1 Fra noi Gennaio 2012

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S a l u t o d e l V i c a r i o (Fr.Stefano Baldini Orlandini)

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Sub tuum praesidium

aria, da parte sua, custodiva tutte queste cose meditandole nel suo cuore”(Lc 2,19). Così leggiamo nel testo evangelico della solennità di Maria Santissima Madre di Dio, sapientemente ristabilita dalla liturgia della Chiesa nel tempo di Natale. Come l’evangelista Luca vorrei entrare nel cuore della Vergine Madre per meglio comprendere come ella vivesse i grandi misteri, dei quali non era unicamente testimone, ma protagonista.

Maria parla poco nel vangelo. Dopo l’esplosione di esultanza per le grandi cose compiute da Dio in lei (cf. Lc 1,49), sceglie il silenzio, come per proteggere l’inesprimibile realtà della sua maternità divina. E’ così che custodisce quanto in lei è avvenuto e per mezzo di lei finalmente si è realizzato dopo lunghi secoli di attesa.

Custodiva, cioè aveva a cuore di non trascurare niente di quanto Dio stava compiendo dopo il suo ‘sì’ all’angelo Gabriele. Ogni sfumatura dell’agire di Dio, per Maria costituiva

MEMO

‘Meditando’: è la via indicataci da Maria, l’atteggiamento costante da assumere per valorizzare ogni benché minimo particolare della vita che scorre anno dopo anno. Fermarsi a riflettere e pregare è semplicemente indispensabile per riconoscere in essa l’opera di Dio.

Vorrei custodire nel mio cuore i piccoli e grandi eventi dell’anno appena trascorso; vorrei farlo magnificando il Signore, ma ho bisogno della fede di Maria per avvertire la mano amorosa e provvidente del mio Signore, sempre, sia pure nei momenti meno luminosi.

un tesoro da non disperdere. Così nei trent’anni in cui il Figlio è cresciuto sotto i suoi occhi tra le quattro mura della casa di Nazareth, così nel corso della vita pubblica di Gesù fino al giorno splendido della sua resurrezione. Nel cuore di Maria è conservato ogni attimo della vita del Figlio, ogni attimo della nostra vita, perché siamo suoi figli. Sì, nel cuore di Maria, come sotto un manto, ci siamo tutti noi, al sicuro, perché da lei custoditi.

Corso di Formazione Permanente

1° turno: 09 - 13 Gennaio 2° turno: 16 - 20 Gennaio

Cari fratelli, assieme all’aurora del nuovo anno brilla la stella di Maria: è uno stupendo auspicio per la Chiesa e l’umanità intera. L’augurio che sento di rivolgervi è quello di percepire sempre la rassicurante presenza di lei, nostra madre e sorella. Vogliamo pregarla tutti assieme, perché ci prenda per mano e faccia sgorgare anche dal nostro animo quella sua eterna preghiera: L’anima mia magnifica il Signore...

In Corso si tiene a Montughi. Inizia alle ore 16.00 del Lunedì e termina con il pranzo del Venerdì. Portare il necessario per la liturgia.

XIII Corso di Formazione per Assistenti OFS e GiFra d’Italia 23 - 26 Gennaio Tema: l’Assistente spirituale e l’azione educativa’ - Santa Maria degli Angeli - ASSISI tel.075 8053976.


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ei giorni 2-5 gennaio la GiFra toscana ha aperto l’anno con il

Abbiamo avuto così una bella opportunità di scoprire da vicino il carisma francescano che porta il Volto di Francesco, già in parte conosciuto, e quello particolare e sorprendente di Chiara, donna di coraggio, preghiera e fraternità. Il tutto è stato arricchito da alcuni laboratori interessanti che ci hanno fatto scoprire la grandezza della donna per la vita della società e della Chiesa. Alla fine è stata data a tutti la esortazione apostolica “M ulieris dignitatem ” di Giovanno Paolo II. Abbiamo gustato per quattro giorni la gioia della fraternità, della condivisione e della ricchezza di tanti volti.

Campo regionale che si è svolto al Forte di Marina di Bibbona.

Erano presenti una sessantina di gifrini di tutte le parti della Toscana con la presenza dei Frati Assistenti:Fr.Mario Giovacchini, Fr.Valerio Mauro, Fr.Roberto Arcangeli (nella foto sopra), e durante il primo giorno Fr.amuele Duranti.Il tema del campo è stato sulla figura di S.Chiara: “S.Chiara, Donna di coraggio e di preghiera”. Abbiamo scoperto in profondità la figura di Chiara, aiutati da interessanti relazioni di Fr.Samuele, Fr.Valerio e una Sorella francescana dei Minori dell’Immacolata.

Sguardo d’incanto dalle finestre della Curia: Firenze si sveglia...

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Michele

ora riposa... (dall’Omelia funebre di Fr.Silvano Chiatti)

Pastorale Giovanile Vocazionale Itinerario di ricerca vocazionale

La proposta è offerta a giovani dai 18 ai 35 anni che desiderano ascoltare la voce di Dio per vivere la propria vita sui passi di Francesco d’Assisi, nel matrimonio come nella vita religiosa e sacerdotale. Attraverso una serie di week-end e all’interno di una comunità francescana, faremo risuonare dentro di noi la domanda all’Eremo di Francesco: “Signore, cosa vuoi che io faccia?”. di Montecasale 30 Dic. - 1 Genn. 2012 In questo cammino spirituale vivremo insieme le tre dimensioni fondamentali della vita cristiana: l’ascolto della Parola di a Pisa: Convento dei Cappuccini Gesù; la preghiera della Chiesa e la 4 - 5 Febbraio condivisione fraterna. A Le Celle di Cortona: 6 Settimane per adolescenti e giovani “Sul cammino dell’amore”; 4° appuntamento: 21 - 22 Gennaio sul tema: ‘Conoscersi nella relazione’. è riservato a tutti, ragazzi e giovani (anche non fidanzati) tra i 16 e i 30 anni. Il Sabato inoltre, è aperta la Scuola di preghiera e spiritualità francescana. www.lecelle.it

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i ha lasciato il 3 Gennaio, nel giorno della festa del nome di Gesù. E’il desiderio di tanti cristiani quello di morire con il nome di Gesù e Maria sulle labbra. Michele ci ha lasciato in questo giorno, aprendosi alla vita eterna nel nome di Gesù. E’ stato per tanti anni l’uomo di convento, secolare, ma più frate dei frati, per la sua vita austera, laboriosa, devota e discreta. Era entrato nella famiglia dei Cappuccini negli anni ’50, prima come oblato nel Rifugio “Maria Vergine assunta in cielo” di Prato, poi, negli anni’80, come terziario nel convento di San Casciano in Val di Pesa. Per l’Immacolata del 1957, emise la sua professione come Oblato Cappuccino dell’Assunzione con il nome di Fratel Michele Maria, e Michele sarà il nome che lo caratterizzerà per sempre! Nell’immaginetta-ricordo di quel giorno leggiamo questa preghiera, senz’altro dettata dal suo spirito ardente ed entusiasta: “Tu mi sollevasti, o Mamma Santissima, da tanto dolore e mi chiamasti nella Casa Tua perché Ti potessi conoscere ed amare sempre più. Tu sii benedetta in eterno! In questo giorno solenne del Tuo Immacolato Concepimento, io mi consacro a Te e Ti prometto che sarò Tuo per sempre. Tienimi stretto al Tuo Cuore e fa’ che Ti sia sempre fedele...” E fu davvero fedele: la sua devozione a ONOMASTICI di Gennaio

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Fr.Luciano Meli Fr.Giuliano Nardi Fr.Mauro Alberto Costa Fr.Mario Maccarini, Fr.Mario Folli, Fr.Mario Giovacchini, Fr.Mario Testa Fr.Fabiano Cutini Fr.Timoteo Rossi Fr.Valerio Mauro

Maria era fortissima. Sempre con sé l’immagine dell’Assunta con la scritta:Tutto è poco per Maria e la sua voce nella recita del Rosario diventava flebile nel pronunziare i nomi di Gesù e di Maria. E fu fedele a San Casciano… La sua permanenza nel convento è stata la più longeva di tutti. I frati e il personale cambiavano, ma Michele rimaneva il portabandiera del convento. I frati lo hanno accolto e considerato come uno di loro, un dono di Dio, un aiutante prezioso per la cerca e il lavoro nell’orto e la pulizia intorno alla casa. Ci ha edificato! Sereno, contento, volenteroso nel lavoro, nella preghiera, nell’accoglienza con tutti. Quanto ha lavorato! Quante zolle di terra ha rigirato tra i solchi di verdure e tra gli alberi da frutta... D’estate e d’inverno, con il sole e con la pioggia…sempre! Era un dovere del suo animo, quello di guadagnarsi il pane che mangiava. E quanto ha pregato in privato e in pubblico, invitando tutti alla preghiera e rifiutando decisamente mormorii e voci inopportune… È stato un uomo sano, robusto e forte. Ma quando il male ha percosso il suo corpo, si è lasciato andare, perché si sentiva inutile o addirittura di peso alla fraternità. E così si è consegnato alla protezione del suo Signore e della Mamma celeste, che lo hanno accolto nel meritato riposo.

Dalla Curia Provinciale In attesa del 171°Capitolo

Con la scomparsa del Ministro Provinciale e confratelli, nel tragico incidente in Tanzania, non si può nascondere una sommessa inquietudine per il futuro prossimo e per ciò che esso ci riserva. La fiducia nella Provvidenza, tuttavia, ci spinge al coraggio e ci obbliga a pensare e a convincerci che a ciascuno spetta darsi una mossa contro una rassegnata condizione di stallo, sia personale, sia di fraternità. Solo così sarà possibile disporci positivamente alla preparazione e alla celebrazione del prossimo Capitolo Provinciale, appena ne avremo l’autorizzazione dal Ministro Generale. Durante il Corso di Formazione, il Vicario Provinciale ci indicherà le modalità per le prossime scadenze ed eventuali comunicazioni dopo l’ultima riunione di Definizione nel mese di Dicembre. - Si prega di segnalare con urgenza la partecipazione al Pellegrinaggio in Terra Santa nei giorni 30 Aprile - 8 Maggio 2012, a cui sono invitati anche i fratelli e sorelle dell’OFS e della GiFra.


L’arte nei conventi dei cappuccini toscani

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A cura di Fr.Giacomo Carlini

l pittore, Jacopo Ligozzi (1547-1627), firmò e datò l’opera (J.Ligozzi F. 1594). Firma e data, poste su la traversa della sedia erano praticamente scomparse; anche se si ripeteva, per tradizione, il nome dell’autore, si ignorava la data scomparsa ed anche la critica vagò nell’incerto. Nel 1979, in occasione di un profondo intervento di restauro, la scritta riemerse e fu una felice scoperta, che riconsegnò alla critica storica un capolavoro troppo sottovalutato. Sposalizio di S.Caterina con Gesù Bambino

Olio su tavola (cm. 248x242) Jacopo Ligozzi 1594 La tavola si trovava, inizialmente, a lato dell’altar maggiore della chiesa di Montughi. In occasione dei lavori di ingrandimento della chiesa (1956), il dipinto fu spostato nel coretto, a lato dell’altare maggiore. In occasione, poi, di una ripulitura del coro, per renderlo, forse, più prezioso, venne arricchito con il dipinto ligoziano. La sua vicenda nella storia dell’arte è stata alquanto complicata; si giunse ad alterare la data di nascita e a spendere parole non proprio lusinghiere. La recente scoperta della datazione precisa ha permesso alla critica un’analisi più appropriata al contesto della pittura dell’ultimo decennio del cinquecento. Nel dipinto si ritrovano, infatti, tutte le caratteristiche ligozziane di quegli anni. Gli storici sottolineano i colori brillanti, l’arancione del manto di S. Paolo, il rosso vivo di quello del re David, il fondo oro del cielo, il profilo di S.Giovanni, l’accurata definizione delle forme, la monumentalità dei personaggi, l’interiorità dei gesti.

Il dipinto è ricco di personaggi, ciascuno con caratteristiche proprie. La scena madre meritava tanta attenzione: Lo sposalizio di S.Caterina con Gesù Bambino! Una scena piuttosto rara, se non unica, nella storia della pittura. I protagonisti: Il Bambino Gesù, la Madonna, e la Santa sono straordinariamente caratterizzati, nonostante la pluralità dei personaggi, che affollano la scena madre. Bisogna riconoscere che nello Sposalizio di S.Caterina con Gesù Bambino, il Ligozzi ha lasciato ai suoi amici cappuccini un’opera, oltreché di grande formato, anche di alta qualità, sia dal punto cromatico che compositivo. Cfr I Cappuccini a Firenze Storia e Arte a Montughi - di A.Andreini (Pgg 234-236).

Due settimane di fraternità

Per contattare la Redazione Fra Noi E-mail: firenze.curia@fraticappuccini.it

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