La via
lauretana A piedi da Assisi a Loreto Paolo Giulietti Chiara Serenelli
loreto
assisi
Prefazione La storiografia da tempo ha messo in evidenza come i culti mariani abbiano influito notevolmente sulla civiltà e cultura dei pellegrinaggi. Un'influenza tale da variare gli stessi tracciati tradizionali e formare percorsi più articolati e complessi. È noto come l’affermarsi dei grandi santuari di Montserrat e del Pilar a Zaragoza abbiano modificato in parte l’antico Cammino di Santiago attraendo un gran numero di pellegrini lungo la valle dell’Ebro a scapito dei tradizionali valichi di Roncisvalle e del Somport. Lo stesso è accaduto con Loreto che, a partire dal Quattrocento, ha richiamato sempre più verso l’Adriatico i flussi di pellegrini che seguivano le vie romee, privilegiando percorsi compatibili con gli itinerari che portavano alla Santa Casa. Negli anni giubilari spesso si sceglieva un percorso all’andata e uno al ritorno in maniera tale da poter unire più devozioni (e indulgenze) possibili. Gli esempi sono numerosissimi e spesso testimoniano contemporaneamente sia la visita a Loreto che ai luoghi francescani di Assisi e Santa Maria degli Angeli. Lo fanno perfino pellegrini compostellani come Bartolomeo Fontana e Nicola Albani che inseriscono questo tracciato nel loro lungo viaggio verso Santiago e Finisterrae. I pellegrini della nostra epoca, quasi tutti di formazione e mentalità compostellana, hanno iniziato di nuovo a muoversi lungo queste strade. Molti lasciano la Francigena a Siena per seguire un’antica via lauretana che, uscendo da Porta Pispini, li conduce ad Assisi e poi a Loreto. Altri raggiungono la Santa Casa da Roma seguendo la Flaminia fino a Foligno. Altri ancora lo fanno dalle regioni adriatiche e, sempre più, da Assisi. Nei fatti si è formata una via di pellegrinaggio che unisce Assisi a Loreto percorribile nei due sensi, a opera e uso degli stessi pellegrini che, anticipandosi a tutti, hanno capito da tempo il significato e il senso di una via che coniuga e congiunge spiritualità francescana e devozioni mariane. Molto opportuna pertanto appare la guida che si presenta e che si deve a don Paolo Giulietti, vescovo ausiliare di Perugia, pellegrino compostellano, romeo e gerosolimitano e, naturalmente, lauretano avendo iniziato a percorrere questa via con la Confraternita di san Jacopo di Compostella, di cui è assistente spirituale, già a metà degli anni Novanta. L’esperienza e le conoscenze maturate in tanti anni lungo i cammini di pellegrinaggio - tra l’altro è autore di una apprezzata guida per il viaggio a piedi in Terrasanta, giunta in poco tempo alla seconda edizione, e una sui Cammini di Francesco, anch’essa alla seconda edizione - hanno permesso a don Paolo, con la fattiva collaborazione di Chiara Serenelli, pellegrina ed esperta di itinerari culturali europei, di stilare una guida che risponde alle esigenze fondamentali di un pellegrino dei nostri giorni. Innanzitutto delineando un itinerario di pellegrinaggio 2
la via lauretana: storia, territorio, spiritualità
prefazione
basato su un tracciato provato e sicuro, fondato su documentazione storica, ben inserito nel paesaggio e nella viabilità e servito da una serie di strutture ospitaliere dove il pellegrino possa alloggiarsi nello spirito e nel senso dell’accoglienza tradizionale. Poi lo ha verificato più volte, corretto e aggiornato, fornendo tutte le informazioni culturali, religiose e di viaggio utili. Va detto che l’itinerario descritto, dal momento che costituisce un asse trasversale alla penisola italiana, permette il collegamento con molti altri percorsi: tra questi la via Flaminia che incontra a Foligno, la Francigena che raggiunge a Siena attraverso il prolungamento di un’antica via lauretana, le vie romee che procedono dal mondo slavo e teutonico, la via francescana della Marca che lo segue da Assisi a Caldarola prima di dirigersi verso Ascoli Piceno, la via Amerina che porta dall’Umbria direttamente a Roma e naturalmente le numerose vie francescane che convergono su Assisi. In tal senso costituisce un asse di pellegrinaggio particolarmente importante perché attiva e integra diverse altre possibilità. Un progetto significativo, inserito nel sistema complessivo delle vie di pellegrinaggio della nostra epoca che mostrano chiaramente come la rinnovata stagione dei pellegrinaggi non sia unidirezionale ma policentrica e porti all’integrazione delle varie forme della spiritualità cristiana. Paolo Caucci von Saucken
la via lauretana: storia, territorio, spiritualità
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Introduzione Come ogni guida di pellegrinaggio che si rispetti, questo testo non è una semplice descrizione di percorsi e di luoghi, quanto il tentativo di trasmettere il senso di un’esperienza fatta camminando, affinché qualcuno la possa rivivere. L’elemento descrittivo e quello di testimonianza convivono inseparabilmente, da sempre, nella letteratura di viaggio: chi scrive un diario lo fa per raccontare, ma anche per invogliare e orientare il lettore; chi scrive una guida, non può fare a meno di lasciar trasparire il proprio vissuto e di comunicare qualcosa di personale. Una via di pellegrinaggio può essere raccontata appieno solo da testimoni e da esperti; l’intento non è infatti solo quello di aiutare le persone a non perdersi e a soddisfare i propri bisogni, ma di indicare le vie per approfittare al meglio di ciò che il percorso può dare in ordine a quel “cammino interiore” che costituisce la motivazione autentica del mettersi in viaggio. Chi si fa pellegrino e decide di camminare, zaino in spalla, lungo una via dello spirito è, in fin dei conti, alla ricerca di qualcosa: altrimenti perché non scegliere un bel percorso di trekking, senza strade asfaltate e lontano dal traffico? Oppure perché non attraversare il territorio in modo più confortevole e funzionale, selezionando le cose migliori e spostandosi in auto? E perché non visitare devotamente i luoghi santi nei modi convenzionali? Chi decide di farsi pellegrino, vivendo per qualche giorno - o per settimane intere - una modalità di esistenza originale, perché fatta di un rapporto diverso con lo spazio, il tempo, le cose, le persone, se stessi, il Mistero…, è sempre un po’ cercatore e un po’ mendicante. Forse non sa esattamente cosa desidera trovare, ma intuisce che, lungo la strada o al termine di essa, lo attende una qualche novità, un qualche cambiamento. Del resto, è esperienza di molti il non tornare da un pellegrinaggio come si era partiti. Una guida, allora, è efficace quando suggerisce chiavi di lettura per il territorio che si attraversa, in modo che ne possa emergere un senso. Lungo la Lauretana tutto può “parlare”: il paesaggio, l’arte, la gente che si incontra e la sua cultura, le memorie della storia e della fede… Bisogna però saper ascoltare, saper decifrare linguaggi divenuti forse inusuali, presi come si è da ritmi e interessi di ben altra natura. Ecco cosa abbiamo voluto fare in queste pagine, oltre a fornire le informazioni essenziali per chi si sposta a piedi. Ci muove la passione per una strada e per dei luoghi che a noi hanno dato tanto, anche se li abbiamo vissuti in modi e in tempi diversi: Assisi e Loreto su tutti, con le memorie di santità e di civiltà che custodiscono nelle loro splendide basiliche; ma anche i boschi e i borghi silenziosi dell’Appennino, le belle campagne delle valli umbre e marchigiane, le cittadine ricche d’arte e di storia. 4
la via lauretana: storia, territorio, spiritualità
introduzione
Ci piacerebbe che questa guida incoraggiasse tante persone a seguire le orme di generazioni di pellegrini che, da oltre sette secoli, dall’Italia e dall’Europa, hanno raggiunto la Santa Casa e la tomba di Francesco d’Assisi attraversando le Marche e l’Umbria, traendone - con fatica e con gioia - motivazione per le loro decisioni, consolazione per le loro pene, speranza per il proprio futuro. Va detto, infine, che questa guida è solo un primo passo: riguarda infatti il tratto della Via Lauretana che va da Assisi a Loreto, trascurando per ora la parte umbro-laziale, che collega Loreto a Roma, e quella umbro-toscana, che parte da Siena raccordandosi con la Via Francigena. Le abbiamo già percorse entrambe, ma c’è ancora molto lavoro da fare per poterle proporre ai pellegrini. Alle prossime edizioni! Paolo Giulietti Chiara Serenelli
la via lauretana: storia, territorio, spiritualità
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A colpo d’occhio
LORETO
ASSISI
250
BELFORTE
MUCCIA
SPELLO
500
TOLENTINO
COLFIORITO
750
MACERATA
1000
0m 25
dislivello tot. salita
dislivello tot. discesa
se
terreno o ier nt
100
125
150
Temperatura e piovosità
as lto fa
137 3.200 m 3.450 m km
75
r ato
Distanza totale
50
ste r
0 km
Alla varietà del territorio corrisponde quella del clima: inverni freddo-asciutti e caldo estivo moderato nella parte occidentale; inverni rigidi ed estati afose nella metà orientale.
Gubbio Fabriano
M A R C H E
Matelica
Gualdo Tadino
S. Severino Marche
Tolentino U M B R I A
Belforte Camerino
Nocera Umbra
Aeroporto
Assisi Spello
Muccia Colfiorito
Foligno la via lauretana: storia, territorio, spiritualità
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Sarnano
a colpo d’occhio
Le tappe L’itinerario è diviso in 7 tappe di diversa lunghezza e difficoltà; la guida presenta anche molte varianti. Il pellegrino esperto potrà personalizzare il cammino, riducendo il numero delle giornate di viaggio o concedendosi qualche sosta in una delle cittadine attraversate dalla Lauretana, ricche di arte, storia e spiritualità.
Km
Da Assisi a Loreto
Km
Da Loreto ad Assisi
1 Assisi ➔ Spello Assisi ➔ Foligno 2 Spello ➔ Colfiorito Foligno ➔ Colfiorito 3 Colfiorito ➔ Muccia Colfiorito ➔ Camerino 4 Muccia ➔ Belforte del Chienti Camerino ➔ Belforte del Chienti 5 Belforte del Chienti ➔ Tolentino 6 Tolentino ➔ Macerata 7 Macerata ➔ Loreto
Filottra
12,5 19,4 27,0 24,6 18,1 23,0 24,7 18,0 8,4 22,0 23,4
1a Loreto ➔ Macerata 2a Macerata ➔ Tolentino 3a Tolentino ➔ Belforte del Chienti 4a Belforte del Chienti ➔ Muccia Belforte del Chienti ➔ Camerino 5a Muccia ➔ Colfiorito Camerino ➔ Colfiorito 6a Colfiorito ➔ Spello Colfiorito ➔ Foligno 7a Spello ➔ Assisi Foligno ➔ Assisi
23,4 22,0 8,4 24,7 18,0 18,1 23,0 27,0 24,6 13,5 19,4
Loreto Recanati Civitanova Marche
Macerata Porto Sant’Elpidio
Porto San Giorgio FERMO
Amandola
San Benedetto del Tronto la via lauretana: storia, territorio, spiritualità 7
“Sempre caro mi fu...” Il creato non è lo “sfondo” del cammino: la mano di Dio e il lavoro dell’uomo lo rendono paesaggio, vero e proprio compagno dell’anima. Buon cammino!
Colline di Macerata
Nella campagna del maceratese l’agricoltura ha plasmato nel creato un paesaggio naturalmente ordinato, dove lo sguardo si riposa. Pievefavera
La porta del borgo di Pievefavera, che conserva intatta la cinta muraria, ricorda tanti paesi medievali delle Marche e dell’Umbria.
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la via lauretana: storia, territorio, spiritualità
“Sempre caro mi fu...”
Roccavarano
San Nicola
Elemento del sistema storico camerte, la Rocca dei Varano si erge a controllare la valle del Chienti a monte della stretta gola di Fiungo.
Il trecentesco chiostro del convento di San Nicola rimane il più antico esemplare di “chiostro mendicante” italiano.
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“sempre caro mi fu...”
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la via lauretana: storia, territorio, spiritualità
“sempre caro mi fu...” Loreto
Attraverso il bosco ceduo
Sul sagrato della basilica la statua del papa marchigiano Sisto V, opera di Antonio Calcagni (1587), saluta i pellegrini in arrivo.
Il bosco ceduo caratterizza le pendici dell’Appennino e l’alta valle del Chienti: un po’ d’ombra nella calura estiva!
Lago di Polverina
L’invaso artificiale di Polverina, visto dall’altura di San Giusto: uno spicchio di cielo si è infilato tra le strette pareti del fondovalle
Recanati
Il paese del Leopardi è stretto e lungo, adagiato sul crinale della collina e plasmato dalla Via. la via lauretana: storia, territorio, spiritualità
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assisi ➜ spello/ foligno
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titolosezione
Da Assisi a Spello (Foligno)
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800
ASSISI
VIOLE
400
SPELLO
VIA DEGLI ULIVI
600
200 m 0 km
Fondo:
5
10
asfalto e strada sterrata
Arrivo a Spello Distanza:
12,5 km
3 ore e 30 minuti 340 m Dislivello in discesa: 450 m Difficoltà: facile Tempo di percorrenza: Dislivello in salita:
Arrivo a Foligno Distanza:
19,4 km
400 m 530 m Tempo di percorrenza: 5 ore Difficoltà: facile Dislivello in salita:
Dislivello in discesa:
Per i ciclisti La tappa non presenta alcuna controindicazione per la percorrenza in mountain bike o bici ibrida. Tra i punti 8 e 10 c’è un tratto di strada dal fondo sassoso, sdrucciolevole in discesa e con poca aderenza in salita, soprattutto in caso di pioggia. Si trovano poi, in tutti i centri abitati, brevi tratti di strada urbana che si devono percorrere contromano: fare attenzione.
Segnaletica Per tutto il percorso e per entrambi i punti di arrivo si possono seguire i segnavia gialloblu della Via di Francesco. Sono utili anche quelli biancorossi del Cammino francescano della Marca (siglati CFM) che
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però, tra i punti 9 e 12 e nei centri storici di Spello e Foligno, seguono percorsi diversi.
Dove dormire ASSISI: A Hospitale di San Giacomo e San Francesco (singoli e piccoli gruppi), via Egidio Albornoz 31, tel. 075-57.36.381, info@confraternitadisanjacopo.it. ✪ OP. B Ostello della pace (singoli e gruppi), via di Valecchie, tel. 075-81.67.67, info@assisihostel.com, ✪✪ OP. C Pontificio Seminario Regionale Umbro (solo gruppi religiosi), via Ludovico da Casoria, tel. 075-81.36.04, rettore@seminarioumbro.it, ✪ OP. D Parrocchia di San Rufino - centro pastorale (solo gruppi religiosi), via Dono Doni 1, tel. 075-81.22.83, sanrufino@diocesiassisi.it, ✪ OP. E Hotel dei Priori, corso Mazzini 15, tel. 075-81.22.37, info@hoteldeipriori.it, ✪✪✪✪ OA. F Hotel Fontebella, via Fontebella 25, tel. 075-81.28.83, info@fontebella.com, ✪✪✪✪ OA. G Pro Civitate Christiana - La Cittadella, via degli Ancajani 3, tel. 075-81.32.31, ospitalita@cittadella.org, ✪✪✪ OA. H Roseo Hotel, via Giovanni Renzi 2, tel. 075-81.501, info@roseohotelassisi.com, ✪✪✪✪ OA.
il percorso
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ASSISI ➜ spello
I Country House Re Artù, via Padre Pio 10, tel. 075-81.54.02, info@reartuassisi.com, ✪✪✪✪ OA. L Camping Village Assisi, via San Giovanni in Campiglione 110, tel. 075-81.37.10, info@campingassisi.it, ✪✪✪ OA. SANTA MARIA DEGLI ANGELI: M Hotel Domus Pacis, piazza Porziuncola 1, tel. 075-80.43.530 / 075-80.44.608, info@domuspacis.it, ✪✪✪ OA. N Hotel Donnini, via Los Angeles 47, tel. 075-80.40.260, info@hoteldonnini.it, ✪✪✪ OA. SPELLO: O Casa San Girolamo - Azione Cattolica Italiana (solo gruppi religiosi), via San Girolamo 1, tel. 06-66.13.24.21 / 06-66.13.23.24, info.spello@azionecattolica.it, ✪ OP.
P Convento “Piccolo San Damiano” Francescane Missionarie (singoli e gruppi in autogestione), via Fonte vecchia 22, tel. 0742-65.11.82, piccolosandamiano@libero.it, ✪ OP. Q Convento Santa Maria Maddalena Agostiniane, via Cavour 1, tel. 0742-30.22.59, spello@agostiniane.it, ✪ OP. R Convento dei Cappuccini, via Cappuccini, tel. 075-81.27.92, info@domuslaetitiaeassisi.it, ✪✪✪ OP. S Hotel Ristorante La Bastiglia, via Salnitraria 15, tel. 0742-65.12.77, fancelli@labastiglia.com, ✪✪✪✪ OA. FOLIGNO: T Ostello Pierantoni, via Pierantoni 23, tel. 0742-35.37.76, info@ostellodifoligno.it, ✪✪ OP.
Tappa piuttosto facile, perché la distanza da percorrere non è eccessiva (soprattutto se ci si ferma a Spello) e i dislivelli non sono troppo pronunciati. Assisi merita non solo di essere attraversata, ma di essere “vissuta”: non potendo fermarsi una giornata, suggeriamo di riservare alla tappa il pomeriggio (arrivando sino a Spello) e di dedicare la mattinata a visitare i luoghi più significativi della “città serafica”. L’itinerario è assai piacevole: il cammino lungo la costa del Monte Subasio, tra bosco ceduo e oliveti, offre bellissime visuali della pianura sottostante ed è ricco di fonti. L’arrivo a Spello, dall’alto, regala una bella veduta della città. Chi prosegue fino a Foligno aggiunge alla giornata una tranquilla camminata in pianura. Le cittadine di Spello e Foligno sono ricche di memorie storiche, artistiche e religiose.
Dalla Basilica di San Francesco [1 - km 0] si sale lungo via San Francesco e via Portica, fino alla piazza del comune [2]. Attraverso corso Mazzini si giunge in via Santa Chiara e si continua per via Borgo Aretino e via Properzio, fino a uscire dalle mura antiche attraverso porta Nuova. Si prosegue in lieve discesa per via Madonna dell’Olivo; si attraversa quindi una rotonda [3], continuando diritto in direzione Viole (sud-est). Dopo circa 200 metri, si incontra sulla sinistra via San Benedetto, che inizia in forte salita in corrispondenza di un’edicola [4 - km 1,7] contenente una piccola grotta di Lourdes. Si percorre via San Benedetto per circa 2,5 chilometri, fino alla strada [5] che risale il Subasio verso l’abbazia di San Benedetto: la si lascia sulla sinistra per proseguire in costa lungo via Fosso delle Carceri e via Borghettaccio. Si percorre, sempre in co38
il percorso
assisi ASSISI ➜ spello
il percorso
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1
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ASSISI ➜ spellospello
sta, via Fonte l’Abate, che diventa sterrata. Dopo circa 2 chilometri, in corrispondenza del vocabolo Satriano (poche case) si incontra a destra il bivio [6 – km 7,2] per Capodacqua (via Gabbiano: curva a gomito a destra in discesa). Percorsi circa 150 metri, si svolta in un’altra curva a gomito, ma a sinistra [7], imboccando una strada poderale sterrata in forte discesa. La si segue fino al gruppo di case detto “La Castellazza” [8], dove si prende a sinistra una piccola sterrata in discesa, che attraversa il fosso Renaro [9] e conduce all’omonimo abitato di poche case. Attenzione a non seguire il sentiero lungo il corso del fosso! Si prosegue in discesa sempre lungo la strada principale (via Renaro), in asfalto [lungo Via Renaro il CFM devia a sinistra, per ricongiungersi in via degli Ulivi]. Dopo circa 500 metri, quando la strada asfaltata scende decisamente a destra, si prosegue diritto in discesa per una piccola strada sterrata [10], che in 200 metri conduce alla via degli Ulivi [11 – km 8,9], stretta strada in asfalto, che si imbocca a sinistra (attenzione a evitare la strada sulla destra che porta al piano); essa conduce in 4 chilometri all’abitato di Spello. Al termine di via degli Ulivi [12 – km 11,9] si prende a sinistra via Poeta, che conduce alle porte del paese. Si entra in Spello da porta Montanara [13]. Superata la piazza sita alle spalle della porta della città (piazza Vallegloria), si imbocca a sinistra piazza Gramsci [qui il CFM devia a destra, per ricongiungersi più avanti] e quindi la centrale via Giulia [14], che termina immettendo a sinistra in via Garibaldi. Si seguita a scendere, lasciandosi a sinistra la chiesa 40
il percorso
ASSISI ➜ spello
di San Lorenzo, per raggiungere lo slargo di piazza della Repubblica [15], dove sorge il palazzo comunale di Spello. Si continua a scendere lungo via Cavour, raggiungendo in breve piazza Matteotti e la chiesa di Santa Maria Maggiore [16 – km 12,5], punto di arrivo della tappa per chi si ferma a Spello.
Prosecuzione della tappa fino a Foligno Per raggiungere Foligno, da piazza Matteotti si prosegue in discesa lungo via Cavour e quindi via Consolare, fino a raggiungere la monumentale porta Consolare romana [17], attraverso la quale (o attraverso la porta più recente sulla sinistra) si esce dal perimetro delle mura. Si prosegue subito a sinistra, lungo le mura, per via Sant’Anna. All’inizio la via è lastricata in pietra; dopo circa 200 metri (superata la chiesetta di sant’Anna) si curva a destra, per incrociare poco dopo via Schicchi Fagotti [18]. Si avanza diritto percorrendo tutta via Brodolini. All’incrocio con via Prato [19], dove sorge una piccola chiesa campestre, si procede diritto lungo via Spineto. Oltrepassato sulla destra un maneggio, si incontra un trivio [20 – km 15,3], in corrispondenza del Camping Umbria (oggi chiuso). Si prosegue diritto in direzione sud, percorrendo un lungo rettilineo di circa 1,2 chilometri. Al termine si attraversa via San Cristoforo [21] e si imbocca quasi dirimpetto una piccola via a senso unico (via Spineto), che conduce al sottopasso della SS 75 [22]. All’uscita del sottopasso si prosegue a sinistra, sempre lungo via Spineto. Dopo 500 metri, oltrepassato il passaggio a livello, ci si immette in viale Firenze [23 – km 16,7], dove occorre prestare attenzione all’intenso traffico. La si segue a sinistra per circa 750 metri, giungendo alla grande rotonda con al centro la piccola chiesa di Santa Maria di Fiammenga [24], costruita lungo l’antica Via Flaminia. Si prosegue diritto per quasi 1 chilometro, sempre lungo viale Firenze (c’è una sicura ciclabile sul lato destro), fino a giungere al ponte sul Topino [25 – km 19] e alle mura della città. Oltrepassato il ponte, si incontra a sinistra la chiesa di San Giacomo. Si prende quindi a destra via XX settembre [il CFM invece prosegue diritto, verso l’Ostello Pierantoni], raggiungendo in breve piazza della Repubblica e la cattedrale di San Feliciano [26 – km 19,4], punto di arrivo della tappa.
il percorso
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Assisi, Spello, Foligno: tesori della Valle Umbra La città e i dintorni di Assisi La nitidezza dei colori della pietra che modella le forme architettoniche di Assisi è folgorante già da lontano. Ma è attraversando le tortuose strade del centro che se ne respira l’atmosfera sacra, definita da Piovene, nel suo Viaggio in Italia, “di grazia e perfezione”. Dal Sacro Convento, dove i cicli pittorici dei due ordini della Basilica Papale raccontano con colori vivaci le vicende biografiche e allegoriche del Santo, fino alla basilica di Santa Chiara dalla parte opposta della città, camminare per queste strade è una vera esperienza di arte e misticismo. La chiesa benedettina di San Pietro, la chiesa di Santo Stefano, il duomo di San Rufino, la piazza del Vescovado con Santa Maria Maggiore, la chiesa Nuova, dove era la casa natale di Francesco… per citare solo alcuni monumenti, ruotano tutti attorno al fulcro più antico dell’insediamento, la piazza del Comune, con il caratteristico tempio di Minerva. Domina dall’alto la rocca Maggiore, a cui vale la pena salire anche solo per ammirare il panorama sulla città e la valle. Dal centro di Assisi si possono raggiungere altri luoghi cardine della vita di San Francesco: scendendo a valle, il convento di San Damiano, il complesso di Santa Maria degli Angeli con la Porziuncola e il protoconvento di Rivotorto (circa due ore di cammino); risalendo le pendici del Subasio, il sacro eremo delle Carceri, dove il tempo sembra si sia fermato tra i rami dei lecci secolari del bosco (almeno un’ora in forte salita). La città e i dintorni di Spello Arrivando da Assisi, la visuale
dall’alto sul borgo di Spello merita una sosta. Girovagare nell’atmosfera medievale delle sue vie permette di goderne i principali monumenti, dal palazzo comunale alla chiesa di Santa Maria Maggiore, con la cappella Baglioni affrescata dal Pinturicchio e il palazzo dei canonici con la pinacoteca civica, alla cappella di Sant’Anna o cappella Tega. Vale la pena di soffermare lo sguardo sui dettagli che adornano la città, come le graziose decorazioni floreali, che sembrano star lì a ricordare che Spello è famosa anche per le straordinarie infiorate del Corpus Domini, e le edicole votive, dove l’immagine delicata della Vergine spesso richiama il pellegrinaggio mariano. A valle, appena fuori città, si incontrano la chiesa di San Claudio, eretta lungo l’antica Via Flaminia sui resti di un tempio romano, e Villa Fidelia con la collezione di arte contemporanea Straka-Coppa. Esiste anche un itinerario archeologico, che comprende una villa di età tardo imperiale venuta alla luce di recente, la cinta muraria e la porta Consolare in conci di pietra bianca del Subasio. Spostandosi verso monte, fin dove ci si può spingere dopo una giornata di cammino, si trovano i segni tangibili dello sviluppo religioso di questi luoghi: dal convento di San Girolamo, accanto al cimitero ci-
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il percorso
foligno ASSISI ➜ spello 1
vico (dove è sepolto fratel Carlo Carretto), fin su a Collepino, andando alla ricerca dell’abbazia di Santa Maria di Vallegloria, dell’eremo di Sant’Onofrio e dell’eremo di Santa Maria del Paradiso.
La città e i dintorni di Foligno Nei pochi chilometri che sepa-
rano Spello da Foligno, immergendosi nella Valle Umbra si compie il passaggio dalla spiritualità all’operosità industriale dell’Umbria. La storia della tradizione tipografica folignate, che vanta la prima copia stampata della Divina Commedia, è raccontata al museo della Stampa di palazzo Orfini. Merita una visita tutto il centro storico, con gli altri edifici di piazza della Repubblica come il palazzo comunale e il suggestivo palazzo Trinci, che ospita la pinacoteca e il museo archeologico, il duomo o cattedrale di San Feliciano e piazza San Domenico con l’omonima chiesa e la chiesa di Santa Maria Infra Portas, l’oratorio della Nunziatella in largo Carducci. La città di Foligno sorge in posizione centrale rispetto alle principali vie di comunicazione, in età antica come moderna. Ne attestano il ruolo di nodo degli itinerari di pellegrinaggio anche le architetture religiose che si individuano lungo le vie di ingresso alla città: la chiesa della Madonna della Fiammenga, sulla Flaminia; la chiesa del Miglio di San Paolo, a est sulla strada per Loreto che sale a Colle San Lorenzo, costeggiando poco oltre un’edicola votiva dedicata alla Madonna di Loreto; la chiesa di San Marco a Sant’Eraclio sulla Flaminia/Lauretana il percorso
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ASSISI ➜ spello
Spello.
C’è grande pace nei vicoli silenziosi dell’antico borgo di Spello.
proveniente da sud, al cui interno è conservato un dipinto della Vergine Lauretana e nei cui pressi è la lapide con l’iscrizione a firma di Gregorio XIII che ricorda la risistemazione della strada “Boncompagna”, tra Roma e Loreto. Queste testimonianze acquistano ancora oggi importanza nell’esperienza devozionale del pellegrino lauretano.
Tra Assisi e Foligno Sulla strada che collega le due cittadine, oltre
alla pieve dedicata a Sant’Apollinare presso Capodacqua di Assisi, va certamente menzionato il parco del Monte Subasio, la cui mole sovrasta il percorso quasi disegnandone una cornice paesaggistica al di sopra della Valle. L’abbazia di San Silvestro, quella di San Benedetto al Subasio, il castello di Collepino, l’oratorio della Madonna della Spella… mostrano il connubio tra devozione cristiana e caratteri naturali del luogo. Per visitarli è però necessario percorrere un itinerario più impegnativo di quello proposto dalla guida. Restando lungo il percorso di mezza costa, vale la pena alzare ogni tanto lo sguardo, così come perdere un po’ di tempo a osservare la distesa di oliveti digradanti verso valle e le trame rurali della pianura, profondamente modificate dallo sviluppo industriale, insediativo e infrastrutturale ma che conservano ancora un fascino arcaico.
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il percorso
La Valle Umbra: il “giardino” dei viaggiatori
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“Una delle città più amabili nel giardino dell’Umbria”: così è descritta Assisi nel Piccolo Pellegrinaggio in Italia di Olave Muriel Potter, viaggiatrice inglese che riporta le sue impressioni nel bel diario illustrato, pubblicato nel 1911. Un “fiore bianco” cresciuto alle pendici del Subasio, tra le ondeggianti colline rivestite del tenero verde di olivi e viti, bagnate ai piedi da ruscelli gentili; un’atmosfera di dolcezza e pace contrastanti con l’impetuosità della montagna, dalla roccia movimentata e svettante come i frangenti di un mare in tempesta. Con queste suggestive immagini la viaggiatrice sottolinea l’accostamento stridente del monte Subasio alla Valle Umbra, che impressiona molti altri viandanti italiani e stranieri. È frequente nelle loro narrazioni un senso di maestosità, a tratti inospitale, generato dal paesaggio montano, che si attenua equilibrandosi con la morbidezza di quello collinare. Guido Piovene, nel diario del suo tour iniziato nel 1953, descrive l’Umbria come una terra dalla bellezza “morbida, più stemperata e più sfumata”. Andando indietro nel tempo, verso l’epoca del Grand Tour, il senso di piacevolezza nell’attraversare queste terre resta una costante. Così nel 1821 per Lady Morgan la strada rude e aspra e i luoghi duri e inospitali dell’Appennino contrastano con l’amabile pianura folignate. Nel Classico tour attraverso l’Italia di John Chetwood Eustace (1814), così come nel dettagliato diario di Petit-Radel, di pochi anni prima, il passaggio dall’Appennino alla Valle Umbra apre senza soluzione di continuità una delle più incantevoli vedute, di cui Foligno rappresenta un limite visivo, cinto dai colli più lontani, panorama reso ancora più splendente dalla luce del sole pomeridiano. Anche il padre Vincenzo Maria Coronelli che compie il “sacro pellegrinaggio” ad Assisi e Loreto nel 1705, pur concentrandosi sull’aspetto e gli elementi religiosi del viaggio, non manca di collocare Santa Maria degli Angeli nella valle “amenissima” sopra la quale sorge Assisi coronata dal Subasio. E si potrebbe continuare con altri esempi. Il senso di stupore di fronte alle vedute paesaggistiche che si aprono negli scorci riportati dai viaggiatori provenienti dall’Appennino, si ritrova immergendosi nelle vie tortuose delle città medievali, attraverso gli edifici che sembrano incorniciare il paesaggio, come fosse davvero il loro personale giardino. Nella mente di uno straniero che visita l’Italia prima delle grandi trasformazioni industriali e urbanistiche, emerge chiaramente la matrice delle belle campagne umbre, definita dall’alternarsi delle numerose piantagioni di olivo e dei filari di vite maritata ad aceri, olmi o alberi da frutto. Oggi questa matrice è profondamente cambiata e i risultati si notano affacciandosi sulla valle, che continua tuttavia a stupire nelle visuali che si generano camminando a mezza costa tra la parete boscosa del Subasio e i frondosi uliveti delle sue pendici. il percorso
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Il Francescanesimo tra Umbria e Marche Quando la Santa Casa arriva a Loreto, San Francesco è morto da quasi 70 anni: non c’è quindi rapporto tra la sua straordinaria vicenda spirituale e la Via e il Santuario lauretani. Ma Francesco veniva spesso nelle Marche, tanto che la regione è ancor oggi fortemente segnata dalla sua spiritualità. Il primo viaggio oltre l’Appennino risale al 1208: è una predicazione nella “Marca d’Ancona”. Ne seguiranno degli altri, fino all’ultimo, nel 1219, quando proprio da Ancona Francesco si imbarcherà per l’Oriente, alla volta del campo crociato di Damietta, sul delta del Nilo. Già nel 1282, la provincia della Marca conta 85 conventi e 1.500 frati. Tale presenza fa nascere nel tempo istituzioni caritative, confraternite laicali, edifici sacri colmi di opere d’arte, biblioteche… che arricchiscono ancora oggi il patrimonio culturale e umano della regione. Proprio nelle Marche vengono composti i Fioretti di San Francesco, tra le grandi opere della letteratura e della spiritualità italiana. Nella storia dell’Ordine, le Marche si segnalano nel Trecento per la presenza degli “Spirituali”, e nel XVI secolo per la nascita dei Cappuccini (1531, convento di Renacavata). La regione annovera 43 tra santi e beati francescani. I Frati minori delle Marche hanno creato una serie di itinerari nelle vallate che hanno fatto da cornice alle vicende narrate nei Fioretti (www.francescanesimomarche.it). Il santuario di Loreto è stato officiato dai Francescani Conventuali dal 1773 al 1934; da quella data è affidato ai padri Cappuccini: tale presenza crea di fatto una significativa relazione tra la spiritualità mariana lauretana e quella francescana, che è possibile ritrovare in molte delle località attraversate dalla Via Lauretana.
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