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Il numero di questa edizione
È LA DISTANZA IN METRI percorsa dalla nuova cabinovia della Plose, che entra in funzione a fine 2023. Il tragitto è suddiviso in due parti: la funivia “Plose I” collega Sant’Andrea, sopra Bressanone, alla stazione intermedia, dalla quale parte la tratta “Plose II” fino a Valcroce, a 2.050 metri di altezza. Il moderno impianto bifune sostituirà la funivia attuale, che trasporta da ormai 37 anni sciatori ed escursionisti sul comprensorio. L’impianto con nuovissime cabine da 10 posti e una portata di 2.400 persone all’ora è stato progettato per rispondere all’incremento dei passeggeri registrato nel corso degli anni, soprattutto nella stagione estiva. La nuova cabinovia sarà attrezzata per il trasporto di biciclette e priva di barriere architettoniche.
plose.org
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L’“ETICHETTA DI SOSTENIBILITÀ ALTO ADIGE” è una certificazione assegnata a destinazioni e strutture ricettive per renderne visibile l’impegno a favore delle generazioni future. Le strutture riconosciute si impegnano a utilizzare in modo responsabile risorse e fonti energetiche, offrono ai propri collaboratori un ambiente di lavoro positivo e rispettoso delle esigenze familiari e si adoperano per la tutela del patrimonio culturale e della biodiversità del territorio. La sostenibilità, infatti, non si esaurisce nella protezione ambientale. La certificazione prevede tre livelli (il più elevato, associato al colore verde scuro, è riconosciuto anche a livello internazionale) e si basa sui severi criteri stabiliti dal Global Sustainable Tourism Council (GSTC), con verifiche eseguite da un’organizzazione esterna e indipendente. Bressanone, con i vicini centri di Varna e Fortezza, sta attualmente concludendo l’iter di certificazione per il livello 3 e GSTC. suedtirol.info/vacanze-sostenibili
❶ GALERIE 90: CONTRASTI CREATIVI
L’arte nasce dall’incontro-scontro tra realtà diverse: una massima tanto vera quanto riduttiva rispetto alla varietà delle mostre ospitate dalla piccola galleria di Rio di Pusteria. Lo spazio espositivo, guidato dal 2006 dall’artista Alex Pergher, è una vera chicca per gli appassionati di arte contemporanea. Il programma comprende pittura, scultura e installazioni, che affrontano in chiave creativa tematiche attuali come la guerra e la crisi ambientale (“The compass of the soul”, luglio-agosto 2023).
alexpergher.com
❷ “VENERE”: ROTONDITÀ A CHIUSA
Impossibile non notare la Venere d’oro collocata all’ingresso di Chiusa, “città degli artisti”: di dodici tonnellate, creata in cemento e con un masso erratico dallo scultore Lukas Mayr. L’opera itinerante si può ammirare nell’attuale posizione fino alla fine del 2023, quando proseguirà il suo viaggio verso un’altra città. L’autore, che ha iniziato la sua carriera come idraulico prima di dedicarsi all’arte, offre un’interpretazione moderna e personale di questo motivo dell’arte primitiva. Con la sua Venere fatta di sfere, Mayr ha voluto creare una scultura – è proprio il caso di dirlo! – a tutto tondo, simbolo di pace e fertilità, per poi consegnarne le curve all’eternità: l’artista passa infatti le sue opere in uno scanner per ricavarne altrettanti “gemelli” digitali, cosiddetti NFT, unendo dimensione reale e mondo digitale.
Instagram @myonesphere
❸ GALLERIA CIVICA: ARTE SENZA CONFINI stadtgaleriebrixen.com
Espandere l’arte: è questa la nuova strategia della Galleria civica di Bressanone. La galleria, che prevede un cambio biennale dei curatori, dal 2023 ha affidato la propria guida all’architetto Gerd Bergmeister e all’artista visivo Josef Rainer, che a quattro mani intendono ampliare gli spazi espositivi coinvolgendo anche il nucleo storico della città e creando così punti di contatto tra arte e architettura. Tutte le mostre in programma saranno realizzate da team di artiste e artisti sia giovani che già affermati. La collaborazione con musei, studenti e popolazione locale darà vita a un dialogo articolato che andrà oltre i confini fisici della galleria.
Arte al cubo
Tre proposte contemporanee da scoprire a Rio di Pusteria, Chiusa e Bressanone
La vertebra di una mucca, “creata” in origine dal macellaio che l’ha venduta per preparare il brodo di carne, ricreata in legno dall’artista viennese Peter Sandbichler.