Fra noi 11 novembre 2014 a4

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L’ a n g o l o d e l M e s s a g g i o

. . . e r a t u l a s a i Memor

Messaggio del II Consigliere Provinciale

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ovembre è da sempre considerato, almeno per noi cattolici, il mese dei ‘morti’, perché di fatto, la celebrazione da cui i cristiani maggiormente vengono catturati è proprio quella del 2 Novembre. E questo non è un male, anzi. Un po’ perché significa che la pietà per i morti, di per sé inscritta nella stessa natura dell’uomo, è ancora viva nel cuore dei fedeli e non solo, ma anche per altri motivi, così cari alla nostra fede. Innanzitutto perché fare memoria dei cari defunti significa imparare a dare il giusto valore alla vita. D’altra parte tutti noi sappiamo molto bene che l’uomo impara a comprendere il valore delle cose, compresa la vita appunto, proprio quando quelle cose non ce le ha più. Spesso il peso dell’abitudine svilisce ciò che di più bello si muove intorno a noi, riducendolo a qualcosa di sottile ed infine insignificante. La morte e la sua memoria, hanno invece il potere di farci riflettere sul senso delle cose, di ripercorrere le belle esperienze della propria storia, che l’anno qualificata e impreziosita. La morte e la sua memoria hanno il potere di far pensare alle piccole cose, a cui il Signore ogni giorno ci chiama, come all’essenziale, perché solo facendo quelle cose, con amore, ciascuno di noi potrà sperimentare il gusto del vivere e di vivere in obbedienza al Padre. Ma quella del 2 novembre è una giornata propizia anche per un secondo motivo: per abbattere almeno parte di quella indisponente supponenza, per cui spesso ci mostriamo un po’ troppo autoreferenziali. La morte è al contrario, suprema esperienza di impotenza, e proprio per questo può diventare

MEMO

salutare memoria dell’umana fragilità e della necessità di aprirci ai fratelli. Una volta non era infrequente, specie nell’ambito della vita consacrata, la meditazione sulla morte, non tanto come esercizio di deprimente riferimento alla nullità dell’uomo, quanto come presa di coscienza di una fragilità, che deve spingere ad allargare le braccia in un gesto di fraterna accoglienza e di evangelica carità. E poi c’è un terzo motivo, che mi piace mettere in evidenza e che rende quella semplice commemorazione che noi frati toscani facciamo ogni anno il 22 Novembre a Trespiano, un gesto di opportuna testimonianza. Non vuole essere solo un ricordo dei nostri confratelli morti tragicamente in Tanzania, quanto una professione di fede, ovvero il dire plasticamente che noi, che oggi ricordiamo, non siamo gente improvvisata, ma siamo il frutto di una storia d’amore, che ci ha preceduto, accompagnato, plasmato e che ha creato le condizioni, perché oggi fossimo qui, pieni di gratitudine ad elevare le nostre braccia verso l’Autore della vita. Commemorare chi ci ha preceduto ci rammenta come la nostra prima vocazione sia quella di intessere la storia con i fili rossi dell’amore, perché diventi culla accogliente per i nostri figli. Così, la morte diventerà davvero luogo di speranza, perché chi ama sa che un giorno, prima o poi, nella vita, incontrerà inaspettatamente Colui che da sempre, ancor prima che ciascuno di noi lo sognasse, ha avuto in animo di consegnarci la sua pace e la sua gioia, affinché tutto venga trasfigurato e diventi resurrezione.

fr.Piero Vivoli

17 Nov. S.Elisabetta d’Ungheria, Patrona dell’ OFS auguri a tutti i fratelli e sorelle francescani 21 Nov. Giornata di preghiera per le claustrali in fraterna comunione di affetto e di preghiera

22 Nov. Giornata della memoria a Trespiano Commemorazione di tutti i nostri frati defunti


Vita di Fraternità INCONTRO DEI GUARDIANI E VICARI COL MINISTRO

a cura di fr.Samuele Duranti

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Fraternamente insieme

ell’ultimo incontro del Ministro Provinciale, tenuto a San Casciano il 16 Ottobre la riflessione è caduta anche sulla nostra vita fraterna. Era inevitabile. Tema fin troppo usurato e però sempre di attualità, dovendola vivere quotidianamente. Il nostro serafico Padre, volendo attuare il Vangelo: “Voi siete tutti fratelli”, ha fondato non un Ordine, ma una Fraternità. Che ha alla base la carità vicendevole. Ha seguito l’insegnamento di Gesù che ha detto: “Questo è il mio comandamento: amatevi gli uni gli altri”. Questo amore reciproco Gesù l’ha voluto quale distintivo: “Da questo vi riconosceranno per miei discepoli”. E l’ha designato quale criterio di giudizio: “Qualunque cosa avrete fatto anche al più piccolo, l’avete fatta a me”. San Pietro scrive che abbiamo un solo debito, quello dell’amore vicendevole. San Paolo raccomanda di avere gli stessi sentimenti del Signore Gesù: di umiltà e di carità, fino al dono supremo di sé, alla morte di croce. E in altro contesto, comanda: “Rivestitevi degli stessi sentimenti di Cristo!”. Forte questa espressione: perché il vestito lo indossiamo tutti i giorni e per tutto il giorno. San Francesco, rileggendo la sua avventura umana e cristiana alla luce della fede e dell’amore del Signore, nel Testamento ricorda i doni ricevuti dal Signore; fra questi ricorda: “Il Signore mi dette dei frati… ” Li accolse come un dono del Signore, e, quindi, bellissimo. E li chiamò sempre: “Fratelli miei benedetti”. Ricordiamo la pagina famosa di quando gli chiesero l’icona del buon frate minore; Francesco prese ad enumerare la fede di Bernardo congiunta alla povertà, la semplicità e purità di Leone, la cortesia di frate Angelo, l’aspetto affabile di frate Masseo, la contemplazione di frate Egidio, la virtuosa e continua orazione di frate Ruffino, la pazienza di frate Ginepro. Evidentemente Francesco sapeva cogliere il lato positivo di ogni fratello. Metteva davvero in pratica il comando di San Paolo: “Gareggiate nello stimarvi a vicenda”. Così dev’essere per noi. Guardare i fratelli con gli occhi del Signore, che sono sempre uno sguardo d’amore. In ogni fratello c’è molto di buono. Basta vederci Gesù.

A proposito...

Può essere importante notare come delle 28 Ammonizioni del serafico Padre, ben 7 trattano della carità fraterna: -Evitare il peccato d’invidia -Amare i nemici -Non lasciarsi guastare a causa del peccato altrui -Sostenere il fratello in difficoltà -La correzione fraterna -La vera carità verso il fratello infermo -La vera carità verso il fratello lontano (quando non è presente è facile indulgere alla mormorazione). E’ bello ricordare come nel Piccolo Testamento di Siena (maggio 1226), “come ricordo, benedizione e testamento: - in tre parole detta le sue ultime volontà, tra queste c’è - si amino sempre fra loro”. Leggiamo nelle Fonti: “fu suo costante desiderio e vigile premura mantenere tra i figli i vincoli dell’unità, in modo che vivessero concordi nel grembo di una sola madre quelli che erano stati attirati dallo stesso Spirito e generati dallo stesso Padre” (N.777). “Beato il servo che è pronto ad amare il suo fratello”. E voleva che i frati avessero sempre un volto lieto.

Il Cimiterino di Poggio al Vento

Il piccolo Camposanto dei frati Cappuccini a Poggio al Vento (si), che per 90 anni ha accolto i resti mortali dei frati fino all’ultima inumazione della salma di P.Vittorio da Avena, nel 1992, ha finalmente trovato mani attente e cure amorevoli a difenderlo dalle conseguenze dell’incuria, così da ripristinarne la dignità di un luogo sacro di pace e sereno riposo. Negli anni 1990/91 si provvide ad un globale riassetto e al restauro e abbellimento dell’annessa cappellina, ma con il recente e definitivo ritiro dei Frati dal Convento, ne poteva essere segnato anche il definitivo destino. Il Gruppo Sollievo, da poco presente sul territorio senese, rilevando la gestione della RSA per Anziani, presente nell’ex-convento, ha voluto avviare una operazione di bonifiRequiescant in pace... ca, con questo segno di nobile sensibilità Il giorno della memoria - CIMITER0 DI TRESPIANO - 22 NOVEMBRE - ORE 10:00 - verso la memoria Saremo presenti numerosi alla solenne concelebrazione, presieduta dal Ministro Provinciale, storica, umana e cripresso il Cimitero fiorentino di Trespiano, dove riposano le spoglie di numerosi confratelli defunti. stiana di questo caro I fratelli sacerdoti si ricorderanno di portare camice e stola viola. Tutti con premura per la puntualità. luogo. (vedi foto).

situazione sanitaria

Nel mese di Ottobre Fr.Adriano Minucci, Guardiano della fraternità di Careggi, ha sostenuto un importante intervento chirurgico ad un rene, ma è già di nuovo pronto a passare dalla condizione di paziente al suo ruolo di Cappellano. Fr.Ivo Bartolozzi, per una improvvida caduta, è stato operato per impianto di protesi femorale. Encomiabile per lo spirito con cui sostiene le notevoli difficoltà della sua condizione, ora potrà iniziare la riabilitazione.

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ONOMASTICI DI NOVEMBRE 26 fr.Leonardo Amadori 01 Tutti i Santi 28 fr.Oneglio Bacci fr.Santi Rossi, 30 fr.Andrea Pighini, fr.Mirko Guerri fr.Andrea Massi 04 fr.Carlo Serafini ricorrenze giubilari

01 fr.Benedetto Mencucci compie 85 anni 11 fr.Francesco M. Benincasa compie 80 anni 15 fr.Damiano Banchieri celebra il 50° di Sacerdozio


Notizie...

esercizi spirituali a “Le Celle” Dal 29 al 31 Ottobre fr.Giovanni Roncari ha animato gli Esercizi Spirituali all’Eremo di Cortona, sul tema “La gioia di annunciare il Vangelo: una lettura approfondita dell’Evangelii gaudium di papa Francesco”. Fr.Giovanni ha guidato i partecipanti tra le righe dell’Esortazione apostolica, facendone cogliere tutta la profondità del testo, gli spunti, le provocazioni, i passi più criticati, mostrandone piuttosto la fedeltà al Vangelo e alla tradizione. Un testo, quello di papa Francesco, tutta’altro che superficiale, complesso e concreto che ci mette in discussione e ci invita ad una maggiore fedeltà a Dio e alla Chiesa. Ringraziamo fr.Giovanni per la fraterna disponibilità, l’accuratezza e la profondità con cui ha svolto il prezioso compito di animatore spirituale della nostra fraternità. I frati de “Le Celle”.

‘ il cenacolo ’

presso i Cappuccini di Arezzo I lavori di ristrutturazione e adeguamento dell’ala del convento dove fino a qualche anno fa si svolgevano i nostri corsi annuali di formazione permanente, sono in fase conclusiva e permettono così di iniziare una nobile opera sociale. Le attività che la Cooperativa ‘Il Cenacolo’, in collaborazione con l’Istituto di Agazzi e la Cooperativa l’Ortocolto, vi svolgeranno prossimamente, saranno improntate a creare opportunità di lavoro-occupazione-impegno per persone con disabilità intellettiva, in modo che possano cominciare a costruire un proprio progetto di vita, che consenta loro di aspirare ad una vita indipendente, autonoma, all’interno della comunità, in un contesto di normalità e di familiarità. Lavorare per questi obbiettivi, per le persone che hanno meno voce perché incapaci, o poco capaci, di rappresentarsi da sole e di soddisfare i propri bisogni-desideri-diritti, all’interno del nostro convento con un atteggiamento di semplicità, di normalità senza eroismi, di umiltà, senza il bisogno di sbandierare nulla, appare in stretta continuità con il carisma francescano e la storia cappuccina e in piena sintonia con la visione, lo stile, il linguaggio e gli auspici di papa Francesco.

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SIGNORE, COSA VUOI CHE IO FACCIA? E’ la proposta di un Itinerario francescano alla ricerca di Dio nella propria vita. Gli incontri prevedono momenti di riflessione, tempi di preghiera e di lavoro personale, programmati mensilmente negli ultimi fine-settimana, presso l’Eremo Le Celle di Cortona. Il prossimo si terrà il 29-30 Novembre. Per informazioni: 346.6242401 (fr.Marco)

Oppure scrivi a: suisuoipassi@gmail.com Visita anche il sito: www.suisuoipassi.org

Sabato 25 e Domenica 26 Ottobre si è tenuto il primo incontro. Erano presenti diversi giovani provenienti da tutta la Toscana (vedi foto). La Fraternità locale è stata coinvolta nell’animazione insieme a due dei nostri studenti cappuccini di Borgo S.Lorenzo. Molto sentiti sono stati due momenti: l’Adorazione Eucaristica, guidata dal P.Guardiano fr.Ferruccio, e la Veglia dopo cena presso la Cella di San Francesco. Un grazie a tutti per il lavoro svolto! Dal 3 al 7 Novembre la Pastorale Giovanile sarà impegnata per il consueto incontro di formazione animatori PGV a Frascati, sul seminario ritrovarci per ritrovare: discernimento e accompagnamento spirituale . Dal 8 al 9 Novembre fr.Marco Bernardi animerà il ritiro in preparazione della Promessa della Gifra di Pontedera.

PRATO - CENACOLO FRANCESCANO

9 NOVEMBRE: LA FRATERNITÀ OFS LOCALE ACCOGLIE L’ASSEMBEA REGIONALE

Il tema proposto dal Consiglio Regionale per la giornata è: osare la gioia di essere famiglia Durante la mattinata saranno presentate le notizie relative alla programmazione delle attività delle Commissioni Regionali: formazione, appuntamenti, progetti, pellegrinaggi ed altro. Il pomeriggio sarà dedicato al dialogo, con possibilità da parte dell’Assemblea di interventi in modo che ognuno possa offrire il proprio contributo con suggerimenti e proposte. Sarà quindi una giornata di fraternità e di informazione, continuando nel proposito di vivere e ritrovarsi con la gioia di stare insieme.

F Domenica IRENZE - OFS DI MONTUGHI 16/11/2014, terza del mese, si terrà il Ca-

pitolo della fraternità OFS locale. Passati i tre anni, i confratelli e le consorelle sono chiamati ad eleggere un nuovo Ministro ed un nuovo Consiglio che avranno il compito di animare, guidare, servire la Fraternità per il prossimo triennio. Vorrei così chiedere a tutti una speciale preghiera perché, con l’aiuto dello Spirito Santo, tutta la fraternità OFS possa compiere con serietà e fiducia il suo compito. Alba, ministro

L’ a n n o d e l l a V i ta C o n sac r ata inizia con la Veglia di Preghiera in S.Maria Maggiore alle ore 19:00 del 29 Novembre prossimo e la solenne S.Messa in S.Pietro il 30, 1a Domenica di Avvento, alle 10:00.

Dal Diario del Ministro Provinciale per Novembre

3-7 Tivoli: Assemblea CISM 8 Camucia: Inaugurazione di una statua di S.Fran cesco posta al centro di una rotonda stradale. 9 Prato - Cenacolo Francescano in via Diaz: Assemblea Regionale OFS.

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Loreto: Giubileo sacerdotale di Fr.Giulio Criminesi, Ministro Provinciale delle Marche. Trespiano: Presiede la solenne Concelbrazione per tutti i frati defunti. Firenze: 30ª riunione del Consiglio Provinciale.

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“Volevo dirvi una parola e la pa-

rola è gioia. Sempre dove sono i consacrati, sempre c’è gioia!”. Papa Francesco


Arte e memoria nei conventi di Fr. Giacomo Carlini dei cappuccini toscani

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Centoventi anni dalla morte e ottanta dalla canonizzazione

ella rapida descrizione delle opere di un certo valore artistico, conservate nel convento di Montughi, non potevamo trascurare un busto di cappuccino, collocato oggi nell’angolo nord del chiostro di Portineria. Si tratta di una scultura in bronzo fuso, a mezzo busto. L’opera vuole rappresentare S.Corrado da Parzham (1818-1894), beatificato nel 1930 e canonizzato il 1934.

Busto bronzeo di San Corrado da Parzham

In occasione dei due eventi, P.Felice da Porretta (1871-1945) ebbe, ufficialmente, il compito di scrivere la biografia prima del Beato e poi del Santo. All’intercessione del nuovo Beato, nel 1932, P.Felice, al tempo Ministro Provinciale, affidò la costruzione della nuova grande ala del convento di Montughi, prospiciente su Firenze. Ecco perché nella lapide, posta nella portineria del convento, è scritto: “Favente B. Corrado a Parzham”. Ma non solo, volle esprimere la sua gratitudine, innalzando al santo confratello un piccolo monumento: al centro del nuovo chiostro fu collocato il busto in bronzo di S. Corrado e nacque così il “Chiostro di S.Corrado”. L’opera rimase in quella nobile collocazione fino al 1967, quando il luogo fu sottoposto a lavori di ristrutturazione in favore dell’Infermeria Provinciale. Il busto di S.Corrado, dal centro del chiostro fu dirottato all’angolo, nella nicchia dove ancora, con grande umiltà, docile e silenzioso, resiste da oltre 50 anni. Purtrpoppo, anche ignorato!

Bronzo cm. 65x70x39

- G.Cipriani, 1932

Oggi, al posto di quel devoto monumento, è cresciuta una annosa “magnolia”. Non sappiamo che cosa direbbe, il giovane scultore del 1932 della parrocchia del Romito, Giulio Cipriani! S. Corrado, da buon cappuccino, non si è lamentato e non si lamenta: il silenzio e l’umiltà furono le sue virtù. Si è ritirato, mite e docile, nell’angolo assegnatogli, ignorato dalla nuova generazione di confratelli, che, quando va bene, si chiede: Ma … chi è?

Nella foto: l’attuale collocazione del busto di S.Corrado. Sul chiostro si affacciano le finestre dell’Infermeria Provinciale.

Codice

delle beatitudini dell ’ anziano - Beati

quelli che rispettano i miei piedi zoppi le mie mani paralizzate.

- Beati quelli che non mi dicono: “mi avete già raccontato questa storia”. - Beati quelli che mi consentono di evocare e gioire nel ricordo dei tempi passati. - B eati quelli che mi richiamano al

- Beati

quelli che comprendono lo sforzo che le mie orecchie devono compiere per intendere le loro parole .

pensiero che un giorno sono stato anch’io giovane, che sono stato amato e stimato e mi consolano, assicurandomi di non essere abbandonato.

- Beati

quelli che si accorgono della mia vista indebolita e del mio pensiero che si forma al rallentatore.

- Beati

quelli che, con bontà, danno sollievo ai giorni che mi separano dal mio arrivo nella “casa del Padre” che sta nei cieli. Amen.

- Beati quelli che, con un amabile sorriso, mi fanno dono del loro tempo per conversare con me.

Per contattare la Redazione Fra Noi Telefono: 0 5 5 - 4 6 . 2 4 7 7 4 E-mail: firenze.curia@fraticappuccini.it A t t e n d i a m o n ot i z i e da l l e f r at e r n i t à

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