Sally Gardner
UN MARE DI DRAGHI! Betsy e Mr. Tigre contro i pirati
illustrato da
Nick Maland traduzione di
Giuseppe Iacobaci
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E
siste un’isola che è stata dimenticata dalle mappe del mondo, ed è da lì che provengono tutte
le lettere dell’alfabeto. Poiché ogni storia parte dalle parole, e ogni parola è composta da lettere, è giusto e sensato che siano proprio le lettere dell’alfabeto a narrare i fatti come meglio credono. Tutto cominciò in un giornata burrascosa, con la pioggia che danzava scintillante sui ponti della Tartaruga
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della Tortuga, la nave pirata più temuta di tutti i sette mari... “Chiedo scusa”, disse Mr. Tigre. “Non vorrei interrompere sul più bello, ma non sarebbe meno confusionario presentare prima di tutto Betsy K. Glory,
anziché
tuffarci
subito
con
i pirati nel mare in tempesta? Se dovessi parlare di fronte a una platea inizierei col dire che Betsy ha capelli viola, occhi verdi vispi e brillanti, guance rosee e un dolce visino lentigginoso. E che è figlia del famoso signor Alfonso Glory, noto per i suoi gelati straordinari, i più buoni che abbiate mai assaggiato, dentro o fuori dalle mappe del mondo. La mamma di Betsy è Myrtle, una sirena che non ha lentiggini e vive nel mare, come tutte le sirene. Invece Betsy e il suo papà, che hanno le gambe, abitano in una
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casa alta e ariosa al piano di sopra del caffè del signor Glory. Potreste anche aggiungere, e non sarebbe una bugia neanche per un baffo, che i tre compongono una famiglia molto felice. Ma dopotutto non sto mica parlando di fronte a una platea.” “Con tutto il rispetto, Mr. Tigre”, ribatterono le lettere dell’alfabeto, “racconteremo questa storia a modo nostro e con parole nostre”. “Era solo un suggerimento”, disse Mr. Tigre, “è che a me piacciono i racconti che iniziano bene, e spero che la parte centrale sia esaltante, altrimenti le parole cascheranno come pesci lessi sul finale. Non siete d’accordo?”. “C’era una volta...” ricominciarono le lettere dell’alfabeto. “Miaoraoviglioso!” Tigre.
esclamò
Mr.
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B
etsy K. Glory se lo sentiva: Mr. Tigre sarebbe ritornato prima di domenica. Ma tante domeniche
erano arrivate e tante domeniche erano passate, e i giorni cominciavano a diventare tristi come un cane che non viene mai portato a passeggio. Non si vedevano né baffo né coda di Mr. Tigre e del suo circo, e tantomeno degli acrobati Gongalunghi. Ma un bel dì, all’improvviso,
Betsy
ricevette
una
cartolina. Sul davanti c’era il dise-
gno di un drago marino. Sul retro una frase nell’inconfondibile zampagrafia di Mr. Tigre: “La marea sta cambiando. Soffia un vento rosso ribaldo”. Betsy non aveva idea di che cosa volesse dire. La mostrò al papà, che era tutto preso a cercare la sua pompa per la bici. “Che cosa significa?” gli chiese. “Ah, bella caccia al calzino”, le rispose il papà. Betsy prese il giornale del papà e lesse il titolo: DOPO CINQUANT’ANNI RIAVREMO L’UOVO Continuò a leggere mentre mangiava i cornflakes: Annunciamo con gioia che fervono i preparativi per il Festival del Drago Marino.
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L’articolo
si
concludeva
con
la
promessa di offrire al più presto sensazionali aggiornamenti. Per Betsy il festival era una cosa da storie della buonanotte. Sull’isola non erano in molti a poter dire di avervi mai partecipato, perché si svolgeva solo una volta ogni cinquant’anni. Il festival era diviso in due parti, e durante la prima un Papinovettolo emergeva dal mare portando con sé il suo uovo. Il fatto, vedete, è che una mamma drago marino, cioè una Mamminovet-
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tola, non si allontana mai dal suo meleto degli abissi, a settanta leghe sotto le onde, quindi è compito del Papinovettolo portare l’uovo sull’isola
dimenticata
dalle
mappe
del
mondo, una volta ogni cinquant’anni. Gli isolani si prendono cura dell’uovo e, quando le mele del frutteto marino diventano d’oro massiccio, il Papinovettolo capisce che l’uovo si è schiuso e ritorna per la seconda par-
te del festival. Gli abitanti dell’isola indossano i loro vestiti migliori e per le strade ci sono sfilate, giochi, e un giorno di festanza e stupidanze. Infine tutti si radunano per dire addio al piccolo drago marino, il Neoninovettolo, che, insieme al suo papà, ritorna dalla mamma al meleto degli abissi. “Struffoli!”
esclamò
Betsy.
“E
adesso potrò assistere a tutto questo.”