Surrentum - Ottobre 2019

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Ottobre 2019

Anno XXXIX

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Foto di Jun Kikai

OTTOBRE 2019

PERIODICO DI INFORMAZIONE TURISTICA Editrice SURRENTUM sas Dir. Resp. Antonino Siniscalchi Aut. Trib. Napoli n. 3104 del 15/4/1982

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Ottobre 2019 C5

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RISTORANTE – BAR – SOLARIUM

in Marina Gande – Sorrento tel. 081 8074178

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Giuseppe Cuomo, Sindaco / the Mayor

Benvenuti a Sorrento - Welcome to Sorrento

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a quando ho il piacere di rivestire la carica di Sindaco di Sorrento, la nostra città non solo ha visto crescere ogni anno di più il numero di persone che la prediligono come luogo ideale per trascorrere le proprie vacanze, ma ha anche ottenuto una serie di riconoscimenti ufficiali che, in qualche modo, certificano gli alti standard qualitativi della nostra offerta turistica. Evidentemente raccogliamo tanto i frutti del passato, quanto quelli degli sforzi che continuiamo a profondere per mantenere alte le tradizioni che hanno reso famosa ed apprezzata la nostra realtà sul fronte dell’ospitalità e dell’accoglienza. Pur di fronte ai lusinghieri risultati conseguiti nel corso degli anni, in ogni caso, siamo convinti che ci siano sempre margini per migliorare. Anzi devo aggiungere che cerco quotidianamente di rispettare un principio: quello secondo il quale “si può fare sempre di più e si può fare sempre meglio”! Ciò nonostante, con orgoglio posso affermare che Sorrento ha già compiuto importanti passi in avanti lungo la strada della salvaguardia ambientale e della viabilità. È da rilevarsi, infatti, che la nostra città, ormai già da due anni, può vantarsi di essere tra quelle che hanno meritato la “Bandiera Blu” assegnata dalla FEE alle località che si distinguono, tra l’ altro per l’ ottima qualità del mare. Tra le priorità che ci vedono impegnati, in ogni caso, restano quelle riconducibili all’esigenza di proporre un calendario di eventi, manifestazioni e mostre che non sia solo ricco, ma anche in grado di soddisfare le esigenze più diverse. Il nostro progetto strategico resta lo stesso di sempre: migliorare la qualità della nostra offerta e rendere la nostra realtà sempre più meritevole delle attenzioni di un pubblico internazionale. Nel porgervi il benvenuto, vi dedico il nostro inno: “Torna a Surriento”, nella speranza che, soddisfatti di quanto avete trovato, possiate positivamente valutare la possibilità di venirci a trovare di nuovo anche in futuro.

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e are constantly committed in maintaining the traditions that have made Sorrento famous for its hospitality. For this reason the Municipal Administration, hoteliers and all touristic operators are busy because every stay or holiday in Sorrento turns into a pleasant experience to remember. Every year we see an increase in the number of visitors who prefer Sorrento for their stays as well as for flattering appreciations from the main national and international tour operators. This stimulates even more our desire to maintain high quality standards for the services offered and, in addition to the scenic, historical and architectural beauties that our territory offers, that guests and residents can appreciate our commitment to offering interesting, varied and alluring appointments. In metaphorically dedicating to everyone the famous song “Torna a Surriento” - hymn of our land we hope that his notes will feed you the desire to return to visit us again.

ON BEHALF OF THE ENTIRE TOWN I AM PLEASED TO WELCOME YOU. The arrival of each guest in Sorrento is a source of joy for our entire community as we feel immense gratitude for their interest and the trust they give us.

AZIENDA AUTONOMA DI SOGGIORNO E TURISMO SORRENTO - S.AGNELLO Via Luigi De Maio, 35 - 80067 Sorrento (Napoli) - Tel. 081 8074033 - Fax 081 8773397

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Foto CARLO ALFARO

benvenuti welcome

Il meraviglioso scenario naturale fa della penisola sorrentina una delle destinazioni turistiche più famose al mondo, qui l’accoglienza e l’ospitalità sono arti tramandate da una generazione all’altra.

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With the breathtaking landscape, the art of hospitality and friendliness handed down from generation to generation it is no wonder Sorrento Coast attract visitors from all over the world.

ORARIO DI APERTURA LUNEDÌ/SABATO 9,00 - 18,00 - DOMENICA E FESTIVI CHIUSO OPENING HOURS MONDAY/SATURDAY 9.00AM – 6,00PM - CLOSED ON SUNDAY AND BANK HOLIDAYS


Ottobre 2019

La Grande Mostra

Henri Matisse

© SUCCESSION MATISSE BY SIAE 2019

La Grande Mostra • Henri Matisse Il Sipario della Vita

Il Sipario della Vita

Villa Fiorentino, Corso Italia, 53 - Sorrento 15 Giugno - 20 Ottobre 2019

CITTÀ DI SORRENTO

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KUNSTMUSEUM PABLO PICASSO münster

a Fondazione Sorrento propone per l’estate 2019, nella prestigiosa sede di Villa Fiorentino, una mostra dedicata a HENRI MATISSE con particolare focus sull’impronta che l’artista diede al teatro e in generale al suo lato scenografico e di creazioni di “effetto”. Henri Matisse non fu solo un grande pittore. Infatti, l’artista si interessò anche molto al teatro e alla realizzazione di costumi di scena, scenografie e odalische. Primo evento celebrativo a livello internazionale dei 150 anni dalla nascita del grande Maestro del ‘900, nato a Cateau Cambresis il 31 dicembre 1869, la mostra presenta oltre 100 opere. I lavori provengono dal

Kunstmuseum Pablo Picasso di Münster. La mostra affronta il tema del lato teatrale di Matisse. La mostra indaga il rapporto tra l’artista e le sue modelle: infatti, Matisse si interessò anche di abiti e di alta moda, si dice che l’artista chiamava le donne “attrici della sua arte”, considerandole il tema principale del suo lavoro. Vengono presentati inoltre dei soggetti particolari dell’artista, le odalische, per Matisse la sintesi ideale tra la rappresentazione della donna e l’ornamento vegetale o geometrico. L’itinerario espositivo prosegue con i papiers découpés, un tipo di collage inventato da Matisse, la cui tecnica consiste nel ritagliare il colore per poi applicare le forme ottenute su tela. Al centro di queste opere ci sono il circo e i suoi attori, la mitologia e le memorie dei viaggi dell’artista.

© SUCCESSION MATISSE BY SIAE 2019

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HENRI MATISSE

Nome completo: Henri-Émile-Benoît Matisse

Henri Matisse (1869 Cateau Cambresis - 1954 Nizza) può essere considerato uno dei più importanti artisti del XX secolo. È conosciuto soprattutto per i suoi quadri, ma è stato anche illustratore, incisore e scultore. Matisse nacque in una famiglia di commercianti della Francia nord-orientale, da giovane, con la benedizione della famiglia, studiò legge a Parigi. Ottenuta la qualifica, divenne un impiegato statale. Si avvicinò all’arte a venti anni, dopo un attacco di appendicite che lo costrinse a letto per molto tempo. La passione per la pittura lo accompagnò durante la lunga convalescenza. Ciò lo aiutò a comprendere che era quella la sua strada, così prese una decisione che gli cambiò la vita. Lasciò di punto in bianco il lavoro e la sua vita precedente per seguire la sua ispirazione, per nostra fortuna e grande disappunto del padre che lo avrebbe preferito dietro una rassicurante scrivania. A venticinque anni Matisse diventò padre della piccola Marguerite, la madre era la modella Coraline Joblau (anche se Matisse in seguito sposò Amélie Noelie Parayre con cui ebbe altri due figli). Marguerite posò per il padre in molte opere eseguite all’inizio del secolo (es. Marguerite, 1907). Matisse incontrava spesso Picasso, di dodici anni più giovane. Il loro era un rapporto di rivalità, rispetto e reciproche suggestioni artistiche che permise ad entrambi di crescere. I due erano molto legati e quando Matisse morì l’artista spagnolo non trovò la forza per recarsi al funerale ma preferì chiudersi in casa in completa solitudine. Matisse è considerato l’esponente di maggior spicco di quel gruppo di artisti denominati “Fauves” (fiere, bestie selvagge), tra cui spiccavano anche André Derain e Georges Braque. Il soprannome fu dato loro nel 1905 dal critico d’arte Louis Vauxcelles per il modo violento e selvaggio con cui usavano i colori nelle loro opere. Per i Fauves l’uso potente dei colori, distaccato dalla resa effettiva della realtà, era un modo per esprimere il proprio stato d’animo, le proprie pulsioni interiori. L’Africa, la cultura islamica e l’oriente furono una potente fonte di ispirazione per Matisse che nelle sue opere rievocava i colori e il calore di quelle terre con l’eleganza degli arabeschi che ornavano le sue tele. Matisse ebbe più volte occasione di recarsi in Africa, per visitare il Marocco e l’Algeria. Intraprese inoltre viaggi in Russia e in Italia per allargare i suoi orizzonti artistici. Forse il suo quadro più conosciuto è La danse, che eseguì tra il 1909 e il 1910 per il collezionista d’arte russo Sergei Shchukin, suo amico. Ne esistono due versioni: una è conservata al Museo dell’Ermitage di San Pietroburgo, l’altra si trova al Museum Of Modern Art di New York. Nel 1947 viene pubblicato il libro d’artista più importante del pittore, dal titolo Jazz contenente XX tavole e scritto a pennello, realizzato con una tecnica particolare di decoupage chiamata papiers découpés. “Queste immagini dai colori vivi e violenti sono nate dalla cristallizzazione dei ricordi del circo, dei racconti popolari, o di viaggio”, - spiegherà Matisse, a proposito di Jazz- “Ho fatto queste pagine scritte per smorzare le reazioni simultanee delle mie improvvisazioni cromatiche e ritmate, pagine che formano come uno « sfondo sonoro» che le sorregge, le circonda e ne protegge così la particolarità.” Alcune tavole, come “Icaro” o “Il Mangiatore di spade”, sono diventate vere e proprie icone dell’arte moderna. Una delle sue ultime opere fu la progettazione e decorazione della Chapelle du Saint-Marie du Rosaire a Vence (Costa Azzurra), terminata nel 1951. Accettò questo lavoro quando era ormai costretto su una sedia a rotelle a causa di un cancro all’intestino. Matisse definì quest’opera “Il capolavoro della sua esistenza”.

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n the summer of 2019, the Sorrento Foundation will propose, in the prestigious venue of Villa Fiorentino, an exhibition dedicated to HENRI MATISSE with particular focus on the imprint that the artist gave to the theater and in general to its scenographic side and of “effect” creations. Henri Matisse was not only a great painter. In fact, the artist was also very interested in theater and in the production of stage costumes, set designs and odalisques. Among the first international events celebrating the 150th anniversary of the birth of the great master of the 1900s, born in Cateau Cambresis on 31 December 1869, the exhibition presents over 100 works. The works come from the Kunstmuseum Pablo Picasso in Münster. The exhibition deals with the theme of Matisse’s theatrical side. The exhibition also investigates the relationship between the artist and his models: in fact, Matisse was also interested in clothes and high fashion, it is said that the artist called women “actresses of his art”, considering them the main theme of his work. The artist’s particular subjects are also presented, the odalisques, for Matisse the ideal synthesis between the representation of women and vegetable or geometric ornamentation. The exhibition itinerary continues with the papiers découpés, a type of collage invented by Matisse, whose technique consists in cutting out the color and then applying the shapes obtained on canvas. At the center of these works are the circus and its actors, the mythology and memories of the artist’s travels.

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Il 27 ottobre consegna della statuetta d’oro

Oscar alla carriera a

Lina Wertmuller

È

stata sempre speciale perché creativa e diversa, anche unica donna nel panorama mondiale ad avere conquistato l’Oscar alla carriera che i titolari dell’Academy of Motion Picture Art & Sciences avrebbero già voluto darle come migliore regista quando presentò “Pasqualino settebellizze” negli Stati uniti. Era il 1977, io mi trovavo a Hollywood con Carla Fracci, in tournee con l’America Ballet Theatre, e Franco Zeffirelli che stava per iniziare la regia de “Il campione” e, ancora una volta, posso testimoniare che tutte le reti televisive americane rilanciavano interviste, giudizi entusiastici e commenti positivi per la regista italiana dagli “occhialini bianchi” che in America stava girando” In una notte di chiaro di luna”. Con lei (che il 27 ottobre riceverà la statuetta dorata), in parti di contorno, dette “cammei”, ho girato: “Un complicato intrigo di vicoli”, “Ninfa plebea”, “Sabato, domenica e lunedì”, ” Ferdinando e Carolina”, ” Francesca e Nunziata”, in due di questi protagonista Sofia Loren, esperienze e ricordi che, nel mio medagliere personale, si sommano anche a “Pane amore e…”, girato a Sorrento nel 1955, nei mesi della mia licenza liceale che non mi impedì di partecipare in un’apparizione accanto a Vittorio De Sica! Con la vittoria di Lina Wertmuller vince ancora una volta l’Italia. Un omaggio strameritato ad una delle grandi protagoniste del cinema italiano che, dopo molteplici esperienze, anche con Fellini, ha fatto film che nessuno ha dimenticato. Vivace, intelligente, legatissima a suo marito Enrico Job, Lina Wertmuller è tra i grandi protagonisti del grande cinema italiano. “Andrà a Hollywood”? ci domandiamo in tanti. Conoscendola potrebbe regalarci la sorpresa, con i suoi splendidi novantuno anni appena compiuti, di inforcare i suoi occhialini bianchi, che non ha abbandonato mai, e salire sul palco per essere celebrata. Una cosa è certa e l’ha già detta: “Il Premio Oscar lo dedico a mio marito Enrico Job e mia figlia Mauccì”. Viva Lina e ad majiora!

Giuliana Gargiulo

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Protagonisti

Pino Strabioli Testimone del mondo dello spettacolo, con un’attenzione mai spenta e la capacità di approfondire e far parlare, Pino Strabioli, unico, infaticabile testimone di tanti protagonisti del nostro spettacolo, dopo essere stato il più affettuoso e attento narratore di Paolo Poli, (per fortuna esistono puntate televisive indimenticabili), con gli special dedicati a Patty Pravo, a Mina e la sua trasmissione “Grazie dei fior”, ancora una volta conferma la sua vocazione. Continua a farlo con la sua capacità persuasiva di saper ascoltare, indagare, parlare, interrogare, intervistare, ripescare grandi protagonisti della scena nazionale, a volte sulla cresta dell’onda, in qualche caso accantonati dall’età, come l’amatissima Franca Valeri, o dalla dimenticanza, come Isabella Biagini. Quanti amano il mondo dello spettacolo non possono non essere grati all’ideatore di tanti programmi per la possibilità di vedere, rivedere, condividere e seguire le storie dei protagonisti di tanti sogni. Personalmente lo ringrazio per quanto ha fatto e sta continuando a fare: raccontando e ricordando. Cominciamo da lontano… che cosa ricorda della sua infanzia? Che bambino era prima che il suo percorso iniziasse? Un bambino taciturno e in attesa, in un’infanzia vissuta ad Orvieto con una madre poco vitale, malinconica, quasi mai giocosa. A scuola ero abbastanza bravo, appassionato alla lettura imparavo le poesie a me-

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moria, che ricordo ancora, e in un’infanzia solitaria ma serena, davo vita all’immaginazione. Giocavo a fare il maestro: mi sedevo alla scrivania e popolavo l’immaginazione Al Liceo avvenne l’esplosione: da taciturno diventai chiacchierone con la voglia di scoprire, sperimentare, stupirmi, poi Roma, l’Università, la voglia di fare teatro, l’esame all’Accademia Silvio

d’Amico, la bocciatura, l’incontro con Patrick Rossi Castaldi e l’inizio di quella, se vogliamo chiamarla, carriera!!! La gavetta l’ha fatta? Che cosa ha rappresentato? Ho avuto la fortuna di trovare persone disposte ad ascoltarmi e credere nelle mie inclinazioni ma la gavetta fatta con piccoli ruoli nei teatri cantina non l’ho

vissuta come tale! Ero contento, anche se con qualche fatica economica che a vent’anni non pesa perché si supera tutto! Mi sono sempre sentito un privilegiato, anche quando guadagnavo pochissimo, e penso di esserlo ancora oggi, anche se non ho i contratti di tanti colleghi! Anche questo devo a mia madre: non aver alcuna frustrazione!


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Ha già qualche progetto per il prossimo futuro? Un impegno sta andando avanti con Piera degli Esposti, altra grande signora della scena, con la quale sto girando un’intervista spettacolo.

Il teatro: come e quando entrò nelle sue scelte? Fin dalle Scuole medie come spettatore. Non vedevo altro modo e mondo possibile! Ancora oggi andare a teatro, sedermi a teatro, fare teatro, raccontare il teatro, mi fa stare bene. Chi, più di altri, ha inciso sulla sua formazione e percorso? Rischiando di ripetermi è mamma il mio modello e da lei ho assorbito la misura, una certa pigrizia interiore e l’incapacità alle passioni sfrenate. Cosa è stato difficile nella carriera? Quali gli ostacoli o le difficoltà incontrate? Ho avuto pause e momenti di vuoto, lo scoramento mai. Lo dico spesso ai giovani: se gli attori non imparano ad aspettare, senza capire il valore dell’attesa, sono fottuti e diventano noiosi e frustrati! Io mi sono dato da fare, ho intervistato gli attori che amavo per l’Unità, ho organizzato piccole rassegne, ho sostenuto un provino con Pupi e Antonio Avati, per anni “Uno mattina”, un’ ospitata al Costanzo Show , sono stato scelto per un programma condotto da Fabio Fazio finchè non è arrivata una telefonata di Paolo Poli che mi proponeva di affiancarlo in teatro ne ” I viaggi di Gulliver”, un regalo prezioso per il quale ho lasciato la Tv e sono tornato in palcoscenico! Il grande Poli che cosa ha rappresentato nel suo lavoro e anche nella vita? Paolo Poli resta un punto di riferimento, un maestro, un incontro fondamentale!

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Nel suo modo di essere che posto ha l’ambizione? Ho l’ambizione di essere preparato, di non improvvisare, di poter fare quello che mi piace che mi permetto di scegliere. Quali ricordi le appartengono e le tornano in mente? Tanti: l’amicizia con Gabriella Ferri, le cene con Paolo Villaggio, una giornata passata in casa di Dario Fo e Franca Rame, la fortuna immensa di essere stato in palcoscenico con Franca Valeri. Ha mai vissuto una paura professionale? Il teatro mi terrorizza e prima di andare in scena ho sempre paura che non ho saputo vincere! E sto quasi abituandomi all’idea della morte! Quasi! E quali sono le cose quotidiane che non sopporta o non tollera? Le analisi del sangue che non faccio da anni, la fila alla posta, le scadenze perché pensava a tutto mio padre.

Quali sono gli aggettivi che la raccontano meglio? Ottimista, tenace, permaloso… Fra i tanti scelgo tenace. Che cos’è per lei la scena, la televisione, il lavoro che fa? Banalmente sono la mia vita. La scena è emozione autentica, rapporto diretto con il pubblico. La televisione che scelgo e riesco a fare è racconto e per questo mi appassiona. Per anni ho raccontato il teatro attraverso gli attori di ieri e di oggi. Ho celebrato gli ottanta anni di Carla Fracci, ho fatto otto puntate con Paolo Poli, chiacchierando a lungo, ho intervistato Mariangela Melato, Franca Valeri mi è stata accanto più volte in tante trasmissioni, Massimiliano Pani mi ha parlato anche di sua madre Mina, Patty Pravo è stata la protagonista dello speciale a lei dedicato. Il direttore Rai tre Stefano Coletta mi ha permesso di sperimentare ed esplorare nuovi temi e territori; devo a lui due speciali su Anna Marchesini, la conduzione del Premio Strega, il ciclo dedicato alla storia del Festival di Sanremo.

Anche se non è napoletano vuole dirmi che cos’è Napoli per lei? Tante cose: l’amicizia con Pupella Maggio, l’aver recitato con Marina Confalone, una sfida fatta con Mario Gelardi per aver messo in scena “ L’abito della sposa”, una sua commedia poetica e comica, dove recitando uno strano napoletano qualcuno ha creduto fossi di Napoli!!! Nascere a Napoli mi sarebbe proprio piaciuto!

Giuliana Gargiulo

That’s Amore ITALIAN WEDDING COLLECTION

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Villa Fiorentino 25-26 e 27 ottobre 2019 - FESTIVAL DI CULTURA GIAPPONESE

Alle radici della spiritualità giapponese: KUMANO 15° ANNIVERSARIO DEL RICONOSCIMENTO UNESCO DI KUMANO KODO

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umano-shi è una cittadina che sorge sulla costa della Prefettura di Mie (Giappone centrale), come una meravigliosa gemma incastonata tra le fitte foreste della Penisola di Kii e l’Oceano Pacifico. Scoprire Kumano è immergersi nelle affascinanti tradizioni e gli stili di vita del Giappone rurale, essendo la cittadina ricca di aree dedite all’agricoltura e alla pesca. Uno spaccato di vero Giappone tradizionale, dove la vita scorre in modo più lento rispetto alle ipermoderne metropoli del Sole Levante. Questo piccolo Paese, così lontano da noi, ha però un forte e consolidato legame con l’Italia, e in particolare con la Città di

Sorrento con cui è gemellata dal 2001. Due realtà, che seppur distanti geograficamente, hanno punti di contatto che le avvicinano: una natura florida e generosa insieme ad un incantevole affaccio sul mare, un’abbondante produzione locale di agrumi, antiche tradizioni, una storia millennaria e sicuramente le cittadine condividono un forte spirito di ospitalità e gentilezza. Tuttavia, a differenza di Sorrento, Kumano è ancora quasi del tutto inesplorata, rivelando, purtroppo, ancora a pochi il proprio fascino, ed è per questo che la piccola esposizione dal tema “Alle radici della spiritualità giapponese: Kumano” si

prefigge l’obiettivo non solo di stringere ancor di più i legami interculturali con Sorrento ma di far conoscere, nel suo piccolo, Kumano, perla di bellezza e spiritualità. A tal fine è stato aperto un photo contest in cui gli abitanti della cittadina sono stati invitati a raccontare attraverso il linguaggio fotografico uno dei tratti che più contraddistingue Kumano: la sua spiritualità. Ai partecipanti è stata lasciata libertà d’interpretazione del tema, purchè al centro dei lavori emergesse sempre questo tratto carettizzante seppur interpretato nelle sue molteplici accezioni. Prima di esporre i lavori a Sorrento, le fotografie sono

state esposte al Kumano-shi Bunka Kouryū Sentā, Centro per gli scambi culturali della Città di Kumano, intrecciando in questo mondo ancor di più i legami tra le due affascinati realtà. Trentaquattro le fotografie in mostra che raccontano di questa storica cittadina attraversata dal Kumano Kodō, una rete di sentieri di pellegrinaggio battuti già a partire dal periodo Heian (794-1185) da monaci e pellegrini per raggiungere i tre templi sacri conosciuti con il termine collettivo di Kumano Sanzan: Hongu Taisha, Hayatama Taisha, Naichi Taisha. Percorrere le antiche strade di Kumano era ed è tuttora un’esperienza religiosa che mette alla prova lo spirito e il fisico, perchè sono sentieri che valicano montagne e attraversano foreste. La camminata era parte integrante del percorso di purificazione che conduceva i fedeli ai santuari oggetto di venerazione dove si fondono sincreticamente la fede shintōista e quella buddhista, affiorate in Giappone in due diversi momenti storici. Alcune fotografie sono state scattate proprio all’interno della foresta di Kumano e probabilmente nussun’altra è così intrisa di mistero e spiritualità (in giapponese shinpin) come questa, attraversata al suo interno dalle antiche vie di pellegrinaggio che dal luglio 2004 sono state inserite nella Lista UNESCO sotto la denominazione di “Siti sacri vie dei pellegrini nella penisola di Kii”. Sono sentieri delimitati da pietre ricoperte di muschio e da statuine del Dio Jizo o della Dea Kannon. È all’interno di queste

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Valentina Formisano organizzatrice e coordinatrice della mostra foreste che è stata scoperta di recente una nuova tipologia di fiori di ciliegi che fiorisce esclusivamente nella regione di Kumano e per questo battezzati con il nome di Kumanozakura (i ciliegi di Kumano). Essi non potevano fiorire in un luogo più sacro e la simbologia dei fiori di ciliegio va oltre la bellezza, perchè i sakura fioriscono e sfioriscono in pochi giorni per cui rappresentano la fugacità e la fragilità della vita, ma sono anche un invito ad assaporare ogni istante di essa proprio perchè cosi fugace. Bellezza caduca, ma anche rinascita della natura allo sbocciare della primavera. La fioritura dei ciliegi preannuncia, infatti, anche l’inizio del periodo di semina del riso, momento tutt’ora fondamentale di condivisione e di festa nelle aree rurali del Giappone e a Kumano questa magia di rinascita si celebra ogni anno sulle risaie terrazzate di Maruyama Senmaida. il cui nome significa letteralmente “le mille risaie di Maruyama”. È di sicuro uno dei dei luoghi più splendidi della cittadina, la cui bellezza ha ispirato molti fotografi. I suoi terrazzamenti sono preservati come area culturale e, ormai quasi raro in Giappone, per la particolarità della conformazione del territorio la semina (taue) e il raccolto del riso (inekari) vengono praticati ancora a mani nude senza l’utilizzo di macchinari. Sono questi momenti scanditi dalla natura che insegnano l’importanza del lavoro di squadra, perchè la coltura del riso oggi come ieri coinvolge tutta la comunità locale, creando collaborazione e sinergie. E forse uno degli aspetti più affascinanti della cultura

giapponese è il grande amore nutrito per la natura e le sue manifestazioni che diventano fonte di riflessione. Molte fotografie mostrano aspetti naturalistici della cittadina: il tramonto da un Caffè, la notte stellata, il Mare di Kumano che avanza verso l’orizzonte o ancora la Gola di Dorogkyō con le sue acque color verde smeraldo. Il gran numero di fotografie naturalistiche rivela l’amore e il rispetto per la natura da parte della popolazione giapponese e questo amore va sopratutto ricercato nello Shintosimō o “Via dei Kami”, che insegna che la natura è sacra e i Kami (le Divinità) sono le forze e le manifestazioni di essa. Monti, fiumi, cascate, alberi non sono oggetti inanimati, ma hanno un’anima, quella dei Kami che vi risiedono e a Kumano è proprio all’interno di un’alta roccia che risiede Izanami no Mikoto, che secondo la mitologia giapponese è la madre di tutti gli Dei del Sol Levante. Il Nihon Shoki (“Cronache del Giappone”, il secondo libro più antico della storia giapponese) colloca a Kumano il santuario shintōista più antico del Giappone, conosciuto con il nome di Hana no Iwaya (Sito UNESCO), il cui oggetto di venerazione (goshintai o “corpo Shintō”) è appunto un’immensa roccia abitata da Izanami, nonchè sua tomba. Alcuni scatti ritraggono questa sacra roccia colpita dai primi raggi della luce del mattino che le conferisce ancor di più un’aura di sacralità e misticità mentre altri ritraggono alcuni momenti della cerimonia shintōista del cambio delle corde (Otsuna kake shinhi), un

rituale di purificazione e atto di preghiera rivolto a Izanami per un abbondante raccolto. Poco lontano da questo sacro luogo sorge sulla spiaggia di Shichiri Mihama (Sito UNESCO) una roccia che il vento e il mare hanno modellato nel corso dei secoli fino a darle le sembianze di un leone. Dietro la semplice apparenza si nasconde una simbologia più profonda e sacra. Questa roccia battezzata con il nome di Shishiiwa (“Roccia a forma di leone”) fa da komainu (i guardiani con sembianze leonine posti all’ingresso dei templi shintōisti) all’Oma Jinja, santuario che sorge riparato all’interno della foresta di Kumano. Questa roccia a forma di leone, che si affaccia sull’Oceano Pacifico, sembra allontanare gli spiriti maligni e secondo alcune leggende è all’interno della scogliera di Onigajō (Sito UNESCO), letteralmete “castello dei demoni”, dove abitavano gli oni (demoni). Un luogo colmo di fascino, dove antiche leggende si intrecciano fino a confendersi. Un paese fuori dalla frenesia delle grandi

metropoli, dove lo scorrere delle stagioni è scandito da antichi matsuri (festival annuali dedicati a specifiche divinità shintōiste) salvaguardati dalla popolazione locale, come quello che si celebra al Santuario di Kinomoto dal 1608. Infine, alcuni scatti mostrano alcuni momenti dell’antico festival dei fuochi d’artificio di Kumano, che si tiene ogni 17 agosto. Un evento estivo che risale a 300 anni fa ed unico perchè la sua storia affonda le radici in una delle festività religiose più sentite dal popolo giapponese: l’Obon, celebrazione in cui si accologono gli spiriti dei propri antenati di ritorno alle proprie famiglie, facendogli luce con lanterne lungo le strade. Si racconta che a Kumano l’usanza dei fuochi d’artificio sia iniziata quando, come offerta ai propri antenti di ritorno a casa, erano accesi piccoli fuochi d’artificio per onorare i propri cari. Sebbene la loro grandezza sia cresicuta con il trascorrere degli anni, il carattere religioso dell’evento non è stato dimenticato dalla comunità locale.

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Villa Fiorentino 25-26 e 27 ottobre 2019 - FESTIVAL OF JAPANESE CULTURE

To the roots of Japanese spirituality: KUMANO 15° ANNIVERSARY OF UNESCO RECOGNITION OF KUMANO KODO

Kumano-shi is a town on the

coast of the Mie Prefecture (central Japan), a little gem set in the dense forests of the Kii Peninsula and the Pacific Ocean. Discovering Kumano means to immerse yourself in the fascinating traditions and lifestyle of rural Japan, as the town is rich in areas dedicated to agricultural and fishing activities. Kumano provides an insight into traditional Japan, where life flows more slowly than in the hypermodern metropolises of the Land of the Rising Sun. This small town, so far from us, has however a strong and consolidated bond with Italy, and in particular with the City of Sorrento, with which they have been twinned since 2001. Despite being geographically distant, these two places have, surprisingly, several affinities: a natural environment and enchanting sea-view; an abundant production of citrus fruits; a long cultural history and traditions. Furthermore, these two towns seem to be pervaded with the spirit of kindness and hospitality. However, unlike Sorrento, Kumano is almost completely unexplored, and few have appreciated all its charm. This is why this small exhibition, To the roots of Japanese spirituality: Kumano aims not only to encourage the intercultural ties with Sor-

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rento but also, in a way, to make known the City of Kumano, a pearl of beauty and spirituality. To this end a photography contest was launched in which the participants were invited to express, through photographic language, one of the most valuable traits of Kumano: its spirituality. The contestants were left free to interpret the subject of the exhibit, as long as the spirituality of the place emerged through the works. Before showing the photographs in Sorrento, they were exhibited at the Kumano-shi Bunka Kouryū Sentā, Center for Cultural Exchanges of the City of Kumano, strengthening even further the ties between the two towns. There are thirty-four photographs on display that show this historic town crossed by the Kumano Kodō, a network of pilgrimage routes journeyed since the Heian period (794-1185), by monks and pilgrims on the road to the three sacred shrines, known with the collective name of Kumano Sanzan: Hongu Taisha, Hayatama Taisha, Nachi Taisha. Walking along the ancient routes of Kumano was and still is a religious experience that tests you at the spiritual and physical level because the paths delve deep into mountains and forests. The walk itself was an

integral part of the path of purification that led the faithful to the sanctuaries, where the Shintō and Buddhist religions - which arrived in Japan at two different historical moments - meet. Some photographs were taken inside the forest of Kumano and probably no other forest is so steeped in mystery and spirituality (in Japanese shinpi) as this one. Crossed by the ancient pilgrimage routes since July 2004 they have been registered with UNESCO World Heritage as part of the “Sacred Sites and Pilgrimage Routes in the Kii Mountain Range”.

These paths are bordered by stones covered in moss and by statues of Jizo, or Kannon, the Goddess of Mercy. It is in these forests that a new species of cherry blossoms, the subject of some shots from the exhibition, has been recently discovered. The tree flourishes exclusively in the Kumano region and for this reason has been called Kumanozakura (Kumano blossoming cherry). They could not flourish in a more sacred place than this and are in keeping with the spirituality of Kumano. Cherry blossoms go beyond beauty, because sakura flourish and wither within few days, they are a symbol of the fleeting and fragile nature of life – and an invite to savor every moment of it. They represent ephemeral beauty, but also the rebirth of nature at the bloom of spring. In fact, the cherry blossoms announce the beginning

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of the rice planting season, a still fundamental period of sharing and celebration in the rural areas of Japan. In Kumano, the magical rebirth of nature is celebrated every year on the terraced rice fields of Maruyama Senmaida, whose name literally means “the thousand rice fields of Maruyama”. It is certainly one of the most splendid areas of the town, whose beauty has inspired many photographers. Its terraces are preserved as a cultural area and, now almost rare in Japan, due to the peculiarity of the territory, the rice planting (taue) and the harvest (inekari) are still done using bare hands, without the use of machinery. These are moments marked by nature that teach us the importance of teamwork, because the cultivation of rice, in past and present times, involves the whole local community, creating collaboration and synergies. And perhaps,

one of the most fascinating aspects of Japanese culture is its great love and respect for nature in all its manifestations - a source of reflection for all. Many photographs show naturalistic aspects of the town: the sunset from a café, the starry night, the Kumano Sea stretching towards the horizon or the Doro Gorge with its emerald green waters. The large number of naturalistic photographs reveals the love and respect that Japanese people have for nature. This deep reverence has its roots in Shintōism or “The Kami way”: the belief that nature is sacred and the Kami (the Gods) are the forces and manifestations of nature. Mountains, rivers, waterfalls and trees are not inanimate objects, but they have a soul, the soul of Kami living in them. And in Kumano you can find it right beside a high rock where resides Izanami no Mikoto, who, according to Japanese mythology, is the mother of all Gods of the Land of the Rising Sun. The Nihon Shoki (“Chronicles of Japan”, the second oldest book of Japanese history) locates in Kumano the oldest Shintō shrine of Japan, known as Hana no Iwaya (UNESCO Site), whose object of veneration (goshintai or “Shintō body”) is a high rock inhabited by the spirit of Izanami, as well as her tomb. Some shots portray this sacred rock illuminated by the first rays of the morning light which enhance the aura of spirituality and mysticism of the site. Others portray some moments of the Shintō ceremony of changing rope (Otsuna kake shinji), a purification ritual and an act of

FOTO DI Jun Kikai

Valentina Formisano curator of the exhibition

prayer addressed to Izanami for an abundant harvest. Not far from this sacred place, on Shichiri Mihama beach (UNESCO Site) sits a rock, shaped over the centuries by the wind and the sea to the form of a lion. Behind the simple appearance there is a deeper and more sacred symbolism. This rock, baptized with the name of Shishiiwa (“Lionshaped rock”), acts as komainu (the guardians with lion-like features placed at the entrance of Shintō shrines) of the Oma Jinja, a sheltered sanctuary inside Kumano forest. This lion-shaped rock, which overlooks the Pacific Ocean, seems to drive away evil spirits and, according to some legends, it is inside the cliff of Onigajō (UNESCO Site, the name literally means “Demon Castle”), where the oni (demons) lived. Kumano is a place full of charm, where ancient legends are so intertwined that at times they can be hard to separate from each other. A City outside the frenzy of the big metropolises, where the

passing of the seasons is punctuated by ancient matsuri (annual festivals dedicated to the local Shrine’s Shintō deity) that are protected by local people, such as the one celebrated since 1608 at Kinomoto Shrine. Finally, some shots show some moments of the ancient fireworks festival of Kumano, held every year on August 17th. A summer event that dates back over 300 years, it hosts a unique fireworks display rooted in one of the most heartfelt religious events of Japan: Ōbon, a festival of welcoming back ancestors’ spirits and returning to one’s family roots; the families light their way back with lanterns along the streets. The Fireworks of Kumano are said to have begun when people shot off simple fireworks as an offering to the ancestor’s spirits returning back home and, although the scale of the fireworks has increased, the original religious purpose of the festival is not forgotten by the local people.

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Villa Fiorentino 25-26 e 27 ottobre 2019 - FESTIVAL DI CULTURA GIAPPONESE HIDEKANO, LA FAMOSA MAIKO GIRL LIGHTS OF JAPAN opere della fotografa di Kyoto Jun Kikai opere del fotografo toscano Andrea Lippi

Jun Kikai Fotografa indipendente che vive a Kyoto. Dal 1997 si occupa di intervistare, scrivere e pubblicare guide di viaggio incentrate sulla Kyoto locale, oltre a fare viaggi fotografici in Italia. Dal 2006, ogni anno, ha tenuto mostre personali in vari spazi culturali come gallerie, ristoranti e caffè sia in Giappone che all’estero. Le sue immagini sono anche argomenti di scambio culturale attraverso la fotografia, infatti ha tenuto una mostra congiunta con fotografi

locali a Venezia. Dal 1994 lavora alla fotografia di Maiko Girl e le sue opere sono presenti su molte riviste. I suoi libri fotografici, Mistero, Maiko e Machiya, Maiko Biyori, ecc. includono Sicilia (progetto fotografico giapponese), e Umbria con motivi italiani. Ha tenuto, in Giappone, molte mostre ambientate In italia. Jun Kikai è membro della Japan Photography Association e Kyoto Art and Culture Association.

Andrea Lippi si avvicina alla fotografia grazie alla macchina del padre per poi occuparsene con continuità dall’età di 23 anni, realizzando una camera oscura e iniziando a stampare in proprio le sue foto. Dal 2003, anno in cui fonda con alcuni amici il gruppo BoulevardUtopie che si occuperà di foto e video, inizia a ideare alcuni progetti fotografici, tra i quali “Ioedio”, “Presenze”, “People Met” e “Floating lights”. Dal 2008 avvia la collaborazione come video-maker e artista di scenografie digitali con alcune compagnie teatrali. Nel 2010 entra a far parte del collettivo Playsomenting creando immagini, foto e video in performance audiovisive presentate a Firenze, Milano, Roma e Mosca. Durante i suoi viaggi a New York, dove ha modo di apprezzare la grande fotografia americana del ‘900. Nel 2014 è la volta del suo primo viaggio in Asia, che lo porta a visitare la Cina. L’ anno successivo, affascinato dall’oriente, visita per la prima volta il Giappone e se ne innamora fino aritornare ancora nel 2016 facendo la conoscenza degli storici dell’arte Noriyuki Kai e Midori Sewake, nasce “Lights of Japan” la prima monografia a lui dedicata e che raccoglie alcuni dei più interessanti scatti realizzati nei due viaggi in Giappone. Nel 2017 vola in Islanda, un viaggio che gli permette di realizzare il sogno di fotografare questa terra al confine, e dal quale nasce il progetto “Icelandic vibrations”. Nel 2018 torna in Giappone per inaugurare la sua mostra personale “Lights of Japan” a Osaka, con il patrocinio dell’Istituto Italiano di Cultura. Andrea ha partecipato a numerose collettive e iniziative fotografiche. Alcune sue foto sono disponibili presso PH Neutro Photography Fine Art.La serie “Lights of Japan” è stata esposta in Italia e dal mese di Marzo 2018 anche in Giappone in diverse gallerie e spazi espositivi riscuotendo un forte successo. Dal 2006 Andrea insegna fotografia, composizione e Post-produzione durante corsi, workshop e seminari, con centinaia di studenti.

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CLASSICS

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Assunta Vanacore LA MISSIONE ARCHEOLOGICA DELL’UNIVERSITA’ DI TOKYO A SOMMA VESUVIANA. LO SCAVO DELLA “VILLA DI AUGUSTO” comunicazioni di Masanori Aoyagi

NEO JAPANISM Mostra di pittura ed artigianato artistico. Opere di 30 artisti giapponesi contemporanei a cura di Hamada Chiaki

Ricamo giapponese - Autore Ren Jishi

1 - La statua di peplofora al momento del rinvenimento (2003). 2 - Il vano absidato 10 durante i lavori di scavo (2008). 3 - Lo scavo della cella vinaria (2008).

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In vista del Festival di Cultura Giapponese

L’ambasciatore nipponico Keiichi Katakami in visita a Sorrento U

na delegazione istituzionale del Giappone, guidata dall’ambasciatore del Giappone in Italia, Keiichi Katakami, è stata ricevuta lo scorso 16 settembre dal sindaco di Sorrento, Giuseppe Cuomo presso il palazzo municipale. La visita si inserisce nel quadro degli scambi il Paese asiatico e Sorrento, che dal 2001 è gemellato con la Città di Kumano, importante centro culturale, spirituale e turistico dell’isola. L’ambasciatore Katakami, che era accompagnato dal primo segretario dell’ambasciata, Saeko Tani e dall’addetto culturale, Kanae Seino, ha espresso parole di compiacimento per i consolidati rapporti di amicizia che legano le due realtà e che si inquadrano nel quadro delle relazioni tra Italia e Giappone. Accompagnato dal sindaco Cuomo, dall’assessore Emilio Moretti e dal responsabile delle Relazioni Internazionali del Comune di Sorrento, Antonino Fiorentino, l’ambasciatore Katakami ha fatto una breve visita al centro storico di Sorrento, soffermandosi presso il Museo Bottega della Tarsia e informandosi sul programma della prossima edizione del Festival di Cultura Giapponese che Sorrento ospita ogni anno, e che si svolgerà dal 25 al 27 ottobre. “L’ambasciatore Katakami ha annunciato la piena collaborazione dell’Ambasciata del Giappone in Italia per l’organizzazione della kermesse - ha spigato Cuomo - Si tratta di una iniziativa che lega ulteriormente le nostre comunità e le nostre realtà e che ci auguriamo possa incentivare ulteriormente non solo gli scambi culturali, ma anche sotto il profilo turistico ed economico”.

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Tra la sabbia di Meta l’incredibile schiusa

In programma il 5,6 e 7 ottobre 2019

La Sagra dell’uva a Priora E FESTA DELLA B.V. DEL ROSARIO

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ecine di piccole tartarughe sono nate in penisola sorrentina, sulla spiaggia. Nessuno in costiera si ricorda di un evento del genere, da almeno 30 anni, se non più. Un fenomeno naturale davvero raro per una zona cosi antropizzata e colma di bagnanti e turisti. Ora l’incredibile schiusa, su di una spiaggia libera poco distante, con decine di piccole Caretta Caretta che sono improvvisamente spuntate e hanno fatto capolino sotto la sabbia. La maggior parte delle neonate, si presume almeno 80, sono arrivate in mare e ora nuoteranno per giorni per arrivare al largo. Alcune, invece, probabilmente disorientate dalle luci e dalla presenza di persone, non sono riuscite ad arrivare in acqua. A quel punto é stata avvertita la Capitaneria di Porto che é intervenuta insieme al Parco Marino di Punta Campanella. Le neonate sono state monitorate e poi consegnate alla stazione zoologica Dohrn. Si tratta di 14 esemplari ora sotto osservazione presso la struttura di Portici. Si conta di metterle in mare tra qualche giorno. Grande la soddisfazione del Parco Marino di Punta Campanella, da anni impegnato in progetti di tutela delle tartarughe nel golfo, espressa dal presidente Michele Giustiniani e dal direttore Antonino Miccio. “È un evento del tutto eccezionale che ci riempie di gioia. Ringrazio la Capitaneria di Porto di Meta con il comandante Caputo che é subito intervenuto - commenta il Direttore del Parco Marino di Punta Campanella, giunto sul posto non appena è arrivata la segnalazione - Da oltre 10 anni lavoriamo per tutelare questo meraviglioso abitante dei mari. Ne abbiamo salvate circa 160, grazie alla collaborazione con la Stazione zoologica Dohrn. Avremmo preferito che tutte le tartarughe fossero giunte in mare ma qualcuna ha avuto bisogno di assistenza. Ora comunque sono in buone mani e presto saranno messe in acqua dove potranno cominciare la loro vita”. Le tartarughe di solito tornano a nidificare, anche dopo 30 anni, sulla stessa spiaggia nella quale sono nate. È quindi molto probabile che “mamma” tartaruga sia nata decenni fa proprio sulla spiaggia di Meta di Sorrento. E che le neonate torneranno un giorno a loro volta per nidificare. Almeno è questa la speranza di tantissimi citta-dini della Penisola Sorrentina che hanno accolto con entusiasmo la felice notizia.

FESTA DELLA BEATA VERGINE DEL ROSARIO Da giovedì 3 ottobre a sabato 5 ottobre Ore 18,00 Recita del Rosario Ore 18,30 Santa Messa con Omelia Domenica 6 ottobre Ore 8,30 Santa Messa e Supplica alla Madonna Ore 15,30 Processione

40° EDIZIONE SAGRA DELL’UVA ricordando l’ideatore della Sagra DON PEPPINO FONTANELLA

Da sabato 5 a lunedì 7 ottobre - Ore 19,00 Apertura degli stand con antichi attrezzi agricoli per rievocare la tradizione della vendemmia Ore 20,00 Concerti e spettacoli

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Riccardo Iaccarino

Itinerario di visita al

Centro Storico di Sorrento Via Parsano - Via degli Aranci Via Sersale - Corso Italia Via Pietà - Via Luigi de Maio Piazza S. Antonino Via S. Francesco Piazza F. Saverio Gargiulo Via Vittorio Veneto - Via Tasso Via S. Nicola Via 2° Traversa Fuoro Via Fuoro - Via S. Cesareo Piazza Tasso - Corso Italia.

(1) Le antiche mura

Delle cinta difensiva greca rimane la murazione esistente sotto il piano stradale della Porta Parsano Nuova, visibile in prossimità della Porta stessa. Un altro rudere di dimensioni molto limitate, della murazione greca, oltre la Porta della Marina Grande, è il piccolo tratto della cortina occidentale, in località via Sopra le Mura. La città romana si sovrappose all’insediamento greco osservandone la pianta urbana e la stessa cinta muraria a grossi blocchi isodomici. Queste mura, rimasero a difesa di Sorrento durante tutta l’epoca medioevale. Il rifacimento di esse iniziò nel 1551, e fu completato soltanto nel 1561 dopo la tragica invasione dei Turchi. Oggi la cinta di mura di Parsano è stata restaurata ed è visitabile tutti i giorni.

ora classici ora bizantini, con basamenti di statue e con ogni sorta di frammenti marmorei. Nelle due arcate fortemente rialzate e nelle colonne disposte sugli spigoli si rileva il suo chiaro accento bizantino. Questa costruzione ha anche interesse per la storia urbanistica della città poichè i brevi spazi ad archi rialzati e la attigua volta su via Pietà, all’ingresso dell’episcopio, servirono per lungo tempo alle pubbliche riunioni prima che esse si svolgessero nell’interno del castello. La parte superiore del campanile fu se non edificato, assai probabilmente ridotta nell’attuale forma, intorno al XVI sec.

(2) Chiesa dei Servi di Maria

In stile barocco, fu completata nel XVIII secolo. Sede della Congregazione dei Servi di Maria, conserva all’interno una statua lignea del Cristo Morto, di autore ignoto, che nel giorno del Venerdì Santo viene portato in processione dai confratelli, incappucciati in nero.

Questo edificio, recentemente restaurato, è opera di eccezionale rarità e pregio poichè rappresenta un documento di quel gusto tardo bizantino ed arabo in una stesura forse unica per organica continuità compositiva. Le grandi finestre ad arco, tre per ogni piano, sono contornate da ampie fasce in tufo giallo e grigio; due più sottili fasce sottolinean, a guisa di marcapiano, i due ordini di finestre, e rotonde formelle, come piccoli rosoni, recanti al centro patere di maioliche, si alterano alle aperture con un contorno in lieve risalto sul fondo di intonaco. L’ornato dell’intarsio tufaceo svolge una successione di losanghe ad eccezione della finestra centrale il cui fregio segue un motivo a zig-zag.

In stile romanico, risale al XV secolo; dello stesso periodo è il portale laterale (1474), in moda rina-scimentale. La chiesa ospita tra l’altro tele di artisti della scuola napoletana del ‘700, un trono arcivescovile in marmi scelti (1573) ed un coro ligneo intarsiato opera di artigiani sorrentini dei primi del ‘900. Opere, sempre realizzate con la tecnica dell’intarsio, si possono ammirare all’interno come i quadri della Via Crucis o i tamburi dell’entrata principale e di quella laterale, opere recenti di giovani maestri intarsiatori.

Di questo campanile è notevole la parte basamentale di età romanica, costruita forse intorno al secolo XI con tronchi di colonne di varie specie con capitelli

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(7) Palazzo Correale (secolo XIV) La facciata di questo palazzo mostra pregevoli bifore archiacute in tufo scuro, di varia forma e disegni, con archetti e rosono lobati. Ha un bellissimo finestrone con ogiva a sovrassesto che insiste su corti piedritti polistili sostenuti da mensolette e cimati da capitelli gotici a foglie d’acanto; nella chiave dell’arco è scolpita l’arme gentilizia. Il portale è quello caratteristico napoletano ad arco depresso con sagome durazzesco-catalane, che fu usato dalla fine del trecento a tutto il quattrocento. (7) Palazzo Veniero (secolo XIII)

(3) Cattedrale

(4) Campanile del Duomo (5) Episcopio

metà del quattrocento, appartiene il palazzetto e la loggia in vivo Calantariaro con capitelli che ritroviamo in una scala napoletana in Via S. Arcangelo a Baiano, e quelli della cappella Pontano con la sola variante della foglia disposta in senso inverso.

(8) Casa Correale in Piazza Tasso

(6) Casa quattrocentesca

Come unica e curiosa testimonianza locale derivante dall’influsso dei maestri toscani operanti in Napoli nella seconda

Sulla piazza principale, anticamente chiamata largo del Castello, e precisamente nell’angolo in cui ha inizio via Pietà, si affaccia un altro palazzo Correale; L’iscrizione sul cartiglio marmoreo del portale ha la data del 1768, ma si sa però che già nel XV secolo trovavasi lì una casa della stessa famiglia che venne poi totalmente trasformata dal rifacimento settecentesco.

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(12) Chiesa della Grazie

(9) Santuario della Madonna del Carmine

Ricostruita alla fine del ‘500 su una precedente e antica chiesa dedicata ai S. Martiri Sorrentini, la Chiesa è ad una sola navata. Sullo sfondo c’è l’antica immagine della Madonna, copia della Vergine Bruna di Napoli. Si possono ammirare quadri di buona fattura di artisti del ‘600 e del ‘700 nonchè due artistici reliquiari in legno intarsiato del 1600.

(10) Sedile di Porta (secolo XVI) Nell’angolo che via S. Cesareo forma con Piazza Tasso, nel posto dove attualmente ha sede il circolo Sorrentino, trovavasi un secondo sedile, detto di Porta, perchè in origine eretto presso la porta maggiore della città nello spazio allora denominato Largo del Castello. Dopo l’abolizione dei sedili fu ridotto prima a carcere poi a corpo di guardia per la milizia urbana e infine a luogo di convegno del circolo Sorrentino. (11) Basilica di S. Antonino

L’origine è riconducibile all’XI secolo, anche se già verso il IX secolo, esisteva in quel luogo un oratorio dedicato a S. Antonino. La chiesa presenta diversi elementi di spoglio, come i fusti delle colonne pro-

(15) Chiesa e Monastero di San Paolo

La chiesa è annessa all’antico monastero delle monache benedettine risalente al nono secolo e ora sede di un Istituto scolastico. È costituita da una navata con volta a botte e lunette ed è ricca di decorazioni, stucchi e tele del settecento. Da notare il pavimento in maiolica su fondo di cotto, il piccolo campanile belvedere e la cupola maiolicata.

La chiesa cinquecentesca con l’annesso monastero di clausura di monache domenicane, fu donata dalla nobile sorrentina Bernardina Donnorso alla fine del ‘500. La chiesa è ad una navata e conserva pregevoli opere di pittori meridionali operanti tra la fine del ‘500 e gli inizi del ‘700 come S. Buono, N. Malinconico, P. Caracciolo e B. Corenzio

(15) Casa del Tasso

A destra del tratto di strada, che da piazza F.S. Gargiulo porta alla piazza della Vittoria, si trova l’ingresso dell’Imperial Tramontano, che incorpora due camere, avanzo della casa in cui nel 1544 nacque Torquato Tasso, autore della Gerusalemme Liberata.

L’origine di questa chiesa è antichissima: ma si ignora la data della sua fondazione. Fu probabilmente edificata sui ruderi del tempio dedicato alla dea Cibele. Dal 1391 in tale chiesa (acui era annesso un monastero) officiavano i Padri Agostiniani della Congregazione di S. Giovanni a Carbonara di Napoli. Nel 1811 la chiesa fu concessa a loro richiesta ai compatroni delle Cappelle, purchè si accollassero tutte le spese di mantenimento i quali aloro volta nel 1854 l’assegnarono definitivamente alla Congrega laica di S. Monica.

(19) Sedile Dominova

Unica testimonianza rimasta in Campania degli antichi sedili nobiliari, risale al sec. XVI. In forma quadrilatera, con due arcate ad angolo in piperno, che lasciano scoprire l’intero della cupola e i muri di fondo con affreschi del settecento. I pilastri e le arcate posistili, con i loro capitelli, sono di gusto arcaicizzante. La cupola seicentesca è formata da embrici maiolicati di colore giallo e verde.

(13/14) Chiesa e Chiostro S. Francesco

L’origine del monastero risale alla prima metà dell’VIII sec. L’architettura del chiostro presenta archi incrociati di tufo su due lati del portico espressione stilistica del tardo trecento, sostituiti sugli altri due lati da archi tondi su pilastri ottagonali. Da notare infine, la presenza di vari elementi di spoglio, provenienti da templi pagani, come le tre colonne di angolo riusate funzionalmente. Accanto al convento è situata la chiesa di S. Francesco, che risale al XVI secolo. All’interno si può ammirare, nella prima delle tre cappelle di destra, una statua in legno, raffigurante il santo con il Cristo crocefisso, donata dalla famiglia Vulcano nel XVII secolo.

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(18) Chiesa SS. Annunziata

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venienti probabilmente, per la loro particolare uniformità, dal portico di una delle molte ville romane presenti nella zona. Nella cripta, rifatta nel settecento, si osservano numerosi quadretti di ex voto, soprattutto di marinai. Interessante è il presepe del settecento, della scuola di Sammartino, e il portale meridionale di forme bizantino-romaniche, risalente al X secolo.

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(16) Chiesa del Rosario

già dei SS. Felice e Baccolo Comunemente conosciuta come del SS. Rosario, sorse, probabilmente sotto l’impero di Costantino Magno (310), sui testi di un antico tempio pagano chiamato Pantheon e, fu cattedrale di Sorrento dal XII al XV secolo.

(17) Casa di Cornelia Tasso

Al numero 11 di via S. Nicola, si trova la casa Fasulo, già Sersale (notevole il portale a bugnato e del balconcino) nella quale abitò Cornelia Tasso, sorella di Torquato e moglie di Marzio Sersale e che continuò a dimorarvi anche da vedova, coi figli Antonino e Alessandro. Nel luglio 1577 Torquato, fuggito dal castello di Ferrara, s’imbarcò a Gaeta e qui si presentò in veste di messaggero del poeta, e poi si rivelò. Partì per Roma. Nell’atrio, volta affrescata con stemmi e trofei militari e iscrizioni del 1615 che ricordano il Poeta.

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24 Ottobre 2019 Riccardo Iaccarino

Itinerary for a visit to

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Sorrento’s Historical Centre

Via Parsano - Via degli Aranci Via Sersale - Corso Italia Via Pietà - Via Luigi de Maio Piazza S. Antonino Via S. Francesco Piazza F. Saverio Gargiulo Via Vittorio Veneto - Via Tasso Via S. Nicola Via 2° Traversa Fuoro Via Fuoro - Via S. Cesareo Piazza Tasso - Corso Italia.

(1) The old walls

The only part of the Greek defensive wall still remaining is under the road at the Porta Parsano Nuova (new Parsano Gate) and can be viewed close to the same door. Another ruin of the Greek wall other than that of the Marina Grande Gate and very limited in size is the small tract (just over three metres) of the western end located in via Sopra Le Mura. The Roman town was built over the Greek one following the same urban plan with walls of large isodomic blocks. These walls stood to defend Sorrento through the Middle Ages. Rebuilding began in 1551 and was only completed in 1561 after the tragic Turkish invasion. From 2010 the walls of Parsano has been restored and it’s possible to visit everyday.

In Baroque style this church was completed in the XVIII century. The site of the congregation of the servants of Maria, it conserves inside a wooden statue of the dead Christ, by an unknown sculptor which is carried during the Good Friday procession by confratemity members in black robes and hoods. F7

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(3) Cathedral

In Romanic style it dates to the XVth century; the side door is from the same period (1474) and in Renaissance style. Amongst other things the church houses paintings by artists from the Neapolitan school of the 1700s, an archibishops throne in fine marbles (1573) and a wooden marquetry work of Sorrentine craftsmen of the beginning of the 19th century. Works of art always made by using the marquetry technique can be admired in the interior, such as the pictures of the stations of the Cross or the wooden panels of the main and side entrance. These are all works of recent young masters of marquetry art.

(4) Cathedral Belltower (5) Bishop’s Palace

(2) Church of the Servants of Mary E7

(6) Fifteenth Century House

The only curious examples of local architecture deriving from the influx of Tuscan experts working in Naples in the second half of the 1400s are the small building with lodge in Vico Galantarario, the capitals which can be found in a Neapolitan staircase in Via S. Arcangelo a Baiano and those of the Pontano Chapel with the only variation of leaf placed inside out.

Noteworthy is the belltower’s base from the Romanic era probably built around the VIth century with various types of trunks of columns, alternating classic and Byzantine capitals with a base of statues and every type of marble fragments. In the two highly raised arches and on the columns placed at the corners its clearly Byzantine accent can be noted. This construction is important to the town’s urban history since the small spaces under the raised arches and adjoining bend onto Via Pietà at the beginning of the Bishop’s Palace were used for years for public gatherings before these were held inside the castle. The upper part of the tower was either rebuilt or at least greatly reduced to its present size around the XVth century.

(7) Correale Palace (XIVth century) The facade of this building exhibits valuable acute-arched mullioned windows in dark tufo in various shapes and designs, with small arches and lobed rosewindows. There is a beautiful large window with an overhanging pointed arch which rests on polystyle piers upheld by corbers and crowned by Gothic capitals of acanthus leaves, in the keystone of the arch the coat-of-arms is incised. The portal is characteristically Neapolitan -a depressed arch with Durazzesque Catalan patterns and was used from the end of the 1300s all through the 1400s. (7) Veniero Palace (XIIIth century)

This building is of exceptional rarity and worth as it represents the late Byzantine and Arab taste uniquelly drafted in compositive organic continuity. The three large arched windows on each floor are surrounded by wide fillet in grey and yellow tufo, two narrower fillet, used ad floor markers underline the two rows of windows and round tiles, like small rosewindows with majolica paterae in the centre alternate at the apertures with a slightly raised contour at the base of theplaster. T h e i n l a i d t u f o d e co ra t i o n d e ve lops a succession of lozenges with the exception of the central window whose frieze follows a zig-zag motif.

(8) The Correale House

in the Tasso Square In the main square, once called largo of the castle, exactly at the corner where Via Pietà begins another Correale Palace is located. The inscription on the portal’s marble scroll ornament bears the date 1768


Ottobre 2019 but it is known that as early as the XVth century a house belonging to this family stood here and was later totally transformed by the 17th century reconstruction.

(9) Sanctuary of Carmine

(St. Mary of Carmelo) Reconstructed at the end of the 15th century, on the remains of a previous ancient Church dedicated to the sacred sorrentine Martyrs, the Church of Carmine has only a single nave. At the far end there is an ancient impression of Mary, the Madonna, which is a copy of the Drk skinned Virgin of the Church dedicated to the same Saint in Naples. Once can admire paintings of good quality of artists of the 16th and 17th centuries, as well as two artistic gilded wooden bone containers of Saints which date back to the 16th century.

(10) Porta Seat (XVIth century) In the corner which Via S. Cesareo forms with the Tasso Square where the Sorrentine club is now located there once stood a second Seat called Porta because it was originally built near the city’s main gate in the area then called Largo del Castello. After the abolition of the seats it was first turned into a prison and then a guard-house for the urban militia and finally a meeting place for the Sorrentine club.

(11) Basilica of St. Antonino

Its origin dates to the XIth century although there was already an oratory dedicated to St. Antonino here in the IXth century. The church presents various elements of

plunder such as the column shafts which for their particular uniformity probably come from the portico of one of the many Roman villas present in the area. In the crypt, rebuilt in the 1700s, numerous exvoto paintings, mainly of sailors can be observed. Of interest are the XVIIIth century Crib from the Sammartino school and the southern portail in Byzantine-Romanic form dating to the IXth century.

it was probably built under the empire of Constantine the Great (310) over the remains of an old pagan temple called pantheon. It was Sorrento’s cathedral from the XIIth to the XVth century.

(17) House of Cornelia Tasso

(12) The Church of St. Mary of the Miracles (S. Maria delle Grazie) The fifteenth century Church which includes a convent of a closed order of Dominican Nuns, was founded by the nobile sorrentine Lady Berardina Donnorso at the end of the 15th century. The church has a single nave and treasures esteemed works of southern italian painters who painted in the period between the end of the 15th and beginning of the 17th centuries, such as S. Buono, M. Malinconico, P. Caracciolo and B. Corenzio.

13/14) Church and Cloister of St. Francis The monastery’s origin dates to the first half of the VIIIth century. The cloister’s architecture presents crossed arches in tufo on two sides of the portico, expressing the style of the late 1300s and substituted on the other two sides by round arches on octagonal pilasters. Various elements of pillage are present as in the three corner columns reutilized functionally after being taken from pagan temples. Next to the convent is the church of St. Francis which dates to the XVIth century. Inside, in the first of the three chapels on the right a wooden statue depicting the saint with Christ on the cross can be admired. It was donated by the Vulcano family in the XVIIth century.

(15) House of Tasso On the right of the road which from the F. S. Gargiulo Square leads to the Vittoria Square is the entrance to the Imperial Tra-

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montano which incorporates two rooms left from the house where Torquato Tasso, author of Jerusalem Liberated, was born in 1544.

(15) Church and Monastery of St. Paul

The church is attached to the old monastery of Benedectine nuns of St. Paul dating to IXcentury. It consist of one aisle with circular vault and lunettes and is enriched by paintings and a maiolica floor over brickwork. Also noteworthy is the small belvedere belltower and the cupola in maiolica.

At number 11 Via S. Nicola is the Fasulo House, once the Sersale House (noteworthy the ashlar-work portico and pretty little balcony). Cornelia Tasso, Torquato’s sister and Marzio Sersale’s wife lived here, and continued to after she was widowed with her sons Antonino and Alessandro. In July 1577 Torquato escaped from the castle of Ferrara and embarked at Gaeta to present himself here disguised as the poet’s messenger later revealing his true identity. He stayed with his sister until December, then left for Rome. In the entrance hall is a vault decorated with stems, military trophies and inscriptions from 1615 in memory of the poet...

(18) Church of Annunciation

The origin of this church is antique althiugh the date of its foundation is not known. It was probably built on the remains of the temple dedicated to the godess Cybele. From 1391 in this church (which was adjoined to a monastery) the Agostinian fathers of the congregation of St John in Carbonara from Naples officiated. The church was conceded by their request in 1811 to the co-patrons of the Chapels on condition that they took on all maintenance expenses. They, in turn, granted definitely to the lay congregation of St Monica in 1854.

(19) Dominova Seat

(16) Church of the Rosary,

formetly of Saint Felice and Baccolo Commonly referred to as the St. Rosary

This the only remaining testimony in Campania of the old noble seats and dates to the WXIth century. It has a quadrilateral form with two corner arches in piperno (lava) permitting the view of the interior of the cupola and the end walls with 18th century frescoes. The pilasters and polystyle arches with their capotals are in archaic style. The 17th century cupola is formed by green and yellow majolica roof-tiles.

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Un progetto del Ministero dei Beni Ambientali

Il cammino della Penisola Sorrentina

S

ull’esempio del Cammino di Compostela che attrae migliaia di viaggiatori, donando molto ai territori ed ai paesi attraversati senza sconvolgere la vita locale, si organizzeranno escursioni, anche di più giorni, lungo i cammini italiani più famosi come il Cammino di S. Francesco, per riscoprire i luoghi e la vita del santo patrono d’Italia, il Cammino della via Francigena che collegava la Francia con Roma, il Cammino di S. Nicola, da Benevento a Bari, lungo il tavoliere di grano maturo ed anche nei vari parchi Nazionali come in Abruzzo e della Majella. Il territorio della Penisola Sorrentina conserva ancora intatti tantissimi itinerari che collegavano la costiera alla piana campana che inizia da Castellammare. Giunti in questo lembo di terra , separato dai monti Lattari, si possono trovare decine di strade antiche che formavano la rete di collegamento tra la costa e la collina fino a giungere alla costiera Amalfitana. Queste meravigliose strade sono relegate ad un utilizzo minore dato che sono principalmente vicoli tortuosi che si snodano lungo i giardini di limoni oppure strade interpoderali lastricate di pietra. Il mio progetto di Cammino in Penisola Sorrentina ripercorre l’itinerario dell’antica Via Minerva che, già dall’epoca preromana, permetteva di entrare in penisola. Questo collegamento era utilizzato, oltre duemila anni

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fa, dai pellegrini che dalle città presenti in tutto il territorio campano dovevano raggiungere la Punta della Campanella per pregare al tempio dedicato alla dea Athena dai greci e successivamente alla dea Minerva dai romani. Il progetto divide il percorso in sei tappe in modo da renderlo adatto a tutti considerando sempre un buon allenamento ed equipaggiamento escursionistico. Le tappe sono: Castellammare - Vico Equense (sito archeologico di via Nicotera) - Seiano (attraverso la marina d’Equa) - Fornacelle - Arola - Alberi - Meta - Sorrento - Massa Lubrense - Sorrento (‘a via ‘e mmiez) - Schiazzano-Termini Punta Campanella. L’itinerario parte da Castellammare e percorre, in quota, i monti che la separano da Vico Equense per poi attraversare la piana della città fino a Seiano. L’attacco del sentiero è nei pressi del castello, del IX secolo, simbolo della città. Si percorre una comoda strada, pianeggiante ed asfaltata, fino al convento di Pozzano dove comincia il sentiero lungo il vallone Scurorillo per prendere quota velocemente fino ai 400 mt slm. Il sentiero è abbastanza ripido e si presenta come un canale scavato dall’acqua lungo un bosco di castagni e subito regala panorami sul golfo di Napoli caratterizzato dalla sagoma del Vesuvio. Si procede per circa un ora e si

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raggiunge la parte alta della cava di pietra presente sulla costa, all’altezza di un complesso alberghiero per poi procedere, in quota e attraverso un bosco, fino alla frazione di S. Salvatore in territorio vicano. Lungo il sentiero si incontrano bivacchi per pastori e cacciatori, calcare e stretti passaggi nella roccia. Questa località, detta Trina del Monte, è caratterizzata dalla grotta dell’eremita dove compare una scultura sacra in bassorilievo nella roccia. Attraversando antiche strade si giunge al monastero di S.Francesco per poi scendere a Vico lungo l’antica via dei Mulini. La città di Vico Equense merita una sosta al sito archeologico di via Nicotera, al museo ed al centro storico per conoscere i reperti che contestualizzano il passaggio dell’antica via lungo un asse della città. Al lato di ponente c’è il vallone che la separa da Seiano e qui si comincia a salire verso Fornacelle e poi Arola. Lungo la strada si incontrano piccole fattorie e muri di pietre a secco percependo una vita contadina ancora presente. Il punto di arrivo e’ la frazione di Alberi dove parte la strada, di epoca preromana, che giunge a Meta. Arrivati nella Piana di Sorrento si attraversano i quattro comuni ormai uniti in un’unica grande città. E proprio dall’altro capo di Sorrento, in zona Capodimonte, si risale lungo le colline per raggiungere Massa Lubrense e poi Termini dove inizia la parte finale della via Minerva. Questo tratto è quello che conserva ancora integri molti segni archeologici del suo passato. Infatti, nell’ultima parte, sono

presenti lunghi tratti dell’ antico selciato romano fino ai ruderi di una costruzione disposta su quattro livelli. Questo e’ il punto finale del cammino, la finis terrae della Campania che separa geograficamente due golfi e volge verso l’isola di Capri, scelta dall’imperatore Tiberio come residenza per dieci anni. Questo cammino attraversa un territorio carico di bellezze paesaggistiche, cultura e storia antica e regala tantissime emozioni con panorami ed elementi architettonici e coinvolge nell’esperienza di incontro con persone del posto, profumi e sapori locali. Proprio quello che cercano i viaggiatori che dedicano il loro tempo libero e le loro vacanze alla conoscenza di un luogo che noi definiamo normale. Nino Aversa Guida Escursionistica www.sorrentohiking.com 039 334 1161642


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Nino Aversa

Itinerary of the Sorrentine Peninsula F

ollowing the example of the Way of Compostela which attracts thousands of travelers, giving a lot to the territories and countries crossed without upsetting the local life, excursions will be organized, even of several days, along the most famous Italian roads such as the “Cammino di S. Francesco”, to rediscover the places and life of the patron saint of Italy, the Way of the Via Francigena that connected France with Rome, the “Cammino di S. Nicola”, from Benevento to Bari, along the board of ripe wheat and also in the various national parks such as in Abruzzo and of the Majella. The territory of the Sorrento Peninsula still retains many itineraries that connected the coast to the plain are intact bell that starts from Castellammare. Arrived in

this strip of land, separated from the Lattari mountains, dozens of roads can be found ancient that formed the network of connection between the coast and the hill until reaching the Amalfi coast. These wonderful roads are relegated to less use as they are mainly winding lanes that wind along the gardens of lemons or stone-paved pastures. The project of the Cammino in Penisola Sorrentina traces the itinerary of the ancient Via Minerva which, already from the pre-Roman era, allowed to enter the peninsula. This link was used, over two thousand years ago, by pilgrims from the cities in all the Campania territory had to reach the Punta della Campanella to pray at the temple dedicated to the goddess Athena by the Greeks and subse-

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quently to the goddess Minerva by the Romans. The project divides the path into six stages so as to make it suitable to everyone always considering good training and equipment hiking. The stages are: Castellammare - Vico Equense (archaeological site of Via Nicoera) - Seiano - Fornacelle - Arola, Alberi - Meta - Sorrento Massa Lubrense - Sorrento (‘via‘ e mmiez) - Schiazzano-Termini Punta Campanella. The itinerary starts from Castellammare and covers the mountains at high altitude they separate it from Vico Equense and then cross the plain of the city up to Seiano. The attack of the path is near the castle, of the IX century, symbol of the city. You go along a comfortable road, flat and paved, up to the convent of Pozzano where it begins the path along the Scurorillo valley to quickly ascend up to 400 meters above sea level. The path is quite steep and looks like a channel dug by the water along a chestnut wood and immediately offers views of the Gulf of Naples characterized by the outline of the Vesuvius. Proceed for about an hour and reach the upper part of the stone quarry present on the coast, at the height of a complex hotel and then proceed, at high altitude and through a forest, up to the hamlet of S. Salvatore in the Vicano area. Along the path bivouacs are encountered for shepherds and hunters, limestone and narrow passages in the rock. This place, called Trina del Monte, is characterized by the cave of the hermit where a sculpture appears sacred in bas-relief in the rock. Crossing ancient streets yes reaches the monastery of San Francesco and then descends to

Vico the ancient via dei Mulini. Vico Equense is worth a stop at Archaeological site of Via Nicotera, the museum and the historic center to know the finds that contextualize the passage of the ancient way along an axis of the city. On the west side there is the valley that separates from Seiano and here we start to climb towards Fornacelle and then Arola. Along the way, small farms and stone walls meet dry perceiving a peasant life still present. The point of arrival is the hamlet of Alberi where the road starts, of epoch pre-Roman, which reaches Meta. Arrived in the Piana di Sorrento they cross the four municipalities now united in one big city. At the other end of Sorrento, in the Capodimonte area, go up again along the hills to reach Massa Lubrense and then Termini where the final part of the Via Minerva begins. This trait is the one that still retains many signs archaeological sites of its past. In fact, in the last part, are present long stretches of the ancient Roman pavement up to the ruins of a building arranged on four levels. This is the end point of the way, the finis terrae of Campania that geographically separates two gulfs and turns towards the island of Capri, chosen by the emperor Tiberius as a residence for ten years. This path crosses a territory full of beauty landscapes, culture and ancient history and offers many emotions with panoramas and architectural elements and involves in the experience of meeting with local people, local aromas and flavors. just what travelers are looking for who spend their free time for their vacations to the knowledge of a place that we call normal.

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28 Ottobre 2019 Museo Correale di Terranova

Filippo Merola - Direttore del Museo Correale

Una visita al Museo LA VISITA AL MUSEO CORREALE DI TERRANOVA suscita interesse ed attenzione, sia per gli appassionati di pittura che per gli amatori di oggetti d’arte decorativa e archeologica, quest’ultima documenta le antiche radici storiche della città di Sorrento.

Inoltre, la collezione di mobili e scrigni intarsiati con legni rari

ed esotici è la testimonianza di un tipico artigianato locale, che, soprattutto nell’Ottocento, raggiunse notevoli livelli di virtuosismo tecnico. La sezione dei dipinti spazia dal XV al XIX secolo, seppur il nucleo fondamentale è costituito dalla collezione di nature morte di scuola napoletana del Sei e Settecento e dal cospicuo gruppo di paesaggi della scuola di Posillipo, due fonti insostituibili per l’approfondimento degli studi su questi splendidi momenti della civiltà figurativa meridionale.Ma il Correale risplende ancor più per i preziosi arredi che un tempo adornavano la varie dimore della nobile famiglia: stipi impiallacciati di ebano o di tartaruga, pregevoli prodotti di ebanisteria napoletana del XVII secolo; cassettoni settecenteschi, arricchiti con incastonature di bronzo dorato e ripiani in commessi marmorei; preziosi mobili a cineserie di manifattura inglese del primo quarto del Settecento, ed ancora orologi francesi, tedeschi e svizzeri con montature in bronzo dorato ed intarsi in madreperla e pietre dure; vetri di Murano, cristalli di Boemia, tessuti, maioliche e porcellane. La collezione di ceramiche comprende una cospicua campionatura di rari esemplari delle più note fabbriche italiane e straniere: dalle maioliche abruzzesi di Grue a quelle francesi di Marsiglia; dalle porcellane cinesi bianche e blu a quelle tedesche, tra cui emerge il gruppo della manifattura di Meissen; da quelle francesi di Saint-Cloud e Sèvres a quelle inglesi di Bow e Chelsea. Ma è il nucleo delle porcellane napoletane a costituire il fiore all’occhiello di questa raccolta, in quanto annovera rari esemplari della manifattura di Capodimonte e preziosi servizi in porcellana dipinta e dorata della Real Fabbrica di Napoli, nonché vasellame in terraglia Giustiniani dei primi decenni del XIX secolo. Infine, ma non per importanza, è la presenza nel Museo di una importante Biblioteca specialistica. C11

A visit to the Correale di Terranova

museum, arouses great interest and attention in those who are passionate about paintings and those who are lovers of decorative and archaeological objects of art: the museum documents the ancient historical roots of the city of Sorrento. This aside, the collection of pieces of furniture and caskets made from rare and exotic wood, give testimony to the typical local craftsmanship, that, especially in the nineteenth century, reached notable levels of technical virtuosity. The collection of paintings range from the XV to the XIX centuries, the nucleus constituted by the collection of still life from the Neapolitan school of the Seventeenth and Eighteenth centuries and from the outstanding group of landscapes from the Posillipo school - two irreplaceable sources for the deepening of studies on these splendid moments taken from southern figurative civilization. But the Correale shines even more because it holds the precious jewels that once adorned the various abodes of noble families: cabinets veneered of ebony or turtle, valuable products of Neapolitan ebony from the seventeenth century, eighteenth century chests enriched with settings of gilded

bronze and shelves of marble; precious pieces of chinoiserie furniture of English manufacture from the first quarter of the eighteenth century, and French, German and Swiss watches mounted in gilded bronze and inlaid with mother of pearl and hard stones; Murano glass, Bohemian crystal, fabrics, majolica and porcelain. The ceramic collection includes a conspicuous sample of rare examples from the best known Italian and foreign factories: from Abruzzesi majolica of Grue to those French from Marseilles, and from the white Chinese porcelains to the blue German ones, amongst which emerge the group manufactured in Meissen, from those French from Saint-Cloud and Sèvres to those English from Bow and Chelsea. But it is the nucleus of the Neapolitan porcelains that put the flower in the buttonhole of this harvest, in how much it enumerates rare examples from the Capodimonte manufacture and precious articles of porcelain, painted and gilded at the Real Factory of Naples, as well as Giustiniani pottery in earthenware from the first decades of the XIX century. Finally, the Museum exhibits of one of the most important specialist libraries of importance.

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e iniziative del MUTA sono in parte finalizzate all’approfondimento degli eventi che all’inizio dell’Ottocento hanno favorito lo sviluppo della tarsialignea a Sorrento. I temi sono molteplici e variano dal flusso in penisola dei personaggi della nobiltà e dell’elite culturale internazionale, alla pubblicazione di incisioni con la riproduzione delle scene di vita quotidiana del popolo napoletano e dei reperti archeologici ritrovati a Pompei ed Ercolano. Questi temi sono strettamente collegati tra loro. I disegni con raffigurazioni del costume napoletano e delle decorazioni pompeiane, ispiratori degli intarsi sorrentini dell’Ottocento, sono legati alla richiesta dei viaggiatori del Gran Tour, desiderosi di avere una testimonianza del costume e della cultura dei luoghi nei quali avevano soggiornato. Sono le stesse decorazioni che ricorrono in altri comparti dell’artigianato artistico in Campania. Il tema pompeiano in particolare, che ha trovato una notevole diffusione nelle porcellane di Capodimonte, ha caratterizzato anche la produzione del corallo a Torre del Greco e dell’intarsio a Sorrento. Ad alimentare questo filone decorativo ha contribuito la pubblicazione dell’opera ”Antiquités étrusques, grecques et romaines “. in quattro volumi pubblicata da Pierre-Francois Hugues d’Hancarville tra il 1766 ed il 1767. I volumi contengono 436 tavole, disegnate ed incise da Pietro Bracci, che acquerellate in rosso e nero sono la riproduzione dei vasi e dei reperti archeologici raccolti da sir William Hamilton (1730-1803). Le ricerche archeologiche, ufficiali e non, sviluppatesi nel regno di Napoli nel Settecento sono spesso legate a studiosi e collezionisti stranieri. Sir William Hamilton, ambasciatore inglese presso la Corte del re di Napoli dal 1778 al 1800, è uno di questi. E’ un personaggio che seppe nel corso del suo soggiorno napole-

La materia utilizzata per la collezione non è la stessa degli originali. La ceramica è stata sostituita da lastre di mdf assemblate in modo da ricostruire l’impianto volumetrico del vaso originale. I dodici vasi propongono un unico modello, il vaso Hamilton, ma si differenziano nella decorazione intarsiata con citazioni tratte dalle tavole pubblicate da d’Hancarville. Sono raffigurazioni diverse, tradotte nel gioco cromatico di due sole essenze, il rosso pompeiano su fondo nero di pero ebanizzato. Gli intarsi dei singoli vasi sviluppano un comune tema decorativo: le feste dionisiache. Le laste intarsiate, accoppiate ad angolo, propongono di volta in volta il dio Dioniso, che impugna il sacro tirso, ed il carattere orgiastico del culto con la raffigurazione dell’uomo e della donna intorno a cui ruota tutto l’evento. Le immagini continuano attraverso le scene del corteo che si abbandona alla vorticosa danza al suono dei vari strumenti mentre i commensali, sdraiati su un lettino, esprimono il desiderio mistico del culto cibandosi di carne cruda di capretto. L’intera collezione ha un doppio scopo: rivivere l’epoca delle campagne archeologiche nel Regno di Napoli attraverso il ricordo di uno dei suoi autorevoli rappresentanti, sir William Hamilton, e richiamare l’attenzione sull’arte della tarsia lignea che, pur confermando la tecnica tradizionale nella manualità del manufatto, sviluppa un design adeguato alla cultura del nostro tempo. A tale scopo la mostra KRATERS, inaugurata presso il MUTA lo scorso 19 luglio, è stata introdotta dalla presentazione del prof. Carlo Knight, storico napoletano di Sir William Hamilton. La mostra, proseguendo nella sua azione di promozione dell’arte dell’intarsio in chiave moderna, avrà nel 2020 un percorso itinerante, in corso di programmazione, attraverso istituzioni pubbliche e private.

programma delle attività 2019

tano raccogliere un’ampia collezione di vasi e reperti di vario genere provenienti dagli scavi che si andavano sempre più moltiplicando nell’Italia meridionale. Nonostante che la legge vietasse di esportare dal Regno di Napoli i beni ritrovati nel corso degli scavi, Hamilton trovò il modo di vendere l’intera sua collezione al British Museum di Londra, dove ancora oggi è custodita ed esposta. La Fondazione Alessandro e Alma Fiorentino, promotrice delle varie attività del MUTA, ha organizzato una mostra per ricordare questa figura poliedrica di antiquario, archeologo e vulcanologo nonché la sua vasta collezione. La mostra si articola intorno all’esposizione della collezione KRATERS che, composta da dodici vasi intarsiati, rivisita il vaso Hamilton sotto l’aspetto strutturale, formale e decorativo in chiave moderna.

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Antonino De Angelis

Mestieri scomparsi in Penisola Sorrentina

I corallari a Maiano catturati dai pirati S

ant’Agnello XVIII secolo. Il piccolo borgo di Maiano nel comune di Sant’Agnello è noto per l’artigianato della terracotta, mattoni soprattutto con suoli da forno essiccati in ambienti ventilati e cotti nelle fornaci a legna. Prodotti ancora oggi e assai richiesti da pizzaioli e panettieri che amano gli antichi sapori . In quel rione, situato nel cuore della Planities, fino a tutto l’Ottocento operavano anche Filatorari e votatori di mangano, nonché allevatori di bachi, tutti dediti alla produzione della seta; attività ormai scomparsa. Del tutto sconosciuta invece, non solo a Maiano ma nell’intera zona sorrentina, è l’artigianato del corallo, molto fiorente invece nella vicina Torre del Greco. Eppure spulciando antichi documenti d’archivio emerge senza ombra di dubbio che anche da queste parti fra il Settecento e l’Ottocento un’intera famiglia proprio a Maiano pescava e lavorava il corallo raccolto sui fondali del mar Tirreno. Alla pagina 44 del catasto onciario, voluto da Carlo III di Borbone nel 1753, si legge di una famiglia patriarcale, quella di Angiolo Stinga di professione ‘orefice’, residente a Maiano, sposato con Cecilia Par-

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lato e con quattro figli maschi: Giovanni, Costantino, Giuseppe e Aniello, tutti marinari impegnati sulla loro barca corallina, comandata da Costantino, in giro sul mare a pesca di corallo destinato al laboratorio paterno. Presto alla ciurma si unirà anche Mariano, nato nel 1751, un ragazzo sveglio e intelligente di cui si parlerà molto perché a seguito di un assalto piratesco diventerà prima schiavo e poi uomo di potere ricchissimo; infatti da umile mozzo diventerà ministro del Bey di Tunisi. Sta di fatto che verso la fine del XVIII secolo, durante una delle razzie che i corsari praticavano nel Mediterraneo, la loro barca fu attaccata e l’equipaggio catturato. Così anche Costantino e

Mariano furono tradotti schiavi nella città di Tunisi. Non è chiara la sorte di Costantino, mentre si conosce bene quella del giovane Mariano. Si sa che, grazie alla sua abilità, riuscì ad entrare nelle grazie del Bey, accumulò ricchezza e potere fino a diventare ministro e primo consigliere del sovrano al servizio del quale restò fino al 1814. In quell’anno tumultuoso la Reggenza di Tunisi fu travolta da una rete di intrighi, ordita da loschi personaggi di corte assetati di potere che, dopo la morte del Bey Hammuda Paschà, segnò la fine di Mariano il quale, senza prove, fu accusato di averlo avvelenato per cui fu messo a morte senza processo. Mariano Stinga lasciò varie proprietà in penisola sorrentina fra cui una bella villa nel ‘Piano’ e un casamento con terreno ai Colli di Fontanelle. A Maiano, al Largo della Fontana, esiste ancora un vecchio edificio dove fino agli ultimi anni dell’Ottocento, e oltre, hanno vissuto famiglie del ceppo Stinga, Non è ancora noto fino a quando la famiglia del vecchio Angiolo Stinga abbia continuato a lavorare il corallo, si sa invece che il giovane Mariano, durante la sua permanenza in Tunisia, grazie alla sua posizione di potere seppure nello stato di schiavo, ha mantenuto sempre vivi e costanti i rapporti con la sua famiglia a Maiano. Nella lavorazione del corallo oltre agli “orefici” furono impegnate tantissime donne delle famiglie coloniche, abilissime nella sagomatura e rifinitura dei preziosi rametti e delle rosse palline spingendo il pedale dell’ansimante tornio di legno. A questo filone, fino ai

primi decenni del Novecento, si è sostituito quello della ‘sfaccettatura’ delle pietruzze di vetro colorato che, a guisa di paillettes scintillanti, venivano montate sui corpetti degli eleganti vestiti delle signore del gran mondo. A testimoniare di quest’attività che in penisola sorrentina è ormai scomparsa, sono rimasti fra le vecchie cianfrusaglie delle case dei contadini solo i resti dei torni sgangherati coi ferri arrugginiti. Poi sono scoparse anche anche le case contadine. Oggi di quell’epoca e di quel lavoro di raffinato artigianato non c’è più nulla. A noi resta solo la memoria. Con il patrocinio del Comune di Sant’Agnello e l’adesione del Console della Tunisia a Napoli Venerdì 25 ottobre 2019 alle 17 a Rione Maiano - Largo della Fontana sarà apposta una targa a ricordo di Mariano Stinga (1751/1814) Ministro di Hammuda Ibn Alì Paschà. Per l’occasione sarà presentato il libro di Antonino De Angelis

Memoria difensiva per Mariano Stinga accusato di veneficio del Bey di Tunisi e decapitato per questo Edizione La Conchiglia

Con le autorità e la delegazione tunisina partecipano storici, artisti e attori


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Serena Abbondandolo

Le attività delle Amiche del Museo Correale

La festa della Speranza

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enerdì 6 settembre si è svolta, presso il Lido Metamare, con la partecipazione dei Soul-Food Vocalist e patrocinata dal Comune di Meta, la terza edizione di un evento organizzato da tre associazioni, CompletaMente, Le Amiche del Museo Correale e Grande Onda. Lo scopo, raccogliere fondi per sostenere realtà difficili, ci ha dato l’occasione per conoscere la realtà del CUAMM Medici con l’Africa. Questa organizzazione italiana si impegna per la promozione e la tutela della salute delle popolazioni africane e non solo. Conta attualmente oltre 1.600 volontari operativi in 41 paesi del Mondo. Nata a Padova nel 1950, attualmente ha sedi in molte località povere del mondo. A Wolisso che si trova in Etiopia, a circa 120km dalla capitale Addis Abeba, un gruppo di operatori del CUAMM si impegna da vent’anni lavorando presso il Saint Luke Catholic Hospital,

che è diventato un centro di riferimento di eccellenza per la regione dell’Oromia. A parlarci del Centro è stata la dottoressa Manuela Lucenteforte, che ha trascorso un breve ma intenso periodo di volontariato lavorando al Saint Luke nella primavera scorsa. Il nostro sostegno alle attività del CUAMM in Etiopia si ricollega anche ad un altro ideale: la Fondazione Vassallo, con il costante impegno delle stesse associazioni CompletaMente, Grande Onda, Amiche del Museo Correale, lo scorso anno aveva piantato delle querce sul Monte Faito per ricordare il Sindaco Pescatore. Quest’anno il premier etiope ha fatto piantumare 360 milioni di alberi per ridare verde ed ossigeno alla loro terra. Per concludere, un grazie sincero va ai tanti presenti, ma anche a coloro che pur non potendo esserci, hanno dato un importante contributo.

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l 6 ottobre prossimo si svolgerà la XVI Giornata Nazionale FIDAM degli Amici dei Musei. L’associazione Amiche del Museo Correale di Terranova ha il grande piacere di partecipare per far scoprire una perla della città di Sorrento non ancora conosciuta ai più. Tema della manifestazione è “I Musei Ecclesiastici: bellezza e spiritualità”. La presidente Margherita Liccardi spiega che la scelta è stata naturale: “far conoscere il Palazzo Arcivescovile e la Chiesa dela Confraternita dei Servi di Maria ci è sembrato un dovere. Non molti conoscono questi due piccoli gioielli della nostra città, pertanto abbiamo deciso di organizzare delle visite guidate nell’ambito della manifestazione nazionale della FIDAM. La visita si svolgerà nell’appartamento storico del Palazzo Arcivescovile e nel salone capitolare e nella biblioteca della Chiesa. Alcuni anni fa abbiamo avuto la possibilità di visitare queste sale con le nostre socie, quindi perché non mostrarle a coloro che amano l’arte?” Le visite si svolgeranno il 6 ottobre con i seguenti orari: dalle 10 alle 13 la mattina, dalle 16 alle 18 il pomeriggio. Il luogo dell’appuntamento è davanti alla Cattedrale sul Corso Italia a Sorrento. Dettagli e ulteriori informazioni saranno pubblicati sulla pagina Facebook delle Amiche del Museo Correale.

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Istituto di Cultura “Torquato Tasso”

Poca favilla gran fiamma feconda L’ISTITUTO DI CULTURA TORQUATO TASSO DI SORRENTO apre una prestigiosa sede in Inghilterra

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a prof.ssa Daphne M. Grace, docente di Lecturer in English Literature, Deparment of Arts and Humanities dell’Università di Brighton, c’informa che ha dato vita a una sezione distaccata dell’Istituto di Cultura Torquato Tasso in Inghilterra. Ma cosa unisce gli inglesi al Tasso? Lascio che a parlarne sia Giampiero Giampieri: «Noi italiani, generalmente cattivi lettori, siamo conoscitori provinciali e superficiali dei nostri sommi poeti, i quali da Dante al Tasso sono i padri delle moderne letterature europee e divennero autori universali, presto apprezzati e imitati in tutta Europa. Nelle nostre scuole nemmeno si sospetta che razza di “faro” sia stato il Tasso nei secoli. Per trecento anni egli ha alimentato la fantasia degli artisti, olandesi, russi, croati, cecoslovacchi. La sua fortuna nell’Inghilterra elisabettiana fu tale che non è insensato avanzare una teoria come quella che ora andiamo a sostenere: il Tasso è l’archetipo, il modello, l’ispiratore di Hamlet. Nel 1584 Scipio Gentili dedica a Elisabetta I una versione latina della Gerusalemme liberata, pubblicata a Londra. Nel luglio 1594 la compagnia degli Admiral’s men rappresenta la seconda parte di un dramma, Godfrey of Bulloigne, la cui prima parte poteva esse-

re il dramma Jerusalem, recitato dagli Strange’s men il 22 marzo e il 25 aprile 1592. Sempre nel 1594 Richard Carew fa stampare la sua traduzione inglese dei primi 5 canti della Gerusalemme col testo a fronte. Appartiene a questo periodo una testimonianza per noi fondamentale: a Londra ci furono numerose repliche di una commedia, purtroppo perduta, il cui titolo era Tasso’s Melancholy. In un inventario della compagnia troviamo menzionati Tasso’s Picture e Tasso’s Robe. Sappiamo inoltre che nel 1602 (quando Hamlet veniva rappresentato al Globe Theatre), Thomas Dekker revisionò il testo di Tasso’s Melancholy per una nuova messinscena. Che cosa sapevano del Tasso gl’inglesi dell’epoca? Da dove potevano attingere notizie? C. P. Brand ci informa che erano disponibili, per esempio, i due volumi di Lettere familiari pubblicate dal Licino nel 1588. Sta di fatto che fin dal 1584 qualcuno seguiva attentamente, dall’isola, la sorte e la produzione letteraria del recluso di Sant’Anna. Un tal Giovanni Castelvetro scriveva dall’Inghilterra al gentiluomo ferrarese Ludovico Tassoni e altri inglesi seguivano incuriositi la vicenda del Tasso. Gabriel Harvey, amico di Spenser, considerava esemplare quella follia.

Anche in Inghilterra circolò assai presto la voce che voleva il poeta folle per amore di Leonora d’Este. Essendo tanta la celebrità in vita, è probabile che certi episodi clamorosi, dopo aver fatto il giro delle corti italiane, approdassero anche in Inghilterra. Mentre parlava con Lucrezia d’Este il Tasso, in un attimo di furore, scagliò un coltello contro un servo spione. Come resistere alla tentazione di accostare l’epi-

sodio alla scena in cui Amleto uccide quello spione di Polonio, nascosto dietro un arazzo nella camera di Gertrude? Come non avanzare l’ipotesi che l’avvenimento ferrarese, presente in Tasso’s Melancholy, fosse noto a uomini di teatro quali Thomas Kyd e Shakespeare? Nel 1600 esce la famosa versione integrale di Edward Fairfax, giudicata memorabile da lettori illustri. E già da tempo altri poeti ancora,

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Aniello Clemente di grande rilievo, guardavano a Tasso e alla sua produzione. Primo fra tutti sir Philip Sidney che, sembra, visitò Padova proprio per conoscerlo (ma non è certo che l’incontro sia avvenuto). Per The Duchess of Malfi (1614), a proposito della famosa “madmen scene” è stato fatto il nome del Tasso. Torquato Tasso, poetando come ha poetato, vivendo come ha vissuto, ha dato origine, oltre al suo personale, a un mito parallelo e autonomo. Non portando il suo nome, materializzandosi in Inghilterra e non in Italia, questo mito deve però a lui la propria nascita. Il Tasso è stato il primo artista moderno che, offrendosi in pasto agli altri, ha voluto rendere utile in senso, diciamo pure, didascalico il suo tormento. Ricordando quanto citato nel titolo da Dante nel I canto del Paradiso, con grande soddisfazione il Presidente Luciano Russo e il Consiglio di Ammi-nistrazione ribadiscono che Accidere ex una scintilla incendia passim: Divampano da una sola scintilla incendi diffusi, e che, quindi, sul meritevole esempio della prof.ssa Daphne M. Grace, altri nel mondo innalzino vessilli al Tasso e alla sua terra Natale».

Conferenze del mese di ottobre Sulla scia delle interessanti conferenze di settembre

l’Istituto propone per ottobre un ricco calendario iniziando con Lucio Caracciolo, direttore di Limes, rivista italiana di geopolitica; giornalista, politologo, economista e accademico italiano. Parlerà della situazione dell’Italia in Europa e nel mondo. Sulla stessa scia ci sarà l’intervento di Dario Fabbri, analista geopolitico e giornalista, consigliere scientifico e coordinatore per l’America di Limes. Esperto di America e Medio Oriente analizzerà la questione di Hong Kong e le sue implicazioni. Seguiranno docenti e professori che tratteranno di arte. Isabella Valente, professoressa di storia dell’arte contemporanea, all’Università degli Studi di Napoli Federico II. Claudio Pizzorusso, professore di storia dell’arte contemporanea presso il Dipartimento di Studi umanistici, all’Università degli Studi di Napoli Federico II. Cinzia Virno, laureata in storia dell’arte moderna presso l’università la Sapienza di Roma è specializzata in storia dell’arte contemporanea all’università di Urbino. Biagio Passaro, parlerà della marineria rimandando al suo volume «La Marineria della Penisola Sorrentina» scritto in collaborazione con Massimo Maresca.

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i lunedì della Libreria Tasso Sorrento Piazza A. Lauro 14 ottobre - 19:30 Francesco Paolo Oreste presenta L’ignoranza dei numeri modera Vincenzo Iurillo, letture di Guglielmo Maglio 21 ottobre - 19:30 Maria Grazia Grilli presenta Il punto è nel cuore 28 ottobre - 19:30 Amedeo Colella presenta Dizionario della lingua napoletana di Don Matteo Coppola interviene Don Giovanni Coppola

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erie letterarie nella ia locale e di storia Istituto per la storia

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Istituto per la Storia del Risorgimento Italiano Comitato di Napoli

Interessante è dir poco: il

volume presentato lo scorso 12 settembre 2019 a Villa Fiorentino a Sorrento è stato davvero una scoperta. Il liUna famiglia dalla Francia a Napoli e Sorrento bro dal titolo “Le memorie di nel lungo Ottocento Ernesto Falcon. Una famiglia Maria Ercolano dalla Francia a Napoli e Sorrento nel lungo Ottocento” a cura di Maria Ercolano, pubblicato dal Comitato di Napoli dell’Istituto per la storia del Risorgimento Italiano, con un saggio introduttivo di Annunziata Berrino dell’Università degli studi di Napoli Federico FrancoAngeli II, porta alla luce un epistolario inedito scritto dal militare Ernesto Falcon, indirizzato alle nipoti Elvira e Ida. Discendente di una famiglia originaria di Nizza che si stanzia a Napoli, Ernesto racconta le vicende e la vita privata della sua famiglia, ripercorrendo in questo modo anche tutta la storia dell’Ottocento, che tocca non solo Napoli ma anche Sorrento. Nelle memorie vengono trattati gli anni del governo francese a Napoli, la Restaurazione borbonica e i moti del 1848, per finire nei decenni successivi all’unificazione italiana. Ernesto racconta che suo padre Enrico e sua moglie Josephine acquistano all’asta nel 1843 una villa a Sorrento con un vasto terreno, e vi si trasferiscono con tutta la famiglia. La villa è La Rupe, dov, anche grazie alla moglie Josephine, Enrico realizza un mulino e un agrumeto che serve per le passeggiate dei clienti che soggiornavano alla villa; i Falcon possono essere dunque considerati i primi imprenditori stranieri che portano a Sorrento un nuovo concetto di ospitalità, che dopo qualche anno diventerà vero e proprio turismo. Anche se Sorrento in quegli anni non sembra ancora pronta per un’economia di servizi, la villa Falcon continua ad essere affittata, tanto che Ernesto racconta di tutti i personaggi illustri che vi soggiornano, le frequentazioni della gioventù sorrentina e svariati episodi della cultura locale. È grazie dunque a presenze come quella dei Falcon, di pensiero e spirito liberale, che credono fortemente nei processi economici e politici, che Sorrento entra in contatto con il resto dell’Europa liberale. I primi turisti di Sorrento che arrivano verso gli anni ’50, ‘60 e ‘70 dell’Ottocento, non infatti in gran parte liberali, e molti scelgono le località di provincia perché a Napoli il regime poliziesco è troppo oppressivo e impedisce loro di muoversi in libertà. Non c’è dubbio le memorie della famiglia Falcon solleciteranno molte riflessioni e considerazioni sulla storia di Sorrento. Annies Balsamo

M. Ercolano (a cura di) lE MEMoriE di ErnEsto Falcon

le; una famiglia che rvizio dei Borbone anzato liberalismo. mento politico e di ono l’accelerazione ando così a uno dei zionale, al globale: ie all’Italia unita, di Napoli alla picco-

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cumento inedito del l’autore è Ernesto 1861 e il 1950, che dal 1777 al primo in stile epistolare, figlie di suo fratello generazioni, che si avvio dagli anni del urazione borbonica ccessivi all’unifica-

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Al Sant’Anna Institute di Sorrento

Le memorie di Ernesto Falcon a cura di

Anche

Free Conversations Classes

questo semestre, il Sant’Anna Institute (via Marina Grande n. 16, Sorrento) ha dato il via alle Free Conversation Classes in lingua inglese, tenute a titolo gratuito da due studentesse americane iscritte al programma universitario autunnale organizzato presso l’Istituto. Gli incontri, iniziati il 5 settembre scorso, sono il risultato della fruttuosa e durevole collaborazione tra il Sant’Anna Institute e il Comune di Sorrento. Il progetto sta riscontrando una risposta molto positiva da parte della comunità, con una partecipazione attiva e numerosa alle lezioni fino ad ora svolte. Le Free Conversation Classes rientrano nelle iniziative di community services che il Sant’Anna Institute organizza regolarmente per i suoi studenti universitari americani, allo scopo di garantire una maggiore interazione degli stessi con la comunità locale, a beneficio sia della loro crescita personale e professionale che dello sviluppo culturale del nostro territorio.

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gain this semester, Sant’Anna Institute (via Marina Grande n. 16, Sorrento) has launched Free Conversation Classes in English, led by two American students enrolled in the Fall semester university program organized at the Institute. The meetings, starting on September 5th, are the result of the long-standing collaboration between Sant’Anna Institute with the Sorrento Town Hall. The project is experiencing a very positive response from the community, with an active and numerous participation in the lessons so far. The Free Conversation Classes are part of the community engagement and academic internship initiatives that the Sant’Anna Institute regularly organizes for its American university students to ensure greater interaction between international students and the local community for the benefit of both their personal and professional growth as well as the cultural development of our territory.

Maria Anna Maresca

Via degli Archi, 18 - SORRENTO - tel. 081 8075815

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Gli appuntamenti di ottobre

Con il FAI nella Baia di Ieranto

Informazioni e prenotazioni:

335 84 10 253 faiieranto@fondoambiente.it

La raccolta delle olive

Speciali visite guidate: La parola agli antichi - 20 ottobre

Durante tutto il mese di ottobre

Una giornata dedicata alla conoscenza della parola scritta negli antichi testi di poesia, letteratura e geografia che hanno descritto il territorio della Baia di Ieranto. In collaborazione con l’Archeoclub d’Italia, sede di Massa Lubrense, appuntamento inserito nell’ambito di BookSophia – Festival della classicità.

La raccolta e la lavorazione delle olive con la scoperta del sapore di un paesaggio, nato dal lavoro contadino, attraverso l’assaggio dei suoi preziosissimi frutti. Una interessante esperienza offerta nell’ambito delle Speciali visite guidate: Per giorni e orari info Cell. 335 84 10 253

La Baia in fondo al sentiero Durante i week-end Progetto di conservazione della natura in collaborazione con l’AMP ‘Punta Campanella’. Visite guidate tra terra e mare: trekking, kayak e snorkeling per scoprire la baia di Ieranto in maniera eco-sostenibile. n collaborazione con Asd Marea Outdoors.

Giornata FAI d’autunno Sabato 12 e Domenica 13 ottobre Visite guidate a contributo libero alla torre di Montalto o all’area della ex-cava Italsider, a cura di FAI – Baia di Ieranto. Per i dettagli sul programma: www.fondoambiente.it

A spasso con Norman - 27 ottobre La Baia di Ieranto e il suo territorio nelle pagine di Norman Douglas. In collaborazione con Archeoclub d’Italia (sede di Massa Lubrense)

PERIODICO DI INFORMAZIONE TURISTICA Aut. Trib. NA n. 3104 del 15.04.’82 Editrice Surrentum Viale Montariello, 8 - Sorrento www.surrentum.com www.surrentum.net redazione@surrentum.net Direttore Responsabile Antonino Siniscalchi antoninosiniscalchi@gmail.com In Redazione Luisa Fiorentino Mariano Russo Progetto grafico Gaetano Ercolano tipsorr@gmail.com Web producer Mauro Siniscalchi Hanno collaborato Serena Abbondandolo Nino Aversa Annies Balsamo Aniello Clemente Antonino De Angelis Raffeie Di Palma Alessandro Fiorentino Valentina Formisano Giuliana Gargiulo Maria Anna Maresca Filippo Merola Assunta Vanacore Ufficio Stampa del Comune di Sorrento Fondazione Sorrento FAI In copertina GIARDINO ZEN Foto di Jun Kikai Pubblicità e Informazioni

Tel. 334 838 5151

mariano@surrentum.net Stampate e distribuite 13.000 copie per l’Editrice Surrentum Le collaborazioni alla rivista sono completamente a titolo gratuito


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ORARI DI APERTURA

Ascensore per il Porto/spiagge Lift to the Beach/Port

Gennaio/Febbraio/Marzo Novembre/Dicembre 7,30 - 20,30 Aprile/Ottobre 7,30 - 23,00 Maggio 7,30 - 24,00

SURRENTUM insieme agli orari che sono comunicati direttamente dalle compagnie di trasporto e aggiornati al 20 settembre 2019 pubblica anche il loro recapito telefonico a cui si prega fare riferimento per assicurarsi che non vi siano state, nel frattempo, variazioni agli orari.

Sorrento Lift Piazza F. S. Gargiulo (nella Villa Comunale - Public Gardens) C8 tel. 081 8072543 - 80067 Sorrento (Napoli) - Italy www.sorrentolift.it - info@sorrentolift.it

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Giugno/Luglio/Agosto Settembre 7,30 -01,00

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SORRENTO CAPRI SORRENTO NAPOLI CAPRI SORRENTO NAPOLI SORRENTO Sorrento 07,15 08,05 08,20 08,30 * 08,45 09,00 * 09,15 09.20 09,40 * 09,50 10,45 11,10 * 11,25 11,45 13,30 14,05 14,25 * 14.45 15,45 16,10 * 16,45 17,05 * 17,45

08,00 * 08,55 * 09,00 09,15 09.25 09.50 10,05 * 10,20 11,20 11,55 * 12,10 13,00 13,55 * 15,15 15,35 * 15,55 16,05 * 16,20 17,15 17,35 17.45 * 18,30

* operato da NLG Not on Sunday

SORRENTO ISCHIA ISCHIA SORRENTO 09,10* 09,30° 15,50

10,35 17,25

* Lun/Mer/Ven - Mon/Wed/Fri ° Mar/Gio/Sab/Dom Tue/Thu/Sat/Sun

07.20 * 09.00 08.10 11.00 10.00 13.00 12.00 15.00 14.00 17.15 16.25 18,25 * 18,45+ 19,30+ * operato da NLG + solo Ven. Sab. e Dom.

SORRENTO POSITANO POSITANO SORRENTO 08,35 09,00 * vC 09,30 * 10,30 14,25 * vC 14,55 15,15 * 16,10 * vC

09,15 * vC 09,25 10,55 * vC 12,00 14,10 * 14,50 * vC 15,40 * vC 16,30 * vC 17,00 17,10 17.35 17,50 * 18,15 * vC

SORRENTO AMALFI AMALFI SORRENTO 09,00 * vC 09,30 * 10,30 13,10 14,25 * vC 14,55 15,15 * 16,10 * vC

08,55 * vC 10,30 * vC 11,35 13,40 * 14,20 16,35 16,55 * vC 17,05 *

SORRENTO PROCIDA PROCIDA SORRENTO SORRENTO SALERNO SALERNO SORRENTO 09,10* 17,50* * Lun/Mer/Ven - Mon/Wed/Fri

16,10 * vC 08,20 * vC * operato da NLG - vC = via Capri

NAVE VELOCE SORRENTO CAPRI CAPRI SORRENTO 07,45 FAST FERRY 07,00 CAREMAR Tel. 0818073077

09,25 14,40 19,25

08,40 13,35 18,45

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Capodichino p.06,30 a.08,00 p.07,30 a.09,00* p.08,30 a.10,00 p.09,00 a.10,30 p.10,30 a.12,00 p.12,00 a.13,30 p.13,00 a.14,30* p.14,00 a.15,30 p.15,00 a.16,30 p.16,30 a.18,00

p.09,00 a.10,15 p.10,00 a.11,15* p.11,00 a.12,15 p.12,00 a.13,15 p.13,00 a.14,15 p.14,30 a.15,45 p.15,30 a.16,45* p.16,30 a.17,45 p.18,00 a.19,15 p.19,30 a.20,45

Sorrento (Stazione) - S. Agnello (Municipio) Piano (Siesta) - Meta (chiesa del Lauro) Vico Equense (uff. Curreri a. / Stazione r.) Castellammare di Stabia (Villa Stabia) * SOLO SU PRENOTAZIONE FERMATA A Pompei Scavi

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ROMA - SORRENTO ROMA Tiburtina C.DI STABIA V.le Europa VICO E. P. Kennedy SORRENTO C. Italia-261

07.00 10.40 10.55 11.45

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PENISOLA SORRENTINA MONTE SANT’ANGELO FERMATA

SANT’AGATA SANT’AGATA (Reola) BIVIO TITIGLIANO MASSA LUBRENSE SORRENTO SANT’AGNELLO PIANO DI SORRENTO META SEIANO (Vico Equense) NAPOLI Via Ferraris (INPS) UNIVERSITA’ MONTE S. ANGELO

n 16:30 16:25 16:20 16:15 15:55 15:50 15:45 15:40 15:35 14:55 14:20

RITORNO

FUNIVIA DEL FAITO 2019

PARTENZE DA CASTELLAMMARE E DA MONTE FAITO ORARIO DAL 7 LUGLIO 8,20 - 8,40 - 9,00 - 9,20 - 9,40 - 10,00 -10,20 - 10.40 - 11,00 - 11,40 - 12,00 12,40 - 13,00 - 13,40 - 14,00 - 14,40 - 15,00 - 15,20 - 15,40 - 16,00 - 16,20 16,40 - 17,00 - 17,40 -18,00 - 18,20 - 18,40 - 19,00 - 19,20 - 19,4 0- 20,00 20,10

TURNO FESTIVO FARMACIE DI SORRENTO

27/10 - 17/11 ALFANI (E-7) Corso Italia - Tel. 0818781226 6/10 - 1/11 - 24/11 FARFALLA (D-8) Piazza Tasso - Tel. 0818781349 13/10 - 3/11 - 1/12 CANALE (E-7) Corso Italia - Tel. 0818781174 20/10 - 10/11 RUSSO (D-11) Via degli Aranci - Tel. 0818772310

TURNO DI REPERIBILITÀ NOTTURNA FARMACIE DA META A SORRENTO

Dal 5 al 11 ottobre E. PALAGIANO - S. Agnello C.so Italia, 27 0818074148 Dal 12 al 18 ottobre CANALE - Sorrento Corso Italia, 35/37 Dal 19 al 25 ottobre MARESCA - Meta Corso Italia, 51 Dal 26 ottobre al 1 novembre F. PALAGIANO - S. Agnello Via S. Sergio, 11 0818074824 Dal 2 al 8 novembre INTERNAZIONALE - Piano Corso Italia, 191 Dal 9 al 15 novembre RUSSO - Sorrento Via degli Aranci, 179 Dal 16 al 22 novembre CASTELLANO - Piano Corso Italia, 88 Dal 23 al 29 novembre ELIFANI - Meta Via A. Cosenza, 2/4 0818786605 Dal 30 novembre al 6 dicembre FARFALLA - Sorrento Piazza Tasso, 35/36

3391158557 3341586549 3397561046 3335852602 0815321634 3406279377 0818786603 3355302988 3385658456

LA REPERIBILITÀ È ASSICURATA SOLO DIETRO PRESENTAZIONE DI RICETTA MEDICA URGENTE

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ORARIO TIMETABLE S.F.S.M.

CIRCUMVESUVIANA INFO 800211388

Numero verde

800211388

CAMPANIA EXPRESS

Napoli Ercolano Pompei Sorrento

9,06 11,36 15,36 18,06

9,20 11,50 15,50 18,20

9,38 12,07 16,07 18,39

9,57 12,25 16,28 19,09

• •

SORRENTO POMPEI ERCOLANO NAPOLI 10,25 14,39 16,55 20,56

10,49 15,06 17,18 21,27

11,04 15,24 17,34 21,43

11,18 15,37 17,49 21,59

Fermate anche a Castellammare e Vico Equense.

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CONSORZIO UNICO CAMPANIA CALL CENTER 08119666202

EAV

POMPEI - VESUVIO e vv.

POMPEI (Piazza Anfiteatro) VESUVIO (1.000 m.) 08,00 09,40 10,30 11,20 12,10 13,00 13,50 14,40 VESUVIO (1.000 m.) POMPEI (Piazza Anfiteatro) 09,00 9,50 10,40 11,30 12,20 13,10 14,00 14.50 16,40

SORRENTO - NAPOLI e vv.

SORRENTO (Circum) - NAPOLI 23,00 - 00,10 - 00,20 - 1,30 - 4,30 (fer.) - 4,50 NAPOLI - SORRENTO (Circum) 22,40 - 23,00 - 03,15 - 04.15 - 05.00

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SORRENTO (Porto) S. AGNELLO - PIANO e vv. LINEA D Circolare MARINA GRANDE SORRENTO LINEA E Circolare SORRENTO STAZIONE VIA DEGLI ARANCI - HILTON

• • • •

SORRENTO 6.01 6.25 6.49 7.22 • 7.38 F • 7.55 • 8.26 • 8.52 F 9.07 • 9.37 • 10.37 • 11.07 • 11.37 • 12.07 • 12.37 • 13.07 • 13.25 13.56 • 14.22 14.55 • 15.26 • 16.07 • 16.37 • 17.07 • 17.25 17.56 • 18.22 18.55 • 19.26 • 20.07 • 20.37 21.07 21.55

S.AGNELLO VICO 6.03 6.12 6.27 6.36 6.51 6.59 7.24 7.31 7.40 7.49 7.57 8.06 8.28 8.37 8.54 9.01 9.09 9.18 9.39 9.48 10.39 10.48 11.09 11.18 11.39 11.48 12.09 12.18 12.39 12.48 13.09 13.18 13.27 13.36 13.58 14.07 14.24 14.31 14.57 15.06 15.28 15.37 16.09 16.18 16.39 16.48 17.09 17.18 17.27 17.36 17.58 18.07 18.24 18.31 18.57 19.06 19.28 19.37 20.09 20.18 20.39 20.48 21.09 21.18 21.57 22.06

NAPOLI ERCOLANO V. REGINA 6.28 6.09 6.45 6.53 6.40 7.02 6.44 F 7.20 7.28 7.09 • 7.45 7.58 7.39 F 8.15 8.23 8.11 • 8.58 8.39 • 9.15 9.28 9.09 • 9.45 9.58 9.39 • 10.15 10.28 10.09 • 10.45 10.58 10.39 • 11.15 11.28 11.09 • 11.45 11.58 11.39 12.15 12.28 12.09 • 12.45 12.58 12.39 13.15 13.28 13.09 • 13.45 13.53 13.41 • 14.28 14.09 • 14.45 14.58 14.39 • 15.15 15.23 15.11 • 15.58 15.39 • 16.15 16.28 16.09 • 16.45 16.58 16.39 17.15 17.28 17.09 • 17.45 17.53 17.41 • 18.28 18.09 • 18.45 18.32 F 18.51 18.39 + 18.58 19.15 19.23 19.11 • 19.58 19.39 20.15 20.28 20.09 20.45 20.58 20.39 21.15 21.28 21.09 21.45 22.06 21.47 22.23

• •

• • • •

C/MARE 6.21 6.45 7.05 7.39 7.58 8.15 8.45 9.09 9.27 9.57 10.57 11.27 11.57 12.27 12.57 13.27 13.45 14.15 14.39 15.15 15.45 16.27 16.57 17.27 17.45 18.15 18.39 19.15 19.45 20.27 20.57 21.27 22.15

POMPEI V. REGINA 6.31 6.33 6.55 6.57 7.14 7.48 7.50 8.08 8.10 8.25 8.27 8.53 9.18 9.20 9.37 9.39 10.07 10.09 11.07 11.09 11.37 11.39 12.07 12.09 12.37 12.39 13.07 13.09 13.37 13.39 13.55 13.57 14.23 14.48 14.50 15.25 15.27 15.53 16.37 16.39 17.07 17.09 17.37 17.39 17.55 17.57 18.23 18.48 18.50 19.25 19.27 19.53 20.37 20.39 21.07 21.09 21.37 21.39 22.25 22.27

POMPEI 6.47 7.05 7.22 7.47 8.17 8.36 9.17 9.47 10.17 10.47 11.17 11.47 12.17 12.47 13.17 13.47 14.06 14.47 15.17 15.36 16.17 16.47 17.17 17.47 18.06 18.47 19.10 19.17 19.36 20.17 20.47 21.17 21.47 22.25

C/MARE 6.57 7.15 7.31 7.57 8.27 8.46 9.27 9.57 10.27 10.57 11.27 11.57 12.27 12.57 13.27 13.57 14.16 14.57 15.27 15.46 16.27 16.57 17.27 17.57 18.16 18.57 19.20 19.27 19.46 20.27 20.57 21.27 21.57 22.35

ERCOLANO 6.49 7.13 7.29 8.07 8.26 8.43 9.06 9.37 9.55 10.25 11.25 11.55 12.25 12.55 13.25 13.55 14.12 14.36 15.09 15.43 16.06 16.55 17.25 17.55 18.12 18.36 19.05 19.43 20.06 20.55 21.25 21.55 22.43

NAPOLI 7.07 7.31 7.47 8.26 8.44 9.01 9.16 9.56 10.13 10.43 11.43 12.13 12.43 13.13 13.43 14.13 14.32 14.46 15.27 16.01 16.16 17.13 17.43 18.13 18.32 18.46 19.27 20.01 20.16 21.13 21.43 22.13 23.01

VICO S.AGNELLO SORRENTO 7.17 7.06 7.15 7.32 7.23 7.30 7.52 7.40 7.50 8.17 8.06 8.15 8.47 8.36 8.45 9.03 8.54 9.01 9.47 9.36 9.45 10.17 10.06 10.15 10.47 10.36 10.45 11.17 11.06 11.15 11.47 11.36 11.45 12.17 12.06 12.15 12.47 12.36 12.45 13.17 13.06 13.15 13.47 13.36 13.45 14.17 14.06 14.15 14.33 14.24 14.31 15.17 15.06 15.15 15.47 15.36 15.45 16.03 15.54 16.01 16.47 16.36 16.45 17.17 17.06 17.15 17.47 17.36 17.45 18.17 18.06 18.15 18.33 18.24 18.31 19.17 19.06 19.15 19.40 19.29 19.38 19.47 19.36 19.45 20.03 19.54 20.01 20.47 20.36 20.45 21.17 21.06 21.15 21.47 21.36 21.45 22.17 22.06 22.15 22.55 22.44 22.53

F = Solo feriali - Working days = Direttissimo - Direct • = Ferma a Scrajo dal 1/6 al 30/9 + = Solo festivo - Sundays and Bank days

n SITA

DAL 9 SETTEMBRE 2019 Tel: 089 405145 sitasudtrasporti.it

Capolinea Stazione Circumvesuviana

SORRENTO PRIORA SORRENTO AMALFI POSITANO POSITANO S.AGATA AMALFI SORRENTO TORCA 06.40 • F

• 06.30 F • 07.40 S • 08.30 F • 08.30 H • 09.00 G • 09.30 G • 09.45 F • 10.00 G • 10.30 G • 11.00 G • 11.15 F • 11.30 G • 12.00 G • 12.30 G • 12.45 F • 13.00 H • 13.30 F • 13.30 H • 14.00 G • 14.45 F • 15.00 G • 15.30 F • 16.00 H • 16.10 F • 17.00 G • 18.00 H • 18.10 F • 19.00 G • 20,15 G

• 06.20 G • 07.15 F • 08.05 G • 09.00 F • 09.30 G • 10.30 S • 10.30 H • 11.00 G • 11.30 G • 12.15 G • 13.00 G • 13.30 F • 13.45 F • 14.05 F • 14.30 G • 15.00 G • 15.30 G • 16.00 G • 16.30 F • 17.00 F • 17.00 H • 17.30 G • 18.00 G • 18.30 F • 19.00 G • 20.00 G • 21.20 G • Via S. Agnello /Meta •/S.Agata Via Priora

SORRENTO MASSA L. S.AGATA TORCA

TORCA S.AGATA • MASSA L. SORRENTO • a/da Torca

05.50 07.25 08.05 09.00 09.30 10.10 11.00 12.15 12.40 13.15 13.15 13.30 14.00 14.00 15.00 15.30 16.15 16.15 17.10 18.00 18.40 19.00 19.45 20.30 21.15 22.20 23.00

F

• F

F F F G F G S F H F H F G F F H G G G F H F G G G

• • • • • • •

05.15 06.05 07.00 07.00 07.35 07.45 08.30 09.10 10.25 11.10 12.00 13.15 14.25 15.25 16.00 17.05 18.00 19.20 20.20

F F G S F H G G F G F G G G G F G G G

• •

07.50 H 08.05 F 08.30 + F 09,00 + G 09,00 F 09.15 + F 09.30 + G 10.30 F 11.00 F 11.00 + G 11.30 + G 12.00 + G 12,15 F 13.00 + H 13.15 G 13.30 + H 14.00 + G 14.00 F 15.30 + F 16,00 + H 16.15 G 17.00 + G 17.30 F 18.00 + H 18.00 F 18.35 F 19.00 + G 19,15 F 19,40 F 20.05 H 20.15 G 20,15 + H 21.15 F

TORCA S.AGATA PRIORA SORRENTO

06.00 F 06.45 F 07.10 F 08.10 F 08,35 + F 08.45 G 09.30 F 10.00 G 10.20 + F 10.50 + G 11.05 F 11.20 + F 11.30 H 11.50 + S 11.50 + H 11.50 G 12.20 + G 12,30 F 12.50 + G 13.00 G 13.35 + G 14.05 F 1420 + G 15.00 G 15.25 + G 15.35 G 16.20 + G 16.50 + G 17.05 F 17.30 F 18.20 + F 18.50 + G 19.20 + G 20.20 + F 21.20 + G 22.40 + G

• • •

+ a/da Bivio Nastro Verde

SORRENTO MARINA MARINA CANTONE CANTONE SORRENTO 07.50 07.50 09.00 09.30 10.30 12.15 13.35 14.00 15.30 16.15 18.00 20.30

F H F H F G F G F G G F

06.45 09.00 10.30 11.30 14.30 15.00 16.30 18.55

F G F F F G F F

F = FERIALE G = GIORNALIERO H = FESTIVO S = SCOLASTICO

• a/da Torca

info point

IN PIAZZA TASSO E PRESSO STAZIONE CIRCUMVESUVIANA

F7

SURRENTUM insieme agli orari che sono comunicati direttamente dalle compagnie di trasporto e aggiornati al 20 settembre 2019 pubblica anche il loro recapito telefonico a cui si prega fare riferimento per assicurarsi che non vi siano state, nel frattempo, variazioni agli orari.

Dall’16/3 al 3/11

37


38

Ottobre 2019

FEDERALBERGHI PENISOLA SORRENTINA

Via L. De Maio, 35 - SORRENTO Tel. 0818773333 www.upsa.org

ALBERGHI HHHHHL

01 Excelsior Vittoria 0818777111 C/9

ALBERGHI HHHHH

Cocumella 0818782933 Bellevue Syrene 0818781024 La Pace 0818074775 Parco Principi 0818784644 La Favorita 0818782031 Ambasciatori 0818782025 Royal 0818073434 Loreley Londres 08119022620

➔ 06 ➔ 22 34 02 25 57

ALBERGHI HHHH

27 ➔ 03 04 51 28 66 05 07 08 30 72 09 10 11 12 13 ➔ ➔ 73 14 ➔ 15 16 74 17 18 19

Admiral Alpha Aminta Antiche Mura Astoria Ascot Atlantic Palace Bel Air Bristol Capodimonte Capri Caravel Carlton Int. Central Cesare Augusto Conca Park Continental Corallo Crawford Cristina De La Ville Eliseo Park’s Europa Palace Flora Gran Paradiso Hilton Tramontano Johanna Park

0818781076 0818782033 0818781821 0818073523 0818074030 0818783032 0818782688 0818071622 0818784522 0818784555 0818781251 0818782955 0818072669 0818781646 0818782700 0818071621 0818072608 0818073355 0818071772 0818783562 0818782144 0818781843 0818073432 0818782520 0818073700 0818784141 0818782588 0818072472

D/6 A/14 D/7 B/12 C/10 B/11 C/4 F/3 E/9 D/8 E/5 D/1 C/3 D/4 E/4 D/11 A/16 D/9 C/14 E/9 F/6 D/6 C/16 C/11 C/10 C/13 D/16 G/7 C/7 G/3

78 Q 56 55 71 81 20 41 21 79 70 42 23 ➔ 43 24 58 26 ➔ 61 H 49 50 77 29 ➔ Q 52 32 33 75 35 36 37 H 54 38 76 39 40

Via L. De Maio, 35 - SORRENTO tel. 081 8074452

La Residenza 0818774698 B. W. La Solara 0815338000 La Tonnarella 0818781153 La Minervetta 0818774455 Majestic Palace 0818072050 Mediterraneo 0818781352 Michelangelo 0818784844 Minerva 0818781011 Miramare Res. 0818072524 Palazzo Guardati 0818785567 Parco del Sole 0818073633 Plaza 0818782831 President 0818782262 Prestige 0815330470 Regina 0818782162 Riviera 0818072011 Rota Suites 0818782904 Vesuvio 0818782645 Villa Garden 0818781387 B.que Hotel Elios 0818074834 Vue d’Or 0818073153 Villa Maria 0818781966 Zi’ Teresa 0818784619 Isabella 0810108238

ALBERGHI HHH Britannia Club Dania Del Corso Del Mare Eden Florida Gardenia Girasole Il Faro Il Nido La Badia La Meridiana La Pergola Leone Metropole

NUMERI UTILI USEFULL NUMBERS

CONSORZIO AZIENDE TURISTICHE PENISOLA SORRENTINA

C8

0818782706 0818781127 0818073572 0818071016 0818783310 0818781151 0818783844 0818772365 0818073082 0818781390 0818782766 0818781154 0818073535 0818782626 0818782829 0818074107

A/15 C/3 D/4 A/16 A/15 D/11 C/3 C/3 D/8 C/17 E/9 F/5 D/6 B/12 C/12 D/1 C/2 F/5 C/12 A/15 D/2 D/8 D/4 D/9 A/15 C/14 B/15 C/8 D/3 C/11 A/15 F/8 D/2

64 44 45 60 Q 46 47 48 H Q H 80 59 81

Mignon Rivage Settimo Cielo Sorrento City Spicy Tirrenia Tourist Villa di Sorrento Villa Fiorita Villa Igea Le Terrazze Res. Au Relais Rivoli Savoia Tasso Suites

ALBERGHI HH

➔ 31 53 82

Angelina Cavour Desirée (Garnì) Sorrento Central

ALBERGHI H

62 Linda 65 Nice 83 La Magnolia

0818073824 0818781873 0818781012 0818772210 0818073063 0818781336 0818782086 0818781068 0818780003 0818071069 0818780906 0813654089 0818782511 0818772014

C8 E/7 E/5 C/4 D/9

Sorrento

0818073111

Sorrento

0818075311

E/5 D/12 E/9

POMPIERI 0818711222 EMERGENZA MEDICA 118 GUARDIA MEDICA

Sorrento/Meta

0815331111

Cappiello Mario Isola Angela Celentano M. Coda F. fisioterapista

0818781439 3395001550 3381215468 3398791804

Sorrento S. Agnello

0815335111 0815332111

Sorrento S. Agnello TAXI Sorrento S. Agnello Piano S. Agata

0818074433 0815332205 0818782204 0818781428 0818786363 0818780509

D/8 F/10 D/8

0818782901 0818073166 D/2 0818781563 C/3 3337842924 G/8 0818782916 E/11 0818781650 D/10 0818773560 E/9

CAMPINGS & VILLAGGI

Santa Fortunata & Campogaio Nube d’Argento Villaggio Verde Esperidi Resort

0818073579 0818781344 0818073258 0818783255

D/1 E/4 G/11 ➔

Seven Hostel 0818786758 Le Sirene 0818072925 Ulisse deluxe hostel 0818774753 Porto Salvo 0818774887 Unconventional 0818785802 Il Conservatorio 08118098254

➔ D/11 E/5 ➔ ➔ D/8

OSTELLI

CARABINIERI Pronto Intervento 112 POLIZIA - POLICE Pronto Intervento 113

INFERMIERI

MUNICIPIO - TOWN HALL VIGILI URBANI

AEROPORTO - AIRPORT

Call center

Ufficio Marittimo Soccorso

0818073071 1530

Trenitalia

147888088

Sorrento S. Agnello

0818781495 0818781870

PORTO - HARBOUR

FERROVIE - RAILWAYS POST OFFICE

848888777

Viaggiare Informati 1518

ORARIO S. MESSE HOLY MASS TIMETABLE S. Francesco

8.30 -11.30 English Mass Saturday 6.30 p.m Sunday 10 a.m.

S. Antonino 8.00 - 10.00 - 11.30 Cattedrale 8.30 - 11.15 -18,00 - 19,30 Carmine 9.30 - 10.45 - 12.00 - 19,00 SS. Rosario 8.45 Annunziata 9.00 Chiesa dei Servi di Maria 9,30 N.S. di Lourdes 9.00 -11.00 -18.00 S. Lucia 7.00 - 9.00 - 11.00 - 18.00 S. Anna 8.00 - 11.00 - 18.00 S. M. delle Grazie 7.30

Università della Cucina Mediterranea

ASSOCIAZIONE CHIAVI D’ORO

www.ucmed.it info@ucmed.it Tel./Fax +39 081 8075665/ +39 081 8071621

www.campaniafelix.org

Circolo dei Forestieri C8

Chiostro di S. Francesco SORRENTO

C8

CHIESA EVANGELICA

Evangelical Church Via Fuoro, 77 DOMENICA/SUN GIOVEDI/THU

10.30 19.00

via Luigi De Maio, 35 SORRENTO - tel. 0818773263 info@circolodei forestieri.com Entrance on the road going down to the port


Aprile 2018

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E/


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Aprile 2018


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