SEDER TRA FILOSOFICA FAMIGLIA (INF. IV 132)
Tecno
Progetto, ordinamento e realizzazione della mostra: Centro Progetti Tecno Foto della "Scuola d'Atene": Foto Scala - Firenze Realizzazione pannelli fotografici: Reversai Service su carta Kodak
Exhibition design and coordination: Centro Progetti Tecno Photo of "Scuola d'Atene": Foto Scala - Firenze Photographic panels by: Reversai Service, on Kodak paper
Edizione: Tecno spa Progetto grafico: Centro Progetti Tecno Foto: Mauro Masera Stampa: Grafiche Mariano
Publisher: Tecno spa Design: Centro Progetti Tecno Photo: Mauro Masera Printed by: Grafiche Mariano
Š Copyright 1984 Tecno spa
SEDER TRA FILOSOFICA FAMIGLIA (INF. IV 132) sedute Tecno e la "Scuola d'Atene" di Raffaello
T Tecno
Appena conquistata la stazione eretta, l'umanità Having finally learnt to stand upright, man comincia a darsi da fare per assicurarsi una promptly discovered the importance of sitting seduta. Bisogna riconoscere che l'esempio viene down. dall'alto. Anzi dall'Altissimo. Chi ha mai visto una His inspiration carne from on high, or, more divinità raffigurata in piedi? precisely, from the Almighty. Gods, to be sure, are La sacralità della seduta è testimoniata del resto rerely perceived on their feet. dalla venerazione che ovunque ne circonda i The solemnity of sitting is amply underscored by supporti: troni di imperatori, scanni di presidenti, the veneration accorded to its' principal means of cattedre di pontefici; support - Imperiai thrones, presidential chairs and seggi di statisti e sgabelli di musicisti; papa! seats; Politicai benches and musical stools; sedili di viaggiatori e stalli di cenobiti; Traveller's rests and revellers stalls; canapè di cascamorti, sofà di muse e divani di Seductive loungers, inspired sofas and divine pascià; divans; seggiole di madonne, savonarole di predicatori, precariously perched madonnas, solidity planted faldistori di metropoliti; preachers and severely seated ecclesiastics; scagni di piccoli imprenditori e dondole di vecchi counting-house stools and wise men's rocking saggi; chairs; agrippine di lussuriose e portantine di smorfiose; strapuntini di precari, banchi di genii futuri, sensual couches and arch sedan chairs; poltrone di potenti attuali. folding seats for fly-by-nights, hard benches for In tutte le sue varianti stilistiche, linguistiche e future geniuses, confortable armchairs for present sociologiche è sempre lei - la sedia - fonte di potentates. carisma. From whatever aspect, in whatever style, and in Come dunque non dedicarle un'esposizione? any language, the chair has that magic, that Senza raggiungere l'enfasi di San Pietro, dove la charismatic touch. cattedra del primo papa si inciela nella Gloria del Why not make it the star of (a show)? Bernini, abbiamo chiesto a Raffaello di lumeggiare Without attempting the flourish of the Papa! Seat con i particolari della "Scuola di Atene" le sedute ennobled by Bernini at Saint Peter's, we have raggruppate per affinità: fiduciosi che sarebbero permitted ourselves the inspiration of Raffaello. lette, appunto, come particolari di un insieme. The groups seated by affinity throughout the Il titolo dantesco è venuto quasi da sé. "School of Athens" are, we belive, to be read as Non sembri supponente questo appellarsi al important particulars of an even more important sommo pittore e al sommo poeta per giustificare whole. una sfilata di sedie. Essa è, in realtà, la metafora di Taking the title of the show from Dante carne un microcosmo. almost naturally. Racconta Borges come intravvedesse l'anfatomia di We make no apologies for calding on a geat pinter un essere misterioso nell'osservare and a great poet to enhance a row of seats. l'incomprensibile ordigno che gli serviva da The seats are, in point of fact, the metaphor of a giaciglio. microcosm. Allo stesso modo chiunque, aggirandosi fra le Borges writes that he could guess a person's nostre sedute, potrà riconoscere l'Uomo: shape by seeing what a person sat upon. il lavoro e la riflessione; In the same way, we belive that, wandering l'associazione e la solitudine; il comandare e through our various ways of sitting, we reveal Man. l'eseguire; il parlare e l'ascoltare. Working and thinking, alone or in groups, talking Tutto quello che l'uomo fa seduto. and listening. Cioè, quasi tutto quello che l'uomo fa. Everything man does sitting down. In other words, practically everything man does.
Sedute direzionali
Una seduta direzionale può essere compresa correttamente soltanto se si considera il contenuto di comunicazione che essa comporta. Da un punto di vista strettamente funzionale, infatti, si può dirigere una nazione o una impresa seduti su una poltroncina pieghevole. La documentazione figurativa sui "segni" della direzionalità è strerminata. Sembrano costanti attraverso i tempi e le culture - quattro sistemi di segni: l'abbigliamento e la decorazione del corpo; l'occupazione di una larga quantità di spazio; la positura del corpo stesso; la presenza di oggetti simbolici - corone, baldacchini, scettri, globi... La seduta direzionale si colloca all'incrocio di almeno tre di questi sistemi di segni. Essa infatti non solo esibisce il corpo in una positura di comando, ma definisce con la sua ampiezza un "territorio di rispetto" e, infine, si propone come oggetto depositario di carisma; tanto che, nel linguaggio corrente, la poltrona è metafora di carica, posizione, dignità. Così, se il rutilante trono di Tutankamen è segno di potere per il pregio della decorazione, quello del Bonifacio Vili di Arnolfo non è neanche visibile ma supporta una positura dominatrice; quanto alla delimitazione del territorio, attualmente essa è affidata soprattutto al sistema poltrona-tavolo. Le sedute direzionali proposte da Tecno sono un esempio della mediazione che il progettista opera tra le costanti semantiche e la cultura del proprio tempo: cioè la coscienza dell'articolazione sociale, l'organizzazione del lavoro, l'identificazione di nuovi valori e simboli di status. Mentre VIT40, P131 e P126 connotano una direzionalità il cui carisma viene dal "saper fare", VIT50 sembra accentuare il segno della occupazione di spazio; P55 e la serie KT seguono la strada dell'oggetto-simbolo: quella esibendo una tecnologia d'avanguardia, questa vantando l'assoluta qualità della lavorazione.
The importance of correctly seating a person whose position is that of command, cari only be appreciated if one understands fully what such seating has to communicate. From a strict/y functional point of view, in fact, a nation or an office can be run from a stool. Historically we are provided with endless examples of the hearing and stance of those in command. Most cultures and ages have four basic elements the coverings and decorations of the body the occupation of great quantitites of space the way the body is positioned - and the presence of symbols such as crowns, sceptres, orbs and awnings. Today, the seating of managers absorbs three of the four above-mentioned points. The body is not only upheld in a position that commands respect, but in a space that defines its' importance. At the same ti me, the seat itself is charismatic, so much so that in current language a chair is the embodiment of the power and the function it represents. Two examples: the throne of Tutankamon exudes power through the over-powering richness of its' decoration, whilst Anrolfo's throne of Pope Bonifacio the Vili is no even visiboel, but underlines power through the dominating posture of the body. The concept of great amounts of space is today achieved through the combination of chair and desk. The seats Tecno proposes for the managers of today are a clear example of present working culture - an awareness of the sociologica! content of the framework, the organization, indentification and status value of objects. Whilst VIT40, P131 and P126 clearly denote management through "know-how", VIT50 underlines the importance of space and P55 clearly represents the image of a symbol.
P126
Design: Osvaldo Borsani 1966
Poltrona girevole, oscillante, regolabile in altezza. Scocca autoportante in poliestere rinforzato con fibra di vetro. Struttura dei braccioli e basamento a cinque razze in alluminio inossidabile. Sistema di regolazione in altezza con pompa a gas. P126 è fra i primi prodotti realizzati con fibra di vetro e pensati in termini di produzione seriale con ampia gamma di varianti: presenza o meno di braccioli, altezza dello schienale, colore, materiali degli accessori.
Revolving, tilting, height adjustable armchair. Seating shell in fiberglass. Arms and five star base in stainless aluminium. Height adjustment by gas pump. The PI26 is amongst the first chairs produced in polyester and pianned for production in series with ampie optionals - with or withour arm-rests, varied back-rest heights, colours, materials.
P55
Design: Giorgetto Giugiaro Engineering: Centro Progetti Tecno 1984
Poltrona girevole, oscillante, regolabile in altezza con schienale flessibile. Scocca e basamento a cinque razze in alluminio verniciato. Imbottitura in schiume poliuretaniche. Sistema di regolazione in altezza e dello schienale con pompa a gas. La fessura dello schienale è il dato più immeditamente memorizzabile di P55 e la collega visivamente ad altre proposte Tecno come Ps142. Il concetto di P55 è la ricerca di rapporti ottimali tra seduta e schienale nei diversi utilizzi; la drastica presenza del colore che si estende su tutti i materiali e componenti è atta a stimolare l'ambiente di lavoro ancorato a tonalità neutre.
Revolving, tilting, height adjustable and flexible back armchair. Seating shell and five star base in painted aluminium. Padding in polyurethane foam. Height and back adjustement by gas pump. The slit in the back-rest is the most strikingly remembered detail in the P55 and ties it to such other Tecno projects as the PI 42. P55 strives for optimum harmony between seating and the position of the back-rest in a variety of uses. The dramatic presence of colour is stimulating, especially where the basic work structure is in neutraI tones.
P131 Design: Eugenio Gerii - Guido Gerii Engineering: Centro Progetti Tecno 1984
Poltrona girevole, oscillante, regolabile in altezza. Basamento in nailon rinforzato. Braccioli in poliuretano integrale. Imbottitura in schiume poliuretaniche. Sistema di regolazione in altezza con pompa a gas. P131 configura la seduta direzionale senza celebrare se stessa. La sobrietĂ della scelta linguistica non imputa alla poltrona l'espressione della direzionalitĂ ma la riversa su chi, da essa, gestisce responsabilitĂ .
Revolving, tilting, height adjustable armchair. Base in reinforced nylon. Arms in integrai polyurethane. Padding in polyurethane foam. Height adjustment by gas pump. P131 underlines managment with a touch of understatement. The sobriety of its' lines do not attempt to over-awe, but concentrate attention on the occupant.
VIT40/50
Design: Wolfang Muller-Deisig 1976
Poltrone girevoli, regolabili in altezza, con schienale flessibile, oscillante e con sincronismo di inclinazione schienale/sedile. Basamento a cinque razze in alluminio inossidabile. Imbottitura in schiume poliuretaniche. Regolazione dell'altezza e dell'inclinazione sincronizzata schienale/sedile con pompa a gas. La stessa "filosofia" ergonomica in due differenti soluzioni espressive: mentre VIT50, "ammiraglia" della serie, si compiace di un raffinato dialogo con lo spazio, VIT40 interloquisce con il corpo umano offrendosi come meccanismo di supporto all'adagiarsi e al movimento del corpo stesso.
Revolving, tilting, height adjustable, flexible back armchair, with synchronized movement of seat and back. Five star base in stainless aluminium. Padding in polyurethane foam. Height adjustment and synchronized movement of seat and back by gas pump. The same ergonomie philosophy expressed in two different solutions: VIT50 "flagship" of the range, which portrays a refined dialogue with space, VIT40 offers its mechanical system and relaxes movement of the human body.
KT/P11
Design: Jdrgen Kastholm, Preben Fabricius 1969
Poltrona girevole, regolabile in altezza. Scocca in poliestere rinforzato con fibre di vetro. Basamento a tre o a cinque razze in alluminio inossidabile. Regolazione in altezza con pompa a gas. La perfetta corolla di KT/P11 nasconde, nella guaina di cuoio rifinita a mano, "un'anima" estremamente resistente e flessibile. Il pregio assoluto della forma, del materiale, della lavorazione pone KT/P11 al di sopra di ogni convenzionale definizione d'uso: in qualsiasi ambiente, essa "è" l'ambiente.
Revolving and height adjustable armchair. Seating shell in fiberglass. Three or five star base in stainless aluminium. Height adjustment by gas pump. The perfect "corolla" of KT/P11, hides within a giove of hand finished leather, a soul resistent and flexible. A bove ali, the qualities of form, material and manufacture, the unique personallity of KT/P11 in whatever situation or use, remains paramount and becomes the ambient.
KT/P12
Design: Jdrgen Kastholm, Preben Fabricius
Poltrona girevole, oscillante, regolabile in altezza. Basamento a 3 o a 5 razze in alluminio inossidabile. Regolazione in altezza con pompa a gas. KT/P12 non si affida alla retorica del linguaggio visivo. L'approccio che essa suggerisce è piuttosto di natura tattile: i cuscini in cuoio, la superficie di appoggio per il braccio, le finiture, la stessa evidenza delle parti metalliche. La proclamazione del proprio prestigio è indiscutibile, ma sommessa: come avviene per pochi oggetti di qualità estrema.
Revolving, tilting, height adjustable armchair. Three or five star base in stainless aluminium. Height adjustment by gas pump. It's not enough to trust the rhetoric visual language of KT/P12, as greater qualities are experienced through the tactile sences. Cushions in leather, the surface texture of armrests, finishing detail and equaI evidence shown within the metalwork. The prestige is unquestionable. Few object exist with such extreme quality.
Sedute operative
Al boom dell'archeologia industriale seguirà un interesse per l'archeologia terziaria? Probabilmente è il cinema che riesce meglio a documentare il "vissuto" dell'ufficio in questo secolo ma non è raro incontrare, presso istituzioni venerande o refrattarie all'innovazione, arredamenti "archeologici". Nella loro statica ripetitività essi alludono al lavoro non specializzato di impiegati partecipi, a titolo parziale, di una competenza posseduta istituzionalmente e per intero dal capufficio. Da qui la tendenza dell'ambiente di lavoro ad assomigliare a una classe di scuola. Ermanno Olmi, nel "Posto", ce ne dava qualche anno fa una delicata ma cruda rappresentazione. Attualmente la rivoluzione tecnologica coniugata con il ritorno di attenzione sull'individuo configura il lavoro di ufficio come un sistema integrato di competenze specifiche e identifica nel manager l'individuo che è capace di gestirne la sinergia. È naturale che a questo sistema di lavoro corrisponda un approccio sistemico al problema della seduta. Tecno proponeva il Sistema Modus nel 1972: se, sul momento, esso forse venne "letto" in termini di adesione alla cultura egualitaristica, col passare degli anni è parsa sempre più evidente la sua natura "sistemica" e la capacità di prefigurare i successivi assetti di lavoro. La serie Vit affronta lo stesso problema con presupposti diversi: il perno del sistema non è l'assoluta serialità ma l'articolazione dei punti d'appoggio; con coerenza linguistica sono quindi differenziati gli "individui" secondo le diverse valenze funzionali ed espressive.
Will the current interest in industriai archeology one day extend to office furniture? Thankfully, today the cinema is the main source of reference to office working conditions in the earlier part of the century. However, one can stili occasionally come accross venerable or conservative offices where the furniture is composed of museum pieces. Based on the static concept that office workers are only participants in a respnsibility that lies in the hands of the hands of the office manager, they tend to resemble schools rather than offices. Ermano Olmi brilliantly and cruelly underlines this in his film "Il Posto". Today the technological revolution, coupled with renewed individuai independance has evolved the office into a place where a manager directs the efforts of collegues, rather than imposing his will upon them. Logically, the most up-to-date seating systems take this into account. Tecno first proposed the Modus System in 1972. At the time it was perhaps interpreted as a step towards the new "democratic" culture, and the passage of time has underlined its' capacity of preceeding the times. The Vit series solves the same problem, but from a different viewpoint. The system is based not on the concept of "series", but on the understanding that each support-module is adaptable, and linguistically coherent to each individuai, and interprets their responsabilities.
MODUS
Design: Centro Progetti Tecno 1972
Sedia agganciabile e accatastabile. Scocca in nailon lucido. Struttura in alluminio inossidabile pressofuso. La struttura a quattro gambe apre il sistema Modus all'esterno dell'ufficio operativo: braccioli, tavolette ribaltabili, imbottiture, cestino portaborsa, portacenere, carrello per il trasporto delle sedie accatastate, moltiplicano la capacitĂ di Modus di proporre in situazioni individuali e comunitarie la purezza della propria linea e lo splendore della gamma cromatica.
Stacking and connecting chair. Shell in glossy nylon. Structure in die-cast stainless aluminium. The four-legged structure opens wide possibilities to the Modus system. Arm-rests, folding table, padding, bag-rack, ash-tray and trolleys to carry the stacked chairs allow Modus A to furnish individuai and collective solutions, enhanced by the purity of the lines and the brightness of the colours.
MODUS 5
Design: Centro Progetti Tecno 1972
Sedia con supporto centrale, girevole e regolabile in altezza. Scocca in nailon lucido. Struttura in alluminio inossidabile pressofuso a cinque razze. Regolazione in altezza con pompa a gas. La scocca in nailon, fornita in una gamma di nove colori, è, sia dal punto di vista concettuale che da quello precettivo, il cuore del sistema Modus. Nella serie Modus 5 essa mostra la propria versatilità combinando, sul sostegno a cinque razze, varianti meccaniche e alternanza di accessori ed assume alternativamente la funzione di sedia, poltroncina, sgabello. È fra le più classiche soluzioni in termini seriali delle problematiche di seduta in ufficio operativo.
Chair with centrai support, revolving, height adjustable. Shell in glossy nylon. Five star base in die-cast stainless aluminium. Height adjustment by gas pump. The nylon shell in nine ditferent colours is the heart of the Modus system, both in style and in concept. Its' versatility is shown in Modus 5, where the fivespoke base allows a wide range of mechanical variations, turning Modus info a chair, a stool or an arm-chair. It is one of the classics of serial office furnishings.
VITI 0/20/30
Design: Wolfgang Muller-Deisig 1976
Poltroncine da ufficio girevoli, oscillanti, regolabili in altezza con schienale flessibile ad inclinazione regolabile. Basamento a cinque razze in alluminio inossidabile. (VIT10 in acciaio rivestito in materiale plastico). Regolazione in altezza e inclinazione dello schienale con pompa a gas. (VIT10 (VIT10 regolazione dello schienale in cinque posizioni). La serie "VIT" introduce un discorso "filosofico" sull'ufficio qualificandosi come strumento di lavoro piĂš che come supporto inerte di seduta: una "macchina" che coopera con il corpo. Le diverse forme e dimensioni rispondono in maniera organica alle varie esigenze funzionali fino a porsi, con VIT30, al confine tra l'operativo e il direzionale.
Revolving, tilting, height adjustable office chair; flexible back with adfustable inclination. Five star base in stainless aluminium. (VIT10 steel base covered by plastic). Height and back inclination adjustable by gas pump. (VIT10 back adjustment in five positions). The Vit series introduces the philosophy of the chair as an instrument of work rathen than a simple place to sit, a machine that rather cooperates with the body. The different forms and dimensions are in perfect harmony with work-needs, and, with the VIT30, reach the bordeline between operative and management.
Sedute per riunioni
I mezzi telematici vanificheranno le riunioni, rendendo possibile dal proprio ufficio conferire con tutti i simultanei interlocutori? É una questione molto interessante, soprattutto come argomento di stimolanti riunioni. C'è perfino che tende a credere che ogni adunanza convegno, congresso, meeting aziendale, consiglio d'amministrazione - abbia obiettivi razionali ed espliciti: assumere una decisione, comunicare una volontà. Contro questa strana dottrina reagiva Aristotele, chiarendo che il riunirsi è, tout court, una esigenza della natura sociale dell'uomo. Si può discutere se la compresenza sui monitor soddisfaccia questa istanza metafisica ma la Chiesa cattolica non considera adempiuto il precetto festivo da chi guarda la Messa per televisione. E questo tronca ogni dibattito: gli antropologi culturali infatti sussumono che ogni riunione è liturgia; l'ordine del giorno è il 'canone' sul quale si articola il rito dell'identificazione del Capo e della confermazione comunitaria. Oggetti sacrali: il tavolo - appositamente sagomato - e le poltrone, che dato il contesto sarebbe più giusto chiamare stalli. A buon diritto possiamo dunque ritenere che l'uomo non vorrà privarsi di queste celebrazioni del contatto fisico in favore di un assembramento di immagini video. Almeno, non l'uomo che conosciamo noi: quello che non ha ancora prodotto le Telefonate di Abelardo e Eloisa, i Fonogrammi a Milena, gli Ultimi Telex di Jacopo Ortis. II valore istituzionale dell'uso per cui sono disegnate è chiaramente leggibile nelle sedute per riunione proposte da Tecno: Ps142 con una linea più avvolgente, quasi materna; Ps148 più cosciente della perpetuità del rito che è chiamata a concelebrare.
Will tecnology make meetings obsolete? Will everyone be able to talk to anyone, from their own office, via monitor? It's an interesting question, and worth discussing in a meeting. Some people tend to think that meetings, conventions, congresses and so forth exist only to take decisions, or comunicate information. Aristotele had the right point of view when he sustained that meeting others is, for man, a social need. One can discuss whether this need can be satisfied through a monitor. The fact remains that the Church does not consider watching Sunday Mass on TV as fulfilling one's religious duties, which gives food for thought. Each meeting is, in a way, liturgical. The order of the day is canonica/, the order of things and order of those present confirms their functions. The table is a symbol, and so are the chairs. We feel that man will not be too willing to substitute ali those rites with a series of images. At least, not the mankind we know, which has not yet produced such masterpieces as the Telephone Sonnets, the Ode to a Telegram or the Telex on a Hot Tin Roof. The seating proposed by Tecno for meetings clearly announces its' institutional values. P142 has a warm, almost maternaI line; P148 is more aware of the rites it is called to celebrate.
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Ps142/S142
Design: Eugenio Gerii Engineering: Centro Progetti Tecno 1970
Poltrona e poltroncina con rotelle. Struttura metallica; imbottitura stampata in schiume poliuretaniche. Il concetto della serie 142 è l'offerta del massimo comfort in un procedimento produttivo industriale. Dotata di grande versatilità d'uso - pur essendo concepita fondamentalmente per riunione -, Ps142 si distingue visivamente per la fessura centrale: le due metà stampate sono infatti rese solidali dal piano di seduta in alluminio pressofuso con molle.
Armchair and small armchair on casters. Metal structure; padding in moulded polyurethane foam. The concept of the 142 series is the maximum comfort available in mass production. Conceived basically for meeting, the 142 is extremely versatile. The slit in the back-rest is distinctive. The two halves are in fact head together by the pressed aluminium seat.
Ps148/S148
Design: Centro Progetti Tecno 1980
Poltroncina e sedia con rotelle. Struttura metallica. Imbottitura stampata in schiume poliuretaniche. Le "grazie" e le concavità dello schienale addolciscono il rigore quasi costruttivista della serie 148: un parallelepipedo di solida materialità nel quale lo spazio di seduta è ricavato come a scalpello - "per forza di levare", diceva Michelangelo. Tanto che l'effettiva levità e maneggevolezza sembrano difficili da giustificare.
Ar mohair and eh air on casters. Metal structure. Padding in moulded polyurethane foam. The concave back-rest softens the rigid construction of the 148 series. A solid, material square from which the seat has been sculpted "by force of taking away" as Michelangelo once said. In fact, the lightness and ease of handling come as a surprise.
Sedute per comunità
La perpetua fiumana dell'umanità si scompone e ricompone nei luoghi di provvisoria aggregazione: cinema, teatri, scuole, sale congressi, gallerie, metropolitane... Nel l'organizzare sistemi di sedute per questi momenti comunitari si affrontano tre istanze a volte contraddittorie: l'utilizzo ottimale dello spazio; la predisposizione di un ambiente socializzante; la necessità di garantire attorno ad ogni seduta quel "territorio" di cui il singolo ha bisogno per sentirsi rassicurato. La prossemica, naturalmente, ha una storia: e la tendenza sembra essere verso un progressivo allargamento degli "spazi di rispetto" nelle situazioni di vicinanza occasionale, quando almeno non si celebrino liturgie di solidarietà come concerti rock o partite di calcio. P767, disegnata dal Centro Progetti Tecno per auditorium, è in questo senso magistrale: identifica visivamente la comune ragione della provvisoria convivenza; inventa un supplemento di spazio tra fila e fila di sedute; assicura una distanza laterale tale da evitare il contatto. Mentre, poi, P03 risolve i problemi di sicurezza e di spazio nelle sale cinematografiche e all'aperto. Modus panca si propone in termini molto meno specializzati con grande versatilità d'uso ma sempre con l'obiettivo di identificare anche otticamente la "sfera" spaziale riservata all'individuo.
A continuing stream of humanity forms and then dissolves and re-forms in places of temporary togetherness such as cinemas, theatres, halls, galleries... The organize seating for such occasions, one must face three basic, and at times contradictory, needs. Maximum use of space; the feeling of "ambiance"; sufficient space around each seating unit to guarantee the "territorial rights" each individuai needs to feei secure. The tendancy seems to be towards more individuai space, except in such liturgical ceiebrations of mass solidarity such as football matches or rock concerts. P767, designed by the Tecno Centro Progetti for auditoriums, is a maserly solution. It gives immediate, visual identification of the reasons for being together; it creates extra space between rows; it guarantees sufficient lateral space to avoid contact. P03 solves space and safety problems in cinemas and open spaces. The Modus bench is a proposai that is perhaps less specialised, but more versatile, with the same basic objective of clearly identifying the "spere" of space reserved for each individuai.
P767
Design: Centro Progetti Tecno 1981
Poltrona su barra per auditorium. Struttura metallica. Imbottitura in schiume poliuretaniche iniettate a freddo. Optional: tavoletta ribaltabile, poggiapiedi, predisposizione per apparecchiatura di traduzione simultanea, tasca portacarte, posacenere. Seduta di grande contenuto innovativo. La caratteristica più evidente è la limitazione d'ingombro ottenuta con il ribaltamento a scomparsa del sistema seduta-braccioli, che ruota sulla trave di supporto in tubo d'acciaio a forte spessore. Le svariate combinazioni di aggregazione e la disponibilità di optional assicura a P767 una notevole versatilità d'uso nell'arredo degli spazi comunitari e delle sale congressi.
Bar mounted auditorium armchair. Metal structure. Padding in cold moulded polyurethane foam. Optional: tip-up tablet arm, footrest, predisposition for simultaneous translation equipment, paperholder pocket, ashtray. A very innovative system of seating. The most evident feature is the space-saving obtained by the folding of the seat and arm-rests, which revolve on the strong metal supporting tubes. The Wide, modular range of seating plans and optionals guarantees P767 great versatility in use.
P03
Design: Centro Progetti Tecno 1984
Sistema di poltroncine su barra con sedile ribaltabile. Struttura in tubolare metallico e scocche in lamiera stampata. Imbottitura in schiume poliuretaniche. Disponibile anche in versione traforata per le proiezioni in esterno, P03 è completamente smontabile; offre il massimo comfort in un ingombro ridottissimo e, soprattutto, l'assoluta sicurezza dei materiali non infiammabili.
Bar mounted seating system with tip-up seat. Structure in tubolar steel, seat and back in pressed steel. Padding in polyurethane foam. Also available in open-air version, P03 can be completely dismantled. It offers maximum comfort in a minimum of space, and above ali, absolute safety thanks to the anti-inflammable materials used.
MODUS PANCA Design: Centro Progetti Tecno 1972
Sistema di sedie multiple su barra con colonne di supporto. Scocca in nailon lucido; supporto in alluminio inossidabile lucido; bracciolo stampato in materiale plastico; tavolino in laminato; tavoletta ribaltabile in poliuretano integrale rigido con bracciolo in alluminio. Il concetto usuale di panca come seduta multipla indifferenziata è, in realtà, contraddetto dalla panca Modus che è piuttosto una addizione di sedute individuali con l'opportunità di piani di appoggio. Con un elegante escamotage, quindi, Modus panca si affaccia su due contesti prossemici differenti: l'accostamento casuale dei singoli, significato dalle scocche, e la vicinanza programmata, evocata dai segni socializzanti tavoletta ribaltabile, tavolino, barra portante.
A system of multiple mounted elements on bar, with column supports. Shell in glossy nylon, column support in polished stainless aluminium; armrest in moulded plastic; small table in laminate; tablet arm in rigid integrai polyurethane with arm in aluminium. The usuai concept of benches as de-personalized multiple seating is contradictive by Modus, which is in reality a series of additional, individuai seats with a wide range of optionals. The Modus bench rather elegantly covers two areas of comunal seating - the casual placing of individuals, underlined by the shells, and the social content of assembly marked by the connecting rods, the tables, the folding arm-rests.
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Sedute per grandi spazi e arredo urbano Da Pienza a Le Corbusier la storia dell'urbanistica è piena di città ideali: le quali, come la Gerusalemme celeste di agostiniana memoria, solo in qualche punto privilegiato sono tangenti alla città terrestre. Ed è con questa che bisogna fare i conti: luogo di residenza e di lavoro, di comunicazione e di divertimento - tutto insieme e allo stesso momento. La seduta, in questa città, è fondamentalmente una contestazione. Un momento di Gerusalemme celeste nella terrestre. Un rifiuto dell'abitazione e dello svago, del movimento e della produttività. Del resto la città ha sempre sviluppato contro se stessa l'antidoto della seduta: logge, gradoni ai basamenti degli edifici, scalinate, piazze e viali alberati, poi le zone pedonali. Forse è un espediente per proporre se stessa come spettacolo: nel quale avviene, a detta di Aristotele, la catarsi dei 'sentimenti di pietà e di terrore' suscitati dagli accadimenti della vita. Diverso il discorso per le panchine di parchi e giardini. Qui la seduta non sovverte ma istituisce: è l'affermazione di un punto di vista umano che addomestica la natura e la trasforma - anch'essa in spettacolo. Nei grandi spazi d'attesa - hall, stazioni, aeroporti spettacolo e spettatore sono invece la stessa cosa: momento corale di una rappresentazione che in breve si disperde sulle infinite piccole scene dell'umanità. La seduta che Tecno propone per i grandi spazi e per l'arredo urbano non è "monumentale": non costituisce ingombro visivo. Esiste solo quando qualcuno decide di sottrarsi ai flussi e alle funzioni e vi si siede sopra.
History is full of ideal living spaces, from the small Tuscan city of Pienza to Le Corbusier. Ideals which, as with the image of Celestial Jerusalem, only occasionally have any contact with day-to-day rea! life. The problems to solve are those of living working, communicating and amusing oneself, ali in the same place, and often at the same time. Seating, in such occasions, is basically a protest. A moment of the imagined Jerusalem in the very mundane world that surrounds us. A refusai to move, to inhabit, to produce, to partecipate. On the other hand, cities have always developed, against themselves, places to sit. Loggias, steps, plazas, green areas, and pedestrian areas. Perhpas an effort on the part of cities to propose themselves as part of a spectacle, such as Aristotele describes "where sentiments of terror and pity" are aroused by the unfodling of life. Seats and benches in parks and gardens are another story. Here, the fact of sitting underlines man's desire and ability to tame and transform nature to his own viewpoint, and turn it into spectacle. In large covered areas such as waiting rooms, stations, and airports, the spectacle and the spectator are one and the same - brief, everchanging moments that underlines scenes of human life. The seating Tecno proposes for such occasions is not monumentai - it odes not in any way encumber space. It exists only when a person wishes, for a moment, to step out of movement and function, and sit down.
WS
Design: Centro Progetti Tecno 1981
Sistema di seduta su barra. Seduta in rete di acciaio armonico a spaziatura differenziata. Struttura in acciaio. Protezione ottenuta con procedimento di sinterizzazione a letto fluido con copolimeri di etilene. Basi di serizzo. "Waiting sistem" privilegia i criteri di robustezza, igienicità e comfort; gli optional - tavolino in serizzo, imbottitura, braccioli - agevolano l'utilizzo di WS negli spazi collettivi chiusi: aeroporti, hall, metropolitane, scuole, ospedali, in cui l'attesa è spesso prolungata e non gradita.
Bar mounted seating system. Steel wire gauze seat. Structure in steel. Protection obtained by an ethylene copolymers process. Granite block base. "Waiting System" gives priority to solidity, hyglene and comfort. The optlonals, folding tables, padding, arm-rests - emphaslzes the adaptability of WS to enclosed spaces such as airports, halls, stations, schools and hospitals - in which waiting is often long, and not always welcome.
WS P
Design: Centro Progetti Tecno 1983
Sistema di seduta su barra. Seduta in rete di acciaio armonico a spaziatura differenziata. Struttura in acciaio. Protezione ottenuta con procedimento di sinterizzazione a letto fluido con copolimeri di etilene. Basi in serizzo. "Waiting system panca" si confronta principalmente con il contesto urbano, con i parchi e i giardini. Qui la nitida struttura si inserisce come elemento ordinatore: quasi una filigrana che ristabilisce distanze e proporzioni.
Bar mounted seating system. Steel wire gauze seat. Structure in steel. Protection obtained by an ethylene copolymers process. Granite block base. The bench "Waiting System Panca" is an urban solution for parks and gardens. The clean, simple structure is almost mathematica/, a neat, orderly series of lines that re-establish order and proportion.
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