Surf Culture Digital Magazine Vol.17

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Kelly Slater

FUSEFLEX FEATURES:

PLIO-TECH THERMAL AIR CHAMBERS - TRAPS HEAT BIO-FLEECE THERMAL NEOPRENE - STAY WARMER LONGER FIBER-LITE NEOPRENE - MORE FLEX & DRIES QUICKER quiksilver.com/wetsuits

QUIKSILVER

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They’re warm because they’re sealed instead of stitched.

4 Pure Warmth!


index

California red old sun 5-11 Quiksilver Boardrider friends 14-24 Palmè gallery 28-33 Grom of the month / Davide Lopez 36-37 Young photographers - Alessandro Cinquini 38-44 Mini Simmons / Eta Model black magic surfboards 48-53 Marocco 2013 - Simone Giannini 56-63 Profondo sud 64-71 One day with Matteo Fabbri 72-79 Wild Boys 80-89 Made in Sicily - Andrea Pizzo 90-93 Light blue 94-97 Un viaggio tra contest e free surf 98-109 The Jambo, music art & action sport 110-111 Jeep on Board powered by Quiksilver - Backstage 114-119

Digital Surf Culture vol. 17 Anno 2013


CALIFORNIA $ RED OLD SUN

A cura di Filippo Maffei

Shot with Leica M7 and Red Scale 35 mm Film



california red old sun

Morning drive | San Onofre State Beach

Seascape | Scripps Pier & La Jolla from Balck’s Beach

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california red old sun

Backyard proud | Moonlight Beach

Pick Up & the sea | Santa Monica

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Ricky Brotini arguing on the cliff | Balck’s Beach

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california red old sun

South Coast HighWay | Oceanside

Pacific Surf Liner | Cardiff By the Sea

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quiksilver boardrider friends

QUIKSILVER BOARDRIDER FRIENDS OGNI SURF SPOT HA LA SUA CREW DI AMICI CHE SI INCONTRANO AD OGNI MAREGGIATA PER SURFARE LE ONDE DI CASA. OGGI VI PRESENTIAMO LA CREW LEGATA AL QUIKSILVER BOARDRIDERS DI MARINA DI PIETRASANTA E AL SUO PONTILE, SURF SPOT NATO RECENTEMENTE E LUOGO DI INCONTRO PER MOLTI SURFERS ITALIANI. Photo: SurfCulture Group - Veronica Bertola Txt: SurfCulture Group

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quiksilver boardrider friends

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a sempre il surf è uno sport che accomuna gruppi di persone sotto la stessa passione per il mare e le onde. Gruppi affiatati che nel corso di questi anni sono sempre diventati più numerosi e lungo le coste di tutta l’Italia si sono affermati come i “Surfisti Mediterranei” dando vita al crescere esponenziale di questo sport e alla nascita del mercato legato ad esso per finire con la crescita di punti vendita, meglio identificati in luoghi di ritrovo pronti a soddisfare nel migliore dei modi anche i surfisti più esigenti. Uno dei tanti punti di ritrovo,

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nonché negozio altamente qualificato, è il Quiksilver Boardriders di Marina di Pietrasanta. Punto vendita, ma sopratutto luogo di incontro per una nuova generazione di surfisti che grazie alla recente costruzione del Pontile di Marina di Pietrasanta si sono raggruppati e stando dando vita ad una giovane e fresca community locale appoggiata da leggende del surf nostrano come Ronnie Baldini “The Legend”, surfista “anarchico” e personaggio emblematico, schivo nei confronti delle competizioni e fenomeno incompreso del surf moderno. Chi lo conosce e chi lo ha vi-

urfing has always been a gathering sport for a lot of people sharing the same passion for sea and waves. In the last years a lot of really close groups became larger and larger. They became known as Mediterranean Surfers and they let surfing and its market expand larger and larger. All of this is closely related to the opening of many retail stores ready to satisfy even the most demanding surfers. One of these hangout is Quiksilver Boardriders in Marina di Pietrasanta: an highly qualified store born in a perfect location just near the seaside Pier.

This environment has been really prolific and it’s home for a new local community supported by a true legend of Italian surfing scene like Ronnie “The Legend” Baldini: “maverick” personality, bashful towards contests and misunderstood by modern surfing. Who saw him surfing once knows he is as good as the best Italian surfers. All the young surfers hanging around the Pier in Marina di Pietrasanta refer to him as The Legend. He is an inspiration for the kids and its reflected in the way they approach surfing. They built a real “Core”

IL NEGOZIO

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quiksilver boardrider friends

sto surfare almeno una volta sa che il suo livello non ha niente da invidiare ai migliori surfers Italiani. “The Legend”, così lo chiamano i giovani surfers che gravitano attorno al Pontile di Marina di Pietrasanta, è da sempre un punto fisso per questi giovanissimi e la sua influenza la si può notare anche nel modo di surfare e vivere le giornate di tutti loro. Una vera scena “Core” fatta di leggende, racconti surreali, miti e surfate tra amici sulle secche lontane dai surf spot più affollati e conosciuti. Tutti loro stanno dando vita ad

scene made of legends, myths and private session on beach breaks far away from the most known surfing spot. Their hangout is definitely Marina di Pietrasanta Boardriders, their “shelter” from day one. The local community is not the only one orbiting around the store as larger groups of surfers from other regions pick this location during swells. This is partly due to the beginner kind of waves you can find there. No wonder the Pier is also home for surfing instructor Rosario and Elisa, who decided to start one of the most professional surf school in Ver-

un crew affiatata, legata dalla passione per questo sport in modo naturale. Il loro punto di incontro è diventato il Boardriders di Marina di Pietrasanta che dal momento della sua apertura ha potuto offrire un “riparo” per tutti loro. Oltre a questa crew affiatata gravitano attorno al punto vendita e al pontile una serie di surfisti che nel week end e nelle giornate di onde si muove da tutta l’Italia per incontrarsi sulla secca di fronte al Boardrider ed è impressionante quanto il numero di questi appassionati stia scegliendo sempre di più questa location, forse per la qualità

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silia with Quiksilver Boardriders support. Andrea Laurenti – Retail Country Manager Italy: “Boardrider concept born to better present all Quiksilver brands under the same roof, such as: Roxy, DC Shoes, Moskova and the Mervin ones (Libtech and Gnu) and finally Quiksilver. This means enough room for a full showcase of every single brand. These stores have a wide selection of hardware product, which means the sport equipment. This approach greatly differ from other sport stores that only rely on apparel.


boardriderboardrider quiksilver friends friends

dell’onda che nella maggior parte delle swell in condizioni di mare piccolo si presta in particolare modo per i principianti. Non a caso il Pontile è anche il luogo dove gli istruttori Rosario e Elisa hanno scelto di dare vita ad una della scuole di surf più professionali della costa Versiliese, appoggiata al Quiksilver Boardrider. Parla Andrea Laurenti - Retail Country Manager Italy: “Il concetto di Boardrider è nato per presentare al meglio sotto un unico tetto tutti i marchi del gruppo Quiksilver, ovvero: Roxy, DC Shoes, Moskova e quelli della Mervin (Libtech e

Gnu) e Quiksilver. Quindi con dimensioni sufficienti per una esposizione della linea completa di ogni brand. Questi negozi hanno un grande assortimento di prodotto hardware, ovvero l’attrezzo sportivo che caratterizza il negozio, differenziandosi nettamente da qualsiasi negozio sportivo dove l’abbigliamento la fa da padrone. Oltre a questo alcuni di essi hanno bar e zone chill-out, proprio per questioni di condivisione e punti di aggregazione che sono la base dei nostri sport, ma non solo tra gli stessi praticanti, ma anche tra coloro che praticano

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Some of our stores have cafè and chill-out zone due to the sharing nature of our sport communities. This is true for old time surfers and for beginners approaching this kind of lifestyle. This is why stores like this are likely to grow in tactical location with high density of our sport enthusiasts, but that is not merely related to demand and offer. The main reason for this kind of choice is to promote and directly support sport activities. That is why we choose Marina di Pietrasanta instead of Viareggio or Forte dei Marmi. We felt in love with the

LA LOCATION 19


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e che vivono questo mondo e coloro che aspirano o entrano per la prima volta a contatto con questo stile di vita. Ecco perché questi negozi nascono in zone dove la pratica dei nostri sport è alta, non solo per ragioni di mercato unendo domanda e offerta, ma soprattutto per supportare e promuovere l’attività sportiva. Ecco perché abbiamo scelto di farlo a Marina di Pietrasanta e non a Viareggio o Forte dei Marmi, innamorandoci subito dello spot sulla spiaggia a fianco del pontile. L’incentivazione dello sport viene attuata anche con la creazione di una scuola di surf che è la base per muove i primi passi su una tavola.”

surroundings and the beach spot near the Pier. The sport incentives also comes through the creation of a Surfing School, which is the most direct way of getting people into the world of our boardsport.”

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quiksilver boardrider friends

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Genuine:

possessing the claimed or attributed character, quality, or origin; not counterfeit; authentic; real

Mick Fanning

THE BEST RIDE GENUINE FCS, LOOK FOR THE LOGO

surffcs.com


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palmè gallery

PALMÈ GALLERY Photo: Fabio Palmerini Rider: Alessandro Ponzanelli

LE FOTO DEL MESE REALIZZATE E SELEZIONATE DAL NOSTRO COLLABORATORE E FOTOGRAFO FABIO PALMERINI IN ESCLUSIVA PER IL NOSTRO DIGITAL MAGAZINE.

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palmè gallery

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34 JOHN JOHN FLORENCE IN BLOCK PARTY WARP


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grom of the month

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avide Lopez, 19 anni, vive a Viareggio in Toscana ed è il più piccolo rider della famiglia Hurley Italy, nonché il “Grom of the Month” di cui vogliamo parlarvi in questo servizio. Da quest’anno Davide ha avuto la possibilità di farsi notare lungo le coste Liguri e Toscane grazie al supporto del suo surf shop di fiducia, INSIDE Boardshop, Hurley ed Etnies, che hanno creduto in lui dandogli la possibilità di migliorare il suo surf e mettersi in gioco. Fuerteventura è la sua seconda casa, dove trascorre le vacanze spesso e volentieri assieme ai suoi amici di avventure, adora la pasta con i würstel e prosciutto, odia la scuola, le meduse e tagliarsi con le pinne della tavola, cosa che gli capita spesso. Finta la maturità vuole partire per un lungo viaggio (Nias e California). Le misure della sua tavola ideale sono (5,6 x 18 1/8 x 2 1/8). La prima cosa che colpisce di Davide è quanto riesca facilmente a coinvolgere amici e conoscenti nei suoi progetti. Tutti lo rispettano e credono in lui. E’ sempre sorridente, motivato e pronto a farsi suggerire dai surfers più anziani. Il suo surf non è ancora del tutto maturo e sono tanti i wipe-out e i viaggi che dovrà ancora affrontare per migliorare il suo stile. Nonostante tutto, il suo fisico prestante, dovuto ad anni di ginnastica artistica, lo rendono portato per un surf esplosivo e incisivo. Tutto il nostro staff augura a Davide un futuro ricco di onde, tante soddisfazioni e per festeggiare nel migliori dei modi la sua stagione 2013 ecco per

GROM OF THE MONTH

what we’re going to tell you in this article. From this year, David had the opportunity to get noticed along the coasts of Liguria and Tuscany thanks to the support of his confidence’s surf shop, INSIDE Boardshop, Etnies and Hurley, who believed in him and give him a chance to imLE GIOVANI prove his surf and get involved. PROMESSE Fuerteventura is his second home, where he often spend DEL SURF summer with his friends advenMEDITERRANEO tures, he loves pasta with würsSELEZIONATE tel and Ham, he hates school, jellyfishes, and cutting himself DALLA NOSTRA with board’s fins, it happen very REDAZIONE. often. When he’ll take the degree he wants to leave for a long trip (Nias and California). The sizes for his ideal board are (5,6x18 1/8x2 1/8). The first thing that you can observe of Davide is how easily he’s able to involve friends and acquaintances in his projects. Everybody respect him and trust him. He’s always smiling, motivated and ready to be suggested by older surfers. His surf is not yet mature at all, and there are lots of wipe out and trips that he needs to get a better style. Anyway, his handsome physical obtained with years of gymnastics, makes him inclined more for an explosive and lineal surf. Our staff wish davide a future full of waves and many other satisfactions, these pics from water get with CANON 7D, FOCAL, Canon 28mm Ultrasonic F 1.8 and SLP WATERHOUavid Lopez, 19 years SING CASE celebrate him in old, he lives in Viareg- the best way. gio, Tuscany, and he’s (www.splwaterhousings.com). the youngest rider in Harley’s family in Italy, as well as the “Grom of the month”, that’s

+ DAVIDE LOPEZ + Photo: Surf Culture Group Rider: Davide Lopez Txt: Surf Culture Group

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lui questa selezione di scatti realizzati dall’acqua con una CANON 7D, FOCALE Canon 28mm Ultrasonic F 1.8 e CASE SPL WATERHOUSING (www. splwaterhousings.com).

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grom of the month

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young photographers

YOUNG PHOTOGRAPHERS + Alessandro Cinquini + NEL CORSO DEGLI ULTIMI ANNI LA FOTOGRAFIA NEL SURF SEMBRA ESSERE ESPLOSA. GIOVANI APPASSIONATI DI FOTOGRAFIA VOGLIONO SEMPRE DI PIÙ FARSI CONOSCERE E LA NOSTRA MISSIONE È QUELLA DI PRESENTARLI AL NOSTRO PUBBLICO.

Nome: Alessandro Cognome: Cinquini Luogo e data di nascita: 12 Ottobre 1994 Vive: Viareggio Passioni: Surf, fotografia, vita di mare.

Photo: Alessandro Cinquini Riders: Gianmarco Pollacchi – Nicola Bresciani Filippo Eschiti – Marco Brocchini Txt: SurfCulture Group


young photographers

S.C: Da dove nasce la tua passione per la fotografia? A.C: La mia passione per la fotografia nasce dal desiderio di fermare momenti della vita che scorre veloce e non si ferma un attimo. S.C: Attrezzatura che utilizzi? A.C: La mia attrezzatura: Canon 7d, Canon 24 105 L F4 IS, CANON 300 L F4 IS. S.C: Attrezzatura che vorresti utilizzare? A.C: L’attrezzatura che vorrei: Per quanto riguarda il corpo macchina: Canon 5d mark 3 oppure puntando al massimo Canon 1DC; obiettivi: Canon 24 1.4 Canon Canon 50 1.2, Canon 200 2.0, Canon 400 2.8. S.C: Nonostante la tua giovane età si sente parlare molto di te anche grazie ad Internet ed ai social network dove tutti oggi navigano ogni giorno. Che rapporto hai con la tecnologia? Dove possiamo seguirti? A.C: Il ruolo della tecnologia nella mia vita è fondamentale, sono un amante del progresso scientifico e tecnologico. Credo che la tecnologia sia oramai uno dei pilastri fondamentali

S.C: Despite your young age we hear a lot about you thanks to the Internet and social networks that everybody browse every day. What is your relationship with technology? Where can we follow you? A.C: The role of technology in my life is important, I am a lover of scientific and technological progress. I believe that technology is now one of the pillars of society and the daily lives of all people, would be very difficult to do without technology, at least for me. The social network where you can find and follow my photographs are: Facebook: Alessandro Cinquini Photo or Tumblr: HYPERLINK “http://alessandrocinquini. tumblr.com/”alessandrocinquini.tumblr.com S.C: Where does your photography’s passion come from? A.C: My photography’s passion come from the desire to fix some moments in life that’s quickly pass and it’s never stop. S.C: Which equipment do you use? A.C: My equipment: Canon 7d , Canon 24 105 L F4 IS , CANON

della società e della quotidianità di tutte le persone, sarebbe veramente difficile fare a meno della tecnologia, almeno per me. I social network dove potete trovare e seguire le mie fotografie sono: Facebook: Alessandro Cinquini Foto o Tumblr: HYPERLINK “http:// alessandrocinquini.tumblr. com/”alessandrocinquini.tumblr.com. S.C: La tua fotografia si basa su una persona che segui in particolare modo o ti basi sul tuo istinto? A.C: Ho iniziato a fotografare grazie al surf, mi piacevano molto le fotografie di surf, e quindi decisi di regalarmi una superzoom Fuji per fare i primi passi nella fotografia. Oggi scatto molto spesso quando sono libero dalla scuola, e principalmente lavoro con Gianmarco Pollacchi persona che considero oramai come un fratello. S.C: Chi è a tuo avviso il miglior fotografo di surf nel Mediterraneo? Spiegaci meglio la tua motivazione. A.C: Il miglior fotografo di surf

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300 L F4 IS. S.C: Which equipment you would use? A.C: The equipment i would have: for what about the body camera: Canon 5d mark 3 or going for the top Canon 1DC; focus: Canon 24 1.4 Canon Canon 50 1.2, Canon 200 2.0, Canon 400 2.8. S.C: Is your photography based on a person you follow in particular or you rely on your instincts? A.C: I started taking pictures through the surf, I really liked the pictures of surf, and then decided to give me a superzoom Fuji to take the first steps in photography. Today i shoot very often when I’m free from school and i work mainly with Gianmarco Pollacchi person I consider now as a brother. S.C: Who is in your opinion the best surf photographer in the Mediterranean? Explain to better your motivation. A.C: The best surf photographer in my opinion is Filippo Maffei, I love his shots because they are full of personality, I think that with his


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young photographers

a mio parere è Filippo Maffei, mi piacciono i suoi scatti perché sono ricchi di personalità, credo che con la sua ultima mostra della scorsa estate “JOURNEY EAST” sia riuscito a raccontare la storia e le usanze, di una popolazione molto diversa dalla nostra senza usare le parole. Negli ultimi tempi abbiamo anche fotografato insieme qualche weekend, passando sempre delle belle giornate che difficilmente dimenticherò. S.C: Fotografo preferito Internazionale? A.C: I miei fotografi internazionali preferiti sono Chris

Burkard e Matthew O’Brien per quanto riguarda il surf, per il resto il defunto Henri Cartier-Bresson. S.C: E’ quasi impossibile vivere di foto e surf in Italia, come pensi di affrontare questa cosa? A.C: In Italia oramai è quasi impossibile vivere, finita la scuola mi imbarcherò sulle navi da crociera e la mia vita cambierà radicalmente. Per il momento continuerò a fare foto visto che è la mia passione più marcata. S.C: Soggetti preferiti? A.C: Mi piace la fotografia di qualsiasi genere, in particolare

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last show this summer “JOURNEY EAST” he has been able to tell the history and customs, of a population very different from ours without using words. Recently, we have also photographed together some weekends, spending always beautiful days that i hardly could forget. S.C: Which is your favorite International photographer ? A.C: My favorite international photographers are:Chris Burkard and Matthew O’Brien for surfing, for the rest of the late Henri Cartier-Bresson. S.C: It ‘s almost impossible to live of photos and surf in Italy,

how do you deal with this? A.C: In Italy now it’s almost impossible to live, after school I will embark on ferries and my life will change drastically. For the moment I’ll continue to take pictures because it is my strongest passion. S.C: Favorite subjects? A.C: I like photography of any kind, in particular surf and scenery. S.C: Photography and Video, which one do you prefer? A.C: I think two things are both spectacular. To see a nice video is always nice, but the thrill you get when you photograph is inimitable.


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surf e paesaggi. S.C: Fotografia e Video, quale dei due preferisci? A.C: Penso che siano due cose entrambi spettacolari. Vedere un bel video fa sempre piacere, ma il brivido che si ha quando si fotografa è inimitabile. S.C: Oggi molte persone comprano una macchina fotografica e da quel giorno si sentono fotografi. Cosa secondo te fa di una persona un vero fotografo? Ti senti un fotografo? A.C: Si, ognuno ad oggi può essere fotografo e sfornare ottime foto. Secondo me si può definire un vero fotografo colui che mette nella fotografia

S.C: Today many people buy a camera and from that day they feel photographers. What do you think makes a person a real photographer? Do you feel a photographer? A.C: Yes, now everyone can be a photographer and shoots out great photos. In my opinion you can define a real photographer who puts all his passion in photography and capacity. I suspect that what do a good photo is the person behind the camera, not the camera. Sincerely yes, I am a photographer, as long as I can take good photos I feel in peace with myself and at same time satisfied.

tutta la propria passione e capacità. Sono dell’idea che una buona foto la fa chi sta dietro la macchina fotografica, non la macchina fotografica. Sinceramene si, mi sento un fotografo, visto che quando riesco a fare buone foto mi sento in pace con me stesso e allo stesso tempo soddisfatto. S.C: Progetti futuri? A.C: Per le vacanze di Pasqua andrò a trovare mio fratello il California, per fare un break prima dell’esame di maturità.

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S.C: Future projects? A.C: For the Easter holiday I’m going to find my brother California, to take a break before the exam.


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mini simmons / eta model black magic surfboards

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egli ultimi anni stiamo vivendo un vero e proprio flashback, un ritorno alle vecchie forme, agli shapes di una volta reinterpretati in chiave moderna. Basta guardare le tavole sotto braccio della gente, per capire che la tavoletta con le sue forme snelle, non è più lo shape per antonomasia. I cosiddetti “retrò”; i Fish Twinny, Quadfish, Bonzer, Mini Simmons, Singlefin, Egg, ecc. Shapes diversi, susseguitesi nel tempo, ritornano in questa che possiamo chiamare “bolla temporale” della surf-design nostrana. La crescente domanda di queste “nuove vecchie tavole”, ha sicuramente portato una ventata d’aria fresca nelle nostre shaping rooms, permettendo così ai nostri artigiani di creare qualcosa di diverso della solita tavoletta, consci del fatto che adesso il mercato sia di più ampie vedute. Come un giocatore di golf sceglie attentamente la mazza appropriata a seconda del tiro da effettuare, così adesso anche noi, allo stesso modo famosi per il nostro proverbiale sangue freddo davanti ad un set di onde, sceglieremo con “calma” la tavola più adatta per quel tipo d’ onda! Ed è nelle situazioni in cui le onde si presentano un po fiacche che scelgo di utilizzare la mia tavola per così dire classica. Mini Simmons Black Magic Eta Model: 5.0 – 21 ½ – 2 5/8.

COME È FATTA:

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S I M M O N S / E T A MODEL BLACK MAGIC S U R F B O A R D S RECENSIONE A CURA DI FEDERICO TENERINI. Photo: Marco Petracci Rider: Federico Tenerini Txt: Federico Tenerini

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n recent years, we are living a real flashback, a return to old shape, the shapes of the past reinterpreted in a modern key. Just look at the boards of the people under his arm, to understand that the short board with its elegant form, is not the only one anymore. The so-called “retrò”, the Twinny Fish, Quadfish, Bonzer, Mini Simmons, Singlefin, egg, etc. Different shapes, following one another in time, back to this that we can call “time bubble” of our local surf design. The growing demand for these “new old boards”, has certainly brought a breath of fresh air in our shaping rooms, allowing our artisans to create something different than the usual boards, conscious of the fact that now the market is of larger views. As a golf player chooses carefully the appropriate bat to make the shot, we, famous for our proverbial cold blood in front of a set of waves, we’ll choose easily the board more suitable for that kind of wave! And it’s in those situations where the waves are a bit weak hat i choose to use my let say “classic board”. Mini Simmons Black Magic Eta Model: 5.0 – 21 ½ – 2 5/8.

biamo optato per lo step-deck, ovvero un cambio repentino di volume dal centro ai bordi, raccordati in maniera più squadrata, in modo tale da avere, sia un bel volume nel mezzo, sia un bordo abbastanza sottile che più facilmente entri nella acqua. Lo step-deck inizia a ¾ della tavola e corre giù fino alla poppa. Sul tail ho preferito un volume molto più contenuto, vi spiego perché; purtroppo non riesco a spingere molto sulla gamba dietro, soprattutto nel bottom turn, quindi ho pensato che con meno volume dietro, avrei avuto maggiore governabilità della parte posteriore. Per quanto riguarda le pinne, ho detto ad Antonio di mettere le più grandi che avesse, proprio perché mi piace fare delle belle curve, di conseguenza ho bisogno di pinne molto grandi per evitare che la tavola vada in spin-out. Con le pinne di questa dimensione mi sono garantito un margine di errore più grande, così posso spingere senza aver paura di perdere aderenza. Nel bottom un leggero single concave che arriva fino a ¾ della tavola!

(black magic shaper) I developed this board according to my needs, taking inspiration from a californian shape tried on our waves. Leaving more or less the outline and shape of the mini s classical stern, I played with volumes. I like very fast and powerful curves, to cut the side of wave, so I wanted an edge thin enough that would allow a more easy turn, while maintaining a central volume to guarantee excellent flotation, therefore we opted for the step-deck, or a sudden change of volume from the center to the edges, connected in a more squared way, as to have both a nice volume in the middle, and an edge thin enough that more easily enters into the water. The step-deck starts to ¾ of the board and runs down to the stern. On the tail I preferred a smaller volume, I’m going to explain why, unfortunately I can not push hard on the back leg, especially in the bottom turn, so I thought that having less volume behind it, would facilitated the governance of the back. As regards fins, I said Antonio to put the biggest he had, just because I like nice curves, so I need very large fins to not let the board going into spinout. With the fins of this size I guaranteed myself a larger margin of error, so i can push without fear of losing grip. In a slight single concave bottom that goes up to ¾ of the table!

HOW IT GOES:

Instead of saying what kind of wave this board is indicated for, I simplify my life by telling you what kind of wave i like to surf! I tried it on the meter cable, it goes not well, the bottom is very difficult and the edge tends to embed very easily on the wave’s side, well being so broad and flat it should be expected! I had to wait a while to find its optimal condition, up to that moment I had lavished much, indeed, to say the truth I was a little disappointed! A wave wall with landslide and slope soft is what you need to hear this board the best. In the first wave did not underHOW IT’S MADE: stand much, the board did not Together with Antonio Aguirre seem to want to get on plane.

Insieme ad Antonio Aguirre (shaper Black Magic Surfboards) ho sviluppato questa tavola a seconda delle mie esigenze, prendendo spunto da uno shape Californiano provato sulle nostre secche. Lasciando più o meno l’outline e la forma della poppa classiche del Mini Simmons, sono andato a giocare sui volumi. Mi piacciono le curve molto veloci e potenti, tagliando tutto il fianco dell’onda, quindi volevo un bordo abbastanza sottile, che permettesse un’entrata in curva più facilitata, mantenendo però un volume COME VA: centrale che garantisse un ot- Invece di dire per quale tipo di timo galleggiamento, così ab- onda questa tavola è indicata,

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mini simmons / eta model black magic surfboards

mi semplifico la vita dicendovi su quale tipo di onda mi piace surfarla! L’ho provata sul metro cavo, non è andata benissimo, il bottom risulta molto difficoltoso ed in parete il bordo tende a piantarsi molto facilmente, beh essendo così larga e piatta c’era da aspettarselo! Ho dovuto aspettare un po’ prima di trovare la sua condizione ottimale, fino a quel momento non mi aveva esaltato molto, anzi a dir la verità ero un po deluso! Un’onda con parete franosa e pendenza morbida è ciò che ci vuole per sentire questa tavola al meglio. Nelle prime onde non ci capivo molto, la tavola sembrava non voler entrare in planata. La colpa ovviamente era mia che volevo surfarla come una tavoletta, niente di più sbagliato, va lasciata correre, una sensazione favolosa, che mi ricorda quella della neve fresca! E’ molto più veloce di quanto pensassi ed in curva è strepitosa, i bordi e le pinne fanno molto bene il loro lavoro. La sensazione di scivolamento data da questo tipo di tavola è davvero appagante, un glide favoloso! Una volta mandata in planata vi assicuro che ci si possono azzardare anche off the lip degni della più agile delle tavolette, ma ovviamente la morte sua sono i curves a tutta birra, non c’ è niente di meglio! Lo spostamento di peso sulla tavola è essenziale, funge un po’ da acceleratore, basterà scaricare il peso sul piede davanti perché la tavola acceleri nuovamente, divertentissimo!

COSA CAMBIEREI:

Diminuirei ancora un po i volumi sia sul tail che sui bordi. Il bottom della tavola sarei curioso di provarlo del tutto piatto, magari con un concave solo tra le pinne e vedere cosa cambia.

CURIOSITÀ; STORIA DEL MINI SIMMONS.

Come classifichereste un modello di tavola creato solo nel vicino 2006? Di certo non la si potrebbe considerare una retrò board, vero? Perché è proprio del Mini Simmons che stiamo parlando, uno shape molto moderno ma da tutti etichettato come “vintage” o “old school”

Of course was my guilt that I wanted to surf it as a shortboard, nothing more wrong, you should let it run, a fabulous feeling, that reminds me the fresh snow! And much faster than I thought and amazing on curves, the edges and the fins are right. The feeling of slipping date from this kind of board is really satisfying, a glide fabulous! I assure you that you can also venture off the lip worthy of the most agile board, but obviously it’s perfect on full speed curves, there is nothing better! The shift of weight on the table is essential, acts a bit as a throttle, just take the weight off the foot in front of the board because accelerates again, fun!

e allora come mai questa inappropriata classificazione, se tale modello in realtà risulta essere così fresco? Siamo a fine anni 40 inizio 50 quando il famigerato surfista Bob Simmons applica studi matematici, idrodinamica e tecnologia aerea alla board designs. Il risultato di tali studi fu un 9 piedi twin fins dalla poppa molto larga e squadrata con i bordi molto paralleli fino in poppa, creata appositamente per il suo amico John Elwell, regalata poi alla sua fidanzata, era il 1949. Sfortunatamente Bob Simmons morì poco dopo nel 1954 alla giovane età di 35 anni, proprio facendo surf. Molti anni dopo nel 2001, Elwell commissionò ad un rispettato shaper californiano Joe Bauguess il restaurò di quella vecchia tavola: “ci volle un mese intero di lavoro per riportare quel malconcio pezzo

WHAT WOULD CHANGE:

I would put less volume on both the tail that on the edges. I’d be curious to try it completely flat, perhaps with only a concave

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between the fins and see how it changes.

CURIOSITY, HISTORY OF THE MINI SIMMONS.

How do you classify a model of board created only in 2006? Certainly you might not consider a retro board, right? Because it’s the Mini Simmons we’re talking about a shape very modern but labeled as “vintage” or “old school” by everybody and then how come this inappropriate classification, if this model actually turns out to be so cool? We are in late 40 early 50 when the famous surfer Bob Simmons applies mathematical studies, hydrodynamics and aircraft technology to the board designs. The result of these studies was a 9-foot twin fins from the stern very large and very square with the edges parallel to downwind, created specially for his friend


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di legno alle sue forme originali”, racconta Joe. La tavola ebbe successo, infatti molti furono gli ordini per delle repliche in balsa e resina. Un giorno, arrivò nel negozio di Joe un certo Richard Kenvin, interessato proprio ad una replica del 9 piedi di Elwell fatto da Simmons, dicendo che l’avrebbe surfata nel suo surf movie con l’intento di raccontare la vita del vecchio shaper scomparso prematuramente, Hydrodynamica era il titolo del video. A quel punto Elwell, che adorava raccontare storie, disse che al tempo Simmons creò un ulteriore shape, una tavola di 6 piedi. Kenvin incuriosito, commissionò a Bauguess la realizzazione di tale prototipo in stile Simmons. Ma nessuno sapeva con precisione come

quella tavola fosse stata ideata da Bob tanti anni fa, c’ era solo la consapevolezza che fosse più larga e più corta delle altre tavole dell’ epoca. Bouguess dopo averci riflettuto non poco, non fece altro che levare dal centro della ormai consolidata 9 piedi di Simmon, quei tre piedi che avrebbero dato vita ad uno shape che subito fu apprezzatissimo da Kenvin e da tutti gli altri surfisti che la provarono, era il 2006, anno che segnò la nascita del Mini Simmons!

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John Elwell, then donated to his girlfriend, it was 1949. Unfortunately Bob Simmons died shortly after in 1954 at the age of 35 years, just surfing. Many years later in 2001, Elwell commissioned a respected Californian Joe Bauguess shaper that restored the old board: “It took a full month of work to restore the battered piece of wood to its original,” says Joe. The board was successful, in fact there were many orders for replicas in balsa and resin. One day, a certain Richard Kenvin, came into the Joe’s shop interested to own a replica of 9 feet Elwell made by Simmons, saying that he would riding it in his surf movie with the intention of telling the life of the shapers died prematurely, Hydrodynamica was the title of

the video. At that point Elwell, who loved to tell stories, said that at the time Simmons created another shape, a table of 6 feet. Kenvin curious, Bauguess commissioned the construction of this prototype. But no one knew exactly how the board was made by Bob many years before, there was only the knowledge that was wider and shorter than the other boards of the time. Bouguess after thinking about it more and more, he just takes away from the center of the well established Simmon’s 9 feet, three feet those that would give rise to a shape that was immediately appreciated by Kenvin and all the other surfers that tried it, was the 2006, the year that marked the birth of the Mini Simmons!


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MAROCCO 2013 + Simone Giannini + IVAN TROVALUSCI E SIMONE GIANNINI CI RACCONTANO IL LORO VIAGGIO IN MAROCCO.

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on Simone e qualche amico, abbiamo deciso di passare una settimana in Marocco, precisamente a Tagahzout a nord di Agadir, lontano dalle fredde mareggiate invernali Mediterranee. Ci siamo stabiliti in una piccola casa a ridosso della spiaggia, con una bella vista sul famoso spot di Anchor Point, immergendoci in pieno nella popolazione locale e sfruttando le due grosse swell da N/W, godendo di una buona settimana di onde di grossa misura. Guardare, stupiti, queste grosse onde srotolarsi perfettamente per centinaia di metri è stata una bellissima emozione che ricorderemo nel tempo. Spostandoci da uno spot all’altro, abbiamo avuto l’opportunità di osservare un’affascinante paesaggio pieno di colori e sfruttando, con fortuna, la forte influenza della marea, siamo sempre riusciti a surfare. Simone a volte è riuscito a usare anche il suo long oltre che la tavoletta ed il divertimento non è mancato. Spesso ci siamo soffermati a guardare surfisti più bravi di noi cavalcare delle onde che sinceramente non avevamo mai visto dal vivo e vi assicuro che il solo vederli mi faceva accapponare la pelle.

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e decided to spend a week in Morocco with Simone and some friends, exactly in Tagahzout north of Agadir, far away from Mediterranean cold winter swells. We established in a small house near the beach, with a nice view on famous spot Anchor Point, joining local population and taking advantage

Vivere il Marocco è stata una sensazione unica e indimenticabile, sicuramente da rifare e da consigliare a chi ancora non abbia avuto la fortuna di visitarlo e viverlo. Per chiunque volesse informarsi su questi posti vi consiglio di visitare www.surfcamp.it per trovare la migliore offerta e il miglior alloggio.

Photo: Ivan Trovalusci Rider: Simone Giannini Txt: Ivan Trovalusci

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of the two big swells from N/W, enjoying of a nice week of big waves. It was a wonderful emotion to see amazed, these big waves unrolling perfectly for hundred yards, it’s something that we will ever remember. Moving from a spot to another, we had the opportunity to observe a landscape full of colors and exploiting, fortunately, the strong tide’s influence, we ‘re always able to surf. Simone used also his longboard sometimes, as well as the shortboard. We had lot of fun. We stopped often to see surfer greater than we are to ride waves that, to be honest, we’d never seen before live, and I can assure you that has been strong to see them. Living Morocco has been a singular and unforgettable sensation, to do it again for sure, and to recommended to who has unfortunately not yet visits and lives it. For any further information on these places I can advice you to visit www.surfcamp.it to find the best offer and the best accommodation.


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i svegli alle 6 di mattina, con gli occhi semi chiusi, dai un occhio alle webcam, non hai dormito tutta la notte per l’ansia di sapere come sarebbe stato il mare, e, puntualmente c’è vento. La mareggiata non è ancora entrata o magari non entrerà mai. Con queste premesse non so quante persone coltiverebbero la passione che unisce uno come me e le persone che praticano questo sport qui in Puglia. Eppure “noi” ci mettiamo tutta la dedizione possibile e arriviamo a sfiorare la follia, entrando in mare quando le condizioni sono al limite del praticabile o quando la colonnina di mercurio scende fino a toccare temperature a rischio assideramento. Nonostante il surf non sia uno sport facile da praticare qui, la sua diffusione sta prendendo piede. Purtroppo non essendoci una grande cultura di questo tipo di attività, non è difficile doversi ritrovare in line up in compagnia di persone che non hanno ancora afferrato l’ordine e le regole che accompagnano la pratica di questo sport, ma credo che col tempo si rivelerà necessaria l’adozione di queste ultime portando più unione nella comunità surfistica dentro e fuori dall’acqua, magari trasformandoci non solo in persone accomunate dalla stessa passione, ma anche in amici. Le giornate epiche, o comunque degne di nota, qui si contano sulla punta delle dita, e forse questo è uno dei motivi per cui le persone che vengono attirate da questo sport sono tendenzialmente più grandi, infatti credo di essere uno tra i più giovani praticanti, il che, a 23 anni, credo sia paradossale, ma quasi scontato, visto che solo ora si sta iniziando a vedere un’ apertura più massiccia da parte dei Pugliesi verso gli sport da tavola in generale, questo spero che porti un ricambio generazionale in modo da vedere anche i più giovani sulle line up.

DIARIO DI BORDO DI UN GIOVANE SURFISTA PUGLIESE.

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ake up at 6 a.m., still sleeping get a look to the webcams, even if you hadn’t sleep all night long cause of the anxiety of knowing how will be the conditions of the sea, unfortunately it’s windy, the swell hadn’t arrived yet, or it will be not arriving at all. On this premise i really don’t know how many people could get interested in growing this passion that joins me and the people that practice this sport here in Puglia, but “we” are dedicating most of ourselves, getting even crazy, going surfing when the conditions are kinda stormy or when temperatures are getting freezing. Even if it’s a sport not simple to practice, its diffusion is growing, but unfortunately here we hadn’t any culture of this kind of sports for such a long time, so it’s not difficult to find yourself in the line up near to surfers that don’t care so much of rules and order of this sport, but my hope it’s to see in time that the adoption of them would be necessary, creating more joining between us, transforming us not just in surfers, but also in friends. Epic conditions here are just events that happen few times, and probably this is one of the reasons why people attracted by this sport are mostly older ones, and thinking that i am one of the youngest surfers at 23 years old, i think it’s paradoxical, but quite obvious, just because now the mind aperture of people here is going further to board sports cultures, thing that i hope would be attracting more kids and groms on the line ups.

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A cura di Giammario Corsi


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S.C: Matteo Fabbri. Nato e cresciuto? M.F: Nato a Rimini 2 Marzo 1989, cresciuto a Riccione ridente cittadina sulla riviera romagnola, dove d’estate si può fare di tutto tranne il surf, purtroppo. Mi ritengo molto fortunato, in quanto la mia famiglia possiede uno stabilimento balneare proprio davanti alle secche migliori di tutta Riccione, cioè lato nord del porto, lo spot secondo me numero uno di tutta la riviera. Qui vi è la sede del mitico Monkey surf club fondato nell’estate del 1995 da mio padre, windsurfista dei primi anni ’70 e dai pionieri del surf Riccionese, i quali mi presero e mi buttarono letteralmente in acqua. D’inverno studio Architettura, concedendomi delle ampie pause per poter andare a surfare all’estero, mentre passo la stagione estiva lavorando dai miei come bagnino quindi sono sempre il primo ad entrare in acqua e l’ultimo ad uscire. S.C: Quiver. M.F: Penso di avere tra garage al mare e cantina a casa una cosa tipo una decina di tavole tra vecchie e nuove, ma le mie preferite sono: Infinity classic 9’2 x 23 x 3 longboard classicone fantastico con bordi 50/50; Infinity competitor 9’0 x 22 ½ x 2 ¼ una short travestita da long, che ti permette di fare di tutto; Al Merrick rookie 6’0 x 18 ¼ x 2 1/8 short vera e propria; Al Merrick Gravy 5’7 x 19 ½ x 2 7/16 gran bella tavola, velocissima; Infinity tombstone 5’4 x 21 ½ x 2 ¾ il mio mini simmons, bellissimo e divertentissimo ti regala delle emozioni indescrivibili; e una specie di alaia fatta in casa. Adesso sto aspettando l’arrivo di altri 2 long e un altro bel mini simmons tutti Infinity surfboards e mi sto costruendo un paio di hand plant, e qualche fin less, per non sbagliare. S.C: La prima volta su una tavola non si scorda mai. Cosa ti ricordi tu? M.F: Penso proprio che ero destinato a scivolare su una tavola, tra mio padre e i ragazzi del Monkey che si buttavano proprio davanti al mio stabilimen-

IN QUESTO SERVIZIO CERCHEREMO DI CONOSCERE MEGLIO UNO DEI SURFER PIÙ STILOSI DELLA COSTA ADRIATICA CON UN INTERVISTA ESCLUSIVA REALIZZATA DAL NOSTRO STAFF. Photo: Courtesy Matteo Fabbri Rider: Matteo Fabbri Txt: SurfCulture Group

S.C: Matteo Fabbri. Born and grown up? M.F: He was born in Rimini on March 2nd 1989 and has grown up in Riccione, a nice city on the Adriatic coast, during the summer you can do everything but not surf, unfortunately. I feel lucky, because my family has a bathhouse just in front of the best reefs of Riccione, that is on the North side of the port., for me the best spot on that coast.Here you can find the legendary Monky surf club founded on Summer 1995 by my father, a windsurfer in early ‘70 and by the pioneers of Riccione’s surf, which push me in the water. I study Architecture during winter, taking long break to have surf in foreign countries, but i spend summertime working for my parents as bay watcher, therefore i’m always the first one get in to the water and last to get out. S.C: Quiver. M.F: between the garage on the sea and home cellar, i think i should have something like ten boards some new, some old, but my favorites are: Infinity classic 9’2x23x3 a fantastic real classic longboard with 50/50 edges, Infinity competitor 9’0x 22 ½ x 2 ¼ a short that seems a long that allows you to do anything, Al Merrick rookie 6’0

to era solo questione di tempo, infatti arrivò l’estate del’96 dopo aver fatto un paio di stagioni giocando con gli amici tra le onde con i primi body in polistirolo, mio padre, che aveva esperienza nelle costruzioni delle tavole da windsurf, mi costruì la mia prima tavola da surf, perfetta per imparare. Da li poi... iniziò tutto. S.C: Bodyboard, Longboard, Shortboard. Quale di questi ti si addice meglio? E perchè? M.F: L’aspetto più bello del mare e che ti puoi divertire e provare emozioni fantastiche con qualsiasi tipo di tavola, ma anche senza nessun attrezzo, solo te e il grande blu. Mi fa impazzire cambiare tipo di tavola in continuazione, provare nuovi shape e così via, mi stimolano sempre a cambiare il mio stile e l’approccio alle onde e quando poi torni alla tue, diciamo solite tavole, ti senti più ricco di esperienza e con delle strane sensazioni e ti accorgi di dettagli mai notati prima. Penso però che la tavola che mi si addice meglio sia il longboard in generale, sia quello classico, che quello moderno, sia per ragioni di pecunia di onde e poi perché mi permette di assaporare a pieno l’onda facendomi godere in ogni suo momento, da quando la vedi

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x 18 ¼ x 2 1/8 a real short board, Al Merrick Gravy 5’7 x 19 ½ x 27/16 very nice board, very fast, Infinity tombstone 5’4 x 21 ½ x 2 ¾ my mini simmons, smart and funny it gives incredible emotions, a a kind of Alaia home made. Now i’m waiting the arrival of other 2 longs and one more mini Simmons, all infinity surfboards, and i’m shaping a couple of hand plant and some fin less, to make no mistake. S.C: It’s impossible to forget first time on board. What you remember? M.F: I think that my destiny was to slide on a board, with my father and the Monkeys that get in water just in front of my bathhouse, it was just time, in fact summer ‘86 came, after spender a couple of season playing with friends between waves and with first bodyboards in polystirol made by my father, that was an expert in realizing windsurf boards, he shaped my first surfboard, perfect to learn to surf. Everything started from this moment on... S.C: Bodyboard, longboard, Shortboard. Which is better for you? Why? M.F: The most beautiful aspect of the see is that you can have fun a feel strong emotions with any kind of boards, but also without nothing, just you and the huge blu. I love the fact that i can change shapes all the time, the possibility to try some new shapes and so on, they stimulate me to change my style, and the kind of approach with waves and when you come back to your usual boards, you feel more expert and with strange feelings and you reach new details that you never seen before...I think that the best board for me is the longboard in general, both the classic and the modern, ‘cause they’re better for small weaves, and because i can really feel the weave and i enjoy in every moment...from the moment that you first see it to the moment that you paddle for it to the line up again. S.C: Competitions and sponsor are often in contrast with real surf’s spirit. What do you think about it? M.F: I think that surf’s spirit doesn’t need of competitions


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arrivare a quando ti trovi a remare di nuovo verso la line up. S.C: Bodyboard, Longboard, Shortboard. Quale di questi ti si addice meglio? E perchè? M.F: L’aspetto più bello del mare e che ti puoi divertire e provare emozioni fantastiche con qualsiasi tipo di tavola, ma anche senza nessun attrezzo, solo te e il grande blu. Mi fa impazzire cambiare tipo di tavola in continuazione, provare nuovi shape e così via, mi stimolano sempre a cambiare il mio stile e l’approccio alle onde e quando poi torni alla tue, diciamo solite tavole, ti senti più ricco di esperienza e con delle strane sensazioni e ti accorgi di dettagli mai notati prima. Penso però che la tavola che mi si addice meglio sia il longboard in generale, sia quello classico, che quello moderno, sia per ragioni di pecunia di onde e poi perché mi permette di assaporare a pieno l’onda facendomi godere in ogni suo momento, da quando la vedi arrivare a quando ti trovi a remare di nuovo verso la line up. S.C: Competizioni e sponsor spesso non si addicono al vero spirito del surf. Tu cosa ne pensi? M.F: Penso che il vero spirito del surf non abbia bisogno ne di competizioni ne di conseguenza di sponsor; ma nel mio caso, parlando di competizioni mi viene in mente il motivo per cui ho partecipato al mio primo contest, il King of Grommets a Viareggio nell’estate 2003. Di solito durante la stagione estiva la mia famiglia è occupata, e anche allora non avrebbe mai avuto il modo di portarmi a surfare sulla costa ovest durante le mareggiate, decisi quindi di iscrivermi al contest, costringendoli così a portarmi sulle onde della Versilia per la prima volta. Da quella volta utilizzai sempre queste tattica per spostarmi lungo tutto lo stivale, e notai che vi era un mondo surfistico fantastico, pieno di ragazzi della mia età che si divertivano e surfavano molto molto bene. S.C: Il surf trip in cui hai avuto più paura di prendere qualche onda? M.F: L’ultima volta che ho avu-

or sponsor in consequence; but for what about me, talking about competitions, i just think to the reason why i took part to my first contest, the King of Grommets, in Viareggio during summer 2003. Usually in summer my family is really busy, today as it was once and they would never had the possibility to bring me to the West coast during swells, so i decided to participate to the contest, forcing them to bring me to Versilia’s waves for the first time. Since that time, i always used this tactics to move all long the Boot, and i saw that there was a fantastic surf world, full of guys of same age of me, having fun and surfing really really good. I think this is a basic aspect of competitions: what attract me most, coming from a region with few weaves and surfers with not so much experience (surf was not much known and practiced), the contest was the only way to put yourself in comparison and get better your surf, creating new interests and opportunities. Of course you can reach new friendships with fantastic people sharing with you this wonderful sport that surf is. There fore i see competitions as a way to surf some unknown waves with old and new friends,

to paura, penso sia stato l’inverno del 2007 a Fuerteventura, a Hierro, c’era una grossa swell penso intorno hai 3/4 metri, mi ricordo che sono entrato in acqua con Alessandro Rigliaco, e una volta arrivato sulla line up, mi fece strano il fatto che vi era nessuno sul picco e quelle poche persone che erano in acqua avevano tavole un po’ più lunghe del normale e stavano stranamente a fianco del solito picco; all’arrivo del primo set capii subito il perché! Io avevo una 6’1 e ricordo che in 2 ore, penso di aver preso a malapena 5 onde… Ultimamente però mi piace buttarmi con mare grosso con il long, trovandomi spesso ad essere l’unico longboarder sulla line up, infatti torno molto frequentemente a casa dai miei viaggi con più pezzi di long nella sacca! S.C: Cosa significa “surfare in Adriatico”, pregi e difetti. M.F: Surfare in Adriatico. Bellissimo! Forse l’unico pregio che può avere e che a volte puoi surfare da solo! A parte gli scherzi, surfare in Adriatico è un’agonia, a volte somiglia ad una tortura, quando le previsioni mettono belle condizioni, e vai a dormire bello carico, e ti svegli l’indomani e ti rendi conto che è l’ennesimo pacco li si che soffri. Surfare con la

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having fun almost every time, and feeling sensation that who doesn’t surf would ever know. I don’t think that’s could be in contrast with real spirit of surf. S.C: Which is the surf trip that you had most been afraid to catch some weaves? M.F: Last time that i was afraid, i think is in Hierro, Fuerteventura winter 2007, there was a huge swell, i think could be around 3 o 4 meters, i remember that i was getting’ in water with Alessandro Rigliaco, and once i was on the line up, something strange was that there was nobody on the peak, ad few people were in water with boards a little bit more longer than normal, and all of them were strangely at the side of the peak, when first set came, i immediately understood why! I had a stunted 6’1 an i remember that i caught in 2 hours something like 5 weaves...But lately i like get in with very big see and the long, i’m always the only one with a long on the line up, that’s why usually i come back from my surf trip with los of longbaords pieces in the bag! S.C: What does “surfing in Adriatic sea” mean? Strengths and weaknesses. M.F: Surfing in Adriatic sea is wonderful! Hahaha maybe! Maybe the only strength is that


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Bora attiva a volte somiglia più al rafting che a una session di surf. Ma ci sono, per fortuna, quelle rare giornate quando lo scirocco pompa dal sud dell’Adriatico, e un vento caldo da terra ti scalda, e vedi srotolare da vanti a casa tua barre perfette e infinite, tutti i tuoi amici che mollano tutto per correre in acqua, quelle sono le giornate dove non vorrei essere da nessuna parte che non al porto di Riccione. S.C: Come mai, molti sur fisti dell’Adriatico, spesso dicono “POWER”? M.F: Questa si che è una domanda power! Noi surfisti della riviera siamo stati tutti quanti contagiati dal fantastico Presidente con la “P” maiuscola, del Monkey surf club, il grande Andrea “President” Tordi che come un virus ha contagiato prima tutti noi surfisti di Riccione, fin da quando ho iniziato a surfare lo sentivo urlare questa parola in acqua all’arrivo di ogni set, e pian pianino tutta la

many times you can surf alone. Anyway surfing in Adriatic sea is an agony, and sometimes looks like a torture, when the weather forecast are good, and you go to sleep nervous, and the morning after you realize that it’s just one more illusion, and there you suffer. Surfing with active Bora sometime seems to me more rafting then a surf’s session. But there’s some lucky days when Scirocco breaths from south, and hot wind warms you, and you can see from home never ending and perfect barrels, your friends all leave everything to get in water. Those are days that i would never be in any other place but in Riccione’s port. S.C: Some surfers from Adriatic frequently use the world POWER, why? M.F: That’s for sure a Power question! We from Adriatic side have been infected to the fantastic President with capital P, of the Monkey surf club, the great Andrea “President” Tordi, as

riviera e non solo, addirittura dei nostri amici in California spesso usano questa affermazione di gioia e esaltazione sia dentro che fuori dall’acqua. Power è come la piadina, tutti noi lo urliamo e tutti noi c’è la mangiamo! Penso che se non fosse per Andrea dalle nostre parti non ci sarebbero “tutti questi matti che vanno con il surf”. Power President. S.C: Ringrazia chi vuoi. M.F: Vorrei ringraziare tutti quelli che hanno letto tutte le mie stupidate; spero di non avervi annoiato troppo. Ringrazio poi la mia fantastica famiglia, senza la quale non avrei potuto fare nulla, i miei super amici che mi supportano/sopportano sempre, i ragazzi del Monkey surf club (i migliori) e i miei sponsor: Billabong in particolare Massimo e Alessio, Von Zipper, Infinity surfboards, Sandy (Blkvan.it) e Cavour del mitico Surf Paradise di Riccione. Grazie mille a tutti, ci vediamo presto in acqua. Power.

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a virus he infected first every Riccione’s surfers, since i began to surf i heard this word from him in water when the set was coming, then all the coast, think that some friends of us in California use often this affirmation of joy and exaltation inside and outside water. Power is like Piadina, everyone of us scream and everyone of us eat it! I think that if it was not for Andrea, we would not have so many mad surfing. Power President. S.C: Thanks who you wants. M.F: Thanks to all the guys reading all my nonsense things, i hope to not bored you much. Thanks my fantastic Family, without i couldn’t do nothing, my super friends always supporting me, the Monky surf club’s guys (the best), my sponsor: Billabong, especially Massimo and Alessio, Von Zipper, Infinity surfboards, Sandi (Blkyan.it) and Cavour from mythic Surf Paradise in Riccione. Thanks everybody, se you soon in water. Power.


UN VIAGGIO ALLA SCOPERTA DI VECCHIE AMICIZIE, PERSONAGGI, ONDE E LOCATIONS DELLA COSTA NORD SARDA. Photo: SurfCulture Group Riders: Giovanni Cossu – Davide Dettori Paolo Rocca. Txt: SurfCulture Group

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i inizia sempre così: Biglietto nave online, telefonata di rito, controllo delle previsioni meteo e non ci resta che partire. Piu o meno la prassi di ogni nostro viaggio, come molti dei vostri, è sempre la stessa. Quello che cambia è il posto, le onde, gli amici che ci aspettano a destinazione e gli anni di surf sulle spalle. Ad aspettarci nell’isola più conosciuta dai surfer di mezza Europa, “I ragazzi selvaggi”. La parola “selvaggi”, ci viene subito in mente quando pensiamo ai nostri fratelli di sangue del Nord Sardegna, i personaggi di questo nostro viaggio. Da quando abbiamo iniziato a surfare sono sempre stati lì, al nostro fianco, ad ogni avventura vissuta in Sardegna, durante contest e surf trip lungo la costa nord di questa isola che ci fa sempre sognare. Non pensiate che per selvaggi intendiamo dei feroci aborigeni taglia teste cannibali, anzi, l’accoglienza che riescono a darci è sempre una delle più calorose. Compagni di viaggio ideali, sanno quando e come muoversi per surfare le migliori onde e, una cosa che ci fa impazzire, non hanno fretta, non sono dei poveri affamati di onde come noi e molti surfers delle coste della Penisola o come dicono loro “del conti-

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nente”. La parola “selvaggio” è legata ai luoghi incontaminati dove hanno la fortuna di surfare. Poche persone, onde di qualità e una natura sempre più rara nel Mediterraneo. Si muovono in branco, come i lupi, sono sempre in contatto telefonico come la coppia più innamorata di qualche telefilm e sanno apprezzare il surf puro più di ogni altro surfers Mediterraneo, perché i media, le aziende e tutto il resto non sono così presenti come in altre regioni Italiane influenzando e modificando i loro rapporti. Qualche volta, si lamentano di questa mancanza, ma a nostro avviso è un bene per loro, poiché riescono ancora ad apprezzare questo sport come dovrebbero viverlo tutti, immersi nel mare, con il vento, il sole, le spiagge, gli amici e la natura da far da contorno, senza troppi loghi sulle tavole e troppi fotografi pronti a scannarsi per lo scatto del giorno.

aiting for us, in the most famous island for the surfers of Europe, “the wild boys”. Wild word comes in to our mind when we think about our blood brothers from North Sardinia, the characters of this trip. Since the moment that we began to surf, they where there, on our side, in every adventure lived in that place, during contest and surf trip to the North coast of this dreaming island. Same beginning always: the ferry ticket online, a usual phone call, a check to weather forecast, we just have to start the trip. Almost the same routine of any our travel, as well as your once, it’s always the same thing. What changes is the place, the weaves, the friends that are waiting for us at the destination, and the years surfing. You don’t have to figured out that we are talking about savage aborigines cuttin’ heads and cannibals, infact their welcome is always one of the warmest. Ideals traveling companions, they know ferfectly when and how going to surf the best waves and, something that makes us crazy, they don’t have hurry, the’re not hungry of waves like us and many other surfers from Peninsula’s coasts, or how they call “mainland”. The word “wild” is connect to

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the uncontaminated places where they are lucky to surf. Few people, quality waves, and wild nature, actually something rare in the Mediteranean. They move in packs, as wolfs, they are always in phone contact like a couple of lovers from a tv series and they appreciate the real pure surf most of any other mediterranean surfer, cause media, companies, and the rest are not so present as in others italian regions influencing and changing their relationships. Sometimes they complain this missing, but for us it’s something good, couse they’re able to appreciate this sport, in the way that anybody would do, dive in the sea, with wind, with sun, the beaches, the friends and the surrounding nature, without many logos on the boards and without many photographers ready to catch the shoot of the day.


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Era qualche anno che non scendevamo in Sardegna ed è stato surreale vedere quanto nessuno di loro sia cambiato fisicamente, è come se il tempo si fosse fermato, è come se l’acqua del mare Sardo fosse una fonte dei eterna giovinezza per loro, a noi è sembrata sempre salata e limpida come ogni volta. Lillo, il cane di Paolo Rocca, nostro salvatore che ci ha accolto nella sua dimora, è l’eccezione che conferma la regola. Di solito si dice che il cane prende dal padrone, ma Lilluzzo, non ha preso niente da Paolino, è schizzato come una trottola, mentre il suo padrone è il tipo più rilassato che abbiamo mai conosciuto, basta solo sentirlo parlare. Giovanni Cossu ha sempre il pallino per le auto da corsa anche se le cose nella sua vita sono cambiate, ora ha un negozio di abbigliamento in centro a Sassari e deve far tornare i conti tutti i mesi, ma la sua passione per le onde e la musica è ancora forte e presente. Antonio Muglia forse è quello che ci ha dato più l’impressio-

ne di un padre di famiglia che tiene a bada i figli nel caos più totale, naturalmente i figli sono i suoi compagni di avventure, e giustamente dedica il tempo al surf e alla fotografia solo quando le condizioni sono buone, è sempre stato un buon intenditore. Davide Dettori è sempre il solito, sorridente e a tratti pensieroso, non abbiamo mai capito cosa gli gira per la testa, di sicuro però quando entra in acqua si vede che dà il 100% e tutti i suoi pensieri svaniscono. Molti di voi, giovani surfers, probabilmente non conoscerete questi personaggi e questo poco conta, ma se volete scoprire meglio il loro surf e le loro avventure vi consigliamo di visitare le rispettive pagine Facebok, per tutto il resto le foto di questo servizio parlano da sole.

That’re few years tha we didn’t came to Sardinia, and it’s unreal to see how nobody of them changed physically, and how time stopped, it’s as if the Sardinian see is a fountain of eternal youth for them, it seemed for us just salted and clear as always. Lillo, Paolo Rocca’s dog, our saver, (the person the welcomed us in his home), is the exception that proves the rule. Usually the dog is like the owner, but Lilluzzo is not much like Paolino, he is exagitated like a top, instead his owner is the quitest person that we’re ever meet, you just hear him talk! Giovanni Cossu has always had the passion for racing cars, even if things has been changed in his life, actually he has a shop in Sassari city center and he has to make ends meet every month, but his passion for waves and music is still strong inside him. Antonio Muglia is probabily the person that seems to us much a family father that has to take care of the cildren in chaos situations, obviously his children are his adventure companions, and of course he

usually spend his time in surf and photography when the conditions are good, he has always been a good connoisseur. Davide Dettori is always the same person, smiling and thoughtful, we’ve never understand what he has in his head, but for sure when he surfs he gives the 100% and all these thinkings disappear. Lots of you, young surfers, probabily would never heard these characters, and it doesn’t count much, but if you want discover better their surf and their adventures, we advice you to visit our facebook page and for all the rest, the pictures of the article speaks alone.


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n Italia il surf si è diffuso ed è praticato lungo tutte le coste e isole. Una di queste isole, la Sicilia, è un focolare di surfisti nazionali che in questi anni, lontano dai riflettori del panorama Mediterraneo, è cresciuto dando vita a una realtà solida con personaggi pronti a mettersi in gioco per promuovere questo sport e fare della propria passione uno stile di vita. Uno di questi personaggi di cui vogliamo parlarvi è Andrea Pizzo, surfer di Palermo nato nel 1986, e dopo oltre 10 anni dopo una serie di viaggi tra Indonesia, Fuerteventura, Australia, Nuova Zelanda e altro ancora, ha deciso che il mare e le onde sono la strada per il raggiungimento della sua felicità. S.C: Da dove nasce la tua passione per il surf? Raccontaci come è iniziato tutto e chi ti ha influenzato in particolare modo: A.P: il mio primo approccio con gli sport acquatici è stato quello con il windsurf quando avevo 15 anni, ma dopo poco tempo la mia attenzione si è spostata sul surf da onda, non solo perché mi affascinava di più, ma anche per ragioni di comodità. Infatti potevo finalmente andare a mare anche con il motorino. Tutto è iniziato quando durante le mie giornate estive al mare, ad Isola Delle Femmine, scoprii che anche in Sicilia si potesse praticare quello strano sport che fino a quel giorno avevo visto soltanto nei più celebri telefilm americani. Non ho fatto trascorrere molto tempo prima di decidere che anche io volevo unirmi a quella piccola e strana tribù che popolava la spiaggia non appena arrivassero le prime schiume. Anche io volevo essere uno di loro! E’ stato così che ho fatto amicizia con alcuni di loro, i quali non esitarono a darmi il benvenuto ed a spiegarmi cosa realmente significasse praticare questo sport. Posso dire che è stato così che la mia vita è cambiata! S.C: Shortboards, Longboards, Retrò, Bodyboard?

MADE IN SICILY + Andrea Pizzo + PERSONAGGI INFLUENTI NEL PANORAMA SURFISTICO SICILIANO. Photo: Helmut Berta - Daniele Deiana Rider: Andrea Pizzo Txt: SurfCulture Group

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A.P: Shortboard, anche se recentemente sto utilizzando un Mini Simmons fatto da uno shaper locale che mi permette di fare surf anche quando le condizioni non sono eccezionali, come purtroppo spesso accade nel Mediterraneo. Inoltre ho così l’opportunità di surfare su tavole con shape diversi, penso sia un ottimo esercizio per migliorare il proprio stile. S.C: Miglior tavola utilizzata? A.P: In dieci anni ho cambiato diverse tavole. Non ne ho una preferita, ma dopo averne usate di tutti i tipi e colori, oggi, grazie all’esperienza acquisita e al consiglio di qualche shaper incontrato in giro per il mondo, ho finalmente trovato il giusto quiver: 5.9 – 19 ½ - 2 ½ 5.10 – 19 – 2 ¼ 6.0 – 19 – 2 5/16 Mini Simmons 5.3 - 20 ¾ - 2 3/16 S.C: Come è visto il surf nel tuo paese? A.P: Nell’ultimo decennio, la scena e la cultura del surf sono sicuramente cambiate tantissimo, sia a Palermo che in tutta la Sicilia. Se prima eravamo visti come alieni, oggi sono tanti i curiosi e gli appassionati di questo sport. Purtroppo, data la nostra posizione geografica, siamo stati sempre un po’ distanti dal cuore pulsante della scena surf Ita-

n Italy the surf has spread and it’s practiced along all coasts and islands. One of these islands, Sicily, is the focus of national surfers that in these years, far from Mediterranean panorama’s spotlights, it has grown, becoming a solid reality with people ready to get involved, to promote the sport and make their passion a way of life. One of these people that we want to tell about is Andrea Pizzo, Palermo’s surfer , he was born in 1986, and after 10 years of voyages to Indonesia, Fuerteventura, Australia, New Zealand and so on, he decided that sea and waves are the way to achieve his happiness. S.C: Where your passion for surf come from? Tell us how everything started and who influenced you in a particular way: A.P: My first approach with water sports was with windsurf when i was 15 years old, but after not so much time, my attention changed into surf, not only because it fascinated me more, but also because it was more comfortable. In fact i could go to beach by scooter. Everything started during my summer days, on The Ladies island, i discovered that in Sicily was possible to practice this strange sport that until that day, i just watched it on most famous american tv series. It did not pass much time

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to first decide to join that little strange crew populating the beach when first foams came. I wanted to be one of them. Then a knew someone of them, and they didn’t hesitate to teach me what to practice surf really means. I can say that my life changed in this way! S.C: Shortboards, Longboards, Retro, Bodyboard? A.P: Shortboard, although recently i’m using a Mini Simmons made by a local shaper and it allows me to surf even when the conditions are not so good, as unfortunately happens often in Mediterranean. I’ve got also the opportunity to surf on boards with different shapes, i think it’s a excellent exercise to improve my style. S.C: Which is the best board that you ever used? A.P: In ten years i changed lots of boards. I haven’t a favorite one, but after using all kind and colors’s boards, today, for the experience gained and for the advice of some shaper met somewhere around the world, i finally founded the right quiver: 5.9 – 19 ½ - 2 ½ 5.10 – 19 – 2 ¼ 6.0 – 19 – 2 5/16 Mini Simmons 5.3 - 20 ¾ - 2 3/16 S.C: How did people see surf in your country? A.P: In the last decade, surfer’s scene and the culture changed a lot, in Palermo and in all Sicily. If before we were seen as Aliens, today there’re lots of cu-


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me grow up a lot and of course it allows me to surf in some of the most beautiful places in the world. Also i spent a wonderful year and half working in Fuerteventura as surf’s coach. S.C: How do you perceive surf in Mediterranean? A.P: Certainly Sicily, as a Mediterranean island, is a land full of waves, and the frequency doesn’t miss, specially in wintertime. Obviously Ocean is another story for sure, but also here, with a bit os sacrifice and experience, we can exploit the nice days that sea gives us. S.C: How do you see that lots of surf’s directors from the ocean are getting curious observing our sea and our waves? A.P: Certainly, as we saw liana, sia per quanto riguarda le aziende che per la visibilità concessaci sui periodici nazionali. Nonostante questo, a Palermo c’è un’ importante “tribù surfistica” fatta da ragazzi con un’ immensa passione per questo sport e per tutto ciò che è ad esso collegato. S.C: Chi sono le persone più influenti nel surf Siciliano? Che rapporti hai con loro? A.P: Danilo La Mantia, Enrico Perricone e Roberto Romancino, oltre ad essere miei grandissimi amici, sono stati sicuramente i principali punti di riferimento per la mia crescita in questo sport. Infatti, nonostante la loro giovane età, possono essere considerati, insieme ad un altro pugno di persone, i veri pionieri del surf non solo a Palermo ma in tutta la Sicilia. E’ con loro che ancora oggi mi organizzo per andare a mare, per programmare una scappata in oceano o più semplicemente per trarre il massimo da una giornata di surf organizzando una bella session di birra e video analisi. S.C: Best surf trip? A.P: Dopo essermi diplomato, decisi che era il momento di fare un’esperienza importante sia di vita che di surf. Decisi così di andare in solitaria in Australia, dove ho trascorso un anno della mia vita tra la Gold Coast e Sidney, pas-

rious and fans of this sport. Unfortunately, cause of our location, we’re always been far from the beating heart of italian surf’s scene, both for the company, both for the visibility granted us on national magazines. Even though that, in Palermo there’s an important “Surf tribù” made of guys with very big passion for this sport and for everything’s connected it. S.C: Who are most influential people in sicilian surf? Which relationship you have with them? A.P: Danilo La Mantia, Enrico Perricone and Roberto Romancino, great friends, they were for sure references for my growth in this sport. In fact, although their young age, they could be considered, together with few other people, surf’s pioneers not only in Palermo, but throughout Sicily. Today i still organize with them to surf, to plan an escape to the ocean or easily to get the maximum from a surf’s day organizing a nice bear session and a video analysis at the end. S.C: Best surf trip? A.P: After graduation, i decided that was the moment to do an important experience either of life and surf. I decided to go alone in Australia, where i spent a year of my life between Gold Coast and Sidney, passing by New Zealand (7 months), ending with 3 month in Bali. It has been an experience that makes

sando per la Nuova Zelanda (7 mesi) e terminando con 3 mesi a Bali. E’ stata un’esperienza che mi ha fatto crescere molto e che chiaramente mi ha permesso di fare tantissimo surf in alcuni dei posti tra i più belli al Mondo. Inoltre ho trascorso uno splendido anno e mezzo a Fuerteventura dove ho lavorato come istruttore di surf. S.C: Come percepisci il surf nel Mediterraneo? A.P: Sicuramente la Sicilia, come isola del Mediterraneo, è una terra ricca di onde e la frequenza, soprattutto nei mesi invernali, non manca. Ovviamente l’Oceano è tutta un’altra storia, ma anche da noi, con un po’ di sacrifici e di esperienza, riusciamo a sfruttare al massimo le belle giornate che il mare ci regala. S.C: Come vedi il fatto che molti registi di surf d’oltreoceano si stanno incuriosendo vedendo il nostro mare e le nostre onde? A.P: Sicuramente, come abbiamo visto recentemente alle Hawaii, l’affermazione a livello mondiale di atleti italiani del calibro di Leonardo Fioravanti e Roberto D’ Amico, ha incuriosito molti tra gli addetti al settore. Di onde buone lungo tutto lo stivale se ne possono incontrare parecchie, anche di ottima qualità, ed essendo queste sconosciute alla maggior parte

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della popolazione surfistica mondiale, non c’è niente di strano, se alcuni registi hanno deciso di esplorare le nostre splendide coste. S.C: Se tu avessi la possibilità di scegliere la tua vita, cosa sarebbe meglio per te? A.P: Dopo molto tempo passato all’estero, ho comunque deciso che la mia base doveva essere la mia terra, la Sicilia, così ho deciso di sfruttare una delle risorse più importanti, il mare, lavorando nel mondo della nautica. In questo modo, nei mesi invernali riesco a ritagliare un po’ di tempo per viaggiare. Questo è il meglio per la mia vita.

recently in Hawaii, the word affirmation of italian riders as Leonardo Fioravanti and Roberto D’amico intrigued insiders. We can find lots of very good waves along the Boot, of good quality also, and since they are unknown to world surf’s population, there’s nothing strange, if some of these directors decided to discover our wonderful coasts. S.C: If you have the opportunity to choose your life, what would be better for you? A.P: After spender lots of time abroad, i decided anyway that my base would be my land, Sicily, then i decide to take advantage from one of the most important resource, sea, working in nautical world. In this way, during wintertime, i can take a little bit of time to travel. This is the best for my life.

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light blue

LIGHT BLUE

MADE IN ITALY

SHAPER EMERGENTI Photo: Courtesy – Light Blue – Carlo Cassan Rider: Thomas Cravarezza – Luca Corrado Massimo Poletti – Anais – E. Miola Txt: Valentina Palermo

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embra che tutto, o quasi, si sia detto o fatto in materia di SURF, da quando James Cook, a metà del ‘700, lo vide praticare per la prima volta in Polinesia. Ma non è così: un fenomeno così vasto, profondo e trasversale, da sfiorare talvolta la “sacralità”, tale al punto che il solo definirlo sembra “blasfemia”, non può esaurirsi, può solo continuare a fare proseliti e ispirare artigiani di sogni quali Giuliano Daolio e Guglielmo Miola. Questi due artisti hanno voluto creare un laboratorio di idee e opere, chiamato “LIGHT BLUE FACTORY”, prodotto della loro intensa collaborazione e solida amicizia, ma soprattutto della condivisione di un fondamentale ideale ovvero trasmettere al pubblico il loro modo di sentire l’arte. Dalle loro opere infatti traspare la concezione di Arte quale libera forma di espressione, senza vincoli culturali o spazio – temporali, in modo che possa arrivare a tutti. L’originalità sta nel saper do-

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t seems that all, or almost all, is said or done about surfing,since when James Cook saw practicing it for the first time in Polynesia,in the middle of the seventh century. But it’s not like that: a wonder so extensive, so deep and transverse, that sometimes it looks being very close to sacredness, can’t dry up, it can only continue to make proselytes and to inspire artisans of dreams like Giuliano Daolio and Guglielmo Miola. These two artists have created a lab of ideas and works, called “ LIGHT BLUE FACTORY”. All of those is the result of their deep collaboration and a solid friendship. They share a basic idea that is handing on their way of feeling art at the public. In fact their works reveal the concept of art such a free form of expression, without cultural or temporal ties, so art could reach everyone. Their originality is how they can dose materials and so they give creations a own soul. They use strong colors such those that were in a primordial

sare i materiali conferendo alle creazioni un’anima propria, evidenziata dall’utilizzo di colori intensi come quelli che si sarebbero dovuti trovare in una natura di tipo primordiale. Tutto questo ci fa completamente scordare che il background di questo laboratorio è la Liguria, piccola striscia di terra affacciata sul mar Mediterraneo. Ma è proprio il mare il collante di tutto, e non importa se è l’Oceano o il mar Ligure, l’unica cosa che conta è che ci siano spiagge lunghe, belle onde e una mareggiata di Maestrale . Si è potuto prendere visione delle loro opere presso il “Single Classic Festival” (M. diPietrasanta), la “Paratissima” (Torino) e con la personale “Borderlinee” (Genova) e in un corto girato da Carlo Cassan in collaborazione con alcuni surfisti come Luca Corrado , Thomas Cravarezza , Zizzu ,... . E tutto inizia e finisce col surf, non solo uno sport, o una moda, ma una grande metafora della vita, che è la più grande fonte d’ispirazione per qualunque artista.

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nature. These concepts make us forget that the background of this lab is Liguria, a strip of land appeared at Mediterranean. But the sea is just the glue of all and it doesn’t care if it is the Ocean or Liguria’s sea, and what is more it’s long seaside, nice waves and a Mistral’s seastorm. We could see their works at the “Single Classic Festival” (M. di Pietrasanta), at the “Paratissima” (Torino), at their show “Borderline” (Genova) and in a short film shot by Carlo Cassan, in collaboration with some surfers like Luca Corrado, Thomas Cravarezza, Zizzu; …… And all starts and ends with surfing, not only a sport, or fashion, but a big metaphor of life, which is the biggest source of inspiration for any artist.


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UN VIAGGIO TRA C ONTEST E FREE SURF PENSIERI E CONSIDERAZIONI SUL MONDO DEL SURF AGONISTICO E AMATORIALE.


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l contrasto che si pone tra i due mondi, quello del free surf e le competizioni esiste da sempre e sta alla base di questo sport, ma le esperienze della mia vita mi hanno dimostrato che il collegamento è diviso da una linea sottile. Il surf è un concentrato di emozioni che ti trasportano in un mondo unico, quando lo osservi e quando lo pratichi, quando sei in gara o quando sei da solo in mezzo al mare. Viaggiando tra Francia e le Isole Canarie ho avuto la possibilità di assaporare per la prima volta questo contrasto. Durante il mio soggiorno in Francia ho vissuto per diversi giorni la pura competizione durante il Quiksilver Pro France, il confrontarsi con se stessi, onde sempre più grandi, luoghi sconosciuti o che non visiti da anni ti fanno crescere sempre di più. Mentre alle Canarie ho potuto assaporare la passione per questo sport e per i surf trip, lontano dalle line up affollate e dalla pressione delle competizioni. Alla fine di questo lungo viaggio mi sono reso conto che l’adrenalina che ti trasmette questo sport è una sensazione bellissima e noi ne siamo dei cacciatori, ci rende persino assuefatti dall’odore della paraffina e al sapore del sale; non ne puoi più fare a meno e riesci addirittura a trovare le differenze passando da un Oceano all’altro, riconoscendo i sapori della terra in cui ti trovi. Il surfista è portato a confrontarsi con tutto ciò che lo circonda, gare o onde solitarie per capire dove spostare ogni giorno il proprio limite. Ed è questo che vorrei fare per il resto della mia vita.

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he contrast that you can find between free surf and competition has always been existing and is basically in the history of surf. The experiences of my life have show me that the link is separated by a thin line. Surf is a concentration of emotions which transfers you to a unique world, when you watch it and practice it, when you are in a contest or alone in the middle of the ocean. Traveling between France and Canary Islands give me the chance to taste, for the first time, this contrast. During my France trip I’ve felt the pure competition, the Quiksilver Pro France. Bigger waves, unknown places or that you forgot, make you grow ups. While in the Canary Islands I could enjoy the real passion for surfing and for the surf trips. Far away from the

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crowded line up and the stress of the competitions. At the end of this long travel I released that the adrenaline which this sport transmits into yourself is an unbelievable sensation; we are the adrenaline-hunters. It makes us even addict to the smell of the wax or the salt taste. You can’t miss it and you can even find the differences from one Ocean to the other. You can recognized the taste of the land where you are. The surfer always match with everything around him, contest or lonely waves, to understand who he can afford every single day. That’s what I would like to do for the rest of my life.

Photo: Federica Preti Rider: Marco Brocchini Txt: Marco Brocchini


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he JamBO è un evento progettato dai deejay per i deejay, dai performer per i performer, dai rider per i rider. Music, art ed action sport a The JamBO condividono la stessa freestyle attitude, un sentire comune e speciale in cui emergono creatività ed espressività: un modo di vivere e di sperimentare che investe ogni aspetto del quotidiano con una carica genuina ed incontenibile. The JamBO è la più grande rappresentazione del mondo freestyle mai realizzata in Europa, un evento che a partire dalle esibizioni delle star mondiali di musica, arte e sport coinvolge gli spettatori in una kermesse adrenalinica. Dalla console del deejay alla vert dello skate, passando per gli spazi urbani della street art, della danza, del parkour, del calcio e del basket freestyle, sulle rampe della fmx e della bmx, e sulle onde del surf e del wakeboard, l’evento in programma a BolognaFiere dal 14 al 16 giugno vanta collaborazioni importanti ed ospiti di calibro mondiale. Colonna sonora di The JamBO sono le performance dei deejay e dei gruppi selezionati da Alessio Bertallot: star internazionali della dance elettronica alternativa del calibro di Major Lazer, Chase & Status, Zeds Dead, 2manydjs, Armand Van Helden, Dizzee Rascal, Riva Starr e Rudimental. Dal pomeriggio a notte tarda, ogni giorno sono in programma esibizioni musicali di altissimo livello con artisti internazionali che hanno scelto The JamBO come unica tappa in Italia. Pump up the Jam è invece il titolo scelto da Cruisin’ per l’evento di danza hip hop nel programma di The JamBO 2013. I protagonisti sono le star incontrastate dell’urban dance, talenti capaci di trasformare la danza in uno spettacolo e di rappresentare una cultura profonda, radicata ma allo stesso tempo in continua evoluzione. Pump up the Jam è un inarrestabile show, un inno alla sfida, quella giusta, creativa perché ieri come oggi ogni b-boy si spinge al limite delle proprie possibi-

THE JAMBO, MUSIC ART BOLOGNA CAPITALE DEL FREESTYLE, DAL 14 AL 16 GIUGNO

lità fisiche, azzarda per andare oltre, si inebria di creatività e ne trae una crescita personale. Ogni giorno nell’arena del Pump up the Jam in programma i battle 2vs2 per eleggere i migliori street dancer delle diverse specialità giudicati dai maggiori rappresentanti dell’hip hop internazionale tra i quali Brooklyn Terry, ballerino di Michael Jackson e membro della prestigiosa Elitè Force Crew, e Benny e Javier Ninja pionieri del movimento voguing e ballerini della pop star Madonna. Invitate anche venti crew, tra le più rappresentative del panorama europeo, protagoniste di una rassegna freestyle. Nelle giornate di sabato e domenica, sempre nell’ambito di Pump up the Jam, si tiene l’Hip Hop Connection Arena, la manifestazione di breakdance più importante d’Italia che dal 2001 vede la presenza di crew e b-boy da tutto il mondo. E infine, ma non ultimo, l’action sport. Le icone italiane dello sport freestyle sono event coordinator delle discipline a cui il festival è dedicato: Alvaro Dal Farra, per la fmx, “Freestyler of the Year” nel 2005,

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he JamBO is an event designed by DJs for DJs, by performers for performers, by riders for riders. Music, art and action sports at The JamBO share the same freestyle attitude, a common and special feeling where creativity and expression rise. A way of living and experiencing that affects every aspect of everyday life with a genuine and irrepressible charge. The JamBO is the largest freestyle representation ever realised in Europe, where the international music, art and sport stars’ performances involve the audience in an exciting event. From DJs console to skateboarding vert, passing through the urban areas of street art, dance, parkour, football and basketball freestyle on the ramps of fmx and bmx, and on the wave of surfing and wakeboarding, the event held in BolognaFiere from the 14th to the 16th of June proudly presents international guests and important collaborations. The soundtrack of The JamBO consists of the performances of DJs and groups selected by Alessio Bertallot: international stars of alternative electronic and dance music such as Major

Lazer, Chase & Status, Zeds Dead, 2manydjs, Armand Van Helden, Dizzee Rascal, Riva Starr and Rudimental. From the afternoon up to late night, every day you can attend high level musical performances of international artists who have chosen The JamBO as their only date in Italy. Pump up the Jam is the name chosen by Cruisin’ for the hip hop dance event of The JamBO 2013. The protagonists are the undisputed stars of urban dance, able to transform dance in a show and to represent a deeply rooted but at the same time evolving culture. Pump up the Jam is an overwhelming show, an ode to the right and creative challenge, because every b-boy push himself to his limits and gets his personal growth. Every day in the Pump up the Jam arena 2vs2 battle to crown the best street dancers of different specialties. All of them judged by leading figures of international hip hop like Brooklyn Terry, member of Michael Jackson’s and prestigious Elitè Force Crew dance groups. Besides, Benny and Javier Ninja, pioneers of voguing dance and dancers for the pop star Ma-


the jambo, music art & action sport

& ACTION SPORT

fondatore del team Da Boot, protagonista e giudice delle gare più importanti al mondo, Alessandro Barbero, il volto della bmx tricolore e atleta da battere nei contest internazionali, Daniel Cardone, una leggenda dello skateboard mondiale, Lorenzo Pinciroli, fondatore del team Da Move, il funambolo del basket, in giro per il mondo come leader degli eventi football e basket freestyle, Riccardo Chemello della crew Krap, Record Man del parkour italiano, e i signori delle onde Walter Gianini, pro di riferimento del wakeboard, nel top ranking mondiale, e Nicola Bresciani, due volte campione italiano, il surf in Italia. Sull’arena di 80mila metri quadrati si esibiscono e si danno battaglia campioni ai vertici delle classifiche mondiali tra i quali Dany Torres (Spagna), Edgar Torronteras (Spagna), Andrè Villa (Norvegia), Josh Sheehan (Australia), Clinton Moore (Australia) e il campione del mondo di High Jump 2012 Max Bianconcini per la fmx, e atleti di bmx del calibro degli inglesi Sam Pilgrim, Alistair Whitton e Sam Reynolds, di Tj Ellis (USA), Jean-Baptiste

Peytavit (Francia) e Nicola Pescetto (Brasile). Internazionale anche il gruppo di skater che si sfidano sulla vert di The JamBO: con Giorgio Zattoni e il giovane Alex Sorgente, “a seasoned traveller & a skater” – come si definisce lui stesso -, si sfidano atleti del panorama internazionale tra i quali il basco Alain Goikoextea e l’americano Pat Ngoho. Sul field of play di BolognaFiere ci sono gli atleti del freestyle football, come Daniel Rooseboom de Vries (Olanda), Rickard “Palle” Sjölander (Svezia) e Andrew Hederson (Regno Unito) tra gli altri, e gli acrobati del basket Andrew “A2W” Wilding (Regno Unito), Jesse “Snake” Muench (USA) e Mike “Evolution” Van Beek (Olanda), solo per citarne alcuni. Tra gli atleti del parkour spiccano i nomi e i tricks di Luis Alkmim (Portogallo), Timothy “Livewire” Shieff (USA), Pedro Gómez (Spagna), e gli italiani Gian Marco Oddo, Luigi Lorenzi e Massimiliano Takacs. A contendersi le onde con manovre spettacolari ci saranno wakeboarder di fama mondiale come Nick Davies (Inghilterra), Marc Rossiter (USA), Shane Bonifay (USA), Sawe Oualiti (Spagna) e il campione italiano Massimiliano Piffaretti, e surfer del calibro del tedesco Nico Von Rupp (Germania), di Frederico Morais e Vasco Riberio, entrambi portoghesi,

donna. The event also hosts twenty crews, the most representative of the European scene, protagonists of a freestyle show. On Saturday and Sunday, Pump up the Jam frames Hip Hop Connection Arena, the most important Italian breakdance event since 2001 that gathers b-boy and crews from all over the world. And last but not least, the action sport. The Italian sport freestyle icons are event coordinators of the festival disciplines: Alvaro Dal Farra for fmx, “Freestyler of the Year” in 2005 and founder of Da Boot team, star and judge of the most important contest of the world; Alessandro Barbero, essence of the Italian bmx and athlete to beat in international contests; Daniel Cardone, legend of global skateboarding; Lorenzo Pinciroli, the basket star, founder of Da Move team and leader of football and basketball freestyle events all over the world. Moreover Riccardo Chemello of Krap crew, Record Man of Italian parkour; Walter Gianini, leading pro of wakeboarding in global top ranking, and Nicola Bresciani, two-time Italian surfing champion, the lords of the waves. On the 80 thousand squared meters arena you can enjoy performances and battles of international champions of fmx such as Dany Torres (Spain), Edgar Torronteras (Spain), Andrè Vil-

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la (Norwey), Josh Sheehan (Australia), Clinton Moore (Australia) and the High Jump World Champion 2012 Max Bianconcini. The two wheeled show consists of bmx performances too, run by international riders like Sam Pilgrim (UK), Alistair Whitton (UK), Sam Reynolds (UK), Jean-Baptiste Peytavit (France) and Nicola Pescetto (Brasil). International as well the skaters group who compete on the The JamBO vert. Well known champions like Giorgio Zattoni and the young Alex Sorgente, “a seasoned traveller & a skater” - as he likes to define himself - will compete with athletes of the international scene like the Basque Alain Goikoextea and the American Pat Ngoho. On the playing field of BolognaFiere you can see freestyle football athletes like Daniel Rooseboom de Vries (Netherland), Rickard “Palle” Sjölander (Sweden) and Andrew Hederson (UK), and basket acrobats like Andrew “A2W” Wilding (UK), Jesse “Snake” Muench (USA) and Mike “Evolution” Van Beek (Netherlands), just to name a few. Among the athletes of parkour stand out the names and tricks of Luis Alkmim (Portugal), Timothy “Livewire” Shieff (USA), Pedro Gómez (Spain), Gian Marco Oddo (Italy), Luigi Lorenzi (Italy) and Massimiliano Takacs (Italy). Water action sports find their place in this event too. Global wakeboarders like Nick Davies (UK), Marc Rossiter (USA), Shane Bonifay (USA), Sawe Oualiti (Spagna), the Italian champion Massimiliano Piffaretti, and surfers such as Nico Von Rupp (Germany), Frederico Morais (Portugal), Vasco Ribeiro (Portugal), Othmane Choufani (Morocco), Roberto D’Amico (Italy), Alessandro Piu (Italy) and Angelo Bonomelli (Italy) will race for waves with spectacular maneuvres,


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