Rivista SWISSLIFE // Verso sud

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SWisslife 5째 anno // Numero 2 // CHF 6.50

Estate 2014 // Verso sud


Il guru svizzero dello stile Jeroen van Rooijen ha scelto per SWISSLIFE gli occhiali da sole che andran­ no di moda quest’estate – e li ha commentati. Gli occhiali da sole sono sinonimo di un determinato stile di vita. Chi porta uno dei nuovi modelli di plastica bicolore per donne della Maison Martin Margiela per Mykita, afferma: «Sono un’individualista e uno spirito libero, amo l’arte concettuale e fini provocazioni estetiche, la cui raffinatezza si svela solo dopo un secondo sguardo.» Destra: Maison Martin Margiela per Mykita, MMDUAL002 presso MYKITA Shop Zurigo

La moda attuale non può più fare a meno del «retro». In un’epoca che sembra passare più velocemente che mai, le cose che ricordano i tempi passati offrono un determinato punto fermo. Il designer americano Thom Browne lo sa e lo sfrutta: i suoi abiti da uomo tagliati corti ricordano molto gli anni ’60 così come gli occhiali retro di tendenza. Copertina: Thom Browne TB-006 presso Burrioptik Zurigo


Editoriale // 3

Buongiorno «Fuggire la pioggia e il freddo. Partire per il sud alla ricerca del sole.» È il desiderio di molte persone. Negli ultimi anni è inoltre un tema ricorrente in molte canzoni che passano conti­ nuamente alla radio e che parlano del cielo blu, del sole e del mare. L’estate è la stagione che tutti aspettano con impazienza. Anche io sono tra gli «uccelli migratori» che si spostano regolarmente al sud per fare una pausa. In famiglia abbiamo dichiarato nostra seconda patria la regione in­ torno a Minusio sul Lago Maggiore. Come molti altri svizzeri tedeschi, anche io amo l’atmosfera meridionale, le palme, sono innamorato del buon cibo e ammiro la molteplicità di offerte culturali e sportive. Da anni trascorriamo le nostre vacanze estive e autun­ nali in Ticino e, anche nei fine settimana, attraversiamo volentieri in treno il San Gottardo, proprio come fa quotidianamente la nostra protagonista della rubrica «A Swiss Life» a pagina 46. Abbiamo pensato che era il momento di portare al centro dell’attenzione di SWISSLIFE la più amata delle regioni periferiche della Svizzera, mostrandovela da prospettive ancora sconosciute. Salite, vi portiamo con noi: andiamo in direzione sud!

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Ivo Furrer, CEO Swiss Life Svizzera: Mi entusiasmo subito quando mi chiedono della Svizzera meridionale. Proprio come diceva il grande autore Herman Hesse, ticinese per scelta: «Non amo solamente il paesaggio e il clima, bensì anche i ticinesi.»


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Swiss Photo Selection:

57 km

La galleria di base del San Gottardo è il progetto del secolo della Svizzera. Il fotografo Claudio Bader ha visitato diverse volte la galleria più lunga del mondo. Le sue foto mostrano come in mezzo allo sporco e al caos di un cantiere possa sprigionarsi un’insperata bellezza. 18  Due facce della medaglia:  A

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sud delle Alpi

Storia di copertina:

Il Ticino dalla A alla Z

In Ticino sono soprannominati «Zücchin» gli svizzeri che abitano a nord del Gottardo. Significa più o meno testa di zucca. Il nostro «glossario del Ticino» trasmette interessanti informazioni. E svela come gli svizzeri tedeschi possano evitare di fare molte gaffe.

Ancora nessuna luce in vista in fondo al tunnel Tutto è gigantesco nella galleria di base del San Gottardo che entra in esercizio a fine 2016. Oltre 2000 operai staccano 28,2 milioni di tonnellate di roccia dalla montagna, lavorano 4 milioni di metri cubi di cemento e posano 3 milioni di metri quadri di acciaio.

32  Mix di numeri:  168 giorni di ingorgo stradale

in direzione sud 35  Nuotatori di salvataggio:  Il

futuro comincia qui.

Responsabile del progetto: Swiss Life, Comunicazione Svizzera, Martin Läderach Commissione redazionale: Ivo Furrer, René Aebischer, Thomas Bahc, Monika Behr, Elke Guhl, Christian Pfister, Hans-Jakob Stahel, Paul Weibel Responsabile della redazione UPDATE: Dajan Roman Indirizzo della redazione: Rivista SWISSLIFE, Public Relations, General-Guisan-Quai 40, 8022 Zurigo, rivista@swisslife.ch Coordinamento del progetto: Mediaform|Christoph Grenacher, Ittenthal/Zurigo Ideazione e progettazione: Festland Werbeagentur, San Gallo/Zurigo Traduzione: Swiss Life Language Services Stampa e spedizione: Heer Druck AG, Sulgen; stampato su carta FSC Inserzioni: Mediaform|Christoph Grenacher, Hauptstrasse 3, 5083 Ittenthal, mediaform@mediaform.ch Cambiamenti d’indirizzo/Ordinazioni: Rivista SWISSLIFE, General-Guisan-Quai 40, 8022 Zurigo, rivista@swisslife.ch Tiratura: 100 000 Pubblicazione: 3 volte l’anno; primavera, estate, autunno. Avviso legale: le informazioni relative a servizi e prodotti contenute nella presente pubblicazione non costituiscono un’offerta in termini giuridici. Non viene tenuta alcuna corrispondenza in merito a concorsi. Sono escluse le vie legali. ISSN 1664-5588

Ticino, il (sostantivo, maschile) Il Cantone meridionale della Svizzera inizia con la A come Airolo e finisce con la Z di Zincarlin. Tra la A e la Z c’è molto spazio per specialità, luoghi comuni e peculiarità. Un tentativo di spiegazione in 40 concetti.


Sommario // 5

46

A Swiss Life:

Mirella Satraniti

Ha 27 anni, è originaria della Calabria e per professione viaggia ogni giorno verso sud: Mirella Satraniti è agente scortatreno delle FFS sulla direttrice sud. Questi viaggi verso sud le piacciono perché usa la madre lingua, per il panorama e i viaggiatori.

55  I piaceri della tavola:  Risotto 57  Beni Frenkel:  5000 Viaggio in treno nella parte assolata della Svizzera Prima di salire sul treno, l’agente scortatreno Mirella Satraniti fissa il proprio cartellino. Lei e il capotreno sono concordi: i viaggiatori verso sud sono più rilassati.

alla pasta con verdure

franchi per un miracolo

58

Concorso:  Vincete un fine settimana

da sogno ad Ascona 60 Fuoriprogramma:  Il bassista Robert Rohner dei «May Day»

sulla canzone «Südwärts»

Allegato:

Con una buona consulenza verso il futuro Per le persone che sono padroni di loro stesse la sicurezza nella previdenza assume un’importanza particolarmente elevata. Inoltre, è molto spiccata l’esigenza della competente consulenza di Swiss Life.

UPDATE

Leggete come da persona indipendente potete provvedere correttamente in ogni età alla vostra previdenza, quale nuovo prodotto di Swiss Life vi fa guadagnare soldi in modo sicuro e come dire elegantemente addio alle lungaggini burocratiche con le assicurazioni malattia. Leggete la rivista e UPDATE online con l’app SWISSLIFE. Provate ulteriori ricette di «I piaceri della cucina» e partecipate in via digitale al concorso. Le app per tablet e smartphone sono disponibili nell'App Store e su Google Play oppure al sito www.swisslife.ch/rivista.

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6 // Protagonisti

Pagina 57 // «Rubrica» Beni Frenkel Copertina Lucas Peters

Il fotografo Lucas Peters di Zurigo si è dedicato completamente a foto­grafare nature morte e architettura. I suoi lavori non sono caratteristici solamen­ te per la presentazione di prodotti, oggetti ed edifici, bensì per la creazio­ ne di mondi visivi total­mente propri. Gli è riuscito anche con la serie di frontespizi per questa edizione.

Pagina 46 // «A Swiss Life» Yvonne Eckert

Yvonne Eckert è stata per la prima volta in Ticino quando aveva sette mesi, poi tutte le estati successive. Ogni anno mendicava nuovi zoccoli in legno, il cui nastro in pelle doveva essere nei colori del Cantone. Viag­ giando verso sud per SWISSLIFE insieme all’agente scortatreno Mirella Satraniti, ha accantonato la questione degli zoccoli: ne ha sicuramente abbastanza di ginocchia sbucciate – ma non del Ticino.

Pagina 55 // «I piaceri della tavola» Othmar Schlegel

Cucina da oltre un quarto di secolo alla «Locanda Barbarossa» dell’hotel di lusso «Castello del Sole» di Ascona e parla con assoluta passione della sua cucina, della ricerca della semplice novità e della fortuna di avere ben 60 diverse erbe aromatiche nel giardi­ no dell’hotel e persino di poter racco­ gliere pistilli di zafferano; volatili, polenta, riso di coltivazione propria, patate, vino, mele, mosto, oppure la birra da riso, provengono diretta­ mente dalla fattoria dell’hotel. Nato a Lucerna, ha svolto il suo apprendi­ stato presso il Grand Hotel Dolder di Zurigo e poi ha perfezionato la sua professione in Francia; con 18 punti Gault-Miliau e una stella Michelin non è solamente un abile maestro dei fornelli, bensì è anche considerato un’enciclopedia ed è una fonte di aneddoti fantastici e toccanti.

Il nostro rubricista Beni Frenkel è stato a lungo davanti a un foglio bianco e vuoto: in Ticino ci è stato per l’ultima volta poco meno di 25 anni fa. Per fortuna, quella volta incontrò un’istanza superiore... Che questo giornalista riesca particolarmente bene a redigere la rubrica, lo ha dimostrato anche nel suo libro appena uscito «Der Jude lacht» (casa editrice Elster).

«UPDATE» Dajan Roman

Garantisce che, oltre alle pagine belle e divertenti di SWISSLIFE, non man­ chi l’utilità: Dajan Roman è respon­ sabile dell’inserto UPDATE che si trova di volta in volta in una scheda sotto la terza di copertina. In qualità di ex giornalista, il portavoce di Swiss Life garantisce una realizzazione vivace dei temi assicurativi.


www.pardo.ch


57 km

Lungo, più lungo, record mondiale. La nuova galleria di base del San Gottardo è la più lunga galleria ferroviaria del mondo. Per la precisione, si tratta di due gallerie: la canna ovest lunga 56,978 km e la canna est lunga 57,091 km. Il fotografo Claudio Bader ha visitato più volte questo monumentale traforo. Il suo lavoro, «57 km», rivela un’affascinante estetica dell’incompiuto.

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SWISSLIFE presenta in «Swiss Photo Selection» lavori di fotografi svizzeri, inviati allo «Swiss Photo Award – ewz.selection», il premio più importante della Svizzera nel settore della fotografia. www.ewzselection.ch


Swiss Photo Selection // 9

Pompa in azione: calcestruzzo liquido viene spruzzato sulla parete della galleria su cui solidifica alla velocitĂ della luce.

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Mondo parallelo: con tutti i cunicoli di sicurezza e di accesso, il sistema di galleria misura 152 chilometri.


Swiss Photo Selection // 11


Divoratori di rocce: i muratori preparano la perforatrice per il prossimo utilizzo.


Swiss Photo Selection // 13

Apripista: prima dell’installazione tecnica, nelle canne della galleria vengono posati i binari.

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Mostro di calcestruzzo: la spruzzatrice per il rivestimento interno dei tubi del tunnel somiglia a un futuristico insetto gigante.



Ricco di pietra: gli addetti alla costruzione della galleria eseguono le verifiche geologiche.


Swiss Photo Selection // 17

«Trovarsi con la macchina fotografica nella profondità della roccia, nel luogo dove tra un paio di anni sfrecceranno i treni, è un’esperienza arcaica.»

Il fotografo Claudio Bader, è nato a Sciaffusa nel 1975, si è diplomato presso la scuola di tecnica cinematografica e televisiva, il Conservatorio Internazionale di Scienze Audiovisive (CISA) di Lugano, specializzandosi successivamente alla Scuola di arti visive di New York. Claudio Bader si è specializzato in fotografia aziendale, editoriale e in ritratti e lavora re­ golarmente per riviste come Apollo Magazin, Monocle, Migros Magazin, NZZ am Sonntag e molte altre.

Il progetto «57 km» documenta il progetto Alp Transit con la galleria di base del San Gottardo e la galleria di base del Ceneri. È soprattutto la galleria di base del San Gottardo ad affascinare con la sua mera grandezza. Non solo la sua lunghezza è da record mondiale: tutto assume un’altra dimensione. Entrambe le canne lunghe 57 chilometri sono collegate l’una all’altra mediante traverso-banchi; il sistema di galleria misura quindi complessivamente 152 chilometri. Situata fino a 2300 metri all’interno della roccia, è anche la galleria più profonda del mondo. Tuttavia, il progetto è avvincente anche dal punto di vista storico e geografico. La costruzione di gallerie maestose è una tradizione in Svizzera. Nato nella Svizzera tedesca e cresciuto in Ticino, Claudio Bader vede in quest’opera anche una relazione simbolica e una possibilità per le due parti di avvicinarsi (ancora) di più.

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Il progetto Alp Transit fa parte di un progetto fotografico a lungo termine di Claudio Bader, dedicato ad opere di costruzioni con caratteristiche simili. Anche le dighe, le centrali idroelettriche oppure i caveau di banca sono specialità tipicamente svizzere, inaccessibili e spesso situate sotto terra. www.claudiobader.com


Testo: Florian Caprez, foto: Fabian Stamm

Salotti soleggiati al sud delle Alpi «Per noi svizzeri il Ticino è la porta verso il sud. Come già Goethe declamava, è il Paese dove fioriscono i limoni, con una luce fantastica, molto più luminosa che altrove in Svizzera. La vita qui è gradevole, in un’atmo-

sfera elegante, forse c’è addirittura meno stress e per di più c’è un’insolazione più forte rispetto ad altri posti della Svizzera. Il clima, poi, è più piacevole e – quando si ha tempo – è come stare in vacanza. Un posto ideale insomma. Per me è magnifico lavorare per un’impresa che vende vacanze. I nostri ospiti ci affidano il loro tempo più prezioso – è un compito grato offrire loro un periodo gradevole e sorprenderli positivamente. Arrivano tutti da lontano, conoscono i migliori alberghi del mondo; a fare la differenza sono le sottigliezze – le nostre ottime collaboratrici e i nostri ottimi collaboratori con ognuno la sua personalità ben definita. Essi sono abituati a offrire ai clienti piccole attenzioni spontanee che nascono sul momento. A fare la differenza non è niente di eclatante, ma sono i dettagli. I nostri dipendenti trasmettono tutti i lati positivi della loro personalità. Non per niente siamo appena stati nominati l’albergo con il personale più gentile della Svizzera, unico hotel ad aver ricevuto questo riconoscimento per la seconda volta consecutiva. Uno dei motivi di questo successo risiede sicuramente nel fatto che siamo in grado di vivere e trasmettere agli ospiti l’atmosfera speciale del Ticino attraverso i collaboratori del Giardino.»

Philippe Frutiger (45 anni) con la moglie Daniela gestisce il Giardino Group con alberghi ad Ascona, a Minusio e St. Moritz. Insieme da anni dirigono il leggendario albergo a cinque stelle «Giardino» di Ascona. www.giardino.ch.


Due facce della medaglia // 19

«Da cinque anni e mezzo viviamo a Pila sopra Intragna. Siamo originari della Svizzera orientale. In Ticino si è sviluppata al meglio la nostra visione di vivere la nostra creatività assieme ad altre persone. Ci fa piacere che siano in molti a sentirsi attirati da questa località senza auto e dalle nostre offerte. In questo luogo abbiamo tentato di avviare un’attività professionale indipendente, che fosse piccola, dalle dimensioni definite e corrispondente alle nostre capacità. Di professione sono tessitrice a mano e da anni, oltre a essere madre, nel limite del mio tempo disponibile trasmetto quella che è al contempo un’arte e un artigianato. Spesso noto che tessere ha un potere terapeutico. Si entra in un flusso, i pensieri prendono una struttura ordinata, si penetra nel mondo dei colori e si crea qualcosa di nuovo. È affascinante notare come molti termini entrati in uso nella nostra lingua provengono dalla tessitura: «testo», per esempio, proviene dal latino textus, cioè intreccio, mentre l’espressione «fare la spola», ovvero andare ripetutamente da un posto all’altro, rimanda al complesso costituito dalla spola e dalla navetta, che fa passare i fili della trama tra quelli dell’ordito con movimento di va e vieni. Nel momento in cui si tesse si è concentrati su una figura, che si porta avanti al telaio lavorando con tutta la propria persona. È la natura selvaggia stessa che ci circonda qui a Pila a ispirarci nel creare e nell’osservare. Per questo l’offerta è completa per gli ospiti che desiderano riposare su questa terrazza soleggiata lontano dalle macchine, nel futuro Parco Nazionale, e che amano fare escursioni partendo dal proprio alloggio o vogliono prendersi una lunga vacanza. La nostra vita qui è piena. E l’energia che mettiamo nel nostro lavoro ci ricompensa abbondantemente di tutti gli sforzi.»

Brigitte Külling (54 anni), tessitrice a mano, vive con il marito Reinhard a Pila, dove affitta appartamenti di vacanza e un rustico «luogo di energia vitale rinnovabile» e offre corsi di tessitura nel suo atelier. www.portapila.ch

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WWW.CARL-F-BUCHERER.COM | WWW.CFB-TIMETOWIN.COM


L’A R T E D E L L’O R O L O G E R I A I N C O N T R A L’A R T E D E L C A L C I O. CFB E LA NAZIONALE DI CALCIO SVIZZERA.

L’orologio sportivo Patravi ScubaTec è il cronometro ufficiale della nazionale di calcio svizzera. Proprio come i suoi giocatori, convince per la sua tecnica filigrana e per le garanzie che fornisce: impermeabile fino a 500 metri, questo modello coniuga robustezza, leggibilità perfetta e impressiona per il suo design pronunciato nero e rosso combinato a un acciaio raffinato scintillante. Un orologio per i campioni del pallone e per i campioni di tutti i giorni. BOUND TO TRADITION – DRIVEN BY INNOVATION


Capito? Con la sua bellezza, è facile amare il Ticino Ma cosa sappiamo veramente del Cantone meridionale? Quanto conosciamo i suoi abitanti, le loro peculiarità? E da dove derivano in realtà tutti questi luoghi comuni? Un tentativo di spiegazione dal punto di vista svizzero-tedesco in 40 capitoli.

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Storia di copertina // 23

A

Airolo (località)  ☞ Geografia

La prima impressione, quando dal nord si viaggia verso il Ticino, è piacevole: di solito, per lo meno di giorno, splende il sole. Il secondo sguardo sul luogo all’estremità più alta della Valle Leventina rivela un paese (popolato per la prima volta nel III sec. d. C.), in cui oggi la linea ferroviaria, l’autostrada e le caserme militari provvedono al lavoro dei circa 1500 abitanti. L’asse di transito eco­ nomicamente importante, superato in passato a cavallo (posta del San Gottardo!), poi con il treno e infine attra­verso la galleria stradale, deve ad Airolo (da «Orolu»  = bordo, orlo sottile) anche tre fortezze d’artiglieria.

B

Berzona (località) ☞ Geografia

Boccalino (piccola brocca) ☞ Gastronomia

Lo scrittore Max Frisch racconta del paese nella Valle Onsernone, fuso nel 2001 con il comune di Isorno: «È il luogo che conosco meglio, dove mi sento di più a casa, che mi è più familiare. Anche se non è così comodo.» Lì Frisch incontrava spesso, anche se non gli andava troppo a genio, lo scrittore tedesco e paesano Alfred Andersch (†1980).

In passato ogni casa ben assortita disponeva di questo recipiente per bere (2 decilitri) – perché negli anni ’50 e ’60 i nostri nonni e le nostre zie tornavano raramente a casa dalle vacanze senza questo souvenir. Oggi tutti i boccalini vengono prodotti dalle fabbriche di ceramica italiane: l’ultimo produttore ticinese chiuse il suo stabilimento per la produzione a Noranco nell’estate del 2008.

Bouldering (arrampicarsi senza corda) ☞ Sport

Max Frisch nel 1979 nella propria casa a Berzona.

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I parco giochi più belli per adulti audaci si trovano dieci chilometri a nord di Bellinzona a Cresciano e ancora più a nord nella Leventina a Chironico: il bouldering è una disciplina propria dell’arrampicata sportiva in cui le pulci di montagna durante la salita sono attaccate a massi e alla roccia senza corda d’arrampicata e imbragatura.

«Dreamtime» si chiama un boulder di Cresciano, che alla prima ascensione passava per essere quello più difficile. Richiede 20 mosse per superare una sporgenza di un masso di circa 45 gradi. La mossa fondamentale è un salto sul bordo all’estremità superiore della sporgenza – quindi nulla da fare per chi ha paura!

Buongiorno ☞ Vita Il «buongiorno», detto fino a mezzogiorno, spalanca le porte presso i 350 000 ticinesi p  Dialetto. E questo porta punti di simpatia a tutti quelli che non padroneggiano la lingua italiana, anche se poi si continua a parlare in tedesco.


D C

Caffè-Bar ☞ Vita Un pezzo di casa nella vita quotidiana, lontano da queste catene di caffetterie globali: si viene e si va, mentre al massimo fuori a bordo strada scoppietta ancora la Topolino o la Cinquecento, la Vespa o la Lambretta; ci si incontra, si parla, si discute, si scambiano quattro chiacchiere e si litiga. Il barista fa un buon lavoro senza lamentarsi e l'ambiente è senza dubbio adatto: il giornale è là, il gioco da tavola è disponibile - e naturalmente oltre al caffè ci sono anche bevande più forti per le gole assetate e ogni genere di cose da sgranocchiare. E i panini non marciscono accumulati sul bancone dalle prime ore del mattino, ma questi hanno un gusto unico, buono e croc-

Dialetto ☞ Lingua

cante. Attenzione, altissimo rischio di assuefazione!

Cisalpino (treno veloce) ☞ Trasporto Un particolare divertimento in treno: il Cisalpino circola tra Zurigo e Milano via San Gottardo e tra Basilea e Milano via Lötschberg/Sempione. A causa di innumerevoli guasti e ritardi la Cisalpino SA fondata nel 1993 è stata scomposta nel 2009; i proprietari (FFS e Trenitalia) hanno suddiviso la flotta. Gli italiani viaggiano ancora imperterriti con il Pendolino, che si fermava molto volentieri in modo repentino nelle gallerie. Malgrado ciò viaggiare in treno può essere davvero divertente: p  «A Swiss Life» Pagina 46.

Chiaro: con l’italiano non si hanno problemi in Ticino. Ma un ticinese non sarebbe un ticinese se non sapesse distinguere l’italiano da un suo pari. L’italiano è una lingua indoeuropea formata attraverso la migrazione dei popoli, a eccezione dei dialetti dell’Italia settentrionale: che hanno, come il dialetto ticinese, uno sfondo stanziale gallo-romanico e spesso assomigliano al francese. Perciò «cuore» si dice «cör», il ticinese conta 500 maiali «cinc-cent ciügn». E chi in Ticino non vuole capire nemmeno un briciolo di dialetto o di italiano, va a Bosco Gurin in Vallemaggia. Nelle comunità walser la lingua ufficiale è il tedesco: i walser tedeschi sono migrati verso sud già nel XIII/XIV secolo.

Tedesco come lingua ufficiale: Bosco Gurin.

Deutsche Welle/ Ondata tedesca (immigrati negli anni ’60) ☞ Vita

Un treno che è incline ai guasti: Cisalpino.

Se non ci fosse più spazio in Germania per i tedeschi, verrebbero tutti in Ticino – così come fece allora l’imprenditore della ristorazione renano Hans Herbert Blatzheim: nell’estate del 1963 aprì a Melide il «Park-Palace». Non appena i suoi conterranei ebbero prenotato le ca-


Storia di copertina // 25

mere, si impadronirono dei pendii del Lago di Lugano e vi costruirono colonie di ville. Walter Giller e Nadja Tiller, l’editore Helmut Kindler, il produttore cinematografico Artur («Atze») Brauner (progettò in Ticino uno stabilimento da sogno per i suoi studi cinematrografici), Romy Schneider, Hardy Krüger e Peter Kraus apprezzarono o apprezzano il piacevole clima (fiscale) così come il miliardario Karl-Heinz Kipp residente ad Ascona e Arosa, che possiede l’hotel a 5 stelle «Eden Roc» ad Ascona e il «Tschuggen Grand Hotel» ad Arosa.

Dolce far niente ☞ Vita «Dolce far niente» è un film premiato del regista rumeno Nae Caranfil che ha girato nel 1999 dal libro «La Comedie de Terracina» di Frédéric Vitoux un quadro dei costumi sul crollo dei valori morali. Noi condividiamo il pensiero di Wiston Churchill che nel 1953 ha ricevuto il premio Nobel per la letteratura: «Offri al corpo qualcosa di buono, così l’anima avrà il desiderio di abitarci dentro.» Chi vuole gustare davvero il «Dolce far niente» in Ticino come ospite: gambe all’aria, occhiali da sole, un bicchiere ben colmo a fianco alla sdraio - la vita può cominciare.

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E

Entrate  ☞ Economia

Nel 2011 (ultima statistica) il prodotto interno lordo pro capite nel Canton Ticino ammontava a 66 611 franchi, ossia al decimo posto in Svizzera (capolista: Basilea Città, 156 795 franchi, fanalino di coda Uri con 48 733 franchi). Per i ticinesi il salario medio di 5076 franchi (base 2012) sembra tuttavia meno roseo; in Svizzera la media è circa 100 franchi più alta. Due terzi della creazione di valore in Ticino con le sue 30 000 imprese (per quasi più di 350 000 abitanti!) Nell’ultima statistica patrimoniale della Confederazione, complessivamente 240 355 contri­ buenti (persone fisiche) ticinesi hanno dichiarato una sostanza netta totale pari a 47 866 milioni di franchi. Il che corrisponde a un rispamio pro capite di circa 200 000 franchi.

F

Farina Bóna (farina buona) ☞ Economia In passato era insegnante, ora è mugnaio: a Vergeletto Ilario Garbani sotto l’etichetta «Farina Bóna» macina da chicchi di mais tostati la farina con un ottimo gusto di pop corn: senza glutine e quindi alla moda. L’utilizzo della farina di mais del paese, che in passato aveva cinque mulini, non pone quasi alcun limite: torte, biscotti, spätzli, pane, pasta, ma anche minestre, gelati, birra, liquori e un gustoso companatico - la Bonella - hanno grazie alla Farina bóna un gusto proprio e particolare.

Favonio ☞ Meteorologia Pare ci siano persone che al solo sentire nominare la parola hanno mal di testa o tachicardia: il favonio, föhn, è diventato un vero spauracchio per i ticinesi. Questa particolare condizione meteorologica si forma nel modo seguente: se l’aria soffia contro una montagna, di norma si alzerà in modo forzato. Nell’innalzarsi si raffredda e forma un «muro favonico». Dall’altra parte della montagna l’aria ridiscende, si scalda di 1 grado ogni 100 metri, l’umidità diminuisce, le nuvole si dissolvono. Inoltre vale la regola generale: quando il föhn soffia a nord delle Alpi, piove in Ticino – e viceversa.


G

Gottardo Sud (San Gottardo Sud) ☞ Geografia

Con i suoi 16,9 chilometri la galleria del San Gottardo è la terza galleria stradale più lunga del mondo. Scorre parallelamente alla galleria ferroviaria costruita già nel 1882 e collega Göschenen (UR) con il portale sud di Airolo p  Airolo esattamente a

Primo simbolo dopo il San Gottardo: autogrill di Mario Botta a Piotta.

1145 m.s.l. m. Il corridoio più importante che attraver­ sa le Alpi viene percorso ogni giorno effettivamente da migliaia di veicoli p  «Mix di numeri» pagina 32, in estate viaggiano anche più di 34 000 veicoli in 24 ore. Ancora in costruzione è il portale del sud della nuova galleria di base del San Gottardo tra Erstfeld (UR) e Bodio vicino a Biasca. Con i suoi 57 chilometri questa galleria è tre volte più lunga della galleria stradale. Costa circa 12 miliardi di franchi e riduce il tempo di viaggio da Zurigo a Milano di 60 minuti a 2 ore e 40 minuti. La galleria più costosa del mondo verrà probabilmente inaugurata nel 2016.

H

Hermann Hesse (poeta) ☞ Cultura

Hockey su ghiaccio ☞ Sport

«Qui il sole è più intenso e caldo e le montagne sono più rosse, qui crescono castagni, la vite, mandorli e fichi e la gente è buona, educata e gentile» lodava lo scrittore, poeta e pittore nato nel 1877, il Cantone meridionale. Dopo i soggiorni a Minusio e Sorengo Hesse approda a Montagnola, dove scrisse le sue opere più celebri («Siddharta», «Il lupo della steppa», «Il giuoco delle perle di vetro») e morì nel 1962 all’età di 85 anni.

Calcio? Errato! A sud delle Alpi c’è uno sport di punta direttamente dal freezer: l’Ambrì Piotta (inno della società: La Montanara) e l’HC Lugano (presidente Vicky Mantegazza) sono squadre importanti nell’hockey svizzero, seb­ bene siano passati già otto anni dall’ultimo campionato vinto – per la squadra maschile. Comunque: nel 2014 il «Ladies Team Lugano» è diventato campione svizzero nel massimo campionato femminile.

C10/M10/Y10/K100 C0/M25/Y100/K0 C0/M0/Y0/K30

I/J Italianità  ☞ Vita

L’italianità in Ticino non esiste! Non sarebbe il colmo cercare l’indole e la natura italiana a Lugano, Locarno o Brusio? Per italianità s’intende il complesso di caratteri culturali che connotano il costume e la psicologia degli italiani. La si potrebbe eventualmente trovare nell’indole di quei 60 000 frontalieri italiani che si guada­ gnano il pane in Ticino. Nel Cantone meridionale della Svizzera si può al massimo percepire un’italianità disciplinata che si contraddistingue per la tipica precisione svizzera.


Storia di copertina // 27

K

M

Ketchup  ☞ Cucina

No, la pizza non è un’invenzione ticinese e neanche il ketchup. È piuttosto un’offesa per ogni cuoco radicato nel Cantone meridionale: troppo buoni sono i prodotti locali, troppo varia e fresca la merce – e sono passati i tempi in cui i ticinesi si nutrivano di castagne, polenta e patate. La facilità dei piatti campagnoli di una volta ha lasciato il posto a una moderna raffinatezza, che coinvolge sempre più cuochi stellati in Ticino.

Miss Svizzera ☞ Cultura

p  «I piaceri della tavola» pagina 55

L

Lunga vita ☞ Vita In Svizzera le donne ticinesi hanno la speranza di vita più alta: arrivano in media a 85,6 anni e quindi esattamente alla stessa età delle ginevrine. Tra gli uomini gli abitanti dei Cantoni Obvaldo e Nidvaldo (a causa delle imposte?) e i ginevrini (a causa delle donne?) precedono i ticinesi. In media uno svizzero vive 80 anni; il ticinese può sperare nell’AVS ben 14 mesi in più: fino a 81,2 anni.

il lido vale: con costumi da bagno nuovi non solo si nuota più facilmente, ma si fa anche una splendida figura. Particolarmente di tendenza quest’estate è la moda mare a tinta unita, preferibilmente nelle tonalità marine come turchese e verde. Colori fluorescenti mischiati col nero sono altrettanto di moda come (per le donne) modelli retro a pois e slip del bikini a vita alta, bikini triangolo e costumi interi con cut-out, lacci e inserti trasparenti. E quindi anche gli uomini pensano: l’estate può arrivare!

Lido (Strandbad) ☞ Vita Chi si trova in difficoltà in un lido ticinese, non deve aver paura: i bagnini del luogo p  «Il futuro comincia qui» pagina 35 sono sempre in gamba. E per chi visita

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Spiagge più belle: Lido di Lugano.

Quando si tratta delle più belle e delle più intelligenti le ticinesi sono imbattibili: finora al di là del San Gottardo hanno vinto tre volte fascia e coroncina. Mentre Anita Andrini (in basso a destra) nel 1971 ebbe ancora la sfortuna di essere tagliata fuori dai media (allora le elezioni a miss allora erano considerate poco serie), Melanie Winiger (in basso a sinistra) nel 1996 e Christa Rigozzi (sopra) nel 2006 hanno fatto del loro anno da miss una rampa di lancio per una durevole e reddi­ tizia carriera da vip. Anche la se­ conda classificata del 2006 p   Xenia Tchoumitcheva riesce bene in questo.


Monte Verità (monte di Ascona) ☞ Cultura Trotzki, Adenauer, Klee, Billy Wilder, Erich Maria Remarque: tutti loro erano sul monte della verità – e con loro migliaia di persone che vogliono cambiare il mondo, artisti, anarchici, vegetariani, settari alla ricerca del proprio io e di un’altra vita. Ma l’esperimento fallì. Ciò che è rimasto è leggenda, un miscuglio ambiguo di ciarlataneria e vero sviluppo spirituale. Sul Monte Verità, alto 321 metri, una collina a ovest di Ascona, si è concentrata nei primi due decenni del XX secolo la resistenza alla cultura e alla società dell’epoca: riforma della vita, pacifismo, anarchia si chiamava il progetto alternativo. Oggi il Monte Verità serve come centro congressi e di cultura.

O

Osteria ☞ Cucina Ma come sono cambiati i tempi: se prima l’osteria era riservata agli uomini indigeni, che si incontravano di sera per chiacchierare e bere vino, oggi in pratica si chiama osteria un ristorante su due, non solo in Ticino, ma anche ad Hammerfest o a Berlino. Tuttavia le osterie di prima erano note per i piatti molto semplici. E oggi? Nell’osteria Tre alle porte di Basilea a Bad Bubendorf (BL), per esempio, cucina Flavio Fermi, uno dei talenti culinari più dotati della Svizzera, premiato con una stella Michelin e 15 punti Gault Millau.

N

Napoleon Bonaparte (condottiero francese) ☞ Storia

La storia del Canton Ticino inizia nel 1803 con la costituzione dell’atto di mediazione dettato da Napoleone Bonaparte (19 Cantoni di uguali diritti in confederazione di stati). Quando Napoleone nel 1798 volle aggiungere il Ticino alla Repubblica Cisalpina, si scelse la regione con la parola d’ordine «libri et svizzeri» per rimanere nella Repubblica Elvetica; il Ticino venne temporaneamente suddiviso nei Cantoni di Bellinzona e Lugano. Né una strada né un monumento ricordano oggi in Ticino il suo creatore. Solo in tre paesi della Valle di Blenio si commemora con processioni annuali il ritorno dei soldati bleniesi che nel 1812 combatterono in Russia per Napoleone.

P

Panettone (dolce di Natale) ☞ Cucina Il dolce deriva originariamente da Milano e si fa così: impastare 320 g di lievito naturale con buccia d’arancia candita tritata finemente, buccia di limone candita, ciliegie candite e uva passa, zucchero vanigliato e 1 uovo, lasciar riposare, imburrare lo stampo per dolci. Riempire con l’impasto lo stampo fino a due terzi – cuocere nel forno a 200 gradi per 25 minuti, aprire brevemente lo

sportello del forno e finire la cottura per altri 15 minuti a 175 gradi. Tagliare il panettone solo dopo averlo fatto raffreddare.

Pasqua ☞ Chiesa È spiegabile in modo razionale perché a Pasqua tutti gli svizzeri tedeschi vanno in Ticino. Si mangia gratis? Merlot a tariffa zero? O colombe di Pasqua finché non si gonfia la pancia? Ovviamente no. Di certo c’è solo questo: il Venerdì santo il ticinese lavora – in fondo è cattolico. Altro che lavoro: durante la processione di Pasqua di Mendrisio la croce di Gesù viene trascinata per la cittadina. Il giorno prima, il giovedì santo nella «Funziun di Giüdee» ha luogo una specie di teatro


Storia di copertina // 29

R

Riso ☞ Cucina

Impressionante: processione di Pasqua di Mendrisio

del popolo che viene inscenato da più di 200 persone – anche a cavallo e con quasi tutti i personaggi biblici.

Q

Quinto (località) ☞ Geografia Conosciamo Ambrì («ombra»). Conosciamo Piotta. Conosciamo p  l’hockeyclub. E ora impariamo qualcosa di più: i paesi Ambrì e Piotta in realtà appartengono al comune di Quinto. Da qui del resto la funivia più ripida d’Europa (fino all’87 % di pendenza) porta in alto fino al Lago Ritom nella Val Piora. A proposito di laghi: nella Val Cadlimo, anch’essa parte di Quinto, si trova il Lago di Dentro, la vera fonte del Reno! E a proposito di originale: il consigliere federale ticinese più popolare (1966–1973), Nello Celio, è nato a Quinto nel 1914 – come anche il suo omonimo Enrico Celio, che è stato consigliere federale dal 1940 al 1950.

SWISSLIFE Estate 2014

Il riso più settentrionale d’Europa cresce sulla tenuta agricola «Terreni alla Maggia», che appartiene al «Castello «I piaceri della tavola» del Sole» di Ascona p  pagina 55, sebbene in pratica si tratti di due società separate. Su una lingua di terra tra Ascona e Locarno cresce su 52 ettari di terreno alluvionale ghiaioso, sabbioso e parzialmente argilloso della Maggia il riso loto, che è particolarmente buono e adatto per il risotto. L’impresa produce anche un whisky eccellente dal malto d’orzo locale.

Rustico ☞ Vita Il rustico sul pascolo montano di primavera, terra ereditata in passato, poteva essere restaurato e ampliato in modo lussuoso senza problemi – circa 10 000 rustici nel corso del tempo divennero posti per il fine settimana o le vacanze.

Da vecchio diventa nuovo: rustico a Fusio, Val Lavizzara.

Di recente tuttavia il Canton Ticino insiste, sotto lieve pressione della Confederazione, sulla demolizione di circa 1500 rustici che sono stati ristrutturati o trasformati senza concessione edilizia e nella zona sbagliata.

S

Spazzacamini (Fratelli neri) ☞ Storia

L’avventurosa storia dei «fratelli neri» inizia a Sonogno, un piccolo paese alla fine della Valle Verzasca. Giorgio, 13 anni e figlio di una famiglia di contadini molto poveri viene venduto a Milano come giovane spazzacamino. Nel 1908 viene documen­ tato un caso in cui per un ragazzino sono stati pagati 138 franchi: piccolo schiavismo svizzero! «I fratelli neri» è un classico libro per ragazzi, che Lisa Tetzner aveva scritto 70 anni fa insieme al marito, l’autore di «Zora la rossa» Kurt Kläber; avvincente da vedere anche l’omonimo film cinematografico di Xavier Koller, che uscì al cinema alla fine dell’anno scorso.


U

Swissminiatur (parco divertimenti) ☞ Turismo L’idea non lasciò più in pace Pierre Vuigner, un commerciante al dettaglio del Vallese: voleva creare la Svizzera in formato tascabile. All’inizio bussò a Küsnacht, poi a Pratteln, a Thun e in-

USI (università) ☞ Economia di generi alimentari, si trasferì in Ticino e a partire dal 1959 costruì lui stesso il primo modellino di case in scala 1:25. Oggi in 14 000 metri quadri di grandezza del parco ci sono più di 120 edifici e monumenti conformi all’originale, un modellino di ferrovia di oltre 3,5 chilometri con 18 treni che attraversano ponti in miniatura e passano davanti a stazioni bonsai.

Dal 1996 anche il Ticino ha un’università: l’Università della Svizzera italiana USI. Con circa 3000 studenti nei corsi di laurea in architettura, scienze della comunicazione, economia e informatica è una delle università più piccole della Svizzera, ma con le tasse universitarie più alte – 4000 franchi a semestre per gli stranieri, 2000 franchi per gli svizzeri.

Svizzero tedesco (Tedesco svizzero) ☞ Lingua La Svizzera in formato mini: Swissminiatur.

fine a Melide. Lì il sindaco era talmente entusiasta che in tre settimane tutte la concessioni per la costruzione erano pronte – incluso il campeggio vicino. Pierre Vuigner vendette il suo negozio

Come? Che cosa? In Ticino capiscono tutto, tranne lo svizzero tedesco. Meglio provare con il tedesco standard: i ticinesi infatti lo imparano a scuola, affinché possano capire gli svizzeri d’oltralpe. Ancora meglio: imparate finalmente tutte e quattro le lingue nazionali svizzere.

T

Ticino ☞ Geografia

Il Ticino è il fiume che dà il nome al Canton Ticino. A sud della Svizzera p   Airolo è la prima località al di là del San Gottardo, Bellinzona il capoluogo e Chiasso la porta per l’Italia. In mezzo ci sono 2812 chilometri quadrati di boschi, strade, montagne, valli, paesi e città, popolate da circa 350 000 abitanti, di cui uno su quattro è straniero. Tre ticinesi su quattro sono cattolici, ci sono oltre 1800 ristoranti, un casinò, nove monasteri, 24 night club e 171 stazioni di rifornimento.

Forte in architettura: l’università ticinese.

V

Valli  ☞ Geografia In nessun’altra regione ci sono così tante valli come in Ticino: dalle Centovalli con le innumerevoli valli laterali, la Vallemaggia, che si estende 50 chilometri a nord di Locarno, e la Valle Onsernone in cui molti scrittori hanno trovato una patria p  Berzona fino alla Valle Verzasca con l’omonimo fiume magicamente verde. James Bond saltò con la corda di gomma ad una profondità di 220 m; il «bungee jumping dello 007» dalla diga di sbarramento della Verzasca è durato 7,5 secondi.


Storia di copertina // 31

W

Y

Weekend ☞ Meteorologia

Yoga  ☞ Vita

La strada verso l’Io conduce spesso in Ticino, dove que­ sto si può raggiungere attra­ verso la respirazione, l’esercizio e la meditazione o in breve: con lo yoga. Le località mistiche e magiche del Cantone meridio­ nale sono fatte per questo e godo­ no di una grande popolarità. Non c’è da meravigliarsi che a Ponte Tresa è stata istituita la prima scuola di yoga svizzera.

Il tempo in Ticino è sempre buono e comunque un po’ più caldo rispetto al resto della Svizzera. Dicono i ticinesi. Ed è forse per questo che anche se c’è colonna al Gottardo p   «Mix di numeri» pagina 32 trascorriamo volentieri i weekend in Ticino! La verità è che: in media a maggio piove per 13 giorni. In compenso a luglio il sole splende nove ore al giorno.

X

Xenia Tchoumitcheva (vice miss Svizzera) ☞ Vita

Z

Zincarlin ☞ Cucina

Le belle imbronciate: Xenia e Christa.

Nel 2006 ha vinto Christa Rigozzi relegandola al secondo posto, ma la bionda laureata in economia aziendale, con tirocinio presso la filiale londinese di J.P. Morgan, si garantisce una costante presenza mediatica grazie alle numerose relazioni amorose e ai vaghi obiettivi professio­ nali – e perciò rimane la vice miss di maggiore successo.

SWISSLIFE Estate 2014

Un formaggio di latte crudo aromatizzato con molto pepe della Valle di Muggio dalla forma tipica che ricorda una piccola tazza capovolta. Durante la stagionatura la crosta viene frizionata con il vino bianco, questo gli dona una colorazione grigio-rossastra. Con la durata dell’immagazzinamento la consistenza del formaggio diventa più dura e le note olfattive complesse e aromatiche diventano più forti.

Zücchin (svizzero tedesco) ☞ Lingua Quando i ticinesi parlano di «i zücchin», si riferiscono ai loro connazio-

nali della Svizzera tedesca. Il termine viene da «zucca». Il nome può essere interpretato affettuosamente in chiave ironica – oppure come in effetti va inteso: gli svizzeri tedeschi sono come una zucca – a volte un po’ testardi, lenti o anche sfacciati. E hanno bisogno di un tempo infinito per essere cotte.


Stautage

Ago. 17

426 033 veicoli

Giorni di code

Giorni di code

Lug. 28

Giorni di code

Giorni di code 2012

Sett. 19

344 720 veicoli

Gen. 16

Giorni di code

Feb. 23

Fonte: Ufficio federale delle strade (USTRA)

«8 chilometri di coda prima della galleria del San Gottardo, 4 ore perse.» Queste o parole simili si sentono per circa 170 giorni l'anno. Non c'è da meravigliarsi: d'estate il sabato sera oltre 34 000 auto attraversano la galleria. Il grafico mostra quanti veicoli hanno attarversato la galleria del San Gottardo in direzione sud nel 2012. E quanti giorni al mese persi nelle code che ne sono derivate.

A2, Lucerna direzione Chiasso:

289 500 veicoli

290 400 veicoli

289 850 veicoli

280 710 veicoli

168


Giorni di code

Mar. 13

Giorni di code

Apr. 9

Giorni di code

Mag. 10

Giorni di code

Giu. 15

Giorni di code

Ott. 10

Giorni di code

Nov. 5

Giorni di code

Dic. 3

Mix di numeri // 33

200 849 veicoli

191 370 veicoli

254 944 veicoli

232 903 veicoli

157 724 veicoli

158 131 veicoli


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re Da prova

subito!

La nuova Polo. Di una classe più innovativa. Già da fr. 15’500.–*. Ha un aspetto mozzafiato. E offre un gran numero d’innovazioni senza pari nella sua categoria. Tra queste, sistemi d’infotainment e d’assistenza come il regolatore automatico della distanza ACC, il riconoscimento della stanchezza, la telecamera di retromarcia e la funzione di frenata d’emergenza City. La nuova Polo è inoltre equipaggiata di serie con BlueMotion Technology e motori Euro 6 fino al 21% più parsimoniosi. Ma tutto questo non è che l’inizio. Scopritela subito da vicino e approfittatene per fare un giro di prova.

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Nuotatori di salvataggio // 35

Foto: Giorgio von Arb

Il futuro comincia qui. Sono angeli che nuotano: i membri della Società Svizzera di Salvataggio SSS, che in piscine, mari e fiumi portano in salvo le persone in difficoltà sulla riva asciutta. Per alcuni che sono stati salvati inizia quindi, in modo proverbiale, una nuova vita. Ma anche i salvatori della SSS, che dal 2012 vengono qualificati con nuovi moduli di formazione, si espongono a rischi: ai corsi di formazione Giorgio von Arb ha fotografato la sezione ticinese di futuri salvatori.

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SWISSLIFE Estate 2014


Aline Baggett, 32, Saint-Légier VD «L’acqua mi affascina, ma allo stesso tempo so che nasconde anche pericoli. Se succede qualcosa, vorrei fare la cosa giusta.»


FABIO Storelli, 37, Venezia IT «Faccio questo corso di formazione perché amo l’acqua.»

SWISSLIFE Estate 2014


Paolo Simone, 26, Giubiasco TI ÂŤPratico molto sport acquatico, come anche i miei amici. E non vorrei che durante questi divertimenti succeda qualcosa di brutto.Âť


Gabriele Gazzerro, 42, Zurigo zh «L’acqua è il mio elemento e vorrei dare il mio contributo di responsabilità nei confronti del prossimo.»

SWISSLIFE Estate 2014


Daniele Storelli, 24, Venezia IT «La passione per il nuoto e la possibilità di combinarla con un corrispondente lavoro estivo durante il tempo libero dagli studi è una cosa che mi piace.»


Samuel Monaco, 16, Biasca TI «Vorrei aumentare le mie capacità di salvataggio in acqua.»

SWISSLIFE Estate 2014


Simone Pellegrino, 26, Biasca TI «Sono qui perché vorrei imparare come si possono superare situazioni pericolose – e aiutare gli altri.»


Marco Monaco (padre di Samuel), 43, Biasca TI ÂŤSono insegnante. Voglio che la mia conoscenza sia utile a tutti.Âť

SWISSLIFE Estate 2014


Rémy Cortinovis, 16, Prugiasco TI «Vorrei imparare cosa bisogna fare quando si vogliono aiutare le altre persone.»


Finito il bel sogno diventa realtà . Sono tante le svolte della vita. La nostra previdenza si adegua. Swiss Life offre soluzioni su misura per ogni fase della vita. Che stiate pensando di formare una famiglia, fondare un’impresa o affrontare la questione della previdenza: la nostra consulenza vale oro. www.swisslife.ch



A Swiss Life // 47

Testo: Yvonne Eckert, foto: Tom Haller

Prossima fermata: Azzurro

Mirella Satraniti ama le persone, le lingue e il suo lavoro: come agente scortatreno viaggia ogni giorno in direzione sud ed è lieta di poter ammirare il suo luogo preferito nei pressi di Biasca dove si incrociano due getti di una cascata.

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SWISSLIFE Estate 2014


P

er Mirella Satraniti il viaggio verso sud inizia già sopra il «Baretto» alla stazione centrale di Zurigo. Mentre al piano terra i pendolari prendono i loro caffelatte o acquistano cornetti per il viaggio, al piano superiore l’agente scortatreno apre l’armadietto, vi sistema i suoi vestiti e indossa gli abiti da lavoro. Oggi sono previsti pantaloni, camicetta, un gilet e una giacca. Ovviamente non possono mancare la borsa nera con il cartoncino giallo e la pinza perforatrice. Ma lo strumento più importante è il cosiddetto «ZPG», un dispositivo mobile, inserito in un robusto involucro rosso. Con il dispositivo mobile è possibile stampare i biglietti, verificare i dati dei passeggeri, controllare le coincidenze e, se necessario, emettere multe. Quando Mirella ha il primo turno e accompagna il treno delle 6.09 per Locarno deve alzarsi molto presto. L’autobus passa alle 4.57 a Niederglatt dove abita e la porta a KlotenBalsberg. Da lì prosegue con la rete celere. Quando il tempo stringe, arriva già con gli abiti da lavoro indosso. «Mi piace fare le cose con calma, di solito mi presento una mezz’ora prima per preparare il viaggio al computer e verificare se ci sono prenotazioni di gruppi oppure se dobbiamo caricare sedie a rotelle. Bevo un caffè, scendo tranquillamente con l’ascensore, attraverso l’atrio della stazione e raggiungo il binario 4 o 5 e preparo il treno per la partenza.» Lì in base all’orario è fermo un InterRegio, un Intercity oppure un Eurocity. L’agente scortatreno cammina lungo la composizione del treno annotando il numero di carrozze. «Compiliamo un cosiddetto foglio di carico, calcoliamo il peso del treno, la velocità che può percorrere e quale è l’offerta dei posti a sedere. Comunichiamo personalmente tutte queste informazioni al macchinista. La preparazione prevede anche una prova di frenata.» Una volta espletati questi compiti, Mirella Satraniti alza il cartoncino giallo: il segnale della partenza. Il treno si mette in moto e scompare presto nella galleria Zimmerberg. Solo da Thalwil i viaggiatori che siedono a sinistra possono godere della vista sul Lago di Zurigo. Spesso i turisti stranieri chiedono all’agente scortatreno su quale lato conviene sedersi. Quando ci sono posti sufficienti, consiglia loro di rimanere flessibili, perché da Zugo si apre sul lato destro una splendida vista sul lago e sul maestoso Rigi. Mirella Satraniti, insieme al capotreno, inizia il controllo dei biglietti. Agente scortatreno e capotreno concordano sul fatto che i viaggiatori in direzione sud sono più rilassati rispetto a coloro che si dirigono verso altre destinazioni.

La maggior parte di loro ha davanti a sé giornate in tutta serenità. «Si rallegrano delle vacanze, di una gita, del sole caldo e del buon cibo», racconta la ventisettenne. Anche chi viaggia per affari si rilassa. «Su questo treno non ho mai visto viaggiatori agitati, nervosi oppure arrabbiati». Tranne quell’indiano che quella volta volle scendere per qualche minuto e non ce l’ha più fatta a risalire. Come è successo? «Il signore voleva fare delle foto. Purtroppo il finestrino non era del tutto pulito come desiderava.» Chiese all’agente scortatreno se poteva pulirlo. Mirella

«Su questo treno non ho mai visto viaggiatori agitati oppure nervosi. Anche chi è in viaggio per affari si rilassa e sembra rallegrarsi della spensieratezza del sud.» Satriniti si rifiutò, perché il treno era in movimento. «È sceso ad Arth Goldau per pulire da solo il finestrino, e lì è rimasto.» Quando il capo stazione l’ha chiamata per informarla del passeggero «perduto», lei è rimasta scioccata. «Capii immediatamente di chi si trattava e raccolsi le sue cose», ricorda Mirella Satraniti. A Bellinzona, il viaggiatore poté riaverle con sé. «Mi dispiacque per lui, ma lo avevo avvertito di non scendere, poiché i nostri tempi di sosta nelle stazioni non erano molto lunghi», afferma l’agente scortatreno. Dopo la formazione, aveva inviato la sua candidatura per il tragitto meridionale. «Per la mia lingua madre, per i viaggiatori e per il panorama, ovviamente.» Il luogo preferito di Mirella Satraniti si trova nei pressi di Biasca, dove si incrociano due getti di una cascata. Nei tre anni in cui fa da spola tra nord e sud, è diventato un rituale a lei caro guardare in alto verso questo incrocio di acque prima che il treno raggiunga dopo breve Bellinzona. Chi si reca in questi paesi, in queste località che portano nomi carichi di promesse come «Paradiso»? Oltre agli studenti e alle reclute che tornano a casa per il fine settimana,


Il controllore donna e il barista sono una coppia: una storia da vero e proprio fotoromanzo.

Lo «ZPG» può fare quasi tutto: con il dispositivo mobile, l’agente scortatreno stampa i biglietti e controlla le coincidenze. SWISSLIFE Estate 2014


Mirella Satraniti: Al ritorno: il cielo sopra la chiesa di Wassen è di nuovo grigio, e presto inizia a piovigginare.


A Swiss Life // 51

si tratta principalmente di escursionisti, ciclisti e ogni mercoledì di gitanti che frequentano il mercato settimanale a Luino. D’estate, sono soprattutto viaggiatori e persone che frequentano la piazza di Locarno per i concerti oppure per il Festival del film. Quando viaggiano i bambini, può succedere che qualcuno di loro si senta male. Scorrazzare a destra e manca nel Pendolino ha le sue conseguenze. Durante l’infanzia in estate Mirella Satraniti si è recata in treno un paio di volte al sud, nel paese dei suoi genitori. In valigia per i parenti calabresi c’erano cioccolato, cervelat e salsicce da arrostire. Al ritorno, erano ancora più carichi che alla partenza. «Lo stereotipo degli italiani che tornano con la valigia piena di cibo è vero», sorride la giovane donna. Spesso i turisti sono sorprendentemente ben preparati, chiedono ad esempio, quando sarà possibile vedere la piccola chiesa di Wassen. Quando Mirella Satraniti non riesce a spiegare la galleria elicoidale nemmeno con una delle cinque

La calabrese e il napoletano. Dove si sono conosciuti? In treno, naturalmente. Lui l’ha aiutata a caricare la valigia sul treno. Una storia da fotoromanzo.

lingue che conosce, allora, da tipica italiana, si aiuta anche con mani e piedi. I cinesi viaggiano per lo più alla volta del Ticino, verso il Foxtown di Mendrisio. Sono in aumento anche i viaggiatori provenienti dalla Russia e dagli Emirati Arabi Uniti. Quando in viaggio c’è una famiglia indiana, può accadere che il profumo del curry che portano con loro si sparga per tutto il vagone. L’agente scortatreno non dimenticherà mai il gruppo di viaggio costituito da circa trenta uomini anziani che avevano già bevuto a sufficienza. Nell’euforia, dimenticarono di cambiare treno ad Arth Goldau; nei pressi di Airolo, infatti, avevano prenotato il pranzo in un grotto. Mirella Satraniti calmò gli animi riscaldati, fece qualche telefonata e, poiché

SWISSLIFE Estate 2014

tutto era nella norma, ordinò eccezionalmente una breve fermata straordinaria. Al viaggio di ritorno di questi signori, era di nuovo in servizio. Non appena i passeggeri riconobbero il controllore donna, dissero: «C’è di nuovo la ragazza!» «Infatti questo lavoro viene ancora svolto per la maggior parte da uomini», sostiene Mirella Satraniti – «ma le donne stanno guadagnando terreno», aggiunge facendo l’occhiolino. Non appartiene alla generazione di coloro che si preoccuperebbero di sciocchezze simili. Avendo un carattere positivo, preferisce pensare a ciò che c’è di bello e si rallegra del gruppetto di donne che si reca all’esposizione di camelie a Locarno. Le quattro signore tirano fuori prosecco e bicchieri e si preparano in grande stile allo splendore dei fiori. Fuori, scorre un altro paesaggio da cartolina: Flüelen. Il Lago dei Quattro Cantoni brilla di un blu ghiaccio davanti al sipario dei monti grigio-nero. Mirella Satraniti racconta che durante il lungo tragitto in direzione sud, ha sempre tempo per una chiacchierata con i viaggiatori che «ospita». «Una donna di circa 70 anni che ogni 14 giorni viaggia da Zurigo a Milano, mi racconta sempre le novità sui nipoti.» Alcune volte c’è anche tempo per un caffè nel vagone ristorante. Può anche accadere che il fidanzato di Mirella Satraniti lavori con lei, sullo stesso treno. Il controllore donna e il barista. La calabrese e il napoletano. Dove si sono conosciuti? In treno, naturalmente. In direzione sud. Lui l’ha aiutata a caricare la valigia sul treno. Una storia da fotoromanzo kitsch. La risposta alla domanda sulla canzone adatta a questo tragitto non poteva che essere: «Azzurro di Celentano! Perché quando si esce dal tunnel ad Airolo di solito il cielo è blu brillante!» Mirella Satraniti lo dice con talmente tanto fervore che non si sa cosa sia più brillante: il cielo sopra Airolo oppure il viso dell’agente scortatreno. Al ritorno, lo avevamo sospettato, il cielo sopra la chiesa di Wassen è di nuovo grigio, e presto inizia a piovigginare. Questo importa poco a Mirella Satraniti. Alle ore 14.00, alla fine del suo turno, le servono sette minuti per il passaggio di consegne del treno, prendere le sue cose e trasmettere i dati dallo «ZPG» al computer. Quindi, prende il successivo treno per il sud: per cena, sarà a Como dal suo fidanzato. In direzione sud significa per lei: «Il mio paese, la mentalità, il mediterraneo, la vita colorata e chiassosa.» Bissone ha un suono più allettante di Bümpliz …


Stockhorn, Oberland Bernese

Sulle nostre cime ci arrivano anche i cittadini. Grazie a 670 impianti di risalita.

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I piaceri della tavola // 55

Risotto ticinese di pasta guarnito con verdure fresche

Illustrazioni: Sylvia Geel

Le Casarecce, la tradizionale pasta busiata dell’Italia meridionale, incantano in questo piatto unico insieme alla verdura di stagione: così gustoso perché così genuino.

Risotto di pasta alla verdura Lasciar imbiondire lo spicchio d’aglio in poco olio d’oliva, aggiungere la pasta e continuare la cottura. // Aggiungere le patate, le carote e la rapa, coprire leggermente con il brodo di verdure. // Girando costantemente, cuocere a fuoco lento come un risotto. // Aggiungere poco alla volta il restante brodo di verdure. // Poco prima della fine della cottura, aggiungere le listarelle di zucchine, i piselli dell’orto e/o le fave e finire di cuocere finché non risulta al dente. // Aggiungere i pomodori e la verbena. // Come quando si prepara un risotto, mantecare con burro oppure sbrinz. // Aggiustare di sale e pepe, terminare con poca buccia di limetta e, a scelta, con succo di limetta e vino bianco. // Guarnire con foglie di verbena. Osservazioni: a seconda della stagione, aggiungere alla cottura carciofi, piselli, zucca oppure altra verdura di stagione. // Sostituire la verbena con dragoncello, basilico oppure altre erbe aromatiche. Ingredienti per 4 persone: 200 g di Casarecce, 1 spicchio d’aglio schiacciato, 100 g di patate, pelate e tagliate a dadini, 150 g di carotine, tagliate a fette trasversali,150 g di rapa tagliata a spicchi, 200 g di zucchine piccole tagliate a listarelle, 100 g di piselli dell’orto e/o fave (fave baby), 16  pomodorini cherry, divisi in quattro, conditi con sale, pepe e olio d’oliva, 80 g di burro, 60 g di sbrinz ben stagionato, grattugiato, 1 pezzo di limetta, poca buccia e del succo, circa ca. 1 l di brodo di verdura, alcune foglie di verbena fresca, spezzettate grossolanamente, sale, pepe, vino bianco secco, olio d’oliva.

SWISSLIFE Estate 2014

Othmar Schlegel e la voglia di scoprire La nostra coltivazione di riso è quella più a nord del mondo; dal nostro orto raccogliamo anche i pistilli di zafferano, lo scorso anno ben 40 grammi! 12 anni fa, a Parigi scoprii questo limone giapponese, poi qui piantammo quattro alberi di yuzu e 3 anni fa abbiamo avuto la prima grande raccolta: dopo 1200 yuzu smisi di contare. In Galizia lo scorso anno ho scoperto un sale fantastico, a forma di stalattite, proveniente da un giacimento risalente a più di 200 milioni di anni fa. Con una grattugia sottile, aggiungo un po’ di questo Sal de Añana su un carpaccio di vitello oppure su una tartare di tonno: un sogno! Ho appena scoperto i ceci neri e un favoloso olio di mandorle di terra. Amo le spezie e le erbe aromatiche sopra ogni cosa, anche abbinate ai piatti tradizionali. Ed è proprio questo che trovo così affascinante del nostro mestiere. Non c’è bisogno di essere degli elegantoni! Amo le cose naturali e genuine. Non è difficile ottenere una fantastica carne di manzo Kobe. Il finocchio affettato fresco dall’orto, quella sì che è qualità imbattibile. Othmar Schlegel è capocuoco alla «Locanda Barbaresco» dell'hotel «Castello del Sole» di Ascona. Nato a Lucerna, lavora ad Ascona da oltre 25 anni, si è aggiudicato 18 punti Gault-Millau e una stella Michelin e nel 2014 è stato premiato come «Cuoco emergente dell'anno». www.castellodelsole.com


Jörg Steiner e Peter Bichsel nel libro «Tra atelier e strada: ritratti d’artista» di Werner Gadliger.

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© Werner Gadliger 2002


Illustrazioni: Sarah von Blumenthal

Beni Frenkel // 57

Il rabbino dei miracoli e la zolletta di zucchero: il nostro autore associa al Ticino promesse assolutamente esotiche. La bellezza del Ticino risiede nei nomi delle località: Vezia, Ascona, Maggia, Capriasca. A scuola avevano nomi simili anche le ragazze a cui i maschietti facevano la corte. Impossibile che la più carina della classe si chiamasse FischbachGöslikon oppure Stein-Säckingen. Ricordo d’infanzia: andiamo in treno a Lugano, dalla zia. Nella galleria del San Gottardo tutto buio, osserviamo le altre persone nella carrozza attraverso i finestrini riflessi. Poi improvvisamente Airolo: una luce splendente ci abbaglia. Il calore penetra nei nostri corpi. Così, mi immagino un’esperienza ai confini della morte. Per me il Ticino è assolutamente qualcosa di mistico. È pur sempre il Cantone con le palme, con la lingua meridionale e la Swissminiatur. Non siamo stati spesso a Lugano. Il viaggio fin lì era costoso; andavamo più volentieri a Winterthur. Una volta, mio padre doveva appena aver riscosso la sua tredicesima, non solo andammo a Lugano, bensì dormimmo anche in un hotel. L’hotel si chiamava Dan. A quel tempo, era l’hotel più economico della città. Si trovava sul Lago di Lugano, ma molto dietro rispetto agli hotel costosi ed esclusivi. Proprio come nella Formula 1, dove le ultime file di partenza non riservano nulla di buono. Non voglio essere scorretto nei confronti di mio padre. Intendo, in questo momento non potrei offrire di meglio alla mia famiglia. Il ristorante dell’hotel Dan era più una mensa, mancava l’atrio e le scale scricchiolavano. Ci trovavamo per la prima volta in un hotel. Contemporaneamente pernottava al Dan anche un rabbino chassidico dei miracoli. Come ci si deve immaginare un rabbino chassidico dei miracoli? Basta pensare a un famoso indovino televisivo. Gli togliamo 30 chili di peso vivo e aggiungiamo una barba bianca, un bastone da escursione e

SWISSLIFE Estate 2014

occhiali con montatura metallica. Naturalmente il rabbino dei miracoli non parlava tanto quanto un indovino televisivo. Pensava ogni parola. Ma analogamente a una star della TV, attorno a lui si radunavano tanti seguaci. Osservammo il rabbino dei miracoli con grande curiosità. Quante volte nella propria vita si vede un rabbino dei miracoli? Sembrò sorriderci una volta in quella mensa con odore di muffa. Immaginai allora come avrebbe trasformato l’hotel in un tempio del lusso: in ogni stanza un televisore, acqua calda dalla doccia, ogni giorno una nuova saponetta nel bagno. Tuttavia non accadde nulla. A quel tempo mio padre era molto preoccupato. La figlia era sempre insieme ai ragazzi sbagliati e leggermente in sovrappeso. Non troppo, ma un po’ in sovrappeso. E io? Andavo male in francese. Il mattino seguente, il rabbino dei miracoli ci sorrise di nuovo. Sollevò il braccio per salutarci? Difficile da capire, ma guardava verso di noi. Papi si mise a posto il colletto stretto. Non era mai stato un tipo che batte la mano sulla spalla di tutti. Insicuro, si alzò e si diresse verso il rabbino dei miracoli. Poteva forse benedirci tutti, in particolare sua figlia, e anche Beni? Il rabbino sorrise benevolo e sparì con lui dietro il separé. Dopo due minuti mio padre uscì con quattro zollette di zucchero in mano. Un regalo del rabbino. Ogni bambino ne ricevette una. Doveva portarci fortuna e benedirci. Mangiai immediatamente la mia zolletta. Mia sorella la tenne sollevata. Mio padre aveva pagato al rabbino 5000 franchi (mia madre lo seppe solamente un anno dopo e perse le staffe). E oggi? Mia sorella ha sposato un avvocato e io ancora non parlo bene francese. Il rabbino fa veramente i miracoli!


Vincete un fine settimana da sogno all’Hotel Giardino di Ascona.

Tante persone che, dalla Svizzera tedesca, si dirigono al sud, giungono in Ticino. Alcuni arrivano sino in Italia. Altri, come gli uccelli migratori, in Africa. Quanto si può viaggiare verso sud finché c’è ancora terra? La domanda è: quanto dista il Polo Sud da Ascona? Rispondete a questa domanda e vincete un fine settimana per due persone nel leggendario hotel a 5 stelle «Giardino» di Ascona, un’esclusiva oasi verde del benessere sul Lago Maggiore. In bocca al lupo!

Partecipate al concorso con l’app SWISSLIFE oppure su www.swisslife.ch/rivista. Oppure inviateci il tagliando di risposta (scheda della copertina posteriore) con la vostra soluzione. Ultimo termine di partecipazione è il 31 agosto 2014. I vincitori saranno resi noti nel prossimo numero di SWISSLIFE. Congratulazioni a Nives Mozzettini di Gordola, Adrian Schweizer di Glattbrugg, Ferruccio Scossa-Romano di Malvaglia, Margrith Steffen di Laufen e Jean Wahlen di Jonen, vincitori dell’ultimo concorso SWISSLIFE.


Concorso // 59


60 // Fuoriprogramma

Robert Rohner della band May Day parla della canzone «Südwärts» (verso sud)

«Un testo non deve semplicemente scorrere» Südwärts, wo dia haissa Wind gebora sind,
 wo eim d Sunna verbrennt, Abentüür ohni End,
immer meh südwärts, döthi wo d Vögel zoga sind, au für di chunnt dia Zit und si nemmen di mit
 eifach südwärts. «Paragono ‹Südwärts› sempre un po’ a ‹Take it easy› degli Eagles, a quell’atmosfera, con il cuore in mano, al suono della spensieratezza che entra subito nell’orecchio e si lascia cantare immediatamente. ‹Südwärts› è sinonimo di inizio, partenza, sole, acqua, calore, di viaggiare felici e rilassati. Sono passati quasi 20 anni da quando ho scritto questa canzone, ma la ricordo ancora bene perché né l’emozione originale né il messaggio sono cambiati. Dopo sette mesi di inverno nel nostro piccolo Cantone, ci si rallegra finalmente dell’arrivo dell’estate. Durante la scrittura delle canzoni sto attento, in fondo si tratta di dialetto, tutti lo capiscono, non come quelle nuove canzoni in inglese, per esempio ‹I Need A Dollar› di Aloe Blacc, tradotto con ‹Ho bisogno di un franco›. Quando lo ripeti dieci, venti, trenta volte in una canzone, la qualità non migliora; le rime forzate poi, mi fanno rabbrividire! Trovo che i testi debbano essere giusti, non solamente convenzionali, ma è necessario che abbiano una determinata qualità. Quando abbiamo iniziato con i May Day avevo 18 anni, in Svizzera c’erano solamente i ‹Rumpelstilz› che facevano testi in dialetto. Ora ho 53 anni, dopo 35 anni i ‹May Day› esistono ancora. Oggi non dobbiamo più dimostrare nulla a nessuno. Abbiamo sempre fatto ciò che ci divertiva, lavoria-

Röbi Rohner, bassista e cantante (dietro al centro)

mo ancora tutti al 100 per cento. ‹May Day› era ed è rimasto il nostro hobby, è l’obiettivo delle prove, e il denaro non ha mai avuto un ruolo importante. Chiaramente, non può essere che tutti quelli che ci circondano guadagnano denaro mentre noi suoniamo solo per un tozzo di pane, ma nemmeno chiediamo un compenso enorme. Non abbiamo mai detto: ‹Adesso ci serve una canzone di successo, costi quel che costi!› Al contrario, il primo CD del 1992 lo abbiamo inciso per mostrare ai nostri nipoti cosa avevamo fatto a 17 e 18 anni. Per le registrazioni abbiamo persino chiesto un prestito in banca, e poi il CD è schizzato come un razzo, non abbiamo fatto molto affinché ciò accadesse. Abbiamo addirittura dovuto reinciderlo, vincendo un disco d’oro. All’epoca ci volevano ancora 25 000 dischi venduti per un disco d’oro. Quando si suona in un posto e ci si accorge che le persone si divertono, hanno gli occhi lucidi per determinate canzoni, allora è un’enorme e profonda soddisfazione sapere che stiamo allietando il pubblico e che gli abbiamo regalato un’altra bella serata. Facciamo semplicemente quello che ci piace e questo prima o poi commuove e attira le persone. Per noi deve esserci il mix giusto – e finora non è mai cambiato. È incredibile, non importa dove suoniamo, se a Vals o a Berna, tutti cantano con noi le nostre canzoni. ‹Alles wäge Diar› è conosciuta in tutta la Svizzera tedesca, tutti la cantano: questo ci rende felici e ci dà l’energia per andare avanti. E finché le persone non dovranno essere trasportate in sedia a rotelle davanti al palco, non smetteremo.» May Day è il gruppo rock più vecchio ancora in attività della Svizzera tedesca: la band, formatasi a Zizers nel 1979, organizza tour nel paese da 35 anni con il motto «Rock wo verstosch». Il bassista Robert Rohner e il pianista Edi Zinsli fanno parte di questa formazione da sei sin dall'inizio. Attualmente, i grigionesi lavorano alla realizzazione del loro nono album. www.may-day.ch



www.swisslife.ch/rivista

Foto: www.lucas-peters.com

Se c’è un prodotto che merita davvero l’inflazionata definizione «culto» allora sono gli intramontabili occhiali da sole «Wayfarer» di Ray-Ban. Gli universali occhiali di plastica vengono prodotti dalla metà degli anni ’50 e continuano ad essere molto apprezzati da tutte le generazioni – presso i «nativi digitali» anche nei colori fondamentali vistosi. Ray-Ban ANDY presso Burrioptik Zurigo


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