PY CO GIO EE G FR MA O
Febbraio 2021
Anno XLI
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FOTO DI CARLO ALFARO
FEBBRAIO 2021
PERIODICO DI INFORMAZIONE TURISTICA Aut. Trib. Napoli n. 3104 del 15/4/1982
Editrice SURRENTUM sas Dir. Resp. Antonino Siniscalchi
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A MEZZOGIORNO DEL 5 FEBBRAIO I RINTOCCHI DEL CAMPANONE
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dalla Redazione
ANNUNCIANO L’INIZIO DEL NOVENARIO VERSO LA FESTA DI SANT’ANTONINO L
a devozione a Sant’Antonino, patrono di Sorrento, in questi giorni, è caratterizzata da una ritualità che sfida i secoli con i suoi appuntamenti fissi, anche in tempo di Covid. A mezzogiorno del 5 febbraio, il “campanone” della Basilica annuncia l’inizio della novena e i rintocchi anche stavolta sono stati accolti come l’augurio di una buona primavera per le attività agricole e turistiche. Per la vigilia, anche quest’anno, con l’intervento dell’arcivescovo di Sorrento-Castellammare, monsignor Francesco Alfano, i vespri solenni segnerà la fine della novena durante la quale, anche quest’anno, si rinnova il gemellaggio tra Sorrento e Campagna, la cittadina salernitana dove nacque Sant’Antonino. La devozione raggiunge le punte più alte nel giorno della festa: venerdì 14 febbraio una folla di fedeli raggiunge la basilica da tutta la penisola sorrentina per partecipare alla santa messa e scendere nella cripta, il cosiddetto “succorpo”, dove
FOTO DI ANTONINO FATTORUSSO
il patrono è sepolto. Tutti a segnarsi con l’olio benedetto di cui è unta la lamina d’argento dietro la statua di Sant’Antonino. In tanti a soffermarsi davanti alle tele che raffigurano gli interventi del santo a protezione della gente di Sorrento, come la liberazione dalla peste del 1656. Nel giorno della festa, quest’anno, non ci sarà la processione dietro l’antica statua d’argento del pa-
trono, opera dell’orafo Scipio di Costantio del 1574. L’afflusso dei fedeli in Basilica e in Cripta sarà regolato dagli addetti alla sicurezza, nel rispetto delle norme sanitarie in atto. Le celebrazioni saranno trasmesse in streaming sulle pagine Facebook “Basilica Sant’Antonino Abate/Sorrento” e “Cattedrale di Sorrento” e sul canale YouTube “Cattedrale di Sorrento”.
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Antonino De Angelis
DOPO 14 SECOLI
LE bALENE DI SORRENTO DEVOZIONE E mISTERO Il 14 gennaio scorso è apparsa
nelle acque di Sorrento una grande balena, della specie più grande fra quelle mai viste nel Mediterraneo. Prima di affondare in quel mare per morirvi è entrata nel porticciolo davanti all’antica spiaggia di Capo Cervo sotto l’alto costone di tufo. Quella piccola spiaggia custodisce un remoto ricordo, diventato leggenda, molto caro ai sorrentini. Si narra, nella tradizione popolare, che in un giorno d’estate
dell’anno 620 un bambino intento a giocare sulla battigia scivolasse in acqua per scomparire fra le onde. Grande fu l’ambascia dei presenti. Nel trambusto si levarono alte le grida di aiuto della sua mamma e dei presenti terrorizzati. Nel convento sull’alto della rupe viveva a quel tempo un monaco benedettino giunto da Montecassino per prendersi cura di quella comunità di frati. Un uomo venerato dai compagni e dai fedeli di nome
Antonino. In quel momento era intento ai lavori dell’orto; scosso da quelle grida di aiuto accorse e raggiunse la spiaggia attraverso lo scosceso sentiero. Il mare intanto si era placato ma del bambino non v’era più traccia, solo l’impotenza e la rassegnazione aleggiava sui presenti. Fu allora che Frate Antonino si raccolse in preghiera è intensamente desiderò la salvezza del bambino. Non passò molto tempo che
dal mare emerse un grosso pesce, un cetaceo, il quale giunto sulla battigia spalancò le fauci e dal rosso vermiglio venne fuori il fanciullo, vivo, vegeto e sorridente. La gioia fu grande e quell’uomo fu santo: Santo Antonino il protettore di Sorrento e della costiera. Di quella balena si conservano ancora oggi le reliquie nella basilica del Santo. Dopo la morte altre volte accorre in aiuto della sua gente: fu visto sui bastioni delle mura accanto ai sorrentini mentre difendono la Città e fra il suo popolo mentre soffre il morbo della peste. Ancora di recente, a metà del Novecento, fu visto sulla barca di Luigi Di Leva ‘O Muchio di Marina Grande. Luigi era solo un ragazzo, rientrava da Castellammare con suo padre dopo una notte di pesca quando un terribile grecale si abbatté su di loro strappandogli la vela e dopo immensa fatica sui remi raggiunsero l’approdo. A terra i carabinieri, che avevano assistito alla fase estrema della traversata chiesero ai due pescatori il nome del terzo uomo che era con loro: siamo solo in due –risposero sorpresi – no eravate in tre, chi era l’altro? Non si saprà mai. Ma per tutti quel terzo uomo era lui: Sant’Antonino. Dopo mille e quattrocento anni, il 14 gennaio di questo 2021 ancora una balena, stesso mare stessa spiaggia, giunge a Sorrento sotto Capo Cervo non già per restituire un bambino ma, come quella, per morirvi. Una balena grandissima, lunga ventiquattro metri, ha tentato più volte di comunicare qualcosa a coloro che, impotenti, l’osservavano dalla banchina, mentre esausta e ferita spariva nei gorghi. Resta ancora per noi da capire perché una balena torna a Sorrento dopo quattordici secoli; voleva forse rassicurarci sul nostro futuro? voleva dirci che presto finiremo di soffrire perché annienterà la pandemia così come fece per la peste antica? Solo il tempo saprà dircelo, ma ci vorranno anni, molti anni, forse secoli, quando anche questo evento dei nostri giorni sarà leggenda.
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DOPO IL TRASPORTO A NAPOLI, L’uLTIMO vIAGGIO
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dalla Redazione
LA bALENA È INTERRATA A SORRENTO. TRA UN ANNO LA mUSEALIZZAZIONE IL SINDACO MASSIMO COPPOLA: “SIMBOLO DEL LEGAME DELLA NOSTRA TERRA CON IL MARE” Ritorna a Sorrento la Balenop-
tera physalus, nome scientifico della Balenottera comune ritrovata morta il 14 gennaio scorso, a venti metri di profondità, nel porto di Marina Piccola. Protagonista di un’operazione di recupero senza precedenti, per trasportarlo all’interno del bacino del cantiere Cantiere Nautico “Compagnia Cantieri Napoletani” dove è stata effettuata l’autopsia e le indagini del caso, i resti del cetaceo è giunto questa mattina in penisola sorrentina a bordo di un autocarro speciale: i suoi 19,77 metri di lunghezza fanno della balena di Sorrento la più grande mai avvistata nel Mediterraneo. Dopo lunghe e complesse operazioni, con l’ausilio di gru, è stata interrata in un’area di circa cento metri quadrati, messa a disposizione da Terna, nelle vicinanze della nuova stazione elettrica in costruzione. Tra circa un anno, l’esumazione, per poi esporre lo scheletro a fini museali ed educativi in un luogo di Sorrento ancora da individuare. “Ringrazio Terna per avere subito accolto la nostra richiesta - commenta il sindaco, Massimo Coppola - Così come esprimo la gratitudine dell’amministrazione comunale per l’impegno di Capitaneria di Porto, Dipartimento Prevenzione Servizio Veterinario dell’Asl Napoli 3 Sud, Asl Napoli 1 Centro, Istituto zooprofilattico del Mezzogiorno, Cetaceans strandings Emergency Response Team, Area marina protetta di Punta Campanella, Stazione zoologica Anton Dohrn, Arpac e Marevivo. Senza dimenticare il lavoro del nostro assessorato all’Ambiente, degli Uffici tecnici e di Penisolaverde che hanno seguito, 24 ore su 24, tutte le varie fasi di questa triste vicenda, coordinando il lavoro dei vari enti e di tutte le istituzioni coinvolte”. Spiega, il primo cittadino, che “La volontà è quella di trasformare la balena, che ci piace immaginare abbia scelto Sorrento
come destinazione per il suo ultimo viaggio, in un simbolo che testimoni il legame della nostra terra con il mare. L’idea è quella di esporre lo scheletro proprio a Marina Piccola, opportunamente montato su una struttura che ne preservi l’integrità e ne sottolinei il valore scientifico, nell’ambito di un progetto di musealizzazione. Ovviamente
siamo aperti ad ogni eventuale progetto, che miri in ogni caso a celebrare, in chiave ambientale e didattica, la risorsa marina”. “Terna ha deciso di prendere parte all’iniziativa del Comune di Sorrento mettendo a disposizione un’area adiacente alla stazione elettrica terminale del cavo sottomarino che collega l’isola di Capri - fanno sapere dalla
società - La scelta dell’azienda conferma la proficua collaborazione con l’amministrazione comunale e la volontà di continuare ad operare in linea con la propria strategia orientata alla sostenibilità, ed in particolare in un clima di attenzione e sostegno a un territorio strategico per il sistema elettrico nazionale”.
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Costanza Martina Vitale
DOPO LA SCOMPARSA DI FILIPPO MEROLA
PAOLO JORIO È IL NUOVO DIRETTORE DEL mUSEO CORREALE DI SORRENTO È UN INCARICO ChE MI RENDE ORGOGLIOSO, IL MUSEO CORREALE hA INCREDIBILI POTENzIALITà «Paolo Jorio è il nostro nuo- polo artistico-culturale di riferivo direttore!» ad annunciarlo è stato il Presidente del Museo Correale di Sorrento, Gaetano Mauro, a più di un mese dalla scomparsa improvvisa di Filippo Merola, da 18 anni al vertice della bellissima casa-museo sorrentina. «Dopo il dolore per la morte di un direttore con cui ho condiviso 10 anni di gestione del museo - ha aggiunto il Presidente Mauro - sono ora molto felice che alla guida del Correale ci sia Paolo Jorio, già da due anni consigliere del C.d.A del museo e di cui ho apprezzato il ruolo equilibrato e preparato e che ha accettato con entusiasmo la carica, accogliendo positivamente la nomina a suo favore da parte dell’intero C.d.A. Le novità a cui lavoreremo insieme al nuovo direttore – conclude Mauro - si aggiungeranno a quelle su cui stiamo lavorando da più di un anno». Anche il sindaco di Sorrento Massimo Coppola si congratula per la nomina del nuovo direttore: «Sono felice che alla direzione del Museo Correale ci sia una persona qualificata e competente e dalla grande esperienza nel settore. Faccio a Paolo Jorio i miei migliori auguri e sono certo che contribuirà, assieme al Presidente Gaetano Mauro, a portare il Museo Correale ai livelli che gli competono». Non nascondendo il dispiacere nel subentrare alla direzione del Museo Correale a seguito della scomparsa dell’amico Filippo Merola, Paolo Jorio, attuale direttore anche del Museo Civico Filangieri e del Museo del Tesoro di San Gennaro di Napoli, ha così commentato la sua nomina: «È un incarico che mi rende molto orgoglioso - ha infatti detto il neo-direttore perché il Correale è un museo stupendo, ricco di meravigliose opere d’arte, con incredibili potenzialità di sviluppo e che può diventare un importante
mento di tutta la penisola sorrentina, con un grande respiro internazionale». Jorio ha già preannunciato che, a breve, presenterà il suo piano quinquennale per lo sviluppo, la valorizzazione e la promozione del Museo Correale su scala nazionale e internazionale, creando importanti sinergie con gli Istituti Universitari e con gli altri Poli museali, forte anche della positiva esperienza apportata proprio da Jorio in qualità di attuale Presidente del Distretto di Napoli “Via Duomo, La strada dei Musei”, che comprende il Museo Madre, il Complesso dei Girolamini, il Pio Monte della Misericordia, il Museo Civico Filangieri, il Museo del Tesoro di San Gennaro, il Museo Donna Regina Diocesano e l’ Archivio Storico Banco di Napoli. Giornalista, conduttore radiofonico per la Rai autore e regista di numerosi documentari d’arte per la stessa Rai e per vari network internazionali, Paolo Jorio è anche scrittore di libri di narrativa come “il Filo di lana” edito da Tullio Pironti vincitore di ben otto premi letterari o come il “Mistero dell’Angelo Perduto” scritto insieme a Rossella Vodret edito da Skira e secondo classificato al Premio Arte città Amica Metropoli di Torino, oppure “Luoghi e Misteri del Caravaggio”, scritto sempre con Rossella Vodret, edito da Cairo Editore, presentato al Museo Correale nel 2019 e che ha ottenuto anche il Premio speciale della Critica “Premio Letterario Internazionale Montefiore”. È anche autore e curatore di numerose pubblicazioni e cataloghi d’arte, volumi sulle bellezze culturali e museali e, anche nell’ambito della direzione museale, è stato destinatario di svariati riconoscimenti e premi tra cui, da ultimo, il Premio scientifico Capo D’Orlando per il Management culturale.
PAOLO JORIO
MASSIMO COPPOLA
GAETANO MAuRO
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uNA IMPORTANTE INIZIATIvA PER PROGETTI CuLTuRALI E TuRISTICI
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dalla Redazione
SORRENTO E mUSEO DI CAPODImONTE AL VIA LA COLLAbORAZIONE C
ollaborare per iniziative culturali e turistiche da programmare a Sorrento. Coinvolgendo, in particolare, il museo Correale di Terranova, quale contenitore di attività al quale offrire competenze tecniche e supporto per mostre ed eventi, ma anche come ausilio nel processo di digitalizzazione dei tesori custoditi nelle sue sale. Il progetto è stato illustrato questa mattina dal direttore del Museo e del Real Bosco di Capodimonte, Sylvain Bellenger, ricevuto al Palazzo Comunale di Sorrento dal sindaco Massimo Coppola. Un incontro al quale hanno preso parte, tra gli altri, il presidente del museo Correale di Terranova, Gaetano Mauro. “Ringrazio il professore Bellenger per avere offerto la propria disponibilità a supportare la nostra città e il suo prezioso museo Correale - commenta il sindaco Coppola - Uno scrigno di arte, al quale la mia amministrazione intende fornire tutto il supporto possibile, dal momento che proprio la cultura può rappresentare un asset strategico per la ripartenza turistica post Covid”. “Siamo felici e lusingati della proposta avanzata dal direttore Bellenger, alla guida di un fiore all’occhiello a livello internazionale come il Museo e il Real Bosco di Capodimonte - interviene il presidente Mauro - E’ l’inizio di un percorso che, sono certo, ci aiuterà sulla strada, già inaugurata, di riqualificazione e riposizionamento della nostra struttura museale”. Dopo la visita al Palazzo Comunale, Sylvain Bellenger si è recato al museo Correale di Terranova, dove ha incontrato il neo direttore, Paolo Jorio. “Credo che oggi la missione dei musei sia di totale apertura alla collaborazione - spiega il direttore Jorio - Scambi di opere, di mostre, di sinergie sono il futuro di quelle che oggi sono diventate vere e proprie imprese culturali, che però mantengo la memoria della storia e del passaggio dell’arte”.
Il direttore del Museo e del Real Bosco di Capodimonte, Sylvain Bellenger e il sindaco Massimo Coppola. Il neo direttore del Museo Correale Paolo Jorio, Sylvain Bellenger e il presidente del Museo Correale Gaetano Mauro.
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GIORNO DELLA MEMORIA
mEDAGLIA D’ONORE ALLA mEmORIA A 4 CITTADINI S
i è svolta presso la Prefettura di Napoli, la cerimonia di consegna delle medaglie d’onore conferite dal presidente della Repubblica agli eredi di quattro sorrentini che, nell’ultimo conflitto mondiale, furono deportati ed internati nei lager nazisti. All’evento, presieduto dal prefetto Marco Valentini, hanno preso parte i familiari di Raffaele Cesaro, Francesco Gargiulo, Luigi Mastellone e Antonino Vacca ai quali il sindaco di Sorrento, Massimo Coppola, ha consegnato le benemerenze. Non casuale la data scelta per la consegna delle medaglie d’onore: il 27 gennaio è infatti
dedicato al “Giorno della Memoria”, ricorrenza istituita nel 2000 per ricordare lo sterminio e le persecuzioni del popolo ebraico e dei deportati militari e politici italiani nei campi nazisti, e per rendere omaggio alle numerose vittime, nonché a tutti coloro che, a rischio della propria vita, si sono opposti al progetto di sterminio ed hanno salvato altre vite e protetto i perseguitati. “Le onorificenze che ho consegnato questa mattina sono un simbolo prezioso e al tempo stesso un risarcimento morale per onorare, nel modo più solenne, la memoria dei questi nostri quattro concittadini - ha dichiarato il sindaco Coppola - Un invito, indirizzato soprattutto alle nuove generazioni, a tenere vivo il ricordo di uno dei capitoli più bui della nostra storia”.
A FAvORE DEL vERDE uRBANO
NASCE GREEN CARE PENISOLA SORRENTINA L’
Associazione Premio GreenCare Aps, nel sesto anno delle sue attività, amplia la propria presenza sul territorio. Dopo la Sezione di Caserta, affidata alle dottoresse Addolorata Ines Peduto e Floriana Marino, nasce la Sezione GreenCare Penisola Sorrentina per coinvolgere, con le sue azioni in favore del verde urbano, le aree verdi comprese tra Vico Equense e Massa Lubrense. La sezione Penisola Sorrentina sarà curata da Antonella Avancini, dottore commercialista, già amministratore di un’azienda sanitaria e Serena Abbondandolo, interprete e traduttrice, fondatore di “Completamente”, associazione impegnata nel sociale e nella promozione culturale. Entrambe con esperienze di associazionismo civico alle spalle, condividendo l’impegno anche con l’Associazione Amiche del Museo Correale di Terranova. Saranno affiancate dalle competenze dell’agronoma Vittoria Brancaccio, socio aggregato dell’Accademia dei Georgofili, coordinatore per la Campania della Scuola Nazionale di Potatura dell’olivo a vaso policonico, fondata da Giorgio Pannelli; socio fondatore, consigliere e membro del Comitato Tecnico Scientifico dell’Istituto Nazionale per lo sviluppo rurale e l’Agriturismo, che riunisce professionisti ed imprenditori per mettere in rete le competenze comuni, maturate dagli anni ‘60 ad oggi, in tema di paesaggio e sostenibilità ambientale. E’ presidente delle “Strade del Vino e dei prodotti tipici della Penisola Sorrentina”. ha ricevuto la Benemerenza civica “Vervece d’oro”, conferita dal Comune di Massa Lubrense per l’anno 2002. La neonata Sezione opererà in raccordo con le realtà già attive sul territorio, sensibili ai temi ambientali e dello sviluppo turistico sostenibile, in dialogo con gli Amministratori locali, in sinergia con Istituzioni culturali, promuoverà iniziative di valorizzazione del verde in area urbana ed agirà in difesa del paesaggio. ha già avviato due progetti di valorizzazione del patrimonio green, il primo sarà varato già nella primavera del 2021.
Lunga vita all’Associazione Premio GreenCare e benvenuta Sezione GreenCare Penisola Sorrentina!
Antonella Avancini, Serena Abbondandolo e Vittoria Brancaccio
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IL LIBRO DI PASQuALE BuONAROTTI
CALCIO E ALTRI SPORT IN PENISOLA SORRENTINA
Il comandante Pasquale Buonarotti ha dato alle stampe un altro
“gioiello” editoriale che ripercorre pagine di storia di Sorrento e dintorni. Questa volta ha focalizzato l’attenzione su “Calcio e altri sport in Penisola sorrentina”, edizioni “Il Saggio”. Il libro riflette un pezzo di vita. L’Autore è la nostra guida in un viaggio tra ricordi ed emozioni che, dentro di lui, ha lasciato il mondo dello sport. I suoi ricordi e le sue emozioni diventano i ricordi e le emozioni di chi legge questo libro. Qualcosa che si può condividere insieme provando la gioia di comunicare, una parola che, nella sua accezione più completa, significato mettere in comune qualcosa con altre persone, fare in modo che ci sia condivisione di ciò di cui si discorre in ogni comunità sociale. Una buona condivisione di quanto narrato è avvenuto dopo la nascita dell’Autore e riflette come se la mente fosse uno specchio questa caratteristica. C’è poi quella parte del mondo dello sport, intesa come patrimonio culturale senza confini, maturata dall’autore con la tradizione da una generazione dall’altra. Anche in questo caso, però, vi è partecipazione generata dalle emozioni vissute dentro perché l’autore ha ricostruito la storia di personaggi sportivi a volte sconosciuti della Costiera attraverso le testimonianze raccolte contattando parenti o conoscenti.
OPERE DI FRANCO GARGIuLO
bREVE STORIA DEL mONUmENTO AI CADUTI DI SANT’AGNELLO Il libro, edito con il contributo del Comune di Sant’Agnello, frutto di un lungo e appassionato lavoro di
ricerca, racconta, con dovizia di particolari come si sia giunti alla realizzazione del Monumento ai Caduti in guerra eretto in Piazza Matteotti a Sant’Agnello. Non solo. Nel libro, oltre che descrivere le vicende che portarono all’erezione del monumento, opera dello scultore Giovanni Nicolini, un artista molto famoso nei primi anni del Novecento e che scelse di vivere a Sant’Agnello, nella splendida villa da lui fatta costruire sul margine della cosa, raccoglie le notizie di quanti, partiti per il fronte, non fecero più ritorno alle loro case. L’autore, con un linguaggio semplice e scorrevole, oltre che aver raccolto i dati anagrafici di ogni soldato santanellese caduto in guerra, per ciascuno di essi riporta le cause del decesso; di molti, è riuscito a “scoprire” anche il luogo dove furono sepolti, permettendo a diverse famiglie che ancora l’ignoravano, ed erano convinti che i resti dei loro cari giacessero in una anonima tomba, di portare loro un fiore. In questo libro, il sacrificio di quei soldati immolatisi per la Patria, rivive nel ricordo e può essere tramandato alle future generazioni. Nel libro è riportata, inoltre, la triste vicenda della “Giovannina”, la motobarca di proprietà della famiglia Aponte che fu attaccata dai tedeschi l’11 settembre 1943 causando al morte di un numero imprecisato di soldati e soprattutto civili: un episodio, questo, non ancora completamente chiarito. Il libro, può essere richiesto direttamente all’Autore.
L’ENEIDE DI VIRGILIO trascritta in prosa da Franco Gargiulo L’ultimo lavoro letterario di Franco Gargiulo, è la trascrizione in prosa del poema di Virgilio “Eneide”; il
libro è da pochi giorni disponibile in libreria e nelle edicole, ed è stato pubblicato, come già gli ultimo lavori di Franco, a cura della casa editrice Carello di Catanzaro. L’autore ha pensato di fare cosa gradita a quanti vogliano cimentarsi nella lettura del poema presentando una versione in prosa, una prosa semplice e scorrevole, che rende la lettura agevole e di facile comprensione. Nel testo sono riportate a margine le note che permettono di conoscere una infinità di particolari sui personaggi e le vicende narrate nel “poema divenuto un romanzo”, il romanzo che racconta l’avventuroso viaggio di Enea il quale, partito da Troia dopo la caduta ad opera dei Greci, dopo un lungo ed avventuroso viaggio, approda sulle coste del Lazio dando origine alla nascita di Roma.
Una new entry di sfavillanti bijoux della nuova linea di bracciali, nati dall’estro creativo del Ceo di Capri Guarda Silvio Staiano e realizzati da sapienti maestri artigiani, vanno ad aggiungersi alla Collezione MultiJoy. Il brand made in Capri, per la sua ultima novità, ha voluto ispirarsi alla luce proprio in questi giorni che chiudono il 2020, si tratta di una vasta gamma di bracciali vivaci, gioiosi, risplendenti di luce e di colore. Gli smalti sgargianti utilizzati richiamano proprio quello stile anni 70 che regnava a Capri, espandendosi poi in quella lavorazione anche che lanciò nel mondo in stile caprese. Oggetti preziosi con la peculiarità del lusso dove sono stati utilizzati gli smalti a fuoco e l’acciaio lavorato con tagli fini ed eleganti proprio come quelli di oggi Capri Watch ripropone utilizzando gli stessi elementi arricchiti, però, da un must della maison caprese: la “scia cosmica” dei preziosi cristalli Swarovski.
www.capricapri.com