Corrado rospigliosi

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Traduzione di Sara Ragusa

Corrado Rospigliosi abitava da solo in un appartamento molto piccolo con uno specchio molto grande appoggiato alla parete, così poteva guardarsi da ogni angolo della stanza. Gli piaceva parlare con il suo riflesso e si sentiva un abile conversatore in una varietà di temi interessantissimi, come il tempo, la moda per rospi e cosa mangiare a colazione.

Aveva messo il letto proprio davanti allo specchio, così di notte poteva guardarsi dormire.

Una mattina, Rospigliosi saltò giù dal letto con le braccia spalancate.

“Ho sognato l’abbraccio perfetto”, gridò.

“Era esattamente grande così, ed era il miglior abbraccio che io abbia mai provato!”

“Hai capito?” (parlava al suo vaso di gerani). “Se solo riuscissi a trovare l’altra metà di questo abbraccio, sarei felice per sempre!”

Il Rospo cominciò a camminare agitato su e giù per la stanza.

E con la speciale grazia di cui solo i rospi sono capaci, gridò: “Non c’è tempo da perdere!” e schizzò fuori dalla porta.

Fu così che ebbe inizio la famosa ricerca dell’abbraccio perfetto di Corrado Rospigliosi.

Per prima cosa, andò a trovare la sua buona amica,

Giorgina la Giraffa.

“Giorgina mia cara”, disse. “Non c’è tempo per le spiegazioni, abbracciamoci e basta!”

“Ma certo”, rispose Giorgina, che era sempre pronta per un abbraccio a sorpresa.

Giorgina abbracciava bene, ma il Rospo scivolò giù dal suo lunghissimo collo.

“No, non funziona!” sentenziò Rospigliosi.

“Per me è stato bello”, disse Giorgina.

“Bello, forse. Ma non perfetto!” gridò il Rospo, e uscì di corsa.

Poi si recò dall’altro suo amico, Palmiro il Pesce Rosso.

“Ciao Palmiro.”

“Ciao Rospigliosi.”

“Abbracciamoci!”

“Perché no.”

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