Surrentum - Aprile 2025

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BENVENUTI A SORRENTO

La nostra città è pronta ad affrontare la stagione turistica 2025 con rinnovata vitalità. Ancora una volta, questo periodo dell’ anno sarà ravvivato dai tradizionali e famosi riti che storicamente accompagnano la Passione del Cristo e le festività pasquali in Penisola Sorrentina. Questi si innestano nell’ ampio ventaglio di iniziative che quest’ anno sono state predisposte per celebrare i mille e quattrocento anni trascorsi dal “Pio transito” di Sant’ Antonino ed il primo centenario della elevazione della chiesa dedicata al nostro Santo Patrono al rango di Basilica Pontificia.

Dopo gli importanti e lusinghieri risultati conseguiti in termini di arrivi e presenze negli scorsi anni, la Terra delle Sirene è pronta a raccogliere nuove esaltanti sfide seguendo un progetto che punta a valorizzare sempre di più le risorse del territorio incrementando la capacità attrattiva. In questa ottica, dunque, segnaliamo la recente inaugurazione del percorso che, seguendo il camminamento di ronda lungo le antiche mura vicereali, consente di effettuare una sugge-

stiva passeggiata tra il Bastione di Parsano ed il magnifico parco di Villa Fiorentino, in prossimità del Bastione San Valerio. Questa novità si aggiunge, a distanza di pochi mesi, alla inaugurazione della sezione archeologica del Museo Correale di Terranova che viene considerato come un autentico “Museo nel museo”.

Il fascino della nostra città, inoltre, sarà accresciuto, nei prossimi giorni, dalla completa riapertura dell’ Agruminato: un parco ubicato in pieno centro storico dove magnifici roseti si innestano tra una miriade di piante d’ arancio e di limoni. La nostra progettualità, insomma, punta a rendere disponibili un numero sempre maggiore di attrazioni permanenti.

In effetti, per noi, il mondo dell’ accoglienza è una realtà inclusiva che vede interessato l’ intero territorio e, dunque, siamo impegnati per assicurare un’ offerta che risulti essere sempre più ricca e interessante.

La nostra città, insomma, è pronta ad offrire il meglio di sé stessa a 360 gradi e ci auguriamo che il vostro soggiorno di questi giorni possa far maturare ricordi talmente felici nella vostra memoria, da valutare l’ opportunità di ritornare presto

Welcome to Sorrento

Our city is ready to face the 2025 tourist season with renewed vitality.

Once again, this time of year will be enlivened by the traditional and famous rites that historically accompany the Passion of Christ and the Easter festivities in the Sorrento Peninsula.

These are part of the wide range of initiatives that have been prepared this year to celebrate the one thousand four hundred years that have passed since the “Pio transito” of Sant’Antonino and the first centenary of the elevation of the church dedicated to our Patron Saint to the rank of Pontifical Basilica.

After the important and flattering results achieved in terms of arrivals and presences in recent years, the Land of the Sirens is ready to take on new exciting challenges by following a project that aims to increasingly enhance the resources of the territory by increasing its attractiveness.

In this perspective, therefore, we point out the recent inauguration of the path that, following the patrol walkway along the ancient viceregal walls, allows you to take a suggestive walk between the Bastione di Parsano and the ma-

gnificent park of Villa Fiorentino, near the Bastione San Valerio.

This novelty is added, a few months later, to the inauguration of the archaeological section of the Museo Correale di Terranova which is considered an authentic “Museum within a museum”.

The charm of our city, moreover, will be increased, in the coming days, by the complete reopening of the Agruminato: a park located in the historic center where magnificent rose gardens are grafted between a myriad of orange and lemon trees.

Our project, in short, aims to make an ever greater number of permanent attractions available.

In fact, for us, the world of hospitality is an inclusive reality that involves the entire territory and, therefore, we are committed to ensuring an offer that is increasingly rich and interesting.

Our city, in short, is ready to offer the best of itself at 360 degrees and we hope that your stay these days will allow you to mature such happy memories in your memory, that you will consider the opportunity to return to visit us soon.

The Mayor of Sorrento Lawyer Massimo Coppola

CITTÀ DI SORRENTO

I cARIllONS IN MOSTRA A VIllA fIORENTINO

Enrico Salierno era un nostro concittadino che negli anni 60/70 come tanti sorrentini, intarsiatori ed ebanisti, si trasferì in America per commerciare il nostro prodotto tipico: l’intarsio, espressione artistica e manuale appartenente alla nostra cultura e tradizione classica, all’interno di un ciclo di lavorazione, nel cui ambito era previsto il montaggio dei carillons.

Fece fortuna Enrico e con cadenza più o meno annuale veniva a Sorrento, accompagnato dalla moglie per il piacere di intrattenersi con colleghi, amici e parenti e, magari, predisporre gli ordini da far arrivare al suo work-shop a Los Angeles.

Alla fine del sua vita lavorativa (2000) Enrico manifestò la volontà di testimoniare il suo attaccamento a Sorrento, donando alla città ed agli artigiani sorrentini, la parte del suo patrimonio che più lo legava al mondo dal quale proveniva: una collezione rarissima di “carillon” raccolta negli anni, montati su mobili di cui alcuni di provenienza non

Enrico Salierno was a fellow citizen of ours who in the 60s/70s, like many Sorrentines, inlayers and cabinet makers, moved to America to market our typical product: inlaying, an artistic and manual expression belonging to our classical culture and tradition, inside of a work cycle, in which the assembly of the carillons was foreseen.

Enrico made a fortune and more or less annually he came to Sorrento, accompanied by his wife for the pleasure of chatting with colleagues, friends and relatives and, perhaps, preparing the orders to be sent to his work-shop in Los Angeles.

At the end of his working life (2000) Enrico expressed his willingness to bear witness to his attachment to Sorrento, donating to the city and to the Sorrento artisans, the part of his heritage that most tied him to the world from which he came: a very rare collection of ” collected over the years, mounted on furniture, some of which is nonSorrento and others the work of

CA RIL L NS

Una collezione di ENRICO SALIERNO

In mostra a VILLA FIORENTINO

Fondazione Sorrento

Surrentum per me!

Ungiorno lontano il telefono squillò!

I Gioielli di Casa Ascione

170 anni di storia della lavorazione del corallo e del cammeo

a cura di Mimma Sardella

5 aprile - 18 maggio 2025

VILLA FIORENTINO

SORRENTO (NA)

Orario:

dal lunedì al venerdì 10-13 e 16-19

sabato e domenica 10-13 e 16-20

ingresso € 5,00

gratis per i residenti a Sorrento

Associazione Giovanni Ascione Onlus

Progetto Ars et Labor

Cominciò così, sulla scia di un breve articolo destinato a Rubina Cariello, allora direttrice del Museo Correale di Terranova, una storia lunga, la collaborazione a Surrentum che non solo è il mensile del mio paese amato ma include il suo nome nel titolo! Come tanti ricordi significativi e perciò incancellabili, Surrentum ha significato una parte singolare nel mio lavoro di giornalista. In seguito al periodo di attrice con Eduardo ho scritto tantissimo, collaborando in aggiunta a” Il Mattino” e il “Roma” ad una trentina di testate quasi tutte del Nord, tra settimanali, mensili e periodici, diffusi in tutta Italia ma… Surrentum, diretto da Antonino Siniscalchi, ha rappresentato un sentimento speciale anche per un collaboratore attento come Mariano Russo, al quale si sono aggiunti Luisa Fiorentino e un tipografo di grande abilità come Gaetano Ercolano. In oltre due decenni ho intervistato decine e decine di “Protagonisti” del cinema, teatro, televisione, scrittura e quant’altro, tra i quali spiccano tanti protagonisti che hanno fatto grande la nostra Italia: Eduardo, Vittorio De Sica, Anna Magnani, Sophia Loren, Franco Zeffirelli, Carla Fracci, Rudolf Nurejev, Lucio Dalla, Gianluigi Aponte, Roberto Murolo, Raffaella Carrà e tantissimi altri.

Augurando lunga vita al mensile che racconta Sorrento, mio paese amato e dalle tante storie, ringrazio quanti vi hanno collaborato, augurando a chi ne continuerà il percorso….di diffonderlo sempre di più!

Giuliana Gargiulo

Grazie, Giuliana

Le parole di affetto che accompagnano il saluto di Giuliana Gargiulo ci riempiono di orgoglio per aver avuto l’onore di ospitare i suoi articoli con il garbo e la professionalità che la caratterizzano. Ovviamente, è un saluto e non un addio.

Le pagine di Surrentum per lei sono sempre aperte per ospitare la sua prestigiosa firma.

Grazie, Giuliana per la collaborazione senza tempo con i racconti di fatti e personaggi che hai accompagnato sul nostro Surrentum.

A presto!

TRA lA SERA DEl GIOVEDì SANTO E QUEllA DEl VENERDì SANTO

Leprocessioni della settimana santa a Sorrento affondano le proprie radici nelle ritualità tipiche del periodo della controriforma allorquando nacquero, soprattutto nel sud Italia, le confraternite laicali, figlie delle corporazioni medioevali. Origi-

nariamente i confratelli si recavano la sera del giovedì Santo a visitare le chiese in cui era esposto il Santissimo Sacramento. Fu solo nel settecento che i confratelli dell’Arciconfraternita della Morte di Sorrento iniziarono, il venerdì Santo, a recare in corteo

la statua del Cristo Morto e mutare, quindi, l’aspetto esteriore del culto. Dall’ottocento in poi le processioni si struttureranno, grossomodo, nelle forme che ancora oggi possiamo vedere. A Sorrento si svolgono tre processioni tra la sera del giovedì Santo e quella del venerdì Santo. La prima processione è quella organizzata dall’Arciconfraternita del SS. Rosario: i confratelli, vestiti con l’abito domenicano, mantenendo l’antica tradizione delle origini, si recano a visitare Gesù Eucarestia esposto nei tabernacoli allestiti nelle chiese cittadine. Alla mezzanotte in punto del venerdì Santo in piazza Veniero, invece, la banda musicale che accompagnerà la seconda processione, quella della notte, eseguirà la prima marcia funebre a piè fermo: è questo l’annuncio dell’inizio del giorno dedicato alla commemorazione della passione e morte di Cristo. E’ l’Arciconfraternita di Santa Monica ad organizzare la processio-

ne “bianca” che prende il via alle tre del mattino dalla chiesa della SS. Annunziata. In questo caso i partecipanti indossano saio e cappuccio bianchi, avendo cinti i fianchi da una cintura nera che pende sul lato sinistro, simbolo dell’appartenenza della confraternita all’ordine degli agostiniani. I confratelli, in questo caso, recano in corteo la statua, in cartapesta leccese, della Vergine Addolorata: secondo la rappresentazione popolare, infatti, la processione simboleggia l’uscita della Madonna – nella notte del tradimento di Cristo – alla ricerca del figlio catturato e condannato a morte. Infine, l’ultima scena della rappresentazione drammatica del venerdì Santo è rappresentata dalla processione del Cristo Morto, organizzata dall’Arciconfraternita della Morte che ha sede nella chiesa dei Servi di Maria posta alle spalle della Cattedrale. Tutti i partecipanti indossano saio e cappuccio neri, il colore che simboleggia il lutto, e, oltre alla statua settecentesca della Madonna Addolorata è portata in processione la statua lignea del Cristo Morto, capo-

lavoro d’arte settecentesca che richiama l’iconografia del Cristo velato di Giuseppe Sammartino, custodito nella cappella Sansevero di Napoli.

Le tre processioni hanno un ordine di svolgimento pressoché identico. Sono aperte dalla banda musicale che esegue le tradizionali marce funebri composte molto spesso proprio per solennizzare i riti della settimana santa nel meridione d’Italia. Seguono gli “incappucciati di apertura” che, oltre a recare in petto una fascia con l’indicazione del nome della confraternita organizzatrice, hanno il compito di “dettare” il “passo” al corteo.

Nella prima parte della processione sfilano i simboli delle tre Arciconfraternite organizzatrici: vela e pannetto ai cui sono legati i “fiocchi” tenuti in mano da sei partecipanti. Dopo questa parte del corteo, inizia la rappresentazione plastica del Vangelo della Passione di Cristo.

Gli incappucciati mostrano agli spettatori i simboli che identificano le varie fasi del cammino di Gesù verso il Golgota: calice e ostia, che rappresentano l’istituzione dell’Eucarestia; lanterna, funi, catene, che simboleggiano la cattura nell’orto del Getsemani; il gallo che rappresenta il rinnegamento di Pietro nel cor-

tile del Sinedrio; corona di spine, veste rossa, canna sono, invece, riferiti all’iconografia dell’Ecce Homo; chiodi, martello e titulus (la tavola in cui è impressa la sigla INRI), rappresentano la crocefissione; lancia e spugna, croce con panno, tenaglia, sudario sono, infine, i simboli che riportano alla mente gli ultimi momenti dell’agonia e della morte e deposizione del Cristo.

La caratteristica peculiare dei cortei è rappresentata dal loro rigore. Le processioni si svolgono nel totale silenzio, i cortei si snodano per le vie di Sorrento in file ordinate, quasi con passo marziale. Un momento, quindi, di forte coinvolgimento emotivo, prima che spirituale, che non potrà lasciare indifferenti quanti assisteranno a tale celebrazione per la prima volta.

ARCICONFRATERNITA DI S. MONICA

PROCESSIONE DEL

18 aprile 2025 - ore 3,00

FUORO - VICO II FUORO - corso italia - piazza tasso - via s. cesareo via tasso - via v. veneto - via s. francesco - piazza sant’antonino via l. de maio - piazza tasso - via correale - via rota via b. capasso - corso italia - piazza tasso - corso italia via parsano vecchio - via del mare - via fuoro

tempio DELLA SS. ANNUNZIATA - SORRENTO
VIA

Between the evening of Holy Thursday and that of Good Fiday

The processions of Holy Week in Sorrento have their roots in the typical rituals of the Counter-Reformation period when lay brotherhoods were born, especially in southern Italy, as daughters of medieval corporations. Originally, the brothers went on the evening of Holy Thursday to visit the churches where the Blessed Sacrament was exposed. It was only in the eighteenth century that the brothers of the Archconfraternity of Death of Sorrento began, on Good Friday, to carry the statue of the Dead Christ in procession and therefore change the external aspect of the cult.

From the nineteenth century onwards, the processions were structured, more or less, in the forms that we can still see today. In Sorrento, three processions take place between the evening of Holy Thursday and that of Good Friday. The first procession is the one organized by the Archconfraternity of the SS. Rosario: the brothers, dressed in the Dominican habit, maintaining the ancient tradition of the origins, go to visit Jesus Eucharist exposed in the tabernacles set up in the city churches. At midnight on Good Friday in Piazza Veniero, instead, the band that will accompany the second procession, the one of the night, will perform the first funeral march with a firm foot: this is the announcement of the beginning of the day dedicated to the commemoration of the passion and death of Christ.

It is the Archconfraternity of Santa Monica that organizes the “white” procession that starts at three in the morning from the church of SS. Annunziata. In this case, the

participants wear a white habit and hood, having their hips girdled by a black belt that hangs on the left side, a symbol of the brotherhood’s membership in the order of the Augustinians.

The brothers, in this case, carry in the procession the statue, in papier-mâché from Lecce, of the Virgin of Sorrows: according to popular representation, in fact, the procession symbolizes the departure of the Madonna - on the night of Christ’s betrayal - in search of her son who was captured and condemned to death.

Finally, the last scene of the dramatic representation of Good Friday is represented by the procession of the Dead Christ, organized

by the Archconfraternity of Death, which is based in the church of the Servants of Mary located behind the Cathedral.

All participants wear black robes and hoods, the color that symbolizes mourning, and, in addition to the eighteenth-century statue of the Madonna Addolorata, the wooden statue of the Dead Christ is carried in procession, an eighteenth-century masterpiece of art that recalls the iconography of the Veiled Christ by Giuseppe Sammartino, kept in the Sansevero chapel in Naples. The three processions have an almost identical order of execution.

They are opened by the musical band that plays the traditional fu-

neral marches composed very often specifically to solemnize the rites of Holy Week in southern Italy. They are followed by the “hooded opening” who, in addition to wearing a sash with the name of the organizing brotherhood on their chest, have the task of “dictating” the “pace” for the procession.

In the first part of the procession, the symbols of the three organizing Archconfraternities parade: a sail and a cloth to which are tied the “bows” held in the hands of six participants. After this part of the procession, the plastic representation of the Gospel of the Passion of Christ begins.

The hooded ones show the spectators the symbols that identify the various phases of Jesus’ journey towards Golgotha: chalice and host, which represent the institution of the Eucharist; lantern, ropes, chains, which symbolize the capture in the Garden of Gethsemane; the rooster that represents Peter’s denial in the courtyard of the Sanhedrin; crown of thorns, red robe, cane are, instead, referred to the iconography of the Ecce Homo; nails, hammer and titulus (the board on which the acronym INRI is printed), represent the crucifixion; spear and sponge, cross with cloth, pincers, shroud are, finally, the symbols that bring to mind the last moments of the agony and death and deposition of Christ.

The peculiar characteristic of the processions is represented by their rigor. The processions take place in total silence, the processions wind through the streets of Sorrento in orderly lines, almost with a martial step.

A moment, therefore, of strong emotional involvement, before spiritual, that will not leave indifferent those who attend this celebration for the first time.

FOTO DI GAETANO ASTARITA

SANTUARIO DELLA MADONNA DEL CARMINE - SORRENTO

Settimana Santa

DOMENICA DELLE PALME

Ore 9,15: benedizione delle palme nel chiostro del Santuario

SS. Messe ore 9,30 - 10,45 - 12,00 - 19,00 (al termine delle Messe distribuzione delle palme nell’atrio del Santuario) YZ

GIOVEDÌ SANTO

Ore 18,30: Celebrazione Eucaristica “Nella Cena del Signore” Reposizione del SS.mo Sacramento nella cappella dell’adorazione YZ

VENERDÌ SANTO

Ore 19,00: Celebrazione della Passione del Signore

Dalle 9,30 alle 12,00 è possibile celebrare il sacramento della Riconciliazione

YZ

SABATO SANTO

Ore 11,00: L’Ora della Madre

Dalle 9,30 alle 11,00 è possibile celebrare il sacramento della Riconciliazione YZ

PASQUA DI RISURREZIONE

SS. Messe ore 9,30 - 10,45 - 12,00 - 19,00 al termine delle Messe del mattino si potrà ritirare l’acqua per la benedizione della mensa nell’atrio del Santuario

YZ

LUNEDÌ

IN ALBIS

SS. Messe ore 11,00 - 19,00

SANTUARIO DELLA MADONNA DEL CARMINE - SORRENTO SABATO SANTO 2025 - ORE 11,00

l’Ora della Madre

Celebrazione Mariana del Sabato Santo

Il Sabato Santo è “l’Ora” della Madre: Ora tutta sua, nella quale visse la prova suprema della fede. Dovette credere contro ogni evidenza e sperare contro ogni speranza. Viviamo con Lei l’attesa della Risurrezione!

GRANO, GERMOGlI E PASTIERA

La Pasqua, con la sua forte carica simbolica di rinascita e rinnovamento, conserva nelle sue tradizioni elementi antichissimi, che affondano le radici nei culti agrari precristiani. Uno dei simboli più affascinanti di questa festività è il grano, emblema di fertilità e di ciclicità della vita, che trova espressione sia nei riti religiosi della Settimana Santa sia nelle preparazioni culinarie legate alla Pasqua.

Tra i rituali più attesi in Penisola Sorrentina, durante questo periodo, c’è quello di coltivare, nelle settimane precedenti la Pasqua, germogli di grano in condizioni di buio o semioscurità. Questo processo fa sì che i germogli assumano un colore giallo pallido, quasi etereo, e vengano poi posti sugli altari dei “Sepolcri” allestiti per il Giovedì Santo. Il grano, così trasformato, diventa simbolo della morte e resurrezione di Cristo, evocando il ciclo di vita della natura, come nei culti antichi della fertilità legati al mito di Persefone.

Questa, in quanto sposa di Ade, era la dea dell’oltretomba, per cui per sei mesi (autunno e inverno) viveva nel regno dei morti, mentre per gli altri sei (primavera ed estate) si spostava sulla Terra da sua madre Demetra, facendo rifiorire la terra al suo passaggio. Analogamente, il grano sepolto e poi risorto evoca il passaggio dalla morte alla vita, elemento centrale anche nella simbologia cristiana pasquale.

Tra le preparazioni culinarie più

emblematiche della Pasqua campana, la pastiera napoletana occupa un posto di rilievo, non solo per la sua bontà, ma anche per i significati simbolici che racchiude.

Secondo la leggenda, la pastiera sarebbe nata come offerta alla sirena Partenope, la quale, ogni primavera, emergeva dalle acque del Golfo di Napoli per portare doni agli abitanti della città.

Si dice che le donne del popolo, in segno di gratitudine, le offrirono una mescolanza di ingredienti rappresentativi della terra e del mare: farina, simbolo di abbondanza; uova, segno di rinascita; ricotta, che richiama la pastorizia; fiori d’arancio, evocativi della primavera; zucchero, metafora della dolcezza della vita. Al di là del mito, il grano cotto è il cuore della pastiera: il chicco, sepolto e poi rinato, simboleggia la fertilità e il rinnovamento, richiamando il nutrimento primordiale e la continuità della vita. Con l’avvento del cristianesimo, questo dolce rituale è divenuto emblema della resurrezione, intrecciando simboli di rinascita, purezza e rigenerazione.

La pastiera, con la sua storia millenaria, è più di un dolce: è un ponte tra mito e rito, tra paganesimo e cristianesimo. I suoi ingredienti semplici ma densi di significato narrano il legame tra l’uomo e la natura, il ciclo delle stagioni e la speranza della rinascita. Ogni anno, mentre il suo profumo invade le case sorrentine, si rinnova non solo una tradizione gastronomica, ma anche un rituale di memoria collettiva e identità culturale.

Wheat, sprouts and pastiera: the symbols of Easter between myth and faith

Easter, with its strong symbolic charge of rebirth and renewal, preserves in its traditions very ancient elements, which have their roots in pre-Christian agrarian cults. One of the most fascinating symbols of this holiday is wheat, an emblem of fertility and the cyclical nature of life, which finds expression both in the religious rites of Holy Week and in the culinary preparations linked to Easter.

Among the most anticipated rituals in the Sorrento Peninsula, during this period, is that of cultivating, in the weeks preceding Easter, wheat sprouts in conditions of darkness or semi-darkness. This process causes the sprouts to take on a pale yellow, almost ethereal color, and are then placed on the altars of the “Sepulchres” set up for Holy Thursday. The wheat, thus transformed, becomes a symbol of the death and resurrection of Christ, evoking the life cycle of nature, as in the ancient fertility cults linked to the myth of Persephone. As the wife of Hades, she was the goddess of the underworld, so for six months (autumn and winter) she lived in the realm of the dead, while for the other six (spring and summer) she moved to Earth to her mother Demeter, making the earth flourish again as she passed. Similarly, the wheat buried and then resurrected evokes the passage from death to life, a central element also in Christian Easter symbolism.

Among the most emblematic culinary preparations of Easter in Campania, the Neapolitan pastiera occupies a prominent place, not only for its goodness, but also for the symbolic meanings it contains. According to legend, the pastiera was born as an offering to the siren Partenope, who, every spring, emerged from the waters of the Gulf of Naples to bring gifts to the inhabitants of the city. It is said that the women of the people, as a sign of gratitude, offered her a mixture of ingredients representing the land and the sea: flour, a symbol of abundance; eggs, a sign of rebirth; ricotta, which recalls pastoralism; orange blossoms, evocative of spring; sugar, a metaphor for the sweetness of life. Beyond the myth, cooked wheat is the heart of the pastiera: the grain, buried and then reborn, symbolizes fertility and renewal, recalling primordial nourishment and the continuity of life. With the advent of Christianity, this sweet ritual became an emblem of resurrection, intertwining symbols of rebirth, purity and regeneration.

The pastiera, with its thousand-year history, is more than a dessert: it is a bridge between myth and ritual, between paganism and Christianity. Its simple but meaningful ingredients narrate the bond between man and nature, the cycle of the seasons and the hope of rebirth. Every year, as its scent invades the homes of Sorrento, not only a gastronomic tradition is renewed, but also a ritual of collective memory and cultural identity.

A MAGGIO TORNA LA GRANDE VELA

2025 TRE GOLFI SAILING WEEK

Torna a Surriento cantavano i tenori Enrico Caruso, Beniamino Gigli, José Carreras, Plácido Domingo e Luciano Pavarotti; ma anche Bono, Elvis Presley, Dean Martin e Frank Sinatra. E puntuale come Rolex, Official Timepiece della manifestazione, la Tre Golfi Sailing Week fa il suo ritorno in costiera per uno degli appuntamenti velici più importanti del Mediterraneo: la Tre Golfi Sailing Week 2025. Una partecipazione entusiastica, sia per numero di iscritti che per qualità. Le regate, organizzate dal Circolo del Remo e della Vela Italia, con il fondamentale supporto del Reale Yacht Club Canottieri Savoia, Rolex Official Timepiece e Loro Piana, si confermano un evento capace di attrarre equipaggi e imbarcazioni di altissimo livello.

L’evento si aprirà a Sorrento con il Campionato del Mediterraneo ORC (7-10 maggio), seguito dalla 70esima Regata dei Tre Golfi (partenza il 16 maggio da Napoli) e dal Campionato Europeo IMA Maxi, che si terrà dalla regata d’altura al 22 maggio con base a Sorrento. Novità l’introduzione dei maxi multiscafi che saranno ospitati nel marina di Vico Equense. Il presidente del Circolo del Remo e della Vela Italia, Roberto Mottola di Amato, commenta “ringraziamo i tanti armatori che anno dopo anno ci confermano con la loro presenza il gradimento sulla nostra regata, siamo però rammaricati di non poter accogliere nuovi iscritti a Sorrento, che potranno trovare ormeggi in altri marina vicini”. “Sorrento - il saluto del sindaco

Massimo Coppola - è pronta a trasformarsi ancora una volta nella capitale internazionale della vela, ospitando equipaggi da tutto il mondo. Un’occasione per mostrare loro le bellezze paesaggistiche, l’elevato livello delle strutture ricettive e dell’offerta enogastronomica, e della proverbiale ospitalità della nostra terra. Un obiettivo importante e reso possibile grazie al grande lavoro di sinergia tra il Comune di Sorrento, il Circolo del Remo e della Vela Italia di Napoli, le associazioni che operano nel nostro porto e la Federazione Italiana vela per la promozione, l’organizzazione e la gestione di questi grandi eventi sportivi. Anche quest’anno la Tre Golfi Sailing Week, uno degli appuntamenti più attesi del calendario internazionale di regate, nonché uno degli eventi velici più prestigiosi del Mediterraneo, sarà in grado di rinnovare i successi raccolti nel corso delle precedenti edizioni e di raccogliere la sfida, prendendo ancora una volta il largo”.

GREAT SAILING RETURNS IN MAY

Thetenors Enrico Caruso, Beniamino Gigli, José Carreras, Plácido Domingo and Luciano Pavarotti returned to Surriento; but also Bono, Elvis Presley, Dean Martin and Frank Sinatra. And punctual like Rolex, the Official Timepiece of the event, the Tre Golfi Sailing Week returns to the coast for one of the most important sailing events in the Mediterranean: the Tre Golfi Sailing Week 2025. An enthusiastic participation, both in terms of number of participants and quality. The regattas, organized by the Circolo del Remo e della Vela Italia, with the fundamental support of the Reale Yacht Club Canottieri Savoia, Rolex Official Timepiece and Loro Piana, confirm themselves as an event capable of attracting crews and boats of the highest level. The event will open in Sorrento with the ORC Mediterranean Championship (710 May), followed by the 70th Tre

Golfi Regatta (starting on 16 May from Naples) and the IMA Maxi European Championship, which will be held from the offshore race to 22 May with its base in Sorrento. The new addition is the introduction of maxi multihulls that will be hosted in the Vico Equense marina. The president of the Circolo del Remo e della Vela Italia, Roberto Mottola di Amato, comments “we thank the many owners who year after year confirm with their presence their appreciation of our regatta, but we are sorry not to be able to welcome new members in Sorrento, who will be able to find moorings in other nearby marinas”.

“Sorrento - the greeting of the mayor Massimo Coppola - is ready to transform itself once again into the international capital of sailing, hosting crews from all over the world. An opportunity to show them the beauty of the landscape, the high level of the accommodation facilities and the food and wine offerings, and the proverbial hospitality of our land. An important objective made possible thanks to the great work of synergy between the Municipality of Sorrento, the Circolo del Remo e della Vela Italia of Naples, the associations that operate in our port and the Italian Sailing Federation for the promotion, organization and management of these great sporting events. Also this year the Tre Golfi Sailing Week, one of the most anticipated events in the international regatta calendar, as well as one of the most prestigious sailing events in the Mediterranean, will be able to renew the successes achieved during the previous editions and take up the challenge, once again taking to the sea”.

RITORNA lA ScUOlA DI POSIllIPO

Nuovo allestimento per i dipinti della Scuola di Posillipo che, da aprile, ritornano in esposizione al Museo Correale: la nota collezione - temporaneamente resa non fruibile per lasciare spazio ad una mostra sulla Natura Morta - per completezza, per omogeneità, per quantità e soprattutto per qualità delle opere, è considerata da sempre il fiore all’occhiello tra le prestigiose raccolte del Museo, apprezzata da critici d’arte e da studiosi, amata e richiesta dal pubblico museale.

A tutti è noto il fervente mecenatismo culturale che animò Alfredo e Pompeo Correale nell’istituire il Museo, ma - forse - non tutti sono a conoscenza che Pompeo fu pittore dilettante della Scuola di Posillipo. Le vicende personali degli ultimi Correale si intrecciano con quelle dei più importanti nomi di questo movimento pittorico, al punto che Villa Alla Rota, oggi sede del Museo, per volontà dei suoi stessi proprietari, divenne quieto rifugio per molti artisti e letterati. Tra questi, certamente sostarono a Sorrento, il Duclere e il Gigante: come non citare il secolare carrubo presso la collina di Casarlano, ribattezzato l’albero di don Giacinto, a testimonianza dei lunghi soggiorni sorrentini del pittore? Come non menzionare le note di pagamento tratte dai registri di spese di casa Correale per “lezioni di Giacinto Gigante” a Pompeo, o quelle che documentano le le-

al giovane Correale?

Dunque, la diretta vicinanzaovvero l’amicizia - tra Pompeo Correale ed i maggiori esponenti della Scuola, ci offrono uno spunto rilevante per comprendere come l’importantissima raccolta di dipinti del museo sorrentino abbia avuto genesi. Fonti autorevoli, inoltre, riportano che i dipinti di Duclere e di Pitloo ereditati da Sofia Pitloo (figlia dell’olandese e moglie del Duclere), unitamente a quelli di Gigante, vennero affidati proprio ai fratelli Correale, andando così a creare la più omogenea ed importante raccolta - oggi esistente - della Scuola di Posillipo.

Una personalissima visione della pittura e delle tecniche pittoriche, condussero il vedutista olandese Anton Sminck van Pitloo a fondare, nel 1820, una scuola chiamata Scuola di Posillipo, perché l’osservazione della città avveniva dall’alto della collina di Posillipo, posizione privilegiata per godere di splendide prospettive panoramiche. Avvenne così che l’aria, l’acqua, la terra ed il fuoco divennero cielo, mare, campagna e vulcani, materia caratterizzata sempre da un’aura lucente, delicata, quasi trasparente, naturale. Romantica.

Il paesaggio, nella rinnovata visione dei posillipisti, divenne aula di disegno e pittura ma soprattutto fu considerato il vero centro della rappresentazione. Oltre alla raffigurazione del Ve-

marine di Napoli e Sorrento, i pittori di Posillipo raffigurarono anche pacate scene di vita quotidiana, animate da vivaci figure popolari, immerse in una natura incontaminata e sempre rasserenante. Le piccole tele prodotte, particolarmente intense e coinvolgenti, divennero capolavori, oggetto di desiderio della nobiltà partenopea ma anche dei tanti visitatori stranieri del Grand Tour, che acquistavano direttamente dalle mani dei pittori.

La casa-studio del Pitloo, a Napoli, divenne una vera fucina di talenti: alla Scuola di Posillipo appartennero numerosi giovani artisti destinati a diventare grandi nomi di una feconda stagione artistica: Teodoro Duclere, Achille Vianelli, Gabriele Smargiassi, i fratelli Palizzi oltre che

Giacinto Gigante, vero grande erede della rivoluzione pittorica introdotta da Pitloo. Tutti nomi puntualmente ed ampliamente documentati dalle opere presenti in collezione Correale.

Da aprile, dunque i visitatori del Correale potranno nuovamente addentrarsi in un percorso espositivo di rara bellezza: il nuovo allestimento, curato da Andrea Fienga, riserverà anche la bella sorpresa dell’inserimento di qualche opera sottratta al buio dei depositi e finora rimasta inedita.

Prosegue così la stagione d’oro del Museo Correale che, con l’anno del centenario che volge a termine, ha visto portare a compimento una serie di importanti progetti, fortemente voluti dal presidente dell’Ente, Gaetano Mauro e dal CdA dello stesso.

VIA CORREALE, 50 - 80067 SORRENTO TEL. +39 081 8781846 www.museocorreale.it

English Inn

Sorrento • Corso Italia 55/59 • www.englishinn.it

English

Inn

“1974” first season of serving Fish & Chips always been a favorite of our Customers ...and the tradition continues

For my good friends at the English Inn. Watercolor painting by Professor Jeff Johnston of Alfred State College, Alfred NY Coordinator of Architecture Study abroad at Sant’Anna Institute Sorrento.

The School of Posillipo returns to the Correale Museum

Anewdisplay for the paintings of the School of Posillipo, which have been back on display at the Correale Museum since April: the famous collection - temporarily closed to make room for an exhibition on Still Life - has always been considered the flagship of the prestigious collections of the Museum due to its completeness, homogeneity, quantity and above all quality of the works, appreciated by art critics and scholars, loved and requested by the museum public. Everyone is aware of the fervent cultural patronage that inspired Alfredo and Pompeo Correale to establish the Museum, butperhaps - not everyone is aware that Pompeo was an amateur painter of the School of Posillipo. The personal stories of the last Correales are intertwined with those of the most important names of this pictorial movement, to the point that Villa Alla Rota, now home to the Museum, by will of its owners, became a quiet refuge for many artists and writers. Among these, Duclere and Gigante certainly stopped in Sorrento: how

can we not mention the centuriesold carob tree on the Casarlano hill, renamed Don Giacinto’s tree, as evidence of the painter’s long stays in Sorrento? How can we not mention the payment notes taken from the expense registers of the Correale household for “lessons by Giacinto Gigante” to Pompeo, or those documenting the drawing lessons given, for ten years, by Maestro Duclere to the young Correale? Therefore, the direct proximity - or rather the friendship - between Pompeo Correale and the major exponents of the School, offer us a relevant starting point for understanding how the very important collection of paintings in the Sorrento museum came into being. Furthermore, authoritative sources report that the paintings of Duclere and Pitloo inherited by Sofia Pitloo (daughter of the Dutchman and wife of Duclere), together with those of Gigante, were entrusted to the Correale brothers, thus creating the most homogeneous and important collection - existing today - of the School of Posillipo. A very personal vision of painting

and painting techniques led the Dutch view painter Anton Sminck van Pitloo to found, in 1820, a school called the School of Posillipo, because the observation of the city took place from the top of the Posillipo hill, a privileged position to enjoy splendid panoramic perspectives. Thus it happened that the air, water, earth and fire became sky, sea, countryside and volcanoes, matter always characterized by a bright, delicate, almost transparent, natural aura. Romantic. The landscape, in the renewed vision of the Posillipo painters, became a classroom for drawing and painting but above all it was considered the true center of representation. In addition to the depiction of Vesuvius, the excavations of Pompeii and Herculaneum, the hills and seascapes of Naples and Sorrento, the painters of Posillipo also depicted calm scenes of everyday life, animated by lively popular figures, immersed in an uncontaminated and always reassuring nature. The small canvases produced, particularly intense and engaging, became masterpieces,

objects of desire of the Neapolitan nobility but also of the many foreign visitors of the Grand Tour, who purchased directly from the hands of the painters. Pitloo’s home-studio in Naples became a true hotbed of talent: the School of Posillipo included many young artists destined to become great names in a fruitful artistic season: Teodoro Duclere, Achille Vianelli, Gabriele Smargiassi, the Palizzi brothers as well as Giacinto Gigante, the true great heir of the pictorial revolution introduced by Pitloo. All names promptly and extensively documented by the works in the Correale collection. From April, visitors to the Correale will once again be able to delve into an exhibition path of rare beauty: the new layout, curated by Andrea Fienga, will also reserve the pleasant surprise of the inclusion of some works taken from the darkness of the deposits and until now remained unpublished. Thus continues the golden age of the Correale Museum which, with the centenary year coming to an end, has seen the completion of a series of important projects, strongly desired by the president of the institution, Gaetano Mauro, and by the Board of Directors of the same.

Laura Cuomo

DEllA SETTIMANA SANTA E STAGIONE PRIMAVERIlE

Concerti

tra Capri, Sorrento e Massa Lubrense

Parte la stagione primaverile della Società Concerti di Sorrento, diretta artisticamente dal M.stro Paolo Scibilia, con tre importanti eventi di musica sacra ad aprile: Domenica 6 aprile (ore 17:30), Capri, Chiesa di S. Stefano - Stabat Mater Pergolesi, con Antiqua Ensemble Orchestra; Mercoledì 9 aprile (ore 19:00), Sorrento, Chiesa di S. Francesco, Rockford Hight School Choir (USA); Lunedi 14 aprile (ore 19:30 e 20:30) Massa Lubrense, antica Cattedrale, Tableaux Vivants da Spagnoletto a Caravaggio.

Antiqua Ensemble Orchestra è una sezione della S.C.S. Orchestra, con direttore principale Paolo Scibilia, specializzata nell’esecuzione di musica antica-barocca, composta da musicisti scelti di affermata qualificazione professionale che hanno maturato le loro esperienze musicali ed orchestrali nei teatri e nelle orchestre italiane più prestigiose come il Regio di Parma, San Carlo di Napoli, Verdi di Salerno, Regio di Torino, Fenice di Venezia, Orchestra “Nuova Scarlatti” di Napoli, sotto la guida di eminenti direttori come Daniel Oren, Riccardi Muti, Roberto Benzi, Piero Bellugi e tanti altri. L’Orchestra si avvale inoltre della collaborazione di af-

fermati direttori e solisti vocali-strumentali di rilevanza internazionale.

Rockford Hight School Choir (USA), si esibisce nell’ambito del suo tour europeo, tra Italia / Croazia 2025. Il programma d’esecuzione comprende noti brani della tradizione liturgica internazionale. Evento organizzato in collaborazione con l’Ordine Francescano dei Frati Minori Conventuali.

Altri concerti sono programmati ad aprile durante la settimana santa in Penisola sorrentina, a preludio della tradizionale rassegna “ArcheoAperiMusica”, programmata tutte le Domeniche mattina di Maggio presso il Museo Archeologico “Vallet” di Villa Fondi a Piano di Sorrento, e la seconda edizione della rassegna MuseMuseo prevista presso il Museo Correale.

Info calendario completo degli eventi: www.societàconcertisorrento.it Facebook: societa concerti sorrento.

HOLY WEEK CONCERTS AND SPRING SEASON OF THE SORRENTO CONCERTS SOCIETY AND HOLY WEEK CONCERTS b E TWEEN C A PRI, S O RRENTO AND M A SSA Lub R ENSE

The spring season of the Sorrento Concert Society, artistically directed by Maestro Paolo Scibilia, begins with three important events of sacred music in April: Sunday, April 6 (at 5:30 pm), Capri, Church of S. Stefano - Stabat Mater Pergolesi, with Antiqua Ensemble Orchestra; Wednesday, April 9 (7:00 pm), Sorrento, Church of S. Francesco Rockford Hight School Choir (USA); Monday 14 April (7:00 and 8:30 pm), Massa Lubrense, Antica cattedrale - Tableaux Vivants from Spagnoletto to Caravaggio. Antiqua Ensemble Orchestra is a section of the S.C.S. Orchestra, with Paolo cibilia like first conductor, specialized in the performance of early-baroque music, composed of selected musicians of established professional qualifications who have gained their musical and orchestral experience in the most prestigious Italian theaters and orchestras such as the Regio of Parma, San Carlo of Naples, Verdi of Salerno, Regio of Turin, Fenice of Venice, Orchestra “Nuova Scarlatti” of Naples, under the guidance of eminent conductors such as Daniel Oren, Riccardi Muti, Roberto Benzi, Piero Bellugi and many others. The Orchestra also avails itself of the collaboration of established conductors and vocal-instrumental soloists of international importance. Rockford Hight School Choir (USA), performs as part of its European tour, between Italy / Croatia 2025. The performance program includes well-known pieces of the international liturgical tradition. Event organized in collaboration with the Franciscan Order of Friars Minor Conventual. Other concerts are scheduled in April during Holy Week on the Sorrento Peninsula, as a prelude to the traditional “ArcheoAperiMusica” festival, scheduled every Sunday morning in May at the “Vallet” Archaeological Museum of Villa Fondi in Piano di Sorrento, and the second edition of the MuseMuseo festival currently being scheduled at the Correale Museum.

cENTRO STORIcO DI SORRENTO

Via Parsano

Via degli Aranci

Via Sersale - Corso Italia

Via Pietà

Via Luigi de Maio

Piazza S. Antonino

Via S. Francesco

Piazza F. Saverio Gargiulo

Via Vittorio Veneto

Via Tasso - Via S. Nicola

Via 2° Traversa Fuoro

Via Fuoro - Via S. Cesareo

Piazza Tasso - Corso Italia

Le antiche mura

Delle cinta difensiva greca rimane la murazione esistente sotto il piano stradale della Porta Parsano Nuova, visibile in prossimità della Porta stessa.

Un altro rudere di dimensioni molto limitate, della murazione greca, oltre la Porta della Marina Grande, è il piccolo tratto della cortina occidentale, in località via Sopra le Mura. La città romana si sovrappose all’insediamento greco osservandone la pianta urbana e la stessa cinta muraria a grossi blocchi isodomici. Queste mura, rimasero a difesa di Sorrento durante tutta l’epoca medioevale. Il rifacimento di esse iniziò nel 1551, e fu completato soltanto nel 1561 dopo la tragica invasione dei Turchi. Oggi la cinta di mura di Parsano è stata restaurata ed è visitabile tutti i giorni.

Chiesa dei Servi di Maria

In stile barocco, fu completata nel XVIII secolo. Sede della Congregazione dei Servi di Maria, conserva all’interno una statua lignea del Cristo Morto, di autore ignoto, che nel giorno del Venerdì Santo viene portato in processione dai confratelli, incappucciati in nero.

Cattedrale

In stile romanico, risale al XV secolo; dello stesso periodo è il portale laterale (1474), in moda rina-scimentale. La chiesa ospita tra l’altro tele di artisti della scuola napoletana del ‘700, un trono arcivescovile in marmi scelti (1573) ed un coro ligneo intarsiato opera di artigiani sorrentini dei primi del ‘900. Opere, sempre realizzate con la tecnica dell’intarsio, si possono ammirare all’interno come i quadri della Via Crucis o i tamburi dell’entrata principale e di quella laterale, opere recenti di giovani maestri intarsiatori.

Campanile del Duomo

Episcopio

Di questo campanile è notevole la parte basamentale di età romanica, costruita forse intorno al secolo XI con tronchi di colonne di varie specie con capitelli ora classici ora bizantini, con basamenti di statue e con ogni sorta di frammenti marmorei. Nelle due arcate fortemente rialzate e nelle colonne disposte sugli spigoli si rileva il suo chiaro accento bizantino. Questa costruzione ha anche interesse per la storia urbanistica della città poichè i brevi spazi ad archi rialzati e la attigua volta su via Pietà, all’ingresso dell’episcopio, servirono per lungo tempo alle pubbliche riunioni prima che esse si svolgessero nell’interno del castello. La parte superiore del campanile fu se non edificato, assai probabilmente ridotta nell’attuale forma, intorno al XVI sec.

Casa quattrocentesca

Come unica e curiosa testimonianza locale derivante dall’influsso dei maestri toscani operanti in Napoli nella seconda metà del quattrocento, appartiene il palazzetto e la loggia in vivo Calantariaro con capitelli che ritroviamo in una scala napoletana in Via S. Arcangelo a Baiano, e quelli della cappella Pontano con la sola variante della foglia disposta in senso inverso.

Palazzo Correale (secolo XIV)

La facciata di questo palazzo mostra pregevoli bifore archiacute in tufo scuro, di varia forma e disegni, con archetti e rosono lobati. Ha un bellissimo finestrone con ogiva a sovrassesto che insiste su corti piedritti polistili sostenuti da mensolette e cimati da capitelli gotici a foglie d’acanto; nella chiave dell’arco è scolpita l’arme gentilizia. Il portale è quello caratteristico napoletano ad arco depresso con sagome durazzesco-catalane, che fu usato dalla fine del trecento a tutto il quattrocento.

Palazzo Veniero (secolo XIII)

Questo edificio, recentemente restaurato, è opera di eccezionale rarità e pregio poichè rappresenta un documento di quel gusto tardo bizantino ed arabo in una stesura forse unica per organica continuità compositiva. Le grandi finestre ad arco, tre per ogni piano, sono contornate da ampie fasce in tufo giallo e grigio; due più sottili fasce sottolinean, a guisa di marcapiano, i due ordini di finestre, e rotonde formelle, come piccoli rosoni, recanti al centro patere di maioliche, si alterano alle aperture con un contorno in lieve risalto sul fondo di intonaco. L’ornato dell’intarsio tufaceo svolge una successione di losanghe ad eccezione della finestra centrale il cui fregio segue un motivo a zig-zag.

Nell’angolo che via S. Cesareo forma con Piazza Tasso, nel posto dove attualmente ha sede il circolo Sorrentino, trovavasi un secondo sedile, detto di Porta, perchè in origine eretto presso la porta maggiore della città nello spazio allora denominato Largo del Castello. Dopo l’abolizione dei sedili fu ridotto prima a carcere poi a corpo di guardia per la milizia urbana e infine a luogo di convegno del circolo Sorrentino.

Basilica di S. Antonino

L’origine è riconducibile all’XI secolo, anche se già verso il IX secolo, esisteva in quel luogo un oratorio dedicato a S. Antonino. La chiesa presenta diversi elementi di spoglio, come i fusti delle colonne provenienti probabilmente, per la loro particolare uniformità, dal portico di una delle molte ville romane presenti nella zona.

Nella cripta, rifatta nel settecento, si osservano numerosi quadretti di ex voto, soprattutto di marinai.

Interessante è il presepe del settecento, della scuola di Sammartino, e il portale meridionale di forme bizantino-romaniche, risalente al X secolo.

Chiesa della Grazie

La chiesa cinquecentesca con l’annesso monastero di clausura di monache domenicane, fu donata dalla nobile sorrentina Bernardina Donnorso alla fine del ‘500.

La chiesa è ad una navata e conserva pregevoli opere di pittori meridionali operanti tra la fine del ‘500 e gli inizi del ‘700 come S. Buono, N. Malinconico, P. Caracciolo e B. Corenzio

Chiesa e

Chiostro S. Francesco

L’origine del monastero risale alla prima metà dell’VIII sec. L’architettura del chiostro presenta archi incrociati di tufo su due lati del portico espressione stilistica del tardo trecento, sostituiti sugli altri due lati da archi tondi su pilastri ottagonali.

Da notare infine, la presenza di vari elementi di spoglio, provenienti da templi pagani, come le tre colonne di angolo riusate funzionalmente. Accanto al convento è situata la chiesa di S. Francesco, che risale al XVI secolo. All’interno si può ammirare, nella prima delle tre cappelle di destra, una statua in legno, raffigurante il santo con il Cristo crocefisso, donata dalla famiglia Vulcano nel XVII secolo.

Casa del Tasso

A destra del tratto di strada, che da piazza F.S. Gargiulo porta alla piazza della Vittoria, si trova l’ingresso dell’Imperial Tramontano, che incorpora due camere, avanzo della casa in cui nel 1544 nacque Torquato Tasso, autore della Gerusalemme Liberata.

di cotto, il piccolo campanile belvedere e la cupola maiolicata.

Chiesa del Rosario

già dei SS. Felice e Baccolo

Comunemente conosciuta come del SS. Rosario, sorse, probabilmente sotto l’impero di Costantino Magno (310), sui testi di un antico tempio pagano chiamato Pantheon e, fu cattedrale di Sorrento dal XII al XV secolo.

Casa di Cornelia Tasso

Al numero 11 di via S. Nicola, si trova la casa Fasulo, già Sersale (notevole il portale a bugnato e del balconcino) nella quale abitò Cornelia Tasso, sorella di Torquato e moglie di Marzio Sersale e che continuò a dimorarvi anche da vedova, coi figli Antonino e Alessandro. Nel luglio 1577 Torquato, fuggito dal castello di Ferrara, s’imbarcò a Gaeta e qui si presentò in veste di messaggero del poeta, e poi si rivelò. Partì per Roma. Nell’atrio, volta affrescata con stemmi e trofei militari e iscrizioni del 1615 che ricordano il Poeta.

Chiesa SS. Annunziata

L’origine di questa chiesa è antichissima: ma si ignora la data della sua fondazione. Fu probabilmente edificata sui ruderi del tempio dedicato alla dea Cibele. Dal 1391 in tale chiesa (acui era annesso un monastero) officiavano i Padri Agostiniani della Congregazione di S. Giovanni a Carbonara di Napoli. Nel 1811 la chiesa fu concessa a loro richiesta ai compatroni delle Cappelle, purchè si accollassero tutte le spese di mantenimento i quali aloro volta nel 1854 l’assegnarono definitivamente alla Congrega laica di S. Monica.

Sedile Dominova

Unica testimonianza rimasta in Campania degli antichi sedili nobiliari, risale al sec. XVI.

In forma quadrilatera, con due arcate ad angolo in piperno, che lasciano scoprire l’intero della cupola e i muri di fondo con affreschi del settecento. I pilastri e le arcate posistili, con i loro capitelli, sono di gusto arcaicizzante. La cupola seicentesca è formata da embrici maiolicati di colore giallo e verde.

La Sirena di Sorrento

Bimonte - House of Cameos and Coral Jewelry Via Padre Reginaldo Giuliani, 62 - Sorrento Via Fuoro, 62 - Sorrento

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Vico S. Aniello

HISTORIcAl cENTRE

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The old walls

The only part of the Greek defensive wall still remaining is under the road at the Porta Parsano Nuova (new Parsano Gate) and can be viewed close to the same door. Another ruin of the Greek wall other than that of the Marina Grande Gate and very limited in size is the small tract (just over three metres) of the western end located in via Sopra Le Mura. The Roman town was built over the Greek one following the same urban plan with walls of large isodomic blocks. These walls stood to defend Sorrento through the Middle Ages. Rebuilding began in 1551 and was only completed in 1561 after the tragic Turkish invasion. From 2010 the walls of Parsano has been restored and it’s possible to visit everyday.

Church of the Servants of Mary

In Baroque style this church was completed in the XVIII century. The site of the congregation of the servants of Maria, it conserves inside a wooden statue of the dead Christ, by an unknown sculptor which is carried during the Good Friday procession by confratemity members in black robes and hoods.

Cathedral

In Romanic style it dates to the XVth century; the side door is from the same period (1474) and in Renaissance style. Amongst other things the church houses paintings by artists from the Neapolitan school of the 1700s, an archibishops throne in fine marbles (1573) and a wooden marquetry work of Sorrentine craftsmen of the beginning of the 19th century. Works of art always made by using the marquetry technique can be admired in the interior, such as the pictures of the stations of the Cross or the wooden panels of the main and side entrance. These are all works of recent young masters of marquetry art.

Cathedral belltower bishop’s Palace

Noteworthy is the belltower’s base from the Romanic era probably built around the VIth century with various types of trunks of columns, alternating classic and Byzantine capitals with a base of statues and every type of marble fragments. In the two highly raised arches and on the columns placed at the corners its clearly Byzantine accent can be noted. This construction is important to the town’s urban history since the small spaces under the raised arches and adjoining bend onto Via Pietà at the beginning of the Bishop’s Palace were used for years for public gatherings before these were held inside the castle. The upper part of the tower was either rebuilt or at least greatly reduced to its present size around the XVth century.

Fifteenth Century House

Sanctuary of Carmine

(St. Mar y of Carmelo)

The only curious examples of local architecture deriving from the influx of Tuscan experts working in Naples in the second half of the 1400s are the small building with lodge in Vico Galantarario, the capitals which can be found in a Neapolitan staircase in Via S. Arcangelo a Baiano and those of the Pontano Chapel with the only variation of leaf placed inside out.

Correale Palace (XIVth century)

The facade of this building exhibits valuable acute-arched mullioned windows in dark tufo in various shapes and designs, with small arches and lobed rosewindows. There is a beautiful large window with an overhanging pointed arch which rests on polystyle piers upheld by corbers and crowned by Gothic capitals of acanthus leaves, in the keystone of the arch the coatof-arms is incised. The portal is characteristically Neapolitan -a depressed arch with Durazzesque Catalan patterns and was used from the end of the 1300s all through the 1400s.

Veniero Palace (XIIIth century)

This building is of exceptional rarity and worth as it represents the late Byzantine and Arab taste uniquelly drafted in compositive organic continuity. The three large arched windows on each floor are surrounded by wide fillet in grey and yellow tufo, two narrower fillet, used ad floor markers underline the two rows of windows and round tiles, like small rosewindows with majolica paterae in the centre alternate at the apertures with a slightly raised contour at the base of theplaster. The inlaid tufo decoration develops a succession of lozenges with the exception of the central window whose frieze follows a zig-zag motif.

The Correale House in the Tasso Square

In the main square, once called largo of the castle, exactly at the corner where Via Pietà begins another Correale Palace is located. The inscription on the portal’s marble scroll ornament bears the date 1768 but it is known that as early as the XVth century a house belonging to this family stood here and was later totally transformed by the 17th century reconstruction.

Reconstructed at the end of the 15th century, on the remains of a previous ancient Church dedicated to the sacred sorrentine Martyrs, the Church of Carmine has only a single nave. At the far end there is an ancient impression of Mary, the Madonna, which is a copy of the Drk skinned Virgin of the Church dedicated to the same Saint in Naples. Once can admire paintings of good quality of artists of the 16th and 17th centuries, as well as two artistic gilded wooden bone containers of Saints which date back to the 16th century.

Porta Seat (XVIth century)

In the corner which Via S. Cesareo forms with the Tasso Square where the Sorrentine club is now located there once stood a second Seat called Porta because it was originally built near the city’s main gate in the area then called Largo del Castello. After the abolition of the seats it was first turned into a prison and then a guard-house for the urban militia and finally a meeting place for the Sorrentine club.

basilica of St. Antonino

Its origin dates to the XIth century although there was already an oratory dedicated to St. Antonino here in the IXth century. The church presents various elements of plunder such as the column shafts which for their particular uniformity probably come from the portico of one of the many Roman villas present in the area. In the crypt, rebuilt in the 1700s, numerous exvoto paintings, mainly of sailors can be observed. Of interest are the XVIIIth century Crib from the Sammartino school and the southern portail in Byzantine-Romanic form dating to the IXth century.

The Church of St. Mary of the Miracles (S. Maria delle Grazie)

The fifteenth century Church which includes a convent of a closed order of Dominican Nuns, was founded by the nobile sorrentine Lady Berardina Donnorso at the end of the 15th century. The church has a single nave and treasures esteemed works of southern italian painters who painted in the period between the end of the 15th and beginning of the 17th centuries, such as S. Buono, M. Malinconico, P. Caracciolo and B. Corenzio.

Church and Cloister of St. Francis

The monastery’s origin dates to the first half of the VIIIth century. The cloister’s architecture presents crossed arches in tufo on two sides of the portico, expressing the style of the late 1300s and substituted on the other two sides by round arches on octagonal pilasters. Various elements of pillage are present as in the three corner columns reutilized functionally after being taken from pagan temples. Next to the convent is the church of St. Francis which dates to the XVIth century. Inside, in the first of the three chapels on the right a wooden statue depicting the saint with Christ on the cross can be admired. It was donated by the Vulcano family in the XVIIth century.

House of Tasso

On the right of the road which from the F. S. Gargiulo Square leads to the Vittoria Square is the entrance to the Imperial Tramontano which incorporates two rooms left from the house where Torquato Tasso, author of Jerusalem Liberated, was born

urch and Monastery of St. Paul

The church is attached to the old monastery of Benedectine nuns of St. Paul dating to IXcentury. It consist of one aisle with circular vault and lunettes and is enriched by paintings and a maiolica floor over brickwork.

Also noteworthy is the small belvedere belltower and the cupola in maiolica.

Church of the Rosary, formetly of Saint Felice and Baccolo

Commonly referred to as the St. Rosary it was probably built under the empire of Constantine the Great (310) over the remains of an old pagan temple called pantheon. It was Sorrento’s cathedral from the XIIth to the XVth century.

House of Cornelia Tasso

At number 11 Via S. Nicola is the Fasulo House, once the Sersale House (noteworthy the ashlar-work portico and pretty little balcony).

Cornelia Tasso, Torquato’s sister and Marzio Sersale’s wife lived here, and continued to after she was widowed with her sons Antonino and Alessandro.

In July 1577 Torquato escaped from the castle of Ferrara and embarked at Gaeta to present himself here disguised as the poet’s messenger later revealing his true identity. He stayed with his sister until December, then left for Rome. In the entrance hall is a vault decorated with stems, military trophies and inscriptions from 1615 in memory of the poet.

Church of Annunciation

The origin of this church is antique althiugh the date of its foundation is not known. It was probably built on the remains of the temple dedicated to the godess Cybele. From 1391 in this church (which was adjoined to a monastery) the Agostinian fathers of the congregation of St John in Carbonara from Naples officiated.

The church was conceded by their request in 1811 to the co-patrons of the Chapels on condition that they took on all maintenance expenses.

They, in turn, granted definitely to the lay congregation of St Monica in 1854.

Dominova Seat

This the only remaining testimony in Campania of the old noble seats and dates to the WXIth century.

It has a quadrilateral form with two corner arches in piperno (lava) permitting the view of the interior of the cupola and the end walls with 18th century frescoes.

The pilasters and polystyle arches with their capotals are in archaic style.

The 17th century cupola is formed by green and yellow majolica roof-tiles.

Open from May to October, the bar is located on the rooftop terrace of the Grand Hotel La Favorita which boasts a spectacular view of the Bay of Naples and Mount Vesuvius. A ne selection of signature cocktails will accompany your amazing sunset views and during your after dinner live music evenings.

Have you ever dreamed about eating under a sky full of lemons?

O’ Parrucchiano restaurant is a culinary adventure unlike any other, providing guests with the most fragrant and picturesque experience in Sorrento.

E lA SUA ANIMA PUNGENTE

L’aglio, Allium sativum, è molto più di un ingrediente culinario. Attraverso i secoli, ha incarnato valori simbolici, religiosi e culturali, assumendo significati che spaziano dalla protezione contro il male a simbolo di salute e fertilità. Questo bulbo ha intrecciato il suo aroma e il suo mito nelle tradizioni di innumerevoli civiltà, diventando un elemento cardine di molte culture.

L’uso dell’aglio risale a oltre 5.000 anni fa, con testimonianze archeologiche che lo collocano come una pianta sacra nell’Antico Egitto, dove era considerato un potente amuleto protettivo da offrire agli dèi. Era anche parte integrante della dieta dei lavoratori che costruirono le piramidi, poiché si credeva che conferisse forza e vitalità. Nell’antica Grecia e a Roma, l’aglio era associato al coraggio e alla protezione. I soldati romani ne consumavano grandi quantità prima delle battaglie, convinti che li avrebbe resi invincibili. I greci, invece, lo usavano per proteggersi dagli spiriti maligni, appendendo ghirlande di aglio agli ingressi delle case.

Quest’uso simbolico dell’aglio è andato diffondendosi nelle tradizioni popolari europee medievali, dove è stato spesso associato alla protezione contro le forze oscure ed è stato usato come amuleto contro le malattie e le epidemie, ma anche contro i vampiri e altre creature demoniache. Appendere una treccia di aglio sopra la porta di casa era (e in alcuni luoghi è ancora) un gesto apotropaico per allontanare

la sfortuna e il male.

In Asia, l’aglio ha rivestito un ruolo altrettanto significativo, come nella medicina tradizionale cinese, dove favorisce l’equilibrio del corpo ed è utilizzato per scacciare gli spiriti maligni durante le celebrazioni del Capodanno lunare.

In molte tradizioni religiose, l’aglio ha avuto un significato sacro o protettivo: nel Giudaismo, alcune credenze popolari attribuiscono all’aglio il potere di proteggere dal malocchio, mentre nell’Islam, sebbene ci siano restrizioni sul suo consumo prima della preghiera, l’aglio è apprezzato per le sue proprietà curative. Naturalmente, tutti ricordiamo l’aglio nei romanzi gotici del XIX secolo, come “Dracula” di Bram Stoker, dove l’aglio è un simbolo di protezione contro il vampirismo, ma anche nell’arte, come in tanti dipinti di natura morta del XVII secolo, dove è rappresentato come simbolo di umiltà e di legame con la terra. Oggi, l’aglio è molto apprezzato sul piano medico per la sua capacità di ridurre il colesterolo e la pressione sanguigna, ma anche come potente simbolo sociale, perché è associato all’idea di autenticità culinaria e identità nazionale. Basti pensare alla cucina mediterranea, dove l’aglio è l’emblema di sapori forti e genuini, come in uno dei più noti piatti della gastronomia napoletana: gli spaghetti aglio, olio e peperoncino: semplici, ma “comunitari”, umili, eppure pungenti proprio come il bulbo che dona loro forza e vitalità.

Garlic, Allium sativum, is much more than a culinary ingredient. Through the centuries, it has embodied symbolic, religious and cultural values, taking on meanings ranging from protection against evil to a symbol of health and fertility. This bulb has woven its aroma and myth into the traditions of countless civilizations, becoming a cornerstone of many cultures.

The use of garlic dates back over 5,000 years, with archaeological evidence placing it as a sacred plant in Ancient Egypt, where it was considered a powerful protective amulet to be offered to the gods. It was also an integral part of the diet of the workers who built the pyramids, as it was believed to confer strength and vitality. In ancient Greece and Rome, garlic was associated with courage and protection. Roman soldiers consumed large quantities of it before battles, believing it would make them invincible. The Greeks, on the other hand, used it to protect themselves from evil spirits, hanging garlands of garlic at the entrances of their homes. This symbolic use of garlic spread into medieval European folk traditions, where it was often associated with protection against dark forces and was used as an amulet against diseases and epidemics, but also against vampires and other demonic creatures. Hanging a braid of garlic above the front door was (and in some places still is) an apotropaic gesture to ward off bad luck and evil.In Asia, garlic has played an equally significant role, such as in traditional Chinese medicine, where it promotes balance in the body and is used to drive away evil spirits during the Lunar New Year celebrations. In many religious traditions, garlic has had a sacred or protective meaning: in Judaism, some popular beliefs attribute to garlic the power to protect against the evil eye, while in Islam, although there are restrictions on its consumption before prayer, garlic is valued for its healing properties. Of course, we all remember garlic in 19th-century Gothic novels, such as Bram Stoker’s “Dracula,” where garlic is a symbol of protection against vampirism, but also in art, such as in many 17th-century still life paintings, where it is represented as a symbol of humility and connection to the earth.

Today, garlic is highly valued medically for its ability to reduce cholesterol and blood pressure, but also as a powerful social symbol, because it is associated with the idea of culinary authenticity and national identity. Just think of Mediterranean cuisine, where garlic is the emblem of strong and genuine flavours, as in one of the most famous dishes of Neapolitan gastronomy: spaghetti aglio, olio e peperoncino: simple, but “communitarian”, humble, yet pungent just like the bulb that gives them strength and vitality.

Pennellate di storia: Sorrento attraverso le immagini del passato

Sul finire del ‘700, un anonimo pittore volle lasciare una testimonianza della Sorrento dell’epoca. La scena è caratterizzata da un’atmosfera di fervore religioso. Un lungo corteo di confratelli assaccati, membri dell’antica Confraternita di San Catello, sfila in Piazza Castello, l’attuale Piazza Tasso. Tornano dal “Borgo”, la zona che sorgeva al di fuori delle mura, conducendo in processione, tra il chiarore dei lumi e il denso fumo dell’incenso, la statua del Cristo Morto. Siamo giunti, a ritroso nella storia, al Venerdì Santo di un anno non meglio precisato; forse, osservando gli abiti della plebe e i lumi posti ai lati dell’ingresso del Sedile di Porta, siamo alla fine del ‘700. Ebbene, i sorrentini, immortalati dall’anonimo pittore, affollano Piazza Castello in attesa che il corteo, lentamente, torni nell’antica cappella di San Catello. Imboccando il decumano inferiore, la processione taglia in due l’antica Sorrento, offrendo al pittore la possibilità di tratteggiare una vera e propria “istantanea”, quasi uno scatto fotografico. Così, nonostante il

senso del sacro, i particolari più minuti sembrano balzare agli occhi degli osservatori: la gigantesca porta, sovrastata dalla statua di Sant’Antonino, occupa la scena, affiancata com’era al castello. In alto, poi, la torre campanaria, simbolo del potere delle armi. A destra, invece, il Sedile di Porta che raccolse parte della nobiltà cittadina, contribuendo all’amministrazione civica. Oggi, a distanza, di oltre due secoli, poco o nulla sopravvive. Il piccone risanatore, nel corso del tumultuoso ‘800, si accanì sulle tracce dell’antica Sorrento, cancellando buona parte dei suoi simboli. Resta, però, la processione nera, quel rito pasquale capace, oggi più di ieri, di unire le generazioni e offrire al sorrentino, al curioso e al visitatore una sorta di istantanea del passato.

La tela, raffigurante “La Processione del Cristo Morto in Piazza Castello”, ascrivibile alla fine del ‘700, è conservata nella Chiesa dei Servi di Maria a Sorrento, tra le meravigliose opere d’arte visibili nella monumentale sagrestia.

Gennaro Galano (sito web “La Grotta di Giano”)

RESTAu R O D EI P ILASTRINI I N M ARMO B IANCO S COLPITI A B ASSORILIEVO, N EL PALA z zO E PISCOPALE D I S O RRENTO

Dopo alcuni saggi preliminari operati nei mesi precedenti, i lavori per il restauro dei pilastrini in marmo bianco scolpiti a bassorilievo, murati nella parete di fondo del primo ballatoio nel palazzo episcopale di Sorrento sono iniziati il 30 ottobre 2024. I tre bellissimi pilastrini, provenienti dalla cattedrale di epoca medioevale, sono fra i pochissimi monumenti dell’antica Sorrento sopravvissuti fino ai giorni nostri. Essi vennero riutilizzati e rifunzionalizzati nel 1567 per iniziativa del vescovo Giulio Pavesi, come attestano le due iscrizioni poste sull’elemento superiore, e sono stati oggetto di recenti e importanti studi sulle antichità sorrentine. Il progetto di messa in sicurezza è stato elaborato pro bono dall’ingegnere Gianluca Cuomo. I lavori, eseguiti dalla ditta AGA Costruzioni s.r.l. di Sorrento, sono stati sponsorizzati dal signor Enzo Manniello. Conclusa l’operazione di messa in sicurezza, sono iniziati i delicati lavori di ripulitura e restauro, affidati ad Alessandra Cacace e Andrea Porzio. I costi di questa seconda fase sono stati sostenuti dal Centro di Studi e Ricerche “B. Capasso” di Sorrento, dall’associazione Amiche del Museo Correale di Terranova e da alcuni sponsor privati, i signori Lucio Esposito, Maria Teresa Fiorentino e Giovanni Guarracino.

Laguida nasce dall’idea di prendere, letteralmente, per mano il visitatore che arriva a Pompei, accompagnandolo tra strade, vicoli, case e edifici di una città antica di duemila anni, facendogli provare l’emozione e la meraviglia di un salto temporale di venti secoli.

Il vademecum, pur muovendosi secondo lo stile di un racconto è invece la testimonianza di fatti relativi ad accadimenti, uomini e cose, così come sono emersi dalle ricerche che gli archeologi hanno messo in campo in quasi tre secoli di indagini.

D10

A NEW MODEL OF M u S E u M FOR THE DECORATIVE ARTS

The building that houses the Museobottega stands on via S. Nicola, the historical part of the town, and is part of an ancient urban nucleus.

Its eighteenth century structure is typical of a provincial townhouse with more consequential pretensions.

The Museobottega is a polyfunctional structure designed to requalify those sectors of the decorative arts which have not only a past worthy of being recorded but also a productivity which needs to be sustained and helped to renew its contents.

In the structure the cataloguing and display of the historical production serves as the introduction to a more ample programme going beyond the conservation of our heritage. There is a need for training programmes in the specific sectors of craft activity, and an autonomous production based on the techniques and materials which represent the best in the tradition of each craft.

THE MUSEOBOTTEGA OF THE TARSIALIGNEA

THE HISTORICAL COLLECTION

is introduced by the exhibition of objects and furniture produced in the nineteenth century wich focuses on the technical and decorative characteristics of the various intarsia workshops then active in Italy.

This is designed to give to the visitor a better understanding of the specific features of the craft as it was practised in Sorrento. The exhibition of local ware is preceded by an extensive selection of paintings, prints and photographs of the setting for this local craft. Different sections in the Museobottega illustrate the evolution of production techniques, the materials used, the decorative motifs and the details of design which characterise the local production in inlaid wood.

After recognising the part played by the local School of Art in training successive generations of craftsmen, the exhibition terminates with the work of local master craftsmen produced during the nineteenth century.

RESEARCH AND PROD u C TION

The principal objective of the Museobottega is to ensure continuity for the tradition of intarsia work in Sorrento by commissioning and marketing products reflecting a cultural renaissance in the craft. It is many years since the artisan represented a composite figure uniting manual skills with design acumen, once the secret of his success.

The only way to contrast the impoverishment of the various sectors of the arts and crafts seems to be to accompany the artisan with a person well versed in the culture of the craft, able to offer assistance in the conceptual phase of production. The production of the “Alessandro Fiorentino Collection” is the tangible result of such collaboration. Intarsia work has always been considered a decorative addition to the item to which it was applied, whereas here production has been based on a new equilibrium in which the finished product is a univocal expression of formal structure.

THE MERCHANDISING

In an age in which computerisation has invaded all sectors of production, traditional skills have had to meet a severe challenge: some have disappeared, many have modified their systems of production, and precious few have remained faithful to traditional techniques. The modern production of intarsia work undertaken by the “Alessandro Fiorentino Collection” has swum against the tide by reaffirming the manual skills and traditional techniques of intarsia work. The collection has concentrated on two distinct sectors: the more traditional one of commonplace objects, directed to the merchandising in museum, and that of interior architecture. It made its dêbut at the International Design Center in New York in 1988, during the AIA Convention. The projects of Alessandro Fiorentino have been realised with the collaboration of local craftsmen and the conceptual contribution of his three sons, all qualified architects: Luigi, Paolo and Fabio.

Ricorre quest’anno il centenario della prima composizione del maestro Salve D’Esposito “Dancing girl’s”, scritta per la Baronessa Anna Slinger di S. Leger. Anema e Core, invece, è una delle canzoni che caratterizza turismo e cultura nel mondo, icona della nostra terra, scritta nel 1950.

Gianna Nannini, a Ischia, nel corso della seconda serata della 22ma edizione del Global Film & Music festival, ha ritirato il Premio alla Leggenda dalle mani di Sting e con l’amatissima Lina Sastri ha eseguito a due voci Anema e core incantando il pubblico. In occasione del concerto al Teatro Tasso dedicato al compositore nato a Sorrento nel 1903, il sindaco di Sorrento, Massimo Coppola ha definito il maestro il più grande musicista sorrentino. “Con questo evento – ha spiegato - abbiamo voluto celebrare Salve D’Esposito, un artista che ha dato lustro alla nostra città e alla musica italiana nel mondo. La sua musica è un patrimonio prezioso che continueremo a custodire e a trasmettere alle nuove generazioni. La musica di Salve D’Esposito ci insegna a vivere con gioia e a non perdere mai di vista i valori più importanti. Un messaggio che oggi, più che mai, è di grande attualità”.

In quest’ottica si guarda al 2025 per festeggiare i 100 anni della prima composizione musicale del maestro e consolidare definitivamente il binomio tra Salve D’Esposito e Sorrento come immagine nazionale e internazionale della musica sulla scia di Torna a Surriento e Caruso. Un’occasione per l’amministrazione comunale per non dimenticare i suoi figli che hanno onorato Sorrento.

lA VITA E I MIRAcOlI DI SANT’ANTONINO ABATE

Fu la benemerita Amministrazione della “Festa di Sant’Antonino dei Giardinieri” che si tiene ogni anno all’inizio di maggio, a commissionare a Monsignor Federico De Martino una pubblicazione dedicata alla vita del Santo patrono della Città di Sorrento. Il dotto monsignore, sulla scorta di approfonditi studi e ricerche, compilò la ponderosa “Vita di Sant’Antonino Abate” pubblicata in Napoli il 16 agosto del 1901. Il volume costituisce un caposaldo all’interno della letteratura agiografica del territorio giacché comprende e racchiude in se le diverse forme letterarie intorno alla figura di Sant’Antonino, dalle fonti liturgiche alla storia e alla ricognizione dei miracoli.

L’opera nel 1984 ha avuto una ristampa anastatica per i tipi di Franco Di Mauro Editore. Il De Martino nel seguire la vita, l’opera e i miracoli del monaco benedettino restituisce con documentata precisione la storia della Città nelle varie emergenze fauste e nefaste, dalle scorrerie della pirateria alla marineria sui nostri mari, dagli assedi intorno alle mura di Sicardo di Benevento e di Giovanni Grillo alle micidiali epidemie di peste e di colera fino alla puntuale bibliografia ragionata di quarantadue opere che, fino a tutto l’Ottocento, hanno approfondito la figura del Santo.

Per ogni studioso interessato alla vita di Sant’Antonino Abate il punto di partenza è il manoscritto dell’Anonimo Sorrentino scritto in caratteri longobardi fra il IX e X secolo. Esso, benché carente di notizie circa la famiglia di origine e il luogo di nascita, è il testo più antico che si conosca. Un’antica copia manoscritta, tratta dalla biblioteca dell’ordine di Teatini, si conservava in un antico Codice nell’archivio diocesano della Curia Metropolitana di Sorrento. La prima trascrizione del preziosissimo testo fu messo a stampa a Napoli presso Scorigianis nel 1626 dal presbitero Antonio Caracciolo in occasione del 1000° anniversario della morte. A detto documento hanno attinto tutti gli sto-

A cura del nobile sorrentino Tommaso Anfora è la “Dissertazione critico-storica su l’età in cui fiorì S. Antonino Abate”, Napoli 1789.

“Vita del Santo Abate Antonino”, Napoli 1760, ricco di notizie sull’attività di esorcista del nostro patrono.

rici successivi. Nello stesso codice custodito presso l’Archivio Metropolitano sorrentino si conservava anche un antico Lezionario, anch’esso manoscritto, dove la vita del Santo è dettagliatamente compendiata nelle otto lezioni dell’Ufficio che si recitava, prima della riforma del Breviario Romano, il giorno 14 febbraio di ogni anno. Antonio Della Porta, dei frati Minimi di Eboli ha scritto la sua “Acta

S.Antonini Abatis Surrenti” (1535) sulla scorta di altro manoscritto antico distrutto successivamente durante l’incursione turchesca del 1558. Ancora un altro manoscritto anonimo del 1694 di centosessanta pagine fu rinvenuto nella biblioteca del Canonico sorrentino don Pasquale Fiorentino, posseduto, all’epoca del De Martino, dal Suddiacono Giuseppe De Nicola di Sorrento in cui è riassunta la vita del Santo ricavata da Paolo Regio, Davide Romeo e altri manoscritti. Di essa se ne ignora l’odierna collocazione.

Trattando di manoscritti è da citare quello di Paolo Petagna del 1753 dal titolo “Racconto della vita e miracoli di Sant’Antonino Abate” di proprietà del reverendo Don Antonino Fiorentino. Il testo di ottantanove pagine è un riassunto dell’Anonimo con varianti migliorative e notizie aggiuntive.

Fra le annotazioni del De Martino sono citate le preziose edizioni cinquecentesche di scrittori sorrentini fra cui spiccano le “Vite dei santi del Regno di Napoli” del dotto vescovo di Vico Equense Paolo Regio stampato in quella città nel 1592 presso la stamperia dei Cacchj e quella di Cesare Molegnano nobile sorrentino, “Descrittione dell’origine, sito e famiglie della Città di Sorrento” (1585) stampato poi a Chieti nel 1607, contiene un’accurata sintesi della vita di Sant’Antonino. Il rarissimo opuscolo è stato di recente ristampato (gennaio 2025) dalla stamperia di Giovanni Petagna di Sorrento. Fra le edizioni settecentesche ci piace segnalare Ignazio della Calce, sacerdote della Città di Campagna, professore di lingua ebraica, “Vita del Santo Abate Antonino”, Napoli 1760, ricco di notizie sull’attività di esorcista del nostro patrono. In Campagna d’Eboli, città della famiglia Cacciottoli da cui di Sant’Antonino ebbe i natali, si conserva alla venerazione dei fedeli la colonna a cui venivano legati gli ossessi liberati dal Monaco Santo.

A cura del nobile sorrentino Tommaso Anfora è la “Dissertazione critico-storica su l’età in cui fiorì S. Antonino Abate”, Napoli 1789. Questa edizione, da qualcuno attribuita a Nicola della Noce, è molto importante giacché precisa, e spesso corregge, varie imprecisioni di molti storici precedenti. Durante il XIX se-

Antonino De Angelis

colo è d’obbligo segnalare il Marchese Gaetano Sersale con la sua “Vita di Sant’Antonino Abate, patrono principale della Città di Sorrento”, Napoli 1847, (Ristampata nel 2025). E’ questa l’opera più autorevole e diffusa fra le “Vite” di Sant’Antonino, almeno fino ai tempi di Federico De Martino, perché più ampiamente e meglio documentata delle altre. Molto nota perché molto dibattuta fu la “Vita del Santo Abate Antonino” del 1885 scritta dal canonico Campagnese Filippo Gibbone. E’ la biografia nella quale l’Autore, a fronte di molte notizie buone ed utili, sposta in avanti di quattro secoli (al 1018) la morte di S. Antonino, tesi in contrasto con gli autori precedenti e smentita dai successivi, Fu per questo che Mons. Bonaventura Gargiulo cinque anni dopo scrisse sul quindicinale “Stelle e Fiori” una serie di articoli polemici a confutazione e rettifica delle tesi arbitrarie del prelato salernitano. Fra le tante edizioni novecentesche delle “Vite di S.Antonino” ricordiamo quelle di Mons. Agostino D’Arco, Don Pinuzzo da Bonea (1966) e Salvatore Moffa (1975). In particolare ci limitiamo ad evidenziarne solo due pubblicate del 1925 e 1932; la prima è di Monsignor Raffaele Castellano, “Vita popolare di S.Antonino Abate”, Napoli, Ed. Giannini, rieditata nel 1999 a cura di mons. Angelo Castellano per le edizioni del Centro Studi e Ricerche F.M. Crawford; la seconda col titolo e testo in vernacolo “ ’A vita ’e S.Antonino Abate protettore d’a Cetà ’e Surriento” fu scritta da Silvio Salvatore Gargiulo, (Saltovar), il grande cultore di cose sorrentine. Trecento quaranta sestine di versi alternati e baciati con i quali, a testimonianza del grande amore del suo popolo, racconta vita e miracoli del Santo, quasi accarezzandolo, con diminutivi e vezzeggiativi quali “Nduleniello”, “Ndulino”, “Sant’Anduline nuosto”. I versi di Saltovar sono tratti non già dalla vasta produzione agiografica disponibile ma direttamente dalla voce del popolo e della tradizione a cui l’autore ha attinto il suo poetico racconto.

L’itinerario

fisico Stabia- Sorrento che conduce alla Basilica di S. Antonino, nel riscoprire e promuovere anche l’antica Via di Minerva che da Castellammare giungeva a Punta Campanella le cui tracce sono in parte ancora visibili lungo il tracciato riportato nella medievale Tavola Peutingeriana, o i sentieri alti della Penisola Sorrentina, vuole essere un percorso spirituale, un itinerario storico e naturalistico, attraverso un “sogno” da realizzare assieme. Importante, a tal proposito, è stata la sinergia con la commissione delegata per il giubileo antoniniano, le amministrazioni locali, il CAI. Il cammino è un autentico itinerario di senso che riscopre antichi sentieri, borghi e vicoli dove il tempo sembra essersi fermato, scorci inconsueti, poco conosciuti dal “turismo di massa”, insieme a sapori, aneddoti e racconti, in un contesto tipicamente Mediterraneo. Alcuni elementi lo rendono un unicum e sono importanti da sottolineare: il culto dei santi patroni Antonino e Catello; la ripresa del tracciato dell’antica Via Minerva; la riscoperta di alcuni borghi e sentieri poco visitati o praticati nel turismo di massa peninsulare-stabiese; la valorizzazione di alcuni elementi gastronomici (come il tortano di S.Antonino); il collegamento fra alcune basiliche (Santa Maria di Pozzano, San Michele in Piano…), sorte su antichi templi pagani; l’inserimento del cammino nel contesto delle altre proposte sul territorio, come il “cammino dell’Angelo” verso il Santuario micaelico del Faito. Le due varianti, diverse per difficoltà e tempistiche, permettono di diventare “pellegrini a casa propria” oppure non semplicemente turisti per i tanti visitatori della nostra terra.

La variante bassa, col suo tracciato di 20 km, sarà possibile scoprirla il primo sabato di ogni mese, da marzo a settembre, accompagnati da una guida e da un sacerdote, con partenza al mattino da Castellammare. Maggiori info sul sito diocesano: https://turismo.diocesisorrentocmare.it/luoghi-dellospirito/stabia-sorrentoil- cammino-di-santantonino/

SAN fRANcEScO D’ASSISI ARTE. cUlTO. DEVOZIONE

LaMostra rientra nell’ambito delle celebrazioni dei centenari francescani (2023 Regola dei Frati Minori e Presepe di Greccio; 2024 Stimmate di Francesco; 2025 Cantico delle Creature; 2026 Morte di Francesco). Si rende omaggio al Patrono d’Italia con una mostra dedicata interamente alla sua figura e che racconta la storia del Santo di Assisi attraverso alcune opere e oggetti d’arte. Una vera e propria biografia visiva che mette in luce come Francesco sia probabilmente una delle figure più rappresentate nella storia dell’arte e faccia ormai parte dell’immaginario comune. La mostra allestita nella Biblioteca all’interno del Chiostro San Francesco a Sorrento. presenta un percorso ricco di testimonianze straordinarie, tra cui tavole e tele su San Francesco, preziosi oggetti di devozione, stampe e sculture. Si tratta di materiali che ne raccontano l’evoluzione iconografica così come è stata interpretata dagli

artisti. Le immagini spaziano dall’arte colta a quella popolare e ne attestano la diffusa devozione, favorita soprattutto all’accresciuta espansione dell’Ordine francescano sul territorio. Elemento centrale dell’esposizione saranno alcuni quadri raffiguranti episodi della vita di San Francesco che saranno presentati insieme a opere e oggetti vari mai esposti in pubblico e databili tra il XV e il XX secolo.

La storia delle immagini di San Francesco è anche la storia di come il Santo di Assisi è stato percepito nel tempo. Una varietà di “Francesco” è emersa nel corso dei secoli e questa mostra esplora alcuni aspetti di questa affascinante storia. Una ricchezza artistica che cerca di esprimere attraverso varie sfaccettature la profondità della vita di Francesco che nessuna opera in se stessa riesce a contenere ma ne riporta intatta l’attualità del messaggio. Le realizzazioni tra loro molto differenti sono espressione delle molteplici correnti culturali caratterizzate da una sconfinata libertà espressiva. Saranno organizzati concerti di musica sacra e conferenze finalizzate ad illustrare non solo tematiche culturali affrontate nell’esposizione, ma anche a far conoscere la spiritualità del Santo di Assisi.

La mostra sarà inaugurata sabato 5 aprile 2025 alle ore 16,00 e resterà fino all’8 giugno. Sarà visitabile tutti i giorni dalle 16,00 alle 19,30 oppure su prenotazione in altri orari.

“Terra e Fuoco. La voce del Vesuvio tra natura e cultura” a cura di Olga Laudonia e Giovanni Gugg Edito da CMEA

Con grande piacere, annunciamo la pubblicazione del volume “Terra e Fuoco. La voce del Vesuvio tra natura e cultura”, curato da Olga Laudonia (Conservatorio di Musica Stanislao Giacomantonio di Cosenza), e Giovanni Gugg (Università degli studi di Napoli Federico II), edito da CMEA - ente senza fine di lucro finanziato dal Comune di Sorrento nato nel 1979 - all’interno della collana Sud Comunicazione Ambiente, diretta da Giovanni Fiorentino (Università degli Studi della Tuscia di Viterbo, Direttore CMEA). Il libro si configura come un approfondimento multidisciplinare che esplora il Vesuvio da diverse prospettive, abbracciando le discipline della storia, della musica, dell’antropologia e della geologia. Grazie ai contributi di studiosi provenienti da università e conservatori, l’opera analizza il vulcano non solo come elemento centrale della cultura e dell’identità territoriale, ma anche come fonte di ispirazione musicale e oggetto di narrazioni scientifiche e artistiche.

Nonostante l’approfondimento accademico, il volume si distingue per il suo approccio divulgativo, rendendolo accessibile a un pubblico ampio. Olga Laudonia, oltre alla curatela, ha dedicato particolare attenzione alla dimensione visiva del libro, che si caratterizza per un impianto grafico studiato per esaltare l’esperienza del lettore, trasformando l’opera in un oggetto piacevole non solo da leggere, ma anche da sfogliare e ammirare.

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SORRENTO - CAPRI

07.15 (feriale) - 08,30 (sabato e domenica)

08.45 (da lunedì a venerdì) - 09,40 - 09.55

11,55 - 13,35 - 13,55 - 15,50 - 17,05

CAPRI - SORRENTO 08.00 (feriale) - 09.25 - 11.20 - 12,55

15,20 ( lunedì e venerdì) - 15.30 (sabato e domenica)

16.35 - 17.45

SORRENTO/NAPOLI 07.20- 8,15 escluso sabato, domenica e festivi

10 (da lunedì a venerdì) - 12,00 (da lunedì a venerdì)

14,00 (da lunedì a venerdì)-16,25 ((da lunedì a venerdì)

17,00 (sabato e domenica)

SORRENTO - CAPRI

07,45 - 09,25

SURRENTUM insieme agli orari che sono comunicati direttamente dalle compagnie di trasporto e aggiornati al 20 marzo 2025 pubblica anche il loro recapito telefonico a cui si prega fare riferimento per assicurarsi che non vi siano state, nel frattempo, variazioni agli orari.

Salerno (Molo Manfredi)

SURRENTUM insieme agli orari che sono comunicati direttamente dalle compagnie di trasporto e aggiornati al 20 marzo 2025 pubblica anche il loro recapito telefonico a cui si prega fare riferimento per assicurarsi che non vi siano state, nel frattempo, variazioni agli orari.

S O RRENTO - A M ALFI

06:30 F - 07:45 S - 08:30 H - 08:30 F - 09:15 F - 09:30 H - 10:00 G - 10:30 G - 11:00 F - 11:30 G - 12:30 G 13:00 H - 13:30 F - 14:00 G - 14:55 F - 15:30 F - 15:30 F - 16:20 F - 17:00 G - 18:10 F - 19:00 G

A M ALFI - S O RRENTO

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19:00 F - 19:00 H

S O RRENTO - P R IORA - S. AG ATA TO RCA

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TORCA S. AG ATA - P R IORA - S O RRENTO

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S O RRENTO - M A SSA Lu B RENSE- S. AG ATA TO RCA

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S O RRENTO - M A RINA D EL C A NTONE

7:50 F - 7:50 H - 9:00 F - 10:30 F - 11:30 S - 13:35 S - 14:00 F - 14:00 F - 15:30 F - 16:20 G - 17:30 F 18:00 F - 20:15F M A RINA D EL C A NTONE - S O RRENTO

6:45 F - 9:00 G - 10:20 F - 11:30 F - 14:30 S - 15:00 G - 16:00 F - 16:30 F - 17:30 G - 18:55 F - 21:20 F

S. AG ATA - M A RINA D EL C A NTONE 6:20 F - 6:50 S - 8:15 H - 9:25 F - 10:20 F - 10:55 F - 11:55 F - 14:25 F

CONTATTI FARMACIE DI SORRENTO

FARMACIA RuSSO (D-11) Via degli Aranci Tel. 0818772310

FARMACIA ALFANI (E-7) Corso Italia - Tel. 0818781226

FARMACIA FARFALLA (D-8) Piazza Tasso -Tel. 0818781349

FARMACIA CANALE (E-7) Corso Italia - Tel. 0818781174

DA SoRREnTo (stazione) 22,30 - 23,15 - 23,45 - 0,20 - 1,35

2,25 - 4,15 - 4,50 - 5,40

DA nApoLI (piazza garibaldi - Hotel Terminus) 23,02 - 23,49 - 0.49 - 2,49 - 3.49 - 4-34

PERIODICO DI INFORMAzIONE TuRISTICA

Aut. Trib. NA n. 3104 del 15.04.’82

Editrice Surrentum Viale Montariello, 8 - Sorrento www.surrentum.com redazione@surrentum.net

Direttore Responsabile

Antonino Siniscalchi - antoninosiniscalchi@gmail.com

In Redazione Luisa Fiorentino e Mariano Russo

Progetto grafico Daniela Martinelli

Web producer Mauro Siniscalchi

Stampa Effegi srl - Via Bosco Catena, 5 - Portici Hanno collaborato: Gianluca Agata, Giuseppe Alfaro, Rosario Criscuolo, Laura Cuomo, Antonino De Angelis, Gennaro Galano, Giovanni Gugg, Fondazione Sorrento

In copertina SI ACCENDONO I LAMPIONI

Foto di Annamaria Vinaccia

Pubblicità e Informazioni

Tel. 334 838 5151 mariano@surrentum.net

STAMPATE 6.500 COPIE

Le collaborazioni alla rivista sono completamente a titolo gratuito

F u N IVIA DEL FAITO (orari in vigore fino al 14 giugno)

10,00 - 10,20 - 10,40 - 11,00 - 11,40 - 12,00 - 12,40 13,00 - 13,40 - 14,00 - 14,40 - 15,00 - 15,20 - 15,40 16,00 - 16,20 - 16,40 - 17,00

V I LLA F I o R E n T I n o aperto tutti i giorni orario 10 - 13 e 16 - 19,00 p IA z z A TA SS o da lunedì a sabato orario 10 - 15 S TA z I o n E C I RCU m V ESUVIA n A aper to tutti i giorni tranne i martedì orario 10 - 15

SURRENTUM insieme agli orari che sono comunicati direttamente dalle compagnie di trasporto e aggiornati al 20 marzo 2025 pubblica anche il loro recapito telefonico a cui si prega fare riferimento per assicurarsi che non vi siano state, nel frattempo, variazioni agli orari.

Sede di Sorrento

Via L. De Maio, 35 80067 SORRENTO Tel. 081/8074033 www.sorrentotourism.com

Orari di apertura 9/16 lunedi - venerdi. 9/14 sabato 9/13 domenica

Opening Hours

9am - 4pm mon. - friday 09.00 - 2pm saturday 09.00 - 1pm sunday

ASSOCIAzIONE CHIAVI D’ORO

c/o Chiostro di San Francesco - SORRENTO www.campaniafelix.org

ALBERGHI HHHHHL

01 Excelsior Vittoria 0818777111 C/9

ALBERGHI HHHHH

81 Cocumella 0818782933 A/15

06 Bellevue Syrene 0818781024 D/6

05 Bel Air 0818071622 C/3

➔ La Pace 0818074775

22 Parco Principi 0818784644 A/14

34 La Favorita 0818782031 D/7

02 Ambasciatori 0818782025 B/12

25 Royal 0818073434 C/10

57 Lorelei Londres 08119022620 B/11

81 Mediterraneo 0818781352 A/15

ALBERGHI HHHH

27 Admiral 0818781076 C/4

➔ Alpha 0818782033

03 Aminta 0818781821 F/3

04 Antiche Mura 0818073523 E/9

51 Astoria 0818074030 D/8

28 Ascot 0818783032 E/5

66 Atlantic Palace 0818782688 D/1

07 Bristol 0818784522 D/4

08 Capodimonte 0818784555 E/4

30 Capri 0818781251 D/11

72 Caravel 0818782955 A/16

09 Carlton Int. 0818072669 D/9

10 Central 0818781646 C/14

11 Cesare Augusto 0818782700 E/9

12 Conca Park 0818071621 F/6

13 Continental 0818072608 D/6

➔ Corallo 0818073355

➔ Crawford 0818071772

73 Cristina 0818783562 C/16

14 De La Ville 0818782144 C/11

➔ Eliseo Park’s 0818781843

15 Europa Palace 0818073432 C/10

16 Flora 0818782520 C/13

74 Gran Paradiso 0818073700 D/16

17 Hilton 0818784141 G/7

18 Tramontano 0818782588 C/7

77 Isabella 0810108238 A/15

19 Johanna Park 0818072472 G/3

78 La Residenza 0818774698 A/15

Q B. W. La Solara 0815338000

56 La Tonnarella 0818781153 C/3

55 La Minervetta 0818774455 D/4

71 Majestic Palace 0818072050 A/16

20 Michelangelo 0818784844 D/11

41 Minerva 0818781011 C/3

21 Miramare 0818072524 C/3

79 Palazzo Guardati 0818785567 D/8

70 Parco del Sole 0818073633 C/17

42 Plaza 0818782831 E/9

23 President 0818782262 F/5

➔ Prestige 0815330470

43 Regina 0818782162 D/6

24 Riviera 0818072011 B/12

58 Rota Suites 0818782904 C/12

46 Tirrenia 0818781336 E/5

26 Vesuvio 0818782645 D/1

➔ Villa Garden 0818781387

61 B.que Hotel Elios 0818074834 C/2

H Vue d’Or 0818073153

49 Villa Maria 0818781966 F/5

50 Zi’ Teresa 0818784619 C/12

➔ Club 0818781127

ALBERGHI HHH

29 Britannia 0818782706 D/2

Q Dania 0818073572

52 Del Corso 0818071016 D/8

32 Del Mare 0818783310 D/4

33 Eden 0818781151 D/9

75 Florida 0818783844 A/15

35 Gardenia 0818772365 C/14

36 Girasole 0818073082 B/15

37 Il Faro 0818781390 C/8 H Il Nido 0818782766 54 La Badia 0818781154 D/3 38 La Meridiana 0818073535 C/11

La Pergola 0818782626 A/15

Leone 0818782829 F/8

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