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Editoriale Una nuova stagione incombe, tante sono le aspettative, grande è la voglia di riscatto da una stagione primaverile per molti non propriamente brillante, ma tanti sono i dubbi che rimangono sulle prospettive future. Come andrà l’economia? Riprenderà l’occupazione e ripartiranno quindi i consumi? Parlando con tanti imprenditori, l’incertezza rappresenta la vera insidia da superare, soprattutto sul piano psicologico. Settimane di lavoro scarso o nullo si susseguono a settimane in cui il lavoro è ben oltre il pieno regime, creando un fattore di stress enorme; la gestione delle risorse umane, ed in particolare della produzione e della logistica, è in certi casi drammatica. Tutto questo sta comportando una grande difficoltà, a livello imprenditoriale, in termini di programmazione; compiere investimenti oggi è davvero arduo, ci vuole abilità ed anche tanto coraggio, ma è necessario sempre ricordare che è il mestiere stesso dell’imprenditore che deve indurre ad osare e a credere sempre nelle proprie idee. In quest’ottica non credo proprio che il “navigare a vista” sia la soluzione ottimale , anzi credo che sia la strada giusta….per perdere la bussola! Credo che sia la ricerca costante dell’equilibrio la chiave per navigare in mari tempestosi; temo che queste oscillazioni di lavoro ci accompagneranno ancora per diverso tempo prima di assestarsi verso valori costanti, ma per affrontare il futuro non bisogna mai smettere di investire nei prodotti, nel servizio…e nella comunicazione! Ma…come?!.....e in quale misura? Nel mercato moderno, un’attività commerciale non può prescindere da investire almeno un 5% del proprio fatturato annuo in pubblicità. Non farlo, oggi come oggi significa scomparire, è troppo vasta l’offerta, i clienti subiscono di giorno in giorno un bombardamento mediatico pazzesco, hanno bisogno di continui stimoli e di costanti novità. Il cliente fedele sta diventato sempre di più un’utopia, troppe sono le tentazioni offerte dal mercato. Mai come in quest’epoca la comunicazione rappresenta il timone della vostra imbarcazione…ora sta a voi scegliere di guidarla! Buona lettura a tutti Matteo M tteo Ma o Margini Margini
_FOCUS ON_SHANGHAI EXPO 2010
Shanghai World Expo 2010 L’EVENTO DEI RECORD Il 3 dicembre 2002 l’assemblea dei soci del BIE (Ufficio Internazionale delle Esposizioni), riunita a Parigi, votava l’assegnazione dell’Esposizione Universale 2010. Shanghai, con 54 voti a favore, eclissava la città concorrente, Mosca, che ne otteneva soltanto 12. È così iniziata la “lunga marcia” di Shanghai verso un sogno, quello cioè di fare dell’Expo 2010 di Shanghai la più grande Esposizione Universale mai realizzata, un evento di carattere straordinario che consacrerà definitivamente la città nel ruolo di grande capitale mondiale. I numeri dimostrano che questi obiettivi sono in larga parte già raggiunti: circa 300 partecipanti tra paesi, organizzazioni internazionali, imprese e singole città, ed un afflusso stimato di quasi 80 milioni di visitatori, sono cifre che nessun’altra Esposizione Universale precedente può vantare. Il tema ufficiale dell’Expo di Shanghai è ”Better City, Better Life”. Per la prima volta un’ Esposizione Universale affronta il tema della città e della qualità della vita urbana, che forse più di ogni altro è al centro dei dibattiti sul futuro del pianeta e dell’umanità. La scelta di questo tema ha permesso all’Expo di Shanghai di mettere a segno un’altra importante innovazione: per la prima volta nella storia delle Esposizioni Universali, le singole città sono chiamate ad essere protagoniste dell’evento espositivo. Circa 60 città selezionate in rappresentanza dei 5 continenti occupano un’importante parte dell’area espositiva, denominata Urban Best Practices Area (UBPA), dove sono allestite delle esposizioni di carattere interattivo. Viene così offerta ai visitatori la possibilità di venire a contatto, in maniera tangibile, con esperienze uniche ed innovative in tema di qualità della vita urbana.
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Per l’Italia partecipano Venezia e Bologna. La città lagunare presenta i progetti di riqualificazione dell’Arsenale e di Porto Marghera, mentre la città emiliana espone un progetto per l’integrazione multiculturale. l’Expo 2010 di Shanghai è un evento di portata internazionale straordinaria. Una manifestazione grandiosa con un tema originale, “Better City, Better Life”, con il quale si auspica un progresso incentrato sull’uomo, un cammino fatto di innovazione tecnologica, diversità culturale e cooperazione vincente per un futuro migliore. La Expo di Shanghai 2010, inaugurata il 1° maggio del 2010, rimarrà aperta sino al 31 ottobre, per un periodo espositivo complessivo di 184 giorni. 14
Il Padiglione Italiano
L’Italia è presente all’Expo di Shanghai 2010 con una struttura che appartiene alla ristretta cerchia dei Padiglioni nazionali di più grandi dimensioni, consentiti solo a 12 paesi: Germania, Francia, Regno Unito, Spagna, Russia, Giappone, Corea del Sud, Canada, USA, Emirati Arabi Uniti e Arabia Saudita. Il disegno presenta una pianta quadrata di 3.600 mq metri per un’altezza di 18 metri. Disegnato dall’Arch. Giampaolo Imbrighi, è ispirato ad un antico gioco cinese, che in Italia è conosciuto col nome di “Shangai”. L’interpretazione architettonica del gioco consiste nella divisione dell’edificio in più corpi di dimensioni diverse ed irregolari collegati da strutture-ponte in acciaio che lasciano intravedere i ballatoi di collegamento. Il progetto soddisfa sul piano strutturale l’esigenza di essere eventualmente smontato e ricostruito in dimensione ridotta in un’altra area della città. L’edificio è lambito su tre lati da una lama d’acqua che lo riflette esaltando gli effetti luminosi naturali. La struttura r i p r o p o n e alcuni elementi caratterizzanti il tessuto urbano tipico delle città italiane, quali ad esempio i vicoli stretti e la piazzacortile intesa come luogo centrale della vita sociale.
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_FOCUS ON_SHANGHAI EXPO 2010
La Cerimonia Inaugurale La cerimonia di apertura dell’Expo 2010 di Shanghai è stato uno spettacolo assolutamente impressionante. Se alle Olimpiadi di Pechino aveva impressionato lo spiegamento di persone impiegate, l’inaugurazione dell’Expo 2010 è stata uno sfoggio di iper-tecnologia e una chiara dimostrazione della volontà di Shanghai di conquistarsi lo spazio nel palcoscenico mondiale, con un dispiegamento di potenza, disponiblità economica, forza organizzativa, di cui oggi forse solo la Cina sembra disporre. Coniugata con scelte musicali davvero notevoli - tocca sempre profonde corde emotive sentire in un contesto del genere “Nessun Dorma”, prima eseguito da Andrea Boccelli, e poi ripreso da un coro sterminato – la cerimonia è stato un susseguirsi continuo di elementi emotivi e simbolici estremamente raffinati quanto elementari nella loro semplicità. La Cina riesce a coniugare in una fusione culturale davvero unica, elementi atavici come armonia, amicizia, cooperazione, con l’uso della tecnologia più avanzata oggi disponibile. Le simboliche immagini delle “fontane perenni”, simbolo dell’armonia tra cielo e terra, sullo sfondo del grande fiume Huangpu, insieme ad uno spettacolo mozzafiato di fuochi artifciali, avranno sicuramente 16
impressionato le centinaia di milioni di orgogliosi cinesi che hanno seguito in diretta la cerimonia. L’occasione dell’ Expo 2010 è irripetibile per la Cina. 70 milioni di visitatori attesi (circa 500.000 al giorno), 180 Paesi partecipanti, tra cui ovviamente l’Italia (a cui verrà passato il testimone per l’edizione Expo 2015 a Milano) e un apparato organizzativo a dir poco imponente, come è di consuetudine in Cina. Il Paese intende sfruttare al massimo questa opportunità, e per questo sembra non aver badato a spese. Nella sottile simbologia cinese, le immagini che sono passate in diretta televisiva hanno voluto evidenziare non solo l’appartenenza del Paese alla tradizione confuciana, ai valori profondi della propria storia, ma anche della prontezza a sfidare il mondo in campo economico e tecnologico. Tuttavia, i gravi problemi e le contraddizioni che attanagliano la Cina, non potranno mai essere eclissati da una cerimonia, nonostante questa sia stata di proporzioni da record, ma il messaggio che traspare è che la Cina può davvero essere capace di tutto.
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_ART_IT’S NOT ONLY ROCK’N’ ROLL BABY
Triennale Bovisa tra arte e musica È un esplicito riferimento al titolo di una celebre hit dei Rolling Stones, la mostra che ha aperto ieri in Triennale Bovisa e che rimarrà aperta al pubblico fino al 26 settembre. It’s not only Rock’n’Roll, Baby! è infatti una curiosa panoramica sul mondo della musica rock dal punto di vista di chi sceglie di esprimere il rock anche attraverso il pennello, la pellicola fotografica o altre forme di arte visiva. Insomma un modo inedito di guardare al rock, più che sentirlo come si fa di solito. It’s not only Rock ’n’ Roll, Baby! raccoglie opere eterogenee di dodici personaggi ben noti (qualcuno forse solo ai cultori del genere) che si sono prestati a una nuova prospettiva artistica, dimenticando (ma non troppo) ppo) di essere delle star della scena rock internazionale. L’obiettivo che la mostra si pone è quello di esporre le opere di quei musicisti nati artisti prima di darsi al rock; presenta un aspetto centrale che sono n artistica, seppur sconosciuta rispetto ai loro successi della loro attività at scelti ci dimostrano che le due forme di espressione musicali. I musicisti mu – il rock e l’arte - sono inestricabilmente legate tra loro. Tutti gli artisti specifico linguaggio formale. presentano un proprio pro Il nome più noto è sicuramente quello di Patti Smith che espone le sue polaroid e suonerà a Milano in un concerto dedicato alla mostra il 12 settembre prossimo. Fedele alla sua fama di musicista maledetto Pete Doherty presenta una serie di quadri dipinti con co il sangue. Più delicati i collage di Antony di “Antony and the Johnson”. Tra gli altri Alan Vega, Andy (dei Bluvertigo, (CocoRosie), Chicks on Speed, Devendra l’unico italiano), Bianca Casady Cas Banhart, Fischerspooner, Kyle Field, The Kills e Herman Dune. La mostra “rock’n’roll” di tutti i curatori, Jérôme Sans, fondatore è stata curata dal più “rock’n’rol Tokyo di Parigi, oggi direttore del Centro ed ex-direttore del Palais de To Ullens per l’Arte Contemporanea di Pechino. La prima edizione della mostra most si è svolta, con grande successo di pubblico nel 2008. e di critica, al Bozar di Bruxelles B ne rappresenta un continuum ideale, orientato a L’iniziativa milanese mila riproporre i medesimi meccanismi che hanno contribuito al suo successo.
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_FOCUS ON_NAPOLEONE E L’IMPERO DELLA MODA
NAPOLEONE E L’IMPERO DELLA MODA La nascita della “passione moda”, della stampa specializzata e delle prime fashion victim della storia La Triennale di Milano presenta la mostra Napoleone e l’Impero della moda, una visione a 360° gradi dell’Età Napoleonica attraverso i costumi dell’epoca. Per la prima volta, a partire da questo periodo, la moda è riconosciuta come strumento di potere, nascono le prime fashion victim e la stampa specializzata, ponendo così le basi dell’industria moderna come oggi noi la conosciamo. Dal 16 giugno al 12 settembre sarà messo in scena un viaggio nella quotidianità dell’epoca: dai differenti modi di vestire nell’arco dei giorni e delle stagioni, ai matrimoni, alla maternità, alla nascita e alla morte. Un percorso tracciato da Cristina Barreto e Martin Lancaster, ricercatori e consulenti tessili del periodo Napoleonico, curatori della mostra che hanno messo a disposizione la loro collezione privata: anni di passione tradotti in migliaia di stampe, centinaia di capi e accessori e un archivio storico della stampa specializzata. Questa mostra racconta la storia del periodo Napoleonico attraverso i suoi costumi e svela un aspetto inedito del condottiero Napoleone che ha usato la moda come strumento di potere.
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Non dimentichiamo che la contingenza storica a cavallo tra Settecento e Ottocento, con la frenetica precipitazione di eventi che porta dalla Rivoluzione Francese all’Impero di Napoleone Bonaparte, è segnata da trapassi epocali: il suddito diviene cittadino; la borghesia sostituisce l’aristocrazia (o le si affianca); il centro della vita mondana si sposta dalle corti a boulevard e salotti; appaiono i primi sperimentali prototipi di dandy e sono i couturier a fare l’uomo, come mirabilmente descritto da Balzac a proposito del debutto in società di Eugène de Rastignac. Dal cattolicesimo trionfante alla società dello spettacolo, dagli instrumenta regni di Machiavelli
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alle tesi sulla biopolitica di Foucault: controllare le masse indirizzandone i desideri (o gli acquisti) è da sempre una tecnica privilegiata dal potere. E’ così che proprio nel periodo Napoleonico nasce la “passione moda” dove si propongono gli stessi meccanismi e si dà il via ai riti che ritroviamo ancora oggi: dalla potenza dei sarti alla scelta del parrucchiere, in un sentiero di vetrine, quelle dei negozi e quelle su stampa che diviene specializzata, un insieme pronto a creare le prime Fashion Victim della storia Un totale di 51 capi che rappresentano la quotidianità e le trasformazioni sociali generate dallo sviluppo industriale e commerciale, conseguenza del nuovo ordine politico in Europa e nelle colonie. Trasformazioni che hanno lasciato una larga impronta nel mondo, ancora visibile oggi. Si comincia con il Direttorio, sensuale e stravagante; sobri e rispettabili invece, i costumi della Restaurazione borbonica, a cui si giunge muovendosi tra le sale, fino a sfiorare il puritano pudore vittoriano. La radicale trasformazione della moda maschile, al passo con quella femminile, virile e democratica; la figura del militare, onnipresente in questo periodo. Infine, un’ampia raccolta di stampe, immagini e oggetti del periodo e un archivio storico di Costume Parisien, la prima rivista di moda della storia, completano e contribuiscono a spiegare questo viaggio nella storia, illuminandoci, non senza un pizzico di ironia, sulle radici del fashion system di oggi. Artefice di questa trasformazione Napoleone Bonaparte, che per primo ha capito come usare la moda come strumento di potere.
Questa mostra racconta la storia del periodo Napoleonico attraverso i suoi costumi e svela un aspetto inedito del condottiero Napoleone che ha usato la moda come strumento di potere.
Napoleone e l’Impero della moda 16 giugno – 12 settembre 2010 Triennale di Milano A cura di Cristina Barreto e Martin Lancaster Orario martedì-domenica 10.30-20.30 Giovedì e venerdì 10.30-23.00 Ingresso: euro 8,00
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_FOCUS ON_ABITARE IL TEMPO
ABITARE IL TEMPO, 25° EDIZIONE PAOLO PAVARINI (PM INTERNI) CI DÀ UN ASSAGGIO DI QUELLA CHE SARÀ UNA MANIFESTAZIONE ORIENTATA VERSO UN FUTURO TRA REALTÀ, SOGNO E UTOPIA Si celebra quest’anno il venticinquennale di Abitare il Tempo. Un traguardo importante e significativo per una manifestazione che ha saputo crescere ed evolversi nel tempo, testimoniando l’impegno e la dedizione di quanti vi hanno creduto fin dall’inizio, convinti che, l’eccellenza italiana nella sfera dell’arredamento, meritasse più di una semplice rassegna commerciale. A partire dal 1986, le ‘Giornate internazionali dell’arredo’ hanno infatti riunito via via a Verona le migliori espressioni dell’abitare, dell’alta decorazione e del design, del contract e dell’outdoor, in un contesto espositivo coerente ed elegante, valorizzato da mostre, incontri ed eventi in grado di documentare la qualità di aziende e progettisti, illustrare stili e tendenze, suggerire accostamenti inediti e originali, approfondire temi strategici per lo sviluppo del mercato, suscitare emozioni. Un lungo e straordinario percorso, compiuto assieme a quanti - imprenditori, rivenditori, architetti, designer, artisti, critici, giornalisti - hanno contribuito, anno dopo anno, al successo di questo appuntamento. Unico e inimitabile, perché capace di rappresentare, in tutta la sua vitalità e ampiezza di espressioni, quel talento italiano di cui oggi più che mai abbiamo bisogno per rilanciare l’economia del nostro Paese. Perciò Abitare il Tempo, ‘da 25 anni in anticipo’, anche quest’anno non deluderà le attese dei suoi numerosi e affezionati estimatori, proponendo loro un futuro da vivere e da abitare, in chiave più responsabile e sostenibile, ma non per questo meno ricco di sogni, utopie, nuovi orizzonti.
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Una selezione qualificata, accurata e completa, sigla anche quest’anno la rassegna commerciale di Abitare il Tempo. Mobili, imbottiti, bagni e cucine di alta gamma, complementi, accessori, arte della tavola, illuminazione, rivestimenti e tessile d’arredamento e per la casa, outdoor, sono presenti in fiera, razionalmente suddivisi in base a criteri dettati da affinità merceologiche e stilistiche. Da segnalare, i nuovi allestimenti degli stand per l’alta decorazione, identificati dal colore grigio e dal rivestimento in tessuto delle pareti, e di quelli dedicati al design, verniciati di bianco. Una scelta che contribuisce ancor più a identificare e a distinguere le due principali categorie espositive in cui si articola l’offerta delle aziende invitate. Offerta che, nel suo complesso, si consolida e si raffina ulteriormente, con l’ingresso di nuovi espositori in rappresentanza di importanti nomi dell’arredamento, italiani ed esteri, e con l’istituzione di Abitare HighLight, ultimo nato in casa Abitare il Tempo. Un marchio destinato a rafforzare la presenza di aziende del settore illuminazione mediante la creazione di un’area specializzata che vedrà la partecipazione di espositori italiani ed europei. Abitare il Tempo riconferma così la sua vocazione internazionale.
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_2010 FIFA WORLD CUP_JABULANI Jabulani, il pallone del Mondiale, benchè non abbia riscosso grande simpatia tra giocatori e portieri, rappresenta la rincorsa a una sfera sempre più tecnologica e moderna, sempre più innovativa. In fondo le polemiche ci sono sempre state, si tratta solo di un problema di adeguamento - fanno notare in Adidas, casa madre dello Jabulani. I parametri di peso e diametro sono stabiliti rigidamente dalla Fifa. Inutile dire però che c’è chi ha avuto un piccolo vantaggio: il pallone del Mondiale da dicembre è stato usato in Bundesliga, quindi era già noto a gran parte dei giocatori della Germania e a tutti gli stranieri come Ribery. IL NOME - “Jabulani” è una parola in lingua bantu isiZulu, una delle undici lingue ufficiali della Repubblica Sudafricana, parlata dal 25% circa della popolazione. Letteralmente significa “festeggiare” o “celebrare”. Il calcio è una passione che unisce tutto il mondo, chiaro dunque l’intento di legare il principale strumento di gioco con lo spirito vero che dovrebbe avvolgere i mondiali: il divertimento, lo stare insieme, l’unione felice tra le nazioni che nello sport ritrovano la possibilità di convivenza serena e pacifica. IL DESIGN - Undici colori diversi sono stai utilizzati nell’undicesimo pallone Adidas per i campionati del mondo, undici colori che simboleggiano gli 11 giocatori di ciascuna squadra, le 11 lingue ufficiali del Sudafrica e le 11 tribù sudafricane che fanno di questo paese uno dei più etnicamente “variegati” del continente africano. Il design dai colori vivaci riconduce così l’enorme molteplicità del paese in un’unità armonica (“Diversity in Unity”). Quattro elementi triangolari su sfondo bianco conferiscono al pallone un aspetto unico, in cui si riconosce lo spirito africano. Anche nei singoli elementi di design del pallone si esprime l’enorme bellezza dei colori del Sudafrica. Per quanto riguarda la composizione, otto elementi tridimensionali di forma sferica in EVA e TPU sono saldati termicamente tra loro e si congiungono armonicamente attorno alla carcassa interna e il risultato è una sfericità perfetta.
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a the official m World Cup the 2010 FIFA IL CRITICATISSIMO PALLONE DEI MONDIALI E’ UN VERO ESEMPIO DI DESIGN E TECNOLOGIA
PROFILO GRIP’N’GROOVE. AERO GROOVES - Le “aero grooves” sono scanalature chiaramente visibili sulla superficie e che circondano l’intero pallone in modo ottimale. Questi solchi conferiscono proprietà ineguagliabili di stabilità in volo e rendono questo pallone il più preciso tra quelli realizzati da adidas. Test comparativi approfonditi hanno confermato le caratteristiche uniche di “JABULANI”. IL GRIP - Dall’introduzione del caratteristico effetto “pelle d’oca” nel pallone utilizzato negli ultimi campionati europei, anche la microstruttura del rivestimento esterno del nuovo pallone ha subito un considerevole “lifting”. “JABULANI” ha una struttura futuristica con un fantastico grip, che offre ai giocatori il totale controllo del pallone con qualsiasi condizione atmosferica. Il nuovo pallone è disponibile in tutto il mondo presso i rivenditori a partire dal 5 dicembre 2009, ma l’Adidas innovation team è già al lavoro per la realizzazione di un nuovo pallone per i Campionati mondiali di calcio FIFA 2014 in Brasile.
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MADE IN ITALY D’OLTRE MANICA NEL PIENO CENTRO DI LONDRA, HA INAUGURATO UNA REALTA’ TUTTA REGGIANA, ECCELLENZA NEL SETTORE DELL’ARREDO BAGNO, PRONTA A CONQUISTARE ANCHE IL MERCATO INGLESE CON LA QUALITA’ ITALIANA Bertani sbarca a Londra, come mai questa scelta e perchè proprio Londra? Londra conta più di 7 milioni di abitanti ed è inoltre un’importante crocevia economico e finanziario. C’è una bacino di utenza enorme e c’è molta ricchezza tra le fasce più abbienti, nonostante la recente crisi. I potenziali concorrenti, invece, sono relativamente pochi. Da tempo consideravamo l’iniziativa insieme ad un partner locale con cui già eravamo in collaborazione. Trovata la giusta location ed ottenuto l’appoggio delle aziende di produzione, abbiamo fatto il passo. Quali linee avete scelto di proporre alla realtà londinese, così diversa rispetto a quella italiana? Attraverso il punto vendita di Londra proponiamo marchi di alto livello nei settori dell’arredo bagno, rubinetteria, vasche e sistemi doccia. Trattiamo, inoltre, porte e sistemi scorrevoli, pavimenti e rivestimenti. Tra le aziende più importanti da noi proposte, ci sono Agape, Devon&Devon, Makro, Mutina, Davide Groppi, Rimadesio. Abbiamo allestito un sito all’indirizzo www.bertanilondon.co.uk, dove sono disponibili ulteriori informazioni. Quali le caratteristiche e la filosofia del nuovo showroom? Il nuovo showroom è piccolo, all’interno vi è esposta un ristretta e accurata selezione di prodotti. Presentiamo le ultime novità e gli elementi di maggior interesse sul mercato, rinnovando e aggiornando l’esposizione ogni uno, due mesi. Per i nostri clienti scegliamo il meglio del Made in Italy. I nostri interlocutori principali sono architetti, progettisti e interior designer, anche se, ovviamente, ci rivolgiamo anche al pubblico. Per questo motivo mensilmente vengono organizzati eventi per presentare le novità o anche semplicemente per creare momenti d’incontro tra professionisti. Il primo appuntamento, che è coinciso con l’apertura, è stato in occasione della settimana del Clerkenweel Week Design; il 15 luglio abbiamo invece tenuto l’inaugurazione ufficiale del negozio. La logistica viene gestita dall’Italia, i prodotti vengono spediti direttamente in cantiere oppure in un deposito a Londra. Per com’è stato impostato il tutto, si tratta di un’operazione very-low-cost (grazie anche al 32
www.bertanilondon.co.uk Per i nostri clienti scegliamo il meglio del Made in Italy
recente crollo del costo degli affitti nella City), ma è così che si fa business oggi, è tutt’altro che un ripiego. Se le cose andranno come previsto, in futuro ci muoveremo in una location più grande. Qual è il vostro stato d’animo e le vostre aspettative nei confronti di questa nuova avventura? Positivo: l’attività, in parte, si svolgeva già in passato insieme all’attuale responsabile del punto vendita, anche se al tempo non avevamo ne un negozio ne una società. Ora disponiamo di un’importante rete di contatti tra i professionisti, ci rivolgiamo ad una fascia di clientela che non conosce crisi di mercato. In un periodo in cui tanto si parla di crisi, Bertani decide di aprirsi al mondo, non solo attraverso questo nuovo showroom, ma iniziando anche la distribuzione nei paesi del medio oriente. Una scelta coraggiosa...... In un periodo di recessione è imperativo evolversi e trovare nuovi sbocchi. Abbiamo accordi commerciali e il know-how per distribuire a oltre duecento aziende di produzione, nei settori che vanno dall’accessorio per il bagno all’impiantistica. Questo credito può essere speso anche all’estero una volta trovato il giusto partner locale, che abbia conoscenza e contatti nel mercato e nella cultura nella quale approdiamo. 33
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una vasta gamma di colori, sfumature, venature che donano peculiarità insolite ed originali a questi materiali, rendendoli adatti per ogni tipo di arredamento. Il granito, ad esempio, presenta caratteristiche di grande pregio, ed è un materiale particolarmente indicato per la pavimentazione ed alla realizzazione di scale, grazie alla perfetta levigatezza della superficie, alla durezza e durevolezza nel tempo. Inoltre accostandolo a materiali “caldi”, come il legno, assume un aspetto attuale e moderno, rendendo il contesto estremamente elegante ed accogliente.
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Ma questi materiali sono perfetti anche per l’esterno casa. Materiali naturali, come la pietra, sono capaci di trasformare lo spazio outdoor e renderlo accogliente e ricercato. Infatti la loro naturalezza fa si che certe sfumature di colore, certe venature e disegni siano unici e irripetibili, donando alla realizzazione finale un risultato di sicuro effetto e pregio. La pietra naturale è da sempre utilizzata per lavorazioni e progettazioni di ambienti esterni grazie a caratteristiche uniche come la resistenza e la praticità.
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ci presenta, infatti, soltanto alcune delle proposte per quanto riguarda lo stile più moderno. Linee minimaliste o forme particolari e originali, materiali che variano dalle trasparenze fino ad arrivare a colori shocking. Inserite in arredamenti lineari e monocromatici, riescono a dare vitalità e a focalizzare l’attenzione. Sedie Malibù di Vermobil: elementi di arredo che coniugano con sempre più convinzione design, colore e modularità. L’intreccio delle fibre sintetiche che danno forma alla seduta è come la trama leggera di una rete. rete. Sedie e Sgabelli della linea FOREST di Fast. Disegnate da Robby e Francesca Cantarutti, sono di grande impatto visivo, dal design indubbiamente ricercato e volutamente caratterizzato, che non rinuncia, però, ad una grande comodità. Una piccola, grande, collezione di sedute che si ispira alle forme della natura. Con gambe, su ruote o girevoli, Forest è un oggetto adatto all’arredo di interni, uffici ed esterni.
Sedia AREA 51 di Calligaris: disegnata da Paolo Lucidi e Luca Pevere, è impilabile. Realizzata in materiale plastico, è adatta anche ad un uso esterno, dotata di foro per il drenaggio dell’acqua.
La sedia QUEEN di Pedrali è interamente realizzata in policarbonato, materiale resistene ed adatto a qualsiasi ambiente. Ispirata ai canoni più tradizionali, introduce elementi contemporanei sia nel disegno che nel materiale. Disponibile in diverse colorazioni e anche nella versione full color.
Sedia TATAMI di Pedrali: realizzata interamente in polipropilene, è leggera e allo stesso tempo stabile e resistente. Resistente ai raggi UV e all’acqua, è ideale per l’uso esterno. Impilabile, 100% riciclabile, è disponibile in 5 colori.
La sedia della collezione MONTANA di Vermobil ha una struttura in acciaio, e la seduta in texplast: come il classico può dialogare con il moderno.
Presso Casa della Sedia troverete, però, anche proposte più classiche, ispirate alle sedie più tradizionali, che fanno della produzione secondo crismi artigianali il loro fiore all’occhiello. Oltre alle numerose varianti di sedie, presso lo showroom troverete un vasto assortimento di tavoli e complementi d’arredo per la casa, il giardino, l’ufficio e i locali pubblici; oltre a questo, Casa della Sedia vi permette di trovare ricambi per le sedute in pronta consegna ed effettua riparazioni di sedie in paglia e paglia di Vienna. La qualità dei prodotti offerti da questo negozio di Reggio Emilia è garantita dai migliori marchi del settore, come Areadeclic, Calligaris, Kartell, Nardi, Pedrali, Vermobil, Fast e numerosi altri.
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_LIGHT_SPACE AGE LIGHTS
SPACE AGE LIGHTS Tra gusto pop e desiderio di avanguardia Triennale Design Museum presenta una selezione di oltre sessanta lampade da tavolo progettate e realizzate negli anni a cavallo tra la fine dei ‘60 e l’inizio dei ‘70, nella stagione ribattezzata dalla storiografia del design come “Space Age”. L’obiettivo della mostra, aperta presso la Triennale di Milano dal 12 Maggio al 05 Settembre 2010, è quello di analizzare un filone del design che ha inciso, in senso sia iconografico che comportamentale, sui modi di abitare e di organizzare il paesaggio domestico. Le lampade esposte provengono da collezioni internazionali e spaziano da modelli di larga diffusione, anonimi e di basso costo, fino a pezzi realizzati da grandi autori, come Joe Colombo, Vico Magistretti, Gino Sarfatti, Giotto Stoppino.
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NEL CLUAONROE DI MI SPAZIO IL NUOVO Armani Casa
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È nella stessa città e nella stessa strada in cui ha iniziato la sua ascesa 30 anni fa aprendo la sua prima boutique che Giorgio Armani, in occasione della scorsa edizione del Salone del Mobile, ha inaugurato un nuovo punto vendita, il più grande del mondo. 1600 mq di luci soffuse, tessuti dalle calde tonalità e pannelli divisori color bronzo accolgono il visitatore in un’atmosfera pacata e confortevole. Dai mobili 1 laccati o in prestigiosi lignaggi, ai ricchi tessuti, passando per gli oggetti destinati alla sala da bagno, Armani Casa propone “Via Sant’Andrea complementi d’arredo per ogni ambiente, collezioni glam per occupa un posto rendere la vostra casa assolutamente unica in perfetto stile Giorgio Armani. speciale nel mio cuore perchè è il luogo in cui, Lo stilista ha dichiarato che: “Via Sant’Andrea occupa un posto speciale nel mio cuore perché è il luogo in cui, negli negli anni Ottanta, anni Ottanta, aprii la mia prima boutique Giorgio Armani a aprii la mia prima Milano”. Ora, nel nuovo negozio, avrà spazio per mettere in boutique Giorgio mostra tutta la produzione per la casa, proprio nel cuore di Armani a Milano…” Milano, città della moda. Al primo piano si possono trovare gli interior 1. Poltrone e pouf Barbican design dello studio Armani dove ognuno potrà 2. Scrivania Diamante farsi disegnare il proprio progetto passando dalla 3. Giorgio Armani fase puramente concettuale a quella vera e propria 4. Mobile Bar Riesling e tavolo Trocadero di esecuzione. 5. Piatti Arbaz e bicchieri Ambrosia
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_PROJECT_FONDAZIONE MATTIOLI-GARAVINI
P R O G E T TA R E C R E A R E NUOVA VITA PER LA FONDAZIONE MATTIOLI-GARAVINI Una nuova dimensione per il centro RSA di Casalgrande, grazie alla costruzione di un nuovo edificio che permetterà un miglioramento dell’attività socio assistenziali. La fondazione “Mattioli-Garavini”, Casa Famiglia e Centro per portatori di gravi handicap, in collaborazione con lo studio d’architetti Bisi & Merkus, con il prossimo anno procederà alla realizzazione della nuova RSA di Casalgrande. L’ampliamento di questa struttura sarà compiuto attraverso la costruzione di un nuovo edificio, che garantirà una riqualificazione complessiva del sistema dei servizi offerti, nonché una diversa modalità di erogazione dei servizi stessi. Infatti nel nuovo edificio saranno dislocate la maggior parte delle funzioni attuali, consentendo cosi l’erogazione di nuove attività socio-assistenziali nella struttura esistente, garantendo pertanto un quadro assistenziale completo e molto migliorato rispetto all’attuale . Situata nella fascia pedemontana dell’Appennino, in un
luogo di alto valore paesaggistico, il progetto della nuova RSA aspira con i volumi e nel linguaggio contemporaneo ad integrarsi con il morbido paesaggio emiliano. Proposta a fianco della sede storica della Fondazione, questo nuovo edificio sarà composto da 3 piani fuori terra, di cui un piano interrato dedicato ai servizi generali (lavanderia, spogliatoi, cucina), il piano terra ed il primo piano dedicati alle funzioni della nuova SPRA mentre l’ultimo accoglierà gli ospiti malati di Alzheimer. Particolare attenzione è stata posta agli spazi interni, progettati per ottenere il miglior rapporto tra vivibilità e fruibilità degli spazi. In quest’ottica, assume importante rilievo l’inserimento dell’edificio all’interno dell’area di progetto; l’idea di realizzare un “villaggio” dell’assistenza
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_PROJECT_FONDAZIONE MATTIOLI-GARAVINI
si traduce nella realizzazione di un percorso sensoriale protetto, che sostituirà il lastricato attuale, e che sarà usufruibile sia dagli ospiti ordinari che dai malati di Alzheimer. Al fine di aumentare la dotazione di verde, anche in considerazione della perdita dello spazio occupato dal nuovo edificio, si prevede di estendere il percorso sensoriale fino a comprendere l’area del lago, attualmente recintato ed inaccessibile, attraverso la realizzazione di un percorso ad anello. Particolare attenzione è stata posta poi, all’autonomia energetica dell’immobile, che grazie ad una posizione favorevole ed all’adozione di tecnologie impiantistiche ed edilizie
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di ultima generazione (come la copertura a pannelli solari), permetterà di raggiungere la classe energetica “B” del protocollo Ecoabita vigente nella Provincia di Reggio Emilia. La semplice struttura rispondente ai requisiti delle nuove norme tecniche sulle costruzioni assicura l’adeguata risposta sismica e la possibilità di un successivo ampliamento e soprelevazione. L’adozione di materiali particolari, quali i rivestimenti in pietra, si avvicinano all’estetica ed alla tecniche costruttive del luogo, facilitando cosi l’inserimento di questa nuova struttura nell’ambiente circostante.
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Scrivanie dalle generose dimensioni e dal segno minimal, gusto vagamente “Retrò”, inserti in cuoio per soluzioni particolarmente caratterizzanti. Queste sono le soluzioni di Torricelli Arredamenti, proposte da IVM, per il direzionale di alto livello. Contenitori e madie sono proposti nelle stesse finiture delle scrivanie e le ante in vetro riflettente danno un tocco di eleganza all’ambiente di lavoro direzionale. 48
_GODofDESIGN_GAE AULENTI
Scegliere di diventare architetto, per Gae Aulenti, ha richiesto una tenacia e una dedizione fuori dal comune. Ma ha anche significato una carriera costellata di incontri importanti, come quelli con Nathan Rogers, Aldo Rossi e Franco Albini, gli architetti che segnarono il vivace panorama milanese del dopoguerra. Ed è proprio la Milano degli anni Cinquanta che fa da sfondo alla sua formazione: l’architettura italiana è concentrata sul recupero storico-culturale del passato in relazione all’ambiente circostante; un percorso che si attua prima col neorealismo e che poi dà vita alla corrente del neoliberty. La giovane Aulenti, infatti, insieme ad altri architetti e designer esordienti, aderisce immediatamente al neo-liberty realizzando, attraverso un utilizzo figurato delle forme, sia gli allestimenti per la XIII Triennale di Milano del ’64, sia svariati arredamenti durante gli anni Settanta. Il ruolo di Gae Aulenti nel quadro del design italiano del dopoguerra si rivela quindi del tutto particolare. L’architetto si colloca nel ruolo di straordinaria produttrice di icone ambientali, cioè progettista di scenari di grande forza figurativa. Questo tipo di energia deriva da una sua particolare posizione, che la porta a vedere il progetto come un “segno” che trova soltanto nella propria capacità di circolazione, i motivi profondi del suo esistere.
GAEAULENTI Architetto, ma anche designer e scenografa, è uno dei personaggi più prestigiosi del panorama culturale internazionale.
Un’architettura quindi, che trae spunto dalla “cultura preesistente” perché, come spiega la stessa Aulenti, “bisogna conoscere e capire le diversità culturali del luogo in quanto si deve operare in continuità con la tradizione del luogo stesso”. Questo concetto diventa quindi capacità etica fondamentale per l’arte architettonica secondo Aulenti: un’architettura che deve essere “analitica, sintetica e profetica”. Ma forse, il modo migliore per spiegare il genio di Gae Aulenti, è concentrato nelle parole di Joseph Rykwert, storico d’architettura: “Oltre che piuttosto indifferente all’idea di essere considerata di moda, Gae Aulenti è anche serenamente disinteressata all’idea di passare di moda. Chi non teme né l’una né l’altra cosa risparmia parecchia energia: va avanti col proprio lavoro e aspetta che la moda lo raggiunga. E’ il caso delle opere di Aulenti, che non sono progettate per essere di tendenza, ma lo diventano senza volerlo.”
Palavela Torino Il Palavela è la reinterpretazione, ad opera di Gae Aulenti, del Palazzo a Vela, l’edificio inaugurato in occasione dei festeggiamenti di Italia ’61, centenario dell’Unità d’Italia. Il nuovo progetto consegna un edificio asimmetrico dentro un edificio che ha una propria configurazione assiale, che con esso dialoga e svela, da diverse angolature, prospettive differenti. E’ stato quindi preservato lo spirito dell’edificio, esaltandone la particolare struttura “a vela”, che rimane il suo elemento simbolico. Al Palavela si sono tenute le gare di Pattinaggio di Figura e Short Track.
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_GODofDESIGN_GAE AULENTI
Musèe d’Orsay – Parigi Questo splendido museo è stato ricavato ristrutturando la Gare d’Orsay quando era sul punto di essere distrutta. E’ stato ristrutturato cercando di proteggere al meglio l’identità dell’edificio di Laloux, senza rinunciare all’identità dell’edificio contemporaneo che si stava progettando. Particolare rilievo rappresentava la sua destinazione d’uso che imponeva un’accuratezza particolare in relazione al rapporto tra architettura e museografia. L’elemento costante che ha legato tutto l’insieme dei luoghi del museo è stato il sistema di illuminazione. L’architettura di un museo è ben definita dal tipo di illuminazione, naturale e artificiale, che bisogna comporre per consentire la migliore percezione delle opere. La luce naturale e quella artificiale provengono infatti dalla stessa direzione, e le fonti di illuminazione artificiale non sono visibili; quindi si è scelto di illuminare le pareti d’esposizione e non i quadri esposti.
Boutique The Swank in Beijing, Pechino L’idea del progetto della Boutique Swank a Pechino è quella di uno spazio totalmente libero e profondo senza partizioni interne ruotato a 45 gradi in maniera da riprendere la direzione dell’ingresso principale. I pilastri in cemento con la loro maglia quadrata e regolare sono stati rivestiti, diventando elemento che contiene gli abiti, l’appenderia, il piano orizzontale di appoggio per gli accessori (borse, scarpe, cravatte ecc.), ma anche per i tavoli di cristallo e per i cuscini delle sedute. Questi nuovi elementi sono in legno laccati di un colore rosso lacca cinese, colore accostato per contrasto al pavimento in lastre di acciaio, scure e trattate a cera, e al soffitto di colore argentato con piccoli e brillanti punti di luce.
Riqualificazione di Piazza San Giovanni a Gubbio La ristrutturazione ha avuto come obiettivo quello di ristabilire le relazioni presenti nel tessuto urbano della città attraverso la realizzazione di una nuova pavimentazione e l’uso di elementi di arredo urbano. La pavimentazione è stata realizzata in “gengone” locale bocciardato con finitura piano sega per le bordature. L’andamento longitudinale della Piazza è ulteriormente segnalato da 3 file di apparecchi di illuminazione che seguono il disegno della pavimentazione. La facciata della chiesa, il suo prospetto laterale ed il Campanile sono invece illuminati da lampade incassate a terra e disposte secondo il partito architettonico.
Nuova sede dell’Istituto Italiano di Cultura e ristrutturazione della Cancelleria dell’Ambasciata Italiana, Tokyo, 19982005 La torre, visibile da lontano ed efficace segno di riconoscimento, è un simbolo antico di stabilità ed è garanzia della possibilità di porsi in maniera monumentale con la città di Tokyo. All’interno trovano posto oltre agli uffici una biblioteca, un auditorium per 200 persone e una zona espositiva. 55
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In questo numero, Iori Arredamenti presenta la nuova linea FERMOB 2010: una collezione di arredi in metallo per l’esterno dal gusto assolutamente universale, con alcuni prodotti - come la serie BISTROT - dal sapore più marcatamente francese. L’amore per la natura è una filosofia di tutti i giorni per Fermob, come fosse scritta nel DNA dei suoi prodotti e nei valori dell’azienda. Ogni giorno, quindi, il rispetto dell’ambiente viene praticato da Femob attraverso scelte innovative ed un
agire “dolce” in coerenza con le problematiche legate ad uno sviluppo eco-sostenibile. Il metallo, materia prima principale della produzione di questi mobili, proviene in massima parte dal circuito internazionale del riciclo, le sedute in tela utilizzate per alcune sedie e poltrone vengono recuperate - a fine vita - dagli stessi rivenditori Fermob e riciclate, le vernici utilizzate per diversi mobili non contengono solventi e sono lavorate in un impianto a zero emissioni, gli imballaggi sono tutti costruiti con cartone riciclato.
Tradizione e Design, Colore e Innovazione, Rispetto per l’Ambiente: tutto questo è FERMOB
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_STYLE_SOFIT
Restyling
D’AUTORE
Lavorazioni raffinate, unite alla comodità e all’eleganza, per cambiare l’immagine di un rinomato Lounge Bar di Reggio Emilia
Una lavorazione raffinata, deve essere in grado di combinare comodità ed eleganza, conciliando un’adeguata illuminazione a un buon isolamento acustico, senza tralasciare i canoni per offrire una straordinaria resistenza all’usura. “Sofit, l’ambiente che vuoi”, ha fatto di queste caratteristiche i propri imperativi, contraddistinti dal know-how e dalla grande esperienza maturati nel settore. Caino Cafè, rinomato lounge bar di Reggio Emilia, può vantare oggi di un’immagine ricercata, originale, resa possibile dall’utilizzo di materiali innovativi come gesso-fibra, Geopietra®, pannelli acustici in
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gesso rivestito, vetro extra-chiaro Dibond®, legno listellare e laminato. La duttilità di questi materiali, e la loro conseguente velocità di posa, hanno consentito di cambiare in brevissimo tempo la struttura estetica di questo locale, evitando eccessivi stravolgimenti, rimozioni e lunghe e tradizionali lavorazioni in muratura. Il restyling di Caino Cafè, è stato reso possibile anche grazie all’ottima coordinazione tra le squadre di posa Sofit, che sono state in grado di fornire un adeguato servizio chiavi in mano, risparmiando sui ricarichi d’impresa, nel massimo rispetto delle esigenze della committenza e dei più esigenti professionisti, architetti e progettisti.
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QUANDO L’ESSENZIALITÀ DIVENTA
Design
Tecnologia ed innovazione, trasformano la riduzione di materiale in alto valore estetico Spaggiari mobili in questo numero ci propone alcune delle ultime raffinate novità della linea Lago. Nell’affollato scenario del design domestico, Lago afferma la propria identità di marchio emergente, attraverso prodotti emozionanti e un’apertura alle contaminazioni tra arte e impresa, uniti alla ricerca per uno sviluppo sostenibile. Semplicità nelle forme, sottrazione come reazione al decoro fine a se stesso, alti livelli di personalizzazione attraverso il colore e la componibilità, qualità dei materiali e lavorazioni artigianali, prezzo accessibile. Sono questi elementi a rendere immediatamente riconoscibile un prodotto Lago.
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In queste immagini possiamo ammirare il sistema Lago Linea, progettato per offrire ad ognuno la massima libertà espressiva a parete. È l’essenziale in termini di utilità pratiche ed emozionali, un modo originale per raccontare una storia con un gesto, trasformando la riduzione di materiale in valore estetico. La snellezza del sistema Lago Linea, apparentemente semplice, nasconde in realtà un’innovazione tecnologica, brevettata, che permette agli elementi verticali di essere installati direttamente a parete, sospesi da terra. Dettaglio questo, che risulta utile sia in termini estetici, producendo un’innovazione rilevante, sia in termini ingegneristici, permettendo la diminuzione dei fori a muro. Tutto questo si traduce in una massima armonia stilistica e compositiva nel campo dell’arredamento.
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_PROGETTARE E CREARE_OLIVO DEI LAGHI
P R O G E T TA R E C R E A R E OLIVO DEI LAGHI: LA STORIA PARTE INTEGRANTE DELL’INTERVENTO DI RESTAURO
In questo numero ci occuperemo dell’intervento avvenuto in una costruzione tipica del nostro territorio: un vecchio casale nella zona di Rivalta ha riacquistato vita grazie alla passione dell’architetto Claudio Pedroni, divenendo uno dei ristoranti più eleganti e innovativi della nostra provincia. In questa intervista rivolta allo stesso architetto, vediamo di capire quali sono state le fasi che hanno portato alla realizzazione di questo intervento. Qual è stata l’idea che ha portato alla realizzazione finale di questo progetto? Il principio al quale mi sono ispirato, è stato quello di recuperare il più possibile delle parti originali del casale stesso, dai materiali alle finiture, al mantenimento dei volumi e degli spazi. Allo stesso tempo, però, ho voluto evidenziare quelli che sono, invece, gli elementi aggiuntivi. Ci deve essere una chiara lettura tra quello che è il preesistente è quello
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che è attuale, si tratta di giocare con i materiali (vetro, ferro, pietre naturali) per soddisfare i bisogni che nascono da un diverso utilizzo delle strutture. In questo caso l’edificio aveva già un suo impianto tipologico e strutturale, trasformarla per realizzare diverse abitazioni, così come è avvenuto in tante parti del nostro territorio, avrebbe comportato la perdita di tutti quelli che sono gli elementi tipologici così fortemente connotati. Occorreva trovare una destinazione d’uso che fosse compatibile con le normative e allo stesso tempo appetibile dal punto di vista del mercato.
Ecco perché abbiamo deciso adibire il vecchio fienile al primo piano a sala convegni e la vecchia stalla a piano terra, scandita dal passo delle vecchie poste e pilastrature originali, come sala principale di ristorazione, mentre gli altri spazi sono adibiti a spazi di appoggio, in modo da avere una struttura flessibile in grado di ospitare svariate tipologie di eventi. Al primo piano, per esempio, possiamo spaziare tra riunioni aziendali, convegni o banchetti. I materiali che ho utilizzato sono stati innovativi, ma assolutamente naturali, grazie all’utilizzo di biocalce, pietre naturali ed elementi che, comunque, si rifanno in qualche modo al passato e alle tradizioni locali, così da non snaturare nulla. In questo intervento non c’è niente che non segua il principio di riutilizzo di elementi già presenti, se è stato necessario creare delle cuciture strutturali e consolidamenti, ad esempio, questi sono stati creati con mattoni vecchi. STALLINO: probabilmente la parte più antica della vecchia stalla, ora divenuta “stanza dei salami”, è di dimensione modesta e un tempo conteneva pochi capi di bestiame. Composta completamente in sasso, le piccole finestre murate presumibilmente nel dopo guerra per ampliare il fabbricato (spazio che oggi ospita le cucine), sono state sottolineate grazie all’inserimento di punti luce che ne valorizzano il carattere storico.
Come elemento innovativo, inoltre, è stata inserita una scala dalla struttura innovativa, realizzata in acciaio e vetro, a evidenziare il contrasto tra storicità dell’eficio ed attualità del progetto.
CAPRIATE di copertura: Completamente restaurate, povere, semplici ma mantenute nella loro integrità, sono trattate con anti tarme e quindi reinserite nella sala che un tempo era il fienile.
PARETI IN SASSO ED ELEMENTI IN FERRO: Per mantenere il sapore antico dell’edificio, non soltanto le pietre sono state pulite e riposizionate, anche glii elementi in ferro sono stati trattati con prodotti specifici che ne fermino la corrosione da parte della ruggine, mostrando il passare del tempo e la storia dell’edificio.
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_HOME_PRIMA IMMOBILIARE
PALAZZO SORMANI, LUSSO IN CENTRO STORICO IN PIENO CENTRO STORICO A REGGIO EMILIA, UN ANTICO PALAZZO RITROVA IL SUO SPLENDORE E OFFRE DIVERSE POSSIBILITA’ PER ABITAZIONI E ATTIVITA’ COMMERCIALI
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Palazzo Sormani è un edificio che abita il cuore del centro storico di Reggio Emilia da sempre. Sede dell’UTE fino al Dicembre 2006, recentemente ha riacquistato l’antico splendore grazie ad un intenso progetto di recupero. L’intervento effettuato si è proposto di recuperare una costruzione che risale in parte al 1768 (il blocco su via Campanini/ via S. Rocco), di proprietà del Conte Claudio Trivelli ed in parte al 1780, dopo che il Conte Carlo Sormani (erede della consorte del Conte Trivelli) lo acquistò nel 1783, completando di fatto quella che oggi è l’impostazione planimetrica sulla quale si è intervenuti. Il progetto di restauro/ristrutturazione ha previsto il pieno e completo rispetto delle eventuali parti originali di pregio e/o delle modificazioni storiche progressivamente intervenute, quando documentabili e riscontrabili, valorizzandone le componenti architettoniche e materiche in base alle indicazioni della Sopraintendenza ai beni culturali e ambientali dell’Emilia Romagna, anche per quanto riguarda i materiali utilizzati per la finitura interna delle singole unità abitative, così come degli spazi dedicati ad eventuali attività terziarie, come uffici o studi professionali. Considerato l’utilizzo recente di questa costruzione, l’intervento si è potuto considerare relativamente semplice e teso prevalentemente
ad una ridistribuzione degli spazi interni, al rifacimento degli impianti tecnologici secondo le tecniche attuali e nel rispetto delle normative vigenti, alla realizzazione delle finiture interne che siano consone alla tipologia del fabbricato ed all’utenza a cui l’intervento stesso si rivolge. L’immobile era già provvisto di tre vani scala con relativi ascensori. Questo ha permesso una divisione in unità abitative molto duttile e senza spreco di superfici per spazi condominiali di accesso e disimpegno; i tre ascensori sono stati sostituiti con impianti moderni ed esteticamente adatti al palazzo, le stesse ringhiere delle scale sono state sostituite per assecondare linee più conformi al pregio dell’edificio. Le finiture di pregio si riconoscono nelle pavimentazioni in legno prefinto nelle essenze più consone al tipo di intervento, in marmette in graniglia abbinate a quelle presenti in origine, in particolari ceramiche anticate o meno, utilizzate
in alcune pavimentazioni interne e nei rivestimenti per bagni e/o cucine. La stessa facciata ha visto la sostituzione della serramentistica con copie fedeli a quella presente in origine, ma adeguate il più possibile alle normative in materia di contenimento energetico e impatto acustico. Pur non dimenticando mai il valore artistico e storico del complesso di cui parliamo, si è comunque data grande importanza alle esigenze di vita e utilizzo attuali. La posizione di estrema centralità dell’edificio (adiacente a Piazza Del Monte, si affaccia su Via Emilia Santo Stefano, Via Campanini e Via San Rocco)
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_HOME_PRIMA IMMOBILIARE
lo rende particolarmente adatto sia per una destinazione abitativa che per quella di terziario o uffici privati; queste ultime attività sono previste al piano terra e al primo, con vista su via San Rocco e Campanini. Il progetto edilizio ha previsto la suddivisione degli ampi spazi in 13-14 nuove unità abitative con superfici variabili da 95 a 200 mq. Il fabbricato è provvisto di impianto di teleriscaldamento per il riscaldamento centralizzato che sarà mantenuto e adeguato alle normative vigenti. L’accesso principale sulla Via Emilia si sviluppa attraverso un androne aperto che si affaccia a Nord sul grande cortile
L’ATTENZIONE PER UN RECUPERO IL PIU’ POSSIBILE FEDELE ALL’IMMAGINE ORIGINALE SI FONDE CON L’ADEGUAMENTO DELLA STRUTTURA ALLE ESIGENZE MODERNE
interno, il quale fa da collegamento con il secondo cortile dove si trovano gli accessi da via Campanini e via San Rocco. Per maggiori informazioni sui locali disponibili all’interno del palazzo, potete contattare Prima Immobiliare, in viale Timavo 2/C, telefono 0522.406135 o inviando una e-mail a info@primaimmbiliare.com.
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La cucina di queste pagine è JOY, disegnata da Michele Marcon per Alta Cucine, nelle varianti bianco e arancio
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In questa foto: cucina Joy con blocco colonne attrezzate (dispensa/forno/ frigo), area lavaggio e isola centrale in finitura bianco e arancio lucido. Cestoni capienti e robusti con cassetti ad estrazione totale per gli strumenti di cottura e gli utensili da cucina, con struttura in metallo e guide testate per sopportare centinaia di migliaia di cicli apertura/chiusura. Pensili con illuminazione interna ed apertura a soffietto.Blocco cottura a isola in arancio lucido con top Unicolor bianco e sormontato dalla cappa ‘Dress’ in bianco lucido.
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In questa foto: cucina Joy in finitura bianco opaco, con boiserie in color visone opaco, dotate di mensole in vetro acidato. La colonna forno è appoggiata sui cassetti sospesi; sulle basi top Unicolor bianco con bordo ‘Q5’. Cestoni capienti e robusti con cassetti ad estrazione totale per gli strumenti di cottura e gli utensili da cucina, con struttura in metallo e guide testate per sopportare centinaia di migliaia di cicli apertura/chiusura. Pensili con fondo illuminato da luci a led.
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_HI-TECH_iCORNER
VOGLIA DI MARE? PORTA CON TE UNA MELA DA GUSTARE... I nostri inseparabili oggetti Apple anche in spiaggia Cicale assordanti, caldi umidi e stress di città...un solo pensiero, una sola meta: le vacanze ze estive! Sono arrivati i mesi più caldi dell’estate e la maggior parte di noi, almeno per qualche giorno o settimana, potrà godersi le spiagge soleggiate o le fresche montagne per trascorrere le proprie ie vacanze. E in vacanza si sa...televisione, internet e computer non rientrano nei bagagli personali, ma che he dire invece degli ormai inseparabili gioielli hi-tech Apple, divenuti ormai per alcuni oggetti ti intimi da portare sempre con sé?! Con iPod, le vostre canzoni preferite, diventano colonne sonore per la tintarella pomeridiana. a. Che cosa c’è di meglio che abbronzarsi al sole ascoltando buona musica? Ipod, piccolo, pratico o e maneggevole, vi dimenticherete quasi di averlo! Attenzione però a non lasciarlo incustodito to sul lettino quando andate a fare il bagno!
E se preferite la montagna alle spiagge, iPod vi accompagnerà anche nelle vostre camminate nel bel mezzo della natura. Per ricordare le vacanze più belle, non mancano mai foto e video da guardare e riguardare tutte le volte che vuoi, per continuare a vivere quegli splendidi momenti. Ma videocamere e macchine fotografiche, richiedono spesso un ingombro considerevole e non sempre si possono preparare in tempo per immortalare il momento giusto. Con il vostro nuovissimo iPhone, avrete sempre in tasca la vostra videocamera HD, una macchina fotografica
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iCORN – mordere una mela non è mai stato iCORNER così se semplice... PARMA
Da iCorner puoi trovare tutte le novità sul mondo Apple e Pc, sia per Hardware Har che Software. Da sempre iCorner è un punto di riferimento riferimen non solo per gli amanti del mondo Apple, ma anche per musicisti m appassionati di informat informatica musicale e offre grande disponibilità dispo e attenzione per assisten assistenza e consulenza nel campo. Presso Pres la sede è inoltre possibile rice ricevere una formazione completa sulle principali applicazioni professionali compatibili con Mac OSX, come Final Cut Stu Studio o Logic Studio.
ZONA INDUSTRIALE CELLA
REGGIO EMILIA
iCorner Computer
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digitale e un efficiente efficiente na navigatore, igatore che vii accompagnerà ogni ogn giorno verso mete diverse e sempre nuove! Con lo stesso strumento, potete rivivere i momenti più belli ogni volta che volete, nel palmo della vostra mano! Ipad, una delle ultime novità di casa Apple, è lo strumento perfetto per poter rimanere sempre in contatto con i tuoi social network favoriti e aggiornare i tuoi amici sulle tue vacanze in tempo reale. Ma le funzioni di iPad non si fermano qui. Potrà infatti diventare una cornice digitale, un mini-cinema per guardare film e divx durante il viaggio, uno scrigno di applicazioni in grado di soddisfare ogni tuo desiderio!
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_HI-TECH_ACCESSORI ESTIVI APPLE
GLI ACCESSORI APPLE PER L’ESTATE VIVETE LE PASSIONI ESTIVE SENZA RINUNCIARE AI VOSTRI GIOIELLI APPLE iHome on the beach Negli Stati Uniti è già in vetta alla classifica degli accessori iPod più venduti in assoluto. Ci teniamo però a segnalare che, dietro alla parolina magica “iPod”, questa innovativa custodia hi-fi portatile funziona anche con molti altri lettori MP3 (anche se ha comandi esterni identici a quelli del player-tormentone). Si chiama iHome on the beach e ha come principale caratteristica il fatto di essere impermeabile, permettendo così di portare il proprio lettore in spiaggia, a bordo piscina, e in molti altri posti dove si potrebbe temere per la sua incolumità.
iHome iH85B Bike I ciclisti possono essere contenti adesso per l’uscita dell’iH85B, l’altoparlante impermeabile e resistente agli urti di iHome. Con il suo ingegnoso design nasconde un iPod dentro il suo brillante guscio di policarbonato nero. L’unità è anche telecomandata. Attaccate il telecomando separato al manubrio e l’altoparlante alla canna delle bicicletta e sarete pronti ad andare. L’altoparlante usa tecnologia Reson8 e ha anche un AC integrato così potrete ricaricare l’iPod attraverso il dispositivo.
Rock and Run Con il Nike + iPod Sport Kit o Sensor e un paio di scarpe Nike+, iPod nano e iPod touch diventano i migliori amici di ogni sportivo. Grazie al sensore nella scarpa, il tuo iPod ti dà un feedback mentre stai correndo. Alla fine ti basterà sincronizzare iPod con nikeplus.com per vedere la tua velocità e la distanza percorsa. iPod è anche un ottimo personal trainer in palestra. Collega iPod nano o iPod touch a una macchina cardio compatibile con Nike + iPod per registrare la sessione di allenamento e ricaricare il lettore mentre ti godi musica e filmati.
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Fascia da braccio Nike Sport Armband Corri e allenati ascoltando nel massimo comfort la musica con il tuo iPod. Realizzata in tessuto morbido e leggero, la fascia da braccio si adatta in modo sicuro sia a te che al tuo iPod nano. Chiusura altamente adattabile e regolabile, tasca per iPod resistente all’umidità, materiale leggero microforato, dettagli riflettenti in caso di utilizzo al buio.
_FOCUS ON_LIFE BALL 2010
LIFEBALL
2010
MINI E BMW PROTAGONISTE DELL’EVENTO CHE RACCOGLIE FONDI A FAVORE DELLA RICERCA CONTRO L’AIDS
Life Ball 2010: la manifestazione che raccoglie fondi da investire nella lotta all’AIDS, svoltasi a Vienna lo scorso 17 Luglio, ha visto la partecipazione attiva del gruppo BMW per il decimo anno consecutivo. Per questa edizione, infatti, tre esemplari speciali di Mini sono stati “vestiti” da importanti griffe internazionali del mondo della moda. Francisco Costa di Calvin Klein, Diane Von Fustenberg e Kenneth Cole sono stati gli stilisti che hanno ridisegnato le tre differenti versioni della compatta tedesca. Calvin Klein ha interpretato una grintosa versione della Mini Countryman, con logo riflettente su ognuna delle portiere anteriori, Diana Von Fustenberg ha ricoperto di labbra colorate una Mini Coupé rosso brillante, mentre Kenneth Cole ha presentato la sua versione di metallo spazzolato, ricoperto da circa 8.000 borchie applicate a mano, della Mini Cabrio. La MINI Life Ball di Francisco Costa (Calvin Klein Collection) è stata battuta all’asta per 40.000 euro quella stessa sera, come parte del Gala amfAR di Vienna a sostegno dell’asta di beneficenza per la lotta all’AIDS. Le altre due MINI saranno messe all’asta nel corso dei Fondazione prossimi eventi amfAR. I proventi andranno all’amfAR, la Fonda azione per la ricerca sull’AIDS.
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ÈSBOCCIATAUNALAMPADA... PETALI DI LUCE PER UN DESIGN ELEGANTE E RAFFINATO Ha la forma di un fiore. Si apre alla luce, come un fiore. La lampada floreale di Christian Kocx. Apre i suoi petali al calore, provocato dalla luce che essa stessa genera accendendosi. Luce e movimento per un atto, illuminare, reso più aggraziato e poetico dall’aprirsi di una corolla. Una gemma, che col calore fiorisce e offre splendido dono di sè. E la meraviglia avviene ogni volta, come un evento naturale.
Flower designed by Christian Kocx
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_HOME_LA BETULLA
RESIDENZE “POLITICAMENTE CORRETTE” Il meglio delle tecnologie rinnovabili ed ecosostenibili, a portata di casa
L’impronta stilistica inconfondibile de La Betulla è presente anche nella zona di via Dimitrov, a sud della città di Reggio. Qui si eleva un complesso di sei palazzine tra loro identiche. La struttura conta 65 appartamenti. L’esterno è inserito in spazi verdi attrezzatissimi, con passaggi pedonali e piste ciclabili. I consumi contenuti sono assicurati dalle particolari caratteristiche costruttive, che integrano aspetti passivi come lo spessore interno dei muri a fonti energetiche alternative come il solare termico e la predisposizione ad un futuro impianto fotovoltaico.
In via Rosselli, a Reggio Emilia, si erge Teorema, un insediamento residenziale articolato in tre palazzine e quattro unità abitative lineari, complete di mansarda e giardino, che coniuga il piacere di vivere nei pressi di un’area verde a contenuti tecnologici di spessore. Teorema è un complesso di 36 abitazioni, 2 negozi e 2 uffici, e costituisce un’isola residenziale ben connessa all’espansione sud-ovest della città. Le ampie zone di verde, attrezzate a parco, sono attraversate da suggestivi camminamenti. La lontananza dal traffico veicolare costituisce una sicurezza anche per i più piccoli. L’intero complesso obbedisce nella scelta dei materiali a criteri di ecosostenibilità. Sono state adottate tecniche costruttive che assicurano un isolamento ottimale, una notevole inerzia termica ed un eccellente livello di risparmio energetico. L’intera struttura è stata predisposta su di un’unica centrale allacciata al teleriscaldamento, integrata con impianti di solare termico per la produzione di acqua calda. Grazie ad un sistema di scambio fotovoltaico, viene dispensata energia elettrica ad uso degli spazi condominiali. Questi elementi fanno di Teorema un sistema abitativo all’avanguardia nella tecnologia e rispettoso per l’ambiente.
SSull’area un tempo occupata dal Cinema Parco, iin n via Cagni a Reggio Emilia, la Betulla propone Artemide. Il complesso è composto da due A palazzine speculari con pianta “ad elle”, che p ospitano rispettivamente nove e dieci alloggi, o protetti su tre lati da un muro di cinta. p IIll contesto in cui è collocata, appare integrato con un’ area parco di notevole ampiezza. Il piano terra unisce funzioni comuni, come l’atrio, il vano scala, l’ascensore e il deposito, a due unità abitative, che costituiscono integralmente i livelli superiori. Le autorimesse sono interrate e all’esterno è disposta un’ampia superficie destinata ai parcheggi. Mura di tamponamento e pilastri sono in laterizio, costruiti con mattoni di tipo “a mano” e finitura faccia a vista, mentre i bordi decorativi dei cornicioni, con particolari giochi di sporgenze, riprendono i secolari canoni stilistici dell’architettura reggiana. Di elevata qualità sono i materiali di rifinitura: coperture in tegole portoghesi, gronde in rame, parapetti in ferro zincato e serramenti in legno hemlock. Le fasi di progettazione e costruzione sono state orientate ad applicare tecniche di risparmio energetico e sistemi alimentati da energie rinnovabili come pannelli solari termici per l’acqua calda, e fotovoltaici per l’elettricità.
Il Mulinetto sorge a sud della frazione di Canali ed è definito da un’ampia area che spazia da via Tolstoj a via Tassoni, estendendosi fino al rio Canalina e all’antico mulino. L’intervento residenziale richiama le architetture rurali tradizionali e si ispira ai criteri di ecosostenibilità e risparmio energetico. È costituito da quattro fabbricati “ad elle”, come le antiche corti contadine. I posti auto, così come le cantine, la lavanderia comune e il deposito bici, si collocano nell’interrato, servito da quattro vani scala, di cui due con ascensore. Al piano terra troviamo i locali residenziali, circondati da verde privato e condominiale. Ognuno degli appartamenti è provvisto di almeno una loggia coperta. Il Mulinetto è visibilmente in grado di convivere armoniosamente con le ampie zone di verde circostanti, poiché costruito con materiali biocompatibili, e progettato con scrupolosa attenzione per l’esposizione degli ambienti. All’illuminazione condominale provvede un impianto fotovoltaico, mentre il riscaldamento si avvale di caldaie centralizzate e pannelli solari, posti in tutti i fabbricati.
Via M.K.Gandhi, 16 - REGGIO EMILIA Tel. 0522.290711- Fax 0522.290712 - www.labetulla.it - betulla@re.nettuno.it 91
_IN&OUT_SISTEL
&SILENZIOSITA’
COMODITA’
LE AUTOMAZIONI DI ULTIMA GENERAZIONE UNISCONO DESIGN A SILENZIOSITA’ E MASSIMA EFFICENZA Sistel ci presenta, in questo numero, due diversi tipi di automazione in grado di migliorare esteticamente e funzionalmente i nostri accessi, aumentandone sicurezza ed controllo. Prima realtà presente a Reggio e provincia ad occuparsi di automazioni, l’impegno di questa azienda nel settore delle porte automatiche risale a molti anni fa, quando nacquero e si diffusero i primi supermercati e la presenza di una porta di questo tipo divenne servizio indispensabile da offrire alla clientela. Una porta automatica nasce per lavorare ininterrottamente perché, fermandosi, arrecherebbe forte disagio; per questo motivo Sistel sceglie FAAC come partner: qualità e robustezza della meccanica, affidabilità dell’elettronica e del motore contraddistinguono questa azienda leader nel settore.
L’indiscussa qualità degli automatismi non è però condizione sufficiente per arrivare al risultato migliore, che può essere raggiunto soltanto attraverso una corretta installazione del prodotto. Ecco perché il lavoro dei tecnici di Sistel assume un ruolo estremamente importante, garantendo la piena efficienza dell’impianto installato attraverso un’assistenza tecnica rapida e qualificata. Esistono vari tipi di porta automatica: dalla classica, scorrevole ad una o due ante, ai modelli più particolari, come possono essere le automatiche curvilinee, nelle quali è lo stesso cristallo ad essere curvo. Il massimo dell’eleganza si vede, poi, nelle porte automatiche con bussola girevole, utilizzate ampiamente nei grandi hotel di lusso. L’utilizzo di tecnologie avanzate, quali tessere di prossimità, lettori di impronte digitali o combinatori digitali, garantiscono una rilevante miglioria nella sicurezza e nel controllo degli accessi, rendendo questa tipologia di automazione ideale per attività commerciali come banche ed oreficerie.
La porta curvilinea di questa foto presenta una caratteristica importante, è a sfondamento di emergenza: in caso di necessità di fuga si apre a spinta anche in mancaza di energia elettrica
La tecnologia attuale, inoltre, permette l’automazione di porte anche nella tipologia a battente. I modelli FAAC, tra l’altro, oltre ad essere ai massimi livelli di qualità, sono in grado di unire l’utilità data dal loro impiego, con una straordinaria innovazione nelle forme. L’estrema silenziosità li rende ideali come porte d’ingresso. Questo tipo di accessi è congeniale, infatti, non solo alle attività commerciali o alle aziende, ma anche al campo privato e abitativo, in quanto rappresentano una soluzione pratica per eliminare le barriere architettoniche che rendono difficoltoso l’accesso ai disabili. Da un punto di vista più tecnico, si può inoltre notare come le porte automatiche hanno raggiunto uno standard qualitativo estremamente elevato: hanno
un’alta velocità di funzionamento ed un’ampia durevolezza nel tempo, nonostante una frequenza di utilizzo estremament elevata: rispettano le normative di sicurezza per quanto riguarda l’impatto e l’urto con l’anta, hanno un ingombro ridotto e contenuto dei meccanismi oltre al vantaggio di poterle applicare a porte già esistenti. Per quanto riguarda invece gli accessi industriali, Sistel offre un’ampia gamma di soluzioni adatte alle più svariate esigenze. Oltre alle sopra citate tecnologie di lettura digitale, Sistel propone sbarre automatiche con telepass e dissuasori meccanici. Questi meccanismi consentono di regolamentare le entrate e, abbinati a sistemi di video sorveglianza , consentono di controllare tutti gli accessi effettuati garantendo un livello di sicurezza ottimale.
SISTEL - CENTRO AUTOMAZIONI
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_IN&OUT_CAITI TENDE
EXTERIORDESIGN COPERTURE CHE RIPARANO SIA DAL SOLE CHE DALLA PIOGGIA, SOLUZIONI IDEALI PER CREARE NUOVI AMBIENTI NEGLI SPAZI APERTI, IN QUALSIASI STAGIONE L’Estate sta piano piano volgendo al termine, ma la voglia di passare tempo all’aria aperta non passa. Caiti Tende conosce bene questo desiderio e da più di 10 anni sviluppa soluzioni personalizzate che vengono incontro alle nostre esigenze. All’interno dello showroom di 200 mq, veniamo guidati e consigliati nella scelta di tende da sole, pergolati e zanzariere, prodotti che fanno dell’alta qualità e dei prezzi competitivi il fiore all’occhiello di questa ditta reggiana.
funzionale, in cui proteggersi in modo sicuro dal sole, dalla pioggia e dal vento. La pergola TecnicLevel, per esempio, è esteticamente raffinata e resistente, ideata per creare ambienti suggestivi nel proprio giardino o sul proprio terrazzo. Questo tipo di copertura soddisfa ogni esigenza stilistica e strutturale, garantendo durata e bellezza nel tempo grazie ai materiali di ottima qualità e severi test eseguiti dal laboratorio Pininfarina.
TECNICLEVEL
In questo numero Caiti Tende ci propone alcune innovative e tecnologiche soluzioni per ampliare i nostri spazi e vivere all’aperto in ogni stagione e con ogni tempo. Con le coperture della serie Tecnic di Pratic, infatti, l’esterno diventa uno spazio
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La copertura dell’immagine a destra è invece firmata da un’altra azienda leader del settore: Stobag. Il sistema a tetto vetrato Terrado è ideale per qualsiasi condizione climatica. Grazie alla copertura integrata in vetro e alla robusta struttura in alluminio polverizzato, protegge da pioggia e neve tutto l’anno. La tenda opzionale integrabile, con azionamento motorizzato, rinfrescherà, invece, le ore più calde della giornata.
TERRADO
ALFRESCO
Caiti Tende propone, inoltre, soluzioni ottimali anche per gli esercizi commerciali. La copertura Alfresco, anche questa di Stobag, rappresenta la soluzioni perfetta quando si ha bisogno di creare un ulteriore spazio all’aperto (per esempio per fumatori), non importa se con il sole o con la pioggia. Grazie all’impiego di piastre regolabili, la robusta e resistente struttura in alluminio è facile da montare alla parete o al soffitto. L’azionamento avviene in modo confortevole grazie ad un motoriduttore elettronico e le canaline integrate per lo scolo dell’acqua garantiscono un ambiente asciutto in caso di pioggia. Sia per le nostre abitazioni che per gli esercizi commerciali, Caiti Tende è dunque in grado di creare soluzioni di design e tecnologicamente avanzate per creare nuovi spazi all’aperto, in qualsiasi stagione.
CAITI TENDE VIA SENNA 6 - 42100 REGGIO EMILIA TELEFONO 0522 941103 95
UN DIREZIONALE DI PRIMA CLASSE POSIZIONE STRATEGICA, FINITURE DI ALTO PREGIO E UN OCCHIO DI RIGUARDO PER L’AMBIENTE SONO I PUNTI DI FORZA DEL NUOVO DIREZIONALE DI PREGIO VICTOR CENTER Alle porte di Reggio Emilia, su una delle arterie più frequentate della nostra città, sorge un nuovissimo complesso commerciale in grado di offrire spazi di pregio alle attività interessate. L’edificio, situato fra Via Gramsci e Via Carlo Levi, sarà realizzato su un’area di 2500mq. La struttura si svilupperà su tre piani ed offrirà un’area parcheggio per 60 automezzi. Dall’aspetto formale sul lato Sud-Ovest (Via Gramsci), l’edificio sul lato Est avrà una forte caratterizzazione architettonica: un immobile che si vuole porre come una tra le più belle realizzazioni degli ultimi anni, forte di una identità che lascia un’impronta gradevole e ne permette l’immediata identificazione. Un progetto, questo, che prevede l’assoluta cura per il dettaglio, nel segno del minore impatto ambientale. Una struttura che, grazie all’ausilio di innovazioni tecnologiche, ha l’obbiettivo di raggiungere la classe A Energetica. Il rispetto delle vigenti norme sull’edilizia sostenibile, la cura del dettaglio ed il pregio delle finiture, sottolineano il grande prestigio di questo edificio.
Per meglio comprendere quelle che sono le innovazioni tecnologiche applicate a questo nuovo direzionale, abbiamo rivolto alcune domande all’Ing. Alex Ferretti e all’Ing. Manuel Lasagni di Chp Engineering, lo studio che ha curato in particolar modo gli aspetti legati al basso impatto ambientale del Victor Center: 1 - In un periodo in cui l’ecosostenibiltà e il risparmio energetico sono argomenti sempre più focali, il Victor Center è un perfetto esempio di questa tendenza. Come siete riusciti a co niugare le esigenze architettoniche con queste nuove tecnologie? Coniugare le esigenze architettoniche con le nuove tecnologie costruttive ed impiantistiche è indubbiamente una sfida sempre aperta, soprattutto in questa fase storica di passaggio. Il concetto base è che sia la tecnologia a piegarsi al volere dell’architettura, al fine di realizzare edifici belli, ma al contempo energeticamente efficienti; inoltre abbiamo voluto dare attenzione alle esigenze dei futuri clienti, offrendo un edificio che risulti il più possibile vantaggioso dal punto di vista del risparmio e dal punto di vista architettonico ed impiantistico, garantendo versatilità e flessibilità nella gestione degli spazi e degli impianti. Stile, flessibilità ed efficienza energetica sono i concetti base per l’architettura del domani. 2 - Quali sono le innovazioni più rilevanti che caratterizzeranno questo nuovo centro commerciale dal punto di vista del risparmio energetico? Per l’involucro dell’edificio abbiamo utilizzato le migliori tecnologie costruttive al fine di ottenere un isolamento al massimo delle prestazioni: isolante con uno spessore che varia dai 15 ai 22 cm in ogni componente dell’edificio, vetri basso emissivi, facciata ventilata. Per quanto riguarda l’aspetto impiantistico, si è scelto di utilizzare un sistema di riscaldamento “a pompa di calore”, che garantisce un’efficienza raddoppiata rispetto ad un impianto realizzato con le migliori caldaie a condensazione; il ricambio dell’aria esterna viene effettuato da macchinari appositi che recuperano il calore in uscita in modo da non avere il minimo spreco energetico. 3 - La facciata principale sembra essere completamente composta da vetrate: qual è la tecnologia che ha permesso una scelta architettonica di questo tipo pur rispettando il concetto del risparmio energetico? Abbiamo scelto di realizzare una grande facciata vetrata poichè ben si coniuga con le nostre esigenze architettoniche, garantendo ottime condizioni di benessere interno agli utenti. Utilizzando un serramento ad alta efficienza energetica, abbiamo risolto il problema delle dispersioni nel periodo invernale, ottenendo, grazie alla generosa apertura, un guadagno in termini di energia solare. Per risolvere invece il problema del forte irraggiamento del periodo estivo, si è deciso di inserire un sistema di schermatura, (brise soleil) che impedisca al sole di riscaldare eccessivamente gli ambienti interni. Al di là della facciata, anche il resto dell’edificio è stato studiato per limitare il fabbisogno energetico dovuto al raff rescamento estivo, sia mediante l’utilizzo di appositi vetri, sia mediante l’applicazione di un rivestimento esterno a facciata ventilata, realizzato con materiali pregiati, che asporta il calore dalle pareti dell’edificio. Ancora una volta architettura, tecnologia e stile si fondono per dare vita ad un prodotto di alto livello.
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