IL PERCORSO
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assisi ➜ foligno
M. Pietrolungo
P.gio Calvarone
10 1.4
Assisi Capitan Loreto
Foligno
8
Capitan Loreto
Collicello
1.3
Capodacqua
6
Rivotorto
5 SS7
M. Subasio
4
S. Vitale 1.2
Fanfaluca Osteriola
Viole C.le S. Rufino
2
1.1
F. Te s c io
Pod.e Tardioli S. Maria degli Angeli
Assisi F. Te s c io
Colpernaco
assisi ➜ foligno
SS3
Foligno 1.8
Roccolo
F. T
ino op
Mazzanti
18
Portonacci
Z.I Paciana
S. Giovanni Profiamma S. Sebastiano
M. Cucco
Treggio
1.7
16
1.6
5 SS7
C.se Elmi
a in
T. Ch o
14 1.5
Spello
12
P.gio Caselle
M. Pietrolungo
P.gio Calvarone
10
1.4
Capitan Loreto 8 1.3
Collicello
1
1
Da Assisi a Foligno
1.000
800
400
FOLIGNO
SPELLO
ASSISI
600
200
0m 0 km
5
10
18,9 km 250 m DISCESA 350 m DIFFICOLTÀ: facile FONDO: 35% STERRATO 65% ASFALTO LUNGHEZZA:
DISLIVELLO: SALITA
Servizi Iat di Assisi, piazza del Comune 22, tel. 07581.38.680, info@iat.assisi.pg.it, www.visit-assisi.it. Pro loco Spello, piazza Matteotti 3, tel. 0742-30.10.09, info@prospello.it, www.prospello.it. Iat di Foligno, corso Cavour 126, tel. 0742-35.44.59, info@iat.foligno.pg.it. PER CREDENZIALI E TESTIMONIUM
Statio Peregrinorum Assisi, piazza San Francesco 2, tutti i giorni 10-12.30 e 15-18, tel. 075-81.90.01, info@sanfrancescoassisi.org.
Dove dormire Casa Madonna della Pace, via Bernardo da Quintavalle 16, tel. 07581.23.37, alcantapace@alcantarine.org, www.casamadonnadellapaceassisi.org, 58 posti, BB SGL 38 €, DBL 30 €, cena 10 € a persona. Piccola fraternità francescana di Santa Elisabetta, piazza Vescovado, tel. 07581.23.66, info@casaterziario.org,
ASSISI:
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www.casaterziario.org, 65 posti, BB SGL 47 €, DBL 42 €, cena 13 € a persona. Casa di accoglienza Sant’Antonio, via Alessi 10, tel. 075-81.25.42, atoneassisi@tiscali.it, 34 posti, BB SGL 50 €, DBL 70 €, TPL 90 €. Minimo 2 notti. Casa ospitalità Beata Angelina, via Merry del Val 4, tel. 075-81.35.82, istitutobeataangelina@virgilio.it, 30 posti, BB SGL 40 €, DBL 60 €. SPELLO: Casa di accoglienza monastero Santa Maria Maddalena, via Cavour 3, tel. 0742-65.11.56, agostinianispello@alice. it, 35 posti, SP DBL e TPL 20 €, supplemento lenzuola 5 € a persona. Casa di accoglienza Piccolo San Damiano, via Fonte Vecchia 22, tel. 0742-65.11.82, piccolosandamiano@libero.it, 60 posti, possibilità cena e colazione. A donativo. FOLIGNO: Ostello di Foligno, via Pierantoni 21, tel 0742-35.37.76, solo WhatsApp 338-6318114, info@ostellodifoligno.it, www.ostellodifoligno.it, 150 posti, BB SGL 30 €, DBL 48 €, TPL 72 €; in camerata 20 € a persona. Casa Beata Angelina - Monastero di Sant’Anna, via dei Monasteri 46, tel. 0742-35.08.00, info@casabeatangelina. it, www.casabeatangelina.it, 60 posti, BB DBL 30 € a persona.
assisi ➜ foligno
Una tappa facile, con saliscendi poco impegnativi, ricca di fonti d’acqua e occasioni di sosta: lasciata Assisi incontriamo Spello, perla medievale con le sue vestigia romane, e poi Foligno, da sempre crocevia di pellegrini e commerci. Il percorso si snoda lungo i contrafforti del Parco regionale del monte Subasio e gli incantevoli uliveti che rendono unica la valle Umbra.
È dalla tomba di san Francesco, Patrono d’Italia, che comincia il nostro Cammino. Saliamo la scala lasciandoci alle spalle la basilica e, proseguendo in salita, attraversiamo il centro medievale di ASSISI, per via San Francesco, via Arnaldo Fortini e via Portica, fino alla piazza del Comune. Proseguiamo ancora dritto lungo corso Mazzini e via Santa Chiara che ci condurranno alla piazza della basilica di Santa Chiara. Tenendo sulla destra la chiesa, proseguiamo lungo via Borgo Aretino che ci accompagna fino all’arco di Porta Nuova, che già si intravede sullo sfondo, e quindi all’uscita dal centro storico di Assisi [1.1 - Km 1,4]. Da qui in poi troveremo la segnaletica biancorossa del Cammino Francescano della Marca con il logo e l’acronimo Cfm che ci invita a percorrere in discesa la SP 147. La seguiamo per un centinaio di metri fino a una rotonda che attraversiamo procedendo dritti. Fatti 200 m, al bivio, prendiamo sulla sinistra via San Benedetto, una strada che volge decisamente in salita. La percorriamo tutta lasciando sfilare gli ultimi insediamenti urbani della periferia di Assisi per portarci, dopo 900 m, sotto le pendici del monte Subasio (1.290 m). Il monte, famoso per il suo profilo a “dorso di tartaruga”, è stato sempre visto come luogo di misticismo e sacralità, tradizione confermata dai numerosi eremi benedettini e francescani. La strada prosegue con lievi saliscendi, l’incedere è comodo e il percorso in ombra. Dopo 1 km, troviamo l’imbocco di via Borghettaccio [1.2 - km 4], che prendiamo tenendoci sulla destra. L’asfalto da qui lascia il posto allo sterrato. Percorsi 500 m arriviamo all’incrocio con una strada asfaltata: noi continuiamo diritti, senza abbandonare la carrareccia, immettendoci su via Fonte l’Abate. Qui le segnaletiche del Cammino e del parco sono ben visibili. Procediamo per 2,8 km costeggiando, su sterrato in ombra, i confini del parco, fino all’incrocio con una stradina asfaltata, via Gabbiano. Qui svoltiamo decisamente a destra in discesa. In questo punto occorre fare attenzione: dopo appena 200 m, sulla sinistra, dobbiamo prendere un sentiero in discesa nascosto dalla vegetazione e non segnalato [1.3 - km 7,4] che si inoltra in un ampio uliveto. La discesa ci conduce alle prime case del borgo di Collicello, che però si evita prendendo subito a sinistra un sentiero orlato da piante di rosmarino, sempre in discesa, che dopo 300 m torna in piano, aggira una casa privata e confluisce sulla strada asfaltata di via Renano. La percorriamo in discesa per 250 m fino all’intersezione con uno sterrato sulla sinistra ben indicato dalla segnaletica del Cfm che 23
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imbocchiamo. Camminiamo tra querceti e ulivi dapprima in salita, poi su lievi saliscendi e infine in discesa fino a incontrare la Fonte di San Francesco, ben segnalata da una grande edicola votiva posta proprio al bivio con via degli Ulivi [1.4 - km 9,9]. Qui qualche panchina all’ombra e una cannella di acqua fresca ci permetteranno una sosta rinfrescante. Prendiamo a sinistra via degli Ulivi e percorriamo in piano la stradina d’asfalto sabbioso che si inoltra tra gli ulivi. Man mano che procediamo, di fronte a noi si comincia a scorgere dall’alto il profilo del centro medievale di SPELLO. La via degli Ulivi termina al bivio con via Poeta, strada asfaltata di accesso alla città. La prendiamo in salita verso sinistra, percorrendo sui marciapiedi il viale alberato fino a entrare nel centro storico attraverso Porta Montanara. Proseguiamo ancora lungo via Poeta e attraversiamo piazza Vallegloria tenendo sulla destra il monastero delle Clarisse per immetterci, svoltando a sinistra sotto un arco, nell’adiacente piazza Gramsci e di seguito su via Giulia, che percorriamo interamente fino all’incrocio con via Garibaldi, che imbocchiamo in discesa a sinistra. Siamo nel cuore della città, sulla via centrale su cui affacciano botteghe e caffè. Continuando a scendere incrociamo il Municipio e quindi, dopo avere imboccato via Cavour, naturale prosecuzione di via Garibaldi, la celebre chiesa di Santa Maria Maggiore. La chiesa è un ottimo luogo di sosta con a disposizione diversi servizi per pellegrini come bagni, piccolo refettorio, fonte d’acqua e ufficio timbri credenziali. Continuiamo a scendere per via Consolare: è possibile tagliare il tornante prendendo la piaggia pedonale di via Sant’Angelo, che troviamo sulla nostra destra appena 50 m dopo la chiesa. Usciamo dal centro storico di Spello passando sotto l’arco romano di Porta Consolare [1.5 - km 13,2]. Fuori dalle mura medievali il percorso torna in piano; giriamo a sinistra in via Sant’Anna, costeggiando i bastioni e continuando lungo via Sant’Anna per 200 m. Superiamo la chiesa di Sant’Anna sulla destra e subito dopo pieghiamo a destra proseguendo per altri 100 m fino a incrociare la trafficata via della Liberazione che traversiamo con cautela, procedendo dritti su via Brodolini. Da qui fino a Foligno, oltre alla segnaletica del Cammino, saremo accompagnati anche da quelle della Via di Francesco e della Via Lauretana. La strada ci allontana da Spello; camminiamo per 1,2 km sempre in piano, fino all’incrocio di via Prato, all’altezza della chiesa della Santissima Trinità che rimane alla nostra destra. Attraversiamo la strada trafficata per proseguire dritti in via Spineto, che percorriamo per 1,6 km fino a incrociare via San Cristoforo [1.6 - km 16,4]. Di fronte a noi le prime palazzine della periferia di FOLIGNO tra le quali ci infiliamo continuando a camminare diritti su via Spineto, fino a un sottopasso che ci permette di attraversare senza pericolo la Statale 75 Foligno-Perugia. Oltre il sottopasso, giriamo a sinistra e dopo 200 m svoltiamo a destra. Al passaggio a livello attraversiamo la linea ferroviaria per ri24
assisi ➜ foligno
La via degli Ulivi La suggestiva e panoramica via degli Ulivi, che si percorre per arrivare a Spello, segue per 1,8 km un itinerario sul fianco del Subasio con lievi saliscendi. La vista sulla Valle Umbra, le pendici del Subasio e l’affaccio sui borghi in lontananza la rendono gradevole ai sensi e all’anima fin dall’antichità, quando il poeta latino Properzio veniva qui a ispirarsi. Attorno ulivi secolari a perdita d’occhio incorniciano l’antico sentiero. Se percorso durante il periodo primaverile, le ginestre in fiore scandiranno il passo con odori e colori che solo la macchia mediterranea può regalare. Questo tratto è anche detto della Santa Angela da Foligno, popolarmente conosciuta come Beata Angelina, che lo percorse nel 1291, qualche giorno prima della solennità di San Francesco. Angela si recava ad Assisi con uno scopo ben preciso: voleva pregare san Francesco affinché intercedesse con Dio per ottenere “di poter sentire Cristo, di poter osservare perfettamente la regola francescana e di riuscire a vivere e morire da povera”. La strada tra Foligno e Assisi, passando per Spello, è di soli 19 km e neppure faticosa, ma quel giorno alla Beata sembrò interminabile perché la pellegrina si attardò a conversare con qualcosa di invisibile che continuamente le impediva di avanzare.
trovarci su viale Firenze, importante arteria stradale di accesso a Foligno [1.7 - km 17,1]. Giriamo a sinistra e la percorriamo tutta in piano e sempre diritti per 1,9 km fino all’ingresso nel centro storico, a cui si accede dal ponte della Liberazione, sul fiume Topino [1.8 - km 18,9]. Procediamo con cautela, utilizzando i marciapiedi, dove ve ne sono, o restando sul ciglio della strada; lungo il tragitto attraverseremo una rotonda con al centro la chiesa della Madonna della Fiammenga, proseguendo sempre dritti. Oltrepassato il ponte della Liberazione raggiungiamo il centro della città e le varie strutture di accoglienza, ma teniamo presente che è qui che dovremo tornare per iniziare la seconda tappa. 25
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assisi ➜ foligno
Da vedere Assisi Il colpo d’occhio migliore, quello panoramico che permette di
avere un quadro d’insieme della pianta urbana della città e dei suoi monumenti, si ha dalle rocche poste sulla sommità dei due colli che cingono Assisi: la ROCCA MAGGIORE e la ROCCA MINORE. Collegate tra loro da un’imponente cinta muraria le due fortezze medievali, costruite per fini difensivi, si dice che siano unite da un passaggio segreto. Di fronte a tanta proposta artistica e turistica quel che ci sentiamo di consigliare, specie per chi è bramoso di mettersi presto in cammino, è la visita di due luoghi meno celebri e che raccontano della vocazione del santo al viaggio e al cammino. Innanzi tutto la CAPPELLA DELLE RELIQUIE posta nel transetto di destra della basilica inferiore: qui sono esposti la bolla pontificia con la quale il papa Onorio III approvò la Regola Francescana nel 1223, la Chartula con le lodi di Dio Altissimo e la benedizione a fra Leone scritta di mano dallo stesso san Francesco, un corno d’avorio donato dal sultano d’Egitto al-Malik al Poverello durante il suo viaggio verso la Terra Santa del 1219 e vari indumenti appartenuti al santo, fra cui la tonaca e i calzari di feltro confezionati da santa Chiara per nascondere le sacre stigmate. Nella basilica inferiore si trova anche la cripta che custodisce la tomba del santo. Lungo via San Francesco, l’ORATORIO DEI PELLEGRINI rappresenta una testimonianza di quanto già nel Medioevo fosse vivo il fascino del pellegrinaggio sul Cammino di Santiago. Lo stesso Francesco d’Assisi, secondo la tradizione, avrebbe compiuto il cammino alla tomba dell’apostolo Giacomo nel 1214. Sta di fatto che anche la celebre storia dei galletti di Santo Domingo de la Calzada, uno dei luoghi simbolo del cammino verso Compostela, si diffuse ad Assisi e ispirò il ciclo di affreschi di Pierantonio Mezzastris (1477) che riveste l’interno dell’oratorio. Gli affreschi illustrano il “gran miracolo del pellegrino”, una storia popolare medievale molto gustosa che racconta del salvataggio miracoloso del giovane pellegrino Hugonell da parte di san Giacomo.
Spello Uno dei borghi più belli d’Italia, rinomato per l’olio di alta qualità che vi si produce. Fondata dagli umbri, Hispellum divenne presto parte della Repubblica Romana e fu denominata da Giulio Cesare Splendidissima Colonia Julia. Ancora visibili, di quel periodo, l’ARCO ROMANO DI AUGUSTO e le ANTICHE MURA , che seppur inglobate in quelle medievali, in molte zone si riescono ancora a intravedere. Da non perdere la VILLA ROMANA DEI MOSAICI, risalente al I secolo d.C., dove sono ancora ben visibili i pavimenti con preziosi mosaici policromi e l’impluvium decorato con un mosaico a onda (www.villadeimosaicidispello. it). L’importanza della cittadina continuò anche nei secoli successivi, quando artisti famosi furono chiamati a decorare gli edifici religiosi. Merita certo una visita la CAPPELLA BAGLIONI, nella chiesa di Santa Maria Maggiore (soffermatevi ad ammirare i cinquecenteschi pavimenti in ceramica di Deruta), affrescata dal Pinturicchio. Tra gli eventi ricor26
assisi ➜ foligno
FOLIGNO.
Scala gotica del Palazzo Trinci, sede museale della città.
diamo la festa del Corpus Domini (tra maggio e giugno), quando la città diventa policroma grazie alle INFIORATE, quadri e tappeti composti da petali di fiori.
Foligno Considerata da sempre un crocevia di cammini, merci e cul-
ture, la città deve le sue origini ai romani e la sua fortuna ai pellegrini medievali diretti a Roma. Non a caso qui, nel 1470, venne aperta la quarta tipografia in Italia, che provvedeva a stampare libretti di preghiera, orazioni, vite di santi e poemetti popolari da vendere ai pellegrini. E sempre qui, l’11 aprile del 1472, vide la luce la prima edizione della Divina Commedia di Dante. Piazza della Repubblica è il centro del “centro del mondo”, come simpaticamente amano definire i folignati la propria città. Su di essa affacciano il DUOMO DI SAN FELICIANO, il cui interno è uno splendido esempio di stile neoclassico-barocco, il PALAZZO TRINCI , finito nel 1407, sede del Museo cittadino, con la sua magnifica scala gotica, gli affreschi di Gentile da Fabriano delle sale nobili e la cappella con gli affreschi di Ottaviano Nelli da Gubbio (www. museifoligno.it). Degno di nota anche l’ORATORIO DELLA NUNZIATELLA, del 1492, dove sull’altare si trova un affresco del PERUGINO raffigurante il Battesimo di Gesù e il Padre Eterno. Da non perdere la visita al MONASTERO DI SANT’ANNA, dove tra l’altro si può pernottare (vedi “Dove dormire”). Le Sorelle delle Terziarie Francescane della Beata Angelina sono le guide ideali per farci conoscere gli affreschi e i tesori del maestoso monastero come il cortile d’accesso, il parlatorio, l’oratorio, i due chiostri, il coro e le quattrocentesche dimore dei pittori. Tra gli eventi spicca la GIOSTRA DELLA QUINTANA, rievocazione storica che si svolge in due edizioni annuali, a giugno e a settembre. Per l’occasione si potranno gustare piatti secenteschi nelle varie taverne aperte della città. 27
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San Francesco d’Assisi San Francesco, battezzato Giovanni, nasce ad Assisi nel 1181/1182 da Pietro di Bernardone, commerciante di “panni franceschi”. Giovane allegro, ma mai superficiale, amante della bella vita, generoso e sensibile, a vent’anni partecipa alla battaglia di Collestrada nella quale viene catturato dai perugini e costretto a scontare un anno di prigionia. Tornato a casa, si ammala di una grave e lunga malattia che segna profondamente il suo animo sensibile fino a renderlo inquieto. Inizia così il suo cambiamento. Nel 1204 una spedizione militare lo spinge all’avventura cavalleresca. Sogna, si arma, parte. Torna, dopo aver lasciato armi e cavallo presso Spoleto, fra la derisione della gente e l’umiliazione della famiglia che lo vedono come un visionario sconfitto. A un anno dal rientro l’incontro e l’abbraccio con un lebbroso cambiano la sua percezione della vita e lo ispirano a intraprendere il cammino che lo porterà a diventare il santo che ha cambiato le sorti d’Europa e del mondo. “Va’ e ripara la mia casa” è l’esortazione del Santo Crocefisso. Lui ne fa il suo vessillo e da allora si dedica non solo alla ricostruzione della piccola pieve di San Damiano, in rovina, ma anche alla riedificazione dell’intera Chiesa. Lunghi giorni di solitudine e privazioni diventano il suo martirio d’evangelizzazione; da Assisi vaga per l’Italia e per il mondo con i suoi fratres sodali per tornare malato e morente nel 1226, anno in cui terminano i suoi giorni terrestri e iniziano quelli celesti. Per noi viatores contemporanei san Francesco è l’archetipo del pellegrino, colui che si è affidato al mondo e alla natura, alle intemperie e alla frugalità, alle fatiche e all’estasi del camminare, un vero avventuriero instancabile, con il fuoco della spiritualità sempre acceso. Non a caso i suoi calzari sono diventati il simbolo del procedere lento di un popolo sempre più numeroso che cerca di ritrovare i valori più veri e profondi dell’esistenza lungo i cammini del mondo.
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