A Santiago lungo il Cammino Portoghese

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Alpriate

lisbona ➜ alpriate

Póvoa de Santa Iria

Granja

Junqueira 1.3

22

Santo Antão do Tojal Via Rara 20

Santa Iria de Azóia

18

Unhos

Frielas

São João da Talha Apelação

16

Bobadela Camarate 14

1.2

Sacavém

Prior Velho

12

Ameixoeira Portela

Charneca

Moscavide 10 1.1

Olivais Aeroporto Lisbona

8

São João de Brito

Alvalade

Marvila

Praça de Macau

Nossa Senhora de Fátima Beato

Arroios

São João

Lisbona Príncipe Real Mouraria São Bento Chiado

2

4

6

Parque das Nações


Da Lisbona ad Alpriate

1

400

SACAVÉM

LISBONA

100

PARQUE DAS NAÇÕES

200

ALPRIATE

300

0m 0 km

LUNGHEZZA:

5

10

22,3 km

DISLIVELLO: IN SALITA 422

m IN DISCESA 449 m

Informazioni utili LISBONA: Pousada de Juventude, rua Andrade

Corvo 46 (3,5 km dalla Sé, metro linea gialla fermata Picoas), tel. 213.570.470 / 925.665.072, pousadasjuventude.pt, lisboa@ movijovem.pt, 175 posti totali, dormitorio da 16-17 €, camere private da 45-50 €. This is Lisbon Hostel, rua da Costa do Castelo 63 (a 600 m da praça Rossio), tel. 218.014.549, thisislisbonhostel.com, info@thisislisbonhostel.com, 37 posti totali, dormitorio da 17 €, camere private da 46 €. Alfama Patio Hostel, rua das Escolas Gerais 3 (a 1,2 km da praça Rossio), tel. 218.883.127, alfama-patio-hostel.lisbon-hotel.org, 16 posti, dormitorio 10-15 €, camera doppia 60 €. Pensioni economiche, ristoranti, bar, alimentari nella zona centrale.

15

20

25

Ufficio informazioni, praça do Comércio, tel. 210.312.810; praça dos Restauradores, tel. 213.463.314. PARQUE DAS NAÇÕES: Pousada de Juventude, rua de Moscavide LT. 47-101 (800 m dal percorso), tel. 218.920.890 / 925.665.076, pousadasjuventude.pt, lisboaparque@ movijovem.pt, 92 posti, dormitorio da 14 €, camere private da 30 € (prenotazione consigliata). Al wp [1.1] giriamo a sinistra in av. da Boa Esperança, alla seconda rotonda giriamo a destra in av. Dom João II; la prima traversa sulla sinistra è rua de Moscavide. Centro commerciale, ristoranti, bar. SACAVÉM: Ristorante. ALPRIATE: Albergue de peregrinos, largo de Alpriate 13, tel. 915.595.213, Fb: @AlbergueAlpriate, albergue.alpriate@ vialusitana.org / info@vialusitana.org, 10 posti, 10 €, aperto da aprile a metà ottobre. Bar, alimentari.

Il nostro pellegrinaggio inizia a Lisbona. Vale la pena dedicare almeno un paio di giorni a questa città, crogiolo di etnie e culture, luogo di convivenza tra le esigenze della modernità e l’anima della sua storia più antica. Dal centro agli ultimi strascichi di periferia, Lisbona ci accompagna per buona parte della tappa. Ci accorgiamo di essercela lasciata alle spalle quando (da Sacavém) imbocchiamo un lungo tratto nel verde, tra campi e canneti. 0 KM - LISBONA (IGREJA DE SANTIAGO) Iniziamo il nostro cammino dalla chiesa

di Santiago, poche centinaia di metri sopra la Sé (cattedrale), ma non 51


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lisbona ➜ alpriate

LISBONA.

Veduta di praça Rossio dall’elevador di Santa Justa.

prima di aver ammirato la città dall’alto al Miradouro di Portas do Sol (poco oltre la chiesa intitolata all’apostolo). Scendiamo per rua Limoeiro (che poi diventa rua Augusto Rosa) fino alla cattedrale. Passiamo davanti alla facciata e scendiamo per la via a sinistra, addentrandoci nell’Alfama. Solo grazie alle indicazioni evitiamo di confonderci e perderci nel gomitolo di vicoli stretti. Arrivati in largo do Chafariz de Dentro, su cui si affaccia il Museu do Fado, il Cammino si rituffa all’interno del quartiere su per rua dos Remédios, poi prosegue dritto per rua do Paraíso, interrotta dal largo Doutor Bernardino António Gomes, sede del mercato rionale, all’altezza della stazione ferroviaria Santa Apolónia. Rua do Paraíso diventa poi rua do Mirante, che percorriamo fino all’incrocio con la grande rua do Vale de Santo António. Non possiamo sbagliare: continuiamo sempre dritto in rua da Cruz de Santa Apolónia finché non vediamo, alla nostra destra, la linea ferroviaria e in lontananza il porto sul Tejo (Tago). L’uscita da Lisbona, affascinante nel suo snodarsi per le vie dell’antico quartiere arabo dell’Alfama, dov’è possibile vedere ancora il cuore popolare della città, si fa via via più alienante mentre ci addentriamo nei sobborghi industriali, con le vecchie fabbriche dismesse, le gru del porto e le ciminiere in disuso. La vera sorpresa di questo primo tratto è l’abbondanza di segnalazioni rispetto a quanto ci si aspettava; inoltre, nei pochi tratti in cui le frecce scarseggiano, ci vengono in aiuto altri punti di riferimento: al primo grosso bivio che incontriamo, seguiamo il cartello che indica la direzione per il Museu nacional do Azulejo. Superato il museo che ha sede nel Convento da Madre de Deus, e dopo aver oltrepassato un viadotto ferroviario, proseguiamo in rua de Xabregas, poi rua do Grilo e rua do Açúcar che termina in praça David Leandro da Silva, dove possiamo ancora vedere il vecchio stabilimento vinicolo Abel Pereira da Fonseca, interessante esempio di archeologia industriale di Lisbona. 52


lisbona ➜ alpriate

Lasciamo alla nostra destra la facciata dello stabilimento (ora sede di un mercato) e andiamo sempre dritto; dopo aver attraversato av. Infante Dom Henrique, proseguiamo in rua Vale Formoso de Baixo. Ci troviamo a costeggiare la ferrovia fino a quando svoltiamo a destra in rua Gaivotas em Terra e poi a sinistra in av. Fernando Pessoa. Al termine dell’avenida Pessoa inizia l’alameda dos Oceanos, il lungo viale pedonale abbellito da colorate e coreografiche fontane, che attraversa l’avveniristica area del Parque das Nações, con grattacieli, auditorium e padiglioni, edificata per l’Expo di Lisbona del 1998. 7,7 KM - PARQUE DAS NAÇÕES Percorriamo il viale fino a raggiungere il padiglione del Portogallo da cui parte, seguendo il Cammino di Santiago, anche il Caminho do Tejo, indicato con le frecce azzurre (setas azuis) e che segna la via del pellegrinaggio a Fatima. I due Cammini, portoghese e del Tejo, proseguono uniti fino a Santarém. Continuiamo costeggiando il fiume, dapprima lungo il Passeio das Tagides, che termina con la bianca e tubolare Torre Vasco da Gama [1.1] (impossibile non notarla, sembra volerci sbarrare la strada!), poi lungo il Passeio do Tejo. Passiamo sotto l’imponente ponte Vasco da Gama, lo lasciamo alla nostra destra e continuiamo a seguire le frecce che, costeggiando il río Trançao, ci guidano fino a Sacavém, un paesino-sobborgo di Lisbona. 13,0 KM - SACAVÉM Il Cammino evita il centro abitato per insinuarsi nella campagna per una stradina di terra battuta subito dopo un ponte [1.2]. L’orizzonte finalmente si allarga e i nostri occhi si posano sul paesaggio verde e rilassante di bassa vegetazione e canneti. Dolci colline ci circondano. Mentre costeggiamo il río Trancão (sempre più stretto man mano che ne risaliamo il corso) avvistiamo delle pale eoliche in lontananza. È un lungo tratto in cui non incontriamo nulla, se non isolati edifici abbandonati e fattorie. L’asfalto ritorna nei pressi di Granja [1.3], località di cui vediamo solo la zona industriale. Poco dopo, alla rotonda andiamo dritto seguendo il cartello per Alpriate, grazioso paesino che raggiungiamo dopo circa 1 km.

Giunti all’albergue che si affaccia su una piazzetta, riposiamo all’ombra delle fronde di alberi dal tronco ricoperto da maglie d’uncinetto tessute su misura. In questa piccola oasi, la caotica Lisbona, ora, ci sembra un lontano ricordo.

22,3 KM - ALPRIATE

Da vedere Lisbona  In caso abbiate poco tempo a disposizione, il nostro consi-

glio, per avere una rapida ma significativa visione d’insieme della città, è di fare un giro sul vecchio TRAM 28, che attraversa tutta Lisbona. SÉ. La cattedrale-fortezza, in stile romanico, con le torri gemelle merlate e il grande rosone che domina la facciata, fu fondata nel 1150, per volere di re Alfonso I, tre anni dopo aver riconquistato Lisbona sottraendola ai mori. 53

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lisbona ➜ alpriate MIRADOURO PORTAS DO SOL. Si trova a 400 m dalla cattedrale e si raggiunge salendo per la via alla sua sinistra. Nel meraviglioso panorama spicca la Igreja de Santa Engrácia, costruita nel XVII secolo e divenuta Pantheon Nazionale (Panteão Nacional) nel 1916. Conserva i cenotafi di illustri personaggi della storia portoghese, dai più antichi (Vasco da Gama, Afonso de Albuquerque, Enrico il Navigatore) ai più recenti (Amalia Rodrigues). ALFAMA. Come dice Saramago, “adesso, finalmente, il viaggiatore va ad Alfama, pronto a perdersi dietro il secondo angolo della via e deciso a non domandare la strada. È la maniera migliore di conoscere il quartiere [...] e avrà avuto il guadagno di imbattersi mille e una volta nell’inatteso”. Il quartiere più antico e affascinante di Lisbona deve il suo nome alla parola araba alhaman, con riferimento alle fonti termali di largo das Alcaçarias. Di moresco è rimasto molto in questo barrio, il saliscendi di edifici pigiati l’uno sull’altro, i vicoli (becos) stretti e le scalinate che li collegano. Perdetevi in questo labirinto di strade alla ricerca di una taverna in cui si mangia a prezzi popolari ascoltando il nostalgico fado. CASTELLO. Costruito dai visigoti nel V secolo, trasformato in fortezza dai mori nel IX, fu infine conquistato dai cristiani nel 1147. Merita una visita per lo splendido panorama che si gode dalle mura di cinta. CHIESA E LARGO DO CARMO. Uno dei nostri angoli preferiti di Lisbona; senza dubbio vale la pena di fermarsi nello spazio senza tempo della piazzetta su cui si affaccia la igreja. La chiesa do Carmo venne distrutta nel terremoto del 1755, ma forse lo stato di rovina ne ha accentuato lo splendore. Oggi restano in piedi le mura perimetrali. Da qui potete accedere all’elevador de Santa Justa, l’ascensore da cui si gode di una vista mozzafiato sulla città, dai quartieri del Rossio e della Baixa, fino al castello e al Tejo. MOSTEIRO DOS JERÓNIMOS. Costruito nella prima metà del XVI secolo per opera di Diego do Boitaca e João de Castilho, che progettò la meravigliosa facciata principale della chiesa, una complessa gerarchia di figure che ha come centro il principe Enrico il Navigatore. Voluto da re Manuel, è situato vicino al porto antico, dove prendevano il mare le caravelle dei grandi navigatori. All’interno della chiesa, le pietre tombali di Vasco da Gama e Luís da Camões, l’autore del poema epico nazionale, le Lusiadi. Senza dubbio, la parte più emozionante del vasto complesso è il chiostro, un quadrato perfetto costituito da due ordini di gallerie, un’assoluta armonia di proporzioni e decori che sembrano pizzi di pietra. Qui è sepolto il grande poeta Fernando Pessoa. TORRE DI BELÉM. Costruita da Francisco de Arruda nel 1515-1520 per ordine di re Manuel, doveva fungere da residenza della capitaneria di porto e sorgeva in mezzo al Tejo. È l’unica costruzione interamente manuelina del Portogallo. Nel quartiere di Belém, non perdetevi una sosta all’ANTIGA CONFEITARIA DE BELÉM, accanto al Mosteiro dos Jerónimos, dove da più di un secolo, ogni giorno, si sfornano gli squisiti pastéis de nata più famosi di Lisbona! Molto amata dai portoghesi è la ginjinha, un liquore a base di amarene, tipica di Óbidos, Alcobaça e Lisbona. Dolce e aromatica, la più famosa è quella che si serve in largo de São Domingos, nel Rossio.

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Lisbona, un po’ di storia Costruita su un gruppo di colline sull’ampio estuario del Tejo, la città fu prima abitata da gruppi di popolazioni autoctone e poi entrò nella zona d’influenza dei fenici, che la chiamarono Allis Ubbo (“approdo sicuro”). I greci la conoscevano con il nome di Olisipo e, secondo il mito, fu fondata da Ulisse nel suo viaggio di ritorno da Troia a Itaca. Dopo le guerre puniche, venne inglobata nell’impero romano e ribattezzata Felicitas Julia; divenne una delle prime città cristiane. Nel 585 d.C. fu aggregata al regno visigoto di Toledo, e il nome fu cambiato in Ulishbona. Nel 711 la città fu conquistata dai mori, che le cambiarono nome al-Išbun̄ah. L’influenza araba è ancora visibile, in particolare nel quartiere dell’Alfama, il più antico perché è l’unico rimasto in piedi dopo il terremoto del 1755. Il 25 ottobre 1147 Alfonso I di Portogallo, dopo un assedio che durava dal primo luglio, entrò a Lisbona con un esercito di crociati: un passo fondamentale nella riconquista della penisola iberica. Tra il XV e il XVII secolo da qui partirono moltissimi viaggi di esplorazione, tra cui quello che permise a Vasco da Gama di arrivare in India. Il XVI secolo segna l’epoca d’oro per Lisbona. La città divenne il centro del commercio europeo con l’Africa, l’India, l’Estremo Oriente e, più tardi, il Brasile. È il momento dell’esuberante stile manuelino, che ha lasciato il suo segno in due dei monumenti più importanti di Lisbona: la Torre di Belém e il Mosteiro dos Jerónimos. Nel 1755 un devastante terremoto distrusse gran parte della città. Dopo il terremoto il primo ministro del tempo, Sebastião José de Carvalho, e Melo, il primo marchese di Pombal, guidarono la ricostruzione della città: invece di riedificare sulle tracce della precedente città medievale, Pombal decise di abbattere i ruderi e costruire un centro conforme alle moderne regole urbanistiche dell’Illuminismo. Invasa nei primi anni del XIX secolo dalle truppe di Napoleone Bonaparte, già verso la metà del secolo la città sentiva tutta la forza del nascente movimento liberale portoghese, cominciando la sua tradizione di caffè e teatri. In seguito, proprio a Lisbona prese vita la rivolta repubblicana del 5 ottobre 1910, che depose il principe reggente e instaurò la repubblica in Portogallo. Dopo questa rivoluzione tuttavia il Paese rimase in una situazione politicamente molto confusa, sostanzialmente di guerra civile. Nel 1926 prese il comando il generale António Óscar Carmona, che detenne il potere fino al 1951. Nel 1932, dopo aver ricoperto l’incarico di ministro delle Finanze, António de Oliveira Salazar venne nominato primo ministro. Ebbe così inizio una fase di accentramento dei poteri nelle sue mani, sostenuto dalla Chiesa e dall’alta borghesia. Fu la fine della libertà di stampa e dei sindacati, e l’inizio dell’epoca dell’Estado Novo, il fascismo portoghese, dichiaratamente ispirato a quello italiano (tuttavia, durante la Seconda guerra mondiale il Portogallo rimase neutrale). Il 25 aprile 1974 Lisbona fu teatro della Rivoluzione dei garofani, che mise fine all’Estado Novo e instaurò la democrazia in Portogallo. 55


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