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MARZO/APRILE 2017
Anno XXXVII
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MARZO/APRILE
Foto di Gaetano Astarita
2017
PERIODICO DI INFORMAZIONE TURISTICA Editrice SURRENTUM sas Dir. Resp. Antonino Siniscalchi Aut. Trib. Napoli n. 3104 del 15/4/1982 - Stampa La Sorrentina
www.surrentum.it www.surrentum.net www.surrentum.com
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www.ristorantebagnisantanna.com
RISTORANTE – BAR – SOLARIUM
in Marina Gande – Sorrento tel. 081 8074178
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Città di Sorrento
A nome della intera Città sono
lieto di porgervi il benvenuto. L’ arrivo di ogni ospite a Sorrento è motivo di gioia per la nostra intera comunità. Ciò perché essa si sente gratificata dell’ interesse mostratole e dalla fiducia accordatale. Siamo costantemente impegnati nel mantenere alte le tradizioni che hanno reso famosa la Terra delle Sirene sul fronte dell’ ospitalità e dell’ accoglienza. In questo senso l’Amministrazione Comunale e tutti gli imprenditori impegnati sul fronte turistico sono costantemente al lavoro nel tentativo di creare le condizioni per far sì che ogni soggiorno ed ogni genere di vacanza a Sorrento si trasformino in una esperienza da ricordare con piacere. Ogni anno continuiamo a riscontrare brillanti risultati tanto in termini di incremento del numero di visitatori che prediligono Sorrento per i loro soggiorni, quanto in termini di apprezzamento espressi dai principali tour operator nazionali ed internazionali. Questo, però, non ci appaga, ma stimola
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Giuseppe Cuomo, Sindaco / the Mayor
On behalf of the entire Town I ancora di più il nostro desiderio di conservare elevati standard qualitativi tanto in ordine ai servizi offerti a coloro che, come voi, ci accordano la propria fiducia, quanto in merito alla opportunità di allestire un calendario ricco di eventi e di manifestazioni che siano in grado di soddisfare le aspettative di ogni genere di utenza. In questa ottica cerchiamo di migliorare giorno dopo giorno, confidando nella possibilità di incontrare la piena soddisfazione dei turisti che ci fanno visita. Ci auguriamo, infatti, che essi, oltre ad apprezzare le bellezze paesaggistiche, storiche ed architettoniche che offre il nostro territorio possano gradire un carnet di appuntamenti che speriamo risulti essere interessante, vario ed ammiccante. Nel dedicare metaforicamente a tutti la celebre canzone intitolata “Torna a Surriento” – che è il vero inno della nostra terra – ci auguriamo che le sue note possano alimentare il desiderio di venirci a trovare, ancora una volta, anche in futuro.
am pleased to welcome you. The arrival of each guest in Sorrento is a source of joy for our entire community as we feel immense gratitude for their interest and the trust they give us. We are constantly committed to maintaining high the traditions that have made the Land of the Sirens famous in the field of hospitality. In this sense, the City Council and all entrepreneurs engaged in the tourism field are constantly working in an effort to create the conditions to ensure that each stay and every type of holiday in Sorrento is an experience to remember with pleasure. Each year we continue to experience excellent results, both in terms of increasing the number of visitors that choose Sorrento for their stays, and in terms of appreciation expressed by the main national and international tour operators. However, all this does not just satisfy us, but further stimulates our desire to keep our quality standards high, both regarding the services offered to
those who, like you, trust in us, and the opportunity to set up a calendar full of events and activities that will meet the expectations of every guest. To this end, we are trying to improve day by day, trusting in our ability to meet the full satisfaction of all of the tourists that visit us. Indeed, we hope that apart from enjoying the landscape and historical and architectural beauty offered by our region, our visitors will also enjoy an interesting, diversified and appealing set up of attractions that we have planned. In dedicating the famous song “Torna a Surriento” to everyone – which is the true anthem of our area – we hope that its notes can convince you to come back to visit us again in the future.
AZIENDA AUTONOMA DI SOGGIORNO E TURISMO SORRENTO - S.AGNELLO Via Luigi De Maio, 35 - 80067 Sorrento (Napoli) - Tel. 081 8074033 - Fax 081 8773397
www.sorrentotourism.com
Foto CARLO ALFARO
benvenuti welcome
Il meraviglioso scenario naturale fa della penisola sorrentina una delle destinazioni turistiche più famose al mondo, qui l’accoglienza e l’ospitalità sono arti tramandate da una generazione all’altra.
With the breathtaking landscape, the art of hospitality and friendliness handed down from generation to generation it is no wonder Sorrento Coast attract visitors from all over the world.
ORARIO DI APERTURA LUNEDÌ/VENERDI’ 8,30 - 18,30 - SABATO 9,00 - 13,00- DOMENICA E FESTIVI CHIUSO OPENING HOURS MONDAY/FRIDAY 8.30AM – 6,30PM - SATURDAY 9,00 - 13,00 - SUNDAY AND BANK HOLIDAYS CLOSED
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La Fondazione Sorrento a partire dal 2017 apre uno spazio dedicato alle espressioni artistiche locali a testimonianza della perenne vitalità del nostro territorio.
PRIMAVERA IN ARTE A VILLA FIORENTINO SPRINGTIME IN ART AT VILLA FIORENTINO The Sorrento Foundation from 2017 opens a space dedicated to local artistic expression reflecting the perennial vitality of our territory able to renew and re-launch over time.
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dine frequente del pittore era preparare su cavalletto, farsi affiancare da un allievo e partire per la penisola sorrentina a immortalare luoghi e persone. I cambiamenti meteorologici non lo spaventavano minimamente; anche piogge e tempeste potevano incoraggiare il suo impulso creativo e una serie di dipinti esposti lo dimostrano chiaramente. La rappresentazione del momento aveva precedenza su tutto e una serie di dipinti esposti lo dimostrano chiaramente nella mostra.
APRILE
La mostra Il Filosa mai visto presenta una collezione delle migliori opere del maestro Francesco Filosa (C/Mare 1910-1990), alcune delle quali mai esposte al pubblico, in un allestimento appositamente concepito per le sale della Villa Fiorentino. Il percorso della mostra non segue un ordine cronologico ma propone al pubblico un itinerario ben studiato, attraverso il quale il visitatore possa acquisire gli strumenti necessari per conoscere il maestro a tutto tondo, come personaggio immerso in una concreta dimensione umana, storica ed artistica. La mostra è stata strutturata in modo da conferire al visitatore l’impressione di poter cammi-
nare in un percorso di immagini, attraverso i paesaggi della penisola sorrentina che, dalla città natale del pittore, Castellammare, si diramano fino a Sorrento, passando per Vico Equense, Seiano, Meta, Piano
di Sorrento, Sant’Agnello. È un pittore che lavora sul territorio attivamente, che ama dipingere en plen air, per cogliere le sfumature che la luce genera, per afferrare la vera essenza delle cose. Un’abitu-
The exhibition “The Filosa ever seen” presents a collection of the best works of the master Francesco Filosa (C/mare 19101990), some of which have never been exhibited to the public, in a display designed specifically for the rooms of Villa Fiorentino. The exhibition does not follow a chronological order but offers the public a historical and artistic itinerary of the master.
Ideazione e coordinamento: Leone Cappiello e Paolo Feroce
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APRILE
APRILE
Sorrento Young Art festival International exhibition of contemporary art and design
Sorrento Young Art Festival è l’anteprima di un evento annuale centrato sulle arti figurative di ogni ambito e disciplina. L’esposizione sarà dislocata nei vari piani di Villa Fiorentino, abbinando le opere d’arte e di design seguendo un logico criterio tipologico, estetico e concettuale, evitando inquinamenti visivi.
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MAGGIO
Raccontare ad ...ago & LE ATTIVITA’DELLA FONDAZIONE Pittori in SORRENTO mostra
Sorrento Young Art Festival is a preview of an annual event focused on the visual arts of every field and discipline. The exhibition will be located on the different floors of Villa Fiorentino, combining the works of art and design in a logical criterion typological, aesthetic and conceptual, avoiding visual pollution.
EVENTI DELLaces, embroideries and local painters 2016 A SORRENTO exhibition
realizzazione Associazione eXclusive
I pittori, osservando il quotidiano con l’emozione dell’ anima rendono tangibili le suggestioni rinvenute e attraverso l’abilità di leggere la natura la ricompongono col colore, particolarmente quando tante e tali emozioni nascono dalla magica terra sorrentina. The painters, observing the daily with the emotion of ‘soul make tangible the suggestions found and through the ability to read nature recomposed with the color, especially when so manyVILLA and such emotions arise fromFIORENTINO Sorrento magical land.
CORSO 53 Merletti e ricami:ITALIA, Coop. La Sirena
SORRENTO I pittori: Anna Esposito TEL. 081 8782284 Luigi Esposito - Umberto Simone Giuseppe Ussano
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A Villa Fiorentino
le aiuole di piante grasse
della collezione Zavarese Iaccarino
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Il parco cittadino di Villa Fiorentino
Intorno all’edificio Villa Fiorentino, perimetrata dalla fortificazione di epoca vicereale, un’oasi di verde, di 5.000 mq. con agrumeti, parco giochi per bambini, zone attrezzate, testimonianze del passato: un’oasi di serenità e silenzio al centro della città.
The city park of Villa Fiorentino
Around the building Villa Fiorentino, bounded by the fortification of the viceregal era, an oasis of green, of 5,000 square meters. with citrus trees, children’s playground, equipped areas, evidence of the past: an oasis of serenity and tranquility to the city center.
omenica 19 febbraio 2017, alle ore 11.00, nello splendido scenario offerto dal giardino di Villa Fiorentino, a Sorrento, si è svolta la cerimonia di inaugurazione delle aiuole, concesse dall’amministratore delegato della Fondazione Sorrento, Gaetano Milano, per la messa a dimora della collezione di “piante grasse” donata da Rosanna Zavarese Iaccarino, socia del Garden Club Penisola Sorrentina presieduta dalla signora Anna Russo Acampora. La collezione delle succulente risale agli anni ottanta ed è nata dalla passione della signora Zavarese e del marito, Mario Iaccarino, per questo particolare genere di piante che oggi anche in penisola sorrentina attrae sempre di più estimatori ed appassionati. La caratteristica principale delle piante grasse è la loro capacità di immagazzinare acqua nelle foglie, nel fusto e nelle radici e di poter sopravvivere anche nei periodi siccità; inoltre non richiedono cure particolarmente complesse, non subiscono facilmente gli attacchi di parassiti, possono essere ornamentali e spesso hanno forme bizzarre e fioriture eccezionali. Si potranno ammirare alcuni esemplari particolarmente ricercati come l’Echinocactus Grusonii, Paphycereus Pringlei Agave Victoriae Reginae, Lithops Leoliei , Aloe Marlothil Asphhhodelaceae, Aloe inherba, Notocactus Leninghausii. La sistemazione e disposizione delle piante è stata curata dalla ditta Garden Service di Giovanni Russo. L’evento ha anticipato di qualche giorno un’altra manifestazione “green” organizzata dalla Fondazione Sorrento, ormai entrata di diritto a far parte degli appuntamenti pre-primaverili della costiera: “La mostra delle Camelie” dal 25 al 27 febbraio a cura del Garden Club Penisola Sorrentina, giunta quest’anno alla quindicesima edizione.
APERTO TUTTI I GIORNI - OPEN EVERYDAY dalle 10 alle 18 (novembre - aprile) dalle 10 alle 21 (maggio - ottobre)
Corso Italia 53 80067 Sorrento Info: tel 081 8782284
INGRESSO LIBERO FREE ENTRANCE
www.fondazionesorrento.com
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IL VENERDI SANTO A SORRENTO
Giuseppe Alfaro
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e processioni della Settimana Santa rappresentano per i sorrentini la celebrazione religiosa più importante e conosciuta. Un legame profondo li lega ad essa. Non v’è, forse, famiglia in città che, nel corso degli anni, non abbia visto almeno un proprio componente parteciparvi. Tali cortei sono organizzati dalle tre confraternite della parrocchia della Cattedrale di Sorrento. Già prima dell’inizio della Quaresima vi è per i confratelli tutto un susseguirsi di impegni che seguono uno schema quasi rituale: fiaccole e lampioni vengono puliti e lucidati; in chiesa iniziano le prove di canto per il coro del Miserere; le vesti vengono tirate fuori dagli armadi, già stirate e profumate, pronte per la distribuzione ai partecipanti la quale avviene a ridosso della Settimana Santa secondo un rituale ben definito. Si tratta di un lavoro febbrile che culmina la sera del Giovedì Santo, quando, dopo la celebrazione
della Messa in Coena Domini in Cattedrale i confratelli dell’Arciconfraternita del Rosario saranno pronti per “l’uscita” della prima processione, quella che visita le chiese in cui sono allestiti gli Altari della reposizione. A mezzanotte, ancora, la Banda musicale dà l’annuncio dell’arrivo del venerdì Santo con l’esecuzione della prima marcia funebre in piazza Veniero. Alle 3.00 in punto, nell’oscurità più totale, le prime quattro fiaccole di apertura daranno il la alla lunghissima teoria di incappucciati bianchi dell’Arciconfraternita di Santa Monica. L’uscita della processione nasconde agli occhi dei fedeli tutta la fase di preparazione interna alla chiesa: all’ordine impartito dal Priore di abbassare gli “scapolari”, a volto coperto e con un’emozione che solo chi partecipa può forse comprendere, iniziano ad essere assegnati i posti a ciascun partecipante. Il Padre spirituale introduce in preghie-
VENERABILE ARCICONFRATERNITA DI S. MONICA CHIESA DELLA SS. ANNUNZIATA - SORRENTO
PROCESSIONE DEL
VENERDI SANTO 14 Aprile 2017 - ore 3,00
Via Fuoro - Vico II Fuoro - Corso Italia - Piazza Tasso - Via S. Cesareo Via Tasso - Via V. Veneto - Via S. Francesco - Piazza S. Antonino - Via L. De Maio Piazza Tasso - Via Correale - Via B. Capasso - Corso Italia Piazza Tasso - Corso Italia - Via Parsano Vecchio - Via del Mare - Via Fuoro AVVISO SACRO
FOTO DI MARIANNA TIZZANI
LE PROCESSIONI DELLA SETTIMANA SANTA
ra il cammino penitenziale, le luci della chiesa si spengono, la commozione è altissima, il cuore batte forte: si spalancano le porte del tempio, la banda suona “Pianto Eterno”, il Miserere intona le prime strofe, il fumo dell’incenso inonda l’aria. Il corteo notturno, secondo la credenza popolare, tende a rappresentare l’uscita della Madonna alla ricerca del Figlio catturato e condannato a morte. L’inizio nel cuore della notte, la visita alle chiese in cui è custodito Gesù sacramentato, il ritorno in chiesa ai primi bagliori del nuovo giorno, sembrano avvalorare questa ingenua rappresentazione popolare. Tuttavia la metafora più consona è altra: il percorso rappresenta il cammino del penitente che, pregando, chiede perdono per essere ancora nelle tenebre del peccato e l’alba, che arriva a suggellare questo percorso di liberazione, è la luce che l’amore di Dio concede, sempre e comunque, al cuore di ogni uomo pentito. Un percorso di catarsi, quindi che l’incappucciato compie nel silenzio e nell’anonimato, libero di parlare a sé stesso ed alla propria coscienza. La stessa celebrazione della Processione del Cristo Morto la sera del Venerdì Santo sembra dare maggiore sostanza alla credenza popolare di cui abbiamo parlato. Infatti, questa processione rappresenterebbe il ritrovamen-
to da parte di Maria del Figlio morto in croce. I partecipanti in questo caso indossano saio e cappuccio neri e, a precedere la statua della Madonna Addolorata, viene portato a spalla il bellissimo simulacro del Cristo Morto di scultore ignoto, oggetto di immensa devozione da parte dei sorrentini. Le processioni sorrentine sono caratterizzate da un analogo schema di svolgimento. Esse sono aperte dalla Banda Musicale, la quale suona le tradizionali marce funebri, musiche tanto tristi quanto solenni, che, a differenza della loro originaria destinazione, sono divenute una “colonna sonora” familiare ed attesa dai sorrentini. Sopraggiungono, poi, i quattro incappucciati di “apertura”: si tratta di partecipanti che indossano sulla veste una fascia trasversale con l’indicazione del nome della confraternita. A seguire è tutto un alternarsi di piccole croci, portate a spalla dai partecipanti più piccoli, e fiaccole o lampioni. In questa prima parte del corteo sfilano i simboli dei sodalizi: labaro, vela, pannetto. La seconda parte dei cortei è caratterizzata dalla sfilata dei martìri o misteri ossia i simboli delle sofferenze inflitte a Cristo nel suo cammino verso il Golgota. Le processioni si concludono con il coro del Miserere, le statue, i confratelli ed il Governo delle Arciconfraternite.
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HOLY FRIDAY IN SORRENTO
THE HOLY WEEK PROCESSIONS
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or the people of Sorrento, the Holy Week processions represent the most important and well known religious celebration. This deep tie connects the people of Sorrento to this particular celebration. In all of the town, there probably isn’t a family that, over the course of many years, hasn’t seen one of their own family members participate. These processions are organized by the three confraternities of the Sorrento Cathedral parish. Already before the beginning of Lent the confraternities have a series of assignments that follow the ritual schedule: they clean and polish torches and lamps, the Miserere Chorus starts rehearsals, they take the procession robes out from wardrobes, already ironed and perfumed. According to the tradition, the robes are given to the participants a few days before the Holy Week starts. This hard work ends on the evening of Holy Thursday when, after the Coena Domini Celebration in the Cathedral, the Rosario Confraternity brothers get ready for the first procession, which stops at the churches where the Altars of Repose are set up. At midnight, the band announces the beginning of Holy Friday, playing the first funeral march in Veniero Square. At 3 am, in absolute darkness, the procession of the Saint Monica Confrater-
nity starts. But the procession’s ritual begins inside the church walls, hidden from the eyes of the spectators: the Prior orders the lowering of the scapulars and positions are assigned. The lights in the church are turned off, the door opens, the band starts playing “The Eternal Crying”, the choirs sings the touching notes of the “Miserere,” and the air is fragrant with incense. In this moving and fascinating atmosphere, the procession, guided by the Priest, finally departs. According to popular belief, the procession symbolizes the Holy Mary’s overnight search for her son, who was imprisoned and sentenced to death. This belief seems to be confirmed by some features of the procession, which starts during the night and ends at dawn, stopping at the churches where the Sacred Jesus is enshrined. However, the actual meaning is something else. The procession represents the path of the penitent who begs for pardon for still being a sinner and the dawn represents the love of God which brings light to his life. Therefore, it is a catharsis, a silent and anonymous path towards redemption. The Friday night procession of the dead Christ also seems to corroborate the popular meaning given to the Thurday night procession: it is believed to represent the final finding of Jesus crucified to death.
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Giuseppe Alfaro
venerdì santo 2017
la processione del
cristo morto avrà inizio alle ore 21.00 con il seguente percorso:
via sersale . via degli aranci . ospedale . corso italia piazza tasso . corso italia . via b. capasso . via correale piazza tasso . via s. cesareo . via tasso . via v. veneto via s. francesco . piazza s. antonino . via l. de maio piazza tasso . corso italia al rientro, azione liturgica e benedizione con il legno della croce
VENERABILE ARCICONFRATERNITA DELLA MORTE IN SORRENTO MDLXXXVI
The brothers wear a black tunic and hood as a symbol of mourning; the statues of grieving Mary and the dead Christ, to which many Sorrento people dedicate their devotion, are carried in the procession. The Friday evening procession is opened by the band, which plays funeral marches. The first brothers wear a diagonal band on their tunic with the confraternity name on it. The following are the brothers carrying small crosses, torches, lamp and the brotherhoods’ symbols: the labarum and the banner. In the second part of the procession, the brothers carry the “martyrdoms” or “mysteries”, i.e. the symbols of the tortures endured by Christ on his way to Mount Golgotha. At the end of the procession there is the Miserere Choir, the statues, the brothers and the heads of Confraternities.
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DAL 1 AL 16 APRILE
SABATO 8 APRILE
DIES PASSIONIS DOMINI LE CONFRATERNITE E IL VENERDI SANTO
È questo il titolo della mostra iconografica sulla plu-
risecolare attività dei Sodalizi laici impegnati a perpetuare la devozione alla “Passio Christi” che trova il suo culmine drammatico nei tradizionali riti della Settimana Santa. La retrospettiva curata da Massimo Fiorentino, storico e profondo conoscitore degli aspetti antropologici e culturali dei riti e delle tradizioni popolari del mediterraneo, si svolgerà dal primo al 16 aprile prossimi nella centralissima Chiesa dell’Addolorata di Sorrento. Il visitatore avrà modo di approfondire, attraverso il copioso materiale iconografico esposto, gli aspetti drammatici della liturgia della Settimana Maggiore, liturgia che coinvolge maggiormente il meridione d’Italia, Sorrento compresa, là dove sono più forti le tracce del retaggio religioso, storico e antropologico dei cortei della passione di Cristo e dove maggiormente radicata è la presenza delle Confraternite, centro motore della vita associativa dei christifideles laici. La mostra, aperta tutti i giorni dalle 17.00 alle 22.00, è organizzata in collaborazione con l’Associazione “Le Sfere” e rientra nel fitto programma di appuntamenti culturali predisposto dal Comune di Sorrento in occasione della Pasqua 2017.
Città di Sorrento Assessorato agli Eventi
ASSOCIAZIONE
LE SFERE
SORRENTO
Mostra
Dies Passionis Domini Le Confraternite e il Venerdi Santo a cura di Massimo Fiorentino
Chiesa dell’Addolorata
1 - 16 aprile 2017 17:00 - 22:00
Sabato 8 aprile alle 19 ,30,
nella Cattedrale di Sorrento si svolgerà la terza edizione della kermesse “Suoni di Passione”, organizzata dall’Associazione “Le Sfere” in collaborazione con l’amministrazione comunale di Sorrento, inserendosi nel programma delle manifestazioni organizzate dall’assessorato agli Eventi della cittadina costiera. Dopo gli incontri con la Lucania e la città di Taranto, quest’anno protagonista dell’incontro culturale e musicale sarà la tradizione della Settimana Santa in provincia di Bari. Fulcro della manifestazione sarà il concerto di marce funebri eseguite dalla Grande Orchestra di Fiati “Gioacchino Ligonzo”, Città di Conversano diretta dal Maestro Angelo Schirinzi. L’Orchestra di Fiati “Ligonzo” è uno dei più rinomati complessi bandistici del mezzogiorno d’Italia: le eleganti divise storiche e le perfette esecuzioni musicali hanno già lasciato il segno in costiera. Infatti il corpo musicale è già stato presente in costiera in diverse occasioni negli scorsi anni anche al seguito delle processioni del Venerdi Santo a Sorrento e Sant’Agnello.
L’Orchestra Ligonzo eseguirà alcune tra le marce funebri tipiche della tradizione barese e alcune tra le tradizionali composizioni che accompagnano i cortei di incappucciati bianchi e neri durante il Venerdi Santo a Sorrento. Alcune tra le marce funebri baresi sono conosciute e apprezzate anche in costiera, quali, ad esempio, quelle del Maestro Antonio Amenduni, facendo ormai parte della tradizionale colonna sonora che accompagna i sacri cortei. Oltre alla musica, anche la cultura sarà al centro della manifestazione attraverso le immagini di alcuni dei più importanti riti penitenziali della settimana santa barese, commentate dall’Architetto Mino Mincarone, presidente dell’Associazione Festa, il cui scopo principale è la valorizzazione delle tradizioni socio culturali della Puglia. Sarà questo il modo per conoscere e apprezzare meglio le tradizioni delle due realtà che, sebbene lontane geograficamente, sono legate a doppio filo dalla forte tradizione verso i sacri riti del triduo pasquale.
Giuseppe Alfaro
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METAMORFOSI DI UN RITO ATTRAVERSO I SECOLI
LA VISITA AI SEPOLCRI DELL’ARCICONFRATERNITA DEL ROSARIO
“Sepolcri”, altari addobbati in modo solenne, con composizioni floreali e piante di GIOVEDÌ SANTO 13 Aprile 2017 ore 20:30 grano (fatto germogliare al buio, simboleggia il passaggio dalle tenebre della morte di Gesù alla resurrezione), in omaggio all’Eucarestia. Datare l’inizio di questa pratica è alquanto difficile. Secondo alcuni storici nacque nel medioevo, alla fine dell’epoca carolingia, ma è certo che trovò la massima espansione durante l’epoca Processione barocca, periodo in cui la in Visita agli Altari della Reposizione predisposizione degli altari Chiesa di San Paolo - Via Tasso - Via dell’Accademia Via San Nicola - Vico III Fuoro - Via Fuoro - Via del Mare coincideva con i gusti sfarzoLargo Parsano Vecchio - Corso Italia - Piazza Tasso Via San Cesareo - Via P. R. Giuliani - Chiesa di San Francesco si dell’epoca. Via San Francesco - Piazza Sant’Antonino La consuetudine, fino a poChiesa di Santa Maria delle Grazie - Basilica di Sant’Antonino Via Luigi De Maio - Piazza Tasso - Chiesa del Carmine chi decenni fa, era di recarsi Corso Italia - Cattedrale - Via Tasso Chiesa del SS.mo Rosario in pellegrinaggio in almeno Benedizione e distribuzione del pane sette chiese nelle quali era stato allestito il sepolcro. Il un’antica consuetudine del rito fu introdotto da San Filippo Giovedì Santo, giorno d’inizio del Neri, promotore di un “pellegritriduo pasquale. Dopo la messa naggio alle sette chiese” nelle in “Coena Domini” ci si reca a grandi basiliche romane. far visita e a pregare dinanzi ai Nel corso degli anni, tuttavia, AVVISO SACRO
Venerabile Arciconfraternita del SS.mo Rosario Chiesa dei S. S. Felice e Bacolo Sorrento
PETAGNA
IL GOVERNO
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Giuseppe Lotito questa pratica assunse un carattere penitenziale, spostandosi alla fine della Quaresima e facendo memoria delle tappe di Gesù nella sua passione. Anche se nella maggior parte delle città italiane questa devozione è andata ormai perduta, si è conservato il senso delle preghiere suggerite dallo stesso vangelo. A Sorrento, come in altri centri del Meridione, questa tradizione rimane intatta, sentita e radicata. Lo storico Manfredi Fasulo, in una sua pubblicazione del 1906, scrive: “Il Giovedì Santo, tradizionalmente, si fa visita ai sepolcri, formati da tappeti di fiori e da vasi di grano”. La Venerabile arciconfraternita del Santissimo Rosario, nell’ottica di iniziative di carità cristiana,
non essendo promotrice di una solenne processione, rinnova questa tradizione in maniera singolare. Per iniziativa del priore dell’epoca, Omero Ingenuo e del governo che presiedeva, qualche anno fa, fu istituita una piccola processione. Dalla chiesa dei Santi Felice e Bacolo, sede della Venerabile arciconfraternita del Rosario, il corteo si incammina in vista ai sepolcri nelle principali chiese sorrentine. Con il costante impegno dei vari governi che si sono succeduti negli anni, l’itinerario del corteo è diventato un vero e proprio rito solenne della settimana santa a Sorrento ed è entrato nel cuore dei cittadini come una sentita tradizione.
La Schola Cantorum San Francesco di Sorrento in occasione del decennale della sua fondazione contempla
L’ UOMO DELLA CROCE Riflessioni e silenzi in musica
Chiesa di San Francesco martedì 11 Aprile alle ore 19.00
Terrazza Vittoria Siamo al tramonto, a Sorrento è l’ora dell’happy hour o di una cena romantica gustando i deliziosi e raffinati piatti dei nostri Chef. ■ HAPPY HOUR 19.00/20.00
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STORIA E CULTURA DI UNA TRADIZIONE
LE PALME DI CONFETTI IN PENISOLA SORRENTINA Q
uando si parla di palme, in Penisola Sorrentina la memoria di molti ritorna subito a un tempo passato ricco di aneddoti. Da una parte c’è il ricordo del desiderio legato alla golosità del confetto, dall’altro il ricordo della dimensione comunitaria che accompagna questa tradizione così particolare. La palma di confetti ha un carattere effimero, perché è destinata a essere mangiata; il ricordo si collega quindi al sapore dei confetti sciolti in bocca lentamente per assaporare l’anima di cannella; oppure al profumo delle mandorle bruciate. E’ una tradizione che riporta alla mente la gioia del giorno di festa con i bambini con l’abito nuovo e della foto sul sagrato della chiesa con i fratelli. Tutti ricordano quando da bambini, dopo la celebrazione, si affrettavano a mangiare i confetti. Mentre oggi spesso le palme arredano le cristalliere delle nostre case, un tempo era difficile che arrivassero fino a sera, perché i bambini le smontavano subito dopo la benedizione e ne divoravano i confetti per assaporare il gusto di qualcosa di raro e prezioso. Oggi caramelle e dolci in quantità hanno tolto a quel giorno il gusto di qualcosa di speciale. Probabilmente la ragione del successo di questa tradizione sta nel complesso apparato rituale che accompagna la realizzazione della palma di con-
fetti. Infatti il lavoro paziente della preparazione delle palme accompagna tutto il tempo dell’attesa della Domenica delle palme e dunque della Pasqua. L’esperienza e l’emozione non è legata solo all’oggetto “palma”, di per sé effimero, ma al più complesso e più lungo tempo dei giorni di lavorazione. La lavorazione avviene nella comunità familiare: molti raccontano che un tempo le porte di casa erano aperte, così che chiunque voleva, poteva vedere, imparare e magari aiutare. Le nonne reclutavano i bambini e assegnavano loro il compito di scegliere i confetti cannellini con una ritualità precisa: bisognava indossare un paio di guanti bianchi sottili, per non sporcarsi,
tratto dal libro di Maria Ercolano molto simili a quelli usati per la processione bianca. I cannellini irregolari erano poi messi da parte per confezionare fiori. Nel giorno di festa della Domenica delle palme partecipa tutta la comunità: i sagrati delle chiese non riescono a contenere i fedeli che si affollano per la benedizione. È un momento di grande visibilità; un tempo si indossava un vestito nuovo e la maggiore ricchezza della palma che si aveva tra le mani era anche un indicatore di capacità economica. Più la palma era bella e ricca, più si era visibili. Il riconoscimento sociale passava anche attraverso il peso della palma. Gli ordini alle maestre delle palme erano fatti ad esempio a peso. Si richiedeva la palma da mezzo chilo o da un chilo. Ciò misurava le possibilità economiche della famiglia e dava il polso del ruolo di quella famiglia all’interno della comunità. Elemento rappresentativo di u n a
condizione sociale, la palma di confetti porta in sé tutta la simbologia del dono. Infatti la palma non viene acquistata, ma ricevuta in dono. Chi la riceve vede, in quel gesto, un atto d’amore. I bambini le donano alle maestre a scuola che si curano di loro, le stesse mamme con amore le confezionano per i figli o la nuora la offre alla suocera come un gesto di rispetto. Questo è quello che si legge dietro allo scambio della palma e che ne ha favorito l’enorme diffusione. Maria Ercolano
Le palme di confetti Storia e cultura di una tradizione in Penisola Sorrentina CITTA’ DI SORRENTO COMMISSIONE PER LE PARI OPPORTUNITA’ SORRENTO 2009
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LA TRADIZIONE DEI SEPOLCRI DOMESTICI
Una antica tradizione, una
devozione religiosa della Settimana Santa in penisola sorrentina: i “sepolcri domestici”, raffigurazioni del Cristo morto da esporre e venerare, appunto, nelle abitazioni private. Una usanza che affonda le sue radici, a Sorrento e dintorni, addirittura al XVIII secolo, quando i fedeli iniziarono ad allestire, generalmente in un angolo della propria abitazione o anche in un ambiente a ciò specificamente destinato, gli altari della reposizione, luoghi in cui, secondo la liturgia cattolica, viene conservata l’Eucaristia al termine della celebrazione della Messa in Coena Domini del Giovedì Santo. Gli altari erano solitamente addobbati in maniera solenne, utilizzando ricche compo-
sizioni floreali simboleggianti la vita che rifiorisce e vince sulla morte: ai simboli della Passione (i chiodi della croce, il martello, la corone di spine e la clamide scarlatta), che da sempre sono fatti sfilare lungo le strade cittadine durante le processioni penitenziali del Venerdì Santo,
inoltre, erano affiancati i segni dell’Eucaristia (il grano, il calice e l’agnello, generalmente) in ricordo dell’Ultima Cena di Cristo con gli apostoli, durante la quale fu istituito, appunto, il sacramento dell’Eucaristia. Una tradizione tipica ancora viva nel ricordo di Massimo Fiorentino,
L’ALBERO DI PASQUA
SANTUARIO DELLA MADONNA DEL CARMINE SORRENTO
l ’«Ora» della Madre
U
CELEBRAZIONE MARIANA DEL
SABATO SANTO ORE 11,00
già priore dell’Arciconfraternita di Santa Monica, che continua ad allestire, nella propria abitazione, una riproduzione del sepolcro di Cristo, dinanzi alla quale è solito raccogliersi insieme ai familiari ed agli amici più cari. «Proprio come facevo da bambino insieme a mio nonno – racconta Fiorentino –, ogni anno preparo un altare nel quale espongo, oltre ai chiodi della croce ed una corona di spine, una statua della Madonna addolorata ed una riproduzione del Cristo morto, dinanzi ai quali sono solito riunirmi in preghiera con i confratelli al termine della processione del Venerdì Santo per poi spezzare il pane e ripetere le ultime parole che Gesù pronunciò prima di morire: “Tutto è compiuto”».
na usanza tradizionale importata anche a Sorrento. Nelle case di tedeschi e di un numero sempre maggiore di famiglie italiane c’è anche l’albero di Pasqua: composizioni floreali che celebrano il ritorno della primavera dopo l’inverno, ma anche il trionfo della vita sulla morte. Una tradizione che affonda le proprie radici addirittura in epoca medievale, sebbene abbia conosciuto una forte diffusione solo negli ultimi cinquant’anni fino a diventare un vero e proprio “rito” per tantissime famiglie europee. L’albero di Pasqua è un fascio di rami di melo, ciliegio, pesco o ulivo adagiati in un vaso e abbelliti con uova dipinte, perline e
bottoni, fili e fettuccine colorate, coniglietti e uccellini. Solitamente allestito durante la Quaresima, questa “pianta” si carica di un duplice significato come spesso avviene per le tradizioni legate alle festività religiose. Da una parte, infatti, celebra la natura che rifiorisce dopo l’inverno; dall’altra, invece, rappresenta la resurrezione di Cristo e la redenzione dell’umanità, raffigurate plasticamente come un albero che fiorisce, ed è per questo che prende anche il nome di “albero della vita”. Secondo alcuni, questa valenza religiosa trae origine dalla Bibbia e, in particolare, da quel passo della Genesi secondo il quale «il Signore fece germogliare l’albero della vita in mezzo al giardino». A inaugurare questa tradizione sarebbe stato il tedesco Volker Kraft che, nel 1965, addobbò un albero di mele con sole 18 uova di plastica colorate. Col passare del tempo e per la gioia dei nipoti di Kraft, le decorazioni aumentarono superando addirittura le 10mila. Da quel momento l’usanza di allestire il cosiddetto “Eierbaum” (cioè un “albero decorato con uova”) dilagò in tutta la Germania e poi in Italia, terra dove abbondano le tradizioni pagane rivisitate in chiave religiosa.
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I SUGGERIMENTI DELLO CHEF
LE PROPOSTE PER IL PRANZO DI PASQUA Funghetti di mozzarella e pomodoro
Caramelle salate con uova di quaglia
I funghetti di mozzarella e pomodoro portano in tavola la primavera! Davvero semplicissimi da realizzare, per crearli è necessario avere qualche pomodorino e dei bocconcini di mozzarella. Lavate bene i pomodorini e asciugateli; provvedete quindi a svuotarli togliendo i semini interni. Dopo aver scavato i pomodorini, create sulla loro superfice esterna dei piccolissimi taglietti e mettete tutto da parte. Prendete un bocconcino di mozzarella, tagliatelo in piccolissimi pezzetti e inserite un pezzetto in ogni taglietto creato sul pomodoro. Inserite ora il pomodorino decorato sopra un bocconcino, quasi fosse un cappello. Per terminare il tutto con un tocco di creatività in più, adagiate su un vassoio da portata alcune foglie di insalata verde, utile a ricreare il prato, adagiate i funghetti e servite in tavola accompagnando il tutto con un bel sorriso!
Questo è l’antipasto perfetto per far rimanere a bocca aperta tutti i vostri ospiti! Particolari e differenti dal solito apetizer, queste caramelle sono veramente facili da preparare. Lasciate bollire le uova di quaglia per 5 minuti; considerate le loro dimensioni davvero minime, vi suggeriamo di utilizzare due uova per ogni commensale così da realizzare due caramelle per ospite. Nel frattempo stendete il rotolo di pasta sfoglia e suddividetelo in rettangoli più larghi che lunghi. Una volta che le uova sono cotte, fatele raffreddare sotto l’acqua corrente, sbucciatele e lasciatele raffreddare. Ponete un uovo al centro del rettangolo di pasta sfoglia e chiudete il tutto a mo di caramella, spennellate con un uovo sbattuto e infornate per 10 minuti a 180°. Estraete le vostre caramelle dal forno solo quando saranno ben dorate e croccanti, impiattate il tutto e servite in tavola!
Uova ripiene di zucchine
Agnello e uova
È necessario ricordare che per ogni uovo utilizzato, otterrete due porzioni, vi suggeriamo quindi di non esagerare con la quantità ma di calcolare un uovo per ogni commensale. Fate bollire le uova per 10 minuti e, nel frattempo, fate saltare in una padella le zucchine tagliate a dadini con un po’ di burro, del sale e del pepe. Quando le uova saranno cotte, lasciatele raffreddare sotto l’acqua corrente, sbucciatele e tagliatele a metà per la loro lunghezza. Togliete il tuorlo dalla uova e unitelo alle zucchine, aiutandovi quindi con un frullatore elettrico create una crema con questi ingredienti. Farcite gli albumi sodi con il composto creato, impiattate e servite. Per dare un tocco di sapore in più, è possibile accompagnare il tutto con una deliziosa crema di prezzemolo.
1,5 Kg. di agnello 5 uova fresche 1 bicchiere di vino bianco 100 gr di pecorino grattugiato 4 cucchiai d’olio extra vergine 3 spicchi di aglio sbucciati sale e pepe q.b.
Pasta con il sugo cremoso di carciofi e asparagi (4 porzioni) 3 carciofi, 1 mazzo di asparagi verdi o violetti 320 g. di pasta, 1 spicchio d’aglio 1 bustina di zafferano, 100 g. di stracchino o crescenza 100 g. di ricotta, burro, olio extra vergine d’oliva, sale Tagliate i carciofi a spicchi. In un tegame fate scaldare l’olio con lo spicchio d’aglio schiacciato. Aggiungete i carciofi, spolverate con un po’ di sale e fateli cuocere, unendo poca acqua se necessario; alla fine dovranno essere ancora consistenti e non sfatti. Pulite gli asparagi e lavateli. Tagliate a pezzettini le parti non legnose e mettete da parte le punte. Fate cuocere gli asparagi eccetto le punte con un pochino di burro e sale. A metà cottura unite anche le punte e lo zafferano e terminate la cottura. Gli asparagi non devono essere sfatti ma ancora consistenti. Cuocete la pasta in abbondante acqua salata. Quando è quasi cotta rimettete il tegame con gli asparagi sul fuoco, unitevi i carciofi con il sughetto prodotto in cottura, una noce di burro, la ricotta e lo stracchino. Fate sciogliere bene il tutto mescolando fino a ottenere un sugo cremoso, unite un po’ di acqua della pasta se serve, e aggiustate di sale. Scolate la pasta, tenendo un po’ di acqua di cottura da parte, e mescolatela nel tegame con il sugo (unite dell’acqua di cottura se necessario). Distribuite nei piatti e servite. Suggeriamo di non usare del formaggio grattugiato per non coprire i sapori delicati delle verdure usate per il sugo.
Tagliate l’agnello a pezzi piccoli. Lasciate le ossa ma eliminate la maggior parte del grasso visibil per ottenere un piatto più leggero. In un tegame fate rosolare leggermente gli spicchi di aglio schiacciati nell’olio. Aggiungete i pezzi di agnello e rosolate uniformemente anche loro. Bagnate con il vino bianco facendolo sfumare, salate e pepate. Verso fine cottura, versate nel tegame le uova sbattute con il pecorino, e mescolando continuamente, fatele addensare a fuoco basso. Servite ben caldo decorando con rosmarino e erbe aromatiche.
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Buon Appetito!
e per finire in bellezza...
LA PASTIERA NAPOLETANA
Il più conosciuto dolce napoletano è senz’altro la pastiera, la cui antica ricetta sembra addirittura risalire al XIV secolo. Caratteristica della Pasqua, la pastiera assume in questa occasione un significato augurale. Ricotta e grano, ingredienti base, sono, infatti, i tradizionali simboli del benessere e della prosperità familiare.
Tenete a bagno per alcuni giorni 200gr. circa di grano (oppure compratelo già bagnato), avendo cura di cambiare giornalmente l’acqua. Il giorno precedente alla confezione del dolce, cuocere il grano ben sgocciolato in mezzo lt. di latte per circa 4 ore, aggiungendo la scorza di mezzo limone e un pizzico di sale. Lasciate cuocere a fuoco basso e con la pentola coperta. A cottura ultimata, aromatizzate il grano con la scorza grattugiata di mezza arancia, 1 pizzi-
co di cannella e uno di vaniglia. Il giorno seguente fate una pasta frolla con: 300gr. di farina, 150gr. di zucchero, 150gr. di strutto, 3 rossi d’uov e un pizzico di sale. Lasciate riposare la pasta per circa 1 ora. Intanto mettete in una terrina 300gr. di ricotta e stemperatela con 250gr. di zucchero, 4 rossi d’uovo, 50gr. di acqua di fiori d’arancio, 200gr. di canditi tagliati a dadini, il grano ed infine l’albume delle 4 uova montato a neve ferma. Con una parte della pasta frolla foderate quindi una teglia ben imburrata, e riempitene l’interno con il composto di ricotta. Con la rimanente pasta fate delle striscioline della larghezza di un dito, che incrocerete sopra il ripieno. Passate in forno caldo (circa 180°) per 3/4 d’ora. Lasciate raffreddare la pastiera e, prima di servirla, spolveratela con abbondante zucchero a velo.
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Soak 200 gms. of corn for a few days (or else buy the already soaked kind) making cure to change the water daily. The day before you make the sweet, drain the corn well of the water and cook it for about 4 hour in half a litre of milk, adding the rind of half a lemon and a pinch of salt. Cover the pan with a lid and allow to cook on a low flame. When cooked, scent the corn with the grated rind of half an oranges a pinch of cinnamon and vanilla. The next day, make a shortcrust pastry with 300 ms. of flower, 150 gms. of sugar, 150 gms. of lard, 3 eggyolks and a pinch of salt. Let the pastry rest for about 1 hour. In the meantime, place in a bowl, 300 gms. of ricottacheee and blend toghether with 250 gms. of sugar, 4 eggyolks 50 gms. of orange flower water, 200gms. of diced candied peel, the corn and, finally, the 4 eggwhites beaten stiff. Line a wellbuttered baking dish with half of the hortcrust pastry, fill with the ricotta-cheese mixture and then, with the remaining pastry make long thin strips and place over the pie in a criss-cross pattern. Bake in a hot oven (about 180°) for three-quarters of an hour. Allow the sweet to cool and then sprinkle over lots of icing sugar.
LA PERGOLA aperto a pranzo e a cena - open for lunch and dinner Godetevi il panorama del Golfo di Napoli dalle favolose terrazze del Bellevue Syrene gustando le specialità della nostra Cucina. Saremo lieti di offrirvi l’aperitivo.
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PERSONAGGI
ELSA EVANGELISTA
Direttore di un grande Conservatorio
La sua stanza è la giusta cornice al suo ruolo di direttore. Alle pareti ritratti di musicisti entrati nella storia, su tutti i ripiani foto, dediche, premi, riconoscimenti, mentre il telefono trilla per quanti cercano Elsa Evangelista, da circa cinque anni direttore del Conservatorio San Pietro a Maiella, il più bello del mondo. Dall’esterno echi di musiche punteggiano il silenzio della mia attesa dandomi ancora una volta il tempo di ripercorrere le meraviglie di uno spazio unico che ha ospitato protagonisti ed eventi della storia della musica. Dopo esserne stata allieva e poi docente, Elsa Evangelista, da direttore, continua un lungo cammino che la inorgoglisce e la appaga. Ed è nel segno della grande musica, che emerge dai suoi ricordi, che si svolge l’intervista.
Elsa Evangelista con Roberto De Simone Che cosa ha rappresentato per lei l’insegnamento? E’ una condizione speciale, ancor più nel caso della musica che non sempre è facile trasmettere e tener fede al compito di plasmare e insegnare. Nel mio caso mi sono occupata di coro portando poi la formazione ovunque anche a Colonia e ad incidere DVD e CD. A distanza di anni e ripensando al suo significativo percorso chi le ha insegnato di più? Mio padre e mio fratello Aldo, poi i docenti, che nella formazione mi hanno insegnato la severità e il rispetto che si deve alla musica e all’ambiente prestigioso del Conservatorio, valori come la sacralità e il rispetto che si devono avere e che cerco di trasmettere…
Vuole raccontarmi fin dall’inizio la sua storia? Sono nata a Napoli, ultimogenita in una famiglia di musicisti: nonno, papà e fratelli. Sempre più spesso mi viene da pensare che papà, che tanto si è dedicato alla mia formazione, sarebbe impazzito dalla gioia se mi avesse visto direttore del Conservatorio. Ero una bambina tranquilla, sognatrice e pensatrice che viveva ascoltando sempre musica o, senza isolarmi, giocando con le amichette e con un gran dialogo con mia
madre. Mi inventavo delle storie, studiosa e anche sportiva perché lo sport è ritmo …come la musica! Andando avanti che cosa ha fatto? Studio o lavoro? Entrata al Conservatorio a undici anni, ho studiato con i grandi protagonisti maestri di quegli anni: Vincenzo Vitale, Tita Parisi, Aladino Di Martino e Mario Pomilio che insegnava Letteratura, poi dopo aver vinto vari concorsi, ho insegnato a Potenza, Salerno e infine Napoli.
Se ha fatto la gavetta cosa ne pensa? E’ la prima cosa che chiunque dovrebbe fare. Senza la gavetta non si va da nessuna parte. E’ il motivo per cui, con la chiusura dei piccoli teatri, tanti cantanti hanno vita breve. Per questo ho voluto che San Pietro a Maiella facesse l’opera, in particolare della nostra scuola e della nostra tradizione. Dopo il “Dialogo delle carmelitane” ho messo in scena “Masaniello” di Jacopo Napoli e altro ancora… Un ricordo speciale ce l’ha? Ne ho tanti ma in questa sede fortissimo è quello di Riccardo Muti, il maestro al quale sono molto legata e che ritengo sia il più grande direttore al mondo e al quale ho dedicato una sala.
Che cosa è stato particolarmente difficile nel suo ruolo di direttore? I primi due anni in cui ho dovuto risistemare una serie di problematiche poi…le difficoltà ci sono sempre ma ho affrontato tutto serenamente, rispettando gli obiettivi che ho realizzato, come il Premio San Pietro a Maiella, dato al Maestro Muti e ad Aldo Ciccolini, che nel prossimo mese di novembre sarà dato a Roberto De Simone, grande maestro che merita ogni rispetto e riguardo. Che altro vuole dirmi di Roberto De Simone? Ho per lui grande stima e gratitudine perché, a lui, dobbiamo la risistemazione della quadreria, della biblioteca, il foyer della Sala Scarlatti e altro ancora. C’è qualcosa che le ha fatto particolarmente piacere? La medaglia del Presidente della Repubblica Mattarella per le celebrazioni dedicate a Paisiello e promosse dal nostro Conservatorio di musica. Orgogliosa di quanto ha fatto? Molto, si, certo, anche soddisfatta per il luogo che ho sempre amato. Aver fatto quanto ho fatto mi riempie di gioia, anche sapere che circa mille studenti frequentano il nostro Conservatorio. La Biblioteca, vanto del mondo intero, corre qualche pericolo? Oggi, anche se è considerata biblioteca scolastica, ha un nuovo bibliotecario, un assi-
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Un progetto o una speranza? Aprire il Museo con il pianoforte a cristalli, la spinetta del ‘700 e anche il Museo virtuale. Oggi ci sono già le visite guidate. Qualche aggettivo che le somiglia? Ottimista, tenace, altruista e legata all’amicizia. Per chiudere che cos’è Napoli per lei? La città più bella del mondo da dove è partito tutto, anche la musica.
Giuliana Gargiulo
Elsa Evangelista con Riccardo Muti stente, due con contratto di collaborazione, una volontaria e il personale del Conservatorio: tutti tesi alla tutela di un patrimonio inestimabile. Parla in maniera appassionata, è più passionale che sentimentale? Credo passionale e razionale perché so che devo trovare le soluzioni e che è inutile lamentarsi. Ambiziosa? Lavoro e basta. Sono sempre stata come sono: docente, compositrice, direttore…senza mai pensare che sarei diventata… Sono andata avanti, sempre pensando di far bene quando era necessario. Ho il ricordo di quanto mi disse il maestro Roberto De Simone: “ Lei sa stare alla finestra”. E nella vita è necessario saper aspettare.
Perché, la vita com’è? La vita è una scala i cui scalini vanno affrontati uno per volta per poi arrivare. Che tipo di esperienza richiede il ruolo di direttore? Avendo studiato in questo Conservatorio, sono consapevole del grande patrimonio di questo luogo e per questo mi sono dedicata moltissimo. Ho l’esperienza manageriale e organizzativa. Una paura l’ha mai vissuta? No. Non sono mai cambiata, ho conservato la mia semplicità. Il Conservatorio è la mia seconda casa dove mi sono sempre rifugiata per studiare. Una soddisfazione recente? Aver fatto dirigere nella Sala Scarlatti Riccardo Muti che una volta mi disse:” Tornerò perché lei lo merita”.
Progetti futuri ne ha? Con la collaborazione della Regione Campania auspico la creazione di un’orchestra come quella che nel 1925 fondò Francesco Cilea. Un rimorso, un rimpianto, qualche nostalgia ce l’ha? Né rimorsi, né rimpianti, e neanche nostalgie tranne che per gli affetti. Si considera forte? Lo sono sempre stata, è un dato caratteriale. Vado avanti, non mi avvilisco e continuo. Cosa le piace in particolare? Amo la vita e penso di essere stata fortunata. Amo viaggiare ma non sopporto la stupidità e l’invidia e quanti, in tutti i campi, hanno il gusto di ostacolare o dar fastidio. Se tutti pensassero a fare il proprio dovere ci sarebbero tanti problemi in meno.
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Riccardo Iaccarino
Itinerario di visita al
Centro Storico di Sorrento Via Parsano - Via degli Aranci Via Sersale - Corso Italia Via Pietà - Via Luigi de Maio Piazza S. Antonino Via S. Francesco Piazza F. Saverio Gargiulo Via Vittorio Veneto - Via Tasso Via S. Nicola Via 2° Traversa Fuoro Via Fuoro - Via S. Cesareo Piazza Tasso - Corso Italia.
(1) Le antiche mura
Delle cinta difensiva greca rimane la murazione esistente sotto il piano stradale della Porta Parsano Nuova, visibile in prossimità della Porta stessa. Un altro rudere di dimensioni molto limitate, della murazione greca, oltre la Porta della Marina Grande, è il piccolo tratto della cortina occidentale, in località via Sopra le Mura. La città romana si sovrappose all’insediamento greco osservandone la pianta urbana e la stessa cinta muraria a grossi blocchi isodomici. Queste mura, rimasero a difesa di Sorrento durante tutta l’epoca medioevale. Il rifacimento di esse iniziò nel 1551, e fu completato soltanto nel 1561 dopo la tragica invasione dei Turchi. Oggi la cinta di mura di Parsano è stata restaurata ed è visitabile tutti i giorni.
ora classici ora bizantini, con basamenti di statue e con ogni sorta di frammenti marmorei. Nelle due arcate fortemente rialzate e nelle colonne disposte sugli spigoli si rileva il suo chiaro accento bizantino. Questa costruzione ha anche interesse per la storia urbanistica della città poichè i brevi spazi ad archi rialzati e la attigua volta su via Pietà, all’ingresso dell’episcopio, servirono per lungo tempo alle pubbliche riunioni prima che esse si svolgessero nell’interno del castello. La parte superiore del campanile fu se non edificato, assai probabilmente ridotta nell’attuale forma, intorno al XVI sec.
(2) Chiesa dei Servi di Maria
In stile barocco, fu completata nel XVIII secolo. Sede della Congregazione dei Servi di Maria, conserva all’interno una statua lignea del Cristo Morto, di autore ignoto, che nel giorno del Venerdì Santo viene portato in processione dai confratelli, incappucciati in nero.
Questo edificio, recentemente restaurato, è opera di eccezionale rarità e pregio poichè rappresenta un documento di quel gusto tardo bizantino ed arabo in una stesura forse unica per organica continuità compositiva. Le grandi finestre ad arco, tre per ogni piano, sono contornate da ampie fasce in tufo giallo e grigio; due più sottili fasce sottolinean, a guisa di marcapiano, i due ordini di finestre, e rotonde formelle, come piccoli rosoni, recanti al centro patere di maioliche, si alterano alle aperture con un contorno in lieve risalto sul fondo di intonaco. L’ornato dell’intarsio tufaceo svolge una successione di losanghe ad eccezione della finestra centrale il cui fregio segue un motivo a zig-zag.
In stile romanico, risale al XV secolo; dello stesso periodo è il portale laterale (1474), in moda rina-scimentale. La chiesa ospita tra l’altro tele di artisti della scuola napoletana del ‘700, un trono arcivescovile in marmi scelti (1573) ed un coro ligneo intarsiato opera di artigiani sorrentini dei primi del ‘900. Opere, sempre realizzate con la tecnica dell’intarsio, si possono ammirare all’interno come i quadri della Via Crucis o i tamburi dell’entrata principale e di quella laterale, opere recenti di giovani maestri intarsiatori.
Di questo campanile è notevole la parte basamentale di età romanica, costruita forse intorno al secolo XI con tronchi di colonne di varie specie con capitelli
(7) Palazzo Correale (secolo XIV) La facciata di questo palazzo mostra pregevoli bifore archiacute in tufo scuro, di varia forma e disegni, con archetti e rosono lobati. Ha un bellissimo finestrone con ogiva a sovrassesto che insiste su corti piedritti polistili sostenuti da mensolette e cimati da capitelli gotici a foglie d’acanto; nella chiave dell’arco è scolpita l’arme gentilizia. Il portale è quello caratteristico napoletano ad arco depresso con sagome durazzesco-catalane, che fu usato dalla fine del trecento a tutto il quattrocento. (7) Palazzo Veniero (secolo XIII)
(3) Cattedrale
(4) Campanile del Duomo (5) Episcopio
metà del quattrocento, appartiene il palazzetto e la loggia in vivo Calantariaro con capitelli che ritroviamo in una scala napoletana in Via S. Arcangelo a Baiano, e quelli della cappella Pontano con la sola variante della foglia disposta in senso inverso.
(8) Casa Correale in Piazza Tasso
(6) Casa quattrocentesca
Come unica e curiosa testimonianza locale derivante dall’influsso dei maestri toscani operanti in Napoli nella seconda
Sulla piazza principale, anticamente chiamata largo del Castello, e precisamente nell’angolo in cui ha inizio via Pietà, si affaccia un altro palazzo Correale; L’iscrizione sul cartiglio marmoreo del portale ha la data del 1768, ma si sa però che già nel XV secolo trovavasi lì una casa della stessa famiglia che venne poi totalmente trasformata dal rifacimento settecentesco.
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MARZO/APRILE 2017 venienti probabilmente, per la loro particolare uniformità, dal portico di una delle molte ville romane presenti nella zona. Nella cripta, rifatta nel settecento, si osservano numerosi quadretti di ex voto, soprattutto di marinai. Interessante è il presepe del settecento, della scuola di Sammartino, e il portale meridionale di forme bizantino-romaniche, risalente al X secolo.
(12) Chiesa della Grazie
(9) Santuario della Madonna del Carmine
Ricostruita alla fine del ‘500 su una precedente e antica chiesa dedicata ai S. Martiri Sorrentini, la Chiesa è ad una sola navata. Sullo sfondo c’è l’antica immagine della Madonna, copia della Vergine Bruna di Napoli. Si possono ammirare quadri di buona fattura di artisti del ‘600 e del ‘700 nonchè due artistici reliquiari in legno intarsiato del 1600.
(10) Sedile di Porta (secolo XVI) Nell’angolo che via S. Cesareo forma con Piazza Tasso, nel posto dove attualmente ha sede il circolo Sorrentino, trovavasi un secondo sedile, detto di Porta, perchè in origine eretto presso la porta maggiore della città nello spazio allora denominato Largo del Castello. Dopo l’abolizione dei sedili fu ridotto prima a carcere poi a corpo di guardia per la milizia urbana e infine a luogo di convegno del circolo Sorrentino. (11) Basilica di S. Antonino
L’origine è riconducibile all’XI secolo, anche se già verso il IX secolo, esisteva in quel luogo un oratorio dedicato a S. Antonino. La chiesa presenta diversi elementi di spoglio, come i fusti delle colonne pro-
(15) Chiesa e Monastero di San Paolo
La chiesa è annessa all’antico monastero delle monache benedettine risalente al nono secolo e ora sede di un Istituto scolastico. È costituita da una navata con volta a botte e lunette ed è ricca di decorazioni, stucchi e tele del settecento. Da notare il pavimento in maiolica su fondo di cotto, il piccolo campanile belvedere e la cupola maiolicata.
La chiesa cinquecentesca con l’annesso monastero di clausura di monache domenicane, fu donata dalla nobile sorrentina Bernardina Donnorso alla fine del ‘500. La chiesa è ad una navata e conserva pregevoli opere di pittori meridionali operanti tra la fine del ‘500 e gli inizi del ‘700 come S. Buono, N. Malinconico, P. Caracciolo e B. Corenzio
(15) Casa del Tasso
A destra del tratto di strada, che da piazza F.S. Gargiulo porta alla piazza della Vittoria, si trova l’ingresso dell’Imperial Tramontano, che incorpora due camere, avanzo della casa in cui nel 1544 nacque Torquato Tasso, autore della Gerusalemme Liberata.
(18) Chiesa SS. Annunziata
L’origine di questa chiesa è antichissima: ma si ignora la data della sua fondazione. Fu probabilmente edificata sui ruderi del tempio dedicato alla dea Cibele. Dal 1391 in tale chiesa (acui era annesso un monastero) officiavano i Padri Agostiniani della Congregazione di S. Giovanni a Carbonara di Napoli. Nel 1811 la chiesa fu concessa a loro richiesta ai compatroni delle Cappelle, purchè si accollassero tutte le spese di mantenimento i quali aloro volta nel 1854 l’assegnarono definitivamente alla Congrega laica di S. Monica.
(19) Sedile Dominova
Unica testimonianza rimasta in Campania degli antichi sedili nobiliari, risale al sec. XVI. In forma quadrilatera, con due arcate ad angolo in piperno, che lasciano scoprire l’intero della cupola e i muri di fondo con affreschi del settecento. I pilastri e le arcate posistili, con i loro capitelli, sono di gusto arcaicizzante. La cupola seicentesca è formata da embrici maiolicati di colore giallo e verde.
(13/14) Chiesa e Chiostro S. Francesco
L’origine del monastero risale alla prima metà dell’VIII sec. L’architettura del chiostro presenta archi incrociati di tufo su due lati del portico espressione stilistica del tardo trecento, sostituiti sugli altri due lati da archi tondi su pilastri ottagonali. Da notare infine, la presenza di vari elementi di spoglio, provenienti da templi pagani, come le tre colonne di angolo riusate funzionalmente. Accanto al convento è situata la chiesa di S. Francesco, che risale al XVI secolo. All’interno si può ammirare, nella prima delle tre cappelle di destra, una statua in legno, raffigurante il santo con il Cristo crocefisso, donata dalla famiglia Vulcano nel XVII secolo.
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(16) Chiesa del Rosario
già dei SS. Felice e Baccolo Comunemente conosciuta come del SS. Rosario, sorse, probabilmente sotto l’impero di Costantino Magno (310), sui testi di un antico tempio pagano chiamato Pantheon e, fu cattedrale di Sorrento dal XII al XV secolo.
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(17) Casa di Cornelia Tasso
Al numero 11 di via S. Nicola, si trova la casa Fasulo, già Sersale (notevole il portale a bugnato e del balconcino) nella quale abitò Cornelia Tasso, sorella di Torquato e moglie di Marzio Sersale e che continuò a dimorarvi anche da vedova, coi figli Antonino e Alessandro. Nel luglio 1577 Torquato, fuggito dal castello di Ferrara, s’imbarcò a Gaeta e qui si presentò in veste di messaggero del poeta, e poi si rivelò. Partì per Roma. Nell’atrio, volta affrescata con stemmi e trofei militari e iscrizioni del 1615 che ricordano il Poeta.
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Itinerary for a visit to
Sorrento’s Historical Centre
Via Parsano - Via degli Aranci Via Sersale - Corso Italia Via Pietà - Via Luigi de Maio Piazza S. Antonino Via S. Francesco Piazza F. Saverio Gargiulo Via Vittorio Veneto - Via Tasso Via S. Nicola Via 2° Traversa Fuoro Via Fuoro - Via S. Cesareo Piazza Tasso - Corso Italia.
(1) The old walls
The only part of the Greek defensive wall still remaining is under the road at the Porta Parsano Nuova (new Parsano Gate) and can be viewed close to the same door. Another ruin of the Greek wall other than that of the Marina Grande Gate and very limited in size is the small tract (just over three metres) of the western end located in via Sopra Le Mura. The Roman town was built over the Greek one following the same urban plan with walls of large isodomic blocks. These walls stood to defend Sorrento through the Middle Ages. Rebuilding began in 1551 and was only completed in 1561 after the tragic Turkish invasion. From 2010 the walls of Parsano has been restored and it’s possible to visit everyday.
In Baroque style this church was completed in the XVIII century. The site of the congregation of the servants of Maria, it conserves inside a wooden statue of the dead Christ, by an unknown sculptor which is carried during the Good Friday procession by confratemity members in black robes and hoods.
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(3) Cathedral
In Romanic style it dates to the XVth century; the side door is from the same period (1474) and in Renaissance style. Amongst other things the church houses paintings by artists from the Neapolitan school of the 1700s, an archibishops throne in fine marbles (1573) and a wooden marquetry work of Sorrentine craftsmen of the beginning of the 19th century. Works of art always made by using the marquetry technique can be admired in the interior, such as the pictures of the stations of the Cross or the wooden panels of the main and side entrance. These are all works of recent young masters of marquetry art.
(4) Cathedral Belltower (5) Bishop’s Palace
(2) Church of the Servants of Mary
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(6) Fifteenth Century House
The only curious examples of local architecture deriving from the influx of Tuscan experts working in Naples in the second half of the 1400s are the small building with lodge in Vico Galantarario, the capitals which can be found in a Neapolitan staircase in Via S. Arcangelo a Baiano and those of the Pontano Chapel with the only variation of leaf placed inside out.
Noteworthy is the belltower’s base from the Romanic era probably built around the VIth century with various types of trunks of columns, alternating classic and Byzantine capitals with a base of statues and every type of marble fragments. In the two highly raised arches and on the columns placed at the corners its clearly Byzantine accent can be noted. This construction is important to the town’s urban history since the small spaces under the raised arches and adjoining bend onto Via Pietà at the beginning of the Bishop’s Palace were used for years for public gatherings before these were held inside the castle. The upper part of the tower was either rebuilt or at least greatly reduced to its present size around the XVth century.
(7) Correale Palace (XIVth century) The facade of this building exhibits valuable acute-arched mullioned windows in dark tufo in various shapes and designs, with small arches and lobed rosewindows. There is a beautiful large window with an overhanging pointed arch which rests on polystyle piers upheld by corbers and crowned by Gothic capitals of acanthus leaves, in the keystone of the arch the coat-of-arms is incised. The portal is characteristically Neapolitan -a depressed arch with Durazzesque Catalan patterns and was used from the end of the 1300s all through the 1400s. (7) Veniero Palace (XIIIth century)
This building is of exceptional rarity and worth as it represents the late Byzantine and Arab taste uniquelly drafted in compositive organic continuity. The three large arched windows on each floor are surrounded by wide fillet in grey and yellow tufo, two narrower fillet, used ad floor markers underline the two rows of windows and round tiles, like small rosewindows with majolica paterae in the centre alternate at the apertures with a slightly raised contour at the base of theplaster. T h e i n l a i d t u f o d e co ra t i o n d e ve lops a succession of lozenges with the exception of the central window whose frieze follows a zig-zag motif.
(8) The Correale House
in the Tasso Square In the main square, once called largo of the castle, exactly at the corner where Via Pietà begins another Correale Palace is located. The inscription on the portal’s marble scroll ornament bears the date 1768
MARZO/APRILE 2017 but it is known that as early as the XVth century a house belonging to this family stood here and was later totally transformed by the 17th century reconstruction.
(9) Sanctuary of Carmine
(St. Mary of Carmelo) Reconstructed at the end of the 15th century, on the remains of a previous ancient Church dedicated to the sacred sorrentine Martyrs, the Church of Carmine has only a single nave. At the far end there is an ancient impression of Mary, the Madonna, which is a copy of the Drk skinned Virgin of the Church dedicated to the same Saint in Naples. Once can admire paintings of good quality of artists of the 16th and 17th centuries, as well as two artistic gilded wooden bone containers of Saints which date back to the 16th century.
(10) Porta Seat (XVIth century) In the corner which Via S. Cesareo forms with the Tasso Square where the Sorrentine club is now located there once stood a second Seat called Porta because it was originally built near the city’s main gate in the area then called Largo del Castello. After the abolition of the seats it was first turned into a prison and then a guard-house for the urban militia and finally a meeting place for the Sorrentine club.
(11) Basilica of St. Antonino
Its origin dates to the XIth century although there was already an oratory dedicated to St. Antonino here in the IXth century. The church presents various elements of
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plunder such as the column shafts which for their particular uniformity probably come from the portico of one of the many Roman villas present in the area. In the crypt, rebuilt in the 1700s, numerous exvoto paintings, mainly of sailors can be observed. Of interest are the XVIIIth century Crib from the Sammartino school and the southern portail in Byzantine-Romanic form dating to the IXth century.
it was probably built under the empire of Constantine the Great (310) over the remains of an old pagan temple called pantheon. It was Sorrento’s cathedral from the XIIth to the XVth century.
(17) House of Cornelia Tasso
(12) The Church of St. Mary of the Miracles (S. Maria delle Grazie) The fifteenth century Church which includes a convent of a closed order of Dominican Nuns, was founded by the nobile sorrentine Lady Berardina Donnorso at the end of the 15th century. The church has a single nave and treasures esteemed works of southern italian painters who painted in the period between the end of the 15th and beginning of the 17th centuries, such as S. Buono, M. Malinconico, P. Caracciolo and B. Corenzio.
13/14) Church and Cloister of St. Francis The monastery’s origin dates to the first half of the VIIIth century. The cloister’s architecture presents crossed arches in tufo on two sides of the portico, expressing the style of the late 1300s and substituted on the other two sides by round arches on octagonal pilasters. Various elements of pillage are present as in the three corner columns reutilized functionally after being taken from pagan temples. Next to the convent is the church of St. Francis which dates to the XVIth century. Inside, in the first of the three chapels on the right a wooden statue depicting the saint with Christ on the cross can be admired. It was donated by the Vulcano family in the XVIIth century.
(15) House of Tasso On the right of the road which from the F. S. Gargiulo Square leads to the Vittoria Square is the entrance to the Imperial Tra-
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montano which incorporates two rooms left from the house where Torquato Tasso, author of Jerusalem Liberated, was born in 1544.
(15) Church and Monastery of St. Paul
The church is attached to the old monastery of Benedectine nuns of St. Paul dating to IXcentury. It consist of one aisle with circular vault and lunettes and is enriched by paintings and a maiolica floor over brickwork. Also noteworthy is the small belvedere belltower and the cupola in maiolica.
At number 11 Via S. Nicola is the Fasulo House, once the Sersale House (noteworthy the ashlar-work portico and pretty little balcony). Cornelia Tasso, Torquato’s sister and Marzio Sersale’s wife lived here, and continued to after she was widowed with her sons Antonino and Alessandro. In July 1577 Torquato escaped from the castle of Ferrara and embarked at Gaeta to present himself here disguised as the poet’s messenger later revealing his true identity. He stayed with his sister until December, then left for Rome. In the entrance hall is a vault decorated with stems, military trophies and inscriptions from 1615 in memory of the poet...
(18) Church of Annunciation
The origin of this church is antique althiugh the date of its foundation is not known. It was probably built on the remains of the temple dedicated to the godess Cybele. From 1391 in this church (which was adjoined to a monastery) the Agostinian fathers of the congregation of St John in Carbonara from Naples officiated. The church was conceded by their request in 1811 to the co-patrons of the Chapels on condition that they took on all maintenance expenses. They, in turn, granted definitely to the lay congregation of St Monica in 1854.
(19) Dominova Seat
(16) Church of the Rosary,
formetly of Saint Felice and Baccolo Commonly referred to as the St. Rosary
This the only remaining testimony in Campania of the old noble seats and dates to the WXIth century. It has a quadrilateral form with two corner arches in piperno (lava) permitting the view of the interior of the cupola and the end walls with 18th century frescoes. The pilasters and polystyle arches with their capotals are in archaic style. The 17th century cupola is formed by green and yellow majolica roof-tiles.
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PRESSO IL CHIOSTRO DI SAN FRANCESCO
APERTA LA SEDE DELLA ASSOCIAZIONE NAZIONALE DEI PORTIERI D’ALBERGO
Aperta, presso lo storico chio-
stro di San Francesco a Sorrento, la sede nazionale dell’Associazione Le Chiavi D’Oro Faipa e della sede regionale de Le Chiavi D’Oro Campania Felix. La stessa sede ospita la rappresentanza del coordinamento regionale dell’Associazione Solidus “I Professionisti dell’ospitalità italiana”. Alla cerimonia di inaugurazione della sede dei portieri d’albergo sono intervenuti il sindaco di Sorrento, Giuseppe Cuomo, con l’assessore comunale al Turismo Raffaella Cancellieri. L’importanza strategica dell’iniziativa sottolineati dal presidente nazionale de Le Chiavi D’Oro FAIPA, Mauro Di Maio, del vice presidente vicario Enzo Lucidi e del vice presidente de Le Chiavi D’Oro Campania Felix, Roberta Arpino. Il taglio del nastro affidato alla socia onoraria Sara Gargiulo, vedova del compianto Giuseppe Gambardella, storica
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figura dell’accoglienza e maestro dell’ospitalità. Su una felice intuizione del vice presidente nazionale per il Sud Italia e le Isole, Antonino Aversa, la sede è stata intitolata proprio alla memoria di Giuseppe Gambardella già associato di tutte “Le Chiavi D’Oro”. Nell’occasione, l’11 marzo, giorno della nascita di Torquato Tasso, ricordato il Sommo Poeta con una rappresentazione in costume dell’attore Fulvio Palmieri, rivolta agli studenti della scuola secondaria di primo grado dell’istituto comprensivo Sorrento. Presentato, inoltre, l’opuscolo del socio senior de Le Chiavi D’Oro Carmine Berton: “Il Tasso. Sorrento 11 Marzo 1544“.
mosso dall’Associazione Studi Storici Sorrentini, Sorrento continua lo svolgimento dell’Anno Tassiano, di cui è stato reso noto il programma, per ricordare il 440° anniversario della venuta a Sorrento, a far visita alla sorella Cornelia, scappando dalla prigione di Ferrara, nel 1577. Il 25 aprile, per l’anniversario della morte del grande poeta della Gerusalemme Liberata, oltre alla tradizionale conferenza che ricorderà la morte del Poeta, con la partecipazione degli studenti della Penisola Sorrentina, sarà presentato l’annuale numero di Studi Tassiani Sorrentini che offrirà agli appassionati tassiani i testi premiati nel Certamen Tassianum , sia nell’edizione 2016 che in quella di quest’anno, al quale hanno partecipato studenti delle Scuole Medie Secondarie non solo italiane, ma anche di alcuni Istituti Scolastici stranieri, indetto dall’Associazione Studi Storici Sorrentini. Contemporaneamente ferve l’interesse degli studiosi sorrentini per ricordare Torquato Tasso. Infatti per il prossimo autunno è prevista la celebrazione del Festival Internazionale del Rinascimento con 15 conferenze celebrative, nelle quali saranno impegnati docenti universitari italiani e stranieri (tra cui statunitensi e russi), con l’allestimento a Villa Fiorentino di una mostra su “Le illustrazioni delle varie edizioni italiane della Gerusalemme Liberata”, pubblicate dal sec. XVI al 1799 e, contemporaneamente con la presentazione di una pubblicazione, che il prof. Alfonso Paolella sta predisponendo come novità assoluta degli studi tassiani delle medesime figurazioni che dimostrano, oltre l’interesse storico all’opera del Grande Poeta delle Crociate, come i suoi studi sono vivi.
Nino Cuomo
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PROSEGUE LA CELEBRAZIONE DELL’ANNO TASSIANO Dopo la celebrazione della nascita di Tasso, l’11 marzo, pro-
Piazza A. Lauro, 39/40 SORRENTO
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DEDICATO ALLA CITTA’ DELLE ARANCE
SORRENTINO
SPREMIAGRUMI DI DESIGN V
erdure in busta, carne in scatola, succhi di frutta in bottiglia: è indubbiamente pratico e veloce aprire una confezione e consumarne il contenuto, piuttosto che acquistare frutta, verdura o carne da lavare, tagliare, cucinare. La fenomenologia del fast food è ormai talmente intrinseca nei nostri modi di fare che perdiamo di vista persino i preziosissimi frutti che la nostra terra ci dona, portandoci a preferire ciò che propongono gli scaffali dei supermercati. Adriano Alfaro, 26 anni, designer nato a Sorrento, è l’autore di “Sorrentino”, uno spremiagrumi smontabile in acciaio INOX tagliato a laser che, con una vena ludica, vuole riavvicinare le persone al consumo della vera spremuta delle arance, che hanno reso la nostra terra famosa in tutto il mondo. Lo spremiagrumi “Sorrentino” è stato selezionato dal Ministero
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dei beni e delle attività culturali e del turismo (MiBACT) tra i migliori progetti partecipanti alla settima edizione del concorso DAB - Design per Artshop e Bookshop, che premia oggetti contemporanei ispirati al patrimonio culturale e artistico italiano da destinare alla commercializzazione nei bookshop e artshop museali. “Sorrentino” è stato esposto al museo MAXXI (Museo nazionali delle arti del XXI secolo) di Roma e sarà in mostra in giro per l’Italia per tutto il 2017. “Sorrentino”, il cui design iconico è un vero omaggio al Made in Italy, è un invito a riscoprire le antiche gestualità, oltre che il gusto e il profumo dell’originale spremuta di arancia di Sorrento. Più foto e informazioni sullo spremiagrumi “Sorrentino” sono disponibili su adrianoalfaro.com
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Maria Ercolano
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MUSEO CORREALE DI TERRANOVA
A VISIT TO THE CORREALE MUSEUM A
visit to the Correale di Terranova museum, arouses great interest and attention in those who are passionate about paintings and those who are lovers of decorative and archaeological objects of art: the museum documents the ancient historical roots of the city of Sorrento. This aside, the collection of pieces of furniture and caskets made from rare and exotic wood, give testimony to the typical local craftsmanship, that, especially in the nineteenth century, reached notable levels of technical virtuosity. The collection of paintings range from the XV to the XIX centuries, the nucleus constituted by the collection of still life from the Neapolitan school of the Seventeenth and Eighteenth centuries and from the outstanding group of landscapes from the Posillipo school - two irreplaceable sources for the deepening of studies on these splendid moments taken
from southern figurative civilization. But the Correale shines even more because it holds the precious jewels that once adorned the various abodes of noble families: cabinets veneered of ebony or turtle, valuable products of Neapolitan ebony from the seventeenth century, eighteenth century chests enriched with settings of gilded bronze and shelves of marble; precious pieces of chinoiserie furniture of English manufacture from the first quarter of the eighteenth century, and French, German and Swiss watches mounted in gilded bronze and inlaid with mother of pearl and hard stones; Murano glass, Bohemian crystal, fabrics, majolica and porcelain. The ceramic collection includes a conspicuous sample of rare examples from the best known Italian and foreign factories: from Abruzzesi majolica of Grue to those French from Marseilles, and from the white Chinese porcelains to
the blue German ones, amongst which emerge the group manufactured in Meissen, from those French from Saint-Cloud and Sèvres to those English from Bow and Chelsea. But it is the nucleus of the Neapolitan porcelains that put the flower in the buttonhole of this harvest, in how much it enumerates rare examples from
the Capodimonte manufacture and precious articles of porcelain, painted and gilded at the Real Factory of Naples, as well as Giustiniani pottery in earthenware from the first decades of the XIX century. Finally, the Museum exhibits of one of the most important specialist libraries of importance.
MUSEI MUSEUMS E-6 MUSEOBOTTEGA DELLA TARSIALIGNEA
SORRENTO - Tel. 081/8771942 Lunedi/Domenica: 10/18,30
C-11 MUSEO CORREALE DI TERRANOVA
SORRENTO - Tel. 081/8781846 Martedi/Sabato: 9,30/18,30 Domenica e festivi 9,30 - 13,30 Chiuso Lunedi
E-7 CHIESA DEI SERVI DI MARIA (sec. XVII) - SORRENTO Apertura per la visita Giovedi e Sabato: 17/20 Domenica: 8/12
Christmas Shop Via degli Archi, 18 - SORRENTO - tel. 081 8075815
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Filippo Merola Direttore del Museo Correale di Terranova
LA MADDALENA
DI ARTEMISIA GENTILESCHI, OPERA DEL MUSEO CORREALE, IN MOSTRA AL MUSEO DELLE BELLE ARTI DI GAND (BELGIO)
Artemisia ritorna con tutta la
sua forza e passione sul palcoscenico della grande arte europea ! Dopo aver incantato Milano nelle sale del Palazzo Reale (settembre 2011 – gennaio 2012) e Parigi nel Museo Maillol (marzo/luglio 2012), “la Maddalena” di Artemisia Gentileschi sarà esposta alla mostra “La Rome d’Artemisia Gentileschi” al Museo delle Belle Arti di Gand (Belgio)) dal 19 ottobre 2018 al 20 gennaio 2019, unitamente ad opere di artisti di diverse nazionalità presenti a Roma tra il 1610 e il 1630. Attualmente e fino al 7 maggio 2017 l’artista è celebrata a Roma – Palazzo Braschi - con la mostra “Artemisia Gentileschi e il suo tempo”. Il Museo Correale, ancora una volta, per le eccezionali collezioni d’arte che custodisce, si pone come fondamentale punto di riferimento per le mostre del territorio nazionale e internazionale. Grande artista del XVII secolo, il cui talento è sempre stato oscurato dalla sua storia personale, Artemisia (Roma1593 – Napoli 1653), è figlia di Orazio Gentileschi, pittore eccellente e famoso, caravaggesco romano.
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Suo padre deve averla lasciata giocare a bottega da bambina, impiastricciare coi colori, usare sanguigne e carboncino. Era brava, e la prestigiosa Accademia del Disegno, istituzione fiorentina fondata dal Vasari per perpetrare l’opera di Michelangelo, l’accolse facendo un’eccezione. Fu la prima donna ad esservi ammessa. Il padre fu superato dalla stessa figlia in fama e nella stessa passione per la pittura. Grazie a Roberto Longhi che scrisse nel 1916: ‹‹ l’unica donna in Italia che abbia mai saputo che cosa sia pittura, e colore, e impasto, e simili essenzialità.. ››, Artemisia, oscurata dalla sua “condizione femminile”, oltre che dallo stupro che subì ancora adolescente, ha dovuto aspettare oltre tre secoli per vedere riconosciuto dai posteri il suo status di Artista. La forza espressiva del suo linguaggio pittorico e l’interesse per la figura artistica di Artemisia vennero letti e utilizzati anche in chiave femministica, ma questo continuò a mettere in ombra i suoi riconoscimenti pittorici. Solo nel 1991, le viene dedicata una mostra in Casa Buonarroti a Firenze, esclusivamente orientata su quadri da stanza. Dieci anni dopo, Roma, New York e Saint-Louis celebra-
no i Gentileschi padre e figlia ma la parte dedicata ad Artemisia è sempre parziale e non riesce a dare di questa valorosa artista un’immagine adeguata e completa. La mostra di Gand si prefigge di sanare i favori tributati al peraltro eccellente genitore, permettendo al visitatore di scoprire ogni nodo essenziale della pittura di Artemisia. Una rassegna che dà spazio ai suoi quadri del periodo romano dal 1610 al 1630, mostrando un’artista completa che ha saputo affrontare, con grande qualità, una gamma di generi pittorici e temi ampi e variegati.
“La Maddalena” di Artemisia delle collezioni del Museo Correale rappresenta una pudicissima peccatrice contadina, con la manica arrotolata sull’avambraccio. Il color rame della libera chioma sfila sul mantello rosa antico, pizzicato sulla costa nel più tipico dei vezzi di Artemisia napoletana, per risorgere sullo scranno petroso – dove la donna s’incastra con l’inguine-, intaccandone la spalla; una ciocca si biforca viperina sul dorso della mano. Il tutto rappresentato con una terrena vitalità, espressa in moderato dispiego di risorse cromatiche.
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MUSEOBOTTEGA DELLA TARSIALIGNEA
SORRENTO ALL’EPOCA DEL GRAN TOUR
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e collezioni del MUTA sono esposte in 24 sezioni, tutte finalizzate a contestualizzare, oltre che documentare, la nascita e lo sviluppo della tarsia sorrentina. Il tutto costituisce un percorso didattico, distribuito su quattro piani, lungo il quale, insieme all’intarsio, sono approfonditi i vari aspetti culturali, economici e ambientali di Sorrento nell’Ottocento. Una delle prime sezioni è dedicata ai Viaggiatori del Gran Tour, a coloro che già dalla fine del Settecento scelsero Sorrento come tappa del loro Viaggio in Italia. Era un turismo ricco e colto, composto da esponenti delle famiglie reali europee e da famosi artisti e letterati. La loro presenza contribuì ad accelerare il processo di trasformazione dell’economia sorrentina, la cui gestione era già passata dalle antiche famiglie patrizie a una nuova generazione di imprenditori. Alcuni si dedicarono all’esportazione di arance e limoni sui mercati internazionali, altri svilupparono una fiorente attività mercantile che portò le navi e gli equipaggi della costiera in tutto il mondo. Accanto a queste attività intorno al 1830 se ne svilupparono altre, come indotto del flusso turistico: il ricamo e soprattutto l’intarsio. I Maestri intarsiatori sorrentini cominciarono a realizzare mobili ed oggetti per i Viaggiatori
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desiderosi di portare con sé una testimonianza della manualità e della cultura locale. Altri personaggi, tra cui il principe russo Costantin Cortchacow e lo scrittore americano Marion Crawford, che vivevano in costiera, affidarono l’arredamento delle loro ville a valenti artigiani sorrentini. I mobili della camera da letto della principessa Maria Sturdza, moglie di Costantin Cortchacow , sono esposti nel MUTA e testimoniano, insieme all’eccellente fattura degli intagli, l’interesse internazionale verso le molteplici espressioni della cultura sorrentina. Il flusso turistico legato al Gran Tour, se da un lato costituì per Sorrento una notevole cassa di risonanza sulla scena internazionale, purtroppo contribuì anche ad attivare l’infelice processo di trasformazione del suo tessuto urbano. Fino alla prima metà dell’Ottocento Sorrento era ancora cinta dalle mura cinquecentesche e l’accesso al suo interno avveniva attraverso la Porta del Piano affiancata dal Castello di difesa e sul lato opposto delle mura dalla Porta di Massa. Tutto il tessuto urbano era scandito da cardi e decumani di epoca greco-romana. A seguito dell’incremento del flusso turistico gli amministratori locali decisero nella seconda metà dell’Ottocento di demolire il Castello, inglobare il ponte di accesso in Città nell’attuale Piazza Tasso e,
Alessandro Fiorentino Pianta di Sorrento di G.B. Pacichelli, 1703
dopo aver demolito anche la Porta del Piano, di tagliare l’intero centro storico per costruire la nuova strada di attraversamento, il Corso Duomo. Le motivazioni che portarono a queste scelte fu di rendere la Città più gradevole ed accogliente per i turisti, ignorando che era stato proprio il contesto am-
bientale ad attirare i Viaggiatori del Gran Tour. Fu l’inizio di un processo che ha continuato nel Novecento ad incidere sempre più sul tessuto urbano, modificandolo al punto tale da disperdere anche la memoria della Sorrento del Gran Tour.
Letto della Principessa Maria Sturdza, moglie di Costantin Cortchacow, MUTA
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ANNIVERSARIO A MARINA GRANDE
SET TANT ’ANNI DI SAPORI DA EMILIA
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spitalità, familiarità e buon mangiare, le carte vincenti della trattoria “Da Emilia”. Gli stessi ingredienti che si rinnovano da settant’anni, nel solco di una tradizione che caratterizza lo scenario del borgo marinaro di Marina Grande. Dal 1947 il locale è un punto di riferimento e una tappa immancabile per coloro che scelgono Marina Grande per una passeggiata in riva al molo. Sulla scia dei fondatori Giovanni e Irene Ianieri, si inserisce subito Emilia. Una Donna che ha saputo cogliere gli aspetti salienti di una attività che si tramanda ormai verso la quarta generazione, con i nipoti della famosa locandiera di Sofia Loren. Durante le riprese del celebre film di Dino Risi “Pane amore e…”, tra il 1954 e 1955, Sofia Loren e Vittorio De Sica sedevano ai suoi tavoli. Accolti dall’allora giovanissima padrona di casa, con garbo e ospitalità Emilia riusciva a far sentire a casa anche due grandi artisti. Emilia Ianieri-Cacace è scomparsa nel 2010, ma la sua presenza aleggia tuttora in quell’antico monazzero che ospitò i primi clienti del locale nel 1947. Emilia, che rimane un personaggiosimbolo di Marina Grande, mi
ha raccontato tante volte la sua storia. Finché la salute l’ha sostenuta, anche dopo la scomparsa del marito Pasquale Cacace, si è sempre dedicata alla sua vocazione per la buona cucina. Per i suoi compaesani è stata un’amica sincera alla quale confidare le proprie ansie. Per i clienti una Donna simpatica e affettuosa. Nel 1997 il locale è stato inserito nella Guida d’Italia dei ristoranti, meritando le attenzioni di riviste specializzate italiane e straniere, di settimanali e quotidiani nazionali, inglesi e americani. Con la scomparsa di Emilia, a 79 anni, dopo averne passati sessantatré accanto ai fornelli, il locale ruota ora intorno alla figlia Irene, con la presenza discreta dei fratelli Nello e Giovanni, l’operatività dei sette nipoti. All’antico «monazzero» si è aggiunta una terrazza pensile sul mare, coperta da un tipico pergolato sorrentino, una sala moderna ed il bar Nonna Emilia poco distante. Settant’anni dopo, ospitalità, familiarità e buon mangiare rimangono gli stessi ingredienti che hanno meritato i consensi di tanti personaggi del jet-set, da Carla Fracci a Renzo Arbore, da Mara Venier a Sergio Castellitto, da Lina Sastri a Heather Parisi.
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Antonino Siniscalchi
50° DEL CORO DELLA CATTEDRALE DI SORRENTO
DON ANTONIO IZZO
Quest’ anno ricorre il 50° anniversario di fondazione del Coro
della Cattedrale di Sorrento. Fondato nel 1967 dal compianto don Antonio Izzo, il Coro è entrato a far parte del tessuto sociale di Sorrento, accogliendo ed educando al canto e alla musica generazioni di bambini e ragazzi, senza mai perdere di vista lo scopo principale voluto dal suo Fondatore: animare con il canto tutte le Celebrazioni liturgiche della Parrocchia della Cattedrale e della Diocesi di Sorrento-Castellammare. Il Coro delle voci bianche è affiliato alla Federazione Nazionale Pueri Cantores, mentre il Coro dei giovani-adulti si compone di Coristi chehanno voluto continuare a cantare ampliando il loro orizzonte e continuando a formarsi al canto liturgico. Il Recital del Coro delle voci bianche aprirà la serie di eventi per festeggiare questo importante anniversario la sera del 21 aprile al Chiostro di San Francesco, seguirà il 22 aprile in Cattedrale l’incontro con tutti gli ex Cantori e il 24 giugno alle 19.30, sul Sagrato della Cattedrale, una Messa Solenne presieduta dall’arcivescovo don Franco Alfano alla quale parteciperanno tutti coloro che hanno cantato con il Coro di don Antonio in questi 50 anni. Gli eventi proseguiranno con concerti itineranti, incontri tra Cori della Diocesi per concludersi l’8 dicembre con i festeggiamenti finali.
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APPRENDIMENTO ESPERENZIALE A POMPEI
Marco Marino1 e Ilaria Tartaglia2
GLI STUDENTI SCOPRONO LA CASA DEI CASTI AMANTI In occasione della Festa di San
Valentino, la Soprintendenza di Pompei ha provvisoriamente aperto le porte della speciale Domus dei Casti Amanti. Aperta per la prima volta nel 2010 e poi richiusa, in via straordinaria la domus è stata proposta alla visita prima dell’avvio del grande cantiere che ne consentirà il restauro globale e la valorizzazione, oltre che la riconfigurazione delle scarpate dell’area. La nostra docente di Archeologia, Ilaria Tartaglia, che regolarmente accompagna i nostri studenti nei field-trips agli scavi archeologici di Pomprei-Ercolano-Oplonti, è stata tra i primi archeologi a porter accedere, in anteprima, a questa domus, portando in visita gli studenti del Sant’Anna Institute, già prima del 2010. La casa fa parte di un’unica grande Insula che comprende anche la Domus dei Pittori al Lavoro e alcune botteghe e si estende per oltre 1500 mq. Il nome origina dal bacio “casto” che due amanti si scambiano in uno dei quadretti di banchetto che decorano il triclinio della casa, con annesso panificio. Si trattava, infatti, dell’abitazione di un ricco panettiere e all’interno della domus sono visibili oltre al forno del panificio, splendidamente conservato, con le annesse macine anche le due stalle con i resti di sette animali.
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Poco prima dell’evento drammatico del 79 d.C., pare fossero in corso la risistemazione della rete idraulica e, nella Casa dei Pittori al lavoro, il rifacimento della decorazione parietale nel grande oecus: l’interruzione improvvisa lasciò incompleti i quadretti dei quali era già eseguita la sinopia. Indizio dell’abbandono repentino dei lavori sono le numerose coppette ancora piene di pigmenti che l’artista stava adoperando.
Experiential Learning in Pompeii:
Students Discover the Domus of the Chaste Lovers
On the occasion of Valentine’s
1) Direttore Accademico al Sant’Anna Institute Academic Director at Sant’Anna Institute 2) Professoressa di Archeologia al Sant’Anna Institute Archeology Professor at Sant’Anna Institute
Day, the Superintendency of Pompeii has provisionally opened the doors of the special Domus of the Chaste Lovers. Opened for the first time in 2010 and then closed again, the domus was exceptionally made available to visit before the big renovation that will allow the overall restoration and enhancement, as well as the reconfiguration of the escarpments of the area. Our archeology professor , Ilaria Tartaglia, who regularly accompanies our students in field-trips to the archaeological excavations of Pompeii-HerculaneumOplonti, was among the first
archaeologists to be able to access to this domus, leading a visit of a group of students at Sant’Anna Institute, even before 2010. The house is part of one great Insula that also includes the House of the Painters at Work and some workshops and covers over 1500 square meters. The name originates from the “chaste” kiss that two lovers share in one of the banquet pictures that decorate the triclinium of the house, with the adjoining bakery. It was, in fact, the house of a rich baker and inside the domus you can also see, in addition to the bakery oven, beautifully preserved, with the annexed millstones, the two stables with the remains of seven animals. Just before the dramatic event of the year 79 AD, the water circuit was apparently being reset, in the House of the Painters at work, along with the reconstruction of the wall decoration in the big oecus: the sudden interruption left incomplete the pictures of which the sinopia had already been completed. Clues of the sudden desertion of the work are the numerous cups still full of pigments that the artist was using.
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CONCLUSA LA XV EDIZIONE
UN SIMBOLO MAGICO E AFFASCINANTE
LA SIRENA SORRENTINA
PREMIO SIRENA D’ORO
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agricoltura biologica, la Sirena d’Oro è stata vinta dall’olio dell’azienda Sole di Cajani, della provincia di Salerno. Sirena d’Argento all’olio dell’azienda agricola Quattrociocchi Americo, della provincia di Frosinone. Sirena di Bronzo all’olio del Frantoio Franci di Grosseto. E’ stato anche assegnato un premio speciale al migliore olio extravergine d’oliva biologico della regione Campania, vinto dall’azienda agricola San Salvatore, della provincia di Salerno. La consegna delle Sirene alle aziende vincitrici si è tenuta il 25 marzo nella sala consiliare del Comune di Sorrento, nel corso di un convegno dal titolo “La sicurezza alimentare, tra esigenze legislative e corretta informazione”.
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on è una Sirena ammaliatrice che interferisce con gli umani non certo per benevolenza ma piuttosto un mito suggestivo e fascinoso che si discosta dalla presunta cattiveria dei fantastici personaggi del mare perché la Sirena Sorrentina, quella dell’isola de Li Galli viene presentata dalla Fidapa e dal Cif come una sorta di portafortuna. Le fidapine Rosellina Russo e Maria Laura Cacace al progetto ci stavano lavorando da parecchio: un simbolo magico e affascinante che facesse da portabandiera delle eccezionalità territoriali, a cominciare da quelle paesaggistiche alla gastronomia e ai prodotti dell’artigianato. E l’assessore Maria Teresa De Angelis e il prof. Vincenzo Puglia fanno rilevare che non si può aspettare oltre per far risorgere il mito e riproporre le diverse specialità che si realizzano nel suo nome. Ecco allora la torta particolare che non poteva non essere agli agrumi dal momento che i limoni e le arance di Sorrento godono di fama internazionale: una torta realizzata da Giusy e Cinzia Aversa che porta impressa la Sirena di Sorrento; gli ombrelli delle sorelle Talarico con lo stemma del Comune e, naturalmente, la Sirena che accompagnerà tutti nelle giornate di pioggia; e ancora, il caffettano sorrentino di Luiselle che riporta a strisce orizzontali le diverse sfumature dei colori della penisola. Un territorio, dunque, che viene proposto come Terra delle Sirene perché la Sorrentina è in ottima compagnia: a sud di Salerno occhieggia quella di Licosa mentre verso Punta Campanella è Ligea a protendersi per un grande abbraccio.
Carmela Maietta
FOTO DA “DIROTTA SU MASSA”
a 15° edizione del Premio Sirena d’Oro di Sorrento disegna un’Italia nella quale sono stati prodotti in Abruzzo e nel Lazio i tre migliori oli extravergine d’oliva Dop o Igp, e in Campania, Lazio e Toscana i tre migliori oli extravergine d’oliva ottenuti da agricoltura biologica. Questo il verdetto del concorso nazionale, annunciato nel corso di un convegno che si è svolto il 15 marzo scorso presso la Sala Stampa della Camera dei deputati, al quale sono intervenuti Colomba Mongiello e Paolo Russo, componenti della Commissione Agricoltura della Camera dei deputati, Giuseppe Cuomo, sindaco di Sorrento, Salvatore Loffreda, direttore di Coldiretti Campania, David Granieri, presidente di Unaprol, Daniele Salvagno, presidente di FederDop Olio, Tullio Esposito, presidente del comitato esecutivo del concorso, e il capo panel Antonio Lauro. La Sirena d’Oro è stata assegnata all’olio Dop Colline Teatine, sottozona Frentano, dell’azienda agricola Tommaso Masciantonio. Secondo posto, e quindi Sirena d’Argento, all’olio Dop Colline Pontine dell’azienda agricola Cosmo di Russo. Chiude il podio, vincendo la Sirena di Bronzo, l’olio Dop Colline Pontine dell’azienda Iannotta Lucia. Nella categoria degli oli extravergine di oliva ottenuti da
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DALLA VILLA COMUNALE Ascensore per il Porto e le spiagge Lift to the Beach/Port
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DAL 23 AL 25 GIUGNO A SORRENTO
Claudia Esposito
IL PREMIO BIAGIO AGNES 2017
Il Premio di Giornalismo “Biagio Agnes”, presieduto da Simona Agnes, celebra ancora una volta le grandi firme del giornalismo italiano e internazionale e per il secondo anno consecutivo farà tappa a Sorrento dal 23 al 25 giugno prossimo. Sono 16 i vincitori della IX edizione della manifestazione, che si preannuncia più ricca che mai con firme di primissimo piano del mondo della comunicazione, ed un’attenzione sempre maggiore alle eccellenze straniere e ai giornalisti italiani con esperienze internazionali di successo. L’evento si avvale dei patrocini della Presidenza del Consiglio dei Ministri, della Regione Campania, del Comune di Sorrento, della Federazione Nazionale Stampa Italiana, dell’Ordine Nazionale dei Giornalisti, dell’Usigrai e dell’Unione Cattolica Stampa Italiana. I premiati sono stati annunciati a Roma alla presenza di Gianni Letta, presidente della Giuria. John Micklethwait, direttore del network mondiale “Bloomberg News”, riceverà il premio internazionale. Il premio alla carriera sarà invece tributato a Gianni Clerici, giornalista esperto di tennis tra i più famosi al mondo, noto per le sue telecronache innovative ed unico giornalista italiano inserito nella Hall of Fame. Premio per la carta stampata a Maurizio Molinari, direttore de “La Stampa”, per la vocazione alla politica estera e ai temi economici. Per la sezione
stampa periodica sarà insignito Giorgio Mulè, direttore del settimanale “Panorama”. Alberto Angela, re della divulgazione scientifica, fresco del boom di ascolti del documentario “Stanotte a San Pietro” riceverà il premio per la televisione. Per la radio, riconoscimento invece a Carmela Giglio, inviata del “Giornale Radio Rai”, per l’eccellente lavoro in campo di politica estera, di cui ha seguito i principali avvenimenti, come le elezioni presidenziali americane, dalla vittoria di George Bush nel 2004 all’ultimo duello Clinton-Trump 2016. Premio Cronaca e attualità a Mario Ajello, analista e articolista di punta de “Il Messaggero”, commentatore di fatti politici e culturali. Il premio “Giornalista Scrittore” andrà a Massimo Gramellini, da poco editorialista de “Il Corriere della Sera”, per l’eleganza e l’incisività dei suoi corsivi e la sua nuova rubrica “Il Caffè”. Inoltre dal suo libro “Fai bei sogni”, 2 milioni di copie vendute, è stato tratto il film omonimo per la regia di Marco Bellocchio. Carla Massi, responsabile del settore Medicina e Sanità del quotidiano “Il Messaggero”, riceverà il Premio Medicina e Informazione Scientifica. Nella sezione “Giovani Under 35” riconoscimento a Caterina Dall’Olio, 29enne videomaker e inviata di “TV2000”, per le sue interviste e i reportage di cronaca, su temi di attualità, sociali e sulla criminalità organizzata. Premio “Nuove
Frontiere del Giornalismo” a Fiorello, per la trasmissione innovativa “Edicola Fiore”, format radiofonico, televisivo e web in onda su Sky Uno, con commenti sulle notizie dei quotidiani, vignette, esibizioni di personaggi famosi ed emergenti. Saranno inoltre assegnati 5 premi speciali: alla trasmissione “Uno Mattina” per i suoi 30 anni di messa in onda; a Carlo Conti, direttore artistico di Radio Rai, per la qualità di scrittura dell’ultimo “Festival di Sanremo” e per la sua capacità di infotainment; al mensile di
impegno sociale “Scarp de’ tenis”, i cui proventi sono dedicati a persone senza dimora o che soffrono forme di esclusione sociale, a “El Correo de Andalucia”, secondo giornale più antico di Spagna che compie 118 anni per la capacità di coniugare cartaceo e digitale, tradizione e modernità, attraverso l’uso di tecnologie avanzate. Ultimo premio speciale, stavolta alla memoria, dedicato a Ettore Bernabei, storico direttore generale della Rai, scomparso lo scorso agosto. Caterina Dall’Olio
John Micklethwait Gianni Clerici
Beppe Fiorello
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Carlo Conti Alberto Angela
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DA UN’IDEA DI NINO CUOMO
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UN SAGGIO DI GRANDE INTERESSE
FAMIGLIE SORRENTINE SORRENTO, LE SIRENE DELL’OTTOCENTO E.... SURRENTUM
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d iniziativa dell’Associazione Studi Storici Sorrentini, sabato 11 febbraio u. s., è stato presentato presso la Sala Consiliare del Comune di Sorrento il libro “Famiglie Sorrentine dell’Ottocento”, ricco di particolari e di foto d’epoca che racconta, senza differenza di posizioni economiche e del ruolo svolto nella vita della Città, nel lavoro o nella professionalità, negli incarichi pubblici o nella modestia della loro operosità, le storie di 63 famiglie esistenti a Sorrento nel sec. XIX. Questa iniziativa ha messo in difficoltà anche coloro che hanno voluto collaborare nella indicazione di notizie per potevano renderne, quanto più ricco possibile il contenuto, attraverso ricerche e che si sono impegnati a serie indagini per facilitarne la pubblicazione. E’ stata trovata grande rispondenza in molti sorrentini che hanno compreso l’iniziativa fornendo e ricercando notizie che forse nel tempo sarebbero state dimenticate. Sono riportate le origini e la storia di famiglie notissime a Sorrento ed i cui esponenti hanno ricoperto funzioni nella vita economica, politica e religiosa della Città insieme a quelle di famiglie di modeste origini ma che con il loro lavoro hanno contribuito e contribuiscono allo sviluppo della nostra economia. Non sono state inserite quelle la cui nascita a Sorrento
non è registrata nell’Ottocento (o prima), per cui si potranno trovare lacune o anche la non menzione di qualche famiglia. A questo si potrà rimediare con la pubblicazione di una seconda edizione, ricordando anche quei cittadini la cui origine ottocentesca è autenticamente sorrentina ma che, purtroppo in occasione della stesura di questa raccolta, non è stato possibile inserire perché le famiglie sono estinte e non è stato quindi possibile ottenere notizie, in mancanza di eredi. La pubblicazione è arricchita con fotografie fornite da quanti hanno collaborato e molte di esse consentiranno di individuare – o ricordare – personaggi del passato forse dimenticati. Ci auguriamo che questa iniziativa venga accolta con entusiasmo e che la seconda edizione, più ricca di notizie e di foto, possa essere realizzata presto.
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a rivista Oebalus. Studi sulla Campania nell’Antichità, edita da Scienze e Lettere in collaborazione con un prestigioso Comitato Scientifico internazionale, ha da poco superato i dieci anni di vita e nel nuovo numero appena pubblicato, l’undicesimo, presenta come di consueto saggi di grande interesse: dalle ultime acquisizioni provenienti dagli scavi sull’acropoli (Tempio Superiore) di Cuma dell’équipe guidata da Carlo Rescigno dell’Università degli Studi della Campania ‘L. Vanvitelli’, che gettano nuova luce sul culto di Apollo a Cuma, ai vari contributi su Capua, Pompei, Paestum e la Penisola Sorrentina. In particolare, per quanto riguarda quest’ultimo ambito territoriale, gli studi di Alfonso Mele, già ordinario di Storia Greca all’Università Federico II di Napoli, e di Paolo Poccetti, ordinario di Glottologia e Linguistica all’Università di Roma ‘Tor Vergata’, pongono finalmente su basi scientifiche il rapporto tra il nome di Sorrento e le Sirene, un rapporto intuito forse fin dall’Antichità e che porterà nel XIX secolo alla definizione di ‘Terra delle Sirene’ nel celebre libro di Norman Douglas. Infatti, la localizzazione delle Sirene omeriche da parte dei coloni greci fondatori di Pithekoussai e Cuma sulle isole Seirenoussai (odierni Li Galli) e
lo stesso toponimo Seirenoussai riferito alla parte terminale della Penisola Sorrentina (successivamente Athenaion), insieme alla presenza nel territorio di un santuario alle Sirene dedicato, costituirebbero le premesse per la fondazione di un abitato che, per l’appunto, dalla ‘presenza’ delle Sirene e del loro culto prenderà il nome: da un ipotetico toponimo greco Seirenous o Seirenoun, si arriverà, attraverso una serie di passaggi linguistici, al latino Surrentum e, ovviamente, all’odierno Sorrento. La tesi sostenuta da Mele e Poccetti costituisce un punto di svolta fondamentale nello studio del mito e della storia della Penisola Sorrentina, e più in generale del Golfo di Napoli, ed è destinata ad alimentate un vivace ed affascinante dibattitto tra gli studiosi e gli appassionati di storia della Campania.
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Editrice Surrentum Viale Montariello, 8 - Sorrento www.surrentum.com www.surrentum.net mail: redazione@surrentum.net Direttore Responsabile: Antonino Siniscalchi antoninosiniscalchi@gmail.com In Redazione: Luisa Fiorentino Mariano Russo Hanno collaborato: Giuseppe Alfaro, Nino Cuomo, Maria Ercolano, Claudia Esposito, Alessandro Fiorentino, Giuliana Gargiulo, Giuseppe Lotito, Carmela Maietta, Marco Marino, Filippo Merola, Andrea Rotoli, Ilaria Tartagia, Fondazione Sorrento In copertina L’USCITA DELLA MADONNA Foto di Gaetano Astarita Pubblicità e Informazioni:
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0818782626 0818782829 0818074107 0818073824 0815329554 0818781873 0818781012 0818772210 0818073063 0818781336 0818782086 0818781068 0818780003 0818071069 0818781966 0818784619 0818780906 0813654089 0818782511
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6.01 Sorrento S. Agnello Vico Equense C/mare 6.25 Pompei + Pronto Intervento 112 5.12 5.01 5.03 5.21 6.495.31 5.37 Sorrento5.39 0818073111 5.48 5.57 7.226.07 • 6.07 F - POLICE 6.09 6.18 6.27 POLIZIA 7.386.37 F• 6.25 6.27 6.36 6.45 6.55 7.55 • Pronto Intervento 6.55 DD 6.57 113 7.06 7.14 7.21 8.267.48 • 7.22 •Sorrento 0818075311 7.24 7.31 7.39 8.528.07 • 7.38 F • 0818711222 7.40 7.48 7.57 POMPIERI 9.07 • 7.55 • 7.57 8.06 8.15 8.25 9.378.52 • EMERGENZA MEDICA 118 8.26 DD • 8.28 8.37 8.45 10.37 • 8.52 F • MEDICA 8.54 9.01 9.09 9.18 GUARDIA 11.07 • 9.07 • 9.09 9.18 9.27 9.37 9.37 •Sorrento/Meta 0815331111 11.37 • 9.39 9.48 9.57 10.07 12.07 • 10.07 • 10.09 10.18 10.27 10.37 INFERMIERI • 10.39 11.07 10.37 •Cappiello Mario 10.48 081878143910.57 12.37 11.07 • 11.09 11.18 11.27 11.37 13.07 • 11.37 •Isola Angela 339500155011.57 13.25 11.39 11.48 12.07 12.07 •Celentano M. 3381215468 12.09 12.18 12.27 12.37 13.56 • 13.07 fisioterapista 12.48 339879180412.57 14.22 12.37 •Coda F.12.39 13.07 • 13.09 13.18 13.27 13.37 14.55 • MUNICIPIO -13.27 TOWN HALL 13.25 • 13.36 13.45 13.55 15.26 • 13.56 DD Sorrento 081533511114.15 16.07 • 13.58 14.07 14.22 • 14.24 14.31 14.48 14.22 •S. Agnello 081533211114.39 16.37 • 14.55 •• 14.57 15.06 15.15 15.25 17.07 • VIGILI URBANI 15.26 DD •• 15.28 15.37 15.45 15.52 17.25 15.52 FSorrento 081807443316.09 •• 15.54 16.01 16.18 • 16.09 16.18 16.37 16.07 ••S. Agnello 081533220516.27 17.56 18.22 16.37 •• 16.39 16.48 16.57 17.07 TAXI Sorrento 0818782204 18.55 • 17.07 •• 17.09 17.18 17.27 17.37 • 17.25 ••S. Agnello 081878142817.45 19.26 17.27 17.36 17.55 • •• 17.58 18.07 18.22 17.56 DD S. Agata 081878050918.15 20.07 20.37 18.22 •• 18.24 18.31 18.39 18.48 AEROPORTO - AIRPORT 21.07 18.55 •• 18.57 19.06 19.15 19.25 19.26 DD Call••center 848888777 19.45 21.37 19.28 19.37 19.52 20.07 •• - HARBOUR 20.09 20.18 20.27 20.37 PORTO 20.37 20.39 20.48 20.57 21.07 21.07 Ufficio21.09 Marittimo 21.18 081807307121.27 21.37 21.37 Soccorso 1530 21.39 21.48 21.57 22.07 22.25 22.27 22.36 22.45 22.55 FERROVIE - RAILWAYS 23.26 23.28 23.37 23.45 -
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S.AGNELLO SORRENTO
7.17 6.47 6.57 7.06 7.15 Vico Sorrento 7.32 7.05Equense 7.15 S. Agnello 7.23 7.30 6.15 6.17 7.52 7.226.06 7.31 7.40 7.50 6.36 6.45 6.47 8.17 7.477.06 7.57 7.15 8.06 8.15 7.17 8.47 8.177.24 8.27 7.31 8.36 8.45 7.33 9.03 8.368.06 8.46 8.15 8.54 9.01 8.17 9.178.36 9.27 8.45 9.47 9.36 9.45 8.47 9.478.54 9.57 10.06 10.15 9.01 9.03 10.17 10.47 10.179.18 10.27 10.36 10.45 9.27 9.29 10.479.36 10.57 11.06 11.15 9.45 9.47 11.17 11.17 11.36 11.45 10.06 11.27 10.15 10.17 11.47 10.36 11.57 10.45 10.47 12.17 11.47 12.06 12.15 11.06 12.27 11.15 11.17 12.47 12.17 12.36 12.45 11.36 12.57 11.45 11.47 13.17 12.47 13.06 13.15 12.06 13.27 12.15 12.17 13.47 13.17 13.36 13.45 12.36 12.45 12.47 14.17 13.47 13.57 14.06 14.15 13.06 14.16 13.15 13.17 14.33 14.06 14.24 14.31 13.36 14.57 13.45 13.47 15.17 14.47 15.06 15.15 14.06 14.15 14.17 15.47 15.17 15.27 15.36 15.45 14.24 14.31 14.33 16.03 15.36 15.46 15.54 16.01 15.06 15.15 15.17 16.17 16.36 16.45 15.36 16.27 15.45 15.47 16.47 16.47 17.06 17.15 15.54 16.57 16.01 16.03 17.17 17.17 17.36 17.45 16.18 17.27 16.27 16.29 17.47 17.47 18.06 18.15 16.36 17.57 16.45 16.47 18.17 18.06 18.16 18.24 18.31 17.06 17.15 17.17 18.33 18.47 19.06 19.15 17.36 18.57 17.45 17.47 19.17 19.17 19.36 19.45 18.06 19.27 18.15 18.17 19.47 19.36 19.54 20.01 18.24 19.46 18.31 18.33 20.03 19.06 20.27 19.15 19.17 20.47 20.17 20.36 20.45 19.36 20.57 19.45 19.47 21.17 20.47 21.06 21.15 19.54 21.27 20.01 20.03 21.47 21.17 21.36 21.45 20.36 20.45 20.47 22.17 21.47 21.57 22.06 22.15 21.06 22.27 21.15 21.17 22.47 22.17 22.36 22.45 21.36 21.45 21.47 22.06 22.15 22.17 22.36 22.45 22.47 23.06 23.15 23.17 www.sitasudtrasporti.it 23.36 23.45 23.47
F = Solo feriali - Working dayS DD = Direttissimo - Direct • = Ferma a Scrajo dal 1 maggio al 30 novembre •• = Ferma a Scrajo dal 1 giugno al 30 settembre
•
6.21 Napoli 6.45 6.08 7.05 6.44 7.39 7.14 7.58 7.32 8.15 7.46 8.45 8.27 9.09 8.44 9.27 9.02 9.57 9.17 10.57 9.57 11.27 10.14 11.57 10.44 12.27 11.14 12.57 11.44 12.14 13.27 12.44 13.45 13.14 14.15 13.44 14.39 14.14 15.15 14.32 15.45 14.47 16.27 15.27 16.57 16.02 17.27 16.17 17.45 16.57 18.15 17.14 18.39 17.44 19.15 18.14 19.45 18.32 20.27 18.47 20.57 19.27 21.27 20.02 21.56 20.17 21.14 21.44 22.14 22.44 23.31 -
80067 SORRENTO VIA DEGLI ARANCI , 25/b TEL. 081 8781042 PBX - FAX 081 8071745
Owing to its geographic position SORRENTO has the privilege of bein one of the most important starting points for excursions throught the Campania Region such as CAPRI - POMPEI - VESUVIUS - CASERTA - NAPLES HERCULANEUM - PAESTUM - AMALFI - RAVELLO and also CASSINO - ROME ONE DAY - ROME WEEK END. Goldentours International, with a wide programme of excursions and over 40 years experience in this field, is your "best choice". "TAILOR-MADE" EXCURSIONS AVAILABLE ON REQUEST fiavet
F/7
SURRENTUM insieme agli orari che sono comunicati direttamente dalle compagnie di trasporto e aggiornati al 20 marzo 2017 pubblica anche il loro recapito telefonico a cui si prega fare riferimento per assicurarsi che non vi siano state, nel frattempo, variazioni agli orari.
SORRENTO S.AGNELLO VICO C/MARE POMPEI ERCOLANO NAPOLI NAPOLI ERCOLANO POMPEI C/MARE VICO TIMETABLE - ORARIO S.F.S.M. CIRCUMVESUVIANA INFORMAZIONI TEL. 800053939 6.03 CARABINIERI
SURRENTUM insieme agli orari che sono comunicati direttamente dalle compagnie di trasporto e aggiornati al 20 marzo 2017 pubblica anche il loro recapito telefonico a cui si prega fare riferimento per assicurarsi che non vi siano state, nel frattempo, variazioni agli orari.
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MARZO/APRILE 2017
SORRENTO - NAPOLI 07.20 08.10 10.00 12.00 14.00 16.25 NAPOLI - SORRENTO 09.00 11.00 13.00 15.05 17.15 18.25
o
ALISCAFO HYDROFOIL
GESCAB - www.gescab.it Tel. 0818071812 - 0815329071
n n
SITA SUD CAMPANIA ANDATA 06:10 06:15 06:20 06:25 06:45 06:50 06:55 07:00 07:45 07:35 07:50 08:20
SORRENTO - CAPRI 07,15* 08,30 09,50 11,45 13,30 15,50 17,05 CAPRI - SORRENTO 08,00* 09,05 11,20 13,00 15,35 16,05 16,35 17,40 * Feriale - Not on sunday
PENISOLA SORRENTINA MONTE SANT’ANGELO
FERMATA SANT’AGATA SANT’AGATA (Reola) BIVIO TITIGLIANO MASSA LUBRENSE SORRENTO SANT’AGNELLO PIANO DI SORRENTO META SEIANO (Vico Equense) NAPOLI Via Ferraris (INPS) NAPOLI (Piazza Garibaldi) UNIVERSITA’ MONTE S. ANGELO
Circolo dei Forestieri
16:30 16:25 16:20 16:15 15:55 15:50 15:45 15:40 15:35 14:55 14:50 14:20 RITORNO
%
NAVE VELOCE FAST FERRY
CAREMAR - Tel. 0818073077
SORRENTO - CAPRI 07,45 09,25 14,30 CAPRI - SORRENTO 07,00 08,40 13,35
n
n
18,45
ORARI IN ROSSO da Lunedi a Sabato - Mon to Sat ORARI IN NERO Giornaliera - Everyday
ROMA - SORRENTO
ROMA Tiburtina 07.00 C.DI STABIA V.le Europa 10.40 VICO E. P. Kennedy 10.55 SORRENTO C. Italia-261 11.45
EAV
POMPEI (Piazza Anfiteatro) VESUVIO (1.000 m.) 08,00 09,40 10,30 11,20 12,10 13,00 13,50 14,40 15,30 VESUVIO (1.000 m.) POMPEI (Piazza Anfiteatro) 09,00 9,50 10,40 11,30 12,20 13,10 14,00 14.50 16,40 17,40
SORRENTO - NAPOLI e vv.
19,25
MAROZZI Tel. 0805790111 www.marozzivt.it
SORRENTO C. Italia-261 06.00 VICO E. P. Kennedy 06.15 C.DI STABIA V.le Europa 06.30 ROMA Tiburtina 09.45
CALL CENTER 08119666202
POMPEI - VESUVIO e vv.
SORRENTO (Circum) - NAPOLI 00,20 (giorn.) NAPOLI - SORRENTO (Circum) 22,40 - 23,00 (giornaliero)
AUTOLINEE
SORRENTO - ROMA
CONSORZIO UNICO CAMPANIA
17.00 17.15 17.30 21.00 15.00 18.15 18.30 19.00
n CURRERI SERVICE
Tel. 0818015420 www.curreriviaggi.it Da Sorrento a Napoli Aeroporto p.06,30 a.08,00 p.08,30 a.10,00 p.09,00 a.10,30 p.10,30 a.12,00 p.12,00 a.13,30 p.14,00 a.15,30 p.15,00 a.16,30 p.16,30 a.18,00
Da Napoli Aeroporto a Sorrento p.09,00 a.10,15 p.11,00 a.12,15 p.12,00 a.13,15 p.13,00 a.14,15 p.14,30 a.15,45 p.16,30 a.17,45 p.18,00 a.19,15 p.19,30 a.20,45
Sorrento (Stazione) - S. Agnello (Piazza Municipio) Piano (vicino alla Siesta) - Meta (chiesa del Lauro) Vico Equense (uff. Curreri a. / Stazione r.) Castellammare di Stabia (Villa Stabia)
via Luigi De Maio, 35 SORRENTO - tel. 0818773263 info@circolodei forestieri.com Entrance on the road going down to the port
C/8
OTTOBRE 2015
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Buona Pasqua
E/7
32
APRILE OTTOBRE APRILE 2012 2015 2015
1981 2015