PRESENTAZIONE

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ALA - ARMONIOSO LABIRINTO ASOLANO



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SETTEMBRE 2016


FESTIVAL INTERNAZIONALE DEL FILM SULL’ARTE E DI BIOGRAFIE D’ARTISTA 35^ EDIZIONE - ANIMAE 10 giorni di proiezioni cinematografiche d’autore, première italiane e rassegne di grandi registi internazionali. Spettacoli di danza e teatro. Mostre d’arte, workshop di videoarte e regia creativa. Splendida Madrina la ricercatrice e parlamentare indiana Prati Singh. Due ospiti d’eccezione: il cavaliere del lavoro Mariano Volani, fondatore del Festival Oriente-Occidente, del MART di Rovereto e del Museo Nazionale Giuseppe Verdi, e il direttore d’orchestra indiano Zubin Mehta, conosciuto ed apprezzato in tutto il mondo per le sue doti artistiche ed il suo impegno umanitario. Ma soprattutto incontri, relazioni, parternarriati: è questa l’essenza di Asolo Art Film Festival; la sua vera forza, sono le persone. Capaci di promuovere la vera cultura del dialogo e della collaborazione, nel mondo. Il Festival Internazionale di Film sull’Arte di Asolo è la più antica rassegna al mondo dedicata ai rapporti tra cinema e arti figurative: fondata nel 1973 dalla giornalista e critica cinematografica Flavia Paulon, ha riscosso da subito uno straordinario prestigio internazionale, tanto da essere presa a modello da altre più giovani esperienze in tutto il mondo. Dopo un’interruzione alla metà degli anni ‘90, il Festival è ripreso su iniziativa di Attilio Zamperoni, mente fervidissima e instancabile promotore artistico, dapprima con l’associazione AIAF ed ora con ALAArmonioso Labirinto Asolano. Al suo impegno e alla sua amicizia dedichiamo questa edizione del Festival: che sia l’occasione per apprezzare eccellenti film sull’arte e opere di videoarte da tante differenti nazionalità, di registi noti e giovani promesse, talora proiettati per la prima volta in Italia; e che rappresenti in particolare un momento di incontro, di conoscenza, di confronto con culture e genti diverse, all’insegna di quel dialogo sovranazionale e intergenerazionale, che Attilio ci ha insegnato

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a coltivare come autentica risorsa per il futuro.


INTERNATIONAL FESTIVAL OF FILMS ON ART AND ARTISTS’ BIOGRAPHIES 35^ EDICTION - ANIMAE 10 days of art films, Italian premieres and exhibitions of great international directors. Dance and theatre shows. Art exhibitions and video-art workshops. The great Indian conductor Zubin Mehat as special guest, known and appreciated worldwide for his talent and his humanitarian commitment. Then, above all, meetings, relations and partnerships: this is the essence of Asolo Art Film Festival. People, able to promote our territory in the world, are its real strength. Asolo International Festival of Films on Art is the oldest festival dedicated to the relationships between cinema and figurative arts: founded in 1973 by film journalist and critic Flavia Paulon, it immediately gained an extraordinary international acclaim. After an interruption in the mid-90s, the festival started again thanks to Attilio Zamperoni, tireless cultural promoter, first with AIAF cultural association and currently with ALA. We dedicate this year’ edition to Attilio, to his commitment and his friendship: may it be a chance to enjoy many art films from many different countries, by established or upcoming directors. But especially may it be a moment of encounter, of knowledge and of debate between different cultures and different people, in the name of the cross-national and gross-generational dialogue that Attilio taught us to nurture as the only authentic resource for the future.


ANIMAE 35^ EDIZIONE - FESTIVAL INTERNAZIONALE DEL FILM SULL’ARTE E DI BIOGRAFIE D’ARTISTA L’etimologia della parola anima riconduce al concetto di soffio, vitale e spirituale, che pervade l’intero universo e racchiude l’essenza di una personalità: è insieme il Vento (che accarezza l’erba) e il Respiro; il Mondo (come volontà e rappresentazione), e il Soggetto, che riscopre il suo significato autentico soltanto nell’interazione, dialogica e spesso contraddittoria, con l’altro da sé. Sono moltissime le “anime” di questa 35 edizione di AsoloArtFilmFestival: l’Anima Econologica,che si invera in particolare nella rassegna di videoarte “Eco as a Verb”, curata da Yunnia Yang, nell’anteprima mondiale della rassegna dedicata da Prati Singh al pluripremiato regista indiano Mike Pandey e nelle strepitose perfomance coreografiche del gruppo Dancecology, un autentico rito di simbiosi organica con la Natura. L’Anima Cosmopolita, votata al dialogo e alla collaborazione tra culture, trova la sua più completa espressione negli eventi inerenti al progetto BRICS Art Asolo, che propongono un serrato e produttivo confronto tra le espressioni artistiche di Brasile, Russia, India, Cina, Sudafrica e ora anche Italia, attraverso proposte inerenti alle discipline del cinema e della musica, della poesia e della pittura, della danza e della fotografia. Quindi, nelle rassegne dei Festival del Cinema Russo, GO Film Festival e AVIFF, appuntamento consolidato il primo, originali gli altri nell’ambito di AsoloArtFilmFestival, tesi a far conoscere al pubblico italiano e straniero ospite ad Asolo le più interessanti tendenze della cinematografia internazionale, promuovendo l’istituzione di una rete di festival capace di valorizzare le peculiarità di ciascuna scuola in una prospettiva di confronto, che valichi i confini delle singole nazionalità.

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Nei tanti momenti di formazione, rivolti alle più giovani generazioni, quali le serate


in collaborazione con Fondazione Mazzotti e Fondazione Benetton Studi e Ricerche, e nelle importanti occasioni di riconoscimento dell’esemplarità di percorsi professionali di altissimo livello artistico e umanitario, con gli speciali Bettina Ehrhardt e le cerimonie di conferimento del Premio Flavia Paulon al Cav. del Lavoro Mariano Volani e del Premio Città di Asolo per il Dialogo tra le Culture al direttore d’orchestra indiano Zubin Mehta, si consolida l’Anima Intergenerazionale, che fin dalle sue origini ha caratterizzato AsoloArtFilmFestival, nel suo costante impegno a far dialogore tra loro Tradizione e Innovazione e a far partecipare di una proposta cinematografica, considerata appannaggio di pochi cultori, il pubblico di ogni età e preparazione. Soprattutto, attraverso la scelta di questo fil rouge, AsoloArtFilmFestival intende rendere doveroso tributo alla grande Anima di Attilio Zamperoni, colui che con il suo inesauribile impegno e la sua pervicacia ha saputo riscattare la rassegna dall’oblio, in cui era stata confinata sul finire dello scorso secolo, e farle nuovamente solcare, splendida Fenice, i più alti cieli del riconoscimento internazionale, riconfermandola quale manifestazione di prestigio e inarrivabile suggestione.

TUTTI GLI EVENTI SONO AD INGRESSO GRATUITO


ANIMAE 35^ EDICTION - INTERNATIONAL FESTIVAL OF FILMS ON ART AND ARTISTS’ BIOGRAPHIES The etymology of the word “anima” (soul) is connected to the concept of breath of life pervading the whole universe and it contains the essence of a personality: it is the Wind that shakes the grass and the Breath; the World (as will and representation), and the Subject, rediscovering its authentic meaning only in the interaction with what is different. There are so many “animae” in the 35th edition of Asolo Art Film Festival: the Ecological Soul, embodied by the project “Eco as a Verb” curated by Yunnia Yang, by the world preview of the exhibition dedicated to the works of the Indian director Mike Pandey, curated by Prati Singh and by the extraordinary performances of Dancecology, a real ritual of symbiosis with Nature. The Cosmopolitan Soul, aimed at the dialogue and collaboration among cultures, finds its expression in the events of the BRICS Art Asolo projects, showing a productive comparison among the artistic expressions of Brazil, Russia, India, China and South Africa and now Italy as well, through different art forms such as music, cinema, poetry, painting, dance and photography. Then, there are the Russian Cinema Festival, GO Film Festival and AVIFF Cannes. The first is a consolidate event here in Asolo, whereas the other two are new and are aimed at showing to the audience of the festival the most interesting tendencies of international cinema, promoting the creation of a network of festivals able to foster the dialogue and partnership between different countries. The Intergenerational Soul of the festival is reinforced by the several educational

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moments, aimed especially to the younger generations, such as the nights in part-


nership with Fondazione Mazzotti and Fondazione Benetton Studi e Ricerche, and in the acknowledgement of extraordinary careers of high cultural and humanitarian level, such as Bettina Ehrhardt and the awarding cerimonies of Mariano Volani (Premio Flavia Pauolon) and Zubin Mehta (Premio CittĂ di Asolo per il Dialogo tra le Culture). Asolo Art Film Festival has always tried to foster the dialogue between tradition and innovation, in order to reach a broader audience of all ages and cultural backgrounds. Above all, by choosing this fil rouge, Asolo Art Film Festival wants to pay tribute to the great soul of Attilio Zamperoni, the one who saved the festival from the oblivion thanks to his tireless dedication and determination. Thanks to Attilio Asolo Art Film Festival, like a wonderful Phoenix, can spread its wings once again and reaffirm its international prestige.

ALL THE EVENTS ARE FREE OF CHARGE.


Patron storico: Attilio Zamperoni


ATTILIO ZAMPERONI L’ASOLANO ERRANTE Ricordare Attilio Zamperoni non è impresa semplice: fu infaticabile promotore culturale, mente fervidissima di innumerevoli progetti artistici, alcuni dei quali di grande successo anche internazionale, come la lungimirante impresa volta alla creazione di figure professionali da adibire come tecnici di teatro. O il Festival degli incontri musicali, che, con gli Amici della musica di Asolo, seppe riconfermare nel mondo il prestigio e la suggestione del borgo già amato da Eleonora Duse e Gianfrancesco Malipiero, richiamandovi i nomi più importanti del panorama musicale contemporaneo: il violinista Salvatore Accardo, il flautista Severino Gazzelloni, il pianista Svjatoslav Richter, il violinista Bruno Giuranna, l’Orchestra giovanile europea. Nel 2001 votò le sue incontenibili energie e la sua contagiosa passione alla rinascita del più antico e prestigioso Festival Internazionale di Film sull’Arte, l’AsoloArtFilmFestival, fondato nel 1973 dalla giornalista, critica cinematografica e biennalista Flavia Paulon: grazie al suo carisma e per tramite dell’Associazione no profit A.I.A.F.AsoloInternationalArtFestival da lui costituita, la rassegna tornò a solcare i cieli della rinomanza internazionale, contando la partecipazione di oltre 80 nazioni per più di 8000 film pervenuti. Tra i premiati del quindicennio di gestione A.I.A.F. si ricordano Mario Martone, Nicole Romine, Liu Zchenchen, e le attrici Ottavia Piccolo e Golshifteh Farahani, insignite del Premio Eleonora Duse. Mai scoraggiato dagli ostacoli, che poteva incontrare sulla sua strada, nel 2015 Attilio decise di portare avanti l’esperienza di AsoloArtFilmFestival con una nuova associazione non a scopi di lucro, ALA-Armonioso Labirinto Asolano, cui egli destinò l’intero patrimonio culturale e materiale di A.I.A.F., riconoscendola sua naturale erede nella vocazione al dialogo culturale ed alla promozione della cultura artistica e cinematografia, anche a scopi formativi.

Ma ricordare Attilio significa anche ricordare il suo genoroso sorriso, le parole di incoraggiamento che sapeva riservare a ciascuno, la sua impetuosa passionalità e il suo gargantuelico piacere al dialogo, allo stare insieme, alla convivialità, capaci di superare le differenze di lingua, educazione e nazionalità. Significa ricordare la sua


lezione di tollerenza, l’insegnamento a riconoscere e apprezzare ciò che costumi e usanze diverse possono sempre insegnarci. Significa una musica, una poesia, una foto o una cena insieme. Significa, per chiunque l’abbia conosciuto, un sospiro dal cuore.

Ecco perché in questa edizione di ArtFilmFestivalAsolo, a lui completamente dedicata, si è deciso di riservare un momento ufficiale di “Omaggio ad Attilio Zamperoni”, durante il quale ciascuno possa dedicare un pensiero, un’emozione, un ricordo alla sua Anima, che irradia della sua luce l’intera rassegna.

ATTILIO ZAMPERONI L’ASOLANO ERRANTE Remembering Attilio Zamperoni is not an easy thing to do: he was a tireless cultural promoter and the fervid mind behind several cultural projects, some of them very successful also on an international level, such as the creation of a school for theatrical technicians. Then, the Musical Encounters Festival which, along with the Asolo Friends of Music, was able to prove once again the prestige and the charm of this village, deeply loved by Eleonora Duse and Gianfrancesco Malipiero, bringing here the most renowned protagonists of the international music world: the violinist Salvatore Accardo, the flautist Severino Gazzeloni, the pianist Svjatoslav Richter, the violinist Bruno Giuranna and the European Union Youth Orchestra. In 2001, he decided to devote all his energies and his contagious passion to the resurrection of the oldest and most prestigious International Festival of Films on Art, the Asolo Art Film Festival, founded in 1973 by the journalist and film critic Flavia Paulon: thanks to his charisma and through the work of the non-profit organization A.I.A.F. -AsoloInternationalArtFestival, Asolo Art Film Festival gained again its international renown, with the participation of more than 80 nations and more than 8000

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films. During these 15 years of A.I.A.F: management, there are several award winners worth to remember, such as Mario Martone, Nicole Romine, Liu Zchenche, actresses Ottavia Piccolo and Golshifteh Farahani, who received the Eleonora Duse Award. Despite the many obstacles, Attilio was never discouraged, and in 2015 he decided to continue

CARLO RAMOUS

the experience of Asolo Art Film Festival with a

Timpano in Triennale

new non-profit organization, ALA - Armonioso Labirinto Asolano, to which he donated all of A.I.A.F. cultural and material heritage, declaring it the natural successor of A.I.A.F. in the vocation of fostering the dialogue among cultures and the promotion of art and cinema.

Remembering Attilio means also remembering his kind smile, the encouraging words he had for everyone, his impetuous passion and his love for people, for dialogue, for conviviality, beyond any linguistic, cultural and educational barrier. It means remembering what he taught us about tolerance and how much we can learn from other cultures. It’s a song, a poem or a dinner together. For all those who met him, it’s a whisper in the heart.

This is why in this edition of Asolo Art Film Festival, completely dedicated to him, we decided to have an official “Tribute to Attilio Zamperoni”, in which anyone can share a thought, a feeling, a memory, remembering his beautiful Soul, which shines its light upon the festival.


LUCA ZAIA PRESIDENTE DELLA REGIONE DEL VENETO Ritorna nella “città dei cento orizzonti” l’Asolo Art Film Festival, la più antica e tuttora una delle più prestigiose rassegne di film sull’arte a livello internazionale. Ritorna con quarant’anni di storia ed un catalogo di titoli, che giustamente la rendono un patrimonio culturale dell’intera comunità, cui di edizione in edizione ha illustrato in maniera assolutamente originale e convincente movimenti storici dell’arte e l’opera di artisti antichi e moderni operanti nei diversi campi dell’arte creativa, dalla pittura alla scultura, dall’architettura e l’urbanistica alla danza e il teatro, la letteratura e l’artigianato artistico antico e recente. Ritorna con le sue proiezioni cinematografiche, normalmente considerate di nicchia, ma che per suo tramite hanno saputo raggiungere il pubblico più vasto, e con le sue tante manifestazioni collaterali: mostre, spettacoli teatrali, eventi musicali e incontri con protagonisti, a ribadire l’interconnessione delle differenti espressioni artistiche e l’importanza del dialogo, sovradisciplinare e sovranazionale, in un’ottica di cultura realmente partecipata e condivisa. Ritorna, infine, con un doloroso vuoto nel cuore per l’improvvisa scomparsa del suo promotore Attilio Zamperoni, ma anche con una fresca vitalità, quella voglia del fare e soprattutto del fare bene, che contraddistinguono l’operato veneto. In virtù dell’impegno, che durante la mia legislatura la Regione del Veneto ha perseguito con caparbietà e provati risultati nel rispondere con un’offerta variegata, democratica e qualitativamente rilevante alla domanda di cultura espressa dal territorio, non posso che ribadire il sostegno

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dell’istituzione all’Asolo Art Film Festival ed al suo operato per la diffusione dei nostri fondamentali valori culturali.


PRESIDENT OF VENETO REGION Asolo Art Film Festival returns to the “city of a hundred horizons�, the oldest and still one of the most renowned international film festivals on art. It returns with forty years of history and a catalogue of titles that make it a cultural heritage for the whole community. In every edition, Asolo Art Film Festival was able to describe, with an original and convincing approach, different art movements and artworks by both ancient and modern artists, working on all the different fields of creative arts, from painting to sculpture, from architecture to city planning, from dance to drama, from literature to craftsmanship. It returns with its film screenings, usually considered niche, but that can actually reach a broader audience; and with its many collateral events: exhibitions, plays, music events and meetings with artists, in order to reiterate the interconnection between different artistic expressions and the importance of a supranational dialogue in order to reach a truly shared culture. In the end, the festival returns this year with a painful hole in the heart for the sudden passing of its promoter Attilio Zamperoni, but also with a rediscovered vigour and will to maintain its prestige. During my legislature, the Veneto Region has worked hard to offer its citizens a significant variety of cultural activities, and for this reason I want to express once again my support to Asolo Art Film Festival for its commitment in disseminating our cultural values.


LEONARDO MURARO PRESIDENTE DELLA PROVINCIA DI TREVISO Asolo, da sempre simbolo internazionale di storia e cultura, da quarant’anni spalanca ogni fine estate il proprio sguardo per osservare le mille sfaccettature dell’espressione artistica contemporanea attraverso l’importante appuntamento dell’AsoloArtFilmFestival, il Festival Internazionale del Film sull’Arte e di Biografie d’Artisti. Giunto alla sua 35 edizione, il Festival è sorto per iniziativa dello straordinario impegno e della lungimiranza di Flavia Paulon, che ha saputo comprendere le potenzialità, formative e partecipative, insite in una simile iniziativa: ci piace ricordarlo, la più antica al mondo nel suo genere! Dopo una soluzione di continuità negli anni Novanta, il Festival ha spiegato nuovamente le sue ali di Fenice grazie alla caparbietà di Attilio Zamperoni, instancabile promotore culturale della Marca trevigiana: per merito del suo coraggio, della sua determinazione e dell’incredibile rete di relazioni, anche umane, che ha saputo creare intorno al Festival, la rassegna si è imposta nuovamente all’attenzione internazionale e si propone tuttoggi come una delle manifestazioni di settore più note e affascinanti, destinata, ci auguriamo, a proseguire nel suo impegno di promozione culturale e intrattenimento per molti anni a venire. La Provincia di Treviso è felice di patrocinare questo evento di notevole incentivazione culturale, capace di coinvolgere il pubblico di ogni età e soddisfare l’interesse anche dei critici più esigenti. All’organizzazione di AsoloArtFilmFestival i miei più sinceri auguri del meritato successo.

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PRESIDENT OFT HE PROVINCE OF TREVISO Every late summer for the past forty years Asolo, an international symbol of history and culture, widens its eyes to observe the many facets of contemporary artistic expression through the consolidate event of Asolo Art Film Festival, the international Festival of films on art and artists’ biographies. Currently at its 35th edition, the Festival was born thanks to the extraordinary commitment and foresight of Flavia Paulon, who was able to understand the intrinsic potentialities of such initiative: the oldest of its kind, as we like to remind you! After an interruption in the 90s, Asolo Art Film Festival was able to spread its phoenix wings again thanks to the persistence of Attilio Zamperoni, tireless cultural promoter: thanks to his courage, his determination and the strong network of connections he was able to create around the festival, Asolo Art Film Festival was able to gain again an international acclaim and to this day is one of the most famous and fascinating events in the cinema panorama, destined, we hope, to carry on its commitment in cultural promotion and entertainment for many years to come. The Province of Treviso is glad to support an event of such great cultural relevance, able to engage audiences of all ages and meet the interests of even the toughest critics. I express my sincerest wishes to the organization of Asolo Art Film Festival for its well-deserved success.


MAURO MIGLIORINI SINDACO DELLA CITTA’ DI ASOLO Tra il fascino quasi incantato delle sue architetture e nell’armonia delle sue vedute, Asolo rinnova la sua millenaria tradizione di ospitalità per artisti e uomini e donne di Cultura e si accinge ad inaugurare la 35 edizione del più antico Festival al mondo dedicato alle intersezioni tra cinema e arti figurative: nei 10 giorni di AsoloArtFilmFestival, alta cultura e intrattenimento si fondono in un fitto programma di eventi ed appuntamenti aperti alla cittadinanza in maniera completamente gratuita. Promotrice in prima persona del Festival, l’Amministrazione comunale di Asolo ha continuato a sostenerlo nei suoi ormai quarant’anni di vita, certo non lineari e non privi di difficoltà, ma che edizione dopo edizione hanno saputo riproporre il nostro piccolo storico borgo quale faro illuminante di tutto il territorio dell’”Asolano”, così ricco di bellezze naturali, paesaggistiche, storiche ed architettoniche, conosciute ed apprezzate in tutto il mondo. Di questo dobbiamo dire grazie ad Attilio Zamperoni, che con il suo impegno e il suo instancabile entusiasmo ha saputo dare nuovo respiro all’iniziativa, catturando l’attenzione tanto degli appassionati quanto del pubblico generalista, e costruire una rete di relazioni, rapporti e partenariati, che sarà nostro impegno continuare a coltivare. A tutti i registi, gli artisti e gli interpreti di AsoloArtFilmFestival il

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mio più sincero auguro del successo che meritano e al pubblico un caloroso benvenuto ad Asolo.


MAYOR OF ASOLO In the enchanted charm of its architectures and the harmony of its views, Asolo renews its age-old tradition of hospitality towards artists and men and women of culture and launches the 35th edition of the oldest festival in the whole world dedicated to the relationships between cinema and figurative arts: during the 10 days of Asolo Art Film Festival, culture and entertainment will melt together within a rich programme of events and appointments opened to everyone free of charge. The municipal administration of Asolo has always supported and promoted the Festival in its forty years existence. Despite many difficulties, through the years Asolo Art Film Festival was able to put in the spotlight the small town of Asolo with its natural, historical and architectural beauties, known and appreciated all over the world. We must thank Attilio Zamperoni who, with his commitment and his enthusiasm, was able to give a fresh impetus to the initiative, drawing the attention of both cinema lovers and generic audiences, and creating a strong network of relationships and partnerships that we intend to keep nurturing. I wish all the success they deserve to all the directors, the artists and the organizers of Asolo Art Film Festival and a warm welcome to Asolo to the audience.


GILDO SALTON PRESIDENTE ALA Attilio Zamperoni è stato una figura centrale della cultura asolana e trevigiana tutta del Novecento: apprezzatore tenore, fervidissimo promotore culturale, delegato italiano in Russia, inventore di tanti festival culturali rivolti in particolare ai più giovani, artefice di quella fervidissima stagione culturale rappresentata dagli Amici della musica di Asolo e dal Festival degli incontri musicali, entrambi da lui fondati, che hanno portato ad Asolo i nomi più importanti del panorama musicale internazionale, come il violinista Salvatore Accardo, il flautista Severino Gazzeloni, il pianista Svjatoslav Richter, il violinista Bruno Giuranna, l’orchestra giovanile europea. Ma per noi di ALA-Armonioso Labirinto Asolano, Attilio è l’uomo che ha saputo resuscitare il Festival Internazionale di Film sull’Arte, la più antica rassegna al mondo dedicata all’intersezione tra cinema e arti visive: grazie al suo impegno e alla sua instancabile dedizione, con l’associazione A.I.A.F. prima e con ALA poi, il Festival ha recuperato prestigio internazionale, proponendosi in breve tempo come una delle più rinomate e suggestive manifestazioni del settore. Soprattutto, per suo tramite, il Festival si è imposto anche come un’imperdibile occasione di incontro, di conoscenza, di dialogo culturale e democratico: un momento di festa e amicizia, che sa scavalcare gli ostacoli di lingua, formazione e nazionalità, nel piacere di stare insieme, imparando a riconoscere e apprezzare ciò che costumi e usanze diverse possono sempre insegnarci. Nel ricordo di Attilio, che sapeva sempre valorizzare il talento insito in cia-

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scuno e risvegliarlo con il suo appassionato fervore, l’impegno di ALA a portare avanti questo Festival insieme ai suoi e nostri amici in tutto il mondo.


ALA PRESIDENT Attilio Zamperoni has been an essential cultural figure of Asolo and Treviso: esteemed tenor, fervid cultural promoter, Italian representative in Russia, inventor of many cultural festivals oriented especially to young people, creator of both Asolo Friends of Music and of the Musical Encounters Festival, two great initiatives that brought to Asolo the most renowned protagonists of the international music world, such as the violinist Salvatore Accardo, the flautist Severino Gazzeloni, the pianist Svjatoslav Richter, the violinist Bruno Giuranna and the European Union Youth Orchestra.To us of ALA-Armonioso Labirinto Asolano, Attilio was the man who brought back to life Asolo Art Film Festival, the oldest festival in the world dedicated to the intersection between cinema and visual arts. Thanks to Attilo’s commintment and his tireless dedication, first with the A.I.A.F. organization and now with ALA, the Festival regained its international prestige, establishing itself as one of the most interesting and renowned events in this field. Above all, thanks to Attilio, the Festival was able to become an essential occasion of encounter, of knowledge and of dialogue among different cultures: a moment of friendship, able to overcome the cultural and linguistic barriers, the different national backgrounds, in order to enjoy being together and learning to appreciate what different customs can teach us all. In loving memory of Attilio, who was always prone to appreciate everyone’s talents, ALA wants to express its commintment in keeping this Festival alive along with his and our friends all over the world.


PROGRAMMA ART FILM FESTIVAL ASOLO 35^ EDIZIONE • 10 - 18 SETTEMBRE 2016 FESTIVAL INTERNAZIONALE DEL FILM SULL’ARTE E DI BIOGRAFIE D’ARTISTA SABATO 10 SETTEMBRE Giornata di inaugurazione del Festival, con spettacoli di danza internazionale e mostre d’arte; consegna Premio Flavia Paulon a Mariano Volani

• ORE 16.00 - Asolo (Centro storico) Spettacolo di apertura Flowing Landscape by Dancecology - Taiwan • ORE 17.00 - Asolo (Sala della Ragione e Teatro Eleonora Duse) Inaugurazione mostra personale dello scultore Toni Venzo e mostra fotografica Tokio Nights di Monia Perissinotto Intervento critico della storica dell’arte Valentina Bigolin

• ORE 18.00 - Teatro Eleonora Duse Inaugurazione rassegna Video-Arte by Yunnia Yang “Eco as a Verb” Part One: 1. Second Wind - Sergey Tsyss - Russia 5’ 50‘‘ - 2012 2. Rubbing the City: Beautiful Dirty Bubble - Tsui Kuang-Yu - Taiwan 7’56’’ - 2012 3. Renew: the future not future Zhang Xu Zhan - Taiwan - 2010 - 5’ 4. Arcadia - Rick Fisher - Canada - 2014 4’52’’

5. Inverso Mundus - AES+F - Russia 2015 - 38’ 6. Fashion To Die For - Lynn Estomin USA - 2015 - 5’38’’ 7. Imago Typhonis - Albert Merino Spain 2016 - 10’ 8. Insatiable - Jawshing Arthur Liou (Director) Rachel Weaver (Sound composition) - Taiwan - 2010 - 10’ Presenta l’artista e regista Sarah Revoltella

• ORE 19.30 - Teatro Eleonora Duse Brindisi e Buffet di Apertura

• ORE 20.45 - Teatro Eleonora Duse Inaugurazione della 35’ edizione Art Film Festival Asolo Conferimento Premio Flavia Paulon al Cavaliere del Lavoro Mariano Volani, eclettico imprenditore multimediale. Presenta la giornalista Cristiana Sparvoli de La Tribuna, con la madrina del Festival Prati Singh

• ORE 21.30 - Teatro Eleonora Duse Proiezione Film in concorso: Giovanni Segantini: Magia della luce di Christian Labhart (Film sull’arte), Svizzera 2015 - 82’, con la partecipazione del regista Festival del Cinema Russo Salvezza di Ivan Vyrypaev, Russia 2015, 94’ con la partecipazione del produttore Serghej Zernov.


DOMENICA 11 SETTEMBRE Giornata internazionale BRICSArt, con: spettacoli di danza e poesia dal mondo, rassegne di cinema russo e brasiliano, festa a tema

• ORE 16.00 - Teatro Eleonora Duse Festival del cinema russo La straordinaria avventura di Serafima. Serghey Antonov (Film di animazione), Russia , 2015, 75’

• ORE 17.30 - Asolo (Centro storico) Rassegna Cinematografia Brasiliana GO FILM FESTIVAL 2016 – Goiâna – Goiás (Brasile): 1. Aspirina para dor de cabeça ( Aspirin for headaches) - Filippe Bastos - 15’ 2. Cidade organoléptica (Organoleptic city) Victor Duarte - 3’14’’ 3. Aurora, O que foi que você Fez? Nucleo de Pesquisa Vivace - Aline Villik, Douglas Oliveira, Lucas Barbosa - 6’

• ORE 18.45- Caffè Centrale - Asolo Presentazione libro di poesie brasiliane Attilio. L’asolano errante, a cura di Marcia Marina da Silva e Clauda Machado Introduce la dott.ssa Cristina Mondin (Museo Civico di Asolo)

• ORE 19.30 - Caffè Centrale - Asolo Degustazione cucina brasiliana

• ORE 21.00 - Teatro Eleonora Duse Inaugurazione Festival del Cinema Russo, con la partecipazione della Presidente del Centro del cinema e dei programmi internazionali Tatiana Shumova, del Rettore VGIK Vladimir Malyshev e dei due vicerettori VGIK Irina Zernova e Andranik Karapetyan. Presenta l’artista e regista Sarah Revoltella

• ORE 21.30 - Teatro Eleonora Duse Spettacolo di Teatro Russo: L’Orchestra di Jean Anouihl, per la regia di Alexander Fiodorov

Proiezioni Film in concorso: Hiperbolicos Burgos di Mara Medeiros

LUNEDÌ 12 SETTEMBRE

e Denise Cambotta (Film su Architettura,

Giornata di formazione sulle relazioni

design e territorio), Brasile 2016, 3’

• ORE 18.00 - Asolo (Centro storico) Spettacolo Whisper in Town by Dancecology - Taiwan

tra arte e nuovi media, in collaborazione con Fondazione Mazzotti

• ORE 18.00 - Teatro Eleonora Duse


Festival del cinema russo

tra le Culture al direttore d’orchestra

Sull’amore - di Anna Melikjan Russia,

indiano Zubin Mehta, con proiezione film

2015, 115’

Allegro con fuoco. Il mondo musicale

• ORE 21.00 - Teatro Eleonora Duse

di Zubin Mehta di Bettina Ehrhardt,

Intervento di Marco Tonon, Presidente di

Germania 2016, 88’; intervista al Maestro

Fondazione Mazzotti

e brindisi di saluto. Presenta la madrina del

• ORE 21.30 - Teatro Eleonora Duse

Festival Prati Singh

Proiezioni film in concorso:

• ORE 21.30 - Teatro Eleonora Duse

Tobia Scarpa. L’anima segreta delle

Proiezione in concorso:

cose di Elia Romanelli (Film su Architet-

Intolleranza – Luigi Nono’s Scenic

tura, design e territorio), Italia - 2015 -

Action as seen today di Bettina

31’, partecipazione del regista

Ehrhardt, Germania 2004, 58’

Depero, Rovereto, New York e altre

• ORE 22.30 - Teatro Eleonora Duse

storie di Nello Correale (Biografie d’Arti-

Festival del Cinema Russo:

sta) Italia - 2015 - 72’

Kira di Vladlena Sandu

Teresa e la dinamite di Elena Pugliese

(Film cortometraggio), Russia 2015, 20’

(Film su architettura, design e territorio)

Il tramonto di Andrej Annenskij

Italia - 2014 - 4’19’

(Film cortometraggio), Russia 2015, 37

MARTEDÌ 13 SETTEMBRE

MERCOLEDÌ 14 SETTEMBRE

Giornata della musica come arte del

Giornata

dialogo, con la presenza eccezionale

con: proiezioni cinematografiche da

del Maestro Zubin Mehta; speciale

Taiwan e Russia; finissage Festival del

Bettina Ehrhardt

Cinema Russo e party a tema

• ORE 18.00 - Teatro Eleonora Duse

• ORE 18.00 - Teatro Eleonora Duse

Cerimonia ufficiale di conferimento del

Proiezioni by Dancecology Taiwan:

Premio Città di Asolo per il Dialogo

1. BUMP! - Tseng Huan-Shin

internazionale

BRICSArt,


(Director) Peng Hsiao-Yin (Producer /

Proiezione film in concorso:

Choreographer) - 2014 - 3’03’’

Cartes et territories, un parcours -

2. Pulse in Dead Hearts - Tseng Huan-Shin

Chantal DuPont (Videoarte) Canada - 2015

(Director), Peng Hsiao-Yin (Choreographer)

- 45’, con presentazione da parte dell’autrice

2016 - 5’36’’

• ORE 18.45 - Teatro Eleonora Duse

3. Decadence - Peng Hsiao-Yin (Director/

Programma “Memory Images” a cura

Choreographer) - Taiwan - 2015 - 2’ 40’’

di Nicole Gringras, con presentazione di

4. Recycle Project - Peng Hsiao-Yin

Chantal DuPont:

(Director/Choreographer) 2016 - 10’26”

Karma - 2006 - 1’ 50’’

5. Rebirth - Tseng Huan-Shin (Director),

Trois tours et puis s’en vont.. - 1992 – 9’ 24’’

Peng Hsiao-Yin (Choreographer) 2016 6’03”

Headstrong - 2000 - 30’

6. A Journey to Mirramu - Tseng

Seing with your fingertips - 2004 - 6’ 20’’

Huan-Shin (Director) 2013 - 30’26”

Pemesu - 2007 - 10’

• ORE 19.00 - Teatro Eleonora Duse

At the Lightest Tourch - 2013 - 15’

Finissage Festival del Cinema Russo:

• ORE 21’00 - Teatro Eleonora Duse

Un affare da pioniere 2 di Aleksandr

Presentazione e proiezione film in

Karpilovky, Russia 2015, 100’

concorso, in collaborazione con Fondazione

• ORE 21.00 - Il Tappo bar

Benetton Studi e Ricerche, con la presenza

Festa a tema Russia*

di Patrizia Boschiero, coordinatrice del Premio Internazionale Carlo Scarpa

GIOVEDÌ 15 SETTEMBRE

Maredolce - La Favara - Davide Gambino (Film su Architettura, design e territorio)

Giornata di formazione sulle relazioni

Italia 2015 - 27’

tra arte e nuovi media,

Electrofly - Natalia C.A. Freytas (Produ-

in collaborazione con Fondazione

zioni di scuole di cinema) Filmakademie

Benetton Studi e Ricerche;

Baden - Wuttemberg - Germania 2015 - 3’

• ORE 18.00 - Teatro Eleonora Duse

Bär - Pascal Florks (Produzioni scuole di


cinema) Filmakademie Baden Wuttemberg

sguardo che valica i confini

Germania - 2014 - 8’

• ORE 18.00 - Teatro Eleonora Duse

Wrapped - Florian Wittman - Roman kalin

Proiezione film in concorso:

Falko Paeper (Produzioni di scuole di

Leonard Bernstein - Larger than life

cinema) Filmakademie Baden - Wuttem-

Georg Wubbolt (Film sull’arte), Germania

berg Germania 2015 - 4’

2015 – 52’

The fantastic love of beeboy and

The Stream VI - Hiroya Sakurai (Videoarte)

flower girl - Clemens Roth (produzioni scuole di cinema) Filmakademie Baden Wuttemberg - Germania 2015 - 8’ Opossum - Paul Cichon (Produzioni di scuole di cinema) Filmakademie Baden Wuttemberg - Germania 2015 - 4’ Un signe, un geste - Don Duncan (Produzioni di scuole di cinema) Atelier de production -Belgio 2014 – 17’52’’ Ignite - Daniel Barreto (Videoarte) USA

Giappone 2015 - 6’52’’ • ORE 19.00: Osteria al Bacaro (Asolo) Spritzparty*

• ORE 21.30 - Teatro Eleonora Duse Rassegna videoarte Taiwan Videa 2.0: Cultural Encounter by Yunnia Yang: 2010 Arctic Diary: The Wrong Ice - Tsui Kuang-Yu - Taiwan - 2010 - 21’37’’ Invisible City: Taiparis York- Tsui KuangYu - Taiwan - 2008 - 5’10’’ Lost in Underground - Chou Tung-Yen -

2016 - 1’25’’

Taiwan - 2008 - 5’21’’

• ORE 22.30 - Teatro Eleonora Duse

Identity Correlation - Huang Yu-Hang -

Rassegna AVIFF- Cannes Art Film

Taiwan - 2009 - 5’41’’

Festival 2016 :

That Voice - Wang Ya-Hui - Taiwan - 2010

1. Atlas - Siivonen Eeva - Finland - 2015 - 22’

6’07’’

2. Abcam - Richard Martin - Canada -

Tough Town - Chang Huei-Ming - Taiwan

2015 - 7’54’’

2015 - 9’

3. Umbra. Eclipse of the moon - Urszula

Measuring Distance Between the Self

Nawrot - Poland - 2015 - 30’

and Others - Chen I-Chun - Taiwan -

VENERDÌ 16 SETTEMBRE

2010 - 6’31’’ World’s Odds and World’s Ends - Wu Tzu-An - Taiwan - 2012 -12’42’’

Giornata dell’Arte del Nuovo Millennio:

Death Phobia Solo Dancing - Pu Shuai-

animazione e videoarte per uno

Cheng - Taiwan - 2016 - 4’28’’


Kora - Jawshing Arthur Liou(Director)

4. The Vision Within - Michael Snyder

Aaron Travers & Melody Eötvös (Music

Peru, Brazil - 2014 - 36’

Composition) - Taiwan - 2012 - 13’55’’

5. Muerte es Vida - Death is Life

Looking for Siraya - Cheng Li-Ming -

Ali Alvarez - United Kingdom - 2015 - 68’

Taiwan - 2013 - 27’ 38’’

• ORE 19.30 - Teatro Eleonora Duse Omaggio ad Attilio Zamperoni Presenta l’artista e regista

SABATO 17 SETTEMBRE Giornata

internazionale

BRICSArt,

con: Omaggio ad Attilio Zamperoni; spettacoli di danza e reading di poesia da tutto il mondo; speciale rassegna Mike Pandey • ORE 15.30 - Centro storico (Asolo) Spettacolo Whisper in Town by Dancecology - Taiwan • ORE 16.00 - Passeggiata poetica, con interventi lirici dai paesi BRICS (Brasile, Russia, India, Cina, Sudafrica) nei luoghi più suggestivi del borgo

Sarah Revoltella

• ORE 21.30 - Teatro Eleonora Duse Anteprima Rassegna Mike Pandey, a cura di Prati Singh: 1. The Last Migration - Wild Elephant Capture In Sarguja, 48’50’’ 2. Shores of Silence - Whale Sharks in India, 24’08’’ 3. Timeless Traveller – The Horseshoe Crab, 15’32’’ 4. Roopantar, 5’ 37’’

“dai cento orizzonti”.

DOMENICA 18 SETTEMBRE

Asolando di Luca Faganello

Giornata di chiusura, con perfomance

• ORE 16.00 - Teatro Eleonora Duse

internazionali di danza e poesia,

Rassegna Videoarte “Eco as a Verb”

rassegna videoarte; Premiazione e

by Yunnia Yang - Part Two:

proiezione film vincitori; buffet di saluto

1. Entro(SCO)py - Marie- France Giraudon

• ORE 14.00 - Teatro Eleonora Duse

Canada - 2015 - 15’ 30’’

Rassegna Videoarte “Eco as a Verb”

2. Solastalgia - Isabelle Hayeur - Canada

by Yunnia Yang - Part Three:

2014 - 14’45’’

1. The Messenger - Su Rynard - Canada

3. Angel Azul - Marcy Cravat - USA - 72’

2015 - 90’


2. COWSPIRACY - Kip Andersen& Keegan

zionale presieduta da Simona Caraceni,

Kuhn - USA - 2014 - 91’

con Raffaele Federici, i registi Aline Willik e

3. POVERTY, INC. - Michael Matheson

Jacopo Gandolfi, e la critica d’arte Yunnia

Miller - USA - 2014 - 95’

Yang. Presenta la madrina del Festival Prati

4. How to Let Go of the World: and

Singh.

Love All the Things Climate Can’t

• ORE 21.30 - Teatro Eleonora Duse

Change Josh Fox - USA - 2015 -127’

Proiezione Film Vincitori

• ORE 15.30 - Centro storico (Asolo) Spettacolo di chiusura Flowing Landscape by Dancecology – Taiwan • ORE 16.00 - Passeggiata poetica, con interventi lirici dai paesi BRICS (Brasile, Russia, India, Cina, Sudafrica) nei luoghi più suggestivi del borgo “dai cento orizzonti”. Asolando di Luca Faganello

• ORE 19.30 - Caffè Centrale (Asolo) Brindisi e buffet di saluto* • ORE 21.00 - Teatro Eleonora Duse Cerimonia di Premiazione dei Film Vincitori, selezionati dalla Giuria interna-

*Evento con contributo responsabile


PROGRAMMA ART FILM FESTIVAL ASOLO 35^ EDIZIONE • 10 - 18 SETTEMBRE 2016 FESTIVAL INTERNAZIONALE DEL FILM SULL’ARTE E DI BIOGRAFIE D’ARTISTA


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1

GIURIA/JURY YUNNIA YANG RAFFAELE FEDERICI JACOPO GANDOLFI ALINE WILLIK SIMONA CARACENI


YUNNIA YANG Yunnia Yang è una curatrice, storica dell’arte e critica d’arte che vive e lavora a Taipei, Taiwan. Ha conseguito un Master in Storia dell’Arte all’Università Statale di San Pietroburgo in Russia nel 1997 e un Dottorato in Arte all’Università Nazionale Normale di Taiwan con la tesi “Studio sul ‘Criticismo paranoico’ di Salvador Dalí” nel 2009, per la quale è stata premiata con il S-An Aesthetics Award nel 2010. In questo periodo, ha organizzato ogni genere di mostre, spettacoli, ed eventi d’arte a Taiwan. Dal 2011, ha iniziato una ricerca curatoiale a lungo termine su “La Condizione Postmoderna nell’Arte Contemporanea di Russia ed Europa Orientale”. L’Hong Kong World Cultures Festival 2013 è stato dedicato al tema centrale ‘L’eredità duratura dell’Europa Orientale’, ed ha invitato Yunnia Yang in qualità di guest-speaker per condividire I suoi due anni di ricerca e osservazione sulla Russia e l’Europa Orientale. I progetti più rappresentatvi che ha curato sono “La Sensibilità Apocalittica: la New Media Art di Taiwan” (WRO Media Art Biennale 2013, Taipei Fine Art Museum nel 2015), “Immaginando la Crisi” (MOCA Taipei nel 2014, centri dell’arte contemporanea in Polonia, Serbia, Bulgaria, Colombia e 34e ArtFilmFestivalAsolo nel 20142015) e “Taiwan VIDEA: mostra dei Video dell’Avant-garde Taiwanese” (2015 ArtFilmFestivalAsolo). Inoltre, la curatrice Yunnia Yang è stata invitata dal’ Asolo Art Film Festival come una giuria internazionale ed è stata infine selezionata

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dal consiglio giuria internazionale come il Presidente del 35 ° Consiglio Giuria Internazionale di Asolo Art Film Festival.


Yunnia Yang is a curator, art historian and art critic based in Taipei, Taiwan. She earned a MA in Art History at St. Petersburg State University (Russia) in 1997, and a PhD in Arts at National Taiwan Normal University with the thesis ‘Study on “the Paranoiac-Criticism” of Salvador Dalí’ in 2009, for which she was given the S-An Aesthetics Award in 2010. In this period, she organized all kinds of exhibitions, performances, and art events in Taiwan. Since 2011, she has launched the long-term curatorial research on ‘ The Postmodern Condition in the contemporary art of Russia and Eastern Europe’. Hong Kong World Cultures Festival 2013 was dedivated to the focal theme ‘Lasting Legacies of Eastern Europe’ and invited Yunnia Yang as a guest speaker to share her two-year research and observation on Russia and Eastern Europe. Her representative curatorial projects are “The Apocalyptic Sensibility: The New Media Art from Taiwan” (WRO Media Art Biennale 2013, Taipei Fine Art Museum in 2015), “Imagining Crisis” (MOCA Taipei in 2014, contemporary art centers in Poland, Serbia, Bulgaria, Colombia and the 34th Asolo Art Film Festival in 2014-2015) and “Taiwan VIDEA: the Taiwanese Avant-garde Video Exhibition” (2015 Asolo Art Film Festival). In addition, the curator Yunnia Yang has been invited by the Asolo Art Film Festival as an international jury and has eventually been selected by the international jury board as the President of the 35th Asolo Art Film Festival’s International Jury Board.


SIMONA CARACENI Simona Caraceni is interested in new media communication and multimediality, and since ‘94 has been involved in new media and new technology in communications and art. She taught at the Universities of Bozen, Milan, Florence, Macerata and Bologna. Freelance journalist, she’s a columnist and leader writer for Artribune and some other newspapers and publications. She wrote a book about virtual museum in 2012, and over 50 scientific papers. PhD at the Planetary Collegium of the University of Plymouth (UK), her research activity is concerned with virtual museums, manmachine interfaces, multimediality and multimodality, and new media languages of communication in heritage field. In the field of applied research she works on the opportunities of online communication, multimedia and multimodal interfaces, augmented reality, communication heritage and e-learning with University of Bologna, City Council of Bologna, Regional Council of Emilia Romagna and actually at Visit Lab of Cineca. Member of the Executive Board of AVICOM from 2009 to 2019, elected as Vice President of AVICOM in 2013 and General Secretary in 2016, she has been as well the coordinator of the Italian commission “Audio-Visuals and new Technology” for ICOM-Italy from 2007.

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Simona Caraceni si interessa di new media communication e multimedialità, e fin dal ’94 si occupa di new media e nuove tecnologie per la comunicazione e le arti. Ha insegnato all’Università di Bolzano, Milano, Firenze, Macerata e Bologna. Giornalista freelance, è editorialista per Artribune e altre testate e pubblicazioni. Ha scritto un libro sul museo virtuale nel 2012 e oltre 50 articoli scientifici. Ha conseguito un dottorato presso il Planetary Collegium dell’Università di Plymouth (Regno Unito); la sua attività di ricerca si occupa di musei virtuali, interfacce uomo-macchina, multimedialità e multi modalità , e linguaggi di comunicazione new media nell’ambito del patrimonio culturale. Nel campo della ricerca applicata lavora sulle opportunità della comunicazione online, delle interacce multimediali e multimodali, realtà aumentata, comunicazione per il patrimonio culturale ed e-learning con l’Università di Bologna, il Comune di Bologna, il Consiglio Regionale dell’Emilia Romagna e al Visit Lab di Cineca. Membro del consiglio d’amministrazione di AVICOM dal 2009 al 2019, eletta come Vicepresidente di AVICOM nel 2013 e segretario generale nel 2016, è anche coordinatrice della commissione italiana “Audio-visivi e Nuove tecnologie” di ICOM-Italy dal 2007.


RAFFAELE FEDERICI Raffaele Federici è docente in Sociologia dei Processi Culturali e della Comunicazione presso il Dipartimento di Ingegneria Civile e Ambientale dell’Università di Perugia; è scientific advisor presso la Turkish Military Academy di Ankara per il “Journal of Defence Sciences”; è membro del Centre Interdisciplinaire d’Analyse des Processus Humains et Sociaux dell’Università di Rennes – Alta Bretagna e del Centro per la Ricerca sulla Sicurezza Umana dell’Università degli Studi di Perugia. E’ impegnato in progetti umanitari e di ricerca nella difesa dei diritti delle donne e dei minori in alcune aree del Medio Oriente e dell’Africa sub-sahariana. E’ Autore di diverse monografie sui temi della comunicazione e delle relazioni fra le nuove tecnologie della informazione e la persona, sulla salute, e di articoli e saggi in lingua inglese e francese sull’arte, il cinema e lo sviluppo locale. Studioso del pensiero paretiano, orteghiano e michelsiano ha tradotto in italiano alcune opere di Robert Michels dal tedesco. Pittore informale ha esposto in molte città europee.

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Raffaele Federici is professor of Sociology of Cultural Processes and Communication at the Department of Civil and Environmental Engineering of the University of Perugia. He is scientific advisor of the Turkish Military Academy of Ankara for the “Journal of Defence Sciences”; he is a member of the Centre Interdisciplinaire d’Analyse des Processus Humains et Sociaux of the University of Rennes-Upper Brittany and of the Research Centre for Human Safety of the University of Perugia. He is involved in several humanitarian projects for the defence of women and children rights in some areas of the Middle East and sub-Saharan Africa. He is the author of several monographies on communication and the relationship betwenn human beings and new technologies, on health, and of numerous articles and papers in English and French on art, cinema and local development. He has translated from German some of the works by Robert Michels. He is also an informal painter and has exhibited his works in different European cities.


JACOPO GANDOLFI Jacopo Gandolfi é regista di documentari e film di finzione. Il suo primo cortometraggio, Quante Cose Non Sono Chiamate Amore! é stato girato a Lisbona e presentato in quella città alla Cinemateca Portuguesa. Laureato al Dams di Bologna, ha continuato i suoi studi nella direzione per attori al Drama Centre di Londra. Nel 2007 gira il suo primo documentario a Istanbul, presentato in vari festival internazionali e da allora risiede in Turchia. Interessato alla Storia delle idee e del cinema, ha ideato corsi di linguaggio cinematografico per la scuola elementare italiana a Istanbul ed è stato Visiting Professor per la Istanbul Technical University. Collabora da anni con il poeta Domenico Brancale con cui ha prodotto diversi video d’artista, presentati in gallerie d’arte, sia in Italia che all’estero. Nell’ultimo anno ha collaborato con il corrispondente RAI nel montaggio, nelle riprese e nella regia di svariati reportage e servizi televisivi. Si interessa di studi islamici e tradizionali, con particolare interesse al movimento religioso e culturale del sufismo, per cui sta preparando un film di finzione.

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Jacopo Gandolfi is a documentaries and feature films director. His first short film “Quante Cose Non Sono Chiamate Amore!” (How Many Things Aren’t Called Love!) was shot in Lisbon and it was shown in that same city at Cinemateca Portuguesa. He graduated from Dams (Drama, Art and Music Studies) at University of Bologna and he then continued his studies in direction at Drama Centre in London. In 2007 he shot his first documentary in Istanbul, which was shown in several international festivals and since then he lives in Turkey. He is interested in the history of ideas and the history of cinema, he created a series of film language classes for the Italian elementary school in Istanbul and he was Visiting Professor at Istanbul Technical University. He has been working for years with poet Domenico Brancale, with whom he has produced several art videos that have been shown in art galleries, both in Italy and abroad. In the last year he has worked with RAI correspondents editing, shooting and directing several news reports. He is very interested in Islamic studies , particularly he is now planning to make a film about the cultural and religious movement of Sufism.



ALINE WILLIK Laureata in comunicazione, Aline è una giornalista e regista, una scrittrice e una produttrice. Lavora come giornalista culturale per una rete televisiva locale brasiliana chiamata “TV Cultura”. Al momento sta girando il suo quarto cortometraggio chiamato “A rose and a card, please” e sta prendendo parte ad un tour europeo con uno spettacolo teatrale da lei prodotto intitolato “Species”.

Graduated in Comunication on UFG, Aline is a Journalist and a film director, writer and producer. She works as reporter of culture in a local TV in Brazil Called “TV Cultura”. Now she is shooting her fourth short movie called “A rose and a card, please” and working with an European Tour with a Theatre Spectacle that she produces called “Species”.


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PREMI / PRIZES PREMIO CITTA’ DI ASOLO PER IL DIALOGO FRA LE CULTURE PREMIO FLAVIA PAULON GRAN PREMIO ASOLO PER LA MIGLIORE OPERA IN CONCORSO PREMIO ASOLO PER IL MIGLIORE FILM SULL’ARTE PREMIO ASOLO PER LA MIGLIORE BIOGRAFIA D’ARTISTA PREMIO ASOLO PER LA MIGLIORE OPERA SULL’ARCHITETTURA, DESIGN E TERRITORIO PREMIO ASOLO PER LA MIGLIORE OPERA DI VIDEOARTE PREMIO ASOLO PER IL MIGLIOR FILM D’ANIMAZIONE PREMIO ASOLO PER IL MIGLIOR LAVORO DI SCUOLE DI FILM PREMIO GIANFRANCESCO MALIPIERO PER LA MIGLIOR COLONNA SONORA ORIGINALE


A ZUBIN MEHTA: PREMIO CITTA’ DI ASOLO PER IL DIALOGO FRA LE CULTURE PER I VALORI INTERCULTURALI E L’IMPEGNO PACIFISTA DELLA SUA OPERA. Zubin Mehta nasce nel 1936 a Bombay e riceve la sua prima educazione musicale sotto la guida di suo padre, Mehli Mehta, rinomato violinista e fondatore dell’Orchestra Sinfonica di Bombay. Nel 1954 si trasferisce a Vienna dove è fra gli allievi di Hans Swarowsky alla Akademie für Musik. Debutta come direttore d’orchestra a soli 26 anni con la “Tosca” a Montreal. E’ stato direttore dell’Orchestra Sinfonica di Montreal dal 1961 al 1967, nonché direttore della Los Angeles Philharmonic Orchestra dal 1962 al 1978. Nel 1969 comincia la sua collaborazione come consigliere musicale con l’Orchestra Filarmonica di Israele, diventandone il direttore nel 1977, incarico che nel 1981 gli verrà conferito a vita. Zubin Mehta ha diretto oltre tremila concerti con il suo straordinario ensemble, con tournée che hanno coinvolto tutti i cinque continenti. Nel 1978 diventa direttore della Filarmonica di New York, incarico che coprirà per 13 anni, il più longevo nella storia dell’orchestra. Dal 1985 è direttore principale dell’Orchestra del Maggio Musicale Fiorentino di Firenze. Zubin Mehta è cittadino onorario sia di Firenze che di Tel Aviv; fra i numerosi riconoscimenti e onorificenze vanta anche una stella ad

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Hollywood Boulevard.


Oltre ai suoi successi personali in ambito musicale, il maestro Mehta supporta da sempre i nuovi talenti in tutto il mondo. Assieme al fratello Zarin è il co-presidente della Mehli Mehta Music Foundation di Bombay, dove viene insegnata a piÚ di 200 bambini la musica classica occidentale.


FOR THE INTERCULTURAL VALUES AND THE SOCIAL COMMITMENT OF HIS WORK. Zubin Mehta was born in 1936 in Bombay and received his first musical education under his father’s Mehli Mehta’s guidance who was a noted concert violinist and the founder of the Bombay Symphony Orchestra. In 1954 he moved to Vienna where he entered the conducting programme under Hans Swarowsky at the Akademie für Musik. He made his debut as an opera conductor at only 26 years old with Tosca in Montreal in 1963. Zubin Mehta was Music Director of the Montreal Symphony Orchestra from 1961 to 1967 and also assumed the Music Directorship of the Los Angeles Philharmonic Orchestra in 1962, a post he retained until 1978. In 1969 he was appointed Music Adviser to the Israel Philharmonic Orchestra and was made Music Director of that orchestra in 1977. In 1981 the Israel Philharmonic Orchestra awarded him the title of Music Director for life. Zubin Mehta has conducted over three thousand concerts with this extraordinary ensemble including tours spanning five continents. Since 1985, he has been chief conductor of the Orchestra del Maggio Musicale Fiorentino in Florence. He is an honorary citizen of both Florence and Tel Aviv; among his numerous distinctions there is also a star on the Hollywood Boulevard. Besides his personal success in the music field, Zubin Mehta continues to support the discovery of musical talents all over the world. Together with his brother Zarin he is a co-chairman of the Mehli Mehta

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Music Foundation in Bombay where more than 200 children are educated in Western Classical Music.


SCULTURA DI TONI VENZO: SINFONIA


A MARIANO VOLANI: PREMIO FLAVIA PAULON PER LA STRAORDINARIA RILEVANZA INTERNAZIONALE DELLA SUA ATTIVITÀ IN AMBITO CULTURALE, E PER LA CREATIVITÀ E L’INNOVAZIONE CHE DA SEMPRE HANNO CONTRASSEGNATO LA SUA CARRIERA. Grande sostenitore delle opportunità che la bellezza e la cultura possono offrire, specialmente in un paese come l’Italia, Mariano Volani comincia ad investire nella cultura già dagli anni ‘70. Nel 1978 fonda CTA-Compagnia Televisioni Associate, prima syndication italiana con 20 TV private che coprivano le 20 regioni italiane. Nello stesso anno, a soli 42 anni, viene insignito del titolo di Cavaliere del Lavoro dal Presidente della Repubblica Sandro Pertini. Segue poi, nel 1980, la fondazione della DOMOVIDEO, prima società italiana dell’Home Video e DVD con un catalogo di 1.500 film e oltre 1.000 documentari. E’ inoltre co-fondatore e primo Presidente di Oriente Occidente, festival di Teatro, Danza e Musica di Rovereto e Trento, arrivato ormai alla 32°edizione. La sua attività prosegue negli anni ‘90 con la nascita della Multigram-Hitron, società per la produzione di opere, balletti, concerti dall’Arena di Verona, dal Bolshoi di Mosca, dal Royal Theatre di Londra con star internazionali come Pavarotti, Domingo, Carreras, Lorin Mazel, Zeffirelli, Pizzi, Mikis

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Theodorakis e molti altri. Con la caduta del muro di Berlino, Mariano


Volani coglie al volo le nuove opportunità che si aprivano, diventando progettista, realizzatore e gestore delle prime Televisioni Nazionali private Post-Comuniste quali Premiera TV di Praga e Repubblica Ceca, CANALE 5 di San Pietroburgo e Russia, POLONIA 1 a Varsavia e molti altri, con un mix di programmi locali e internazionali, molti dei quali film italiani, TV Movie, documentari sulle bellezze italiane. Negli anni 2000 è Co-Fondatore del MART-Museo d’arte moderna di Rovereto e Trento, nonché ideatore, realizzatore e finanziatore del Museo Nazionale Giuseppe Verdi in Villa Pallavicino di Busseto (città natale del grande Compositore). Più di recente ha invece dato vita ad un’altra innovativa impresa: Fabrica Ludens, società per la modernizzazione di musei, mostre, basiliche e monumenti, aree archeologiche, parchi a tema e castelli grazie all’applicazione di videoguide multimediali “Smartguide system” e alla digitalizzazione dei capolavori e dei contenuti storico-artistici per un innovativo modello di fruizione da parte dei visitatori di tutto il mondo. In questo 2016 Mariano Volani, chiamato dalle Autorità iraniane, è presente a Teheran con il progetto di riallestimento di ben 16 Musei in Joint-Venture tra Fabrica Ludens e GOPPION di Milano per modernizzare i contenuti e il percorso con la multimedialità e il rinnovo degli allestimenti interni, fermi da oltre 40 anni. Un ulteriore successo della creatività e dell’impegno culturale dell’Italia nel mondo.


FOR THE EXTRAORDINARY INTERNATIONAL RELEVANCE OF HIS WORK IN THE CULTURAL FIELD, AND FOR THE CREATIVITY AND THE INNOVATION THAT HAVE ALWAYS MARKED HIS CAREER. Always a great supporter of culture and beauty, Mariano Volani started to invest in the cultural field during the 70s. In 1978 he founded CTA-Compagnia Televisioni Associate, the first Italian syndication with 20 private TV channels covering the 20 Italian regions. In the same year, at only 42 years old, he was appointed to the Order of Merit for Labour by the President of Republic Sandro Pertini. In 1980 he founded Domovideo, the first Italian Home Video and DVD company, with a catalogue of 1.500 films and more than 1.000 documentaries. He is also the co-founder and the chairman of Oriente Occidente, a Drama, Dance and Music Festival in Rovereto and Trento, currently at its 32nd edition. His activity continues in the 90s with the creation of Multigram-Hitron, a production company for opera, ballet and concerts, all taking place in prestigious venues such as Arena di Verona; Bolshoi Theatre in Moscow, Royal Theatre in London, with international stars like Pavarotti, Domingo, Carreras, Lorin Mazel, Zeffirelli, Pizzi, Mikis Theodorakis etc. After the fall of the Berlin Wall and the dissolution of Soviet Union, Mariano Volani was able to seize the moment and became the creator and manager of the first post-communist national television channels of the former Soviet Union, such as Premiera TV in Prague and Czech Republic, Canale 5 in Saint Petersburg and Russia, Polonia 1 in Warsaw and many others, with a mix of national and international shows, mostly movies and documentaries about Italy and its landmarks. In the 2000s he co-founded the MART-Museum of Modern Art of Rovereto and Trento; as well as the Giuseppe Verdi National Museum in Villa Pallavicino in Busseto (home town of the composer). Recently he started another innovative business venture: Fabrica Ludens, a company for the modernization of museums, monuments, historical sites etc. thanks to the use of multimedia video-guides with a “smartguide system� and the digitalization of artworks for a new way of experiencing art from all over the world. Mariano Volani is currently working in Teheran for a project of renovation of 16 museums in

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joint-venture with Fabrica Ludens and Goppion. Another achievement of Italian creativity and cultural commitment in the world.


SCULTURA DI TONI VENZO: IN VIAGGIO


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FILM IN CONCORSO GIOVANNI SEGANTINI – MAGIA DELLA LUCE - CHRISTIAN LABHART HIPERBOLICOS BURGOS - MARA MEDEIROS E DENISE CAMBOTTA TOBIA SCARPA. L’ANIMA SEGRETA DELLE COSE - ELIA ROMANELLI DEPERO, ROVERETO NEW YORK E ALTRE STORIE - NELLO CORREALE TERESA E LA DINAMITE - ELENA PUGLIESE ALLEGRO CON FUOCO. IL MONDO MUSICALE DI ZUBIN MEHTA BETTINA EHRHARDT INTOLLERANZA - LUIGI NONO’S SCENIC ACTION AS SEEN TODAY BETTINA EHRHARDT CARTES ET TERRITOIRES, UN PARCOURS - CHANTAL DUPONT IL GIARDINO - DAVIDE GAMBINO MAREDOLCE - LA FAVARA - DAVIDE GAMBINO ELECTROFLY - NATALIA C. A. FREITAS BÄR - PASCAL FLÖRKS WRAPPED - ROMAN KÄLIN, FALKO PAEPER AND FLORIAN WITTMANN THE FANTASTIC LOVE OF - BEEBOY AND FLOWERGIRL CLEMENS ROTH OPOSSUM - PAUL CHICON UN SIGN, UN GESTE - DON DUNCAN IGNITE - DANIEL BARRETO LEONARD BERNSTEIN - LARGER THAN LIFE GEORG WUBBOLT THE STREAM VI - HIROYA SAKURAI


SABATO 10 SETTEMBRE

GIOVANNI SEGANTINI MAGIA DELLA LUCE CHRISTIAN LABHART FILM SULL’ARTE Svizzera, 2015, durata: 82’ Christian Labhart, Schweizer Radio und Fernsehen, 3sat Zürich

Un percorso nell’anima ferita e tra le celebri opere di un artista unico, narrato dalle sue lettere e accompagnato dalle immagini dei luoghi della sua vita, tra Arco e la Svizzera. Pittore, anarchico, emarginato, clandestino: Giovanni Segantini è stato tutto questo, ed è riuscito a creare opere monumentali che celebrano un’immagine ideale della natura e del paesaggio alpino. Nel corso della sua vita è salito sempre più in alto alla ricerca di una luce sempre più pura, e la morte l’ha colto a soli 41 anni proprio in un rifugio di montagna in Engadina, all’altezza di 2700 metri. Reduce dal successo nelle sale cinematografiche di Svizzera (dove ha registrato oltre 60mila spettatori), Germania e Austria, recente vincitore per la Miglior Biografia al Festival International du Film sur l’Art 2016 di Montréal, presentato per la prima volta in Italia al 64, Gioanni Segantini – Magia della Luce offre un prezioso e appassionante ritratto del maestro trentino, tra le figure più carismatiche della pittura europea di fine Ottocento. Segantini, nato ad Arco in provincia di Trento nel 1858, ha trascorso una vita intensa e tormentata, che lo ha portato a cercare e ricreare nei suoi quadri la vertigine dell’altitudine. Giovanni Segantini - Magia della luce offre uno sguardo sulla

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sua difficile infanzia e adolescenza, condivide i processi e le crisi interiori affrontate come artista, esplora i rapporti contrad-


dittori con l’amore materno e l’erotismo, e su tutto la sua disperata lotta contro la morte. Le parole di Segantini riemergono da lettere e diari, affidate nella versione tedesca alla voce di Bruno Ganz, e in quella italiana, che si vedrà al festival, a quella del grande attore ticinese Teco Celio, premiato per la sua carriera al Festival del Film Locarno 2015.

Artist, anarchist, drop-out, sans papiers: Giovanni Segantini was all of this. He created, usually under the open sky, monumental works in the idealised image of nature of an alpine landscape. In the course of his lifetime he climbed ever higher in quest of more light. He died at the age of 41 in an alpine hut at 2700m in the Engadine. The film provides insight into his difficult childhood and boyhood, shares his inner processes and crises as a painter, as well as his contradictory dealings with motherly love and eroticism – and ultimately his desperate struggle against death.


DOMENICA 11 SETTEMBRE

HIPERBOLICOS BURGOS MARA MEDEIROS E DENISE CAMBOTTA FILM SU ARCHITETTURA, DESIGN E TERRITORIO

The film is about the confusion of the people living in a big city.

BRAZIL - 2016 - 3’ Denise Cambotta

Il film parla della confusione delle persone che vivono nelle

Hasta Siempre Film

grandi città.

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LUNEDÌ 12 SETTEMBRE

TOBIA SCARPA. L’ANIMA SEGRETA DELLE COSE ELIA ROMANELLI FILM SU ARCHITETTURA, DESIGN E TERRITORIO Italia, 2015, 31 Studio Liz, co-prodotto da Kublai film e fondo regionale Veneto per

Questo documentario si propone di osservare un processo inosservabile: quello che fa si che una lettura diventi una sedia, un brano una barca, una persona una casa. Cercare di cogliere quel vissuto umano che Tobia Scarpa sembra utilizzare come principale materia dei suoi “oggetti”. Prima del legno, del ferro, del mattone. E poi loro, le cose con un’anima.

l’audiovisivo

Un documentario nato da una serie di visite a Tobia Scarpa; visite mattutine, visite pomeridiane, visite come si bevesse un tè ma con due telecamere, un cavalletto e un po’ di luci. Cinque incontri in tre anni. Azioni quotidiane: leggere, guidare, fare di un foglio un aeroplanino di carta. Poi, dal quotidiano allo straordinario: assistere alla genesi degli oggetti, vedere quel processo che da qualche parola e qualche tratto di lapis su di un foglio, porta a qualche cosa di inedito, qualche cosa che entrerà nel mondo delle cose concrete, toccabili. Sullo sfondo, un’improvvisazione musicale: con dei bambù del suo giardino, del metallo di risulta, un po’ di corda, Tobia Scarpa da vita ad un concerto minimo. Qualche suono per spiegarsi

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meglio.


This documentary tries to observe an unobservable process: the one that turns a reading into a chair, a song into a boat, a person into a house. It tries to grasp the humanity that Tobia Scarpa seems to use as the main substance of his “objects�. Before the wood, before the iron, before the brick. And then, there are the things with a soul.

A documentary made from a series of visits to Tabia Scarpa; morning visits, afternoon visits, visits to have a tea but with two cameras, a tripod and a few lights. Five encounters in three years. Daily activities: reading, driving, making a paper airplane. Then, from ordinary to extraordinary: witnessing the creation of objects, seeing that process that from a few words and a few pencil strokes on a piece of paper leads to something new, something that will enter the world of real, tangible things. On the background, a musical improvisation: with some bamboos from his garden, some metal remains and a little bit of rope, Tobia Scarpa improvises a small concert. A few sounds to explain himself better.


LUNEDÌ 12 SETTEMBRE

DEPERO, ROVERETO NEW YORK E ALTRE STORIE NELLO CORREALE BIOGRAFIE D’ARTISTA Italia 2015, durata: 72’ Tipota Movie Company e FilmWork srl, con il contributo di Trentino Film Commission e la collaborazione del Mart e della Casa d’arte Futurista Depero

“Depero, Rovereto New York e altre storie”, per la regia di Nello Correale, è il primo film documentario sulla vita e l’opera di Fortunato Depero. Un artista davvero sorprendente che si è spinto ben al di là dei circuiti codificati dell’arte, incrociando l’avanguardia e costruendo una forma di arte totale che spazia dalla pittura al teatro, dalla scenografia alla fotografia, dalle arti applicate alla grafica pubblicitaria., dall’ ”onomalingua” all’editoria. Nel film documentario, girato tra Rovereto, Milano, Trento e New York (dove ancora oggi sono presenti i segni della sua arte, riconosciuti ed apprezzati da musei come il Guggenheim), le testimonianze - tra gli altri - di Alessandro Mendini, Maurizio Nichetti, Mario Botta, Nicoletta Boschiero, Maurizio Scudiero, Viviane Green e Daniel Hurlin, propongono la visione del “futuro” di Depero come opera del presente coniugando il destino locale dell’artista con le sue tempestive e decisive aperture a livello nazionale e internazionale. Il film documentario arriva proprio nel momento in cui si celebra il Manifesto della Ricostruzione Futurista dell’Universo (1915) firmato Balla-Depero. Il messaggio al mondo dell’arte era inequivocabile: «Noi futuristi, Balla e Depero, vogliamo realizzare

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questa fusione totale per ricostruire l’universo rallegrandolo, cioè ricreandolo integralmente».


Grazie al sostegno di istituti, archivi, consulenti che fanno capo a musei sia italiani che americani abbiamo potuto, per la prima volta, fare un ritratto esaustivo dell’opera dell’artista roveretano.

“Depero, Rovereto New York e altre storie” è un film di Nello Correale prodotto da Tipota Movie Company-Roma e FilmWork-Trento, con il contributo di Trentino Film Commission e la collaborazione del Mart e della Casa d’arte Futurista Depero.

Depero. Rovereto, New York and Other Stories” (2015) is the first documentary film focused on the artist from Trentino, Fortunato Depero.

The film investigates the figure of a man who was able to go beyond the codified circuits of the art world: his work ranges from painting to theater, from set design to photography, the applied arts to opera on radio, publishing and advertising design.


LUNEDÌ 12 SETTEMBRE

TERESA E LA DINAMITE ELENA PUGLIESE FILM SU ARCHITETTURA, DESIGN E TERRITORIO Italia, 2014,4’19’’ Archivio Nazionale Cinema d’Impresa

Teresa e la dinamite (Edison, 1924): il lavoro di una donna che produce candelotti di dinamite negli anni Venti. Un documento d’Archivio del territorio piemontese, il dinamitificio Nobel di Avigliana, prende vita attraverso un’operazione di audionarrazione del film muto. La narrazione drammaturgica entra nel vivo della memoria storica, facendola rivivere nel contemporaneo. C’è spesso una zona franca tra il documentario storico e il pubblico. Come una sensazione di incapacità visionaria del documento proiettato, che il più delle volte rimanda realtà storiche troppo distanti dai giorni nostri. Questo lavoro è il primo di un progetto che, attraverso l’audionarrazione, intende colmare questo spazio di vuoto.

Teresa and the dynamite (Edison,1924): the story of a woman that makes sticks of dynamite in the 20s. Through the storytelling the silent movie can be listened. The historical memories of Nobel dynamite factor in Avigliana (Piemonte, Italy) becomes a live story. Archive document come out of the silence.

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GIOVEDÌ 15 SETTEMBRE

CARTES ET TERRITOIRES, UN PARCOURS CHANTAL DUPONT VIDEOARTE Canada, 2015, 45’

Dai suoi archivi personali, la regista conferisce nuova vita a immagini filmate a partire dal 1981 in Cina, Indonesia, Brasile, Francia, Catalogna, Olanda, Stati Uniti e Quebec. La mappa viene approcciata fosse come un territorio dal quale emergono paesaggi di memorie/immagini, corpi, architetture e culture segnate dal passaggio del tempo. Questo percorso termina con la regista che osserva la mappatura delle sue ossa, rivelando la precarietà della sua salute. Sarà il corpo il nuovo territorio da esplorare? From her personal archives, the director gives new life to images filmed since 1981 in China, Indonesia, Brazil, France, Catalonia, the Netherlands, the United States and Quebec. The map is approached as a territory from which emerge landscapes of memories/images, bodies, architectures and cultures marked by the passage of time. This route ends with the director looking at her own bone mapping, revealing the precariousness of her health. Will the body he the new territory to explore?


MARTEDÌ 13 SETTEMBRE

ALLEGRO CON FUOCO. IL MONDO MUSICALE DI ZUBIN MEHTA BETTINA EHRHARDT BIOGRAFIA D’ARTISTA Germania, 2016, 88’ bce films&more in Co-produzione con ZDF in Cooperazione con Arte in Collaborazione con Unitel

Zubin Mehta, uno dei direttori d’orchestra più carismatici al mondo, quest’anno ha celebrato un’importante tappa quando ha compiuto ottant’anni il 29 aprile: un’occasione perfetta per onorare il Maestro con un film biografico. Zubin Mehta è un cittadino del mondo. Egli porta in sè molte caratteristiche differenti: la cultura indiana e la spiritualità Parsi; la cultura musicale di Vienna (la sua “casa musicale”, come lui stesso la chiama) e le tradizioni musicali dell’Asia, dell’Europa e del Nord America. La regista Bettina Ehrhardt ha prodotto questo omaggio a Zubin Mehta seguendolo durante la tournée nella sua città natale di Mumbai, a Tel Aviv, a Firenze, a Berlino e a Monaco di Baviera. Il film vanta la presenza di artisti come Daniel Barenboim, grande amico di Zubin Mehta, della pianista Yuja Wang, e dei membri delle “sue” orchestre, che lo hanno nominato Direttore d’Orchestra a vita: la Filarmonica di Israele e l’Orchestra del Maggio Musicale Fiorentino. Sono inoltre presenti anche dei contributi da altri membri di molte altre orchestre. Il film ritrae un artista molto amato sia dal pubblico che dai musicisti per il calore che emana sia nella sua musica che

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nella sua vita.


Zubin Mehta, one of the music world’s most charismatic conductors, celebrates a milestone when he turns eighty on 29th April. It’s the perfect moment to honour the Maestro with a film portrait. Zubin Mehta is a citizen of the world. He combines many different characteristics: Indian culture and Parsi spirituality; the musical culture of Vienna (his “musical home”, as he calls it); and the music traditions of Asia, Europe and North America. Film maker Bettina Ehrhardt has produced a tribute to Zubin Mehta, following him on tour to his home town of Mumbai, to Tel Aviv, Florence, Berlin and to Munich. Her film portrait features artists such as Daniel Barenboim, Zubin Mehta’s lifelong friend, pianist Yuja Wang, and members of “his” orchestras, who have appointed him Music Director for Life: the Israel Phiharmonic Orchestra and the Maggio Musicale Fiorentino. There are contributions also from members of many other orchestras that he serves as Music Director Laureate. This film portrays an artist beloved by audiences and musicians alike for the warmth he radiates both in his music-making and in his life.


MARTEDÌ 13 SETTEMBRE VIDEOARTE Canada, 2015, 14’45’’

INTOLLERANZA - LUIGI NONO’S SCENIC ACTION AS SEEN TODAY BETTINA EHRHARDT

Il film traccia la storia di “Intolleranza 1960”, opera di teatro musicale con la quale Luigi Nono rispose ai grandi soggetti politici del suo tempo: Emigrazione e xenofobia, tortura, disastri industriali e catastrofi naturali. Nono volevo essere testimone del proprio tempo - musica e politica erano per lui inseparabili. Al centro dell’azione il personaggio dell’emigrante, rappresentato nel film dal ballerino africano Koffi Kôkô, in scene che oscillano tra danza e documentario. La prima mondiale, a Venezia nel 1961, fece scandalo - i testimoni dell’epoca la raccontano parlando delle posizioni estetiche e politiche di Nono. Tra loro: Nuria Schoenberg Nono, la soprano Catherine Gayer, Emilio Vedova, pittore e scenografo dell’opera, il filosofo e sindaco di Venezia Massimo Cacciari e il compositore e allievo di Nono Helmut Lachenmann. L’umanesimo di Nono resta attuale: “Sempre la genesi di un mio lavoro è da ricercare in una “provocazione” umana: un avvenimento, una esperienza, un testo della nostra vita provoca il mio istinto e la mia coscienza a dare testimonianza come musicista-uomo.”

BETTINA EHRHARDT BETTINA EHRHARDT è giornalista, regista e produttrice per la televisione, è titolare di una Maîtrise in Lettere Moderne e di un diploma specialistico in cinema all’Université de Lyon II. Tra i suoi film il ritratto della percussionista americana Robyn Schulkowsky, dei registi Yoshi Oida e Peter Konwitschny e dei musicisti Bobby McFerrin e Chick Corea. Abbado.Nono.Pollini – Una scia sul mare ottiene il premio della giuria del Festival International du Film sur l’Art a Montréal (2002), così come un premio della Ernst von Siemens – Musikstiftung 2001.

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The film traces the history of “Intolleranza 1960” (Intolerance 1960), a musical theatre work by Luigi Nono that addresses the main political issues of his time: emigration and xenophobia, torture, industrial disasters e natural catastrophes. Nono wanted to be a witness to his time – music and politics were inseparable to him. At the heart of the action is the emigrant character, played in the movie by the African dancer Koffi Kôkô, in scenes that fluctuate between ballet and documentary. Its world premiere in Venice in 1961 provoked a scandal – those who could witness it talk about it mentioning Nono’s aesthetical and political opinions. Among them: Nuria Schoenberg Nono, soprano Catherine Gayer, Emilio Vedova, painter and set designer of Nono’s work, philosopher and mayor of Venice Massimo Cacciari and composer and Nono’s pupil Helmut Lachenmann. Nono’s humanism is still relevant: “The origin of my works is always a human “provocation”: a warning, an experience, a text of our life leads my instincts and my conscience to give a testimony as a musician-man”.

BETTINA EHRHARDT is a journalist, television producer and director. She holds a master’s degree in French Literature and also received a diploma in Cinema Art from the University of Lyon. Her films include portraits of the American percussionist Robyn Schulkowsky, the stage directors Yoshi Oida and Peter Konwitschny, and the musicians Bobby McFerrin and Chick Corea. Abbado, Nono, Pollini - A Trail on the Water won the Jury Award at the International Festival of Films on the Arts in Montreal (2002), as well as the 2001 Ernst von Siemens Foundation Prize.

SELECTED FILMOGRAPHY 1995: Oslo Drumming - “With Pulsation Lots of Space” 1997: De Sade in Berlin - Yoshi Oida inszeniert ‘Madame de Sade’ von Yukio Mishima 1998: Reise ans Ende der Welt - Kap Hoorn unter Segeln 1999: Tristan und Isolde - Ausstieg in die Utopie. Zubin Mehta und Peter Konwitschny deuten Richard Wagners Musikdrama neu 2001: Charles de Foucauld und der Garten Gottes – Spurensuche in der Sahara 2001: Abbado.Nono.Pollini – Uns scia sul mare 2003: Bobby McFerrin and the Chick Corea New Trio live at the Verbier Festival 2004: Chick Corea und Bobby McFerrin „We Play“ 2004: Strom für die Sherpa. Die Moderne am Mount Everest


GIOVEDÌ 15 SETTEMBRE

MAREDOLCE – LA FAVARA DAVIDE GAMBINO FILM SU ARCHITETTURA, DESIGN E TERRITORIO Italia, 2015, 30’ Fondazione Benetton Studi Ricerche© Italy 2015

‘In ciò che un tempo era la Conca d’Oro, c’è oggi un luogo che è sopravvissuto al processo che ha mutato la Palermo arabonormanna nella città della speculazione edilizia e dell’incuria paesaggistica. Maredolce – La Favara è un film documentario che vive attraverso le testimonianze di autorevoli ed appassionati personaggi che illuminano un futuro possibile in bilico tra passato e presente, tra agricoltura e turismo, tra paesaggio ed arte. Prodotto da Fondazione Benetton Studi Ricerche, in occasione della campagna di studio relativa al conferimento del ”Premio Internazionale Carlo Scarpa per il giardino” dell’anno 2015.

‘The place that used to be an arab-norman garden has changed today in a neglected but still inspiring urban landscape. By telling past and present, Maredolce – La Favara is a film about the controversial path of the historical park in Palermo with a glance at its future. Between agriculture and tourism, landscape and art. Produced by Fondazione Benetton Studi Ricerche for the ”International Carlo Scarpa for the Garden Award 2015” cultural campaign’

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GIOVEDÌ 15 SETTEMBRE

ELECTROFLY NATALIA C. A. FREITAS PRODUZIONI SCUOLE DI CINEMA Germania, 2015, 3’ Filmakademie Baden-Württemberg

I disegni di un gatto e di un pollo prendono vita ed inseguono una mosca che non è poi così facile da catturare.

The drawings of a cat and a chicken become alive and chase a fly which is not so easy to catch.


GIOVEDÌ 15 SETTEMBRE

BÄR PASCAL FLÖRKS PRODUZIONI SCUOLE DI CINEMA Germania, 2014, 8’ Filmakademie

Il passato di mio nonno è sempre stato molto presente. Riusciva ad aprirsi un varco in ciò che diceva o faceva, ma lui non ne parlava mai. Solo ora, ripercorrendo la sua vita e la sua personalità così come lo conoscevo, sento il peso della sua eredità.

Baden-Württemberg My grandpa’s past was always very present. It would break through in something he’d say or do, but he’d never talk about it. Only now, by revisiting his life and personality as I knew him, do I feel the weight of his inheritance.

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GIOVEDÌ 15 SETTEMBRE

WRAPPED ROMAN KÄLIN, FALKO PAEPER AND FLORIAN WITTMANN PRODUZIONI SCUOLE DI CINEMA Germania, 2015, 5’ Filmakademie Baden-Württemberg

Come può un minuscolo organismo cambiare tutto ciò che sappiamo e fare la differenza tra crescita ed estinzione? Il deterioramento di uno costituisce le fondamenta della vita di un altro. Il mondo, con la sua perenne interazione tra il mangiare e l’essere mangiati, assume nuove dimensioni quando le inaspettate forze della natura si scontrano con le attuali strutture della nostra società. Ciò che credevamo sarebbe durato per sempre, si dissolve nel corso del tempo. L’unica costante è il cambiamento.

How can a tiny organism change everything we know and make a difference between growth and extinction? The deterioration of one is the foundation of another one’s life. The world with it’s never-ending interplay of eating and being eaten, takes on new dimensions when the unexpected forces of nature clash with the existing structures of our society. What was believed to be forever, melts away in the course of time. The only constant is change.


GIOVEDÌ 15 SETTEMBRE

THE FANTASTIC LOVE OF BEEBOY AND FLOWERGIRL CLEMENS ROTH PRODUZIONI SCUOLE DI CINEMA Germania, 2015, 10’ Filmakademie Baden-Württemberg

La fantastica storia d’amore tra beeboy e flowergirl, i quali si stanno innamorando disperatamente. Trascorrere la vita assieme significa affrontare la dura realtà, la quale presto minaccerà di distruggere loro ed il loro amore.

The fantastic love story of beeboy and flowergirl, whom are falling in love hopelessly. A life together requires them to face the hard reality, which soon threatens to break them apart as well as their love.

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GIOVEDÌ 15 SETTEMBRE

OPOSSUM PAUL CHICON PRODUZIONI SCUOLE DI CINEMA Germania, 2015, 4’ Filmakademie Baden-Württemberg

Un opossum dentro una macchinetta del caffè e il motivo per cui molti dispositivi tecnici si rompono dopo un certo tempo.

An opossum in a coffee machine and the question why most technical devices break after a certain time.


GIOVEDÌ 15 SETTEMBRE

UN SIGN, UN GESTE DON DUNCAN PRODUZIONI SCUOLE DI CINEMA Belgio, 2014, 17’52’’ Atelier de Production, Bruxelles

Solo nel momento in cui smise di credere in Dio Rosaline cominciò a vedere dei miracoli... Una sera, incontra Georges, un bizzarro burattinaio. Lei gli ricorda una donna che ha perso in passato. Rosaline accetta di posare per Georges in modo da poterlo aiutare a far emergere dall’argilla con cui scolpisce i suoi burattini la faccia di quella donna. Durante le loro numerose sedute, Rosaline trova una nuova ed inaspettata speranza. Ma una volta terminato il burattino, il loro momento di grazia giunge alla fine e lei è costretta a far ritorno nella sua insoddisfazione. Mentre la sua situazione sembra di nuovo senza speranza, Rosaline assiste al miracolo che ha aspettato così a lungo.

It wasn’t until she lost faith in God that Rosaline started seeing miracles…One evening, she meets Georges, a quirky puppeteer. She physically reminds him of a woman he lost in his past. Rosaline agrees to pose for Georges so as to help him bring the face of that woman out of the clay he sculpts his puppets from. During their numerous posing sessions, Rosaline finds a new, unexpected hope. But once the puppet is finished, their moment of grace comes to an end and she must return of her discontent.

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While her situation again appears hopeless, Rosaline experiences the sort of miracle that she has so long waited for.


GIOVEDÌ 15 SETTEMBRE

IGNITE DANIEL BARRETO ANIMAZIONE/ VIDEOARTE USA, 2016, 1’25’

Ignite è un breve film d’animazione sperimentale che è stato realizzato con centinaia di fotografie a lunga esposizione, proprio come un timelapse o stopmotion.

Ignite is an experimental short animation film that was made with hundreds of long exposure photographs, just as a timelapse or stopmotion.


VENERDÌ 16 SETTEMBRE

LARGER THAN LIFE LEONARD BERNSTEIN FILM SULL’ARTE USA, 2016, 1’25’ Georg Wübbolt Giappone, 2015, 6’52’’ BFMI – Bernard Fleischer Moving Images in co-production with Unitel and ZDF / 3sat

Leonard Bernstein è stato l’ambasciatore Americano nel mondo. Ha ispirato un’intera generazione con i suoi ensemble musicali e le sue orchestre sinfoniche. Questo avvincente documentario mostra il motivo per cui Bernstein è stato uno dei musicisti classici più influenti dell’ultimo secolo. Era un insegnante stimolante, un brillante direttore d’orchestra, un ottimo compositore e un esperto pianista. Come compositore (West Side Story, On the Town ecc.) era in grado di trovare compromessi e rompere le barriere in una maniera straordinariamente abile e allo stesso tempo accessibile, raggiungendo un ampio pubblico in tutto il mondo, ben oltre la musica classica. Un uomo universale, che ha vissuto cinque vite e che emanava passione da tutti i pori. Il film include interviste con i figli di Leonard Bernstein, Jamie, Alexander e Nina Bernstein, Gustavo Dudamel, Stephen Sondheim, Kent Nagano, Marin Alsop, Sir Peter Jonas, Christoph Eschenbach, Norman Lebrecht, membri della Filarmonica di Vienna e molti altri.

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Leonard Bernstein was America’s ambassador to the world. He inspired an entire generation with his music ensembles and symphony orchestras. This fascinating documentary shows why Bernstein was one of the most influential classical musicians of the last century. He was an inspirational teacher, a brilliant conductor, a fine composer, and an accomplished pianist. As a composer (West Side Story, On the Town etc.) he could bridge gaps and break down barriers in an extraordinarily skilful and yet accessible manner, reaching a large audience worldwide, way beyond classical music. A universal man, who lived five lives and who exuded passion from every pore. The film includes interviews with Leonard Bernstein’s children, Jamie, Alexander and Nina Bernstein, Gustavo Dudamel, Stephen Sondheim, Kent Nagano, Marin Alsop, Sir Peter Jonas, Christoph Eschenbach, Norman Lebrecht, members of the Vi­enna Philharmon­ics, Craig Urquhart and many others.


VENERDÌ 16 SETTEMBRE

STREAM VI HIROYA SAKURI VIDEOARTE Giappone, 2015, 6’52’’ Hiroya Sakurai

Questo lavoro è un balletto realizzato usando il suono e il movimento delle alghe e dell’acqua acqua. Con il corso d’acqua che funge da teatro, ho filmato la coreografia delle alghe che scorrono nell’acqua. Ho girato il filmato utilizzando una camera waterproof posta su uno slider dolly. Usando questo dispositivo ho simulato per lo spettatore l’esperienza di camminare attraverso il corso d’acqua. Nei corsi d’acqua artificiali delle risaie, l’acqua presente in natura è costretta a seguire delle regole artificiali. In questo modo, la natura diventa astratta, dando vita ad una nuova forma di bellezza diversa da quella naturale.Il tema di questo lavoro è la vivacità dell’acqua mentre segue un percorso creato dall’uomo.

This work is a ballet using the sound and the movement of the algae and water. With the waterway as the theater, I filmed the choreography of the algae that flows in the water.I shot this with a waterproof camera on a slider dolly . Using this device I created a simulated experience of walking through the waterway for the viewer. In the man-made waterways of rice paddies, the water in nature must follow artificial rules. In that way, nature is made abstract, giving rise to a new form of

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beauty distinct from the natural state.The theme of this work is the liveliness of the water as it follows the man-made course.


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FESTIVAL DEL CINEMA RUSSO

Il Festival del Cinema Russo è un’iniziativa promossa dal Ministero della Federazione Russa, la Fondazione Culturale Russa e la Direzione dei programmi internazionali all’interno dell’ArtFilmFestival Asolo, tesa a far conoscere e valorizzare la cultura cinematografica russa tra il pubblico italiano: edizione dopo edizione vengono presentati i lavori dei più noti registi russi contemporanei e le promettenti esperienze dei giovani cineasti. Obiettivo del Festival del Cinema Russo è rafforzare i legami culturali, in particolare nell’ambito della cinematografia, tra l’Italia e la Russia, in linea con la vocazione internazionale e cosmopolita che ha caratterizzato l’ArtFilmFestival Asolo fin dalle sue origini: la sua prima edizione del 1973 fu infatti vinta proprio dal regista Andrj Tarkovsky con il capolavoro Andrej Rubliov. Il programma del Festival del Cinema Russo di quest’anno risulta di particolare interesse per la qualità dei film proposti, i quali, nelle loro differenze di contenuto, spirito, tematica, modalità espressiva, regalano un significativo quadro dei molteplici orientamenti della contemporanea cinematografia russa.


SALVEZZA - IVAN VYRYPAEV LA STRAORDINARIA AVVENTURA DI SERAFIMA - SERGHEY ANTONOV SULL’AMORE - DI ANNA MELIKJAN KIRA - VLADLENA SANDU IL TRAMONTO - ANDREJ ANNENSKIJ UN AFFARE DA PIONIERA 2 - ALEKSANDR KARPILOVKY

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SETTEMBRE 2016

The Festival of Russian Cinema is an initiatve promoted by the Ministry of Russian Federation, the Russian Cultural Foundation and the International Programs Direction of Asolo Art Film Festival, aimed to promote the knowledge of Russian cinema among Italian audiences. In each edition the films of the most renowned Russian contemporary directors are shown along with the works of the most promising upcoming filmmakers. The aim pf the Festival is to reinforce the cultural relationship between Italia and Russia, especially in the cinema field, following the international and cosmopolitan vocation that has always characterized Asolo Art Film Festival: its first edition in 1973 was won by the Russian director Andrej Tarkovsky with his masterpiece “Andrej Rubliov”. The program of the Festival of Russian Cinema of this year is very interesting thanks to the high quality of the films, which, despite their different subjects and style, offer a significant description of the multiple tendencies of today’s Russian cinematography.


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GO FILM FESTIVAL 2016 RASSEGNA BRASILIANA GOIÂNA – GOIÁS GO FILM - il primo Film Festival di Goiania ha incitato i registi Brasiliani a creare in 24 ore un cortometraggio con una lunghezza massima di 3 minuti e avente per tema la grande città. Il tema è stato scelto in onore del Cinema Novo brasiliano. I migliori corti hanno ottenuto un premio e tutti sono statiproiettati al Lumière Shopping Bougainville di Goiânia nelle giornate del 30 e 31 maggio e 1 giugno. Lo scopo del festival è quello di aumentare la produzione filmica di Goiania e del Brasile attraverso un progetto pioneristico e attraverso una collaborazione con Asolo Art Film Festival, che è stato uno dei principali sostenitori del festival su tutti i media (poster, internet ecc.), unendo così i due paesi. Durante GO FILM è stata organizzata una rassegna di film provenienti dal festival di Asolo in modo da mostrare ai registi brasiliani il tipo di progetti che vengono proiettati ad Asolo e poterli così incoraggiare. I film vincitori di GO FILM verranno proiettati durante la 35^ edizione di Asolo Art Film Festival e alcuni dei registi saranno presenti al festival. www.gofilmfestival.com.br


ASPIRINA PARA DOR DE CABEÇA ( ASPIRIN FOR HEADACHES) - FILIPPE BASTOS CIDADE ORGANOLÉPTICA (ORGANOLEPTIC CITY) VICTOR DUARTE AURORA, O QUE FOI QUE VOCÊ FEZ? NUCLEO DE PESQUISA VIVACE - ALINE VILLIK, DOUGLAS OLIVEIRA, LUCAS BARBOSA

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SETTEMBRE 2016

GO FILM - 1st Goiania Film Festival instigated audiovisual producers in Brazil to create short movies with up to 3 minutes lenght in 24 hours, from the theme “BIG CITY”. The theme was in honour of the Brazilian Cinema Novo. The best short films got a special award and all of them were shown at Lumière Shopping Bougainville , in Goiânia -GO , on 30th and 31st May and 1st June . The purpose of the festival is to increase Goiana and Brazil production through a pioner project and through a partnership with the ASOLO ART FILM FESTIVAL - which has been one of the great supporters of the festival in all the media (posters, internet etc), connecting the two countries. Exhibitions of short films from Asolo festival were shown during GO FILM in order to show Brazilain filmmakers the major projects that have been displayed in Asolo and to encourage them. GO Film´s winning movies will also be displayed in Asolo and some of the filmmakers will be present at the festival. www.gofilmfestival.com.br


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“ ECO AS A VERB”

A. ECO CREATIVITY ANGEL AZUL - MARCY CRAVAT SECOND WIND - SERGEY TSYSS RUBBING THE CITY - BEAUTIFUL DIRTY BUBBLE B. ECO APOCALYPSE RUBBING THE CITY - BEAUTIFUL DIRTY BUBBLE - TSUI KUANG-YU RENEW: THE FUTURE NOT FUTURE - ZHANG XU ZHAN ARCADIA - RICK FISHER

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C. ECO-HUMAN CHAIN INVERSO MUNDUS - AES+F FASHION TO DIE FOR - LYNN ESTOMIN SOLASTALGIA - ISABELLE HAYEUR ENTRO(SCO)PY - MARIE- FRANCE GIRAUDON THE VISION WITHIN - MICHAEL SNYDER THE MESSENGER - SU RYNARD


CURATOR: YUNNIA YANG

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SETTEMBRE 2016

COWSPIRACY - KIP ANDERSEN& KEEGAN KUHN POVERTY, INC. - MICHAEL MATHESON MILLER HOW TO LET GO OF THE WORLD: AND LOVE ALL THE THINGS CLIMATE CAN’T CHANGE - JOSH FOX D. ECO MYTHOLOGY MUERTE ES VIDA (DEATH IS LIFE) - ALI ALVAREZ IMAGO TYPHONIS - ALBERT MERINO INSATIABLE - JAWSHING ARTHUR LIOU - RACHEL WEAVER E. SPECIAL FOCUS:DANCECOLOGY BUMP! - TSENG HUAN-SHIN - PENG HSIAO-YIN PULSE IN DEAD HEARTS - TSENG HUAN-SHIN - PENG HSIAO-YIN DECADENCE - PENG HSIAO-YIN RECYCLE PROJECT - PENG HSIAO-YIN REBIRTH - TSENG HUAN-SHIN - PENG HSIAO-YIN A JOURNEY TO MIRRAMU - TSENG HUAN-SHIN


“ ECO AS A VERB” ( ECO COMME UN VERBE) CURATRICE: YUNNIA YANG “Eco come Verbo” significa considerare l’Ecologia come un Verbo, un’azione da compiere piuttosto che un qualcosa da comprendere. La maggior parte delle persone sanno come amare il pianeta e aumentare la consapevolezza ambientale, ma ci sono ancora grandi passi da fare tra la consapevolezza e l’azione. I documentari e i video presenti in questa rassegna non hanno lo scopo di iniziare un nuovo movimento di attivismo ambientale, ma piuttosto portare lo spettatore a chiedersi cosa può fare di propria iniziativa per migliorare la situazione e salvaguardare l’ambiente. Non c’è bisogno di formare alcuna alleanza, solamente di lasciarsi commuovere, e poi fare qualcosa! Sebbene il concetto di “Eco come Verbo” venga proposto alla 35^ edizione di Asolo Art Film Festival, speriamo che posso essere messo in pratica in tutto il mondo. Il progetto include cinque categorie: ““Eco Creativity” (Eco creatività), “Eco Apocalypse” (Eco Apocalisse), “Eco-Human Chain” (Eco catena umana), “Eco Mythology” (Eco mitologia), and “Special Focus: Dancecology”

ECO CREATIVITÀ Affrontare l’esaurimento delle risorse, la messa a rischio dell’ambiente: come possono gli esseri umani ribaltare queste condizioni di vita con la loro creatività? “Angel Azul” ci mostra un museo sottomarino che funge da riparo per la barriera corallina in modo che possa vivere con dignità. “Second Wind” è una triste metafora post-apocalittica sulla felicità che si può trovare nella memoria e nell’immaginazione e sulla bellezza che si può trovare in una terra deserta. Il pensiero positivo è l’istinto di sopravvivenza che noi contemporanei dovremmo mantenere. In “Rubbing the City: Beautiful Dirty Bubble”, l’artista Tsuei Kuang-Yu trasforma l’inquinamento prodotto dagli autobus in bellissime bolle a simboleggiare il potere alchemico dell’arte.

ECO APOCALISSE Secondo una prospettiva utopistica, gli esseri umani intrappolano sempre sé stessi in una specie di palude mettendo in pericolo l’intera ecologia senza rendersene conto. “Renew: the future not future” , “ Arcadia”, “Inverso Mundus” insinuano che gli esseri umani non possono espiare le loro colpe per il puro scopo di inseguire il progresso e il benessere. Di conseguenza, “Renew” non indica una nuova nascita ma piuttosto la paura e il pentimento nei confronti degli esseri umani del futuro. Con l’utilizzo di campi lunghi, “Arcadia” rivela la dura realtà dell’arcadia che gli esseri umani immaginano. Apparentemente assurdo “Inverso Mundus” lascia sottintendere


la forza del contrattacco naturale. Gli esseri umani si reputano esseri superiori e abusano del loro dominio, senza alcun riguardo per la natura devastata, ma il prezzo da pagare per questo comportamento è ben al di là di ogni immaginazione.

ECO-CATENA UMANA “Ecologia” in Greco significa “Casa”, un uomo e la sua casa interna ed esterna. Una famiglia che vive assieme in armonia può nutrire un essere umano e arricchire la sua vita. Ma se assumiamo l’attitudine del possesso e dello sfruttamento, questa casa si distruggerà da sola alla fine. Otto film ci faranno riflettere sulle relazioni tra la civiltà umana e l’etica ecologica

ECO MITOLOGIA Tramite l’interpretazione della razionalità umana e della sensibilità, della realtà e della fantasia offerta dai miti, gli esseri umani conducono una misteriosa conversazione incontrando la natura e la civiltà e trasformandosi a loro volta in un nuovo mito. “Imago Typhonis” riflette le preoccupazioni della globalizzazione che le varie culture vengano semplificate secondo codici universali. Eliminare o distorcere le caratteristiche di una certa cultura significa la morte per tale ecologia culturale. “Insatiable” è una metafora riguardante la cultura del mercato notturno in Taiwan. Una potente creatura fluttua di fronte a noi come il miraggio del mostro di Loch Ness. Questo serpente interno inghiottirà sé stesso e distruggerà l’ecologia. “Death is Life” riguarda un mito secondo il quale gli esseri umani possiedono un certo senso di consapevolezza riguardo la rinascita, possono immaginare e amare la vita infinitamente.

SPECIAL FOCUS: DANCECOLOGY Fondendo il concetto di ecologia con quello di coreografia contemporanea, Dancecology, dal Taiwan, è una realtà unica nel suo genere. Fondata nel 2009, il direttore artistico Peng Hsiao-Yin utilizza il concetto di “circolazione e coesistenza” derivante dal sistema ecologico per creare movimenti organici, nella forma di arti interdisciplinari in modo da invitare tutto il pubblico a vivere la coesistenza estetica tra spazio e ambiente naturale. Per la 30^ edizione nel 2011, Dancecology presentò “Dancing of Time”, che sprigionò l’energia della danza per tutta Asolo. Il lavoro venne accolto con successo dal pubblico e dagli abitanti. Per la 35^ edizione, Dancecology vorrebbe dedicare il suo nuovo lavoro “Flowing Landscape”, performance di aperture e chiusura del festival, alla memoria del leader spiritual di Asolo Art Film Festival – Attilio Zamperoni. Inoltre, dal 2012 Dancecology esplora il linguaggio filmico di Dance Video, continuando a portare la preoccupazione per l’ambiente nei video. In questa edizione saranno presentati sei video di Dancecology.


“ ECO AS A VERB” ( ECO COMME UN VERBE) CURATOR: YUNNIA YANG “Eco As A Verb” means to regard “Ecology” as a Verb, an Action to do it, instead of understanding it. Most people know to love the planet and raise the environmental awareness, but there are big steps from awareness to actions. The green documentaries or contemporary videos here are nor to initiate another environmental activism, but to suggest that after watching these films each viewer may think what he can do by his own for the good sake of our environment to improve the current situation. There is no need to make any alliance, but to be touched, then just do it! Although the notion “Eco as a Verb” is proposed in the 35th Asolo Art Film Festival, we truly hope it can work in practice all over the world. The focal theme project“Eco As A Verb” includes five categories: “Eco Creativity”, “Eco Apocalypse”, “Eco-Human Chain”, “Eco Mythology”, and “Special Focus: Dancecology”

ECO CREATIVITY Facing to the exhaustion of resources, the endangerment of environment, how the human beings proud of creativity could overturn such a poor living condition - ”Angel Azul” shows a submarine museum as a shelter for coral reefs to live gracefully. “Second Wind” is a sad metaphor of the post-apocalyptic survival happiness that it still could be found the memories and the imaginations about the natural beauty in such a deserted land. The positive thinking is the survival attitude we contemporaries shall keep. In “Rubbing the City: Beautiful Dirty Bubble”, the artist Tsuei Kuang-Yu transforms bus pollution into beautiful bubbles as the alchemic power of art.

ECO APOCALYPSE For utopian perspective, human beings always trap themselves into a kind of swamp endangering the whole ecology without any awareness. “Renew: the future not future” , “ Arcadia”, “Inverso Mundus” all imply the same context that human beings cannot compensate their faults for the sake of pursuing progress and comfort. Therefore, “Renew” is nor a new birth, but a fear and regret to the living being of the future. With the long shots, “Arcadia” discloses the cruel truth of the arcadia that human beings imagine. Seemingly absurd “Inverso Mundus” implies the strength of natural counterattack. As human beings think themselves as a high-level creature, misusing domination, regardless of the seriously devastated nature, the price for this bad manner is far to imagine.


ECO-HUMAN CHAIN “Ecology” in Greek means “House”, a man and his internal/external house. A family living together in harmony can nurture a human being and enrich his life. If with the attitude of possession and exploitation, this house will be destroyed by his own eventually. Eight films will give us the reflections on the relations between human civilization and ecological ethics.

ECO MYTHOLOGY By means of myths interpreting human rationality and sensibility, reality and fantasy, human beings will also lead a mysterious conversation encountering nature and civilization and turn into a new myth. “ Imago Typhonis” reflects the worries of globalization that the featured cultures are constantly simplified to the universal codes. To delete or twist the cultural features is a death for that cultural ecology. “Insatiable” is a metaphor about the night market culture in Taiwan. A powerful consuming giant creature floats in front of us just like the mirage of Loch Ness Monster. As if everyone to indulge in carnal pleasure without restraint, this inner serpent will swallow the self and exhaust the ecology. “Death is Life” is about a life myth that human beings have a sense of awareness about the rebirth sign born of the natural change encountering the death, to love and imagine life endlessly.

SPECIAL FOCUS: DANCECOLOGY Fusing the notion of ecology into the contemporary choreography, Dancecology from Taiwan is one of the kind. Founded in 2009, the artistic director Peng Hsiao-Yin employs the concept of “Circulation and Coexistence” from ecological system to create organic movements, in the form of interdisciplinary arts to invite all the audience to experience the aesthetics coexistent with environment and space. For the 30th edition in 2011 , Dancecolgy presented “ Dancing of Time”, which spread out the energy of dancing all over Asolo. Just like an aesthetic reflection of a plant’s growing strength and nature itself. This works was favored by film audience and local inhabitants. In the 35th anniversary , Dancecolgy would like to dedicate to the metaphor of life color with the new work “ Flowing Landscape” as the opening / closing performances and “Whisper in Town” series, in memory of the spiritual leader of Asolo Art Film Festival –Attilio Zamperoni. Besides, since 2012 Dancecolgy explores the filmic language of Dance Video, continues to bring the ecological concern into videos. This edition will present six Dance Videos of Dancecolgy.


SABATO 10 SETTEMBRE

PART ONE ECO CREATIVITY RUSSIA - 2012 - 5’ 50’’

SECOND WIND SERGEY TSYSS “Second Wind” è un cortometraggio che cerca di risolvere un difficile problema – mostrare il tragico destino del pianeta in forma ridotta. Forse è per questo che non ci sono dialoghi nel film, soltanto il pianto disperato del protagonista. Questa persona è costretta a vivere nel vuoto di una natura ormai morta, ma come un poeta incauto, egli legge ogni giorno la sua poesia al vento secco e ai fiori fatti di lattine. Non ci sono né parole né rime in questa poesia – c’è solo il vento, il secondo vento.

Second Wind is a short film that attempts to solve a difficult problem - to show the tragic destiny of the planet in small form. Maybe this is why the film has no words in it, but only the main character’s cry of despair. This person is forced to live in the vacuum of the dead nature, but like a reckless poet, he reads his naive poem every day to the dry wind and flowers made of cans. There are neither words nor rhymes in this poem – there is only wind, the second wind.

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SABATO 10 SETTEMBRE

ECO CREATIVITY TAIWAN - 7’ 56’’

RUBBING THE CITY: BEAUTIFUL DIRTY BUBBLE TSUI KUANG-YU “Per questo video ho prima creato una macchina per le bolle che funzionasse con il gas di scarico degli autobus. Lo scopo era di trasformare gli autobus cittadini che trasportano i passeggeri, gli autobus turistici oppure i camion in macchine ambulanti che producono bolle attraversando la città, coprendo la sporca aria di città con la bellezza delle possibilità immaginative. In maniera simile ai vari oggetti che riempiono le nostre vite quotidiane, sono convinto che attraverso questa trasformazione, questa imperfezione può diventare uno show urbano di bolle di sapone. Allo stesso tempo, attraverso questo contrasto simbolico, provo a chiedere: dietro questi abbellimenti retorici della moderna vita quotidiana, cos’è che in definitiva modella e guida le nostre vite? E abbiamo noi la capacità di immaginare o creare una relazione tra questo sistema di vita e noi stessi?”

“ For this video, I first created a bubble machine that runs on the exhaust of buses. The goal was to transform these passenger-carrying city buses, tourist buses, or trucks into mobile bubble machines that criss-cross the city, coating the dirty city air with the beauty of imaginative possibilities. Similar to the various objects that fill our daily lives, I am optimistic that through this transformation and whitewash, this imperfection can in fact become a street bubble show reverie. At the same time, through this symbolic contrast, I try to ask: Behind this sugar-coated rhetoric of modern day life, what is it that ultimately shapes and drives our lives? And do we have the ability to imagine or even create a relationship between this system of life and ourselves?”


SABATO 10 SETTEMBRE

ECO APOCALYPSE TAIWAN - 2010 - 5’

RENEW: THE FUTURE NOT FUTURE ZHANG XU ZHAN Di che cosa avremo bisogno nel futuro? Gli esseri umani continuano a rinnovare le loro città per il futuro oppure vogliono solamente inseguire i loro desideri mai soddisfatti. I mostri di pittura nera liquida sono accenni all’ecologia futura. Gli alberi giganti si rifiutano di respirare provocando l’alto spreco acido e l’erosione che affliggono l’intera biosfera. L’avida natura umana è difficile da cambiare. Il mondo è un edificio su larga scala sotto il circolo vizioso ecologico e possiamo prevedere che nel futuro la terra diventerà un monumento senza vita nell’universo. Gli esseri umani vogliono creare un futuro migliore, ma ironicamente, abbiamo distrutto il futuro.

What do we need in the future? Human beings continue to renew their city for the beautiful future or just want to pursuit the never satisfied desires. The black liquid paint monsters were the implication of the future ecology. The huge trees refuse to breath and provoke the high acidic waste and erosion effect the whole biosphere. The greedy human nature is hard to change. The world is a large-scale building under the ecological vicious cycle and we can predict that the earth in the universe will become a lifeless monument in the future. 
Human beings want to create a better future, but ironically, we have constructed is no future.


SABATO 10 SETTEMBRE

ECO APOCALYPSE CANADA - 2014 - 4’ 52’’

ARCADIA RICK FISHER

Una risposta metaforica digitalmente aumentata a una domanda millenaria, ovvero, c’è un lato oscuro del tentativo umano di creare un habitat perfetto in grado di sostenere lo stile di vita che abbiamo scelto entro i naturali limiti del pianeta terra? L’idea di Utopia di una persona può essere l’incubo di un’altra. Gli sfondi per “Arcadia” sono stati filmati nell’immacolato scudo precambriano canadese, il quale contiene alcune delle formazioni rocciose più antiche al mondo. Ogni scena è stata poi aumentata digitalmente incorporando elementi che non potrebbero mai essere accaduti in maniera naturale. Per esempio, in una scena, diverse copie di un danzatore ispirato dal movimento giapponese Butoh sono poste nel paesaggio con delle ciminiere giganti. L’inspiegabile verosimiglianza convince lo spettatore che la scena è stata catturata così dalla telecamera, e costringe lo spettatore a reinterpretare la propria comprensione dell’Utopia, l’impatto dell’attività umana e la nostra posizione morale nei confronti dell’ambiente e degli uni con gli altri

A digitally augmented metaphorical response to an age-old question, namely, is there a dark side to the human endeavor to create the perfect habitation able to sustain the lifestyle of our own choosing within the natural limitations of the planet earth? One person’s notion of Utopia is another person’s nightmare. The background scenes for Arcadia were shot in the pristine Canadian Pre-Cambrian Shield that contains some of the oldest rock formations on the planet. Each scene was then digitally augmented incorporating elements that never could have occurred naturally. F or example, in one scene, multiple copies of a dancer inspired by the Japanese Butoh movement are placed into the scenery along with giant smokestacks. The uncanniness of the verisimilitude convinces the viewer that the scene was captured as is with the camera, and causes the viewer to re-interpret their understanding of Utopia, the impact of human activity, and our moral stance to our environment and to each other.


SABATO 10 SETTEMBRE

ECO APOCALYPSE RUSSIA - 2015 - 38’

INVERSO MUNDUS AES+F Mundus, “mondo” in latino e Inverso, “rovescio, storto” in italiano e “poesia” in italiano antico, allude al processo artistico. Nella nostra interpretazione, le assurde scene di questo carnevale medievale sembrano episodi della vita contemporanea. I personaggi mettono in scena assurde utopie sociali e si scambiano maschere, trasformandosi da mendicante a ricco, da poliziotto a ladro. Spazzini metrosexual inondano la città di rifiuti. Alcune inquisitrici torturano degli uomini su delle strutture dell’Ikea. Vecchi e bambini si scontrano in un match di kickboxing. Inverso Mundus è un mondo dove le chimere sono animali domestici e l’Apocalisse è uno svago.

Mundus – the Latin “world” and Inverso – is both an Italian “reverse, the opposite” and the Old Italian “poetry,” which alludes to the art processing. In our interpretation, the absurdist scenes from the medieval carnival appear as episodes of contemporary life. Characters act out scenes of absurd social utopias and exchange masks, morphing from beggars to rich men, from policemen to thieves. Metro sexual street-cleaners are showering the city with refuse. Female inquisitors torture men on IKEA-style structures. Children and seniors are fighting in a kickboxing match. Inver-

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so Mundus is a world where chimeras are pets and the Apocalypse is entertainment.


SABATO 10 SETTEMBRE

ECO-HUMAN CHAIN USA - 2015 - 5’ 38’’

FASHION TO DIE FOR LYNN ESTOMIN Rocchetti rotanti di colori e fili; fiocchi di tessuto che scorrono e persone; movimenti frenetici di macchinari e produttori di indumenti; ricerche disperate di soccorritori e famigliari; l’inquietante colonna sonora di Ritsu Katsumata crea il suono e l’immagine della violazione dei diritti umani da parte dell’industria tessile.

Spinning spools of colors and thread; flowing ribbons of fabric and people; frantic movements of garment workers and machines; desperate searching by rescue crews and family members; set to Ritsu Katsumata’s haunting score create a sound and image indictment human rights violations by the global textile industry.


SABATO 10 SETTEMBRE

ECO MYTHOLOGY SPAIN - 2016 - 10’

IMAGO TYPHONIS ALBERT MERINO “Imago Typhonis” è una favola sui miti di fondazione che suppongono che la diversità parta dai nostri stessi referenti, e come i miti incidano sulla percezione dell’ambiente. Una poesia di Fernando de Valverde sul Santuario di Copacabana, in Bolivia, interpreta il mito delle Ande usando un paragone con i miti dell’antica Grecia. Usando i nostri riferimenti per spiegare la diversità possiamo chiederci se stiamo forse tentando di parlare di noi stessi attraverso il diverso. Questo sforzo è destinato al fallimento i quanto entrambi gli universi sono irreconciliabili. “Imago Typhonis” è una riflessione sull’impossibilità di ritenere nostra la diversità, e sulle diverse strategie di appropriazione tra diversi immaginari.

“Imago Typhonis” is a tale about foundation myths who assumes the otherness departing from our owns referents, and how the myths incise in the perception of the environment A poem from Fernando de Valverde about the Sanctuary of Copacabana, in Bolivia, interpret the myths of the Andes using and comparison with the ancient Greek Myths. Using the own referents for explaining the otherness we can ask ourselves if we are maybe trying to talk about us using the strange. This effort is condemned to the failure because both Universes are irreconcilables. “Imago Typhonis” is a reflection about the impossibility to assume the otherness as our own, and of the different strategies

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of appropriation between the different imaginaries.


SABATO 10 SETTEMBRE

ECO MYTHOLOGY TAIWAN - 2010 - 10’

INSATIABLE JAWSHING ARTHUR LIOU, RACHEL WEAVER

The Insatiable è parte di una serie di video intitolata “Feast and Metamorphosis”, la quale è stata creata durante una residenza artistica nel mio paese natale, il Taiwan. Si tratta del mio primo lavoro prodotto lì dopo 16 anni all’estero. Fa eco al tema della mia serie di video “Things that are edible” del 2002. Mentre quest’ultima affronta problemi di migrazione, nostalgia e stereotipi culturali legati al cibo, “The Feast” si focalizza sul fascino dell’autentica esperienza culinaria in Taiwan. The Insatiable è formato da una dozzina di filmati girati in un mercato notturno. La strateglia visiva adotta una fusione di prospettive micro e macroscopiche. I semafori e i pedoni sono trasformati in corpi di creature enormi, somiglianti a serpenti, draghi o perfino a enormi intestini.

The Insatiable is part of a video series titled Feast and Metamorphosis, which was created during an artistic residency in my home country Taiwan. It is my first body of work produced there after 16 years of living abroad. It echoes the theme of my video series, Things that are edible, in 2002. While the Edible addresses food related issues of migration, nostalgia, and cultural stereotype, The Feast focuses on the fascination about the authentic food experiences in Taiwan. The Insatiable is composited from a dozen footages filmed at an open night market. The visual strategy adopts a fusion of microscopic and macroscopic perspectives. The streetlights and mingling walkers are transformed into bodies of massive creatures, bearing resemblance to snakes, dragons, or even huge intestines.


SABATO 17 SETTEMBRE

PART TWO ECO-HUMAN CHAIN CANADA - 15 - 15’50’’

ENTRO(SCO)PY MARIE- FRANCE GIRAUDON “entro(SCO)py” è una video-esperienza all’interno di un ghiacciaio colpito dal riscaldamento globale. Così come fa una camera endoscopica per sondare gli organi umani, il corpo-videocamera si infiltra in posti solitamente inaccessibili all’uomo e indeboliti dallo scioglimento dei ghiacci. Il video rievoca sia una sfida fisica che un’esperienza immaginaria di ricostruzione. I suoi risultati inaspettati espandono il raggio di questo viaggio metaforico, offrendo allo spettatore di reinterpretare il lavoro dalla prospettiva dell’ecologia.

“entro(SCO)py” is a video-experience in the depths of a glacier affected by global warming. In the manner of an endoscopic camera probing human organs, the camera-body seeps where man usually has no place, in inaccessible places and weakened by melting. The video evokes both a physical challenge and a reconstructed imaginary experience. His unexpected result broadens the scope of this metaphorical journey, offering the viewer to reinterpret the work from the perspective of ecology.

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SABATO 17 SETTEMBRE

ECO-HUMAN CHAIN CANADA - 2014 - 14’ 45’’

SOLASTALGIA ISABELLE HAYEUR La solastalgia è un concetto creato dal filosofo ambientalista Glenn Albrecht per definire la sensazione di disagio legata agli sconvolgimenti e ai cambiamenti che viviamo al giorno d’oggi. E’ la nostalgia di casa che possiamo provare quando siamo ancora a casa, ma l’ambiente che ci circonda è diventato un estraneo. Oggigiorno, questo stato di perdita dell’orientamento sembra venire generalizzato sotto la pressione dello sviluppo amplificato. Nell’era dell’Antropocene, in cui subiamo l’influenza della crescente popolazione mondiale, del cambiamento climatico e della trasformazione dei nostri ecosistemi, questa potrebbe essere una forma di latente sofferenza che perseguita tutti noi.

Solastalgia is a concept created by environmental philosopher Glenn Albrecht to define a feeling of unease tied to the upheavals and mutations we are experiencing today. It is the homesickness we may feel when we are still at home, but our familiar surroundings have grown strange to us. Nowadays, this state of loss of bearings seems to become generalized under the pressure of heightened development. In the Anthropocene Era, affected as we are by the rising world population, climate change, and the transformation of our ecosystems, this may be a form of latent distress that haunts us all.


SABATO 17 SETTEMBRE

ECO CREATIVITY USA - 2014 - 72’

ANGEL AZUL MARCY CRAVAT Angel Azul esplora il percorso artistico di Jason deCaires Taylor, un artista innovativo che unisce la creatività con una soluzione ambientale importante; la creazione di barriere coralline artificiali da statue che sta cast modelli dal vivo. Quando le alghe supera le barriere Tuttavia, gli esperti forniscono i fatti circa le pericolose barriere coralline situazione attualmente devono affrontare e le soluzioni necessarie per salvarli. Peter Coyote offre generosamente narrazione penetranti che lascia gli spettatori a riflettere la nostra connessione con questo ecosistema prezioso e bellissimo.

Angel Azul explores the artistic journey of Jason deCaires Taylor, an innovative artist who combines creativity with an important environmental solution; the creation of artificial coral reefs from statues he’s cast from live models. When algae overtakes the reefs however, experts provide the facts about the perilous situation coral reefs currently face and solutions necessary to save them. Peter Coyote generously provides insightful narration that leaves viewers pondering our connection to this valuable and beautiful ecosystem.

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SABATO 17 SETTEMBRE

ECO-HUMAN CHAIN PERU, BRAZIL - 2014 - 37’ 59’’

THE VISION WITHIN MICHAEL SNYDER Un film su un gruppo di studenti che viaggiano verso il cuore profondo dell’Amazzonia in cerca di un’antica “cultura dei sogni”. Quando tornano a casa devono trovare un modo per integrare queste esperienze nelle loro vite al servizio delle loro visioni interiori e per il futuro del pianeta. Un’esplorazione del ruolo critico che le nostre visioni possono giocare nel risvegliare un futuro sostenibile.

A film about a group of students who travel deep into the heart of the Amazon to meet an ancient ‘dream culture’. As they return home they must find ways to integrate their experiences into lives in service of their own inner visions and the future of our planet... exploration of the critical role that our inner visions can play in awakening a socially just, environmentally sustainable future.


SABATO 17 SETTEMBRE

ECO MYTHOLOGY UNITED KINGDOM - 2015 68’

MUERTE ES VIDA ALI ALVAREZ Muerte es Vida (Death is Life) – un documentario sulla connessione tra vita, morte e natura. Sette persone, dal Canada al Messico, ricevono un po’ di speranza grazie alla visita di una farfalla monarca durante un periodo di lutto. Incontriamo queste persone e vediamo come ognuno ha fatto i conti con la proprio perdita, e come qualcosa di piccolo come una farfalla possa cambiare il momento più buio della loro vita.

Muerte es Vida (Death is Life) - a documentary about the connection between life, death and nature. Seven people, from Canada to Mexico, are each given a touch of hope by a visit from a Monarch butterfly at a time of loss. We meet these people and see how each have dealt with their loss, and how something as small as a butterfly can change a moment the darkest moment in their life.

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DOMENICA 18 SETTEMBRE

PART THREE ECO-HUMAN CHAIN CANADA - 15 - 90’

THE MESSENGER SU RYNARD

“The Messenger” esplora la nostra radicata connessione con gli uccelli e ci avverte che l’incerto destino dell’uccello canterino potrebbe rispecchiare il nostro. Muovendosi dalla Foresta Boreale ai piedi del Monte Ararat in Turchia alle strade di New York, “The Messenger” ci porta faccia a faccia con una notevole varietà di pericoli creati dall’uomo che hanno devastato moltissime specie di compositori alati. Da un lato, The Messenger è un coinvolgente e visivamente stupendo viaggio emotivo, che mette assieme il suo messaggio elegiaco con note speranzose e uno sguardo unico sull’influenza degli uccelli canterini sulle nostre espressioni dell’anima. Dall’altro lato, The Messenger è un’originale storia sull’esaurimento di massa degli uccelli canterini in diversi continenti, e su coloro che stanno lavorando per capovolgere questa tendenza. Nei tempi antichi gli umani guardavano i voli e le canzoni degli uccelli per proteggere il futuro. Oggi, ancora una volta, gli uccelli hanno qualcosa da dirci.

“The Messenger” explores our deep-seated connection to birds and warns that the uncertain fate of songbirds might mirror our own. Moving from the northern reaches of the Boreal Forest to the base of Mount Ararat in Turkey to the streets of New York, The Messenger brings us face-to-face with a remarkable variety of human-made perils that have devastated thrushes, warblers, orioles, tanagers, grosbeaks and many other airborne music-makers. On one level, The Messenger is an engaging, visually stunning, emotional journey, one that mixes its elegiac message with hopeful notes and unique glances into the influence of songbirds on our own expressions of the soul. On another level, The Messenger is the artful story about the mass depletion of songbirds on multiple continents, and about those who are working to turn the tide. In ancient times humans looked to the flight and songs of birds to protect the future. Today once again, birds have something to tell us.


DOMENICA 18 SETTEMBRE

ECO-HUMAN CHAIN USA - 2014 - 91’

COWSPIRACY KIP ANDERSEN& KEEGAN KUHN “Cowspiracy: The Sustainability Secret”è un rivoluzionario documentario ambientalista che segue l’intrepido film maker Kip Anderson mentre svela la più distruttiva industria del pianeta e indaga sul motivo per cui le maggiori organizzazioni ambientaliste del mondo sono troppo spaventate per parlarne.

“Cowspiracy: The Sustainability Secret”is a groundbreaking feature-length environmental documentary following intrepid filmmaker Kip Andersen as he uncovers the most destructive industry facing the planet today – and investigates why the world’s leading environmental organizations are too afraid to talk about it.

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DOMENICA 18 SETTEMBRE

ECO-HUMAN CHAIN USA - 2014 - 95’

POVERTY, INC. MICHAEL MATHESON MILLER L’Occidente ha collocato sé stesso come protagonista dello sviluppo, facendo sorgere un’industria multimilionaria della povertà – il business del fare del bene non è mai andato meglio. Eppure i risultati sono misti, in alcuni casi addirittura catastrofici, e i leader dei paesi in via di sviluppo stanno diventando sempre più espliciti nel chiedere un cambiamento.

The West has positioned itself as the protagonist of development, giving rise to a vast multi-billion dollar poverty industry — the business of doing good has never been better. Yet the results have been mixed, in some cases even catastrophic, and leaders in the developing world are growing increasingly vocal in calling for change.


DOMENICA 18 SETTEMBRE

ECO-HUMAN CHAIN USA - 2015 - 127’

HOW TO LET GO OF THE WORLD: AND LOVE ALL THE THINGS CLIMATE CAN’T CHANGE JOSH FOX Il regista candidato all’Oscar Josh Fox (GASLAND) continua ad indagare, con il suo stile personale, il cambiamento climatico, la più grande minaccia che il nostro mondo abbia mai conosciuto. Viaggiando in 12 paesi e 6 continenti, il film ammette che potrebbe essere troppo tardi per fermare alcune delle peggiori conseguenze e chiede, che cos’è che non può essere distrutto dal cambiamento climatico? Cosa c’è di così profondo e radicato in noi da non poter essere portato via da nessuna calamità?

Oscar Nominated director Josh Fox (GASLAND) continues in his deeply personal style, investigating climate change – the greatest threat our world has ever known. Traveling to 12 countries on 6 continents, the film acknowledges that it may be too late to stop some of the worst consequences and asks, what is it that climate change can’t destroy?

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What is so deep within us that no calamity can take it away?


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DANCECOLOGY CURATOR: YUNNIA YANG

BUMP! - TSENG HUAN-SHIN, PENG HSIAO-YIN PULSE IN DEAD HEARTS - TSENG HUAN-SHIN, PENG HSIAO-YIN DECADENCE - PENG HSIAO-YIN RECYCLE PROJECT - PENG HSIAO-YIN REBIRTH - TSENG HUAN-SHIN, PENG HSIAO-YIN A JOURNEY TO MIRRAMU TSENG HUAN-SHIN


MERCOLEDÌ 14 SETTEMBRE

SPECIAL FOCUS: DANCECOLOGY TAIWAN - 2014 - 3’03’’

BUMP! TSENG HUAN-SHIN, PENG HSIAO-YIN BUMP! Da sconosciuti ad amici, dal conflitto alla riconciliazione, dall’ostilità all’ospitalità … Questo mondo è fatto per “due” BUMP è ispirato al comportamento degli animali e degli insetti nel territorio ed è stato girato nella più grande palude del Nord America.

BUMP! From stranger to friendship, from conflict to reconciliation , from hostility to hospitality... This world is about “two”. BUMP was inspired by the animal or insect behavior of territory and shot in the biggest wetland in North American.

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MERCOLEDÌ 14 SETTEMBRE

SPECIAL FOCUS: DANCECOLOGY TAIWAN - 2016 - 5’ 36’’

PULSE IN DEAD HEARTS TSENG HUAN-SHIN, PENG HSIAO-YIN

Un lungo percorso di riconciliazione in un mondo post-industriale devastato. Quando i neuroni del cervello umano si confondono e si rompono, il mondo è pieno di rifiuti industriali e dell’interminabile rumore delle macchine delle fabbriche. Un’anormale corrente elettrica controlla ancora il corpo umano, che noi chiamiamo Zombie in quanto hanno l’istinto di muoversi ma non di pensare. Mentre il tempo passa, l’unico paio di sinopsi viene attivato in una libreria polverosa. All’improvviso si sente della musica jazz. Quando i neurotrasmettitori si diffondono nell’aria come virus, gli zombie si svegliano con una sete di sangue come quella degli squali e il loro cervello riacquista gradualmente energia. Gli zombie inavvertitamente raccolgono il libro da terra, curiosi riguardo ogni cosa, incluso il tenue profumo di fiori che entra nel loro naso. Pensano a qualcosa del passato o del futuro?

A long path of “reconnection” in a post-industrial devastated world. When human brain neurons totally confused and rupture, the world is full of industrial waste and the endless noise of factory machine. Abnormal electrical current still controls the human body, which we call ZOMBIE as they have an instinct to move but not think. As time passed, the only pair of synapse is activated in a dusty library. Some jazz suddenly appears. When neurotransmitters generally spread in the air such as viruses, zombies wake up with shark-like bloodthirsty to jazz, their brain gradually restore full energy. Zombies inadvertently pick up the book on the ground, curious about everything, including the faint floral scent incoming their nose. They think of something in the pass? Or in the future?


MERCOLEDÌ 14 SETTEMBRE

SPECIAL FOCUS: DANCECOLOGY TAIWAN - 2015 - 2’ 40’’

DECADENCE PENG HSIAO-YIN Tutti i lavori di Dancecology prendono in considerazione le relazioni tra l’uomo e l’ambiente. In “Decadence”, un uomo comune vive in una piccola stanza con i rifiuti di plastica che ha generato. Venire prodotte, usate, schiacciate, gettate e poi riciclate è il ciclo vitale delle bottiglie di plastica. Questo ciclo continua a riempire e svuotare l’uomo e le sue bottiglie, come una marea. Come riciclare e venire riciclati? E’ un quesito eterno.

All Dancecology’s works are considering the relationship between human and the environment. In Decadence, a normal man like everyone lives with the plastic garbage he generated in small room. Been produced, used, squashed, disposed (and recycled) is the life cycle we give to the plastic bottles. This cycle keep fulfill and empty the man and his bottles, like irresistible tides. How to recycle and be recycled? It’s an eternal question.

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MERCOLEDÌ 14 SETTEMBRE

SPECIAL FOCUS: DANCECOLOGY TAIWAN - 2016 - 10’ 26’’

RECYCLE PROJECT PENG HSIAO-YIN Ripetiamo e ricicliamo. In questo loop infinito di “recupero” siamo continuamente riempiti e svuotati, di umanità e di rifiuti, i quali coesistono e vengono eliminati assieme. Come onde, andiamo avanti e indietro nel fallimento della resistenza

We repeat , we recycle . In this loop of “ recovery “, we continuously to be filled and to be the emptied of humanity and wastes, which co-exist and then be discard together. In waves of life, we are coming back and forth in the failure of resistance.


MERCOLEDÌ 14 SETTEMBRE

SPECIAL FOCUS: DANCECOLOGY TAIWAN - 2016 - 6’ 03’’

REBIRTH TSENG HUAN-SHIN, PENG HSIAO-YIN Dopo un’interminabile arrampicata, un minuscolo bocciolo verde spunta da un di cent’anni. È una vite? È un albero? È simbiosi. Un nuovo ciclo vitale ha inizio.

After endless of climbing, a tiny little green bud bursts out from an hundreds years old trees. Is that vine’s? Is that tree’s? It’s symbiosis. Another life circle begins.

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MERCOLEDÌ 14 SETTEMBRE

SPECIAL FOCUS: DANCECOLOGY TAIWAN - 2013 - 30’ 26’’

A JOURNEY TO MIRRAMU TSENG HUAN-SHIN Questo è un documentario sul giovane coreografo Peng HsiaoYin che nel 2012 si reca al Mirramu Creative Art Centre (Canberra, Australia) con il suo team “Dancecology”. Grazie alla borsa di studio Lo Man-Fei, parteciparono ad uno scambio culturale per un mese, occupandosi della creazione di attività artistiche e partecipando anche ad un grande evento per il solstizio d’estate. “Venendo a conoscenza della mia formazione in agronomia, nel 2006 Elizabeth Dalman* mi attribuì due sostantivi “Dance” (danza) ed “Ecology” (ecologia). Era il nostro primo incontro in tre settimane di corso presso la National University of the Arts di Taipei, ma fu un grande stimolo per la mia mente e cambiò la mia vita.”

This is a documentary about a young choreographer Peng Hsiao-Yin going to Mirramu Creative Art Centre (Canberra, Australia) with her team “Dancecology” in 2012. In support of Lo Man-fei Dance Fund scholarship, they did one month of residency in cultural exchanges and art creation activities, including participating of a big event “Summer Solstice” festival. “Learning my agronomy background, Elizabeth Dalman* gave me two words “Dance” and “Ecology” in 2006. It’s the firstmeet with Elizabeth in just three weeks of creative course in

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Taipei National University of the Arts, but greatly stimulated my mind and changed my life.”


ELIZABETH CAMERON DALMAN *Elizabeth Cameron Dalman è considerata la fondatrice della danza moderna australiana. È anche una famosa coreografa, insegnante e performer conosciuta sia a livello nazionale che internazionale; vive a Lake George a Canberra (NSW) e dirige il Mirramu Creative Arts Centre. Come si può vedere attraverso la sua rte, Dalman è sempre stata coinvolta nella tutela dei diritti umani e sostiene i diritti degli Aborigeni, delle donne, dell’ambiente e delle arti contemporanee.

*Elizabeth Cameron Dalman is known as the founder of modern Australian dance. She’s also a nationally and internationally renowned choreographer, teacher and performer who lives at Lake George in Canberra (NSW) and runs Mirramu Creative Arts Centre. As expressed through her art, Dalman has always been strongly involved in human rights and supports Aboriginal rights, women’s rights, the environment and contemporary arts.



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TAIWAN VIDEA 2.0 CULTURAL ENCOUNTER CURATOR: YUNNIA YANG 2010 ARCTIC DIARY: THE WRONG ICE - TSUI KUANG-YU INVISIBLE CITY: TAIPARIS YORK- TSUI KUANG-YU LOST IN UNDERGROUND - CHOU TUNG-YEN IDENTITY CORRELATION - HUANG YU-HAN THAT VOICE - WANG YA-HUI TOUGH TOWN - CHANG HUEI-MING MEASURING DISTANCE BETWEEN THE SELF AND OTHERS - CHEN I-CHUN WORLD’S ODDS AND WORLD’S ENDS - WU TZU-AN DEATH PHOBIA SOLO DANCING - PU SHUAI-CHENG


TAIWAN VIDEA 2.0: CULTURAL ENCOUNTER THE TAIWANESE AVANT-GARDE VIDEO EXHIBITION CURATOR: YUNNIA YANG

Il viaggio è una parte importante della vita contemporanea. Non importa quale sia il motivo del viaggio, tutti noi prima o poi incontriamo delle culture diverse. Lo shock culturale è inevitabile, ma gli stereotipi culturali hanno un grande impatto sulla nostra comprensione e percezione delle somiglianze e differenze culturali. Sotto le travolgenti manipolazioni dei mass media e dei meccanismi commerciali il cosiddetto “Turismo Culturale” è stato pubblicizzato con le idee di grandi avventure che celano l’essenza della cultura che include tutte le vite. Lo scopo del “Grand Tour” nella società occidentale è di coltivare l’intelletto esplorando e vivendo in una realtà nuova per un lungo periodo e ad un livello profondo. Il “Flâneur” di Charles Baudelaire considera l’intera città come un libro da leggere scrupolosamente, in modo da percepire i ritmi della vita contemporanea, e catturare l’effimero nella vita quotidiana sulla strada. I Surrealisti elogiavano la capacità del “Flâneur” di trovare del magico nella vita di tutti i giorni e trarre ispirazione dalle culture esotiche. Il processo percettivo dell’incontro fra culture è troppo intimo per poterne parlare in maniera razionale. Nelle loro opere d’arte, gli spettatori potrebbero percepire significati culturali alternativi, per poter ribaltare gli stereotipi fissati da questo mondo commercializzato, incontrando così le culture diverse con sensibilità.

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Travel has been a part of contemporary life. No matter what the travel is for, we all meet multiple cultures. Cultural shock is inevitable, but cultural stereotype will give great impacts on the understandings and the perceptions of cultural similarities and differences. Under the overwhelming manipulations of mass media and commercial mechanism, the so-called “ Cultural Tourism” has been promoted with the ideas of pilgrims and adventures, which conceals the essence of the culture that includes all the lives. The notion “Grand Tour” in the Western civilization is to cultivate the intelligentsia to explore and experience the outer world for a long-term period and in a deeper level. Charles Baudelaire ‘s “Flâneur” regards a whole city as a book to read thoroughly, to perceive the rhythms of contemporary life, to capture the ephemerality of everyday life on streets. The Surrealists praises the spirit of “Flâneur” to discover the uncanny from everyday life and to get inspirations from exotic cultures. The perceptive process of cultural encounters is too intimate to make any rational discourse. Artists instill their own life experiences into this process of cultural encounters. In their artworks, viewers may perceive alternative cultural understandings, to overturn the cultural stereotypes given by this commercialized world, to encounter multiple cultures with sensibility.


VENERDÌ 16 SETTEMBRE

TAIWAN VIDEA 2.0 CULTURAL ENCOUNTER TAIWAN - 2010 - 21’ 37’’

2010 ARCTIC DIARY: THE WRONG ICE TSENG HUAN-SHIN Quest’opera venne realizzata nel 2009 per un programma di ricerca nel Circolo Artico organizzato dalla U.S. Farm Foundation for the Arts & Sciences (FFAS). Il film fu girato a Spitzbergen, in Norvegia e a Taipei, in Taiwan. Tsui Kuang-Yu si chiede che cosa possa scoprire in queste condizioni estreme e se possa o meno svelare il “sistema invisibile” in questo ambiente. Per lui, è effimero ed impalpabile quanto gli organismi che vivono nel clima artico.

This work was produced for the 2009 Arctic Circle expeditionary residency program organized by the U.S. Farm Foundation for the Arts & Sciences (FFAS). The film was shot on location in Spitzbergen, Norway and in Taipei, Taiwan. Tsui Kuang-Yu wonders just what he can discover in these extreme and alien conditions, and whether or not he can uncover the “invisible system” within this environment. For him, it is as fleeting and impalpable as the living organisms in the arctic climate.

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VENERDÌ 16 SETTEMBRE

TAIWAN VIDEA 2.0 CULTURAL ENCOUNTER TAIWAN - 2008 - 5’ 10’’

INVISIBLE CITY: TAIPARIS YORK TSUI KUANG-YU

Questo lavoro è una continuazione della serie Invisible City sviluppata nel 2006. Reindirizzando lo sguardo verso il suo paese natale, Tsui Kuang-Yu tenta di trovare delle possibilità per trasformare la realtà del Taiwan, un paese che fonde diverse culture. In un certo senso la trasformazione è già avvenuta sottoforma di attrazioni turistiche da fotografare. Mettendo in scena queste performance ingannevoli, l’artista cerca di mettere in discussione l’associazione tra l’esistenza di questi posti esotici e l’ambiente che abitiamo, trovando un compromesso tra la realtà e le speranze e i desideri che la gente nutre per tutto ciò che è esotico. Forse il maggior beneficio che offrono questi luoghi è la possibilità per noi di fare foto e sfruttare la loro fama per farne qualcosa. Invece di diminuire la distanza fra il Taiwan e altri paesi, questi simboli trapiantati hanno creato una distanza ancora maggiore. Esistono in uno stato fluttuante a vacuo, privi di qualsiasi significato profondo. La discordanza tra questa fatua bolla e l’ambiente reale è senza ritegni, da ogni punto di vista.

This work is a continuation of the Invisible City series developed in 2006. Redirecting his focus to his home country, Tsui Kuang-Yu attempts to find possibilities to transform the reality in Taiwan, a country that melds different cultures. In a way the transformation has already taken place in the form of photogenic tourist attractions. By staging these deceptive performances, the artist attempts to question the association between the existence of these exotic sites and the environment we inhabit while bridging the reality and the hopes and yearnings people harbour for exoticism. Perhaps the biggest benefit that these sites offer is a chance for us to take photographs or take advantage of their fame to do something. Contrary to conveniently closing the distance between Taiwan and other countries, these transplanted symbols have in fact created a gap far greater than assumed. They exist in a floating, vacuous state, lacking any meaningful clue. The discord between this vacuous bubble and the actual environment is blatant from every perspective.


VENERDÌ 16 SETTEMBRE

TAIWAN VIDEA 2.0 CULTURAL ENCOUNTER TAIWAN - 2008 - 5’ 21’’

LOST IN UNDERGROUND CHOU TUNG-YEN Lost in Underworld fu realizzato durante i 6 mesi di residenza artistica come una riflessione dell’artista Chou Tung-Yen sulla sua esperienza di vita a Parigi, come recita la citazione da Le città invisibili di Italo Calvino: “L’altrove è uno specchio in negativo. Il viaggiatore riconosce il poco che è suo, scoprendo il molto che non ha avuto e non avrà”

Lost in Underworld was realized during the 6 months artist residency as a reflection of the artist Chou Tung-Yen’s life experience in Paris, as he quotes from Italo Calvino’s “Invisible Cities”: “Elsewhere is a negative mirror. The traveler recognizes the little that is his, discovering the much he has not had and will never have.”

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VENERDÌ 16 SETTEMBRE

TAIWAN VIDEA 2.0 CULTURAL ENCOUNTER TAIWAN - 2009 - 5’ 41’’

IDENTITY CORRELATION HUANG YU-HANG Ho usato la fotografia e il video per documentare il processo in cui indossai diverse sculture in diversi luoghi, cercando un posto in cui sentirmi a mio agio. Queste sculture indossabili sono fatte di schiuma e riprendono gli stili di diversi tipi di case, inclusi quella cinese, quella moderna, quella di campagna e anche un museo d’arte. Rappresentano la mia identità in contesti diversi a hanno anche funto da riparo personale per preservare la mia cultura. Questo progetto suggerisce il continuo processo di trasformazione di noi stessi per diventare parte di ciò che ci circonda.

I used photographs and the video to document the process in which I wore various sculptures in different locations and searched for a place to fit in. These wearable sculptures are made with foam and in various styles of houses including Chinese, modern, country as well as art museum. They represented my identities in different contexts and also served as personal shelters to preserve my culture. This project suggests the ongoing process of transforming oneself to become part of surroundings.


VENERDÌ 16 SETTEMBRE

TAIWAN VIDEA 2.0 CULTURAL ENCOUNTER TAIWAN - 2010 - 6’ 07’’

THAT VOICE WANG YA-HUI

Quando mi trovavo in Finlandia per la mia residenza artistica a Helsinki, ho incontrato due artisti che avevano appena creato degli studi per artisti nel cento della Finlandia. Quello che mi interessava era che la casa era circondata dalla foresta vergine della Finlandia. Al tempo, stavo preparando un progetto video riguardo u pupazzo di neve che canta una canzone taiwanese. Decisi di andare lì e realizzare questo progetto. Questo lavoro è legato ad un altro lavoro che ho realizzato in Taiwan. “A tropical work: snowman” parla di un pupazzo di neve fatto di ghiaccio. Volevo mettere assieme la contraddizione tra conoscenza e sensazione. Quindi, mi piacerebbe sviluppare un altro lavoro in Finlandia usando l’iconico pupazzo di neve. Sono affascinata dalla lingua finlandese, così inconsueta e così affascinante. Questa esperienza mi ha dato l’ispirazione per lavorare con il linguaggio, e l’ambientazione di questo video è stats ispirata da un libro per bambini “Moomintroll”.

When I was in Finland for my artist residency program in Helsinki , I met two artists who just founded artist studios in the central Finland. What interested me is that the house is surrounded by the virgin forest of Finland. At that time, I was preparing a video project which is about a snowman singing a Taiwanese song. I decided to go there and do this project. This work is related to another work I made in Taiwan “ A tropical work: snowman”, it is about a documentary of a snowman made from shaved ice. I want to put together the contradiction of sensation and knowledge. Therefore, I would like to develop another work in Finland using the icon ”snowman”. In Finland, I am fascinated by its language, so unfamiliar and so charming, and it comes from this land. This ex-

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perience inspired me to work with language, and the setting in this video came from a famous children’s book “Moomintroll”.


VENERDÌ 16 SETTEMBRE

TAIWAN VIDEA 2.0 CULTURAL ENCOUNTER TAIWAN - 2015 - 9’

TOUGH TOWN CHANG HUEI-MING Nel 2015 sono stato alla distilleria Glenfiddich in Scozia per un progetto. Oltre a continuare l’esperimento sull’immagine, ho girato un video, Tough Town, basato sulla distilleria, le foreste delle Highland e il ballo scozzese. Ho invitato gli studenti di una scuola di ballo locale ad unirsi al film. I piccoli danzatori dai 4 ai 12 anni danzarono in maniera appassionata, in contrasto con l’enorme e fredda area della distilleria. Mostrò anche l’imbattibile spirito della Scozia. Mi ricorderò sempre di quel momento. Vorrei dire che l’umile essere umano ha bisogno di affrontare la natura e il nostro piccolo io, questo è ciò che ho imparato durante il progetto

In 2015, I went to the Glenfiddich distillery in Scotland for a residency program. Besides continuing the experiment on the image, I recorded a short film, “Tough Town”, based on the distillery, highland forests, and Scottish dance. I invited students from a local dance school to join the film. The 4-12 year-old little dancers danced passionately, which formed a strong contrast to the huge and cold distillery area. It also showed the undefeatable spirit of Scotland. I still remember that time. Three months was not too long that I had been briefly introduced to the Scotch culture. I would say the humbleness human needs to face nature and our tiny selves, were the parts worth being shared in this Artist-in-Residency journey.


VENERDÌ 16 SETTEMBRE

TAIWAN VIDEA 2.0 CULTURAL ENCOUNTER TAIWAN - 2010 - 6’ 31’’

MEASURING DISTANCE BETWEEN THE SELF AND OTHERS CHEN I-CHUN Quando arrivo in un paese straniero, trovo difficile tradurre ciò che voglio realmente dire, solo il mio corpo riesce a percepire tutto. Ho scoperto che la mia percezione corporea può estendersi finché sono in grado di riacquistare le mie capacità comunicative anche senza conoscere la lingua. Arrivai a san paolo allo stile di vita del Taiwan, la diversità di San paolo invade la mia percezione di tutto ciò che vedo. Sembra di essere in un videogioco e io devo trovare il coraggio di affrontare la realtà anche se tutto mi è estraneo.

While entering a strange country, I found lost in translation, nothing but my body to perceive everything there. I found my body perception can be expanded so that I gradually regain my communicative ability without knowing the foreign language. I arrived in São Paulo alone for the sake of my exhibition without preparing myself well. Differing from the lifestyle in Taiwan, the strangeness from São Paulo invades my perception to enlarge everything I see. It implies that I enter into a video game world, and I have to encourage myself to face it even everything is strange to me.

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VENERDÌ 16 SETTEMBRE

TAIWAN VIDEA 2.0 CULTURAL ENCOUNTER TAIWAN - 2012 - 12’ 42’’

WORLD’S ODDS AND WORLD’S ENDS WU TZU-AN Questo video è un esperimento etnografico riguardo i turisti. Wu documenta le attività turistiche nella città medievale di Cesky Krumlov in Repubblica Ceca. Usa foto in time-lapse per catturare la ripetizione dei percorsi, delle azioni e anche delle facce. L’alchimia è la metafora della loro dinamica psichica, una disperata ricerca di libertà nelle piccole cose, alla fine del mondo.

This video is an experimental ethnography about tourists. Wu doucuments the touristic activities in the medieval town Cesky Krumlov of Czech Republic. He uses time-lapse photo to capture the repetition of the paths, the action, and the faces. The alchemy is the metaphor of their psycho-dynamic, a doomed quest of the freedom in the odds and ends, in the end of the world.


VENERDÌ 16 SETTEMBRE

TAIWAN VIDEA 2.0 CULTURAL ENCOUNTER TAIWAN - 2016 - 4’ 28’’

DEATH PHOBIA SOLO DANCING PU SHUAI-CHENG Quando arrivai al Egonn Schiele Art Centre per un progetto artistico, la connessione internet era talmente lenta da rendere completamente diverso il ritmo della vita. La mia creazione a lungo termine è pensare le immagini del nostro io interiore come l’asse del mio video. Qui e lì questa intenzione creativa si espande; la libera associazione della mia arte sta vorticando intensamente nella mia coscienza.

When I arrive in Egon Schiele Art Center for residency, the internet speed here goes so slowly that the tempo of life is extremely different. My longterm creation is to think about the images of inner self as the axis of my videos. Here and now this creative intention expands itself; the free association found in my art is swirling fiercely in my consciousness.

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VENERDÌ 16 SETTEMBRE

TAIWAN VIDEA 2.0 CULTURAL ENCOUNTER TAIWAN - 2013 - 27’ 38’’

LOOKING FOR SIRAYA CHENG LI-MING Nel 1971, il fotografo scozzese John Thompson venne a Formosa e scattò una serie di immagini che diventarono il primo sevizio fotografico su Formosa pubblicato in Occidente. Uno dei più famosi ritratti mostra una misteriosa madre aborigena che tiene in braccio un bambino a Muhza. Questa foto fu scattata con una fotocamera 3D, il suo aspetto doppio simile ad una porta ha portato il gruppo a fare una ricerca sulla nostra madrepatria e sui nostri antenati.

In 1871, John Thompson the Scottish photographer came to Formosa, and shot a series of images, which became the first, widely published set of photos of Formosa in the West. One of the most famous portraits displays a mysterious, aboriginal mother holding a baby in Muzha. This photo was shot with a 3D camera, its door-like double images lead the crew to the pursuit of the history about our motherland and ancestors.


VENERDÌ 16 SETTEMBRE

TAIWAN VIDEA 2.0 CULTURAL ENCOUNTER TAIWAN - 2012 - 13’ 55’’

KORA JAWSHING ARTHUR LIOU, AARON TRAVERS & MELODY EÖTVÖS Il mio desiderio di filmare questo paesaggio mistico in Tibet, precede la mia conoscenza dell’esistenza della montagna stessa. Nell’estate del 2007, ero in lutto per la scomparsa di mia figlia. Tutte le mie certezze erano andate in frantumi e, annegando nel dolore, cercai conforto spirituale nel Buddismo. Un giorno, mi imbattei in un album della cantante tibetano buddista Kelsang Chukie Tethong. Fui immediatamente ammaliata dalla sua voce – un suono così sereno e luminoso, mi costrinse a chiudere gli occhi. In quel momento, una visione si dischiuse nella mia mente; una vivida immagine delle pianure accarezzate dal vento e un profondo cielo blu. Più tardi un monaco tibetano mi mostrò una foto del Monte Kailash. Seppi immediatamente che il viaggio verso la montagna sacra del Tibet sarebbe diventato per me l’obiettivo più importante degli anni a venire. Nell’estate del 2011, mi imbarcai in una spedizione di quattro settimane nel Tibet occidentale, inclusa una kora (pellegrinaggio) di quattro giorni attorno a Kailash. La montagna sembra perfetta e la sua forma volontaria oltre ogni aspetto naturale. La sua forma punta intrinsecamente a una realtà più elevata – un regno che precede l’esistenza di qualsiasi lingua e religione.

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Il clima rigido e l’esteso paesaggio mi portarono a volgere i miei pensieri verso l’interno. Non ci fu alcuna illuminazione


immediata, ma piuttosto una graduale consapevolezza che il pellegrinaggio è uno specchio esterno al solenne confronto tra passato e futuro. La kora, essendo circolare, non ha né un inizio né una fine.

My desire to film this mystical landscape in Tibet preceded my knowledge of the existence of the mountain itself. In the summer of 2007, I was mourning the loss of my daughter. My bearings shattered and drowning in sorrow, I sought spiritual sanctuary in Buddhism. One day, I came across an album by Tibetan Buddhist singer Kelsang Chukie Tethong. I was immediately captured by her voice a sound so serene and bright it compelled me to close my eyes. At that moment, a vision unfolded in my mind; one with the vivid image of wind-swept plains, a deep blue sky, and distant snowcaps. Later I was shown an image of Mount Kailash by a Tibetan monk. I knew immediately the journey to Tibet’s sacred mountain would be the most important task for me in the coming years. In the summer of 2011, I embarked on a four-week expedition to western Tibet, including a four-day kora around Kailash. The mountain seems perfect and its shape, deliberate beyond any natural thing. Such form inherently points to a higher reality—a realm that predates the existence of language and religions. The harsh elements and expansive landscape turned my thoughts inward. There was no immediate enlightenment, but gradual realization—that the pilgrimage is an external mirror to my solemn confrontation with past and future. The kora, as a circle, has no beginning or end.


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AVIFF CANNES CANNES ART FILM FESTIVAL 2016 AVIFF Cannes Art Film Festival è un percorso che ci porta nel mondo dei film dedicati alla video-arte per scoprire o semplicemente trovare “una nuova maniera di fare film”. La video-arte contemporanea merita di avere un suo posto in un mondo fatto di immagini e in un universo sempre più virtuale. La video-arte parla in un mercato artistico spesso chiuso. Aviff ha lo scopo di dare ai film d’arte il loro giusto riconoscimento e lo fa ogni anno durante il Festival del Cinema di Cannes a maggio. Quest’anno i film vincitori dell’edizione 2016 verrano proiettati durante la 35^ edizione di Asolo Art Film Festival

AVIFF Cannes Art Film Festival is a walk in the garden of the Film that route in the landscape of Video-Art to discover or to find “another way of making films”. The Contemporary Video-Art deserves its place in a world of images and a more and more virtual universe. Video-Art speaks in a wolrd art market often closed and discrete. The AVIFF gives it a place of honor during each edition of the Cannes Film Festival in May. This year, the 2016 winning films will be screened during the 35th edition of

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Asolo Art Film Festival.


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SETTEMBRE 2016

FILM:

ATLAS- SIIVONES EEVA ABCAM - RICHARD MARTIN UMBRA. ECLIPSE OF THE MOON


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MEMORY IMAGES

A CURA DI NICOLE GRINGAS

This selection of six videos highlights some of the key elements in the vocabulary of Chantal duPont, which she has developed since the early 1970s. A major figure in video and media arts in Quebec and Canada, the artist has explored the image, observation technologies and the notion of territory for nearly forty years. This research has led to works that combine a contemplation of daily life, self-representation, intimacy, sensuality, and the erosion of spaces and memories.

Chantal duPont’s purview embraces bodies, landscapes, words, encounters, memories, ordeals, discoveries. Her gaze is curious, generous, mobile, nomadic. Time passes, boundaries move. Bodies, relationships, recollections are transformed. For this artist, the image is a space with inexhaustible potential, pervaded by revelations, confidences, experiences that are constantly renewed. A pulse beats within her video works, connecting things, uniting body and mind, interlinking the images. Pulses of the body, of words, of thought, and of memory.

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Nicole Gingras


CHANTAL DUPONT

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SETTEMBRE 2016

FILMS:

KARMA 2006, 1’50’’, NESSUN DIALOGO Partendo da alcune immagini scattate tra il 1999 e il 2000, Chantal duPont ripercorre un passato difficile. Fa roteare una brillante sfera di metallo in vista del futuro che prende tra le sue mani. Questo video fa parte del video-collage FemLink sulle “Fragilità”. From video images taken between 1999-2000, Chantal duPont revisits a difficult past. She swivels a shiny metal ball in view of the future she takes within her hands. This video is part of the video-collage FemLink on “Fragility”.

TROIS TOURS ET PUIS S’EN VONT… 1992, 9’24’’, NESSUN DIALOGO Il luoghi pubblici come parchi, piazze e cimiteri di Parigi giacciono i nostri fuggitivi frammenti di memoria. Il nostro sguardo profondo discerne le azioni che sono a malapena iniziate, un teatro di storie sempre in evoluzione. Il tempo si ferma per un attimo, creando uno spazio per pensare, uno luogo dove ognuno di noi può ricreare la propria storia. In public places like parks, squares and the cemetaries of Paris lie our fugitive fragments of memory. Our sweeping gaze discerns actions that have scarcely begun, a theatre of ever-evolving stories. Time stops for a moment, creating a space to think, a place where we can each recreate our history.


MEMORY IMAGES DU FRONT TOUT LE TOUR DE LA TÊTE / HEADSTRONG 2000, 30’, FRANCESE CON SOTTOTITOLI IN INGLESE Questo video diario, filmato dal 4 maggio 1999 al 1 febbraio 2000, consiste in una serie di autoritratti di una testa in vari stati. Il corpo della regista è mascherato e la sua testa viene trasformata attraverso oggetti, piante e movimenti del corpo che offuscano le certezze dell’identità. Costretta ad affrontare la malattia, le piccole vittorie dell’infanzia l’aiutano a scoprire uno spazio da conquistare, uno spazio proiettato verso il futuro. Nevicano stelle nella sua testa. This video diary, filmed from May 4,1999 to February 1, 2000, consists of a series of self-portraits of a head in various states. The videomaker’s body is subjected to masquerade and her head is transformed through objects, plants, and body movements that blur the certainties of identity. Faced with illness, the small victories of her childhood help her discover a space to conquer—one that is projected into the future. It’s snowing stars in her head.

SEING WITH YOUR FINGERTIPS 2004, 6’20’’, FRANCESE CON SOTTOTITOLI IN INGLESE In quest’opera, Chantal duPont esplora il mondo interiore dall’interno attraverso una protesi visiva attaccata alle punte delle dita. Lo spettatore è invitato ad entrare in questa soggettiva esperienza tattile di vedere e ascoltare utilizzando le proprie dita.


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SETTEMBRE 2016 In this work, Chantal duPont explores the world inside from within by means of a visual prosthesis attached to the ends of her fingers. The viewer is invited to enter this subjective, tactile experience of seeing and listening with his or her fingertips.

PEMESU 2007, 10’, NESSUN DIALOGO In balinese, “Pemesu” significa “entrata”. Entrare in un’altra cultura è un po’ come ntrare in noi stessi. Per l’autrice, questo passaggio riattiva le immagini del suo corpo all’interno del suo spazio vitale attraverso un’esperienza interiore del tempo. In Balinese, “Pemesu” means “entry”. Entering in an other culture, is like entering in ourselves. For the author, this passage reactivates images of her body into her living space through an inner experience of time.

À FLEUR DE PEAU / AT THE LIGHTEST TOUCH 2013, 15’, FRANCESE CON SOTTOTITOLI IN INGLESE Invecchiare assieme. Una coppia, da soli l’uno con l’altra durante il rituale del bagno, la poesia dei piccoli gesti quotidiani. Le stagioni passano. Il corpo ricorda i suoi primi tremori. La memoria riaffiora al tocco più leggero. Growing old together. A couple, alone with each other during the ritual of bathing, the poetry of small daily gestures. The seasons go by. The body recalls its first shivers. Memory at the lightest touch.


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MIKE PANDEY A CURA DI PRATI SINGH

THE LAST MIGRATION - WILD ELEPHANT CAPTURE IN SARGUJA, 48’50’’ SHORES OF SILENCE - WHALE SHARKS IN INDIA, 24’08’’ TIMELESS TRAVELLER – THE HORSESHOE CRAB, 15’32’’ ROOPANTAR, 5’ 37’’

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Regista: Mike Pandey


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SETTEMBRE 2016

Madrina del Festival: Prati Singh


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Scultore: Toni Venzo


TONI VENZO - “NEL VENTO” MOSTRA PERSONALE SALA DELLA RAGIONE - MUSEO CIVICO (ASOLO) Nato a Vicenza nel 1965 ,vive e lavora a Pove del Grappa ( VI) nella VALLE DEL FIUME BRENTA . Il suo percorso artistico vede numerose esposizioni in Italia e all’estero e negli ultimi anni la partecipazione a Simposi di scultura su legno nazionali e internazionali. “TONI VENZO ascolta la natura , ci lascia trasportare da questa alla scoperta della sintesi della sua idea di scultura e di arte, lieve come un respiro e solida come un tronco levigato dal tempo e dal genio. Tra scultura e design , la sua arte recupera il concetto classico di armonia , esaltando la modernità e l’essenza dei volumi. Venzo libera nella materia un’idea di libertà assoluta, che trascende il dato sensibile per esplorare anche l’immaginazione.” GUIDO FOLCO – Roma 2011 Toni Venzo è spinto dal forte legame che ha con il suo territorio che esprime attraverso le sue opere . Le sue sculture sono “ un fluire di emozioni che si raggiungono vedendole, toccandole ed anche attraverso il profumo del legno” “La vera essenza delle sculture di Toni si può percepire quando la mano scorre sulle curve e si ritrova a percorrere sentieri inaspettati dove dietro ogni curva si cela un mistero piacevole da scoprire. Linee essenziali ed armoniose sembrano plasmate dagli elementi naturali: la pioggia, il vento, lo scorrere dell’acqua. E per sottolineare questo contatto, Toni ha messo alcune sculture sul letto del fiume Brenta, che collega le Alpi con Venezia, e ha osservato lo scorrere dell’acqua su di loro. Per questa morbidezza, attraverso l’opera si entra a contatto diretto con la natura e si ripercorrono le emozioni che ciascuno di noi prova davanti ad un albero. Ogni essenza è diversa e trasmette maestosità, forza o flessibilità che si ritrova negli alberi e nelle vicissitudini della vita. Sono opere dinamiche che raccontano il viaggio interiore dell’artista e che lui rende condivisibile a chi guarda le opere lasciandosi trasportare.’’ ( Energitismo.com)


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Fotografa: Monia Perissinotto


MONIA PERISSINOTTO TOKIO NIGHTS Nata a San Donà di Piave (VE), esercita la professione di odontoiatra dal 1995. Si avvicina alla fotografia nel 2009 per esigenze lavorative, frequentando un corso di fotografia digitale odontoiatrica, e da quel momento nasce il suo interesse nei confronti di questa forma espressiva. Il suo percorso è attualmente focalizzato sull’autoritratto e sulla fotografia documentaria personale e introspettiva, e per approfondire tale ricerca frequenta workshops con Antoine D’Agata, Michael Ackerman, Anders Petersen e Lorenzo Castore. Ha partecipato come autrice all’edizione 2013 di “Dia Sotto le Stelle”, Festival Internazionale di Arti Audiovisive che si tiene annualmente a Busto Arsizio (VA). I suoi lavori sono stati premiati alle letture portfolio tenutesi presso la Casa dei Tre Oci a Venezia nel 2014 e nel 2015. Ha inoltre vinto la lettura portfolio al SI Fest Savignano Immagini Festival nel 2014. Ha presentato i suoi lavori in diverse mostre personali e collettive, presso spazi espositivi tra i quali la Casa dei Tre Oci a Venezia e il Centro Italiano della Fotografia d’Autore di Bibbiena.

Monia Perissinotto was born in San Donà di Piave (Venice) and she has been working as a dentist since 1995. In 2009 she attended a class of digital dental photography, discovering her interest for this form of art. Her work is currently focused mainly on self-portraits and documentary photography from a personal and introspective point of view. In order to enhance her research on this topics she has attended a seires of workshops with Antoine D’Agata, Michael Ackerman, Anders Petersen and Lorenzo Castore. She took part in the 2013 edition of “Dia Sotto le Stelle”, International Festival of Audiovisual Arts taking place every year in Busto Arsizio (VA). Her portfolio has been awarded by Casa dei Tre Oci in Venice in 2014 and 2015. She also won the portfolio award at SI Fest Savignano Immagini Festival in 2014. She has displayed her photos in several solo and collective exhibitions, in exhibition spaces such as Casa dei Tre Oci in Venice and the Italian Centre of Photography of Author (CIFA) in Bibbiena.


ATTILIO, L’ASOLANO ERRANTE OMAGGIO AD ATTILIO ZAMPERONI Questo libro è un tributo della gente di Goiana per Attilio Zamperoni per suo sguardo amoroso verso l’arte e cultura dello stato di Goias, Brasile. Questo libro è diviso in due parti. La prima parte sono poeti scelti da Attilio per essere onorati durante il Festival: Leodegária de Jesus e Anatole Ramos. La seconda parte sono poeti contemporanei, rappresentati della poesia di Goiana. Claudia Machado, Elizabeth Caldeira e Rosy Cardoso. Questi poeti omageranno questo Asolano Errante che ha attraversato l’Atlantico ed ha conquistato un posto di rilievo nello stato di Goiás. La presentazione del libro avverrà nel corso del 35° Art Film Festival ad Asolo in settembre 2016.

This book is a tribute by Goiania people to Attilio Zamperoni for his love towards the art and culture of the State of Goiás, Brazil. The book is diveded into two parts. The first part is a dedicated to two poets picked by Attilio himself to be honoured during the Festival: Leodegária de Jesus and Anatole Ramos. The second part is dedicated to contemporary poets from Goiania: Claudia Machado, Elizabeth Caldeira and Rosy Cardoso. They will pay homage to Attilio, “The Wanderer of Asolo”, who crossed the Atlantic and gained a prominent role in the State of Goiás.

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The book presentation will take place during the 35th edition of Asolo Film Festival in September 2016.



CLAUDIA MACHADO Lei è psicoanalista, scrittore e membro del Nucleo Freudiano de Psicanálise di Goiania. Pubblicazioni: Canções do meu amor(1999), Poemas de uma despedida(2001), Inventário de um amor(2007), Bordados e tantas outras costuras (2011), A invenção do João, Livro do Depois (2015), Às andanças de uma cangaceira (in corso di stampa). Il Livro do Depois ( Quel che Vien Dopo) e A invenção do João ( L’Invenzione Di Giovanino) sono stati presentati al 34 ° Art Film Festival, Asolo, Italia, nel 2014.

Claudia Machado é escritora e membro do Núcleo Freudiano de Psicanálise em Goiânia. Com os seguintes livros publicados: Canções do meu amor (1999), Poemas de uma despedida (2001), Inventário de um amor (2007), Bordados e tantas outras costuras (2011), A invenção do João (2015) e Livro do depois (2015). Estes dois últimos apresentados durante 34º Art Film Festival, em Asolo, Itália. Lei è una scrittrice e membro del Núcleo Freudiano de Psicanálise em Goiânia. Con I seguenti libri pubblicati: Canções do meu amor (1999), Poemas de uma despedida (2001), Inventário de um amor (2007), Bordados e tantas outras costuras (2011), A invenção do João (2015) e Livro do depois (2015).Questi ultimi due sono presentato durante 34º Art Film Festival, in Asolo, Itália.

ROSY CARDOSO Born in Goiatuba, Goiás, she is an artist, poet and art therapist. She studied Literature at the Federal University of Goiás and Interior Design at Cambury University. She took part in several poetry anthologies : Antologia lusofono Souespoeta in Portugal; Vertex Encuentros a Los Vientos del Lago Azul; Casa do Poeta Peruano Juliaca, Perù; the heart of Brazil in Symphony Poetica, Goiania - Goias; Goyaz Antologia della Letteratura - 2015.

Nata a Goiatuba, Goiás, è un artista, poeta, oficineira arte terapia e la creatività Ha studiato Letteratura presso l’Università Federale di Goiás e deisgn Interni Facoltà Cambury. Ha partecipato a diverse antologie di poesia: Antologia lusofono Souespoeta in Portogallo; Vertex Encuentros a Los Vientos del Lago Azul; Casa do Poeta Peruano Juliaca, Perù; Il cuore del Brasile in Symphony Poetica, Goiania - Goias; Goyaz Antologia della Letteratura - 2015;

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Due i fascini, poesie sulle donne - da pubblicare


ELIZABETH CALDEIRA DE BRITO Nata a Goiania - GO. Brasile. Si è laureata e post-laureato in Ed. Fisica e Psicologia. Ha conseguito il Diploma di attrazione culturale of the Year - 2009 da parte del governo dello Stato di Goiás; Medaglia Regina Lacerda, l’UBE-GO, categoria Folklore - 2009. Ha ricevuto l’Unione Brasiliana degli Scrittori - Sezione Goiás, Medaglia Tiokô: Folklore (Regina Lacerda), “per il suo importante lavoro nel Folklore categoria, 2008/2009”. Ha pubblicato 15 libri, (5 eds). Ha poesie pubblicate su riviste europee. Esso rappresenta il Brasile nel Incontri Culturali in Cile, Perù, Argentina ed Ecuador. E ‘editorialista Diário da Manhã, che ha creato e mantiene, dal 2012, la pagina settimanale Poetica Workshop, dedicata alla poesia e le arti visive. Ha chiamato la categoria Progetto letteratura “Sesi Premio Arte e Creatività” nel 2013. L’anno successivo ha ricevuto dalla Repubblica del Perù e l’Università peruviana di Scienze e Informatica del Perù, il titolo di “Doctor Honoris Causa”. Nel 2016 ha ricevuto il Diploma d’Onore al Merito della Sala Goiânia e Visual Arts Association Goiana - AGAV, per il suo lavoro a favore dello Stato di Goiás cultura è l’ingresso di dizionari: Autrici, Hilda Flores ,. Scrittori Goianos, José Mendonça Teles; I membri Biobibliográfico Storico e Istituto geografico di Goiás, Mário Martins; colori Poesia pioggia e note Brasile centrale, Sonia Ferreira. Appartiene a Accademie: di Brasile lettere; Le donne di Lettere e Arti di Goiás, che è il tesoriere; lettere Goianiense; Lettere e Scienze Campo Formoso Arte; Belavistense delle arti e delle lettere; Trindadense delle Arti e delle Lettere - Atleca, che è secondo segretario. Membro della UBE-GO; Internazionale scrittori e artisti Associacion; Storico e Istituto geografico di Goiás, dove è capo del personale del Segretario Presidenza e generale del consiglio di amministrazione. E ‘Direttore Regionale / Goiânia l’Istituto Brasiliano di culture internazionali - InBrasCI e Presidente del Consiglio Comunale di conservazione storica, città culturale e ambientale Goiania.

Born in Goiania -GO, Brazil. She has a degree and PhD in P.E. and Psychology. She won several awards, such as the Diploma of Cultural attraction in 2009, the Regina Lacerda Medal and many others, especially for her contributions in the study of folklore. She has written and published 15 book. Many of her poems were published in European magazines. She is a representative of Brazil in the cultural meetings with Chile, Argentina and Ecuador. She is a columnist of Diário da Manhã, which se founded and has been directing since 2012 and of the magazine Poetica Workshop, dedicated to poetry and visual arts. In 2014 she received an Honorary Degree from the Science and Informatics University in Perù. In 2016 she received an Honorary Diploma from the Goiania Visual Arts Assosiation - AGAV, for her contribution to the culture of the state of Goiás.


BRASILERUSSIAINDIACINASUDAFRICAART


BRICSART FESTIVAL “In quella parte della terra prava italica, che siete tra Rialto e le fonti di Brenta e di Piava” (Dante, Paradiso IX 25-27) si eleva la città di Asolo: collocata su dolci colline, vanta un secolare ricchissimo patrimonio di storia, arte e suggestive dimore scelte da famosi personaggi nazionali ed internazionali. Fiorenti attività artigianali si sono da sempre sviluppate, tramandando stili e tecniche; molte anche le imprese operanti nell’asolano che sono conosciute in tutto il mondo. Ecco perché la città di Asolo possiede quelle potenzialità attrattive e funzionali per accogliere promuovere il progetto BRICS Art Asolo, che, con le sue varie discipline dal cinema alla musica, dalla poesia alla pittura, dalla danza alla fotografia, sia il luogo dove vivere, assaporare e trarre ispirazione. Ed Asolo è il luogo ideale per diventare il catalizzatore di idee, dove il tempo scorre con i ritmi propri, dove passato, presente e futuro si fondono in un’unica dimensione. In questa edizione del Festival, la sezione BRICSArt sarà dedicata all’Arte della Poesia: le letture delle opere di famosi poeti brasiliani, russi, indiani, cinesi e italiani riempiranno le vie e i luoghi più significativi di Asolo.

“In that part of the vicious Italian land which lays between Rialto and the founts of Brenta and Piave” (Dante, Paradiso IX 25-27) stands the town of Asolo: located on gentle hills, it vaunts an extraordinarily rich heritage of history, art and suggestive residences chosen by famous national and international personalities. Thriving handicraft activities have always been developed, handing down styles and techniques; many companies operating in the Asolo area are also known worldwide. That’s why the city has the attractive and functional potential to host and promote the BRICSArt project. Asolo, that, with its various disciplines, from cinema to music, from poetry to painting, dance and photography, becomes the place to live, to taste and be inspired. Asolo it’s also the ideal place to become a catalyst for ideas, where time flows with rhythms of its own, where past, present and future merge in a single dimension. In this edition of the Festival, the BRICSArt section will be dedicated to the Art of Poetry: readings of the works of famous Brazilian, Russian, Indian, Chinese and Italian poets will fill the streets and the most significant places of Asolo.


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TEATRO ELEONORA DUSE

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CAFFÈ CENTRALE

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TAPPO BAR

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IL BACARO BAR

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SALA CONSILIARE DEL MUNICIPIO DI ASOLO

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SALA DELLA RAGIONE

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PIAZZA BRUGNOLI

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AUTORIMESSA COMUNALE “CIPRESSINA”

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CA’ VESCOVO

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FORESTUZZO EX OSPEDALE ULSS 8

INAUGURAZIONE, PROIEZIONI, EVENTI TEATRALI E MOSTRA FOTOGRAFICA

BRICSART FESTIVAL

VIA CANOVA, CHIESA S. CATERINA OASI S. ANNA

CENTRO STORICO – A PAGAMENTO / FESTIVI ZONA TRAFFICO LIMITATO

APERTA TUTTI I GIORNI – A PAGAMENTO / PARCHEGGIO COPERTO

LUNGO VIA BASSANESE – GRATUITO / SERVIZIO DI MINIBUS PER IL CENTRO STORICO

A PAGAMENTO LA DOMENICA E NEI GIORNI FESTIVI


PATROCINI

PARTNER ISTITUZIONALI


AMICI E SOSTENITORI ANNAMARIA SARTOR • LUCIANO ZACCARIA • LUCA FAGANELLO • CHIARA MARIN • VALENTINA BIGOLIN • ROBERTO ZARPELLON • SIMONA CARACENI • GIUSY RANZENIGO • GIGLIOLA DE PAOLI • FRANCO BORTOLAZZO • ELISABETTA DE ROSSI • TONI VENZO • WALTER PASTCHEIDER • NICO CUNIAL • GRETA TONIN • SARAH REVOLTELLA • DANIELE • BERICA • GIULIANO • ALEXANDER GOLOLOBOV • TATIANA SHUMOVA • YUNNIA YANG • PENG HISAO-YIN • CHEN YI-SHU • PENG YU-HUNG • CHEN YI-CHING • CHEN FU-RONG • PENG CHUN-MING • CHUNG YI • SHEN YUN-YI • ROSANNA BORTOLON • RAFFAELE FEDERICI • MARCO TONON • PRATI SINGH • BETTINA EHRHARD • FABBRICA LUMIÈRE, • AFA ( ASSOCIAÇAO DOS AMIGOS DO FESTIVAL INTERNACIONAL DE CINEMA E ARTE DE ASOLO) • NUCLEO FREUDIANO DE PSICANALISE EM GOIÂNIA • MARCIA MARINA DA SILVA • PRISCILA OLIVEIRA DA COSTA • RENATO MENDONÇA LUCAS • MARINA CANÇADO • ALEX SANTOS BANDEIRA BARRA • ELIZABETH ABREU CALDEIRA • ROSY CARDOSO • CLAUDIA CARVALHO MACHADO • VIRGINIACASTELO BRANCO FERREIRA COSTA TORRES • DENISE CAMBOTA GUSTAVO POLIZELLI • FREDERICO ROSA • LETÍCIA ROCHA • DORALICE LARIUCCI • MARA MEDEIROS • DANILO AZEVEDO • VANIA VIANA • ANDRE LUIZ DE FREITAS • CEJANA DE SIQUEIRA FREITAS • BENEDETTO PELLIZZARI • CONSERVATORIO DI CASTELFRANCO • BROTTO CATERING • TRATTORIA DAI CERNIEI • RISTORANTE BELLAVISTA • RISTORANTE AL TAPPO • CAFFE’ CENTRALE • IL BACARO BAR

“E I TANTI ALTRI AMICI E SOSTENITORI, I CUI NOMI NON COMPAIONO IN QUESTE POCHE RIGHE. A TUTTI VA IL NOSTRO PIÙ SINCERO RINGRAZIAMENTO PER IL CONTRIBUTO DATO A QUESTA INIZIATIVA, CHE, CON LA QUALITÀ DELLE SUE PROPOSTE CULTURALI E RICREATIVE, CONTIAMO POSSA RICOMPENSARVI DELLA VOSTRA GENEROSITÀ. BUON FESTIVAL!”


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