Surrentum - Giugno 2020

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1981/2020: da quarant’anni insieme

Giugno 2020

Anno XL

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GIUGNO 2020

PERIODICO DI INFORMAZIONE TURISTICA Aut. Trib. Napoli n. 3104 del 15/4/1982

Editrice SURRENTUM sas Dir. Resp. Antonino Siniscalchi

www.surrentum.it • www.surrentum.net • www.surrentum.com

FOTO DI ANTONINO RUSSO

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SORRENTO SI RIPARTE L

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Ufficio Stampa del Comune di Sorrento

Dal primo giugno

enta la ripartenza, ma affiorano timidi segnali di ottimismo, nonostante tutto. Alberghi, agenzie di viaggio, ristoranti,

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bar, ma non solo, pian piano si rimette in marcia la costiera operosa e ospitale. Certo, tre mesi sono sfumati

tra ansie e perplessità, ma non è mai troppo tardi, nonostante siano andate in fumo migliaia di presenze turistiche nelle strutture ricettive e annientato un florido movimento di matrimoni stranieri. Si riparte con prospettive incerte sulla ripresa, ma non ci sono, almeno per ora, incentivi

e promozioni per guardare al futuro. Inutile nascondere che nella pianificazione del lavoro c’è chi guarda già al 2021, con prospettive concrete di ripresa proiettate nell’arco di almeno due anni. Comprensibili le perplessità che hanno alimentato ritardi nella riapertura delle aziende ricettive senza adeguati sostegni per coprire l’aumento dei costi fissi, l’esigenza di dotare le strutture della Sicurezza Sanitaria da un lato e senza alcuna certezza di avere clienti che corrispondono all’unica fonte di ricavi, dall’altro. La crisi generata dall’emergenza Covid-19 ha costretto a rivedere programmi e progetti anche altri settori che ruotano intorno al comparto più rappresentative dell’economia della penisola sorrentina. Non è il caso di insistere con le preoccupazioni sul futuro. Si riparte. Questo è quello che conta. Anche perché si intensifica la definizione delle date di riapertura degli alberghi e Villa Fiorentino riapre le porte agli appuntamenti culturali e non solo.

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La Sirena di Sorrento BIMONTE - House of Cameos and Coral Jewelry - Via P. R. Giuliani, 62 - Sorrento


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Mostra digitale

CV19 CONTAGIAMOCI D’ARTE

L’idea è quella di regalare un diversivo alle persone,ai cittadini che gioco-forza sono costretti in casa. La mostra virtuale ideata e organizzata dal maestro Marcello Aversa e dal nostro collaboratore Salvatore De Stefano non ha alcuna velleità panartistica ma vuole essere da un lato un omaggio alla nostra comunità attraverso l’esposizione della sua maestria, della vena artistica che da secoli la caratterizza con le nuove tecnologie e dall’altro lato offrire un momento di rilassamento e di svago per i suoi ”visitatori” volendoli comunque richiamare a ritrovare il loro senso di appartenenza perché esso è fatto di basi solide, collaudate è che tanto ci servirà quando ritorneremo a vedere il sole.

L’appuntamento è per il 13 aprile 2020 alle ore 10:00 sui canali digitali della Fondazione Sorrento e sulle pagine dei social network Avv. Gaetano Milano

AD Fondazione Sorrento

Che senso ha organizzare una mostra d’arte e d’artigianato in un tempo che, almeno all’apparenza, senso non ne ha? Ciò mi ha fatto riflettere a lungo, prima di coinvolgere gli amici artigiani in questa nuova sfida. Contattandoli, però, ho capito subito dalle loro reazioni, che ne sarebbe valsa la pena, percependo una “condivisione” che sembrava perduta. Certo è inutile nasconderlo, questa è una sfida che potrebbe scoprire i fianchi a qualche strumentalizzazione. Allora è cosa buona e giusta spiegare il perché di questo evento virtuale. “CV 19 Contagiamoci d’arte” non vuole essere altro che un inno alla speranza, un “vaccino” di fiducia per affrontare il futuro. Il Mondo intero ė stato messo in ginocchio da un esercito invisibile che ci ha resi inermi, impauriti, avviliti, costringendoci ad una clausura forzata, che sembra averci tolto il gusto della vita. Questo è accaduto anche alla nostra Terra che fino ad ora ci appariva come un’ oasi felice, lontana da quelle problematiche sociali, che in fondo tanto lontane non sono mai state. Tutti siamo in ginocchio, tutti aspettiamo la “ripresa”, addirittura c’è qualcuno che si auspica un secondo “Rinascimento”. Noi in questa rinascita, non solo vogliamo crederci, ma siamo pronti a donare il nostro contributo. Noi artigiani, noi artisti, che già annaspavamo nel tenere “vive” le nostre botteghe, non vogliamo assolutamente tirarci indietro, anzi con umiltà, vogliamo, timidamente, anticipare tutto questo, facendo sentire la nostra presenza sul territorio. Siamo qui con il poco coraggio ancora rimasto ma sfoderando la passione che ancora ci “accende”. Noi siamo qui, grazie alla preziosa collaborazione e alla sensibilità dell’avvocato Milano, amministratore delegato della Fondazione Sorrento, aspettando da voi un segno, un commento, un incitamento, una qualsiasi cosa che ci faccia sentire ancora in vita. Da parte nostra la promessa che metteremo in campo il meglio di noi stessi, le nostre menti, la nostra inventiva, la nostra solidarietà ma, all’occorrenza anche le nostre braccia, affinché la nostra Terra Sorrentina ritorni a splendere come prima, anzi, più di prima. Marcello Aversa

Presidente Peninsulart


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La Fondazione Sorrento conferma tutti gli eventi della stagione estiva 2020. L’unica variazione è che la mostra del maestro Vincenzo Stinga sarà prolungata fino a fine giugno 2020 mentre la restante programmazione rimarrà invariata. ALLA RIAPERTURA DOPO L’EMERGENZA CORONA VIRUS E FINO Al 28 GIUGNO 2020

GIOIA DI VIVERE

Mostra antologica di Vincenzo Stinga Una valente realtà artistica del nostro territorio che, nel solco di una proposta antologica ormai presente ad inizio stagione a Villa Fiorentino (dopo Filosa, Taminto) festeggia i suoi cinquanta anni di attività. Da rimarcare che il titolo della mostra è un omaggio a Matisse che ispirò profondamente Vincenzo Stinga allorchè quest’ultimo ebbe la possibilità di visitare la sua casa in Provenza chiamata “Gioia di Vivere” come la casa della stesso Vincenzo Stinga in via Capodimonte e come il titolo della mostra.

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Ristorante

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A Villa Fiorentino - Sala 5 al primo piano

IN MOSTRA LE PRIME PAGINE DEI QUARANT’ANNI DI SURRENTUM Aperta a Villa Fiorentino la mostra dedicata ai Quarant’anni di

Surrentum. Il primo numero fu pubblicato nel 1981 come supplemento del Corriere Sorrentino, questa testata fu registrata l’anno successivo. Da allora Surrentum è diventato il fedele compagno dei sorrentini, degli operatori turistici e commerciali, di tanti turisti italiani e stranieri. La sua chicca è la mappa della città utilizzata ogni giorno da migliaia di visitatori per orientarsi nella ricerca di alberghi, ristoranti, esercizi commerciali, bellezze locali. La preziosa mappa (sul retro luoghi e notizie storiche di Sorrento) è presente in tutti i numeri e rinnova il ricordo dell’architetto Riccardo Iaccarino che la realizzò per donarla al nostro periodico. Tiratura limitata a qualche centinaio di copie, il primo numero fu stampato nel 1981 in bianco e nero. Era la sfida di un piccolo gruppo di pionieri dell’informazione turistica desiderosi di dare voce alla Città portando all’attenzione dei lettori le radici della “sorrentinità”, le peculiari caratteristiche del territorio, manifestazioni, eventi e iniziative di una località famosa nel mondo. Oggi tutti i numeri di Surrentum vengono stampati a colori e ogni tiratura è di oltre 13mila copie che, in molti casi, vengono lette in Italia e all’estero. Il nostro periodico, tra l’altro, contribuisce a rappresentare l’immagine di Sorrento in occasione delle principali borse turistiche internazionali. Gli ultimi due numeri proposti on line sul sito www.surrentum.com A Villa Fiorentino la mostra con riproduzione delle prime pagine di tutti i numeri diffusi da Surrentum dal 1981. Una sorta di festa per i quarant’anni, un record per le pubblicazioni locali della costiera sorrentina. Otto-dieci numeri ogni anno. Collaborazioni volontarie e gratuite. Il segreto della continuità è tutto nella passione testimoniata da chi iniziò questa avventura e, in taluni casi, tuttora la condivide. C’è il desiderio di ricordare due compianti pionieri di Surrentum. Nino Paturzo, docente e Maestro d’arte. Antonino Fiorentino, “Il Professore”, la guida per tanti studenti della costiera giunti alla laurea in discipline umanistiche. Nel commosso ricordo di questi due amici fraterni, i quarant’anni di Surrentum non sono un traguardo, ma una tappa importante per consolidare lo stimolo a rinnovare l’impegno in questa avventura. Infine, un “grazie” doveroso a lettori, sponsor e inserzionisti che hanno contribuito al successo dei primi quarant’anni del nostro magazine. Via Marina Grande, 166 - Sorrento 80067 NA Ph/Fax +39 0818772510 - Mob. +39 3349291150 www.tavernaazzurrasorrento.com info@tavernaazzurrasorrento.com

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Antonino Siniscalchi

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Piazza della Vittoria, 5 - 80067 SORRENTO - tel. 081 8781024 - 081 8781604


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1981/2020: da quarant’anni insieme Fino al 28 giugno nelle sale di Villa Fiorentino

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Antonino Siniscalchi

IN MOSTRA LE OPERE DEL MAESTRO VINCENZO STINGA R

iapre a giorni, dopo circa due mesi di chiusura imposta dalla emergenza sanitaria, a Villa Fiorentino la mostra

«Sorrento Gioia di vivere»

del pittore Vincenzo Stinga. Il pubblico sarà accolto in piccoli gruppi, rispettando le nuove norme resesi necessarie per far fronte all’attuale situazione. A distanza di più di dieci anni dalla mostra antologica del 2009, Stinga ritorna a Villa Fiorentino con un gruppo di opere e sembra invitare il pubblico a percorrere in sua compagnia il sentiero che lo ha condotto a questa nuova tappa del suo lavoro.

La mostra rimarrà aperta fino a fine giugno 2020 dalle 10:00 alle 13:00 e dalle 16:00 alle 19:00

Un ostinato anacronismo, la faticosa ricerca per un autoritratto esistenziale, coinvolgendo spazi vissuti e sognati, affondando lo sguardi nei cassetti stracolmi di fotografie, custodi della memoria, senza mai abbandonare la diretta osservazione della natura dalla quale sembra sempre più lasciarsi prendere. «Nessun incantamento o ambizione di tentata originalità, destinati quasi sempre a brevi durate e a mutili ancoraggi», sottolinea il Maestro. Vincenzo Stinga sembra dirci «la pittura nasce dalla vita e... qualche volta la vita dalla pittura».

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Dall’11 luglio al 6 settembre a Villa Fiorentino sede della Fondazione Sorrento

Sorrento riparte dall’arte con la quarta edizione del SyArt Sorrento Festival S

orrento riparte dall’arte, attraverso la realizzazione di progetti condivisi tra realtà private ed Istituzioni. Sabato 6 giugno alle ore 12.00 la SyArt Gallery ha presentato la quarta edizione del SyArt Sorrento Festival, evento espositivo internazionale dedicato all’arte contemporanea. La kermesse dall’undici luglio al sei settembre ospita nella splendida Villa Fiorentino, sede della Fondazione Sorrento, quaranta artisti provenienti da quattordici Paesi. La realizzazione del Festival, nonostante il momento delicato e di forte incertezza, lancia un messaggio di speranza in cui l’arte non si ferma divenendo base solida da cui ripartire. Le opere degli artisti selezionati, occuperanno le sale espositive di Villa Fiorentino, contaminandosi e raccontando al pubblico espressioni artistiche e linguaggi multietnici. Alla presenza del Sindaco di Sorrento l’Avv. Giuseppe Cuomo e dell’amministratore delegato della Fondazione Sorrento l’Avv. Gaetano Milano, contestualmente ha inaugurato l’installazione dell’opera “Mikado” dell’artista Vincenzo Mascia, site specfic project ideato per la galleria sorrentina SyArt dei coniugi Rosaria e Leone Cappiello e della Dott.ssa Rossella Savarese. L’opera donata alla Città di Sorrento, unitamente ai precedenti lasciti, si ascrive nel più ampio progetto Museo Outdoor, un dialogo con il contemporaneo che permette la dislocazione in vari punti della città di opere degli artisti che si susseguono nelle varie edizioni, tra cui lo street artist TvBoy e le artiste Dalya Luttwak e Carmen Novaco, i cui lavori figurano in luoghi storici della città. Vincenzo Mascia, autore dell’opera e ad oggi artista promosso dalla SyArt Gallery, completa con il progetto attuale un dialogo inaugurato nella prima edizione del Festival, in cui esponeva le sue opere, dichiara: “Per l’intervento a Sorrento ho pensato di utilizzare come elemento primario un tubolare quadrato in allumino (le dimensioni sono cm.150x4x4), ne utilizzerò dodici da disporre su un muro in pietra di Corso Italia in maniera casuale in accostamento ed in sovrapposizione (le possibili combinazioni sono infinite) in una sorta di maxi mikado, in continuità con il pensiero madì di un’arte che sia anche ludica e dia un segnale di ripartenza e di speranza per il futuro dopo mesi di pandemia e fermo forzato.” Pensiero condiviso e sostenuto dalla curatrice Rossella Savarese che aggiunge: “Un’ulteriore passo che ci consente di strutturare ed ampliare il nostro progetto di un museo outdoor a Sorrento dando seguito al lavoro di programmazione ed organizzazione del Festival e di cui raccogliamo quotidianamente messaggi intrisi di entusiasmo e fervore da parte degli artisti selezionati onorati di poter esporre nella Terra delle Sirene”.

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dalla Redazione From 11 July to 6 September 2020 in Villa Fiorentino, headquarters of the Sorrento Foundation

Sorrento restarts from art, through the realization of projects shared between private realities and institutions. On Saturday 6 June at 12.00 the

SyArt Gallery presented the fourth edition of the SyArt Sorrento Festival, an international exhibition event dedicated to contemporary art. The event from 11 July to 6 September hosts forty artists from fourteen countries in the splendid Villa Fiorentino, home of the Sorrento Foundation. The realization of the Festival, despite

the delicate moment of strong uncertainty, launches a message of hope in which art does not stop becoming a solid base from which to start again. The works of the selected artists will occupy the exhibition rooms of Villa Fiorentino, contaminating themselves and telling the public about artistic expressions and multi-ethnic languages. In the presence of the Mayor of Sorrento, Avv. Giuseppe Cuomo and the CEO of the Sorrento Foundation, Avv. Gaetano Milano simultaneously inaugurated the installation of the work “Mikado” by the artist Vincenzo Mascia, a site specific project created for the Sorrento SyArt gallery by the spouses Rosaria and Leone Cappiello and by Dr. Rossella Savarese. The work donated to the City of Sorrento, together with the previous bequests, is part of the wider Museo Outdoor project, a dialogue with the contemporary that allows the location in various points of the city of works by the artists that follow one another in the various editions, including the street artist TvBoy and the artists Dalya Luttwak and Carmen Novaco, whose works appear in historical places in the city.

Vincenzo Mascia, author of the work and now an artist promoted by the SyArt Gallery, completes a dialogue with the current project inaugurated in the first edition of the Festival, in which he exhibited his works, declares: “For the intervention in Sorrento I thought of using as primary element a square tubular aluminum (dimensions are 150x4x4 cm), I will use twelve to be placed on a stone wall of Corso Italia in a random way in combination and overlap (the possible combinations are infinite) in a sort of maxi mikado, in continuity with the thought of an art that is also playful and gives a signal of restart and hope for the future after months of pandemic and forced detention. “ Thought shared and supported by the curator Rossella Savarese who adds: “A further step that allows us to structure and expand our project of an outdoor museum in Sorrento by following up on the work of programming and organizing the Festival and of which we collect daily messages imbued with enthusiasm and fervor from the selected artists honored to be able to exhibit in the Land of the Sirens

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Gianni Siniscalchi

Il libro di Angelo Terminiello

Confraternita del SS. Rosario e di S. Filippo Neri di Torca T

orca è un piccolo borgo del comune di Massa Lubrense, abitato da circa duemila anime. Una di esse, Angelo Terminiello, ha sentito il desiderio di raccontare in un libro un pezzo di storia della sua terra. Detto, fatto. Ecco un piccolo volume dal titolo “Confraternita del SS. Rosario e di San Filippo Neri di Torca”. L’ha dedicato ai figli, i gemelli Alessandro ed Emanuele. Una spinta per

intraprendere e portare a termine il suo lavoro l’ha avuta dal ricordo di un suo parente, Luigi Terminiello, alias ‘o Priore, alla guida della congrega dal 1903 fino al 1921, morto a ottant’anni nel 1943. Al di là delle vicende storiche della congrega, il libro coglie l’occasione per parlare del borgo di Torca, situato a quasi 500 metri sul livello del mare, affacciato sullo scorcio panoramico del Golfo di Salerno e in posizione incantevole di fronte ai mitici isolotti de Li Galli di Positano, sul mitico fiordo di Crapolla. Tanto per cominciare Torca, per Angelo Terminiello, è “il piccolo paese della penisola sorrentina, dove la strada ancora oggi finisce e non porta oltre, oltre c’è la Costiera Amalfitana…. Il tempo è scandito dalle campanelle della chiesa, il cui suono si spande nell’aria salubre e si perde ai confini del mare”. Torca conta oggi circa duemila abitanti, distribuiti in diversi rioni, le sue prime notizie storiche risalgonio al tempo degli Angioini a partire dall’anno 1336. Ben più antica, ricorda l’Autore, è la presenza dell’uomo in questo territorio, consi-

derando tra l’altro l’esistenza dal X secolo dell’era cristiana, dei monaci dell’abbazia di San Pietro a Crapolla, ai quali apparteneva quasi tutto il territori della borgata. L’economia locale, un tempo basata su agricoltura, pesca e artigianato, ha lasciato il posto agli impieghi nel turismo, principalmente nella vicina Sorrento. T uttora a Torca si possono fare belle passeggiate nella natura, leggere nei mattoni di tufo delle vecchie abitazioni la storia di una comunità. “I torchesi – sottolinea Angelo Terminiello – sono silenziosi, riservati e discreti, ottimi lavoratori, onesti e giusti, tanto giusti che non hanno mai fatto discriminazioni tra uomini e donne”. Buona parte del libro è dedicata alla congrega, corredata con documenti e notizie storiche di essa, ma forse la parte più incisiva del suo lavoro è proprio nelle passaggi in cui Angelo Terminiello evidenzia le caratteristiche della sua Torca, della sua gente e delle sue tradizioni, oltre ai tratti paesaggistici e ambientali tuttora per lo più incontaminati dopo due ventenni del Terzo Millennio.

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Acquarelax Il Ristorante Terrazza Vittoria è aperto dalle ore 19:00 alle ore 23:00 Tel. 0818072608 Piazza delle Vittoria, 4 Sorrento info@continentalsorrento.com D6


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Riccardo Iaccarino

Centro Storico di Sorrento

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Le antiche mura

Delle cinta difensiva greca rimane la murazione esistente sotto il piano stradale della Porta Parsano Nuova, visibile in prossimità della Porta stessa. Un altro rudere di dimensioni molto limitate, della murazione greca, oltre la Porta della Marina Grande, è il piccolo tratto della cortina occidentale, in località via Sopra le Mura. La città romana si sovrappose all’insediamento greco osservandone la pianta urbana e la stessa cinta muraria a grossi blocchi isodomici. Queste mura, rimasero a difesa di Sorrento durante tutta l’epoca medioevale. Il rifacimento di esse iniziò nel 1551, e fu completato soltanto nel 1561 dopo la tragica invasione dei Turchi. Oggi la cinta di mura di Parsano è stata restaurata ed è visitabile tutti i giorni. 2 Chiesa dei Servi di Maria In stile barocco, fu completata nel XVIII secolo. Sede della Congregazione dei Servi di Maria, conserva all’interno una statua lignea del Cristo Morto, di autore ignoto, che nel giorno del Venerdì Santo viene portato in processione dai confratelli, incappucciati in nero. 3 Cattedrale In stile romanico, risale al XV secolo; dello stesso periodo è il portale laterale (1474), in moda rina-scimentale. La chiesa ospita tra l’altro tele di artisti della scuola napoletana del ‘700, un trono arcivescovile in marmi scelti (1573) ed un coro ligneo intarsiato opera di artigiani sorrentini dei primi del ‘900. Opere, sempre realizzate con la tecnica dell’intarsio, si possono ammirare all’interno come i quadri della Via Crucis o i tamburi dell’entrata principale e di quella laterale, opere recenti di giovani maestri intarsiatori.

Casa Correale

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Santuario della Madonna del Carmine

in Piazza Tasso. Sulla piazza principale, anticamente chiamata largo del Castello, e precisamente nell’angolo in cui ha inizio via Pietà, si affaccia un altro palazzo della famiglia Correale. L’iscrizione sul cartiglio marmoreo del portale ha la data del 1768, ma si sa però che già nel XV secolo trovavasi lì una casa della stessa famiglia che venne poi totalmente trasformata dal rifacimento settecentesco.

Itinerario di visita al

Via Parsano - Via degli Aranci Via Sersale - Corso Italia Via Pietà - Via Luigi de Maio Piazza S. Antonino Via S. Francesco Piazza F. Saverio Gargiulo Via Vittorio Veneto - Via Tasso Via S. Nicola Via 2° Traversa Fuoro Via Fuoro - Via S. Cesareo Piazza Tasso - Corso Italia.

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Ricostruita alla fine del ‘500 su una precedente e antica chiesa dedicata ai S. Martiri Sorrentini, la Chiesa è ad una sola navata. Sullo sfondo c’è l’antica immagine della Madonna, copia della Vergine Bruna di Napoli. Si possono ammirare quadri di buona fattura di artisti del ‘600 e del ‘700 nonchè due artistici reliquiari in legno intarsiato del 1600.

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Campanile del Duomo Episcopio

5 Di questo campanile è notevole la parte basamentale di età romanica, costruita forse intorno al secolo XI con tronchi di colonne di varie specie con capitelli ora classici ora bizantini, con basamenti di statue e con ogni sorta di frammenti marmorei. Nelle due arcate fortemente rialzate e nelle colonne disposte sugli spigoli si rileva il suo chiaro accento bizantino. Questa costruzione ha anche interesse per la storia urbanistica della città poichè i brevi spazi ad archi rialzati e la attigua volta su via Pietà, all’ingresso dell’episcopio, servirono per lungo tempo alle pubbliche riunioni prima che esse si svolgessero nell’interno del castello. La parte superiore del campanile fu se non edificato, assai probabilmente ridotta nell’attuale forma, intorno al XVI sec. 6 Casa quattrocentesca Come unica e curiosa testimonianza locale derivante dall’influsso dei maestri toscani operanti in Napoli nella seconda metà del quattrocento, appartiene il palazzetto e la loggia in vivo Calantariaro con capitelli che ritroviamo in una scala napoletana in Via S. Arcangelo a Baiano, e quelli della cappella Pontano con la sola variante della foglia disposta in senso inverso. 7 Palazzo Correale (secolo XIV) La facciata di questo palazzo mostra pregevoli bifore archiacute in tufo scuro, di varia forma e disegni, con archetti e rosono lobati. Ha un bellissimo finestrone con ogiva a sovrassesto che insiste su corti piedritti polistili sostenuti da mensolette e cimati da capitelli gotici a foglie d’acanto; nella chiave dell’arco è scolpita l’arme gentilizia. Il portale è quello caratteristico napoletano ad arco depresso con sagome durazzesco-catalane, che fu usato dalla fine del trecento a tutto il quattrocento. 7 Palazzo Veniero (secolo XIII) Questo edificio, recentemente restaurato, è opera di eccezionale rarità e pregio poichè rappresenta un documento di quel gusto tardo bizantino ed arabo in una stesura forse unica per organica continuità compositiva. Le grandi finestre ad arco, tre per ogni piano, sono contornate da ampie fasce in tufo giallo e grigio; due più sottili fasce sottolinean, a guisa di marcapiano, i due ordini di finestre, e rotonde formelle, come piccoli rosoni, recanti al centro patere di maioliche, si alterano alle aperture con un contorno in lieve risalto sul fondo di intonaco. L’ornato dell’intarsio tufaceo svolge una successione di losanghe ad eccezione della finestra centrale il cui fregio segue un motivo a zig-zag.

10 Sedile di Porta (secolo XVI) Nell’angolo che via S. Cesareo forma con Piazza Tasso, nel posto dove attualmente ha sede il circolo Sorrentino, trovavasi un secondo sedile, detto di Porta, perchè in origine eretto presso la porta maggiore della città nello spazio allora denominato Largo del Castello. Dopo l’abolizione dei sedili fu ridotto prima a carcere poi a corpo di guardia per la milizia urbana e infine a luogo di convegno del circolo Sorrentino. 11 Basilica di S. Antonino L’origine è riconducibile all’XI secolo, anche se già verso il IX secolo, esisteva in quel luogo un oratorio dedicato a S. Antonino. La chiesa presenta diversi elementi di spoglio, come i fusti delle colonne provenienti probabilmente, per la loro particolare uniformità, dal portico di una delle molte ville romane presenti nella zona. Nella cripta, rifatta nel settecento, si osservano numerosi quadretti di ex voto, soprattutto di marinai. Interessante è il presepe del settecento, della scuola di Sammartino, e il portale meridionale di forme bizantino-romaniche, risalente al X secolo. 12 Chiesa della Grazie La chiesa cinquecentesca con l’annesso monastero di clausura di monache domenicane, fu donata dalla nobile sorrentina Bernardina Donnorso alla fine del ‘500. La chiesa è ad una navata e conserva pregevoli opere di pittori meridionali operanti tra la fine del ‘500 e gli inizi del ‘700 come S. Buono, N. Malinconico, P. Caracciolo e B. Corenzio 13 14

Chiesa e Chiostro S. Francesco

L’origine del monastero risale alla prima metà dell’VIII sec. L’architettura del chiostro presenta archi incrociati di tufo su due lati del portico espressione stilistica del tardo trecento, sostituiti sugli altri due lati da archi tondi su pilastri ottagonali. Da notare infine, la presenza di vari elementi di spoglio, provenienti da templi pagani, come le tre colonne di angolo riusate funzionalmente. Accanto al convento è situata la chiesa di S. Francesco, che risale al XVI secolo. All’interno si può ammirare, nella prima delle tre cappelle di destra, una statua in legno, raffigurante il santo con il Cristo crocefisso, donata dalla famiglia Vulcano nel XVII secolo. 15

Casa del Tasso

A destra del tratto di strada, che da piazza F.S. Gargiulo porta alla piazza della Vittoria, si trova l’ingresso dell’Imperial Tramontano, che incorpora due camere, avanzo della casa in cui nel 1544 nacque Torquato Tasso, autore della Gerusalemme Liberata.

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Chiesa e Monastero di San Paolo

La chiesa è annessa all’antico monastero delle monache benedettine risalente al nono secolo e ora sede di un Istituto scolastico. È costituita da una navata con volta a botte e lunette ed è ricca di decorazioni, stucchi e tele del settecento. Da notare il pavimento in maiolica su fondo di cotto, il piccolo campanile belvedere e la cupola maiolicata. 16 Chiesa del Rosario già dei SS. Felice e Baccolo Comunemente conosciuta come del SS. Rosario, sorse, probabilmente sotto l’impero di Costantino Magno (310), sui testi di un antico tempio pagano chiamato Pantheon e, fu cattedrale di Sorrento dal XII al XV secolo. 17 Casa di Cornelia Tasso Al numero 11 di via S. Nicola, si trova la casa Fasulo, già Sersale (notevole il portale a bugnato e del balconcino) nella quale abitò Cornelia Tasso, sorella di Torquato e moglie di Marzio Sersale e che continuò a dimorarvi anche da vedova, coi figli Antonino e Alessandro. Nel luglio 1577 Torquato, fuggito dal castello di Ferrara, s’imbarcò a Gaeta e qui si presentò in veste di messaggero del poeta, e poi si rivelò. Partì per Roma. Nell’atrio, volta affrescata con stemmi e trofei militari e iscrizioni del 1615 che ricordano il Poeta. 18 Chiesa SS. Annunziata L’origine di questa chiesa è antichissima: ma si ignora la data della sua fondazione. Fu probabilmente edificata sui ruderi del tempio dedicato alla dea Cibele. Dal 1391 in tale chiesa (acui era annesso un monastero) officiavano i Padri Agostiniani della Congregazione di S. Giovanni a Carbonara di Napoli. Nel 1811 la chiesa fu concessa a loro richiesta ai compatroni delle Cappelle, purchè si accollassero tutte le spese di mantenimento i quali aloro volta nel 1854 l’assegnarono definitivamente alla Congrega laica di S. Monica. 19 Sedile Dominova Unica testimonianza rimasta in Campania degli antichi sedili nobiliari, risale al sec. XVI. In forma quadrilatera, con due arcate ad angolo in piperno, che lasciano scoprire l’intero della cupola e i muri di fondo con affreschi del settecento. I pilastri e le arcate posistili, con i loro capitelli, sono di gusto arcaicizzante. La cupola seicentesca è formata da embrici maiolicati di colore giallo e verde.


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1981/2020: da quarant’anni insieme Riccardo Iaccarino

Itinerary for a visit to

Sorrento’s Historical Centre

Via Parsano - Via degli Aranci Via Sersale - Corso Italia Via Pietà - Via Luigi de Maio Piazza S. Antonino Via S. Francesco Piazza F. Saverio Gargiulo Via Vittorio Veneto - Via Tasso Via S. Nicola Via 2° Traversa Fuoro Via Fuoro - Via S. Cesareo Piazza Tasso - Corso Italia. 1

The old walls

The only part of the Greek defensive wall still remaining is under the road at the Porta Parsano Nuova (new Parsano Gate) and can be viewed close to the same door. Another ruin of the Greek wall other than that of the Marina Grande Gate and very limited in size is the small tract (just over three metres) of the western end located in via Sopra Le Mura. The Roman town was built over the Greek one following the same urban plan with walls of large isodomic blocks. These walls stood to defend Sorrento through the Middle Ages. Rebuilding began in 1551 and was only completed in 1561 after the tragic Turkish invasion. From 2010 the walls of Parsano has been restored and it’s possible to visit everyday.

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Church of the Servants of Mary

In Baroque style this church was completed in the XVIII century. The site of the congregation of the servants of Maria, it conserves inside a wooden statue of the dead Christ, by an unknown sculptor which is carried during the Good Friday procession by confratemity members in black robes and hoods. 3 Cathedral In Romanic style it dates to the XVth century; the side door is from the same period (1474) and in Renaissance style. Amongst other things the church houses paintings by artists from the Neapolitan school of the 1700s, an archibishops throne in fine marbles (1573) and a wooden marquetry work of Sorrentine craftsmen of the beginning of the 19th century. Works of art always made by using the marquetry technique can be admired in the interior, such as the pictures of the stations of the Cross or the wooden panels of the main and side entrance. These are all works of recent young masters of marquetry art.

Cathedral Belltower

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Fifteenth Century House

The only curious examples of local architecture deriving from the influx of Tuscan experts working in Naples in the second half of the 1400s are the small building with lodge in Vico Galantarario, the capitals which can be found in a Neapolitan staircase in Via S. Arcangelo a Baiano and those of the Pontano Chapel with the only variation of leaf placed inside out. 7 Correale Palace (XIVth century) The facade of this building exhibits valuable acute-arched mullioned windows in dark tufo in various shapes and designs, with small arches and lobed rosewindows. There is a beautiful large window with an overhanging pointed arch which rests on polystyle piers upheld by corbers and crowned by Gothic capitals of acanthus leaves, in the keystone of the arch the coat-of-arms is incised. The portal is characteristically Neapolitan -a depressed arch with Durazzesque Catalan patterns and was used from the end of the 1300s all through the 1400s. 7 Veniero Palace (XIIIth century) This building is of exceptional rarity and worth as it represents the late Byzantine and Arab taste uniquelly drafted in compositive organic continuity. The three large arched windows on each floor are surrounded by wide fillet in grey and yellow tufo, two narrower fillet, used ad floor markers underline the two rows of windows and round tiles, like small rosewindows with majolica paterae in the centre alternate at the apertures with a slightly raised contour at the base of theplaster. T h e i n l a i d t u f o d e co ra t i o n d e ve lops a succession of lozenges with the exception of the central window whose frieze follows a zig-zag motif.

The Correale House

in the Tasso Square In the main square, once called largo of the castle, exactly at the corner where Via Pietà begins another Correale Palace is located. The inscription on the portal’s marble scroll ornament bears the date 1768 but it is known that as early as the XVth century a house belonging to this family stood here and was later totally transformed by the 17th century reconstruction.

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15 House of Tasso On the right of the road which from the F. S. Gargiulo Square leads to the Vittoria Square is the entrance to the Imperial Tramontano which incorporates two rooms left from the house where Torquato Tasso, author of Jerusalem Liberated, was born in 1544.

5 Bishop’s Palace Noteworthy is the belltower’s base from the Romanic era probably built around the VIth century with various types of trunks of columns, alternating classic and Byzantine capitals with a base of statues and every type of marble fragments. In the two highly raised arches and on the columns placed at the corners its clearly Byzantine accent can be noted. This construction is important to the town’s urban history since the small spaces under the raised arches and adjoining bend onto Via Pietà at the beginning of the Bishop’s Palace were used for years for public gatherings before these were held inside the castle. The upper part of the tower was either rebuilt or at least greatly reduced to its present size around the XVth century.

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Church and Monastery of St. Paul

The church is attached to the old monastery of Benedectine nuns of St. Paul dating to IXcentury. It consist of one aisle with circular vault and lunettes and is enriched by paintings and a maiolica floor over brickwork. Also noteworthy is the small belvedere belltower and the cupola in maiolica. 9

Sanctuary of Carmine

(St. Mary of Carmelo) Reconstructed at the end of the 15th century, on the remains of a previous ancient Church dedicated to the sacred sorrentine Martyrs, the Church of Carmine has only a single nave. At the far end there is an ancient impression of Mary, the Madonna, which is a copy of the Drk skinned Virgin of the Church dedicated to the same Saint in Naples. Once can admire paintings of good quality of artists of the 16th and 17th centuries, as well as two artistic gilded wooden bone containers of Saints which date back to the 16th century. 10 Porta Seat (XVIth century) In the corner which Via S. Cesareo forms with the Tasso Square where the Sorrentine club is now located there once stood a second Seat called Porta because it was originally built near the city’s main gate in the area then called Largo del Castello. After the abolition of the seats it was first turned into a prison and then a guard-house for the urban militia and finally a meeting place for the Sorrentine club. 11 Basilica of St. Antonino Its origin dates to the XIth century although there was already an oratory dedicated to St. Antonino here in the IXth century. The church presents various elements of plunder such as the column shafts which for their particular uniformity probably come from the portico of one of the many Roman villas present in the area. In the crypt, rebuilt in the 1700s, numerous exvoto paintings, mainly of sailors can be observed. Of interest are the XVIIIth century Crib from the Sammartino school and the southern portail in Byzantine-Romanic form dating to the IXth century. 12

The Church of St. Mary of the Miracles

(S. Maria delle Grazie) The fifteenth century Church which includes a convent of a closed order of Dominican Nuns, was founded by the nobile sorrentine Lady Berardina Donnorso at the end of the 15th century. The church has a single nave and treasures esteemed works of southern italian painters who painted in the period between the end of the 15th and beginning of the 17th centuries, such as S. Buono, M. Malinconico, P. Caracciolo and B. Corenzio. 13

Church and Cloister

14 of St. Francis The monastery’s origin dates to the first half of the VIIIth century. The cloister’s architecture presents crossed arches in tufo on two sides of the portico, expressing the style of the late 1300s and substituted on the other two sides by round arches on octagonal pilasters. Various elements of pillage are present as in the three corner columns reutilized functionally after being taken from pagan temples. Next to the convent is the church of St. Francis which dates to the XVIth century. Inside, in the first of the three chapels on the right a wooden statue depicting the saint with Christ on the cross can be admired. It was donated by the Vulcano family in the XVIIth century.

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Church of the Rosary,

formetly of Saint Felice and Baccolo Commonly referred to as the St. Rosary it was probably built under the empire of Constantine the Great (310) over the remains of an old pagan temple called pantheon. It was Sorrento’s cathedral from the XIIth to the XVth century. 17 House of Cornelia Tasso At number 11 Via S. Nicola is the Fasulo House, once the Sersale House (noteworthy the ashlar-work portico and pretty little balcony). Cornelia Tasso, Torquato’s sister and Marzio Sersale’s wife lived here, and continued to after she was widowed with her sons Antonino and Alessandro. In July 1577 Torquato escaped from the castle of Ferrara and embarked at Gaeta to present himself here disguised as the poet’s messenger later revealing his true identity. He stayed with his sister until December, then left for Rome. In the entrance hall is a vault decorated with stems, military trophies and inscriptions from 1615 in memory of the poet. 18 Church of Annunciation The origin of this church is antique althiugh the date of its foundation is not known. It was probably built on the remains of the temple dedicated to the godess Cybele. From 1391 in this church (which was adjoined to a monastery) the Agostinian fathers of the congregation of St John in Carbonara from Naples officiated. The church was conceded by their request in 1811 to the co-patrons of the Chapels on condition that they took on all maintenance expenses. They, in turn, granted definitely to the lay congregation of St Monica in 1854. 19

Dominova Seat

This the only remaining testimony in Campania of the old noble seats and dates to the WXIth century. It has a quadrilateral form with two corner arches in piperno (lava) permitting the view of the interior of the cupola and the end walls with 18th century frescoes. The pilasters and polystyle arches with their capotals are in archaic style. The 17th century cupola is formed by green and yellow majolica roof-tiles.


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1981/2020: da quarant’anni insieme

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Non ci siamo mai fermati

Un miliardo di Cristalli Swarovski per Capri Watch: È PANDEMIA! Capri Watch da ben 10 anni dendo il contagio dalle Alpi alle

ha rivoluzionato il mondo dell’orologeria con la sua straordinaria intuizione: il “MultiJoy”. Quel modello che “Svestì” il quadrante dell’orologio da ogni riferimento orario e lanciò l’innovativo fondo luccicante e colorato che adorna il polso di tante donne chic in tutto il mondo. Partito da Capri, il vivace e brillante virus di Cristalli Swarovski che già da anni serpeggiava nel mondo diffon-

Ande, da New York a Londra, da Parigi a Tokio, da Pechino a Sidney, fino a diventare una vera epidemia. E nonostante il “pit stop” forzato dovuto al Covid-19, Capri Watch, grazie alle sue nuove produzioni, “frantuma” un nuovo record: un miliardo di luccicanti Cristalli Swarovski che impreziosiscono i nuovi prodotti per adornare gli orologi di Capri diventati uno status symbol. Grazie al record

del miliardo di cristalli utilizzati nei suoi 25 anni di produzione, la diffusione del MultiJoy è stata dichiarata “Pandemia”. Una pandemia colorata e raffinata che ha travolto migliaia di Clienti Online che, a colpi di click, hanno dato il via alla campagna acquisti del 2020. “Noi restiamo a casa”: questo l’invito slogan lanciato dal Governo, tormentone di questi terribili mesi. Va bene, lo abbiamo rispettato, però adesso è tempo di far esplodere oltre alla nostra creatività, tutta la “voglia di fare” e di accogliere gli ospiti dell’Isola, passioni tenute finora in gabbia da provvedimenti terribilmente restrittivi. “Non

ci siamo mai fermati” dichiara orgoglioso Silvio Staiano, aggiungendo: “Come in ogni crisi che si rispetti è questo il miglior momento per rinnovarsi e proporre nuove idee. Abbiamo utilizzato questo tempo per mettere in cantiere nuovi progetti che rilanceranno il nostro brand. Ben presto arriveranno stupende sorprese per i nostri clienti sparsi in tutto il mondo”. Anche in una posizione di “stallo” sociale abbiamo tenuto sempre schiacciato il piede sull’ accellatore della fantasia e con il nostro team di grafica e marketing connessi tramite la formula dello “smart working” è rimasta immutata la nostra voglia di diffondere questa dolce e travolgente Pandemia. Il tutto grazie ai nuovi modelli illuminati dai cristalli preziosi di Swarovski che ci ha da oltre 6 anni riconosciuto lo status di Partner, che viene concesso con grande selettività. Capri Watch è in “pole position” nella strada delle griffe da cui è circondata, da Dior a Valentino e Bvlgari, da Louis Vuitton e Gucci a Dolce Gabbana, e non a caso è pronta a ripartire e riaccendere per prima le sue scintillanti vetrine già lunedì 18 maggio. “Ora basta” dichiara Staiano che aggiunge: “riappropriamoci della nostra Vita e vedremo rinascere la nostra Capri più bella che mai”.

Retrò di “MultiJoy” tappezzato di cristalli preziosi Swarovski

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We never stopped

A billion Swarovski Crystals for Capri Watch: it’s a pandemic! Ufficio stampa Capri Watch info@capricapri.com Tel. +39 081 837 7148 www.capricapri.com

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apri Watch has revolutionized the world of watchmaking for 10 years with its extraordinary intuition: the “MultiJoy”. That model that “disappeared” the watch face from every time reference and launched the innovative shimmering and colorful background that adorns the wrists of so many chic women around the world. Starting from Capri, the lively and brilliant Swarovski Crystal virus that for years has been meandering around the world spreading the contagion from the Alps to the Andes, from New York to London, from Paris to Tokyo, from Beijing to Sydney, until it becomes a real epidemic. And despite the forced pit stop due to the Covid-19, Capri Watch, thanks to its new productions, “shatters” a new record: a billion shiny Swarovski Crystals that embellish the new products to adorn the watches of Capri become a status symbol. Thanks to the re-

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cord of one billion crystals used in its 25 years of production, the spread of MultiJoy has been declared “Pandemia”. A colorful and refined pandemic that has overwhelmed thousands of online customers who, with clicks, have kicked off the 2020 shopping campaign. “We stay at home”: this is the slogan invitation issued by the Government, torment of these terrible months. All right, we respected it, but now it’s time to blow up in addition to our creativity, all the “want to do” and to welcome the guests of the Island, passions kept so far in cages by terribly restrictive measures. “We never stopped,” says Silvio Staiano proudly, adding: “As in any crisis that respects itself, this is the best time to renew and propose new ideas. We have used this time to put in place new projects that will relaunch our brand. Soon there will be wonderful surprises for our customers all over the

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world.” Even in a position of social “stall” we have always kept our foot on the imagination and with our graphics and marketing team connected through the formula of “smart working” remained unchanged our desire to spread this sweet and overwhelming Pandemia. All this thanks to the new models illuminated by the precious crystals of Swarovski that has given us for over 6 years the status of Partner, which is granted with great selectivity. Capri Watch is in “pole position” in the street of the brands from which it is surrounded, from Dior to Valentino and Bvlgari, from Louis Vuitton and Gucci to Dolce Gabbana, and it is no coincidence that it is ready to start again and rekindle its sparkling showcases as early as Monday, May 18. “Enough is enough,” says Staiano, who adds: “Let us take back our lives and we will see our Capri reborn more beautiful than ever.”

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Museo Correale di Terranova

Filippo Merola - Direttore del Museo Correale

Una visita al Museo LA VISITA AL MUSEO CORREALE DI TERRANOVA suscita interesse ed attenzione, sia per gli appassionati di pittura che per gli amatori di oggetti d’arte decorativa e archeologica, quest’ultima documenta le antiche radici storiche della città di Sorrento.

Inoltre, la collezione di mobili e scrigni intarsiati con legni rari

ed esotici è la testimonianza di un tipico artigianato locale, che, soprattutto nell’Ottocento, raggiunse notevoli livelli di virtuosismo tecnico. La sezione dei dipinti spazia dal XV al XIX secolo, seppur il nucleo fondamentale è costituito dalla collezione di nature morte di scuola napoletana del Sei e Settecento e dal cospicuo gruppo di paesaggi della scuola di Posillipo, due fonti insostituibili per l’approfondimento degli studi su questi splendidi momenti della civiltà figurativa meridionale.Ma il Correale risplende ancor più per i preziosi arredi che un tempo adornavano la varie dimore della nobile famiglia: stipi impiallacciati di ebano o di tartaruga, pregevoli prodotti di ebanisteria napoletana del XVII secolo; cassettoni settecenteschi, arricchiti con incastonature di bronzo dorato e ripiani in commessi marmorei; preziosi mobili a cineserie di manifattura inglese del primo quarto del Settecento, ed ancora orologi francesi, tedeschi e svizzeri con montature in bronzo dorato ed intarsi in madreperla e pietre dure; vetri di Murano, cristalli di Boemia, tessuti, maioliche e porcellane. La collezione di ceramiche comprende una cospicua campionatura di rari esemplari delle più note fabbriche italiane e straniere: dalle maioliche abruzzesi di Grue a quelle francesi di Marsiglia; dalle porcellane cinesi bianche e blu a quelle tedesche, tra cui emerge il gruppo della manifattura di Meissen; da quelle francesi di Saint-Cloud e Sèvres a quelle inglesi di Bow e Chelsea. Ma è il nucleo delle porcellane napoletane a costituire il fiore all’occhiello di questa raccolta, in quanto annovera rari esemplari della manifattura di Capodimonte e preziosi servizi in porcellana dipinta e dorata della Real Fabbrica di Napoli, nonché vasellame in terraglia Giustiniani dei primi decenni del XIX secolo. Infine, ma non per importanza, è la presenza nel Museo di una importante Biblioteca specialistica. C11

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A visit to the Correale di Terranova

museum, arouses great interest and attention in those who are passionate about paintings and those who are lovers of decorative and archaeological objects of art: the museum documents the ancient historical roots of the city of Sorrento. This aside, the collection of pieces of furniture and caskets made from rare and exotic wood, give testimony to the typical local craftsmanship, that, especially in the nineteenth century, reached notable levels of technical virtuosity. The collection of paintings range from the XV to the XIX centuries, the nucleus constituted by the collection of still life from the Neapolitan school of the Seventeenth and Eighteenth centuries and from the outstanding group of landscapes from the Posillipo school - two irreplaceable sources for the deepening of studies on these splendid moments taken from southern figurative civilization. But the Correale shines even more because it holds the precious jewels that once adorned the various abodes of noble families: cabinets veneered of ebony or turtle, valuable products of Neapolitan ebony from the seventeenth century, eighteenth century chests enriched with settings of gilded

bronze and shelves of marble; precious pieces of chinoiserie furniture of English manufacture from the first quarter of the eighteenth century, and French, German and Swiss watches mounted in gilded bronze and inlaid with mother of pearl and hard stones; Murano glass, Bohemian crystal, fabrics, majolica and porcelain. The ceramic collection includes a conspicuous sample of rare examples from the best known Italian and foreign factories: from Abruzzesi majolica of Grue to those French from Marseilles, and from the white Chinese porcelains to the blue German ones, amongst which emerge the group manufactured in Meissen, from those French from Saint-Cloud and Sèvres to those English from Bow and Chelsea. But it is the nucleus of the Neapolitan porcelains that put the flower in the buttonhole of this harvest, in how much it enumerates rare examples from the Capodimonte manufacture and precious articles of porcelain, painted and gilded at the Real Factory of Naples, as well as Giustiniani pottery in earthenware from the first decades of the XIX century. Finally, the Museum exhibits of one of the most important specialist libraries of importance.

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Alessandro Fiorentino

Il prossimo 29 giugno

IL MUTA RIAPRE AL PUBBLICO L’

amministrazione del museo ha deciso, in attesa che i turisti italiani e stranieri tornino a Sorrento, di riprendere il suo ruolo di polo di riferimento nella locale offerta culturale. Probabilmente i visitatori non saranno numerosi ma è in ogni caso importante che il MUTA torni a svolgere la sua azione culturale. E’ importante soprattutto che i visitatori, anche se pochi ma desiderosi di visitare il museo, non trovino le porte chiuse. Le varie testimonianze della cultura locale, raccolte nel MUTA riprenderanno in questo modo a svolgere la loro azione di documentazione sulla Sorrento del Gran Tour. La riapertura vuole essere anche un segnale per inaugurare una nuova stagione culturale, indirizzata tra l’altro ad attirare verso il museo i sorrentini che per varie ragioni ancora non conoscono le sue collezioni. Avranno modo di

scoprire che molte delle opere esposte sono la testimonianza dell’operosità artistica e dell’ingegnosità dei loro avi. Nelle sale affrescate del Palazzo Pomarici Santomasi (1700), restaurate negli anni Novanta del secolo scorso, le molteplici raccolte di opere intarsiate, di quadri, di ceramiche e documenti vari rappresentano un raro unicum culturale con il proprio contenitore. La riapertura del MUTA è accompagnata anche da un attestato di ringraziamento verso i medici e gli infermieri che si sono impegnati con abnegazione ad assistere e curare i malati di coronavirus. I medici e gli infermieri che. insieme ai loro familiari, vorranno visitare il museo avranno, insieme al tradizionale sorriso di benvenuto, l’ingresso gratuito. E’ un piccolo e modesto segnale ma è anche questo un mezzo per non dimenticare.

Via S. Nicola, 28 - 80067 SORRENTO - Tel. 081/8771942 - Lunedi/Domenica: 10/18,30 D7

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Apre a Sorrento

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PROSCIUTTERIA ITALIANA Prosit-Prosciutteria italiana è

l’ultima idea enogastronomica di qualità della Famiglia Pollio, ubicata nei pressi di piazza Andrea Veniero. Un locale unico nella sua accattivante articolazione, una offerta enogastronomica che spazia dal panino al prosciutto ai piatti della tradizione sorrentina, fusilli di Gragnano conditi con il ragù arricchito dalla classica braciola che ricorda la cucina della nonna, ma non solo. Antonino Pollio con occhio attento guarda la parata di prosciutti e sorride. Gli fa eco il fratello Martino, un connubio inscindibile, insieme all’altro fratello, Salvatore, una tradizione di Famiglia avviata dal Padre Aldo con una macelleria nel centro storico, in via San Cesareo. Un autentico self made man, umile e laborio-

so, una figura di imprenditore che ha saputo trasferire ai figli un patrimonio di esperienze che ha consolidato una tradizione che si rinnova con la terza generazione della Famiglia Pollio. «Prosit nasce da un’idea ispirata dai locali tipici di Barcellona – spiega Antonino Pollio -. Sulla Rambla. Con la pedonalizzazione del corso Italia, in questo locale, abbiamo la possibilità di proporre in chiave sorrentina quella idea tipica della Catalogna». Una opportunità condivisa con la Famiglia, famosa per uno slogan che ha caratterizzato l’attività primaria, il Supermercato Sorrento, «Pollio, alimentaristi da sempre». Antonino Pollio ha le idee chiare su questa nuova attività, sostenuto da figli e nipoti. «Con questa vetrina – sottolinea l’esperto alimentarista – vogliamo portare nel piatto la nostra produzione di salumi, una attività che ha sempre caratterizzato la nostra mission, accanto a prosciutti che abbracciano la produzione nazionale, dal San Daniele al Parma, dal Toscano al Carpegna, al nero dei Nebrodi. Poi, una vastità di vini che spaziano da quotazioni più contenute a etichette più costose, una scheda che accompagna la

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scelta del cliente in un itinerario del buon bere». C’è, tuttavia, un obiettivo ancora più importante sul quale si focalizza l’offerta enogastronomica variegata di Prosit. «La cucina tipica sorrentina non rivisitata – conclude Antonino Pollio-. Una scelta rivolta agli appassionati dei sapori di una volta. Piatti semplici che si cucinavano nelle nostre case, sapori di un tempo, sapori dimenticati». Prosit.


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dalla Redazione

Il sito web realizzato da «I Made IT»

ECCO IL

MENU.IT

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na soluzione al passo con i tempi. Una iniziativa destinata alle attività di bar, ristoranti, pizzerie, trattorie, pub, food truck e pasticcerie, in linea con la normativa “emergenza coronavirus”, con la prospettiva di garantire la massima sicurezza al personale del locale e al cliente. Si chiama «Ecco il Menu.it», il sito web realizzato da «I Made IT» per andare incontro alle nuove esigenze del settore dell’enogastronomia. Il portale elaborato dalla Start Up della Penisola Sorrentina, consente al gestore di una qualsiasi attività di caricare in maniera facile e veloce la

propria offerta sulla piattaforma assieme a una descrizione delle portate, ad immagini di ciascun piatto, alla lista degli allergeni e alla traduzione automatica in lingue straniere. Alla fine del processo il menù verrà trasformato in un QR Code, che potrà essere subito stampato e posizionato su ogni tavolo in modo da consentire alla clientela la lettura tramite tablet o cellulare, oppure in un pratico link, navigabile direttamente da device. Tramite questo processo intuitivo il cliente potrà inoltre condividere facilmente l’intero menù

sui propri canali social quali Instagram, TikTok, Google Business, Facebook. «Ecco il Menu.it» offre anche la possibilità di personalizzare il menù 2.0 con il logo della propria attività e i propri canali social, oltre che l’opportunità di effettuare un numero infinito di modifiche e integrazioni. Il progetto, realizzato da Armando Cicirelli, Federico Cinque e Irene Russo, è work in progress. Intanto, consente di ripartire durante

l’emergenza post Covid-19. Una necessità per la popolazione, una vera e propria missione per le tante attività commerciali aperte al pubblico che, in questa fase 2, si trovano a fare i conti con nuove regole da rispettare. Tra le misure adottate dalle istituzioni per ridurre i rischi di contagio, una tra le più significative che ha coinvolto il settore Food & Beverage è quella del divieto di utilizzo dei classici menù cartacei.

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Il posto giusto il romanzo d’esordio di Nancy De Maio «Il posto giusto» è il romanzo d’esordio di Nancy De Maio, direttore responsabile del settimanale Agorà della Penisola sorrentina. La giornalista sperimenta, dunque, un’altra forma di narrazione, raccontando l’intreccio delle vicende personali di Lara, maestra dalla vita irrisolta, Fiore, che per mestiere scrive lettere su commissione, e Martina, adolescente brillante e complessa, innamorata del suo migliore amico. Nel corso del romanzo, i destini delle tre donne si compenetrano e si compensano, tanto da modificare il passato e trascinarlo nel presente. “Il posto giusto” non è solo un luogo, ma è anche un’occasione per ritrovare se stessi, la propria storia, il proprio destino. “La

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mia gratitudine a Domenico Capponi, l’editore coraggioso che ha investito sul progetto editoriale e ha dato materia alla mia aspirazione di sempre – dice l’autrice -. Questo libro parla di donne e alle donne è rivolto. Mi auguro, però, che anche uomini temerari si lancino in questa lettura per indagare l’essenza, le sfumature, le note dell’universo femminile”. Il romanzo è già prenotabile su Amazon all’indirizzo. Dal 15 giugno, invece, sarà disponibile nelle librerie e negli store online.

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ALBERGHI HHHH 27 ➔ 03 04 51 28 66 05 07 08 30 72 09 10 11 12 13 ➔ ➔ 73 14 ➔ 15 16 74 17 18 19

Admiral Alpha Aminta Antiche Mura Astoria Ascot Atlantic Palace Bel Air Bristol Capodimonte Capri Caravel Carlton Int. Central Cesare Augusto Conca Park Continental Corallo Crawford Cristina De La Ville Eliseo Park’s Europa Palace Flora Gran Paradiso Hilton Tramontano Johanna Park

0818781076 0818782033 0818781821 0818073523 0818074030 0818783032 0818782688 0818071622 0818784522 0818784555 0818781251 0818782955 0818072669 0818781646 0818782700 0818071621 0818072608 0818073355 0818071772 0818783562 0818782144 0818781843 0818073432 0818782520 0818073700 0818784141 0818782588 0818072472

C/9 A/15 D/6 A/14 D/7 B/12 C/10 B/11 C/4 F/3 E/9 D/8 E/5 D/1 C/3 D/4 E/4 D/11 A/16 D/9 C/14 E/9 F/6 D/6 C/16 C/11 C/10 C/13 D/16 G/7 C/7 G/3

78 Q 56 55 71 81 20 41 21 79 70 42 23 ➔ 43 24 58 26 ➔ 61 H 49 50 77 ➔

La Residenza B. W. La Solara La Tonnarella La Minervetta Majestic Palace Mediterraneo Michelangelo Minerva Miramare Res. Palazzo Guardati Parco del Sole Plaza President Prestige Regina Riviera Rota Suites Vesuvio Villa Garden B.que Hotel Elios Vue d’Or Villa Maria Zi’ Teresa Isabella Club

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A/15

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C/3 D/4 A/16 A/15 D/11 C/3 C/3 D/8 C/17 E/9 F/5 D/6 B/12 C/12 D/1 C/2 F/5 C/12 A/15

D/8 D/4 D/9 A/15 C/14 B/15 C/8 D/3 C/11 A/15 F/8 D/2

64 44 45 60 Q 46 47 48 H Q H 80 59 81

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32 Giugno 2020

1981/2020: da quarant’anni insieme

EMILIO CASTELAR ABBAGLIATO DALLA BELLEZZA DI SORRENTO E CAPRI S

crittore e politico spagnolo Emilio Castelar fece il suo primo viaggio in Italia nel 1868. Fu a Sorrento e Capri delle cui bellezze nel 1872 ne scrisse ampiamente nel libro “Ricordi d’Italia” Nel 1873 fu eletto presidente della Prima Repubblica spagnola. A Napoli Castelar cerca e trova quel legame profondo che “la prima città d’Italia e fra le prime d’Europa” ancora conserva dopo i secoli del viceregno. Cerca i colori, l’umanità, la cultura che secoli di storia varia e tormentata l’hanno caratterizzata. Come tutti i viaggiatori della sua epoca percepisce,

e ne resta impressionato, tutte le contraddizione di un popolo che vive in bilico fra la maestosità della natura e la precarietà dell’esistenza popolare. Resta assai impressionato dalla vivacità e dal caos della città e nello stesso tempo, e forse proprio per questo, resta ammaliato dall’atmosfera, esattamente opposta, in cui si vive a Capri e Sorrento. Dalla descrizione che egli fa di questi luoghi, soprattutto di Sorrento, si ricava tutto quanto l’ambiente e la vita esprimeva e comunicava ai forestieri e non solo. Quanto diverso doveva apparire quel

mondo rispetto alla frenesia dei giorni nostri, ora che evidentemente non riesce più a stimolare le emozioni e le sensazioni che suscitarono nell’animo dello scrittore spagnolo, il quale mentre godeva di quella bellezza e di quell’incanto si rammaricava per tutti quelli che non avevano la sua stessa fortuna. E infatti egli, in “Souvenir d’Italia”, scrive: “Compiango chiunque non sia mai andato, in una tiepida mattina di maggio, da Castellammare a Sorrento, tra quei boschi di limoni e di melograni, tutti in fiore, che risaltano sugli olivi scuri, sotto la grata ombra dei monti irti di rocce, con le gole in cui i boschi di castagni, di faggi e di querce spandono la lussureggiante vegetazione, per quella tortuosa strada, aperta sul fianco del costone, che unisce paesi in parte nascosti dal fogliame, lungo le rive del mare dalla superficie cerulea che il sole abbagliante semina di stelle fugaci e continue – e aggiunge allargando lo sguardo - l’isola di Capri, di fronte, si staglia come un grazioso tempio di lapislazzuli che s’innalza sulle acque; alle spalle, il Vesuvio col suo pennacchio di fumo che si stacca contro il cielo e la sua cintura di giardini e le sue corone di lave brillanti, i suoi tappeti di città multicolori; tutto questo, avvolto nella luce meridionale e profumato dall’inebriante odore di zagara, forma un insieme di bellezze

naturali che stordiscono con la loro magnificenza e pure invitano a prendere parte alla loro allegria, a unire la vostra idea alle loro creazioni come una nota aggiunta all’armonia universale.” – ed esclama - Come è bella Sorrento! Sembra che stia per cadere in mare dall’altissima rupe dove si è aggrappata come una città naufraga. Sta come sospesa sul fianco della montagna e dai suoi balconi alla spiaggia c’è un abisso pauroso. Si direbbe innalzata dai suoi fondatori come un belvedere per contemplare il Vesuvio che sembra un miraggio della fantasia nel golfo di Partenope simile a un lago incantato”. Naturalmente visiterà anche Capri ed egli così ricorda quel viaggio: “In una mattina deliziosa sono disceso dall’Albergo della Sirena, a Sorrento, verso la spiaggia (…) Non dimenticherò mai qual giorno. Il mattino era sereno, l’orizzonte splendido, il mare sopito, l’aria fresca e soave; le città e le ville del golfo si disegnavano vagamente come favolose nereide; Sorrento sembrava sparire dietro di noi col suo piedistallo di rocce stagliate, cinte di cedraie, a misura che andavasi mostrando ai nostri occhi, sempre più incantevole Capri con le sue montagne sorgive e i giocondi frutteti, con le dune color di rosa e le nere caverne, coi bianchi villaggi ora aggrappati alla riva ora sospesi sul versante della montagna…” Leggendo queste parole che immaginiamo come un luminoso acquerello d’autore ci sembra di sentire anche una delicata colonna sonora fatta di profondo, melodioso, silenzio. D8

(PHOTO ©A. DE ANGELIS)

Antonino De Angelis

I soggiorni sorrentini dei grandi scrittori


1981/2020: da quarant’anni insieme

Giugno 2020

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Rossoneri in lutto

LA SCOMPARSA DI ANTONIO-TOLO’ CUOMO S

compare un’altra bandiera della storia rossonera. Un calciatore di uno sport dai valori goliardici e disinteressati, ormai confinato solo nei ricordi. Un lutto sentito per la bontà d’animo del personaggio. AntonioTolo’ Cuomo, scomparso il 2 giugno scorso, fu il capitano del Sorrento in una amichevole degliILanni Cinquanta con il Napoli. LUOGOTENENTE Una foto ingiallita dal tempo lo NICOLA MARINIELLO ritrae con Bruno Pesaola, capitano degli azzurri. Uno sportivo a 360 gradi, un’atleta esemplare, in campo giocava mediano. Secondogenito della Famiglia di Federico e Libia Cuomo. Umile in campo e nella vita, dove ha esercitato per anni la professione di medico analista alla Clinica san Michele a Piano di Sorrento e all’ospedale di Sorrento. Era il “dottore”. Nella foto, una formazione degli anni ‘60, con (in piedi) Di Maio, Cerasuolo, Somma, Pacifico e Iannucci, (accosciati) il Capitano Tolò, Scotti, Orlando,

Ronzi, Franco Maresca e Chiariello. Quando raccontava le partite di quegli anni si emozionava come un bambino. Ricordava con dovizia di particolari uomini e fatti di quelle squadre e quelle partite. Tanti suggerimenti hanno caratterizzato la stesura del libro “Il calcio a Sorrento” . Non è facile riuscire a delineare la personalità di un

Uomo pacato, calmo, a volte serafico. Io racconto un aneddoto di famiglia. Era il fratello “piccolo” di Nino (classe 1930), ma in tanti gli attribuivano l’apparenza di essere il fratello “grande”, nonostante fosse nato nel 1932. Un abbraccio alla moglie Maria Grazia Ruoppo, ai figli Lucia, Luigi e Pia, a tutta la Famiglia Cuomo.

PERIODICO DI INFORMAZIONE TURISTICA Aut. Trib. NA n. 3104 del 15.04.’82 Editrice Surrentum Viale Montariello, 8 Sorrento www.surrentum.com www.surrentum.net redazione@surrentum.net Direttore Responsabile Antonino Siniscalchi antoninosiniscalchi@gmail.com In Redazione Luisa Fiorentino Mariano Russo Progetto grafico Gaetano Ercolano tipsorr@gmail.com Web producer Mauro Siniscalchi Hanno collaborato Antonino De Angelis Alessandro Fiorentino Filippo Merola Gianni Siniscalchi Agenzia Comunicazione Akmaios In copertina TRAMONTO SUL PORTO Foto di Antonino Russo Pubblicità e Informazioni

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1981/2020: da quarant’anni insieme

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