Meglio tordi che mai
Mentre sotto un sole cocente finiscono le riprese di Mai più bagnati, dall’altra parte della strada una troupe piazza con discrezione delle cineprese nel vicolo di Cane
Puzzone e Spiaccigatto. Le comparse si dispongono intorno al loro bidone.
“Che buffo, lei assomiglia al barboncino con la frangia”, osserva Cane Puzzone.
“Per forza, io sono il barboncino con la frangia.”
“È quello che stavo dicendo: le assomiglia molto. Oh, è venuto con il suo attaccapanni?”
“Ma no, io sono il basset hound con il cappotto!” precisa irritato il basset hound.
Per la sua prima apparizione davanti a una cinepresa, Cane Puzzone ha una parte semplice: deve interpretare un cane che dorme in un bidone, eppure comincia a tremare con tutte le sue pulci.
“Spiaccigatto, ho paura.”
“Di cosa Cane Puzzone?”
“Di salire sul palco.”
“Non ti preoccupare, tu sii naturale e andrà tutto bene.”
“Sono una scatola di tonno al naturale, sono una scatola di tonno al naturale”, ripete tra sé e sé Cane Puzzone.
“Attenzione, che non voli una mosca, ciak e... azione!” grida Fred Felini.
“Io dormo!” esclama Cane Puzzone.
“Stop!”
“Che c’è? È stato lei a dirmi di...”
“Di fare! Non di dire! Forza, riprendiamo: azione!”
“È un film d’azione, quindi?” chiede Cane Puzzone.
Per fortuna Spiaccigatto lo aiuta ad addormentarsi cantandogli una dolce ninna nanna: “Fai la ninna, mio piccolo puzzone, fai la nanna, mio piccolo dormiglione”.
“Stop! Buona la prima, Cane Puzzone,
sei stato perfetto!” si congratula Fred Felini.
“Sei pronto per andare agli Oscar!” lo prende in giro Spiaccigatto.
E mentre Cane Puzzone si chiede se gli Oscar vivano tutti nella stessa casa, l’intera troupe lo applaude entusiasta tranne due elementi rosi dall’invidia.
“Troppo facile fare finta di dormire”, commenta il barboncino.
“Sì, persino il mio cappotto saprebbe dormire meglio di lui”, dice il basset hound.
La scena seguente è molto più difficile, Cane Puzzone deve evitare un grosso pericolo: una canaletta di scolo sta straripando.
I tecnici aprono gli scarichi del marciapiede e Fred Felini dà le indicazioni:
“Cane Puzzone, tu ti butti nella canalet-
ta e fai finta di annegare... ma mi raccomando, deve sembrare vero, capisci?”.
“Credo di sì.”
“Attenzione, che non voli una mosca... Motore e ciak, si gira!”
“Devo solo annegare sul serio così sembrerà ancora più vero”, si dice Cane
Puzzone.
“Ce ne mette di tempo per gridare aiuto”, osserva il regista. “Ma cosa sta facendo?”
Spiaccigatto si butta nella canaletta per salvare l’amico.
“Ah no, così mi rovini la scena!” protesta Cane Puzzone.
“Stop!” grida Fred Felini. “Non ci siamo, non ci siamo!”
Ma spesso quando va tutto male, accadono cose insperate, e la piccola Fanny si ripresenta sul set con il suo canautografo in mano.
“Si è dimenticato di mettere la data, signor Cane.”
“Siamo oggi”, dice Cane Puzzone. “Vuole che lo scriva?”
“Oh sì, grazie, molto gentile. In alto a destra per cortesia.”
“Quei due stanno molto bene insieme”, pensa Fred Felini con il suo fiuto infallibile.
“Di’ un po’ piccola, hai mai recitato in un film?”
“No, ma ho già giocato alle bambole, a carte e all’impiccato.”
“Oh be’, vedi, recitare in un film è un po’ come giocare a fare il fruttivendolo o cucinare con le pentoline: ci si inventa un personaggio.”
“La mia mamma non vuole che giochi
con le mini pentole perché così faccio tante mini macchie.”
“Perfetto, è stupida come quel tontolone”, pensa Fred Felini. “Dobbiamo controllare che non sia allergica ai gatti.”
“Ti piacciono gli animali?”
“Sì, adoro i pesci rossi.”
“E i gatti?”
“Sì, specialmente i pesci-gatto.”
Fred Felini torna nella sua roulotte per cambiare il copione. Il randagio non resterà ancora a lungo per strada, Fanny reciterà la parte di una bambina ricca che lo stanerà dal bidone per giocare con lei alle bambole.
“Con una storia del genere, il successo è assicurato!” gongola fra sé e sé.