Traduzione di Olga Amagliani
Ogni mattina, Kaat viene svegliata da uno scalpicciare di piedi sopra la sua testa. L’equipaggio si sta già dando da fare sul ponte, ma lei rimane sotto le coperte ancora un po’. Nella sua cuccetta si sta belli caldi. “Cuccetta” potrà sembrare una parola strana, ma è proprio così che si chiamano i letti nelle barche e Kaat vive su una barca, su un peschereccio per la precisione.
Fuori i gabbiani cantano e Kaat sente l’acqua frangersi contro lo scafo. In barca ci sono un mucchio di rumori.
Quando gli uomini cominciano a cantare è davvero ora di alzarsi.
Kaat va in cambusa per aiutare a preparare la colazione e trova Kees già ai fornelli.
“Eccoti! Buongiorno, piccola Kaat, dormito bene?”
La mattina presto, nessuno è di buonumore come Kees. Si alza sempre per primo in modo che gli altri, dopo che hanno finito di calare le reti, possano mettersi subito a tavola davanti a una buona ciotola di porridge caldo.
“Ho dormito benissimo”, dice Kaat.
Non fa in tempo a rimboccarsi le maniche che dal ponte si sente un gran baccano.
“Kaat, fai presto! Vieni a vedere!” arriva la voce tonante di Nelis dal boccaporto. Kaat si precipita sul ponte, seguita da Kees.
Le balene!
Kaat non ne aveva mai viste così tante. Sono enormi e ce n’è anche una piccolina! Saltano e giocano.
Anche gli uomini le osservano con il fiato sospeso.
“Guardate come salta quel balenottero!” esclama Kaat.
“Se fossi una balena, potrei nuotare e andare dove mi pare e piace.”
“Per fortuna non sei una balena”, brontola Kees. “Sei la nostra piccola Kaat, che resta qui a farci compagnia.”
Kaat non lo sente nemmeno.
“Mi avete insegnato tante cose”, dice, “a camminare, parlare, leggere, scrivere, tutto insomma, tranne nuotare. Se sapessi nuotare, sarei libera come una balena!”.
“Non ce n’è mica bisogno, sai”, farfuglia Kees.
“Perché non me lo insegni, Kees?”
“Io… ehm… ho lasciato i fornelli accesi.” E Kees scappa via.
“Nelis, mi insegni a nuotare?” chiede Kaat. “Ma no, l’acqua è per i pesci”, dice Nelis.
“Sven, vuoi insegnarmelo tu?”
“Eh… dunque”, farfuglia Sven, “io… ehm…”.
“E tu, Wilbert?” chiede Kaat.
“Bah, sai quanto ci si bagna?” risponde Wilbert. “Grazie, ma ne faccio volentieri a meno.”
“Ari?” chiede Kaat esitante. Ma sa già quale sarà la risposta, e si avvia delusa verso la cucina.
Poi però Ari dice: “Perché no? Certo che ti possiamo insegnare a nuotare”.
Kaat è felicissima.
“Quando cominciamo? Adesso, subito?”
“Uh, certo che hai fretta”, scherza Ari.
“Cominciamo domani, allora.”