SWISSLIFE 7° anno // Numero 2 // CHF 0.00
Estate 2016 // Gratis
«Vuoi ancora una rondella di salsiccia?» Tutti probabilmente si sono sentiti rivolgere questa domanda quando sono andati con la mamma in macelleria. La «rondella», tuttavia, non era gratuita – veniva offerta con l’acquisto di carne. E spesso questa tattica del salame del macellaio ha avuto successo: molti hanno conosciuto così la salsiccia.
Editoriale // 3
Buongiorno Si dice comunemente che ciò che non costa nulla, non valga nulla. Davvero? A parte il fatto che alla fine dei conti c’è sempre qualcuno che in qualche modo paga, non importa se gratis, in omaggio, senza compenso, senza costi o regalato: spesso ciò che è gratuito vale di più di un servizio pagato a caro prezzo.
Ivo Furrer CEO Swiss Life Svizzera
Basti pensare agli innumerevoli familiari che senza fare tante storie e senza lamentarsi curano i membri più anziani della famiglia – felice il Paese che può e vuole ancora per metterselo. Per non parlare di tutti quei volontari che in Svizzera si occupano di tutto il possibile: la manutenzione dei sentieri per le escursioni, l’organizzazione di feste piccole e grandi, le giornate ecologiche del ruscello di paese, il volontariato come conducenti tassisti per persone con handicap o nelle associazioni sportive locali. Le energie, le iniziative e l’impegno profusi sono tanto ammirevoli quanto meritevoli di gratitudine. Tutti coloro impegnati nel volontariato forniscono un contributo al bene comune e alla nostra pacifica convivenza, mai apprezzato pienamente. Questo lavoro gratuito for nisce, inoltre, un grande contributo perché ci ritroviamo sempre in comunità che hanno un traguardo comune, lontano dalla mentalità del profitto e della massimizzazione dell’utile. Mi compiaccio insieme a voi di questo tipo di gratuità, questo servizio alla collettività – e vi auguro una rilassante lettura del nostro numero estivo.
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Photo Selection:
WC, gratuito
La collezione di Marco Volkens dei «posticini» svizzeri è nata col tempo grazie a scoperte del tutto casuali, spesso nei posti più impensabili, e alle prime riprese.
Perché collabora gratuitamente, Hansueli Weibel?
Questionario:
Giorni senza soldi a Basilea Storia di copertina:
Quei posticini, ritirate tranquille. Da anni il fotografo Marco Volken si dedica a quelle costruzioni tanto stra vaganti quanto anonime nel nulla svizzero, che chiama «ritirate tranquille». Il suo omonimo volume illustrato contiene riprese di una bellezza moz zafiato – da pagina 6.
Michael Hugentobler ha provato a tirare a campare senza soldi e senza lavoro. Anche il suo orgoglio gli si è messo contro alla ricerca di qualcosa di commestibile.
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Mix di numeri:
Non pagato batte pagato
Nulla è gratuito. Chi deve arrabattarsi senza soldi deve rispondere a due doman de. Prima domanda: Dove trovo qualcosa da mangiare? E seconda domanda: Dove pernotto? Solo soddisfare queste esigenze primarie comporta molto impegno e so prattutto è anche umiliante e frustrante, come potete leggere da pagina 16.
Responsabilità generale: Swiss Life, Comunicazione Svizzera, Martin Läderach Commissione redazionale: Ivo Furrer, René Aebischer, Thomas Bahc, Monika Behr, Elke Guhl, Christian Pfister, HansJakob Stahel, Paul Weibel Responsabile della redazione UPDATE: Dajan Roman Indirizzo della redazione: Rivista SWISSLIFE, Public Relations, GeneralGuisanQuai 40, 8022 Zurigo, rivista@swisslife.ch Responsabile del progetto: Mediaform | Christoph Grenacher, Ittenthal / Zurigo Ideazione e progettazione: Agenzia pubblicitaria Festland, San Gallo / Zurigo Traduzione: Swiss Life Language Services Stampa e spedizione: medienwerkstatt ag, Sulgen; stampato su carta FSC Cambiamenti d’indirizzo e ordinazioni: Rivista SWISSLIFE, GeneralGuisanQuai 40, 8022 Zurigo, rivista@swisslife.ch Tiratura: 115 000 Pubblicazione: 3 volte l'anno; primavera, estate, autunno. Avviso legale: le informazioni relative a servizi e prodotti contenute nella presente pubblicazione non costituiscono un’offerta in termini giuridici. Non viene tenuta alcuna corrispondenza in merito a concorsi. È escluso il ricorso alle vie legali. ISSN 16645588 La rivista SWISSLIFE è una lettura interessante, ma non obbligatoria. Se in futuro volete rinunciarci, potete comunicarcelo con l’invio gratuito della cartolinarisposta in fondo alla rivista.
Contenuto // 5
27 «Apprendisti pensionati» significa vivere per un determinato periodo insieme a pensionati per sperimentare in modo reale la terza fase della vita o partecipare a un evento di «Appren disti pensionati» come per esempio a quello di Lotti Luraschi di 81 anni (immagine). Cosa significa, lo potete scoprire da pagina 30.
Avete voglia di un abbraccio? Wolfgang Weber, di statura alta, offre insieme ad altri free hugger abbracci in strada. I passanti decidono se accettarli. Wolfgang Weber non sta lì a braccia spalancate per non assillare nessuno, come potete leggere da pagina 42.
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Pensaci, ora tocca a te.
La speranza di vita aumenta, così come la qualità della vita. Ma come ci si sente a essere un giovane vecchio? Chi lo vuole sapere legge «Pensaci, ora tocca a te» o visita «Apprendisti pensionati».
Tour de Suisse:
A Swiss Life:
Nel regno dell’invisibile
Wolfgang Weber
Nel suo tempo libero Wolfgang Weber non conosce timori. Il fondatore del «Free Hugs Network Svizzera» offre nelle strade animate un abbraccio a persone perfettamente scono sciute. Gratuitamente.
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Un mazzolin di fiori:
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Prototipi:
Buono e gratuito
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Concorso:
Avete un’incontenibile voglia di vincere?
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2066:
Acetosa
Fine della scarsità
SWISSLIFE on-line: www.swisslife.ch/rivista, disponibile anche come app per tablet e smartphone su Google Play e nell’App Store
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6 // Photo Selection
Gratis in quel posticino Questa serie di immagini del fotografo Marco Volken non è intenzionale, ma il risultato di casuali scoperte in piena natura. La conclusione: l’architettura delle piccole cose gode di molta libertà. Ogni «posticino» è un gioco d’equilibrio tra utilità, scherzo, dignità, intimità e bricolage.
Pagina precedente: Chorntal | 431 s.l.m. | GipfOberfrick AG Sopra: Wildstrubelhütte | 2783 s.l.m. | Lenk BE Sotto: Bivouac du Dolent/La Maye| 2665 s.l.m. | Orsières VS
Photo Selection // 9
Roslenalp/Oberalp| 1762 s.l.m. | Sennwald SG
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Voralphütte | 2124 s.l.m. | Göschenen UR
Photo Selection // 11
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Chamanna Georgy | 3175 s.l.m. | Pontresina GR
Photo Selection // 13
Sopra: Streccia | 637 s.l.m. | Terre di Pedemonte TI Sotto: Refuge du Bois des Brigands | 849 s.l.m. | Montanaire VD
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Questionario // 15
Quanto è importante l’associazione Mammern Classics nel paese?
L’associazione dà al nostro piccolo paese di appena 650 abitanti una meravigliosa coesione. Quasi tutti gli abitanti partecipa no al musical, che si svolge dal 26 agosto al 10 settembre in una tenda circense diret tamente all’Untersee. Quale importanza rivestono nell’associazione gli aiutanti che lavorano a titolo onorario?
Senza tutti questi volontari non potremmo mettere in scena questo mega evento. Senza tutti questi idealisti che ci aiutano, saremmo persi. Se dovesse pagare tutto il lavoro gratuito fatto per l’associazione, quanto verrebbe a costare?
Beh, certamente si aggiungerebbe un bel gruzzolo al nostro attuale budget di circa 400 000 franchi. Penso che si aggirerebbe attorno ai 30 000 franchi. Nella tarda estate mettete in scena il musical «Seegfrörni» (lago ghiacciato). Non è un po’ presto per un lago ghiacciato?
Affatto. Recitiamo in questa bellissima tenda circense – e grazie alla benedizione della tecnica possiamo ghiacciare il lago. Vi stupirete! SWISSLIFE Estate 2016
Cosa offre di gratuito il vostro musical?
Un ambiente da sogno che non ha prezzo. Cosa farebbe col tempo che avrebbe a disposizione se non fosse impegnato nell’associazione Mammern Classics?
Ho sempre lavorato come imprenditore edile; raramente abbiamo potuto staccare. A breve compirò 70 anni e mi piace viaggiare, fare escursioni, andare in montagna. E anche il grande giardino ha bisogno di me. Dove altro lavora gratuitamente?
Canto e suono nel coro maschile Mammern Theater. Cosa le porta il lavoro gratuito?
La buona sensazione di fare qualcosa per la comunità e far sì che anche in un piccolo paese non si perda la coesione. Quante ore a settimana lavora gratuitamente?
Adesso non tanto ancora, forse una mezza giornata, con impegno crescente. Ad agosto e settembre sono impegnato praticamente a pieno regime – insieme ai miei colleghi costruiamo il palcoscenico! www.mammernclassics.ch
Storia di copertina // 17
Giorni senza soldi a Basilea Testo e immagine: Michael Hugentobler
È possibile oggi tirare a campare gratuitamente? E se sì, per quanto tempo? Il nostro autore Michael Hugentobler ha osato cimentarsi nell’esperimento nella città sull’ansa del Reno. La sua esperienza dimostra: niente è gratuito. E vivere senza soldi è anche una questione di rispetto per se stessi.
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I
n una delle prime giornate di primavera sono andato a Ba silea con l’intenzione di non spendere soldi per una setti mana. Alla stazione c’era un uomo con le guance gonfie che chiede va monete. Gli ho risposto che non avevo nulla e lui ha preso atto del rifiu to con la routine del mendicante abi tuato alle bugie dei passanti. Sul suo viso non si vedeva né vergogna né indi gnazione. Si è girato, gobbo e curvo, rivolgendo la stessa domanda a un al
scritto un libro sul tema ed è arrivato alla conclusione che questo modello commerciale funziona da oltre cento anni e continuerà a funzionare. Perché gratuito non è gratuito. A ogni offerta è legata una condizione. Il brezel di Brezelkönig è gratuito solo per chi or dina una tazza di tè. Quando sono arrivato a Basilea mi sono prefisso di non lavorare per con troprestazioni né di rovistare nei bidoni dell’immondizia. Quindi non sapevo neanche se avrei trovato da mangiare
«Prima del viaggio a Basilea avevo la speranza di poter sopravvivere con bollini e buoni.» tro, con la voce monotona di un avviso registrato. Anche questa volta la rispo sta è stata: «Non ho soldi.» Settimane prima del viaggio a Basi lea avevo la speranza di poter sopravvi vere con bollini e buoni. Ogni giorno si accumulano nella cassetta delle lettere opuscoli colorati di Digitec, Micro spot o Kiosk. Gli hotel offrono fanta stici sconti, le terme allettano con of ferte speciali e quasi ogni tazza di caffè sembra essere gratuita. Si potrebbe pensare che tutto nella vita sia così conveniente da non dover spendere soldi. Chris Anderson, l’ex caporedat tore della rivista USA «Wired», ha
nelle prime 24 ore. Sulla Marktplatz i merli zufolavano dai tetti rossi, accan to a una colonna di marmo stava un uomo con mustacchi neri e un sasso fono d’oro suonando «Speak Softly, Love» di Nino Rota. Ha terminato il pezzo con un fragoroso «Hei!» e un inchino davanti a nessuno. Nella sua custodia c’erano tre monete solitarie, forse messe lì da lui stesso. Sono anda to alla Coop accanto nella speranza di campioni di formaggio gratuiti. Ma quel giorno non c’erano. Alla Migros non c’era del salame in degu stazione e anche Globus non offriva alcun boccone.
Avevo messo in conto che molte cose mi avrebbero ostacolato durante questo reportage, ma non il mio orgo glio. Ho camminato in lungo e in largo sulla Marktplatz, avvicinandomi ai passanti, disperavo, mi voltavo, ripro vavo, fallendo di nuovo. Avrei preferito ascoltare il sassofonista, dimentican do tutto questo. Invece ho attraversato la città, camminando sull’acciottolato, nelle cui fessure marcisce un pastone di coriandoli e mozziconi di sigarette, passando sotto cupole di vetro fino alla scuola d’arte dove l’associazione Foodsharing intrattiene un punto di distribuzione. Foodsharing intende fermare lo spreco degli alimenti e incoraggia le persone a consegnare i loro alimenti eccedenti al punto di distribuzione, dove poi ognuno può servirsi. Nel giro di tre anni l’associazione ha mobilitato 10 000 persone, che riforniscono gra tuitamente questi punti di distribu zione in Germania, Olanda, Austria e Svizzera. Il fondatore è un tedesco di nome Raphael Fellmer. Per cinque anni ha vissuto senza soldi costruen dosi in questo periodo una rete di ne gozi bio che gli regalavano ciò che non potevano più vendere. La sua partner ha partorito durante questo periodo senza che i due avessero pagato qual cosa per il soggiorno in ospedale, l’ostetrica o la ginecologa. Purtroppo il punto di distribuzio ne era vuoto. Sono tornato a piedi alla Marktplatz. Basilea, questa città in cui non conosco nessuno, mi sembrava estranea e inospitale, le persone scom parivano nei negozi, nelle boutique e
Storia di copertina // 19
nei caffè con una serietà dipinta sul viso che ricordava lo sport agonistico. Fino alla chiusura dei negozi sono sta to in piedi davanti a un antiquario e guardavo un’incisione in bianco e nero di due persone sedute nude su delle pietre, la donna teneva in mano una mela, dietro di lei si impennava un ser pente, un cane abbaiava, un cervo alza va la testa in segno di avvertimento e un rinoceronte si voltava in un gesto difficilmente interpretabile, oscillante tra attacco e fuga. La vita biblica in paradiso – anche questa legata a con dizioni. A fianco c’era una panetteria e quando la commessa stava per chiude re bottega, le mie gambe hanno inizia to a muoversi, ma giunto davanti alla commessa, le mie labbra non riusciva no ad articolare le parole. La donna è stata paziente, mi ha ascoltato, ma poi ha scosso la testa. Sono corso a un’al tra panetteria dietro l’angolo e anche lì la commessa ha scosso la testa. Un gesto che nei giorni successivi si sareb be ripetuto continuamente. Uno che in questo campo ha avuto più successo è stato il giornalista Michael Holzach, che negli anni ’80 ha attraversato la Germania a piedi e senza soldi. Tutta via, Holzach deve essere apparso come un vagabondo mendicante. La gente gli ha dato da mangiare anche solo per compassione verso il suo cane. Il cielo si era già fatto scuro quando ho incontrato Alex, che in realtà non si chiama Alex. Alcune settimane prima lo avevo contattato attraverso Couch surfing, un sito Web che offre alloggio gratuito. Alex era seduto in un caffè.
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«Giunto davanti alla commessa, le mie labbra non riuscivano ad articolare le parole.» Ha pagato una birra. Una volta svuota ti i bicchieri, ne ordinava dell’altra. Dopo circa due ore aveva una testa ros sa e ho avuto l’impressione che avesse iniziato a bere già prima del nostro in contro. «Couchsurfing non è davvero gra tuito», ha detto Alex, «perché io voglio qualcosa da te.» Poteva anche annoiar si da solo, ma con me voleva divertirsi. Tornando barcollando dal bar ha detto: «Dopo andiamo in un club di spogliarello.» Ha respinto la mia obie zione che non poteva invitare un gior nalista impegnato in una ricerca in un club di spogliarello. Ha disinnescato con una risata l’argomentazione che la quintessenza dello sperpero schernisce l’idea di questa storia. C’era un sotto e un sopra chiaramente definito. A tarda notte, dopo un’assurda lite coniugale tra estranei, Alex sedeva sprofondato davanti al PC nel suo ap partamento e mormorava che era un vero peccato non aver visitato il club di
spogliarello. Il suo appartamento tra smetteva una sensazione come se non vi vivesse nessuno. Sul televisore erano visibili punti rossi, gialli e blu, attra verso i quali venivano sparati, come pallottole di pistole, punti più piccoli. Sotto c’era scritto «Nessun segnale». Alex ha cambiato un cavo e sullo scher mo è apparso Moritz Bleibtreu che sniffava cocaina. Alex ha raccontato della sua dipendenza da anfetamina nel passato, affermando che fortuna tamente era immune contro gli effetti dell’alcol. Abbiamo bevuto una botti glia di vino bianco in un tempo grotte sco e poi si è addormentato, con il mento appoggiato sul petto e le scarpe addosso. Ho lasciato la casa prima dell’alba. Acqua gocciolava da alberi spogli. Le nuvole nere spazzate via per lasciare spazio a un blu brillante, ma poi è arri vata la prossima pioggia. In un punto di distribuzione di Foodsharing nella Schanzenstrasse ho trovato una pa gnotta di pane, tre carote e un pepe rone. E un giovane con lo chignon. Il giovane ha detto: «Niente è gratuito in questa vita, neanche lo scarto della panetteria – se si accorgono che qual cuno si prende il pane dal container, chiudono il container.» Il giovane mi ha indirizzato a un ex chiosco accanto al punto di distribuzione, dipinto con frasi quali «Ogni cuore è una cellula rivoluzionaria» o «Nessuna battaglia a stomaco vuoto» situato in mezzo a un cantiere, circondato da costruzioni in vetro. Lì da quel momento in poi mi hanno dato un pranzo vegano, che in realtà costa cinque franchi, ma con
una scusa dopo si potevano lavare i piatti. Ci sono molte organizzazioni che propagano una vita gratuita. Per esem pio Freecycle.org, con nove milioni di membri in tutto il mondo, che nelle proprie città scambiano prodotti per non doverli buttare (purtroppo a Basi lea non veniva offerto nulla nel perio
gni. Alla fine è stato come una contrat tazione salariale. Solo, la discussione non verteva sui soldi, ma su favori e concezioni del mondo, ma il concetto era lo stesso. La quarta mattina sono entrato in un piccolo locale con basso soffitto e un buffet. Si prendeva un vassoio, si metteva una tazza sul vassoio, riem
«Non avevo il diritto di togliere dalla bocca a questi uomini il pane, il burro e la marmellata.» do del mio soggiorno). O il movimento Freeconomy del ricercatore economico e attivista irlandese Mark Boyle. Per un anno Boyle ha alloggiato in una rou lotte regalata e non ha speso nulla, diventando autosufficiente. Una vita gratuita sembra funzionare solo con molto tempo a disposizione e all’inter no della propria zona di comfort, per ché quando Boyle ha voluto visitare il luogo di nascita del Mahatma Gandhi in India, è arrivato solo fino in Francia. Non parlava francese e non poteva spiegare alle persone perché viveva senza soldi. Per loro era un normalissi mo mendicante. La notte successiva l’ho trascorsa sul divano di un’argentina. Come con tropartita l’ho seguita da una chiesa a un’altra, da un Gesù in croce a un altro e così è diventato una routine: il tiro alla fune tra dare e prendere, mentre ognuno cerca di soddisfare i suoi biso
piendola di caffè dalla caffettiera ter mos e quando la caffettiera ha iniziato a gorgogliare, un signore dalla faccia allegra ha preso una nuova caffettiera da sotto il bancone. Ai tavoli di questa cucina popolare erano seduti uomini taciturni, con lo sguardo basso. Uno non aveva la cintura ai pantaloni e la suola si stava staccando dalla scarpa. Uno si era addossato sfinito contro il suo zaino e dormiva a bocca aperta. Uno puliva la sua pipa, utilizzando carta igienica e spingendo lo scovolino nel canale di aerazione. Ero seduto davanti a un piatto col mo di pane, burro e marmellata di al bicocca, e riflettevo che potevo conti nuare il mio esperimento. Oramai avevo capito come funzionava. Ma non volevo. Di solito ero dipendente dai soldi, ora ero dipendente dalle per sone con i soldi. La differenza sta nella libertà di decisione. Chi ha i soldi può
decidere se vuole mangiare riso selvati co con broccoli o pomodori e mozza rella. Prima di andare a dormire non deve farsi trascinare in un club di spo gliarello, ma gli basta tirare la coperta sopra il naso e chiudere gli occhi. Può visitare le chiese e guardare le statue di Gesù, se gli piace, oppure andare in un museo e godersi i ritratti di Dora sedu ta di Picasso. Mi è sembrato quasi ironico che proprio nel posto più sconfortante de gli ultimi giorni, ossia la cucina popo lare, si conservasse il rispetto: non si doveva mendicare nulla e non era ne cessario piegarsi alla volontà altrui. Come se entrare in questo locale fosse una prova sufficiente per confermare la gravità della situazione. E ora che l’orgoglio faceva le fusa nel mio petto come un gatto stanco, la coscienza ha iniziato a brontolare. Non avevo il di ritto di togliere dalla bocca a questi uomini il pane, il burro e la marmella ta. Mentre io avrei dormito di nuovo in un letto caldo, a loro mancavano sempre cintura e scovolino per la pipa. Alla fine di quel giorno mi sono ar reso. Era poco prima di mezzanotte, la città era vuota. Alla stazione è passata una donna su un monopattino. Aveva circa 40 anni e in spalla portava uno zaino rosa di Hello Kitty. Si è fermata, girata e mi ha chiesto degli spiccioli. Le ho detto che non ne avevo. Lei ha preso atto del rifiuto con la routine della mendicante abituata alle bugie dei passanti. Come l’uomo quattro giorni prima. E anche sul suo viso non si vedeva né vergogna né indignazione. Ne era immune? Non gliel’ho chiesto, l’ho intuito.
Storia di copertina // 23
SWISSLIFE Estate 2016
Non pagato batte pagato In Svizzera, è noto, si lavora molto. Quello che si ignora è il fatto che il volume del lavoro non pagato è superiore del 14 percento al lavoro retribuito. La maggior parte del lavoro gratuito riguarda il lavoro domestico. Che ricade soprattutto sulle spalle delle donne. Cucinare, pulire o lavare non è compito degli uomini. Non ancora.
LAVORO RETRIBUITO
7,7 miliardi di ore
LAVORO NON RETRIBUITO
8,7 miliardi di ore
Mix di numeri // 25
401 miliardi di franchi 62%
38% COSTO DEL LAVORO RISPARMIATO
23%
Compiti di assistenza
PARTE UOMINI / DONNE
67%
Lavoro domestico
Attività a titolo onorario e di volontariato
CAMPI D’ATTIVITÀ
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Pensaci, ora tocca a te.
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anni è l’età a partire dalla quale l’Institute for Applied Systems Analysis austriaco definisce le persone come «vecchie». La vita lunga ha ora una Come ci propria piattaforma. si sente, lo si scopre su «Apprendisti pensionati». Pagina 28
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Così sono i nostri clienti Nico Aeschimann – responsabile corsa di Ironman
Capire i clienti è l’obiettivo supremo del nostro lavoro. Per questo motivo 100 collaboratrici e collaboratori di Swiss Life hanno visitato 100 clienti. Raquel Moreno, responsabile Servizio medico e Ufficio per la gestione della salute in azienda presso Swiss Life Svizzera, ha incontrato il responsabile corsa di Ironman Nico Aeschimann. «Da quando ho iniziato con Ironman pratico anche io il triathlon. Sono il tipo ‹o lo faccio bene o non lo faccio› – voglio sperimentare quello che sperimentano gli atleti. Mi ricordo esattamente del mio primo Ironman. Vai a prenderti il numero di pettorale, ricevi il braccialetto riservato agli atleti, posi la tua bicicletta e sai: ora partecipo anche io. Ora è arrivato, questo momento. Ora non puoi fare altro che partire. Mi ero allenato per un anno e – fiuu – quanto ero nervoso! E pensare che si tratta solo di metà Ironman. Così come lo allestiamo qui a Rapperswil sul lago di Zurigo. Il mio primo Ironman intero l’ho fatto in Malesia. So come funziona, sia come partecipante sia come organizzatore. Quando tre anni fa il mio capo mi ha detto che sarebbe espatriato, per me era chiaro: me ne incarico io. Ora sono il responsabile corsa di Ironman Svizzera. Lo sport unisce in un modo particolare. Lo sentiamo anche nel nostro team. Tutti noi lavoriamo per quel giorno: l’Ironman è l’acme, il premio ultimativo. Ne ho bisogno. Devo vedere risultati tangibili.»
Una propria piattaforma per la longevità
«A otto anni vorrei saper fare le magie.», afferma Greta, cinque anni.
«L’odierna speranza di vita è del tutto senza precedenti», afferma il professor James Vaupel, direttore fondatore del Max Planck Insitut per la ricerca demografica a Rostock. «Mai prima d’ora l’essere umano ha vissuto neanche lontanamente così a lungo come oggi.» Per questo è importante per lui riflettere su come gestire questa vita più lunga. Una nuova piattaforma speciale fornisce informazioni, impulsi ed emozioni: swisslife.com/hub
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Ping pong La previdenza non deve essere difficile. Una domanda, una risposta. Nella chat. Adesso. Subito. I fatti per la speranza di vita chiaramente aumentata nei Paesi industrializzati parlano da sé:
Nei Paesi benestanti la speranza di vita aumenta da un secolo e mezzo di circa 2,5 anni ogni decennio. Questa tendenza è confermata anche da statistiche provenienti da Svizzera, Francia, Germania e Austria.
V
Nei Paesi industrializzati la speranza di vita è più alta che mai. Alla nascita, con 81 anni per gli uomini e 85,2 anni per le donne (2014) è più del doppio rispetto al XIX secolo. All’epoca si attestava per esempio a Ginevra a circa 40 anni per tutti.
iviamo sempre più a lungo. Ma cosa ce ne facciamo di questa conoscenza, cosa significa per la società? «Le conseguenze della crescente speranza di vita sono chiaramente sottovalutate in tutti gli ambiti della vita», afferma Patrick Frost, CEO del gruppo Swiss Life. Per questo motivo l’impresa si è prefissa di rendere il tema della «vita più lunga e secondo le proprie scelte» oggetto di una discussione pubblica: «Vogliamo che questo tema riceva dalla società l’attenzione che merita considerata la sua enorme importanza per la generazione di oggi», spiega Patrick Frost. La discussione può svolgersi sulla piattaforma swisslife. com/hub appositamente creata allo scopo, per la quale forniscono contributi anche
SWISSLIFE Estate 2016
Alcuni decenni fa la crescente speranza di vita media era ancora riconducibile al fatto che era possibile impedire casi di decesso prematuri. Dagli anni ’70 questo incremento è dovuto soprattutto al regresso della mortalità delle persone oltre i 65 anni.
Me., 8 giugno 14:26
Sono appena diventato padre. Ci sono aspetti aggiuntivi di cui devo tenere conto nella previdenza? Prima di tutto: congratulazioni vivissime! Ed è un bene che rifletta sulla sua previdenza. Per rispondere alla sua domanda: spesso per giovani padri come lei è utile assicurare una possibile incapacità di guadagno.
L’età avanzata non è priva di patologie croniche, tuttavia in molti casi consente una vita autonoma.
rinomati giornalisti della rivista economica inglese «The Economist». Da un sondaggio dell’Economist Intelligence Unit, con cui collabora Swiss Life, è risultato per esempio che per il 91 percento di tutti gli anziani l’indipendenza è un obiettivo importante. La conseguente libertà di scelta consente uno sguardo completo su una vita appagante: unisce autonomia, competenza e legami sociali in tutte le fasi della vita. In un emozionale filmato di tre minuti del regista svizzero Elias Ressegatti le persone dimostrano come la libertà di una vita più lunga e secondo le proprie scelte non debba essere a carico della collettività. Anna Maria, 103 anni, lo conclude come segue: «Cosa desidero ancora? Che dire? Tutto fila liscio come l’olio.»
Come? Sotto forma di una rendita. Le consiglio di analizzare la situazione della previdenza insieme al suo consulente. E, data la sua nuova situazione famigliare, ci saranno certamente altri punti con potenziale di ottimizzazione. Grazie mille.
Jürg Renggli, agente generale di Swiss Life a Herisau e il nostro team di consulenti rispondono nella chat anche alle vostre domande: myworld.ch/chat
Ecco Ecco come come sisi sperisperimenta menta la la «vecchiaia» «vecchiaia» Parlarne è una cosa. Viverla è un’altra: questo è quanto hanno imparato tutti coloro che si sono candidati su www.proberentnern.ch/it per sperimentare nel modo più realistico possibile la terza fase della vita. Hanno vissuto un giorno indimenticabile, che rimarrà a lungo impresso nella loro memoria: forse persino fino a quando entreranno se stessi nella terza fase della vita.
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a speranza di vita aumenta continuamente. Inoltre, non solo viviamo sempre più a lungo, bensì rimaniamo giovani più a lungo. Quindi possiamo goderci una vita più lunga secondo le nostre scelte e anche durante la vecchiaia possiamo acquisire nuove capacità. Ma: ancora ci orientiamo alle persone anziane che ci circondano – di norma ai nostri nonni. Eppure i neo pensionati già ora presentano un’immagine della vecchiaia più moderna e soprattutto più abile a livello digitale. E questo sviluppo continua inalterato. Questo vuol dire che in futuro non seguiremo più sentieri già battuti e che avremo a disposizione tutte le possibilità per diversi anni dopo il pensionamento. Ma cosa significa ciò concretamente per me? Quale personalità svilupperò fino alla vecchiaia? Difficile dirlo. Dopotutto non si può «sperimentare» la vecchiaia – almeno per ora. Oppure sì? Sul sito proberentnern.ch/it/ è possibile vedere quattro documentari: quattro giovani persone scoprono quanto può essere variegata e intrigante la vita durante la vecchiaia. Per un certo periodo di tempo hanno vissuto insieme a dei pensionati – così come coloro che si sono candidati per gli esclusivi eventi «Apprendisti pensionati»: tutti loro erano accomunati dal fatto di aver riconosciuto e compreso che la speranza di vita aumenta e che affrontare personalmente la longevità è indispensabile.
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Improvvisare con Pius Acker Si dice sempre che i «vecchi» abbiano abitudini e opinioni fisse. Durante il primo evento di «Apprendisti pensionati», Pius Acker (80 anni) sfata questo luogo comune: il suo workshop sull’improvvisazione offre ai visitatori l’opportunità di uscire dalla propria zona di comfort e di scoprire terreni inesplorati.
Per Pius Acker l’improvvisazione non ha mai riguardato solo il teatro, bensì è sempre stata anche un fattore della vita reale, che comporta rivelare qualcosa di sé, essere aperti e fare nuove esperienze – anche durante la vecchiaia. Si possono e si devono commettere errori, imparare da questi e andare avanti. La cosa importante è fidarsi dell’istinto e comunicare faccia a faccia con le altre persone.
Recitare insegna a improvvisare nella vita: Pius Acker consiglia ai partecipanti di «Apprendisti pensionati» di fidarsi più spesso del proprio istinto.
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Pius Acker, un multitalento di 80 anni, non ci pensa proprio ad andare in pensione. È membro del consiglio d’amministrazione di una start-up e un attore appassionato di teatro improvvisato. Nell’evento «Apprendisti pensionati» da lui organizzato, «Improvvisare – arte del vivere», ha molto in serbo per i partecipanti. Vuole farli uscire dalla loro zona di comfort e accompagnarli in un’avventura che stuzzica i loro istinti, la fiducia in loro stessi e la loro spontaneità. Nel variegato gruppo di donne e uomini alcuni appaiono rilassati, altri in attesa. Si parte: cinque, quattro, tre, due, uno... via! «Sedetevi, a turno, sulla seggiola e rimanete lì per 20 secondi.» Il primo test di Pius Acker espone i partecipanti direttamente alla luce dei riflettori. Lì, al centro dell’attenzione, si scorge ogni fremito di labbra, ogni battito di ciglia, ogni muscolo contratto – mentre, abbagliati dalla luce, non si riconosce nulla. Si tratta di un momento in cui tutti si sentono un po’ persi, nudi e vulnerabili. Allora è questo il temuto salto nel buio. Tuttavia, da provetto attore di teatro, Pius Acker sa che solo questo atto di vulnerabilità permette di rompere il ghiaccio. Impavido, conduce coraggiosamente la sua truppa verso terre sconosciute, verso l’improvvisazione teatrale. Alle imitazioni di animali subentrano giochi con la palla che si tramutano in scene e situazioni spontanee. La stanza è pervasa da un’atmosfera speciale: la magia di un gruppo, i cui componenti si fidano l’uno dell’altro, di essere se stessi, sperimentando al contempo le possibili, infinite, variazioni dell’espressione personale. Qui tutto è concesso: bloccarsi, sfogarsi, ridere e punzecchiare. Il piacere di recitare è contagioso; Pius Acker sorride tra sé. Quella domenica pomeriggio, sotto la sua direzione, nel giro di poche ore il gruppo si trasforma in una truppa affiatata che sul palco si cimenta con successo con la sua filosofia di vita. Ora si tratta di far confluire questo slancio nella quotidianità, in fin dei conti è lì che ha inizio la grande improvvisazione della vita: cinque, quattro, tre, due, uno… via!
Investire secondo le proprie scelte Oggigiorno, chi riceve del denaro in eredità o da un’assicurazione sulla vita si chiede, giustamente: Cosa fare con il denaro? È meglio metterlo in un conto in banca? Gli interessi sono quasi inesistenti, le tasse invece sono alte. Gli investimenti in fondi in questo caso rappresentano una valida alternativa. Soprattutto se comportano vantaggi fiscali e una copertura in caso di decesso. E si hanno a disposizione tre strategie d’investimento tra cui si può cambiare in qualunque momento – come avviene con Swiss Life Premium Comfort.
Desiderate maggiori informazioni su Swiss Life Premium Comfort? Inviateci la cartolina nella copertina della rivista o visitate il seguente link: www.swisslife.ch/it/ premiumcomfort
Per Lotti Luraschi la vita ha molto a che fare con i temi musica e ballo. Va da sé che in questo modo si rimane sempre attivi. La sua elevata qualità della vita è dovuta, tuttavia, anche a una salutare quantità di lavoro e alla gioia di vivere.
Per Lotti Luraschi non ci sono dubbi: chi balla ha una vita sempre attiva.
I consigli di Lotti per una vita più lunga e migliore. Anno dopo anno la speranza di vita media in Svizzera aumenta di sei settimane. Questo significa che viviamo sempre più a lungo. La questione, tuttavia, non è come invecchiare, bensì come vivere meglio più a lungo. Durante l’evento «Apprendisti pensionati» dedicato al ballo, a San Gallo, Lotti Luraschi (81 anni) dà tre preziosi consigli. Lotti Luraschi non dimostra più di 72 anni. Eppure questa affascinante pensionata tra due settimane ne compirà 82! Ben vestita, con un portamento elegante e grande carisma, Lotti dimostra che possiamo invecchiare mantenendo lo spirito sveglio. Questa sera la nostra appassionata di ballo e di canto accoglie gli invitati del secondo evento per apprendisti pensionati in compagnia del suo partner di ballo Harry Gaschi, a San Gallo. Il programma prevede molti passi di danza – accompagnati da consigli pratici per una vita migliore e più lunga. Tra hit e successi del passato, grazie ai quali la timidezza e le ginocchia del gruppo si sciolgono mi-
nuto dopo minuto, Lotti Luraschi condivide tre consigli veramente utili. Primo consiglio: «Ballare, ballare, ballare. Ballare fa bene non solo alla mente, bensì mantiene in movimento e favorisce la comunicazione.» Secondo consiglio: «Smettere di lavorare – ma continuando a lavorare.» La pensionata cerca degli impegni mirati, che le facciano bene e la divertano. Fa l’insegnante di ballo in un corso per anziani, canta in un coro, scrive e si riserva del tempo per i suoi tre nipoti e i due pronipoti: «C’è bisogno di me.» Terzo, fondamentale, consiglio: «Vivere con gioia senza pensare a ieri o a domani.» E ora di nuovo in pista: tra i partecipanti di «Apprendisti pensionati» che si sono iscritti al corso di ballo, ci sono anche dei veri pensionati del suo corso di ballo per anziani, che Lotti Luraschi, senza pensarci troppo, ha infiltrato nel club Oya. Giovani e anziani si confondono sotto la luce soffusa, alcuni conducono, altri si lasciano condurre, mentre le sequenze dei passi si susseguono con grande creatività in una fantastica atmosfera. Se in quel momento qualcuno si chiedesse cosa riserva il futuro, non avrebbe alcun dubbio: andrà tutto bene. Finché balleremo, tutto andrà bene.
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Hic et nunc: meditazione zen sul Rigi. «Apprendisti pensionati» nel modo giusto: il maestro zen Vanja Palmers con il suo gruppo di meditazione.
Vanja Palmers ha raggiunto se stesso. Nel centro di meditazione situato al di sopra del Lago dei Quattro Cantoni, il maestro zen non si limita a insegnare la pace interiore, bensì la vive in prima persona. E sa bene ciò che conta per vivere una vita migliore: salute, alimentazione e vigilanza.
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Un gruppo di estranei – la maggior parte ha saputo di «Apprendisti pensionati» tramite Internet – si incontra una domenica sul Lago dei Quattro Cantoni. Il tema della giornata è affascinante: meditare con Vanja Palmers – erede di Calida, hippy, maestro zen e utopista – nel centro di meditazione di Felsentor. Partiamo. Prima con un romantico trenino a cremagliera, poi a piedi nella neve. C’è un’unica via che dal mitico Felsentor porta in un altro mondo: si percepisce che questo centro di meditazione è un luogo speciale. È un punto d’incontro con persone, animali e se stessi. Un luogo in cui si avverte ancora fortemente la natura. Un luogo in cui ci si prende tempo e in cui viene dato tempo. Prima della tradizionale meditazione domenicale aperta al pubblico, Vanja Palmers invita a prendere un tè con una fetta di torta. Da subito la discussione si fa animata, inconsueta e affascinante. Come lo stesso ospitante, con i suoi 68 anni. È qualcuno che vive i propri ideali e valori con una meravigliosa pace interiore. Chiediamo come fare per vivere meglio. Ecco le tre cose da perseguire: Primo: la salute. La vita è movimento, il respiro è movimento, il movimento quotidiano è importante per la salute. Secondo: l’alimentazione. Un’alimentazione che pone la qualità al di sopra della quantità e fa meno uso possibile di sostanze animali. È un modo di nutrirsi più sano per la persona stessa e per il pianeta. Terzo: la vigilanza. Vigilanza per non confonderci con i nostri stessi pensieri. Vigilanza per percepire sempre il proprio respiro. Vigilanza nei confronti di noi stessi e degli altri, degli animali e della natura. Vigilanza significa essere presenti a noi stessi nel momento presente. Il centro di meditazione zen a Felsentor è costruito con legno d’olmo e profuma di resina e incenso. Come dal nulla puntualmente fanno la loro apparizione le persone che oggi mediteranno con noi. Ci sediamo tutti su un cuscino, cercando la posizione più comoda per i prossimi trenta minuti. Lasciamo scorrere il respiro e iniziamo con una meditazione cantata, un’armonia di respiro e voci; un momento da brivido che si smorza lentamente. In questo silenzio che condividiamo, percepiamo ora, a momenti, un cinguettio, lo strofinio di una calza sul cuscino, fino a quando il gong segnala la fine della meditazione, e tutti riaffioriamo alla vita esteriore. Il gruppo di partecipanti di «Apprendisti pensionati» riprende la via del ritorno nella quotidianità ricco di questa esperienza ispirante – con la speranza di riuscire a tradurre in realtà, almeno in parte, quanto appreso questo pomeriggio.
Vincete 500 franchi per il vostro futuro!
In Europa la speranza di vita supera tutti i record. Una vita più lunga secondo le proprie scelte, tuttavia, cambia la nostra idea di diventare «vecchi» – e di essere «vecchi». La nostra domanda è: a partire da quale età l’Institute for Applied Systems Analysis austriaco definisce le persone come «vecchie»? 68 anni? 70 anni? 74 anni? Rispondendo in modo corretto alla domanda del concorso, potete vincere un contributo iniziale per la vostra previdenza privata. Buona fortuna!
Inviate la cartolina nella copertina posteriore o partecipate on-line: www.swisslife.ch/rivista
La previdenza per una vita più lunga La maggior parte delle persone desidera vivere la vita secondo le proprie scelte il più a lungo possibile. In tal caso un reddito regolare dopo il pensionamento di certo aiuta. Swiss Life Calmo IncomePlan offre questo reddito vita natural durante, a prescindere da ciò che accade sul mercato dei capitali. Con questo prodotto è possibile anche scegliere autonomamente quando si desidera riprendere una parte degli investimenti.
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1½ locali? Quattro stagioni!
Caroline Kaufmann, 30 anni, abita nei pressi del lago di Ginevra. Dopo il pensionamento potrebbe immaginarsi di vivere in un altro posto a seconda della stagione e di dedicarsi completamente ai suoi hobby: cucinare sano, stare insieme alla famiglia e agli amici e fare del moto: immersioni o sci. Caroline Kaufmann oggi – e invecchiata fotograficamente di 40 anni con l’app Oldify.
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Qual è la sua professione? Svolgo la funzione di responsabile di vendita regionale.
Dove abita? In un piccolo appartamento di una stanza e mezzo con vista sul Lago di Ginevra.
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Cosa farà dopo il pensionamento? Mi godrò la vita, avrò più tempo per i miei hobby e per viaggiare – e forse mi dedicherò anche a un'organizzazione senza fini di lucro.
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Kieser suda «Il sollevamento pesi rende statici?» Cosa fa nel tempo libero? Purtroppo non ho molto tempo libero da dedicare ai miei hobby, ma amo sciare, fare immersioni, nuotare, ballare e fare passeggiate. Inoltre mi piace trascorrere del tempo con i miei amici, leggere e cucinare. Quanto denaro le occorre per vivere? Non spendo molto, tranne che per le vacanze e per i miei hobby, e adeguo il mio stile di vita al mio salario. Inoltre cerco sempre di mettere qualcosa da parte per il futuro. Cosa fa per la sua salute? Cerco di mangiare in modo sano e fare regolarmente del movimento. E mi prendo del tempo per me – come si dice sempre: mens sana in corpore sano!
Come vuole abitare a 70 anni? Sarebbe fantastico vivere in un posto diverso a seconda della stagione: in montagna d’inverno, periodicamente in un paese caldo, tra le palme, vicino alla mia famiglia – niente di lussuoso, bensì accogliente, affinché mi senta a mio agio. Cosa inizierà a fare con il tempo libero? Mi piacerebbe cucinare per la mia famiglia e i miei amici e in più viaggiare, sciare e fare immersioni. Di quanto denaro avrà bisogno per vivere? Difficile dirlo – ma deve essere abbastanza affinché io possa viaggiare e dedicarmi ai miei hobby. Cosa farà per la sua salute? Spero che potrò muovermi ogni giorno, mangiare in modo sano e prendermi cura di me.
La «Villa aux roses» Da quando abbiamo avuto la nostra bimba abbiamo pensato all’acquisto di una casa – ma nessuna andava bene. Poi questo annuncio, la telefonata con il consulente Immopulse – e tachicardia pura quando ci siamo trovati di fronte alla casa. Uno di noi si è informato su ciò che ancora serviva per acquistare l’oggetto immobiliare, l’altra ha declamato: «Questa villa aspettava noi, non ce ne sono altre!». L’atmosfera, l’ambiente, il sorriso costante di Abigael durante la visita, l’assistenza durante l’acquisto: tutto era perfetto. Con la «Villa aux roses» abbiamo realizzato il nostro sogno. SWISSLIFE Estate 2016
Magali Clivaz, Gregory Pavone e Abigael hanno trovato il loro nido in mezzo al verde.
Interessanti offerte e informazioni sulla proprietà d’abitazioni sono disponibili al sito www.swisslife.ch/immopulse
Ci sono due aspetti che determinano la nostra mobilità: da un lato la nostra agilità e dall’altro il potere elastico dei nostri muscoli. La nostra agilità dipende dall’ossatura e dal termine della pubertà resta più o meno uguale. Ciò su cui possiamo intervenire, tuttavia, è il potere elastico dei nostri muscoli. Con risultati straordinari – a patto che ci si alleni regolarmente e in modo corretto dal punto di vista anatomico. In questo modo le fibre muscolari si allungano – e voi diventate più agili. Inoltre, un significativo esempio di vita vera dimostra che la nostra staticità non ha niente a che fare con il sollevamento pesi. Molti anni fa nel mio studio lavorava Njue Jackson – un bodybuilder del Kenya i cui muscoli erano estremamente sviluppati. E che nelle competizioni sul palco lasciava sempre tutti stupefatti terminando il suo esercizio libero con una spaccata. Non solo era molto agile a livello del bacino, anche i suoi muscoli presentavano un elevato potere elastico. Nonostante il sollevamento pesi – o forse sarebbe meglio scrivere: grazie al sollevamento pesi. Il sollevamento pesi, correttamente praticato, rende gli altri esercizi di stretching superflui. Tuttavia questi esercizi, durante la riabilitazione possono essere estremamente utili. Infatti non muovere le articolazioni anche solo per un breve periodo in seguito a un’operazione, riduce il potere di allungamento dei muscoli. Questo perché i sarcomeri, la più piccola unità funzionale della muscolatura, vengono demoliti in serie – quindi il muscolo si accorcia, e la vostra mobilità si riduce. In questi casi un trattamento fisioterapico, unito al sollevamento pesi, può aiutare a ristabilire la totale mobilità. Werner Kieser (75 anni), falegname qualificato, ex pugile, autore di libri e filosofo (MA), è l’istruttore di palestra di maggiore successo in Europa con un impero di 141 filiali. Il suo blog: kieser-training.de/blog
Finalmente libero dalla sveglia Donato Galli è cresciuto in Ticino. A 16 anni ha effettuato un apprendistato come dirigente d’esercizio nella stazione di Magadino. In seguito ha lavorato diversi anni come traduttore. A 58 anni è andato in pensione anticipatamente. Dalla terrazza di casa sua gode di una stupenda vista sul Lago Maggiore – e sulla stazione dove ha avuto inizio la sua vita professionale. Testo: Yvonne Eckert, foto: Giorgio von Arb
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Il mio progetto per il 2016 è fare ciò che voglio – ricaricarmi. Voglio far sì, in modo consapevole, che quest’anno rappresenti un punto di svolta. Tra ciò che è passato e ciò che di nuovo verrà. I miei ultimi giorni di lavoro me li sono goduti, fino all’ultimo colloquio telefonico ero assolutamente immerso nel ritmo del lavoro, e poi: zac! Il 1° febbraio mi sono alzato presto e ho detto: che bello! Circa un anno e mezzo fa ho cominciato ad accarezzare l’idea di andare in pensione anticipatamente. Ne ho parlato con la mia famiglia e naturalmente abbiamo dovuto effettuare dei calcoli, per vedere se potevamo permettercelo a livello finanziario. Inoltre ero preoccupato, soprattutto per i miei figli. Quindi adesso posso dire di essere molto contento del fatto che tutto sia successo al momento giusto. Mia figlia si sposa e mio figlio ha iniziato la sua formazione come guardia di frontiera. Il fatto di aver comprato questa casa 24 anni fa ci dava una certa sicurezza. Fortunatamente ho sposato una donna straordinaria, perfettamente in grado di amministrare l’economia domestica, cosa estremamente importante. Prima la sveglia suonava alle 06.15. Adesso a volte alle quattro e mezzo sono già in cucina a bere una tazza di caffè, altre invece dormo fino alle 8.00. Ormai mettiamo la sveglia solo se abbiamo in programma qualcosa di particolare. La struttura del lavoro non mi manca, c’è sempre qualcosa da fare. Abbiamo un giardino e una casetta in montagna, con 2500 m2 di terreno da coltivare, oltre a degli alberi da frutto. Mi piace fare i cruciverba e comporre poesie per le feste in famiglia o i compleanni.
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Inoltre vorrei riprendere a fare sport. Ho giocato a calcio fino a 50 anni, allenandomi due volte a settimana, e il fine settimana di solito facevamo una partita – per mia moglie c’erano molte magliette da lavare. Per il dopo ho un paio di progetti in mente. Mi piacerebbe fare qualche piccola traduzione – quando si va in pensione anticipatamente, è ancora possibile fare queste cose. Mia moglie ha un paio d’anni più di me, e adesso riceve l’AVS. Siamo felici di avere più tempo l’uno per l’altra e progettiamo di fare dei viaggi insieme. Adesso le cose vanno bene, ma abbiamo attraversato anche momenti difficili. A 50 anni ho avuto un burnout e sono dovuto restare a casa circa un anno e mezzo, diventando disoccupato. Naturalmente anche questa esperienza ha contribuito alla mia decisione di andare anticipatamente in pensione. Per fortuna all’epoca mia suocera ci ha aiutato. Quindi ora desidero ricambiare, fare del volontariato, ad esempio per la Croce Rossa, portare a spasso le persone anziane o sostenere organizzazioni come «Tavolino magico». Il mio sogno più grande sarebbe vincere una grossa somma all’EuroMillions. E con il denaro mi piacerebbe aiutare le persone, ma non in Africa, bensì qui, in Ticino. Persone che si trovano in difficoltà, che devono stare attente perché a fine mese ci sia ancora del denaro per comprare da mangiare. Sono contento di essere andato in pensione in anticipo. Forse fra un anno dovremo riparlarne, ma per il momento non ho alcun timore riguardo al futuro.
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Enzo Parianotti, agente generale Swiss Life a Magadino (agenzia generale di Locarno) ci racconta cosa c’è di bello da vedere nel comune di Magadino.
Situato sulle sponde dello stupendo Lago Maggiore, Magadino invita a restare tra le sue grotte e le sue spiagge, e a dedicarsi a un totale «dolce far niente». A chi invece piace fare un po’ di attività consiglio di visitare le «Bolle di Magadino». La zona protetta alle foci dei fiumi Ticino e Verzasca è un paradiso per uccelli, insetti e fiori. La visita con tabelloni informativi dura circa due ore. SWISSLIFE Estate 2016
Pianificare la pensione Una lunga vita è bella se vissuta secondo le proprie scelte. Anche sul piano finanziario. Ciò comprende pensare per tempo al pensionamento e pianificare le finanze di conseguenza. Purtroppo a tal fine non esiste una soluzione sicura. Ciascuno ha le proprie esigenze. Ma c’è una cosa che vale sempre: pianificare per tempo è fondamentale, in quanto assicura il necessario margine di manovra. Inoltre, permette di ottimizzare la situazione a livello individuale.
@ Domande sulla pianificazione finanziaria? Scrivete ad Annette Behringer, esperta finanziaria presso Swiss Life: annette.behringer@swisslife.ch. Inviateci la cartolina nella copertina posteriore della rivista o visitate il seguente link: swisslife.ch/finanzplanung
Un fatto della vita di Swiss Life:
ÂŤDurante la vita ognuno di noi consuma circa 5 000 000 di litri di acqua potabile. Sono due piscine olimpiche lunghe 50 metri, larghe 25 metri e profonde 2 metri.Âť Conoscete giĂ i vostri fatti della vita? Calcolateli ora: www.viviamosemprepiualungo.ch
«Adesso ho due vite.» Pensaci, ora tocca a te. Una grande felicità comporta grandi responsabilità. Swiss Life vi sostiene adeguatamente con una copertura del rischio completa per le famiglie. Scoprite i dettagli su www.swisslife.ch/protezione-rischio
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Nel regno dell’invisibile
La particella elementare di Higgs si è nascosta con successo per molto tempo, finché nel 2012 i ricercatori del Cern, l’Organizzazione Europea per la Ricerca Nucleare, sono riusciti a dimostrarne l’esistenza. Questo trionfo della scienza è stato raggiunto grazie alla macchina più grande del mondo, ossia l’acceleratore di particelle Large Hadron Collider lungo 27 chilometri. Una visita gratuita dell’esposizione permanente e una visita guidata nelle profondità del laboratorio sotterraneo ampliano e confondono la propria comprensione del mondo. Tuttavia, prenotare è d’obbligo – e farlo per tempo, consigliabile.
Tour de Suisse // 41 Come ci si arriva Si consiglia l’arrivo in treno – e la sveglia mattutina: da Lugano s’impiegano cinque ore e mezzo, da San Gallo ben quattro, da Zurigo o Basilea poco meno di tre e da Berna circa due ore.
Ecco cosa vi aspetta Nel più grande centro di ricerca per la fisica delle particelle al mondo ci sono esposizioni e visite guidate gratuite (prenotare!) Il CERN presenta a un largo pubblico le ultime conoscenze nel campo della scienza, della fisica delle particelle, dell’alta tecno logia e le loro applicazioni nella vita quotidiana. I misteri dell’universo vengono spiegati in maniera molto avvincente.
Le attrazioni Il centro della ricerca e dell’innovazione è un punto di orientamento alto 27 metri con un diametro di 40 metri – un simbolo per il pianeta Terra. Già «Palais de l’Equili bre», costruito per l’Expo.02 sulle rive del Lago di Neuchâtel, l’edificio è stato dona to al CERN dalla Confederazione Svizzera. Oggi ospita un’affascinante esposizione permanente.
i Buono a sapersi Una volta sul posto è assolutamente necessario prenotare una visita guidata personale di due ore in francese o inglese. Vengono presentati il CERN, la sua storia e i più recenti sviluppi ed esperimenti scientifici che qui vengono condotti. Il pro gramma prevede anche una visita nel locale di controllo di un esperimento. An cora meglio è la visita guidata per gruppi di tre ore (a partire da otto persone), durante la quale viene visitato il locale di controllo e/o un acceleratore sulla super ficie dell’areale.
Buon appetito Ginevra offre una moltitudine di ristoranti. In centro e nel quartiere Eaux Vives va per la maggiore la cucina tradizionale, nel quartiere Les Paquis la cucina esotica e a Carouge quella italiana.
Buona notte A Ginevra ci sono gli hotel più costosi della Svizzera. Ma anche qui si trovano numerose pensioni, ostelli e B&B. Sono meno lussuosi, ma in compenso più simpatici.
© credit
Altre scoperte Cosa sarebbe Ginevra senza il suo lago? Durante una gita con il piroscafo sul secon do lago più grande dell’Europa centrale po tete ammirare pittoreschi vigneti, romantici paesini e castelli fiabeschi. Vi sembrerà di essere in vacanza sulla Costa Azzurra.
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Testo: Yvonne Eckert, foto: Tom Haller
Quello che abbraccia
le persone
Sabato pomeriggio, davanti al Globus a Zurigo, le persone camminano velocemente lungo la Bahnhofstrasse, la maggior parte stracarica di borse dello shopping. In mezzo ci sono alcune persone con cartelli tra le mani, che recano la scritta ÂŤFree HugsÂť.
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Non sto lì continuamente con le braccia spalan cate, così i passanti non devono sentirsi assediati e ognuno può decidere liberamente se vuole veni re da me. Qualche volta tengo semplicemente il cartello davanti a me», afferma Wolfgang Weber, che ha fondato ’Free Hugs Network Schweiz’. Weber, di sta tura alta e dallo sguardo penetrante, si appresta ogni due settimane a offrire gratuitamente un abbraccio alle persone intente allo shopping. Contatto tra persone perfettamente sconosciute? Di questi tempi? ’Proprio per questo’, sostiene Weber, «oggi molti contatti sono virtuali. Il cervello è superallena to e non sappiamo affatto come avvicinarci gli uni agli altri. Ma appena si verifica un contatto, il cervello stacca la spina, la pancia prende le redini, il cervello emo zionale». Chi lo consente? Non ci sono resistenze? «Certo. Qualche volta è anche più difficile offrire qual cosa gratuitamente, perché le persone lo percepiscono come sospettoso», ritiene Weber. Ci sono persino quelli che temono che durante l’abbraccio sfili loro il portafoglio dalla tasca. Il movimento Free Hugs è stato fondato dall’australiano Juan Mann. Quando nel 2004 è tornato a casa dopo un lun go soggiorno all’estero si è sentito estraneo e solo. Per que sto motivo si è messo con un cartello su cui era scritto «Free Hugs» in una zona pedonale di Sydney. La sua idea ha rag giunto una specie di stato cult dopo alcuni problemi inizia li. Nel frattempo la polizia gli aveva vietato gli abbracci gra tuiti, ma così facendo gli abbracci gratuiti erano diventati ancora più popolari. Il gruppo Sick Puppies aveva attirato l’attenzione sull’azione – la clip ha raccolto milioni di clic. Anche Weber ha conosciuto questo movimento grazie a questo video. Una cliente americana glielo aveva mandato via email per ringraziarlo. «Quando l’ho visto la prima vol ta, sapevo: ecco quello che cercavo!» Da allora non ha più meditato da solo in una stanza chiusa, ma è uscito in stra da. Per lui essere aperto a tutti è la prova del suo sviluppo spirituale. Non solo parlarne, ma praticarlo realmente. Però
a casa sua a Sciaffusa non osava ancora farlo. Lo tormenta vano i tipici pensieri svizzeri: «Cosa penserà la gente di me. È da matti, la propria reputazione potrebbe andare a farsi benedire.» Così, ha iniziato in un luogo straniero, dove la gente non lo conosceva, in Giappone, insieme ai suoi stu denti. All’epoca si è comportato in modo molto neutrale, racconta, al massimo qualche volta assumeva un sorriso «giapponese». Weber si è poi piazzato la prima volta in strada a Sciaffusa con il cartello abbracci gratuiti in occasione del mercatino di Natale. «Ci regaliamo molte cose materiali, ma spesso forse sarebbe sufficiente un semplice abbraccio, per dire che ti voglio bene e ti rispetto.» Con le sue azioni vuole esprimere pace, apertura, tolle ranza e solidarietà. Vuole che le persone si ricordino che nel loro intimo sono tutti uguali, con le stesse paure e bisogni. All’inizio a Sciaffusa lo accom pagnavano una madre con il fi glio. Negli ultimi anni la rete degli abbracci gratuiti si è estesa, alcuni partecipano regolarmente, altri occasionalmente. A lui piace che la rete è costituita sia da giovani che da anziani. «Così i passanti possono scegliere a chi vogliono avvicinarsi», sostiene. Ogni volta si aggregano persone che desiderano condividere l’espe rienza. Per diffondere «questo virus», i free hugger comuni cano anche via social media, postano video e foto delle loro azioni su Youtube o Facebook. «Forse così qualcuno viene contagiato.» Weber svolge il «suo lavoro» sotto il sole e la pioggia. «È un impegno, un sì a qualcosa.» Qualche volta preferirebbe fare altro, ma: «Le azioni free hug sono la cosa più impor tante nella vita. Tutto il resto è contorno, decorazione.» Quando si arriva a un abbraccio, è un «momento sacro». Tutto quello che gira per la testa viene lasciato da parte per un breve momento, ci si sente sicuri, il tempo svanisce. Sulla sua maglietta color turchese c’è scritto Free Hug in lettere bianche. A Weber piace questa maglietta, che ha cre ato lui stesso a Taiwan, e che spesso comporta discussioni. Ma qualche volta dimentica persino di indossarla – finché
La testa è superallenata. Ma appena si verifica un contatto, il cervello stacca la spina, la pancia prende le redini, il cervello emozionale.
Avanti il prossimo: Wolfgang Weber nell’intrepido esercizio della sua attività alla Bahnhofstrasse a Zurigo. SWISSLIFE Estate 2016
Per Wolfgang Weber le azioni free hug sono la cosa più importante della vita, un abbraccio è come un «momento sacro».
A Swiss Life // 47
improvvisamente si trova di fronte una persona con le brac cia spalancate. Molte reazioni agli abbracci gratuiti sono positive, ma ci sono anche persone che fanno un largo giro attorno a lui, dicono di no oppure lo prendono a male parole. Ma perché lo fa? Weber desidera «offrire qualcosa dal suo cuore», dif fondere la pace. Sui suoi cartelli c’è scritto abbraccio gratu ito in arabo, subito sotto in ebraico e russo. «Free Hugs è anche un ponte gettato, perché noi costruiamo», afferma. Il movimento mondiale Free Hugs è diventato più noto e quindi più accettato grazie a molte azioni, anche sulla Piazza Rossa a Mosca o come azione di pace «apolitica» in Vietnam. Re centemente, però, Weber e i suoi free hugger hanno vissuto «un momento difficile», come lo defi nisce lui, alla stazione centrale di Zurigo. Sono stati espulsi. «La paura è molto grande attualmen te. Distribuire volantini va bene, ma fermare la gente e abbracciar la no.» Ma queste batoste non fanno desistere Weber dalla sua missione. Prima pensava che l’abbrac cio dovesse essere neutro. Oggi è importante «che ci si in contra». Se qualcuno si fa avanti, si avvicina velocemente a questa persona. Quando si tratta di una donna anziana, la abbraccia in modo più dolce. Inoltre, è importante non ab bracciare qualcuno più a lungo di quanto lo faccia la perso na abbracciata. E alla fine ringrazia «per la condivisione», perché anche a lui rimane qualcosa di questo momento. Le persone più diverse si lasciano abbracciare, persino i poliziotti. Alcuni sono felici di ricevere per una volta qual cosa gratuitamente, un manager ha detto con le lacrime agli occhi che è stato abbracciato per la prima volta senza riser va. Spesso le donne anziane attendono a lungo nelle loro vicinanze prima di accettare un abbraccio. Qualche volta si abbraccia una coppia davanti agli occhi di Weber e gli co munica che sono già in possesso della loro parte. Allora li sollecita, ridendo, a condividere la loro abbondanza. Una volta un uomo anziano, piuttosto trascurato, in sedia a ro telle li ha guardati a lungo e poi è passato oltre. 15 minuti dopo è tornato con rose rosse e le ha consegnate a ogni free hugger – «è stato incredibilmente commovente».
Quando Weber, che si definisce per altro piuttosto intro verso, si mette in strada, «spalanco tutte le porte». In questo modo può proteggersi anche da eventuali incontri sgrade voli. Quando tutte le porte sono aperte, tutto può uscire di nuovo, anche le cose sgradevoli. Nelle sue azioni il pacifista non distingue tra chi gli è simpatico e chi no, abbraccerebbe sia Obama sia Putin: «In effetti anche con un breve abbrac cio si può trasmettere qualcosa», sostiene. Per lui il contatto ha inizio già con il contatto visivo, a volte è sufficiente darsi la mano, l’abbraccio reciproco è il culmine. Weber è molto critico rispetto alla pressione sociale ad avere sempre di più. «Siamo completa mente dipendenti dalla crescita esterna. Ma verso cosa vogliamo crescere? Prima o poi finisce.» Lui si batte, al contrario, perché torniamo ad accorgerci del pros simo. Perché basta poco per comunicare agli altri che non sono soli. «Ognuno è in grado di farlo, indipendentemente dal la sua lingua.» Sebbene Weber utilizzi lui stesso i social media per la sua causa, vede anche gli svantaggi dello sviluppo digitale. Gli smartphone sono utili, ma al lontanano le persone le une dalle altre, «è sempre più diffi cile avvicinarsi gli uni agli altri». Lui crede che spesso ci manchi il coraggio di interagire. Invece, leggiamo libri o guardiamo film sull’amore. È convinto che anche la nostra anima ha bisogno di essere in forma, non solo il nostro cor po: «Abbiamo bisogno di contatti, altrimenti diventiamo freddi.» Dopo un sabato in cui Weber ha condiviso abbracci e «momenti sacri» dalle 10 alle 16 in tre città con le persone più diverse, torna a casa gratificato, commosso e «soddisfat to al 101 percento». È consapevole che con i suoi cartelli è riuscito a stabilire un contatto – anche se solo per un breve momento. È convinto che gli abbracci siano una medicina accessibile a tutti. «E funziona, per tutti, anche se non tutti lo percepiscono subito.» La scienza gli dà ragione. Studi di mostrano che gli abbracci abbassano la pressione e preven gono la depressione. È sufficiente mettere la mano sulla spalla per diminuire la produzione degli ormoni di stress e stimolare gli ormoni di rilassamento.
Nelle sue azioni il pacifista non distingue tra chi gli è simpatico e chi no, abbraccerebbe sia Obama sia Putin.
SWISSLIFE Estate 2016
Locarno 5–15 | 8 | 2015 Main sponsors:
Destination sponsor:
Institutional partners: Republic and Canton of Ticino with Federal Office of Culture Swiss Agency for Development and Cooperation sdc City and Region of Locarno
The Leopards of Locarno by Jannuzzi Smith 26
Main sponsors:
Julia, Switzerland
68 Festival del film Locarno 5–15 | 8 | 2015
Destination sponsor:
Institutional partners: Republic and Canton of Ticino with Federal Office of Culture Swiss Agency for Development and Cooperation sdc City and Region of Locarno
Un mazzolin di fiori // 49
Acetosa (rumex acetosa) In Svizzera la bomba di vitamina C viene anche chiamata sprezzantemente «Blacke»: da aprile a novembre la poligonacea cresce su prati piuttosto umidi, è un ortaggio a foglia come il tarassaco o gli spinaci a foglia e contiene una straordi naria quantità di vitamina C. Le giovani foglie possono essere aggiunte alle insa late o a salse e omelette. È buona anche una zuppa di acetosa, sia calda che fredda. Ma doppia attenzione: l’acetosa contiene molto biossalato di po tassio – quindi moderare il con sumo, affinché nel corpo non si crei eccessivo acido ossalico (calcoli renali) nocivo alla salute. E: raccogliendo l’acetosa bisogna, inoltre, fare attenzione che non provenga da prati con cimati eccessivamente. De vono essere raccolte solo piante con foglie in perfette condizioni. Le foglie più vec chie a forma di punta con bu chi color ruggine sono indigeste.
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L’infiorescenza rossastra è un doppio racemo.
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I fiori lunghi da 2 a 3 mm sono poco appariscenti.
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Il frutto è una piccola noce triangolare.
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Le foglie della pianta alta fino a 120 cm sono lunghe fino a 15 cm nella parte inferiore.
SWISSLIFE Estate 2016
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Illustrazioni: Alexander Schmidt
Gli energizzanti del prato
Hmm, il dessert all’acetosa È possibile creare un dessert fresco e aspro con fragole, acetosa e ricotta di capra (se non disponibile: passare un cremoso formaggio di capra con la ricotta): grattugiare la scorza da un’arancia e spremere il succo. Lavare, pulire e tagliare in quattro o otto, in base alle dimensioni, 400 g di fragole. Marinare con succo d’arancia e zucchero vanigliato. Lavare l’acetosa, asciugare in una cen trifuga e con un coltello affilato tagliare in sottili strisce. Quindi frullare finemente in un mixer con 70 g di zucchero a velo, la scorza d’arancia grattugiata, un pizzico di sale e 400 g di ricotta. Montare due decilitri di panna con 70 g di zucchero a velo e mescolare con la ricotta. Inseri re la ricotta in una tasca da pa sticciere e alla fine alternare strati di fragole a strati di ricot ta in un bicchiere, guarnire con mandorle a fette tostate.
L’app SWISSLIFE è disponibile gratuitamente in Google Play e nell’App Store oppure all’indirizzo www.swisslife.ch/rivista.
Prototipi // 51
Chi lo ha inventato? La Svizzera è piena di persone con idee straordinarie che lanciano prodotti di successo. Alcuni punti salienti in merito... Bring Marco Cerqui aveva già preparato la lista della spesa a casa, ma l’ha di menticata. «La mia ra gazza mi ha mandato un’immagine della lista sul cellulare. Non mol to pratico – ma era un’idea commerciale»: trasferire la pianificazione della spesa sullo smartphone. Insieme al suo collega Sandro Strebel ha sviluppato l’app gratuita «Bring!» In gegnoso: la lista virtuale facilita la pianificazione comune, gestendo le proprie liste nell’app con numerosi utenti. «Raramente fare la spesa è una questione individuale. La comunicazione è importante», spiega Sandro Strebel. getbring.com
Acqua gratuita
Basta gratis! Prima valeva ancora la massima: in ogni ristorante deve essere disponibile il foglio ufficiale, l’avventore deve poterlo leggere – con un bicchiere di acqua gratuito. Una volta era così. Oggi solo nel Canton Ticino, secondo la legge cantonale sugli esercizi pubblici, un cliente può chiedere acqua di rubinetto gratuita – a condizione che consumi un pasto principale. La coppia di artisti concettuali della Svizzera orientale Frank e Patrik Riklin, invece, ha installato a Zurigo una fontana che si trova sull’areale Hunziker a Zurigo-Nord – e oltre all’acqua eroga cioccolata o brodo. socialurbanzone.ch
20 Minuti
Guadagnare soldi gratuitamente? È possibile – come dimostra il giornale gratuito 20 Minuti, lanciato nel 1999 in Svizzera. Oggi è l’unico quotidiano nazionale pubblicato nelle tre lingue ufficiali tedesco, francese e italiano e con le sue brevi informazioni giornalistiche raggiunge ogni giorno oltre due milioni di lettori. Il foglio rilevato nel 2005 dall’impresa mediatica Tamedia con forte orientamento digitale – 20minuti.ch è il portale news più utilizzato in Svizzera – è una miniera d’oro per Tamedia: ora l’impresa mira a sbarcare in Germania con il quotidiano di successo. 20min.ch
SWISSLIFE Estate 2016
Noleggio biciclette Un modo ideale per conoscere le città: Züri rollt, Bern rollt, La ChauxdeFonds roule, Le Locle roule, Neuchâtel roule, Genève roule e Valais roule offrono per i resi denti locali e i turisti allettanti citybike ed Ebike. Il noleggio di biciclette in gran parte gratuito è una storia di successo: dalla prima stagione di noleggio a Zurigo nel 1994 la rete è stata continuamente ampliata. La flotta di bici clette di «Schweiz rollt» è composta attualmente di sette città/regioni con circa 1000 biciclette complessive. schweizrollt.ch
Avete un’ incontenibile voglia di vincere? Con un pizzico di fortuna questa affettatrice di Volano potrebbe presto trovarsi nella vostra cucina. La moderna tecnica e i coltelli particolarmente affilati garantiscono il taglio di sottilissime fette di prosciutto crudo e di perfette «rondelle di salsiccia». In quante «rondelle» da 2 mm è possibile tagliare una salsiccia di Lione lunga 26,5 cm se a ogni estremità ne vengono tagliati 3 cm? Vi auguriamo di ritagliarvi un buon piazzamento all'estrazione dell'apparecchio del valore di 3000 franchi.
Il vincitore sarà informato personalmente. Il fortunato vincitore dell’ultimo concorso di SWISSLIFE è Samuel Stalder a Pieterlen. 500 franchi per il futuro vanno a Werner HäusermannMeyer a Frauenfeld.
Concorso // 53
a -rispost artolina ertina c la e t cop Invia ta nella ipate (linguet oppure partec ) e r zo posterio line all’indiriz ista. iv r on/ h c . slife is azione: w s c . e www imo di part ip 6. e ult Termin 31 agosto 201
SWISSLIFE Estate 2016
Illustrazione: Luca Schenardi
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«Vuoi ancora una rondella di salsiccia?» Tutti probabilmente si sono sentiti rivolgere questa domanda quando sono andati con la mamma in macelleria. La «rondella», tuttavia, non era gratuita – veniva offerta con l’acquisto di carne. E spesso questa tattica del salame del macellaio ha avuto successo: molti hanno conosciuto così la salsiccia.
Fine della scarsità Le stampanti 3D creano una sorta di paese della cuccagna, in cui c’è tutto per tutti. Come funziona il mercato e come si comportano le persone nell’abbondanza? In «Star Trek: The Next Generation» è stato presentato per la prima volta un cosiddetto replicatore. Il replicatore è una stampante 3D in grado di rilevare nella sua struttura ato mica e produrre qualsiasi oggetto in qualsiasi materiale pensabile. Nella serie TV «Star Trek» si trova sul ponte della navicella spaziale e produce tutto ciò che è necessario, uten sili, snack oppure una coppetta da cocktail. Ciò che ieri era fantascienza, oggi è realtà. È possibile ac quistare stampanti 3D per il consumo privato nei mercati specializzati in prodotti elettronici o si possono ordinare in Internet per produrre giocattoli, gioielli, semplici oggetti di uso comune o anche pezzi di ricambio per apparecchi o mo bili difettosi. Nel settore professionale le stampanti 3D ven gono impiegate sempre più spesso per oggetti molto com plessi, dall’utensile speciale nella stazione spaziale fino agli organi artificiali. Di recente Amazon ha depositato alcuni brevetti in cui viene descritto come in futuro le merci deside rate vengono prodotte direttamente durante il viaggio verso il cliente sul furgone per le consegne con le stampanti 3D. E ad Amsterdam viene costruita un’intera casa con la stampante 3D. Se si parte dal presupposto che oggi la stampante 3D si trova in una posizione in cui si trovava il telefono cel lulare 30 anni fa, si può prevedere che tra dieci anni più della metà delle merci di uso quotidiano verrà stampata a casa e non sarà più acquistata. In ogni casa ci sarà una specie di fabbrica, che rende le cose disponibili in modo semplice e veloce come oggi lo smartphone rende disponibile le infor mazioni. Presto esisteranno anche le «stampanti 3D inver se», ossia le cose che non desideriamo più vengono riciclate,
ritrasformandole nei loro componenti atomici. In questo modo il materiale di costruzione per le stampanti non si esaurirà mai e sarà pressoché gratuito. La caratteristica più spettacolare delle macchine del desiderio universali è che possono riprodurre se stesse. Chi possiede una stampante 3D può anche produrre una stampante 3D per i propri amici. Così saranno liberamente disponibili non solo la maggior parte delle merci, ma anche i mezzi di produzione. Nel bel mondo nuovo delle stampanti 3D è praticamente tutto gratuito. Non esistono più i consumatori, solo produttori che approvvigionano se stessi e scambiano idee in bibliote che di prodotti virtuali. Finora il mondo era governato dalla scarsità e il compito centrale dell’economia era distribuire in modo efficiente le merci che sono scarse. La stampante 3D crea un nuovo mondo in cui abbonda tutto. Questo modificherà profondamente non solo le regole del gioco del mercato, ma anche il nostro modo di pensare. Questa abbondanza ci renderà obesi e pigri? No, al contrario: l’economo di Harvard Sendhil Mullainathan e lo psicologo di Princeton Eldar Shafir hanno dimostrato nel loro libro «Scarcity» grazie a dozzine di esperimenti che le persone che vivono nell’abbondanza pren dono decisioni più intelligenti rispetto alle persone indigenti. Karin Frick getta uno sguardo al futuro per SWISSLIFE. Da vari anni ormai l’economista osserva e analizza le tendenze e le controtendenze nel campo dell’economia, della società e dei consumi. È responsabile della ricerca e membro della direzione del Gottlieb Duttweiler Institute.
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