Sophie Blackall
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c’è una casa
In cima a una collina in fondo a una strada accanto a un ruscello che svolta e risvolta,
dove dodici bimbi
sono nati e cresciuti andando a gattoni nell’atrio accogliente mettendosi in posa sui gradini di legno e segnando ogni anno i centimetri in più
e hanno inciso patate le hanno intinte in colori
fino a farne dei fiori da stampare sui muri,
e hanno fatto i monelli come tutti i bambini
hanno detto bugie e sono stati sgridati
poi piangendo pentiti sono stati abbracciati, tra la musica e i giochi di fratelli e sorelle
tutti insieme in salotto
(ma magari qualcuno che faceva il ribelle si è beccato un rimbrotto)
hanno letto e guardato
tanti libri a figure
poi dormendo han sognato spedizioni, avventure, animali un po’ strani e anche il mare lontano