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Creatività e trends nell'ospitalità L'Albergo

01­2005

Le novità nel settore dell'hotellerie e le strategie di marketing più innovative per conquistare il cliente Il concetto di ospitalità di oggi non è quello di ieri. È un tema ormai logoro che sentiamo dire e che noi stessi affermiamo da anni. Il cliente, oggi, adesso, cerca l'eccellenza, intesa come emozione, esperienza, unicità. Non identifichiamo però questo concetto con l'opulenza. Anzi, recessione economica e caro euro spingono i consumatori alla ricerca del prezzo vantaggioso o contenuto. Siamo nell'era del "cheap but chic", ovvero prodotti convenienti, ma comunque eccellenti. Se ci guardiamo intorno, in ogni settore del consumo emerge questa tendenza: è di moda l'acquisto del pc di ultima generazione superscontato; alla telefonata chilometrica sostituiamo più brevi, economici e comunque efficaci sms ed e­ mail; nel sistema delle vacanze, ecco la formula del last second: faccio le valige non appena mi diranno dove e quando partire, rinunciando a scegliere io la destinazione, in modo da risparmiare sul costo del viaggio, ma ottenendo una soluzione comunque di mio gusto; oppure, vado in vacanza, do un piccolo anticipo e il resto lo pago al mio ritono, a rate. Il tutto, sempre e rigorosamente all'insegna dell'assioma "un po' meno, ma migliore". Anche le navi da crociera stanno lanciando traversate a prezzi ridotti e tutt'altro che di massa (come EasyCruise, www.easycruise.com, che offre cabine essenziali, ma di tendenza, coloratissime e un po' avvenieristiche, prezzi contenuti, possibilità di salire a bordo in qualsiasi porto e decidere la durata della crociera). Con la stessa filosofia, ecco apparire gli easyhotels (www.easyhotel.com), di imminente apertura a Londra, ma anche easycinema, easycar, easyjet. Personalizzazione, ricercatezza, eleganza, tecnologia, facilità di utilizzo, emozione, il tutto a prezzi appetibili. Questa è la formula del consumatore di oggi che anche in albergo cerca esattamente le stesse cose; da qui la risposta degli hotels "No frills­chic", alberghi minimalisti ma di design (spesso frutto del lavoro di giovani designers non ancora affermati) a prezzi contenuti per permettere al cliente di soddisfare il suo bisogno di eccellenza. Inter Continental sta sperimentando gli Hotel Indigo, mentre Choice Hotels sta pensando ad una nuova catena di boutique hotels negli Stati Uniti sempre a prezzi contenuti. Boutique Hotels appunto: l'eccellenza, l'unicità, a prezzi avvicinabili. Anche gli Yotel (www.yotel.co.uk) si mantengono sul concetto di lusso a prezzi (e spazi) minimi: alberghi di design ma essenziali, che si propongono come una rivisitazione della prima classe della British Airways e degli hotel­capsula giapponesi. In India è apparsa una catena di alberghi di design (www.indione.com), con camere dotate di aria condizionata, frigorifero e tv a schermo piatto, aprezzi contenutissimi (20USD al giorno). Nel giro di 5 anni dovrebbero nascere altri 150 alberghi nello stesso Paese, poi ne verranno costruiti nel resto del mondo. Sull'altro fronte, quello del lusso puro, lo si vuole invece ai massimi livelli. È quella nicchia di clientela che vuole andare "oltre", che non si ferma solo all'opulenza. Cerca la ricchezza intesa come esperienza straordinaria, coniugata alla cultura, alle emozioni. Se da un lato, il bisogno di ottimizzazione degli spazi (quindi di contenimento dei prezzi) ha ispirato l'ideazione degli Yotel, ovvero degli alberghi che hanno gli spazi di un aereo, dall'altro, la necessità di comfort, stile, ricercatezza, sta spingendo gli aerei a linee e servizi più vicini a quelli alberghieri. È il


caso della Boeing che sta realizzando il 787 Dreamliner: spazi dal design ingentilito con linee più arrotondate, dotati di box doccia hi­tech, con getti di vapore saponato e speciali ugelli di aria calda per l'asciugatura; toilette con colori e materiali più simili a quelli di casa; vere e proprie camere da letto, ma anche cafeterie, spazi ufficio, angoli ricreativi. per i grandi ricchi si stanno preparando i viaggi nello spazio (entro il 2010 avremo i primi turisti spaziali) e gli alberghi che hanno dell'incredibile come quelli che sorgeranno sulla Palm Island di fronte alle coste di Dubai, l'isola artificiale più grande del mondo, a forma di palma, talmente grande che sarà visibile anche dalla luna e che ospiterà, tra gli altri, 40 hotel di lusso. Dovrebbe essere pronta entro il 2008 (www.thepalm.ae), mentre dua anni dopo nascerà un'altra opera senza precedenti: il Moon Bahamas Hotel, che intende essere il più grande, il più costoso, il più esclusivo resort del mondo. Anche questo consisterà in un'isola artificiale a forma di luna piena che sorgerà di fronte alla Grand Bahamas Island. Accoglierà 12.000 suites, i 50 migliori ristoranti del mondo, il marina più grande del mondo, campi da golf, attrazioni di ogni tipo; il tutto all'insegna del "Best of the Best" (www.moonbahamas.com). In aprile 2005 a Las Vegas è stato inaugurato il Wynn Hotel (www.wynnlasvegas.com) un altro hotel decisamente sfarzoso, costoso 2 miliardi e mezzo di dollari. Infine, aumenta il numero degli alberghi e ristoranti griffati dai più famosi stilisti del mondo, come Bulgari. Dopo il Bulgari Hotel a Milano è in fase di apertura un nuovo hotel a Bali (www.bulgarihotel.com), Krizia nel Mar dei Caraibi (www.kclubbarbuda.com), Versace nella Gold Coast australiana (www.palazzoversace.com.au), Ferretti a Cattolica (www.carducci76.com), Ferragamo a Firenze (www.lungarnohotels.ocm/gallery/), mentre Giorgio Armani inaugurerà nel 2007 il suo primo albergo (Armani Hotel) a Dubai, all'interno della Burj Dubai, la torre più alta del mondo che sorgerà sulla Palm Island. Citiamo, per i ristoranti solo un esempio, sicuramente tra i più prestigiosi: il Beige di Tokio, nato dalla sinergia tra Alain Ducasse, considerato il più grande chef del momento, e Chanel (www.beigetokio.com). Ciò che accomuna i super­ricchi, non tanto chi lo è per eredità, ma coloro che lo sono diventati grazie alle loro capacità, quindi i grandi manager, i grandi capitalisti, è l'avere tanto denaro, ma poco tempo. Per questo, per le loro vacanze hanno bisogno di riposo, silenzio e grande privacy. Non scelgono più le affollate spiagge dei Caraibi, piuttosto si orientano verso alberghi e resort che garantiscono "solitudine", come il Moog Hotel a Sydney, costituito da una sola suite (www.mooghotel.com), al prezzo di 990$ a notte, o il Soneva Fushi nelle Maldive (www.sixsenses.com/soneva­ fushi/index.php), dove si rivive l'esperienza di Robinson Crusoe (ovviamente rivisitata) grazie alla spiaggia e alla piscina privata di ciascuno dei 65 residence, di cui è composto il resort. Alla ricerca di un momento di relax, di un prodotto unico, di un'emozione, il viaggiatore, quando sceglie il posto dove fermarsi (che sia un albergo, un B&B, un agriturismo o un ristorante), difficilemente lo fa in modo casuale; la decisione di solito è sempre legata a due fattori: ­ da un lato, il bisogno di qualcosa che sia simile a lui, che abbia uno stile in cui riconoscerci, vicino al suo gusto, a suo modo di vivere; ­ dall'altro, il desiderio di qualcosa che lo sorprenda piacevolmente, che non si aspettava, qualcosa di diverso che lo faccia uscire dalla sua quotidianità, lo faccia distrarre, lo sollevi dallo stress, gli faccia provare un'emozione. Il posto "casa lontano da casa" è un concetto che funziona, ma solo se oltre all'atmosfera rassicurante viene aggiunto un di più, un'unicità, un'identità, un appeal che caratterizzi e faccia distinguere l'albergo rispetto agli altri. Se un cliente sceglie indifferentemente il vostro albergo (o ristorante, agriturismo, B&B) o un altro, forse non siete sufficientemente caratterizzati e la vostra impronta lascia un segno poco profondo. E allora è tempo di cambiamento, di innovazione, di nuove idee.



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