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Da Milano a Chiaravalle
LUNGHEZZA: 16,9 km
DISLIVELLO: SALITA 94 m DISCESA 115 m
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FONDO: 10% STERRATO 90% ASFALTO
DIFFICOLTÀ: facile
Mezzi pubblici
MILANO: Atm, metropolitana linee M1 e M3, fermata Duomo, tel. 02-48.60.76.07, atm.it.
CHIARAVALLE: Atm, metropolitana linea M3 fermata Corvetto e successivamente autobus linea 77, tel. 02-48.60.76.07, atm.it.
Servizi
MILANO: Infopoint-Ufficio turismo del Comune di Milano, piazza del Duomo 14, tel. 02-88.45.55.55, infotourist@comune. milano.it.
YesMilano, via dei Mercanti 8, info@ yesmilano.it, yesmilano.it.
ABBAZIA DI CHIARAVALLE: Infopoint, via Sant’Arialdo 102, tel. 02-84.93.04.32, infopoint@monasterochiaravalle.it, www.monasterochiaravalle.it.
Dove dormire
MILANO: Madama Hostel, via Benaco 1, tel. 02-36.72.73.70 / 366-31.07.485, info@ madamahostel.com, madamahostel.com, 60 posti, camerata e camere private, 60-200 €, servizio ristorazione, *
Milano Ostello, viale Monza 38, tel. 02-36.63.99.05 / 393-89.38.785, info@ milanoostello.it, milanoostello.it, 26 posti, camerata 20 €, DBL 70 €, TPL 90 €, QDPL 120 €, colazione inclusa, * (sette gradini di accesso alla struttura).
Koala Hostel, via Stefano Canzio 15, tel. 02-49.52.99.27 / 351-24.69.840 (WhatsApp), info@koalahostel.it, koalahostelmilan.it, 872 posti, camerata 25-30 €, SGL 45 €, colazione inclusa, uso cucina, *
Combo Hostel, ripa di Porta Ticinese 83, tel. 02-36.68.09.30, hello.milano@ thisiscombo.com, thisiscombo.com, 40 posti, camerata mista 6 posti da 28 €, camerata mista 4 posti da 32 €, camera matrimoniale da 110 €, bar e ristorante, le prenotazioni vanno fatte dal sito, * Altri indirizzi a Milano nel Dove dormire di tappa 6.
MONLUÉ: B&B Monlué, via Monlué 77, tel. 338-41.14.951, info@cascinamonlue.it, cascinamonlue.it, prima colazione, 4 posti, DBL 120 €, TPL 180 €, * (camere al piano superiore).
CHIARAVALLE: Abbazia di Chiaravalle, via Sant’Arialdo 102, tel. 02-57.03.404 / 349-68.08.416, www.monasterochiaravalle. it, foresteriachiaravalle@gmail.com, 7 posti, a donativo, prenotarsi con 2-3 settimane di anticipo, *
Boutique Hotel Borgo Nuovo, via San Bernardo 16, tel. 02-53.46.47, hotel@ borgo-nuovo.it, borgo-nuovo.it, 26 posti, DBL superior 110-220 €, DBL suite 116-220 €, *
SAN GIULIANO MILANESE: Hotel Majestic, via Lombardia 48 (a 3 km dall’arrivo; dall’abbazia autobus Atm linea 140, fermata via Lombardia/via Bracciano), tel. 02-98.28.92.16 / 377-32.37.040, info@ majestichotel.info, www.majestichotel.info, 80 posti, SGL 50 €, DBL 65 €, TPL 85 €, *
Cascine
MILANO: Cascina Sant’Ambrogio-Cascinet, via Cavriana, 38, info@cascinet.it, cascinet. it, servizio ristorazione, bottega con prodotti locali, *
Cascina Monlué, via Monlué 77, tel. 338-41.14.951, info@cascinamonlue.it, cascinamonlue.it. servizio ristorazione, organizzazione eventi culturali, *
Cascina Corte San Giacomo - Associazione Nocetum, via San Dionigi 77, tel. 02-55.23.05.75, info@nocetum.it, nocetum.it, bottega con prodotti locali, ampio spazio verde con giochi per i bambini e una piccola fattoria con animali, orti e frutteti, *
Cascina Nascosta, viale Alemagna 14 (accesso dal Parco Sempione), tel. 340-67.55.196, è possibile mangiare e vengono svolte diverse attività didattiche, *
Mulino di Chiaravalle, via Sant’Arialdo 102, tel. 02-84.93.04.32, infopoint@ monasterochiaravalle.it, abbaziadichiaravalle.it/il-mulino, * (solo al piano terra).
Spesso i pellegrini che passano dalle grandi città si ritrovano a camminare in periferie poco suggestive: il percorso di questa tappa, oltre a limitare le strade urbane più trafficate, incrocia (quando possibile) luoghi caratteristici e angoli nascosti della Milano “di una volta”. Fortunatamente, ad attenderci lungo la via ci saranno due bellissime cascine, non resta quindi che incamminarsi e osservare con occhi da esploratore la città e le bellezze che nasconde.
Il nostro cammino alla scoperta delle abbazie milanesi inizia al duomo di MILANO , cuore e simbolo del capoluogo lombardo. Dando le spalle alle porte bronzee della cattedrale ci dirigiamo a destra imboccando corso Vittorio Emanuele II, con i negozi e i bar che si susseguono uno dopo l’altro senza soluzione di continuità, e proseguiamo fino a piazza San Babila.
Dalla parte opposta della piazza notiamo a destra una chiesetta in mattoni: si tratta della basilica di San Babila, edificata nel IV secolo sui resti di un tempio pagano. La chiesa, come la vediamo oggi, risale al Seicento, quando venne “allungata” e aggiunta una facciata barocca. Infine, nei primi anni del Novecento venne costruita la facciata neoromanica e aggiunta la torre campanaria.
Ci dirigiamo verso la basilica e imbocchiamo a destra corso Monforte.
Proseguiamo sempre dritto per circa 1 km fino a raggiungere la statua dedicata a san Francesco d’Assisi in piazza Risorgimento, che i milanesi della zona chiamano in modo un po’ dissacrante Cinq e tri, vott (cinque e tre, otto) per il numero delle dita del Santo nel gesto della benedizione.
Proseguiamo sempre dritto, camminando al centro di corso Indipendenza in modo da sfruttare l’ombra delle fronde degli alberi, e dopo circa 200 m troviamo una piccola fontana sulla sinistra dedicata a Pinocchio: sulla sommità è visibile il protagonista del romanzo di Collodi trasformato in bambino, mentre alla base giace Pinocchio burattino con accanto il gatto e la volpe.
Proseguiamo dritto per altri 200 m circa, raggiungiamo piazzale Dateo dove attraversiamo per procedere ancora dritto: il quartiere in cui stiamo camminando si chiama Acquabella, il nome deriva dalla presenza di pozzi artesiani che portavano in superficie l’acqua del sottosuolo, dando origine a vere e proprie sorgenti la cui presenza portò alla costruzione di diverse cascine e piccoli borghi nella zona.
Raggiunto piazzale Susa, continuiamo dritto, sempre tenendo la destra, lungo viale Argonne. Il viale è costellato di giardinetti e tutta l’area è molto vivace e frequentata da famiglie e ragazzi che utilizzano i parchi gioco e i campetti da basket. Dopo circa 600 m, una volta raggiunta la grande chiesa dei Santi Nereo e Achilleo alla fine di viale Argonne, giriamo sulla sinistra, passiamo davanti alla chiesa e, seguendo la pista ciclabile, imbocchiamo a destra via Marescalchi.
Proseguiamo dritto, saliamo sul cavalcavia Buccari (appena scesi dal cavalcavia la prima strada a destra porta, dopo 200 m, alla Cascina Sant’Ambrogio) e seguiamo la pista ciclabile per circa 1 km; siamo ormai in periferia, tra ponti autostradali, angoli della vecchia Milano e ristoranti di cucina tipica meneghina. Superato il ponte sul fiume Lambro imbocchiamo la prima strada sulla destra, via Taverna, che incontriamo dopo circa 90 m: la strada è stretta e bisogna prestare molta attenzione ( # qui dobbiamo indossare il gilet catarifrangente ).
Dopo circa 300 m troviamo sulla destra un piccolo sentiero [1.1] che ci permette di far riposare un pochino i piedi lontano dall’asfalto, co- steggiando per un tratto il fiume Lambro; all’incrocio con l’asfaltata via Salina, la attraversiamo e riprendiamo dritto davanti a noi il percorso pedonale [1.2].
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# L’accesso al sentiero [1.1] è stretto per la presenza di un grande blocco di cemento, successivamente potrebbe essere difficilmente praticabile perché sconnesso, quindi proseguiamo dritto rimanendo su via Taverna per circa 200 m, dopodiché seguiamo la strada che curva a destra in via Salesina e dopo poco più di 100 m troviamo sulla sinistra un altro blocco di cemento [1.2]: in questo caso il passaggio è più spazioso ed entriamo nel percorso pedonale.
Il percorso nel prato è molto breve: dopo circa 200 m la strada gira a sinistra con un angolo di 90° e in pochi metri sbuca su via Taverna; giriamo a destra, attraversiamo via Salesina e dopo pochi passi imbocchiamo la strada pedonale sulla sinistra; dopo 70 m giriamo a destra [1.3] e saliamo sul ponte sopra viale Forlanini. Attraversato il ponte seguiamo la pista ciclabile e giriamo prima a destra e poi a sinistra in via dell’Aviazione (# dopo circa 300 m la pista ciclabile si interrompe e sarà necessario salire sul marciapiede a destra per proseguire il percorso). Continuamo per 800 m circa costeggiando il parco di Monlué (sulla destra) e, arrivati a via Gaudenzio Fantoli, giriamo a destra e percorriamo il ponte sul fiume Lambro, subito dopo il quale sulla destra troviamo un sentierino [1.4], che imbocchiamo.
# Il sentiero è nel prato e quindi un po’ sconnesso: dal punto [1.4], dopo aver indossato il gilet catarifrangente, proseguiamo dritto restando sul lato destro della strada per circa 50 m poi, in prossimità di un cancello, attraversiamo per spostarci sul lato sinistro della strada; non sono presenti strisce pedonali, prestare attenzione. Continuiamo sul marciapiede e subito prima del ponte della tangenziale Est attraversiamo a destra [1.4.1] per imboccare la piccola strada che in circa 200 m ci porta alla prima abbazia del percorso: San Lorenzo in Monlué.
Proseguiamo nel prato per circa 400 m; il sentiero termina su una strada asfaltata e noi dovremo imboccare via Monlué [1.5] che si trova sulla sinistra. Seguiamo la strada per circa 200 m in questo piccolo e caratteristico borgo che sembra lontano anni luce dalla frenetica città milanese, superiamo Cascina Monlué sulla destra e proseguiamo dritto per raggiungere l’ingresso dell’ABBAZIA DI SAN LORENZO IN MONLUÉ * (rivolgersi alle suore di Carità, lì accanto).
Prendiamoci un momento per riposarci seduti sulla panchina di fronte alla chiesa e riempiamo le borracce alla fontanella prima di riprendere il cammino in direzione dell’abbazia di Chiaravalle. Dando le spalle alla chiesa imbocchiamo via Monlué sulla destra, raggiungiamo l’incrocio dopo circa 200 m e giriamo a destra in via Gaudenzio Fantoli; passiamo sotto al cavalcavia della tangenziale Est, camminiamo per 400 m circa fino ad arrivare in via Mecenate, che attraversiamo per poi seguire la via a sinistra. Dopo 100 m circa troviamo un parcheggio [1.6] che alle spalle ha un piccolo sentiero di accesso a un parchetto il quale, dopo circa 150 m, ci condurrà in via Marco Fabio Quintiliano, dove subito a destra troviamo un attraversamento pedonale [1.7].
# Il sentiero che passa attraverso il parchetto ha un terreno ghiaioso che potrebbe rendere difficoltoso il percorso, quindi da [1.6] proseguiamo per altri 100 m, giriamo a destra al primo incrocio e imbocchiamo via Quintiliano, che seguiamo per un centinaio di metri fino alle strisce pedonali [1.7]
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Attraversiamo via Quintiliano per portarci sul lato sinistro e dopo un altro centinaio di metri imbocchiamo a sinistra il sentiero di accesso ad altri giardinetti.
Costeggiamo il parco giochi e proseguiamo dritto fino alla Scuola calcio Macallesi, oltrepassiamo il cancello e continuiamo ancora dritto fino a sbucare su via Salomone [1.8], dove attraversiamo e giriamo a sinistra (nel caso il cancello fosse chiuso, sarà necessario tornare indietro di qualche metro e imboccare la prima strada sulla destra tra i palazzi, uscire dal parco e girare nuovamente a destra, proseguendo dritto per 500 m fino a raggiungere via Salomone, che imbocchiamo a sinistra).
Proseguiamo dritto, attraversiamo via Bonfadini e continuiamo in via Merezzate; all’incrocio attraversiamo nuovamente e giriamo a sinistra seguendo la pista ciclabile.
Dopo 450 m, raggiunta la seconda rotonda, attraversiamo sulla destra e proseguiamo dritto sul lato destro di via Savinio per circa 150 m, dopodiché giriamo a destra in via Bruno Cassinari passando per il nuovo quartiere di Santa Giulia.
Perpendicolare alla nostra via troviamo via Pizzolpasso, che attraversiamo, e proseguiamo dritto superando piazza Tina Modotti, quindi giriamo a sinistra seguendo il perimetro della piazza e, arrivati in via Russolo, giriamo a destra fino a raggiungere l’ingresso del sottopasso della stazione di Rogoredo (lo troviamo sulla destra) [1.9]. Scendiamo nella stazione della metropolitana e utilizziamo il sottopassaggio seguendo le indicazioni per via Cassinis. Camminiamo lungo via Cassinis per 700 m circa sempre dritto fino a raggiungere la fermata della metropolitana Porto di Mare [1.10] dove entriamo per utilizzare il sottopassaggio.
# Il sottopassaggio di Porto di Mare non ha né ascensore né montascale, siamo quindi costretti a proseguire per altri 350 m fino a raggiungere l’incrocio con via Avezzana, qui attraversiamo sulla sinistra, passiamo sotto al cavalcavia del raccordo dell’autostrada del Sole e proseguiamo fino a piazzale Rosa che percorriamo a sinistra per poi prendere la terza uscita su viale Omero; procediamo per 500 m circa fino a sbucare su una grande rotonda, in corrispondenza con via Fabio Massimo [1.11].
Se vi siete chiesti da dove derivi il nome “Porto di Mare” sappiate che nel 1918 a Milano iniziarono gli scavi per la realizzazione del bacino di un porto commerciale collegato con Cremona. Il progetto venne iniziato e interrotto diverse volte fino a essere totalmente abbandonato. L’area venne poi sistemata con la costruzione della stazione di Rogoredo.
Usciamo dal sottopasso e proseguiamo dritto in via Fabio Massimo per 700 m fino a raggiungere la rotonda [1.11]. Dalla rotonda imbocchiamo la prima strada sulla sinistra, via San Dionigi: qui possiamo vedere la chiesa dei Santi Filippo e Giacomo, edificata nel 1200 e, accanto a essa, sulla sinistra, troviamo l’associazione NOCETUM , dove è possibile acquistare prodotti alimentari a km 0 nella piccola bottega.
Proseguiamo sempre lungo via San Dionigi sulla sinistra costeggiando la pista ciclabile; poco prima della rotonda attraversiamo sulla destra e proseguiamo sulla stradina a fianco alla via costeggiando il Parco della Vettabbia per 1,3 km circa. L’area del parco, che può essere definito la “porta” del Parco agricolo Sud Milano, è stata creata dalle sapienti mani dei monaci Cistercensi, i quali, dopo aver bonificato la zona, hanno realizzato particolari sistemi d’irrigazione che permettevano di avere prati verdi tutto l’anno (le marcite) e spazi dedicati alla coltivazione e all’allevamento.
Alla fine del parco entriamo nel parcheggio sulla destra (già da qui possiamo vedere poco lontano il campanile di Chiaravalle), lo attraversiamo e oltrepassiamo il ponte che troviamo in fondo. Subito dopo aver percorso il ponte giriamo a sinistra e dopo poche decine di metri
Animali e leggende
Secondo una leggenda i celti, giunti nella Pianura Padana, chiesero a un oracolo dove fondare l’insediamento e il responso fu che il punto sarebbe stato indicato da una scrofa ricoperta di pelo. La scrofa “semilanuta” era presente nelle zone paludose (successivamente bonificate) intorno a Milano e fu quindi quella l’area su cui sorse l’odierno capoluogo lombardo. L’origine del nome potrebbe rimandare al gallico Medhe-lan, “terra di mezzo” o al latino Medio-lanum, “in mezzo alla pianura”; più fantasiosa l’interpretazione di Medio-lanum come “con la lana nel mezzo”, ossia “semi-lanuta”. Con il dominio dei Visconti, il simbolo di Milano divenne poi il notissimo biscione: secondo la leggenda popolare nel lago Gerundo (che comprendeva una vasta area tra Bergamo, Milano, Cremona, Mantova e Lodi) viveva un drago chiamato Tarantasio che, oltre a infestare l’aria, si nutriva di bambini. A liberare le popolazioni locali uccidendo il mostro sarebbe stato il capostipite dei Visconti, che lo scelse come simbolo del casato.
sbuchiamo in via Sant’Arialdo, che seguiamo a destra fino alle strisce pedonali [1.12], dove attraversiamo per imboccare davanti a noi via San Bernardo; poco dopo sulla destra troviamo una scala in discesa, la imbocchiamo e giriamo subito sulla destra per scendere verso il parcheggio, girare a destra e proseguire dritto fino a incontrare nuovamente via Sant’Arialdo dove svoltiamo ancora a destra e saliamo sul piccolo ponticello che troviamo sulla sinistra. Continuiamo dritto fino a raggiungere la nostra seconda abbazia: CHIARAVALLE * (l’accesso all’abbazia, al chiostro e alla cappella di San Bernardo presenta una piccola soglia; bagni accessibili).
# Il percorso pedonale sarà difficoltoso per la presenza di quattro gradini: al punto [1.12], quindi, invece di attraversare proseguiamo dritto e, indossando il gilet catarifrangente e prestando molta attenzione, percorriamo sulla strada circa 200 m fino all’attraversamento pedonale che ci consente di raggiungere la nostra seconda abbazia: Chiaravalle.
Durante la visita all’abbazia troviamo anche all’interno un piccolo bar dove ristorarci (la birra trappista è ottima) e un minimarket con diversi prodotti biologici. Alcune delle funzioni sono accompagnate da suggestivi canti gregoriani eseguiti dai monaci.
Da vedere
Milano Moltissimi sono i monumenti del capoluogo lombardo e una visita alla città richiederebbe alcuni giorni; qui ci limiteremo soltanto a brevi cenni sui luoghi principali nelle vicinanze di piazza del Duomo, punto di partenza della Strada delle Abbazie. I punti di interesse che si incontrano lungo il percorso di ritorno a Milano sono descritti nel Da vedere di tappa 6.