B2eyes Magazine

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“Le mie lenti Varilux S? Come non averle!”

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Mensile dedicato al mondo degli occhiali, della vista, della visione e della percezione visiva Febbraio 2014 numero 2 www.b2eyes.com In copertina Essilor

Sommario

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Vieni a scoprire perché 1500 centri ottici si sono affidati a noi. www.vision-group.it

“Le mie lenti Varilux S? Come non averle!”

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B2TRADE Editoriale L’unico italiano che non ama lo sport è l’ottico 3 Attualità Dal luxury addicted al digital oriented: così cambia il mercato in Italia 4 Vision Group: dal Fondo nuove risorse per gli affiliati 8 È nato VisionOttica Award 12 Nau!: stare da soli oggi non è vincente 14 Oxo porta sui banchi di scuola il benessere visivo 16 Matelica, quando l’interdisciplinarietà scende sul territorio 18 Il budget, la “chiave” del controllo di gestione 22 Amarcord “Vi dichiaro dottori in Ottica e Optometria” 27

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Editore Fge Srl Fabiano Gruppo Editoriale Reg. Rivelle, 7/F 14040 Moasca (AT) Tel. 0141 1768908 - Fax 0141 1768900 info@fgeditore.it Pubblicità Ferdinando Fabiano f.fabiano@fgeditore.it Cell. 335 5654574 Direttore responsabile Angelo Magri a.magri@fgeditore.it Redazione Francesca Tirozzi f.tirozzi@fgeditore.it Grafica e impaginazione Meloria Stampa Giuseppe Lang - Arti Grafiche S.r.l. Via Romairone, 66/N 16163 Genova (GE)

Registrazione presso il Tribunale di Milano N. 293/2009 in data 17 giugno 2009 Registrazione R. O. C.: 18653 € 1,80 - Copia omaggio

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B2STYLE Moda La vue en rose 35 Black elegance 37 Sparkling details 40 B2EXPERT Consulente Le nuove detrazioni per il lavoro dipendente 43 Meditazioni Il design è come l’amore 46 B2TECH Lenti a contatto Ripristinare la capacità visiva o migliorare la qualità della vita? 50 Lenti oftalmiche Essilor: l’innovazione, opportunità da non perdere per l’ottico 60 D’Adamo: in Zeiss siamo sulla strada giusta 64 Esperienza d'acquisto sempre più positiva con la tecnologia Hoya 68 Transitions, aprile sarà il mese della tecnologia fotocromatica 72

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Editoriale

L’UNICO ITALIANO CHE NON AMA LO SPORT È L’OTTICO di Angelo Magri

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i sostiene che il nostro paese sia composto da 60 milioni di commissari tecnici: ne avremo la prova tra poco più di tre mesi, ai Mondiali di calcio in Brasile. Lo sport, in generale, è seguito, amato e anche praticato dalla maggior parte degli italiani, a tutte le età. Tuttavia, quando entriamo nel campo della visione, sembra palesarsi una scena da fuggi fuggi di fantozziana memoria… In occasione delle Olimpiadi invernali di Sochi appena concluse il nostro quotidiano online, b2eyes TODAY, ha intervistato due ottici di lunga tradizione, ubicati in zone a elevato traffico di sciatori o appassionati della neve e, più in generale, della montagna. La kermesse olimpica ha spinto se non le vendite, almeno la curiosità tra i clienti nei confronti di nuovi modelli di occhiali, maschere o caschi? Praticamente zero, è stata l’unanime risposta. È noto che permangano ostacoli pratici quando devono essere montate lenti graduate su prodotti studiati per lo sport: però, come ha recentemente ricordato sulla stessa testata Gianmario Reverdy, le soluzioni tecniche oggi non mancano per l’ottico che voglia soddisfare appieno il proprio cliente. Allora perché il business dell’occhiale da sole tecnico, plano o graduato, non decolla? Uno dei principali motivi va ricercato nella scarsa attitudine all’acquisto nei centri ottici da parte del consumatore finale, a meno che debba necessariamente fare un occhiale vista-sole: un ciclista amatoriale, ad esempio, è capace di spendere centinaia di euro per la bici e per il resto del suo equipaggiamento, perdendosi poi in una montatura di poco prezzo e pari qualità, molto spesso acquistato nella catena o nel negozio specializzato dove ha comprato il resto. Ma cosa fanno gli attori della filiera ottica per sostenere questo segmento di mercato, dalle notevoli potenzialità, in termini quantitativi ed economici? Le fiere difficilmente dedicano uno spazio apposito all’occhiale sportivo: a memoria si ricorda un’area realizzata da Mido una decina di anni fa, quando si era ancora al Portello di Milano, alla quale non è più stato dato seguito. Eppure manifestazioni come l’Ispo di Monaco di Baviera rappresentano dei fiori all’occhiello nel panorama fieristico europeo e al loro interno l’occhiale è una componente significativa. Le associazioni e le scuole degli ottici non si prodigano nel sostenere la formazione e l’aggiornamento professionale in questo campo: a parte qualche iniziativa in ambito universitario sulla pallavolo e sul pressoché sconosciuto badminton, lo sport difficilmente entra nei programmi di congressi o seminari. E poi ci sono le aziende di montature tecniche: le vedi particolarmente attive su testate consumer, con campagne di grande impatto rivolte all’utente finale, oppure nelle fiere dell’ottica, una volta circondate da testimonial famosi, oggi con un profilo più basso, ma sempre con stand che richiamano la vita all’aperto e il dinamismo. Quando, però, si cerca di coinvolgerle in un progetto di comunicazione rivolto ai centri ottici, che vada al di là del messaggio a effetto, dell’immagine forte o del prodotto innovativo, che si sforzi cioè di spiegare al professionista della visione le grandi opportunità, professionali ed economiche, di cui può disporre nel business dello sport, declinano le proposte, spesso mal consigliate dai propri uffici stampa. Così, schiacciato dalla spietata concorrenza dei canali alternativi, che vanno dalla grande distribuzione ai negozi specializzati, fino agli autogrill, se non addirittura le bancarelle, l’ottico viene lasciato solo e perde un’altra occasione di business.

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Attualità

DAL LUXURY ADDICTED AL DIGITAL ORIENTED: COSÌ CAMBIA IL MERCATO IN ITALIA Secondo gli ultimi dati GfK il sell out italiano dell’ottica nel 2013 ha visto ridursi la contrazione dei consumi rispetto all’anno precedente, ma il segmento dell’eyewear rimane quello più sofferente a cura della redazione

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tore, dal Pil fino al tasso di disoccupazione, evidenziano uno scenario ancora molto complicato sia in Italia sia nell’intera Europa, generando un’importante, diffusa riduzione dei consumi: accade nei beni di largo consumo, negli elettrodomestici, in generale in tutti i beni semidurevoli, con rare eccezioni, come tablet e smartphone. In questo contesto anche il mercato dell’ottica che monitora GfK ne risente: per quanto riguarda il 2013, il trend del fatturato nel nostro paese è ancora negativo (-1,8%) rispetto all’anno precedente, ma in ripresa (nel 2012 aveva chiuso con -3%). I diversi gruppi di prodotto hanno tutti lo stesso andamento? L’ottica è un mercato molto particolare in cui convergono prodotti molto diversi tra loro, con dinamiche di consumo altrettanto differenti. Nel caso delle lenti a contatto e dei liquidi per la loro manutenzione il consumatore risulta estremamente attento all’innovazione tecnologica, che si esprime nei nuovi materiali, capaci d’incrementare il benessere dell’occhio, ed è disposto, quindi, a pagare per un prodotto qualitativamente migliore; nel caso, invece, delle montature da vista o da sole la capacità di spesa ridotta ha un effetto diretto sul turnover del comparto. Facciamo alcuni esempi concreti. Il lancio dei nuovi prodotti in silicone hydrogel nel segmento delle lac

fK monitora un mercato che comprende lenti a contatto e liquidi, lenti oftalmiche, montature e occhiali da sole. Puntualmente, a ogni Mido, la società di ricerche di mercato fornisce un quadro della situazione congiunturale in termini di sell out. A farne qui una sintesi è Gianni Cossar, Global Director Eyewear and Optics di GfK Retail and Technology. Crisi economica e congiuntura negativa hanno prodotto effetti sul mercato dell’ottica? Tutti gli indicatori nazionali del mercato, dall’indice del consumo delle famiglie alla fiducia del consuma-

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Attualità Nel resto del mondo c’è qualche giornaliere sferiche ha generato una tendenza emergente da tenere crescita del segmento ben superiore in considerazione? alla media di quella, peraltro già positiL’ottica si colloca in una fase del procesva, del gruppo di prodotto: questo accaso industriale che definiamo di “shakede in termini sia di valore sia di volumi, out”, cioè tra la crescita e la maturità. ovvero più atti d’acquisto con uno sconQui intravvediamo gli indicatori tipici trino medio più alto. Si tratta, quindi, di di questo percorso: consolidamento a liuna grande opportunità, ancora non tovello sia d’industria sia di distribuzione talmente sfruttata. Diametralmente opGianni Cossar con puntuali acquisizioni, spostamento poste, invece, appaiono le dinamiche nel mercato dell’eyewear, in cui la variazione del verso l’innovazione incrementale (concetti, materiacomportamento del consumatore è evidente e che li, design), progressiva affermazione delle private grazie alla ricerca Sinottica di Eurisko è chiaramen- label (valore della marca contro caratteristiche del te individuabile. Accanto al consumatore luxury ad- prodotto), fermento nel settore del retail con l’emerdicted, sempre meno numeroso, attento alla marca gere del canale e-commerce e mobile. Il contesto e alto spendente, fedele acquirente di occhiali da generale diventa sempre più competitivo e premia sole alti di gamma, compare un consumatore evolu- scelte attente di prodotto, come la gestione del portto, digital oriented, con buone capacità di spesa: un folio, la diversificazione e l’innovazione. L’Europa elegante smart che presta attenzione ai dettagli, ma e il Giappone rappresentano ancora i capisaldi non necessariamente ricerca il prodotto di lusso. I del settore con un livello di complessità crescente, dati di vendita confermano queste tendenze: infatti i soprattutto nel paese asiatico. Il Nord America sta prodotti a licenza soffrono e continuano a registrare scoprendo alcuni settori fino a oggi non pienamendecrementi anche significativi, mentre crescono tutti te sviluppati, come le lenti a contatto, mentre l’Asia quei brand che hanno posto molta attenzione all’in- rimane il mercato nel quale investire, pur con molta novazione e alla differenziazione in fatto di materiali, attenzione. Il focus sta iniziando a spostarsi verso il colori, forme e brand image. È proprio in quest’area Sud America, regione peraltro molto complessa dal che pensiamo possano esserci le maggiori opportu- punto di vista socio-economico. Oggi valutiamo il nità di crescita per la copertura di una domanda di valore complessivo intorno ai 100 miliardi di dollari, un numero significativo ma con ancora importanti prodotto oggi non totalmente soddisfatta. E per quanto concerne il mondo delle lenti margini di crescita: la sfida dell’industria in numerose economie emergenti è, infatti, quella di svilupoftalmiche? Riteniamo che in Italia ci siano promettenti oppor- pare la penetrazione della categoria. tunità per le lenti multifocali. Dal punto di vista tecnologico negli ultimi anni il segmento delle progressive ha fatto passi da gigante: oggi esistono soluzioni ottimali per tutte le necessità e stili di vita del consumatore con alte prestazioni anche a prezzi contenuti. Il consumatore europeo da tempo ha scoperto questo comparto premiandolo sempre di più. In Italia questo ancora succede in maniera limitata e il segmento delle lenti progressive rimane in ritardo rispetto ad altri mercati europei. Detto questo, le lenti oftalmiche godono comunque di buona salute e rappresentano ancora il business centrale per il settore dell’ottica.

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Attualità

VISION GROUP: DAL FONDO NUOVE RISORSE PER GLI AFFILIATI A metà febbraio Vision Group ha sottoscritto un accordo d’investimento con Arcadia SGR, che entra così con una quota del 46%, lasciando però il timone del gruppo alla VG Holding di proprietà degli affiliati di Angelo Magri

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Equity “Arcadia Small Cap”, gestito da Arcadia SGR Spa, che ha sottoscritto in aumento di capitale una quota pari al 46,3% del gruppo. La restante quota del capitale rimarrà di proprietà della holding controllata dagli stessi ottici affiliati. Procacciante continuerà a rivestire la carica di amministratore delegato e guiderà il progetto di sviluppo finanziato dal Fondo e dagli azionisti della holding con un investimento complessivo di oltre 7 milioni di euro. «In Italia abbiamo ottimi imprenditori e professionisti competenti: vogliamo investire su di loro per attivare un circuito virtuoso di modernizzazione e crescita - ricorda Procacciante - Vision Group, del resto, è un naturale polo di aggregazione per gli indipendenti, che mantengono l’autonomia imprenditoriale beneficiando di una significativa sinergia operativa e dimensionale. Queste nuove risorse saranno investite in progetti di sviluppo per essere più in linea con la trasformazione distributiva in atto, interagire in modo più efficace con i partner dell’industria e far crescere il mercato. Sono convinto che Arcadia sarà in grado di supportarci al meglio con l’obiettivo di realizzare a medio termine la quotazione del gruppo in un mercato regolamentato da Borsa Italiana, di cui Arcadia è partner nel programma Elite». Vision Group, che nell’ultimo triennio ha realizzato una crescita del 35%, opera con una rete di circa 1.500 centri ottici e gestisce direttamente una rete di

arco Procacciante, amministratore delegato di quello che oggi è il leader Italiano nella distribuzione ottica specializzata, spiega che l’ingresso di Arcadia «consentirà al gruppo di rafforzare le posizioni di mercato, aumentare l’integrazione della rete e potenziare i servizi offerti agli affiliati e ai consumatori». Nel dettaglio, Vision Group ha realizzato un accordo d’investimento con il Fondo di Private

Marco Procacciante

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Attualità lare nell’ambito della crescita del nostro premium brand VisionOttica». Questa tappa evolutiva, del resto, s’inserisce nel percorso avviato nel lontano 1989, quando nacque Vision Service. «Nel nostro Dna c’è la volontà di evolverci continuamente per adeguarci alle sfide del mercato, mantenendo tuttavia un forte radicamento come ottici optometristi indipendenti, che devono essere, al tempo stesso, ottimi professionisti e validi imprenditori, capaci di gestire le risorse in modo efficiente», ricorda Gianni Cesana, presidente di Vision Group.

centri pilota nei quali sviluppa i concept delle proprie insegne con l’obiettivo di offrire molteplici modalità di affiliazione e rispondere alle diverse realtà imprenditoriali con soluzioni commerciali e di marketing mirate. «Attraverso l’operazione con Arcadia SGR vogliamo creare un network d’imprenditori ottici con i quali fare società, che devono avere le giuste caratteristiche oggettive, in termini aziendali, e soggettive, in fatto di visione strategica – sottolinea Procacciante – In pratica, vogliamo a nostra volta diventare il fondo d’investimento orientato agli imprenditori ottici con progetti interessanti, in partico-

ARNABOLDI: PERCHÉ ABBIAMO SCELTO VISION GROUP «Il nostro Fondo punta su società con chiare prospettive di sviluppo e che possano aumentare la propria dimensione, cercando di aiutarle a migliorare la governance e tutti gli aspetti strategici e gestionali», rivela Simone Arnaboldi, amministratore delegato di Arcadia SGR. Siamo di fronte a una «giovane iniziativa nata da persone che hanno alle spalle una lunga esperienza nel private equity - spiega Arnaboldi, che guida il Fondo insieme a Guido Belli, presidente di Arcadia SGR - Quella con Vision Group è la seconda operazione che abbiamo realizzato dopo l’ingresso in VSP Bulloneria, azienda industriale che produce viti speciali». Arnaboldi e Belli non erano digiuni del mondo del retail e, nello specifico, dell’ottica, avendo in passato avuto esperienze professionali anche all’estero con realtà come Alain Afflelou, ad esempio. «Per un investitore finanziario puntare su una società leader come Vision Group, operante in un settore che, nonostante si confronti con la contrazione dei consumi del mercato interno, può comunque avere sviluppi significativi grazie al consolidamento delle quote di mercato, rappresenta un’opportunità interessante - afferma ancora Arnaboldi – Inoltre in Vision Group abbiamo trovato persone capaci e con una lucida visione strategica, con le quali siamo entrati subito in sintonia». Secondo Arnaboldi, il processo di modernizzazione ha coinvolto il retail italiano con notevole ritardo rispetto alla maggior parte degli altri paesi. «E ancora di più questo si è verificato nell’ottica: sarà comunque inevitabile un’evoluzione, se non altro perché molti operatori indipendenti si ritrovano con il problema del mancato ricambio generazionale o nella condizione di dover affrontare nuove forme di concorrenza - sostiene l’ad di Arcadia SGR - È, quindi, opportuno che questi centri ottici si associno a realtà organizzate, così da mantenere in vita un patrimonio professionale importante e avviare un percorso di sviluppo, per garantire al consumatore finale i tipici vantaggi della modernizzazione del canale di vendita, conservando la focalizzazione sulla professionalità e la vicinanza al cliente». Simone Arnaboldi

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Attualità

È NATO VISIONOTTICA AWARD Vision Group lo ha presentato agli inizi di febbraio a Lecce, in occasione del primo Congresso dell’Associazione Laureati in Ottica e Optometria a cura della redazione

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isionOttica Award sarà un premio an- secondo e al terzo classificato uno stage retribuito di nuale e nazionale, studiato in collabora- due mesi presso un centro VisionOttica. zione con ALOeO, Albo degli Ottici Op- Il premio, che sarà consegnato in occasione di una tometristi, che fa capo a Federottica, e le sessione di esame all’Università degli Studi Bicocca di università Italiane con corsi di Ottica e Optometria. Milano, è stato presentato ufficialmente al Congres«L’intento è incoraggiare e sviluppare la ricerca e gli so ALOeO di Lecce, il 2 febbraio scorso, da Giusepstudi inerenti la professione di ottico optometrista – pe Longoni, responsabile di Vision Group Academy: spiegano a Vision Group - Il premio porta il nome di quest’ultimo ha raccontato alla giovane platea la VisionOttica, l’insegna di punta del gruppo, lanciata nascita e la storia del gruppo, nonché le tappe, dalnel 2008 con l’obiettivo di valorizzare la professiona- la fine degli anni Sessanta a oggi, percorse dai piolità e l’alto livello dei servizi offerti alla clientela da nieri di allora per la valorizzazione della professione parte dei centri ottici affiliati, oggi oltre 200 su tutto il e, successivamente, per l’arricchimento del livello territorio nazionale». Al premio potranno concorrere, d'imprenditorialità, due fattori ritenuti fondamentali con la loro tesi di laurea, tutti i neolaureati in Ottica da Vision Group per sostenere la categoria. «Ogni e Optometria delle sette università italiane: Torino, anno il VisionOttica Award, che non vuole avere alMilano, Padova, Firenze, Roma, Napoli e Lecce. Sa- cuno scopo commerciale, ma conservare la propria ranno premiate le tesi di laurea di particolare inte- natura formativa, sarà dedicato alla memoria di un personaggio del resse scientifico legate mondo dell’ottica e al mondo dell’Ottica, dell’optometria - ha dell’Optometria, della ricordato Longoni Contattologia, del Vi- Per il 2014 il presual Training e della mio è alla memoria Visione in generale. Al di Armand Bastien, primo classificato anoptometrista e dodranno una borsa di cente dell’Universtudio per un Master in sità di Montreal, una università europea considerato il padre e uno stage retribuito della moderna optodi due mesi presso un Giuseppe Longoni a Lecce, durante il Congresso ALOeO, metria in Europa». centro VisionOttica. Al mentre illustra le finalità del premio

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Attualità

NAU!: STARE DA SOLI OGGI NON È VINCENTE

Buona solidità patrimoniale e finanziaria, elevato livello di servizio, volontà di fare squadra: per il primo brand dell’ottica con negozi in Italia sono queste le caratteristiche dell’affiliato ideale di Angelo Magri Fabrizio Brogi, presidente di Nau!

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cambiando nella distribuzione ottica in Italia, una selezione è in corso, mentre il nostro gruppo, pur in un mercato in crisi di consumi e psicologica, sta crescendo con regolarità e secondo gli obiettivi che ci eravamo prefissati nel 2006, quando siamo partiti – commenta Fabrizio Brogi, presidente di Nau! – Oggi il punto vendita indipendente dev’essere sempre più bravo: stare da soli è sempre meno facile, alcune realtà anche organizzate e strutturate soffrono, per cui risulta ancora più importante avere un chiaro

uona solidità patrimoniale e finanziaria, elevato livello di servizio, volontà di fare squadra: sono le caratteristiche dell’affiliato ideale secondo Nau!, il primo brand con negozi in Italia, che ha chiuso il 2013 con un volume d’affari in crescita del 15% rispetto all’anno precedente e 16 nuove aperture, quasi tutte concentrate negli ultimi due mesi dell’anno: oggi sono 60 i punti vendita dell’insegna verde, cui si è appena aggiunto quello nell’aeroporto di Bari. «Qualcosa sta

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Attualità

Il flagship store di Varese, in corso Matteotti, principale arteria commerciale della città lombarda

vestimento pari al 5% del fatturato nella formazione e una media di nove giornate di aula a testa, oltre al training in negozio presso i nostri centri pilota sottolinea il presidente di Nau! – La metà di questi collaboratori è composta di ottici diplomati, provenienti dalle migliori scuole italiane, alcuni di loro specializzatisi anche nelle università, con un’importante quota di giovani, ma anche di validi professionisti più maturi. Del resto il nostro modello di sviluppo non è in contraddizione con il centro ottico tradizionale, il cui cliente può tranquillamente essere lo stesso del nostro negozio, un po’ come succede in altri settori merceologici».

Lo staff del punto vendita di via Cola di Rienzo a Roma

posizionamento». Attualmente poco più della metà dei negozi Nau!, ubicati in prevalenza nel nord Italia, ma in crescita anche al centro sud, soprattutto in Puglia, in Sicilia e a Roma, sono diretti: sono già diversi, peraltro, gli affiliati che dopo il primo punto vendita in franchising ne hanno aperto un altro e un altro ancora. «In certi casi siamo arrivati fino a quattro negozi avviati insieme al medesimo affiliato: anche se può sembrare un’affermazione controcorrente, i nostri imprenditori affiliati sono stati finora sostenuti dal sistema bancario, che ha quasi sempre appoggiato i progetti imprenditoriali sottoposti – ricorda Brogi – Noi continuiamo sulla strada dell’affiliazione, alla luce delle opportunità che offe oggi il mercato: opportunità che prima proponiamo a ottici già affiliati o potenziali tali, altrimenti le gestiamo direttamente noi». Gli obiettivi di Nau! per il 2014 vanno nella direzione della regolare continuità in fatto di nuove aperture, almeno una decina quelle previste, e nel rafforzamento delle regioni in cui il brand è già presente, senza ovviamente trascurare altre aree. «Lo sviluppo in termini di punti vendita è andato di pari passo con l’incremento delle assunzioni: in un anno, infatti, siamo passati da 220 a 330 addetti, con un in-

NAU! È ENTRATA NELLA… ELITE DELLE PMI ITALIANE Nau! è stata selezionata da Elite, il progetto di Borsa Italiana dedicato alle piccole e medie imprese, che si pone l’obiettivo di supportare le aziende non quotate nel loro percorso di crescita. Alla fine dello scorso anno, infatti, sono state presentate le 31 nuove società che prendono parte al progetto: Nau! è così entrata nella rosa delle 131 eccellenze italiane, accomunate da un forte orientamento alla crescita. «Siamo orgogliosi di essere entrati nel progetto Elite, che consente di beneficiare di significativi contenuti nella formazione – spiega Brogi – Se, tuttavia, per le altre imprese presenti si tratta di un iter destinato all’ingresso in Borsa, per noi rappresenta soprattutto un’opportunità di crescita culturale».

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Attualità

OXO PORTA SUI BANCHI DI SCUOLA IL BENESSERE VISIVO Il Consorzio Optocoop Italia promuove attività didattiche in tutta Italia con “Oxo City Team - Uniti per la vista”, un progetto ad ampio respiro che coinvolgerà i centri ottici del gruppo insieme a scuole primarie, pediatri e oftalmologi a cura della redazione

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definizione, si comincia a prestare attenzione al tema del benessere e a porre le basi per un futuro sereno – dichiara Daniela Poletti, marketing & communication manager di Optocoop Italia Oxo, che vanta circa 400 punti vendita associati – Vivere in salute e con uno sguardo da dieci decimi non è un lavoro da supereroi. La mancanza di un’adeguata cultura del benessere visivo, soprattutto nello svolgimento dei compiti, mentre si gioca ai videogame o si guarda la Tv, infatti, può portare a sviluppare problemi di visione che alla lunga si possono trasformare in veri difetti visivi». Ed è, quindi, la scuola il punto di partenza del progetto. Stare troppo curvo sul banco, chiudere un occhio per leggere, mettere il quaderno in

econdo recenti studi effettuati dall’Eyecare Trust, l’ente britannico impegnato nella sensibilizzazione sulla salute degli occhi, un bambino su cinque in età scolare ha un problema di vista non rilevato che potrebbe impattare, in modo significativo, sull’apprendimento e sulla qualità della vita. La difficoltà nel mettere a fuoco gli oggetti o la sensazione di ridotta efficienza visiva si possono risolvere in maniera semplice attraverso controlli adeguati, puntuali e periodici. È questo il punto di partenza del progetto del Consorzio Optocoop Italia-Oxo, in cui la prevenzione gioca un ruolo fondamentale. «Crescere bene con gli occhi è una sfida che inizia a scuola e in famiglia, luoghi in cui, per

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I protagonisti di "Oxo City Team - Uniti per la vista"

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Attualità sarà la Pupillo Family, nata dalla fantasia di Oxo City Team, che si confronta quotidianamente con un team di professionisti nel quale ognuno gioca un ruolo importante sui temi della salute, della prevenzione e del benessere visivo. Tutti, “uniti per la vista”, condurranno gli studenti lungo un percorso educational che offrirà stimoli per la didattica in classe e la possibilità di partecipare a un contest creativo, che potrebbe consentire alle scuole partecipanti di ricevere, da parte di Oxo, supporti didattici importanti: ai bambini verrà chiesto, infatti, di creare i personaggi che potranno diventare i nuovi protagonisti del mondo Oxo City Team, oltre a diventare un simpatico gioco che sarà distribuito gratuitamente in tutti i centri ottici Oxo.

La locandina del progetto educazionale di Oxo

obliquo, tenere la penna con una forza eccessiva, sbattere frequentemente le palpebre, avvicinare gli oggetti al volto per osservarli o accusare frequenti mal di testa: sono tutti fattori che possono denotare una problematica legata alla vista. «Siamo convinti che promuovere il benessere visivo sul territorio, a partire da quello dei bambini, non possa avvenire senza il coinvolgimento diretto di ottici optometristi Oxo, oftalmologi, pediatri, di zona oltre a quello delle scuole primarie, dei docenti e delle famiglie – continua Poletti – Per questo motivo, abbiamo promosso “Oxo City Team - Uniti per la vista”, un progetto ad ampio respiro che si articola in una serie di attività didattiche per rendere i bambini più consapevoli circa il funzionamento dell’occhio e delle principali norme d’igiene e benessere visivo e che coinvolgerà, a vari livelli, tutti quegli attori che possono contribuire a diffondere una cultura del benessere visivo e della prevenzione». Le attività di sensibilizzazione si concretizzeranno in un progetto educational rivolto alle scuole primarie del territorio nazionale. Protagonista

Daniela Poletti, marketing & communication manager di Optocoop Italia Oxo

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Attualità

MATELICA, QUANDO L’INTERDISCIPLINARIETÀ SCENDE SUL TERRITORIO Alla fine di gennaio l’Ipsia Pocognoni ha ospitato il primo Meeting Regionale Marchigiano di Ottica Oftalmica, patrocinato dalla Sopti, che ha coinvolto optometristi, oftalmologi e odontotecnici a cura della redazione

I

n una splendida zona collinare dell’entroterra marchigiano e nel mezzo della vallata del fiume Esino si trova la graziosa cittadina di Matelica, al limite fra le province di Ancona e Macerata. Conosciuta per aver dato i natali a Enrico Mattei e per essere la patria del Verdicchio di Matelica, uno dei vini marchigiani più noti, ha conservato gli stili e i valori di un tempo passato. In questa terra opera da molti anni l’Istituto Professionale di Stato “Don E. Pocognoni”, che fra i vari indirizzi tecnici ha istituito dall’anno scolastico 2012-2013 un corso di Qualifica Professionale per Ottici. Il 27 gennaio scorso la moderna sede dell’istituto ha ospitato il primo Meeting Regionale Marchigiano di Ottica Oftalmica. L’iniziativa, patrocinata dalla Società Optometrica Italiana, ha voluto inserire nel contesto degli eventi formativi del mondo dell’ottica un motivo di aggregazione e orgoglio regionale, promuovendo l’incontro di professionisti e operatori di settore delle Marche. Tutta marchigiana, quindi, l’organizzazione e la realizzazione,

In queste pagine alcune fasi del seminario di Ottica Oftalmica, tenutosi il 27 gennaio scorso nella località marchigiana

dai relatori alle aziende sponsor: la Saro di Ancona e la Aarsmed di Senigallia. «Il tema dell’Ottica Oftalmica si è prestato facilmente a sostenere una serie di spunti che stanno caratterizzando il panorama dell’ottica in questi anni – spiega Paolo Traù, professionista pesarese e presidente della Sopti - Si aggiunga a questo che gli argomenti sono stati trattati in

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Attualità grammati». Chiara Sartori, Sonia Carletti e Rossella Baroni, le optometriste che hanno relazionato su questi argomenti, «hanno dimostrato un ottimo livello di preparazione e di capacità comunicativa, nonostante la giovane età, pur al cospetto di figure come Stefano Lippera, primario a Fabriano, uno dei centri d’elezione per l’oftalmologia marchigiana, che ha relazionato sull’aberrometria totale dell’occhio in chiave oftalmologica e l’interpretazione delle misure refrattive alla luce delle possibilità offerte dai moderni aberrometri, o come Paola Battistini, esperta dirigente dell’Unità Ospedaliera di oftalmologia pediatrica dell’Ospedale Pediatrico di Ancona, che ha illustrato l’importanza delle attività di screening e le metodiche in oftalmologia pediatrica», sottolinea Traù. Una rapida ma ricca serie d’informazioni e nozioni, dunque, che ha coinvolto per l’intera mattinata gli studenti e gli oltre cinquanta operatori provenienti da tutta la regione, nonche da Umbria ed Emilia Romagna. «Tutti hanno testimoniato l’interesse per attività di questo tipo e per l’idea che un istituto come il Pocognoni di Matelica possa svolgere una funzione educativa non solo per gli studenti, ma anche per gli operatori locali, avvicinandoli tra loro idealmente e praticamente, in funzione sia dell’attività di alternanza scuola-lavoro prevista dalla riforma scolastica sia della necessaria collaborazione con l’oftalmologia e le strutture del territorio», ricorda Traù.

ambito interdisciplinare con la partecipazione di oftalmologi e odontotecnici. Il tema delle implicazioni posturali, ad esempio, è stato affrontato dall’optometrista Chiara Sartori e da Alessandro Giusepponi, odontotecnico e insegnante dell’istituto: da queste due relazioni si è evinto l’interesse e la necessità delle due discipline di interagire per migliorare la comprensione di molti disturbi che coinvolgono l’apparato masticatorio e la visione e di come sia necessaria una migliore comprensione delle reciproche funzionalità per entrambe le figure professionali. Anche a riguardo delle lenti a contatto si è messo l’accento su tre aspetti critici e intriganti per una contattologia moderna: le lenti a contatto morbide toriche, un segmento che può avere ancora un notevole sviluppo vista l’ormai elevata offerta di prodotti anche disposable, fra i quali disimpegnarsi per ottenere il miglior risultato; l’applicazione di lenti a contatto in età adolescenziale, una sfida che mette alla prova le capacità di comunicazione dell’applicatore e che costituisce il futuro su cui costruire un uso delle lenti corretto ed efficace; e la conoscenza dell’uso stesso che i portatori fanno delle lenti che vengono loro assegnate: analizzando gli studi realizzati dal corso di laurea in Ottica e Optometria di Roma Tre sul comportamento dei portatori, si sono avute risposte a molti problemi post applicativi, considerando che circa la metà del campione studiato non sostituisce le lenti nei tempi pro-

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Attualità

IL BUDGET, LA “CHIAVE” DEL CONTROLLO DI GESTIONE Prosegue il viaggio alla scoperta dei principali strumenti gestionali per un centro ottico

di Anna Gatti*

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LE POTENZIALITÀ DEL BUDGET FLESSIBILE La stesura del budget seguirà la logica della stesura del piano strategico, comprendendo e analizzando tutte le funzioni aziendali (marketing, vendite, acquisti, personale, costi di gestione, amministrativi, finanziari, nuovi impianti, risorse e sviluppo), condotte e coordinate dal titolare, assistito dal controller. La redazione del budget è del tutto simile a quella del piano strategico, rivolta però alle previsioni sull’anno successivo e basata sul consuntivo dell’anno in corso: in questo modo è più facile centrare le previsioni. Il mio consiglio è di redigere un budget flessibile, che consiste nell’effettuare più ipotesi, almeno due, su cui si fondano altrettante previsioni. In tal modo si possono prevedere due o tre volumi di vendita, ai quali corrisponderanno diversi ricavi e in base ai quali sarà necessario dimensionare i relativi costi, sia quelli variabili, secondo le quantità vendute, sia quelli fissi nel limite del possibile. Il budget flessibile

l sistema di controllo di gestione consiste in due operazioni fondamentali: la redazione del budget e il controllo degli scostamenti rispetto al budget, mediante un sistema di reporting per cui il budget funge da “input” del sistema e il complesso dei “reporting” funge da “output”, in analogia al sistema di pianificazione, per il quale l’input è il piano strategico e l’output è la strategia aziendale. Il controllo di gestione permette di tenere sotto controllo l’andamento gestionale delle varie funzioni aziendali nel corso dello svolgimento gestionale, al fine di ottenere da tutti i responsabili la massima efficienza, mettendo in evidenza gli eventuali scostamenti dei dati consuntivati mese per mese e trimestre per trimestre, risalendone alle cause e dando così la possibilità agli stessi responsabili d’intervenire tempestivamente per correggere la gestione successiva, tenendo conto della realtà attuativa, mano a mano che questa si presenta. *Consulente aziendale, titolare di A&G Studio di Bologna, specializzato nel controllo di gestione e analisi dei costi

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Attualità organizzazioni del servizio o eliminando alcune procedure non più necessarie o, ancora, introducendo sistemi informatici, il budget a base zero è un valido strumento. Tale sistema consiste nel rimettere in discussione, partendo da zero appunto, come se si trattasse del primo anno di funzionamento, tutto il servizio senza lasciarsi condizionare dalle attività e dalle procedure svolte in passato. È difficile che tale sistema di analisi possa essere attuato da personale interno all’azienda, per evidenti ragioni di compatibilità: vi consiglio, perciò, di farlo eseguire da consulenti esterni validi sia professionalmente sia psicologicamente. Il budget, insieme al sistema di reporting, costituisce il controllo di gestione, un sistema che consente all’imprenditore ottico di: • fissare gli obiettivi nella fase previsionale; • attuare il programma (budget), corrispondente agli obiettivi, nella fase esecutiva; • verificare la corrispondenza tra realizzato e programmato (cioè misurare gli scostamenti) nella fase di controllo. Su queste basi si redigono i vari capitoli di budget distinguendo i diversi modelli di controllo di gestione: • per centro di costo; • per prodotto; • per commessa. Tra questi, il più adatto a un negozio di ottica è il controllo di gestione per prodotto.

consente di passare con tempestività da una situazione a un’altra già predisposta, senza la perdita di tempo necessaria alla rielaborazione di un budget diverso. Il budget flessibile, anche se certamente più complesso, può essere una soluzione in un ambiente di massima “turbolenza”, come descritto da Ansoff1 LA QUALITÀ DEL BUDGET Un budget dev’essere efficiente ed efficace. Sono tre le qualità indispensabili per risultare tale: • la compatibilità: le diverse voci devono essere compatibili, cioè corrispondere alle diverse funzioni aziendali, nel senso che sarebbe sbagliato prevedere un forte aumento delle vendite, che produrrebbe l’aumento degli acquisti e un aumento delle rimanenze con conseguenze negative in termini di oneri finanziari; • la congruità: nel senso che gli obiettivi strategici devono essere congrui con la realtà aziendale e ambientale; • la realizzabilità: non è conveniente porre obiettivi non raggiungibili, poiché ciò provocherebbe una diminuzione di tensione emotiva necessaria alla stimolazione dei responsabili. IL BUDGET A BASE ZERO Vi illustro uno strumento molto utile da utilizzare in quelle imprese ottiche con settori in cui i costi non sono proporzionali alle quantità vendute e sono, quindi, praticamente fissi e di difficile comprimibilità: si tratta dei settori amministrativi, finanziari o di gestione del personale, ad esempio. Poiché anche su questi costi si può intervenire, ricorrendo a diverse

1 H. Igor Ansoff, Organizzazione innovativa (Implanting Strategic Management), trad. L. Di Stasi, Ipsoa, 1987

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Amarcord

“VI DICHIARO DOTTORI IN OTTICA E OPTOMETRIA” Quel 20 dicembre 2004 era davvero particolare: nell'aula al secondo piano dell'edificio U5 sarebbero entrati due studenti e sarebbero usciti i primi due laureati italiani in Ottica e Optometria. Alle ore 16, in una sala affollata e silenziosa, Borghesi aveva comunicato le votazioni di Luca Giorgetti e Ivan Piacentini e aveva proferito la frase tanto attesa… Ce l'avevamo fatta, il percorso formativo che avevamo avviato nel 1969 era stato finalmente completato di Silvio Maffioletti Ottico optometrista e docente

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utte le sessioni di tesi sono un momento solenne, un rito che viene celebrato in università con consapevolezza e ufficialità. Ma quel 20 dicembre 2004 era davvero particolare: nell'aula al secondo piano dell'edificio U5 sarebbero entrati due studenti e sarebbero usciti i primi due laureati italiani in Ottica e Optometria. La commissione che li avrebbe laureati era composta da docenti strutturati e da docenti a contratto: Alessandro Borghesi (presidente), Antonio Papagni (referente del corso di laurea), Marziale Milani, Massimo Moret, Adele Sassella, Guido Cavaletti, Piero Sozzani, Rossella Fonte e Silvio Maffioletti. Ci eravamo incontrati alle 13.30 al primo piano dell'edificio U5 e, durante un breve incontro preliminare con tutti i membri della commissione, Borghesi ci aveva descritto le modalità con cui si sarebbe svolta la sessione. Poco prima delle 14 eravamo saliti al secondo piano, nella sala lauree del Dipartimento di Scienza dei Materiali: un'aula sobria, priva di colori, utilizzata solo per le tesi. All'interno, davanti al tavolo a U, le sedie erano disposte in ordinate file orizzontali e alla parete

20 dicembre 2004: da sinistra, Ivan Piacentini e Luca Giorgetti al termine della sessione tesi di laurea in Unimib

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Amarcord

L’ingresso dell’edificio centrale dell’Università degli Studi di Milano Bicocca

deo, Laura Maria Rigamonti, Gabriella Pasi, Marcella Rocchetti, Mauro Faini, Sandro Bresciani, Renato Pocaterra, Mario Casini e Sergio Perris. Avevamo lentamente raggiunto il grande tavolo a U coperto da un panno blu notte e vi avevamo preso posto, mentre Alessandra Danese, l'attenta segretaria del nostro corso di laurea, passava per richiederci le necessarie firme e per consegnarci gli abstract delle due tesi da valutare. Finalmente, erano ormai le 14, eravamo pronti per cominciare. Dopo aver chiesto il silenzio, Borghesi aveva salutato i presenti sottolineando l'importanza della giornata e aveva, quindi, invitato tutti a uscire dall'aula per permettere ai relatori di presentare il lavoro di tirocinio effettuato dai candidati. Pochi minuti, che erano apparsi lunghissimi a tutti. Poi il pubblico era stato fatto rientrare e, con l'aula di nuovo affollata ma particolarmente silenziosa, si era cominciato. I due candidati erano Ivan Piacentini e Luca Giorgetti. La tesi di Piacentini riguardava la comparazione e l'integrazione tra la sequenza optometrica analiti-

era fissato un grande schermo per le proiezioni delle diapositive; le finestre erano oscurate da pesanti tende di tessuto color rosso cupo, mentre nel pavimento, al centro del tavolo, si apriva una piccola botola dalla quale uscivano i cavi di collegamento per il pc portatile di servizio nel quale i laureandi, con mano tremante, inserivano la chiavetta usb e caricavano la propria presentazione in powerpoint. Eravamo entrati a fatica, la sala era già affollata di familiari, amici, compagni di corso e da decine di ottici optometristi e insegnanti delle scuole di Ottica e di Optometria che, da tante città, erano venuti a condividere con noi questo significativo appuntamento: passando tra di loro si era in me amplificata la percezione dell'importanza di quel momento, che attendevamo da tanto tempo. L’evento aveva richiamato in quell'aula anche vari docenti del Dipartimento di Scienza dei Materiali che avevano contribuito alla crescita del nostro corso di laurea, tra i quali Silvia Tavazzi, Riccardo Tubino, Gianni Lucchini, Dimitri Batani, Nice Terzi, Stefano Miglior, Marina Di Natale, Susanna Terracini, Alida Ama-

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Amarcord voce squillante, rivolti verso la commissione. Nel quarto d'ora a disposizione sia Giorgetti sia Piacentini avevano spiegato gli obiettivi del lavoro svolto, descritto i materiali e i metodi utilizzati, illustrato i risultati e le conclusioni. Più rigoroso e sintetico Giorgetti, più fluente e descrittivo Piacentini, entrambi avevano affrontato brillantemente, al termine dell'esposizione, le domande dei membri della commissione. Due tesi interessanti e costruite con precisione e metodo scientifico. Di nuovo il pubblico era stato fatto uscire e i membri della commissione avevano valutato il percorso accademico dei candidati, assegnato un voto alla tesi e calcolato la loro valutazione finale. Ecco, questo era il momento topico che tutti attendevamo: dopo il rientro del pubblico Ivan Piacentini e Luca Giorgetti erano in piedi davanti alla commissione; dietro a loro la sala silenziosa, le macchine fotografiche, i fiori e lo spumante per la festa imminente. Borghesi aveva comunicato le loro votazioni, poi era giunto alla frase tanto attesa: “In virtù dei poteri conferitimi, vi dichiaro dottori in Ottica e Optometria”. Eravamo tutti in piedi per un lunghissimo, significativo e commosso applauso. Poi il rompete le righe, la gioia per il traguardo raggiunto, la festa colorata per condividere tutti, laureati, studenti, docenti, colleghi, familiari e amici, lo storico momento, l'appagamento per il coronamento di un iter iniziato tra tante difficoltà e inevitabili

ca e il metodo MKH mediante i dati sperimentali raccolti tra i lavoratori della Carl Zeiss di Arese. Ne ero relatore con Alessandro Borghesi e con Mauro Nocera, allora qualificato responsabile tecnico della Carl Zeiss ed ex docente dell'ISSO milanese, con cui avevo seguito da vicino il lavoro del giovane e dinamico studente. Piacentini era di Opera, si era iscritto al corso in Unimib dopo la maturità ITIS in Optoelettronica a Milano e, come i suoi coetanei, viveva l'impegno accademico come arricchimento culturale nella prospettiva della sua spendibilità sul mercato del lavoro. La tesi di Giorgetti concerneva, invece, l'applicazione delle lenti a contatto morbide bifocali per la compensazione del presbite e la caratterizzazione fisica della lente mediante i dati sperimentali raccolti in Unimib. Ne erano relatori Adele Sassella e Rossella Fonte. La laurea era per Giorgetti il punto d'arrivo di un lungo percorso formativo, a completamento dell'esperienza maturata come ottico optometrista sia nel proprio negozio di Sesto S. Giovanni sia come rappresentante della categoria degli ottici optometristi in quanto membro, per lungo tempo, del consiglio direttivo dell'Assopto Milano. Il primo a esporre era stato Giorgetti, subito dopo era toccato a Piacentini. Le diapositive in powerpoint prendevano corpo sul grande schermo, dietro il tavolo a U, accompagnate dalla descrizione dei laureandi che parlavano senza microfono, con

Maffioletti ed Elena Tabacchi con gli studenti del corso di Contattologia dell’anno accademico 2005-2006 nel Laboratorio in U16

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Amarcord citare le principali. La gestione delle convenzioni confermava l'importanza della formazione universitaria: ciò che solo pochi anni prima, al tempo cioè dell'ISSO milanese, pareva impossibile, ora si realizzava ed era davvero importante: i nostri studenti entravano nelle strutture convenzionate, venivano inseriti in gruppi di lavoro nei quali seguivano protocolli concordati con altre figure professionali, facevano esperienze intense e arricchenti in Italia e all'estero.

ostacoli. Ce l'avevamo fatta, il percorso formativo che avevamo avviato nel 1969 era stato finalmente completato. UN PERIODO SERENO E STABILE Piacentini e Giorgetti: due personalità diverse, due percorsi emblematici all'interno del gruppo di studenti che, nel 2001, aveva iniziato il corso universitario milanese. In quella classe i ventenni reduci dalla maturità e privi di esperienze lavorative convivevano con gli ultratrentenni, già lavoratori in negozi del settore e in possesso dell'abilitazione in Ottica. I due gruppi avevano un percorso didattico comune e condividevano gli stessi spazi; eppure le premesse, le aspettative e le motivazioni erano completamente diverse. Anche per noi docenti questa situazione era nuova e, dopo un'iniziale fase di disorientamento, l'avevamo affrontata decidendo di rispettare il normale svolgimento degli argomenti e dei laboratori anche quando ciò, per qualche studente più esperto, sarebbe stata una ripetizione di temi già conosciuti. Tale situazione si era fortunatamente limitata al primo anno di corso, poi le classi erano tornate a studenti con età, approccio e atteggiamento tipicamente universitari. La prima sessione di laurea aveva aperto in università un periodo più sereno e stabile. In quella fase mi ero impegnato nell'organizzazione e nella gestione dei tirocini dei nostri studenti, adoperandomi per realizzare convenzioni, progetti e ricerche in collaborazione con enti e aziende. A partire dal 2004 avevamo realizzato numerose convenzioni: Carl Zeiss di Arese, Casa di Cura Columbus di Milano, Azienda Ospedaliera Ospedale Niguarda Ca' Granda di Milano, I.R.C.C.S. "Eugenio Medea" di Bosisio Parini, Istituto Clinico S. Anna di Brescia, Ospedale dei Bambini “Vittore Buzzi” degli Istituti Clinici di Perfezionamento di Milano, Clinica Oculistica di Pisa, Centro per le Difficoltà di Apprendimento di Bergamo, Centro Sport Vision O.L. di Genova, Istituto Scientifico Intervision di Milano, Ospedali Riuniti di Bergamo e Studio Optometrico Giovanzana di Milano, per

L'OCCHIO E L'OPTOMETRIA Dopo gli anni dei traslochi, delle sedi provvisorie e dei laboratori, era giunto il tempo di una maggiore stabilità. Finalmente si poteva pensare a migliorare la qualità dei corsi, a organizzare meglio i laboratori e a progettare senza affanno. Avevo iniziato a pensare a un segno esterno, tangibile e distintivo, che potesse donare identità e significato a quanto avevamo realizzato: ero convinto che un'opera artistica, in particolare un dipinto, avrebbe potuto sintetizzare sulla tela l'occhio, l'organo di senso della visione, e l'Optometria, cioè la conoscenza profonda della visione, finalità ultima del nostro corso di laurea. Dopo aver avuto l'autorizzazione da Borghesi, nell’estate del 2004 avevo chiesto a Rosangela Secchi di approfondire il tema relativo all'occhio e all'Optometria, abbozzando un dipinto che evidenziasse sia le straor-

Settembre 2006, edificio U16 dell’Unimib: inaugurazione del dipinto di Rosangela Secchi "L’occhio e l’Optometria". Da sinistra: Silvia Tavazzi, Alessandro Borghesi, Rosangela Secchi e Silvio Maffioletti. Il dipinto (100 x 180 cm) è stato sponsorizzato da Carl Zeiss e si trova nel Laboratorio di Optometria dell’Università degli Studi di Milano Bicocca

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Amarcord I DATI RELATIVI ALLE PRIME DUE SESSIONI DI LAUREA IN OTTICA E OPTOMETRIA NELLE SETTE INIZIALI UNIVERSITÀ ITALIANE

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Affiancamento e supporto organizzativo Dal 1 marzo al 15 maggio Transitions Optical mette a tua disposizione servizi di aiuto dedicati alla giornata della tecnologia fotocromatica: via chat su www. mytransitions.it, telefono, SMS, WhatsApp, email. Transitions® e lo swirl sono marchi registrati e Chromea7™, Life well it™, Transitions® Signature™ , Transitions® Trial Decal™ e XTRActive™ sono marchi di Transitions® Optical, Inc. ©2014 Transitions Optical, Inc.


Amarcord stato interamente percorso e l'obiettivo delineato in quella fase, tra la fine degli anni Sessanta e l'inizio degli anni Settanta, era stato pienamente raggiunto. Era il momento di guardare avanti, individuare nuovi obiettivi, definire meglio la nostra identità professionale, tenendo conto della specifica e significativa storia italiana. Ogni famiglia, ogni associazione, ogni popolo cerca, nei propri momenti importanti, di rappresentarsi mediante un ritratto collettivo, quasi a voler fissare in un'immagine quel passaggio storico. Nei secoli scorsi ciò avveniva attraverso la pittura, nel Novecento era invece stata la fotografia a farsene carico. Quale potrebbe essere la nostra cartolina d'epoca, quella che meglio possa esprimere il positivo e riuscito percorso degli ottici optometristi italiani dal Cavallino di Tortona alla Bicocca? Difficile trovare un'unica immagine. Si può però raggiungere questo obiettivo fondendo due immagini, lontane 32 anni ma simboliche e complementari. La prima è una fotografia del 1972 nella quale Giuseppe Ricco e altri colleghi presentano a Filippo Hazon, assessore all'Istruzione della Regione Lombardia, gli strumenti e i programmi della neonata scuola milanese di Optometria. È l'inizio di un percorso: i responsabili degli ottici optometristi milanesi, guidati da un giovane e dinamico presidente, chiedono alle autorità lombarde lo spazio e il sostegno per far crescere la professione attraverso la cultura, la scuola e l'innalzamento della qualità formativa delle nuove generazioni. La seconda è una fotografia del 2004 e coglie l'attimo in cui Alessandro Borghesi proclama i primi laureati italiani in Ottica e Optometria: “In virtù dei poteri conferitimi, vi dichiaro dottori in Ottica e Optometria”. È la chiusura del percorso: per mezzo dei responsabili dell'università, che hanno inserito il corso nella propria offerta accademica e hanno consentito così di elevare la qualità formativa delle nuove generazioni, la richiesta è stata accolta e i primi giovani laureati ne sono la testimonianza, a suggello della crescita della nostra professione. Nel 1970, presentandosi ai colleghi, il trentunenne Giuseppe Ricco, neoeletto alla presidenza di Fede-

dinarie abilità della visione sia gli strumenti che consentono al professionista di verificarne la salute e l'efficienza. Rosangela Secchi, alessandrina di nascita e bergamasca di adozione, era nota per le sue opere dai toni caldi e puliti, capaci di esprimere splendore e luminosità. Dopo aver visitato i laboratori universitari per conoscere meglio i nostri strumenti e i contenuti del corso, aveva proposto la realizzazione di un dipinto tridimensionale (100 x 180 cm) che valorizzava la sfericità dell’occhio e che rappresentava nell’iride, formata da varie porzioni cromatiche, i principali strumenti optometrici. Avevo proposto a Sergio Colesanti, Elena Martinella e Mauro Nocera della Carl Zeiss di sponsorizzare l'opera e l'azienda di Arese aveva appoggiato l'idea con entusiasmo. Il dipinto veniva inaugurato nel settembre del 2006 nell'edificio U16, dove avevano sede i laboratori di Optometria e di Contattologia: era stato realizzato su una base di multistrato sulla quale erano stati sovrapposti vari spessori di cartoncino, al fine di rendere tridimensionale il grande occhio che, all’interno della pupilla, ne contiene un altro di colore verde, il colore della vita. L'opera, di colori caldi e toni sfumati, aveva espresso con felice sintesi l’estensione e l’integrazione del processo visivo che, attraverso un’elaborazione complessa, parte dalla retina e si allarga a varie e complementari aree della corteccia cerebrale. LA NOSTRA CARTOLINA D'EPOCA Il 20 dicembre del 2004 si era aperta, con la laurea di Giorgetti e Piacentini, una fase nuova. Ora decine di nuovi dottori in Ottica e Optometria si stavano preparando non solo a Milano, ma anche nei corsi di laurea aperti a Padova, Lecce, Firenze, Isernia, Roma e Torino. I dati, anno dopo anno, confermavano l’affermarsi del progetto che le università avevano strutturato: il futuro dei giovani ottici optometristi è nella formazione universitaria e si orienta verso una solida e promettente prospettiva europea. Si era aperta una fase nuova. Il percorso messo a fuoco negli incontri al Cavallino di Tortona era

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Amarcord non è possibile tratteggiare tanta vita in poche righe. Ho comunque provato a descriverla in queste quattro puntate che, pur frammentarie e incomplete, vogliono essere un gesto di riguardo e di stima nei loro confronti, nella persuasione che non vada così del tutto disperso il senso di appartenenza alla scuola che ci ha visti, con grande impegno, lavorare insieme in questi anni. La mia speranza è che alcuni degli spunti di questa cronaca siano interessanti per chi legge e ne arricchiscano la conoscenza. Ogni lettore, quando legge, legge se stesso: l'opera di chi scrive è soltanto uno strumento ottico che egli offre al lettore per permettergli di discernere quello che, senza quello scritto, egli non avrebbe mai visto in se stesso1.

rottica, aveva fatto un'esplicita dichiarazione d’intenti. “L’impegno che mi assumo è quello di portare gli ottici verso la professione di optometrista. Tutti gli ottici, nessuno escluso”, disse. Un sogno realizzato, reso tangibile dalla laurea di Giorgetti e Piacentini, che sono stati l'avanguardia di centinaia di altri dottori in Ottica e Optometria che a Milano, Padova, Lecce, Firenze, Napoli, Roma e Torino sarebbero giunti alla laurea. E ora? Credo si debba ripartire da lì e dalla fiducia nelle giovani generazioni. Bisogna conoscere meglio la nostra storia ed esprimere riconoscenza per gli uomini e le donne che, nelle scuole di Optometria di Milano, Vinci, Roma e poche altre, ci hanno permesso di arrivare in università: gran parte dei docenti che ha insegnato l’Optometria e la Contattologia nei primi anni dei corsi di laurea italiani aveva, infatti, studiato e insegnato in quelle scuole di Optometria. E, con gradualità e grande fiducia, bisogna dare spazio a chi è dotato dell'entusiasmo e della forza che solo i giovani possiedono in pienezza. In questo mio racconto ho inteso ostentare i nomi delle personalità e dei colleghi con cui ho avuto la ventura e l'onore di collaborare in questi anni, per rappresentare, seppur parzialmente, persone e fatti che con il loro lavoro hanno introdotto l'Optometria nel mondo accademico. Sono consapevole che

Milano, novembre 1972: Filippo Hazon, assessore all’Istruzione della Regione Lombardia (seduto, al centro), visita la neonata Scuola di Optometria di Milano accompagnato (da sinistra) da Giuseppe Ricco, Ugo Frescura, Augusto Perini, Vasco Moscardini e Paolo Mazzola

Unimib, edificio U5, 20 dicembre 2004: Alessandro Borghesi, presidente della Commissione, proclama Ivan Piacentini e Luca Giorgetti "dottori in Ottica e Optometria": sono i primi laureati in un corso universitario italiano. Da sinistra: Adele Sassella, Silvio Maffioletti, Antonio Papagni, Alessandro Borghesi, Massimo Moret e Rossella Fonte 1

Proust M., Alla ricerca del tempo perduto, Einaudi, Torino, 1950

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Moda

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A fare tendenza quest’anno è il classico. Tornano a mettersi al centro della scena alcuni must have dal fascino intramontabile, come l’occhiale tartarugato o i modelli aviator. E anche il nero “totale” si conferma protagonista assoluto, nel sole come nel vista. Che dà spazio ai materiali, dall’acetato al titanio, ma anche alle forme. Con design ampi e un po’ retrò, ad ala di farfalla o cat eye, tondi o più squadrati e contemporanei, sottilissimi o avvolgenti

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Moda

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Consulente

LE NUOVE DETRAZIONI PER IL LAVORO DIPENDENTE La Legge di Stabilità per il 2014 ha modificato le detrazioni relative ai redditi da lavoro dipendente con effetto dal primo gennaio. Nessuna modifica, invece, per le detrazioni a pensionati, lavoratori autonomi e imprese in contabilità semplificata

di Tobia Chiesurin Consulente aziendale

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e per pensionati, lavoratori autonomi e imprese in contabilità semplificata la Legge di Stabilità 2014 non ha introdotto alcuna modifica in fatto di detrazioni fiscali, per i redditi da lavoro dipendente, a partire da quest’anno, è prevista l’applicazione di una detrazione dell’imposta lorda, rapportata al periodo di lavoro nell’anno. Eccola, nel dettaglio: • 1.880 euro (precedentemente

l’importo era di 1.840 euro), se il reddito complessivo non supera gli 8.000 euro. La detrazione spettante non potrà comunque essere inferiore a 690 euro; • 978 euro (precedentemente l’importo era di 1.338 euro), aumentato del prodotto tra 902 e l’importo corrispondente al rapporto tra 28.000, diminuito del reddito complessivo, e 20.000: la formula è 978 + 902 x (28.000 – reddito complessivo) / 20.000, se

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il reddito è compreso tra gli 8.000 e i 28.000 euro; • per redditi compresi tra i 28.000 e i 55.000 euro, la detrazione è pari a 978 euro: la formula è 978 x (55.000 – reddito complessivo) / 27.000. Vengono confermati i 690 euro e 1.380 euro d’importo minimo spettante in caso di rapporti di lavoro rispettivamente a tempo indeterminato e tempo determinato. Scompare, invece, il meccanismo previsto fino al 2013, secondo il quale la detra-

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Insieme per vocazione


Consulente • le borse di studio e gli assegni di formazione professionale; • i compensi percepiti per rapporti di collaborazione coordinata e continuativa, inclusi i contratti di lavoro “a progetto”; • le remunerazioni dei sacerdoti; • le prestazioni pensionistiche erogate da forme di previdenza complementare; • i compensi percepiti dai lavoratori socialmente utili. A CHI CONVIENE E A CHI NO I più avvantaggiati saranno i contribuenti con un reddi-

zione spettante aumentava di un importo variabile in base al reddito: tali aumenti potevano andare da 10 a 40 euro. A partire dal primo gennaio 2014 gli importi aggiuntivi sono stati, però, eliminati, non spettando pertanto altre detrazioni oltre a quelle stabilite con le regole precedenti. CHI È COINVOLTO DALLA NUOVA DETRAZIONE Le detrazioni Irpef previste dalla Legge di Stabilità 2014 riguardano sia i lavoratori dipendenti sia alcuni redditi assimilati: • i compensi dei soci lavoratori delle cooperative; • le indennità e i compensi percepiti a carico di terzi dai prestatori di lavoro dipendente per incarichi svolti in relazione a tale qualità;

RIVALUTAZIONE DEI BENI D’IMPRESA E DELLE PARTECIPAZIONI: COSA CAMBIA La Legge di Stabilità ha riaperto i termini per la rivalutazione dei beni d’impresa e delle partecipazioni. A tale disposizione possono accedere le società di capitali, ma anche le imprese individuali, le società di persone, gli enti non commerciali e le stabili organizzazioni di società ed enti non residenti. Tali soggetti avranno la facoltà di rivalutare: • immobilizzazioni materiali (di proprietà e solo se iscritti nel registro dei beni ammortizzabili); • beni immateriali immobilizzati; • partecipazioni. Questi beni devono essere presenti nel bilancio al 31 dicembre 2013 o nel bilancio al 31 dicembre 2012. La rivalutazione viene effettuata mediante il versamento di un’imposta sostitutiva: • del 16% per i beni ammortizzabili; • del 12% per i beni non ammortizzabili. L’imposta sostitutiva dovrà essere versata in tre rate annuali di pari importo, senza il pagamento d’interessi. Dal punto di vista fiscale e, quindi, delle imposte sui redditi e dell’Irap, la rivalutazione si considera riconosciuta a decorrere dal terzo esercizio successivo a quello con riferimento al quale la rivalutazione è stata eseguita (in via generale, a decorrere dal 1° gennaio 2016).

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to di circa 20.000 euro lordi, che avranno così una detrazione tra i 160 e i 170 euro. Leggermente inferiore è, invece, il beneficio per chi percepisce una retribuzione di 12.000 euro lordi annui, c h e a v r à u n o s c o n t o s u l l ' I rpef di 150 euro (poco più di 12 euro al mese). Il vantaggio scenderà progressivamente per chi guadagna di più, fino ad azzerarsi completamente una volta che i compensi del lavoratore supereranno i 35.000 euro annui

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Meditazioni

IL DESIGN È COME L’AMORE Design è termine usato e abusato, come “amore”, che si dice e disdice, molto spesso alterando il sentimento, mistificando il portato di passione e sincerità

di Luisa Redaelli Architetto della comunicazione

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l design nasce per amore, dell’uomo, dell’arte, della bellezza, della vita. Esagero? No, se riprendiamo i concetti fondamentali e ripercorriamo un po’ di storia, scopriremo ragione di quanto affermo. Trovo importante, oggi, ricordare le definizioni chiare, perché possedere gli strumenti culturali che aiutino a fare selezione dei tanti prodotti offerti è di massima necessità. Non tutto è design: gli oggetti possono essere nobili nel loro stile e nel loro interpretare una moda, e questo non è sempre design. Design significa “progetto”, pensiero appli-

cato, studio, ricerca, per creare un oggetto trasformato, che proponga un nuovo modo di vita, possibilmente migliore. Moda e stile sono l’interpretazione del gusto di un momento, raccontano episodi, divertenti e affascinanti, coinvolgenti ed effimeri, destinati all’attimo della storia, mentre il design consegna l’oggetto al tempo lungo e duraturo. Moda e stile sono l’estetizzazione dell’oggetto di consumo. Spesso si tratta di un’applicazione di marketing, studiata per fini commerciali, per dare un motivo di distinzione e generare il desiderio d’acquisto. Il mercato è così saturo di prodotti

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che si cercano gli elementi estetici e simbolici che possano indurre differenziazioni, di scelta e di prezzo. Purtroppo, in questa società di cultura superficiale e manipolazioni diffuse, accade che le persone conoscono il prezzo di un prodotto, ma ne ignorano il valore. Ecco perché il mio impegno è divulgare i criteri per riconoscere il reale valore, dove c’è un progetto, le idee sono di genialità, si vede il rischio dell’innovazione, vengono utilizzate materie coerenti. Trovo immorale che il prezzo e il reale valore siano troppo spesso molto squilibrati e questo spreco è qualcosa che non possia-

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Meditazioni

mo più accettare. Il design nasce dalla sensibilità all’essere umano e ai suoi bisogni. In un mondo così “liquido” e fluttuante come il nostro, in perenne e veloce trasformazione, occorre rigenerare le costellazioni di valori, riferimenti per la nostra microprogettualità quotidiana, utili per orientare il nostro modo di scegliere come vogliamo essere, come ci esprimiamo con il nostro lavoro, quali relazioni vogliamo intrecciare. Il termine “progetto” indica l’azione di gettare avanti, di lanciare verso il futuro. Il design ha significato quando aiuta la conoscenza e porta in sé valenze comunicative. Viviamo nella società dell’informazione, dove l’insieme dei flussi d’informazione ha superato, per importanza economica, la produzione fisica dei beni. Ecco perché è possibile che la produzione del bene fisico sia delocalizzata laddove “costa meno”, spesso tragicamente, spesso con 1

grande bugia e millanteria. Le “cose” sono state spostate altrove e l’impresa con il “nome” produce marketing e servizi. Dobbiamo poter riconoscere queste realtà! Il ruolo del design deve crescere ed espandersi, passando attraverso la comunicazione, che è altra cosa rispetto al marketing. Si tratta di comunicare valori di cultura, con una carica innovativa, per offrire la prospettiva di un mondo migliore, etico e civile. Questo è il messaggio dei maestri del design, che guardano il mondo con occhio sensibile e responsabile. L’oggetto di design è concepito con il contatto e l’immedesimazione di chi lo utilizzerà, pensando al rispetto dell’ambiente, a un’economia di produzione e di lavoro a scala umana, per esprimere stimoli di bellezza e di piacere. Il design è come l’amore, si fa in due: il designer e l’utilizzatore. Quando il design si piega all’industria, che richiede di ridurre la complessità

del progetto o solo di lavorare sulla “cosmesi” del prodotto stesso, con il fine della seduzione al consumo, questo è un atto di prostituzione. Il vero progetto di design prende vita dalla passione, non dal mero calcolo economico. I grandi maestri del design del ‘900, che ho avuto la fortuna di avere come docenti all’università, chiedevano: “Siamo qui a servire l’industria o siamo qui a disegnare per la gente?”1. Il design è un modo per discutere la vita, la socialità, la politica, il cibo, la poesia, le relazioni, l’estetica, l’etica, l’ecologia, la democrazia: elementi indispensabili per definire un mondo migliore. Esiste, infatti, non solo un problema d’inquinamento ambientale, ma anche un problema di “bruttezza” diffusa, da arginare! Il design porta in sé un’aspirazione etica e democratica molto importante. Nel mondo dell’occhiale quest’aspirazione si ritrova raramente, ma sta crescendo. Di questi temi parleremo durante le tre giornate di Design Your, a Bari, in ottobre, vedendo insieme produzioni selezionate, che questi significati cercano di confermare. Con l’oggetto montatura, le prepotenze di un’industria speculativa hanno spesso soffocato il sostegno di un’identità professionale qualificata. L’ottico è stato costretto a rinunciare alla definizione dello strumento occhiale completo. Nell’esperienza quotidiana si trova a incidere sulla definizione delle necessità oftalmiche, ma delega la scelta della montatura alla suggestione delle pubblicità e del marketing. La montatura quando è vero oggetto di design è un motivo di or-

1 Ettore Sottsass, Design interview, 2007

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Meditazioni LA POESIA TATTICA E STRATEGIA

goglio professionale per l’ottico che vuole esprimere qualità, perché gli consente di gestire in modo completo e determinato ogni fase del rapporto con l’utenza, con la fiducia, con la competenza specialistica. Il valore non è la “vendibilità” assoluta: la sfida è trovare la soluzione più equilibrata, più adeguata, risolvere la complessità delle necessità oftalmiche, ottiche e psicologiche della persona. La comodità, la calzabilità, l’estetica accurata e non urlata, nonché la possibilità di montare lenti adeguate, la resistenza, l’assetto: tutti elementi da tenere in stretta considerazione per selezionare i prodotti da avere nei cassetti, non solo moda, commerciale, pubblicità, fascinazione senza funzione. Un rapporto d’amore è un progetto di design: quando l’Homo Faber mi vede trafficare su qualcosa e realizza per me quell’oggetto che en2

tra nel quotidiano delle nostre vite come un aiuto intonato, scorre un sentimento che dice di bellezza, di ascolto, di armonia. Ecco allora che l’asse antica del tavolo si regge su un ramo donato dal bosco, riconosciuto nelle sue linee sinuose, in un magico istante di luce invernale, tra le fronde e l’azzurro del cielo e portato a diventare parte integrante del nostro quotidiano. In ogni istante delle nostre vite dovremmo riferirci a valori che consideriamo importanti per la nostra libera e democratica espressione, in armonia con il mondo, con la consapevolezza delle nostre scelte. Saper distinguere il design e la sua portata culturale e sociale dal divertimento dello stile e dal piacere della moda è certamente un significato culturale che distingue. Il design è un camaleonte, s’insinua nelle nostre vite e le può migliorare.2

La mia tattica è guardarti imparare come sei volerti come sei la mia tattica è parlarti costruire con parole un ponte indistruttibile la mia tattica è rimanere nel tuo ricordo non so come né so con quale pretesto ma rimanere in te la mia tattica è essere franco e sapere che tu sei franca e che non ci vendiamo simulacri affinché tra i due non ci siano teloni né abissi la mia strategia è invece molto più semplice e più elementare la mia strategia è che un giorno qualsiasi non so con che pretesto finalmente abbia bisogno di me.

Mario Benedetti, poeta uruguaiano (1920-2009), figlio di emigrati italiani, contraddistinse il proprio impegno culturale con un forte impegno civile

G.Klaus Koening, Il design è un pipistrello, mezzo topo e mezzo uccello, 1991

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RIPRISTINARE LA CAPACITÀ VISIVA O MIGLIORARE LA QUALITÀ DELLA VITA? Se il primo obiettivo rientra nella quotidianità dell’applicatore, il secondo non appare così scontato e, quando si realizza, è fonte di soddisfazione sia per l’ametrope sia per il professionista: ecco i casi in cui questo già avviene

di Marco Tovaglia Contattologo

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in da quando ho iniziato a occuparmi di contattologia, ho sempre pensato alla necessità di raggiungere uno scopo principe: ripristinare la capacità visiva dell’ametrope. La soddisfazione nel perseguire l’obiettivo prefissatomi è da sempre stata la linfa vitale che mi ha portato a raggiungere un alto livello di passione verso la materia lente a contatto. Poter constatare direttamente dal portatore uno sta-

to di grande beneficio ricevuto dalle lenti a contatto è, senza alcun dubbio, una delle più grandi soddisfazioni di questo lavoro. Pur dando per scontato, talvolta, il raggiungimento del ripristino della capacità visiva di un ametrope, non mi sono mai posto il diretto interrogativo circa il miglioramento, conseguente all’uso di una lente a contatto, della sua qualità della vita. Essere fortemente miopi e costretti a una compensazione oftalmica, molto

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spesso tecnicamente complessa e costosa, sicuramente non potrà che creare una condizione di velata, se non evidente, frustrazione in colui che è costretto a tale soluzione compensativa. Ripristinare un buon visus a coloro che hanno da sempre convissuto con occhiali spessi, e non soltanto anti estetici, bensì sovente non totalmente funzionali per condizioni anisometropiche o legate, in ogni caso, alla difficoltà di poter accettare la compensa-

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Lenti a contatto zione totale del vizio refrattivo, è senz’altro da considerarsi un target importante e di grande impatto sulla qualità della vita. Da tempo molti opinion leader del nostro settore s’interrogano sull’utilità delle lenti a contatto in vari contesti e su quanto queste possano rappresentare la principale forma compensativa di un difetto visivo. In due distinti studi, uno di Hays e colleghi nel 2003 e l'altro di Queiros nel 2012 si è utilizzato lo stesso questionario, a distanza di nove anni, in cui sono stati messi in comparazione occhiali e lenti a contatto. In entrambi i casi i risultati hanno promosso a pieno titolo la lente a contatto più che altro per ragioni estetiche e, come elemento ulteriore, per la libertà ottenibile durante l’uso dell’ausilio in attività

dinamiche. Da un altro punto di vista, però, alcuni soggetti hanno riportato fenomeni di fluttuazione della qualità della visione dovuta a instabilità della lente a contatto e variazioni qualitativoquantitative della lacrima. Di fatto, i due risultati posti a confronto sottolineano l’assoluta parità tra un metodo e l’altro nella compensazione ametropica. Per contro, in uno studio di Pesudovs e colleghi nel 2006 è stato riscontrato un evidente apprezzamento dei soggetti esaminati verso le lenti a contatto, poiché permettono di adottare occhiali da sole senza lenti oftalmiche correttive, consentono maggior libertà nelle attività outdoor, sportive e alla guida. Inoltre gli stessi ametropi hanno segnalato di aver ricevuto più complimenti e apprezzamen-

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ti per il proprio aspetto estetico e ciò, conseguentemente, ha rappresentato un indubbio impatto positivo sulla propria qualità della vita. Tutti questi studi hanno sempre coinvolto una fascia di età adulta. Risultati estremamente più importanti e significativi sono stati raccolti quando si è passati a esaminare gli effetti che hanno avuto le lenti a contatto su bambini e teen-ager (Rah, 2010): in questo ambito le lenti a contatto sono state ritenute, a pieno titolo, preferite rispetto all’occhiale. Ma quali sono, quindi, gli elementi che pregiudicano talvolta la continuità della convinzione del teen-ager nei confronti delle lac non appena questo passa all’età adulta? Vi sono tre aspetti che tendono a minare l’adozione

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Lenti a contatto della lente a contatto come elemento principe nella regia correttiva del proprio difetto visivo: discomfort, visione e dipendenza dall’ausilio in termini manutentivi e manipolativi. Nel primo elemento, il sintomo di fastidio è spesso dipendente da fattori ambientali, circostanze di utilizzo delle lenti, qualità e quantità della lacrimazione, numero di ore di porto. L’industria contattologica è costantemente impegnata nella ricerca del miglior prodotto che possa sopperire, il più possibile positivamente, alla necessità di un utilizzo prolungato con il minor o, addirittura, assente segno di disagio fisico. Anche per il ripristino della capacità visiva vi sono certamente oggi molte più opportunità di un tempo, ma rimangono limiti compensativi nella presbiopia, ad esempio, oltre che nella correzione di astigmatismi elevati combinati con alta componente sferica, quando tale condizione è desiderata con un ausilio disposable. Inoltre diamo per scontato che l’accettazione del portatore nei confronti della manutenzione quotidiana, nonché una manipolazione talvolta non facile, possano essere elementi marginali: in alcuni casi una non disinvolta pratica nella gestione di questi risvolti può rappresentare elemento di drop-out nei confronti della lente a contatto. Per contro, però, nonostante vi possano essere impedimenti o disagi nell’adozione di una lac, la serie di effetti positivi che esse procurano al portatore è di gran lunga superiore a pos-

sibili rigetti e rende, comunque, l’ausilio correttivo uno degli elementi più graditi e funzionali, dal quale poter ottenere un incentivante miglioramento della propria “Quality of Life”. Pensiamo anche solo, per un momento, all’aspetto fortemente invalidante di un cheratocono, che può oggi essere gestito con alta soddisfazione in termini di risultato visivo con svariate soluzioni contattologiche. L’anisometropia, se ovviamente refrattiva e non assiale, è totalmente compensabile senza che si produca, nell’adozione contemporanea di due quote diottriche fortemente differenti tra loro, una diplopia

“QUALITY OF LIFE”, COME MISURARLA Il Contact Lens Impact on Quality of Life Questionnaire (CLIQ) è stato sviluppato da Pesudovs e colleghi per misurare tangibilmente l’impatto delle lenti a contatto sulla qualità della vita. Il questionario si compone di 28 domande atte, nello specifico, a verificare in dettaglio quale importanza abbiano le lenti a contatto nella vita di un ametrope: la modalità con cui è stato strutturato ha permesso una perfetta valutazione in termini statistici con l’analisi Rasch. Tale analisi statistica, abbinata a una psicometrica, ha dimostrato, a conclusione della valutazione funzionale del questionario CLIQ , una sua attendibile validità come metodo di quantificazione dell’impatto delle lenti a contatto sulla qualità della vita di chi le indossa. Ecco un esempio delle 28 domande che compongono il questionario CLIQ: Quanto può essere difficile guidare in condizioni di riverbero e riflessi mentre si indossano lenti a contatto? Non guido per altri motivi indipendenti dalla mia visione

Non del tutto

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generata da immagini retiniche di differente dimensione. Si pensi, quindi, a quanto questo aspetto possa risultare di grande importanza nel ripristino visivo funzionale nei bambini che rischierebbero, con l’occhiale corretto secondo compromessi, un’ambliopia invalidante. Le lenti a contatto sembrano avere effetti in termini di prevenzione anche nei confronti del controllo della progressione miopica, con opportuni accorgimenti atti a limitare e contenere lo sviluppo assiale del bulbo, fonte principale dell’incremento incontrollabile della miopia. Anche quest’ultimo aspetto, pur non essendo

Un poco

Un discrceto disagio

Molto

Così tanto da non poter attuare questa attività

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evidente in tempi brevi, rappresenta motivo di miglioramento della qualità della vita, poiché lavora sulla psiche dell’individuo, rassicurandolo circa l’allontanamento dalla prospettiva di vedersi sempre più condannati a un progressivo peggioramento del vizio di refrazione. L’ortocheratologia notturna ha aperto le porte a notevoli vantaggi per i portatori, sia in termini di libertà da elementi compensativi durante le attività diurne sia nel poter pensare a tale soluzione correttiva come un efficacissimo metodo di controllo della progressione miopica. Anche nella direzione dell’attenuazione dei disturbi legati al discomfort fisico, soprattutto durante i periodi di variazione stagionale in cui, solitamente, alcuni portatori sono costretti alla non adozione dell’ausilio a contatto a causa di alterazioni importanti a carico

della qualità lacrimale, le lenti ortocheratologiche si rivelano di grande utilità e soddisfazione, poiché indossate in circostanze che non prevedono l’accettazione di compromessi, a volte insostenibili. Ho raccolto le mie più grandi soddisfazioni proprio in quest’ultimo ambito, ricevendo sorrisi da coloro che, dalla compensazione temporanea della miopia con lenti da moulding corneale notturno, hanno ripristinato il deficit visivo con una condizione del tutto accomunabile all’occhio emmetrope. Poter vedere senza occhiali o lenti a contatto, indossate durante tutta l’attività diurna, è un risultato che non ha prezzo per chi, invece, vede nell’ausilio correttivo una schiavitù o un tormento fisico ed emotivo. Il ripristino di un ego positivo non può che avere impatti conseguentemente favorevoli sulla vita scolasti-

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ca, lavorativa e di relazione. La pratica contattologica, dunque, se ben condotta, può portare a ottenere un appagamento sia per l’ametrope sia per il professionista applicatore: sono questi gli elementi che fanno del nostro lavoro qualcosa di stupendo e di socialmente utile. Bibliografia: • K. Pesudovs,

E.Garamendi,

D.B.Elliott – “The Contact Lens Impact on Quality of Life (CLIQ) Questionnaire: development and validation” – IOVS, July 2006, Vol.47, N°7

• Contact Lens Spectrum, Volume: 29, Issue: January 2014, page(s): 12 13 “How does Contact lens wear impact Quality of Life?” - Eric Papas

• Efron N.; Morgan P.B.; Woods C.“Survey of Contact Lens Prescribing to Infants, Children, and Teenagers” - Optometry & Vision Science: April 2011 - Volume 88 - Issue 4 - pp 461-468

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ORI:GEN TECHNOLOGY

Reticolazione biomimetica omogenea

La Ori:gen Technology deriva dall’origine di tutti gli esseri viventi: acqua e genetica Ori:gen è un materiale per lenti a contatto idrogel di ultima generazione, sviluppato dal team di chimici specializzati in polimeri e scienze dei materiali presso mark’ennovy. «Il motivo ispiratore e la sfida di Ori:gen erano di produrre un materiale idrogel che imitasse la cornea umana - afferma Andrew Courtis, responsabile Chimica dei polimeri di mark’ennovy - Sviluppando Ori:gen, ci siamo concentrati su quattro caratteristiche: modulo di elasticità, coefficiente di frizione superficiale, ritenzione idrica e manipolazione. I nostri sforzi hanno raggiunto il culmine con Gentle 80, una lente a contatto che combina comfort e trasmissibilità di ossigeno mai visti prima». Che cosa rende Gentle 80 così unica? L’agente di reticolazione biomimetico L’agente di reticolazione biomimetico di Ori:gen Technology è responsabile di molte caratteristiche di Gentle 80 relative al miglioramento in termini di comfort. Inoltre, la geometria della matrice extraporosa dell’agente (fig. 1) è fondamentale per il Dk (60) ottimale e il basso modulo (0.13 MPa) di Gentle 80. Reticolazione biomimetica omogenea

FIG. 1

FIG. Gli1

agenti di reticolazione utilizzati in altre lente, il che consente una prestazione lenti a contatto ad alto contenuto di acqua stabile per un periodo di tempo creano una matrice più densa (fig. 2) che prolungato. diminuisce il Dk e aumenta il modulo. Alta ritenzione idrica La disidratazione delle lenti a contatto Reticolazione standard ad alto contenuto di acqua è stato storicamente uno dei motivi chiave per cui gli sviluppi non hanno preso piede sul mercato. Ori:gen Technology si basa sul monomero più idrofilo per applicazioni di lenti a contatto. Di conseguenza, Gentle 80 resiste alla disidratazione durante tutta la giornata nonostante il suo alto contenuto di FIG. 2 acqua. Eccellenti proprietà di resistenza alla trazione Ori:gen Technology presenta un valore superiore di estensione alla rottura fino al 225% rispetto a qualsiasi altro materiale idrogel ad alto contenuto di acqua attualmente sul mercato. Questo migliora la manipolazione di Gentle 80 e mantiene la qualità visiva della lente durante tutta la giornata. Basso coefficiente di frizione superficiale Il coefficiente di frizione superficiale (CoF=0.05) di Ori:gen Technology garantisce che Gentle 80 sia lubrificata quasi come la cornea stessa. Sebbene diversi trattamenti superficiali della lente a contatto abbiano contribuito a ottenere coefficienti di attrito inferiori, il comfort dura solamente qualche giorno. Il basso attrito superficiale di Gentle 80 proviene dall’interno della matrice della

Resistenza alla formazione di depositi Gentle 80 presenta una superficie omogeneamente idrofila che non presenta nessun settore idrofobo che, a sua volta, può attrarre proteine e lipidi. La superficie idrofila è il risultato della natura omogenea della reticolazione biomimetica e della natura aperta della matrice polimerica porosa. Anche il reticolante biomimetico idrofilo si trova sulla superficie, trasferendo un ulteriore strato di protezione del liquido. Protezione UV Ori:gen Technology protegge il cristallino dagli effetti complessivi dell’esposizione ai raggi ultravioletti. Trasmissibilità dell’ossigeno Il Dk 60 di Gentle 80 consente di ottenere un flusso di ossigeno ottimale per l’utilizzo giornaliero ed è paragonabile a numerose lenti a contatto in Silicone Hydrogel disponibili sul mercato.

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ESSILOR: L’INNOVAZIONE, OPPORTUNITÀ DA NON PERDERE PER L’OTTICO Massimo Barberis, sales & marketing manager della filiale italiana della multinazionale, illustra le novità in fatto di prodotti, comunicazione e strumenti a cura della redazione

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assimo Barberis ricorda che l’innova- zione, ha creato nuove categorie di prodotto: questo zione fa parte del Dna di Essilor. «L’e- porta a creare nuove esigenze e a far evolvere il mervoluzione del mercato ottico mondiale, cato. Alcune delle ultime novità ne sono un esempio negli ultimi anni, passa attraverso ciò evidente: la protezione dai raggi UV con Crizal UV, che l’azienda è riuscita ad apportare in termini di la prima lente antiappannamento con Optifog e NaRicerca e Sviluppo del prodotto: dalla nascita della noptix che ha completamente rivoluzionato il modo prima lente progressiva nel 1959 fino a rivoluzionar- di concepire la lente progressiva, creando un nuovo ne completamente la metodologia costruttiva con Na- paradigma lontano dai modelli fino a oggi esistenti. noptix nel 2012», spiega il sales & marketing manager Innovazione è solo sinonimo di prodotto o riguarda anche il marketing, la comunicaziodi Essilor Italia. Cosa intende Essilor per innovazione come ne e la strumentazione per il centro ottico? La parola innovazione deriva dal termine latino “instrumento di business per l’impresa ottica? Oggi il 40% del fatturato globale di Essilor è fatto da novatio”, che significa “far nuovo, alterare l’ordine prodotti che hanno meno di tre anni di vita, segno delle cose stabilite per fare delle cose nuove”. Essilor propone ai centri ottici di applicare queevidente che i portatori desiderano equisto concetto a tre ambiti: innovare l’appaggiarsi con le ultime tecnologie. Il sisteproccio al consumatore, innovare l’offerma sociale è profondamente cambiato, ta di prodotto, innovare il punto vendita. la comunicazione diventa, ogni giorno, Secondo Essilor, innovare l’approccio sempre più pervasiva, i social network al consumatore implica individuare un permeano la vita di ognuno di noi. Tutto nuovo protocollo di vendita che sappia questo ha portato a una trasformaziointerpretare le esigenze dei consumane delle abitudini di consumo e a una tori, le quali ci sono, ma troppo spesso maggiore consapevolezza da parte dei restano inespresse, e soddisfarle. Faccio clienti. I centri ottici devono fare proprio un esempio: oggi in Italia i portatori di il concetto di “innovazione” nella sua aclenti oftalmiche possiedono, in media, cezione più piena del termine, cogliendo meno di due occhiali a testa. Ciò signile opportunità che l’industria mette loro a Massimo Barberis fica che vi è una scarsa cultura dell’ocdisposizione. Essilor, attraverso l’innova-

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Lenti oftalmiche Qual è l’identikit del centro chiale dedicato e talvolta manca ottico italiano più sensibile persino la conoscenza dell’esial concetto d’innovazione? stenza di determinate soluzioni La risposta è semplice ed estrevisive. Un esempio eclatante è mamente sintetica: sono i centri l’occhiale da sole graduato: si stiottici che fanno della propria proma che in Italia vi siano circa 7,5 fessionalità l’arma vincente! Per milioni di ametropi che indossasupportarli, Essilor mette a dispono occhiali da sole non graduasizione l’innovazione, in tutti i suoi ti, ovvero correggono il proprio aspetti. È fondamentale che i cendifetto visivo con l’occhiale da tri ottici la facciano propria e che vista quotidiano, ma ancora non tutti gli addetti alla vendita siano lo fanno con l’equipaggiamento formati adeguatamente per posolare. C’è, quindi, una potenziaUn esempio d’innovazione Essilor per il punto vendita: Mr Blue 2.0 con M’Eye Sign terla infondere al meglio nel loro lità di mercato molto importante e, come questa, vi sono numerose altre opportunità approccio ai consumatori finali. che devono assolutamente essere colte. A sua vol- Perché avete deciso di organizzare un nuota innovare l’offerta di prodotto è determinante, per vo roadshow sul territorio nazionale e quali tutte le ragioni che abbiamo già argomentato. Una sono le opportunità che può darvi la sinerdelle ragioni principali nella scelta dell’ottico da par- gia con Alcon Italia? te del cliente finale è la professionalità che quest’ul- La missione di Essilor Italia è quella di sviluppare il timo trova nel proprio centro di fiducia: proporre ai mercato aiutando l’ottico localmente a sviluppare la clienti l’innovazione di prodotto significa esaltare la propria attività: per perseguire questo scopo e farlo in propria professionalità e rispondere alle esigenze, modo ottimale desideriamo essere sempre più vicini ai sempre più articolate, dei consumatori. Infine, inno- nostri partner ottici. Da qualche anno, una parte imporvare il punto vendita vuol dire non solo innovarne tante del nostro lavoro è dedicato proprio a organizzal’aspetto, ma anche le tecnologie: sala refrazione, re incontri locali dove si possa stimolare il dialogo tra laboratorio e area vendita devono essere equipag- l’industria e la distribuzione: il roadshow 2014 “Visione giate con strumenti di ultima generazione che dialo- e Futuro” ne è un esempio lampante. Abbiamo scelto ghino tra di loro e consentano un risparmio di tem- di realizzare due tappe del nostro ricco calendario con po, da poter utilizzare come risorsa aggiuntiva per Alcon Italia perché riteniamo che due grandi leader coltivare il legame con il cliente. La strumentazione di settore abbiano un ruolo centrale nel far evolvere di ultima generazione, come, ad esempio, Visioffice il mercato. L’idea alla base è stata quella di creare un 2, consente di prescrivere prodotti “tailor made” rea- momento d’incontro di grande respiro, in cui offrire e lizzati in base alle abitudini e necessità dei portatori, condividere spunti, idee, strumenti e nuove opportunità per i centri ottici italiani. Siamo la nuova molatrice Mr Blue 2.0 molto soddisfatti della prima tappa integra la nuova funzionalità a Borgo Egnazia, in provincia di M’Eye Sign per microincidere Brindisi, che si è conclusa a metà la lente in modo personalizzafebbraio con successo. La seconda to, mentre i nuovi Airio permettappa realizzata in collaborazione tono di innovare la “customer con Alcon Italia a Baveno sarà dal experience” nei punti vendita. 16 al 18 marzo, cui si aggiungono le Tutto questo si traduce in diffenumerose tappe del roadshow Esrenziazione, fidelizzazione ed La sala plenaria a Borgo Egnazia, silor su tutto il territorio nazionale a esaltazione della professionaprima tappa del roadshow 2014 “Visione e Futuro”, partire dal 9 marzo. lità del centro ottico. insieme ad Alcon Italia

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Lenti oftalmiche

D’ADAMO: IN ZEISS SIAMO SULLA STRADA GIUSTA A poco più di un anno dal suo insediamento come general manager della divisione Vision Care e della divisione Sunlens, da cui proviene, il numero uno del gruppo di Castiglione Olona fa il punto sui risultati raggiunti e sugli obiettivi a breve-medio termine a cura della redazione

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onostante il momento storico ed economico non semplice, «sono molto soddisfatto di quanto realizzato finora dal nostro gruppo in Italia». A parlare è Michele D’Adamo, dall’autunno 2012 general manager di Carl Zeiss Vision Italia. «In questi ultimi dodici mesi abbiamo lavorato intensamente e possiamo affermare di essere a buon punto nel processo di cambiamento che ci eravamo prefissati in modo particolare con la divisione oftalmica. In un contesto in continua evoluzione, è necessario che un’azienda sia sempre pronta a reagire e questo, a nostro modo di vedere, era ed è possibile farlo solo se si fonda su tre pilastri principali, ovvero cultura, organizzazione e strategia - spiega D’Adamo - Grazie al contributo della casamadre, è stata definita in modo ancora più chiaro e puntuale quella che noi definiamo brand identity: l’identità del marchio Zeiss, infatti, non solo dà il nome alla nostra società, ma identifica anche una serie di valori chiave che si è reso necessario far comprendere appieno prima di tutto all’interno, per poi essere in grado di trasferirli al mercato e che hanno rappresentato il collante in questi mesi di ogni azione avviata. Questa è la cultura. Lo abbiamo fatto attraverso

Michele D’Adamo, general manager di Carl Zeiss Vision

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Lenti oftalmiche ottico e di valore per il consumatore finale. Completano l’offerta marketing i servizi di assistenza offerti da un team di esperti e supportati dal portale Vision Marketing Service per dare vita a campagne di comunicazione locale, volte ad amplificare la portata di messaggi nazionali, come il recente successo di Zeiss Digital Lenses. Altrettanto importanti rimangono poi tutti gli investimenti in termini di efficienza produttiva che da oltre un anno l’Azienda progressivamente attua per ridurre i tempi di consegna e aumentare la precisione e la qualità delle lavorazioni eseguite sia dalle sedi centrali sia dalle filiali periferiche. I risultati di questo processo sono già visibili, «sia sul fronte interno all’azienda sia in termini di vendite e di feed back qualitativi da parte dei clienti», dice D’Adamo. Un esempio è il successo di Digital Lenses. «Nell’ottobre scorso abbiamo introdotto sul mercato italiano questa nuova categoria di prodotto, trasversale come clientela, per un target che di solito non frequenta il centro ottico e di facile appeal per il consumatore finale. I numeri confermano che a oggi abbiamo ampiamente superato gli obiettivi che ci eravamo prefissati – ricorda il general manager di Zeiss per l’Italia – A breve, inoltre, saranno presentati nuovi progetti in sinergia con la divisione Sunlens, dopo le maschere da sci e una piccola collezione di occhiali da sole, tutto a marchio Zeiss e di progettazione e produzione made in Italy. Per quest’anno solo la divisione Sunlens sarà presente a Mido 2014 «Ci saremo per gli incontri con la clientela internazionale – precisa D’Adamo - Questa decisione non è da intendersi né come definitiva per gli anni a venire né come una presa di posizione nei confronti della manifestazione fieristica ritenuta di riferimento, pur non sottovalutando le vicissitudini di mercato che hanno, negli ultimi anni, completamente modificato le dinamiche di partecipazione a questo genere di eventi. Rimarremo comunque vicino ai nostri centri ottici partner per tutto l’anno con le numerose iniziative che stiamo promuovendo sul territorio e che non mancheranno di mostrare quanto il nostro lavoro quotidiano abbia un unico focus, il nostro cliente».

un’iniziativa, chiamata “cultural journey”, che ha coinvolto tutti i dipendenti e che mi ha visto in prima linea per un confronto diretto con ognuno di loro. Dal punto di vista dell’organizzazione, secondo pilastro, abbiamo ridisegnato il modo di lavorare, introducendo la modalità di lavoro per processi che ci consente di affrontare un cambiamento o un miglioramento coinvolgendo persone provenienti da reparti diversi, affinché tutte le sfaccettature e i punti di vista differenti vengano presi in considerazione con l’obiettivo unico di una maggiore soddisfazione del nostro cliente. E questo vale sia per l’introduzione di un nuovo prodotto sia per un servizio offerto. Sono state, inoltre, razionalizzate una serie funzioni fra le due divisioni, condividendone alcune secondo un principio di efficacia ed efficienza e mantenendo la specializzazione di altre. E, infine, la strategia, immancabile in un’azienda, con la quale abbiamo identificato una proposta di valore per l’ottico, che sia differenziante e che gli consenta di affermare il proprio posizionamento sul mercato». Valorizzazione, in Zeiss, è una parola chiave sia nei confronti del centro ottico sia nei confronti degli utenti finali. «La valorizzazione della professionalità dell’ottico e la creazione di opportunità di visibilità e traffico nel centro ottico sono gli strumenti chiave per emergere, differenziarsi e vincere le sfide del mercato - sottolinea D’Adamo - A ciò si aggiunge l’importanza di dare vita poi a un’esperienza d’acquisto il più possibile coinvolgente e memorabile per catturare l’interesse e la fedeltà del cliente finale». Non solo qualità di portafoglio prodotti offerti, dunque, ma anche servizi e formazione. A partire da Zeiss Academy, che quest’anno l’azienda propone con un’offerta ancora più ampia e completa per andare a soddisfare le esigenze formative sia di chi desidera approfondire gli aspetti tecnici e di utilizzo della strumentazione Zeiss sia di chi vuole cogliere suggerimenti per una migliore e più efficacie argomentazione di vendita, supportati da un marchio forte e riconosciuto. Programmi ad hoc sono previsti anche per la classe medica al fine di supportare un dialogo più costruttivo con il centro

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ESPERIENZA D'ACQUISTO SEMPRE PIÙ POSITIVA CON LA TECNOLOGIA HOYA Alla luce dei risultati ottenuti negli ultimi due anni, la filiale italiana del gruppo giapponese spinge anche nel 2014 sulle innovazioni per trasformarle in valore per la crescita professionale dei suoi partner di Angelo Magri

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log, il sistema di ordinazione online di lenti sagomate con spessori ottimizzati. Abbiamo saputo cogliere non solo il successo, ma anche l’idea di miglioramento continuo, di sviluppo, sfruttando le innovazioni tecnologiche per un'esperienza d'acquisto sempre più La locandina del mese del fotocromatico positiva. Le Hoya App, BlueControl e le geometrie V+ sono state sviluppate sulla base dei bisogni degli ottici optometristi e dei consumatori moderni. Il nostro stile di vita è digitalizzato e “veloce”, il portatore è esigente e l’ottico dev’essere in grado di fornirgli prodotti in linea con le sue aspettative. Avergli proposto App e prodotti di riconosciuto contenuto tecnologico è stato importante per il successo di tutti; e ancora più importante è guardare avanti e offrire ai nostri partner

aurizio Veroli e Anna Maria Nicolini, presidente e amministratore delegato il primo, marketing manager la seconda, illustrano le novità di Hoya Italia per il nuovo anno: prodotto, prima di tutto, ma anche incontri ed eventi per essere sempre più vicini ai partner ottici. Quali sono le novità 2014 di Hoya, dopo due anni molto positivi con App, BlueControl e MyStyle V+? Innovazione e tecnologia sono fondamentali in Hoya e, da sempre, ci guidano nello sviluppo di prodotti e sistemi. La nostra storia è lunga e, fin dagli inizi, è ricca di primati, come per l’ancora inimitabile Hoya-

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Lenti oftalmiche dell’esperienza e del calore strumenti sempre nuovi e utili “umano” tipiche della relazione allo svolgimento della sua proottico-cliente. Per ora studiamo, fessione. Sull'onda del grande quindi, le App come strumento interesse maturato su BlueCona servizio dell’ottico per la sodtrol, da oggi nei centri ottici è disfazione del cliente finale. possibile misurare la luce blu e Proseguirà la collaborai raggi UV emessi dai dispositizione avviata nei mesi vi digitali. Infatti con Blue Light scorsi con la Fondazione Sensor si può argomentare e Veronesi? valorizzare in modo più immeL’attività con la Fondazione Vediato la necessità di una proteronesi è inserita in un programzione adeguata. L'altra novità ma di comunicazione molto del 2014 è visuReal Portable ampio e importante che abbiaPlus: adatto anche al nuovo mo iniziato con il lancio di BlueiPad Air, si arricchisce di nuove Control, nell’aprile 2013. I punti funzionalità, tra le quali la posprincipali sono la divulgazione sibilità di scattare la foto senza dell’importanza del benessere premere il tasto di scatto, senza Maurizio Veroli, presidente e ad di Hoya Lens Italia visivo, su cui siamo concentradistanza fissa e con la qualità ti già da molti anni, della prevenzione e della salute perfetta di sempre. Siete stati pionieri nelle App e nelle nuove degli occhi. Non siamo gli unici attori di questa operatecnologie: è previsto lo sviluppo di appli- zione, ci avvaliamo della collaborazione sinergica di ottici optometristi e medici oculisti: solo camminando cazioni a uso esclusivo del consumatore? Per noi è molto importante che il consumatore viva insieme, infatti, potremo divulgare questi importanun’esperienza d’acquisto positiva, coinvolgente e mo- ti concetti ai consumatori e puntare sullo sviluppo e tivante nel centro ottico. Una volta uscito dal negozio sulla valorizzazione delle competenze professionali di ciascuna categoria. con il nuovo occhiale, il portaDal 2014 tutte le lenti di ritore dev’essere consapevole di cetta saranno TrueForm? aver fatto l’acquisto giusto e che Da una recente indagine di il rapporto costo-beneficio offersoddisfazione, effettuata a dito sia ripagato dall’esperienza cembre su un campione di 2.500 visiva futura con le lenti oftalclienti, emerge che la nostra miche. Crediamo fermamente gamma prodotti è apprezzata che l’ottico optometrista abbia perché riusciamo a soddisfare un ruolo importante nell’argosia le esigenze di fascia alta sia mentazione delle caratteristiche le richieste di chi ha una dispotecniche e dei benefici delle nibilità di spesa limitata. Il nolenti e nella spiegazione del loro stro obiettivo è il miglioramento utilizzo soprattutto per le procontinuo dell’efficienza visiva: gressive. Gli ottici hanno comper questo recentemente abpetenze tecniche ed esperienza biamo ampliato la disponibilità professionale a servizio dei prodelle nostre lenti indoor e mopri clienti: per quanto all’avannofocali di ricetta con la tecnoguardia, un'App nelle mani di Anna Maria Nicolini, marketing manager della società logia TrueForm, per una visione un consumatore mancherebbe che ha sede a Garbagnate Milanese

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Lenti oftalmiche più nitida e contrastata in tutte le direzioni di sguardo su tutte le geometrie disponibili. La nuova gamma assicura, quindi, ai nostri partner un'ulteriore leva per soddisfare e fidelizzare i portatori. Perché anche nel 2014 Hoya non partecipa a Mido? Nel corso dei prossimi mesi saremo impegnati a presentare le importanti novità Hoya sul territorio nazionale, con incontri dedicati agli ottici partner. Inizieremo con le novità dei sistemi, UV e Blue Light Sensor per Realtà Aumentata e visuReal Portable Plus. Seguirà l’evento di Dubai e successivamente organizzeremo incontri mirati per essere più vicini ai nostri clienti, dedicare tempo per un ascolto attento e costruttivo, confrontandoci insieme per il successo comune: da qui la necessità di fare delle scelte, privilegiando questo tipo di strategia one-to-one. Sono previste iniziative a margine di Mido? Per Mido quest’anno non abbiamo previsto nessun evento particolare; ogranizziamo tutto l'anno eventi formativi in Hoya Faculty a Budapest e in azienda dove partecipano clienti interessati a visitare il nostro laboratorio produttivo e a conoscere Hoya: è solitamente un’esperienza molto apprezzata, perché i nostri partner si rendono conto personalmente del processo produttivo, dell’impegno e dell’attenzione di Hoya nella costruzione e nel controllo delle lenti, così da poter argomentare al meglio la vendita di lenti evolute. Nell'indagine di soddisfazione abbiamo ricevuto risultati molto buoni e ci sono state riconosciute l’efficienza e la preparazione tecnica del nostro personale. Vedere noi tutti al lavoro risulta molto coinvolgente e aumenta la consapevolezza degli ottici optometristi di lavorare con un partner attento e in grado di ascoltare le necessità dei propri clienti. Come sarà strutturato l’evento di Dubai? L’evento annuale dedicato in esclusiva agli ottici partner a Dubai, alla Vela, è per ora top secret: come

Come si utilizza l'UV e Blue Light Sensor (nel riquadro) per Realtà Aumentata di Hoya

quello dello scorso anno a New York, sarà comunque un momento per fare il punto della situazione, per annunciare la strategia del 2014 e per discutere insieme in un clima rilassato e amichevole delle potenzialità del nostro mercato. Che tipo di incontri verranno organizzati per presentare agli ottici italiani la MyStyle V+? Abbiamo organizzato eventi locali per trasferire le caratteristiche tecniche di MyStyle V+, che ci sta dando risultati notevoli in termini di vendita e di soddisfazione dei portatori. In molti affermano che “sembra una monofocale” e questa è una testimonianza importante: si tratta, infatti, della prima e unica lente progressiva al mondo che tiene in considerazione singolarmente la prescrizione dell'occhio destro e sinistro come componenti per calcolare la geometria di lente necessaria in visione binoculare, grazie a diversi brevetti esclusivi di Hoya, su cui i nostri esperti hanno concentrato la presentazione durante gli incontri con gli ottici. Abbiamo, inoltre, puntato molto sulla dimostrazione del nuovo iDentifier, il sistema che permette una personalizzazione senza precedenti del design e del canale di progressione di MyStyle V+ in base alle necessità visive del portatore, dandone prove pratiche. Abbiamo utilizzato la stessa tecnica dimostrativa anche durante una serie di seminari online, che hanno riscosso notevole successo: in molti hanno, infatti, apprezzato di essere informati direttamente a casa o in negozio, senza trasferte per raggiungere il luogo dell’incontro.

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Lenti oftalmiche

TRANSITIONS, APRILE SARÀ IL MESE DELLA TECNOLOGIA FOTOCROMATICA L’azienda promuove fino a maggio un’iniziativa che punta a coinvolgere ottici e optometristi selezionati in tutta Italia per accrescere tra i consumatori la conoscenza e l’interesse delle lenti dinamiche a cura della redazione

Un’immagine del nuovo spot di Transitions

C

«Eventi educativi unici, dedicati al benessere e alla protezione degli occhi, che consentiranno di generare particolare traffico nel proprio punto vendita, sensibilizzando i clienti attuali e potenziali sul tema e aumentando la loro propensione all’acquisto di lenti dinamiche – dicono dall’azienda - Un’occasione originale e alternativa per convincere i portatori di lenti chiare a provare le lenti Transitions».

on l’obiettivo di consentire ai propri clienti attuali e potenziali di scoprire più da vicino i vantaggi delle lenti dinamiche e testarli in prima persona, gli ottici e optometristi, che aderiranno all’iniziativa di Transitions Optical, avranno l’opportunità di organizzare, presso il proprio punto vendita, una giornata della tecnologia fotocromatica.

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N2 2014

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“Sapere, competenze ed abilità per l’esercizio della professione”

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Il Corso di Optometria Annuale, cui si accede con l’abilitazione all’esercizio della professione di Ottico, costituisce il naturale e oramai necessario completamento della formazione ottica di base, consentendo di acquisire conoscenze e competenze professionali optometriche allineate al più alto standard europeo.

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Lenti oftalmiche Decidendo di partecipare al mese della tecnologia fotocromatica, ciascun ottico potrà ricevere da Transitions Optical un pack dedicato e un training mirato per organizzare il proprio evento del mese. «Con il supporto di materiale informativo creato ad hoc, un esperto del fotocromatico, contraddistinto all’interno del punto vendita da una piccola spilla, sarà designato a esporre alla clientela tutti i vantaggi che la straordinaria tecnologia fotocromatica è in grado di apportare nella vita di tutti i giorni - spiegano in Transitions Optical - Tutti i clienti potranno informarsi e risolvere eventuali dubbi in un contesto più familiare e confortevole, senza sentirsi obbligati all’acquisto, e potranno testare in prima persona la tecnologia Transitions. Applicando direttamente sulle proprie lenti gli innovativi sticker, realizzati grazie all’esclusiva tecnologia Transitions Trial Decal, il cliente potrà, infatti, sperimentare, direttamente con i propri occhi, i benefici di indossare lenti dinamiche Transitions per l’intera giornata». L’iniziativa sarà supportata da una campagna di comunicazione strutturata sui principali canali Tv e mezzi online che punterà a comunicare al più ampio numero di telespettatori che aprile è il mese della tecnologia fotocromatica, invitandoli a scoprirne di più presso i punti vendita aderenti all’iniziativa. Il nuovo spot televisivo si basa sulla campagna Life well lit, raffigurando un dimmer presente sulla scena, che regola l’intensità

Il poster dello spot Tv

VISTO IN TV

Transitions® e lo swirl sono marchi registrati e Chromea7™, Life well it™, Transitions® Signature™ e XTRActive™ sono marchi di Transitions® Optical, Inc. ©2014 Transitions Optical, Inc. Le prestazioni fotocromatiche sono influenzate da fattori

La locandina del mese del fotocromatico La giornata della tecnologia fotocromatica 1 aprile > 15 maggio 2014 > tecnologiafotocromatica.it

promosso da

Osserva il mondo nella sua luce migliore.

Il pack che Transitions Optical dedica all’iniziativa

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della luce percepita a seconda delle condizioni esterne. Attraverso una serie di diverse situazioni di luce, lo spot televisivo mostra come le lenti Transitions sono sensibili ai cambiamenti di luce all'aria aperta. «Transitions Optical è costantemente impegnata nella ricerca e innovazione volta a creare nuovi prodotti in grado di potenziare l’esperienza visiva quotidiana di chi indossa le nostre lenti - afferma Mylène de Saint Pierre, brand marketing director Emea di Transitions Optical - La nuova campagna Transitions ha come principale obiettivo di accrescere la conoscenza da parte dei consumatori e di generare interesse per il marchio Transitions e la nostra tecnologia applicata alle lenti, che garantisce un valore aggiunto che va ben oltre quello che una lente chiara tradizione può offrire». Lo spot, on air a partire da marzo sulle principali reti Tv nazionali e sul web, si conclude con il lancio del mese del fotocromatico.

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DAI OPTICAL A MIDO 2014 Anche quest’anno l’azienda di lenti oftalmiche sarà presente alla fiera internazionale dell’ottica in scena a Milano dall’1 al 3 marzo e mostrerà tutte le novità previste per quest’anno Per onorare la partecipazione al premio BESTAND, D.A.I. Optical ha deciso di rinnovare completamente lo spazio espositivo, esaltando i due protagonisti principali: l’occhio e la lente. Infatti, all’interno dello stand ci sarà una pedana sopraelevata, con un’illuminazione perimetrale, a forma di occhio, mentre il banco reception sarà tondo, a forma di iride. Inoltre, un’enorme lente progressiva farà da cappello e illuminerà tutto lo stand. I clienti verranno accolti nello spazio che si interpone fra occhio e lente. Infine, ci sarà una curiosa iniziativa dedicata al nuovo trattamento XFLUO: il visitatore potrà indossare le lenti e verificarne l’attivazione all’interno di una cabina. All’uscita gli verrà omaggiato un ritratto, realizzato da un artista vignettista presente nello stand.

NOVITÀ MIDO 2014: DSX

Dal centro di ricerca, sviluppo e innovazione di D.A.I. Optical è nato un nuovo concetto produttivo che, grazie a una sapiente industrializzazione del processo, ha creato l’ottimizzazione DSX. DSX è un design ottimizzato, applicabile su qualsiasi lente progressiva free-form (DIVA IAD - DAITACH - DAITACH STAB - DAITACH PLUS), studiato per destrimani e mancini. Una lavorazione, cioè, che tiene conto della preferenza per l’uso della mano nelle attività quotidiane. La lente progressiva risulta, quindi, ulteriormente personalizzata e soprattutto potenziata. Un destrimano e un mancino, infatti, non utilizzeranno mai la stessa zona da vicino. L’ottimizzazione DSX permette di perfezionare la lente progressiva free-form migliorando il canale di progressione, ampliando la zona da vicino dal 20% al 35% in più (in base al disegno progressivo scelto) e, quindi, di avere la visione confortevole in tutte le distanze e una naturale postura nelle attività quotidiane. Grazie all’ottimizzazione DSX, la lente progressiva tiene conto della lateralità manuale e vi si adatta. In questo modo, il portatore ha il campo di visione più ampio nel vicino, il canale di progressione più fluido e la visione libera in tutte le distanze. La tecnologia DSX permette, inoltre, di perfezionare la zona intermedia e da vicino attraverso un’ulteriore mappa che ricalcola il canale di progressione e di conseguenza ne ingrandisce il campo di visione, mantenendo inalterate le proprietà e le caratteristiche tecniche della lente scelta

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DAITACH STAB

Nata dall’esperienza e dagli eccellenti risultati della progressiva DAITACH®, offre al portatore un nuovo livello di versatilità, grazie a un particolare filtro stabilizzato che permette una maggiore ampiezza della zona da lontano e della zona da vicino e una miglior bilanciatura delle aree di visione. Il filtro stabilizzato è una superficie costruita dalla somma di migliaia di algoritmi, in grado di creare una matrice ottimizzata e viene calcolata in tempo reale dopo che l’ordine viene inserito. In questo modo ogni lente è disegnata esattamente combinando i poteri individuali per una visione senza espedienti. Il grado di ametropia e presbiopia ha molta influenza nell’uso delle diverse zone della lente progressiva. Ecco perché è importante gestire la geometria della lente in modo da ottenere un elevato bilanciamento tra le aree di visione, per fare in modo che si adatti perfettamente alle esigenze visive del portatore più attento e alla montatura scelta. Grazie all’introduzione del filtro di stabilizzazione le lenti DAITACH STAB® sono realizzate distribuendo il potere e gli astigmatismi indesiderati, conseguenti alla costruzione di ogni lente progressiva, in aree minuziosamente individuate in fase di calcolo. I benefici per i portatori: • zona visiva del lontano più chiara e ampia: rappresenta il 50% di tutta la superficie della lente, ideale per attività dinamiche come la guida e lo sport; • zona visiva intermedia perfettamente bilanciata, con un’ottimizzazione delle zone periferiche; • zona visiva da vicino ampia (maggiore del 15% rispetto a una DAITACH®), per un comfort migliore nella lettura; • più sottili del 20% rispetto a tutte le altre lenti free-form. La tecnologia DAITACH STAB® garantisce elevate prestazioni e consente un comfort visivo unico, indipendentemente dall’età del paziente e dalla sua prescrizione.

BLUE TECH DUE (bayer test 15.8)

Questo trattamento è stato studiato, sin dal principio, per coloro che utilizzano le moderne tecnologie (in passato erano tutti schermi erano retroilluminati LCD o LED, oggi sono stati sostituiti da tablet, smartphone o altri) a una distanza ravvicinata, oppure, amano semplicemente distinguersi con il riflesso residuo bluriposante. L’utilizzo di queste tecnologie è in continuo aumento e, grazie anche a una migliore qualità degli schermi, aumenta di pari passo anche l’emissione di luce blu. Il risultato è un maggior

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VIENI A TROVARCI A MIDO: MILANO, 1-3 MARZO - PAD. 22 STAND P21 affaticamento per gli occhi. Blue tech, nelle lunghezze d’onda comprese tra i 410-450 nm, riduce la quantità di luce blu di circa il 12% rispetto a una lente trattata con il Decor, preservando una buona qualità di visione e una ottimale percezione dei contrasti e dei colori. La facilità di pulizia è uno dei grandi vantaggi che differenzia il trattamento BLUE TECH DUE® rispetto al BLUE TECH .In particolare, i depositi oleosi e acquosi sono respinti quasi al 100% perché le lenti, avendo l’angolo di contatto di 116°, favoriscono lo scorrimento delle goccioline, lasciando la lente pulita e trasparente. Questo trattamento riduce anche il rischio di formazione di graffi perché, contrastando il deposito di polvere sulle lenti, evita la possibilità di creare rigature quando viene passato il panno. Grazie a BLUE TECH DUE® le lenti saranno più brillanti, pulite e durature.

TRATTAMENTO XFLUO

Le lenti oftalmiche con trattamento XFLUO alla normale luce del sole hanno una leggerissima colorazione giallo-verde, mentre se esposte a una luce di Wood, come quella presente nelle discoteche, iniziano a brillare di una luce fluorescente. Queste lenti sono ideali per un fluo party, per una festa in maschera, per un travestimento di Carnevale, di Halloween, per una serata in discoteca o per chi ama semplicemente distinguersi. XFLUO risulta idoneo sia per la guida notturna sia diurna, quindi è possibile indossare queste lenti in qualsiasi momento del giorno. Inoltre, nella guida notturna donano una migliore visione grazie alla sua leggera colorazione giallo–verde.

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DAI EMOTION

Le DAI EMOTIONS sono le 3 Applicazioni dedicate agli Ottici – Optometristi per iPad: • DAI REALITY: realtà aumentata che permette di vedere, in real time, il mondo esterno attraverso le lenti scelte • DAI SIM: simula la realtà aumentata attraverso video interattivi • CHECK PAD: nuovo centratore elettronico per IPAD

DAI REALITY: LA REALTÀ AUMENTATA

La realtà aumentata, o realtà mediata dall’elaboratore, arricchisce la percezione sensoriale umana con informazioni elettroniche allo scopo di simulare un effetto in real time. L’iPad, dunque, inquadra in tempo reale l’ambiente circostante a cui l’applicazione aggiunge, in base alle alternative, livelli di contenuto. Ciò permette al cliente la scelta e l’acquisto di lenti su misura diventa più coinvolgente e consapevole.

DAI SIM: SIMULATORE VISIVO

DAI SIM è un valido ausilio per il lavoro di consulenza e di proposta della soluzione visiva più adeguata. Attraverso contenuti multimediali e interattivi di forte impatto, il personale di vendita e l’ottico-optometrista sono sostenuti e accreditati per fornire spiegazioni tecniche più esaustive (lenti progressive, polarizzanti, trattamenti antiriflesso, ecc). Il cliente, quindi, potrà comprendere e scegliere, in modo semplice e consapevole, trattamenti, geometrie di costruzione, tecnologia e costi.

CHECK PAD

È un’applicazione per la video centratura su iPad che facilita le misurazioni tecniche. Con CHECK PAD è possibile rilevare tutti i parametri necessari per ordinare lenti progressive personalizzate freeform della famiglia DAITACH®, in particolare: la centratura da lontano e da vicino (con indicazione delle due semidistanze pupillari), la rilevazione delle altezze minime di montaggio, l’angolo di inclinazione pantoscopica, l’angolo di avvolgimento, la distanza apice corneale – lente, tutto su iPad. CHECK PAD elimina tutti i possibili errori di misurazione. Il professionista può, quindi, rilevare con assoluta certezza e tranquillità i dati e trasferirli al Centro Costruzione Lenti di D.A.I. Optical Industries™, nonchè al sistema DAIFAST™ per la sagomatura a distanza. In tutte le applicazione è possibile collegarsi all’Area I-FAST ordini online.

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RODENSTOCK PORTA A MIDO IL FUTURO DELLE LENTI FOTOCROMATICHE ColorMatic IQ® Sun, filtri intelligenti per una protezione solare ancora più completa, arricchiscono la gamma ColorMatic IQ® È la prestigiosa cornice di Mido 2014 l’appuntamento scelto da Rodenstock per presentare in anteprima la campagna Sunny Days, il cui lancio è previsto per la prossima primavera, che vedrà protagonista una nuova generazione di occhiali da sole intelligenti in grado di combinare funzionalità ed eleganza. Ampliando il portfolio di lenti fotocromatiche tradizionali con la nuova gamma ColorMatic IQ ® Sun, Rodenstock presenta una selezione di colori ancora più ricca in grado di rispondere a ogni esigenza, grazie a una percentuale di scurimento che può anche raggiungere il 90% in base all’intensità della luce naturale. A Mido sarà disponibile, oltre alla famiglia di lenti fotocromatiche tradizionali ColorMatic IQ ® (Brown, Grey, Green), il nuovo portfolio ColorMatic IQ ® Sun con la gamma Contrast (ora ampliata con Contrast Brown), ideale per lo sport all’aria aperta e per la guida, e la gamma Fashion (Brown, Grey e Green), che si distingue per i suoi colori alla moda che regalano il comfort di una lente perfetta.

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TRIBUNALE DI VENEZIA Sezione Specializzata in materia d’Impresa Il G.D. dott.ssa Anna Maria Marra letti gli atti e sciogliendo la riserva assunta nel procedimento ex. artt. 669 bis e ss, 700 c.p.c. e artt. 129-132 c.p.i. da ITALIA INDEPENDENT s.p.a. contro THEMA OPTICAL s.r.l. (omissis) PQM in accoglimento del ricorso in epigrafe per quanto di ragione, 1) autorizza il sequestro delle montature di occhiali prodotte e/o commercializzate da Thema Optical s.r.l. corrispondenti all’esemplare allegato al ricorso sub 26 in quanto costituenti contraffazione del modello comunitario registrato n. NO e0019731080002, intestato a Italia Independent s.p.a. e da essa utilizzato per la produzione delle montature cod. 563 della collezione denominata ITHIN, unitamente alle confezioni e al materiale pubblicitario relativo alle montature contraffatte, reperite presso la sede della convenuta in Domegge di Cadore (Belluno) – Via Gei n. 29 ovvero presso eventuali sedi secondarie, unità locali, depositi, magazzini, pertinenze della società medesima; inibisce a Thema Optical s.r.l. la produzione, la vendita e la pubblicizzazione delle montature suddette e ordina alla predetta il ritiro dal commercio, a sua cura e spese, di tali montature nel termine di giorni sessanta dalla comunicazione della presente ordinanza; fissa la somma di euro 500,00 per ogni violazione della inibitoria data con il presente provvedimento e per ogni giorno di ritardo nell’esecuzione dell’ordine di ritiro dal commercio; ordina la pubblicazione del dispositivo della presente ordinanza, entro giorni sessanta, sulla rivista di settore “B2eyes Magazine” e sul portale di informazione di ottica “b2eyes.com” a caratteri doppi per due numeri consecutivi non festivi, con facoltà per Italia Independent s.p.a. di provvedervi direttamente per il caso di inutile decorso del termine fissato e di ripetere le relative spese da Thema Optical s.r.l.; condanna Thema Optical s.r.l. alla rifusione in favore di Italia Independent s.p.a. delle spese di lite, che liquida in Euro 471,37 a titolo di anticipazioni ed in Euro 4.000,00 a titolo di compensi professionali, oltre i.v.a. e c.p.a.; pone le spese di c.t.u., liquidate con separato provvedimento, a carico di Thema Optical s.r.l. Venezia, 20 dicembre 2013 Il G.D. Anna Maria Marra comunicazione legale_16.indd 48

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