Teamwork su Turismo d'Italia

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Dubai luxury hotel Dall’ultima edizione di The Hotel Show al Dubai World Trade Center fino al tour degli hotel a cinque stelle nella capitale mondiale del lusso. Alla scoperta delle nuove tendenze nel mondo dell’hôtellerie I MARTINA MANESCALCHI manescalchi@teamwork-rimini.com

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he Hotel Show, la più grande fiera dell’hospitality del mercato mediorientale, è da sedici anni il punto di riferimento per gli operatori del settore alla ricerca di nuove idee, che vogliano guardare oltre, attingendo da una fonte inesauribile di innovazione e brand, grazie alla presenza di 600

espositori, provenienti da oltre 45 Paesi. I consulenti di Teamwork, società riminese specializzata nel marketing alberghiero, hanno partecipato all’evento, approfittandone per un tour che ha visto come protagonisti alcuni tra i migliori hotel a cinque stelle di Dubai. Un viaggio di vera e propria esplorazione nel mondo del lusso, alla ricerca di nuove idee e

trend, fatto con lo spirito e l’occhio clinico di professionisti che vivono ogni giorno a stretto contatto con il mondo degli albergatori e che conoscono a fondo problematiche e potenzialità del turismo italiano. Passare una settimana a Dubai, infatti, non significa soltanto percepirne l’avanguardia – conclamata – nel saper fare marketing turistico, ma avere anche la possibilità di visitare ed entrare in contatto con strutture alberghiere uniche, di continua ispirazione per tutto il settore luxury. Jumeira Creekside Hotel, JW Marriott Marquis, Conrad Hilton, Park Hyatt, Kempinski Palm Jumeirah, Waldorf Astoria, Sofitel, Raffles, Oberoi, questi i brand oggetto della visita, che sono stati studiati sin nei minimi dettagli:

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dal comfort delle camere alla qualità del servizio, dal design alla ristorazione. Ma è davvero possibile prendere spunto da queste realtà per il lusso in Italia? E cosa ha Dubai da insegnare all’albergatore italiano? Per saperne di più abbiamo fatto qualche domanda al presidente di Teamwork Mauro Santinato, che da oltre trent’anni opera nel settore turistico e che ha “guidato”

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la visita ai luxury hotel di Dubai. Cosa rappresenta Dubai in fatto di tendenze nel settore alberghiero? «Quello di Dubai è uno scenario da tenere d’occhio sotto tutti i punti di vista. Si tratta di una delle poche realtà nel mondo in costante movimento e mutazione, dove più che altrove raccogliere spunti e suggestioni e comprendere al meglio i futuri scenari

dell’ospitalità. Da questo punto di vista è un luogo incredibile, una vera e propria fucina». Il modello Dubai è replicabile in Italia? «Non esiste un vero e proprio modello Dubai. Dubai è una realtà molto più controversa di quanto si possa pensare, proprio perché non esiste un target specifico come per le destinazioni


italiane, e segmentare l’offerta è, in queste condizioni, estremamente più complicato. Si tratta di un prodotto a sé stante, non replicabile in nessuna parte del mondo. Per quanto io sono convinto che il concetto di replicabilità nel nostro settore sia sempre utilizzato in maniera aleatoria. Non solo ogni singola destinazione vive delle sue specificità, ma anche ogni singolo hotel, e anche le più

importanti catene alberghiere si muovono ormai in questo senso. Quello che possiamo fare è prendere spunto e migliorarci nell’attenzione rivolta al cliente, a tutti i livelli. Imparando dai migliori». Perché, allora, scegliere proprio Dubai per un viaggio-studio? «Perché è in continua evoluzione. Ci sono stato due volte nel giro di 12 mesi

e ho trovato una città ancora più in fermento, ancora più proiettata nel futuro. Mancano 4 anni a Expo 2020 e già ci sono cantieri ovunque, iniziative promozionali, come se l’evento si dovesse svolgere l’anno prossimo. Abbiamo molto da imparare. E poi per visitare alcuni fra i migliori 5 stelle del mondo, tutti concentrati in un unico posto». Lusso sfrenato o reale percezione

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delle aspettative dell’ospite? «Il punto è chiedersi: che cosa è oggi veramente il lusso e cosa viene percepito come tale? Certo, il segmento alto dell’hôtellerie di Dubai punta alla ricercatezza e, sì, anche a un concetto estetico del lusso che è fortemente radicato in quel tipo di cultura. Ma non è soltanto questo. Perché innanzitutto anche Dubai sta puntando

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all’eleganza delle grandi griffe: basti pensare all’elegantissimo Armani Hotel, al Bulgari Hotel e ai progetti di Palazzo Versace e Fendi Casa. Poi: esclusività, relax, attenzione al cliente, servizi ad hoc, piacevolezza, wow effect… non sono forse le tante sfaccettature del lusso? E sono replicabili a loro modo ovunque». Un commento all’edizione 2015

della fiera Hotel Show. «Prendere parte a Hotel Show è sempre molto stimolante. Anche quest’anno l’evento non ha deluso le aspettative per quanto riguarda l’aggiornamento e la ricerca di nuove tendenze provenienti da tutto il mondo, dalla tecnologia alla sicurezza, dall’arredamento al food service. Una bella full immersion in tutti i settori dell’ospitalità!».


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