Surrentum - Speciale Notti D'Autore

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A PI GIO CO AG OM

PERIODICO DI INFORMAZIONE TURISTICA

Foto di Marianna Tizzani

Editrice SURRENTUM sas Dir. Resp. Antonino Siniscalchi Aut. Trib. Napoli n. 3104 del 15/4/1982 - Stampa La Sorrentina

Anno XXXIII

SPECIALE AGOSTO 2014

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Notti d’autore” sarà una vetrina per la celebrazione della creatività e dell’artigianato di eccellenza di respiro nazionale. Gli antichi portoni dello storico rione di Maiano si trasformeranno, per l’occasione, in una galleria naturale dove ceramisti, liutai, ricamatrici e intarsiatori accompagneranno i visitatori in un emozionante percorso che lega la tradizione alla sensibilità dei nostri tempi. Il borgo, che conserva inalterate le proprie caratteristiche architettoniche e accoglie da generazioni famiglie che ne hanno fatto la storia, diventerà un originale museo a cielo aperto. E’ obiettivo dell’Amministrazione comunale valorizzare ulteriormente la specificità di questa comunità e dell’arte che la contraddistingue, soprattutto quella della produzione di laterizi per forno. Pertanto, abbiamo presentato un progetto di riqualificazione per Maiano, che coinvolge la Regione e l’Unione Europea, al fine di realizzare laboratori didattici aperti non solo alle scuole del territorio, ma anche ai tanti turisti che soggiornano nella nostra “Terra”. Tramandare gli antichi mestieri è un dovere verso i giovani ed anche una opportunità di sviluppo.

Dott. Piergiorgio Sagristani, Sindaco di Sant’Agnello

notti D d’autore

opo sei edizioni di “Terre, Acqua e fuoco”, ci mettiamo in gioco con una nuova manifestazione che, sulle orme del passato prende una forma diversa per dare nuovo slancio al progetto ambizioso a cui la nostra associazione è legata: la riqualificazione di questo borgo pregno di cultura popolare, storia e tradizioni. “Notti d’autore” , infatti, vuole calare “magicamente” il visitatore nella futura realtà di questo luogo. Le antiche fornaci e gli spazi oggi inutilizzati ospiteranno artisti ed artigiani della penisola sorrentina pronti a confrontarsi con “maestri” provenienti da varie località italiane. Maiano ambisce a divenire un punto di riferimento dell’artigianato peninsulare, non solo per i tanti turisti che

onorano la nostra Terra con la loro presenza ma, soprattutto, per bambini e giovani affinchè possano appassionarsi a quella manualità che potrebbe dar loro nuovi sbocchi lavorativi e principalmente libertà espressiva. Questo contribuirà a proiettarli nel futuro rispettosi ed amorevoli per le tradizioni che riproporranno con forme innovative al passo coi tempi. Grande attenzione sarà data al prodotto che rappresenta maggiormente Sant’Agnello nel mondo: i laterizi di Maiano, con i quali vengono tuttora realizzati forni a legna, sono conosciuti ormai in tutti i cinque continenti. Per l’occasione ne saranno costruiti alcuni, affinchè il noto pizzaiolo Antonino Esposito, altra “Eccellenza” del nostro territorio possa far gustare la

È previsto un SERVIZIO NAVETTE che collegherà il Rione Maiano dalla Stazione Circumvesuviana di Sant’Agnello, da Piazza S. Agnello e dai parcheggi.

CITTA’ DI SORRENTO

Comune di Sant’Agnello

vera pizza napoletana. E’ proprio con lui che stiamo progettando una scuola per pizzaioli che, collegata alla produzione autoctona, possa essere un nuovo fiore all’occhiello per la nostra cittadina. Durante la manifestazione verrà riproposto il piccolo festival di musica popolare “t’AMMORE pè Maiano” perfetto connubio con arte e tradizioni, nonché piatti tipici della cucina popolare. Ringraziando tutti coloro che hanno reso possibile questa manifestazione a partire dai maestri artigiani, vi invitiamo tutti a vivere con noi non notti qualunque ma… “Notti d’autore”

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i terrà dal 22 al 24 Agosto 2014 nel borgo di Maiano a Sant’Agnello la manifestazione “Notti d’autore” nell’ambito di “Notte per Caruso: il mare dalle notti d’estate alle notti d’autunno” e nel contesto dei festeggiamenti in onore di San Rocco. Questa mostra di artigianato, arte, musica ed enogastronomia nella quale esporranno artisti ed artigiani provenienti da tutto il territorio nazionale, ha il proposito di salvaguardare e far conoscere le antiche tradizioni della nostra terra. Contemporaneamente, vuole evidenziare le altre realtà artistiche ed artigianali locali, con lo scopo primario di incentivare e creare nuovi progetti nei quali appassionare ed impie-

Maiano, Sant’Agnello 22/24 agosto 2014 gare i nostri giovani. Proiettare quindi le nuove generazioni verso il futuro mantenendo vivo in loro il nostro passato. E’ il luogo stesso che si adatta in modo straordinario alla realizzazione di questa iniziativa, infatti nel centro storico già nei secoli scorsi erano presenti diverse attività artigianali, tra le quali la più rinomata era proprio quella della produzione dei laterizi. La presenza di sette fornaci, alcune ancora esistenti, dimostra chiaramente che questa attività era predominante sul territorio. Lo scopo sembra essere più ambizioso della manifestazione stessa, infatti, la nostra speranza è quella che questa serie

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notti d’autore

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il Programma

di incontri culturali tra eccellenze dell’arte e dell’artigianato possa portare in futuro alla creazione di laboratori-scuola ad alto profilo artistico, dove i maestri oltre ad esporre le loro opere possano realizzare anche corsi di formazione. Il programma si svolge nell’arco di 3 giorni durante i quali gli artisti e gli artigiani daranno vita ad un vero e proprio laboratorio dal vivo. La mostra verrà allestita lungo un percorso creato ad arte nel centro storico del borgo, nel quale si apriranno i portoni delle case e delle antiche fornaci, qui, oltre ad apprezzare la loro architettura, si potranno incontrare ed ammirare liutai, scultori, ebanisti, pittori, ricamatrici i quali con il loro lavoro cercano di mantenere vive la nostra cultura e le nostre tradizioni. In una zona della manifestazione, sotto un’apposita tensostruttura, sarà allestito un laboratorio en-plen air, aperto a tutti coloro che, sotto la guida di valenti maestri, vorranno cimentarsi nelle varie arti. Ogni partecipante potrà sperimentare l’emozione del creare ed il manufatto resterà a sua disposizione. Passeggiando nel centro si potrà assistere all’esibizione di artisti di strada e gruppi musicali, mentre in alcuni stands si potranno degustare i prodotti tipici del territorio. Nelle corti delle case, nelle fornaci ed in strutture alberghiere, ci saranno come in passato eventi collaterali quali mostre fotografiche, dibattiti su temi riguardanti l’artigianato, il turismo ed i vecchi mestieri, purtroppo in via di estinzione. L’apertura della mostra sarà preceduta da una conferenza inaugurale che si terrà presso il Centro Congressi del Grand Hotel “La Pace” . Per valorizzare ancor di più le tradizioni sarà organizzata la terza edizione di “t’AMMORe PE’ MAIANO” piccolo festival della musica popolare al qua-

le sarà associata una mostra di strumenti musicali popolari di rinomati artigiani del territorio nazionale. Tra gli artisti partecipanti Augusto Girolamini, già campione del mondo di tornio da creta. Jorit Cerullo e Alberto Capozzi (Made) noti in tutto il mondo per essere tra i più famosi street artist. La famiglia Piccoli di Frosinone che costruisce da decenni organetti, che sono vere e proprie opere d’arte, tra i quali quello più piccolo e quello più grande al mondo Saranno esposte riproduzioni perfettamente funzionanti di strumenti medioevali del maestro Cipriani di Assisi. Tutti gli strumenti esposti faranno parte di una mostra collaterale: “STRUMENTOdARTE” Un tocco di internazionalizzazione con i ceramisti Deng Wenyu, cinese, l’albanese Kujtim Timi Turkeshi le cui opere sono state esposte in alcuni dei più famosi musei internazionali che realizzerà sul posto la riproduzione in ceramica del Borgo di Maiano che donerà, affinchè possa essere inserita nel progetto di riqualificazione dello stesso e l’ incisore Mei Chen Tseng di Taiwan. Ceramista e ceramologo anche il maestro Orazio Bindelli che incanterà i visitatori realizzando e cuocendo dal vivo pezzi in raku. Presente il maestro intagliatore Jonas Pitscheideer di Ortisei. Con le opere di Silvia Logi ed altri artisti verrà allestito un “giardino incantato” , alle spalle di Palazzo Cesaro. Da Milano la pittrice Marina Falco. Ancora per la ceramica Gaetano Fasano da Grottaglie, Anna Boria da Caltagirone e Piero Marcuccio da Cerreto Sannita. Questi assieme ad altri si confronteranno con artisti ed artigiani locali per lo più associati a Peninsulart.


speciale VENERDI’ 22 AGOSTO

SABATO 23 AGOSTO

DOMENICA 24 AGOSTO

Ore 19.00 Apertura della mostra con dimostrazioni dal vivo di artisti ed artigiani. Ore 20,00 Degustazioni: “I forni di Maiano e la Pizza Napoletana, la Polpetta di san Rocco ed altre sorprese. Ore 20,00 Largo Recanso: apertura laboratori. Ore 21,00 Largo Recanso: Michele Roscica “l’uomo orchestra” Ore 21,00 Zona mercatino: i “Vesevo folk” a seguire Angelo Piccoli suonerà l’organetto più piccolo e quello più grande al mondo Ore 21.30 Nei pressi della cappella di S. Rocco: “Napulegno” Ore 22,00 Corte fornace: Marco Palmieri in “Tu si ‘na cosa grande” regia di Mario Aterrano

Ore 19.00 Apertura della mostra con dimostrazioni dal vivo di artisti ed artigiani. Ore 20,00 Degustazioni: “I forni di Maiano e la Pizza Napoletana, la Polpetta di san Rocco ed altre sorprese. Ore 20,00 Largo Recanso: apertura laboratori. Ore 21,00 Largo Recanso: Michele Roscica “l’uomo orchestra” Ore 21,00 Zona mercatino: “Gli Spaccapaese” con la partecipazione di Gerardino Ore 21.30 Nei pressi della cappella di S. Rocco: “Stella Vesuviana” Ore 22,00 Corte fornace: Mario Vinaccia, Maria Staiano e Raffaele Cosenza in “Notte per Viviani”

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si ringraziano:

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 Zona mercatino  Corte fornace  Largo Recanso  Cappella S. Rocco

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Ore 18.30 Grand Hotel La Pace Sant’Agnello: Conferenza inaugurale di “Notti d’autore”, rinfresco. Ore 20.00 Inaugurazione di “Notti d’autore”. Ore 20.00 Laboratori dal vivo con dimostrazioni di artisti ed artigiani. Degustazioni: “I forni di Maiano e la Pizza Napoletana, la Polpetta di san Rocco ed altre sorprese. Ore 20,30 Largo Recanso: apertura laboratori. Ore 21,00 Zona mercatino: Zampogna Orchestra a seguire Angelo Piccoli ed i suoi organetti Ore 21,00 Largo Recanso: Franco Cecere e la “Posteggia Napoletana” Ore 21,30 Nei pressi della cappella di San Rocco: Marilù & Contrabballo Ore 22,00 Corte fornace: Mario Vinaccia, Maria Staiano e Raffaele Cosenza in “Nu cunto da li cunti” di G.B. Basile

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Nel corso delle serate affermati musicisti si esibiranno con gli strumenti esposti nella mostra collaterale

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• Le Forze dell’Ordine • ASL NA 3 Sud • Dott. Ciro Ruggiero • Ing. Carmine Savarese • Geom. Francesco De Gregorio • Il dirigente dell’ISDA “Grandi” • Il dirigente dell’IC “A. Gemelli” • Rocco Aversa - Bruxelles • Già Decò - Seiano • Università della Cucina • Mediterranea - Sorrento • Consorzio di tutela del • • Provolone del Monaco DOP • Montechiaro • Imma Store • Acqua e Sapone • Macelleria Maiano • Gioielleria Gerardo Nappo • Caseificio Due Golfi • Mulino Pivetti - Renazzo (FE) • Pastificio De Martino • Ditta Castellano & Pepe • I collaboratori • Gli sponsor Gli abitanti del Borgo Maiano e quanti hanno contribuito alla buona riuscita della manifestazione

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le fornaci di maiano

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on tutti sanno che l’arte del laterizio di Maiano è uno dei magisteri più antichi della Penisola Sorrentina. Quest’ attività, infatti, risultava o meglio risulta peculiare ancora oggi grazie alle proprietà della creta stessa, un terreno argilloso ricco di silicio caratteristico dei nostri luoghi che, lavorato a mano, rende il mattone molto poroso in modo tale che lo stesso possa scaldarsi presto e trattenere a lungo il calore. Oltre a tale lavorazione molto intensa in passato (si parla di sola di Sorrento in un documento dl 1492), molte altre ne caratterizzavano la zona come la produzione di tegole e coppi, visibili ancora oggi sui tetti di alcune case della Penisola Sorrentina, la realizzazione di oggetti da tornio quali scaldini, braci, vasi, salvadanai e la produzione di pipe in terracotta. La creta veniva estratta a mano creando enormi buche negli agrumeti della zona, cosa molto vantaggiosa per i proprietari degli stessi in quanto le grosse cavità (che a volte raggiungevano i 7-8 metri di profondità) venivano riempite di nuovo con materiali meno compatti, come per esempio gli stessi scarti delle fornaci, che favorivano il radicamento delle nuove piante di agrumi. Fino a qualche decennio fa tutto questo avveniva attraverso un indotto di 50-60 artigiani e in alcuni angoli del borgo si potevano trovare dei grossi cumuli di creta che, molto spesso, divenivano occasione di gioco per i bambini. Purtroppo la lavorazione delle tegole, nel secondo dopoguerra, è scomparsa per l’avvento di fabbriche che avevano sviluppato una produzione meccanica. Sorte che, successivamente, è toccata anche alle realizzazioni dei tornianti. I “cretai”di Maiano, infatti, non colsero lo sviluppo che si ebbe in altri luoghi, basti pensare che fino agli anni ottanta la creta veniva ancora estratta a mano! Il terreno argilloso, successivamente, veniva seccato spianandolo nei cortili delle fabbriche dopodiché, con l’uso di un attrezzo particolare di legno, veniva pestato e ridotto in piccoli frammenti messi a decantare in vasche con acqua. Tolta dalle vasche, la creta veniva setacciata e mischiata

con dell’altra secca fino ad ottenere un impasto omogeneo che si faceva riposare almeno un giorno prima di usarlo. Sopra un suolo di circa 10 centimetri di creta, preventivamente innaffiato varie volte e poi levigato con una spatola di legno, si spargeva della sabbia di mare; eseguito un cerchio con un compasso, si spianava l’impasto rendendolo di spessore uniforme attraverso una stecca che fungeva da misura. Rifatto un nuovo cerchio, stavolta sulla massa, essa si divideva in 4, 12 o 16 pezzi, a secondo della grandezza del suolo, tagliandola mediante l’utilizzo di spago e falcette. L’acqua contenuta nel suolo veniva assorbita lentamente dal pavimento di argilla fin quando i vari pezzi potevano essere sollevati dallo stesso e messi ad essiccare su delle tavole distanziati l’un l’altro da piccoli quadratini di legno o spesso appoggiati lungo la strada addossati agli stessi muri delle fabbriche. Una volta secchi e puliti dalle sbavature con l’utilizzo di coltellacci venivano disposti nelle fornaci a mò di alveare in modo che il fuoco, alimentato esclusivamente da trucioli e legna, potesse distribuirsi man mano uniformemente fino a completare la cottura che veniva controllata attraverso dei fori detti “focate”. Ecco così concludersi il ciclo di lavorazione dei suoli da forno, il quale risulta essere oggi quasi lo stesso, tranne che in qualche piccolo particolare, come l’utilizzo di molazze e rulli meccanici per l’impasto, operazione che, come già detto, veniva fatta a forza di braccia con un lavoro immane, nonché l’uso di forme di legno usate già per la realizzazione dei mattoni. Purtroppo, o per fortuna, vari sono i motivi che hanno provocato una mancanza di ammodernamento. In primo luogo, la scuola era un privilegio di pochi e quindi non vi era un buon livello di istruzione da parte di molti capi famiglia che si trovavano ad essere piccoli imprenditori, non per loro scelta, ma perché, entrati nelle ditte dei genitori ne divenivano automaticamente i futuri titolari. A questi si aggiunse che, dopo la seconda guerra mondiale, vi fu una grande richiesta di suoli e di mattoni in quanto, oltre ai vecchi panifici che riprendevano l’attività a pieno regime, ne


speciale nascevano altri ex novo. Fu proprio in questo periodo che per soddisfare la grande richiesta, non vi fu tempo di innovarsi , ma si cercò di far fronte ad essa utilizzando anche la manovalanza delle donne di famiglia. In questo modo, si arrivò ben presto ad una sovrapproduzione ed, automaticamente, al calo vertiginoso del prezzo. Fu questo uno se non l’unico momento in cui si tentò una sorta di collaborazione tra le varie famiglie quasi sempre in contrasto tra loro. Qualcuno poi cercò di perfezionare non tanto il suolo o il mattone quanto la costruzione del forno stesso, brevettando un forno che aveva una camera di combustione esterna per cui non facendo ardere la legna all’interno di esso, si favoriva il fornaio che non doveva pulirlo prima di infornare i suoi prodotti. L’essere conservatori, forse, fu la vera ragione del mancato rinnovamento, infatti, se da una parte il panettiere aveva asserito che la “pasta” fatta con l’impastatrice aveva le stesse peculiarità di quella fatta a mano o il falegname aveva integrato gli strumenti manuali con macchine di nuova generazione, il cretaio di Maiano ebbe fino a pochi decenni fa titubanza nei confronti del nuovo. Altro handicap era ed è ancora oggi quello degli spazi, infatti, per pensare ad una piccola industrializzazione di questo lavoro c’è bisogno di grandi spazi, già a partire dallo stoccaggio della materia prima che, per questo problema, molte volte finisce in discariche assieme ad altri materiali di risulta. A seguito di questo e di altri problemi, le fornaci attualmente attive sono solo due, a dispetto delle sei o sette che erano in funzione appena 60-70 anni fa e che davano lavoro a decine di famiglie, facendone uno dei comparti produttivi più prolifici del comune. Oggi si producono mattoni e suoli che vengono montati dai maestri artigiani di Maiano per realizzare forni di panifici e pizzerie in tutto il mondo.

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La pizza è l’alimento che più rappresenta Napoli nel Mondo. Farina, pomodoro, olio, basilico, mozzarella sono figli della nostra “Campania Felix,” ingredienti che hanno bisogno di un corpo che li porti alla giusta temperatura. Questo corpo, Il forno napoletano, dove vengono cotte le pizze, facendo si che in 90 secondi si passi da crudità eccellenti a sapori sublimi, ha un cuore che proviene dalla penisola Sorrentina ed in particolar modo da Maiano borgo di Sant’Agnello. Il “biscotto” sorrentino” mattone che grazie alla creta utilizzata ed alle tecniche ataviche dei cretai acquista la caratteristica di infondere alla pizza la corretta diffusione del calore. Il mattone di Maiano ed i forni costruiti dagli artigiani di questo borgo sono apprezzati in tutto il mondo. Pizzaioli australiani, giapponesi, americani e di altri paesi che ho avuto modo di conoscere nel corso della mia attività lavorativa, apprezzano le virtù di questo prodotto. Antonino Esposito , Pizzaiolo

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er Esposito, la passione per la pizza inizia nel 1986 quando lo zio Salvatore lo invita a pranzo. Allora, come oggi, per andare avanti era meglio avere due lavori, infatti lo zio era muratore nonché bravo pizzaiolo. Mentre stavano pranzando lo zio gli disse : “Ti piacerebbe imparare a fare le pizze?” Affezionato com’era a lui, gli dispiaceva contraddirlo ed accettò l’invito anche se in quel periodo era impegnato in un altro lavoro infatti egli verniciava manufatti della tarsia sorrentina, artigianato che fino a qualche anno fa impiegava tanti giovani di questa Terra. La sera stessa andò in pizzeria e da quel momento si aprì per lui una nuova strada che gli avrebbe dato in seguito molte soddisfazioni. Intelligentemente, il suo nuovo lavoro iniziò guardando e studiando per lungo tempo le gesta dello zio poi, man mano, le prime focacce che infornava e mangiava. Finchè, un giorno, una pizzeria che era rimasta senza pizzaiolo chiese aiuto allo zio che non esitò a fare il nome di Antonino. La prima serata fu per lui un vero e proprio calvario, l’inesperienza e l’emozione fecero sì che non una pizza uscisse rotonda. A fine serata, sicuro che il suo nuovo lavoro fosse finito quasi prima ancor di cominciare, si avvicinò mestamente al titolare che, invece, scommettendo su di lui, lo incoraggiò ad andare avanti cercando di migliorare solo la forma. Da allora Esposito non si è più fermato. Dall’apertura nel 1990 a soli 22 anni del suo primo ristorante pizzeria, il “Bingo” a Massa Lubrense, all’invenzione della Frusta Sorrentina”®, all’apertura dell’azienda “Sapori e Tradizioni” , ai libri “Passione di Pizza” e “Fantasie di Pizza”, ai corsi di formazione per pizzaioli indetti dalla Regione Campania, alle apparizioni televisive fino all’apertura nel 2009 del locale pizzeria “Ahum!” situato in via S. Antonio Sorrento, la vita di questo pizzaiolo è stata sempre ricca di sfide. Da ultima il progetto che ha intenzione di portare avanti assieme all’associazione Borgo Maiano ed ai produttori di laterizi del luogo, cioè di creare in questo borgo, legandola proprio a questa secolare tradizione, una scuola internazionale per pizzaioli. Da qui, forse in un auspicato futuro, potrebbero uscire piazzaioli che possano avere tante soddisfazioni come quelle che ha avuto Esposito tra le quali, per esempio, portare per il mondo la cultura della Pizza Napoletana. Proprio per alcuni di questi motivi, Antonino Esposito, durante le serate di “Notti d’Autore”, delizierà i palati dei visitatori, anche quelli più esigenti, facendo degustare la sua pizza Margherita e riservando per loro una nuova gustosa sorpresa. Ovviamente il tutto, cotto nei forni realizzati dagli artigiani di Maiano.

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le mani raccontano

Mostra fotografica di MARIANNA TIZZANI

Nata a Sorrento (NA) nel 1984 dove vive e lavora da diversi anni nel mondo della fotografia e della grafica, s’interessa della cura dell’immagine fotografica in diversi ambiti professionali e della grafica pubblicitaria. Ha studiato e lavorato a Firenze conseguendo un Master in Conservazione e Restauro dei Beni Storico-Artistici presso l’Istituto per l’arte e il Restauro Palazzo Spinelli e lavorato poi come Tecnico qualificato per la gestione di Musei e Pinacoteche e Direttore organizzativo di Mostre ed eventi. Laureata in Diagnostica e Restauro, presso l’università Suor Orsola Benincasa di Napoli. Ha lavorato poi in diversi cantieri di Restauro tra cui gli Scavi di Pompei. Certificata ACA, che attesta le proprie competenze riguardanti gli strumenti di comunicazione digitale Adobe. Intende la fotografia come ricerca, strumento per raccontare in maniera personale realtà sociali e culturali della propria terra e del resto del mondo. Legata alla fotografia in bianco e nero, con molteplici interessi legati alla vita comune e al sociale, convinta che la fotografia possa cogliere l’invisibile nel visibile. Ha partecipato a vari Concorsi e Mostre, su territorio Nazionale, sia in Pittura sia in Fotografia ottenendo ottimi risultati. Le sue fotografie sono state pubblicate in diverse testate giornalistiche tra cui Vogue Italia. Il suo pensiero è racchiuso nella frase di Daniel Pennac: “Ho fatto delle foto. Ho fotografato invece di parlare. Ho fotografato per non dimenticare. Per non smettere di guardare.”

la street art

I graffiti sono una manifestazione artistica, sociale e culturale diffusa in tutto il pianeta, basata sull’espressione della propria creatività tramite interventi pittorici sul tessuto urbano. Ogni graffitista, qualsiasi sia la sua inclinazione e provenienza, ricerca e studia un’evoluzione personale, per arrivare ad uno stile proprio unico ed immediatamente riconoscibile. L’Aerosol-art è stata una delle prime espressioni artistiche accostate al graffitismo. Si tratta dell’utilizzo della bomboletta spray con applicazioni pittoriche simili alle produzioni aerografiche convenzionali. L’Aerosol-Art dapprima ha arricchito di significato le scritte Graffiti connotandole e rendendole appetibili al grande pubblico, e successivamente, ha trovato una propria indipendenza e dignità artistica. Nel corso degli anni molti artisti hanno comunque maturato nuove tendenze creative per cui, pur mantenendo radici nei graffiti , sono riusciti a sconfinare nella tipografia, nel design, nell’abbigliamento, contaminando il tipico stile degli anni ‘80 con ideali più razionali e vicini alla grafica. Si parla di tendenze artistiche “post-graffiti” in particolare riferendosi all’arte di strada, e di graffiti design per le influenze oramai evidenti nelle tecniche pubblicitarie e nella moda. È possibile affermare che molti artisti oramai integrati nel sistema convenzionale del mercato dell’arte, traggono il loro valore da esperienze precedenti spesso formalmente illegali. Nel corso di questa manifestazione potremo ammirare due famosi street artist: Jorit Cerullo in arte Agoch ed Alberto Capozzi in arte Made 514


speciale JORIT AGOCH

è nato a Napoli il 24 novembre 1990,da padre Italiano e madre Olandese. Ha iniziato a dipingere da giovanissimo con lo spray marchiando con il suo nome “di strada” Agoch i muri della sua città natale e di varie città Italiane. Nel corso degli anni autonomamente sperimenta le tecniche più disparate e studia l’uso della pittura acrilica ed a olio all’Accademia Di Belle Arti di Napoli dove si laurea con 110. Nel 2005 compie il suo primo viaggio in Africa,continente che lo colpisce profondamente. In Tanzania ha studiato e poi collaborato con la scuola internazionale d’arte Tinga Tinga di Dar es Salaam che lo ha spinto ad affinare le sue capacità pittoriche in particolare nell’uso del pennello che da questo momento in poi lo accompagnerà nella realizzazione. Nel Giugno 2010 espone 25 dipinti ispirati al continente Africano mosso dalla volontà di raccogliere fondi per costruire il reparto di maternità di un piccolo villaggio vicino Dar es Salam ,nell’esposizione presente “Le Palme” un opera del celebre artista pop Italiano Mario Schifano. La mostra è un successo sono venduti tutti i venticinque dipinti e l’esposizione vedrà l’interessamento della Rai emittente Televisiva Pubblica Nazionale. Da questo momento in poi l’attenzione di Jorit si concentra sempre più sulla rappresentazione realistica del volto umano che inizia a marchiare con due “strisce” rosse sulle guance,si fa in lui forte l’idea secondo cui le differenze di razza, di sesso, religione e classe sociale sono infinitamente inferiori alle caratteriste che accomunano tutti gli esseri umani. Nell’ottobre 2011 Jorit espone per la prima volta all’ interno di un museo il MANN di Napoli uno tra i musei archeologici più importanti del mondo e nel 2013 espone nel museo MAGMA di Roccamonfina. Realizza i ritratti di dj e cantanti di fama internazionale tra cui Steve Aoki e Daddy Yankee e dei più famigerati cantanti Italiani tra cui Rocco Hunt e Guè Pequeno. La realizzazione di questi graffiti gli da molta notorietà, numerosi giornali di portata nazionale scrivono di lui e Jorit riceve i primi grandi incarichi commerciali tra cui le collaborazioni con Poltrone Frau e Converse. Nel 2013 Jorit visita New York per la prima volta e qui realizza 2 grandi graffiti raffiguranti personaggi dell’mondo dello spettacolo newyorkese DJ Questlove e Smif n’Wessun . Nel maggio del 2014 Jorit espone al PAN palazzo delle arti di Napoli in occasione degli eventi Napoli città creativa. Durante lo sviluppo del suo percorso creativo ha esposto in tantissime parti del mondo tra cui le più importanti sono New York, Sidney,Londra, Berlino e Tilburg(Olanda)

MADE514

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è nato a Padova il 7 Giugno del 1975, vive e lavora a Padova, artista autodidatta. Ha iniziato la sua carriera nel mondo dei graffiti nei primi anni ’90. Parallelamente all’attività nel mondo del writing ha perseguito una carriera artistica legate alla scultura e alla pittura in nome della sperimentazione di materiali e tecniche transponendo l’esperienza del writing su supporti più convenzionali. Le sue opere sono caratterizzate da forme morbide, linee taglienti, macchie emotive e movimenti molto dinamici, in cui le lettere si scompongono per ricomporsi in momenti senza tempo con il mondo figurativo.“Sembra esserci una tensione in equilibrio precario eppure perfetto che anima i lavori di Made514: quella tra caos e controllo. Un filo sottile che riesce, nei graffiti come nei lavori su tela e carta, a coniugare due aspetti apparentemente antitetici in una fusione sottile dall’aspetto visivo affascinante. Questa stessa tensione ritorna come una scia ininterrotta in tutta la produzione dell’artista, trovando nelle creazioni più recenti la propria espressione più compiuta. Il lavoro di Made514 si compone di una pratica legata al writing e parallelamente si snoda attraverso percorsi più convenzionalmente artistici su tela e altri materiali. In entrambi i casi le opere sembrano arricchirsi costantemente di nuovi livelli e complessità, testimoniando non solo una crescita a livello tecnico ma anche una curiosità crescente verso la sperimentazione di materiali e superfici di volta in volta nuovi. Le lettere si sono progressivamente fluidificate nei pezzi di Made diventando forme, fino a fondersi in una sinuosità caotica, eppure regolata da leggi ben precise. Quelle stesse linee ar-moniche danno vita nei dipinti ad un connubio tra schemi rigidi e controllati che spesso compongono gli sfondi e forme liquide e sinuose in primo piano.”

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Una mostra nella mostra che vuole evidenziare l’arte della liuteria e dello strumento popolare. Il suo titolo vuole scoprire anche un doppio significato, l’arte che si fa strumento, strumento musicale, ma anche l’arte in generale come strumento per affascinare i popoli. Mai come in questo momento infatti, soprattutto in Italia l’arte sembra vivere un momento di crisi, non solo perché poco divulgata alle nuove generazioni, ma soprattutto perché la nostra attenzione è rivolta sempre più all’oggetto tecnologico e ciò ci allontana da quella manualità artistica che ha contribuito a rendere grande il nostro Paese. Gli strumenti, non solo saranno esposti nel contesto della manifestazione, ma con essi, durante le serate, affermati maestri allieteranno i visitatori facendo ascoltare loro affascinanti melodie.

Si ringraziano i fioristi e i giardinieri:

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FIORISTA

A. Ferraiuolo

Corso Crawford, 9 - S. AGNELLO tel. 0818785923 3395397560

PIANTE ORNAMENTALI

ADDOBBI MATRIMONIALI

GIARDINIERE

Salvatore Russo

Dillo, ma dillo con i fiori

Giovanni Ferraro

S. AGNELLO

Corso Italia, 137 - S. AGNELLO tel. 0818784691

S. AGNELLO

Via F. S. Del Giudice, 1 tel. 3333968148

di CRISTOFORO

Via Maiano


speciale Vincenzo Cipriani

Nato a Roma nel 1941 e residente in Assisi dal 1951, Vincenzo Cipriani si avvicinò alla musica cantando nel Coro della Parte de Sotto sin dalla prima edizione del Calendimaggio. Poi passò nel gruppo dei Menestrelli sotto la guida del M° Maceo Angeli suonando la chitarra, il mandolino e il mandoloncello. Alla fine degli anni ’50 ereditò dal M° Angeli la direzione dei Menestrelli della Parte de Sotto. A Parma negli anni ’60, perfezionò lo studio della chitarra classica sotto la guida del M° Enrico Tagliavini (docente di chitarra classica presso i Conservatori di Bologna e Parma). Nel contempo la sua passione per la musica medievale e la consapevolezza che la chitarra fosse inadeguata e improponibile da un punto di vista filologico per eseguire musiche medievali, lo hanno portato ad intraprendere una ricerca sugli strumenti che venivano suonati nel periodo che va dal XI° al XV° secolo Nasce, nel 1976, il suo primo strumento da liutaio: una cithara. Da quel momento ha realizzato altri strumenti del passato come: vielle, ribeche, gighe, ghironde, liuti, gittern, cetre, salteri e arpe che vengono suonati da gruppi italiani e stra-

nieri che eseguono musiche antiche. Le tecniche di costruzione si rifanno alle problematiche ed alle forme originali che continua a studiare attraverso dipinti, affreschi, miniature, sculture, non sempre presenti nei musei. Di grande prestigio e soddisfazione è stato, per lui, l’avere realizzato la ribeca e il salterio (uno strumento di origine araba) con i quali è stata incisa la colonna sonora del film “Mediterraneo” di Gabriele Salvatores Ha realizzato il liuto che, suonato dal M° Domenico Baronio di Cremona, accompagnò la cantante Ivana Spagna al 46° Festival di San Remo. I suoi liuti medievali sono utilizzati noti concertisti di fama internazionale. Molte le sue mostre in Italia ed all’estero, da segnalare quelle di New York, in occasione del Columbus Day, all’Arsenale di Amalfi, all’EUR di Roma ed a Reykjavic (Islanda). Realizza anche chitarre classiche che iniziò a costruire dopo l’esperienza avuta con il famoso liutaio Juan Alvarez Gil a Madrid e che oggi sono suonate da valenti concertisti. Oggi molti giovani aspiranti liutai frequentano la sua bottega dove trovano risposte alle loro domande per i molti problemi, sia teorici che pratici.

Vincenzo Pisapia

Ernesto Scarpato

(Cava dei Tirreni) Autodidatta, dotato di manualità straordinaria, Pisapia, esegue opere che sono di una precisione quasi maniacale per i quali non tralascia di documentarsi per riprodurre ogni minimo particolare. La scelta dei legni, le applicazioni in madreperla ed avorio fanno dei suoi strumenti in miniatura vere e proprie opere d’arte molto apprezzate nel corso di esposizioni personali e collettive alle quali ha partecipato.

Nato a Vico Equense nel 1971. Ha frequentato l’Istituto d’Arte di Sorrento, specializzandosi nella lavorazione dei metalli. Dopo essersi dedicato all’oreficeria e all’argenteria si appassiona alla liuteria, fortemente motivato da un’altra grandissima passione: la musica. Si dedica da autodidatta alla costruzione di chitarre classiche e semi-acustiche, ma ben presto, stimolato dall’interesse per il recupero della tradizione musicale napoletana e la tarsia sorrentina, inizia il suo percorso professionale nella realizzazione di mandolini. Vari concertisti del panorama musicale italiano utilizzano i suoi strumenti.

L’Azienda Piccoli

Nasce nel 1998, come produzione artigianale di organetti. Ma già da diversi anni, il Maestro Angelo Piccoli, si prestava a ripararli ed assemblarli insieme al padre, il quale gli ha trasmesso, fin da bambino, la passione e la curiosità di scoprire questo meraviglioso strumento, che a sua volta ha trasmesso ai propri figli. Oggi l’azienda ha acquisito, con il passare degli anni e dell’esperienza maturata in questo campo, un grande prestigio, in quanto ogni organetto viene costruito a mano, in ogni singola parte, dalle casse in legno massello, fino al montaggio di ogni tasto ed è per questo motivo che ogni organetto firmato “ANGELO PICCOLI” costituisce un pezzo unico che con il passare degli anni acquisisce un valore aggiunto. Angelo Piccoli Ciociaro verace ed indomito autodidatta esemplare, ha portato e sta

Gianfranco Schiavo

Anche se giovane d’età, l’attività di Gianfraco Schiavo è ricca di esperienze fatte per lo più in laboratori di grandi maestri del Nord Italia. Sul finire degli anni 90, frequenta la scuola di maestri liutai ed archettai di Gubbio con il maestro Marcello Di Sante. Nel 1999 consegue la qualifica di operatore liutaro alla scuola civica di liuteria di Milano sotto la guida del maestro Guido Primon, scuola nella quale in seguito, acquisirà un’altra qualifica, quella di costruttore di strumenti ad arco, seguito sempre dal Primon. Continua ad acquisire conoscenze attraverso uno stage della durata di un mese nella bottega del maestro Dario Segala in Verbania. Ma tanti sono i corsi che seguirà e con grandi maestri tra i quali: Pietro Cava-

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portando alla ribalta su tutte le città italiane ed anche all’estero (Germania) la fisarmonica, suonando in maggior parte musiche sue. Produttore discografico, compositore ed editore, ha rivalutato la tradizione ciociara attraverso le sue melodie che sono incise sui numerosi cd da lui prodotti. Professionista serio, dedito al lavoro, dirige una scuola di tantissimi allievi provenienti dalle diverse regioni d’Italia. Da qualche anno l’amore e la pulsione per l’organetto diatonico lo hanno portato ad approfondire anche le tecniche di costruzione. Numerose le gare a cui ha partecipato il Maestro e dove si è classificato ai primi posti, riscuotendo ampi consensi”. In occasione di “Notti d’autore” si potrà ammirare l’organetto più piccolo e quello più grande del mondo.

lazzi (Mi), Bruce Carlson, Carlos Arcieri, Gabriele Negri, Guy Rabut, Paolo Sorgentone, Michele Mecatti, Greg T. Alf e tanti altri. Oggi gli strumenti costruiti da Schiavo si possono definire vere e proprie opere d’arte.

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12 speciale

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gli autori presenti

Arte Presepiale Maria Grazia Cocurullo PIANO DI SORRENTO

Scultore Luigi Apreda

Orafa Rosaria Coppola

SORRENTO

SORRENTO

Pittrice Monica Apreda

Designer Lucia Cuomo

SORRENTO

SORRENTO

Ceramista Orazio Bindelli

Lavori all’uncinetto Lucia D’Ancora

URBANIA

MASSA LUBRENSE

Incisore Antonino Cappiello

Orafa Paola De Angelis

MASSA LUBRENSE

SANT’AGNELLO

Ceramista Tonina Cecchetti

Ebanista Enrico d’Errico

GUBBIO

SORRENTO

Mosaici artistici Pina Coccurullo

Ebanista Luciano De Simone

MASSA LUBRENSE

SANT’AGNELLO


speciale

agosto2014

Scultore Gaetano Di Donna

Ebanista Toni Wolfe

PIANO DI SORRENTO

SORRENTO

Pittore Salvatore Donnarumma

Pittrice Marina Falco MILANO

SANT’AGNELLO

Ceramista Gaetano Fasano GROTTAGLIE

Modellista Andrea Famiani SORRENTO

Scultore Alessandro Flaminio

Tarsia Sorrentina Teodoro Famiani

NAPOLI

SORRENTO

Disegnatrice di moda Gabriella Fluss

Ebanista Lorenzo Gargiulo

NAPOLI

TORRE ANNUNZIATA

Tarsia Sorrentina Antonio Ercolano

Intagliatore Raffaele Gargiulo

SORRENTO

SANT’AGNELLO

Arte Presepiale Giuseppe Ercolano

Tarsia Sorrentina Salvatore Gargiulo

META DI SORRENTO

SORRENTO

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14 speciale

agosto2014 Arte Presepiale Federico Iaccarino

Tarsia Sorrentina Giuseppe Mastellone

META DI SORRENTO

SORRENTO

Ceramista Augusto Girolamini

Ceramista Raffaele Mellino

DERUTA

MASSA LUBRENSE

Artista multimaterica Silvia Logi

Artigiano creativo Alessandro Ottone

FIRENZE

SORRENTO

Incisore Mei Chen Tseng

Antiche fuseruole Annalisa Piccioni

TAIPEI (Taiwan)

DERUTA

Ceramista Mariagrazia Manfredi

Scultore Jonas Pitscheider

VICO EQUENSE

ORTISEI

Ceramista Piero Marcuccio

Miniaturista Nello Romano

CERRETO SANNITA

PIANO DI SORRENTO

Lavori al tombolo Maria Luisa Maresca

Creazioni d’arte povera Valentino Ruggiero

PIANO DI SORRENTO

SANT’AGNELLO


speciale

agosto2014

Pittore Agostino Russo

Modellatore Giovanni Sinno

ROMA

NAPOLI

Ricami Ricami Russo

Tarsia sorrentina Franco Stinga

PIANO DI SORRENTO

SORRENTO

Pittore Ciro Ruggiero

Ceramista Elisabetta Surico

PIANO DI SORRENTO

PIANO DI SORRENTO

Vetri artistici Massimo Sepe

Ceraplastica presepiale Raffaele Troncone

SANT’AGNELLO

SORRENTO

Orafo Salvatore Simioli

Ceramista Kujtim Timi Turkeshi

SORRENTO

DURAZZO (Albania)

Fumettista Simona Simone

Creazioni su carta Fabriano Anna Uncini

SORRENTO

FABRIANO

Sandali artigianali Giuseppe Siniscalchi

Ceramista Deng Wenyu

SORRENTO

CINA

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COOPERATIVA

TASSO

Via San Renato 15 - 80067 Sorrento (NA) Tel. +39 081 8771477 Fax. +39 0818072440

www.cooptasso.com

Via Cristoforo Colombo 20 Meta di Sorrento 80062 NA Ph.+39 0815321695 – Fax+39 0815341786 www.mormilegroup.com

SORRENTO


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