FORM(AT)

Page 1

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ATTILIO TERRAGNI

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to the loving reason of why I’m here: to my father and my mother

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ATTILIO TERRAGNI

FORM(AT)

4

ACKNOLEDGEMENTS

the text is based on the poetry of Jim Morrison, the lord of my young visions

5

the design of this book is based on “Between zero and infinity” by Daniel Libeskind, book designed by Lori Barnett Daniel Libeskind and Between infinity and zero has been the book of my turning point in life I touched his book and dream of my odyssey in the

CONTENTS

L’ELEFANTE E LA FARFALLA

supermarket -

day

9.00

1

FRIENDLY STRANGERS -SUN RISE

Special appreciation is extended to the following; Paolo Rosselli, John Warwicker, Donald

11.00

2

ZABRISKIE POINT- THE HEART OF THE CITY

3

COLLAGE DIAGRAM-KILLER ON THE ROAD

Bates, Yama Karim,Luca Mangione, Marco Mulazzani......... and all the Terragni’s ( Carlo, Giovanna, Gastone, Matteo, Rachele, Carlo Thomas)

13.00

The Form(at) is for Elisabetta Pennacchioli - per quel paradiso che è terrestre

L’ARCHITETTURA NON E’ UN AEROPLANO

Composed by Attilio Terragni using adobe in-design

First published in Milan 2010

15.00

4

CIRCLE THE SQUARE- THE CHANGELING

17.00

5

INSCAPE COLORS - STRANGE DAYS

19.00

6

THE OTHER SIDE OF THE CUBE- THE CRISTAL SHIP

21.00

7

DIGITAL MEDITATION

by Zabriskie point International Pubblication 20122 Piazza San Carlo 2 Milano

night All rights reserved

THE CITY OF LIGHT

No part of this book may be reproduced in any matter without permission in writing from Zabrieskie Point International Pubblication Printed in Milan

8

SOUND FROM ANOTHER ROOM

1.00

9

IN THE CITY OF LIGHTS

4.00

10

23.00

BREAK ON THROUGHT TO THE OTHER SIDE


ATTILIO TERRAGNI

Attilio Terragni is the italian partners of Daniel Libeskind and has participated as associate designer in the competition for the Jewish Museum in Berlin and the City Gates Masterplan for the Dutch city of Groningen. During these projects that he developed architectural strategies related to diagrams and graphic textures , including the masterplan for the reconstruction of the Souks of Beirut and an urban block in Como, published by Architectural Design Magazine in the issue “After Geometry”. In 1996 he won the international design competition for Federation square in Melbourne (Australia) togheter with Peter Davidson and Donald Bates. He then moved to Australia. Back in Italy he builds the new office and laboratory spaces for the Experimental Institute for Silk and Paper in Milan and the Sarpi multifunctional space, publishes the monography on Libeskind entitled “Beyond the walls”, teaches at the Politecnico di Milano. Recent project saw the opening of the Memorial “ Memory and Light” to the Victims of September 11th, in Padova with Daniel Libeskind, the light pavillion Spazio Como and the laboratory of Peck in Milan; he is currently participating in the definitive design phase for former Fiera grounds of Milan ( Citylife) and for a tower in Brescia. From 1998, Attilio Terragni has been members of the Centro Studi Giuseppe Terragni, organizing research and publications on architecture of the ’20 and 30’. The conferences on Italian Architecture and the exhibitions organized during these research works, have culminated in his appointment in 2004 as president of the National Committee for the Celebrations of Giuseppe Terragni, whose program now constitutes a prototype for such ministerial initiatives.

7


L’ELEFANTE E LA FARFALLA THE ELEPHANT AND THE BUTTERFLY ATTILIO TERRAGNI

Molti pensano che l’architettura sia una farfalla, la ricerca della leggerezza, rapida e scattante, colorata e ricca. Non è così; l’architettura assomiglia a un elefante, animale di un’antica nobiltà, a cui al massimo si può chiedere di alzare una gamba o di portare un cappellino colorato. La sua eleganza è quella della proboscide che si alza scoprendo le zanne d’avorio, la sua pelle rugosa è piena di insetti, la sua marcia è pesante e …. soprattutto ......... .......bisogna fare molta attenzione a non finirne calpestati! L’elefante, nobile come l’architettura, è terrestre: sta nella sabbia nel deserto, nella luce della giungla, sulla terra nera e sulla terra rossa. Quando viene catturato per prendere le sue zanne, l’antico corpo rimane senza alcuna forza, completamente abbandonato dalla magica forza della sua dignità. Il segreto dell’elefante e dell’architettura sta in quell’avorio, nella magia delle sue forme curvilinee, nelle lucentezze delle sue colorazioni, perfette e così antiche come se non le avessimo mai viste. Presso i popoli antichi gli elefanti trasportavano l’uomo nella natura; il suo particolare punto di vista è stato fondamento di moltissime culture. E allora perchè il pubblico applaude a vedere delfini, tigri, giraffe? Perchè li considera un uomo...mentre gli elefanti si applaudono solo per la loro inquietante incapacità di volare. Ci sarà l’amaro finale della storia degli elefanti su questa terra? In fondo questa appare ormai a tutti l’unica soluzione, ma noi lavoriamo per destabilizzare questa idea : “Niente può morire”. Noi elefanti ci saremo sempre, forse “illusi” di essere diventati uomo, come ha pensato David Lynch. La nostra consapevolezza sta proprio in questo: scegliere di conservarsi come reali sebbene ci si percepisca come “finzione”, in un mondo che ricorda solo il futuro. Amo l’elefante che sceglie sempre di morire in smoking, non circondato dagli applausi. Le nostre biografie sono fatte di cose, che accadono, minuto dopo minuto; incontri, raffreddori, tappezzerie, foruncoli, ciò che si ricorda importante, ciò che si sforza di far diventare importante, tutto ciò che è degno di essere detto in pubblico, interessi, regole, episodi, piccole verità pensate in lunghe passeggiate nei grandi boschi, serenità e angosce di corridoi avventuraosi, tutte preziose cose che si ripetono come piccoli attimi di gioia sul quadrate, e si ripetono, si ripetono, si ripetono …… e nella loro ripetizione danno forma a una maledetta melodia del senso, Circe che tutto trasforma in egalitè. Egalitè....... tutto ciò che l’elefante non può comprendere. Pochi ormai parlano di come conservare il reale oltre la finzione “uomo” e nessuno fa un cenno verso di loro, gli elefanti, che sono qui dall’inizio, che sono rimasti calmi e tranquilli dall’inizio del mondo. Maledizione a tutti i cani, volpi, uccelli, farfalle, gatti, pesci, canarini, serpenti, rane, canguri umanizzati che ci hanno circondato. Avorio, avorio; ........ La geometria dell’incerto prende a poco a poco il sopravvento, non come il dissolversi in un’esperienza luminosa, ma come la dispersione dei luccichii sulla superficie dell’acqua.

9


1.2 collage - it makes me happy

10

1

Como 1988

1.4 collage - simultaneità e Como 1988

FRIENDLY STRANGER

“friendly strangers come again some others day like the gentle rain like the gentle rain that falls.”

1.1 collage - I have been thinking of you 1.2

1.3 collage - it makes me dream

1.3

1.4 1.1

11


1.8

12

Milano 1992

Milano 1992

1.4 1.6

1

FRIENDLY STRANGER

1.5

1.5 model - where the sun rise 1.6 model - memory machine 1.7 model - and you were before me

1.8 model - the glory of your forms 1.9 model - memory machine 2

1.7

1.9

13


1 14

like a gentle rain

FRIENDLY STRANGER

Milano 1989 15 15

Milano 1989 1.10

1.12

1.10 - 1.13 model - berlin museum 1.13 section - berlin museum

“quando distrutto un abbozzo trattieni diligente a mente una frase senza glosse pesanti, unica nel buio interiore, e lei di sua propria forza, corrugata, si trattiene da sè, ecco, ha accolto la carta, come una cupola i cieli vuoti.” Mosca 1933 - Osip Mandel’stam

1.11

1.14

1.13


1 16

friendly strangers -THE BOOK

Berlino 1989

Padova 2004

1.17

1.15

the book of groningen

1.16 masterplan 1.17

site

1.19

1.15

1.18

1.16

1.18-1.19

model - the book of light

17


KALEIDOSCOPE

1.20

DARK STAR

1.21

1

SUN RISE - SUN RISE - SUN RISE - SUN RISE

“and I’m right here I’m going to release, control we are breaking throught .”


1

SUN RISE - SUN RISE - SUN RISE - SUN RISE

20

21

THE ROOM POEM

1.22

THE VANISHING POINT

1.23


2

” tomorrrow we enter the town of my birth; I want to be ready.”

22

Como 1988

2.1-2.4

ZABRISKIE POINT - THE HEART OF THE CITY

Como 1988

collage - there is an explosion into soundless spaces

DAY AND NIGHT 2.1

2.22

2.3

2.4

23


2 24

Como 1993

SHARDS OF MEMORY

2.5

ZABRISKIE POINT

2.6

ZABRISKIE POINT - THE HEART OF THE CITY

Como 1993

25


2 26

ZABRISKIE POINT - THE HEART OF THE CITY

Como1993 1989 Como

Como 1993

2.7 2.7

27 27


28

Barcellona 1989

2

2.8 - collage - enter the town of my birth ZABRISKIE POINT - THE HEART OF THE CITY

2.9 - model - the town of my birth

2.14

2.8

2.9 2.7 - previuos page: layered plan


3

COLLAGE DIAGRAM - KILLER ON THE ROAD BULLETS STRIKE THE HELMET HEAD

30

Beirut 1993

Beirut 1993

3.3 “what they have done to the earth? what they have done to our fair sister?” 3.1

KILLERS ON THE ROAD

UN BORN

3.4

3.2

3.1 3.2 3.3 3.4 3.5

maestri comacini model section diagram site plan schema diagram evolution

DIAGRAMM

3.5

31


3 32

3.6

Beirut 1993

3.6 3.7 3.8 3.9

COLLAGE DIAGRAM

section trought the garden schema model section throught the souk site plan

Beirut 1993

THE WAR IS OVER

3.8 3.7

COMPANY HALT!

3

3.9

IT IS ALL OVER

33


3 34

COLLAGE DIAGRAM - KILLER ON THE ROAD

” perchè alla luce è stato dato un tempo, ma senza tempo è il regno della notte oltre gli spazi dilatato e sacro”

Beirut 1993

Beirut 1993

Novalis - Inni alla notte

3.11

3.10 3.10 beirut site plan 3.11 3d model 3.12 diagram

3.34 - layered plan

3.12

LIVING, DEAD

35


3 36

COLLAGE DIAGRAM - KILLER ON THE ROAD

Beirut 1993

Beirut 1993

3.13 3.13 beirut site plan 3.14 beirut model

3.14

37


L’ ARCHITETTURA NON E’ UN AEROPLANO ARCHITECTURE IS NOT AN AIRPLANE ATTILIO TERRAGNI

38

Cerco un ritmo magico; cerco di essere e non essere al tempo stesso;

Groningen 1993

cerco superfici piene e superfici immaginarie. Cerco di riconoscere l’irrazionalità e tenervi fisso lo sguardo, perchè senza tutto questo, non si raggiunge lo stato di magicità, che è lo stato di assoluta giustizia. Ecco ciò che cerco: la perfetta magicità di congegni, macchine e giochi perfettamente regolati dove passato e futuro sono momenti da brivido, scalate invernali nelle quali intravvedere le figure di questa continua comunicazione simbolica delle nostre esistenze.

3.15

Nel ritmo magico si è come sospesi prima del soffio del vento sull’erba; la scena ha soppresso in noi tutto quello che ci fa scivolare nelle cose del mondo, ci rapisce giusto prima del terribile fragore delle inaudite battaglie.

3.15 collage -a book for Groningen 3.14 model - housing - effetto domino

Nel ritmo magico esiste tutto un ideale molto differente da quello dei nostri tempi, nel quale i termini materialità e spiritualità distinguono un mondo scientifico e laico da un mondo spirituale di devozione, remissione a Dio e, più in su, di sacerdotalità, ascesi, evasione mistica che si oppone alla cruda materialistica visione della vita laica, che diviene cosa “profana”.

.....................50 years.................

3.16

Questa è cosa profana è ben diversa da quella della magicità, che è un punto di vista diverso, più vasto e più vero,nel quale ogni forma di spiritualità di tipo “religioso appare soltanto come una delle forme della spiritualità, che non può pretendere nessuna priorità, nessuna superiore dignità rispetto ad altre possibili e non religiose”. Il ritmo magico ci narra di due grandi vie conosciute nella cultura occidentale fin da tempi remoti; azione e contemplazione. “E dall’una via veniva la tradizione, il rito e la casta dei guerrieri, dall’altra la verità sacra, il rito e la casata sacerdotale”, due forme primordiali e per così dire due categorie della cultura, l’una posta accanto all’altra, e sia attraverso l’azione che la contemplazione può essere conseguito ciò che nell’uomo va al di là dell’uomo. Sono alla ricerca di ritmi di antiche tradizioni non più conosciute, per costruireuna spiritualità laica per formare un culto dell’azione che non sia solamente materialista o sacrale e da porre a confronto con la sacralità religiosa che domina incontrastata. Sono alla ricerca di cicli di simboli, miti e istituzione di un rito laico, di un incontro tra forze umane e forze primordiali, necessari a uno Stato moderno. L’architettura non è un aeroplano o una macchina, com’è stato accettato nel XX secolo, è più come un libro, un brano di musica, una poesia, trasmessa e difesa da moltissime generazioni. E’ un viaggio magico dentro il cerchio senz’ombra di un’alba. Ma non era allora assolutamente chiara, precisa e profetica questa visione del mondo dell’architettura moderna italiana, l’unica che aveva lucidamente compreso che ogni rinnovamento in senso occidentale doveva essere la trasposizione dell’azione in un significato spirituale?

39


4 40

CIRCLE THE SQUARE

Parigi 1995

Parigi 1995

4.2

4.1

4.3

4.1 circle the square diagram 4.2 4.3 4.4 4.5

circle dream square three circles out of the square armony mix

4.4 4.5

41


“ I’m the chageling

4 42

see me change I’m the changeling see me change.” CIRCLE THE SQUARE

Parigi 1995

Parigi 1995 4.6

4.8

4.9

4.6 the temple 4.7 circular temple plan 1 4.8 circular temple plan 2 4.9 circular temple section

4.7

43


4.10 model of a house block

44

Como 1995

4

4.11 square the circle > circle the square

4.12 diagram evolution 4.13 model CIRCLE THE SQUARE - THE CHANGELING

45

4.10

4.12

MEDITATION ON CIRCLE THE SQUARE

4.13

4.11


46

4

Como 2000

CIRCLE THE SQUARE - THE CHANGELING

Como 2000

4.14

4.16

4.15

4.17

47


4

CIRCLE THE SQUARE - THE CHANGELING

the skin

48

49

Melbourne 1997

4.18 4.19

BUILDINGS UNDER THE SIGN OF LIGHT

4.18 4.19 4.20 4.21 4.22

diagram evolution 3d diagramm beatiful lines model diagram

4.21 4.20 4.22


collage model “ ride the elephant he is old and his skin is cold.”

Melbourne 1997 51

4

COLLAGE PLAN - CITY UNDER THE SIGN OF LIGHT CIRCLE THE SQUARE

4.25

4.23

4.24


(WHEN YOU ARE THINKING)

( WHAT’S GOING ON) ARCHITECTURE =

(WHEN YOU ARE NOT THINKING)

( WHAT’S GOING ON)

52

Como 2000

Como 2000

NOT THINK

4.29

MEDITATION ON THINK FACTORY 4.26

THINK

4

4.27

4.30 NOT THINK

think factory not think factory THINK

4.28 4.31

53


MEDITATION ON VERTICAL - HORIZONTAL

48

Melbourne 1998

Melbourne 1998

5 “day after day we stuck, no breath, no motion as idle as a painted ship upon a painted ocean. “

5.2

MEDITATION ON EQUIVALENCE

5.1

INSCAPE COLORS - STRANGE DAYS

55


5

5.3

56

Como 2000

INSCAPE COLORS - STRANGE DAYS

MEDITATION ON SQUARE MONTAGE

5.4

MEDITATION ON SQUARE CHANGES strange days

HOMAGE A TAPIES 5.5

5.6 “ strange days have found us MEDITATION ON SQUARE EQUIVALENCE

and throught their strange hours we linger alone bodies confused, memory missed and we run from the day to a strange night of stone. “


58

5

Milano 2000

5.9

INSCAPE COLORS - STRANGE DAYS

NIGHTS OF STONE

5.10 5.7

5.8

5.11


5 60

INSCAPE COLORS - STRANGE DAYS

Milano 2000

Milano 2000

“ and we run from the day to a strange night of stone. “ 5.12

5.14

5.15

5.13

5.16

61


6.1

62

6

Milano 2001

the crystal ship 6.3

THE OTHER SIDE OF THE CUBE Milano 2001

“ tell me where your freedoms lies the street are field that never die deliver me from reasons why you would rather cry i’d rather fly.”

THE CRYSTAL HAS BEEN FILLED 6.2

6.4

6.1 axonometric of the crystal throught the day 6.2 the crystal ship 6.3 schema 6.4 model - crystal arcimboldo 6.5 section througt the natural light source

6.5

63


64

Milano 2008

6

THE OTHER SIDE OF THE CUBE Milano 2008

6.9

6.6 6.7 6.8 6.9 6.10

from classic to now model - house under the signs of light plan model - house under the sign of light evolution details

FREEDOM HOUSE

6.6

FLY

6.10 6.7

6.8 WE WILL MEET AGAIN

55


6

THE OTHER SIDE OF THE CUBE

66

Milano 2008

6.13

6.11

6.85 collage - cube under the signs of light 6.86 plan - light house 6.87 model - house under the sign of light

6.12

cube evolution

67


68

6

Como 1995

THE OTHER SIDE OF THE CUBE

Como 1995

6.14 6.16

6.17

6.15

69


7 70

DIGITAL MEDITATION

Melbourne 2000

Melbourne 2000 ARMONY 70

“ Signora mamma! mi piace la panna! Sia lode al cileo sia lode a tutti i santi non siam malati e stiamo bene tutti quanti! Ce ne andiamo in giro per il mondo e in tasca non abbiamo più un soldo rimaniamo però di buon umaore senza beccarci manco un raffreddore!”

Mozart - lettera

DIGITAL REBUS

PIGMALIONE

7.3

7.1

7.2

71


7 72

DIGITAL MEDITATION

73

BRIDGE

Milano 2000

7.5 LES AMANTS OPAQUE

7.4

7.6

THE DOORS

7


74

75

7.8 DIGITAL REBUS - THE CRYSTAL GLASS 7.7

IN THIS WORLD TOGHETER

7

DIGITAL MEDITATION


di una sola cosa ho paura. che, sporgendovi dalla cannoniera per vedere il nemico, a ciò indotti da fischio delle palle, non riusciate a vedere nulla, oppure che, pur vedendo qualcosa, vi stupiate molto del fatto che questo bianco bastione pietroso, così vicino a voi e dal quale spuntano fumate bianche, questo bianco riparo sia già del nemico.

MEDITATION ON LIGHT AND SHADOW

76

77

7.10

MEDITATION ON WAR 7.9

7.11

7 7.12


“ Guardai in alto e vidi le sue spalle vestite già dei raggi del pianeta che mena dritto altrui per ogni calle. Allor fu la paura un poco quieta.” FLY ME TO THE MOON

Dante -inferno

78

7.13

79

LUNA DEI SENNI PERDUTI

ASTOLFO SI RECA A CAVALLO DELL’IPPOCRITE PER RECUPERARE IL SENNO PERDUTO DI ORLANDO

7

7.14

DANTEUM - RIMIRAR LO PASSO


THE CITY OF LIGHT

“Sappi che la natura non è altro che un magico teatro” UPANISAD

81

80 ATTILIO TERRAGNI

Il mollusco, il fiore, la costruzione; la possibilità di vita del tutto (io compreso); la luce. Luce ironica, insultante, irriverente, caustica, falsamente servile, lirica, antilirica, didattica, scientifica,tecnica …….. Luce che raggiunge i nostri occhi e scende sulla carta, luce che intreccia disegni, disegni che la corteggiano lungamente, luce che li respingono o li vagheggiano. La dentro, nel forno della luce ad altissima temperatura, questa divinità, che fa uscire il mondo dal nulla, cuoce l’esistenza, nell’assenza d’ombra, nell’atmosfera dominante sul caos in cui tutto si genera e muore; armonia magica del mondo, meravigliosa piccola presenza nell’infinito buio dell’universo. Luce che rifiuta il dominio terroristico dei significati, luce che rifiuta la lingua della ratio e dell’io cogito, il pensiero come strumento di controllo; luce che vuole sempre cose nuove, nuove esistenze libere dallo sguardo dell’uomo, luce che vuole sempre esistenze soprendenti e imprevedibili. Nel momento assoluto, infinitesimale, in cui la luce si incontra con le cose, scaturisce il disegno, nella complicità di luce e mondo, di reale e virtuale. Ho scoperto per caso la città della luce, non una forma o una grammatica; ma una condizione del tempo e dello spazio nella quale la luce organizza e vede

tutte le cose. Dall’abisso e dal vuoto di questo universo che conosciamo, sorge questa luce, proprio questa luce particolare del sole, l’unica luce ad oggi conosciuta che vuole mostrarsi nelle forme della vita e nell’ordine di strutture meravigliose che osserviamo intorno a noi, dove la dismisura è la regola, e l’irregolarità, la deformazione, lo svergolamento momentaneo novità inaudite, in questo immenso silenzio che ha spinto il sole nella sua solitudine all’eccesso della vita, a creare oggetti di un gioco vivo. Un gioco di luce il cui buon funzionamento ha sottratto la terra dal silenzio e dal caos, affidandogli un tempo nuovo, che è in ogni lettore di questo straordinario miracolo della luce sulla materia. Nella terra della luce tutto prescinde dal corpo dell’uomo, dai suoi arti e dai suoi meccanismi, dai movimenti automatici o coscienti. Tutto si intreccia con gli strumenti che ne sono il prolungamento o il potenziamento, e che gli permettono di partecipare a questa creazione della luce che è il mondo in cui vive “in comune con una stella”.

come spazio vuoto è creato dalla luce per la nostra mente come un luogo complesso, brulicante di quell’attività che infonde all’essere tutta la sua leggerezza; il vuoto da cui dipende la vita, un mondo nuovo e strabiliante di trasformazioni e instabilità. “Le due città, celeste e terrena, sono mescolate fra loro dall’inizio alla fine”, scrive Sant’Agostino, l’inventore del peccato originale, nella Città di Dio; tentativo supremo di far chiarezza religiosa sopra l’abisso tumultuoso dei conflitti umani. Ma questa mescolanza e differenza non è solo religiosa; è un’esaltante esperienza di ventriluoquo tra spirito e materia, un magico trasfigurarsi di “contemplazione” in “azione” e di nuovo in luce. Siamo come lampadine, piccoli soli che hanno il loro effetto sull’ambiente circostante, il nostro piccolo sistema solare. E si sa che quando camminiamo con questa luce a ogni passo tutto diventa più luminoso; e ogni giorno diventa più quindi più felice e pacifico.

Anche la materia non è come sembra.

Con la luce riesci ad osservare da vicino la corteccia degli alberi, un frutto, la tua mano e scopri che sono strutture meravigliose eternamente pervase di felicità.

Ciò che ai nostri occhi hanno insegnato a vedere

Un edificio segnato dalla luce è la congiunzione

dell’uomo e del cosmo, il suo ritmo una magia luminosa che non scompare mai. Se una persona lascia che ciò avvenga non si trova più in balia di un tempo soffocante, ma congiunto al fluire della luce che entra nella nostra stanza interiore e dipinge un mondo intero senza nessuna decorazione, pieno di energia nel quale noi assomigliamo a un ballo improvvisato in un momento di felicità. Siamo come lampadine nella terra della luce dove ha termine il grande mito delle menti pigre per cui gli spazi espressivi non funzionano. Il mondo della terra della,luce è articolato, espressivo e funziona benissimo, sia alla piccola che alla grande scala, sia interiormente che esteriormente, e offre ospitalità alla nostra presenza e allo svolgersi della nostra vita. Luce; lo capiranno perchè è scritto nei loro edifici.


8

82

SOUND FROM ANOTHER ROOM -

details

8.1

8.2

83


84

85

8

8.3 details

8.112

SOUND FROM ANOTHER ROOM - IN THE CITY OF LIGHT


86

8

Como 1995

SOUND FROM ANOTHER ROOM

8.7 8.4

the plane of faust

evolution details

8.5

8.8

Como 1995

87


8 88

SOUND FROM ANOTHER ROOM

Como 1995

Como 1995

FOREST SOUND

8.9

8.10

89


8 90

Como 1995

Milano 2010

8.11 8.12

SOLIFIDED FOREST SOUND

91


9

92

evolution details

IN THE CITY OF LIGHTS

93


9

IN THE CITY OF LIGHTS

94

95

9.1

THE GARDEN SOUND


9 96

97

THE LIGHT SOUND

9.2

THE PIAZZA SOUND


99

98

7.109

THE PEOPLE SOUND

9.3

9

IN THE CITY OF LIGHTS


100

101

WATER SOUND

9.4

FIRE SOUND

9.5


102

103

9 HEARTH SOUND

9.6

FOREST SOUND

9.7


9 104

IN THE CITY OF LIGHT

105

9.8

CITY OF LIGHT


9

WHEN DID YOU FORGET YOU WHERE A FLOWER?

IN THE CITY OF LIGHT

NIGHT CLOSED MY WINDOWS AND THE SKY BECAME A CRYSTAL HOUSE

106

107 SUN FLOWER

2.14 DIAMOND DIAGRAM

9.9

9.10

LAMPS HUNG OUT ( TO GUIDE FAR MORE FAR-OUT VOYAGERS THAN OURSELF

Como 2000


8

IN THE CITY OF LIGHT

108

109

9.11 WOODEN MODEL - PLAN FRAGMENT - CITY OF LIGHT


110

111

WOODEN MODEL - PLAN FRAGMENT - CITY OF LIGHT

9.12

9.13


113

112

9.14 the city of lights


114

10

Milano 2010

BREAK ON THROUGHT TO THE OTHER SIDE

Milano 2010

10.2

YOU KNOW THE DAY DISTROY THE NIGHT

12

NIGHT DIVIDES THE DAY TRIED TO RUN TRIED TO HIDE BREAK ON THROUGHT THE OTHER SIDE

10.1

115


10 116

FIVE PONTS FOR ARCHITECTURE STRATEGY

AT NIGHT WE SWAM THE LAUGHING SEA

10.4

1- disegnare con qualsiasi cosa 2- non credere a chi è anziano 3- andare il più lontano possibile 4- avere straordinarie sconfitte 5- non ripetersi

10.3

10.6

10.5

siamo stati quel che si poteva


CRYSTAL WATER COOLING WATER

10

COVERS EVERYTHING IN BLUE

118

Menaggio 2010

FREEDOM SHORE ( STANDING THERE)

10.7

LOVE TO HEAR THE LAKE CRYING

10.8

LOVE TO HEAR THE WIND CRYING


SERIE FORM(AT)TAZIONE

0 - form(at)- selected strategies in architecture 1- form(at)- selected projets in architecture 2- inform(at)-art gallery 3- dr(a)f(t) - the drawing machine 4- d(at)a world - photography 5- in(at)tivity- the writing machine 6- cream - my only book 7- (at)blog - the world

cover; enter the town of my birthday 1


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