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Claudio Nika
Intervista raccolta da Martino Rogai
©Ben_Reed
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22 Il 2019 è stato un anno di grazia per il nostro Claudio Nika, che lo ha visto consacrarsi tra i mostri sacri del SUP internazionale. È iniziato con un eccellente secondo posto nelle sprint a Londra e si è chiuso nel migliore dei modi con la vittoria del titolo Mondiale Sprint ISA a El Salvador. Ciao Claudio, per prima cosa complimenti per i tuoi ottimi risultati! Puoi raccontare un po’ le tue impressioni sulla stagione appena passata? Ti aspettavi questi risultati? Nella stagione passata avevo grandi obiettivi, ho raggiunto anche grossi risultati, ma il 2019 è stato anche un anno molto duro per me, dal momento che non mai avuto un vero supporto economico da un qualche Sponsor. Nel primo periodo di gare ho fatto buon uso delle mie esperienze, ho migliorato i miei passati risultati, sono riuscito a vincere la prima gara nel circuito Euro Tour, a volte mi sono trovato anche in situazioni difficili, ma alla fine sono riuscito comunque a viaggiare, a conquistare dei podi Europei che mi hanno permesso di classificarmi nella Top 10 Overall di questo circuito e a raggiungere risultati quasi insperati, come la medaglia d’oro ai Mondiali ISA! Il 2020 è iniziato subito con una novità importante per te: la firma con il brand tedesco Lightboard Corp. Come è nata questa sponsorizzazione e cosa ti ha spinto a iniziare questa nuova avventura dopo che lo scorso anno hai raggiunto risultati così importanti con un brand differente? Puoi raccontarci qualcosa di più di LBC, che da qualche anno vediamo sempre di più sui campi gara? “Light Bord Corp” è un brand che produce tavole in collaborazione con “NELO” uno dei brand più importanti nel mondo della canoa. La mia collaborazione con LBC è nata a fine 2019 con una proposta che ho ricevuto dopo aver vinto la medaglia d’oro al mondiale ISA. Presto sveleremo nuovi modelli 2020 oltre alla Signature che abbiamo già visto trionfare varie volte nel 2019. Le tavole LBC al contrario di quello che si pensa, anche se sono vuote dentro sono molto resistenti e il fatto di avere solo aria all’interno, le rende molto veloci e leggere. Infatti pesano sui 9kg! Viste le premesse, sono a dir poco entusiasta e non vedo l’ora che inizi la nuova stagione per cominciare a gareggiare! Nel 2019 ti abbiamo visto gareggiare sia ai mondiali ICF in Cina, dove hai raggiunto un ottimo argento sprint dietro a Connor Baxter, sia ai mondiali ISA in El Salvador,
La fuga dalla boa che regalerà il meritato oro nello Sprint Mondiale ©Sean_Evans
dove ti sei preso la tua rivincita nelle sprint mettendo dietro proprio il campione Hawaiano e regalando una grande emozione a tutti i fan italiani. Che differenze hai visto tra i due mondiali? Secondo te si riuscirà in futuro a vedere il SUP sotto un’unica bandiera? Il SUP È una disciplina in crescita costante di partecipanti, in gare nazionali e internazionali. Penso che entrambe le federazioni l’anno passato abbiano fatto un grande lavoro, anche se bisogna ricordare che negli anni passati è stata la ISA a far crescere lo sport… Anche in Italia il movimento SUP ha avuto molti cambiamenti nel corso degli ultimi dieci anni. Tu che sei un esempio per tutti in acqua e fuori, cosa pensi che si possa fare per migliorare la nostra disciplina in Italia e dargli un’identità univoca e ben definita, lasciando stare le questioni “politiche”? Negli ultimi anni la federazione Italiana “FISW” ha portato a termine il campionato Italiano ufficiale Race e Sup Surf dal 2017 al 2019 la federazione ha supportato anche la Nazionale
23 Italiana SUP per affrontare competizioni Europe e Mondiali. Organizzando anche corsi da istruttori ISA. Credo che il miglior modo per far crescere questo sport sia seguire questa Federazione. Ti abbiamo visto allenare insieme a tante persone durante i training camp che insieme a tuo fratello Leonard organizzate in Portogallo. Quanto è importante per un’atleta come te avere alle spalle un’occupazione come questa che ti permette di stare sempre attivo in acqua praticando il tuo sport? Pensi che in un futuro anche il SUP riuscirà ad entrare nei gruppi sportivi per permettere a campioni giovani come te di pensare solo al professionismo? Trasferirsi in Portogallo è stata una decisione di mio fratello, e negli ultimi quattro anni sono andato a trovarlo molte volte e ci siamo allenati insieme motivandoci a vicenda. Poi abbiamo creato il “Nika paddle surf Camp” che negli ultimi due anni ci ha permesso di allenare persone di tanti livelli differenti, da quello basso a quello alto, provenienti da gran parte d’Europa, ma anche dalla Cina e Nuova Zelanda. Devo ammettere che la location che abbiamo trovato fa la sua parte, dal momento
che abbiamo a disposizione il “Centro di alto rendimento” una struttura sportiva specializzata situata nel comune di Peniche. Questo posto ti fa sentire un vero professionista grazie alla sua perfetta posizione vicino agli spot da onda più conosciuti nel mondo del surf, come ad esempio Super Tubos e Baleal. La struttura è stata costruita dal comune per dare tutte le opportunità e i vantaggi agli atleti che abbiano voglia di migliorare il proprio livello in breve tempo o siano seriamente motivati a diventare professionisti. Questa struttura è dotata di dormitori, spogliatoi, cucina, sala pesi, skate mini pipe, sala massaggi e Sauna, e tutto questo è esclusivamente a nostra disposizione per insegnare o migliorare le capacità degli allievi che praticano con noi lezioni di SUP/SUPSurf. Per maggiori informazioni sui prossimi camp in programma: www.nikapaddlesurfcamp.com Hai dimostrato con i tuoi risultati di essere tra i più forti atleti al mondo sia nelle distanze sprint sia nelle gare lunghe, dove ti abbiamo visto altrettanto spesso ai vertici. Come ti prepari per affrontare una competizione sprint? Per migliorare le mie performance mi alleno dove capita perché viaggio molto, a Peniche oltre al SUP pratico altri sport come la corsa, bicicletta e lo skate, ma la maggior parte del lavoro la faccio in acqua praticando allenamenti di SUP nelle onde con brevi e lunghe distanze. Sappiamo che oltre alla passione per lo sport hai una grande passione per l’arte. Quanto è importante per un
©Ben_Reed
atleta avere hobby creativi oltre allo sport? Dipingere ti aiuta nel trovare la concentrazione e a sentire meno la tensione prima di una gara? Negli ultimi anni mi sono dedicato molto allo sport e non ho avuto tempo da dedicare alla pittura, di certo dipingere quadri mi rilassa molto, ma non è questo che mi fa stare calmo prima di una competizione. Come già detto il 2019 è stato un anno molto importante per te e ti ha consacrato ormai tra i più forti al mondo. Cosa ti aspetti dai prossimi anni? Hai alcune gare a cui non hai mai partecipato che ti piacerebbe affrontare e vincere? Ho ancora molto da imparare e tante nuove esperienze mi aspettano. Sono molto attratto dalle gare europee perciò nei prossimi anni proverò a raggiungere risultati migliori principalmente nell’Euro Tour, ma seguirò anche il campionato APP World Tour. Claudio, grazie davvero molto per il tuo tempo e la tua disponibilità. Come ultima domanda, visto che in questo 2020 inizia un nuovo decennio e che dal 2010 al 2020 il sup è nato e cresciuto molto, vorremmo sapere da te come ti immagini il SUP tra 10 anni?
Il SUP promette bene per il futuro, infatti proprio nel 2022 lo vedremo come disciplina alle Olimpiadi giovanili in Senegal e speriamo poi nel 2024 a Parigi. È così che mi immagino il SUP, uno sport così popolare e spettacolare merita di partecipare alle Olimpiadi!