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DISCUSSION CONTRASTI FRA MESSAGGI, SEGNI, MATERIA

Mostra personale di Filippo Minelli

A cura di Oddone Sangiorgi, Bartolomeo De Gioia, Silvia Scaravaggi



DISCUSSION CONTRASTI FRA MESSAGGI, SEGNI, MATERIA

Mostra personale di Filippo Minelli 19 gennaio - 1 febbraio 2012 Palazzo d’Accursio, Piazza Maggiore Bologna

A cura di Oddone Sangiorgi, Bartolomeo De Gioia, Silvia Scaravaggi

Produced & Powered by Consorzio Fia, Fabbrica di Idee ed Azioni


Cloud 36/A-Bamako (2011)


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Stratificazione geo-grafica o (del)lo spazio intimo Riflessione sulle opere di Filippo Minelli

di Silvia Scaravaggi

Cloud 37/A-Brescia2 (2011) è un buon esempio: il luogo è Brescia; il senso dello spazio sta tutto dentro il frammento di una fotografia istantanea, collocata in alto a destra nel quadro; il grigio neutro è il tono dominante, è l’orizzonte temporale dell’opera che crea la base da cui partire per una nuova riflessione, una nube all’interno della quale si può riprendere a vedere e pensare. In tutte le opere che Filippo Minelli ha selezionato per Discussion il colore è in assoluto predominio; la tonalità del quadro è ciò che riempie lo sguardo e soddisfa inizialmente il processo della visione. Le opere - olio e collage su tavola o tela, e smalto, ossidazioni, altro – sono macchie di colore, nubi a tinte forti, nelle quali è presente molto più di quanto ad un primo sguardo possa essere notato. Primo passaggio concettuale: Minelli riempie lo spazio di un colore per volta, ne sceglie uno dominante e lascia che sia questo il tono della riflessione. Il quadro è un ambiente, meglio, un luogo nel quale, e attraverso il quale, l’artista ha viaggiato e può ri-viaggiare trovando la propria esperienza. Egli guarda all’interno di una realtà che ha conosciuto e che ritorna, incontrando una dimensione alternativa nella quale il colore è ambientazione (dell’interiore), suggestione (del reale), orizzonte (del tempo). Cloud 36/A-Bamako (2011): un’altra nube, carica di materiale che porta ad un territorio sovraffollato di incisioni, scritture, segnature, vortici di colore sovrapposto e di colore sottratto. È il luogo del gesto e della parola intima, indefinita e frastagliata, cerchiata e sottolineata, inclusa in insiemi e inseguita da tracce, macchie, colature. Secondo passaggio concettuale: le parole non si leggono, hanno una forma, si intuiscono. Le parole e, in senso lato, la scrittura sono le linee incerte, spezzate, che compongono una mappa di pensieri sul reale, una cartografia personale della realtà. Le parole dei quadri di Filippo Minelli sono parole nuove, molto diverse da quelle che si incontrano nella sua produzione più nota. In quest’ultima infatti le lettere 5


Cloud 37/A-Brescia2 (2011)

Map 1/a (2011)


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sono ben chiare, visibili, i vocaboli leggibili e da essi non si può sfuggire.1 Nelle opere di Discussion, invece, le parole sono segni, tracciati che portano a pensieri, graffi che si raccolgono in superfici convergenti in cui si ri-unisce, nel silenzio, quello che sta fuori.

La forma dei pensieri è contenuta, qui, nella dimensione di una carta geografica che evolve continuamente; i luoghi, i nomi, gli spazi che esistono e che l’artista ha cercato, incontrato, conosciuto in un costante spostamento nel mondo, vengono ricomposti in uno spazio personale. Lo spazio che un piano cartografico dispiega davanti a noi – silenzio e quiete del territorio astratto – sprona l’immaginazione. Solo su una superficie statica e senza tempo la mente può vagare a piacimento.2 Filippo Minelli riconduce gesti e segni in un quadrato o rettangolo, in una data dimensione che solo convenzionalmente si identifica con lo spazio del quadro; quello che sta all’interno dell’opera è ben altro e va oltre i confini della (assente) cornice: pensieri sovrapposti, inseriti, sepolti, confusi da altri strati, mappano l’esistente, lo post-producono artigianalmente usando materia da manipolare. Map 1/a (2011) è una mappa, davanti ad essa si arriva per orientarsi. Qui si esce dal campo della nube, e si incontra anche l’oro per la prima volta. L’intimità lascia spazio ad un intera superficie di continenti sovrapposti, incollati, imbrattati: manifesto di indicazioni geo-grafiche, neppure poco allusive, map 1/a chiama decisamente a sé la realtà, rivendicandone l’attenzione, il discorso sulla sua natura e sui processi di cui è fatta. A ben intendere, Minelli parla sempre di quello che accade, anche nella produzione che egli reclama come più intima e interiore: nei quadri è ciò che esiste al di là di essi a dare una misura dello sguardo dell’artista. Quello che si situa oltre queste opere lo si trova solo nelle strade, tra le persone, nelle luci di ambienti affollati e negli odori di luoghi abbandonati, nel movimento del vivere.

Silvia Scaravaggi è curatrice indipendente. Scrive di nuovi media, video e arte contemporanea. silvia.scaravaggi@gmail.com 1 Cfr. “Non sono giochi di parole. Conversazione con Filippo Minelli”, intervista a cura di Silvia Scaravaggi, Digimag 70 – dicembre 2011 -gennaio 2012 www.digicult.it/digimag 2 Luiselli Valeria, “Manche de agua” (“Macchia d’acqua”, trad. it. Sara Bani), L’internazionale n. 930, 30 dicembre 2011.

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Minelli

Filippo Minelli (Brescia 1983) è un artista contemporaneo concettuale che connota la sua produzione artistica con interventi in spazi pubblici e spesso urbani. Il suo percorso nella graffissimo tradizionale inizia a metà anni novanta ma col passare degli anni la necessità di

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evolvere la sua produzione in qualcosa di più attuale diviene pressante. Con l’arrivo del duemila Filippo comincia a sperimentare azioni di comunicazione urbana sull’onda dei primi passi del movimento “Street Art” internazionale del quale è un pioniere per l’Italia.


Tra il 2000 e il 2004 produce un numero elevatissimo di performances e installazioni urbane con l’obiettivo di sovvertire l’ordine estetico della sua città natale, Brescia, creando una città parallela visibile agli occhi più attenti. Tutti i suoi interventi sono stati realizzati senza permessi e senza autorizzazioni amministrative, tuttavia riscuotendo un grande successo fra gli abitanti della città, come dimostrato dal costante interesse dei media per

ogni nuovo intervento realizzato. La dimensione locale delle produzioni viene espansa ed apprezzata anche all’estero grazie ai frequenti viaggi intercontinentali. Il cammino personale intrapreso dal 2000 lo ha progressivamente portato a produzioni inusuali e provocatorie, che lo hanno ormai completamente allontanato dall’estetica convenzionale della “Graffiti-art” intesa nel suo impatto originale: non più un nome o un logo ripetuti serialmente, ma interventi contestualizzati al luogo in cui si trovano. Tracce del suo passaggio si incontrano dalle campagne del nord Italia alle grandi città europee, nel Sud Est Asiatico, dalle steppe della Mongolia ai de9


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serti africani passando per il muro di separazione fra Palestina e Israele. Oggi la sua produzione è internazionalmente riconosciuta e le sue opere sono presenti su importanti libri pubblicati da case editrici specializzate in Arte, quali Taschen e Gestalten. La sua serie "Contradictions" è stata recensita da alcune delle più autorevoli riviste internazionali di Arte e Design d’avan-

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guardia. Dopo aver concluso a pieni voti il percorso di studi all’Accademia delle Belle Arti di Brera di Milano nel dipartimento di Nuovi Media per l'Arte, Filippo comincia ad accostare alle performances eclatanti la pittura su tela. Il suo percorso artistico basato sull'utilizzo del linguaggio lo ha indotto ad interrogarsi sull'importanza della parola


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nel contemporaneo, ma anche del suo opposto e parte completante, il silenzio, visualizzato attraverso la fotografia nelle performance pubbliche della serie "Silence/Shapes" o rappresentato nei dipinti su tela attraverso cromie violente e disarmanti rese vive grazie utilizzo della della pittura ad olio. I collage di polaroid, fotografie e materiali raccolti

durante i frequenti soggiorni all'estero o nella routine quotidiana aggiungono ai dipinti l'imprescindibile fattore che distingue il lavoro di Minelli, il viaggio, rendendo ogni tela un frammento di vita, quasi un autoritratto istantaneo caratterizzato da una manualitĂ febbrile.

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LE OPERE


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Cloud 15/A-Goldie Anno: 2011 Tecnica: Olio e collage su tela Dimensioni: 100 x 100 cm

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Cloud 16/A-Bosh Anno: 2011 Tecnica: Olio e collage su tela Dimensioni: 80 x 120 cm

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Cloud 17/A Anno: 2011 Tecnica: Olio e collage su tela Dimensioni: 80 x 120 cm

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Cloud 18/A Anno: 2011 Tecnica: Olio, stucchi e collage su tavola Dimensioni: 100 x 100 cm

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Cloud 19/A Anno: 2011 Tecnica: Olio su tela Dimensioni: 100 x 100 cm

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Cloud 2/B Anno: 2011 Tecnica: Olio e collage su tela Dimensioni: 200 x 200 cm

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Cloud 20/A-Fog Anno: 2011 Tecnica: Olio, ossidazioni e collage su tavola Dimensioni: 180 x 120 cm

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Cloud 22/A-Belgrade Anno: 2011 Tecnica: Olio e collage su tela Dimensioni: 100 x 100 cm

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Cloud 23/A Anno: 2011 Tecnica: Olio e collage su tela Dimensioni: 80 x 120 cm

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Cloud 24/A-Studio Anno: 2011 Tecnica: Olio e collage su tela Dimensioni: 80 x 120 cm

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Cloud 25/A-Kiev Anno: 2011 Tecnica: Olio, ossidazioni e collage su tavola Dimensioni: 120 x 80 cm

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Cloud 25/A-Studio Anno: 2011 Tecnica: Olio e collage su tela Dimensioni: 100 x 100 cm

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Cloud 26/A-100Volte Anno: 2011 Tecnica: Smalto e Olio su tavola Dimensioni: 180 x 120 cm

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Cloud 26/A-Bokor Anno: 2011 Tecnica: Olio, ossidazioni e collage su tavola Dimensioni: 120 x 80 cm

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Cloud 29/A-Paradise Valley Anno: 2011 Tecnica: Olio e collage su tela Dimensioni: 100 x 100 cm

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Cloud 3/B Anno: 2011 Tecnica: Olio e collage su tela Dimensioni: 200 x 200 cm

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Cloud 30/A Anno: 2011 Tecnica: Olio, stucchi e collage su tavola Dimensioni: 100 x 100 cm

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Cloud 31/A-Ghost Anno: 2011 Tecnica: Olio e collage su tela Dimensioni: 80 x 120 cm

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Cloud 32/A Anno: 2011 Tecnica: Olio e collage su tela Dimensioni: 80 x 120 cm

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Cloud 33/A-Tel Aviv Anno: 2011 Tecnica: Olio e collage su tela Dimensioni: 80 x 120 cm

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Cloud 34/A-Pepper Anno: 2011 Tecnica: Olio e collage su tela Dimensioni: 80 x 120 cm

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Cloud 35/A-Timboctou Anno: 2011 Tecnica: Olio e collage su tela Dimensioni: 100 x 100 cm

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Cloud 36/A-Bamako Anno: 2011 Tecnica: Collage, Smalto e Olio su tavola Dimensioni: 180 x 120 cm

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Cloud 37/A-Brescia Anno: 2011 Tecnica: Olio e collage su tela Dimensioni: 100 x 100 cm

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Cloud 37/A-Brescia2 Anno: 2011 Tecnica: Olio e collage su tela Dimensioni: 120 x 180cm

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Cloud 37/A-Dakhla Anno: 2011 Tecnica: Olio e collage su tela Dimensioni: 100 x 100 cm

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Cloud 4/B Anno: 2011 Tecnica: Olio e collage su tela Dimensioni: 200 x 200 cm

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Map 1/A Anno: 2011 Tecnica: Olio e collage su tela Dimensioni: 97 x 136 cm

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Credits

Coordinamento Tecnico Esposizione...............................Jakob Kovo Graphic Designer ......................................................... Marlon Saglia Webmaster .................................................................. Matteo Magni Web assistant........................................................... Marino Buccolini Administration..........................................................Tiziana Alberani Editor Supervisor.................................................. Elisabetta Facchini

Per contatti ed ulteriori informazioni contattateci: Consorzio FIA, Fabbrica di Idee ed Azioni

Blocco 1B Galleria B, 159/161 40050 Funo (BO) Tel. +39 051863192 Fax +39 051862045 Email: info@consorziofia.it Web: www.consorziofia.it


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