Ariel Bernstein
Illustrazioni di
Mike Malbrough
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ho vinto rosicchio Eccomi qua, in seconda, a fissare l’orologio che si muove troppo lento fino alle due e mezza, quando suonerà la campanella. Per come la vedo io, ho alcune opzioni. Primo: posso continuare a guardare l’ora, ma non c’è niente di più noioso di due lancette che si spostano piano piano. Scommetto che anche se si muovessero in fretta, dopo un po’ sarebbe noioso lo stesso. Secondo: posso ascoltare cosa dice la signora Tierney, la mia maestra. Però poi dovrei anche cercare di capire di cosa sta parlando. Terzo: posso sognare a occhi aperti. Potrei diventare un robot ninja che viaggia nel tempo, inviato 15.000 anni nel futuro dal mio signore drago per cerca5
re marshmallow in una ignara terra di nessuno. Quarto: potrei… “Warren! Vuoi rispondere per favore?” mi chiede la maestra Tierney. È gentile, ma mi interrompe sempre facendo delle domande. “Quattro?” tiro a indovinare. Non so a cosa sto rispondendo. “Be’, giusto”, dice sorpresa. Le sorrido come se non lo fossi anche io. Alison, la bambina con i capelli rossi e ricci che siede vicino a me, non sorride. In realtà sembra un po’ arrabbiata. “L’hai sparata a caso?” mi chiede. “Sì”, dico. Ora Alison sembra ancora più infuriata, anche se ho solo detto la verità. “Congratulazioni Warren”, dice la maestra. “Hai vinto il prossimo turno: puoi portare a casa 6
tua Rosicchio per il fine settimana.” “Grande!” esclamo. Non aggiungo però che non ho idea di chi sia Rosicchio. “Che fortuna”, si lamenta Alison. “Io non ci sono ancora riuscita. È così carino.” “Non è un orsetto di peluche, vero?” chiedo. A Drago, il mio amico che è bloccato in casa, non piacciono gli orsetti di peluche. Dice che fingono di essere carini e coccolosi, ma in segreto tramano per dominare il mondo e vietare i nostri dolcetti a base di marshmallow e cioccolata. Quando vede un orsetto dà un po’ di matto. Alison spalanca gli occhi. “È il cucciolo della classe! Rosicchio il criceto, hai presente?”, dice indicando il fondo della stanza. Mi volto per guardare. Che storia. C’è un criceto in una gabbia. “Devo portarlo a casa per tutto il weekend?” chiedo. I weekend sono la parte migliore della settimana. 7
Non c’è scuola, niente compiti, e nessuna interruzione della maestra Tierney. E per i prossimi due giorni ho già dei piani. Al mio amico Michael, che poi è anche il mio vicino di casa, piacerebbe trovare un modo per scambiarci le merendine dopo l’ora di andare a letto. Michael ha delle merendine buonissime, tipo banane ricoperte di cioccolato o patatine al peperoncino, che sono proprio quello che ci vuole quando vai a dormire. Ho proposto di costruire uno scivolo invisibile tra le nostre due finestre. Stranamente non abbiamo capito come costruirlo in modo che sia proprio invisibile, quindi abbiamo deciso di farne uno normale sperando che la gente non lo noti. La categoria “gente” comprende i miei genitori, mia sorella Ellie, le due mamme di Michael, la sua sorellina Addie, e suo fratello più grande, Jayden. Dovremmo lavorarci questo fine settimana, ma se devo passarlo a prendermi cura di Rosicchio, chissà se avrò tempo. 8
“Puoi portarlo a casa”, dice Alison. “I genitori devono firmare un modulo per dire che sono d’accordo. Chissà quando sarà il mio turno.” “Forse dovresti studiare di più, così riuscirai a dare la risposta giusta”, suggerisco. “Ma se hai detto di aver tirato a indovinare!” dice Alison. “È vero, ma indovinare è difficile”, rispondo. Adesso perfino i ricci di Alison sembrano arrabbiati con me. Decido che è meglio non chiederle se nel fine settimana vuole passare ad aiutarmi a pulire la gabbia di Rosicchio. Suona la campanella, e tutti cominciano a mettere via le proprie cose. “Gli darai abbastanza da mangiare, vero?” mi chiede Alison. Non sembra più arrabbiata, solo preoccupata. “Certo”, dico, e vado al mio scomparto per prendere la giacca. “E lo terrai pulito e al sicuro?” aggiunge Alison mentre mi segue. 9
“Naturale.” “E felice?” “Perché sei così preoccupata che non mi prenda cura di Rosicchio?” chiedo, mentre mi metto in fila per uscire. “Perché è ancora in fondo alla classe!” dice Alison. “Ah già.” Vado a prendere la gabbia di Rosicchio. Non è pesante come sembra.
Rosicchio sta mangiando delle palline di cibo con morsetti velocissimi, come se non dovesse averne mai più. “Non è così carino”, dico. “Nessuno è carino quando mangia”, risponde Alison. Penso a Drago. Lui non è carino in senso coccoloso, ma è comunque il miglior cucciolo che si possa avere. Sa fare i tornei con la lancia, gioca a calcio nel modo giusto (sporcandosi di fango il più possibile senza preoccuparsi di segnare dei gol), gli piace il campeggio, e sa anche parlare. Nessuno, a parte me, si accorge che Drago parla, o cammina, o fa qualcosa d’altro, ma a lui sembra non importi. Se Alison avesse visto come mi prendo cura di Drago, non sarebbe preoccupata per Rosicchio. Drago è ben nutrito. Mi assicuro che non sia costretto a fare troppo spesso quei disgustosi bagni. E per ora l’ho dimenticato in un’altra dimensione solo una volta, ed è stato un incidente. 11
“Credi che Rosicchio sappia fare dei giochetti?” chiedo a Alison. “Tipo?” domanda lei. “Arrostire i marshmallow prima di inghiottirli in un solo boccone?” “Ma no che non lo può fare!” “Sa costruire un labirinto ninja?” “Warren, è un criceto.” “Riesce almeno a ritrovare la strada di casa se per sbaglio viene dimenticato in giro durante un viaggio spazio-temporale?” Alison scuote la testa. “Allora a cosa serve avere un criceto come cucciolo?” chiedo. Alison mi fissa mentre mi metto in fila con la gabbia in mano. È ovvio che non lo sa neanche lei.
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