PY CO GIO EE G FR MA O
1981/2020: da quarant’anni insieme
Aprile 2020
1
Anno XL
2
APRILE 2020
PERIODICO DI INFORMAZIONE TURISTICA Aut. Trib. Napoli n. 3104 del 15/4/1982
Editrice SURRENTUM sas Dir. Resp. Antonino Siniscalchi
www.surrentum.it • www.surrentum.net • www.surrentum.com
FOTO DI RENATO DI MAIO
Q
uest’ anno la Pasqua a Sorrento sarà assai diversa rispetto al solito per effetto dei problemi procurati dal Covid-19 in tutto il mondo. In questi giorni, infatti, anche la nostra città è impegnata a rispettare le regole che impongono, tra l’ altro, l’ isolamento e la chiusura di quasi tutte le attività. Questa condizione, per noi, è surreale, ma abbiamo elementi concreti per potere alimentare l’ottimismo e per potere motivatamente credere che presto, sia pure gradualmente, torneremo alla normalità. In questo senso continuiamo a lavorare, rispettando le regole, così come fa Surrentum che ha deciso di editare, sia pure solo “on – line”, la sua edizione pasquale. In attesa di poter accogliere, il prima possibile, i turisti che sceglieranno la terra delle sirene quale località ideale per trascorrere le loro vacanze, dedichiamo a loro quello che consideriamo essere il nostro inno: “Torna a Surriento”. Ai nostri ospiti diciamo: non appena possibile ci faremo trovare pronti a dare il meglio di noi stessi; ad accogliervi a braccia aperte oltre che con un sorriso. Sento il desiderio, inoltre, di dedicare un affettuoso saluto a tutti i concittadini. Anche a loro dico: spero di rivedervi tutti presto. Ed aggiungo: la Pasqua ci consente di festeggiare la Resurrezione di Gesù. Anche restando a casa sarà un motivo di gioia. Mi auguro e vi auguro che anche la nostra città possa andare incontro alla sua “Pasqua” in tempi ragionevolmente vicini.
1981/2020 quarant’anni insieme
Il Sindaco di Sorrento Giuseppe Cuomo
2
1981/2020: da quarant’anni insieme
Aprile 2020
C5
www.ristorantebagnisantanna.com
RISTORANTE – BAR – SOLARIUM
in Marina Gande – Sorrento tel. 081 8074178
D9
1981/2020: da quarant’anni insieme Antonino Siniscalchi,
#iorestoacasa
PASQUA
RESTANDO A CASA NEL RISPETTO DELLE TRADIZIONI «Andrà tutto bene alla fine. E se non va bene, non è la fine».
(John Lennon)
S
urrentum nasce nel 1981 come periodico di informazione turistica. Si avvia ai quarant’anni di onorata carriera al servizio dei tanti ospiti che, provenienti da ogni parte del mondo, scelgono la nostra amata Sorrento. Ma questa volta viene chiamato in causa per i sorrentini. Negli anni, io come direttore, con gli editori e lo stampatore, abbiamo sempre rispettato i tempi e le stagioni, ma soprattutto le tradizioni. Proprio di consolidare le tradizioni abbiamo bisogno in questa fase della vita, costretti a restare a casa. Sì, perché le tradizioni, scandiscono il tempo. Mai come ora è necessario osservare le prescrizioni legislative nel rispetto delle tradizioni. Quelle tradizioni che ci per-
Aprile 2020
mettono di non perdere il contatto con la quotidianità e con quel senso di appartenenza ad una comunità, che spesso manifestiamo stando insieme. Tenendo vive le tradizioni pasquali, in questo caso, terremo viva l’attenzione sulla nostra «sorrentinità» e sentiremo un senso di condivisione ancora più forte, perché avrà un senso condiviso, privo di distrazioni o costrizioni. È un numero particolare questo, al passo con i tempi. Dal cartaceo al digitale. Negli ultimi anni abbiamo condiviso le innovazioni del web con il rispetto delle tradizioni. Questo numero che stavolta sfoglieremo solo sul computer ci impone necessariamente di stamparlo in maniera artigianale, nella versione domestica,
restando a casa. Credo che valga la pena di conservarlo, così che quando tutto sarà passato, perché tutto passerà, potremo insieme ricordare quanto le nostre tradizioni ci abbiano aiutato a restare saldi, vivi e uniti. Riscopriamo insieme il piacere di riunire le generazioni di ieri e di oggi, lontani dallo stesso tavolo, ma uniti in videochat per dare vita ai rami di fiori di confetti che per la domenica delle palme tutti i sorrentini sono soliti benedire, fateli ugualmente e benediteli a casa attraverso il web. Sarà questo l’anno giusto per imparare a confezionare le palme, così saremo pronti per la Domenica delle palme 2021. Riproponiamo sul web anche le immagini delle processioni del Venerdì santo degli anni scorsi. Liberiamo la fantasia in cucina. Sarà bello risentire dalla finestra il profumo di pastiere e casatielli appena sfornati dal vicino di casa. I più grandi ritorneranno bambini e i piccoli assaporeranno, almeno per un po’, quella genuinità che ha contraddistinto le generazioni dei loro genitori o addirittura dei loro nonni.
3
Direttore di SURRENTUM
Restiamo a casa, facciamolo per prudenza, per senso civico, ma facciamolo anche spargendo semi di positività nei nostri animi così da affrontare con serenità la quotidianità e guardare al futuro con consapevolezza e amore. Buon vento verso la Pasqua. Restate a casa, andrà tutto bene, passerà questo momento. Il vento delle tradizioni si consolida anche tra Surrentum digitale e gli appuntamenti sul web dei riti della Settimana Santa.
D7
La Sirena di Sorrento BIMONTE - House of Cameos and Coral Jewelry - Via P. R. Giuliani, 62 - Sorrento
4
Aprile 2020
1981/2020: da quarant’anni insieme
Mostra digitale
CV19 ContagiamoCi d’arte
L’idea è quella di regalare un diversivo alle persone,ai cittadini che gioco-forza sono costretti in casa. La mostra virtuale ideata e organizzata dal maestro Marcello Aversa e dal nostro collaboratore Salvatore De Stefano non ha alcuna velleità panartistica ma vuole essere da un lato un omaggio alla nostra comunità attraverso l’esposizione della sua maestria, della vena artistica che da secoli la caratterizza con le nuove tecnologie e dall’altro lato offrire un momento di rilassamento e di svago per i suoi ”visitatori” volendoli comunque richiamare a ritrovare il loro senso di appartenenza perché esso è fatto di basi solide, collaudate è che tanto ci servirà quando ritorneremo a vedere il sole.
L’appuntamento è per il 13 aprile 2020 alle ore 10:00 sui canali digitali della Fondazione Sorrento e sulle pagine dei social network Avv. Gaetano Milano
AD Fondazione Sorrento
Che senso ha organizzare una mostra d’arte e d’artigianato in un tempo che, almeno all’apparenza, senso non ne ha? Ciò mi ha fatto riflettere a lungo, prima di coinvolgere gli amici artigiani in questa nuova sfida. Contattandoli, però, ho capito subito dalle loro reazioni, che ne sarebbe valsa la pena, percependo una “condivisione” che sembrava perduta. Certo è inutile nasconderlo, questa è una sfida che potrebbe scoprire i fianchi a qualche strumentalizzazione. Allora è cosa buona e giusta spiegare il perché di questo evento virtuale. “CV 19 Contagiamoci d’arte” non vuole essere altro che un inno alla speranza, un “vaccino” di fiducia per affrontare il futuro. Il Mondo intero ė stato messo in ginocchio da un esercito invisibile che ci ha resi inermi, impauriti, avviliti, costringendoci ad una clausura forzata, che sembra averci tolto il gusto della vita. Questo è accaduto anche alla nostra Terra che fino ad ora ci appariva come un’ oasi felice, lontana da quelle problematiche sociali, che in fondo tanto lontane non sono mai state. Tutti siamo in ginocchio, tutti aspettiamo la “ripresa”, addirittura c’è qualcuno che si auspica un secondo “Rinascimento”. Noi in questa rinascita, non solo vogliamo crederci, ma siamo pronti a donare il nostro contributo. Noi artigiani, noi artisti, che già annaspavamo nel tenere “vive” le nostre botteghe, non vogliamo assolutamente tirarci indietro, anzi con umiltà, vogliamo, timidamente, anticipare tutto questo, facendo sentire la nostra presenza sul territorio. Siamo qui con il poco coraggio ancora rimasto ma sfoderando la passione che ancora ci “accende”. Noi siamo qui, grazie alla preziosa collaborazione e alla sensibilità dell’avvocato Milano, amministratore delegato della Fondazione Sorrento, aspettando da voi un segno, un commento, un incitamento, una qualsiasi cosa che ci faccia sentire ancora in vita. Da parte nostra la promessa che metteremo in campo il meglio di noi stessi, le nostre menti, la nostra inventiva, la nostra solidarietà ma, all’occorrenza anche le nostre braccia, affinché la nostra Terra Sorrentina ritorni a splendere come prima, anzi, più di prima. Marcello Aversa
Presidente Peninsulart
1981/2020: da quarant’anni insieme
La Fondazione Sorrento conferma tutti gli eventi della stagione estiva 2020. L’unica variazione è che la mostra del maestro Vincenzo Stinga sarà prolungata fino al 5 luglio 2020 mentre la restante programmazione rimarrà invariata. ALLA RIAPERTURA DOPO L’EMERGENZA CORONA VIRUS E FINO AL 5 LUGLIO 2020
gioia di ViVere
Mostra antologica di Vincenzo Stinga Una valente realtà artistica del nostro territorio che, nel solco di una proposta antologica ormai presente ad inizio stagione a Villa Fiorentino (dopo Filosa, Taminto) festeggia i suoi cinquanta anni di attività. Da rimarcare che il titolo della mostra è un omaggio a Matisse che ispirò profondamente Vincenzo Stinga allorchè quest’ultimo ebbe la possibilità di visitare la sua casa in Provenza chiamata “Gioia di Vivere” come la casa della stesso Vincenzo Stinga in via Capodimonte e come il titolo della mostra.
8:30 - 11:15 - 18:00 - 19:30
8:30 - 19:30
Aprile 2020
5
6
1981/2020: da quarant’anni insieme
Aprile 2020
LA TRADIZIONE DEI SEPOLCRI DOMESTICI
Una antica
tradizione, una devozione religiosa della Settimana Santa in penisola sorrentina: i “sepolcri domestici”, raffigurazioni del Cristo morto da esporre e venerare, appunto, nelle abitazioni private. Una usanza che affonda le sue radici, a Sorrento e dintorni, addirittura al XVIII secolo, quando i fedeli iniziarono ad allestire, generalmente in un angolo della propria abitazione o anche in un ambiente a ciò specificamente destinato, gli altari della reposizione, luoghi in cui, secondo la liturgia cattolica, viene conservata l’Eucaristia al termine della celebrazione della Messa in Coena Domini del Giovedì Santo. Gli altari erano solitamente addobbati in maniera solenne, utilizzando ricche composizioni floreali simboleggianti la vita che rifiorisce e vince sulla morte: ai simboli della Passione (i chiodi della croce, il martello, la corone di spine e la clamide scarlatta), che da sempre sono fatti sfilare lungo le strade cittadine durante le processioni penitenziali del Venerdì Santo,
inoltre, erano affiancati i segni dell’Eucaristia (il grano, il calice e l’agnello, generalmente) in ricordo dell’Ultima Cena di Cristo con gli apostoli, durante la quale fu istituito, appunto, il sacramento dell’Eucaristia. Una tradizione tipica ancora viva nel ricordo di Massimo Fiorentino, già priore dell’Arciconfraternita di Santa Monica, che
continua ad allestire, nella propria abitazione, una riproduzione del sepolcro di Cristo, dinanzi alla quale è solito raccogliersi insieme ai familiari ed agli amici più cari. «Proprio come facevo da bambino insieme a mio nonno – racconta Fiorentino –, ogni anno preparo un altare nel quale espongo, oltre ai chiodi della
croce ed una corona di spine, una statua della Madonna addolorata ed una riproduzione del Cristo morto, dinanzi ai quali sono solito riunirmi in preghiera con i confratelli al termine della processione del Venerdì Santo per poi spezzare il pane e ripetere le ultime parole che Gesù pronunciò prima di morire: “Tutto è compiuto”».
Terrazza Vittoria Siamo al tramonto, a Sorrento è l’ora dell’happy hour o di una cena romantica gustando i deliziosi e raffinati piatti dei nostri Chef. ■ HAPPY HOUR 19.00/20.00
It’s sunset in Sorrento, it’s time for Happy Hour or romantic dinner with a chance to taste exquisite dishes, carefully prepared by our chefs. ■ CENA/DINNER 19.00/23.00
D/6 Piazza della Vittoria, 4 - SORRENTO - tel. 081 8072608 - 081 8781476 www.continentalsorrento.com
info@continentalsorrento.com
1981/2020: da quarant’anni insieme Storia di una tradizione
LE PALME DI CONFETTI Q
uando si parla di palme, in Penisola Sorrentina la memoria di molti ritorna subito a un tempo passato ricco di aneddoti. Da una parte c’è il ricordo del desiderio legato alla golosità del confetto, dall’altro il ricordo della dimensione comunitaria che accompagna questa tradizione così particolare. La palma di confetti ha un carattere effimero, perché è destinata a essere mangiata; il ricordo si collega quindi al sapore dei confetti sciolti in bocca lentamente per assaporare l’anima di cannella; oppure al profumo delle mandorle bruciate. E’ una tradizione che riporta alla mente la gioia del giorno di festa con i bambini con l’abito nuovo e della foto sul sagrato della chiesa con i fratelli. Tutti ricordano quando da bambini, dopo la celebrazione, si affrettavano a mangiare i confetti. Mentre oggi spesso le palme arredano le cristalliere delle nostre
case, un tempo era difficile che arrivassero fino a sera, perché i bambini le smontavano subito dopo la benedizione e ne divoravano i confetti per assaporare il gusto di qualcosa di raro e prezioso. Oggi caramelle e dolci in quantità hanno tolto a quel giorno il gusto di qualcosa di speciale. Probabilmente la ragione del successo di questa tradizione sta nel complesso apparato rituale che accompagna la realizzazione della palma di confetti. Infatti il lavoro paziente della preparazione delle palme accompagna tutto il tempo dell’attesa della Domenica delle palme e dunque della Pasqua. L’esperienza e l’emozione non è legata solo all’oggetto “palma”, di per sé effimero, ma al più complesso e più lungo tempo dei giorni di lavorazione. La lavorazione avviene nella comunità familiare: molti raccontano che un tempo le porte di casa
Aprile 2020 tratto dal libro di erano aperte, così che chiunque voleva, poteva vedere, imparare e magari aiutare. Le nonne reclutavano i bambini e assegnavano loro il compito di scegliere i confetti cannellini con una ritualità precisa: bisognava indossare un paio di guanti bianchi sottili, per non sporcarsi, molto simili a quelli usati per la processione bianca. I cannellini irregolari erano poi messi da parte per confezionare fiori. Nel giorno di festa della Domenica delle palme partecipa tutta la comunità: i sagrati delle chiese non riescono a contenere i fedeli che si affollano per la benedizione. È un momento di grande visibilità; un tempo si indossava un vestito nuovo e la maggiore ricchezza della palma che si aveva tra le mani era anche un indicatore di capacità economica. Più la palma era bella e ricca, più si era visibili. Il riconoscimento sociale passava anche attraverso il peso della palma. Gli ordini alle maestre delle palme erano fatti ad esempio a peso. Si richiedeva la palma da mezzo chilo o da un chilo. Ciò misurava le possibilità economiche della famiglia e
7
Maria Ercolano
dava il polso del ruolo di quella famiglia all’interno della comunità. Elemento rappresentativo di una condizione sociale, la palma di confetti porta in sé tutta la simbologia del dono. Infatti la palma non viene acquistata, ma ricevuta in dono. Chi la riceve vede, in quel gesto, un atto d’amore. I bambini le donano alle maestre a scuola che si curano di loro, le stesse mamme con amore le confezionano per i figli o la nuora la offre alla suocera come un gesto di rispetto. Questo è quello che si legge dietro allo scambio della palma e che ne ha favorito l’enorme diffusione.
#TimeForSpeed Scuderia Ferrari
D9 Corso Italia, 179/181- SORRENTO Tel. 081 8785419
8
1981/2020: da quarant’anni insieme
Aprile 2020
La Settimana Santa a Sorrento
LE PROCESSIONI DEL TRIDUO PASQUALE UNA TRADIZIONE SECOLARE INTERROTTA QUEST’ANNO A CAUSA DELL’EPIDEMIA VIRALE
N
(PHOTO © SUSY SERBANDINI
on era mai accaduto, in secoli di storia, che i cortei del giovedì e venerdì Santo fossero sospesi. Non ci riuscirono le due grandi guerre, non ci è riuscito il terremoto del 1980. Solo nel XIX secolo, lo svolgimento della processione del Cristo Morto fu vietata dal Prefetto adducendo pretestuosi motivi di ordine pubblico. In realtà il motivo fu legato al mancato assenso, da parte della Confraternita della Morte, di modificare lo Statuto sociale sulla scorta delle indicazioni fornite dallo Stato. Per ripicca, il Prefetto negò l’autorizzazione allo svolgimento del corteo. Neanche la pioggia ha mai fermato i cortei, riducendone, al massimo, il percorso. Quest’anno, dunque, a causa dell’epidemia virale che sta attanagliando il mondo, tutto è sospeso. È stata la stessa Conferenza Episcopale Italiana, al di là delle ovvie ragioni di salute pubblica che non permettono assembramenti, a decretare lo stop a tutte le celebrazioni pasquali. È evidente lo “sconforto” che questa sofferta decisione ha provocato ai tanti sorrentini legati visceralmente a questi riti. Centinaia e centinaia di uomini e donne che con devozione e fede attendono questo periodo hanno da vivere una Pasqua diversa, più intima ma non meno sentita. Nella certezza che l’anno prossimo si tornerà a vivere, con maggiore trasporto, questo momento di preghiera.
Durante il triduo pasquale la Penisola Sorrentina diventa come Siviglia e Malaga in Spagna: tra il giovedì e il venerdì Santo, tra Vico Equense e Massa Lubrense si svolgono circa venti cortei di incappucciati, imponenti sfilate formate ciascuna da centinaia di uomini tra adulti e bambini. Le processioni della Settimana santa rappresentano, dunque, il momento di tradizione religiosa più atteso e sentito dai cittadini della penisola, ultimo retaggio ancora in vita dell’antica identità popolare di questa terra. A Sorrento, in particolare, i cortei sono organizzati dalle tre confraternite della parrocchia della Cattedrale. Si inizia la sera del Giovedì Santo, quando, dopo la celebrazione della Messa in Coena Domini, i confratelli dell’Arciconfraternita del Rosario sono pronti per “l’uscita” della prima processione, quella che visita le chiese in cui sono allestiti gli Altari della reposizione. La processione esce alle ore 20.00 dalla chiesa dei Santi Felice e Bacolo, nel cuore del centro storico della città ed è il primo momento della suggestiva e struggente scenografia drammatica della celebrazione della passione e morte del Signore. Il giovedì sera, in particolare, si fa memoria dell’agonia di Cristo nell’Orto del Getsemani, preludio della cattura e della condanna a morte di Nostro Signore. Rientrata, intorno alle 22.00, la prima processione, a mezzanot-
D7
E7
Ristorante
Open from May to October, the bar is located on the rooftop terrace of the Grand Hotel La Favorita which boasts a spectacular view of the Bay of Naples and Mount Vesuvius. A fine selection of signature cocktails will accompany your amazing sunset views and during your after dinner live music evenings.
Info & Bookings:
Tel. 081 8782031 Via Tasso, 61 - Sorrento
’O PA R RU C C H I A N O 1868
LOCALE STORICO D’ITALIA HISTORICAL PLACES OF ITALY
For an unforgatble moment in a timeless setting, traditional cooking in an enchanting garden. Book a romanic table for you special occasion. (birtday, anniversary, wedding, honeymoon, etc.)
Info & Bookings: Tel. 0818781321 • Corso Italia, 71 - Sorrento
Piazza Sant’Antonino - Via Luigi De Maio - Piazza Tasso Corso Italiada-quarant’anni Largo Parsano 1981/2020: insieme Vecchio - Via del Mare Via Fuoro - Via Tasso e rientro in Chiesa
Aprile 2020
9
(PHOTO © RICCARDO DI MARTINO)
te in punto la Banda musicale dà l’annuncio dell’arrivo del venerdì Santo con l’esecuzione della prima marcia funebre in piazza Veniero. Alle 3.00 di notte, nell’oscurità più totale, le prime quattro fiaccole di apertura daranno il “la” alla lunghissima teoria di incappucciati bianchi dell’Arciconfraternita di Santa Monica. Il corteo notturno, secondo la credenza popolare, tende a rappresentare l’uscita della Madonna alla ricerca del Figlio catturato e condannato a morte. L’inizio nel cuore della notte, la visita alle chiese in cui è custodito Gesù sacramentato, il ritorno in chiesa ai primi bagliori del nuovo giorno, sembrano avvalorare questa ingenua rappresentazione popolare. Tuttavia, la metafora più consona è altra: il percorso rappresenta il cammino del penitente che, pregando, chiede perdono per essere ancora nelle tenebre del peccato e l’alba, che arriva a suggellare questo percorso di liberazione, è la luce che l’amore di Dio concede, sempre e comunque, al cuore di ogni uomo pentito. Un percorso di catarsi, quindi che l’incappucciato compie nel silenzio e nell’anonimato, libero
Avviso Sacro
A15
UNA SCELTA DI CLASSE. GUSTO ED ELEGANZA A STRAPIOMBO SUL MARE.
A FIRST CLASS DINING EXPERIENCE. TASTE AND ELEGANCE OVERLOOKING THE SEA.
Per un aperitivo panoramico, un pranzo informale, un drink al tramonto o una meravigliosa cena, la vista dalla nostra terrazza ti lascerà senza fiato.
For a scenic aperitif, an informal lunch, a drink whilst enjoying a beautiful sunset or a wonderful dinner, the view from our terrace will take your breath away.
Prenota il tuo tavolo e trascorri momenti da sogno.
Book your table and enjoy unforgettable moments.
Via Nuovo Rione Cappuccini, 12 - 80065 - Sant'Agnello (Na) – Italia Tel. +39 081 8073355 - Fax +39 081 8074407 www.hotelcorallosorrento.com - www.matrimoniasorrento.net - info@hotelcorallosorrento.com
Hotel Corallo Sorrento hotelcorallosorrento
Aprile 2020
1981/2020: da quarant’anni insieme
di parlare a sé stesso ed alla propria coscienza. La celebrazione della Processione del Cristo Morto la sera del Venerdì Santo rappresenta, invece, il funerale del Cristo Morto. I partecipanti in questo caso indossano saio e cappuccio neri e, a precedere la statua della Madonna Addolorata, viene portato a spalla il bellissimo simulacro ligneo del Cristo Morto di scultore ignoto, oggetto di immensa devozione da parte dei sorrentini. Le processioni sorrentine sono tutte e tre caratterizzate da un analogo schema di svolgimento. Esse sono aperte dalla Banda Musicale, la quale suona le tradizionali marce funebri, musiche tanto tristi quanto solenni, che, a differenza della loro originaria destinazione, sono divenute una “colonna sonora” familiare ed attesa dai sorrentini. Sopraggiungono, poi, i quattro incappucciati di “apertura”: si tratta di partecipanti che indossano sulla veste una fascia trasversale con l’indicazione del nome della confraternita. A seguire è tutto un alternarsi di piccole croci, portate a spalla dai partecipanti più piccoli, e fiaccole o lampioni. In questa prima parte del corteo sfilano i simboli dei sodalizi: labaro, vela, pannetto. La seconda parte dei cortei è caratterizzata dalla sfilata dei martìri o misteri ossia i simboli delle sofferenze inflitte a Cristo nel suo cammino verso il Golgota: la borsa dei trenta denari, il gallo che sentenziò col suo canto il rinnegamento di Pietro, le fruste, la corona di spine, i chiodi e il martello, il sudario... Le processioni si concludono con il coro del Miserere, le sta-
(PHOTO © CARLO ALFARO)
10
Via degli Archi, 18 - SORRENTO - tel. 08118379811
Christmas Shop
D8
1981/2020: da quarant’anni insieme
Aprile 2020
11
(PHOTO © RAFFAELE FIORENTINO)
Giuseppe Alfaro
tue, i confratelli ed il Governo delle Arciconfraternite. La caratteristica peculiare dei cortei è rappresentata dal loro rigore. Le processioni si svolgono nel totale silenzio, i cortei si snodano per le vie di Sorrento in file ordinate, quasi con passo marziale. Un momento, quindi, di forte coinvolgimento emotivo, prima che spirituale, che non potrà lasciare indifferenti quanti assisteranno a tale celebrazione per la prima volta.
Quest’anno le processioni si svolgeranno solamente nel cuore dei fedeli, certi di saper cogliere, anche in questa peculiare situazione, il significato di amore e di speranza che è insito nella gloriosa Resurrezione di Cristo!
la serra B E A U T Y T R E AT M E N T S
R E L A X A N D U N W I N D AT T H E M O S T B E A U T I F U L S PA I N S O R R E N T O Info & Bookings Tel. 081 877 7877 - laserra@exvitt.it - G.Hotel Excelsior Vittoria-Piazza Tasso, 34 - Sorrento
D9
12
1981/2020: da quarant’anni insieme
Aprile 2020
The Holy Week in Sorrento
ThE PROCESSIONS OF EASTER TRIDUAL A SECULAR TRADITION INTERRUPTED ThIS yEAR DUE TO ThE VIRAL EPIDEMIC
(PHOTO © SUSY SERBANDINI
I
This year the processions will take place only in the hearts of the faithful, certain of being able to grasp, even in this peculiar situation, the meaning of love and hope that is inherent in the glorious Resurrection of Christ!
C8
t had never happened, in centuries of history, that the parades of Thursday and Good Friday were suspended. The two great wars did not succeed, the 1980 earthquake did not succeed. Only in the 19th century was the procession of the Dead Christ proclaimed prohibited by the Prefect on the basis of public order grounds. In reality, the reason was linked to the non-assent, by the Confraternity of Death, to modify the Articles of Association on the basis of the indications provided by the State. In spite of this, the Prefect denied the authorization to carry out the procession. Not even the rain has ever stopped the parades, reducing their path as much as possible. This year, therefore, because of the viral epidemic that is gripping the world, everything is suspended. It was the same Italian Episcopal Conference, beyond the obvious reasons of public health that do not allow gatherings, to decree the stop to all Easter celebrations. The “despair” that this painful decision has caused to the many Sorrentines tied viscerally to these rites is evident. Hundreds and hundreds of men and women who with devotion and faith await this period have to live a different Easter, more intimate but no less felt. In the certainty that next year we will return to live this moment of prayer with greater transport.
During the Easter triduum the Sorrentine Peninsula becomes like Seville and Malaga in Spain: between Thursday and Good Friday, between twenty Vico Equense and Massa Lubrense there are about twenty parades of hooded, imposing parades each made up of hundreds of men between adults and children. The Holy Week processions therefore represent the most awaited and felt moment of religious tradition by the citizens of the peninsula, the last legacy still alive of the ancient popular identity of this land. In Sorrento, in particular, the parades are organized by the three brotherhoods of the Cathedral parish. It begins on the evening of Holy Thursday, when, after the celebration of Mass in Coena Domini, the confreres of the Archconfraternity of the Rosary are ready for the “exit” of the first procession, the one that visits the churches where the Altars of the repose. The procession leaves the church of Saints Felice and Bacolo at 20.00 in the heart of the historic center of the city and is the first moment of the evocative and poignant dramatic setting of the celebration of the passion and death of the Lord. On Thursday evening, in particular, the memory of Christ’s agony in the Garden of Gethsemane is commemorated, a prelude to the capture and death sentence of Our Lord. The first procession returned at
1981/2020: da quarant’anni insieme
Aprile 2020
13
Giuseppe Alfaro The Sorrento processions are all three characterized by a similar development pattern. They are opened by the Banda Musicale, which plays the traditional funeral marches, both sad and solemn music, which, unlike their original destination, have become a familiar “soundtrack” expected by the Sorrentines. Then come the four hooded “opening”: these are participants who wear a transversal band on the robe with the indication of the name of the brotherhood. Following is an alternation of small crosses, carried on the shoulder by the smaller participants, and torches or street lamps. In this first part of the procession the symbols of the associations parade: labaro, sail, pannetto. The second part of the parades is characterized by the parade of martyrs or mysteries or the symbols of the sufferings inflicted on Christ on his way to Golgotha: the bag of thirty denarii, the rooster who sentenced Peter’s denial with his song, the whips, the crown of thorns, nails and hammer, the shroud. The processions end with the choir of the Miserere, the statues, the confreres and the Government of the Archconfraternities. The peculiar feature of the parades is represented by their rigor. The processions take place in total silence, the processions wind their way through the streets of Sorrento in neat rows, almost with a martial pace. A moment, therefore, of strong emotional involvement, before spiritual, which cannot leave those who will attend this celebration for the first time indifferent.
(PHOTO © SUSY SERBANDINI
around 10 pm, at midnight the musical band announced the arrival of Good Friday with the execution of the first funeral march in Piazza Veniero. At 3:00 in the night, in total darkness, the first four opening torches will give the “go” to the long theory of white hooded people from the Archconfraternity of Santa Monica. According to popular belief, the night procession tends to represent the exit of the Madonna in search of the son captured and sentenced to death. The beginning in the middle of the night, the visit to the churches where Jesus is kept sacrament, the return to church at the first glare of the new day, seem to support this naive popular representation. However, the most appropriate metaphor is another: the path represents the path of the penitent who, praying, asks for forgiveness for still being in the darkness of sin and the dawn, which comes to seal this path of liberation, is the light that love of God grants, always and in any case, to the heart of every repentant man. A path of catharsis, therefore, that the hooded man takes in silence and anonymity, free to speak to himself and his own conscience. The celebration of the Procession of the Dead Christ on the evening of Good Friday represents, instead, the funeral of the Dead Christ. The participants in this case wear black habit and hood and, preceding the statue of Our Lady of Sorrows, the beautiful wooden simulacrum of the Dead Christ by an unknown sculptor is carried on the shoulder, an object of immense devotion by the Sorrentines.
Via Marina Grande, 166 - Sorrento 80067 NA Ph/Fax +39 0818772510 - Mob. +39 3349291150 www.tavernaazzurrasorrento.com info@tavernaazzurrasorrento.com
D4
14
1981/2020: da quarant’anni insieme
Aprile 2020
Riccardo Iaccarino
Centro Storico di Sorrento
1
Le antiche mura
Delle cinta difensiva greca rimane la murazione esistente sotto il piano stradale della Porta Parsano Nuova, visibile in prossimità della Porta stessa. Un altro rudere di dimensioni molto limitate, della murazione greca, oltre la Porta della Marina Grande, è il piccolo tratto della cortina occidentale, in località via Sopra le Mura. La città romana si sovrappose all’insediamento greco osservandone la pianta urbana e la stessa cinta muraria a grossi blocchi isodomici. Queste mura, rimasero a difesa di Sorrento durante tutta l’epoca medioevale. Il rifacimento di esse iniziò nel 1551, e fu completato soltanto nel 1561 dopo la tragica invasione dei Turchi. Oggi la cinta di mura di Parsano è stata restaurata ed è visitabile tutti i giorni. 2 Chiesa dei Servi di Maria In stile barocco, fu completata nel XVIII secolo. Sede della Congregazione dei Servi di Maria, conserva all’interno una statua lignea del Cristo Morto, di autore ignoto, che nel giorno del Venerdì Santo viene portato in processione dai confratelli, incappucciati in nero. 3 Cattedrale In stile romanico, risale al XV secolo; dello stesso periodo è il portale laterale (1474), in moda rina-scimentale. La chiesa ospita tra l’altro tele di artisti della scuola napoletana del ‘700, un trono arcivescovile in marmi scelti (1573) ed un coro ligneo intarsiato opera di artigiani sorrentini dei primi del ‘900. Opere, sempre realizzate con la tecnica dell’intarsio, si possono ammirare all’interno come i quadri della Via Crucis o i tamburi dell’entrata principale e di quella laterale, opere recenti di giovani maestri intarsiatori.
Casa Correale
9
Santuario della Madonna del Carmine
in Piazza Tasso. Sulla piazza principale, anticamente chiamata largo del Castello, e precisamente nell’angolo in cui ha inizio via Pietà, si affaccia un altro palazzo della famiglia Correale. L’iscrizione sul cartiglio marmoreo del portale ha la data del 1768, ma si sa però che già nel XV secolo trovavasi lì una casa della stessa famiglia che venne poi totalmente trasformata dal rifacimento settecentesco.
Itinerario di visita al
Via Parsano - Via degli Aranci Via Sersale - Corso Italia Via Pietà - Via Luigi de Maio Piazza S. Antonino Via S. Francesco Piazza F. Saverio Gargiulo Via Vittorio Veneto - Via Tasso Via S. Nicola Via 2° Traversa Fuoro Via Fuoro - Via S. Cesareo Piazza Tasso - Corso Italia.
8
Ricostruita alla fine del ‘500 su una precedente e antica chiesa dedicata ai S. Martiri Sorrentini, la Chiesa è ad una sola navata. Sullo sfondo c’è l’antica immagine della Madonna, copia della Vergine Bruna di Napoli. Si possono ammirare quadri di buona fattura di artisti del ‘600 e del ‘700 nonchè due artistici reliquiari in legno intarsiato del 1600.
4
Campanile del Duomo Episcopio
5 Di questo campanile è notevole la parte basamentale di età romanica, costruita forse intorno al secolo XI con tronchi di colonne di varie specie con capitelli ora classici ora bizantini, con basamenti di statue e con ogni sorta di frammenti marmorei. Nelle due arcate fortemente rialzate e nelle colonne disposte sugli spigoli si rileva il suo chiaro accento bizantino. Questa costruzione ha anche interesse per la storia urbanistica della città poichè i brevi spazi ad archi rialzati e la attigua volta su via Pietà, all’ingresso dell’episcopio, servirono per lungo tempo alle pubbliche riunioni prima che esse si svolgessero nell’interno del castello. La parte superiore del campanile fu se non edificato, assai probabilmente ridotta nell’attuale forma, intorno al XVI sec. 6 Casa quattrocentesca Come unica e curiosa testimonianza locale derivante dall’influsso dei maestri toscani operanti in Napoli nella seconda metà del quattrocento, appartiene il palazzetto e la loggia in vivo Calantariaro con capitelli che ritroviamo in una scala napoletana in Via S. Arcangelo a Baiano, e quelli della cappella Pontano con la sola variante della foglia disposta in senso inverso. 7 Palazzo Correale (secolo XIV) La facciata di questo palazzo mostra pregevoli bifore archiacute in tufo scuro, di varia forma e disegni, con archetti e rosono lobati. Ha un bellissimo finestrone con ogiva a sovrassesto che insiste su corti piedritti polistili sostenuti da mensolette e cimati da capitelli gotici a foglie d’acanto; nella chiave dell’arco è scolpita l’arme gentilizia. Il portale è quello caratteristico napoletano ad arco depresso con sagome durazzesco-catalane, che fu usato dalla fine del trecento a tutto il quattrocento. 7 Palazzo Veniero (secolo XIII) Questo edificio, recentemente restaurato, è opera di eccezionale rarità e pregio poichè rappresenta un documento di quel gusto tardo bizantino ed arabo in una stesura forse unica per organica continuità compositiva. Le grandi finestre ad arco, tre per ogni piano, sono contornate da ampie fasce in tufo giallo e grigio; due più sottili fasce sottolinean, a guisa di marcapiano, i due ordini di finestre, e rotonde formelle, come piccoli rosoni, recanti al centro patere di maioliche, si alterano alle aperture con un contorno in lieve risalto sul fondo di intonaco. L’ornato dell’intarsio tufaceo svolge una successione di losanghe ad eccezione della finestra centrale il cui fregio segue un motivo a zig-zag.
10 Sedile di Porta (secolo XVI) Nell’angolo che via S. Cesareo forma con Piazza Tasso, nel posto dove attualmente ha sede il circolo Sorrentino, trovavasi un secondo sedile, detto di Porta, perchè in origine eretto presso la porta maggiore della città nello spazio allora denominato Largo del Castello. Dopo l’abolizione dei sedili fu ridotto prima a carcere poi a corpo di guardia per la milizia urbana e infine a luogo di convegno del circolo Sorrentino. 11 Basilica di S. Antonino L’origine è riconducibile all’XI secolo, anche se già verso il IX secolo, esisteva in quel luogo un oratorio dedicato a S. Antonino. La chiesa presenta diversi elementi di spoglio, come i fusti delle colonne provenienti probabilmente, per la loro particolare uniformità, dal portico di una delle molte ville romane presenti nella zona. Nella cripta, rifatta nel settecento, si osservano numerosi quadretti di ex voto, soprattutto di marinai. Interessante è il presepe del settecento, della scuola di Sammartino, e il portale meridionale di forme bizantino-romaniche, risalente al X secolo. 12 Chiesa della Grazie La chiesa cinquecentesca con l’annesso monastero di clausura di monache domenicane, fu donata dalla nobile sorrentina Bernardina Donnorso alla fine del ‘500. La chiesa è ad una navata e conserva pregevoli opere di pittori meridionali operanti tra la fine del ‘500 e gli inizi del ‘700 come S. Buono, N. Malinconico, P. Caracciolo e B. Corenzio 13 14
Chiesa e Chiostro S. Francesco
L’origine del monastero risale alla prima metà dell’VIII sec. L’architettura del chiostro presenta archi incrociati di tufo su due lati del portico espressione stilistica del tardo trecento, sostituiti sugli altri due lati da archi tondi su pilastri ottagonali. Da notare infine, la presenza di vari elementi di spoglio, provenienti da templi pagani, come le tre colonne di angolo riusate funzionalmente. Accanto al convento è situata la chiesa di S. Francesco, che risale al XVI secolo. All’interno si può ammirare, nella prima delle tre cappelle di destra, una statua in legno, raffigurante il santo con il Cristo crocefisso, donata dalla famiglia Vulcano nel XVII secolo. 15
Casa del Tasso
A destra del tratto di strada, che da piazza F.S. Gargiulo porta alla piazza della Vittoria, si trova l’ingresso dell’Imperial Tramontano, che incorpora due camere, avanzo della casa in cui nel 1544 nacque Torquato Tasso, autore della Gerusalemme Liberata.
15
Chiesa e Monastero di San Paolo
La chiesa è annessa all’antico monastero delle monache benedettine risalente al nono secolo e ora sede di un Istituto scolastico. È costituita da una navata con volta a botte e lunette ed è ricca di decorazioni, stucchi e tele del settecento. Da notare il pavimento in maiolica su fondo di cotto, il piccolo campanile belvedere e la cupola maiolicata. 16 Chiesa del Rosario già dei SS. Felice e Baccolo Comunemente conosciuta come del SS. Rosario, sorse, probabilmente sotto l’impero di Costantino Magno (310), sui testi di un antico tempio pagano chiamato Pantheon e, fu cattedrale di Sorrento dal XII al XV secolo. 17 Casa di Cornelia Tasso Al numero 11 di via S. Nicola, si trova la casa Fasulo, già Sersale (notevole il portale a bugnato e del balconcino) nella quale abitò Cornelia Tasso, sorella di Torquato e moglie di Marzio Sersale e che continuò a dimorarvi anche da vedova, coi figli Antonino e Alessandro. Nel luglio 1577 Torquato, fuggito dal castello di Ferrara, s’imbarcò a Gaeta e qui si presentò in veste di messaggero del poeta, e poi si rivelò. Partì per Roma. Nell’atrio, volta affrescata con stemmi e trofei militari e iscrizioni del 1615 che ricordano il Poeta. 18 Chiesa SS. Annunziata L’origine di questa chiesa è antichissima: ma si ignora la data della sua fondazione. Fu probabilmente edificata sui ruderi del tempio dedicato alla dea Cibele. Dal 1391 in tale chiesa (acui era annesso un monastero) officiavano i Padri Agostiniani della Congregazione di S. Giovanni a Carbonara di Napoli. Nel 1811 la chiesa fu concessa a loro richiesta ai compatroni delle Cappelle, purchè si accollassero tutte le spese di mantenimento i quali aloro volta nel 1854 l’assegnarono definitivamente alla Congrega laica di S. Monica. 19 Sedile Dominova Unica testimonianza rimasta in Campania degli antichi sedili nobiliari, risale al sec. XVI. In forma quadrilatera, con due arcate ad angolo in piperno, che lasciano scoprire l’intero della cupola e i muri di fondo con affreschi del settecento. I pilastri e le arcate posistili, con i loro capitelli, sono di gusto arcaicizzante. La cupola seicentesca è formata da embrici maiolicati di colore giallo e verde.
HOME RESTAURANT AND COOKING CLASS IN A RELAXING CITRUS GROVE LEMON TOUR WITH A TASTE OF OUR HOMEMADE MARMELADE AND LIMONCELLO
come and visit us! CONTACT: RELAIS CORREALE - VIA BERNARDINO ROTA, 4 - SORRENTO m +39 0818073265 - L +39 3384148449 - k info@lalimonaia.it - info@relaiscorreale.it
C11
D9
D12
D8
A15
E7
D9
Vico S. Aniello
Our Michelin starred gourmet restaurant Terrazza Bosquet offers an elegant combination of regional and Mediterranean
cuisine,
using
fresh,
local
produce
including a variety of citrus fruits from the hotel's own orange grove. To reserve a table dial 081 877 78 36 www.excelsiorvittoria.com/bosquet
BOugAInvILLEA SquARE
D8
RISTORANTE - PIZZERIA
In the historical centre of Sorrento where you can sample the Neapolitan pizza. Home cooking. Moderate prices. Family management
D7
ICE CREAm CREPES wAffELS CAPPuCCInO SAnDwIChES
PIAzzA TASSO, 31 SORREnTO TEL. 081 18165912
D10
VIA DEGLI ARCHI, 15 • SORRENTO • TEL. 081 8781927 • www.dagigino.com
81
D9
D9
D9
E6
D9
C8
Info & Bookings: +39 081 878 29 33 - info@cocumella.com
VERA 1880
D8
Follow us carmela_celentano D8 A15
E7
D8 C7
1981/2020: da quarant’anni insieme Riccardo Iaccarino
Itinerary for a visit to
Sorrento’s Historical Centre
Via Parsano - Via degli Aranci Via Sersale - Corso Italia Via Pietà - Via Luigi de Maio Piazza S. Antonino Via S. Francesco Piazza F. Saverio Gargiulo Via Vittorio Veneto - Via Tasso Via S. Nicola Via 2° Traversa Fuoro Via Fuoro - Via S. Cesareo Piazza Tasso - Corso Italia. 1
The old walls
The only part of the Greek defensive wall still remaining is under the road at the Porta Parsano Nuova (new Parsano Gate) and can be viewed close to the same door. Another ruin of the Greek wall other than that of the Marina Grande Gate and very limited in size is the small tract (just over three metres) of the western end located in via Sopra Le Mura. The Roman town was built over the Greek one following the same urban plan with walls of large isodomic blocks. These walls stood to defend Sorrento through the Middle Ages. Rebuilding began in 1551 and was only completed in 1561 after the tragic Turkish invasion. From 2010 the walls of Parsano has been restored and it’s possible to visit everyday.
4
Church of the Servants of Mary
In Baroque style this church was completed in the XVIII century. The site of the congregation of the servants of Maria, it conserves inside a wooden statue of the dead Christ, by an unknown sculptor which is carried during the Good Friday procession by confratemity members in black robes and hoods. 3 Cathedral In Romanic style it dates to the XVth century; the side door is from the same period (1474) and in Renaissance style. Amongst other things the church houses paintings by artists from the Neapolitan school of the 1700s, an archibishops throne in fine marbles (1573) and a wooden marquetry work of Sorrentine craftsmen of the beginning of the 19th century. Works of art always made by using the marquetry technique can be admired in the interior, such as the pictures of the stations of the Cross or the wooden panels of the main and side entrance. These are all works of recent young masters of marquetry art.
Cathedral Belltower
6
Fifteenth Century House
The only curious examples of local architecture deriving from the influx of Tuscan experts working in Naples in the second half of the 1400s are the small building with lodge in Vico Galantarario, the capitals which can be found in a Neapolitan staircase in Via S. Arcangelo a Baiano and those of the Pontano Chapel with the only variation of leaf placed inside out. 7 Correale Palace (XIVth century) The facade of this building exhibits valuable acute-arched mullioned windows in dark tufo in various shapes and designs, with small arches and lobed rosewindows. There is a beautiful large window with an overhanging pointed arch which rests on polystyle piers upheld by corbers and crowned by Gothic capitals of acanthus leaves, in the keystone of the arch the coat-of-arms is incised. The portal is characteristically Neapolitan -a depressed arch with Durazzesque Catalan patterns and was used from the end of the 1300s all through the 1400s. 7 Veniero Palace (XIIIth century) This building is of exceptional rarity and worth as it represents the late Byzantine and Arab taste uniquelly drafted in compositive organic continuity. The three large arched windows on each floor are surrounded by wide fillet in grey and yellow tufo, two narrower fillet, used ad floor markers underline the two rows of windows and round tiles, like small rosewindows with majolica paterae in the centre alternate at the apertures with a slightly raised contour at the base of theplaster. T h e i n l a i d t u f o d e co ra t i o n d e ve lops a succession of lozenges with the exception of the central window whose frieze follows a zig-zag motif.
The Correale House
in the Tasso Square In the main square, once called largo of the castle, exactly at the corner where Via Pietà begins another Correale Palace is located. The inscription on the portal’s marble scroll ornament bears the date 1768 but it is known that as early as the XVth century a house belonging to this family stood here and was later totally transformed by the 17th century reconstruction.
23
15 House of Tasso On the right of the road which from the F. S. Gargiulo Square leads to the Vittoria Square is the entrance to the Imperial Tramontano which incorporates two rooms left from the house where Torquato Tasso, author of Jerusalem Liberated, was born in 1544.
5 Bishop’s Palace Noteworthy is the belltower’s base from the Romanic era probably built around the VIth century with various types of trunks of columns, alternating classic and Byzantine capitals with a base of statues and every type of marble fragments. In the two highly raised arches and on the columns placed at the corners its clearly Byzantine accent can be noted. This construction is important to the town’s urban history since the small spaces under the raised arches and adjoining bend onto Via Pietà at the beginning of the Bishop’s Palace were used for years for public gatherings before these were held inside the castle. The upper part of the tower was either rebuilt or at least greatly reduced to its present size around the XVth century.
8
2
Aprile 2020
15
Church and Monastery of St. Paul
The church is attached to the old monastery of Benedectine nuns of St. Paul dating to IXcentury. It consist of one aisle with circular vault and lunettes and is enriched by paintings and a maiolica floor over brickwork. Also noteworthy is the small belvedere belltower and the cupola in maiolica. 9
Sanctuary of Carmine
(St. Mary of Carmelo) Reconstructed at the end of the 15th century, on the remains of a previous ancient Church dedicated to the sacred sorrentine Martyrs, the Church of Carmine has only a single nave. At the far end there is an ancient impression of Mary, the Madonna, which is a copy of the Drk skinned Virgin of the Church dedicated to the same Saint in Naples. Once can admire paintings of good quality of artists of the 16th and 17th centuries, as well as two artistic gilded wooden bone containers of Saints which date back to the 16th century. 10 Porta Seat (XVIth century) In the corner which Via S. Cesareo forms with the Tasso Square where the Sorrentine club is now located there once stood a second Seat called Porta because it was originally built near the city’s main gate in the area then called Largo del Castello. After the abolition of the seats it was first turned into a prison and then a guard-house for the urban militia and finally a meeting place for the Sorrentine club. 11 Basilica of St. Antonino Its origin dates to the XIth century although there was already an oratory dedicated to St. Antonino here in the IXth century. The church presents various elements of plunder such as the column shafts which for their particular uniformity probably come from the portico of one of the many Roman villas present in the area. In the crypt, rebuilt in the 1700s, numerous exvoto paintings, mainly of sailors can be observed. Of interest are the XVIIIth century Crib from the Sammartino school and the southern portail in Byzantine-Romanic form dating to the IXth century. 12
The Church of St. Mary of the Miracles
(S. Maria delle Grazie) The fifteenth century Church which includes a convent of a closed order of Dominican Nuns, was founded by the nobile sorrentine Lady Berardina Donnorso at the end of the 15th century. The church has a single nave and treasures esteemed works of southern italian painters who painted in the period between the end of the 15th and beginning of the 17th centuries, such as S. Buono, M. Malinconico, P. Caracciolo and B. Corenzio. 13
Church and Cloister
14 of St. Francis The monastery’s origin dates to the first half of the VIIIth century. The cloister’s architecture presents crossed arches in tufo on two sides of the portico, expressing the style of the late 1300s and substituted on the other two sides by round arches on octagonal pilasters. Various elements of pillage are present as in the three corner columns reutilized functionally after being taken from pagan temples. Next to the convent is the church of St. Francis which dates to the XVIth century. Inside, in the first of the three chapels on the right a wooden statue depicting the saint with Christ on the cross can be admired. It was donated by the Vulcano family in the XVIIth century.
16
Church of the Rosary,
formetly of Saint Felice and Baccolo Commonly referred to as the St. Rosary it was probably built under the empire of Constantine the Great (310) over the remains of an old pagan temple called pantheon. It was Sorrento’s cathedral from the XIIth to the XVth century. 17 House of Cornelia Tasso At number 11 Via S. Nicola is the Fasulo House, once the Sersale House (noteworthy the ashlar-work portico and pretty little balcony). Cornelia Tasso, Torquato’s sister and Marzio Sersale’s wife lived here, and continued to after she was widowed with her sons Antonino and Alessandro. In July 1577 Torquato escaped from the castle of Ferrara and embarked at Gaeta to present himself here disguised as the poet’s messenger later revealing his true identity. He stayed with his sister until December, then left for Rome. In the entrance hall is a vault decorated with stems, military trophies and inscriptions from 1615 in memory of the poet. 18 Church of Annunciation The origin of this church is antique althiugh the date of its foundation is not known. It was probably built on the remains of the temple dedicated to the godess Cybele. From 1391 in this church (which was adjoined to a monastery) the Agostinian fathers of the congregation of St John in Carbonara from Naples officiated. The church was conceded by their request in 1811 to the co-patrons of the Chapels on condition that they took on all maintenance expenses. They, in turn, granted definitely to the lay congregation of St Monica in 1854. 19
Dominova Seat
This the only remaining testimony in Campania of the old noble seats and dates to the WXIth century. It has a quadrilateral form with two corner arches in piperno (lava) permitting the view of the interior of the cupola and the end walls with 18th century frescoes. The pilasters and polystyle arches with their capotals are in archaic style. The 17th century cupola is formed by green and yellow majolica roof-tiles.
24
1981/2020: da quarant’anni insieme
Aprile 2020
#iorestoacasa (in cucina per le tradizioni pasquali)
I PIATTI TRADIZIONALI DELLA SETTIMANA SANTA E DI PASQUA Le festività si associano al cibo, soprattutto per quanto riguarda i dolci (a San Giuseppe “Le zeppole” a Natale “gli struffoli” a Pasqua “la Pastiera” ecc.). Ora che siamo costretti a rimanere a casa per la salute nostra e degli altri, osserviamo la festa della Resurrezione e della primavera concedendoci qualche piatto della tradizione pasquale, con la speranza che la tragedia che coinvolge l’intera umanità sia presto solo un bruttissimo ricordo.
LA ZUPPA DI COZZE DEL GIOVEDì SANTO Il Giovedì Santo vengono alle-
stiti nelle varie chiese gli Altari della Reposizione, meglio conosciuti come “sepolcri” . Per devozione e secondo la nostra tradizione i fedeli ne visitano almeno sette. Al rientro a casa, per cena, mangiano la zuppa di cozze piccante. Un piatto di mare semplice, ma appetitoso e vivace. Deve contenere, oltre alle cozze, le maruzze di mare, le ranfe di polpo bollito e il “forte”, vale a dire il peperoncino piccante sott’olio. Sul fondo della scodella ci va la fresella, il biscotto di grano che viene intriso sia con il liquido delle cozze mescolato a quello della bollitura del polpo, sia con l’olio piccante: la fresella deve essere ben morbida.
C7
Per preparare la zuppa di cozze del Giovedì Santo, lessate il polpo fino a renderlo tenero, conservando il liquido di bollitura; far aprire le cozze con aglio e olio e mescolare il liquido filtrato, con metà di quello del polipo, filtrato anch’esso. Disporre le freselle sul fondo dei piatti, bagnandole con il liquido ben caldo fino a renderle ben morbide, quindi aggiungere un filo di olio al peperoncino e le cozze e i tentacoli del polpo tagliati a pezzi, spolverizzando con prezzemolo tritato e, secondo il proprio gusto, con altro olio. Si narra che questo piatto era amatissimo da Ferdinando I di Borbone in quanto non gli precludeva il piacere di gustare le sue adorate cozze nel periodo di astinenza che precede la Resurrezione di Cristo.
1981/2020: da quarant’anni insieme
Aprile 2020
25
dalla Redazione
LA PASTIERA NAPOLETANA Ingredienti per 6 persone 450 gr. di pasta frolla - 1/2 scatola di grano lessato per pastiera - 20 gr. di burro - 250 gr. di ricotta 100 gr. di zucchero semolato - 3 albumi e 2 tuorli - 2,5 di di latte - 20 gr. di acqua di fiori di arancio 40 gr. di canditi misti - 1 cucchiaino di cannella in polvere -1 limone non trattato 2 cucchiai di zucchero a velo - farina e burro
M
iscelate il grano, precedentemente lessato, in una casseruola insieme con il latte e il burro e cuocete a fiamma dolce fino a ottenere un composto cremoso. Lavate il limone e grattugiatene la buccia. Montate gli albumi a neve. Lavorate a crema la ricotta insieme con lo zucchero, i tuorli. la cannella, i canditi, l’acqua di fiori di arancio e la buccia di limone grattugiata; unite Il composto di grano, quindi incorporate gli albumi mescolando delicatamente. Scaldate il forno a 180° C. Imburrate e infarinate uno stampo del diametro di circa 25 cm. Stendete la pasta frolla e foderate lo stampo tenendone da parte una piccola quantità. Riempite con il composto preparato livellandolo e adagiandovi sopra la pasta frolla tenuta da parte, tagliata a striscioline, formando un motivo a griglia. Sigillate bene i bordi e infornate a 180° per 1 ora e mezza. Dopo aver sfornato fornate la pastiera, fatela raffreddare, quindi trasferitela su un vassoio da portata. Servite la pastiera fredda, spolverizzandola al momento con lo zucchero a velo. Il vino Accompagnate con un vino liquoroso. Ottimo potrebbe essere la scelta di un Lacryma Christi bianco del Vesuvio.
D8
piazza s. antonino, 16 - sorrento - tel. +39 081 3597555 - info@momosorrento.it
26
1981/2020: da quarant’anni insieme
Aprile 2020
Agli amici delle Confraternite della Parrocchia
CIAO PASQUALINO Ci sono persone che nella no-
CORDOGLIO PER LA SCOMPARSA DI
PASQUALE FERRAIUOLO La storia della chiesa sorrentina ricostruita nei suoi libri con meticolosa ricerca delle fonti. Una vita dedicata all’Arciconfraternita dei Servi di Maria e al volontariato per gli ospiti del Soggiorno Sant’Antonio. Pasquale Ferraiuolo si è spento nella notte del 25 marzo lasciando testimonianze di libri e pubblicazioni di concreta ricerca storica. Don Carmine Giudici, nel suo quotidiano saluto social, lo ha ricordato commosso sottolineando l’opera meritoria di Pasquale Ferraiuolo al servizio della comunità parrocchiale della Cattedrale di Sorrento.
E7
stra vita incrociamo (e che ci incrociano, in tutti i sensi) che hanno il culto della GENEROSITÀ. E spesso sono un bel problema! Pasqualino era uno di questi, lui e il suo essere esageratamente generoso. Per tanti aspetti incontenibile, fuori misura, anche nella sua specialissima modalità di relazionarsi alle persone; irrefrenabile, chiassoso e spassoso allo stesso tempo, senza freni né peli sulla lingua, tanto da spingersi al confronto appassionato fino alla rabbia e alle urla, senza sdegnare sovente una sonora e terapeutica risata che coinvolgeva chiunque si trovasse nei paraggi. Un’incontinenza caratteriale che lo ha portato tante volte anche allo scontro, all’incomprensione e a tante provvidenziali riconciliazioni. Ma le persone sagge, soprattutto quando si sono nutrite sin dall’infanzia della sapienza della fede semplice e popolare delle famiglie in cui sono cresciute (sotto lo sguardo vigile ro’“zì prevet”), sanno anche fare della loro generosità un dono inestimabile, un dono a perdere, senza alcuna attesa di retribuzione, nemmeno in termini di posti o cariche da ricoprire, nonostante l’indubbia capacità di saper esprimere una leadership o un carisma che non lasciava indifferenti soprattutto tanti giovani. Insomma…la generosità del servo inutile del Vangelo. Siamo in tanti ad esserne testimoni. Io per primo, nella mia pochezza e fin dalla mia infanzia, conside-
English Inn
Sorrento • Corso Italia 55/59 • www.englishinn.it
English Inn “1974” first season of serving Fish & Chips always been a favorite of our English Customers ...and the tradition continues For my good friends at the English Inn. Watercolor painting by Professor Jeff Johnston of Alfred State College, Alfred NY Coordinator of Architecture Study abroad at Sant’Anna Institute Sorrento.
rato che Pasqualino, insieme ad un altro Pasquale, il don parroco della Cattedrale di un pò di anni fa, e al buon don Antonio, mi ha preso letteralmente per mano nei miei primi passi da figlio di questa comunità parrocchiale. Accompagnandomi in tante indimenticabili esperienze (penso alla Cantata dei pastori) o in altrettanti indimenticabili tappe del mio abbozzo di vita cristiana; al mio fianco come padrino nella celebrazione del Sacramento della mia confermazione ed ancora al mio fianco un pò di anni dopo in un pellegrinaggio, uno dei più duri della mia vita, che percorrendo poco più di 50 km mi “ingabbiava” tra le mura troppo strette per me del Seminario di Posillipo. Ne è testimone tutta la comunità sorrentina, anche nelle sue componenti civiche, sociali e culturali. L’esperienza di partecipazione e di responsabilità politica e la promozione culturale della storia della nostra terra, dei luoghi della nostra fede e della religiosità della nostra gente, con piccoli e pregiati saggi dai quali tanti hanno attinto per comprendere meglio le proprie radici, rappresentano un altro inestimabile tratto di questa generosità che si concedeva volentieri a tutti senza misura, con una essenzialità che ha poco di elitario e tanto di popolare. Ma soprattutto ne è testimone la comunità ecclesiale sorrentina che tanto ha succhiato al seno della sua generosità. E ad ampio
raggio. Il Circolo S.Antonino e l’Azione Cattolica, la Cattedrale, la Congregazionella, il Rosario, la Basilica del nostro patrono, il servizio diocesano alle Confraternite e da ultimo il Soggiorno S.Antonio…quanto era grande la casa di Pasqualino! Eh già, perchè questi luoghi, fisici ed esperienziali, in tempi diversi sono stati la sua casa, lo spazio di una familiarità confidente e calorosa in cui spendersi e consumarsi, “pancia a terra” e maniche rimboccate, privilegiando il lavoro sporco della prossimità quotidiana e carnale a quello apparentemente pulito dei ponti o dei posti di comando. Un infaticabile operaio nella vigna del Signore, con la testa dura ed il cuore immenso del buon compagno di vita. Consentitemi di farvi fare una risata, anzi due. Stamattina, dopo che si è diffusa la notizia della morte di Pasquale, ho avuto un paio di scambi via whatsapp sfiziosi e bonari con alcune persone; in un primo un confratello sacerdote mi scriveva che probabilmente Pasqualino “sarà andato a chiedere al padreterno di fermare l’epidemia perchè si facessero le processioni”, in un altro confidavo ad uno di voi il sollievo per essere stato liberato dalla preoccupazione di dover scegliere il posto dove celebrare il suo funerale senza procurare dispiacere ad alcuno. Inutile dire che la distensione di certi messaggi forse è anche figlia della capacità che aveva il nostro comune amico di sdrammatizzare anche le situazioni più tragiche… e di drammatizzare quelle più banali. Ma, aldilà del momento di serena ironia che mi sono concesso, veramente in me raccoglievo
1981/2020: da quarant’anni insieme
Aprile 2020
27
don Carmine tra gli altri anche questo motivo di inquietudine e di tensione, tra la obbligata privazione (purtroppo!) di una liturgia esequiale ad un nostro fratello che ha fatto della sua vita una continua offerta alla Chiesa e l’imbarazzo che avrei avuto nel dover individuare il luogo dove salutarlo nella fede e nel rendimento di grazie. Poi l’inquietudine ha ceduto il posto ad una certezza: Pasqualino più di questo o quel luogo amava la Chiesa, corpo mistico di Cristo e tempio costruito da pietre vive. Uno di voi mi ha allegato ad un messaggio la foto che apre questo mio povero scritto. Guardatela bene. Il luogo è il sagrato della nostra parrocchia, e precisamente l’ingresso dell’ufficio del parroco, il contesto è un contesto totalmente laicale (al netto del parroco del tempo don Pietro Maresca), gli uomini dell’Azione
D7
Cattolica, tanti di loro, di voi, oggi sposi, padri, nonni, confratelli dei nostri sodalizi, tanti altri che ci hanno sorpassato e che ci precedono con il segno della loro fede presso il Padre. Tutti rigorosamente con i pantaloni, senza vesti clericali (ripeto, al netto del parroco), e tutti convintamente fieri e contenti di quel momento, di quell’appartenenza…di quell’appartenersi. Una bellissima immagine di Chiesa! Pasqualino prima di essere stato “di Apollo o di Cefa” (1Cor 1,12), di questa o quella confraternita, di questo o di quell’aggregazione laicale, di questa o quella cappella o rettoria, era e si sentiva della Chiesa e nella Chiesa, una pietra viva di questa splendida comunità di uomini e donne redenti dall’Amore di Dio. Amava la Chiesa e questa sua piccola porzione che è la nostra comunità
parrocchiale con una passione sfrenata, la sentiva talmente “sua” da affrontare con vigore ed una singolare schiettezza e familiarità anche i parroci che si sono succeduti nel servizio di pastore (anche se io, da “cumpariello” benché parroco, ho potuto godere del privilegio di una sua particolare benevolenza nonostante una diversa sensibilità su tante questioni che mai diventava motivo di divisione o di rottura della nostra amicizia). Ecco, permettetemi cari amici, di consegnarvi questa piccola testimonianza in un tempo già profondamente scosso dal silenzio, dalle privazioni, dalla sospensione finanche di ciò che di più caro abbiamo, la celebrazione solenne della Pasqua anche nel distendersi silenzioso delle nostre processioni della settimana santa. In questo tempo santo e tre-
mendo vi consegno un appello vibrante e viscerale, proprio aggrappandomi all’eco feconda della vita del buon Pasqualino: amate la Chiesa e amate questa comunità, amatene la gente e mettetevi “pancia a terra” al servizio dei più poveri tra i poveri; amate le vostre confraternite, le vostre splendide chiese, la ricchezza impagabile delle vostra tradizioni, dei vostri vessilli, dei vostri simboli, delle vostre processioni e delle vostre consuetudini..ma non vi accada mai di amare tutto questo più di Cristo e della sua Sposa che è la Chiesa, che siamo noi! Questo mi ha raccontato la vita bella e ricca di Pasqualino. Questo piccolo testimone silenziosamente oggi ci consegna. Un abbraccio forte e affettuoso a voi e alle vostre famiglie. Il Signore ci dia Pace!
28
Aprile 2020
Museo Correale di Terranova
1981/2020: da quarant’anni insieme Filippo Merola - Direttore del Museo Correale
Una visita al Museo LA VISITA AL MUSEO CORREALE DI TERRANOVA suscita interesse ed attenzione, sia per gli appassionati di pittura che per gli amatori di oggetti d’arte decorativa e archeologica, quest’ultima documenta le antiche radici storiche della città di Sorrento.
Inoltre, la collezione di mobili e scrigni intarsiati con legni rari
ed esotici è la testimonianza di un tipico artigianato locale, che, soprattutto nell’Ottocento, raggiunse notevoli livelli di virtuosismo tecnico. La sezione dei dipinti spazia dal XV al XIX secolo, seppur il nucleo fondamentale è costituito dalla collezione di nature morte di scuola napoletana del Sei e Settecento e dal cospicuo gruppo di paesaggi della scuola di Posillipo, due fonti insostituibili per l’approfondimento degli studi su questi splendidi momenti della civiltà figurativa meridionale.Ma il Correale risplende ancor più per i preziosi arredi che un tempo adornavano la varie dimore della nobile famiglia: stipi impiallacciati di ebano o di tartaruga, pregevoli prodotti di ebanisteria napoletana del XVII secolo; cassettoni settecenteschi, arricchiti con incastonature di bronzo dorato e ripiani in commessi marmorei; preziosi mobili a cineserie di manifattura inglese del primo quarto del Settecento, ed ancora orologi francesi, tedeschi e svizzeri con montature in bronzo dorato ed intarsi in madreperla e pietre dure; vetri di Murano, cristalli di Boemia, tessuti, maioliche e porcellane. La collezione di ceramiche comprende una cospicua campionatura di rari esemplari delle più note fabbriche italiane e straniere: dalle maioliche abruzzesi di Grue a quelle francesi di Marsiglia; dalle porcellane cinesi bianche e blu a quelle tedesche, tra cui emerge il gruppo della manifattura di Meissen; da quelle francesi di Saint-Cloud e Sèvres a quelle inglesi di Bow e Chelsea. Ma è il nucleo delle porcellane napoletane a costituire il fiore all’occhiello di questa raccolta, in quanto annovera rari esemplari della manifattura di Capodimonte e preziosi servizi in porcellana dipinta e dorata della Real Fabbrica di Napoli, nonché vasellame in terraglia Giustiniani dei primi decenni del XIX secolo. Infine, ma non per importanza, è la presenza nel Museo di una importante Biblioteca specialistica. C11
F7
A visit to the Correale di Terranova
museum, arouses great interest and attention in those who are passionate about paintings and those who are lovers of decorative and archaeological objects of art: the museum documents the ancient historical roots of the city of Sorrento. This aside, the collection of pieces of furniture and caskets made from rare and exotic wood, give testimony to the typical local craftsmanship, that, especially in the nineteenth century, reached notable levels of technical virtuosity. The collection of paintings range from the XV to the XIX centuries, the nucleus constituted by the collection of still life from the Neapolitan school of the Seventeenth and Eighteenth centuries and from the outstanding group of landscapes from the Posillipo school - two irreplaceable sources for the deepening of studies on these splendid moments taken from southern figurative civilization. But the Correale shines even more because it holds the precious jewels that once adorned the various abodes of noble families: cabinets veneered of ebony or turtle, valuable products of Neapolitan ebony from the seventeenth century, eighteenth century chests enriched with settings of gilded
bronze and shelves of marble; precious pieces of chinoiserie furniture of English manufacture from the first quarter of the eighteenth century, and French, German and Swiss watches mounted in gilded bronze and inlaid with mother of pearl and hard stones; Murano glass, Bohemian crystal, fabrics, majolica and porcelain. The ceramic collection includes a conspicuous sample of rare examples from the best known Italian and foreign factories: from Abruzzesi majolica of Grue to those French from Marseilles, and from the white Chinese porcelains to the blue German ones, amongst which emerge the group manufactured in Meissen, from those French from Saint-Cloud and Sèvres to those English from Bow and Chelsea. But it is the nucleus of the Neapolitan porcelains that put the flower in the buttonhole of this harvest, in how much it enumerates rare examples from the Capodimonte manufacture and precious articles of porcelain, painted and gilded at the Real Factory of Naples, as well as Giustiniani pottery in earthenware from the first decades of the XIX century. Finally, the Museum exhibits of one of the most important specialist libraries of importance.
Via Correale - SORRENTO - Tel. 0818781846 - Mar-Sab 9,30/8,30- Dom: 9,30/13,30
1981/2020: da quarant’anni insieme
Aprile 2020
29
THE MUSEOBOTTEGA OF THE TARSIALIGNEA
A NEW MODEL OF MUSEUM FOR THE DECORATIVE ARTS
THE HISTORICAL COLLECTION
The building that houses the Museobottega stands on via S. Nicola, the historical part of the town, and is part of an ancient urban nucleus. Its eighteenth century structure is typical of a provincial townhouse with more consequential pretensions. The Museobottega is a polyfunctional structure designed to requalify those sectors of the decorative arts which have not only a past worthy of being recorded but also a productivity which needs to be sustained and helped to renew its contents. In the structure the cataloguing and display of the historical production serves as the introduction to a more ample programme going beyond the conservation of our heritage. There is a need for training programmes in the specific sectors of craft activity, and an autonomous production based on the techniques and materials which represent the best in the tradition of each craft.
C4
is introduced by the exhibition of objects and furniture produced in the nineteenth century wich focuses on the technical and decorative characteristics of the various intarsia workshops then active in Italy. This is designed to give to the visitor a better understanding of the specific features of the craft as it was practised in Sorrento. The exhibition of local ware is preceded by an extensive selection of paintings, prints and photographs of the setting for this local craft. Different sections in the Museobottega illustrate the evolution of production techniques, the materials used, the decorative motifs and the details of design which characterise the local production in inlaid wood. After recognising the part played by the local School of Art in training successive generations of craftsmen, the exhibition terminates with the work of local master craftsmen produced during the nineteenth century.
RESEARCH AND PRODUCTION
The principal objective of the Museobottega is to ensure continuity for the tradition of intarsia work in Sorrento by commissioning and marketing products reflecting a cultural renaissance in the craft. It is many years since the artisan represented a composite figure uniting manual skills with design acumen, once the secret of his success. The only way to contrast the impoverishment of the various sectors of the arts and crafts seems to be to accompany the artisan with a person well versed in the culture of the craft, able to offer assistance in the conceptual phase of production. The production of the “Alessandro Fiorentino Collection” is the tangible result of such collaboration. Intarsia work has always been considered a decorative addition to the item to which it was applied, whereas here production has been based on a new equilibrium in which the finished product is a univocal expression of formal structure.
THE MERCHANDISING
In an age in which computerisation has invaded all sectors of production, traditional skills have had to meet a severe challenge: some have disappeared, many have modified their systems of production, and precious few have remained faithful to traditional techniques. The modern production of intarsia work undertaken by the “Alessandro Fiorentino Collection” has swum against the tide by reaffirming the manual skills and traditional techniques of intarsia work. The collection has concentrated on two distinct sectors: the more traditional one of commonplace objects, directed to the merchandising in museum, and that of interior architecture. It made its dêbut at the International Design Center in New York in 1988, during the AIA Convention. The projects of Alessandro Fiorentino have been realised with the collaboration of local craftsmen and the conceptual contribution of his three sons, all qualified architects: Luigi, Paolo and Fabio.
LOADING COMPLETED! 100%
30
Aprile 2020
1981/2020: da quarant’anni insieme
E7
D7
CLASSICS
Ketty
D10
1981/2020: da quarant’anni insieme
FEDERALBERGHI PENISOLA SORRENTINA
01
Excelsior Vittoria 0818777111
aLBergHi HHHHH
81 06 ➔ 22 34 02 25 57
Cocumella 0818782933 Bellevue Syrene 0818781024 La Pace 0818074775 Parco Principi 0818784644 La Favorita 0818782031 Ambasciatori 0818782025 Royal 0818073434 Loreley Londres 08119022620
aLBergHi HHHH
27 ➔ 03 04 51 28 66 05 07 08 30 72 09 10 11 12 13 ➔ ➔ 73 14 ➔ 15 16 74 17 18 19
Admiral Alpha Aminta Antiche Mura Astoria Ascot Atlantic Palace Bel Air Bristol Capodimonte Capri Caravel Carlton Int. Central Cesare Augusto Conca Park Continental Corallo Crawford Cristina De La Ville Eliseo Park’s Europa Palace Flora Gran Paradiso Hilton Tramontano Johanna Park
0818781076 0818782033 0818781821 0818073523 0818074030 0818783032 0818782688 0818071622 0818784522 0818784555 0818781251 0818782955 0818072669 0818781646 0818782700 0818071621 0818072608 0818073355 0818071772 0818783562 0818782144 0818781843 0818073432 0818782520 0818073700 0818784141 0818782588 0818072472
C/9 A/15 D/6 A/14 D/7 B/12 C/10 B/11 C/4 F/3 E/9 D/8 E/5 D/1 C/3 D/4 E/4 D/11 A/16 D/9 C/14 E/9 F/6 D/6 C/16 C/11 C/10 C/13 D/16 G/7 C/7 G/3
78 Q 56 55 71 81 20 41 21 79 70 42 23 ➔ 43 24 58 26 ➔ 61 H 49 50 77
La Residenza B. W. La Solara La Tonnarella La Minervetta Majestic Palace Mediterraneo Michelangelo Minerva Miramare Res. Palazzo Guardati Parco del Sole Plaza President Prestige Regina Riviera Rota Suites Vesuvio Villa Garden B.que Hotel Elios Vue d’Or Villa Maria Zi’ Teresa Isabella
aLBergHi HHH
29 ➔ Q 52 32 33 75 35 36 37 H 54 38 76 39 40
Britannia Club Dania Del Corso Del Mare Eden Florida Gardenia Girasole Il Faro Il Nido La Badia La Meridiana La Pergola Leone Metropole
Via L. De Maio, 35 - SORRENTO tel. 081 8074452 0818774698 0815338000 0818781153 0818774455 0818072050 0818781352 0818784844 0818781011 0818072524 0818785567 0818073633 0818782831 0818782262 0815330470 0818782162 0818072011 0818782904 0818782645 0818781387 0818074834 0818073153 0818781966 0818784619 0810108238 0818782706 0818781127 0818073572 0818071016 0818783310 0818781151 0818783844 0818772365 0818073082 0818781390 0818782766 0818781154 0818073535 0818782626 0818782829 0818074107
A/15 C/3 D/4 A/16 A/15 D/11 C/3 C/3 D/8 C/17 E/9 F/5 D/6 B/12 C/12 D/1 C/2 F/5 C/12 A/15 D/2 D/8 D/4 D/9 A/15 C/14 B/15 C/8 D/3 C/11 A/15 F/8 D/2
64 44 45 60 Q 46 47 48 H Q H 80 59 81
Mignon Rivage Settimo Cielo Sorrento City Spicy Tirrenia Tourist Villa di Sorrento Villa Fiorita Villa Igea Le Terrazze Res. Au Relais Rivoli Savoia Tasso Suites
C8
0818073824 0818781873 0818781012 0818772210 0818073063 0818781336 0818782086 0818781068 0818780003 0818071069 0818780906 0813654089 0818782511 0818772014
D/8 F/10 D/8
0818782901 0818073166 0818781563 3337842924
D/2 C/3 G/8
0818782916 0818781650 0818773560
E/11 D/10 E/9
0818073579 0818781344 0818073258 0818783255
D/1 E/4 G/11 ➔
Seven Hostel 0818786758 Le Sirene 0818072925 Ulisse deluxe hostel 0818774753 Porto Salvo 0818774887 Unconventional 0818785802 Il Conservatorio 08118098254
➔ D/11 E/5 ➔ ➔ D/8
aLBergHi HH
➔ 31 53 82
Angelina Cavour Desirée (Garnì) Sorrento Central
aLBergHi H
62 65 83
Linda Nice La Magnolia
OSTELLI
CaraBinieri Pronto Intervento 112 Sorrento
0818073111
Sorrento
0818075311
Sorrento/Meta
0815331111
Cappiello Mario Isola Angela Celentano M. Coda F. fisioterapista
0818781439 3395001550 3381215468 3398791804
Sorrento S. Agnello
0815335111 0815332111
Sorrento S. Agnello taXi Sorrento S. Agnello Piano S. Agata
0818074433 0815332205 0818782204 0818781428 0818786363 0818780509
Call center
848888777
E/7 E/5 C/4 D/9
PoLiZia - PoLiCe Pronto Intervento 113
E/5 D/12 E/9
PomPieri 0818711222 emergenZa mediCa 118 gUardia mediCa
CAMPINGS & ViLLaggi
Santa Fortunata & Campogaio Nube d’Argento Villaggio Verde Esperidi Resort
31
nUmeri UtiLi USEFULL NUMBERS
CONSORZIO AZIENDE TURISTICHE PENISOLA SORRENTINA
C8
Via L. De Maio, 35 - SORRENTO Tel. 0818773333 www.upsa.org
aLBergHi HHHHHL
Aprile 2020
INFERMIERI
mUniCiPio - toWn HaLL VigiLi UrBani
aeroPorto - airPort Porto - HarBoUr
Ufficio Marittimo Soccorso
0818073071 1530
Trenitalia
147888088
Sorrento S. Agnello
0818781495 0818781870
FERROVIE - RAILWAYS POST OFFICE
Viaggiare Informati 1518
1981/2020: da quarant’anni insieme
Aprile 2020
Antonino De Angelis
Luoghi segreti della penisola sorrentina
EREMITI E BRIGANTI NELLA GROTTA DI VORRA È
il più esposto e nello stesso tempo il più segreto angolo della penisola sorrentina, situato in località Malacoccola sui dirupi che si affacciano sul golfo di Salerno. Sul crinale di Vorra si apre uno stretto passaggio coperto da cespugli che, invisibile, aggira uno spuntone di roccia e immette in un inaspettato, ampio, anfiteatro naturale. E’ questo un posto di straordinario interesse sovrastante una grande forra ricca di vegetazione che, dai cinquecento metri, finisce laggiù nel mare scintillante. Il luogo è indicato come ’a rotta r’’o brigante; in realtà non è una grotta ma una profonda rientranza della montagna aperta a Mezzogiorno. La grande volta copre la superficie di una balza rocciosa che, a sua volta, forma uno spettacolare balcone naturale affacciato sul mare delle sirene. Dalla sua copertura una fitta pioggia di stalattiti ha disegnato sulla parete brunorosata della roccia le bianche striature del carbonato di calcio che, strettamente connesse alla formazione di muschi neri pietrificati, fanno di questo luogo un angolo di arcaica bellezza Il sito ha tutto ciò che occorre per essere un luogo segreto. Una piccola costruzione di pietra ha il tetto sfondato, la chiamano la casa dello Scapparotto a memoria di qualche vecchio eremita con questo nome. Accanto c’è un rustico focolare di pietra annerito dal fumo, più in
là una vaschetta per la raccolta dell’acqua che sgocciola dalla stalattite più grande. Un caprifico ha insinuato le radici nel calcare in cerca d’acqua, si dibatte con l’arsura e si contorce in un groviglio di rami rinsecchiti con poche foglie solo nei germogli terminali. Vegeta così da un centinaio d’anni. Si ignora chi abbia costruito quella casella e, a parte l’indizio del nome, chi l’abbia abitata. E’ stata usata certamente per il deposito di frasche e fieno e per il ricovero notturno delle greggi e per il loro riparo in caso di piogge improvvise e insistenti. E’ altrettanto certo tuttavia, come il nome ci conferma, che quel luogo fu covo di ‘briganti’, ben noto e frequentato anche nell’epoca del brigantaggio di fine Ottocento, che come si sa fu molto attivo su
questa parte remota della penisola sorrentina. In questa zona era nota la presenza della banda di Antonio Cozzolino, detto Pilone, uno scalpellino di Boscoreale che imperversava sui monti Lattari negli anni successivi alla costituzione dello stato unitario italiano. Si narra di uno scontro a fuoco fra i suoi uomini e i carabinieri presso il villaggio di Termini. Contrabbandieri e disertori, dell’una e dell’altra guerra del Novecento trovarono rifugio da queste parti; sia in questa che nelle altre grotte di Sant’Elia, Ficocelle e Puzzo dove, appena a levante di Cala Cervo, si apre la profondissima grotta che, secondo i contadini, si collega con la costa del golfo di Napoli. Si narra in proposito che, nella notte dei tempi, una capretta dei Colli di Fontanelle
l’abbia attraversata dando così origine al toponimo ‘Golfo del Pecoriello’. Ma questa è un’altra storia....o meglio, è un’altra leggenda. Non solo geologia e storia in questo luogo ma anche una straordinaria antologia della fauna e della flora. La grotta intanto è rifugio di volpi e faine, frequentata da gufi e falchi pellegrini. Nelle poca acqua degli scoli bisce e lucertole si dissetano nella calura estiva. In primavera esplodono tutti i colori della macchia mediterranea dalle rosse bacche del lentisco e dell’alaterno alle foglie verde acqua e rossicce dell’euforbia. L’asfodelo dal colore bianco-rosato alla fiammeggiante ginestra; e poi i ciuffi solenni dell’amphelodesma mauritanica, l’allium che si cela nella distesa di poa pratensis fra cui non mancano convolvoli e margherite gialle. Rarità botanica da queste parti è la palma nana (Chamerops umilis) relitto della flora tropicale sopravvissuta dai tempi più remoti.
(PHOTO © A.GARGIULO)
32
D8
1981/2020: da quarant’anni insieme Cambio del comandante dei Carabinieri
Aprile 2020
dalla Redazione
TOMMASO CANINO SUCCEDE A NICOLA MARINIELLO
IL LUOGOTENENTE NICOLA MARINIELLO
C
ambio al vertice della stazione dei carabinieri di SorrentoSant’Agnello. Dopo dodici anni, ha lasciato il comando il luogotenente con «incarichi speciali» Nicola Mariniello. Gli succede il maresciallo maggiore Tommaso Canino, calabrese di origine, 46 anni, già comandante della stazione di Pompei. Nicola Mariniello si è congedato dopo una lunga ed intensa carriera nell’Arma iniziata il 27 luglio 1979, frequentando il corso alla scuola allievi di Roma.
Prima destinazione Ancona. Sessant’anni, originario di Lusciano in provincia di Caserta, nel 1981 ha partecipato al corso di sottufficiale concluso nel 1983, con destinazione la scuola allievi carabinieri Torino. Il capoluogo piemontese come segno del destino, dove ha conosciuto la moglie Antonella, con la quale ha avuto due figli. Appassionato di ciclismo, la bicicletta ha sempre caratterizzato i momenti liberi dal servizio e sarà ancora in cima alle sue divagazioni. Dal mese di agosto 1984 a luglio 1990 è stato vicecomandante della stazione carabinieri di San Mauro Torinese. Da luglio 1990 a dicembre 1996 il primo incarico da comandante alla stazione di Settimo Vittone, sempre in provincia di Torino. Il ritorno in Campania a dicembre 1996 alla stazione beneventana di Airola. Infine, da febbraio 2008 comandante della stazione di Sorrento-Sant’Agnello, ospitata nella caserma di via
PeriodiCo di INFORMAZIONE TURISTICA Aut. Trib. NA n. 3104 del 15.04.’82 Editrice Surrentum Viale Montariello, 8 Sorrento www.surrentum.com www.surrentum.net redazione@surrentum.net Direttore Responsabile Antonino Siniscalchi antoninosiniscalchi@gmail.com In Redazione Luisa Fiorentino Mariano Russo
IL MARESCIALLO MAGGIORE TOMMASO CANINO
Bartolommeo Capasso, sede della compagnia della penisola sorrentina e dell’Isola di Capri, attualmente diretta dal capitano Ivan Iannucci. Un carabiniere che ha sempre caratterizzato il suo impegno istituzionale con l’umiltà di una carriera caratterizzata da tantissime operazioni di servizio, con encomi ed elogi, meritati per lo spirito di abnegazione durante la permanenza a Torino, Benevento e Sorrento, trent’anni ininterrotti come comandante di stazione dei carabinieri.
Progetto grafico Gaetano Ercolano tipsorr@gmail.com Web producer Mauro Siniscalchi Hanno collaborato Antonino De Angelis Maria Ercolano Filippo Merola In copertina LA LANTERNA Foto di Renato Di Maio Pubblicità e Informazioni
Tel. 334 838 5151
mariano@surrentum.net Edizione solo in versione digitale. Le collaborazioni alla rivista sono completamente a titolo gratuito
LA PERGOLA open at lunch for snacks and in the evening for dinner with live piano
D6
33
Piazza della Vittoria, 5 - 80067 SORRENTO - tel. 081 8781024 - 081 8781604
34
Aprile 2020
1981/2020: da quarant’anni insieme
F7
Circolo dei Forestieri C8
via Luigi De Maio, 35 SORRENTO - tel. 0818773263 info@circolodei forestieri.com Entrance on the road going down to the port
1981/2020: da quarant’anni insieme
Aprile 2020
27
E/
28
Aprile 2020
1981/2020: da quarant’anni insieme