Dal piatto alla pianta

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piatto alla pianta Luigi Romiti

Dal

50 idee a costo zero per trasformare la casa in un giardino Illustrazioni di

Nadia Borgetti


Indice Partire dal seme  pg. 4 I quattro ingredienti fondamentali 7 Scelta del terriccio 9 Scelta del vaso 11 Tipi di coltura 12 Le consociazioni 13 Come si propagano i vegetali 13

Ortaggi

Aglio  pg. 20 Barbabietola rossa 22 Bietola da coste 23 Carota 24 Cece 27 Cipolla 29 Fagiolo 30 Lattuga 34 Lenticchia 35 Patata 36 Peperone 39 Pisello 40 Pomodoro 41 Porro 45 Sedano 46 Spinacio 48 Topinambur 49 Zenzero 50 Zucca 53

Prendersi cura delle piante 15 Il compost fatto in casa 17 Leggere le schede 18 Piantine per tutti 85 Riproduzione per talea 85 Riproduzione da seme 86 Buone pratiche 123 Bibliografia 124

Frutti

Albicocco 58 Ananas 59 Avocado 61 Castagno 64 Ciliegio 67 Kiwi 68 Limone 70 Melo 73 Melograno 74 Nespolo del Giappone 76 Pero 80 Pesco 81 Susino 83

Erbe aromatiche

Alloro 88 Basilico 90 Coriandolo 91 Cumino dei prati 94

Lavanda 95 Finocchio selvatico 98 Menta 99 Origano 102 Rosmarino 103 Salvia 104 Senape bianca o gialla 107 Sesamo 108

Erbe spontanee

Acetosa 112 Camomilla 114 Ortica 115 Piantaggine maggiore 117 Portulaca 119 Tarassaco 120


Ortaggi

Aglio, Barbabietola rossa, Bietola da coste, Carota, Cece, Cipolla, Fagiolo, Lattuga, Lenticchia, Patata, Peperone, Pisello, Pomodoro, Porro, Sedano, Spinacio, Topinambur, Zenzero, Zucca


Aglio

Allium sativum L.

Tipo di pianta erbacea perenne ma coltivata come annuale. Ha numerose radici superficiali poco profonde (fino a un massimo di 30 cm). Ai fini alimentari si usano i bulbilli, che saranno altresì utilizzati nella propagazione della pianta. Cosa si ottiene coltivando i singoli bulbilli (comunemente soprannominati spicchi) potrai ottenere nuovi esemplari che, una volta completato il loro ciclo vegetativo, potranno essere estirpati per ottenere nuovi bulbi d’aglio interi. Crescita media, circa 6-7 mesi dalla

semina. Nei climi temperati (regioni del Centro e Sud Italia) si può effettuare una semina autunnale (ottobre) per poi raccogliere nella primavera seguente (marzo-aprile). In zone con inverni rigidi si procede con la semina primaverile (marzoaprile) per raccogliere a luglio-agosto. Clima predilige un terreno soleggiato, caldo e leggero (cioè poco argilloso e senza ristagni di acqua). Acqua ne serve poca, perché il ristagno idrico potrebbe portare alla formazione di muffe e

marciume radicale. Se stai coltivando in vaso, bagna solo quando la terra è totalmente secca. In campo irriga solo in caso di perdurata siccità, altrimenti sono sufficienti le piogge stagionali. Metodo di coltivazione in vaso o direttamente in campo. Per la semina in vaso, scegli un terriccio universale consentito in agricoltura biologica. Per facilitare l’eliminazione dell’acqua in eccesso, poni nella parte inferiore del vaso dei granuli di argilla espansa (per uno spessore minimo di 5 cm).

Come si procede I bulbilli appena colti non germinano subito, ma hanno bisogno di una fase di dormienza. Per accorciare questo tempo, puoi porli in frigorifero nel comparto meno freddo per circa una settimana, o comunque in un luogo con una temperatura compresa fra 5 e 10 gradi. Una volta effettuato questo primo passaggio, puoi interrare ogni spicchio a una profondità di circa 4 cm con l’apice rivolto verso l’alto. Se hai spazio, mettili in file parallele distanti 30 cm; mentre all’interno della stessa fila ogni bulbillo deve distare circa 15 cm dall’altro. Scegli i bulbi più grossi, perché hanno più riserve di nutrienti e la crescita sarà più rapida. La temperatura esterna ideale per la messa a terra si aggira intorno ai 15-20 °C. La fioritura della pianta è caratterizzata da infiorescenze a ombrello molto suggestive e ornamentali. Ma se il tuo obiettivo è ricavare nuovi bulbilli da consumare, dovrai recidere le estremità fiorali appena

20  Aglio | Ortaggi

si forma il bocciolo : questo evita che la pianta utilizzi troppa energia a discapito della formazione della parte commestibile. L’aglio si raccoglie quando il fogliame è ormai completamente ingiallito e disidratato. Estirpalo in una giornata umida, facendo attenzione a non rompere il fusto ormai secco, in quanto servirà poi, per intrecciare i bulbi. Lascia asciugare la pianta all’esterno in un luogo riparato, poi puliscila dai residui terrosi, e intrecciala con le altre. Conserva le trecce appese o riposte in un contenitore in un luogo fresco e ventilato (zero gradi è la temperatura ideale per una conservazione fino a 7 mesi). Esistono numerose varietà di aglio, ognuna con caratteristiche botaniche differenti; prediligi quelle locali, meglio se biologiche e non sottoposte a trattamenti che ne bloccano la germinazione. In generale si distinguono due tipologie bianco (varietà Napoletano, Piacentino,



Polesano…) e rosso (varietà Rosso maremmano, Rosso di Sulmona, Rosso di Trapani…). Quest’ultime hanno solitamente un ciclo vegetativo più breve. {Note salutistiche} noto e apprezzato fin dall’antichità, contiene un olio essenziale ricco di composti solforati, quali l’alliina, i suoi derivati (per esempio l’allicina), e vari enzimi (alliinasi, perossidasi). Numerosi studi ne hanno evidenziato la capacità di prevenzione dell’aterosclerosi e per il mantenimento in buono stato di salute del sistema cardiovascolare. L’aglio, infatti, aiuta a diminuire il colesterolo Ldl (definito “cattivo”) e i lipidi ematici. Ha anche dimostrato di avere un effetto

antiossidante. Su diversi modelli animali è stato riconosciuto un effetto ipoglicemico, ipotensivo, e antimicrobico. Per beneficiare al meglio delle sue proprietà è possibile utilizzarlo quotidianamente in cucina (fino a 4 g di aglio fresco in caso di patologie, 2 spicchi al giorno a scopo preventivo).1 In commercio esistono anche estratti incapsulati che contengono allicina. Attenzione, perché l’involucro delle capsule può essere di origine animale (gelatina alimentare derivata dagli scarti di macellazione), leggi bene l’etichetta. Le proprietà dell’aglio sono note anche in agricoltura biologica per la prevenzione di alcune malattie fungine che attaccano altri ortaggi. Funzionale quindi la consociazione con fragole, pomodori, carote e cetrioli.

Barbabietola rossa Beta vulgaris L. var. cruenta L. Salisb.

Tipo di pianta biennale, ma in ambito agronomico viene raccolta dopo il primo anno per consumarne il tubero. Cosa si ottiene dallo scarto puoi rigenerare una nuova pianta, che nel secondo anno di vita ti darà la semente. Quest’ultima,

se piantata, farà crescere il tubero. Crescita veloce (rispetto alla formazione del nuovo apparato fogliare). Clima predilige climi temperati, con una temperatura ottimale di 20 °C. Acqua mantieni il terriccio umido, senza eccedere.

Metodo di coltivazione in piena terra o in vaso. Predilige terricci freschi, ricchi di sostanza organica (humus), senza ristagni d’acqua e con un pH neutro o leggermente alcalino (cioè >7). Si adatta comunque anche a terreni argillosi, purché umidi.

Come si procede Puoi ottenere una nuova pianticella solo se il vegetale acquistato è fresco e crudo. La barbabietola ha, nella parte superiore, un ciuffo di foglie che solitamente viene reciso prima della vendita. Taglia la cima e utilizza il resto dell’ortaggio per la ricetta che avevi in mente. Elimina eventuali foglie residue e metti la sezione (con l’estremità del ciuffo reciso rivolta verso l’alto) in

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un vaso riempito di terra. Dato che la barbabietola non ama molto i travasi, usa da subito il contenitore definitivo, che dovrà avere un’altezza media di circa 35 cm per assicurare un grado di umidità adeguato. Ricopri di terra parte della barbabietola, e innaffia abbondantemente. Dopo più o meno 5 giorni inizieranno a spuntare un nuovo stelo e nuove foglioline.


Mantieni il terriccio umido per permettere il completo sviluppo delle foglie, che hanno coste di un bel rosso purpureo molto scenografico. Dopo circa tre settimane le foglie moriranno, ma non preoccuparti, il tubero continuerà a vivere. Se sarai fortunato, al secondo anno apparirà un peduncolo violaceo caratteristico dal quale potrebbe formarsi l’infruttescenza e la relativa semente. Raccogli i frutti, falli essiccare e ricavane i semi. In primavera, reidrata i semi in un bicchiere d’acqua per un’ora e semina da aprile fino a maggio inoltrato. Se vuoi più piante, semina ogni due settimane per avere una produzione a scalare che si protrarrà fino all’autunno. Le barbabietole si raccolgono dopo due-tre mesi dalla semina, a seconda della cultivar e delle condizioni climatiche. Dovrebbero comunque avere un diametro compreso fra 5 e 8 cm (potete controllare facilmente perché una parte del tubero emerge dalla terra). Si possono conservare per un paio di mesi in un luogo umido e buio a una temperatura media compresa fra 5 e 10 °C (solitamente vengono poste in cassoni e coperte con sabbia o segatura). {Note salutistiche} ha pochissime calorie (solo 19 Kcal per 100 g di parte edibile), è costituita per il 91% da acqua, il 4% da carboidrati, il 2,6% da fibra e l’1,1% da proteine. I lipidi sono solo presenti in tracce. È ricca di potassio (300 mg), mentre contiene

una quantità più esigua di calcio (20 mg) e fosforo (21 mg). Ha modeste quantità di vitamine del gruppo B e C. La colorazione è dovuta alla presenza di due molecole glicosidiche pigmentate, la betanina (utilizzata anche come colorante dall’industria alimentare) e la betaxantina. Sono presenti anche altri fitochimici (saponine, antociani, flavonoidi) che in maniera sinergica funzionano come antiossidanti, remineralizzanti, antisettici, depurativi. Si consiglia un decotto della sua radice in caso di influenza o per aiutare la digestione. Le barbabietole possono essere consumate sia crude sia cotte, ma per beneficiare al meglio delle proprietà è preferibile non sottoporle al calore. Il succo fresco, assunto giornalmente, può rivelarsi funzionale per soggetti anemici, in quanto sembra stimolare la produzione di globuli rossi, e in generale sembra avere un effetto positivo sul sistema cardiocircolatorio (diminuzione dell’ipertensione). Viene spesso indicato nelle diete degli sportivi in quanto ottimo remineralizzante e fonte di nitrati, utili per migliorare la resistenza allo sforzo. Vista la ricchezza di alcuni sali minerali e ossalati, è però sconsigliato a chi soffre di calcolosi renale. Controindicato anche ai diabetici per la presenza di zuccheri solubili (4%), e a chi soffre di acidità gastrica. In ambito cosmetico l’estratto di barbabietola rossa è utilizzato sia come pigmento sia come agente funzionale contro l’arrossamento cutaneo.

Bietola da coste Beta vulgaris L. var. cycla L. Ulrich

Tipo di pianta erbacea biennale, ma coltivata come annuale per raccoglierne le foglie larghe di colore verde brillante. Esistono due

tipi di bietole che si differenziano principalmente per l’aspetto del cespo: bietole da coste e da taglio. Le prime presentano grandi coste

(cioè picciolo molto grande) di colore bianco con un lembo fogliare verde, ispessito e con marcate venature. Le bietole da taglio,

Ortaggi

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invece, hanno un picciolo stretto e un pagina fogliare più ampia e sottile. Cosa si ottiene dallo scarto basale potrai rigenerare un nuovo cespo da utilizzare in cucina. Crescita veloce (la formazione di un nuovo apparato fogliare).

Clima predilige i climi temperati e d’inverno può resistere fino a -2 °C, anche se a tali temperature arresta lo sviluppo vegetativo. Acqua mantieni il terreno sempre umido, evitando però i ristagni idrici. Metodo di coltivazione inizialmente coltura in acqua, poi

potrai mettere la pianta a dimora in piena terra o in vaso. La bietola si adatta a diversi tipi di terreno, ma predilige quelli freschi, ricchi di sostanza organica (cioè ricchi di humus) e con un pH neutro o leggermente alcalino (>7).

Come si procede Taglia la sezione basale della pianta, cioè il colletto che tiene unite tutte le foglie, di circa 7 cm, mettila in una tazza con dell’acqua, deve rimanere immersa solo la parte inferiore. Cambia quotidianamente l’acqua e aspetta che si rigenerino sia le radici che nuove foglioline. Una volta che il vegetale si sarà sviluppato, potrai trapiantarlo in un vaso (di altezza e diametro di almeno 25 cm), pieno di terriccio universale (consentito in agricoltura biologica e arricchito di sostanza organica). Mettilo in un luogo luminoso e aspetta che il cespo si sviluppi ulteriormente. Si tratta una specie rustica che può essere coltivata durante tutto l’anno, ma i periodi migliori sono autunno e primavera. Raccogli solo le foglie più esterne e ingrossate e lascia quelle centrali, così il vegetale potrà ricacciare.

{Note salutistiche} la bieta ha un bassissimo apporto calorico (solo 17 Kcal per 100 g di parte edibile) che deriva principalmente da carboidrati semplici (2,8%), in quanto la frazione proteica è molto ridotta (1,3%) e quella lipidica quasi assente (0,1%). È ricca di potassio (196 mg) e povera di sodio (solo 10 mg), quindi è adatta anche a soggetti ipertesi. L’apporto di fibra alimentare (1,2%) è funzionale in quanto modula l’assorbimento dei grassi a livello intestinale e favorisce il senso di sazietà. La quantità di fosforo (29 mg) e magnesio (38 mg) è più contenuta. Presenta anche buone quantità di vitamina A e C. È fonte di zinco (15% della Rda, la dose giornaliera consigliata) e rame (16% della Rda). Controindicata a chi ha calcoli renali perché contiene ossalati.

Carota Daucus carota L.

Tipo di pianta specie biennale. Durante il secondo anno terminerà il suo ciclo vegetativo andando in semenza. Cosa si ottiene non nuove carote, ma semi, che piantati daranno vita a nuovi ortaggi. Crescita media.

24  Carota | Ortaggi

Clima in fase di sviluppo delle radici, le pianticelle non andranno poste alla luce diretta del sole. Dopo il trapianto, invece, posizionale in un luogo soleggiato. È sensibile alle variazioni climatiche. Acqua una volta che la piantina è stata interrata, mantieni il terriccio

sempre umido. Cambi repentini nella quantità di acqua (terreno secco e poi troppo bagnato) potrebbero far “scoppiare” le radici. Per mantenere il giusto grado di umidità e di traspirazione, ricopri la superficie del terreno con un sottile strato di paglia.



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