Stavolta ci siamo: Cane Puzzone e Spiaccigatto hanno toccato il fondo del bido-
ne. Non hanno più niente da mangiare, nemmeno un osso mezzo rosicchiato o
una crocchetta andata a male. Il morale è sotto alle zampe. Per consolarsi, Cane
Puzzone intona una canzone che tutti i
randagi del quartiere conoscono bene: “Ah, se fossi ricco, sarei meno povero”.
“Piantala Cane Puzzone, così ti fai
male da solo!”
7
“Tutti abbiamo il diritto di sognare,
Spiaccigatto.”
Peccato che nella vita ci siano cani
che vengono a infrangere i sogni altrui.
“Ehi, Cane Puzzone! Il giorno in cui
sarai ricco tu, le galline faranno le uova d’oro”, ridacchia il basset hound con il cappotto.
“Persino la mia frangia vi considera
dei poveracci”, li sbeffeggia il barboncino con la frangia.
“Sempre meglio essere poveri, che es-
sere come voi!” replica Spiaccigatto.
Ma Cane Puzzone è verde d’invidia.
“Non ti preoccupare, Cane Puzzone.
La vera ricchezza è nei nostri cuori”, lo consola Spiaccigatto.
“Di sicuro non è nel vostro bidone!”, 8
lo rimbecca il basset hound ridendo.
“Ehi puzzoni, vi andrebbe una partita
a Monopoveri?” li provoca il barboncino.
“Non abbiamo nemmeno i dadi”, si
giustifica Cane Puzzone.
“Vorrà dire che non potrete uscire
dalla vostra casella-bidone!” se la ride il basset hound.
“Sono solo un povero cane senza bi-
scottini e senza quattrini”, pensa Cane Puzzone “non riuscirò mai ad andarme-
ne da questa canaletta di scolo, a meno che...”.
9
“Spiaccigatto, troverò un lavoro e di-
venterò milionario!”
“Non sognare troppo Cane Puzzo-
ne, non ti prenderà nessuno, nemmeno come strofinaccio part-time.”
E mentre Spiaccigatto va a pescare una
scatoletta di tonno nella canaletta, Cane Puzzone riceve una valigia sulla testa.
“Buttano veramente di tutto”, pensa.
“E voi chi siete?” chiede a tre uomini
nascosti dietro al suo bidone.
“Ciao bel cagnolone, noi siamo i ma-
gnifici tre: Gianni Rapina, Gianni Rapato, e Gianni Rapa. Fa’ la guardia alla
nostra valigia e avrai una ricompensa... mi hai sentito?”
“Sì, grazie signore per avermi chiesto
se non sono sordo.”
10
“Ma attenzione: non fidarti mai di
nessuno, soprattutto degli sconosciuti.” “Ma voi siete buoni?” chiede Cane Puzzone.
I tre non fanno in tempo a risponder-
gli, perché in lontananza si sente una si-
rena della polizia e scappano a gambe levate. Spiaccigatto torna dalla pesca nella canaletta con una briciola di tonno. 11
“La dividiamo?” propone Spiacci-
gatto.
“Io non mangio mai quando lavoro”,
gli risponde Cane Puzzone.
“Su cosa ti sei seduto, amico mio?” “Sul mio lavoro, perché?”
“Povero Cane Puzzone, sta deliran-
do”, pensa Spiaccigatto.
“Povero Spiaccigatto, non sa che sto
per diventare milionario”, pensa Cane Puzzone.
Spiaccigatto però non si fida dei rega-
li piovuti dal cielo e delle valigie gettate nell’immondizia.
“Hai provato ad aprire quella valigia,
Cane Puzzone?”
Nel sentire quelle parole, Cane Puz-
zone comincia a fantasticare: e se fosse 12
piena di crocchette e biscottini? E le gira intorno come una mosca ronza intorno a lui.
Ma quando la apre, niente crocchet-
te o biscottini, solo soldi, o meglio, una montagna di banconote!
“Deve essere la mia ricompensa per
aver custodito la valigia. Peccato, avrei
preferito un ossobuco�, pensa Cane Puzzone.
13