, a volte rischiando di essere o troppo buoni o

• Approfondire l’importanza di adottare delle regole con i propri

troppo severi. Talvolta succede anche che i due genitori

figli e fornire indicazioni e suggerimenti utili per dare delle buone

non condividano le stesse regole e questo può creare

regole che vengano rispettate e condivise

dei momenti di conflitto. Inoltre, come si può condivi-

• Spazio alle richieste del pubblico

dere le regole anche con chi è esterno alla famiglia e si occupa dei figli? Questi gli argomenti di un incontro che accompagnerà i partecipanti nel delicato e controverso tema dei “no” che aiutano a crescere. 14

TARGET Nido - Infanzia - Primaria


A PICCOLI PASSI: LO SVILUPPO PSICOMOTORIO Relatore: DOTTORESSA FABIOLA SCARPETTA

OBIETTIVI: • Illustrare le varie tappe dello sviluppo psicomotorio del bambino • Sottolineare come lo sviluppo motorio sia legato agli apprendimenti scolastici • Conoscere le attività più adeguate ad un sano sviluppo delle abilità motorie, cognitive ed emotive

L’importanza di un corretto sviluppo psicomotorio permette ai bambini di vivere in maniera serena e completa la loro infanzia, sviluppando le capacità alla base dei successivi apprendimenti scolastici. Anche se il pediatra è sicuramente il punto di riferimento d’eccellenza per il riconoscimento di ritardi nello sviluppo motorio, essere informati sulle tappe evolutive permette ai genitori di agire anche in autonomia per stimolare la crescita del proprio bambino. Infatti, un ambiente facilitante e comportamenti mirati ad aiutare lo sviluppo in famiglia, giocano un ruolo rispetto all’apprendimento degli schemi motori di base. La crescita motoria, inoltre, continua fino all’età adulta e la scelta di attività sportive e gesti tecnici precoci può portare successivamente a insuccessi e fallimenti molto dolorosi e nocivi per l’autostima. Durante la serata verranno presentate tutte le tappe di sviluppo motorio, dai 0 ai 14 anni di vita.

TEMI: • Presentazione delle tappe motorie 0-3, 3-6, 6-9, 9-11, 11-14 • Caratteristica di ogni tappa di sviluppo: ambiente e genitore come supporto alla crescita • Le emozioni in gioco nello sviluppo: come stimolare atteggiamenti positivi rispetto al movimento anche in età scolare • Giochi intelligenti per bambini svegli: proporre alternative motorie a giochi tecnologici per trovare una mediazione tra il tradizionale e il moderno • Spazio alle richieste del pubblico

TARGET Nido - Infanzia - Primaria - Secondaria di 1’ grado 15


OBIETTIVI:

RUOLO DELLA MAMMA NELLA RELAZIONE TRA FRATELLI

• individuare a quali fattori è legato il comportamento di un genitore nei confronti di un figlio • Cogliere strategie di comunicazione educativa ed affettiva

Relatore: DOTTORESSA CESIA POLLONI

La famiglia comporta l’interazione di ruoli diversi ed è

TEMI:

importante mettere a fuoco come poter gestire al meglio

• Relazioni in famiglia: ruolo materno per le competenze

i rapporti: genitore-genitore, madre-figlio, madre–figlia, fratello-fratello, sorella-sorella, fratello- sorella.

comunicative e la gestione dei conflitti • Spazio alle richieste del pubblico

TARGET Nido - Infanzia - Primaria - Secondaria di 1’ grado Secondaria di 2’ grado 16


SOS CAPRICCI Relatore: DOTTORESSA FABIOLA SCARPETTA

OBIETTIVI: • Capire il significato del capriccio • Riflettere sul ruolo dell’adulto nella gestione del capriccio e le situazioni di rischio • Imparare a gestire questo momento in maniera calma ed efficace

Che cosa si intende per “capricci” e come li vivono i due protagonisti: adulti e bambini? Pianti, urla e grida disperate... calci, pugni e pizzicotti! Gli scatti d’ira dei bambini, più conosciuti come capricci, rappresentano per gli adulti comportamenti difficili da capire e da gestire che spesso minano la serenità familiare. Il capriccio, in realtà, è un fenomeno relazionale e prevede la presenza di un adulto per attuarsi. Il nucleo della serata ruoterà proprio attorno alle motivazioni del capriccio, alle reazioni emotive da cui scaturisce e che provoca nei genitori, al suo significato profondo e a come gestirlo in maniera efficace. La capricciosità verrà quindi letta come segnale di disagio e come tale vista, riconosciuta e accolta per essere contenuta e gestita dall’adulto.

TEMI: • Il capriccio come punta dell’iceberg • Il ruolo della famiglia • Emozioni in gioco • Strategie consigliate per la gestione del capriccio • Spazio alle richieste del pubblico

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OBIETTIVI:

ADOLESCENZA... AIUTO!!! Relatore: DOTTORESSA SARA BASSO Quando un figlio diventa pre-adolescente e poi adolescente i genitori si trovano di fronte a una sfida com-

• Capire quali sono i cambiamenti fisici e psicologici che avvengono durante l’adolescenza • Imparare a gestire i conflitti con il proprio figlio adolescente • Imparare a creare momenti di dialogo con i propri figli adolescenti

plessa: il loro figlio non è più un bambino ma non è ancora adulto e il rapporto con lui inevitabilmente cambia. I ragazzi adolescenti vivono emozioni forti, si affacciano al mondo con curiosità ma talvolta anche incoscienza, e vanno osservati e guidati in questa fase così complessa. Per il genitore si tratta di un difficile equilibrio tra comprendere, accettare, e rimanere un punto di riferimento per il figlio. Come gestire il rapporto con un figlio adolescente senza rinunciare al proprio ruolo di genitore? Come poter creare e mantenere un legame di fiducia reciproca? Conservare la propria componente educativa è fondamentale, ma l’adolescente richiede un ascolto diverso, mediante il quale vi è la possibilità di costruire un rapporto collaborativo e un dialogo sereno. 18

TEMI: • Come gestire la relazione con il proprio figlio che sta crescendo e si trova nella delicata fase dell’adolescenza • Spazio alle richieste del pubblico

TARGET Secondaria di 1’ grado - Secondaria di 2’ grado


PERCHÉ MIO FIGLIO NON MI ASCOLTA? Relatore: DOTTORESSA SARA BASSO

OBIETTIVI: • Come riuscire a comunicare con i propri figli, senza incorrere necessariamente in liti o scontri • Individuare quali atteggiamenti del genitore possono infastidire il figlio, e viceversa • Apprendere quali sono i vari tipi di comunicazione e gli stili comunicativi • Capire quali sono gli elementi fondamentali per una buona comunicazione

La comunicazione tra genitori e figli non è sempre facile, a volte può sembrare che in famiglia si parlino lingue diverse. Da una comunicazione difficile e non serena possono nascere liti e incomprensioni che diventano sempre più difficili da superare. Come si può avere una comunicazione efficace? È possibile riuscire a farsi ascoltare dai propri figli senza dover ripetere cento volte le stesse cose e senza che si finisca in un braccio di ferro interminabile? Quali possono essere le strategie per una comunicazione efficace? Imparando a individuare le potenzialità nella comunicazione genitori-figli, si apre la possibilità di renderla più fluida e meno faticosa. Comprendendo gli stili comunicativi individuali diventa possibile apprendere metodi efficaci per incoraggiare una comunicazione più serena e armoniosa in famiglia e con i propri figli.

TEMI: • Approfondire la tematica della comunicazione all’interno della famiglia • Spazio alle richieste del pubblico

TARGET Nido - Infanzia - Primaria - Secondaria di 1’ grado Secondaria di 2’ grado 19


INTERVENTI EFFICACI: LA COMUNICAZIONE ASSERTIVA Relatore: DOTTORESSA ROBERTA MAIELI

OBIETTIVI: • Entrare in sintonia con gli altri membri delle famiglia quando si parla • Capire cos’è l’assertività e come utilizzarla al meglio nella comunicazione interpersonale • Riconoscere le differenze tra comunicazione assertiva, passiva e aggressiva • Come gestire le situazioni stressanti usando l’assertività

Saper comunicare efficacemente in famiglia può rendere la vita decisamente più semplice e serena. L’assertività può essere in quest’ambito uno strumento estremamente importante e prezioso: essa permette infatti di difendere i propri diritti, quando necessario, e di esprimere i propri sentimenti e le proprie idee con coerenza senza comunque prevaricare le opinioni altrui, mancando di rispetto ai propri familiari. Inoltre, saper esprimere se stessi in famiglia efficacemente diventa un passaggio fondamentale per instaurare relazioni durature, sincere e appaganti anche al di fuori del nucleo familiare stesso.

TEMI: • Fornire indicazioni e suggerimenti relativi all’importanza di adottare uno stile assertivo in famiglia • Spazio alle richieste del pubblico

TARGET Nido - Infanzia - Primaria - Secondaria di 1’ grado - Secondaria di 2’ grado 20


COME SI SVILUPPA IL LINGUAGGIO NELLA PRIMA INFANZIA Relatore: DOTTORESSA NATALIA PANTANO

OBIETTIVI:

Il linguaggio è una delle grandi conquiste dei bambini perché è una potente forma di comunicazione con gli altri che, per la sua natura di codice simbolico aperto, soggetto a regole e fortemente strutturato, allarga enormemente le loro possibilità di relazione e di pensiero.

• Fornire informazioni sullo sviluppo del linguaggio, esplicitando quali sono le tappe che un bambino raggiunge mano a mano che evolve • Evidenziare le interazioni tra lo sviluppo psico-affettivo, le competenze comunicative e sociali, le capacità cognitive e la strutturazione della funzione linguistica • Sottolineare il ruolo dell’ambiente quale promotore dello sviluppo del linguaggio del bambino • Descrivere quali condizioni relazionali e situazionali favoriscono gli scambi comunicativi e linguistici e offrono sostegno al bambino che sta imparando a parlare

I genitori attendono con trepidazione di sentire pronunciare la prima parola dal proprio figlio e, quando ciò accade, ne sono gratificati e inorgogliti. A volte, però, può capitare che la parola attesa tardi ad arrivare, che il proprio figlio parli meno dei suoi coetanei o che si esprima con difficoltà, creando perciò preoccupazione, senso di impotenza, rabbia. Sapere come si sviluppa normalmente il linguaggio, conoscere quali possono essere le cause di un possibile ritardo e ricevere informazioni utili ad aiutare il proprio bambino in difficoltà può ridurre l’ansia e, spesso, portare alla risoluzione del problema.

TEMI: • Il discorso si focalizza sul percorso di costruzione del linguaggio da parte del bambino e sul ruolo che l’adulto che si prende cura di lui, sia esso genitore, familiare, educatore..., può avere per favorirlo e sostenerlo • Spazio alle richieste del pubblico

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OBIETTIVI:

L’IMPORTANZA DEL GIOCO NEL BAMBINO Relatore: DOTTORESSA SARA BASSO

Il gioco è un’attività fondamentale per il bambino poiché

• Capire cosa può emergere dal gioco di un bambino • Individuare quali giochi sono più adatti durante le diverse fasi evolutive • Fornire dei consigli su come si può giocare con il proprio figlio • Illustrare l’importanza del gioco come opportunità di crescita per il bambino

favorisce la crescita, aiutando a sviluppare competenze psicologiche, emotive e cognitive; oltre ad essere un mezzo d’interazione con i genitori, i fratelli e i compagni. Il gioco dunque è una forma di comunicazione all’interno della quale il bambino manifesta se stesso, le sue fantasie, i suoi interessi, le sue paure. Esso aiuta a conoscere molto di un bambino e diventa uno strumento creativo, di espres-

TEMI: • L’importanza del gioco nel bambino, cosa si può comprendere dal gioco e quali sono i giochi più adatti e utili alla crescita e allo sviluppo • Spazio alle richieste del pubblico

sione della propria persona, oltre che essere un’attività relazionale che può avere norme e regole che si acquisiscono con l’età. Il gioco aiuta la mente del bambino a strutturarsi ed è importante per l’adulto poter riconoscere la ricchezza di quanto viene espresso al suo interno. Inoltre può diventare un’attività da inserire nella quotidianità familiare come forma alternativa di dialogo e condivisione per tutti i membri. 22

TARGET Nido - Infanzia - Primaria


FACCIAMO UN DISEGNO Relatore: DOTTORESSA SARA BASSO

OBIETTIVI: • Conoscere le tipologie di disegni in base all’età del bambino • Comprendere quali sono i meccanismi implicati nel disegno del bambino • Capire cosa può comunicare il disegno del proprio bambino

I bambini, a volte, possono fare fatica a comunicare attraverso le parole. Spesso la loro modalità comunicativa principale passa attraverso il corpo, i comportamenti e le attività espressive e di gioco. Il disegno è una forma di comunicazione nella quale i bambini fin da piccoli si trovano a loro agio, possono creare e inventare nuovi mondi, oppure rappresentare ciò che a loro è più caro o un’esperienza che hanno vissuto con particolare emozione. Attraverso il disegno il bambino può esprimere se stesso e la sua visione del mondo. Il disegno può anche essere un mezzo per esprimere paure e angosce, e questo processo può essere utile per superare momenti di ansia e difficoltà. Come poter comprendere i disegni dei propri bambini, quali chiavi di lettura poter acquisire per avvicinarsi a questa modalità espressiva così potente e carica di significati.

TEMI: • Il disegno come forma di comunicazione del bambino: temi e significati • Spazio alle richieste del pubblico

TARGET Nido - Infanzia - Primaria 23


OBIETTIVI:

LE FAVOLE CHE PARLANO AI BAMBINI Relatore: DOTTORESSA CESIA POLLONI Raccontare o leggere delle fiabe ai bambini è fonda-

• Sapere perché è importante continuare a leggere le fiabe ai propri figli • Costruire narrazione e fiabe su misura per il proprio bambino • Capire come agiscono le fiabe nella mente del bambino • Capire come la lettura della fiaba può consolidare il rapporto tra bambino e genitore

mentale per la loro crescita perché già dai 6 mesi di età un neonato è capace di ascoltare e partecipare alla narrazione.

TEMI: • Narrazione e favola nello sviluppo della personalità e delle abilità relazionali, affettive, cognitive del bambino • Spazio alle richieste del pubblico

TARGET Nido - Infanzia - Primaria - Secondaria di 1’ grado 24


E SE FOSSE DISLESSIA? Relatore: DOTTORESSA FABIOLA SCARPETTA

OBIETTIVI: • Capire cosa sono i DSA e come si manifestano • Quando attivarsi per una valutazione clinica • Conoscere quali sono i percorsi possibili di potenziamento dei pre-requisiti della letto-scrittura, sia all’interno dei percorsi scolastici che familiari

I disturbi dell’apprendimento sono una realtà pervasiva nelle nostre classi. Ma come possiamo prevederli per contenerne la gravità? Le caratteristiche specifiche di questi disturbi sono tali da permettere un riconoscimento precoce di alcuni precursori presenti già alla scuola dell’infanzia. Nell’osservazione dello sviluppo del linguaggio, dello sviluppo motorio, dell’attenzione all’ambiente, del gioco, sia gli insegnanti che gli adulti di riferimento possono individuare alcuni segnali d’allarme. Come genitori si può quindi agire anticipatamente nel momento in cui alcuni precursori siano presenti prima dell’acquisizione della letto-scrittura e, in alcuni casi, intervenire in maniera mirata per limitare i danni (anche psicologici) che un disturbo scolastico comporta. Durante la serata si parlerà delle caratteristiche dei disturbi specifici di apprendimento, dei loro precursori e di alcune attività specifiche mirate a limitarne l’insorgere.

TEMI: • Le caratteristiche dei DSA • Il ruolo del corpo e della mente nei DSA • Precursori dell’insorgenza del disturbo di apprendimento • Come lavorare in maniera corretta sul potenziamento delle aree lacunose • Spazio alle richieste del pubblico

TARGET Infanzia - Primaria 25


MAMMA, CHE COMPITI! Relatore: DOTTORESSA FABIOLA SCARPETTA

OBIETTIVI: • Capire le motivazioni alla base dei conflitti legati ai compiti • Conoscere e riconoscere le strategie per gestire al meglio il momento pomeridiano dei compiti, in base alle caratteristiche del proprio figlio • Discutere assieme delle possibili routine legate al momento del compiti

Dal primo momento di ingresso alla scuola primaria, i compiti entrano a pieno titolo nella lista delle cose odiate dai bambini. Nel tentativo di aiutare e velocizzare questa richiesta scolastica, quindi, soprattutto le mamme si ritrovano a combattere un braccio di ferro estenuante e senza fine. Il piccolo studente temporeggia, si alza continuamente, cerca di cambiare discorso e, quando finalmente apre il quaderno, svolge le richieste in maniera frettolosa e senza porre attenzione. Con il passare degli anni e l’aumentare della mole di lavoro, la situazione tende a peggiorare, portando le madri all’esasperazione e i figli ad una continua arrabbiatura. La serenità del legame madre-figlio viene così spesso minata dai compiti, soprattutto quando l’unico momento di relazione diventa proprio quello dedicato al loro svolgimento. Durante la serata verranno affrontate alcune strategie specifiche per aiutare il genitore a sganciarsi dal ruolo di insegnante a domicilio, pur senza rinunciare ad aiutare il proprio figlio con i suoi doveri scolastici.

TEMI: • Utilità dei compiti scolastici • Suddivisione dei ruoli rispetto ai compiti: chi fa cosa • Il ruolo delle pause: quando farle e come gestirle • Osservazione delle fasi attentive del bambino e stesura di un planning quotidiano • Il setting dei compiti: come deve essere l’ambiente per facilitare e velocizzare l’apprendimento • Spazio alle richieste del pubblico

TARGET Primaria 26


UFFA, COME MAI NON CI RIESCO? DIFFICOLTÀ NELL’APPRENDIMENTO Relatore: DOTTORESSA FABIOLA SCARPETTA

OBIETTIVI: Il percorso scolastico di ogni ragazzo è segnato dal superamento di ostacoli connessi con l’apprendimento. Il successo è uno dei maggiori predittori di serenità nello studio e benessere in classe. Ma quando una difficoltà può diventare critica? Cosa possiamo fare per aiutare e favorire un sano successo? Durante la serata verranno discusse sia le caratteristiche di un disturbo dell’apprendimento (sia esso legato all’area linguistica oppure logica) per aiutare i genitori a riconoscerlo nella quotidianità, sia le emozioni legate ai continui insuccessi dovuti a tali difficoltà. Inoltre, verranno presentate alcune strategie per supportare il ragazzo durante lo

• Sapere cosa sono i disturbi specifici dell’apprendimento • Aiutare i genitori a riconoscere le difficoltà che il figlio può avere relative alla scuola • Capire quali meccanismi d’ansia possono nascere nel figlio • Illustrare alcune strategie per supportare efficacemente il proprio figlio nello studio a casa • Illustrare quale percorso può essere possibile per verificare l’eventuale presenza di un disturbo di apprendimento

studio e alcuni metodi specifici per rendere più efficace il momento dello studio a casa.

TEMI: • Cosa sono i disturbi specifici dell’apprendimento: caratteristiche, diffenze, precursori, segnali • Come è possibile riconoscere il DSA: dalla diagnosi alla riabilitazione • Come è il ragazzino con DSA: comportamento e carattere di un ragazzo con disturbo specifico dell’apprendimento • Comportamento del genitore per essere di supporto alle difficoltà del figlio: quando la scuola unisce invece che dividere • Spazio alle richieste del pubblico

TARGET Secondaria di 1’ grado - Secondaria di 2’ grado 27


STUDIARE: COME? STRATEGIE PER UNO STUDIO ATTIVO ED EFFICACE Relatore: DOTTORESSA ELENA ROSSO

OBIETTIVI: • Capire perché il proprio figlio fa tanta fatica nello studio e con scarsi risultati • Sapere quali accorgimenti è necessario adottare per creare un ambiente adatto allo studio • Capire l’importanza di una buona organizzazione per pianificare il tempo di studio e sostenere la concentrazione • Illustrare alcune strategie per rendere lo studio attivo

Piccoli accorgimenti possono fare la differenza, far risparmiare ore e condurre uno studente verso il successo scolastico. Spesso i ragazzi hanno abitudini che ostacolano un apprendimento proficuo e faticano anche il doppio per ottenere risultati scarsi. Cosa si può fare per rendere migliore lo studio a casa? Durante la serata saranno presentate alcune strategie per affrontare lo studio dei testi, ma anche consigli per favorire una buona organizzazione e concentrazione.

TEMI: • Capire come è possibile avere un metodo di studio efficace, per far risparmiare energie e tempo, verso il successo scolastico • Come organizzare tempo e spazio per favorire lo studio • Strategie di approccio attivo al testo per favorire la comprensione e la memorizzazione. Aspetti emotivi e motivazionali • Spazio alle richieste del pubblico

TARGET Secondaria di 1’ grado - Secondaria di 2’ grado 28


OBIETTIVI:

COME SPIEGO L’AMORE A MIO FIGLIO

• Capire quali sono le domande dei figli che mettono in difficoltà i genitori • Sapere cosa è meglio rispondere alla domanda: “Da dove nascono i bambini”? • Capire come si può spiegare la sessualità con parole semplici, senza dover inventare bugie

Relatore: DOTTORESSA LIA LAZZARO Spesso i genitori si trovano in difficoltà nel rispondere alle domande sul sesso poste dai loro figli: non sanno quanto dire e come dirlo. Inoltre ci si chiede: “Quando è opportuno parlare di sesso

TEMI:

con i figli?”

• Educare correttamente i propri figli alla sessualità

Il genitore dovrebbe spiegare la sessualità senza

Dall’evoluzione del proprio corpo all’amore, dall’amicizia

imbarazzi, ma neanche forzature: si deve imparare a

al sesso

parlare di sessualità con i propri figli con la stessa

• Spazio alle richieste del pubblico

naturalezza che si dedica agli altri discorsi. La parola-chiave nel contesto dell’educazione sessuale è questa: “rispetto”, sia per chi informa, sia per chi

TARGET Infanzia - Primaria - Secondaria di 1’ grado

riceve le informazioni. 29


OBIETTIVI:

PARLARE DI SESSUALITÀ CON I FIGLI Relatore: DOTTORESSA LIA LAZZARO

• Capire qual è il momento adatto per affrontare il tema della sessualità con i propri figli • Capire quali informazioni dare come genitore e quali invece è meglio che il ragazzo scopra da solo • Saper spiegare la differenza tra sessualità e intimità

Come affronto argomenti “caldi”, come i primi approcci alla sessualità e all’intimità, con mio figlio? Gliene devo parlare io o si confronterà coi suoi amichetti? Basta l’educazione sessuale che fanno a scuola? Indicazioni utili per come approcciarsi ai figli sul tema

TEMI:

della sessualità.

• Il compito educativo del genitore rispetto all’educazione alla sessualità, risorse e problematiche • Spazio alle richieste del pubblico

TARGET Infanzia - Primaria 30


PUBERTÀ E CAMBIAMENTI Relatore: DOTTORESSA LIA LAZZARO

OBIETTIVI: • Capire quali sono i cambiamenti fisici e psicologici della pubertà • Capire come relazionarsi con il proprio figlio senza che si creino liti e tensioni • Capire come, da genitori, mantenere una buona relazione con il proprio figlio che sta cambiando

Come ci si comporta con un figlio che sembra ancora un bambino, ma si atteggia da adolescente? Con quali cambiamenti fisici e psicologici si deve fare i conti come genitore? É utile fare alcune riflessioni su questo importante periodo di vita e di crescita e ricevere suggerimenti per mantenere una buona relazione.

TEMI: • Capire come cambia il proprio figlio durante un periodo delicato, la pubertà • Spazio alle richieste del pubblico

TARGET Secondaria di 1’ grado - Secondaria di 2’ grado 31


OBIETTIVI:

CIBO: AMICO vs NEMICO

• Quali funzioni può avere il cibo oltre a quelle nutritive • Conflitti familiari e cibo • Cibo e gratificazione emotiva

Relatore: DOTTORESSA CESIA POLLONI Consapevolezza genitoriale e ruolo educativo nella regolazione dell’alimentazione: simbologia e psicologia del rapporto col cibo. Il cibo, con i suoi rituali, può diventare depositario di una comunicazione in codice, non facile da tradurre e come qualsiasi comunicazione che viene dai nostri figli è importante accoglierla e cercare di capirla.

TEMI: • Capire quali sono i principali disagi nel rapporto col cibo e capire il ruolo delle emozioni nell’alimentazione • Spazio alle richieste del pubblico

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MASSÌ... È SOLO UNO SPRITZ! Relatore: DOTTOR LUCA ROSSI

OBIETTIVI: • Conoscere il fenomeno della dipendenza in adolescenza e quali sono i fattori di rischio • Capire qual è il limite tra uso sporadico e dipendenza • Come comportarsi se si scopre che il proprio figlio fuma o beve alcol

Negli ultimi anni l’età media nella quale un ragazzo beve alcolici o inizia a fumare è diminuita significativamente. Non è raro che già all’inizio delle scuole medie si verifichino episodi di questo tipo e la prevenzione diventa fondamentale, sia con i ragazzi, sia con gli adulti di riferimento. Come comportarsi se si scopre che il proprio figlio beve alcol o fuma una sigaretta? Come dialogare con i propri figli su questi temi? Cosa osservare e quando preoccuparsi? Acquisire strumenti per prevenire il fenomeno della dipendenza in adolescenza, mantenendo il giusto equilibrio tra essere troppo permissivi o troppo restrittivi. Comprendere quali sono i meccanismi per i quali i ragazzi sono attirati da alcol e sigarette, per sviluppare e consolidare un atteggiamento educativo adeguato.

TEMI: • Conoscere quali sono le dipendenze e i comportamenti a rischio in preadolescenza e adolescenza, approfondire le modalità di prevenzione sviluppando fattori di protezione adeguati • Spazio alle richieste del pubblico

TARGET Secondaria di 1’ grado - Secondaria di 2’ grado 33


OBIETTIVI:

SIAMO SOCIAL :) NUOVE TECNOLOGIE E RELAZIONI 2.0 Relatore: DOTTOR LUCA ROSSI

• Dare utili informazioni relativamente alle nuove tecnologie in particolare, come esse influenzano i bambini e i ragazzi nello studio e nelle relazioni interpersonali • Cosa è cambiato, dalle scorse generazioni a quella attuale, rispetto all’uso dei social network, pro e contro • Rispondere agli interrogativi e ai dubbi che i genitori hanno relativamente al corretto utilizzo delle nuove tecnologie

I nuovi interrogativi che nascono dall’uso sempre più massiccio dei social network aprono a riflessioni in merito alla loro “bontà”, dietro a imprescindibili vantag-

TEMI:

gi, si celano i rischi corrispondenti.

• Fornire ai genitori delle informazioni e delle strategie sul

Cosa significa essere bambini e adolescenti nell’era di

corretto utilizzo del social network, considerandone i

internet? Riflessioni e dati alla mano possono aiutarci

vantaggi ma anche i rischi

ad aumentarne la nostra consapevolezza e a muoverci

• Spazio alle richieste del pubblico

anche nella giungla delle app.

TARGET Primaria - Secondaria di 1’ grado - Secondaria di 2’ grado 34


DIFFERENZA TRA AMORE E DIPENDENZA AFFETTIVA Relatore: DOTTORESSA CESIA POLLONI

OBIETTIVI: • Capire la differenza tra amore, dipendenza affettiva, infatuazione, passione… • Legami e attaccamento nell’infanzia e sviluppo affettivo • L’amore e la relazione stabile

Amare e lasciarsi amare è l’arte della persona adulta: per costruire rapporti significativi non basta l’innamoramento o la cura genitoriale, servono impegno e gioia.

TEMI: • Legami di attaccamento e relazioni amorose: genitori e figli, partner e partner, amicizia, collaborazioni sociali • Spazio alle richieste del pubblico

TARGET Nido - Infanzia - Primaria - Secondaria di 1’ grado Secondaria di 2’ grado 35


OBIETTIVI:

ANSIA A SCUOLA: COME AFFRONTARLA

• Riconoscere quali sono le manifestazioni dell’ansia • Capire quali sono gli aspetti più critici per il proprio figlio legati alla scuola • Conoscere quali sono le strategie che permettono di gestire o di abbassare il livello di ansia a scuola

Relatore: DOTTORESSA SARA BASSO Sempre più di frequente la scuola è vissuta dai ragazzi con molta ansia. Il contesto scolastico richiede ai ragazzi molteplici sforzi e numerose sfide. Apprendere nozioni, rimanere attenti per lunghi periodi di tempo, organizzarsi lo studio a casa, sostenere le prove in classe, oltre a relazionarsi con i compagni e i docenti, e riuscire ad essere autonomi. Tutti questi passaggi possono generare molta ansia e i ragazzi possono sentirsi in difficoltà fino al punto da sviluppare dei veri e propri sintomi d’ansia (attacchi di panico, crisi d’ansia, fobia scolare, ecc..). Diventa fondamentale comprendere come vivono la scuola i ragazzi di oggi e quali sono gli aspetti per loro più critici legati alla scuola. Come capire se c’è una difficoltà legata all’ansia e quali sono le strategie per gestirla efficacemente. 36

TEMI: • Approfondire come si può manifestare l’ansia del proprio figlio nel contesto scolastico e capire come poterlo aiutare qualora stesse sviluppando un disagio profondo • Spazio alle richieste del pubblico

TARGET Primaria - Secondaria di 1’ grado - Secondaria di 2’ grado


NON VOGLIO ANDARE A SCUOLA! RICONOSCERE I SEGNI DEL DISAGIO SCOLASTICO Relatore: DOTTORESSA FABIOLA SCARPETTA

OBIETTIVI: • Capire come le difficoltà a scuola possono influenzare l’apprendimento e la frequenza scolastica • Capire cosa fare se il proprio figlio si rifiuta di andare a scuola • Sapere quali sono i segnali da cogliere per poter aiutare i propri figli • Capire cosa si può cominciare a fare per migliorare la situazione

I bambini e ragazzi trascorrono gran parte del loro tempo nel contesto scolastico, un ambiente per loro richiestivo che può metterli a dura prova sotto molteplici punti di vista. La scuola è luogo di apprendimento e di concentrazione, ma anche di crescita personale e sociale. Richiede l’acquisizione di diverse competenze e la capacità di fronteggiare situazioni di stress (come lo studio, le verifiche e le interrogazioni, le relazioni con i coetanei) non sempre facili da gestire. I ragazzi possono reagire involontariamente a questo stress con strategie di evitamento che implicano il desiderio di mollare. Un disagio di questo tipo può logorare l’apprendimento e la frequenza scolastica e in alcuni casi possono crearsi le condizioni per un vero e proprio rifiuto scolastico. Quali sono i segnali di malessere da cogliere nei ragazzi? Cosa si può fare per migliorare la situazione?

TEMI: • Riconoscere le difficoltà che i figli possono vivere a scuola per poterli comprendere e poter offrire loro un aiuto concreto • Spazio alle richieste del pubblico

TARGET Primaria - Secondaria di 1’ grado - Secondaria di 2’ grado 37


BULLISMO E CYBERBULLISMO Relatore: DOTTORESSA CESIA POLLONI

OBIETTIVI: • Conoscere cos’è il bullismo e le varie forme in cui esso si può presentare (tipo il cyberbullismo) • Capire come si può aiutare il proprio figlio se è vittima di bullismo • Capire come muoversi come genitore per prevenire atti di bullismo, se si capisce che c’è una situazione a rischio

“E se capitasse proprio a mio figlio di essere vittima di bullismo?” “E se fosse mio figlio il bullo?” Questa è la domanda che si pongono i genitori, trovandosi spesso impreparati. Dunque, è utile sapere come affrontare queste situazioni che sono sempre più frequenti tra i ragazzi, e sapere quali strumenti è possibile mettere in gioco come genitore.

TEMI: • Saper riconoscere i primi segni di bullismo e capire come gestire le situazioni a rischio • Spazio alle richieste del pubblico

TARGET Primaria - Secondaria di 1’ grado - Secondaria di 2’ grado 38


OBIETTIVI:

LUPO O AGNELLO? IL BAMBINO AGGRESSIVO Relatore: DOTTORESSA FABIOLA SCARPETTA

• Capire da cosa nasce un comportamento aggressivo nel proprio figlio, cosa lo scatena • Riconoscere la pervasività dei comportamenti aggressivi • Individuare delle strategie idonee per evitare l’emergere dei comportamenti aggressivi • Riflettere sulle risposte funzionali o disfunzionali rispetto all’atto aggressivo

Essere richiamati dalle insegnanti perché il proprio figlio presenta dei comportamenti aggressivi è un momento molto difficile per un genitore. Coesistono infatti la preoccupazione per le motivazioni di morsi e pugni, evidenti sintomi di un disagio profondo, e il senso di inadeguatezza come genitori. Ma l’aggressività in natura esiste ed ha un suo significato ben preciso. Durante la serata verranno illustrate le motivazioni emotive di comportamenti aggressivi e le reazioni sociali e familiari alle stesse. Verrà poi messo l’accento su strategie pro-sociali per evitare che tali

TEMI: • L’aggressività in natura: caratteristiche e funzioni • Le emozioni alla base dell’aggressività • Lettura psicologica di situazioni tipo • Giochi per lo sviluppo delle abilità sociali, per il contenimento degli atteggiamenti aggressivi • Come rispondere all’aggressività • Spazio alle richieste del pubblico

comportamenti si trasformino in un tratto di personalità del bambino. Inoltre, verranno chiarite alcune fasi dello sviluppo che maggiormente possono presentare come segno di disagio l’atto aggressivo.

TARGET Nido - Infanzia 39


OBIETTIVI:

IL BAMBINO DIFFICILE Relatore: DOTTORESSA FABIOLA SCARPETTA

• Conoscere le differenze e le caratteristiche dei disturbi comportamentali • Capire quali strategie non utilizzare per affrontare il problema • Individuare delle strategie utili per poter arginare l’emergere dei comportamenti difficili

Capita spesso che il tuo bambino non rispetti le regole? Oppure manifesti rabbia inappropriata, irritabilità o comportamenti provocatori? È bene saper riconoscere quando un’anomalia comportamentale manifesta le caratteristiche non di un semplice tempo evolutivo diverso, ma di un reale disturbo dello sviluppo. In tal senso i sentimenti di base che muovono questo comportamento saranno diversi, come anche le strategie per gestirli. Durante la serata verranno presentate con particolare attenzione la sindrome ipercinetica, i disturbi della condotta e i disturbi della sfera emotiva, sottolineando i comportamenti inefficaci e differenziandoli da strategie più funzionali.

40

TEMI: • Classificazione dei problemi di comportamento nell’infanzia ed esempi pratici e clinici supportati con materiale multimediale • Strategie utili e inutili per affrontare il problema • Spazio alle richieste del pubblico

TARGET Infanzia - Primaria - Secondaria di 1’ grado


L’IPERATTIVITÀ NELL’INFANZIA Relatore: DOTTORESSA FABIOLA SCARPETTA

OBIETTIVI: • Capire cosa vuol dire essere un bambino iperattivo • Individuare i segnali che possono aiutare i genitori a distinguere tra iperattività e vivacità • Riflettere su alcune strategie per aiutare il proprio bambino iperattivo nella quotidianità

L’ADHD, più comunemente chiamata iperattività, è un disturbo dell’età evolutiva che colpisce circa il 4% dei bambini. Essa è una sindrome caratterizzata da disturbi di attenzione, impulsività e ipercinesi, ossia incapacità di rimanere fermi. Soprattutto per questo ultimo sintomo, molto spesso si confonde erroneamente una sana vivacità con una destabilizzante iperattività. I risultati scolastici di questi bambini sono spesso negativi e, conseguentemente, la difficoltà da loro vissuta nel cercare di rimanere concentrati e fermi, li porta a stancarsi fino ad evidenziare ancora di più questi comportamenti. I risvolti emotivi possono essere devastanti. Il focus di questa serata sarà spiegare da dove può derivare l’ADHD, dove può portare il bambino (facendolo poi diventare un’adulto iperattivo), ma soprattutto a che segnali porre attenzione per individuarla precocemente.

TEMI: • Il mio bambino iperattivo: definizione e caratteristiche • Una giornata tipo per un bambino iperattivo: la quotidianità difficile • Indicatori precisi per la valutazione dell’ADHD • Strategie base per il contenimento del bambino iperattivo • Spazio alle richieste del pubblico

TARGET Infanzia - Primaria 41


I RELATORI

42

Dottoressa Fabiola Scarpetta

Dottoressa Sara Basso

Dottoressa Roberta Maieli

Psicologa e psicomotricista, si è

Psicologa e Psicoterapeuta, spe-

Psicologa Psicoterapeuta specializ-

specializzata nella riabilitazione dei

cializzata in Psicoterapia Dinamica

zata presso la Scuola di Psicoterapia

Disturbi Specifici di Apprendimento

Breve presso il C.I.S.S.P.A.T. di Padova

Clinica ad orientamento Psicodina-

utilizzando un protocollo motorio

e in ISTDP (Psicoterapia Intensiva

mico presso l’Università di Padova.

(Tep-Red). Si occupa di disturbi e

Dinamica Breve) presso il Master

Tratta in particolar modo disturbi di

difficoltà scolastiche ed è formatrice

Spai di Castelfranco Veneto (TV), core

Personalità e dell’Umore come ansia,

MIUR in corsi per insegnanti, per

training internazionale riconosciuto

depressione, attacchi di panico; segue

i quali lavora in sportelli scolastici

dalla IEDTA. Svolge la libera professio-

anche somatizzazioni e sostegno alla

aiutando la programmazione e l’inse-

ne presso il Centro-MasterMind di

genitorialità nel conflitto genitori-figli

rimento della didattica inclusiva nella

Castelfranco V.to (TV) dove lavora

e ai familiari di pazienti con disabilità.

quotidianità. Lavora prevalentemente

con i bambini e le loro famiglie, gli

E’ specializzata in tecniche ISTDP

con bambini di scuola dell’infanzia e

adolescenti e i giovani adulti, fornendo

(Intensive Short Term Dinamic

primaria e supporta i genitori promuo-

consulenza specialistica, supporto

Psycotheraphy). Lavora in libera

vendo tematiche d’attualità attraverso

psicologico e psicoterapia. È opera-

professione nell’area dell’adolescenza

serate promosse dalle differenti realtà

trice di Training Autogeno individuale

e dell’adulto come psicoterapeuta e

scolastiche. Coautrice di diversi

e di gruppo. È stata Tutor del Master

divulgatrice, progettando incontri for-

libri sulla disabilità e sulle differenti

Universitario di 2° livello in Genito-

mativi sulle tematiche di riferimento,

modalità di apprendimento, è attual-

rialità e Sviluppo dei figli a Padova.

organizzando e conducendo inizia-

mente specializzanda alla Scuola di

Ha collaborato con l’Università di

tive pedagogiche sulla Genitorialità,

Psicoterapia Funzionale Europea (SEF)

Padova e con le Aziende Ospedaliere

Assertività e Comunicazione per le

con sede a Padova.

di Padova e Camposampiero (PD) per

scuole primarie e secondarie. Roberta

attività cliniche e di ricerca scientifica.

svolge l’attività nello studio privato di

Le sue aree di intervento riguardano

Camponogara (VE) e collabora con il

in particolare: i disturbi dell’età evolu-

Centro-MasterMind di Castelfranco

tiva, i disturbi d’ansia e dell’umore, le

V.to (TV). Dal 2015 è socia S.P.A.I.,

situazioni di lutto e trauma.

Società Psicoterapia Analitica Integrata.


Dottore Luca Rossi

Dottoressa Cesia Polloni

Dal principio della sua carriera

Lavora come psicoterapeuta da più

favorisce il sollievo dalla sofferenza e

professionale si è concentrato

di trentacinque anni. Attualmente si

permette di accrescere le potenzialità

sull’utilizzo e l’approfondimento della

avvale della collaborazione di validi

specifiche di ciascuna personalità.

Psicoterapia Intensiva Dinamica Breve

colleghi con i quali ha creato un team

L’esperienza vissuta in ambito

(ISTDP) come modello terapeutico

di lavoro per poter offrire un servizio

professionale Le ha permesso di

principale. È membro, supervisore e

sempre più efficace e attento ai

verificare che un adeguato percorso

didatta della International Experiential

bisogni delle persone nelle varie fasi

di psicoterapia può incentivare le ri-

Dynamic Therapy Association (IEDTA);

dell’età dell’uomo.

sorse positive originarie della persona

vice-presidente dell’Associazione

Dopo la laurea in psicologia e il

oltre a favorire una sintonizzazione

Centro-MasterMind; organizzatore

tirocinio in una struttura che si

maggiore del singolo con l’ambiente

e docente del Master in ISTDP della

occupava dell’età evolutiva, ha

di vita e con le persone con cui

SPAI; membro fondatore di SPID-B Srl

conseguito diverse specializzazioni in

sperimenta relazioni, affetti, rapporti

(Sviluppo Psicoterapie Intensive Dina-

psicoterapia, senza mai trascurare gli

di vicinanza o di lavoro.

miche Brevi), società che si occupa di

aggiornamenti, per poter offrire alle

fornire servizi di psicoterapia breve su

persone un supporto psicologico il più

tutto il territorio nazionale, specializ-

possibile rispettoso dell’individualità

zata nella terapia breve per sportivi,

unica e irripetibile di ciascuno.

professionisti e agonisti; membro del

Da sempre lavora con la consa-

consiglio direttivo della SPAI (Società

pevolezza che ogni individuo ha in

di Psicoterapia Analitica Integrata).

se’, anche quando la sofferenza o il

Luca svolge la libera professione

disorientamento rende confusi, poten-

come Psicologi Psicoterapeuta a

zialità’ positive; ha potuto verificare

Padova e presso il Centro-MasterMind

inoltre, affrontando diverse esperienze

di Castelfranco Veneto (TV).

professionali, che un buon dialogo terapeutico, che si avvale di tecniche specifiche e mirate di psicoterapia,


I RELATORI

44

Dottoressa Natalia Pantano

Dottore Armando Bernard

Dottoressa Elena Rosso

Logopedista diplomata presso

Direttore del Centro Psicopedagogico

Laureata a Padova in Psicologia

l’Università di Padova; in seguito ha

“Casa San Martino” a Premaor di

dello Sviluppo e dell’Educazione con

conseguito il diploma in Pedagogia

Miane, già docente e dirigente

successiva formazione in Neuropsi-

Relazionale del Linguaggio presso

scolastico della scuola primaria

cologia, Disturbi dell’apprendimento,

l’Istituto Chassagny di Milano.

paritaria S. Maria Assunta di

Metodo Feuerstein.

Per diverso tempo ha svolto attività di

Valdobbiadene.

Ha maturato esperienza professio-

ricerca sullo sviluppo del linguaggio

Laureato in Missiologia ( Teologia

nale nell’area della disabilità e delle

infantile, in parte presso l’Istituto

della Missione) presso l’Università

difficoltà/disturbi dell’apprendimento

“Stella Maris” di Pisa, in parte presso

Pontificia Urbaniana di Roma.

collaborando con vari Centri privati/

il CNR di Fonetica dell’Università di

Diplomato Formatore in Campo

Associazioni nel Veneto.

Padova. Nella sua carriera lavorativa

Socio Educativo alla Scuola Superiore

Si occupa di valutazioni e interventi

si è occupata in primis di problema-

Internazionale di Scienze della

riabilitativi neuropsicologici/di poten-

tiche neuropsicologiche inerenti l’età

Formazione – UPS Venezia.

ziamento cognitivo per difficoltà sco-

adulta, in particolare di afasie.

Diplomato consulente coniugale e

lastiche, disturbi specifici dell’appren-

Successivamente, si è focalizzata

familiare ( Aiccef) e Mediatore

dimento, prerequisiti all’ingresso della

sulla percezione uditiva e si è dedica-

Familiare ( AEMeF) secondo la normati-

scuola primaria, difficoltà d’attenzione

ta per qualche tempo alla riabilita-

va UNI 11644 e del MISE (ministero)

e del comportamento, disabilità

zione delle sordità nell’adulto e nel

attualmente presidente della mede-

intellettive; supporto psico-educativo

bambino. L’esperienza professionale

sima per il Nord d’Italia e formatore

ai genitori.

più lunga, tutt’ora in corso, si colloca

accreditato aemef. Nei percorsi

nell’ambito delle problematiche di

individuali o di gruppo si avvale anche

sviluppo e delle patologie dell’età

della competenza in psicogenealogia

evolutiva, presso un Servizio di

e in rappresentazioni famigliari siste-

neuropsichiatria infantile, in cui presta

miche, inoltre è abilitato alla pratica

opera prevalente di valutazione e di

della Mindfulness modello Insight sia

cura, in piccola parte di prevenzione.

per adulti che per minori.


Dottoressa Lia Lazzaro Ha iniziato la sua carriera lavorativa

gli insegnanti prima, i genitori in un

circa 30 anni fa, dapprima in ambito

secondo momento ed infine i bambini/

ospedaliero (in qualità di Ostetrica

ragazzi, per accompagnarli nel per-

– Azienda Ospedaliera di Padova),

corso di informazione e di crescita.

formandosi nel contempo in Psicologia Clinico Dinamica (2006), per poi specializzarsi in Psicologia Clinica nel 2011 – abilitazione alla Psicoterapia. Negli ultimi 2 anni vi è stato il cambio lavorativo (Dirigente Psicologo Psicoterapeuta - presso il Servizio Età Evolutiva ULSS 1 Dolomiti – sede di Feltre). Nella sua formazione vi è anche un corso di 4 anni in Sessuologia Clinica (Iscritta dal 2011 presso la FISS – Federazione Italiana di Sessuologia Scientifica). La Dott.ssa Lazzaro ha avuto negli scorsi anni esperienza di Educazione alla Affettività e alla Sessualità presso le scuole primarie e secondarie di Padova e provincia, aderendo ad un progetto territoriale gestito dall’ASL di zona. Per questo progetto ha incontrato


ASSOCIAZIONE CENTRO - MASTERMIND “Nel cuore della mente” Castelfranco Veneto (TV) C.F. 90078100264 email. info@centromastermind.it Tel. 346 7333088 CENTROMASTERMIND.IT

46


Note:


STUDIO TESI & DESIGN ASOLO

ASSOCIAZIONE CENTRO - MASTERMIND Castelfranco Veneto (TV) • C.F. 90078100264 • Tel. 346 7333088 • info@centromastermind.it • CENTROMASTERMIND.IT


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