PRIMA DI PARTIRE
IL PERCORSO
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Molfetta La città sorge su una piccola penisola protesa sul mare, che oggi corrisponde al centro antico. Una terra ricca di storia che sin dal Medioevo è stata un luogo di sosta per i pellegrini diretti in Terra Santa. Una visita di Molfetta non può prescindere dal borgo, con la caratteristica planimetria a lisca di pesce, che racchiude il duomo sul mare, la cattedrale e il Museo diocesano. Si affaccia sul mare anche la basilica della Madonna dei Martiri, mentre poco distante dal centro urbano è situato il Pulo, dolina carsica dal grande interesse geologico e naturalistico, dove sono stati rinvenuti importanti resti risalenti alla preistoria.
I luoghi di don Tonino
Tanti sono a Molfetta i luoghi da visitare, in cui sono ancora vivi il ricordo e la testimonianza di don Tonino Bello. Egli fu vescovo della diocesi di Molfetta dal 1982 al 1993, un tempo relativamente breve, ma molto intenso. In quegli anni ha camminato per le strade della città, vivendo a stretto contatto con il popolo che gli era stato affidato.
La sua casa, una casa per tutti
Nel seicentesco collegio gesuita, in piazza Giovene, è situato l’EPISCOPIO, luogo intimamente legato all’esperienza pastorale di don Tonino, il quale volle che diventasse una casa per tutti: giovani, religiosi e gli ultimi, a lui cari. In questi ambienti il vescovo accolse anche gli sfrattati. Nella sua CAPPELLA PRIVATA, intimo luogo di preghiera, dopo i primi anni egli trasferì il suo banco da lavoro, così da poter maturare ogni pensiero in contemplazione (per informazioni e prenotazioni: info@ suipassididontonino.it). L’atrio del PALAZZO VESCOVILE è anche il luogo del suo ultimo saluto agli amati giovani. Nel giorno del suo compleanno, il 18 marzo 1993, essi decisero di radunarsi qui per cantare insieme un canto che egli amava molto, Oh Freedom, un inno alla libertà degli afroamericani, scritto dopo la Guerra di secessione americana del 1861. Già gravemente provato dalla malattia, volle a tutti i costi affacciarsi alla finestra e salutarli con parole di speranza. In questo palazzo don Tonino si spense, dopo una lunga
Sui passi di don Tonino Per vivere una particolare esperienza di conoscenza del pastore ci si può affidare al percorso “Sui passi di don Tonino”, ideato e realizzato dalla cooperativa FeArT e dal Teatro dei Cipis. L’itinerario porta nei luoghi più cari a don Tonino presenti in città, testimonianza del suo vissuto e del suo ministero episcopale. Il percorso si arricchisce di testi, racconti e preghiere, consentendo la visita a luoghi non sempre accessibili, in compagnia di una guida e di un attore (per informazioni e prenotazioni: info@ suipassididontonino.it).
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MOLFETTA
MOLFETTA.
La grande folla radunatasi per l’ultimo saluto a don Tonino.
malattia, il 20 aprile 1993, circondato dai suoi affetti più cari. Nella sua umile STANZA volle che su ogni parete fosse collocato un dipinto raffigurante la Vergine con il Bambino, così come è venerata nelle quattro città della diocesi. Dovunque volgesse lo sguardo, dal suo “altare scomodo”, desiderava incontrare lo sguardo amorevole di Maria. A pochi passi dall’episcopio si incontra la CATTEDRALE. Sorta nel Seicento come chiesa del collegio gesuita, divenne cattedrale nel 1785, quando venne intitolata a Santa Maria Assunta e accolse le reliquie del santo patrono Corrado. In questa chiesa il vescovo incontrò per la prima volta i fedeli della diocesi e a loro si rivolse, incitandoli a impegnarsi a favore degli ultimi. Nella cappella del Crocifisso sono conservate le insegne pastorali di don Tonino: la croce pettorale e il pastorale in legno d’ulivo e la sua mitra. La semplicità e la carica simbolica di questi oggetti ricordano le sue parole disarmanti: “Noi non abbiamo i segni del potere, però c’è rimasto il potere dei segni, il potere di collocare dei segni sulla strada a scorrimento veloce della società contemporanea”.
I luoghi della spiritualità
Tra i monumenti più belli della città vi è il DUOMO DI SAN CORRADO, antica cattedrale di Molfetta, uno dei luoghi di preghiera prediletti da don Tonino Bello che amava trascorrere qui le prime ore del pomeriggio, quando la chiesa era chiusa ai fedeli e poteva restare all’interno solo, in silenzio e contemplazione. Nella sacrestia si trova il Crocifisso che ha ispirato al pastore una delle riflessioni più belle sul tema della sofferenza, “Collocazione provvisoria”. Qui è allestita anche una mostra permanente che racconta del suo episcopato con foto di don Tonino in diocesi, in Italia e nel mondo. 33
IL PERCORSO
MOLFETTA.
Nel Seminario vescovile è conservata la biblioteca di don Tonino.
Luogo di spiritualità significativo a motivo della devozione mariana del vescovo è la BASILICA DELLA MADONNA DEI MARTIRI, che sorge su un cimitero preesistente, dove trovarono sepoltura anche i pellegrini morti durante il cammino, martiri appunto. Il tempio custodisce una riproduzione del Santo Sepolcro di Gerusalemme, la venerata icona della Vergine con il Bambino e il simulacro ligneo, protagonista della caratteristica sagra a mare che coinvolge l’intera comunità l’8 settembre di ogni anno. Alle spalle dell’altare sono conservati in una teca un messale, alcuni manoscritti e una corona di rosario, donati dalla famiglia Bello.
L’eredità spirituale di don Tonino
Il 9 febbraio 1989 don Tonino inaugurò a Molfetta la CASA D’ACCOGLIENZA, destinata a ospitare persone in difficoltà. Gestita dalla Caritas diocesana e da volontari, è stato il luogo in cui tanti giovani hanno vissuto l’esperienza dell’obiezione di coscienza prima, del servizio civile e dell’anno di volontariato sociale poi, spendendosi per vivere accanto ai più bisognosi. La Casa ha accolto e tuttora accoglie famiglie sfrattate, persone senza fissa dimora, immigrati, uomini e donne soli con problemi economici, vittime della disoccupazione e dell’alcol (via Pisacane, 95/T, per informazioni e visite: tel. 080-33.85.522, accoglienzamolfetta@gmail.com). Tra i luoghi in città che custodiscono la sua memoria vi è anche la BIBLIOTECA DEL SEMINARIO VESCOVILE, inserita nel percorso di visita del Museo diocesano. Qui è conservata la sua biblioteca personale: libri che mettono in evidenza la sua apertura verso ogni tipo di cultura. Il Fondo Bello, catalogato e consultabile, è una raccolta di grande ricchezza e varietà. Numerosi sono i testi di argomento teologico, molti affrontano il rapporto tra la Chiesa e la società e i temi della guerra, pace e povertà; tanti anche i libri di letteratura e poesia (www.museodiocesanomolfetta.it). 34
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molfetta ➜ ruvo di puglia
Comunità Casa SP 231 2.1
Petrali
Ruvo di Puglia 16 1.7
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200
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Terlizzi
1.6
10
1.4
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Ulivo di Antignano 8
Piscina Rossa
1.3 6
4 A1
1.2
4
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Madonna delle Rose
Molfetta Villaggio Belgiovine
MAR
ADRIATICO
Da Molfetta a Ruvo di Puglia
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800
ULIVO DI ANTIGNANO
MOLFETTA
PONTE A 14
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RUVO DI PUGLIA
600
0m 0 km
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LUNGHEZZA: 17,2
10
km
DISLIVELLO: SALITA 305
m DISCESA 41 m
DIFFICOLTÀ: media FONDO: 22,5% STERRATO
77,5% ASFALTO
Mezzi pubblici MOLFETTA: Aeroporto Karol Wojtyla, Bari, navetta per stazione Fs di Bari o taxi, tel. 080-58.00.200, www.aeroportidipuglia.it. Stazione Fs, treni da/per Bari e Barletta, www.trenitalia.it. Stp, autobus da/per Bari e Barletta, tel. 080-97.52.637, www.stpspa.it. RUVO DI PUGLIA: Ferrotramviaria, treni e autobus da/per Bari e Barletta, tel. 08052.99.111, www.ferrovienordbarese.it. Stp, autobus da/per Molfetta, tel. 08097.52.637, www.stpspa.it.
Servizi MOLFETTA: Infopoint, via Piazza 27/29, tel. 080-33.40.519 / 351-98.69.433, info. molfetta@viaggiareinpuglia.it. s Cattedrale di Santa Maria Assunta, corso Dante Alighieri 7, tel. 080-39.71.820. s Duomo di San Corrado, via Chiesa Vecchia, tel. 080-39.71.971. s Museo diocesano, via Entica della Chiesa, tel. 348-41.13.699, info@ museodiocesanomolfetta.it. s RUVO DI PUGLIA: Infopoint, via Vittorio Veneto 48, tel. 080-36.28.428, prolocoruvodipuglia@ libero.it, www.prolocoruvodipuglia.it.
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Concattedrale di Santa Maria Assunta, largo Cattedrale 1, tel. 080-36.11.169. s Comunità Casa, strada provinciale Ruvo-Calendano, contrada Parco del Conte, Zona rurale 153, tel. 080-36.11.233 (per visite tel. 328-27.55.164). s Lungo il percorso non sono presenti servizi, rifornirsi di cibo e acqua alla partenza.
Dove dormire MOLFETTA: Seminario vescovile, piazza Giovene 4, tel. 080-39.71.559, seminario@ diocesimolfetta.it, 12 posti, a donativo. Aperto giugno-settembre. Pontificio Seminario Regionale Pio XI, viale Pio XI 54, tel. 080-33.58.211, airoldinino@ virgilio.it, 50 posti, €€. Aperto giugnosettembre. Basilica della Madonna dei Martiri, piazza Basilica 1, tel. 080-33.81.369, info@ basilicamadonnadeimartiri.org, 10 posti, a donativo. B&B L’Altana, via Madonna dei Martiri 31, tel. 340-58.37.470, nunzia.lanzanl@libero.it, 2 posti, €€, uso cucina. B&B Le Bifore, via Amente 32, tel. 34777.36.389 / 349-57.19.961, lebifore. molfetta@libero.it, 2 posti, €€, uso cucina. B&B Oltre l’Arco, via Trescine 4, tel. 34769.76.747, oltrelarco@gmail.com, 4 posti, €€. B&B Re Apartments Palazzo Muscati, via Piazza 62, tel. 373-80.20.553 /
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molfetta ➜ ruvo di puglia
320-38.26.175, palazzomuscati@gmail.com, 12 posti, €€, uso cucina. B&B San Pietro al Borgo, via San Pietro 84, tel. 348-53.28.517 / 393-98.83.217, cebed. molfetta@gmail.com, 6 posti, €€. Affittacamere Sant’Andrea Apartment, via Sant’Andrea 16, tel. 329-82.72.049 / 338-23.67.608, santandrea-apartment@ libero.it, 4 posti, €€, uso cucina. B&B Sud47, via Domenico Picca 47, tel. 347-59.48.037 / 329-41.20.727, leomast470@gmail.com, 4 posti, €€. Loc. tur. Terrad’amare, via Annunziata 21, tel. 393-31.51.376, silviasancilio@live.it, 6 posti, €€, uso cucina. B&B Vandelia, corso Umberto I 98, tel. 340-97.82.849, info@vandeliabeb.com, www.vandeliabeb.com, 14 posti, €€. B&B Ventisei, piazza Vittorio Emanuele 26, tel. 347-40.33.522, monaco@ agenziamediterranea.com, 2 posti, €€. Affittacamere Zia Checchina, vico Muro 12, tel. 391-11.70.542, ziachecchina1@gmail. com, 2 posti, €€, appartamento con uso cucina, animali ammessi. B&B Samarelle, contrada Samarelle (2,2 km
dopo l’arrivo), tel. 347-90.05.313, rosariacapursi@libero.it, 8 posti (intera villa), €€, uso cucina. RUVO DI PUGLIA: Istituto Salesiano Sacro Cuore, corso Antonio Jatta 19, tel. 08036.13.506, direttrice.ruvo@fma-imr.it, 25 posti, a donativo. Parrocchia di San Domenico, via Valle Noè 1, tel. 080-36.13.730, sandomenicoruvo@ libero.it, 30 posti a terra con sacco a pelo, a donativo. Affittacamere Le Suites al Torrione, vico III San Carlo 23, tel. 345-04.06.331, lesuitesaltorrione. ruvo@gmail.com, 6 posti, €€, uso cucina, custodia bici, animali ammessi. B&B Casa Rubis, via Rogliosa 27, tel. 347-81.73.304, casarubis@gmail.com, 12 posti, €€, uso cucina, custodia bici, animali ammessi. B&B Arco Caputi, via Arco Caputi 12, tel. 347-81.73.304, casarubis@gmail.com, 11 posti, €€, uso cucina, custodia bici, animali ammessi. B&B Albarosa, via Madonna delle Grazie 12, tel. 347-30.44.414 / 335-68.85.959, coratoviafrancigena@libero.it, 10 posti, €.
Il nostro Cammino prende il via dal cuore di Molfetta, affacciata sull’Adriatico. Dopo aver visitato i luoghi cari a don Tonino e ascoltato le testimonianze di chi ha incrociato i suoi passi, siamo pronti a partire. Salutiamo la città, lasciando il porto cittadino con il bellissimo duomo, e ci incamminiamo, attraversando campi di ulivi. Dopo una breve sosta dinanzi al secolare ulivo di Antignano riprendiamo la strada per giungere a Ruvo di Puglia, antica città di epoca preromana, dove ha termine la tappa. Il percorso può tuttavia proseguire ancora di qualche chilometro, verso la comunità Casa, luogo di pace e accoglienza.
Partiamo dalla cattedrale di Santa Maria Assunta, chiesa madre della diocesi dove don Tonino è stato vescovo. Con la chiesa alle spalle, proseguiamo verso sinistra su corso Dante Alighieri in direzione del porto della città. Passeggiamo sulla banchina San Domenico, lasciando a destra il porto con il duomo romanico e il faro. Raggiunta la nuova capitaneria di porto giriamo a sinistra su traversa San Domenico e poi subito a destra imboccando via San Carlo. All’altezza di un piccolo slargo con una fontana pubblica, giriamo a sinistra, attraversiamo via Madonna dei Martiri e continuiamo in via 38
molfetta ➜ ruvo di puglia
IN CAMMINO.
Ulivi e muretti a secco lungo il percorso da Molfetta a Ruvo.
Goffredo Mameli, che percorriamo sino a incrociare un piccolo giardino sulla sinistra. Qui prendiamo a destra via Emanuele Ribera per poi svoltare a sinistra in via Carlo Pisacane, che conduce alla Casa d’Accoglienza Don Tonino Bello. Superata la struttura, procediamo verso sinistra su via Ippolito Nievo per poi girare subito a destra in via Zuppetta. Al semaforo svoltiamo a destra in corso Vito Fornari e poi subito a sinistra in via Poggio Reale. Raggiunta la rotonda, passiamo sotto il cavalcavia, superato il quale giriamo subito a destra imboccando via Madre Teresa di Calcutta. Percorriamo interamente questa strada che costeggia la ferrovia e che conduce alla periferia della città. Dopo circa 700 m, terminata la strada, giriamo a sinistra e poi subito a destra, salendo su un ponte che oltrepassa la SS 16 [1.1]. Seguendo la segnaletica del Cammino, alla discesa proseguiamo su strada vicinale Fondo Favale. Passeggiamo nell’agro molfettese tra uliveti e, superato un agriturismo sulla destra, proseguiamo a sinistra ancora sulla stessa strada. Dopo 1,3 km, all’incrocio, continuiamo sempre dritto ancora su strada vicinale Fondo Favale, tra muretti a secco e alberi d’ulivo. Percorsi circa 900 m, giunti in corrispondenza di una piccola edicola votiva in pietra [1.2], giriamo a sinistra proseguendo sulla SP 56. Dopo poco la strada diventa sterrata e man mano si fa più stretta. Camminiamo per un lungo tratto tra campi di ulivi e, giunti dinanzi al cancello di una villetta, proseguiamo verso destra sempre sulla stessa strada, seguendo la segnaletica del Cammino. Per un tratto la strada costeggia l’autostrada A 14. All’incrocio con una strada asfaltata continuiamo imboccando sulla sinistra nuovamente strada vicinale Fondo Favale [1.3]. Saliamo sul ponte che supera l’autostrada e dopo la discesa proseguiamo ancora dritto. Continuiamo nella zona detta Torre del Pettine, superando alcuni campi coltivati sulla destra, e seguiamo la strada asfaltata che 39
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molfetta ➜ ruvo di puglia
curva verso destra e poi subito a sinistra. Dopo circa 2 km giriamo a destra [1.4], imboccando traversa Antignano, per raggiungere il secolare ULIVO DI ANTIGNANO , dove possiamo concederci una breve sosta. Riprendiamo la strada, lasciando l’ulivo sulla sinistra, e proseguiamo dritto lungo traversa Antignano. Superata una costruzione diroccata in pietra sulla destra, camminiamo su strada asfaltata fino all’incrocio [1.5], dove giriamo a sinistra. La strada diventa sterrata e subito incontriamo i resti di un antico pagliaio sulla destra. Continuiamo a passeggiare per circa 1,6 km tra campi di ulivi, piante di fico d’India e antichi pagliai: superiamo sulla destra un alto traliccio e proseguiamo sulla stessa strada, evitando gli incroci con stradine secondarie, seguendo la segnaletica. Dopo una piccola villetta sulla sinistra, giriamo a destra e camminiamo su strada sterrata. Percorsi 300 m, subito dopo il cancelletto di una villa in stato di abbandono sulla sinistra, giriamo a sinistra in strada Gadaleta [1.6] e continuiamo per 3,3 km su un percorso sterrato che, in corrispondenza di un incrocio e di una piccola edicola votiva sulla destra, diventa asfaltato. Proseguendo si iniziano a intravedere sulla sinistra i cipressi del cimitero di RUVO DI PUGLIA. Giunti a un incrocio a T [1.7], incontriamo di fronte un vigneto e giriamo a sinistra su strada asfaltata. Al successivo incrocio, lasciando il cimitero sulla sinistra, imbocchiamo a destra viale Ugo Foscolo. All’ingresso di Ruvo, superato il grande incrocio, camminiamo sempre dritto lungo corso Antonio Jatta, fino a raggiungere piazza Dante Alighieri e la villa Comunale sulla destra. Attraversiamo il parco della villa, dove ci sono i bagni pubblici e una fontanella. Sbuchiamo in via Isabella Griffi, che prendiamo a sinistra e, dopo pochi passi, giriamo a destra in via Monsignor Luigi Bruno per raggiungere il prospetto principale della cattedrale romanica di Santa Maria Assunta. Qui si conclude la prima tappa, tuttavia possiamo decidere di proseguire il nostro cammino per andare a conoscere la COMUNITÀ CASA, comunità terapeutica fondata da don Tonino Bello (si raccomanda di telefonare con anticipo per organizzare la visita).
Ruvo, amor sacro e amor profano La settimana santa ruvese è ricca di suggestioni: i riti processionali del triduo pasquale richiamano migliaia di visitatori per la complessità delle rappresentazioni, tra cui spicca la processione degli Otto Santi che parte alle due del mattino del giovedì santo dalla chiesetta di San Rocco. Ai riti religiosi si affianca la tradizione popolare delle “quarantane”: fantocci femminili vestiti a lutto, che rappresentano la privazione e la tristezza del periodo quaresimale, vengono sospesi agli incroci delle strade principali della città e fatti esplodere la domenica di Pasqua al passaggio della processione con il Cristo risorto. Il secondo fine settimana di novembre è dedicato alla sagra del fungo cardoncello, durante la quale alle degustazioni nelle piazze del tipico prodotto murgiano si affianca l’apertura al pubblico di palazzi storici pubblici e privati. A dicembre le vie e le piazze della città sono allietate da Luci e Suoni d’Artista, installazioni luminose evocative del patrimonio locale che richiamano visitatori da tutta la regione.
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molfetta ➜ ruvo di puglia
RUVO DI PUGLIA.
La romanica concattedrale di Santa Maria Assunta.
Per la comunità Casa (+3,8 km) Seguiamo il percorso di tappa 2
per il primo tratto: con la cattedrale alle spalle, giriamo a sinistra in via Cattedrale, e subito dopo a destra via Marco Modesti, che conduce alla chiesa di San Rocco in largo Orazio Tedone. Avendo alle spalle la sede del Comune di Ruvo, imbocchiamo a sinistra corso Antonio Gramsci e proseguiamo sempre dritto per via Santa Barbara, che conduce fuori dal centro abitato. All’incrocio con via Scarlatti andiamo ancora dritto. Superato il passaggio a livello, procediamo sulla SP 63 Ruvo-Calendano, lungo la quale incontriamo alcune villette, sino alla rotonda dove manteniamo la sinistra. Proseguiamo sulla stessa strada, superiamo il sottopasso della SP 231 e continuiamo fino al punto [2.1]. Qui, anziché girare a sinistra seguendo il percorso di tappa 2, proseguiamo dritto per altri 250 m e all’incrocio, in corrispondenza di un cancello e di un grande pino, giriamo a destra su strada asfaltata comunale Calentano Regio. Al bivio continuiamo ancora a destra, superando un’azienda florovivaistica, e camminiamo fino all’incrocio con il raccordo della SP 231. Prestando attenzione alle auto, giriamo a sinistra. Per evitare il traffico della strada, si consiglia di oltrepassare il guardrail e camminare su un breve tratto di strada sterrata. Proseguiamo poi sulla SP 63 fino a raggiungere la comunità Casa Don Tonino Bello. Dopo la visita alla comunità, torniamo a Ruvo ripercorrendo a ritroso la strada.
Da vedere Ulivo di Antignano Sul tracciato tra Molfetta e Ruvo di Puglia, at-
traversando campi sterminati di uliveti, ci si imbatte in questo grande albero secolare, la cui esistenza è attestata sin dal XVII secolo: l’ulivo di Antignano è alto 7 metri e ha un diametro di circa 6. Secondo la leg41
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genda, il nome deriverebbe da un rione di Napoli, Antignano, dove secoli fa si svolgeva un pellegrinaggio in onore di Cristo risorto. Si narra che l’ulivo in questione sia stato preso da un sacerdote proprio da Antignano e, portato a Molfetta, piantato nel campo dove oggi è possibile ammirarlo. Alcuni documenti storici, invece, fanno riferimento alle origini medievali del locus, citato spesso nelle carte di Molfetta con il nome di Antignano, denominazione che deriverebbe da Antonius, nome latino del proprietario del fondo.
Ruvo di Puglia Situata lungo la Via Traiana, la città è collocata su
un’altura che domina un vasto territorio nella Terra di Bari ed è immersa nel verde altopiano delle Murge. Il suo periodo di massimo splendore fu tra il V e il III secolo a.C., quando si sviluppò una fiorente attività di produzione e importazione di vasellame da Atene, come testimoniano i numerosi reperti oggi conservati nel MUSEO ARCHEOLOGICO NAZIONALE JATTA. Attraversando il centro storico si raggiunge la scenografica CONCATTEDRALE romanica dedicata a Santa Maria Assunta, fondata tra il XII e il XIII secolo, la cui slanciata ed elegante facciata è caratterizzata dal grande rosone e dal portale finemente scolpito. All’interno sono degni di nota gli splendidi capitelli e il ballatoio su mensole decorate con figure umane e fito-zoomorfe. Da visitare, inoltre, la CHIESA DEL PURGATORIO dalla quale si accede a un’antichissima struttura ipogea denominata GROTTA DI SAN CLETO (in origine una costruzione romana utilizzata successivamente come chiesa dai primi cristiani), il MUSEO DEL LIBRO - CASA DELLA CULTURA in palazzo Caputi, l’EX CONVENTO DEI DOMENICANI, oggi sede del Museo civico, e PALAZZO AVITAJA, edificato tra Cinque e Seicento. Interessante anche il percorso dalla città all’agro rientrante nel Parco nazionale dell’Alta Murgia (www.parcoaltamurgia.it).
Comunità Casa Agli inizi degli anni Ottanta del secolo scorso il
problema della tossicodipendenza cominciò a interessare in maniera significativa anche le città di Molfetta, Ruvo, Giovinazzo e Terlizzi, e presto divenne un’emergenza. Non fu difficile per don Nino Prudente, sacerdote-psicologo, da sempre sensibile al problema, trovare in don Tonino un alleato formidabile. Il carisma del vescovo coinvolse tutta la collettività e tra i tanti anche un benefattore di Ruvo, che mise a disposizione la prima sede della comunità; nacque così la Casa: Comunità di Accoglienza e Solidarietà Apulia. L’8 dicembre 1984 furono accolti i primi quattro ragazzi; i giorni successivi altri due e poi tanti altri. Dopo oltre trent’anni, tra mille vicissitudini, l’associazione Casa Don Tonino Bello è una grande realtà, riconosciuta anche a livello nazionale. Da alcuni anni la struttura è affidata alla gestione terapeutica della comunità Oasi2 San Francesco onlus di Trani che con grande professionalità e passione si impegna a fare della Casa un punto di riferimento per le persone in difficoltà (per le visite è necessario contattare la comunità con anticipo, tel. 328-27.55.164).
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Dobbiamo essere nomadi Don Tonino è stato un uomo in cammino perché in ricerca. Come i magi. Chiamato a essere sale e non miele della terra, non ha mai assopito le passioni né si è fermato ad accontentare chi gli si accostava. Accontentare avrebbe significato smorzare, mettere a tacere il desiderio. Il suo scopo, invece, era quello di rendere contento chi incontrava, far sperimentare la gioia, aprire al futuro, suscitare la speranza. Al palazzo preferiva la strada. Perché la strada è il luogo degli incontri, dove si sperimenta l’imprevedibile, dove si fa l’esperienza dell’inatteso, del limite e delle opportunità. La nostra fede deve avere la sensibilità del nomadismo. Dobbiamo essere nomadi, gli uomini del cammina-cammina, persone che si mettono in viaggio. La fede non è qualcosa di stabilizzato per sempre. A volte noi ci tuteliamo con gli stabilizzatori e siamo sempre uniformi. C’è uno standard nella nostra vita: né un tantino in più, né un tantino in meno. Quella è la caratura. Non ci sono soprassalti, non ci sono stupori, non ci sono sussulti. È malinconico! Significa non vivere; significa non sperimentare più la gioia del cammino, l’ansia della ricerca, la tribolazione, la difficoltà, la preoccupazione, la paura e poi il soprassalto di gioia quando sperimenti che la strada che stai percorrendo è quella giusta. È ora che ci si metta in cammino pure noi. Lasciamo le accademie dei nostri studi, delle nostre ricerche intellettuali. La nostra fede sa troppo di tavolino, di banco. La nostra fede non ha molta polvere sulle scarpe, non sa di polvere, non ha profumi di strada, non ha sapori di piazza, non ha odori di condomini. Ha solo il profumo dell’incenso delle nostre chiese. Pericoli della strada noi non ne affrontiamo molti; gli unici pericoli della strada che affrontiamo sono quelli delle processioni. È difficile che la nostra fede si intrida dei problemi di viale Pio XI, di corso Umberto, di via Regina Margherita, delle piazze e delle strade. Il Signore ci dia tanta luce perché anche noi possiamo trovare le piste giuste, le carovaniere giuste che ci portano alla sua casa. La sua Parola, non altra stella, illumini il nostro cammino. Abbiamo visto la sua stella, 6 gennaio 1991.
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Ruvo di Puglia ➜ terlizzi
Palombaio
Sovereto 18 2.7
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Santuario di Santa Maria di Cesano
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SP 108
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Terlizzi 8
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SP 231
SP
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Ruvo di Puglia
SP 151
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Comunità Casa
la Vacchericcia
Petrali
Corato
Calendano