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«Olga», un lungometraggio con la partecipazione di ginnaste svizzere
OLGA INSEGUE IL SUO SOGNO
Il film «Olga» racconta la storia inventata di una ginnasta ucraina esiliata in Svizzera. Foto: Ghislaine Heger
2013. Esiliata in Svizzera, Olga, protagonista principale della fiction, una ginnasta ucraina di 15 anni, tenta di distinguersi al centro d’elite sportivo. Ma mentre la ragazza deve adattarsi al nuovo paese di accoglienza e prepararsi ai Campionati europei, a Kiev scoppia la rivoluzione.
«Olga» è il primo lungometraggio del regista svizzero Elie Grappe. Questo film, che uscirà nelle sale in autunno, mette in scena la ginnasta ucraina Anastasia Budiashkina nel ruolo di Olga. Girato in gran parte nella palestra del giubileo di Macolin, ha permesso a qualche ginnasta svizzera di muovere i primi passi nel mondo del cinema.
Ma chi è Olga?
Esiliata in Svizzera a causa della rivoluzione ucraina, Olga è una giovane ginnasta di 15 anni che entra a far parte del Centro Nazionale dello Sport e tenta di affermarsi nella sua nuova squadra. All’arrivo nel suo paese di adozione, le cose non vanno come previsto. Olga è
La ginnasta ucraina Anastasia Budiashkina interpreta il ruolo principale. Foto: Gabrielle Denisse
«OLGA» IN BREVE
Numero di attori: 30 Numero di comparse: 213 Totale di partecipanti: 609 Durata delle riprese: 37 giorni, distribuiti su 9 mesi Tempo di produzione: 16 settimane Luoghi delle riprese: Macolin (SUI), Stoccarda (GER), Kiev (UKR) Anno di distribuzione: 2021 Lingue: francese, tedesco, italiano, ucraino, russo e inglese (sottotitoli) Premi: premio SACD della «Settimana della critica» 2021 a Cannes (migliore sceneggiatura). Il film è candidato agli «Oscar» per la Svizzera.
combattuta tra la Svizzera e l’Ucraina, dove la madre, giornalista, riferisce degli avvenimenti di Euromaïdan. Olga, tuttavia, non distoglie mai lo sguardo dal suo obiettivo: prepararsi per i Campionati europei di ginnastica artistica a Stoccarda per potersi qualificare ai Campionati del mondo e alle Olimpiadi, il suo sogno più grande.
Al centro della storia troviamo un dialogo costante tra ginnastica e politica. Olga è alla continua ricerca di un equilibrio e si aggrappa saldamente alla sua passione per la ginnastica. «Per me l’aspetto centrale del film sta nella ricerca di un modo per conciliare il desiderio personale con il corso della storia. Olga, suo malgrado, è confrontata con la rivoluzione. Anche se l’aspetto politico esiste, la passione della protagonista per la ginnastica e le emozioni legate allo sport sono centrali nel film», spiega il regista Elie Grappe.
Un’accoglienza calorosa
Per alcune ginnaste svizzere, la realizzazione di questo lungometraggio è stata l’occasione per scoprire il mondo del cinema. Fra queste Lou Steffen (FSG Lancy), membro del quadro nazionale allargato, e Caterina Barloggio (SFG Sementina), ex ginnasta del quadro nazionale, nel film facevano parte della squadra nazionale svizzera. Entrambe sono state scoperte dal regista in occasione delle sue visite presso le società di ginnastica. «Dal 2016, ho fatto parecchio scouting sul campo. Ero in contatto con la Federazione svizzera di ginnastica, l’Ufficio federale dello sport e numerose società di ginnastica», spiega Elie Grappe. «Sono stati tutti molto disponibili, mi hanno accolto calorosamente e permesso di presenziare agli allenamenti. Ho persino assistito ai Campionati europei a Berna, nel 2016, a diverse Swiss Cup a Zurigo e ai Campionati svizzeri», prosegue il regista. Le settimane trascorse nelle palestre gli hanno permesso di familiarizzare con il mondo della ginnastica, un mondo a lui sconosciuto. «Ho frequentato per molti anni il conservatorio a Lione. La ginnastica per me era qualcosa di assolutamente nuovo. Ma avevo voglia di raccontare questa storia», aggiunge. L’opera di scouting è stata altresì un’occasione per raccogliere le esperienze di squadre, atleti, allenatori e medici e incontrare le future interpreti del film.
Lanciarsi nel cinema
Per le ginnaste coinvolte la produzione del film è stata altrettanto positiva e resterà impressa a lungo nella loro memoria. L’esperienza è stata altrettanto posi-
IL REGISTA, ELIE GRAPPE
Elie Grappe
Età: 27 anni Luogo di domicilio: Vevey Carriera: 10 anni di studio di musica classica presso il Conservatorio di Lione, 2011–2015 Scuola Cantonale d’Arte di Losanna (ECAL) Film realizzati: Répétition (cortometraggio 2014), Suspendu (cortometraggio 2015), Hors-scène (cortometraggio 2016), Olga (lungometraggio 2021)
Il regista Elie Grappe (a destra) ha scelto la palestra del Giubileo a Macolin come principale luogo delle riprese. Foto: Ghislaine Heger
tiva e resterà impressa a lungo nella loro memoria. «È un’esperienza che ricorderò tutta la vita», afferna Steffen. «Elie mi aveva notata in palestra. Ho poi fatto un casting e ho ottenuto la parte», racconta la ginevrina. Per il film, il regista ha preferito lavorare con vere ginnaste anziché con attrici, affinché le scene sembrassero più reali. «È stato assolutamente necessario lavorare con delle atlete in quanto uniche in grado di realizzare determinate figure e con un’esperienza di vita all’interno di un centro sportivo. Spesso è bastato uno scambio di parole perché capissero cosa dovevano fare», precisa Elie Grappe.
Riprese ritardate a causa del Covid
Inizialmente prevista per il 2020, l’uscita del film nelle sale è slittata al 2021, per colpa del Covid. «Abbiamo girato le scene di ginnastica soprattutto a Macolin, nei weekend e durante le vacanze scolastiche, quando la palestra non era occupata», rammenta Elie. Le riprese sono durate 37 giorni in totale, ripartiti su 9 mesi, il che ha impegnato parecchio le due ginnaste svizzere. «Passavamo di-
Olga è combattuta tra due mondi. Foto: Ghislaine Heger
verse ore se non giorni sulla stessa scena, che per finire, sullo schermo dura solo qualche secondo», spiega Steffen.
A Stoccarda, inoltre, il coronavirus non ha risparmiato la troupe cinematografica. Il regista aveva previsto di girare le scene dei Campionati europei in occasione del DTB-Pokal. Ma dal momento che è stato annullato per motivi sanitari, la troupe ha dovuto riorganizzare le riprese sul posto.
Sul red carpet
A metà luglio, finalmente «Olga» è stato presentato al Festival di Cannes. Per l’occasione, le ginnaste sono state invitate con il regista Elia Grappe e la troupe. «La presentazione del film è stata emozionante. E salire i gradini di Cannes, un’esperienza unica. Vera magia!», rammenta Steffen. Stesso parere quello di Caterina Barloggio: «Cannes è stata un’esperienza unica. Abbiamo passato una giornata e mezza intensa. È qualcosa che si deve provare una volta nella vita. Mi ricordo in particolare dei fotografi che urlavano per attirare l’attenzione dei personaggi famosi».
Una prima che ha riscosso il plauso della giuria, tanto che il film ha vinto il premio della Settimana della critica 2021 (migliore scenografia). Ora tocca al pubblico dire la sua: a partire da questo autunno, nelle sale cinematografiche della Svizzera romanda.